4. Usabilita

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Slides dalle lezioni del corso di Interazione Uomo Macchina per il corso di laurea in Informatica - Università di Milano Bicocca (prof.R.Polillo) - Lezione del 12 marzo 2014

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Corso di Interazione Uomo MacchinaAA 2013-2014

Roberto Polillo

Corso di laurea in InformaticaUniversità di Milano BicoccaDipartimento di Informatica, Sistemistica e Comunicazione

USABILITÀ1

Edizione 2

013-14

Queste slides…

… si basano sul libro “Facile da usare”, dell’autore, dove si trovano tutte le necessarie spiegazioni. Vedi www.rpolillo.it

Queste slide sono disponibili con licenza Creative Commons (attribuzione, non commerciale, condividi allo stesso modo) a chiunque desiderasse utilizzarle, per esempio a scopo didattico, senza necessità di preventiva autorizzazione:

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R.Polillo -Marzo 2014

2

Un modello dell’interazione:il ciclo di feedback

3

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Il modello di Norman4

R.Polillo -Marzo 2014

Edizione italiana:Donald Norman,“La caffettiera del masochista”Editore: Giunti

Donald A.Norman

5

R.Polillo -Marzo 2014

VIVAMENTE CONSIGLIATO

Esempio6

Come alzare lo schermo?

R.Polillo -Marzo 2014

1. Formare lo scopo: Voglio riavvolgere lo schermo2. Formare l’intenzione: Voglio premere l’interruttore di riavvolgimento

< Golfo dell’esecuzione: qual è? >

3. Specificare l’azione: Voglio avvicinarmi all’interruttore A e premerlo

4. Eseguire l’azione: Lo faccio

5. Percepire lo stato del mondo: Guardo lo schermo e l’ambiente

6. Interpretare lo stato del mondo: Lo schermo è fermo e la luce è accesa

< Golfo della valutazione: esecuzione: che cosa è successo? >

7. Valutare il risultato: Non ho raggiunto il mio scopo

NOTA: Analisi dell’esempio precedente secondo il modello di Norman

7 R.Polillo -Marzo 2014

8 R.Polillo -Marzo 2014

Qual è la soluzione migliore?

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9

FAN LIGHT

Quale pomello accende la luce e quale il ventilatore?

R.Polillo -Marzo 201410

Come progettare per la usabilità

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11

Il progettista deve fare ogni sforzo per:

1. Ridurre l’ampiezza del golfo dell’esecuzione

2. Facilitare l’esecuzione delle “azioni”

3. Ridurre l’ampiezza del golfo della valautazione

(fare in modo che le azioni possibili corrispondano in modo

evidente alle intenzioni)

(fare in modo che lo stato fisico del sistema sia interpretabile in modo univoco e immediato)

“affordance”

“feedback”

Affordance

R.Polillo -Marzo 2014

12

La proprietà di un oggetto d’influenzare, attraverso la sua apparenza visiva, il modo in cui deve essere usato

(Termine introdotto dallo psicologo James J.Gibson

nel 1966, e ripreso poi da D.Norman)

Un oggetto che possiede una buona affordance “invita” chi lo guarda a utilizzarlo nel modo per cui è stato concepito.

Il compito del progettista è progettare oggetti con buona affordance, per ridurre l’ampiezza del golfo della esecuzione

Affordance: esempi13

R.Polillo -Marzo 2014

14 R.Polillo -Marzo 2014

15 R.Polillo -Marzo 2014

Affordance ambigua:

suggerisce possibili usi alternativi

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Pessima affordance17 R.Polillo -Marzo 2014

Affordance?

R.Polillo -Marzo 2014

18

Affordance?

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19

Apparecchio radio: esempio 120 R.Polillo -Marzo 2014

Apparecchio radio: esempio 221 R.Polillo -Marzo 2014

22 R.Polillo -Marzo 2014

Bottoni23

R.Polillo -Marzo 2014

Sliders24

MAC OS 8R.Polillo -Marzo 2014

BOTTONI O TITOLI?

25

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?26 R.Polillo -Marzo 2014

Buona affordance: i pezzi si incastrano solo nel modo corretto

27

R.Polillo -Marzo 2014

Da Interface Hall of Shame http://bit.ly/Xlo536 R.Polillo -Marzo 201428

29Da Interface Hall of Shame http://bit.ly/Xlo536

R.Polillo -Marzo 2014

L'interfaccia ridisegnata

Da Interface Hall of Shame http://bit.ly/Xlo536 R.Polillo -Marzo 2014

30

Feedback31

La risposta che otteniamo a seguito delle nostre azioni (in italiano: “retroazione”)

Il progettista deve progettare oggetti che ci diano feedback facilmente percepibili ed interpretabili alle azioni che compiamo su di essi, per ridurre l’ampiezza del golfo della valutazione

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“Big Silly Rubber Button”32

Amy Stone, 1997

http://www.mowa.org/work/buttons/bttns5.htmlR.Polillo -Marzo 2014

Feedback: esempio

Arroyo, Bonanni, Selker (MIT), CHI 2005

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33

Da: SQL Windows

Esempio: feedback facilmente interpretabile?

34

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Una definizione di “Usabilità”

35

La efficacia, efficienza e soddisfazione con cui determinati utenti possono raggiungere determinati obbiettivi in determinati ambienti d’uso

ISO 9241

R.Polillo -Marzo 2014

Una definizione di “Usabilità”

36

La efficacia, efficienza e soddisfazione con cui determinati utenti possono raggiungere determinati obbiettivi in determinati ambienti d’uso

ISO 9241

R.Polillo -Marzo 2014

Una definizione di “Usabilità”

37

La efficacia, efficienza e soddisfazione con cui determinati utenti possono raggiungere determinati obbiettivi in determinati ambienti d’uso

ISO 9241

R.Polillo -Marzo 2014

Una definizione di “Usabilità”

38

La efficacia, efficienza e soddisfazione con cui determinati utenti possono raggiungere determinati obbiettivi in determinati ambienti d’uso

ISO 9241

R.Polillo -Marzo 2014

“Usabilità” è un concetto relativo39

Ambienti d’uso

Obbiettivi

Utenti

Tre variabili indipendenti:

R.Polillo -Marzo 2014

“Usabilità”40

La efficacia, efficienza e soddisfazione con cui determinati utenti possono raggiungere determinati obbiettivi in determinati ambienti d’uso

ISO 9241

R.Polillo -Marzo 2014

“Usabilità”41

La efficacia, efficienza e soddisfazione con cui determinati utenti possono raggiungere determinati obbiettivi in determinati ambienti d’uso

l’accuratezza e completezza con cui raggiungo l’obbiettivo

ISO 9241

R.Polillo -Marzo 2014

ISO 9241

“Usabilità”42

La efficacia, efficienza e soddisfazione con cui determinati utenti possono raggiungere determinati obbiettivi in determinati ambienti d’uso

le risorse spese per ottenere tale risultato

R.Polillo -Marzo 2014

ISO 9241

“Usabilità”43

La efficacia, efficienza e soddisfazione con cui determinati utenti possono raggiungere determinati obbiettivi in determinati ambienti d’uso

il comfort e la accettabilità del sistema

R.Polillo -Marzo 2014

ISO 9241

“Usabilità”44

La efficacia, efficienza e soddisfazione con cui determinati utenti possono raggiungere determinati obbiettivi in determinati ambienti d’uso Possiamo definire

delle metriche per“misurare” la usabilità

R.Polillo -Marzo 2014

Un esempio45

R.Polillo -Marzo 2014

LE TRE VARIABILI INDIPENDENTIefficacia

efficienza

soddisfazione

usabilità

Le tre dimensioni della usabilità46

R.Polillo -Marzo 2014

Esempio: metriche per la usabilità della manopola della doccia:

47

1.efficacia - capacità di regolazione fine (es. Δlitri al sec per ogni giro completo)

2. efficienza – momento torcente

3. efficienza - max numero di giri

4. soddisfazione - gradimento soggettivo (es.voto da 0 a10)

R.Polillo -Marzo 2014

Approfondiamo la definizione

48

La efficacia, efficienza e soddisfazione con cui determinati utenti possono raggiungere determinati obbiettivi in determinati ambienti d’uso

…ma quando?La prima volta che uso il sistema, o dopo che l’ho utilizzato a lungo?

R.Polillo -Marzo 2014

Novizio

Principiante

Competente

Esperto

L’evoluzione dell’utente49

R.Polillo -Marzo 2014

Due concetti importanti50

“Learnability” (“apprendibilità”)facile da imparare (per utenti novizi)

“Memorability” (“memorizzabilità”)facile da ricordare (per utenti occasionali)

R.Polillo -Marzo 2014

Apprendibilità51

Alcuni sistemi sono progettati in modo che utenti novizi possano imparare ad usarli facilmente

Altri danno priorità a un loro uso efficiente da parte di utenti esperti

Altri ancora supportano due modalità d’uso alternative (per novizi e per esperti)

R.Polillo -Marzo 2014

A

B

tempo

usab

ilità

Focus sull’utente novizio

Focus sull’utente esperto

Profilo di apprendimento52

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Memorability53

E’ particolarmente importante per sistemi che vengono utilizzati di rado, ma che richiedono all’utente sicurezza ed efficienza nell’uso

Esempio: sistemi di allarme(l’allarme si verifica di rado, ma quando si verifica devo reagire in fretta, e non ho tempo di consultare manuali)

R.Polillo -Marzo 2014

Sui manuali d’uso54

I manuali d’uso non vengono “mai” letti prima … ma quando conosciamo già il sistema, per risolvere problemi specifici

Quindi, progettiamo le cose in modo da poterne fare a meno …almeno nelle fasi iniziali dell’uso

Chi ha letto il manuale d’uso del proprio cellulare prima di fare le prime telefonate?

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55

“Ho una regola semplice per individuare il cattivo design.

Tutte le volte che trovo indicazioni su come usare qualcosa, si tratta di un oggetto progettato male”

Donald Norman

R.Polillo -Marzo 2014

Perché i manuali d’uso non vengono letti

R.Polillo -Marzo 2014

56

“Adesso non ho tempo, me la cavo lo stesso senza”

“Non troverò mai il tempo – se dovessi leggerli tutti…”

“Quando mi serve, non ce l’ho mai a portata di mano”

“Non trovo mai l’informazione che mi serve”

“E’ scritto in modo incomprensibile”

Learnability e memorability: le sfide57

Ogni sistema dovrebbe permettere all’utente principiante di imparare ad utilizzarne almeno le funzioni base senza necessità di addestramento o di manuali d’uso

Ogni sistema dovrebbe essere facile da ricordare, in modo che l’utente occasionale possa tornare a usarlo dopo qualche tempo senza bisogno consultare il manuale

R.Polillo -Marzo 2014