28 Corso TSSA Croce Rossa - Approccio psico-sociale

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L’approccio psico sociale

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OBIETTIVI

� Comprendere quali sono i bisogni della persona soccorsa

� Comprendere cosa si intende per “approccio psico sociale” e

perché è importante

� Imparare a saper gestire i diversi bisogni che la persona può

esprimere

� Imparare a modificare il proprio atteggiamento e il proprio

comportamento personalizzandoli sulle caratteristiche della

persona soccorsa

Il comportamento del volontario deve essere si adeguato alla patologia della persona soccorsa ma anche alle sue caratteristiche e ai bisogni da questa

espressi

DefinizioneBisogno: mancanza di qualcosa che impedisce alla persona di raggiungereuna condizione di benessere

Dobbiamo prestare attenzione anche alla “salute psicologica” della persona e alla sua situazione di disagio

L’APPROCCIO PSICO SOCIALE

Il benessere della persona soccorsa si raggiunge attraverso la soddisfazione dei suoi bisogni secondo le priorità da questa attribuite

La motivazione di un comportamento nasce dalla tend enza a soddisfare determinati ordini di bisogni – A.Maslow

Le reazioni emotive e comportamentali delle persone soccorse non sono standardizzabili e spesso sono imprevedibili

L’APPROCCIO PSICO SOCIALE

BISOGNO DELLA PERSONA = soluzione del problema di salute

Per il volontario

Per la personaBISOGNO = soluzione del

problema di salute

…essere ascoltato

…sentirsi importante

…essere rassicurato

…veder riconosciuta la sua

condizione di disagio

…Dobbiamo soddisfare anche gli altri bisogni

L’APPROCCIO PSICO SOCIALE

Per la persona da soccorrere e i suoi familiari il volontario che

presta soccorso rappresenta un aiuto, la possibile soluzione ai

suoi/loro problemi, la soddisfazione di un bisogno, qualcuno

verso cui sono indirizzate delle aspettative.

Si tratta spesso di persone che le circostanze rendono fragili,

che vivono un momento di difficoltà e ansia e che spesso sono

spaventate.

In ogni intervento ricordiamoci che…

L’APPROCCIO PSICO SOCIALE

Come?

Proviamo a chiederci cosa la persona percepisce, quali aspettative ha e quali risposte si aspetta da noi

Ricordiamoci sempre che ci troviamo difronte a qualcuno che ci sta chiedendo aiuto e che la richiesta d ’aiuto si accompagna sempre a sentimenti negativi

(debolezza, dipendenza, inferiorità)

Adottare un approccio psicosociale alla persona significa fondare la nostra

azione (obiettivi e modalità di intervento) sull’analisi e sulla comprensione di

tutti quegli aspetti che influenzano la mentalità e il comportamento di chi

richiede il nostro aiuto

L’APPROCCIO PSICO SOCIALE

Possono essere direttamente connessi al problema di salute/situazioned’emergenza o legati ad altri fattori

Quali sono i bisogni della persona?

Es: persona anziana che vive da sola e si infortuna

Preoccupazione per la perdita di autonomia

Senso di solitudine

Desiderio di rapido recupero

La mancanza di compagnia/affetti/sostegno si

accentua

Bisogno di guarire in fretta Bisogno di affetto/cura/sostegno

L’APPROCCIO PSICO SOCIALE

Esiste una scala precisa dei bisogni secondo le priorità a

questi attribuite dalle persone:

1 - Fisiologici

2 - Di sicurezza (fisica e psicologica)

3 - Sociali / di appartenenza

4 - Dell’ego / stima

5 - Di Autorealizzazione

Tipologia dei bisogni (A.Maslow)

L’APPROCCIO PSICO SOCIALE

Sono quelli che normalmente l’individuo cerca di soddisfare per primi in quanto direttamente legati alla sopravvivenza (fame, sete, freddo, sonno,

respiro, dolore fisico…)

Includono tuttociò che crea fastidio o sofferenza fisica

Quando affrontiamo il problema di salute possiamo soddisfare alcuni bisogni

fisiologici (es: alleviamo il dolore appiccando ghiaccio sulla parte lesa o

medicando una ferita o agevoliamo il respiro somministrando ossigeno) ma

non altri…

Se la persona soccorsa ha sete o manifesta il bisogno di urinare o di coprirsi,assecondiamola

1 - I bisogni fisiologici (di sussistenza)

L’APPROCCIO PSICO SOCIALE

Dimostrarsi tranquilli e sicuri in quello che diciamo e facciamo fa sentire le persone “protette ”

La limitazione della libertà di movimento causata da un infortunio o indotta dal nostro intervento (es. nel caso di un problema cardiaco) riduce

l’autonomia e le capacità decisionali

2 - I bisogni di sicurezza fisica

Aldilà dei problemi motori più evidenti, come volontari dobbiamo sempre svolgere la funzione di “supporto fisico” per la persona trasportata

Questa non va mai abbandonata : il bisogno di “sicurezza fisica” da parte del paziente è infatti reale e non deve essere trascurato

L’APPROCCIO PSICO SOCIALE

Siamo un punto di riferimento e dobbiamo esserlo per l’intero intervento

Cerchiamo di costruire una relazione empatica con la persona, dimostriamo di capirla (es: ascoltiamo ciò che ci dice anche se non è

importante per le nostre valutazioni e “verbalizziamo” le sue ansie e il suo malessere)

Rassicuriamola, senza dare false speranza ma facendole capire che può fidarsi di noi: non mostriamoci preoccupati anche se la situazione dovesse

essere problematica

Informiamola su ciò che stiamo facendo e sul perché: spiegare vuol diredare certezze, le certezze rassicurano

2 - I bisogni di sicurezza psicologica

L’APPROCCIO PSICO SOCIALE

2 - I bisogni di sicurezza: ricordiamoci….

…che a volte poi le terapie a cui una persona viene sottoposta hanno un grosso effetto debilitante/stancante (chemioterapia, dialisi, radioterapia, fisioterapia…),

supportiamo adeguatamente anche persone che non hanno deficit motori o difficoltà di deambulazione

…che se la persona non è accompagnata da familiari o amici che possano starle vicino, il nostro ruolo di “sostegno” è ancor più importante

…che quando il paziente viene lasciato in ospedale può vivere la situazione come un momento di abbandono e sentirsi spaesato

…che è importante tranquillizzare il paziente senza però dare mai giudizi o pareri sugli esiti, soprattutto per non indurre false speranze

…che anche il contatto visivo trasmette sicurezza

L’APPROCCIO PSICO SOCIALE

In una situazione di sofferenza il bisogno d ’affetto e di calore umano

crescono: non possiamo sostituirci a familiari e amici ma non possiamo

neppure considerare la persona soccorsa come un “caso clinico” o il fulcro

di un protocollo di intervento

La persona deve contare anche per il soccorritore, e dobbiamo farglielo

capire

Comunicazione e capacità d ’ascolto sono sempre i nostri strumenti

migliori

3 - I bisogni sociali

L’APPROCCIO PSICO SOCIALE

Le persone che soccorriamo hanno una loro dignità , difendono la propria

privacy e la propria intimità : non possiamo “sacrificare” questi bisogni

mettendoli in secondo piano, rischieremo di umiliare la persona, mancarle di

rispetto e far venir meno la sua collaborazione

Es: coprire le nudità, allontanare eventuali curiosi, prendersi cura delle sue

cose…sono tutte semplici azioni che, se compiute, faranno sentire la

persona rispettata

Dimostrare interesse per la persona implica anche a vere rispetto

4 - I bisogni di stima e di rispetto

L’APPROCCIO PSICO SOCIALE

Rappresentano la capacità della persona di soddisfare le proprie

potenzialità , di seguire la propria strada e di essere pienamente

autonomi nelle proprie scelte di vita

Per il soccorritore è difficile soddisfarli durante l'intervento ma non possono

essere trascurati

Es: un grave infortunio alla mano di un artista a seguito di un incidente,

benchè soccorso in maniera ottimale, potrebbe far nascere la paura di veder

pregiudicata irrimediabilmente la propria carriera. Evitiamo frasi del tipo

“Pensi al fatto che è ancora vivo, poteva andare molto peggio”.

5 - I bisogni di autorealizzazione

L’APPROCCIO PSICO SOCIALE

Dobbiamo modificare il nostro modo di rapportarci a seconda del tipo di

paziente : bambino, anziano, alcolista, portatore di handicap, paziente

psichiatrico, tossicodipendente, non vedente, non udente, straniero, persona

aggressiva, aspirante suicida…ma anche della situazione ambientale

Teniamo conto di questi fattori:

• Condizioni fisiche

• Deficit sensoriali

• Età

• Emozioni e sensazioni

• Cultura/gruppo di appartenenza,

• Condizioni ambientali (rumore, illuminazione, temperatura…)

• Presenza di altre persone

Come modificare l’approccio?

L’APPROCCIO PSICO SOCIALE

Come modificare l’approccio?

Anche l’ambiente e il contesto influenzano la comunicazione: rumori,

illuminazione, condizioni ambientali, sicurezza, interruzioni o

interferenze, tempo a disposizione, familiari/accompagnatori…sono tutti

aspetti che devono far modificare il nostro approccio e il nostro modo di

porci

A volte questo viene trascurato!

L’APPROCCIO PSICO SOCIALE

Come modificare l’approccio?

Atteggiamento autoritario: imponiamo la nostra volontà

(es: Faccia così; Sappiamo noi cosa fare, stia tranquillo e ascolti)

Pro: trasmettiamo maggior sicurezza, dimostriamo di avere la

situazione sotto controllo, limitiamo i tempi d’azione

Contro: rischiamo di essere o apparire troppo coercitivi, limitiamo la

partecipazione, il nostro comportamento può essere percepito come

“ostile"

L’APPROCCIO PSICO SOCIALE

Come modificare l’approccio?

Atteggiamento protettivo: agiamo noi in vece della persona soccorsa

(es: Stia seduto, lo prendo io; Non si muova facciamo noi)

Pro: la persona si sente maggiormente accudita, diventiamo un

riferimento, ci frapponiamo fra lei e il pericolo o le difficoltà

Contro: limitiamo l’autonomia e la capacità di azione

L’APPROCCIO PSICO SOCIALE

Come modificare l’approccio?

Atteggiamento cooperativo: lasciamo fare alla persona

supportandola ed assecondandola (es: Riesce a camminare?;

Preferisce stare seduto o sdraiato?)

Pro: valorizziamo maggiormente l’individuo che riesce in parte ad

aiutarsi da solo, si riduce il senso di dipendenza dagli altri, si

favorisce il dialogo

Contro : i tempi dell’intervento si possono allungare

L’APPROCCIO PSICO SOCIALE

Come modificare l’approccio?Atteggiamento “maieutico” (aiutarlo a trovare la soluzione migliore) o

manipolatore: portiamo la persona a prendere le decisioni che

vogliamo noi ma indirettamente

(Es: Se non vuole ascoltare me, ascolti suo figlio; Decida lei ma un

controllo all’ospedale non le costa nulla)

Pro: la persona resta al centro dell’attenzione, viene portata a

riflettere sulla sua situazione e a decidere con maggiore autonomia

Contro: si può arrivare a non tener conto dei suoi reali bisogni e i

tempi del soccorso si allungano

L’APPROCCIO PSICO SOCIALE

Come modificare l’approccio?

Assumere un atteggiamento piuttosto che un altro o

cambiare atteggiamento nelle diverse fasi

dell’intervento è una scelta che dipende dall’incidenza

dei fattori precedentemente elencati e dall’esperienza e

dalla sensibilità dei soccorritori

L’APPROCCIO PSICO SOCIALE

La sofferenza non è legata solo al dolore fisico ma anche alla mancanza di

benessere generale causato da paure, ansie, incertezze: è importante che il

soccorritore comprenda la situazione di disagio della persona bisognosa

d’aiuto

I bisogni della persona sono il “motore ” delle sue emozioni, reazioni e del

suo comportamento in generale, non vanno mai trascurati

Dobbiamo trasmettere sicurezza senza eccedere le nostre

competenze/conoscenze/possibilità: rassicurare non vuol dire in alcun modo

dare garanzie su sviluppi positivi della situazione o cercare di illudere le

persone sulla proprie condizioni

CONCLUSIONI

Comunicazione e capacità d ’ascolto restano le chiavi principali per gestire la

relazione con la persona soccorsa: non interrompiamo i nostri interlocutori se

non strettamente necessario, cerchiamo di cogliere tutte le informazioni utili,

non banalizziamo mai i problemi e i disagi espressi o manifestati

Dimostriamo di aver capito e diamo importanza a ciò che ci viene detto :

ripetiamo le parole, focalizziamo l’attenzione sui sintomi e gli stati d’animo.

Manovre e protocolli di intervento sono codificati e standardizzati, l’approccio

alla persona e il comportamento del soccorritore nelle diverse situazioni no

CONCLUSIONI

Per suggerimenti, correzioni e precisazioni:

wikislides@gmail.com