1 iutiamoli a ivere A V. 2 Sono io che do la morte e faccio vivere (Dt 32,39) Parola di Dio.

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iutiamoli a

ivere

AV

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“Sono io che do la morte e faccio vivere”

(Dt 32,39)

Parola di Dio

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iutiamoli a

ivere

AV

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• Malattia• Vecchiaia• Handicap

• Coinvolge ogni persona:

• Bambino• Adulto• Anziano

Vita nella fase terminale

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• Sul piano biologico il dolore è benefico

• La rimozione del dolore• La eliminazione• Sofferenza fisica e

psicologica

Perché soffrire ?

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Le radici culturali• dal principio di autonomia del

soggetto, il quale avrebbe diritto di disporre in maniera assoluta della propria vita;

• dalla persuasione più o meno esplicitata della insopportabilità e inutilità del dolore che può talora accompagnare la morte.

• Indebolimento spirituale e morale riguardo alla dignità della persona morente

• una via "utilitarista" di disimpegno di fronte alle vere necessità del paziente

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• Eutanasia• Accanimento terapeutico• Cure palliative

Atteggiamenti di

fronte al dolore

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Definizione di Eutanasia

• Dal greco eu (buono) e thanatos (morte):

BUONA MORTE

• Azione o omissione che procura la morte allo scopo di eliminare il dolore

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Eutanasia attiva:Consiste nel determinare o nell’accelerare la morte mediante il diretto intervento del medico, utilizzando farmaci letali.

Eutanasia passiva:Consiste nell’astensione da parte del medico dal praticare cure volte a tenere ancora in vita il malato.

Suicidio assistito: Atto autonomo di porre termine alla propria vita compiuto da un malato terminale in presenza e con mezzi forniti da un medico.

Tipi di eutanasia

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Livello delle intenzioni

• Porre fine alla vita o accelerare la morte (eutanasia)

• alleviare la sofferenza

(non eutanasia)

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Livello dei metodi

• C’è Eutanasia - Somministrazione di

sostanze mortali- Omissioni di terapie

normali• Non c’è Eutanasia- omissioni trattamenti

sproporzionati

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Accanimento Terapeutico

• L’uso di terapie inutili, che aumentano la penosità, e sono spropozionate nel rapporto rischio/beneficio, prolungando l’agonia più che offrendo delle cure.

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Né Accanimento Né Eutanasia

• Medesima logica: “onnipotenza dell’uomo”

• Eutanasia: morte procurata• Accanimento: vita ad ogni costo

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• Riduzione della spesa pubblica

• Rifiuto dell’impegno umano a fianco del malato

• Fuga di fronte alla paura della morte, del dolore e della sofferenza

• Handifobia: rifiuto della disabilità

Perché l’Eutanasia?

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• L’eutanasia è spesso motivata da ragioni psicologiche e psichiatriche transitorie o curabili e dalla paura del dolore e della sofferenza.

• Ricostruzione dell’autostima• Accettazione di sé• Cura di una sindrome

depressiva• Terapia antidolorifica

Le ragioni dell’eutanasia

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Prendersi cura

• La medicina: Curare non guarire

Cure normali: • alimentazione e

idratazione anche artificiali• l’aiuto alla respirazione• l’igiene• la somministrazione di

medicinali normali

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Le cure palliative

• Palliative: dal latino pallium (manto)

• Aspetto medico: somministrazione di medicine che non possono più curare la malattia, ma controllano i sintomi

• Aspetto umanitario: vicinanza e premura

accompagnate da sostegno psicologico e spirituale

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Si accende il dibattito

• Il 9 Ottobre del 2006

Piergiorgio Welby scrive al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

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Il caso Welby

• Alle 23,40 del 20 dicembre, il dottor Mario Ricci, anestesista e rianimatore

stacca la spina del ventilatore che consentivaa Piergiorgio Welby di restare in vita

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Sgreccia: “rifiutare le cure, se le cure sono proporzionate, è una richiesta illecita; però se il paziente insiste e rifiuta queste cure non lo si può costringere” “Non possiamo sapere se il paziente ha fatto richiesta di interruzione delle cure perché rifiutava questo trattamento per lui insopportabile, oppure il paziente ne ha fatto richiesta per farne una battaglia politica”.

Considerazioni etiche

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Ordinamento Italiano

• attualmente non c’è nessuna specifica regolamentazione giuridica.

• reato di 'omicidio del consenziente'art. 579 del codice penale: reclusione dai sei agli undici anni.

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Corriere della sera del 26/01/07:

Veronesi: No alla distinzione tra eutanasia

Attiva da quella passiva

Corriere della sera del 1/02/07:

Archiviato dall'Ordine il procedimento per Riccio, l'anestesista di Cremona che sospese le cure al leader radicale

Ultime notizie

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“Sono io che do la morte e faccio vivere”

(Dt 32,39)

Parola di Dio

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• Il “far morire” non può mai essere considerato come una cura medica, neppure quando l’intenzione fosse solo quella di assecondare una richiesta del paziente: è piuttosto, la negazione della professione sanitaria che si qualifica come un appassionato e tenace “si” alla vita. (89)

• “Anche la sofferenza e il dolore hanno un senso e un valore, quando sono vissuti in stretta connessione con l’amore ricevuto e donato.”(97)

Il papa della vita

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• “I malati terminali possano godere di un’assistenza veramente umana e ricevere risposte adeguate alle loro esigenze, in particolare alla loro angoscia e solitudine. Insostituibile in questi casi il ruolo delle famiglie; ma esse possono trovare grande aiuto nelle strutture sociali di assistenza e, quando necessario, nel ricorso alle cure palliative…” (88).

Il papa della vita

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• Quando, all’indomani della mia elezione alla Cattedra di Pietro, venni per una visita al Policlinico "Gemelli", dissi di volere "appoggiare il mio ministero papale soprattutto su quelli che soffrono". ....Riaffermo ora la medesima convinzione di allora...Invito tutti gli ammalati ad unirsi con me nell’offerta a Cristo dei loro patimenti per il bene della Chiesa e dell’umanità".

Valore spirituale della sofferenza

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