· Title: LaTeX for dummies 0.25em Guida di sopravvivenza per fisici - Lezione 3 - Le classi...

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LATEX for dummiesGuida di sopravvivenza per fisici

Lezione 3 - Le classi article, report e book

Leonardo Pacciani-Morileonardo.pacciani@phd.unipd.itAISF - Comitato Locale di Padova12 dicembre 2018

In questa lezione

ApproccioMostriamo le proprietà della classe article e poi andiamo a vedere quali sonole differenze con report e book.

1 Proprietà generali della classe article

2 Differenze fra le classi report e book e la classe article

3 Citazioni, referenze e blibliografia

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In questa lezione

ApproccioMostriamo le proprietà della classe article e poi andiamo a vedere quali sonole differenze con report e book.

1 Proprietà generali della classe article

2 Differenze fra le classi report e book e la classe article

3 Citazioni, referenze e blibliografia

1 di 16

In questa lezione

ApproccioMostriamo le proprietà della classe article e poi andiamo a vedere quali sonole differenze con report e book.

1 Proprietà generali della classe article

2 Differenze fra le classi report e book e la classe article

3 Citazioni, referenze e blibliografia

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Le classi article, report e book

Sono tre classi predefinite, simili ma con proprietà e scopi diversi. In generale,sono pensate per essere usate nel seguente modo:

article: articoli scientifici o relazioni brevi

report: relazioni “corpose”

book: libri o tesi (esistono anche classi specifiche, che non vediamo)

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Le classi article, report e book

Sono tre classi predefinite, simili ma con proprietà e scopi diversi. In generale,sono pensate per essere usate nel seguente modo:

article: articoli scientifici o relazioni brevi

report: relazioni “corpose”

book: libri o tesi (esistono anche classi specifiche, che non vediamo)

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La classe articleTitolo, data e autore

per specificare il titolo, l’autore e la data di un documento si devono usare icomandi \title{...}, \author{...} e \date{...} nel preambolo deldocumentose date non ha argomenti specificati, viene usata in automatico la data almomento della compilazione (stesso risultato se si usa \today comeargomento di \date{...})titolo, autore e data vengono visualizzati nel documento con ladichiarazione \maketitle

Esempio:. . .

%i n i z i o preambolo\ t i t l e { I l mio pr imo documento}\ autho r { Pinco P a l l i n o }\ date {3 d icembre 2018}%f i n e preambolo\ beg in {document}\ m a k e t i t l e. . .\ end{document}

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La classe articleTitolo, data e autore

per specificare il titolo, l’autore e la data di un documento si devono usare icomandi \title{...}, \author{...} e \date{...} nel preambolo deldocumento

se date non ha argomenti specificati, viene usata in automatico la data almomento della compilazione (stesso risultato se si usa \today comeargomento di \date{...})titolo, autore e data vengono visualizzati nel documento con ladichiarazione \maketitle

Esempio:. . .

%i n i z i o preambolo\ t i t l e { I l mio pr imo documento}\ autho r { Pinco P a l l i n o }\ date {3 d icembre 2018}%f i n e preambolo\ beg in {document}\ m a k e t i t l e. . .\ end{document}

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La classe articleTitolo, data e autore

per specificare il titolo, l’autore e la data di un documento si devono usare icomandi \title{...}, \author{...} e \date{...} nel preambolo deldocumentose date non ha argomenti specificati, viene usata in automatico la data almomento della compilazione (stesso risultato se si usa \today comeargomento di \date{...})

titolo, autore e data vengono visualizzati nel documento con ladichiarazione \maketitle

Esempio:. . .

%i n i z i o preambolo\ t i t l e { I l mio pr imo documento}\ autho r { Pinco P a l l i n o }\ date {3 d icembre 2018}%f i n e preambolo\ beg in {document}\ m a k e t i t l e. . .\ end{document}

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La classe articleTitolo, data e autore

per specificare il titolo, l’autore e la data di un documento si devono usare icomandi \title{...}, \author{...} e \date{...} nel preambolo deldocumentose date non ha argomenti specificati, viene usata in automatico la data almomento della compilazione (stesso risultato se si usa \today comeargomento di \date{...})titolo, autore e data vengono visualizzati nel documento con ladichiarazione \maketitle

Esempio:. . .

%i n i z i o preambolo\ t i t l e { I l mio pr imo documento}\ autho r { Pinco P a l l i n o }\ date {3 d icembre 2018}%f i n e preambolo\ beg in {document}\ m a k e t i t l e. . .\ end{document}

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La classe articleTitolo, data e autore

per specificare il titolo, l’autore e la data di un documento si devono usare icomandi \title{...}, \author{...} e \date{...} nel preambolo deldocumentose date non ha argomenti specificati, viene usata in automatico la data almomento della compilazione (stesso risultato se si usa \today comeargomento di \date{...})titolo, autore e data vengono visualizzati nel documento con ladichiarazione \maketitle

Esempio:. . .

%i n i z i o preambolo\ t i t l e { I l mio pr imo documento}\ autho r { Pinco P a l l i n o }\ date {3 d icembre 2018}%f i n e preambolo\ beg in {document}\ m a k e t i t l e. . .\ end{document}

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La classe articleAbstract

per inserire un abstract è sufficiente usare l’ambiente abstract nel corpodel documento

Esempio:. . .

%i n i z i o preambolo\ t i t l e { I l mio pr imo documento}\ autho r { Pinco P a l l i n o }\ date {3 d icembre 2018}%f i n e preambolo\ beg in {document}\ m a k e t i t l e\ beg in { a b s t r a c t }Lorem ipsum d o l o r s i t amet . . .\ end{ a b s t r a c t }. . .\ end{document}

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La classe articleAbstract

per inserire un abstract è sufficiente usare l’ambiente abstract nel corpodel documento

Esempio:. . .

%i n i z i o preambolo\ t i t l e { I l mio pr imo documento}\ autho r { Pinco P a l l i n o }\ date {3 d icembre 2018}%f i n e preambolo\ beg in {document}\ m a k e t i t l e\ beg in { a b s t r a c t }Lorem ipsum d o l o r s i t amet . . .\ end{ a b s t r a c t }. . .\ end{document}

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La classe articleAbstract

per inserire un abstract è sufficiente usare l’ambiente abstract nel corpodel documento

Esempio:. . .

%i n i z i o preambolo\ t i t l e { I l mio pr imo documento}\ autho r { Pinco P a l l i n o }\ date {3 d icembre 2018}%f i n e preambolo\ beg in {document}\ m a k e t i t l e\ beg in { a b s t r a c t }Lorem ipsum d o l o r s i t amet . . .\ end{ a b s t r a c t }. . .\ end{document}

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La classe articleSuddivisione del documento

Rispetto alle possibili divisioni illustrate nella prima lezione, la classe articlenon ammette soltanto la suddivisione chapter. In altre parole, un documentoarticle può essere diviso in:

part

chapter

section

subsection

subsubsection

paragraph

subparagraph

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La classe articleSuddivisione del documento

Rispetto alle possibili divisioni illustrate nella prima lezione, la classe articlenon ammette soltanto la suddivisione chapter.

In altre parole, un documentoarticle può essere diviso in:

part

chapter

section

subsection

subsubsection

paragraph

subparagraph

5 di 16

La classe articleSuddivisione del documento

Rispetto alle possibili divisioni illustrate nella prima lezione, la classe articlenon ammette soltanto la suddivisione chapter. In altre parole, un documentoarticle può essere diviso in:

part

chapter

section

subsection

subsubsection

paragraph

subparagraph

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La classe articleAppendici

Basta invocare \appendix: da quel punto in poile suddivisioni vengono ordinate con delle lettere anziché dei numeri. Ad esempio:

. . .\ beg in {document}. . .\ p a r t { Prima p a r t e }\ s e c t i o n { Prima s e z i o n e }. . .\ s u b s e c t i o n { S o t t o s e z i o n e }. . .\ append ix\ s e c t i o n { Prima append i c e }. . .\ s u b s e c t i o n { S o t t o s e z i o n e

d e l l a pr ima append i c e }. . .\ s e c t i o n { Seconda append i c e }. . .\ s u b s e c t i o n { S o t t o s e z i o n e

d e l l a seconda append i c e }. . .\ end{document}

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La classe articleAppendici

Basta invocare \appendix: da quel punto in poile suddivisioni vengono ordinate con delle lettere anziché dei numeri.

Ad esempio:. . .\ beg in {document}. . .\ p a r t { Prima p a r t e }\ s e c t i o n { Prima s e z i o n e }. . .\ s u b s e c t i o n { S o t t o s e z i o n e }. . .\ append ix\ s e c t i o n { Prima append i c e }. . .\ s u b s e c t i o n { S o t t o s e z i o n e

d e l l a pr ima append i c e }. . .\ s e c t i o n { Seconda append i c e }. . .\ s u b s e c t i o n { S o t t o s e z i o n e

d e l l a seconda append i c e }. . .\ end{document}

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La classe articleAppendici

Basta invocare \appendix: da quel punto in poile suddivisioni vengono ordinate con delle lettere anziché dei numeri. Ad esempio:

. . .\ beg in {document}. . .\ p a r t { Prima p a r t e }\ s e c t i o n { Prima s e z i o n e }. . .\ s u b s e c t i o n { S o t t o s e z i o n e }. . .\ append ix\ s e c t i o n { Prima append i c e }. . .\ s u b s e c t i o n { S o t t o s e z i o n e

d e l l a pr ima append i c e }. . .\ s e c t i o n { Seconda append i c e }. . .\ s u b s e c t i o n { S o t t o s e z i o n e

d e l l a seconda append i c e }. . .\ end{document}

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La classe report

Le principali differenze fra la classe report e article sono:

ammette la suddivisione chapter

visualizza titolo, autore e data su singola pagina indipendente

visualizza l’abstract su una singola pagina indipendente, dopo il titolo

\appendix cambia la dicitura “capitolo” in “appendice”

ogni nuova suddivisione \part viene aperta in una nuova pagina

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La classe report

Le principali differenze fra la classe report e article sono:

ammette la suddivisione chapter

visualizza titolo, autore e data su singola pagina indipendente

visualizza l’abstract su una singola pagina indipendente, dopo il titolo

\appendix cambia la dicitura “capitolo” in “appendice”

ogni nuova suddivisione \part viene aperta in una nuova pagina

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La classe report

Le principali differenze fra la classe report e article sono:

ammette la suddivisione chapter

visualizza titolo, autore e data su singola pagina indipendente

visualizza l’abstract su una singola pagina indipendente, dopo il titolo

\appendix cambia la dicitura “capitolo” in “appendice”

ogni nuova suddivisione \part viene aperta in una nuova pagina

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La classe report

Le principali differenze fra la classe report e article sono:

ammette la suddivisione chapter

visualizza titolo, autore e data su singola pagina indipendente

visualizza l’abstract su una singola pagina indipendente, dopo il titolo

\appendix cambia la dicitura “capitolo” in “appendice”

ogni nuova suddivisione \part viene aperta in una nuova pagina

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La classe report

Le principali differenze fra la classe report e article sono:

ammette la suddivisione chapter

visualizza titolo, autore e data su singola pagina indipendente

visualizza l’abstract su una singola pagina indipendente, dopo il titolo

\appendix cambia la dicitura “capitolo” in “appendice”

ogni nuova suddivisione \part viene aperta in una nuova pagina

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La classe report

Le principali differenze fra la classe report e article sono:

ammette la suddivisione chapter

visualizza titolo, autore e data su singola pagina indipendente

visualizza l’abstract su una singola pagina indipendente, dopo il titolo

\appendix cambia la dicitura “capitolo” in “appendice”

ogni nuova suddivisione \part viene aperta in una nuova pagina

7 di 16

La classe report

Le principali differenze fra la classe report e article sono:

ammette la suddivisione chapter

visualizza titolo, autore e data su singola pagina indipendente

visualizza l’abstract su una singola pagina indipendente, dopo il titolo

\appendix cambia la dicitura “capitolo” in “appendice”

ogni nuova suddivisione \part viene aperta in una nuova pagina

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La classe book

Le principali differenze fra la classe book e article sono invece:

visualizza titolo e autore su singola pagina, dopo la quale inserisce unapagina vuota

non ammette l’ambiente abstract

ha un proprio “supersezionamento”, che viene definito con le dichiarazioni:\frontmatter: asd– sezioni non numerate, pagine numerate con numeri romani

– serve per frontespizio, dedica, indici, prefazione

\mainmatter: asd– sezioni numerate, pagine numerate con numeri arabi– serve per introduzione e contenuto vero e proprio

\backmatter: asd– sezioni non numerate, pagine numerate con numeri arabi(numerazione continua)

– serve per appendici e bibliografia

si può personalizzare il frontespizio con l’ambiente titlepage

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La classe book

Le principali differenze fra la classe book e article sono invece:

visualizza titolo e autore su singola pagina, dopo la quale inserisce unapagina vuota

non ammette l’ambiente abstract

ha un proprio “supersezionamento”, che viene definito con le dichiarazioni:\frontmatter: asd– sezioni non numerate, pagine numerate con numeri romani

– serve per frontespizio, dedica, indici, prefazione

\mainmatter: asd– sezioni numerate, pagine numerate con numeri arabi– serve per introduzione e contenuto vero e proprio

\backmatter: asd– sezioni non numerate, pagine numerate con numeri arabi(numerazione continua)

– serve per appendici e bibliografia

si può personalizzare il frontespizio con l’ambiente titlepage

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La classe book

Le principali differenze fra la classe book e article sono invece:

visualizza titolo e autore su singola pagina, dopo la quale inserisce unapagina vuota

non ammette l’ambiente abstract

ha un proprio “supersezionamento”, che viene definito con le dichiarazioni:\frontmatter: asd– sezioni non numerate, pagine numerate con numeri romani

– serve per frontespizio, dedica, indici, prefazione

\mainmatter: asd– sezioni numerate, pagine numerate con numeri arabi– serve per introduzione e contenuto vero e proprio

\backmatter: asd– sezioni non numerate, pagine numerate con numeri arabi(numerazione continua)

– serve per appendici e bibliografia

si può personalizzare il frontespizio con l’ambiente titlepage

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La classe book

Le principali differenze fra la classe book e article sono invece:

visualizza titolo e autore su singola pagina, dopo la quale inserisce unapagina vuota

non ammette l’ambiente abstract

ha un proprio “supersezionamento”, che viene definito con le dichiarazioni:\frontmatter: asd– sezioni non numerate, pagine numerate con numeri romani

– serve per frontespizio, dedica, indici, prefazione

\mainmatter: asd– sezioni numerate, pagine numerate con numeri arabi– serve per introduzione e contenuto vero e proprio

\backmatter: asd– sezioni non numerate, pagine numerate con numeri arabi(numerazione continua)

– serve per appendici e bibliografia

si può personalizzare il frontespizio con l’ambiente titlepage

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La classe book

Le principali differenze fra la classe book e article sono invece:

visualizza titolo e autore su singola pagina, dopo la quale inserisce unapagina vuota

non ammette l’ambiente abstract

ha un proprio “supersezionamento”, che viene definito con le dichiarazioni:

\frontmatter: asd– sezioni non numerate, pagine numerate con numeri romani– serve per frontespizio, dedica, indici, prefazione

\mainmatter: asd– sezioni numerate, pagine numerate con numeri arabi– serve per introduzione e contenuto vero e proprio

\backmatter: asd– sezioni non numerate, pagine numerate con numeri arabi(numerazione continua)

– serve per appendici e bibliografia

si può personalizzare il frontespizio con l’ambiente titlepage

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La classe book

Le principali differenze fra la classe book e article sono invece:

visualizza titolo e autore su singola pagina, dopo la quale inserisce unapagina vuota

non ammette l’ambiente abstract

ha un proprio “supersezionamento”, che viene definito con le dichiarazioni:\frontmatter: asd– sezioni non numerate, pagine numerate con numeri romani

– serve per frontespizio, dedica, indici, prefazione

\mainmatter: asd– sezioni numerate, pagine numerate con numeri arabi– serve per introduzione e contenuto vero e proprio

\backmatter: asd– sezioni non numerate, pagine numerate con numeri arabi(numerazione continua)

– serve per appendici e bibliografia

si può personalizzare il frontespizio con l’ambiente titlepage

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La classe book

Le principali differenze fra la classe book e article sono invece:

visualizza titolo e autore su singola pagina, dopo la quale inserisce unapagina vuota

non ammette l’ambiente abstract

ha un proprio “supersezionamento”, che viene definito con le dichiarazioni:\frontmatter: asd– sezioni non numerate, pagine numerate con numeri romani

– serve per frontespizio, dedica, indici, prefazione

\mainmatter: asd– sezioni numerate, pagine numerate con numeri arabi– serve per introduzione e contenuto vero e proprio

\backmatter: asd– sezioni non numerate, pagine numerate con numeri arabi(numerazione continua)

– serve per appendici e bibliografia

si può personalizzare il frontespizio con l’ambiente titlepage

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La classe book

Le principali differenze fra la classe book e article sono invece:

visualizza titolo e autore su singola pagina, dopo la quale inserisce unapagina vuota

non ammette l’ambiente abstract

ha un proprio “supersezionamento”, che viene definito con le dichiarazioni:\frontmatter: asd– sezioni non numerate, pagine numerate con numeri romani

– serve per frontespizio, dedica, indici, prefazione

\mainmatter: asd– sezioni numerate, pagine numerate con numeri arabi– serve per introduzione e contenuto vero e proprio

\backmatter: asd– sezioni non numerate, pagine numerate con numeri arabi(numerazione continua)

– serve per appendici e bibliografia

si può personalizzare il frontespizio con l’ambiente titlepage

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La classe book

Le principali differenze fra la classe book e article sono invece:

visualizza titolo e autore su singola pagina, dopo la quale inserisce unapagina vuota

non ammette l’ambiente abstract

ha un proprio “supersezionamento”, che viene definito con le dichiarazioni:\frontmatter: asd– sezioni non numerate, pagine numerate con numeri romani

– serve per frontespizio, dedica, indici, prefazione

\mainmatter: asd– sezioni numerate, pagine numerate con numeri arabi– serve per introduzione e contenuto vero e proprio

\backmatter: asd– sezioni non numerate, pagine numerate con numeri arabi(numerazione continua)

– serve per appendici e bibliografia

si può personalizzare il frontespizio con l’ambiente titlepage

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Citazioni, referenze e bibliografia

Esistono due modi per creare la bibliografia di un documento LATEX:a mano: con l’ambiente thebibliography

automaticamente: col tool bibtex

Se vogliamo fare tutto a mano, la struttura generale dell’ambientethebibliography è:

. . .\ beg in { t h e b i b l i o g r a p h y }{ numero}

\ b i b i t e m { e t i c h e t t a }%i n f o r m a z i o n i\ b i b i t e m { e t i c h e t t a }%i n f o r m a z i o n i. . .

\ end{ t h e b i b l i o g r a p h y }

numero è il numero massimo di voci che abbiamo intenzione di inserire; adesempio, se ne vogliamo mettere fino a 10 (escluso) allora numero= 9, se invecene vogliamo mettere da 10 (incluso) a 100 (escluso) numero= 99 e così via.

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Citazioni, referenze e bibliografiaEsistono due modi per creare la bibliografia di un documento LATEX:

a mano: con l’ambiente thebibliography

automaticamente: col tool bibtex

Se vogliamo fare tutto a mano, la struttura generale dell’ambientethebibliography è:

. . .\ beg in { t h e b i b l i o g r a p h y }{ numero}

\ b i b i t e m { e t i c h e t t a }%i n f o r m a z i o n i\ b i b i t e m { e t i c h e t t a }%i n f o r m a z i o n i. . .

\ end{ t h e b i b l i o g r a p h y }

numero è il numero massimo di voci che abbiamo intenzione di inserire; adesempio, se ne vogliamo mettere fino a 10 (escluso) allora numero= 9, se invecene vogliamo mettere da 10 (incluso) a 100 (escluso) numero= 99 e così via.

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Citazioni, referenze e bibliografiaEsistono due modi per creare la bibliografia di un documento LATEX:

a mano: con l’ambiente thebibliography

automaticamente: col tool bibtex

Se vogliamo fare tutto a mano, la struttura generale dell’ambientethebibliography è:

. . .\ beg in { t h e b i b l i o g r a p h y }{ numero}

\ b i b i t e m { e t i c h e t t a }%i n f o r m a z i o n i\ b i b i t e m { e t i c h e t t a }%i n f o r m a z i o n i. . .

\ end{ t h e b i b l i o g r a p h y }

numero è il numero massimo di voci che abbiamo intenzione di inserire; adesempio, se ne vogliamo mettere fino a 10 (escluso) allora numero= 9, se invecene vogliamo mettere da 10 (incluso) a 100 (escluso) numero= 99 e così via.

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Citazioni, referenze e bibliografiaEsistono due modi per creare la bibliografia di un documento LATEX:

a mano: con l’ambiente thebibliography

automaticamente: col tool bibtex

Se vogliamo fare tutto a mano, la struttura generale dell’ambientethebibliography è:

. . .\ beg in { t h e b i b l i o g r a p h y }{ numero}

\ b i b i t e m { e t i c h e t t a }%i n f o r m a z i o n i\ b i b i t e m { e t i c h e t t a }%i n f o r m a z i o n i. . .

\ end{ t h e b i b l i o g r a p h y }

numero è il numero massimo di voci che abbiamo intenzione di inserire; adesempio, se ne vogliamo mettere fino a 10 (escluso) allora numero= 9, se invecene vogliamo mettere da 10 (incluso) a 100 (escluso) numero= 99 e così via.

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Citazioni, referenze e bibliografiaEsistono due modi per creare la bibliografia di un documento LATEX:

a mano: con l’ambiente thebibliography

automaticamente: col tool bibtex

Se vogliamo fare tutto a mano, la struttura generale dell’ambientethebibliography è:

. . .\ beg in { t h e b i b l i o g r a p h y }{ numero}

\ b i b i t e m { e t i c h e t t a }%i n f o r m a z i o n i\ b i b i t e m { e t i c h e t t a }%i n f o r m a z i o n i. . .

\ end{ t h e b i b l i o g r a p h y }

numero è il numero massimo di voci che abbiamo intenzione di inserire; adesempio, se ne vogliamo mettere fino a 10 (escluso) allora numero= 9, se invecene vogliamo mettere da 10 (incluso) a 100 (escluso) numero= 99 e così via.

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Citazioni, referenze e bibliografia

Ogni riferimento bibliografico va introdotto con un \bibitem e compilatocompletamente a mano.

Ad esempio:\ b i b i t e m { E i n s t e i n 1 9 0 5 } E i n s t e i n A . , \ t e x t i t { Zur E l ek t rodynamikbewegte r K\"{ o} r p e r } , Annalen de r Phys ik , 1905 ,\ t e x t b f {17} , 891−921

\ b i b i t e m {CMS2012} The CMS C o l l a b o r a t i o n , ‘ ‘ O b s e r v a t i o n o f a newboson at a mass o f 125 GeV wi th the CMS expe r imen t at the LHC’ ’ ,\ t e x t i t { P h y s i c s L e t t e r s B} , 2012 , \ t e x t b f {716} ( 1 ) , 30−61

Einstein A., Zur Elektrodynamik bewegter Körper, Annalen der Physik,1905, 17, 891-921The CMS Collaboration, “Observation of a new boson at a mass of 125GeV with the CMS experiment at the LHC”, Physics Letters B, 2012, 716(1), 30-61

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Citazioni, referenze e bibliografia

Ogni riferimento bibliografico va introdotto con un \bibitem e compilatocompletamente a mano. Ad esempio:

\ b i b i t e m { E i n s t e i n 1 9 0 5 } E i n s t e i n A . , \ t e x t i t { Zur E l ek t rodynamikbewegte r K\"{ o} r p e r } , Annalen de r Phys ik , 1905 ,\ t e x t b f {17} , 891−921

\ b i b i t e m {CMS2012} The CMS C o l l a b o r a t i o n , ‘ ‘ O b s e r v a t i o n o f a newboson at a mass o f 125 GeV wi th the CMS expe r imen t at the LHC’ ’ ,\ t e x t i t { P h y s i c s L e t t e r s B} , 2012 , \ t e x t b f {716} ( 1 ) , 30−61

Einstein A., Zur Elektrodynamik bewegter Körper, Annalen der Physik,1905, 17, 891-921The CMS Collaboration, “Observation of a new boson at a mass of 125GeV with the CMS experiment at the LHC”, Physics Letters B, 2012, 716(1), 30-61

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Citazioni, referenze e bibliografiaNota: se si usa la classe article la sezione relativa alla bibliografia verràchiamata “Riferimenti bibliografici”, altrimenti se si usa report o book ilrelativo capitolo si chiamerà “Bibliografia”.

Di default, LATEX non mette nell’indice di un documento la bibliografia fatta conthebibliography. Per farlo, bisogna usare il comando \addcontentslinesubito prima di invocare thebibliography; se stiamo usando le classi reporto book, as esempio:

\addcontentsline{toc}{chapter}{\bibname}

mentre se stiamo usando article:

\addcontentsline{toc}{section}{\refname}

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Citazioni, referenze e bibliografiaNota: se si usa la classe article la sezione relativa alla bibliografia verràchiamata “Riferimenti bibliografici”, altrimenti se si usa report o book ilrelativo capitolo si chiamerà “Bibliografia”.

Di default, LATEX non mette nell’indice di un documento la bibliografia fatta conthebibliography.

Per farlo, bisogna usare il comando \addcontentslinesubito prima di invocare thebibliography; se stiamo usando le classi reporto book, as esempio:

\addcontentsline{toc}{chapter}{\bibname}

mentre se stiamo usando article:

\addcontentsline{toc}{section}{\refname}

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Citazioni, referenze e bibliografiaNota: se si usa la classe article la sezione relativa alla bibliografia verràchiamata “Riferimenti bibliografici”, altrimenti se si usa report o book ilrelativo capitolo si chiamerà “Bibliografia”.

Di default, LATEX non mette nell’indice di un documento la bibliografia fatta conthebibliography. Per farlo, bisogna usare il comando \addcontentslinesubito prima di invocare thebibliography; se stiamo usando le classi reporto book, as esempio:

\addcontentsline{toc}{chapter}{\bibname}

mentre se stiamo usando article:

\addcontentsline{toc}{section}{\refname}

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Citazioni, referenze e bibliografiaUsare bibtex per la gestione della bibliografia è decisamente più comodo(spesso la si può generare automaticamente) e ordinato, soprattutto se labibliografia è particolarmente corposa.

Con bibtex la bibliografia va inserita in un file .bib separato (nella stessacartella del sorgente .tex), ad esempio BibliografiaTesi.bib, al cui internovanno inseriti i dati relativi alle varie voci.

La bibliografia viene poi generata automaticamente (e inserita nell’indice)usando il comando \bibliography{BibliografiaTesi} (col solo nome delfile, senza estensione). Vengono poi visualizzate solo le voci citate in qualunqueparte nel documento; per visualizzarle tutte, basta invocare \nocite{*} inqualunque parte del documento.

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Citazioni, referenze e bibliografiaUsare bibtex per la gestione della bibliografia è decisamente più comodo(spesso la si può generare automaticamente) e ordinato, soprattutto se labibliografia è particolarmente corposa.

Con bibtex la bibliografia va inserita in un file .bib separato (nella stessacartella del sorgente .tex), ad esempio BibliografiaTesi.bib, al cui internovanno inseriti i dati relativi alle varie voci.

La bibliografia viene poi generata automaticamente (e inserita nell’indice)usando il comando \bibliography{BibliografiaTesi} (col solo nome delfile, senza estensione). Vengono poi visualizzate solo le voci citate in qualunqueparte nel documento; per visualizzarle tutte, basta invocare \nocite{*} inqualunque parte del documento.

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Citazioni, referenze e bibliografiaUsare bibtex per la gestione della bibliografia è decisamente più comodo(spesso la si può generare automaticamente) e ordinato, soprattutto se labibliografia è particolarmente corposa.

Con bibtex la bibliografia va inserita in un file .bib separato (nella stessacartella del sorgente .tex), ad esempio BibliografiaTesi.bib, al cui internovanno inseriti i dati relativi alle varie voci.

La bibliografia viene poi generata automaticamente (e inserita nell’indice)usando il comando \bibliography{BibliografiaTesi} (col solo nome delfile, senza estensione). Vengono poi visualizzate solo le voci citate in qualunqueparte nel documento; per visualizzarle tutte, basta invocare \nocite{*} inqualunque parte del documento.

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Citazioni, referenze e bibliografia

Ogni voce all’interno del file BibliografiaTesi.bib deve avere la seguentestruttura:

@entry { e t i c h e t t a ,au tho r = " . . . " ,t i t l e = " . . . " ,y e a r = " . . . " ,. . .}

(al posto delle virgolette si possono usare { e }) dove entry è il tipo didocumento che vogliamo inserire (ad esempio article, book, thesis,unpublished, ecc.), e di nuovo etichetta serve per le citazioni.

A seconda del tipo di documento che vogliamo inserire, alcuni campi sonoobbligatori o facoltativi. Vedi qui per una tabella completa.

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Citazioni, referenze e bibliografia

Ogni voce all’interno del file BibliografiaTesi.bib deve avere la seguentestruttura:

@entry { e t i c h e t t a ,au tho r = " . . . " ,t i t l e = " . . . " ,y e a r = " . . . " ,. . .}

(al posto delle virgolette si possono usare { e }) dove entry è il tipo didocumento che vogliamo inserire (ad esempio article, book, thesis,unpublished, ecc.), e di nuovo etichetta serve per le citazioni.

A seconda del tipo di documento che vogliamo inserire, alcuni campi sonoobbligatori o facoltativi. Vedi qui per una tabella completa.

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Citazioni, referenze e bibliografia

Ogni voce all’interno del file BibliografiaTesi.bib deve avere la seguentestruttura:

@entry { e t i c h e t t a ,au tho r = " . . . " ,t i t l e = " . . . " ,y e a r = " . . . " ,. . .}

(al posto delle virgolette si possono usare { e }) dove entry è il tipo didocumento che vogliamo inserire (ad esempio article, book, thesis,unpublished, ecc.), e di nuovo etichetta serve per le citazioni.

A seconda del tipo di documento che vogliamo inserire, alcuni campi sonoobbligatori o facoltativi. Vedi qui per una tabella completa.

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Citazioni, referenze e bibliografiaIl modo in cui la bibliografia viene visualizzata può essere controllato cambiandolo stile della bibliografia; ne esistono diversi (vedi qui per una lista esaustiva), eper selezionarne uno basta usare \bibliographystyle{nomestile} prima di\bibliography.

Ad esempio:Nota: il comando \bibliographystyle deve sempre essere invocato prima di\bibliography, altrimenti non verrà creata alcuna bibliografia.

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Citazioni, referenze e bibliografiaIl modo in cui la bibliografia viene visualizzata può essere controllato cambiandolo stile della bibliografia; ne esistono diversi (vedi qui per una lista esaustiva), eper selezionarne uno basta usare \bibliographystyle{nomestile} prima di\bibliography. Ad esempio:

Usando abbrv

Nota: il comando \bibliographystyle deve sempre essere invocato prima di\bibliography, altrimenti non verrà creata alcuna bibliografia.

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Citazioni, referenze e bibliografiaIl modo in cui la bibliografia viene visualizzata può essere controllato cambiandolo stile della bibliografia; ne esistono diversi (vedi qui per una lista esaustiva), eper selezionarne uno basta usare \bibliographystyle{nomestile} prima di\bibliography. Ad esempio:

Usando acm

Nota: il comando \bibliographystyle deve sempre essere invocato prima di\bibliography, altrimenti non verrà creata alcuna bibliografia.

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Citazioni, referenze e bibliografiaIl modo in cui la bibliografia viene visualizzata può essere controllato cambiandolo stile della bibliografia; ne esistono diversi (vedi qui per una lista esaustiva), eper selezionarne uno basta usare \bibliographystyle{nomestile} prima di\bibliography. Ad esempio:

Usando alpha

Nota: il comando \bibliographystyle deve sempre essere invocato prima di\bibliography, altrimenti non verrà creata alcuna bibliografia.

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Citazioni, referenze e bibliografiaQuando viene creata la bibliografia con bibtex, fra quelli inseriti vengonovisualizzati solo i campi che servono, e nell’ordine giusto (è irrilevante comesono scritti all’interno del file .bib).

Se è presente più di un autore, all’interno della voce author vanno inseriti comeCognome1, Nome1 and Cognome2, Nome2 and others; and others vienevisualizzato come “et al.”

Per citare una entry della bibliografia all’interno del documento si usa sempre ilcomando \cite{etichetta}; come argomento facoltativo si possono dare delleinformazioni aggiuntive, ad esempio \cite[Capitolo 1]{Dirac1981} diventa“[1, Capitolo 1]”.

Oltre a bibtex esiste anche un pacchetto, biblatex, che ha caratteristiche efunzionamenti simili a quello che abbiamo visto.

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Citazioni, referenze e bibliografiaQuando viene creata la bibliografia con bibtex, fra quelli inseriti vengonovisualizzati solo i campi che servono, e nell’ordine giusto (è irrilevante comesono scritti all’interno del file .bib).

Se è presente più di un autore, all’interno della voce author vanno inseriti comeCognome1, Nome1 and Cognome2, Nome2 and others; and others vienevisualizzato come “et al.”

Per citare una entry della bibliografia all’interno del documento si usa sempre ilcomando \cite{etichetta}; come argomento facoltativo si possono dare delleinformazioni aggiuntive, ad esempio \cite[Capitolo 1]{Dirac1981} diventa“[1, Capitolo 1]”.

Oltre a bibtex esiste anche un pacchetto, biblatex, che ha caratteristiche efunzionamenti simili a quello che abbiamo visto.

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Citazioni, referenze e bibliografiaQuando viene creata la bibliografia con bibtex, fra quelli inseriti vengonovisualizzati solo i campi che servono, e nell’ordine giusto (è irrilevante comesono scritti all’interno del file .bib).

Se è presente più di un autore, all’interno della voce author vanno inseriti comeCognome1, Nome1 and Cognome2, Nome2 and others; and others vienevisualizzato come “et al.”

Per citare una entry della bibliografia all’interno del documento si usa sempre ilcomando \cite{etichetta}; come argomento facoltativo si possono dare delleinformazioni aggiuntive, ad esempio \cite[Capitolo 1]{Dirac1981} diventa“[1, Capitolo 1]”.

Oltre a bibtex esiste anche un pacchetto, biblatex, che ha caratteristiche efunzionamenti simili a quello che abbiamo visto.

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Citare figure, equazioni e altro

Come si citano oggetti diversi dalle voci bibliografiche, come immagini,equazioni e tabelle?Sintassi di base: aggiungiamo all’oggetto un’etichetta con \label{etichetta}e lo citiamo con \ref{etichetta}.Ad esempio:

\ beg in { f i g u r e }\ c e n t e r i n g\ i n c l u d e g r a p h i c s [ w idth=\t e x t w i d t h ] { d a t i _ o s c i l l o s c o p i o . j pg }\ c a p t i o n { D i d a s c a l i a }\ l a b e l { f i g : o s c i l l o s c o p i o }\end{ f i g u r e }

\ beg in { e q u a t i o n }\ l a b e l {eq : E u l e r }e ^{ i \ p i } + 1 = 0\end{ e q u a t i o n }

Quando citiamo figure o tabelle il comando \label deve essere invocato sempresubito dopo \caption. Per citare delle equazioni esiste anche il comando\eqref{etichetta}, che mette automaticamente le parentesi intorno alnumero dell’equazione citata.

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Citare figure, equazioni e altroCome si citano oggetti diversi dalle voci bibliografiche, come immagini,equazioni e tabelle?

Sintassi di base: aggiungiamo all’oggetto un’etichetta con \label{etichetta}e lo citiamo con \ref{etichetta}.Ad esempio:

\ beg in { f i g u r e }\ c e n t e r i n g\ i n c l u d e g r a p h i c s [ w idth=\t e x t w i d t h ] { d a t i _ o s c i l l o s c o p i o . j pg }\ c a p t i o n { D i d a s c a l i a }\ l a b e l { f i g : o s c i l l o s c o p i o }\end{ f i g u r e }

\ beg in { e q u a t i o n }\ l a b e l {eq : E u l e r }e ^{ i \ p i } + 1 = 0\end{ e q u a t i o n }

Quando citiamo figure o tabelle il comando \label deve essere invocato sempresubito dopo \caption. Per citare delle equazioni esiste anche il comando\eqref{etichetta}, che mette automaticamente le parentesi intorno alnumero dell’equazione citata.

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Citare figure, equazioni e altroCome si citano oggetti diversi dalle voci bibliografiche, come immagini,equazioni e tabelle?Sintassi di base: aggiungiamo all’oggetto un’etichetta con \label{etichetta}e lo citiamo con \ref{etichetta}.

Ad esempio:\ beg in { f i g u r e }\ c e n t e r i n g\ i n c l u d e g r a p h i c s [ w idth=\t e x t w i d t h ] { d a t i _ o s c i l l o s c o p i o . j pg }\ c a p t i o n { D i d a s c a l i a }\ l a b e l { f i g : o s c i l l o s c o p i o }\end{ f i g u r e }

\ beg in { e q u a t i o n }\ l a b e l {eq : E u l e r }e ^{ i \ p i } + 1 = 0\end{ e q u a t i o n }

Quando citiamo figure o tabelle il comando \label deve essere invocato sempresubito dopo \caption. Per citare delle equazioni esiste anche il comando\eqref{etichetta}, che mette automaticamente le parentesi intorno alnumero dell’equazione citata.

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Citare figure, equazioni e altroCome si citano oggetti diversi dalle voci bibliografiche, come immagini,equazioni e tabelle?Sintassi di base: aggiungiamo all’oggetto un’etichetta con \label{etichetta}e lo citiamo con \ref{etichetta}.Ad esempio:

\ beg in { f i g u r e }\ c e n t e r i n g\ i n c l u d e g r a p h i c s [ w idth=\t e x t w i d t h ] { d a t i _ o s c i l l o s c o p i o . j pg }\ c a p t i o n { D i d a s c a l i a }\ l a b e l { f i g : o s c i l l o s c o p i o }\end{ f i g u r e }

\ beg in { e q u a t i o n }\ l a b e l {eq : E u l e r }e ^{ i \ p i } + 1 = 0\end{ e q u a t i o n }

Quando citiamo figure o tabelle il comando \label deve essere invocato sempresubito dopo \caption.

Per citare delle equazioni esiste anche il comando\eqref{etichetta}, che mette automaticamente le parentesi intorno alnumero dell’equazione citata.

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Citare figure, equazioni e altroCome si citano oggetti diversi dalle voci bibliografiche, come immagini,equazioni e tabelle?Sintassi di base: aggiungiamo all’oggetto un’etichetta con \label{etichetta}e lo citiamo con \ref{etichetta}.Ad esempio:

\ beg in { f i g u r e }\ c e n t e r i n g\ i n c l u d e g r a p h i c s [ w idth=\t e x t w i d t h ] { d a t i _ o s c i l l o s c o p i o . j pg }\ c a p t i o n { D i d a s c a l i a }\ l a b e l { f i g : o s c i l l o s c o p i o }\end{ f i g u r e }

\ beg in { e q u a t i o n }\ l a b e l {eq : E u l e r }e ^{ i \ p i } + 1 = 0\end{ e q u a t i o n }

Quando citiamo figure o tabelle il comando \label deve essere invocato sempresubito dopo \caption. Per citare delle equazioni esiste anche il comando\eqref{etichetta}, che mette automaticamente le parentesi intorno alnumero dell’equazione citata.

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Per oggi è tutto!Prossimo appuntamento: 13 dicembre 2018 in aula

LUF1 ore 16:30Prossima lezione: La classe beamer