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Una dinastia di pittori
Jacopo Bassano, i figli e la bottega
Palazzo Thiene, Contrà S. Gaetano Thiene, 11 Vicenza
Dal 6 dicembre 2013 al 2 febbraio 2014
Venerdì, sabato domenica dalle 10 alle 18
Ingresso libero
Cartella stampa
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Indice:
• 18 anni di “Capolavori che ritornano”
• La mostra:
Una dinastia di pittori. Jacopo Bassano, i figli e la Bottega
• I Bassano, una dinastia e una bottega d’arte
• I nuovi capolavori
• La collezione dei Bassano della Banca Popolare di Vicenza
• Le conferenze della domenica
• Palazzo Thiene, sede storica della Banca Popolare di Vicenza
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• 18 anni di “Capolavori che ritornano”
La mostra dedicata ai “Capolavori che ritornano”, come è ormai tradizione, saluta ad ogni fine d’anno
l’arrivo di un capolavoro dell’arte veneta in Palazzo Thiene, sede storica della Banca Popolare di
Vicenza.
Celebrando con il 2013 il suo diciottesimo appuntamento, “Capolavori che ritornano” vuole anche
quest’anno confermare l’esito straordinario della politica adottata dalla Banca Popolare di Vicenza
nel campo dell’acquisizione di opere d’arte: una strategia fatta di prudenza, oculatezza, lungimiranza
e costante monitoraggio dei mercati internazionali dell’arte, che ha reso oggi la collezione di pittura
antica della Banca Popolare di Vicenza una raccolta di livello museale e di inestimabile valore
artistico.
Banca Popolare di Vicenza conferma il suo costante impegno nella salvaguardia e nella tutela del
patrimonio artistico e culturale del territorio, con la convinzione che l’economia e la cultura siano
strettamente collegate e imprescindibili l’una dall’altra: il progresso economico e il benessere sociale,
infatti, passano anche attraverso l’attenzione per la cultura e l’arte, elementi fondamentali per
l’identità e le tradizioni del territorio
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La mostra:
Una dinastia di pittori. Jacopo Bassano, i figli e la Bottega
La mostra “Una dinastia di pittori. Jacopo Bassano, i figli e la bottega”, espone per la prima volta
insieme la raccolta di capolavori, di proprietà dell’Istituto, del grande maestro della pittura veneta
del Rinascimento, dei suoi figli e della bottega: una raccolta di capolavori che costituisce oggi, al
mondo, la più vasta ed importante collezione privata dei Bassano visibile al pubblico.
L’occasione è stata fornita dalla ricomparsa qualche mese fa ad una importante asta a Vienna, alla
quale è seguita l’acquisizione alla collezione della Banca, di Orfeo incanta gli animali, straordinario
dipinto dell’ultima stagione di Jacopo Bassano, soggetto citato fra le opere rinvenute alla sua morte
nello studio del maestro, presente a fine Seicento nell’inventario della raccolta di una nobile famiglia
bassanese e successivamente scomparso.
A pochi giorni di distanza, sono stati individuati nel mercato antiquario internazionale, ed acquisiti
dalla Banca, altri due capolavori: il Matrimonio mistico di Santa Caterina con angeli musicanti di
Leandro Bassano e l’Adorazione dei pastori, opera di uno sconosciuto artista della Bottega in cui
potrebbe riconoscersi la mano dell’ultima dei Bassano, la nipote di Jacopo, Chiaretta, che non firmò
mai le sue opere.
Nelle stanze di Palazzo Thiene, si confrontano e dialogano con l’Orfeo, Santa Caterina e l’Adorazione,
gli altri capolavori della collezione BPVi, opera dello stesso Jacopo e dei figli Francesco, Leandro e
Gerolamo.
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I Bassano, una dinastia e una bottega d’arte
Gli artisti della famiglia dal Ponte operarono per più di un secolo e mezzo nella città di Bassano del
Grappa, assumendone ben presto il nome.
Il capostipite Francesco, detto il Vecchio, (1477/78 – 1539) di origine asiaghese, fu il primo ad avviare
una prospera bottega a Bassano del Grappa, nelle vicinanze del ponte di legno sul Brenta, dopo un
apprendistato a Vicenza presso Giovanni Speranza, seguace di Bartolomeo Montagna.
Ma fu il figlio Jacopo (1510 –
1592) il vero genio di un’arte che
nelle sue mani assurse a livelli e a
notorietà di portata europea.
Dopo un apprendistato
veneziano, il giovane Jacopo
avviò una delle avventure
pittoriche più affascinanti e più
ricche di spunti del Rinascimento.
L’opera di Jacopo, le cui tematiche apparivano alternative rispetto all’arte dominante della
Serenissima, riscosse ben presto un grande consenso, anche di mercato, tanto che le opere a
soggetto evangelico o biblico, ambientate nei paesaggi pedemontani del bassanese, divennero
richiestissime, soprattutto tra le nuove classi emergenti.
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Jacopo avviò nella sua bottega una vera e propria “industria delle immagini” per soddisfare la
crescente richiesta di opere: i figli Francesco (1549‐1592), Giambattista (1553‐1613), Leandro (1557‐
1622) e Gerolamo (1566‐1621), si dedicarono a realizzare grandi quantità di soggetti, anche seriali,
sia sacri che mitologici.
Francesco, il più dotato dei figli di Jacopo, aprì una filiale a Venezia, dove l’arte dei Bassano era già
molto conosciuta e apprezzata. Tuttavia Jacopo non volle mai lasciare il suo paese d’origine.
L’ultima esponente di famiglia fu una donna, Chiaretta, figlia del terzogenito Giambattista, sposa del
pittore asiaghese Antonio Scajaro, allievo del di lei zio, Gerolamo Bassano, il più giovane dei figli di
Jacopo. Con la morte di Giacomo e Carlo Scajaro, figli di Chiaretta e bisnipoti del Patriarca, la dinastia
si estinse nel 1661 e l’attività cessò definitivamente.
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I nuovi capolavori
Jacopo Bassano (Bassano 1510ca – 1592),
Orfeo incanta gli animali con il suono della lira
Olio su tela, cm116 x 146.
Provenienza: Bassano, collezione Stecchini; Bologna, collezione Bruini; Roma, collezione ignota; Dorotheum, Vienna, asta del 15 Ottobre 2013, lotto 545.
Prima metà IX decennio sec, XVI
Il dipinto, uno dei rari a soggetto
mitologico di Jacopo Bassano,
rappresenta Orfeo nell’atto di
suonare una cinquecentesca lira
da braccio (senza l’archetto)
davanti ad una platea di animali
che lo ascoltano immobili ed
estatici, realizzati con estremo
virtuosismo, tanto da far
presupporre uno studio
preliminare delle specie animali attraverso i prontuari molto diffusi nella metà del Cinquecento.
Il dipinto, originale nell’esecuzione pittorica e nell’utilizzo della materia cromatica, supera i confini
del semplice canovaccio per allievi e seguaci per divenire una meditazione intima in cui Jacopo
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sembra volerci confidare con ironia senile che, ormai, la situazione è in mano agli imitatori e alle
imitazioni, simboleggiati dalla scimmia che regge sulle mani lo spartito aperto della musica di Orfeo.
Pare che il dipinto, a volte giudicato “non finito”, ma di dimensioni troppo grandi per essere un
bozzetto preparatorio, non abbia mai lasciato lo studio dell’artista, rimanendo accanto all’anziano
maestro fino alla sua morte.
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Leandro Bassano (Bassano 1557 – Venezia 1622)
Matrimonio mistico di Santa Caterina con angeli musicanti
Olio su tela, cm.67x83.
Provenienza: Dorotheum, Vienna, asta del 15 Ottobre 2013, lotto 689.
158090 c.
Il piccolo dipinto raffigura il
Matrimonio mistico di Santa
Caterina. La Santa vi è infatti
rappresentata in ginocchio al
cospetto del trono della Vergine,
mentre Gesù Bambino la sposa
simbolicamente infilandole un
anello nuziale al dito.
Una data tra il 1580 ed il 1590
conviene stilisticamente all’opera, che si segnala per lo stupefacente stato di conservazione e per la
freschezza della materia pittorica.
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Bottega di Jacopo Bassano
L’Adorazione dei pastori
Olio su tela, cm 73.6 x 76.2
Provenienza: Christie’s Londra, 31 Ottobre 2013, lotto 54.
Inizi sec. XVII
La scena sacra è ambientata tra due quinte di un edificio diroccato. La Madonna, sul margine destro,
alza il velo e mostra il Bambino
Gesù ai pastori, su uno sfondo che
si perde in un orizzonte di colline
nascoste nel buio. Il margine
sinistro è riempito da animali, un
cane, l’asino ed attrezzi agricoli in
primo piano e sotto l’arco.
L’intonazione pastellosa delle vesti
della tela sposta l’esecuzione in un
ambito di bottega forse anche più
avanzata verso il Seicento. Alcuni
studiosi hanno ipotizzato che il dipinto sia opera di Chiaretta, nipote di Jacopo.
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La collezione dei Bassano della Banca Popolare di Vicenza
Recuperati in meno di venti anni in Inghilterra, Francia, Austria, Svizzera e perfino negli Stati Uniti,
dove la fama di Jacopo li aveva fatti giungere fin dai secoli passati, 11 capolavori dei Bassano sono
finalmente tornati “a casa” grazie all’impegno della Banca e, custoditi nello scrigno di Palazzo Thiene,
rappresentano oggi al mondo la più vasta ed importante collezione privata dei Bassano, che sia
visibile al pubblico.
Jacopo Bassano (Bassano 1510 circa ‐ 1592) Orfeo incanta gli animali con il suono della lira Prima metà IX decennio sec. XVI Olio su tela, cm 116 x 146 Provenienza: Bassano, collezione Stecchini; Bologna, collezione Bruini; Roma, collezione ignota; Dorotheum, Vienna, asta del 15 Ottobre 2013, lotto 545. Leandro Bassano (Bassano 1557 ‐ Venezia 1622) Matrimonio mistico di santa Caterina con angeli musicanti 1580‐90 circa Olio su tela, cm 67 x 83 Provenienza: Dorotheum, Vienna, asta del 15 Ottobre 2013, lotto 689. Bottega di Jacopo Bassano L’Adorazione dei pastori Inizi sec. XVI Olio su tela, cm 73.6 x 76.2 Provenienza: Christie’s Londra, 31 Ottobre 2013, lotto 54. Jacopo Bassano Madonna con il Bambino 1559 circa Olio su tela, cm 51,9 x 41 Provenienza: Venezia, Jan Reynst (?), ante 1646; Amsterdam, Gerrit Reynst (circa 1646‐1658); Northampton, Althorp House, collezione Spencer, ante 1746‐1985; Londra, asta Sotheby’s, 3 luglio 1985, n. 8; New York, asta Sotheby’s, 30 maggio 1991, n. 9; mercato antiquario svizzero; Banca Popolare di Vicenza, 1995.
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Jacopo e Leandro Bassano Lazzaro alla mensa del ricco Epulone 1578‐1580 Olio su tela, cm 117,5 x 164,5 Provenienza: Londra, Carlton House Terrace, collezione del quarto conte di Caledon, 1846‐1884; di proprietà della famiglia fino al 1999; Londra, asta Christie’s, 17 dicembre 1999, n. 43; Banca Popolare di Vicenza, 2000. Francesco dal Ponte detto Francesco Bassano junior L’Adorazione dei magi Ante 1578 Olio su tela, 121 x 148 cm Provenienza: Milano, asta Sotheby’s; Banca Popolare di Vicenza, 2004. Francesco dal Ponte detto Francesco Bassano junior Annuncio ai pastori Ante 1578 Olio su tela 127 x 177,8 cm Provenienza: New York, The Ian Woodner Family Collection, ante 1999; New York, asta Christie’s, 25 maggio 1999, n. 117; Banca Popolare di Vicenza, 1999. Francesco dal Ponte detto Francesco Bassano junior Andata al Calvario Post 1578 Olio su tela, cm 97 x 129 Provenienza: Parigi, collezione Gaston Palewski; Parigi, asta Sotheby’s, 18 marzo, 2010; Banca Popolare di Vicenza, 2010. Leandro dal Ponte detto Bassano Annuncio ai pastori Ante 1595 Olio su tela, 97 x 135 cm Iscrizioni: LEANDER/A’ PONTE/BASS.IS/F (sul tronco dell’albero a destra) Provenienza: Roma, collezione Doria Pamphilj (?); New York, Pietro Corsini; ante 1999; Londra, Paolo Brisigotti; Milano, collezione privata; Vicenza Giulio Alfonsi; Banca Popolare di Vicenza, 1994. Leandro dal Ponte detto Bassano (attr.) L’elemento Terra
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Inizi secolo XVI Olio su tela, cm 114,8 x 141,7 Provenienza: Parigi, mercato antiquario, ante 1970; Venezia, P. Mainardis de Campo, 1970‐1994; Banca Popolare di Vicenza, 1994. Gerolamo Bassano L’ elemento Aere 1605‐1615 circa Olio su tela, cm 94 x 122 Provenienza: Mercato antiquario; Banca Popolare di Castelfranco Veneto, 1988; Banca Popolare di Vicenza, 2000.
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Le conferenze della domenica
Banca Popolare di Vicenza, in occasione della mostra“Una dinastia di pittori. Jacopo Bassano, i figli e
la bottega”, propone il tradizionale programma di conferenze domenicali che si svolgeranno presso il
salone palladiano di Palazzo Thiene, a partire da domenica 12 gennaio fino a domenica 2 febbraio
2013.
Le conferenze della domenica rappresentano un appuntamento molto atteso e offrono un
interessante opportunità per approfondire le tematiche proposte dalla mostra dei capolavori dei
Bassano. Tenute da storici dell’arte e studiosi della materia, sono arricchite da videoproiezioni che
affiancano ai contenuti presentati un ricco supporto iconografico.
Domenica 12 gennaio 2014, ore 16.30 Di padre in figlio. Nascita di una dinastia: i Bassano. Fernando Rigon, curatore della mostra.
Domenica 19 gennaio 2014, ore 16.30 Jacopo Bassano e la “sua” scimmia. Fernando Rigon, curatore della mostra.
Domenica 26 gennaio 2014, ore 16.30 La fortuna critica di Jacopo Bassano. Paola Marini, Direttore del Museo di Castelvecchio di Verona.
Domenica 2 febbraio 2014, ore 16.30 Francesco e Leandro Bassano: l’eredità paterna. Giuliana Ericani, Direttore del Museo, Biblioteca, Archivio di Bassano del Grappa.
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Palazzo Thiene, sede storica della Banca Popolare di Vicenza
Edificato fra il 1542 e il 1560 da Andrea Palladio, Palazzo Thiene è uno straordinario esempio
dell'architettura rinascimentale a Vicenza, incluso nella lista dei monumenti tutelati come Patrimonio
mondiale dall'UNESCO.
È la sede storica di Banca Popolare di Vicenza, che lo acquistò nel 1872, sei anni dopo che fu fondata,
prima banca di Vicenza e prima banca
popolare del Veneto.
Ricco di splendidi apparati decorativi interni
in affresco e stucco e fastosamente
arredato con mobili e oggetti d'arte
d'epoca, Palazzo Thiene ospita in
permanente esposizione la collezione di
dipinti antichi della Banca, con capolavori
della pittura veneta dal Quattrocento all’Ottocento, una raccolta di sculture in gesso di Arturo
Martini, una raccolta di stampe settecentesche dei Remondini, una collezione di ceramiche popolari
venete dell’Ottocento, un servizio di ceramiche settecentesche della manifattura Antonibon e una
collezione di monete veneziane, tra cui le “Oselle” di cui la Banca Popolare di Vicenza possiede
l’unica collezione completa visibile al mondo.
Contatti stampa: Silvia Pillan Mara Deganello Relazioni Stampa Relazioni Stampa Dir + 0444 339645 mob +39 3357647397 dir + 0444 339651 [email protected] [email protected]
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