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Il progettoIl progetto si ripropone di realizzare un’edizione digitale in formato XML-TEI del ms. XIII.B.29 della Biblioteca Nazionale di Napoli, manufatto cartaceo risalente agli anni cinquanta del secolo XV e

contenente un corpo di componimenti in lingua inglese media. L’obiettivo principale del progetto consiste nell’edizione digitale di un manoscritto finora praticamente quasi sconosciuto, ma di grande

importanza storica e letteraria. Il progetto si ripropone di facilitare non solo lo studio e l’analisi critica dei testi in esso contenuti, ma anche l’indagine del manoscritto nella sua funzione di manufatto

storico. È nostra intenzione perseguire la realizzazione di un’edizione che si rivolga a un’ampia gamma di pubblico: dallo specialista interessato agli aspetti filologici e codicologici, allo studente

universitario, all’appassionato di manoscritti e di letteratura medievale.

Il manoscritto

Il codice napoletano, di importanza primaria in quanto unico manoscritto contenente testi in lingua

inglese media conservato in Italia, ci tramanda tre differenti romanzi cavallereschi (Beuys of

Hamptoun, Libeaus Desconus, Sir Isumbras), un testimone del racconto di Griselda contenuto nei

Canterbury Tales e un poema agiografico (Seint Alex of Rome), oltre a 137 ricette mediche sulla

gestazione e sul parto. Fino ad oggi, l’interesse dimostrato dagli studiosi verso questo manoscritto

è stato piuttosto scarso. Mentre i testimoni del Seint Alex of Rome e del Lybeaus Desconus sono

stati infatti oggetto di edizioni specifiche (rispettivamente nel 2009, a cura di Andreani, e 1969 a

cura di Mills), il resto dei testi non sono stati dovutamente considerati dalla critica.

Degno di attenzione appare, inoltre, il ricco numero di marginalia che corredano il codice

napoletano, costituito da un apparato iconografico e testuale che non è stato ancora oggetto di

analisi approfondite. La presenza di varie iscrizioni in italiano (ivi compreso un inedito e anonimo

gruppo di versi sull’imperatore Costantino) e di una nota e un’illustrazione che testimonierebbero la

sua appartenenza a Tommaso Campanella, pongono il codice in una posizione di sicuro interesse

storico.

Elemento da non trascurare, poi, è come il manoscritto presenti alcuni elementi decorativi, quasi

certamente inseriti successivamente alla trascrizione dei testi.

Oltre all’illustrazione della campanella, sono da aggiungere, tra gli altri, il ritratto di un uomo (forse

lo stesso De Leonardis) al foglio 21r e la cornice che chiude il componimento su Costantino. La

particolarità di questi elementi è che molti di essi nascondono iscrizioni probabilmente vergate

precedentemente alla loro composizione. L’analisi di queste ultime potrebbe rivelare elementi

importanti riguardo alla fruizione del manoscritto e, possibilmente, fornire alcuni indizi sui proprietari

che si avvicendarono prima del suo arrivo alla Biblioteca Nazionale di Napoli.

Si può quindi apprezzare come il codice presenti caratteristiche estremamente interessanti agli

occhi di un filologo. A livello testuale, oltre a contenere in codex unicus le ricette mediche, il

manoscritto attesta redazioni di opere le quali, nella maggior parte dei casi, non sono state

considerate nella loro specificità. D’altra parte, gli elementi paratestuali ed extratestuali presenti nel

manoscritto, come il poemetto su Costantino e l’illustrazione della campanella, indicano con forza

che ci troviamo di fronte ad un manufatto unico, che merita di essere edito e studiato nella sua

singolarità.

La realizzazione dell’edizionedigitale

L’obiettivo principale del progetto consisterà quindi

nell’edizione digitale di un manoscritto finora praticamente

quasi sconosciuto, ma di grande importanza storica e

letteraria.

Un’edizione digitale del codice favorirà l’indagine dei testi

nella loro specificità storica, in un ideale equilibrio tra lo

studio del contesto culturale che diede vita al codice,

l’indagine del manoscritto nella sua funzione di manufatto

storico, l’analisi critica dei testi (in riferimento al resto della

tradizione testuale) nel rispetto delle caratteristiche peculiari

di ognuno di essi e, infine, la ricostruzione dell’uso che si

fece del manoscritto stesso nel corso della storia.

L’obiettivo ultimo della ricerca, perciò, è quello di fornire uno

strumento che permetta la visione del codice non solo come

“contenitore di testi”, ma anche come prodotto culturale di

una determinata epoca e veicolo di materiale testuale che

(caso unico nella letteratura inglese tardomedievale) entra

nella penisola italiana e viene fruito da un pubblico

certamente molto diverso da quello originario.

La realizzazione di tale edizione nasce dalla necessità di

rendere conto sia degli elementi extratestuali contenuti nel

codice (al fine di una sua possibile ricostruzione storica), sia

delle caratteristiche di ciascun testo ivi contenuto: l’obiettivo

sarà quello di fornirne una prima edizione di quel corpo di

testi fino a questo momento trascurati dagli studi

specialistici (come le ricette mediche), o di evidenziare i

tratti di variazione che parte di essi denotano nei confronti

del resto della tradizione.. Sarà nostra intenzione

perseguire la realizzazione di una edizione che si rivolga ad

un’ampia gamma di pubblico: dallo specialista interessato

agli aspetti filologici e codicologici, allo studente

universitario, all’appassionato di manoscritti e di letteratura

medievale.

Lo schema di codifica si baserà sullo standard XML-TEI,

linguaggio ormai divenuto standard per la produzione di

edizioni digitali.

La trascrizione diplomatica, in cui si riprodurranno tutte le

caratteristiche strutturali e grafematiche, varrà implementata

da una marcatura che segnali l’espansione di abbreviazioni

e l’emendazione degli errori più evidenti compiuti dal

copista, oltre che la presenza di varianti rispetto al testo

standard proposto nelle principali edizioni esistenti.

Tali elementi fungeranno da fulcro per l’edizione

interpretativa dei testi napoletani, e da base per una

futura possibile edizione critica dei testi contenuti nel

manoscritto napoletano.

Per quanto concerne la visualizzazione e la navigazione

all’interno delle differenti sezioni dell’edizione digitale, è

nostra intenzione affidarci alle potenzialità di EVT (Edition

Visualization Technology), applicativo open source

sviluppato in seno al progetto Vercelli Book Digitale, le cui

funzionalità appaiono del tutto rispondenti alle esigenze del

progetto. In particolare, l’ultima versione recentemente

pubblicata (2.0), prevede la possibilità di attivare un livello di

edizione critica. Questa novità (ed eventuali future

implementazioni) ci permetterà di sviluppare il progetto in

tutti gli aspetti finora considerati.

Bibliografia essenziale

Andreani, Angela. “Of Seint Alex of

Rome. A Middle English Version of

the Life of the Saint”. Linguistica e

Filologia 28 (2009): 29-56.

Cioffi, Raffaele, Silvia Geremia e

Omar Khalaf. “”Il codice Napoli,

Biblioteca Nazionale, Ms XIII. B.

29. Studio ed edizione digitale” . In

I Longobardi in Italia: Lingua e

cultua, ed. Carla Falluomini, 349-

376. Alessandria: Edizioni

dell’Orso, 2015, 349-376.

Mills, Maldwyn. Libeaus Desconus.

London: Oxford University Press,

1969.

Rosselli Del Turco, Roberto et al.

“Edition Visualization Technology:

A Simple Tool to Visualize TEI-

based Digital Editions”, Journal of

the Text Encoding Initiative 8

(2104), DOI : 10.4000/jtei.1077

<http://jtei.revues.org/1077> (ultimo

accesso: 07/9/2016).

UN PROGETTO DI EDIZIONE DIGITALE DEL CODICE

NAPOLI, BIBLIOTECA NAZIONALE, MS XIII.B.29.

Foll. 23v-24r, incipit di Sir Beuys of Hamptoun

Primo test di edizione diplomatica del poemetto su

Costantino attraverso EVT

Stato dell’arte e futuri sviluppi del progetto

Il progetto è attualmente ancora alle sue prime fasi di

realizzazione. Da qualche mese è terminata la prima ispezione

conoscitiva del manoscritto, operazione che è stata condotta su

di un set di immagini messo a disposizione dalla Biblioteca

Nazionale di Napoli. Siamo attualmente impegnati nella

progettazione della marcatura, operazione che tiene

necessariamente conto delle criticità messe in evidenza

dall’ispezione condotta sul codice, così come dei due livelli di

edizione che intendiamo includere nella prima versione del

prodotto. In futuro, sarà nostra intenzione valutare la

realizzazione di un livello critico. Soprattutto nel caso dei testi di

tradizione plurima, esso risulterà particolarmente utile per

evidenziare il livello di alterità dei testimoni napoletani rispetto al

resto della tradizione.

Inoltre, sarà nostra cura nei prossimi mesi avviare le procedure

per ottenere il patrocinio da parte della Biblioteca Nazionale di

Napoli. Ciò risulterà di notevole importanza nell’ambito della

ricerca dei fondi e dei finanziamenti che saranno fondamentali

per consentire al progetto di arrivare a compimento.

Foll. 2v-3r, ricette mediche

Contatti

[email protected]; [email protected]

Fol. 116r, poemetto su Costantino

Fol. 1r. La nota di possesso (“Questo

manoscritto in lingua tedesca [termine

successivamente barrato e sostituito

con “inglese”] l’ho hauuto da Diomede di

Leonardis e fu primieramente……” ]

attraverso il dito indice rimanda

all’illustrazione della campanella. Ciò

suggerisce che il manoscritto fu

appartenuto da Tommaso Campanella

Primo tentativo di marcatura del poemetto

su Costantino attraverso l’utilizzo di Oxygen

Fol. 21r, possibile ritratto di

De Leonardis

Raffaele Cioffi (Università degli Studi di Torino)

Omar Khalaf (Università degli Studi dell’Insubria)