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Un po’ di rassegna stampa…

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Ma cosa sta accadendo?

E’ in corso una mobilitazione del sistema universitario per una Università pubblica, libera e aperta, sede di ricerca e di alta formazione.

Nell'ultimo decennio si è assistito ad un accentuato deterioramento delle condizioni delle università italiane, ormai prossime al collasso finanziario ed organizzativo. Le cause di tale declino sono molteplici e vanno ricercate da un lato nella gestione locale delle risorse da parte dei singoli Atenei, non sempre e non dappertutto oculata, dall'altro nel quadro nazionale di forte incertezza creato dalle continue modifiche della legislazione in materia universitaria e dalla progressiva riduzione delle risorse statali, con una conseguente estesa riduzione e precarizzazione del personale.

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• diritto allo studio fortemente compromesso da sottofinanziamento e blocco del turnover, con conseguente abbassamento del livello di didattica e ricerca

•la scomparsa della ricerca dalle funzioni fondanti delle università e la deriva aziendalistica e dirigistica delle università

• la marginalizzazione dei ricercatori attuali e la precarizzazione dei ricercatori futuri

Quali sono i principali motivi della protesta?

Legge 133/08: http://www.normattiva.it/uri‐res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2008;133

Legge 1/09: http://www.normattiva.it/uri‐res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2009;1

DDL 1905/09 (cosiddetto Decreto Gelmini)

“Manovra Tremonti” – maggio 2010

Nei prossimi due anni il finanziamento delle Università e della Ricerca subirà ulteriori pesanti tagli, portando il sistema, già pesantemente sottofinanziato, al di sotto della soglia di sostenibilità.

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La spesa per didattica e ricerca

(=PIL)

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In Italia…

l'arretratezza del paese rispetto al finanziamento per la DIDATTICA

• il DDL non interviene nella direzione di colmare il divario che attualmente separa l’Italia dai Paesi membri dell’OCSE in termini

– di spesa pro-capite per studente (Italia: 8.725 dollari; media OCSE: 12.236)

– di rapporto studenti/docente (Italia: 20; media OCSE:15)

Percentuali RICERCATORI SU POPOLAZIONE ATTIVA:media EU = 1%, Italia = 0.6% (dietro solo Turchia, Romania, Bulgaria e Cipro)

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l'arretratezza del paese rispetto al finanziamento alla RICERCA

per quanto riguarda il finanziamento della ricerca, al generale aumento di investimenti per ricerca e sviluppo nell’area OCSE

di questi ultimi anni, fa riscontro addirittura la diminuzione nel nostro Paese

sotto 1% per cento del PIL.

STRATEGIA DI LISBONA (nel 2002) PREVEDE(VA) DI ARRIVARE AL 3% PER IL 2010

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La legge 133/2008: il taglio all’FFO

• a cosa serve il Fondo di Finanziamento Ordinario? didattica, servizi agli studenti, stipendi di personale docente, ricercatore e non docente, ordinaria manutenzione delle strutture universitarie (riscaldamento, pulizia, sorveglianza, etc.), ricerca scientifica (ad eccezione della quota destinata ai progetti di ricerca di interesse nazionale...)

• l'entità dei tagli all'FFO:

– 63.5 milioni di euro per l’anno 2009

– 190 milioni di euro per l’anno 2010

– 316 milioni di euro per l’anno 2011

– 417 milioni di euro per l’anno 2012

– 455 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013

(In Francia i FFO + 20%, in Germania +6,5%)

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Tagli + DDL = meno diritto allo studio

Un esempio eloquente:

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Quanto pagano gli studenti?

Importi (Chi stabilisce gli importi)

Italia 1.200 € (media); variano in base a facoltà e reddito famigliare (Singoli atenei; regola nazionale: entrate < 20% FFO)

Francia Da 200 a 500 €, variano in base al corso e al reddito(Stato)

Germania 1.000 € nel 2007, in 7 Länder su 16 (gratuita fino al 2005). Più elevati per i “fuori corso” (Länder)

RegnoUnito Dal 2004, fino a 3.000 £ (top up fee). Più elevati per gli stranieri (Singoli atenei; top-up fee stabilita dal governo)

Spagna Da 500 a 1.500 €; variano in base a reddito e corso(Comunità Autonome, entro parametri nazionali)

Svezia Gratuita; si pagano contributi alle associazioni studentesche. Possibile introduzione per gli stranieri

Ungheria Gratuita per ammessi alla selezione nazionale (50% circa); variabili per gli altri (Singoli atenei per coloro non ammessi)

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In Italia, nei prossimi 5 anni, andranno in pensione 18.000 docenti su 60.000

sarà semplicemente impossibile garantire gli stessi livelli di servizio e di offerta formativa

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• diritto allo studio fortemente compromesso da sottofinanziamento e blocco del turnover, con conseguente abbassamento del livello di didattica e ricerca

•la scomparsa della ricerca dalle funzioni fondanti delle università e la deriva aziendalistica e dirigistica delle università

• la marginalizzazione dei ricercatori attuali e la precarizzazione dei ricercatori futuri

Quali sono i principali motivi della protesta?

Legge 133/08: http://www.normattiva.it/uri‐res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2008;133

Legge 1/09: http://www.normattiva.it/uri‐res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2009;1

DDL 1905/09 (cosiddetto Decreto Gelmini)

“Manovra Tremonti” – maggio 2010

Soggetti esterni decideranno le linee di ricerca e le linee di sviluppo dell’Università pubblica perdita dell’autonomia dell’Università

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• a causa dell'attribuzione dei poteri di governo dell'Università a un Consiglio di Amministrazione composto in da un cospicuo numero di membri esterni, l’Università è minacciata nella propria – millenaria – indipendenza dai portatori di interessi particolari.

• la perdita dell’indipendenza dell’Università comporterà la perdita di rilievo della Ricerca, motore di progresso scientifico e tecnologico, in favore delle mere applicazioni della Ricerca, in risposta a istanze estranee al mondo scientifico e culturale.

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Le competenze del Rettore

DALLA REPUBBLICA ALLA MONARCHIA…DALLA REPUBBLICA ALLA MONARCHIA…

Fino ad oggi

Da domani

• «Il Rettore rappresenta l’Università ad ogni effetto di legge; ha compiti di proposta ed impulso, di attuazione e di vigilanza; assicura il raccordo tra gli organi centrali di governo dell’Ateneo».

• Presiede il Senato Accademico e il CdA.

• Emana decreti, sottoscrive convenzioni approvate dagli organi, ecc.

• Sarà il «responsabile del perseguimento delle finalità dell’università».

• Proporrà il «documento di programmazione strategica triennale di ateneo», il bilancio di previsione annuale e triennale nonché il conto consuntivo.

• Spetterà a lui «ogni altra funzione non espressamente attribuita ad altri organi dallo statuto».

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Composizione del Consiglio di Amministrazione

Fino ad oggi

Da domani

• Rettore, prorettori, direttore amministrativo, rappresentanti eletti dei docenti, del personale tecnico-amministrativo e degli studenti, e da rappresentanti delle forze economiche e produttive degli Enti locali. (26 componenti in UNIMORE)

Solo 11 componenti compreso il Rettore.

• almeno 2 o 3 (a seconda che in totale siano meno di 11 o 11 o più) componenti dovranno essere esterni all’Ateneo, 1 studente.

• tutti i componenti - tranne lo studente – dovranno possedere «competenze in campo gestionale o un’esperienza professionale di alto livello».

• le modalità della loro designazione restano a discrezione dello Statuto. Le elezioni non sono menzionate.

DALLE ELEZIONI ALLA CHIAMATA DALLE ELEZIONI ALLA CHIAMATA AD PERSONAMAD PERSONAM……

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Competenze del Consiglio di Amministrazione

Fino ad oggi

Da domani

• Si occupa della gestione economica e del personale tecnico-amministrativo, «in attuazione degli indirizzi programmatici del Senato Accademico».

• Il CdA mantiene tutte le attuali competenze sulle questioni finanziarie.

• Acquisirà il potere di gestione e programmazione su tutto il personale, docenti e ricercatori inclusi.

• Avrà il potere di decidere l’attivazione o la soppressione dei Corsi di Laurea e delle Sedi.

• Ma soprattutto: deciderà l’indirizzo strategico dell’Ateneo.

MEMBRI ESTERNI ALL’UNIVERSITA’ DECIDERANNO CHI ASSUMERE, MEMBRI ESTERNI ALL’UNIVERSITA’ DECIDERANNO CHI ASSUMERE, QUALI CORSI DI LAUREA ATTIVARE E QUALI CHIUDERE, …QUALI CORSI DI LAUREA ATTIVARE E QUALI CHIUDERE, …

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Il Senato Accademico

Fino ad oggi

Da domani

• l’organo politico di indirizzo dell’Ateneo, cui compete la determinazione dei programmi, degli obiettivi e delle prioritàper lo sviluppo dell’Università nel suo complesso e la verifica della loro attuazione

• delibera in materia di ricerca, didattica, organico. stabilisce i criteri cui il CdA deve attenersi nello svolgimento delle proprie prerogative, e ne giudica i risultati.

• è composto da 42 membri: il Rettore, i 13 Presidi di Facoltà, 16 rappresentanti d’area scientifico-disciplinare, 4 tecnici-amministrativi, 8 rappresentanti degli studenti.

• formulerà «proposte e pareri» sulla ricerca e sulla didattica.

• approverà i regolamenti didattici solo dopo aver ricevuto parere positivo del Consiglio d’Amministrazione.

• avrà funzioni di coordinamento tra i Dipartimenti (le strutture in cui ora si faricerca, che con la riforma si occuperanno anche di didattica).

• la politica dell’Ateneo è demandata al CdA

• sarà composto da non più di 35 membri eletti, compreso il Rettore e una rappresentanza di studenti (secondo leggi in vigore, dovrebbero essere quattro).

DIVENTA UN ORGANO MOLTO MENO IMPORTANTEDIVENTA UN ORGANO MOLTO MENO IMPORTANTE

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•la scomparsa della ricerca dalle funzioni fondanti delle università e la deriva aziendalistica e dirigistica delle università

• la marginalizzazione dei ricercatori attuali e la precarizzazione dei ricercatori futuri

Quali sono i principali motivi della protesta?

Legge 133/08: http://www.normattiva.it/uri‐res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2008;133

Legge 1/09: http://www.normattiva.it/uri‐res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2009;1

DDL 1905/09 (cosiddetto Decreto Gelmini)

“Manovra Tremonti” – maggio 2010

E’ il mancato riconoscimento di anni di lavoro che gli attuali ricercatori hanno svolto ed è l’invito ad andarsene per i giovani migliori

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Il DDL penalizza gli attuali ricercatori• non li considera: mette in esaurimento il ruolo, non riconosce il lavoro effettivamente svolto da tempo (gratuitamente) nella didattica, li esclude dalle commissioni per i concorsi universitari, li esclude dalla rappresentanza negli organi collegiali

• li penalizza economicamente: scatti stipendiali da biennali a triennali, eliminazione della ricostruzione di carriera, pensionamento anticipato rispetto ai professori, retribuzione inferiore ai Ricercatori a Tempo Determinato (TD)

• crea loro grosse difficoltà di avanzamento di carriera: i tagli al finanziamento dell’Università che inevitabilmente riducono i nuovi posti da Professore Associato e l’introduzione del Ricercatore TD (che dopo 3+3 anni se non chiamato è disoccupato) inducono una competizione iniqua e sgradita tra Ricercatori.

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