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AREA V
PROTEZIONE CIVILE, DIFESA CIVILE
COORDINAMENTO DEL SOCCORSO PUBBLICO
PIANIFICAZIONE GENERALE DI EMERGENZA ESTERNA
FIREWORK SUD S.n.c.
Stabilimento di Giugliano, località Scafarea Via Vicinale San Juliano
2015
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GENERALITÀ' COMPOSIZIONE DEL CENTRO COORDINAMENTO SOCCORSI ELENCO DI DISTRIBUZIONE DEL PIANO - PARTE DESCRITTIVA INTRODUZIONE DATI IDENTIFICATIVI ED UBICAZIONE DELL 'IMPIANTO DATI DEMOGRAFICI VIE DI COMUNICAZIONE CENTRI DI SOCCORSO, OSPEDALI, LUOGHI PUBBLICI RETI ELETTRICHE SITUAZIONE METEOROLOGICA STABILIMENTI, IMPIANTI, OPIFICI CIRCOSTANTI DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO QUANTITA' MASSIME EFFETTIVE DI PRODOTTO PREVISTE MEZZI E MISURE DI EMERGENZA PREVISTI DAL FABBRICANTE DESCRIZIONE INCIDENTI PREVEDIBILI PER IL GPL DEFINIZIONE ZONE DI INTERVENTO PARTE OPERATIVA I. ATTIVAZIONE DELPIANO
2. ALLARME ALLA POPOLAZIONE
3. PROCEDURA DI ATTIVAZIONE DELLA PREFETTURA
4. PIANIFICAZIONI PARTICOLAREGGIATE
5. RECAPITI TELEFONICI
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COMPOSIZIONE DEL CENTRO COORDINAMENTO SOCCORSI
.PRESIDENTE GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA
SINDACO CITTA‘ METROPOLITANA DI NAPOLI
QUESTORE
COMANDANTE PROVINCIALE CARABINIERI
COMANDANTE PROVINCIALE GUARDIA DI FINANZA .
COMANDANTE SEZIONE POLIZIA STRADALE
COMANDANTE II COMANDO F.O.D.
DIRETTORE REGIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO
COMANDANTE PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO
DIRETTORI ENAC ED ENAV
COORDINATORE UNITA‘ DI CRISI REGIONALE
SINDACO DI GIUGLIANO
SINDACO DI VILLA LITERNO
Eventuali ESPERTI QUALIFICATI
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ELENCO DI DISTRIBUZIONE
1. MINISTERO DELL 'INTERNO –Dip. VV.F, Soccorso Pubblico e Difesa Civile 2. MINISTERO DELL ' AMBIENTE 3.PRESIDENTE GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA 4.SINDACO CITTA‘ METROPOLITANA DI NAPOLI 5. SINDACO COMUNE GIUGLIANO 6. SINDACO COMUNE DI VILLA LITERNO 7. QUESTORE 8. COMANDANTE PROVINCIALE CARABINIERI 9. COMANDANTE PROVINCIALE G.d.F. 10. COMANDANTE COMPARTIMENTO POLIZIA STRADALE CAMPANIA 11. COMANDANTE SEZIONE POLIZIA STRADALE NAPOLI
12.COMANDANTE II COMANDO F.O.D. S.GIORGIO A CREMANO 13. DIRETTORE REGIONALE VV.F. CAMPANIA 14. COMANDANTE PROVINCIALE VV.F NAPOLI 15. DIRETTORE ENAC 16. DIRETTORE ENAV 17.COORDINATORE UNITA‘ DI CRISI REGIONALE 18. PRESIDENTE COMITATO PROVINCIALE CRI 19. CAPO COMPARTIMENTO ANAS
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20. DIRETTORE ARPAC 21. DIRETTORE RETE E INFRASTRUTTURE ENEL CAMPANIA 22. RESPONSABILE TELECOM ITALIA
23.DIRETTORE STABILIMENTO "FIREWORKS " 24. RESPONSABILE SNAM RETE GAS 25. RESPONSABILE R.F.I.
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PIANO DI EMERGENZA ESTERNA
FIREWORKS
COMUNE DI GIUGLIANO
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SOMMARIO INTRODUZIONE ........................................................................................................... 8
DATI IDENTIFICATIVI ED UBICAZIONE DELL'IMPIANTO .......................................... 9
DATI DEMOGRAFICI .................................................................................................. 10
CENTRI DI SOCCORSO, OSPEDALI, LUOGHI PUBBLICI ........................................ 10
STABILIMENTI CIRCOSTANTI ................................................................................... 10
DATI SULLE PERTURBAZIONI NATURALI ............................................................... 11
DESCRIZIONE STABILIMENTO ................................................................................. 12
Igloo ......................................................................................................................... 12
Igloo ......................................................................................................................... 13
QUANTITA‘ MASSIME EFFETTIVE DI PRODOTTO PREVISTE ............................... 14
Igloo ......................................................................................................................... 14
Igloo ......................................................................................................................... 14
RETI IDRICHE, ELETTRICHE GASDOTTI ................................................................. 16
SISTEMI PER LO SPEGNIMENTO DEGLI INCENDI ................................................. 17
INCIDENTI PREVEDIBILI ........................................................................................... 18
DEFINIZIONE ZONE DI INTERVENTO ..................................................................... 19
ATTIVAZIONE DEL PlANO ......................................................................................... 20
ALLARME ALLA POPOLAZIONE ............................................................................... 21
NORME DI COMPORTAMENTOPER LA POPOLAZIONE......................................... 23
TIPOLOGIE DEGLI INCIDENTI .................................................................................. 24
PROCEDURA DI INTERVENTO in fase di Preallarme e allarme .............................. 25
PREALLARME ............................................................................................................ 25
ALLARME.................................................................................................................... 27
COMPITI PARTICOLARI........................................................................................... 28
MODALITÀ DEGLI INTERVENTI DEGLI ORGANI DI P.C. NELLA FASE DI ALLARME.................................................................................................................... 29
ORGANISMI procedure nella fase di allarme .............................................................. 34
PIANI PARTICOLAREGGIATI ..................................................................................... 35
RECAPITI TELEFONICI .............................................................................................. 58
MESSAGGISTICA ....................................................................................................... 59
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INTRODUZIONE Il presente piano di emergenza esterna è stato redatto in ottemperanza alle disposizioni di cui all'art.21 del Decreto Legislativo 26 giugno 2015, n. 105 ( Attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose), e sulla scorta delle informazioni fornite dal fabbricante e delle risultanze dell‘istruttoria del Comitato Tecnico Regionale di Prevenzione Incendi della Campania di cui alla n°11743 del 19/12/2013. Il presente piano ha lo scopo di fornire le procedure che devono seguire gli Enti ed Organismi preposti alla gestione dell‘emergenza in caso di accadimento di incidenti rilevanti all‘interno delle Aziende che possono avere conseguenze per le persone e le cose oltre il perimetro dei singoli stabilimenti, e comunque all'interno dell'area di danno. Esso è stato impostato in maniera da poter essere, contemporaneamente, sia completo di notizie ed indicazioni, sia chiaro e sintetico nella presentazione, al fine di potersi proporre quale efficace e concreto strumento di gestione dell‘emergenza riferita ad uno scenario incidentale che prevede il massimo evento ipotizzabile. Nello stesso sono indicate le aree interessate dagli effetti degli incidenti rilevanti che corrispondono a determinati effetti sanitari, di seguito caratterizzati, e a misure di protezione civile, valutate a seconda dei casi e delle soglie di danno Il Piano di emergenza esterna è soggetto a revisione ad intervalli non superiori a tre anni, e comunque ogni qualvolta si modificheranno le ipotesi che ne costituiscono il fondamento. Il piano è stato redatto tenendo conto dei seguenti documenti:
DPCM 25 febbraio 2005 Pianificazione di emergenza esterna degli stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante. Linee guida.
Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile Linee guida per l‘informazione alla popolazione sul rischio industriale. Supplemento Ordinario n. 40 alla G.U. n. 62 del 16 marzo 2005
Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento P.C.Il Metodo Augustus per definire, elaborare, gestire, verificare , aggiornare i piani di emergenza. (Pubblicato su ―DPC Informa‖ n°4 di maggio-giugno 1997).
D.lgs 105del 26 giugno 2015 che ha abrogato il D.lgs 334/99
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DATI IDENTIFICATIVI ED UBICAZIONE DELL'IMPIANTO
Dati Generali
Denominazione dell'impresa
Ragione Sociale: FireworksItalias.r.l
(subentrata alla FIREWORKS SUD S.n.c.)
Localizzazione dell'attività
Indirizzo dello stabilimento:
Comune GIUGLIANO
Via o località Località Scafarea
Vicinale San Juliano
Coordinate geografiche 40° 57‘ 20‖ Lat. Nord
14° 06‘ 16‖ Long. Est
Gestore: Giovanni Lipori
Responsabile dello stabilimento: Giovanni Lipori
Recapito telefonico 081/8184919
Fax 081/8187322
Area occupata 18.300 m2
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DATI DEMOGRAFICI Lo Stabilimento è situato in una zona periferica dell'abitato di GIUGLIANO, scarsamente edificata; nelle sue immediate vicinanze risiedono alcune centinaia di persone. Il Comune di Giugliano confina con i comuni della provincia di Napoli e della provincia di Caserta: NAPOLI Pozzuoli, Qualiano, Quarto, Sant‘Antimo, Villaricca. CASERTA Aversa, Casapesenna, Castel Volturno, Parete, Cipriano d‘Aversa, Trentola Ducenta, Villa Literno. Il Comune di Villa Literno, per il tramite della Prefettura di Caserta, è stato coinvolto nella pianificazione in quanto una parte della terza area di pianificazione (area di attenzione VERDE) ricade nel proprio comprensorio.
CENTRI DI SOCCORSO, OSPEDALI, LUOGHI PUBBLICI
STABILIMENTI CIRCOSTANTI Elenco dei principali punti sensibili nel raggio di 5000 metri dalla Fireworks:
Distanze in km LINEA FERROVIARIA ROMA-NAPOLI 0,800
STRADA PROVINCIALE N. 141 0,660
CENTRO ABITATO PIU‘ PROSSIMO (QUALIANO) 3,100
CENTRO ABITATO DI PARETE (CE) 4,000
CENTRO ABITATO DI CASAPESENNA (CE) 3,800
CENTRO ABITATO DI VILLA LITERNO (CE) 4,800
OPIFICIO PIROTECNICO DITTA ALBANO CAROLINA 1,000
MERCATO ORTOFRUTTICOLO DI GIUGLIANO 3,500
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DATI SULLE PERTURBAZIONI NATURALI TERREMOTI. La zona in cui è ubicato il deposito è classificata sismica 2 in accordo all‘Ordinanza P.C.M. n° 3274 del 20/03/2003. FULMINAZIONE A TERRA La frequenza media delle fulminazioni a terra nella zona in cui è ubicato il deposito è di 1.5 fulmini/anno per kmq, come risulta dalla classificazione del territorio nazionale secondo le normeCEI81-1. INONDAZIONI. Nel recente periodo non si sono verificate inondazioni che abbiano interessato la zona in cui è ubicato il deposito. TROMBE D'ARIA. Nel recente periodo non si sono verificate trombe d'aria che abbiano interessato la zona in cui è ubicato il deposito.
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DESCRIZIONE STABILIMENTO CODICE DI ATTIVITA’ Secondo la classificazione dell'allegato IV della D.M. 21.2.1985 del Ministero della salute , il codice di attività è il seguente: 6.01 I – Commercio all‘ingrosso di fuochi d‘artificio.
TIPO DI ATTIVITA’ L' attività soggetta a notifica è la seguente: Deposito di prodotti esplodenti delle categorie IV e V lettera C, come classificati nell‘allegato A al D.L.gs 19 settembre 2002 n° 272; nonché di artifici pirotecnici non classificati tra i prodotti esplodenti ai sensi del D.M. 4/471973.
La quantità massima di esplodenti autorizzata è pari a 211 t in massa attiva di prodotti,
suddivisi in:
48 t di prodotti appartenenti alla Divisione 1.4 UN/ADR o declassificati;
163,5 t alle Divisioni 1.1, 1.2, 1.3, 1.5 UN/ADR ovvero classificati con le frasi di
rischio R2 o R3 ovvero classificati come IV e V categoria.
suddivisa nei singoli igloo come di seguito riportato:
Igloo Artifizi pirotecnici
Divisione 1.1-1.2-1.3-1.4
D1 17.500
D2 17.500
D3 32.500
D5 48.000
D6 48.000
Totale 163.500
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Igloo Artifizi pirotecnici
Solo divisione 1.4
D4 48.000
Totale 48.000
L‘attività risulta soggetta agli obblighi di cui all‘art. 6 (notifica), all‘art. 7 (Sistema di Gestione della sicurezza) e all‘art. 8 (Rapporto di Sicurezza) di cui al citato D.L.gs 334/‘99 e s.m.i.
NUMERO DI ADDETTI Il numero massimo di presenze è di circa 20-24 unità di cui 10 addetti, compreso il R.S.P.P.
RESPONSABILE DELL'ATTIVAZIONE DEL PIANO DI EMERGENZA INTERNO: R.S.P.P. Sig Mazzocchi Ugo Responsabile S.G.S. sig. Giovanni Lipori Gestore sig. Giovanni Lipori CICLO PRODUTTIVO Nel deposito non vengono svolte attività di preparazione di spettacoli, o di fabbricazione, ma solo di scarico, stoccaggio e carico dei prodotti. Esso è stato autorizzato nella sua conformazione dalla C.T.P.E. sulla base delle determinazioni della C.C.C. per il controllo delle armi di cui al verbale n.12/97E del 14/04/1997. Il deposito copre una superficie di 18.300 mq, così suddivisa:
area di stoccaggio 15.600 m2;
area logistica ,comprensiva di parcheggio (1.300 m2) 2.700 m2 .
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QUANTITA’ MASSIME EFFETTIVE DI PRODOTTO PREVISTE Si riporta di seguito una tabella riassuntiva (vedi sopra)
Igloo Artifizi pirotecnici
Divisione 1.1-1.2-1.3-1.4
D1 17.500
D2 17.500
D3 32.500
D5 48.000
D6 48.000
Totale 163.500
Igloo Artifizi pirotecnici
Solo divisione 1.4
D4 48.000
Totale 48.000
STOCCAGGIO Nell‘area di stoccaggio si trovano 6 depositi isolati l‘uno dall‘altro, del tipo igloo completamente interrati, con pavimento a quota – 6,00 metri dal piano di campagna.
I depositi D1, D2 e D3 hanno una superficie interna di 185 m2.
I depositi D4, D5 e D6 hanno una superficie interna di 273 m2.
L‘altezza è di 4,5 m. I depositi sono privi di impianti elettrici e sono protetti dalle scariche atmosferiche con gabbia esterna di Faraday collegata anche all‘armatura degli elementi strutturali in calcestruzzo armato (pareti e solai).
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MOVIMENTAZIONE Le quantità movimentate ogni anno attraverso il deposito della Fireworks sud S.n.c. sono riportate nella seguente tabella. SOSTANZE SPECIFICATE Kg annui
Esplosive, preparati o articoli assegnati alla UN/ADR 1.4 180.000
Esplosive, preparati o articoli assegnati alle divisioni: UN/ADR 1.1, 1.2, 1.3, 1.5 o 1.6 ovvero classificati con frasi di rischio R2 o R3.
110.000
Tabella n. 3 INFORMAZIONI RELATIVE ALLE SOSTANZE Gli artifici pirotecnici presenti nel deposito sono quelli riportati nella tabella n. 1 e contengono solo una frazione (fino al 30% in peso) di preparati pirotecnici veri e propri:
nitrato di potassio,
zolfo,
carbone,
perclorato di potassio. Altre sostanze per fornire effetti particolari, quali alluminio, magnesio e loro miscele, ecc..
COMPORTAMENTO CHIMICO E FISICO NELLE CONDIZIONI NORMALI DI UTILIZZO Le caratteristiche di pericolosità dei preparati dipendono essenzialmente dalla errata cautela nello stoccaggio, nella manipolazione e nell‘uso. Vanno evitati sfregamenti, la presenza di cariche elettrostatiche, le fiamme libere e qualsiasi fonte di accensione. Nelle normali condizioni, come riportato nel rapporto di sicurezza, le sostanze contenute negli artifici sono assolutamente stabili.
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MEZZI E MISURE DI EMERGENZA PREVISTI DAL FABBRICANTE DESCRIZIONE DEI SISTEMI DI SICUREZZA I sistemi di sicurezza sono essenzialmente:
- la struttura dei fabbricati tipo igloo in c.a. completamente interrati e isolati tra loro;
- la recinzione del deposito di tipo continuo e di altezza minima di 2,50m - gli impianti elettrici sono del tipo antideflagrante:
1) quelli dell‘illuminazione esterna di emergenza e dei servizi essenziali; 2) quelli per lo spegnimento degli incendi.
L‘EEFM è impiegata per l‘alimentazione delle pompe antincendio, dell‘impianto di illuminazione, del sistema di ricarica delle batterie dei carrelli elevatori e delle apparecchiature d‘ufficio e civile installate nella palazzina. La mancanza di energia elettrica non interrompe le attività dei depositi in quanto non provvisti di rete elettrica, ma solo dei servizi amministrativi
L‘attività è comunque dotato di un gruppo elettrogeno con potenza di 200 KVA che in caso di mancanza dell‘EEFM si avvia in automatico garantendo la fornitura a tutte le utenze.
RETI IDRICHE, ELETTRICHE GASDOTTI RETI idriche e finora gasdotto non presenti nell‘ area dello stabilimento
RETI elettriche, gli impianti elettrici sono del tipo antideflagrante: L‘EEFM è impiegata per l‘alimentazione delle pompe antincendio, dell‘impianto di illuminazione, del sistema di ricarica delle batterie dei carrelli elevatori e delle apparecchiature d‘ufficio e civile installate nella palazzina. La mancanza di energia elettrica non interrompe le attività dei depositi in quanto non provvisti di rete elettrica, ma solo dei servizi amministrativi
L‘attività è comunque dotata di un gruppo elettrogeno con potenza di 200 KVA che in caso di mancanza dell‘EEFM si avvia in automatico garantendo la fornitura a tutte le utenze.
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SISTEMI PER LO SPEGNIMENTO DEGLI INCENDI L‘impianto idrico antincendio è costituito da una stazione di pompaggio con portata fino 180 mc/h e prevalenza fino a 73 m, n. 12 idranti UNI 70, n. 9 idranti UNI 45, n. 2 monitori, 1 attacco MP dei VV.F. La riserva idrica è costituita da una vasca interrata da 400 mc, ubicata nella zona logistica. Per ciascun fabbricato è disponibile un estintore carrellato a polvere da 50 Kg. Il deposito è dotato di una squadra interna per il primo soccorso, la prevenzione e lotta antincendio.
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INCIDENTI PREVEDIBILI L‘incidente catastrofico prevedibile preso in esame è l‘esplosione della massa
contenuta in un igloo, tenendo conto anche della tenuta strutturale del deposito.
Trattandosi di fenomeno esplosivo di tipo deflagrativo la pressione massima in un
ambiente chiuso può determinarsi applicando la formula di Brode dalla quale si ricava
un valore di sovrappressione interna di circa 108 bar. Tale valore è di gran lunga
superiore a quello della resistenza a rottura delle strutture che, attraverso dati empirici
e calcoli analitici, risulta pari a circa 6 bar.
E‘ lecito, quindi, attendersi che in caso di esplosione interna, il deposito venga
totalmente distrutto e nell‘ambito di centesimi di secondo, crolleranno nell‘ordine:
- la porta metallica di accesso;
- le pareti laterali ed il solaio di copertura;
- la parete frontale.
Determinazione delle conseguenze in termini di aree di danno
Stabilite le soglie di riferimento per le zone di danno riportate dal DM LLPP 9.5.2001, è
stata effettuata la stima delle conseguenze connesse all‘accadimento degli incidenti
secondo il modello del TNT equivalente, considerando che l‘incendio del magazzino
evolva in un‘esplosione dell‘intero contenuto del deposito considerato.
Dall‘applicazione del metodo citato risulta che nel caso di esplosione del maggiore dei
magazzini si ottengono gli effetti, espressi in termini di sovrappressioni, pari a 179
metri e 358 metri per l‘elevata letalità e, per l‘inizio letalità, come specificato nella
seguente tabella:
Sostanza di riferimento Polvere nera
Magazzino D5/D6
Massa kg 48.000
TNT equivalente kg 20.869
Metodo di calcolo TNT equiv.
Sovrappressione 0.30 bar m 179 Soglia elevata letalità
Sovrappressione 0.14 bar m 358 Soglia inizio letalità
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Sovrappressione 0.07 bar m 495 soglia lesioni irreversibili
Sovrappressione 0.03 bar m 908 soglia lesioni reversibili
Riepilogo distanze di danno associate dal gestore all‘esplosione dei magazzini
Per calcolare la distanza di proiezione dei frammenti, l‘estensore del RdS ( rapporto di
sicurezza )ha schematizzato il singolo ―igloo‖/deposito assimilandolo ad un serbatoio
cilindrico di calcestruzzo con pareti di spessore pari a 40 cm.
I risultati ottenuti hanno mostrato che la proiezione di frammenti è piuttosto limitata,
compresa in un raggio tale da non interessare i magazzini più prossimi.
E‘ stato, inoltre, stimato il danno conseguente alla proiezione di frammenti sui depositi
limitrofi, risultando che in funzione della massa del frammento, della velocità e della
densità dell‘aria, si ottiene analiticamente la ―profondità di penetrazione‖, che, nel caso
in esame, risulta essere pari a 15 cm. Tenuto conto che lo spessore delle pareti in cls
di ogni singolo igloo è di 40 cm e che lo spessore del solaio è di 25 cm, anche non
considerando il ricoprimento in terra, non sono attesi effetti domino dalla proiezione di
frammenti dovuti all‘esplosione di un deposito limitrofo.
DEFINIZIONE ZONE DI INTERVENTO A seguito degli eventi incidentali previsti dal Rapporto di Sicurezza del Fabbricante e valutati in sede di Comitato Tecnico Regionale per la Prevenzione Incendi vengono definite le zone di rispetto nelle quali viene operata la pianificazione di emergenza. In particolare, come si evince dalla Scheda di Informazione resa dal Fabbricante ai sensi della legge n.137 del 19.05.97, si individuano le seguenti zone circostanti l'impianto. La distanza è stata calcolata dalla recinzione dello stabilimento:
AREA DI SICURO IMPATTO m. 350 AREA DI DANNO m. 500 ZONA DI ATTENZIONE m. 1000 Le zone di rispetto sopra individuate ricadono nella area di pertinenza del Comuni di GIUGLIANO e di VILLA LITERNO per la sola area di attenzione, pertanto l‘amministrazione comunale di Villa Literno è stata coinvolta nella pianificazione per gli aspetti connessi all‘ informazione alla popolazione.
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ATTIVAZIONE DEL PlANO L' attivazione del presente piano di emergenza deve avvenire ogni volta che l' evento incidentale in atto non escluda riflessi esterni: direttamente e/o perchè possa coinvolgere altre fonti di pericolo. E' esclusiva responsabilità del responsabile dell'emergenza dell'azienda, in assenza di personale degli organi istituzionali preposti al soccorso tecnico urgente (Vigili del Fuoco), la valutazione degli indicatori di rischio e della più credibile evoluzione dello scenario incidentale in atto e quindi della successiva attivazione del piano di emergenza esterna. In tal caso il responsabile dell‘emergenza dell‘ azienda comunicherà immediatamente l‘emergenza in atto:
Al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, alla Prefettura, alla Centrale Operativa Soccorso Sanitario (118), alla Sala Operativa Regionale Unificata di Protezione Civile ( tel. 081/2323111 – fax 081/2323860 ) che provvede ad attivare le funzioni di supporto necessarie.
Al Sindaco del Comune. Sarà cura dell'azienda verificare l'effettivo aggiornamento dei dati , recapiti telefonici ed ogni altro elemento che possa subire modifiche . La responsabilità di direzione e gestione dell’intervento legato all’ emergenza dell'azienda cessa in presenza del direttore d'intervento individuato nel Vigile del fuoco di grado più elevato intervenuto. Permangono le responsabilità del Responsabile dell'emergenza dell'azienda in ordine al piano di emergenza interna ed ai suoi doveri di specialista di settore a supporto del direttore d'intervento.
IL MESSAGGIO DEVE PRECISARE
A) CIRCOSTANZE ED ORA DELL' AVVENIMENTO
B) UNITA' DELL 'IMPIANTO COINVOLTE NELL 'INCIDENTE
C) QUANTITA‘ DELLE SOSTANZE COINVOLTE
D) POSSIBILE EVOLUZIONE DELL 'INCIDENTE VERSO I TOP EVENTS.
E) MISURE DI EMERGENZA ADOTTATE.
F) PERSONE COINVOLTE: FERITI, MORTI.
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ALLARME ALLA POPOLAZIONE L' evoluzione delle possibili emergenze verso i massimi eventi incidentali individuati dal fabbricante nell' analisi di rischio è, per il tipo di sostanze coinvolte, relativamente rapido. Appare evidente come il tempestivo allertamento della popolazione che potrebbe essere interessata dalle conseguenze di un eventuale incidente risulti fondamentale per la salvaguardia dell'incolumità delle persone. Il sistema di allertamento acustico/ottico nell'area interessata dalle conseguenze di eventuali eventi incidentali viene direttamente attivato dal Responsabile dell'emergenza dell'azienda . Sarà compito dell' Autorità Comunale provvedere all‘allertamento della popolazione con altoparlanti montati su autovetture che diffonderanno il messaggio . Le norme di comportamento di carattere generale che la popolazione presente nella aree a rischio deve porre in essere sono schematizzate nella tabella seguente. L' Autorità Comunale provvederà, ai sensi della normativa vigente, all‘ informazione della succitata popolazione. Lo schema di flusso della procedura di attivazione del piano è riportata nelle pagine seguenti.
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PROCEDURE DI ATTIVAZIONE DEL PIANO – SCHEMA DI FLUSSO
PREFETTO DI
NAPOLI
ATTIVATORE DEL
PIANO DI EMERGENZA
RESPOSABILE DELL‘EMERGENZA
DELL‘AZIENDA
ATTIVATORE DI
ALLARME ATTIVAZIONE
P.E.E.
ALLARME
AUTORITA‘ COMUNALE
- AUTORITA' REGIONALE
ALLARME
ALLA POPOLAZIONE
VIABILITA‘
PIANO PARTICOLAREGGIATO
DI EMERGENZA
COMANDANTE VV.F.
NAPOLI
DIRETTORE INTERVENTO
SOCCORSO TECNICO
FORZE DELL‘ORDINE
(P.S. – C-C—G.d.F.)
ORDINE PUBBLICO E
VIABILITA‘
PIANI PARTICOLAREGGIATI
DI EMERGENZA
PIANO PARTICOLAREGGIATO
DI EMERGENZA
ALLARME
ALLARME
U.C.R. - ASL- CRI
SOCCORSO SANITARIO
ATTIVAZIONE
P.E.E.
ATTIVAZIONE
P.E.E.
ATTIVAZIONE
P.E.E. PIANO
PARTICOLAREGGIATO DI
EMERGENZA
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NORME DI COMPORTAMENTOPER LA POPOLAZIONE
In via generale, le deflagrazioni di materiale esplodente rilasciano sostanze nocive/tossiche.
Sia per la deflagrazione, sia per il conseguente rilascio di sostanze tossico-nocive l'azione più appropriata è quella del rifugio al chiuso, a condizione che si abbia cura di impedire il ricambio d'aria del locale.
Ciò premesso, si descrivono di seguito le procedure da seguirsi nel caso del verificarsi degli eventi sopra descritti:
RIFUGIO AL CHIUSO
Il comportamento ordinario di autoprotezione è costituito dalla permanenza delle persone nelle aree di presunto impatto, ma in condizioni per quanto possibili protette (rifugio al chiuso).
In tale circostanza la popolazione potenzialmente coinvolta deve adottare i seguenti accorgimenti:
1. chiudere tutte le finestre (comprese le tapparelle o gli scuri esterni) e le porte esterne e tenersi comunque a distanza dai vetri delle porte e delle finestre;
2. fermare i sistemi di ventilazione o condizionamento siano essi centralizzati o localizzati;
3. spegnere i sistemi di riscaldamento e le fiamme libere; 4. chiudere le serrande delle canne fumarie e tamponare l'imbocco di cappe e
camini; 5. chiudere le porte interne dell'abitazione o dell' edificio; 6. rifugiarsi nel locale più idoneo presente nel fabbricato.
Ognuna delle seguenti condizioni migliora l'idoneità di un locale:
A. presenza di poche aperture; B. ubicazione dal lato dell'edificio opposto alla fonte del rilascio delle sostanze
tossiche ; C. disponibilità di acqua; D. presenza di un mezzo di ricezione delle informazioni.
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TIPOLOGIE DEGLI INCIDENTI A titolo indicativo si riportano nel seguito le tipologie degli incidenti che possono essere comunicati dall'azienda e nel contempo si fornisce una classificazione della gravità dell'evento che permette di effettuare una prima valutazione a tavolino dell'entità del fenomeno. Le ipotesi di rilascio consistono essenzialmente nella perdita dell'integrità dei colli ecc. con le seguenti possibili conseguenze:
INCENDIO ESPLOSIONE
1.Esplosione in ambiente non confinato Unconfined Vapour Cloud explosion (U.V.C.E.) esplosione di nube di vapori non confinate 2.Esplosione in ambiente ad elevato grado di confinamento Vapour Cloud explosion V.C.E.) esplosione di nube di vapore
Tenendo conto che alcuni di questi possono discendere come conseguenza secondaria di altri. Gli incidenti possono essere suddivisi in funzione della loro gravità in :
CATEGORIA TIPOLOGIA INCIDENTE
PRIMA
Incidenti che non hanno ripercussioni all ' esterno e possono essere controllati dalle strutture interne all'azienda
SECONDA
Incidenti che possono avere ripercussioni all'esterno dello stabilimento e possono essere controllati con I' impiego delle risorse disponibili sul territorio (VV.F. FF.O. Prefettura, U.C.R., Comune) coadiuvate dalla squadra di emergenza/soccorso aziendale.
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PROCEDURA DI INTERVENTO in fase di Preallarme e allarme
Le procedure d‘intervento sono distinte in funzione del livello di allerta che l‘emergenza in atto determina.
PREALLARME
A) L'esercente segnala immediatamente il fatto per telefono:
- all‘Ufficio Territoriale di Governo Prefettura di Napoli (0817943111 );
- ai Vigili del Fuoco (componendo il 115);
- alla Centrale Operativa Soccorso Sanitario (componendo il 118);
- alla Sala Operativa Regionale Unificata di Protezione Civile ( tel.081.2323111-fax 081.2323860) che provvede ad attivare le funzioni di supporto necessarie;
- alla Questura (componendo il 113);
- al Comune di Giugliano ( 081 8956111- Polizia Municipale 081 8956400)
L‘esercente inoltre:
- attua le norme di sicurezza previste dal Piano di Emergenza Interna;
- attiva, se lo ritiene necessario a seguito della valutazione dell‘evento, ed a titolo precauzionale, il segnale acustico (sirena), con il quale viene allertata, in particolare, la popolazione residente o presente nella prima Zona cosiddetta ―rossa‖;
- fa seguire, appena possibile, segnalazione scritta;
All’interno della struttura della Prefettura: B) Il centralinista della Prefettura
- durante l‘orario di servizio trasferisce la chiamata al Dirigente dell‘Area V e/o V bis P.C.
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- al di fuori dell‘ordinario orario di lavoro la chiamata viene trasferita al funzionario di turno.
Il Dirigente dell’Area V e/o V bis P.C. o il Funzionario di turno prende nota dei seguenti dati:
- giorno e ora in cui è avvenuto l‘incidente;
- l'evento segnalato;
- il nominativo della persona che ha telefonato.
- informa immediatamente:
Il Prefetto ed il Capo di Gabinetto della Prefettura tenendoli
costantemente informati sugli sviluppi dell‘evento segnalato;
Decisioni del Prefetto
Il Prefetto –acquisita notizia dell‘ evento e la successiva conferma in ordine all‘evoluzione dello stesso - tenuto conto che l'intervento da parte del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, del Responsabile dell‘Unità del Servizio Sanitario (118) avviene "ad iniziativa" - :
Dispone
- Allertamento di: Questura, Comando Provinciale dell‘Arma dei Carabinieri,
Comando Provinciale della Guardia di Finanza, Comando della Sezione di
Polizia Stradale, Sindaco di Giugliano ;
- Invio, se del caso, sul posto del Funzionario Responsabile della Protezione
Civile;
- Dichiara lo stato di Preallarme,
- segnala l'accaduto a:
- Presidenza Consiglio Ministri - Dipartimento della Protezione Civile (Sala
Emergenza);
- Ministero dell'Interno (Gabinetto e Sala Operativa Dipartimento VV.F.del
Soccorso Pubblico e della Difesa Civile);
- Ministero dell'Ambiente (Gabinetto);
- Ministero della salute (Gabinetto);
- Presidente Giunta Regionale Campania, attraverso la Sala Operativa
Regionale
- Sindaco della Città Metropolitana di Napoli
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Il Prefetto, appena informato dagli Enti intervenuti e dal Responsabile dello stabilimento del quadro di situazione, dispone:
- in caso di cessato stato di pericolo, la comunicazione agli interessati
della fine delle misure cautelative del preallarme;
- in caso di presumibile evoluzione negativa del fenomeno verificatosi
all‘interno dello stabilimento, la dichiarazione dello stato di allarme.
ALLARME
Dichiarazione di allarme Il Gestore dello stabilimento, o chi lo sostituisce ai sensi dell'organizzazione interna aziendale, ha l'obbligo di comunicare il verificarsi della situazione di pericolo per l'esterno al Prefetto ed agli altri soggetti interessati , e di tenere costantemente informati, sugli sviluppi della situazione, il Prefetto e la S.O.R.U.( sala operativa regionale unificata ) L'allarme viene dichiarato dal Prefetto, previa consultazione del Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco e tenendo conto di tutte le informazioni, anche da parte della S.O.R.U.( sala operativa regionale unificata), in ordine alla possibile evoluzione dell‘incidente segnalato.
Casi in cui scatta l'allarme
Si attiva quando la situazione prospettata nella fase di preallarme sta evolvendo verso una situazione di potenziale pericolo con caratteristiche di uguale o maggiore gravità. E‘ di esclusiva competenza del responsabile dell‘emergenza dell‘Azienda, in assenza di personale degli organi istituzionali preposti al soccorso tecnico urgente, la valutazione degli indicatori di rischio e della più credibile evoluzione dello scenario incidentale in atto e quindi della successiva attivazione del piano di emergenza esterno da parte del Prefetto. In tali casi, le misure precauzionali consistono:
- nell'applicazione del piano di emergenza interno dello stabilimento
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- nell‘applicazione da parte della popolazione residente delle misure di
autoprotezione;
COMPITI PARTICOLARI
A) L'esercente: - attiva il segnale acustico (sirena), con il quale viene allertata la popolazione
residente (o comunque presente nell‘area interessata); - segnala il fatto per telefono ed immediatamente:
- alla Prefettura di Napoli ( 081 7943111)
- ai Vigili del Fuoco (componendo il 115);
- al Coordinatore unità di crisi regionale (081-7969222/71/72; 081-7969369; fax 081-7969377 ; 081-79693-75) ;
- alla Centrale Operativa Soccorso Sanitario (componendo il 118);
- alla Questura (componendo il 113);
- al Sindaco di Giugliano Napoli ; ( 081 8956111- Polizia Municipale 081 8956400)
- alla Sala Operativa Regionale Unificata di Protezione Civile ( tel. 0812323111 – fax 0812323860 ) che provvede ad attivare le funzioni di supporto necessarie ;
- attua le norme di sicurezza previste dal Piano di emergenza Interno;
- fa seguire appena possibile segnalazione scritta.
In tutte le sue comunicazioni di allerta fornisce le indicazioni inerenti la tipologia dell‘incidente, l‘ubicazione e il/i nominativo/i del proprio personale referente.
All‘interno della struttura della Prefettura: La procedura è la stessa di quella descritta per la fase di prallarme ( pag 25) ed è
nuovamente riportata nella descrizione dei piani particolareggiati
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MODALITÀ DEGLI INTERVENTI DEGLI ORGANI DI P.C. NELLA FASE DI ALLARME
IL PREFETTO
Ricevuta la notizia e la conferma del fatto:
- dichiara lo stato di allarme .
- dispone - ove per qualsiasi motivo non sia già avvenuto - l'immediato intervento del Comando Vigili del Fuoco, del Servizio Sanitario di Urgenza e di Emergenza (118) e, attraverso la S.O.R.U., l‘Unità di Crisi del servizio sanitario, della Questura, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e degli Enti ed ogni Organo necessario ;
- invia, se del caso, sul posto il Funzionario Responsabile della Protezione Civile dell‘U.T.G.
segnala l'accaduto a:
- Presidenza Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile
(Sala Emergenza);
- Ministero dell'Interno (Sala Operativa Dip. Vigili del Fuoco, Soccorso
Pubblico e Difesa Civile);
- Ministero dell'Ambiente (Gabinetto);
- Ministero della salute (Gabinetto);
- Presidente Giunta Regionale Campania, attraverso la Sala Operativa
Regionale
- Sindaco della Città Metropolitana .
- attiva la Sala Operativa della Prefettura e convoca il C.C.S. (Centro Coordinamento Soccorsi) di cui fanno parte: Questore, Comandante Provinciale CC, Comandante Provinciale GdF, Direttore Regionale VVF, Comandante Provinciale VVF, Dirigente Sezione Polizia Stradale,Sindaco del Comune di Giugliano, Sindaco del Comune di Villa Literno , Unità di Crisi Regionale, Città Metropolitana di Napoli, 2°Comando FOD , CRI, ENAC ed ENAV , Anas, Arpac, Enel , Telecom, Snam rete Gas, RFI ovvero da propri delegati o da ulteriori tecnici ed esperti a seconda della necessità
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IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
Il Presidente della Giunta Regionale, avuta notizia dell‘incidente, secondo quanto previsto nel proprio piano particolareggiato, dispone l‘intervento della struttura di Protezione Civile Regionale approntando e coordinando i primi soccorsi di competenza regionale Provvede, attraverso la Sala Operativa Regionale di Protezione Civile, alla tempestiva attivazione delle Strutture e dei Servizi di soccorso per la realizzazione degli interventi previsti nelle proprie procedure. In seguito alle direttive, alle modalità ed istruzioni concordate in sede di CCS e delle indicazioni del Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco assicura: - la collaborazione dell‘Amministrazione Regionale con i supporti tecnici
disponibili in personale, mezzi ed attrezzature e Associazioni di Volontariato;
- l‘invio dei mezzi di soccorso sanitario urgente attraverso l‘attuazione del piano
sanitario da parte dell‘Unità di Crisi dell‘Assessorato Regionale alla Sanità;
- la partecipazione del Settore Ecologia e dell‘Agenzia Regionale ( ARPAC ) ai
rilievi ambientali ed alla bonifica dell‘area, se resa necessaria, in collaborazione
con le strutture provinciali di protezione ambientale dell‘Assessorato all‘Ecologia
dell‘Amministrazione Regionale;
- attivazione del numero verde 800232525 per informazioni alla popolazione di
norme comportamentali
- la presenza in seno al C.C.S. di un rappresentante dell‘Amministrazione
Regionale.
IL SINDACO DI GIUGLIANO
Il Sindaco di Napoli avuta notizia dell'incidente, secondo quanto previsto nel proprio piano particolareggiato dispone l'intervento della struttura di Protezione Civile Comunale approntando e coordinando i primi soccorsi. Provvede, attraverso il Comando della Polizia Municipale, alla tempestiva attivazione di pattuglie della Polizia Municipale per la realizzazione degli interventi pianificati. In seguito alle direttive, alle modalità ed istruzioni concordate in sede di CCS e delle indicazioni tecniche del Comandante Provinciale dei VVF assicura :
- la collaborazione con i supporti tecnici disponibili in personale, mezzi ed attrezzature ;
- la presenza, in seno al C.C.S., di un rappresentante dell‘Amministrazione Comunale.
- L‘ attuazione del piano comunale di protezione civile
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IL SINDACO DELLA CITTA‘ METROPOLITANA DI NAPOLI
Il Presidente assicurerà la collaborazione dell‘Ente con i supporti tecnici disponibili in termini di personale, mezzi ed attrezzature, inviando un suo delegato al C.C.S. In particolare, dovranno essere attivate le strutture di protezione ambientale e dell'Ecologia.
IL COMANDANTE DEI VIGILI DEL FUOCO
Il Comandante:
- ricevuta la segnalazione d'allarme farà intervenire nella zona colpita i propri mezzi ed il proprio personale in misura adeguata per fronteggiare l'emergenza;
- effettuerà una ricognizione della zona di pericolo allo scopo di definire l'entità dei danni e la valutazione delle forze e dei mezzi occorrenti;
- informa il Prefetto dell'evolversi della situazione. IL QUESTORE
Allo scopo di assicurare l‘ottimizzazione degli interventi di competenza predispone un piano interforze (Questura, Carabinieri, Guardia di Finanza) assumendone il coordinamento tecnico-operativo.
In particolare assicura:
- L‘invio sul luogo interessato dall‘incidente del personale necessario per assicurare il mantenimento dell‘ordine e della sicurezza pubblica creando in via prioritaria, in zona sicura,d‘ intesa con i VV.F. , un cordone che impedisca l‘accesso a chiunque non sia direttamente interessato alle operazioni di soccorso.
- L‘immediato collegamento della zona interessata con il C.C.S. della Prefettura, fornendo costanti notizie sulla situazione e sulle operazioni di soccorso.
- Un sistema di vigilanza nelle località eventualmente abbandonate dalla poolazione al fine di prevenire e reprimere i reati contro i beni rimasti incustoditi.
- L‘esecuzione delle ordinanze emanate per regolare l‘accesso e la circolazione nella zona sinistrata.
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- Il censimento delle persone coinvolte nell‘incidente aggiornando costantemente la Direzione d‘intervento sul numero degli eventuali dispersi.
IL DIRIGENTE DELLA SEZIONE DELLA POLIZIA STRADALE
Il Dirigente concordando con le altre FF.O. e con la Polizia Municipale provvederà all'attivazione dei blocchi stradali, secondo le indicazioni contenute nel piano di emergenza viaria, per la limitazione dell'accesso alla zona di pericolo.
- regola il traffico stradale nella zona per facilitare l'afflusso ed il deflusso dei mezzi di soccorso;
- istituisce itinerari alternativi;
- predispone posti di controllo lungo l'autostrada e gli itinerari che interessano l'emergenza;
- partecipa direttamente o tramite un delegato alle riunioni del C.C.S. in Prefettura;
IL COMANDANTE PROVINCIALE DEI CARABINIERI
Il Comandante concorrerà alla delimitazione della zona di pericolo, al mantenimento dell'ordine pubblico nell'area ed alle eventuali operazioni di evacuazione o altri interventi disposti dal Prefetto previa intesa con il Questore.
- concorre alle operazioni di soccorso secondo le direttive ricevute dal C.C.S. di concerto con la Questura;
- partecipa direttamente o tramite un proprio rappresentante alle riunioni del C.C.S. in Prefettura;
- distacca un addetto alle comunicazioni presso la sala operativa della Prefettura;
IL COORDINATORE DELL‘UNITÀ DI CRISI DELL‘ASSESSORATO REGIONALE
ALLA SANITÀ ricevuta la segnalazione di allarme, attuerà, attraverso la funzione 2 in S.O.R.U. , il piano sanitario particolareggiato e, in particolare, provvederà ad inviare. di concerto nella zona colpita i propri mezzi per le attività di soccorso sanitario urgente, realizzando, ove ritenuto necessario, un posto sanitario avanzato. IL COMANDANTE DELLA GUARDIA DI FINANZA
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Il Comandante, alla notizia dell'accaduto, partecipa direttamente o tramite rappresentante, alle riunioni del C.C.S. presso la Prefettura, provvedendo, per quanto di competenza, all‘attuazione del piano interforze predisposto dal Questore.
IL RESPONSABILE DELL‘ARPAC
Si appronterà per l‘invio in zona del personale dei Servizi Territoriali per il monitoraggio dell'area con la strumentazione tecnica di cui dispone.
COMPARTIMENTO ANAS – NAPOLI Il Capo Compartimento Anas – attraverso la Sala Operativa Compartimentale provvederà ad attivare le Squadre di Emergenza per la regolamentazione dei flussi di traffico degli svincoli interessati della emergenza
DIREZIONE AUTOSTRADA
La Direzione della Società Autostrade Meridionali impartirà disposizioni per la chiusura dei caselli e, in caso di allarme, per l'interruzione del traffico sui tratti individuati nella Pianificazione di dettaglio;
IL COMITATO PROVINCIALE C.R.I.
Il Presidente,secondo le previsioni del piano sanitario regionale, collaborerà con le Autorità sanitarie che si occupano di tali emergenze (Unità di Crisi del servizio Regionale alla Sanità) assicurando personale ed attrezzature per la costituzione dell‘Unità Assistenziale di Emergenza-se necessario- e concorrendo alle attività mediche e di pronto soccorso da effettuarsi presso gli ospedali cittadini. Assicurerà, inoltre, il trasporto degli infermi o degli infortunati a mezzo di autoambulanza.
T.V. RADIO E STAMPA
I rapporti con gli organi di informazione saranno curati dall‘Ufficio Stampa della Prefettura.
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ORGANISMI procedure nella fase di allarme
CENTRO COORDINAMENTO SOCCORSI (C.C.S.)
Verrà costituito presso la Prefettura, allo scopo di coordinare l'eventuale operazione di evacuazione e soccorso alla popolazione. Sarà composto da :Questore, Comandante Provinciale CC, Comandante Provinciale GdF,Direttore Regionale VVF, Comandante Provinciale VVF, del Dirigente Sezione Polizia Stradale,Sindaci dei Comuni di Giugliano e Villa Literno,Unità di Crisi Regionale, Città Metropolitana di Napoli, 2°Comando FOD , CRI, di ENAC ed ENAV Anas, Arpac, Enel , Telecom, Snam rete Gas, RFI ovvero da propri delegati e/o da ulteriori rappresentati di tecnici ed esperti a seconda della necessità .
SALA OPERATIVA DI PROTEZIONE CIVILE REGIONALE
L‘Amministrazione Regionale, al fine di coordinare i numerosi Enti di propria competenza (i servizi sanitari, acquedotti, servizi tecnici, ARPAC) per l'espletamento dei suoi compiti, si avvarrà della Sala Operativa della protezione civile, dotata dei collegamenti radio-telefonici necessari per garantire i contatti con tutti gli Enti ed i Comandi interessati all'emergenza.
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PIANI PARTICOLAREGGIATI
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Piani particolareggiati Le Amministrazioni o gli Enti interessati attiveranno un proprio piano specifico di intervento. Ciascun Ente è tenuto ad inviare in Prefettura l‘aggiornamento del proprio piano con l‘indicazione di eventuali responsabili, nominativi di personale reperibile di riferimento e relativi numeri telefonici. Si delineano in dettaglio i piani particolareggiati dei seguenti Enti e Organi
PIANO D I EMERGENZA DELLA PREFETTURA: Il centralinista della Prefettura - durante l‘orario di servizio trasferisce la chiamata al Dirigente dell‘Area V e/o V
bis P.C., al di fuori dell‘ordinario orario di lavoro la chiamata viene trasferita al funzionario di turno.
Il Dirigente dell‘Area V e/o V bis P.C. o il Funzionario di turno prendono nota dei seguenti dati:
- giorno e ora in cui è avvenuto l‘incidente; - l'evento segnalato; - il nominativo della persona che ha telefonato. - informa immediatamente:
Il Prefetto ed il Capo di Gabinetto tenendoli costantemente aggiornati sugli sviluppi dell‘evento segnalato;
Decisioni del Prefetto
Il Prefetto, ricevuta la notizia dell‘ evento e la successiva conferma, in ordine all‘evoluzione dello stesso- tenuto conto che l'intervento da parte del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, dell‘ Unità di Crisi del Servizio Sanitario (118) avviene appena appresa la notizia dell‘ evento - fa allertare: la Questura, il Comando Provinciale dell‘Arma dei Carabinieri, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza, il Comando Sezione Polizia Stradale, il Sindaco del Comune di GIUGLIANO e di VILLA LITERNO. - invia, se del caso, sul posto un Funzionario Responsabile della Protezione
Civile; - dichiara lo stato di allarme . - segnala l'accaduto a:
- Presidenza Consiglio Ministri - Dipartimento della Protezione Civile (Sala Emergenza);
- Ministero dell'Interno (Gabinetto e Sala Operativa Dipartimento VV.F. del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile);
- Ministero dell'Ambiente ( Direz.ne Gen.le per la Salvaguardia Ambientale); - Presidente Giunta Regionale Campania; - Sindaco della Città Metropolitana .
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Il Prefetto, non appena venuto a conoscenza da parte degli Enti intervenuti e dal Responsabile dello stabilimento del quadro di situazione, dispone: 1) in caso di cessato stato di pericolo, la comunicazione agli interessati della fine delle misure cautelative del preallarme ; 2) in caso di presumibile evoluzione negativa del fenomeno verificatosi all‘interno dello stabilimento, la dichiarazione dello stato di allarme. Dichiarazione di allarme. Il Direttore dello stabilimento o chi lo sostituisce , ai sensi dell'organizzazione interna aziendale, ha l'obbligo di comunicare al Prefetto ed agli altri soggetti di cui al paragrafo ―attivazione del piano‖ il verificarsi della situazione di pericolo per l'esterno e tenere costantemente informati sugli sviluppi della situazione il Prefetto. L'allarme viene dichiarato dal Prefetto, previa consultazione del Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, tenendo conto di tutte le informazioni, fornite anche dalla S.O.R.U.( sala operativa regionale unificata), in ordine alla possibile evoluzione dell‘incidente segnalato.
IL Prefetto, inoltre, attiva la Sala Operativa della Prefettura e convoca il C.C.S. (Centro Coordinamento Soccorsi) di cui fanno parte: Questore, Comandante Provinciale Carabinieri, Comandante Provinciale Guardia di Finanza, Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco , Comandante Provinciale Vigili del Fuoco, Dirigente Sezione Polizia Stradale,Responsabile di Protezione Civile Regionale, Sindaco di Giugliano e di Villa Literno ,Unità di Crisi Regionale, Città Metropolitana di Napoli, 2°Comando FOD , CRI, ENAC ed ENAV Anas, Arpac, Enel , Telecom, Snam rete gas e dei i delegati di altri enti Uffici o Comandi del cui intervento si ravvisi la necessità al momento dell‘emergenza.
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PIANO 2° COMANDO DELLE FORZE DI DIFESA
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PIANO DI EMERGENZA DEI VV.F.
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Il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco dirige l'intervento di soccorso tecnico urgente attivando i dispositivi di intervento ordinari e straordinari a sua disposizione. In particolare:
Dispone per l'intervento di eventuali forze specialistiche (in termini di uomini e mezzi) di società operanti nel settore in possesso di mezzi, attrezzature e competenza per la risoluzione dell‘ emergenza ( riserva schiumogeno, autocisterne ecc ).
Fornisce al Prefetto i dati di previsione dell'evoluzione dei possibili scenari incidentali.
Dichiara la ultimazione delle operazioni di soccorso tecnico urgente.
Coordina le operazioni di messa in sicurezza dell'impianto, ad incidente concluso, che saranno effettuate dagli specialisti della società.
Coordina le operazioni di accertamento del danno nelle aree al di fuori dello stabilimento;
Il Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, qualora la gravità della situazione lo richieda :
Dispone l‘intervento di squadre specialistiche da altri Comandi della Regione Campania .
PIANO DI EMERGENZA QUESTURA Il Questore cura il coordinamento delle Forze dell'Ordine. In particolare:
Dispone l'invio sul luogo interessato dall'incidente del personale necessario per assicurare il mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica creando in via prioritaria, in zona sicura d ‗ intesa con i VV.F. , un cordone che impedisca l' accesso a chiunque non sia direttamente interessato alle operazioni di soccorso.
Effettua l' immediato collegamento della zona interessata con il Centro Coordinamento Soccorsi della Prefettura, fornendo costanti notizie sulla situazione e sulle operazioni di soccorso.
Organizza un sistema di vigilanza nelle località eventualmente abbandonate dalla popolazione al fine di prevenire e reprimere i reati contro i beni rimasti incustoditi.
Cura l' esecuzione delle ordinanze emanate per regolare l'accesso e la circolazione nella zona sinistrata.
Concorda con le altre Forze dell‘Ordine e con la Polizia Municipale una opportuna suddivisione di compiti e, pertanto, il personale da impiegare per la cinturazione dell‘area interessata dall‘incidente
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Dispone per il servizio antisciacallaggio invio due pattuglie impegnate all‘interno della zona in cinturazione.
PIANO DI EMERGENZA POLIZIA STRADALE
Il Comandante della Polizia Stradale dispone:
per l'invio sul luogo del sinistro un adeguato numero di pattuglie dotate di apparecchiature radioonde assicurare il regolare svolgimento del traffico e facilitare l'afflusso delle squadre e dei mezzi di soccorso.
L 'istituzione di posti di controllo al fine di consentire l'accesso unicamente al personale impegnato nell'azione di soccorso, concordando con le altre ff.o e con la polizia municipale una opportuna suddivisione di compiti.
La deviazione su itinerari alternativi dei veicoli non interessati all'azione di soccorso.
L 'instradamento delle ambulanze agli ospedali per il ricovero dei feriti.
Allo scopo di consentire il più rapido raggiungimento del luogo interessato dall‘emergenza verrà posizionata una pattuglia allo svincolo GIUGLIANO della SS 162 al fine di intercettare ed instradare i mezzi di soccorso. Da quella uscita tutti i mezzi dovranno seguire il seguente itinerario: uscita svincolo GIUGLIANO direzione SS 7 quater, Lago Patria.
Dovrà essere inibito il transito sulla contrada Scafarea di Giugliano e della viabilità di confine.
PIANO DI EMERGENZA ANAS La Sala Operativa compartimentale ANAS:
a seguito della segnalazione da parte degli organi di polizia, provvederà ad attivare il presidio dello svincolo di Giugliano al km 44 + 000 della S.S. 7 quater ―Domitiana‖.
PIANO DI EMERGENZA DEL COMANDO PROVINCIALE DEI CARABINIERI
Il Comandante del Comando Provinciale Carabinieri : Assicura la presenza di un proprio rappresentante presso il C.C.S. in Prefettura e concorre alle operazioni di soccorso nella misura delle proprie disponibilità di personale e mezzi e nei modi concordati con il Comitato stesso.
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PIANO DI EMERGENZA DELLA GUARDIA DI FINANZA
Il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza:
garantisce la presenza di un proprio incaricato presso il Centro Coordinamento Soccorsi della Prefettura e concorre alle operazioni di soccorso nella misura delle proprie disponibilità di personale e mezzi e nei modi concordati con il Comitato stesso;
PIANO DI EMERGENZA DELLA REGIONE CAMPANIA
Il Presidente della Giunta Regionale, avuta notizia dell‘incidente, secondo quanto previsto nel proprio piano particolareggiato, dispone l‘intervento della struttura di Protezione Civile Regionale approntando e coordinando i primi soccorsi di competenza regionale Provvede, attraverso la Sala Operativa Regionale di Protezione Civile, alla tempestiva attivazione delle Strutture e dei Servizi di soccorso per la realizzazione degli interventi previsti nelle proprie procedure. In seguito alle direttive, alle modalità ed istruzioni concordate in sede di CCS e delle indicazioni del Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco assicura: - la collaborazione dell‘Amministrazione Regionale con i supporti tecnici
disponibili in personale, mezzi ed attrezzature e Associazioni di Volontariato;
- l‘invio dei mezzi di soccorso sanitario urgente attraverso l‘attuazione del piano
sanitario da parte dell‘Unità di Crisi del servizio sanitario ;
- la partecipazione del Settore Ecologia e dell‘Agenzia Regionale ( ARPAC ) ai
rilievi ambientali ed alla bonifica dell‘area, se resa necessaria, in collaborazione
con le strutture provinciali di protezione ambientale dell‘Assessorato all‘Ecologia
dell‘Amministrazione Regionale;
- attivazione del numero verde 800232525 per informazioni alla popolazione di
norme comportamentali
- la presenza in seno al C.C.S. di un rappresentante dell‘Amministrazione
Regionale
PROCEDURE:
la SORU, (Sala Operativa Regionale Unificata) di Protezione Civile avuta notizia
dell‘incidente, informa immediatamente il Responsabile della SORU per l‘attivazione
delle procedure e il supporto di competenza;
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il Responsabile della SORU, su disposizione del Direttore Generale, provvede ad
attivare le Funzioni di supporto per la gestione e il superamento dell‘emergenza in
atto;
su richiesta del Prefetto, la Direzione Generale LL.PP e Protezione Civile assicura la
presenza di un proprio funzionario in seno al CCS;
la SORU dispone l‘attivazione delle risorse disponibili e delle Associazioni di
Volontariato d‘intesa con i componenti del CCS;
attraverso la SORU viene fornito il supporto necessario al Sindaco del Comune
interessato.
CITTA‘ METROPOLITANA
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PIANO DI EMERGENZA DELL’AMMISTRAZIONE COMUNALE di GIUGLIANO
Il Sindaco ricevuta la segnalazione di emergenza dal direttore dello stabilimento e la disposizione della Prefettura di Napoli per l'allarme alla popolazione:
provvede all'allertamento della popolazione presente nella zona a rischio con altoparlanti montati su autovetture che diffonderanno un messaggio pre-registrato e direttamente con personale comunale adeguatamente formato.
colloca pattuglie di polizia municipale presso le vie di accesso alla zona per dirottare il traffico ordinario su itinerari alternativi, concordando successivamente una opportuna suddivisione di compiti con C.C.P.S. e Polizia Stradale.
Effettua il censimento della popolazione eventualmente ferita o dispersa tenendo, di concerto con le forze dell'ordine, costantemente aggiornata la direzione d'intervento.
Mette a disposizione della direzione d'intervento uomini e mezzi di ditte specializzate.
Attiva il piano di emergenza comunale.
PIANO DI EMERGENZA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI VILLA LITERNO Il Sindaco - coinvolto nella pianificazione in quanto ricade nel proprio ambito territoriale, a mille metri dall‘ epicentro , una parte della terza area di pianificazione definita area di attenzione – concorre per gli aspetti di interesse relativi alla informazione alla popolazione . A tale riguardo si precisa che dalle verifiche effettuate , attualmente non sui registra la presenza di area densamente abitata ma piuttosto rade realtà rurali.
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Città di Giugliano in Campania CAP 80014 – Provincia di Napoli Tel. 081-3301648 – Fax 081-8956415
COMANDO POLIZIA MUNICIPALE U.O. POLIZIA GIUDIZIARIA ed AMBIENTE
PIANO DI EMERGENZA POLIZIA MUNICIPALE da attuare in caso di
incidente Fabbrica dei fuochi d’artificio Pirotecnici FIREWORKS Via S.
Juliano (Località Scafarea) Comune di Giugliano in Campania.
In caso di incidente della fabbrica suddetta qui di seguito viene indicato il piano
di viabilità da adottare
Chiusura al transito di Via Santa Maria a Cubito a partire dalla
Rotonda principale in Via San Francesco a Patria (Centro
Commerciale Auchan) da effettuarsi sia con personale della Polizia
Municipale di Giugliano sia con personale della Polizia Municipale di
Qualiano. I veicoli provenienti da Via San Francesco a Patria
proseguiranno la marcia su detta Via in direzione Lago Patria o in
direzione Qualiano-Giugliano.
Chiusura della rotonda piccola sita in Via Santa Maria a Cubito
(Centro Commerciale Auchan), in modo da deviare i veicoli,
provenienti dal Centro Commerciale, su Via San Francesco a Patria.
I veicoli provenienti dalla SS162 in direzione Ovest (Lago Patria) e
diretti in Via Santa Maria a Cubito saranno deviati su Via San
Francesco a Patria.
I veicoli in uscita dal mercato ortofrutticolo di Giugliano saranno
deviati in Via San Francesco a Patria.
Chiusura, da parte del Comune di Parete, con apposizione di
transennamento, dell’incrocio tra Via della Repubblica e Via
dell’Aversana al fine di impedire il raggiungimento dell’incrocio tra
Prefettura - Ufficio territoriale del Governo
di Napoli
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Via Vittorio Veneto e Via Santa Maria a Cubito del Comune di
Giugliano ove lo stesso apporrà altro transennamento con obbligo di
inversione di marcia dei veicoli transitanti.
Chiusura, da parte del Comune di Parete, delle strade di propria
spettanza affinchè impedisca il raggiungimento di Via Ex Alleati del
Comune di Giugliano, che provvederà al transennamento dell’incrocio
tra Via Ex Alleati e Via Santa Maria a Cubito con obbligo di
inversione di marcia dei veicoli transitanti.
Chiusura dell’incrocio con senso rotatorio tra Via Santa Maria a
Cubito e le SP 54 e 18 in direzione Trentola Ducenta e Villa Literno, al
fine di impedire il transito veicolare in Via Santa Maria a Cubito. I
veicoli potranno proseguire la marcia in direzione Villa Literno e
Trentola Ducenta.
Vengono inoltre indicate qui di seguito le misure di sicurezza da adottare
in materia di viabilità:
Invio sui posti di un numero adeguato di pattuglie, per assicurare e
dirottare il traffico veicolare, al fine di facilitare l’afflusso di mezzi di
soccorso;
Le pattuglie impegnate avranno il compito di instradare i mezzi di
soccorso ed in particolare le ambulanze agli ospedali per il ricovero dei
feriti;
L’istituzione di posti di controllo, al fine di consentire l’accesso al
personale impegnato nell’azione di soccorso, e di deviare il traffico
sulle strade alternative ad adeguata distanza di sicurezza, per quanto
di competenza di ciascun Comune interessato;
Dette attività verranno effettuate con coordinamento con tutte le altre
Forze dell’ordine impiegate in ordine pubblico ed in particolare i
competenti Commissariati di zona e le competenti Stazioni dei
Carabinieri, predisponendo la suddivisione dei compiti all’uopo
necessari, in base al presente piano.
Inoltre le operazioni saranno effettuate in coordinamento con i
Comandi Polizia Municipale dei Comuni di Qualiano, Villa Literno,
Parete e Trentola Ducenta.
Il Comandante P.M.
Col. Dott.ssa M.R. Petrillo
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Città di Giugliano in Campania CAP 80014 – Provincia di Napoli Tel. 081-3303635 – Fax 081-3301075
COMANDO POLIZIA MUNICIPALE U.O. POLIZIA GIUDIZIARIA ed AMBIENTE
Prot. n. /P.G. Giugliano lì,
14/010/2015
UFFICIO TERRITORIALE DI
GOVERNO NAPOLI
C/A Dott.ssa CERNIA
OGGETTO: trasmissione atti FIRE WORKS
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
In merito a quanto in oggetto indicato si comunica quanto segue:
da un raffronto effettuato con la planimetria inviata dall’UTC del
Comune di Giugliano in Campania, in cui sono evidenziate le zone di
interesse, si è potuto riscontrare che:
nella parte evidenziata come ZONA ROSSA ricadente nel Comune
di Giugliano in Campania si evidenzia la presenza di una proprietà
la cui intestazione è del Sig. D’ANGIOLELLA GIOVANNI nato a
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Parete il 20/01/1960 e di cui si allegano le visure catastali, rilievi
fotografici e foto googleearth.
nella parte evidenziata come ZONA VERDE ricadente nel Comune
di Giugliano in Campania si evidenzia la presenza di svariati
manufatti di cui si trasmettono le visure catastali e le foto
googleearth, rappresentando che trattasi sia di terreni, sia di attività
commerciali, sia di abitazioni;
nella parte evidenziata come ZONA VERDE ricadente nel Comune
di Villa Literno si evidenzia la presenza di svariati manufatti di cui si
trasmettono le foto googleearth, rappresentando che trattasi sia di
coltivazioni sia di abitazioni.
Il tutto effettuato utilizzando i sistemi catastali e aerofotogrammetrici
in possesso di questo Comando Polizia Municiaple, per l’eventuale e
più precisa geolocalizzazione dei manufatti esistenti si rimanda alle
competenze UTC.
Il
Dirigente
Col. Dott.ssa M.R. Petrillo
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PIANO DI EMERGENZA CONTROLLO TRAFFICO AEREO (ENAC ENAV)
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PIANO DI EMERGENZA RFI
Il Dirigente Centrale Coordinatore Movimento (DCCM) di RFI una volta ricevuta la segnalazione della Prefettura di Napoli, disporrà la sospensione del transito ferroviario sul tratto di linea Pozzuoli – Villa Literno della linea ferroviaria Napoli – Roma via Formia che interessa l’inviluppo della più esterna delle aree di danno quali risultano dal Piano Generale della Prefettura medesima. IL DCCM attiverà tutte le strutture FS interessate, fino all’istituzione dei centri operativi che si rendessero necessari. In particolare il DCCM avviserà :
- SOP, SOTR ed il Coordinamento Operativo Territoriale Cargo per il successivo avviso al personale macchina dei treni in transito nelle zone di pericolo, di seguito specificate, ovvero in partenza o in arrivo a Napoli Centrale.
- Il Dirigente Centrale Coordinatore Infrastruttura per il successivo avviso ai Tronchi Lavori e Zone Impianti Elettrici.
- Polfer e Protezione Aziendale
- Il Dirigente Reperibile della Direzione Territoriale Produzione di Napoli
per garantire la partecipazione al Centro Coordinamento Soccorsi presso la Prefettura di Napoli, se richiesto.
PIANO DI EMERGENZA ENEL Il Direttore Rete/Infrastruttura, ricevuta notizia dell'incidente, allerta le squadre che operano nella zona, perchè possano intervenire con la massima tempestività, nel caso che si verificassero danni alla rete di competenza.
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PIANO SNAM RETE GAS
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PIANO DI EMERGENZA U.C.R. Il piano di soccorso sanitario viene attuato dall‘Unità di Crisi dell‘Assessorato Regionale alla Sanità attraverso il coordinamento della Sala Operativa Regionale di Protezione Civile. Il piano contiene, tra l‘altro, le modalità di:
Trasporto e ricovero dei feriti nelle strutture ospedaliere e di soccorso in funzione delle disponibilità di ciascuna e della tipologia del trauma.
Utilizzo di idonei mezzi di soccorso ed eventuale impiego di eliambulanze.
Attivazione del Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana per l‘attività di soccorso, assistenza sanitaria, predisposizione ed attrezzatura dei P.M.A., ricongiungimento di familiari dispersi.
PIANO DI EMERGENZA C.R.I.
La CRI di Napoli, in caso di evento accidentale che potrebbe colpire l’azienda, è in grado di mettere
a disposizione le seguenti attrezzature e personale:
N 2 ambulanze fornite di presidi di emergenza;
N 1 camper da utilizzare come sala operativa mobile;
N 1 tenda pneumatica, da poter utilizzare come posto di soccorso avanzato;
N 1 tenda da utilizzarsi come da area di prima accoglienza;
N 1 gazebo da utilizzarsi come info point;
N 2 pulmini per eventuale evacuazione di persone dalla zone colpite;
Operatori per censimento della popolazione;
Squadre di supporto psicologico.
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PIANO ARPAC Il Responsabile del Dipartimento Provinciale Arpac di Napoli:
Garantisce la sua presenza e/o di un proprio incaricato presso il Centro Coordinamento Soccorsi della Prefettura;
Provvede all‘invio in zona di proprio personale dell‘Area Territoriale per effettuare ogni immediato accertamento ritenuto necessario sullo stato dell‘ambiente nella zona interessata dall‘evento ed il monitoraggio dell‘area, con la strumentazione tecnica di cui dispone;
Si attiva, in raccordo con il Direttore Tecnico dell'ARPAC, per ogni altro supporto tecnico necessario di competenza dell'ARPAC, avvalendosi di tutte strutture agenziali utili allo scopo.
PIANO EMERGENZA TELECOM La Direzione ricevuta notizia dell‘incidente, allerta le squadre che operano nella zona, affinché possano intervenire con la massima tempestività per ripristinare i collegamenti eventualmente interrotti. Sicurezza territoriale, ATS, dott. Giuseppe Di Piazza, 3357510395 – fax 0641867564
Per le emergenze è attiva H24 la Control Room, presso la sede di Roma. Recapiti : numero verde universale 80018112004 - 800801371; numero verde nazionale 800861077; tel. 0255214884 – 0254104859; fax 0285956492.
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RECAPITI TELEFONICI
PREFETTURA DI NAPOLI TEL. 7943111- FAX 7943555
Vigili del Fuoco (Comando Provinciale) 115 / 081/2595182/3/4 Aeroporto Capodichino 081/7055739 081/5951114 Città metropolitana 081 7499111 U.C.R Regione Campania . 081/7969371 CRI 081 2286811 P.C. Regione Campania 081/2323111-2323860 Carabinieri 112 / 081/5481111 II Comando F.O.D. 081/6079294-081482021 Comune di GIUGLIANO/ Polizia locale 081 3303635 ENEL 081/ 7821111 - 081/7832187 Comando Provinciale Guardia di Finanza 117- 081/9702111 Polstrada 081 5954111 Anas Sala operativa 081 7356233 RFI DCCM Napoli 081 200643 081 5672234 081 5672107 cell. 3138044567 Questura 081/ 7941111 081/7941306/7 Sala Operativa 081/ 7941335 - 7941307 ENAC 081 595 1209 ENAV 081 7070092 / 7070091 / 7070070 TELECOM numero verde universale 80018112004 - 800801371; numero verde nazionale 800861077
tel.0255214884 – 0254104859; fax 0285956492. Fireworks 081/ 8184919
Snam rete gas 800970 911
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MESSAGGISTICA
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MESSAGGIO PROTEZIONE CIVILE N.________________________________________
numero pagine due (2) compreso la presente
AT DIPARTIMENTO PROTEZIONE CIVILE
SALA SITUAZIONI -VIA ULPIANO,11
ROMA
AT MINISTERO INTERNO
DIPARTIMENTO VIGILI DEL FUOCO, SOCCORSO PUBBLICO E DIFESA CIVILE
ROMA
OGGETTO: INCIDENTE PRESSO AZIENDA INDUSTRIALE AT RISCHIO INCIDENTE RILEVANTE
SOCIETA' FIREWORKS IN GIUGLIANO OPERANTE SETTORE COMMERCIO ALL’INGROSSO FUOCHI D’ARTIFICIO
CODICE ATTIVITA’ 6.01(.)
RAPPORTO SULLA SITUAZIONE AT ORE _________________________ GIORNO __________ (:)
A) INFORMAZIONI GENERALI _______________________________________
______________________________________________________________________ (;)
B) DANNI A PERSONE (MORTI,FERITI) _______________________________________
______________________________________________________________________ (;)
C) DANNI A SERVIZI PUBBLICI __________________________________________________
______________________________________________________________________ (;)
D) SITUAZIONE SANITARIA _____________________________________________________
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MESSAGGIO PROTEZIONE CIVILE N.________________________________________
numero pagine due (2) compreso la presente
AT: INDIRIZZI IN ALLEGATO
LORO SEDI
AT ORE ________________ IN GIUGLIANO
ESTESI VERIFICATO INCIDENTE PRESSO AZIENDA INDUSTRIALE A T RISCHIO INCIDENTE RILEVANTE SOCIETA'
FIREWORKS OPERANTE SETTORE COMMERCIO ALL’INGROSSO FUOCHI D’ARTIFICIO CODICE ATTIVITA’ 6.01 .
DICHIARASI ATTIVAZIONE PIANO DI EMERGENZA ESTERNO.
ORGANISMI ET ENTI IN INDIRIZZO ATTIVERANNO PROCEDURE PIANIFICAZIONE PARTICOLAREGGIATA DI
COMPETENZA.
FIRMATO PREFETTO NAPOLI ___________________________________
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di Napoli
MESSAGGIO PROTEZIONE CIVILE N.________________________________________
numero pagine due (2) compreso la presente
AT
DIPARTIMENTO PROTEZIONE CIVILE
SALA SITUAZIONI, VIA ULPIANO 11
ROMA
MINISTERO INTERNO - GABINETTO
– DIPARTIMENTO DEI VV.F. SOCCORSO PUBBLICO, DIFESA CIVILE
ROMA
MESSAGGIO PROTEZIONE CIVILE N:___________________________
A T ORE _____________- IN GIUGLIANO VERIFICATO INCIDENTE PRESSO AZIENDA INDUSTRIALE AT RISCHIO
INCIDENTE RILEVANTE SOCIETA' FIREWORKS OPERANTE SETTORE COMMERCIO ALL’INGROSSO FUOCHI
D’ARTIFICIO CODICE ATTIVITA’ 6.01 .
EST STATO ATTIVATO PIANO DI EMERGENZA ESTERNO.
FIRMATO PREFETTO NAPOLI
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di Napoli
MESSAGGIO PROTEZIONE CIVILE N.________________________________________
numero pagine una (1) compreso la presente (.)
AT____________________________________
AT____________________________________
AT____________________________________
AT____________________________________
AT____________________________________
AT____________________________________
LORO SEDI
AT ORE ___________-IN GIUGLIANO ESTESI VERIFICATO INCIDENTE PRESSO AZIENDA INDUSTRIALE AT
RISCHIO INCIDENTE RILEVANTE SOCIETA' FIREWORKS OPERANTE SETTORE COMMERCIO ALL’INGROSSO
FUOCHI D’ARTIFICIO CODICE ATTIVITA’ 6.01 .
COMPONENTI C.C.S. SUNT CONVOCATI CON URGENZA PRESSO SALA OPERATIVA PREFETTURA NAPOLI ALT
FIRMATO PREFETTO NAPOLI
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