Roma 18 Luglio 2016
L’Italia si fa strada
ITIInfrastrutturazione TecnologicaImpianti
Responsabile Ing. Luigi Carrarini
Sistemi tecnologici nelle gallerie stradali
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STRADE STATALI
E AUTOSTRADE
di cui 1.310 km
di autostrade
e raccordi
25.544 Km
CAPITALE SOCIALE
2,3Miliardi di
Euro
L’ANAS
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61Vergilius
591Svincoli
425PMV
567TVCC Itinere
836 Km
1.211Gallerie 886 bidirezionali
648 monodirezionali
190 Km
178 monodirezionali101Gallerie TEN-T
12 bidirezionali
Sistemi Tecnologici
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Mission ITI
Studio di soluzioni
innovative e tecnologicamente
avanzate
R & D
Gestione impianti
Manutenzione
Progettazione di nuove opere
Progettazione
D.Lgs 264/06
Tunnel TEN-T
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L’incremento degli standard di sicurezza all’interno delle gallerie stradali è uno dei principali ambiti d’intervento che i gestori della rete stradale, ed in primis Anas, stanno affrontando anche in base alle importanti direttive e normative emanate a livello europeo e nazionale.
Norme per la Sicurezza
Incendio Monte Bianco
24 Marzo 1999
Bozza linee guida ANAS
2003
Direttiva Europea
2004
Linee Guida ANASDlgs 264/06
2006
Commissione Dlgs 264/06
2007
Linee guida ANAS2009
Ispezioni Dlgs 264/06
2012
DM 14/09/2005
Illuminazione2005
DPR 151/112011
Nuova Norma CEI
2015
30 Aprile 2019
Obbligo adeguamento DLGS 264/06 tutte le gallerie
della rete TERN
Di prossima emanazione
regola tecnica di prevenzione
incendi in galleria
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Galleria
Antincendio
Illuminazione
Ventilazione
Impianti speciali
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MISURE IMPIANTISTICHE E DI SICUREZZA NELLE GALLERIE ANAS
GALLERIE BIDIREZIONALI GALLERIE MONODIREZIONALI
NSL ≤
75m
CS75m <
L ≤ 500m
MS500m <
L ≤ 1000m
LS1000m < L ≤
3000m
ESL >
3000m
NDL ≤
75m
CD75m <
L ≤ 500m
MD500m <
L ≤ 1000m
LD1000m < L ≤
3000m
EDL >
3000m
Impianto di ventilazione meccanica
Ventilazione longitudinale con soft-start ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○●(1) ● ●
Ventilazione longitudinale con inverter
○ ○ ○●(1) ○●(1) ● ○ ○ ○ ○ ○
Ventilazione semi-trasversale ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ ○ ○Centrale di ventilazione ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ ○ ○Opacimetri ○ ○ ○●(1) ● ● ○ ○ ○●(1) ● ●Anemometri ○ ○ ○●(1) ● ● ○ ○ ○●(1) ● ●Rilevatori di CO - CO2 - NOx ○ ○ ○●(1) ● ● ○ ○ ○●(1) ● ●Pressurizzazione uscite di sicurezza/by-pass
○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ ● ●
IMPIANTI IN GALLERIA
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MISURE IMPIANTISTICHE E DI SICUREZZA NELLE GALLERIE ANAS
GALLERIE BIDIREZIONALI GALLERIE MONODIREZIONALI
NSL ≤
75m
CS75m <
L ≤ 500m
MS500m < L ≤ 1000
m
LS1000m < L
≤ 3000
m
ESL >
3000m
NDL ≤
75m
CD75m <
L ≤ 500m
MD500m < L ≤ 1000
m
LD1000m < L
≤ 3000
m
EDL >
3000m
Impianto di illuminazione
Ordinaria permanente/notturna (Rete) ● ● ● ● ● ● ● ● ● ●Ordinaria rinforzi (Rete) ○ ● ● ● ● ○ ● ● ● ●Emergenza (GE) 100% illuminazione ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ●Sicurezza (UPS) 50% permanente ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ●Illuminazione di evacuazione pedonale ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ●
IMPIANTI IN GALLERIA
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MISURE IMPIANTISTICHE E DI SICUREZZA NELLE GALLERIE ANAS
GALLERIE BIDIREZIONALI GALLERIE MONODIREZIONALINSL ≤
75m
CS75m <
L ≤ 500m
MS500m < L ≤
1000m
LS1000m < L ≤
3000m
ESL >
3000m
NDL ≤
75m
CD75m <
L ≤ 500m
MD500m < L ≤
1000m
LD1000m < L ≤
3000m
EDL >
3000m
Sistemi di comunicazione
Stazioni di emergenza (SOS) ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ●Radio servizi di emergenza ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ ● ●Altoparlanti by-pass/uscite/cunicoli ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ ● ●Messaggi radio agli utenti FM ○ ○ ○ ○ ● ○ ○ ○ ○ ●Telefonia cellulare (predisposizione) ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ ● ●
VideosorveglianzaTelecamere (TVCC) ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ●Rilevamento automatico incidenti (DAI) ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ ● ●
Alimentazione elettrica
Ordinaria ● ● ● ● ● ● ● ● ● ●Emergenza GE ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ●Sicurezza UPS ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ●
IMPIANTI IN GALLERIA
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MISURE IMPIANTISTICHE E DI SICUREZZA NELLE GALLERIE ANAS
GALLERIE BIDIREZIONALI GALLERIE MONODIREZIONALI
NSL ≤
75m
CS75m <
L ≤ 500m
MS500m < L ≤
1000m
LS1000m < L ≤
3000m
ESL >
3000m
NDL ≤
75m
CD75m <
L ≤ 500m
MD500m < L ≤
1000m
LD1000m < L ≤
3000m
EDL >
3000m
Impianto antincendio
Estintori (armadio SOS) ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ●Idranti UNI 45 ogni 150m ○ ○ ○●(2)(5) ● ● ○ ○ ○●(2)(5) ● ●Idranti UNI 70 e attacchi motopompa VVF agli imbocchi ○ ○ ○●(2)(5) ● ● ○ ○ ○●(2)(5) ● ●
Stazione di pressurizzazione e serbatoio ○ ○ ○●(2)(5) ● ● ○ ○ ○●(2)(5) ● ●
Impianto di mitigazione/spegnimento automatico (3) ○ ○ ○●(2)(5) ● ● ○ ○ ○●(2)(5) ● ●
Rilevamento automatico incendi analogico ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ● ● ●
Rilevamento automatico incendi digitale ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ● ● ●
IMPIANTI IN GALLERIA
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MISURE IMPIANTISTICHE E DI SICUREZZA NELLE GALLERIE ANAS
GALLERIE BIDIREZIONALI GALLERIE MONODIREZIONALINSL ≤
75m
CS75m <
L ≤ 500m
MS500m < L ≤
1000m
LS1000m < L ≤
3000m
ESL >
3000m
NDL ≤
75m
CD75m <
L ≤ 500m
MD500m < L ≤
1000m
LD1000m < L ≤
3000m
EDL >
3000m
Gestione del sistema
Sistema di controllo e supervisione (SCADA) ○ ● ● ● ● ○ ● ● ● ●Centro di controllo locale (solo rete TEN-T) ○ ○ ○ ○ ● ○ ○ ○ ○ ●Sistema di trasmissione dati ○ ● ● ● ● ○ ● ● ● ●Integrazione Impianti sistema RMT-Anas ○ ● ● ● ● ○ ● ● ● ●
Segnaletica luminosa in
galleria
Segnaletica luminosa di sicurezza/stradale ○ ● ● ● ● ○ ● ● ● ●PMV digitale agli imbocchi ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ●PMV meccanico agli imbocchi ○ ●(7) ○ ○ ○ ○ ●(7) ○ ○ ○Semafori prima degli ingressi ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ●Semafori e PMV in galleria ogni 1000m ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ ● ●
IMPIANTI IN GALLERIA
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MISURE IMPIANTISTICHE E DI SICUREZZA NELLE GALLERIE ANAS
GALLERIE BIDIREZIONALI GALLERIE MONODIREZIONALINSL ≤
75m
CS75m <
L ≤ 500m
MS500m < L ≤
1000m
LS1000m < L ≤
3000m
ESL >
3000m
NDL ≤
75m
CD75m <
L ≤ 500m
MD500m < L ≤
1000m
LD1000m < L ≤
3000m
EDL >
3000m
Cabine elettriche
BT ● ● ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○MT/BT ○ ○ ●(6) ●(6) ●(6) ○ ○ ●(6) ●(6) ●(6)
Rilevazione veicoli
Sistema rilevazione numero e classe veicoli ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ●Rilevazione merci pericolose (ADR) ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ ● ●Vergilius ○ ○ ○ ○●(4) ● ○ ○ ○ ○ ●Sorpassometro ○ ○ ○ ○●(4) ● ○ ○ ○ ○ ○
IMPIANTI IN GALLERIA
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LA VENTILAZIONE IN GALLERIA
D.Lgs 264 -Attuazione della direttiva 2004/54/CE in materia di sicurezza per le gallerie della rete stradale Raccomandazioni PIARCLinee guida ANAS
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Impianto di ventilazione Decreto Legislativo 264 / 2006 : 2.9.2. In tutte le gallerie di lunghezza superiore a 1000 m e con un volume di traffico superiore a 2000 veicoli per corsia deve essere installato un impianto di ventilazione meccanica
2.9.2. In tutte le gallerie di lunghezza superiore a 3000 m e con un volume di traffico superiore a 2000 veicoli
per corsia, con un centro di controllo, deve essere dotato di un impianto di ventilazione trasversale o semitrasversale
«Linee guida per la progettazione della sicurezza nelle gallerie stradali» emesse dall’ANAS nel 2009 - “Il livello massimo degli inquinanti deve essere conforme alle indicazioni riportate nelle guide PIARC (World Road Association) vigenti al momento della progettazione dell’impianto di ventilazione”
Raccomandazioni PIARC, che tengono conto della riduzione delle emissioni inquinanti dei veicoli imposte dalla legislazione europea e nazionale.
Road tunnels: Vehicle Emissions and Air Demand for Ventilation (PIARC 2004) Systems and Equipment for Fire and Smoke control in Road Tunnels (PIARC 2007)
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Impianto di ventilazioneGeneralità
L’impianto di ventilazione all’interno di una galleria deve garantire:
Il controllo degli inquinanti emessi dai veicoli circolanti all’interno della struttura, in caso di flussi di traffico normali ed intensi (picchi di traffico);
Il controllo degli stessi inquinanti in condizioni di arresto della circolazione (incidenti od anomalie sui flussi di traffico);
Il controllo del calore e del fumo prodotti in caso di incendio.
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«Linee guida per la progettazione della sicurezza nelle gallerie stradali» emesse dall’ANAS nel 2009
SISTEMI DI VENTILAZIONE RACCONTATI PER LE GALLERIE STRADALI
AREE DI APPLICAZIONE DEI SISTEMI DI VENTILAZIONE LUNGHEZZA DELLA GALLERIA BIDIREZIONALE (KM)
Ventilazione naturale L 0,5
Ventilazione longitudinale con jet-fansVentilazione longitudinale con jet-fans ed estrazione dei fumi
L 1,5L 3,0
Ventilazione semi-trasversale L 1,0
Ventilazione trasversale L 1,0
Generalità Ventilazione longitudinale
Ventilazione trasversale
Ventilazione semi - trasversale
IMPIANTO DI VENTILAZIONE IN GALLERIE STRADALI
Impianto di ventilazione
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Impianto di ventilazioneCompiti del sistema di ventilazione
Condizioni di funzionamento
normale
Assicurare il mantenimento del livello di inquinanti al di sotto delle soglie limiteIl sistema di ventilazione sarà dimensionato sulla base dei volumi di traffico effettivi e sulla base delle stime più recenti delle emissioni dei veicoli
Condizioni di Emergenza
(in caso di incendio)
Garantire il salvataggio delle persone coinvolte nell’evento Controllare la diffusione dei fumi dell’incendioGarantire la dispersione dell’energia termica prodotta dal focolaio di incendio e il corretto controllo del moto dei fumi unitamente alla diluizione delle sostanze tossiche ad essi associate
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Impianto di ventilazione
PARAMETRI GEOMETRICI - STRUTTURALI DELLA GALLERIA
Area della SezionePerimetro
Lunghezza
Diametro equivalentePendenza
PARAMETRI di TRAFFICO
% Mezzi pesantiMerci pericolose
Flusso medio di traffico
Posizione imbocchi (quota)Posizione imbocchi (quota)
PARAMETRI AMBIENTALI
VentoDifferenza di pressione
Condizioni metereologiche
Composizione del traffico
Parametri rilevanti per il dimensionamento
PARAMETRI DEI JET FAN
Velocità d’uscita dell’aria ( m/s)
Spinta unitaria (N)Diametro girante (mm)
Portata d’aria ( m3/s)
Potenza elettrica (kW)
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Impianto di ventilazioneCriteri di dimensionamento dell’impianto di ventilazione
Dimensionamento n° jet fan
Calcolo portata diinquinanti emesse dai veicoli
Calcolo quantitàd’aria di rinnovo
Calcolo perdite di carico
VENTILAZIONE SANITARIA
Dimensionamento n° jet fan
Calcolo della velocità critica dei fumi
Calcolo delle perdite di carico
VENTILAZIONE IN CASO D’INCENDIO
Numero max di ventilatori necessari
tra la condizione di normale esercizio e
la condizione d’incendio
Scenario di incendio di riferimento Numero di jet fans
sempre pari (disposti a coppie)
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Impianto di ventilazione
Per definire la portata di inquinanti emessa in galleria dalla totalità dei veicoli, è necessario
prevedere le diverse condizioni di traffico che attraversano il fornice, in quanto la portata di
inquinati dipende da:
Velocità di percorrenza;
Numero di veicoli in galleria;
Composizione del traffico (%VL, %VP % diesel, % benzina, massa VP).
Condizioni di traffico
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Impianto di ventilazione
Traffico fluido in entrambe le direzioni di marcia
flussi di traffico orario massimi - Velocità 10 km/h
Il numero di veicoli presenti in galleria, nell’unità di tempo, viene calcolata come rapporto diretto tra il traffico orario considerato e la relativa velocità media.
Per i tre scenari esaminati è stata calcolata la portata d’aria di rinnovo necessaria a garantire la corretta diluizione degli inquinanti (così come imposto dal PIARC).
flussi di traffico orario massimi - Velocità 60 km/h
densità di veicoli massima - fissata in ragione della lunghezza equivalente dei veicoli per km/corsia.
Traffico fluido in entrambe le direzioni di marcia
SCENARIO 1
SCENARIO 2
SCENARIO 3 Traffico bloccato in galleria
Condizioni di traffico
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Impianto di ventilazioneVENTILAZIONE SANITARIA - Condizioni di normale esercizio
L'impianto di ventilazione sanitaria della galleria viene dimensionato per diluire, nella peggiore condizione di
traffico stimata, le concentrazioni di inquinanti che possano creare pericolo per le persone o ridurre in misura
eccessiva la visibilità.
Dimensionamento basato
• sulle stime più recenti delle emissioni dei veicoli e delle normative
europee vigenti
• sulla base dei volumi di traffico e delle emissioni dei veicoli stimati
per i primi 20 anni di esercizio• sulla base delle condizioni meteoclimatiche ai portali
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Impianto di ventilazione
I valori limite per la concentrazione degli
inquinanti, per diverse condizioni di flusso di
traffico e per tipo di inquinante, sono stati ripresi
dalle raccomandazioni PIARC 2004, con
riferimento ai valori massimi ammessi per l’anno
2010 e riepilogati nella seguente tabella.
VENTILAZIONE SANITARIA - Condizioni di normale esercizio
VALORI LIMITE DI CONCENTRAZIONE DEGLI INQUINANTI
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Impianto di ventilazione
DETERMINAZIONE QUANTITÀ ARIA DI RINNOVO
Determinazione quantità aria di rinnovo per il CO
Determinazione quantità aria di rinnovo per gli NO
Determinazione quantità aria di rinnovo per i fumi
Per il dimensionamento dell’impianto di ventilazione si fa riferimento al caso più sfavorevole, quello cioè di traffico intenso ma fluido (velocità di 60 km/h) in cui è necessario immettere la massima portata di aria fresca.
QF = max (QCO; QNO; QF)
Portata massima di aria fresca necessaria
VENTILAZIONE SANITARIA - Condizioni di normale esercizio
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Impianto di ventilazione
PERDITE DI CARICO
Per indurre a trasportare lungo la galleria la portata di aria fresca calcolata nel caso peggiore, occorre vincere le perdite di carico generate dai seguenti fenomeni
Effetto pistone degli autoveicoli
(positivo e negativo)
Resistenza della galleria
(perdite per attrito)
Effetto meteorologico
perdite prodotte sul moto dell’aria in galleria per effetto della presenza delle pareti e della volta della galleria stessa. (galleria come un tubo ad elevata scabrezza di diametro uguale al diametro idraulico)
una resistenza positiva o negativa in funzione della direzione del flusso veicolare (uguale o contrario al senso di ventilazione) oppure se la velocità del traffico è inferiore alla velocità dell’aria in galleria.
contropressione naturale che si instaura tra i due imbocchi - effetto che genera all’interno della galleria un flusso d’aria opposto al flusso generato dai ventilatori.
VENTILAZIONE SANITARIA - Condizioni di normale esercizio
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Impianto di ventilazione
CALCOLO DEL NUMERO DEI VENTILATORI PER LE CONDIZIONI SANITARIE
Per contrastare e vincere tali perdite di carico deve essere necessario indurre
una spinta totale, mediante l’impianto di ventilazione longitudinale, pari a:
Valore della spinta del ventilatore, (senza aria in movimento)
ΔP TOT Perdite totali (cond. sanitaria)
A t Area sez. trasversale galleria
F0
Determinazione del numero dei ventilatori in grado di garantire l’aria di rinnovo per i fumi in caso di traffico fluido ma intenso (caso peggiore) e la spinta da trasmettere
all’aria in galleria per vincere le perdite di carico
VENTILAZIONE SANITARIA - Condizioni di normale esercizio
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Impianto di ventilazione
L'impianto di ventilazione deve essere dimensionato per:
VENTILAZIONE DI EMERGENZA – In caso d’incendio
Disperdere l’energia termica generata dal focolaio di incendio
Gestire e controllare il moto dei fumi Diluire le sostanze tossiche ed infiammabili Consentire l'autosoccorso degli utenti e
permettere l'intervento dei soccorritori in sicurezza
Prevenire la formazione di miscele esplosive nel corso di un evento di sversamento
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Impianto di ventilazione
Per la gestione dell’incendio occorre poter instaurare un flusso
d’aria alla velocità di 3m/s
VENTILAZIONE DI EMERGENZA – In caso d’incendio
Il calcolo di dimensionamento del sistema di ventilazione longitudinale in emergenza viene condotto nelle ipotesi che lo scenario di riferimento sia caratterizzato da:• Focolaio con potenza termica pari a 30MW;• Portata di fumo prodotta pari a 80mc/s;
SCENARI D’INCENDIO DI RIFERIMENTO
velocità dell’aria ritenuta idonea per impedire il fenomeno del riflusso della miscela aria/fumi in direzione
opposta a quella della ventilazione meccanica (fenomeno del backlayering)
L’azione di spinta longitudinale, prodotta dai jet-fans, dovrà essere in grado di mantenere la velocità del flusso di ventilazione al valore di progetto adottato (superiore alla velocità critica dei fumi).
OBIETTIVO
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Impianto di ventilazioneVENTILAZIONE DI EMERGENZA – In caso d’incendio
La pressione data dagli acceleratori deve essere maggiore o uguale alle resistenze presenti in galleria
PERDITE DI CARICO IN CASO DI INCENDIO
Resistenza della galleria Perdite per attrito
Perdite dovute alla scabrezza della galleria
Effetto camino
Dipende dalla pendenza della galleria
(effetto favorevole o sfavorevole)
Effetto meteorologico
Differenza di pressione considerata sempre opposta al verso di espulsione dei fumi
Perdita di carico dovuto ai veicoli
La resistenza dei veicoli fermi a monte
dell’incendio
Perdita di carico dovuto all’incendio
Caduta di pressione che si genera sul
flusso di ventilazione per la presenza del
focolaio (incremento di turbolenza)
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Impianto di ventilazione
CALCOLO DEL NUMERO DEI VENTILATORI PER LE CONDIZIONI SANITARIE
Valore della spinta del ventilatore, (senza aria in movimento)
ΔP TOT Perdite totali (cond. sanitaria)
A t Area sez. trasversale galleria
F0
Determinazione del numero dei ventilatori in grado di contrastare i fumi di un incendio in galleria (di potenza di 30 MW) e la spinta da trasmettere all’aria in galleria per vincere le perdite di carico
VENTILAZIONE SANITARIA - Condizioni di normale esercizio
Per contrastare e vincere le perdite di carico che nascono nelle condizioni di emergenza (in caso di incendio) deve essere necessario indurre una spinta totale pari a:
(dove Rt sono le resistenze totali)
numero jet fans
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Impianto di ventilazioneVENTILATORI
Operanti in coppia Posizionati a distanza reciproca di circa 10 volte il diametro
idraulico
Caratteristiche principali del jet fan diametro girante spinta (N) portata d’aria (m3/s) velocità aria in uscita (m/s) potenza elettrica (kW) tensione/frequenza/fasi 400V/50Hz/3 temperatura di funzionamento 400°C per 90
minutiStruttura meccanica portante (completa di sistema di aggancio alla volta della galleria, bulloneria in acciaio per l’assemblaggio, dispositivo di fissaggio anticaduta, tasselli chimici per il fissaggio alla volta) dove essere resistente a temperature di 400°C per 120 minuti
Due silenziatori cilindrici in acciaio inox AISI 316L Inverter Pale e profilo alare a flusso reversibile Motore elettrico asincrono trifase ad induzione con
grado di protezione IP55 Girante costruita in acciaio inox AISI 316L
Le linee di alimentazione elettrica dei ventilatori, saranno tipo FTG10OM1 06/1kV resistenti al fuoco secondo norma EN50200/EN50362 posate direttamente in galleria su canalina aperta in acciaio inox.
Tutte le macchine sono attrezzate di rilevatori di vibrazioni e di un sistema di rilevazione dell’eventuale distacco dalla volta.
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Impianto di ventilazioneMONITORAGGIO QUALITÀ DELL’ARIA
Per il controllo della qualità dell’aria saranno installati tre sistemi di monitoraggio: Per la concentrazione di CO, Per l’opacità (OP), Per la velocità e direzione del vento (AN).
I dati registrati dagli OP e dai CO saranno inviati, tramite PLC periferici, al centro di controllo che li elabora provvedendo
all’avviamento dei ventilatori necessari alla pulizia dell’aria in galleria, ed, eventualmente, nel caso di superamento dei valori
limite accettabili, alla attivazione dei semafori e cartelli a messaggio variabile per avviso all’utenza.
Il funzionamento del sistema di ventilazione obbedirà a due differenti scenari:
gestione della qualità dell’aria in galleria in base alle mutevoli condizioni di traffico
funzionamento richiesto in caso di incendio (fase di evacuazione durante la quale la velocità dell’aria sarà
contenuta a 2-3 m/s. e fase di lavaggio)
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IMPIANTI ELETTRICI IN GALLERIA
CEI 64-20 Impianti elettrici nelle gallerie stradaliLinee guida ANAS
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La Norma fornisce le prescrizioni dettagliate relative a:
circuiti elettrici in bassa tensione, suddivisi in circuiti ordinari, di emergenza e di sicurezza;
prescrizioni per la sicurezza, che indicano le misure di protezione da attuare nei confronti dei contatti (diretti e indiretti) e delle sovracorrenti;
scelta ed installazione dei componenti elettrici, come i quadri elettrici o gli apparecchi di illuminazione;
compatibilità elettromagnetica; verifiche iniziali e periodiche; rete di comunicazione, che include i requisiti minimi di controllo della
distribuzione elettrica.
Norma CEI 64-20
SCOPO: fornire i criteri da seguire per la progettazione, la realizzazione e la verifica degli impianti elettrici nelle gallerie stradali.
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Alimentazione circuiti elettrici
MEDIA TENSIONE
BASSA TENSIONE
Circuiti ordinari Circuiti secondari
Cabine di trasformazione MT/BT
DI EMERGENZA (GE) DI SICUREZZA (UPS)
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Circuiti ordinari
Fanno parte dei circuiti ordinari quelli destinati a garantire il funzionamento dei seguenti impianti: ILLUMINAZIONE PERMANENTE ILLUMINAZIONE DI RINFORZO
I cavi di alimentazione dei circuiti ordinari devono essere collocati in sede protetta. Nelle gallerie ove si utilizzano passerelle per la posa cavi, queste devono essere conformi alla Norma CEI EN 61537, realizzate in acciaio inox di caratteristica almeno AISI 304.
La progettazione illuminotecnica è eseguita sulla base della Norma UNI EN 11095
Circuiti elettrici in Bassa Tensione
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Circuiti di emergenzaFanno parte dei circuiti di emergenza quelli destinati a garantire il funzionamento dei seguenti impianti, in caso di mancanza dell’alimentazione ordinaria dell’energia elettrica: ALIMENTAZIONE DEL SISTEMA DI SICUREZZA: deve garantire l’alimentazione dei gruppi di continuità
assoluta e a mantenere in carica le batterie a servizio dei gruppi di continuità stessi. ILLUMINAZIONE DI RISERVA: è costituito da una parte dell’illuminazione permanente atta a
garantire una corretta evacuazione veicolare della galleria;
I circuiti che la alimentano devono essere separati dagli altri circuiti dell’impianto di illuminazione ordinaria. VENTILAZIONE GALLERIA e VIE DI FUGA: deve garantire l’esodo in sicurezza degli utenti e facilitare le
operazioni di soccorso e spegnimento.
Ogni ventilatore deve essere sezionabile localmente tramite prese a spina interbloccate con interruttore di manovra sezionatore conforme alla Norma CEI EN 60947-3 almeno con categoria di impiego AC3-AC23A a corrente nominale. L’insieme deve garantire la continuità elettrica a 400°C almeno per 90’. ALIMENTAZIONE ELETTROPOMPE E OGNI ALTRA DOTAZIONE ACCESSORIA A SERVIZIO
DELL’IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO
Circuiti elettrici in Bassa Tensione
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Circuiti di sicurezza
Fanno parte dei circuiti di sicurezza quelli destinati a garantire la continuità dell’alimentazione dei seguenti impianti, se richiesti:
ILLUMINAZIONE DI EVACUAZIONE ACCESSO ALLE VIE DI FUGA:
Tutti i passaggi cavi e tubazioni tra la galleria ed i sistemi di vie di fuga dovranno essere sigillati meccanicamente in conformità alla Norma CEI 11-17 e CEI EN 61936-1 per prevenire il propagarsi di eventuali incendi.
SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA SISTEMI DI CONTROLLO, INDIVIDUAZIONE E RILEVAZIONE INCENDIO SISTEMI DI MITIGAZIONE INCENDIO SISTEMI DI SUPERVISIONE E CONTROLLO SISTEMI DI COMUNICAZIONE STAZIONI DI EMERGENZA
Circuiti elettrici in Bassa Tensione
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Impianti nelle gallerie L<500 m
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ALIMENTAZIONE ELETTRICA NORMALE E DI SICUREZZA
impianto di illuminazione permanente su tutta la lunghezza della galleria con rinforzo agli imbocchi impianto di telecontrollo per regolazione flusso luminoso.
Tutte le gallerie devono essere dotate di un sistema di
alimentazione elettrica di sicurezza (da UPS) in grado di
garantire la continuità del servizio per un intervallo di tempo
fissato, non inferiore a 30 minuti.
Sono preferibili soluzioni di massima integrazione tra UPS e
dispositivi di regolazione del flusso luminoso
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illuminazione permanente su tutta la lunghezza della galleria con rinforzo agli imbocchi;
Illuminazione di evacuazione; illuminazione cunicolo di sicurezza / bypass; illuminazione vie di fuga in galleria; ventilazione della galleria; ventilazione/sovrappressione del cunicolo di sicurezza/Bypass; segnaletica verticale luminosa; impianti semaforici; PMV; controllo atmosferico e del traffico; rivelazione di incendio; impianti manuale e automatici di estinzione incendi; Videosorveglianza a circuito chiuso (TVCC) e rilevazione automatica di incidenti
(D.A.I.); soccorso (SOS); radiotrasmissione; telecontrollo.
ALIMENTAZIONE ELETTRICA NORMALE, DI EMERGENZA E DI SICUREZZA
Impianti nelle gallerie L>500 m
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Le gallerie devono disporre di un’alimentazione elettrica di emergenza (da GRUPPO ELETTROGENO) per
assicurare il funzionamento dei sottosistemi di sicurezza sino alla totale evacuazione degli utenti dalla
galleria; dovrà, inoltre, essere prevista un’alimentazione elettrica di sicurezza (da UPS) in grado di
garantire la continuità del servizio per un intervallo di tempo fissato, non inferiore a 30 minuti.
ALIMENTAZIONE ELETTRICA NORMALE, DI EMERGENZA E DI SICUREZZA
Impianti nelle gallerie L>500 m
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GE
UPS
MT/BT
• Illuminazione di rinforzo• Illuminazione permanente normale• Ventilazione• Idrico antincendio• Illuminazione permanente di
emergenza• Illuminazione di sicurezza• Segnaletica luminosa• SOS• Impianti speciali• Telecontrollo
Tipologico di Schema elettrico
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Cavi per energia e comunicazioneTutti i cavi presenti in galleria, per quanto riguarda
il comportamento al fuoco, devono essere del tipo non propagante l’incendio, senza alogeni e a bassa emissione di fumi opachi, gas tossici e corrosivi secondo le Norme:
Cavi energia per media tensione
Esempio di sigle cavi e relative norme costruttive
che rispondono ai requisiti
• CEI EN 60332-3 Cat. C (non propaganti l’incendio)
• CEI EN 61034 (bassissima emissione di fumi)• CEI 24-37/4-0 (gas tossici nocivi)• CEI EN 60754 (gas corrosivi)
Caratteristiche dei componenti elettrici
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Cavi energia per bassa tensione
Esempio di sigle cavi e relative norme costruttive, che rispondono ai requisiti
I cavi destinati all’alimentazione dell’impianto e i cavi destinati all’illuminazione ordinaria devono essere conformi, per quanto riguarda il comportamento al fuoco, alle Norme sopra citate.
I cavi destinati all’alimentazione dell’impianto e i cavi destinati all’illuminazione di emergenza e sicurezza devono essere conformi, per quanto riguarda il comportamento al fuoco, alle Norme sopra citate. Inoltre, devono essere anche resistenti al fuoco secondo le Norme CEI EN 50200 o CEI EN 50362.
Esempio di sigle cavi e relative norme costruttive, che rispondono ai requisiti
FTG10(O)M1 (CEI 20-45)
Caratteristiche dei componenti elettrici
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Apparecchi di illuminazione
Gli apparecchi di illuminazione devono essere conformi alla Norma CEI EN 60598-2-3 o CEI EN 60598-2-5 (Proiettori).Gli apparecchi devono avere grado di protezione non inferiore a IP65.L’alimentazione dell’apparecchio di illuminazione deve avvenire mediante presa a spina CEI EN 60309-1 e CEI EN 60309-2 da 16 A con grado di protezione non inferiore a IP65.
Cassette di derivazione
Le derivazioni a vista in galleria devono essere realizzate con cassette di derivazione in materiale idoneo all’ambiente di esercizio, quindi protette contro la corrosione e devono avere grado di protezione IP 66.Per l’alimentazione dei corpi illuminanti di emergenza, le cassette devono avere la resistenza al fuoco.
Caratteristiche dei componenti elettrici
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Canalizzazioni e cavidottiLe canalizzazioni a vista, ad esempio passerelle, tubazioni, canali protettivi, devono essere realizzate in acciaio inox di caratteristica AISI almeno 304, o materiali con prestazioni equivalenti.Le condutture destinate ai circuiti di emergenza devono garantire la continuità di servizio a 850 °C almeno per 90 minuti.
Caratteristiche dei componenti elettrici
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L’ILLUMINAZIONE IN GALLERIA
CIE 88 - 2004CEI 64-20 Impianti elettrici nelle gallerie stradaliUNI 11248 Illuminazione stradale, selezione categorie illuminotecnicheUNI 13201 Illuminazione stradaleUNI 11095 Illuminazione delle gallerie stradaliLinee guida ANAS
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Evoluzione normativa illuminazioneCIE 88/90
1990
Direttiva Europea
2004
Norma UNI 11095:
“Illuminazione gallerie” 2003
DM 14/09/2005
Illuminazione
2005
Revisione DM Illuminazione
2013
CEI 64-20 “Impianti elettrici
nelle gallerie”2015
Incendio Monte Bianco
24 Marzo 1999
La circolare del Ministero dei lavori pubblici G.U. 18/09/2001 ha reso obbligatoria la norma CIE 88/90
Il DM ha reso cogente la Norma UNI 11095/2003.
Revisione della Norma UNI 11095/2003 con diminuzione dei livelli massimi di luminanza di riferimento.
Norma UNI 11095:
“Illuminazione gallerie” 2011
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Criteri di progettazione Ottimizzazione delle modalità e dei tempi di installazione e di
manutenzione Affidabilità di funzionamento Durabilità dei componenti e del sistema Decadimento dell’efficienza degli apparecchi di illuminazione Integrazione degli impianti di illuminazione con altri eventuali sistemi di
sicurezza Ottimizzazione dei costi di installazione, gestione e manutenzione.
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Criteri di progettazioneGli obiettivi ed i riferimenti progettuali da perseguire sono: Un livello di luminanza da realizzare sul manto stradale del tunnel e della
parte bassa delle pareti laterali al fine di garantire le condizioni di sicurezza e del comfort visivo;
Un contenimento dei costi di primo impianto e di esercizio che condizionano le scelte tecniche;
L’uniformità della distribuzione di luminanza sul piano stradale compatibilmente con la variazione continua imposta nelle zone di soglia e di transizione;
Il controllo di fastidiosi effetti di abbagliamento.
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Illuminazione in galleria
Illuminazione permanente Illuminazione di rinforzo
Illuminazione diurna
Illuminazione notturna
Illuminazione permanente
Illuminazione d’evacuazione
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ILLUMINAZIONE DIURNA
L’impianto d’illuminazione deve essere realizzato per garantire:
Un’illuminazione di rinforzo nel tratto iniziale della galleria, la cui estensione, andamento e livello di luminanza sulla strada, sono dipendenti dalla luminanza esterna e dalla velocità di progetto;
Un’illuminazione permanente distribuita per tutta la lunghezza della galleria, in funzione sia nelle ore diurne che notturne al fine di garantire i livelli di luminanza minima imposti dalle norme di riferimento
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Illuminazione in galleriaIlluminazione di rinforzo
Per l’intera lunghezza della zona di entrata, pari alla distanza di riferimento, la luminanza stradale deve garantire la percezione di un eventuale ostacolo da parte del conducente in avvicinamento. Questa condizione si considera soddisfatta se nella prima metà della zona di entrata la luminanza stradale media è maggiore o uguale alla luminanza di entrata Le, mentre nella seconda metà della zona di entrata la luminanza trasversale media decresce linearmente con la distanza a partire dal valore di Le fino al punto iniziale della luminanza di transizione.
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Prescrizioni illuminotecnicheLa Norma UNI 11095 divide la sezione longitudinale del tunnel in zone di riferimento, caratterizzate da differenti requisiti di luminanza che devono essere forniti dall’impianto di illuminazione:
Zona di accesso: tratto di strada all’aperto immediatamente precedente la sezione di ingresso in galleria, di lunghezza pari alla distanza di riferimento; Zona di entrata: tratto interno alla galleria, a partire dalla sezione di ingresso, lungo il quale l’illuminazione deve garantire un valore di luminanza media tale da consentire al conducente di un veicolo in avvicinamento di individuare l’ostacolo di riferimento dalla distanza di riferimento;
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Prescrizioni illuminotecnicheZona di transizione: è il tratto interno della galleria successivo alla zona di entrata, lungo il quale i valori di luminanza media della carreggiata in sezioni trasversali della galleria vengono ridotti gradualmente per consentire all’occhio del conducente di un veicolo di adattarsi ai livelli di luminanza più bassi della zona interna;
Zona interna: tratto interno della galleria successivo alla zona di transizione, lungo il quale devono essere forniti valori di luminanza media tali da consentire il percorso della galleria in sicurezza e garantire la percezione dell’ostacolo di riferimento;
Zona di uscita: tratto interno della galleria antistante la sezione d’uscita dalla stessa; in questo tratto la visibilità del conducente è influenzata dalla luce esterna. Solitamente la visibilità non è critica in quanto gli eventuali ostacoli sono individuati come corpi scuri su fondo chiaro.
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Grafico delle Luminanze
2 - 83
4
56
1
7 9 10 1112
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Luminanza della zona di entrata
Nella prima metà della zona di entrata la luminanza stradale media è maggiore o uguale alla luminanza di entrata Le, mentre nella seconda metà della zona di entrata la luminanza trasversale media decresce linearmente con la distanza a partire dal valore di Le fino al punto iniziale della luminanza di transizione.La luminanza di entrata Le è data dalla formula:
Le = c Lv
C = fattore che dipendente dal tipo di impianto che si vuole realizzare Lv = luminanza debilitante
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Luminanza della zona di entrataLa luminanza debilitante è data da:
Lv = Lseq + Latm + Lpar + Lcru Dove: Lseq = luminanza equivalente di velo Latm = luminanza atmosferica 1,3 Lpar = luminanza del parabrezza Lcru = luminanza del cruscotto Lpar + Lcru = 0,4 Lseq
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Poiché la luminanza debilitante varia giornalmente, con le stagioni, con le condizioni metereologiche e ambientali, in base alle indicazione della norma il dimensionamento della luminanza di entrata tiene conto della luminanza debilitante progettuale LV75, ovvero il valore massimo della luminanza debilitante che si presenta nel corso di un anno, con l’esclusione di quelle punte più elevate che complessivamente coprono una durata massima di 75 ore all’anno.
La stima di tale valore può essere ottenuta: Con misurazioni dirette della Lv e dei parametri ambientali in una o più condizioni ambientali,
correlando il probabile andamento annuale di tali parametri con il valore di Lv tramite fattori correttivi;
Con valutazioni statistiche Con combinazione dei due metodi.
Luminanza della zona di entrata
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Luminanza della zona di entrata La luminanza equivalente di velo Lseq è definita dalla formula: Dove: 10 = valore valido per un osservatore di 23 anni. Convenzionalmente si ritiene che questo valore sia da considerarsi soddisfacente ai fini della sicurezza per tutti gli utenti che entrano in galleria;
dE = contributo infinitesimo dell’illuminamento prodotto dalla luce proveniente dalla direzione individuata dall’angolo θ sul piano perpendicolare alla direzione di osservazione, nel punto di misura o calcolo;
θ = l’angolo in gradi compreso tra la direzione di provenienza della luce e la direzione di osservazione degli occhi del conducente;
Θ = angolo solido di integrazione individuato dallo spazio limitato da 2 coni circolari con vertice nel punto di osservazione ed asse parallelo alla direzione di osservazione, di cui quello interno con semiapertura di 1° e quello esterno con semiapertura di 28,4°, quest’ultimo essendo inoltre sezionato superiormente ed inferiormente dal diedro avente spigolo orizzontale passante per i vertici dei 2 coni e formato dai 2 semipiani inclinati di 20° sopra e sotto la direzione di osservazione.
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Luminanza della zona di entrata Luminanza atmosferica
È la luminanza dello strato di atmosfera compreso tra l’occhio dell’osservatore alla distanza di arresto e la sezione d’ingresso in galleria, è dovuta alla diffusione atmosferica del flusso luminoso proveniente dal sole e dalle superfici emittenti che costituiscono i dintorni dell’imbocco. Il suo valore è determinato dalla formula di Padmos ed Alferdinck:
Latm = 1,3 Eh = illuminamento orizzontale [klx];da = distanza di arresto [m];Vm = distanza di visibilità meteorologica [m], ossia la distanza alla quale a causa della luminanza dell’atmosfera un oggetto nero osservato sullo sfondo del cielo all’orizzonte presenta un contrasto pari a 0,05.
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Luminanza e lunghezza della zona di transizione
La luminanza media della pavimentazione stradale nella zona di transizione deve decrescere in modo da risultare non minore del valore ottenibile dalle formule:
In funzione del tempo In termini di velocità percorsa
Le è la luminanza di entrata per Lv = Lv75
t è il tempo di percorrenza lungo la galleria alla velocità di progetto, misurato dall’inizio della zona di transizione, in secondiXv è la distanza lungo la galleria misurata dall’inizio della zona di transizione, in metriv è la velocità di riferimento, in chilometri all’ora.
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La lunghezza del tratto di transizione xt è determinata dalla condizione che esso termini quando la luminanza ha raggiunto il valore della luminanza interna richiesta Lir ovvero quando:
Lir sarà maggiore o uguale della luminanza interna Li
Luminanza e lunghezza della zona di transizione
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Luminanza del parabrezza e del cruscotto La luminanza del parabrezza Lpar e del cruscotto Lcru sono stimate in base alla luminanza di velo equivalente Lseq secondo le seguente formula: Lpar + Lcru = 0,4 Lseq
Luminanza interna La luminanza media mantenuta della zona interna Li è:
Per gallerie a senso unico di marcia Li =1,5 L Per le gallerie a doppio senso di marcia Li =2 L
L è il valore minimo della luminanza media mantenuta indicato nella UNI EN 13201-2
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ILLUMINAZIONE NOTTURNA
L’illuminazione notturna è considerata sull’intera galleria e l’eventuale tratto di strada immediatamente all’uscita della galleria.La luminanza media della carreggiata nelle ore notturne in galleria dovrà essere: Non inferiore a 1 cd/m2 se la strada di accesso alla galleria non è illuminata; Se la strada è illuminata la galleria sarà illuminata alla luminanza del tratto di
strada di cui fa parte
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LUMINANZA DELLE PARETI
La luminanza media delle pareti, per un'altezza almeno pari a 2m sopra la carreggiata, non deve essere minore del 60% della luminanza media della carreggiata sia di giorno che di notte.
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UNIFORMITÀ DI LUMINANZAI valori di uniformità della luminanza sia di giorno che di notte e per ogni stato di parzializzazione dell’illuminazione devono essere: U0 ed Ut ≥ 0,50 sulla carreggiata o sulle corsie a senso unico di marciaU0 ed Ut ≥ 0,40 su tutte le altre superfici e per le corsie a senso di marcia inverso Ul ≥ 0,70 sulla carreggiataUl ≥ 0,60 su tutte le altre superfici U0 uniformità di luminanza generale, rapporto tra luminanza minima e quella media Ul uniformità di luminanza longitudinale, rapporto tra luminanza minima e massima rilevata lungo la mezzeria di una corsia di marcia per la carreggiata;Ut uniformità di luminanza trasversale, rapporto tra luminanza minima e media trasversale nella stessa sezione della superficie di calcolo.
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LIMITAZIONE DELL’ABBAGLIAMENTO
L’incremento di soglia TI, ovvero la misura della perdita di visibilità causata dall'abbagliamento debilitante degli apparecchi di un impianto di illuminazione stradale, non deve superare:
10% nelle zone a luminanza costante
20% nelle zone a luminanza variabile.
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Telecontrollo e DimmerazioneIl telecontrollo nelle gallerie è finalizzato a garantire un livello di sicurezza sempre elevato.
Inoltre consente di realizzare risparmi nella conduzione degli impianti e nella manutenzione.
Dimmerazione con sistemi radio o ad onde convogliate per un giusto livello di illuminazione che ottimizza l’uso degli impianti e il consumo energetico.
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Curve di luminanza ideali
CIE 88/90UNI 11095/2003UNI11095/2011
metri
L (%)
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Curve di luminanza ideali
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Tecnologia SAP e LED in galleria
13 Impianti elettrici nelle gallerie Anas – Roma 30 Settembre 2015
Tecnologia SAP e LED applicate alle gallerie
SAP Medio-alta efficienza luminosa Alta efficienza cromatica (permette di abbassare una
classe illuminotecnica nella progettazione) Alta vita utile delle lampade Alto confort visivo Multi sorgente luminosa ad elevata componente diretta
del flusso luminoso Alto dimmeraggio per singolo corpo illuminante che
consente variabilità del flusso luminoso fino all’ 80% Costo medio alto corpo illuminante
LED Alta efficienza luminosa bassa efficienza cromatica Alta vita utile delle lampade Basso confort visivo Sorgente luminosa puntiforme con alta incidenza della
componente indiretta del flusso luminoso affidata a deflettori metallici
Basso dimmeraggio per circuiti del flusso luminoso attraverso regolatori che consentono al massimo il 30 -40 % di variabilità
Basso costo corpo illuminante
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L’IDRICO ANTINCENDIO IN GALLERIA
UNI EN 671 - Sistemi fissi di estinzione incendi-Sistemi equipaggiati con tubazioniUNI EN 12845 - Installazioni fisse antincendio - Sistemi automatici a sprinkler - Progettazione, installazione e manutenzioneUNI 10779 - Impianti di estinzione incendi Linee guida ANAS
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Impianto idrico antincendio
L’impianto idrico antincendio è costituito da una rete fissa di idranti chiusa ad anello in prossimità degli imbocchi, mantenuta permanentemente in pressione e collocata in posizione protetta dietro i profili redirettivi.
L’impianto idrico antincendio deve essere in grado di garantire valori di portata uniformi tra i differenti idranti e comunque non inferiori a:
120 l/min per gli idranti DN 45
300 l/min per gli idranti DN 70
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Impianto idrico antincendio
L'impianto idrico antincendio deve essere dotato di:• Idranti UNI 45 con relativo corredo di tubazione flessibile da 20m e lancia
erogatrice. Gli idranti devono essere previsti nelle stazioni di emergenza.• Idranti UNI 70 con relativo corredo di tubazione flessibile da 20m e lancia
erogatrice. Gli idranti devono essere previsti ai due imbocchi della galleria e nelle piazzole di sosta.
• Attacchi di mandata per autopompa agli imbocchi delle galleria. Gli attacchi di immissione devono avere diametro DN 70.
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Impianto idrico antincendioDimensionamento idraulico
L’impianto deve essere dimensionato in modo da garantire il simultaneo funzionamento di almeno: 4 idranti DN 45 con 120 l/min cadauno e pressione residua ≥ 0,2 MPa 1 idrante DN 70 con 300 l/min e pressione residua ≥ 0,4 MPa nella
posizione idraulicamente più sfavorevoleIl sistema deve essere in grado di garantire la continuità di erogazione idrica per almeno 2 h.
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Impianto idrico antincendioCondotta idrica antincendio - PEAD (polietilene alta densità (HDPE))Il polietilene risulta essere una alternativa estremamente valida alle condotte realizzate con i materiali tradizionali quali la ghisa e l’acciaio per motivi tecnici ed economici
Flessibilità L’elevata flessibilità del polietilene e la sua capacità di riprendere la forma originaria in seguito a deformazione lo rendono idoneo ad assorbire vibrazioni, urti e sollecitazioni dovute al movimento del suolo e quindi adatto ad essere installato in aree instabili.
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Impianto idrico antincendioCondotta idrica antincendio - PEAD
LeggerezzaLe condotte di polietilene hanno un basso peso specifico e sono pertanto facili da trasportare e da installare consentendo notevoli riduzioni dei costi.
CorrosioneIl polietilene è chimicamente inerte alle temperature normali di utilizzo; per tale motivo non si fessura, non corrode o non riduce lo spessore di parete in seguito a reazioni elettrochimiche con il terreno circostante.
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Impianto idrico antincendioCondotta idrica antincendio - PEAD
Conduzione termica ed elettricaIl polietilene ha una conducibilità termica molto bassa ma è infiammabile, non devono quindi essere presenti fiamme libere.
Le tubazioni devono essere protette nel caso in cui siano nelle vicinanze di sorgenti di calore (incendio) che possono innalzare la temperatura superficiale del tubo oltre i 60°C.
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Impianto idrico antincendioCondotta idrica antincendio - PEAD
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Impianto idrico antincendio
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Impianto idrico antincendio
Ambito di applicazione: attività civile ed industriali La pressione nominale dei componenti del sistema non deve essere minore della
pressione massima che il sistema può raggiungere in ogni circostanza e comunque non minore di 1,2 MPa.
Richiesta protezione dal gelo qualora la temperatura può scendere sotto i 4 °C.
Determinazione livello di pericolosità ( da 1 a 3 ) e per ciascun livello: portata, pressione, contemporaneità e durata minime.
Gallerie stradali (LG2009): Livello 3
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Impianto idrico antincendio
La UNI 10779:07 amplia ed esplicita la parte riguardante la manutenzione degli impianti. In particolare è necessario provvedere a:
1. la sorveglianza: verifica dell’integrità, completezza dell’equipaggiamento e possibilità di accesso delle apparecchiature;
2. la manutenzione periodica semestrale: eseguita, in conformità alla UNI EN 671-3 ed alle istruzioni contenute nel manuale d’uso, da personale competente e qualificato;
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Impianto idrico antincendio
3. La verifica periodica: esecuzione delle operazioni previste per il collaudo degli impianti, al fine da accertare la funzionalità e la conformità alla norma, da parte di tecnico competente. In particolare la manutenzione periodica semestrale dell’impianto deve riguardare: a) la manutenzione delle attrezzature consistente nella:
verifica semestrale della manovrabilità delle valvole ed accertamento della tenuta della valvola di ritegno degli attacchi autopompa.
verifica annuale di tutte le tubazioni flessibili e semirigide alla pressione di rete per verificarne l’integrità.
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4. La prova idraulica quinquennale delle tubazioni flessibili e semirigide come previsto dalla UNI EN 671-3. b) la manutenzione delle alimentazioni: da effettuarsi in conformità alla UNI EN 12845. Per gli idranti soprasuolo e sottosuolo le operazioni di manutenzione devono includere almeno la verifica: della manovrabilità della valvola principale; della facilità di apertura dei tappi; del sistema di drenaggio antigelo; della segnalazione degli idranti sottosuolo; del corredo di ciascun idrante (cassetta, tubazioni flessibili DN 70 UNI 9487 con
raccordi UNI 804, sella di sostegno e lancia di erogazione).
Impianto idrico antincendio
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Le cabine
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La conoscenza delle condizioni effettive di pericolo sulla strada, consentono al gestore, di agire in modo tempestivo mirato ed efficace in termini di prevenzione e di protezione, lasciando come rischio residuo i soli eventi imprevedibili ed ingestibili.
Tempi di raccolta ed elaborazione delle informazioni che influenzano le condizioni ed il livello di rischio di una struttura sono dell'ordine dei 15 minuti (condizioni di traffico e meteoclimatiche)
I tempi di intervento per la gestione dell'emergenza sono dell'ordine di 20-30 minuti (tempi di esodo, di arrivo dei servizi di soccorso)
Telecontrollo
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Le sale operative
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Sistema di monitoraggio del traffico attraverso l’utilizzo della videosorveglianza (telecamere); utilizza immagini digitali ed è in grado di rilevare informazioni di supporto alle decisione in tempo reale
Sistema di informazione ai clienti attraverso l’installazione di pannelli a messaggio variabile sia in itinere che presso gli svincoli di intersezione con la viabilità ordinaria
PANNELLI A MESSAGGIO VARIABILE (PMV)
VIDEOSORVEGLIANZA (TVCC)
SISTEMI TECNOLOGICI
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Sistema di rilevamento dei volumi di traffico (TGM) e relative tipologie veicolari che favoriscono il processo decisionale per la gestione e manutenzione delle strade
RILEVAMENTO DEL TRAFFICO (RT)
SISTEMI TECNOLOGICI
Sistema di connessione dati a sistema RMT. Un canale di trasmissione dati altamente tecnologico e performante grazie al quale trasmettere informazioni d’esercizio e di traffico ai clienti con maggiore velocità e precisione
RETE TD-FIBRA OTTICA
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Sistema di controllo del rispetto dei limiti di velocità con rilevatori di veicoli e unità intelligente integrata. Rileva velocità media e istantanea, può essere utilizzato come rilevatore di traffico e permette di effettuare in tempo reale verifiche sull’automezzo, quali regolarità assicurativa o furto
Sistema di monitoraggio delle condizioni meteorologiche attraverso centraline appositamente configurate; permette di attuare politiche di gestione della sicurezza stradale oltre che informare i clienti
STAZIONI METEO
SISTEMA VERGILIUS
SISTEMI TECNOLOGICI
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Access Point Wi-Fi, collegati ad una rete cablata, permettono da un centro di controllo remoto il rilevamento o invio, a banda larga, di dati da e verso dispositivi mobili dislocati sul territorio. È una infrastruttura di rete per Anas, gli operatori sulle strade (PS, soccorso, etc.) e gli automobilisti. Consente il monitoraggio costante dello stato di funzionamento degli impianti non raggiungibili tramite collegamento fisico. Permette la comunicazioni con i mezzi Anas in strada in tempo reale
Allo studio un sistema di rilevazione mezzi trasporto merci pericolose attravero il codice Kemler, con telecamere digitali di ultima generazione, tale codice una volta rilevato sarà inviato alla centrale per i relativi controlli.
TRASPORTO MERCI PERICOLOSE
RETE WIFI
SISTEMI TECNOLOGICI
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L’Italia si fa strada
ITIInfrastrutturazione TecnologicaImpianti
Responsabile Ing. Luigi Carrarini [email protected]
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