Tendenze del RetailAPPROFONDIMENTI SULLE SOLUZIONI DIGITALI PER IL RETAIL
IN COLLABORAZIONE CON INTESA SANPAOLO INNOVATION CENTER
SOMMARIO
1. Cinque trend principali del settore fashion
• Sostenibilità
• Strategie "vedi e compra subito"
• La fine dell'era degli stilisti
• Marketing omnicanale
• Tecnologie wearable
2. Tendenze dell'e-Commerce su mobile
3. Strategie omnicanale per Retail
4. Strategie di coinvolgimento dei clienti
5. Camerini di prova virtuali
6. Sistemi di certificazione del brand contro la
contraffazione
Cinque trend
principali del
settore fashion
1. SOSTENIBILITÀ
2. STRATEGIE "VEDI E COMPRA
SUBITO":
3. LA FINE DELL'ERA DEGLI STILISTI
4. MARKETING OMNICANALE
5. TECNOLOGIE WEARABLE
1. Sostenibilità 1/2
Oggi si stanno introducendo pratiche sostenibili in tutte le fasi dei cicli diproduzione del fashion, dalla creazione all'approvvigionamento dei materiali,dalla produzione al retail: questo trend riguarda il mondo intero.
Su fronte del sourcing, le aziende puntano ad aumentare la tracciabilitàdelle materie prime, oltre a utilizzare fibre provenienti da coltivazioni biologicheo riciclate.
Le associazioni mondiali di produttori di materie prime come CottonLeads si stanno impegnando a sfruttare le tecnologie più innovative perprodurre fibre sostenibili e interamente tracciabili, dall'azienda agricola diproduzione al capo finito.
Di pari passo, stanno nascendo nuove tecnologie per la produzione ditessuti ecologici a partire da materiali non convenzionali come latte, the ochicchi di caffè. Si stanno realizzando nuovi prodotti tessili anche a partire damateriali riciclati, che possono essere tessuti stessi, ma anche buste o bottigliedi plastica.
Gli stilisti e i brand stanno intensificando l'utilizzo di processi innovativi diproduzione, tintura, stampa e lavaggio per ridurre i consumi di acqua edenergia.
Con l'introduzione di tecnologie di tintura di nuova concezione, chepermettono di eseguire tutto il processo di colorazione del tessuto in un'unicafase, è possibile risparmiare fino a 755 l litri d'acqua e fino all'85% di energia perla tintura di 1 kg di tessuto, senza produrre derivati dannosi per la salute.
Il 66% degli intervistati a livello mondiale si
dichiara disposto a pagare di più per prodotti
sostenibili
*2015 Nielsen Global Corporate Sustainability Report.
1. Sostenibilità 2/2
La stampa digitale, una tecnologia utilizzata da alcuni stilisti difama, permette di ridurre del 95% il consumo di acqua, del 75% il consumodi energia, oltre a ridurre al minimo gli sprechi di tessuto.
La stampa 3D si sta affermando in varie forme nel mondo delfashion, sia per la stampa di materiali plastici sulle pezzi di tessuto, sia cometecnologia di produzione del tessuto stesso.
Nel settore della vendita on-line al dettaglio, le nuove tecnologiedigitali permettono di associare i prodotti ai clienti in base alla taglia e allepreferenze personali, consentendo di ridurre drasticamente il numero di resie, di conseguenza, l'energia consumata per le spedizioni e gli sprechicorrelati.
Di pari passo, si stanno introducendo nuove norme e certificati perfavorire l'adozione di pratiche sostenibili da parte dei brand. Nel 2014 il"Cradle to Cradle Products Innovation Institut" ha inaugurato il "FashionPositive", un programma di certificazione con il quale i marchi di moda cheadottano pratiche sostenibili potranno aumentare la propria visibilità sullascena mondiale.
Dati di mercato:
Secondo il rapporto annuale di Wohlers
Associates 2014, il settore mondiale della stampa
3D passerà da un fatturato di 3,07 miliardi di dollari
nel 2013 a 12,8 miliardi di dollari nel 2018,
superando i 21 miliardi di dollari entro il 2020. Nel
2015 il settore ha già superato i 5,1 miliardi di dollari.
Dal 2011, sono stati stanziati oltre 80 milioni di
dollari per il finanziamento di startup che
propongono LE MIGLIORI soluzioni per le
piattaforme online.
2. Strategia "vedi e compra subito" 1/2
Per molti anni in passato stilisti e negozianti hanno accettato il fatto
che intercorressero sei mesi circa tra la presentazione dei modelli sulle
passerelle e la loro effettiva commercializzazione. I brand del lusso oggi
però devono far fronte alla concorrenza spietata dei retailer, che
aggiornano regolarmente le loro collezioni, pertanto devono trovare delle
soluzioni per colmare questo gap.
Il primo a prendere l'iniziativa è stato Burberry, che ha annunciato di
essere riuscito a portare subito la nuova collezione nei negozi. Anche Tom
Ford si è mosso nella stessa direzione, inaugurando la strategia “vedi e
compra subito”, seguito a ruota da Rebecca Minkoff e, su una scala più
limitata, da Prada, Diane von Furstenberg e Monique Lhuillier, che offrono
la possibilità di acquistare alcuni articoli appena presentati nelle sfilate.
I social network come canale di vendita
2. Strategia "vedi e compra subito" 2/2
Una delle motivazioni citate dai brand è che nell'era dei social media, in
cui le sfilate vengono trasmesse in tempo reale e le immagini delle collezioni
vengono caricate immediatamente su Instagram, ritardare le vendite di un
semestre crea solo confusione, poiché non si può pretendere che i clienti si
basino sul calendario tradizionale. Così i brand tarano le sfilate principalmente
sui consumatori, anziché concentrarsi su redattori, buyer e stylist.
Ma c'è un altro motivo per cambiare il calendario: i brand ormai hanno
una presenza globale e i clienti vivono in aree geografiche con climi diversi. Le
esigenze dei clienti devono essere soddisfatte puntualmente, poiché il
consumatore moderno non acquista più in anticipo, ma compra oggi per
indossare oggi.
Questo trend è confermato anche dal "Council of Fashion Designers of
America", che ha annunciato che intende collaborare con Boston Consulting
Group per riesaminare il format tradizionale dell’evento Fashion Week di New
York, che attualmente prevede due appuntamenti l'anno, allo scopo di
avviare uno studio approfondito definendo una roadmap per il futuro.
Questa è una delle tendenze più innovative nell'orizzonte della moda,
che dimostra chiaramente l'enorme influenza dei social network e del focus sul
cliente, ed è molto probabile che il trend continuerà a crescere.
Intervistati: 3.561
PWC Total Retail Survey 2016
3. La fine dell'era degli stilisti
Uno degli ultimi trend nel mondo del fashion, che dimostra ancora una volta l'influenza
dei social media, è l'uscita dei grandi stilisti dalle case di moda. Siamo di fronte all'inizio di una
nuova era, in cui i direttori creativi non sono più creatori di moda, ma persone la cui
competenza principale è la capacità di definire e comunicare un punto di vista forte su più
canali, sfruttando un ampio ventaglio di strategie, dalle apparizioni pubbliche ai social network.
Nel giro di pochi mesi, infatti, Alexander Wang ha lasciato Balenciaga, Alber Elbaz è stato
licenziato da Lanvin e Raf Simons ha lasciato la posizione di direttore creativo di Dior.
A differenza del passato, quando gli stilisti diventavano vere celebrità trasformando
radicalmente un brand famoso (l'esempio più azzeccato è quello di Tom Ford per Gucci), oggi si
tende ad appoggiarsi direttamente alle celebrità che portano con sé uno stuolo di follower,
benché non abbiano esperienza in settori più tradizionali come quello della creazione di moda.
Un esempio di questa evoluzione è la recente scelta di Brioni di porre Justin O'Shea, ex
direttore artistico (buyer) alla guida del luxury retailer online MyTheresa.com, benché non abbia
una formazione da stilista. La nomina di O'Shea alla posizione di direttore creativo è stata
annunciata sul nuovo account Instagram di Brioni.
I grandi marchi puntano soprattutto alla rilevanza del brand (che si riflette anche nella
tendenza del “vedi e compra subito”), e l'influenza di O'Shea nel settore della moda street-style,
l'enorme pubblicità che si porta con sé - 80.000 follower su Instagram - e la sua esperienza nel
settore retail sono oggi considerate buone ragioni per la sua nomina alla guida di un brand di
abbigliamento per uomo dallo stile tradizionale e conservatore.
#Brioni ha il piacere di annunciare la nomina di Justin O'Shea a Direttore Creativo. “Sono profondamente onorato di intraprendere questa nuova sfida per questo prestigioso e rinomato marchio di abbigliamento sartoriale maschile. Sono entusiasta di poter scrivere un nuovo capitolo della storia di Brioni.” @justinoshea
4. Marketing omnicanale 1/2
I retailer si rendono conto sempre più della necessità di entrare in contatto
con gli utenti attraverso vari canali e punti di contatto contemporaneamente, o
persino in maniera intercambiabile, e puntano ad aumentare la possibilità dei
consumatori di interagire e completare le transazioni con modalità
personalizzate. Se un cliente vuole visionare un articolo on-line, acquistarlo con il
telefono e restituirlo lasciandolo in un negozio, deve essere in grado di farlo in
modo semplice, senza intoppi.
I social media continuano a influenzare pesantemente le decisioni di
acquisto dei prodotti, e ora fungono da piattaforma di acquisto, acquisendo un
peso maggiore nel mix dei canali. Sono ormai molti anni che i brand utilizzano i
social network per pubblicizzare i loro prodotti, per parlare con i clienti e anche
per prendere decisioni relative alle attività promozionali; ma nell'immediato
futuro i commercianti aggiungeranno anche la parola “vendita” all'elenco delle
attività che possono fare sui social, come già avviene su Facebook, Pinterest e
Twitter.
Influenza dei social media sui comportamenti di acquisto on-line
Intervistati: 22.618
PWC Total Retail Survey 2016
4. Marketing omnicanale 2/2
I retailer stanno sperimentando varie innovazionitecnologiche nel tentativo di migliorare l'esperienza diacquisto. Ormai la tecnologia è anche parte integrantedei negozi fisici. Si osserva l’aumento di POS e beacon,soluzioni di realtà aumentata (dagli spogliatoi digitali allevetrine interattive), wearable e stampa 3D.
La tecnologia permette ai negozianti di offrireun'esperienza di acquisto più personalizzata ai clienti e, permigliorarla ulteriormente, i retailer stanno investendo insoluzioni Big Data. Le aziende si sono rese conto che perprevedere il comportamento di acquisto dei clienti e offrireloro esperienze davvero personalizzate, devono acquisire ilmaggior numero di informazioni possibile in merito alcomportamento dei consumatori, alla loro storia e al luogoin cui si trovano. Grazie ai Big Data, i negozianti possonodefinire i prezzi in maniera dinamica, fornire consiglipersonalizzati, offrire sconti specifici in base al cliente, emolto altro ancora.
Uso di telefoni cellulari/smartphone durante la
permanenza in negozio.
Intervistati: 22.618
PWC Total Retail Survey 2016
4. Tecnologie wearable 1/3
Recentemente i confini tra moda e tecnologia sono diventati più
labili, a partire dal 2012, quando Diane Von Furstenberg ha portato in
passerella i Google Glass abbinandoli ai suoi iconici "wrap dress". Anche se il
progetto non è decollato, questo evento ha aperto la strada ai gadget,
che hanno fatto il loro ingresso nel mondo della moda con grande
naturalezza. Nel suo articolo “Perché divorzio dal mio Apple Watch” del
giugno 2015, la critica di moda del “New York Times” Vanessa Friedman ha
dichiarato: “L'Apple Watch può essere appetibile quanto si vuole nel
panorama degli smartwatch o smart band, e con i suoi spigoli arrotondati e
il display rettangolare effettivamente rappresenta un enorme passo avanti
sul piano estetico, ma ciò non toglie che continui ad avere l'aspetto di un
gadget.”
La domanda dei consumatori, tuttavia, ha ottenuto una risposta
molto vivace da parte delle aziende del settore tecnologico, che hanno
dato vita a una delle due principali tendenze identificate nel settore della
tecnologia wearable: grazie alla collaborazione intensa e profonda delle
aziende tecnologiche con stilisti e case di moda, i gadget indossabili oggi
stanno diventando pezzi di design. In genere nascono dal connubio tra una
struttura esistente, come quella di dispositivi di monitoraggio dell'attività
fisica e dello stato di salute o con funzioni specifiche (ad es. sicurezza o
social media), e un gioiello di design.
*statista.com
Un altro trend importante e, forse, più promettente, è quello delle attività
di ricerca e sviluppo nel campo del tessuti intelligenti, in netta accelerazione.
Grazie a recenti sviluppi tecnologici, le aziende del settore dell'abbigliamento,
della tecnologia e del tessile hanno iniziato a collaborare per creare tessuti con
nuove caratteristiche che potranno cambiare il modo di interagire con gli abiti
e con altri prodotti tessili. I nuovi tessuti nascono con metodologie diverse -
sfruttando la chimica o le tecnologie informatiche - e sono dotati di svariate
funzionalità: ad esempio abbiamo iniziato a vedere tessuti che reagiscono ai
cambiamenti dell'ambiente e prodotti tessili creati per puro divertimento.
Il panorama delle startup globali nel campo delle tecnologie wearable è
il riflesso di queste due tendenze: in tutto il mondo si sta infatti assistendo alla
nascita di aziende che propongono nuovi abbinamenti tra dispositivi
tecnologici e fashion, così come aziende che puntano alla creazione dei
materiali tessili del futuro.
Dati di mercato:
Secondo le previsioni di Gartner, la fetta
più ampia e in più rapida crescita del mercato
delle tecnologie wearable sarà quella dei vestiti
intelligenti: in questo campo si passerà infatti
dalle 100.000 unità spedite nel 2014 a 26 milioni
di unità nel 2016.
4. Tecnologie wearable 2/3
4. Tecnologie wearable 3/3
Le tecnologie wearable in Italia
Distribuzione delle aziende produttrici di
tecnologie wearable nei vari settori
in Italia**
All'inizio del 2016 le start-up innovative registrate in Italia erano 5.150.*
Il 20% di queste aziende aveva sede in Piemonte, seguito dalla Sardegna, al secondo posto con
un 15%. A ruota Lombardia, Toscana, Sicilia, Lazio, Friuli-Venezia Giulia con un 10% ciascuna.**
La maggior parte di queste aziende è già affermata: il 48% è rappresentato da S.r.l. di lunga data,
mentre le startup sono al secondo posto con un 36%.
Si ritiene che le cause di questa distribuzione siano le barriere in ingresso, rappresentate dagli
ingenti capitali necessari e dalla carenza di esperti con competenze multisettoriali.
Ci sono tuttavia esempi isolati di progetti di Fashion Tech in Italia, sia startup che leader
dell'industria.
Circle Garage, start-up di Genova, lo scorso anno ha presentato il suo smart watch HIRIS al
Consumer Electronics Show di Las Vegas.
Colmar, storica azienda di abbigliamento, si è alleata con Directa Plus per lanciare la prima linea
di indumenti al mondo realizzata con il grafene.
* aster.it
**wearable.to, wired.it
Tendenze dell'e-Commerce su mobile
E-Commerce su mobile
Lo shopping online si compone principalmente di tre attività: navigazione, ricerca e
acquisto. Due terzi del tempo che attualmente trascorriamo nello shopping online
avviene su cellulari e tablet. I dispositivi mobili danno la possibilità di connettersi
rapidamente a prodotti o servizi nel momento che ci vengono proposti e di scegliere le
opzioni di acquisto più appropriate, mettendo a frutto la nostra intenzione di acquisto. I
dispositivi mobili non vengono solo utilizzati con successo nelle arene che servono da
simulazione prima dell'acquisto finale - per inviare notifiche push, geo-fencing,
personalizzazione - ma anche come piattaforma di commercio in crescita. Tuttavia
occorre fare di più per migliorare la percentuale di conversioni dal dispositivo mobile, ed è
per questo che i provider di servizi sia di front-end che di back-end stanno investendo con
coraggio in questo segmento.
In base agli studi effettuati da MasterCard, entro il 2020 il mobile diventerà il canale più
importante, sorpassando negozi, PC, call center e direct mail. Attualmente, già un terzo
dei rivenditori utilizza i telefoni cellulari come principale strumento di comunicazione con i
clienti. Si prevede che il commercio via mobile diventerà imperante: sia
mediante l'uso delle tecnologie di comunicazione a campo ravvicinato sia con quelle
con pagamento contactless. pulse.custora.com
Nel febbraio 2016, la quota di ordini effettuati mediante telefonia
mobile (telefono + tablet) rispetto a tutti gli ordini di e-commerce
nel mondo, è aumentata passando al 31% rispetto al 27% del
2015
App per shopping su mobile
L'uso del mobile è in costante ascesa. Oggi la maggioranza delle
informazioni digitali passa dai dispositivi mobili (smartphone e tablet).
Insieme all'aumento del numero di utenti, sono in crescita anche gli
introiti dell'internet mobile e del commercio elettronico via mobile
(mCommerce), le cui vendite entro il 2017 saranno pari a circa 500
miliardi di dollari. L'Asia rappresenterà quasi il 50% dell'mCommerce
globale.
Secondo il product manager senior presso Shopify, che vende
software back-end utilizzati da oltre 275.000 rivenditori, Brandon Chu,
"C'è una correlazione tra la forza del brand e il successo delle app".
Il gigante del caffè Starbucks genera 5 milioni alla settimana di
pagamenti via mobile attraverso la sua applicazione e questa
tendenza rispetto ai pagamenti si è già pienamente integrata nel
mondo della moda. Mentre molti brand stanno inserendo delle
modalità di shopping nelle loro applicazioni in maniera diretta, la
domanda di pagamenti in-app, come nel caso del servizio Uber, in
cui il meccanismo di pagamento è contenuto all'interno dell'app
mobile è di per sé in aumento, e alcuni attori principali, tra cui Apple
Pay e Android Pay, stanno prendendo di mira questo segmento.
Fonte: smartinsights.com
App per shopping su mobile
Nel 2014, durante l'evento del Black Friday, un terzo di tutti i ricavi
online è derivato da acquirenti su dispositivo mobile, con un
incremento del 48% rispetto all'anno precedente; anche durante il
Cyber Monday 2014 i ricavi dello shopping su mobile in USA sono
aumentati del 76% rispetto all'anno precedente. Secondo gli esperti,
i prodotti del settore della moda si riveleranno essere la categoria più
importante per lo shopping su mobile nei prossimi dieci anni.
Molti giganti di e-commerce come Amazon o Ebay forniscono ai
clienti entrambe le possibilità, sia il sito web mobile sia l'applicazione
mobile, che naturalmente è la strategia migliore.
Altro trend è la combinazione dell'esperienza dei social media e
dello shopping su mobile. Spring, un'app per lo shopping su mobile,
ha guadagnato 25 milioni di dollari, e tra gli investitori c'erano
professionisti della moda come Rachel Zoe, Lew Frankfort (ex
amministratore delegato del brand Coach) e il Gruppo Arnault (il
fondo controllato dalla LVMH di Bernard Arnault).
Fonte: ComScore
Servizi di pagamento via Social Media
I social media svolgono da parecchio tempo un ruolo importante
nell'ambito dello shopping, e questa tendenza andrà rafforzandosi
anche nel 2016. Tuttavia, ora più rivenditori stanno cercando di
adottare soluzioni di vendita social, come Soldsie (vendita attraverso
commenti) e Like2Buy (gallerie di contenuti generate dagli utenti).
Qui viene mostrato un esempio di un retailer del settore
abbigliamento, TopShelf Style, che rappresenta un grande esempio
di vendita social in azione. TopShelf utilizza Soldsie, una soluzione che
permette al retailer di implementare le vendite tramite commento su
Instagram. Ogni volta che TopShelf mette qualcosa in vendita su
Instagram, i clienti che vogliono acquistare devono semplicemente
commentare "venduto" insieme al proprio indirizzo di posta
elettronica. Soldsie quindi genera una fattura e la invia al cliente, in
modo da poter completare la transazione.
Retailer come Macy’s, Tesco e Nordstorm hanno cominciato a
presentare offerte con pagamento integrato e integrazione nei
canali dei social media
Servizi di pagamento via Social Media
Il trend dei pagamenti Social sta facendo passi da gigante. È
interessante notare che sebbene PayPal sia uno dei leader di
pagamenti online della parte occidentale del mondo, la Cina è
diventata il campo di battaglia dei titani della tecnologia, date le
cifre di denaro che può muovere. Due colossi tech, Tencent e
Alibaba, hanno deciso di entrare nei settori di pagamento bancario
e offline, presentando i propri servizi di pagamento online WeChat
Payments e Alipay Wallet, con caratteristiche "per l'altra parte del
mondo" di assoluta novità. Non è una sorpresa trovare molti modi
diversi di acquisto di beni e servizi su Alipay Wallet attraverso la sua
varietà di altre app, in cui è possibile acquistare un numero qualsiasi
di prodotti differenti, trasferire virtualmente denaro ad altri utenti o la
funzione “dividi il conto”, ecc.
L'applicazione è già disponibile per i pagamenti mobile a Taiwan e
Hong Kong e arriverà in Corea del Sud quanto prima. Ad Hong Kong,
336 empori OK, 90 negozi di cosmetici Bonjour e 10 negozi di
abbigliamento Giordano hanno supportato pagamenti con codice
QR tramite Alipay Onsite: gli esercenti accettano i pagamenti
mediante la scansione di codici QR generati da clienti dell'app
Alipay Wallet.
global.alipay.com
Oltre a inviare e ricevere denaro "friend-to-friend", Messenger
ora consente il pagamento verso retailer statunitensi
selezionati e lancerà presto una funzione per effettuare
acquisti in-store. Occorre l'utilizzo di una carta di debito da
entrambe le parti della transazione, ma il servizio è a costo
zero. Secondo lo stesso Facebook offre una protezione
basata su PIN e "una sicurezza leader del settore".
Funziona in due semplici passaggi:
1) Si registra la propria carta di debito
2) Si apre una chat tra mittente/destinatario
3) Si tocca Pagamenti per pagare o Richiesta per ricevere,
si inserisce l'importo e si invia
Viene visualizzata la transazione su un articolo online
incorporato con la chat. Il destinatario può quindi accettare
o rifiutare questa operazione.
Servizi di pagamento via Social Media
Case study: Facebook Messenger
cnet.com
La sud-coreana KakaoPay nel 2016 ha raggiunto con successo 10
milioni di utenti attivi al mese, grazie alla sua piattaforma di
pagamento mobile dopo un solo anno sul mercato. Con il 60% dei
suoi utenti di sesso femminile, KakaoPay permette solo agli utenti di
KakaoTalk di pagare prodotti di e-commerce tramite KakaoTalk. Gli
utenti possono pre-registrare le loro carte di credito e di debito ed
effettuare le transazioni digitando la propria password.
Kakao sostiene che la transazione singola più grande effettuata
attraverso il servizio di pagamento mobile è stata di circa 17 milioni di
won (14.693 di dollari), e gli utenti che si sono iscritti a tale servizio
hanno accumulato 113 milioni di punti, che possono essere spesi per
ottenere articoli presso 12 punti vendita locali del paese.
Servizi di pagamento via Social Media
Case study: KakaoPay
znet.com
Il giapponese LINE Pay è un servizio di pagamento mobile disponibile
in Giappone, Taiwan, Corea del Sud e Thailandia, gestito da una
delle più grandi società di app di messaggistica mobile in tutto il
mondo, la LINE Corporation.
Tramite questa piattaforma è possibile inviare, accettare e chiedere
un rimborso.
Nel marzo 2016, LINE Corporation ha annunciato un'espansione dei
propri servizi LINE Pay, fornendo un facile metodo senza contanti per
il completamento delle transazioni. Questi nuovi servizi includono la
LINE Pay Card, una carta prepagata che consente acquisti
tradizionali alla cassa, e i LINE Points, un sistema a punti che premia
gli utenti per l'utilizzo di vari servizi LINE.
Per i pagamenti in-store, LINE sta elaborando un metodo grazie al
quale, attraverso la scansione alla cassa di un codice a barre LINE
Pay dallo schermo dello smartphone del cliente, i rivenditori non
virtuali partecipanti saranno presto in grado di accettare pagamenti
tramite LINE Pay.
Servizi di pagamento via Social Media
Case study: LINE
Dal 2015 Weibo ha oltre 212 milioni di utenti attivi al mese, l'85% dei
quali provenienti da terminale mobile. Il numero di utenti Weibo che
ha utilizzato la soluzione di pagamento Weibo Payment, di
produzione propria, ha raggiunto oltre 46,5 milioni.
Nel tentativo di aumentare la sua iniziativa di m-commerce, l'app
mobile di Weibo ha aggiunto una nuova funzionalità di shopping via
social simile a WeChat, consentendo agli utenti selezionati di
vendere beni ai follower.
Inoltre è molto interessante e piuttosto sorprendente sapere che
Weibo permette non solo la ripubblicazione da siti e-commerce di
terze parti come Tmall e Taobao di Alibaba, ma anche dal forte
concorrente Weimai, il mercato di commercio mobile di Wechat.
Weibo è da tempo conosciuto come terreno di coltura dei più
influenti personaggi dell'Asia (blogger, celebrità, ecc.) e attraverso
questo sistema di commercio non solo permette un maggiore
avvicinamento da parte dei propri fan, ma offre anche loro
un'esperienza di mobile-commerce in un ambiente di social media
incontaminato
Servizi di pagamento via Social Media
Case study: Pagamenti Weibo
La società Tencent (proprietario di WeChat), gigante tecnologico
cinese, non molto tempo fa ha lanciato la funzione WeChat Wallet,
attraverso cui gli utenti possono inviare denaro agli amici, o "buste
rosse" digitali con denaro o doni, oppure effettuare pagamenti in
diversi negozi offline.
Tuttavia, a partire da marzo 2016 viene applicata una commissione
dello 0,1% sui trasferimenti digitali effettuati da utenti di conti bancari
la cui somma sia superiore a 1.000 yuan (153 di dollari). La
commissione minima per il trasferimento è di 0,1 yuan. Il più grande
concorrente di WeChat per i pagamenti mobile, Alipay, sostenuto
da Alibaba, non fa pagare alcun canone ai propri utenti di telefonia
mobile per il trasferimento di denaro su conti bancari, sebbene agli
utenti del sito web venga applicata la commissione dello 0,2% del
valore della transazione.
Tencent ha lanciato anche un proprio fondo del mercato monetario
in diretta concorrenza con Yuebao App. Di conseguenza, Alibaba e
Tencent stanno iniziando a competere su mercati che da sempre
sono stati sotto il controllo delle società finanziarie, in competizione
per riempire i propri contenitori virtuali con denaro reale dei
consumatori cinesi.
* scmp.com
Servizi di pagamento via Social Media
Case study: WeChat Wallet
App per pagamenti mobile
I portafogli digitali, com'è noto, sono il modo più sicuro di effettuare
pagamenti senza contanti, mantenendo la tracciabilità online. I tre
colossi, vale a dire Google, Apple e Paypal, detengono la quota di
mercato maggiore, ma ci sono molti altri che stanno guadagnando
terreno:
Google Wallet utilizza la tecnologia Near Field Communication
(NFC), grazie alla quale con un tocco è possibile pagare nei
negozi (che accettano MasterCard PayPass) collegando la carta
di credito o di debito al proprio account Google. Per ora tale
servizio è disponibile solo negli USA. Tra i retailer ad avvalersi di
questo servizio troviamo Tommy Hilfiger, Fancy, Rakuten, Rockport
ecc.
Apple Pay consente agli acquirenti statunitensi di pagare in
negozio (con iPhone o Apple watch) o all'interno di altre
applicazioni. Sono abilitati gli iPhone dotati della necessaria
antenna radio NFC e di sensori ID Touch. Con Apply watch, si può
pagare utilizzando l'app Apple watch per iPhone. Questa
funzione viene già utilizzata da retailer quali Aeropostale,
American Eagle, Macy’s, Nike e Sephora
Alipay , è un equivalente cinese di Paypal, di proprietà di Alibaba,
che controlla oltre il 50% di tutte le transazioni in Cina. È stato
lanciato in Europa di recente e viene utilizzato da retailer che
hanno molti clienti cinesi. Il pagamento può essere effettuato sia
con la scansione di un codice QR 2D in negozio sia con l'aggiunta
del commerciante e il trasferimento diretto dell'importo tramite
app
L'app Paypal consente agli utenti di inviare denaro l'uno sul conto
PayPal dell'altro o pagare un servizio. Nei negozi che supportano
questo servizio si può pagare alla cassa, digitando un PIN a 4 cifre.
Adidas, Nike, Nautica, UGG, Ralph Lauren, GUESS, Calvin Klein e
molti altri offrono tale servizio
LifeLock Wallet è un'applicazione molto efficace che consente di
custodire e utilizzare le proprie carte di debito, di credito,
identificative, assicurative e carte fedeltà. Tutte le relative
informazioni sono trasformate in un codice a barre da sottoporre
a scansione al momento del pagamento
Oltre alle app, stanno emergendo molti esempi di fusione tra l'esperienza online e quella non
virtuale tramite pagamento mobile nei negozi autonomi. Aurora Fashions, capogruppo di
Coast, Oasis, Warehouse e Karen Miller si è unita con PayPal per consentire ai propri clienti di
pagare tramite telefono cellulare.
L'app PayPayl fornisce ai clienti un numero unico di codice a barre e di transazione che il
cassiere del negozio può scansionare per effettuare il pagamento dal conto PayPal del
cliente. Tale applicazione permette di effettuare il pagamento in qualsiasi punto del negozio
e quindi di risparmiare tempo.
Inoltre i personale di Nordstrom addetto alle vendite utilizza i dispositivi mobile point-of-sale
(POS) per eseguire un check-out in qualsiasi momento e in qualsiasi parte del negozio.
Secondo il Rapporto vendite della società di marzo 2012, “Il totale delle vendite al dettaglio
per il trimestre in corso, pari a 1,73 miliardi di dollari, è aumentato del 15,3% rispetto alle
vendite al dettaglio totali di 1,50 miliardi di dollari per lo stesso periodo dell'anno fiscale
2011". Inoltre, secondo il Rapporto annuale Nordstrom 2011, "sia il prezzo medio di vendita
che il numero di articoli venduti hanno avuto un incremento nel 2011 rispetto al 2010.
• forbes.com
App per pagamenti mobile
Case study: Oasis
Store Oasis
Due anni fa, Ebay Inc. ha lanciato quello che definisce la sua "vetrina
digitale" a San Francisco e New York, portando l'esperienza di
acquisto totalmente digitale nel mondo reale. Gli acquirenti interessati
ad acquistare o a navigare in queste vetrine virtuali possono toccare
la vetrina, scegliere tra un centinaio di articoli e controllare inoltrando
l'ordine al proprio telefono cellulare. I pagamenti possono essere
effettuati tramite cellulare e gli acquirenti possono optare per la
consegna gratuita a domicilio o presso uno dei punti di ritiro.
In passato, nel 2013, Ebay ha anche collaborato con The Westfield
Labs per creare una vetrina digitale interattiva per retailer come
Rebecca Minkoff, Sony e TOMS, con cui i visitatori potevano
interagire, scegliere un prodotto e pagare con Paypal:
http://fsh.by/ul4_Cg
App per pagamenti mobile
Case study: Ebay
Store Ebay, USA
Soluzioni di pagamento innovative
Sia che si tratti di farlo online o offline, se un cliente ha la fiducia e
la comodità di poter pagare chiunque, in qualsiasi momento,
ovunque si trovi, lo farà in maniera più veloce e compulsiva.
I progressi tecnologici in ambito hardware (POS mobile,
contactless, NFC e wearables) hanno portato ad un aumento dei
canali di pagamento per i clienti al dettaglio.
Allo studio dei colossi della tecnologia c'è poi una soluzione che sia
vantaggiosa per i commercianti e che consenta loro di ricevere il
pagamento immediato senza contanti e senza dover attendere a
lungo.
I commercianti cercano inoltre di sfruttare le nuove tecnologie, tra
cui la cosiddetta "Internet of Things" (IoT) in modo da poter usufruire
dei dati delle transazioni in tempo reale per comprendere il
comportamento dei consumatori e formulare di conseguenza le
strategie successive.I trasferimenti di denaro peer-to-peer (P2P), i sistemi di moneta mobile e i pagamenti
per lo shopping nella vendita al dettaglio hanno assistito negli ultimi anni ai più alti
livelli di innovazione.
Chirpify consente di utilizzare le app di social media come Twitter e Instagram per
acquistare, vendere, inviare e ricevere denaro tramite Paypal.
Una volta che un utente crea un profilo sul loro sito web, può creare una lista sulla
sua dashboard se ha intenzione di vendere qualcosa o avviare una raccolta fondi.
Può creare un elenco tramite Instagram con le didascalie:
• "$5 #instasale" per vendere
• "$0 #instagimme" per una cessione gratuita
• "$10 #instafund" per una donazione
Gli altri membri Chirpify che vogliono acquistare tali articoli devono commentare
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Soluzioni di pagamento innovative
Case study: Chirpify
Hongkiat.com
Nonostante si tratti di un caso non recente, vale la pena di
segnalarne il concetto.
The North Face ha deciso di tentare una via innovativa per
raggiungere il proprio target di riferimento e indirizzare il traffico verso
i negozi, facendo leva sulla tecnologia di localizzazione mobile
Placecast ed eseguire un programma di fidelizzazione su dispositivo
mobile.
La campagna di mobile marketing basata sulla localizzazione è stata
attuata a New York, Boston, San Francisco e Seattle nel 2010. Il
raggio di geo-fencing attorno ai negozi The North Face era di circa
mezzo miglio. Gli avvisi via sms furono inviati solo a chi aveva scelto di
ricevere tali messaggi.
La percentuale esatta di risposta a tale programma non è stata resa
pubblica, ma in seguito la società ha ampliato il programma per 37
dei suoi punti vendita a livello nazionale, per cui si può affermare
senz'altro che fu un successo.
Soluzioni di pagamento innovative
Case study: The North Face e Placecast
Nel 2014, la Harvey Nichols ha sistemato dei tablet all'interno
dei punti vendita in modo che i clienti potessero interagire
con i prodotti tramite i tag NFC sugli scaffali.
I ripiani con questi tag pubblicizzavano il tipo di contenuti,
per esempio alcuni board Pinterest che mostravano i
prodotti indossati, o delle celebrità che indossavano un
abito particolare, o dettagli più comuni.
I clienti avevano la possibilità di fare shopping da soli o
presso uno store affiliato e quando terminato, se
desideravano, salvare una "collezione" dei prodotti
scansionati. A tal fine occorreva immettere un indirizzo di
posta elettronica, in modo che la Harvey Nichols potesse
ricontattare il cliente via e-mail.
Al termine dell'operazione, si raggiunsero ottimi risultati: il 90%
degli acquirenti che furono coinvolti in negozio non era noto
in precedenza al brand. il 16% del totale degli acquirenti
venne coinvolto da quest'esperienza. il 7% si identificò via e-
mail. il 18% continuò il contatto dopo aver ricevuto un'e-mail.
Soluzioni di pagamento innovative
Case study: Harvey Nichols e NFC
Il retailer statunitense Fanzz ha installato dei touch-screen
con un catalogo web dei prodotti e un terminale di
pagamento. Questo ha consentito ai clienti non solo di
cercare le informazioni, ma anche di ordinare i prodotti
disponibili al momento. Una simile prassi può essere una
soluzione adatta per negozi di brand che dispongono di
aree limitate per gli espositori della merce, e inoltre riduce il
rischio che un potenziale cliente cerchi il prodotto su fonti
web di altri retailer. Come risultato, la società Fanzz ha
assistito ad un aumento delle percentuali di acquisto e di
coinvolgimento dei clienti con i messaggi marketing in-store.
Soluzioni di pagamento innovative
Case study: Fanzz
Strategie omnicanale per Retail
Strategie di distribuzione: Presenza online e
offline
A determinate condizioni, ci sono diversi tipi di strategie di distribuzione utilizzate
dai brand della moda. Vale a dire:
Presenza offline solo via DOS - "Directly Operated Stores", ad es. Giada
Presenza offline via DOS e retailer, ad es. Harry Winston, Goyard
Presenza offline solo via retailer, ad es. Dima Ayad
Presenza offline con DOS e store ufficiale online, ad es. Louis Vuitton, ZARA
Presenza offline con DOS, retailer e store ufficiale online, ad es. Van Cleef &
Arpels
Presenza offline con DOS, retailer ed e-tailer, come Givenchy
Presenza offline con DOS, retailer, store ufficiale online ed e-tailer, ad es.
Michael Kors, Fay, Missoni, Stella McCartney
Presenza online solo con store ufficiale online, ad es. Asos, Net-A-Porter
Presenza online con store ufficiale online ed e-tailer/retailer, ad es. Mochi
È importante notare che l'approccio verso la struttura di distribuzione non dipende
dal segmento di mercato del brand, ma dalla decisione di strategia dell'azienda.
Strategie di distribuzione
Solo offline
DOS
DOS e retailer
Retailer
Offline e online
DOS e store ufficiale online
DOS, retailer e store ufficiale
online
DOS, retailer ed e-tailer
DOS, retailer, store ufficiale
online ed e-tailer
Solo online
Store ufficiale online
Store ufficiale online ed
e-tailer
Nel corso degli ultimi anni, l'approccio di marketing è cambiato: dal marketing
orizzontale, a canale singolo, si è passati al marketing omnicanale, fino ad
evolversi verso una strategia di marketing omnicanale per i brand e di omni-
esperienza per i clienti.
Per multicanale si intendeva che i retailer vendessero direttamente al cliente
attraverso più di un
canale, ma restavano isolati con esperienze canale-centriche.
Una delle principali differenze tra marketing multicanale e omnicanale è che il
secondo consiste in un approccio continuo verso il consumatore attraverso tutti i
canali disponibili. Il punto chiave è che questi canali funzionino simultaneamente e
siano integrati gli uni agli altri. Non si tratta solo di vendita, ma anche di strategia di
comunicazione.
Benché l'e-commerce e la promozione via web siano state prese in considerazione
dai marketer anche nel marketing multicanale, in realtà, ci si è limitati ad
assicurarsi che sulla borsa della spesa ci fosse l'indirizzo del sito web del brand, o
che l'annuncio TV/stampa facesse riferimento al sito web, o che ci fosse una
funzione "store locator" sulla homepage. Il marketing omnicanale implica l'accesso
illimitato e infinito alle informazioni e ai prodotti del brand, indipendentemente dal
tempo e/o dalla geografia, in tutti i canali possibili del brand e/o dei dispositivi dei
clienti.
Strategie di distribuzione: Approccio
omnicanale
Il comportamento di acquisto del cliente odierno non è solo online o offline; gli acquirenti possono svolgere le loro ricerche online per poi completare
la transazione nei negozi non virtuali. Conosciuto come Showrooming, un cliente può vedere il prodotto nel negozio reale, ma acquistarlo online in un
secondo tempo. Oppure, al contrario, è possibile fare la ricerca online, ma alla fine acquistare i prodotti offline; questo viene chiamato Webrooming.
Secondo una recente ricerca sui comportamenti di acquisto dei consumatori, lo showrooming è in aumento del 46%, mentre il webrooming è ancora
più usato poiché è il metodo preferito dal 69% dei clienti. Mentre il webrooming può essere rafforzato da una presenza online ben guidata dal brand,
lo showrooming può essere trasformato in vantaggio, qualora si imposti una corretta strategia di integrazione con l'aiuto di risorse come gli annunci di
voucher promozionali tramite le applicazioni del brand che motivino il cliente a recarsi presso il negozio fisico.
Un'altra ricerca sull'utilizzo del mobile in-store mostra che i clienti che fanno maggior uso del mobile, spendono di più in negozio. Inoltre, gli acquirenti
frequenti su mobile spendono il 25% in più in negozio rispetto a coloro che per i loro acquisti utilizzano un telefono cellulare solo occasionalmente.
Alla fine, la perfetta integrazione di questi canali online e offline dei brand dovrebbe creare una crescita equilibrata su entrambi i canali. Il retailing
omnicanale, a questo punto, si propone di fornire ai clienti l'esperienza del brand, non solo diversi canali di interazione. Non si tratta solo di vendita, ma
anche di strategia di comunicazione. Traguardo finale è ottenere una visione specifica su ciascun cliente, il quale riceve servizi in modo coerente
attraverso tutti i canali, che dovrebbero funzionare simultaneamente e integrarsi gli uni agli altri.
L'approccio omni può essere visto come un'azione opposta per l'e-commerce che opera separatamente da operazioni offline di un brand. Occorre
operare sugli store online affinché agiscano unitamente con le operazioni offline, in modo che entrambi prevengano conflitti in ambito commerciale e
consentano l'analisi del comportamento dei consumatori per integrare le decisioni strategiche da attuare e indirizzare complessivamente le vendite
verso una crescita positiva. Di seguito sono riportati i casi di studio su brand di successo, che sono stati in grado di accrescere il fatturato su entrambi i
canali, online e offline.
Strategie di distribuzione: Approccio
omnicanale
Nel giugno 2013, Gap ha annunciato la sua campagna “Reserve in Store”
implementata presso 40 negozi pilota Gap e Banana Republic di San Francisco e
Chicago.
Attraverso la campagna, i consumatori potevano prenotare fino a cinque articoli
e provarli in un negozio selezionato di Banana Republic e Gap. Dopo la
prenotazione, il consumatore riceveva conferma degli articoli in attesa assieme
alle istruzioni per il ritiro. Gli articoli venivano conservati presso il negozio selezionato
fino alla fine del giorno lavorativo seguente.
Tale iniziativa avrebbe dovuto spingere le vendite anche durante le festività.
Inoltre, si sarebbe dovuta innescare la tendenza ad acquistare prodotti
complementari in aggiunta a ciò che il cliente aveva inizialmente prenotato,
ispirandolo con l'aggiunta di altri articoli durante la sua visita in negozio.
Avendo notato la facilità d'uso del programma per i clienti della località pilota, nel
novembre 2013 il retailer decideva di espandere tale programma in più di 400
negozi degli USA e in oltre 200 negozi Gap dei 15 mercati principali. Non abbiamo
riscontro dei risultati conclusivi, ma si è registrata una risposta altamente positiva
proveniente da questi mercati.
Case study: GAP
Un grande magazzino britannico-irlandese, House of Fraser, insieme con la Box Technologies, ha
lanciato dei concept store abbinando negozi non virtuali al servizio e-commerce della società.
L'azienda ha installato una serie di schermi touch-screen ELO di grande formato e di computer nei
punti vendita, che consentono di ordinare i prodotti online, i quali vengono poi consegnati il giorno
successivo a domicilio o sono disponibili per il ritiro in negozio. I clienti potevano scegliere
direttamente fra i 1000 brand stoccati nel sito recentemente rinnovato di House of Fraser.
In più, si è provveduto a far rilassare i clienti facendoli accomodare gratuitamente in una zona
caffetteria come parte del concept complessivo. Inoltre, degli addetti alle vendite hanno assistito i
clienti nella navigazione tra le offerte online di House of Fraser, aiutandoli durante la procedura,
dalla selezione dei prodotti al pagamento sicuro online.
Per l'anno fiscale 2013, House of Fraser ha dichiarato un fatturato pari a 1,83 miliardi di dollari. Dopo
il lancio dell'innovazione, le vendite online sono aumentate del 107% nella prima metà del 2014.
Esaminando l'intero anno, le prestazioni della catena di grandi magazzini è stata trainata dalle
vendite online, che sono cresciute del 31,2%, eclissando la crescita nei suoi negozi fisici, che si sono
attestati soltanto al 4,2% su base like-for-like. Solo nella settimana precedente a Natale si è
osservata una crescita del 6%. A seguito di questo record, la catena è ora di proprietà di Nanjing
Xinjiekou Department Store Co. Ltd, e prevede di continuare ad accrescere la propria attività on-
line.
Case study: House of Fraser
Secondo il rapporto annuale di Deckers Outdoor Corporation, le
vendite nette di e-commerce della società sono aumentate del
37,5% nell'anno fiscale concluso nel mese di aprile 2015, mentre
l'aumento totale per i negozi al dettaglio è del 17,6%.
La ragione di questo successo è stata l'implementazione strategica
di nuove tecnologie innovative, che hanno sfocato i confini tra
vendita materiale al dettaglio ed e-commerce. Deckers ha
permesso ai suoi clienti di personalizzare e visualizzare i prodotti con
tag RFID di cui erano alla ricerca sui quattro touchscreen del
negozio all'interno di un contenuto creato appositamente, che
comprendeva le informazioni sul prodotto e le varie opzioni, oltre a
consigli sullo stile, video, campagne di marketing correlate e
suggeriva prodotti complementari. Scopo dell'utilizzo di tale
tecnologia nel negozio era anche quello di informare più clienti
circa i suoi brand meno noti. Deckers inoltre ha fornito otto iPads
all'interno dei negozi per consentire ai clienti di ordinare online
prodotti non in magazzino con consegna gratuita.
All'interno dell'integrazione ben consolidata online e offline, il
fatturato per brand per canale di vendita ha registrato una crescita
positiva. In altre parole, l'e-commerce non ha cannibalizzato ma
stimolato i risultati del retail offline.
Case study: Deckers
Fatturato per brand 3/31/2015 12/31/2013 Importo %
UGG $ 1.493.193 $ 1.298.880 194.313 15,0%
Ingrosso $ 903.926 $ 818.377 $ 85.549 10,5%
E-Commerce $ 209.722 $ 155.635 $ 54.087 34,8%
Negozi al dettaglio $ 379.545 $ 324.868 $ 54.677 16,8%
Teva $ 126.743 $ 116.387 $ 10.356 8,9%
Ingrosso $ 116.931 $ 109.334 $ 7.597 6,9%
E-Commerce $ 9.179 $ 6.627 $ 2.552 38,5%
Negozi al dettaglio $ 633 $ 426 $ 207 48,6%
Sanuk $ 114.711 $ 101.680 $ 13.031 12,8%
Ingrosso $ 102.690 $ 94.420 $ 8.270 8,8%
E-Commerce $ 8.214 $ 6.077 $ 2.137 35,2%
Negozi al dettaglio $ 3.807 $ 1.183 $ 2.624 221,8%
Altri brand $ 82.410 $ 39.671 $ 42.739 107,7%
Ingrosso $ 76.152 $ 38.276 $ 37.876 99,0%
E-Commerce $ 5.955 $ 1.195 &4.760 398%
Negozi al dettaglio $ 303 $ 200 $ 103 51,5%
Totale $ 1.817.057 $ 1.556.618 $ 260.439 16,7%
Totale E-Commerce $ 233.070 $ 169.534 $ 63.536 37,5%
Totale negozi al
dettaglio
$ 384.288 $ 326.677 $ 57.611 17,6%
Fatturato, in migliaia
Rapporto
annuale
Deckers, 2015
Burberry Regent Street ha aperto i battenti nel 2012 a Regent Street
quale negozio più grande di Londra. Progettato per riflettere il sito web
della società, il punto vendita ha evidenziato l'importanza che ha per
Burberry la presenza digitale. Come ha dichiarato l'ex-CEO Angela
Ahrendts: “Attraversare le porte d'ingresso è proprio come entrare nel
nostro sito web. È il mondo Burberry Live. ”Conosciuto come il leader
digitale del settore, Burberry ha una crescita che aumenta di anno in
anno, non solo online, ma anche offline.
71% del fatturato (2014: 70%); con 214 negozi mainline, 213 concessioni
all'interno dei grandi magazzini, commercio digitale e 57 punti vendita.
La crescita del 9% delle vendite comparabili si è mantenuta
sostanzialmente in equilibrio tra due metà, ma riflette le diverse
tendenze regionali. In negozio, la diminuzione del numero di visitatori è
stata compensata da una migliore conversione e da valori più alti
della transazione media. Online, nel corso dell'anno il mobile ha
raddoppiato la sua quota di fatturato, in seguito al lancio di una
piattaforma mobile potenziata nella seconda metà dell'anno.
Case study: Burberry
Fatturato espresso in migliaia
Crescita del fatturato
Rapporto annuale Burberry, 2015
Oggi è difficile trovare un brand completamente offline o online al 100%; pur non avendo uno
store ufficiale online o non operando con e-tailer, può sostenere la propria presenza on-line
grazie ai canali dei social media e con un sito web. Altro concetto fuorviante è che i brand
premium e lusso possano svalutare la propria immagine aziendale con la presenza online
tramite lo store. È vero che i brand premium sono stati più lenti nell'adozione del commercio
elettronico rispetto a quelli activewear o del mercato di massa, ad esempio Dior vende sul
proprio store ufficiale online dei beni selettivi, mentre Chanel ha limitato il suo merchandising
sullo store online solo a prodotti distribuiti da licenziatari (profumo, make-up e occhiali). Allo
stesso tempo, Gucci offre la possibilità di acquistare l'intera collezione online, e per di più, lancia
"capsule collection" in esclusiva per le vendite su Internet.
C'è però un altro trend da quando le aziende online si stanno inserendo nello spazio fisico. Net-
a-Porter, un e-tailor di livello premium, ha lanciato la pubblicazione di una rivista cartacea per
aumentare le vendite online. Nel 2016, Amazon aprirà la terza libreria non virtuale, senza
contare che il gigante del retail ha già lanciato una griffe di abbigliamento propria.
Dopo tutto, le aziende vendono beni a clienti concreti, che vivono nel mondo fisico e sono
collegati 24 ore su 24 tramite smartphone, computer, tablet, smart watch e molti altri dispositivi,
sui quali scoprire nuovi brand e prodotti o cercare consigli. Quindi è necessario che i brand
analizzino tutti i possibili punti di contatto con i clienti, sia attraverso l'ambiente online che offline,
per massimizzare i propri risultati di vendita, a prescindere dai canali di distribuzione.
Strategie omnicanale: Presenza online vs
offline
Amazon Books a Seattle
Strategie di coinvolgimento dei clienti
Strategie di coinvolgimento dei clienti
Le tecnologie digitali sono entrate a far parte di tutti gli aspetti della nostra vita, e il retail non fa eccezione. I brand di tutto il mondo cercano
costantemente di sorprendere i clienti investendo nell'ambiente degli store. Le tecniche più comuni che implicano l'uso della tecnologia digitale
sono:
• Vetrine
• Retail virtuale e scaffali intelligenti
• Realtà aumentata
• Tablet nel punto vendita
• Specchi e camerini intelligenti
• Soluzioni di marketing di prossimità (notifiche push)
• Coinvolgimento sui social media
• Gamification
Vetrine: Adidas
La nuova vetrina è un punto vendita virtuale interamente funzionale
con prodotti a grandezza naturale. L'intuitiva interfaccia della vetrina
touch screen consente ai clienti di esplorare, giocare e trascinare
direttamente nel loro smartphone i prodotti a grandezza naturale che
desiderano comprare, per un acquisto semplice e immediato su
Adidas NEO online.
È sufficiente visitare una semplice URL con lo smartphone e digitare un
PIN univoco per collegare in tempo reale il dispositivo mobile del
cliente a una borsa della spesa virtuale sulla vetrina, visualizzandone in
live view il contenuto. Tutti i prodotti trascinati nella borsa della spesa
della vetrina appaiono immediatamente nello smartphone. Il cliente
può modificare i dettagli del prodotto, salvare gli articoli per l'acquisto
immediato o successivo e condividerli con gli amici sui social media o
via mail.
https://www.youtube.com/watch?v=MYBURgFgP7w
Vetrine: Kate Spade
Kate Spade, in collaborazione con eBay Inc., ha lanciato la vetrina
touch screen a New York. Quattro vetrine interattive nel cuore di
Manhattan restano aperte 24 ore su 24, 7 giorni su 7, permettendo ai
clienti di scegliere e ordinare i prodotti presso Kate Spade Saturday.
Per l'acquisto basta selezionare il prodotto e digitare un numero di
cellulare: sarà visualizzato un testo che consente di programmare la
consegna gratuita in giornata.
https://www.youtube.com/watch?v=CdotI0wax4Y
Retail virtuale e scaffali intelligenti:
Vanquish
https://www.youtube.com/watch?v=vLlwLjQWYu4
Il negozio di abbigliamento giapponese VANQUISH ha integrato i manichini
digitali teamLabHanger nel suo punto vendita di Ikebukuro Parco, a Tokyo,
dando immediatamente ai clienti un'idea di come starebbe su di loro un
particolare abito. Ogni appendino è dotato di un ID univoco. Quando il cliente
toglie l'appendino dalla rastrelliera porta abiti, il sistema teamLabHanger
individua il capo e mostra su monitor un video o una foto di un modello che
indossa il capo prescelto. Quando l'appendino viene rimesso sulla rastrelliera, il
monitor si spegne automaticamente.
Retail virtuale e scaffali intelligenti:
Mark & Spencer
https://www.youtube.com/watch?v=GG5liV2U0Qg
Mark & Spencer ha aperto il suo primo negozio in Olanda, nel popolare
quartiere di Kalverstraat, ad Amsterdam. Nel punto vendita i clienti possono
comprare prodotti alimentari, ma anche esplorare l'intera gamma di capi di
abbigliamento sui monitor da tavolo presenti in negozio e sugli schermi digitali.
Un video wall formato da nove pannelli mostra i contenuti usando una nuova
soluzione software di digital signage, con espositori a colonne che mostrano le
ultime tendenze moda della stagione proiettando i video di sfilate.
Retail virtuale e scaffali intelligenti:
BaubleBar
https://www.youtube.com/watch?v=d0r3dU0chU0
Il negozio pop-up di BaubleBar, a SOHO, mostra i suoi gioielli usando un sistema
espositivo unico che consente alle clienti di interagire direttamente con il
prodotto. Quando la cliente prende un articolo viene attivata un'animazione,
con diamanti che luccicano e danzano intorno al prodotto. Poi, la superficie
da cui è stato tolto il gioiello mostra ulteriori informazioni sul prodotto che la
cliente sta tenendo in mano. Questa interazione tra prodotto e informazioni
crea un'esperienza di acquisto totalizzante per le clienti di BaubleBar.
L'esposizione interattiva di BaubleBar è stata ideata da Perch Interactive, uno
studio di design con sede a New York.
Realtà aumentata:
American Apparel
https://www.youtube.com/watch?v=0O9CUpqSNRU
Il retailer di abbigliamento American Apparel ha scelto la Augmented
Reality per portare offline l'esperienza di acquisto online. Usando
un'applicazione di realtà aumentata, i clienti del negozio possono
scansionare l'articolo per vedere il prodotto in vari colori e leggere le
recensioni di altre persone che lo hanno acquistato.
Realtà aumentata: Topshop
https://www.youtube.com/watch?v=c8jSlq8Tqlc
Topshop ha messo a disposizione dei clienti delle speciali cuffie VR
(realtà virtuale), realizzate ad hoc, per entrare nel mondo virtuale a
360° di una sfilata Topshop dal vivo. Indossando le cuffie, i clienti
hanno assistito al video in tempo reale di una sfilata TopShop e hanno
potuto osservare che cosa succede nel backstage. In passerella e nel
backstage sono state usate delle telecamere speciali per riprendere le
scene, consentendo a ogni partecipante di osservare i modelli e le
celebrità nell'ambito dell'evento.
Realtà aumentata: Tommy Hilfiger
In alcuni punti vendita selezionati di tutto il mondo è stato possibile
assistere alla sfilata Primavera 2015 di Tommy Hilfiger, grazie a
un'esperienza di realtà virtuale. Indossando le cuffie Samsung GearVR,
i clienti hanno potuto assistere a una versione tridimensionale a 360°
della sfilata, come se fossero seduti in prima fila.
Realtà aumentata: Dior
https://www.youtube.com/watch?v=STLfm9u9ZlE
Dior Eyes è un nuovo retail concept innovativo promosso dall'iconica
casa di moda francese che regala un'esperienza di interazione
totalizzante con i clienti. In un'occasione di public viewing, a giugno
2015 i clienti dei punti vendita Dior hanno potuto osservare da vicino
quello che succede nel backstage, durante la preparazione degli
eventi del brand.
Realtà aumentata: Tissot
https://youtu.be/LJSVIBj3g1w
Il produttore di orologi svizzero Tissot ha mostrato i suoi prodotti nei
grandi magazzini Harrods usando un servizio virtuale in 3D per la prova
degli articoli. Grazie a una tecnologia sviluppata da Holition, una
società specializzata nel 3D, i clienti che hanno visitato il punto vendita
di Brompton Road hanno potuto indossare le versioni virtuali degli
orologi Tissot attraverso un sistema di realtà aumentata.
Indossando una striscia di carta intorno al polso, i visitatori hanno
potuto vedere come starebbero su di loro i modelli da donna e gli
articoli della collezione T-Touch uomo, semplicemente osservando le
immagini proiettate su monitor.
Tablet nel punto vendita: JC Penny
https://youtu.be/xQa1eHVk4tw
JC Penney ha creato il Denim bar di Levi’s: un touch screen e una app
consentono di esplorare nuovi look, di vedere tutti i lavaggi disponibili,
di trovare il modello che veste in modo perfetto e di cercare taglie
extra.
Oltre a consentire il checkout mobile, gli iPad rappresentano anche
un'ulteriore fonte di informazioni sul brand, per una ricerca allargata
degli articoli e la visualizzazione di video sui prodotti. Chi vuole
acquistare da casa può accedere al Denim bar virtuale anche online.
Tablet nel punto vendita: New
Balance
https://www.youtube.com/watch?v=Nm0RcLKktFE
New Balance ha creato un'applicazione per iPad per valorizzare
l'esperienza di acquisto del cliente all'interno del punto vendita,
concepita per coinvolgere l'acquirente nel self-service e consentire
interazioni per la consulenza di vendita.
L'applicazione consente agli addetti alle vendite di accedere a
funzioni e utility con cui possono assistere i clienti nella scelta delle
taglie, fornire informazioni sui prodotti e fare confronti. Inoltre, l'app
permette di visualizzare l'intera gamma di prodotti New Balance,
attraverso l'accesso a una serie di informazioni sui prodotti e sulle
tecnologie.
Tablet nel punto vendita: Hointer
La società Hointer ha mostrato una vera innovazione. Il suo punto
vendita di Seattle è interamente digitalizzato e regala ai clienti
un'esperienza unica grazie a un'app. A prima vista lo store di Hointer
sembra uno showroom. Ogni linea viene mostrata in un unico
esemplare, in modo che lo sguardo e il tocco del cliente siano
concentrati sul singolo prodotto. Grazie alla app, il cliente può
toccare l'articolo per ricevere informazioni sull'articolo, per
visualizzare le recensioni e le clip, e può persino aggiungere il
prodotto al camerino. Dopo 30 secondi in uno dei camerini il cliente
troverà l'articolo che ha scelto, nella sua taglia.
Dal touch screen che si trova all'interno del camerino o tramite
un'app è possibile ordinare una taglia diversa o un altro modello, o
chiedere l'assistenza di uno stilista. Anche la procedura di
pagamento è molto semplice. Il cliente deve solo cliccare sulla
funzione di pagamento sul suo telefono, portarlo al terminale per il
pagamento fai-da-te e digitare. Non serve scansionare i prodotti
perché il terminale sa già che cosa intende acquistare il cliente.
L'ultima cosa da fare è passare la carta. Tutti i processi all'interno del
punto vendita sono completamente automatizzati.
Specchi e camerini intelligenti:
Ralph Lauren
https://youtu.be/vFF95SvTfRE
Gli specchi dei camerini usano la tecnologia RFID per riconoscere gli
articoli scelti dal cliente, riproducendoli sullo schermo. Per ciascun
articolo gli specchi mostrano altre taglie e colori disponibili e i prodotti
raccomandati, in base ai capi selezionati. Il tasto "chiama un
commesso" consente di collegarsi al tablet di un addetto alle vendite
sul piano, che raggiungerà il cliente nella cabina di prova. Altre
funzioni, come la modifica delle impostazioni di illuminazione e
l'opzione per la scelta della lingua, contribuiscono a migliorare
l'esperienza del brand.
Specchi e camerini intelligenti:
Rebecca Minkoff
https://youtu.be/6G3JIyG_GeY
Anche in questo caso la tecnologia, che è di eBay, si sovrappone allo
specchio, senza telecamere integrate. I tag RFID riconoscono ogni
articolo scelto e i clienti possono richiamare visualizzazioni di prodotto
che mostrano l'articolo in vari stili, in altre taglie e colori disponibili,
proprio come avviene per gli acquisti online.
Specchi e camerini intelligenti:
Nike
https://vimeo.com/135480452
Nel punto vendita Nike di Berlino sono stati installati tre terminali
indipendenti che comunicano tramite un'infrastruttura sottostante
middleware e server, formata da Media Wall, Replica Kiosk e Nike
Botroom.
Ogni terminale ha uno stack tecnico ad hoc. Inoltre, i terminali sono
integrati al catalogo ERP del punto vendita e all'eCommerce shop,
fornendo informazioni sulla disponibilità dei prodotti in tempo reale. Il
design e lo sviluppo di Unity, un motore di gioco più che una soluzione
web, garantiscono prestazioni elevate, massima usability e stabilità
globale.
Specchi e camerini intelligenti:
Karl Lagerfeld
Nei camerini di prova di Karl Lagerfeld i clienti possono farsi un selfie
usando gli iPad incorporati collegati a internet. Il flagship store di Karl
Lagerfeld, aperto a Londra sulla Regent Street, ha installato degli iPad
nelle pareti di tutti i camerini del negozio.
Oltre a scattarsi un selfie con il capo che hanno scelto, i clienti
possono applicare dei filtri alle immagini e condividerle su Facebook o
su Twitter o spedirle via mail.
Specchi e camerini intelligenti:
Brioni (tecnologia di Sharp & CLX Europe)
Installato nei flagship store Brioni, in cinque delle sue boutique
principali (Milano, Roma, Penne (Pescara), Las Vegas e New York), lo
schermo Brioni Miror integra una nuova tecnologia che consente al
cliente di scegliere tra vestiti di diversi tessuti e colori, che può
osservare su un manichino virtuale.
Entro il 2017 il brand aspira a portare questa nuova tecnologia a un
livello superiore: guardandosi allo specchio il cliente vedrà quel
particolare modello su di sé, con una resa ad alta definizione, in un
gioco di interazione con lo specchio.
https://vimeo.com/98918184
Soluzioni di marketing e di prossimità:
Macy’s
I proprietari di IPhone su cui è installata la app di retail Shopkick
ricevono una notifica quando entrano nei punti vendita Macy's di
Herald Square, a New York, o Union Square, a San Francisco. La
notifica li invita a usare la app Shopkick, che segnala particolari
occasioni e mette in evidenza i prodotti per cui il cliente aveva
mostrato interesse, quando sono in saldo nello store.
https://www.youtube.com/watch?v=CipsLFB8KFk
Soluzioni di marketing e di prossimità:
Duane Reade by Walgreen
Duane Reade, la più grande catena di drugstore di New York City, ora
di proprietà di Walgreens, a maggio 2014 ha aggiornato la sua app
con iBeacon integrati in 10 sedi selezionate. Questo ha consentito alla
catena di farmacie di aggiungere nuove funzioni come annunci
settimanali e coupon, promemoria per non dimenticare di prendere le
medicine, la possibilità di fissare appuntamenti, salvare la lista della
spesa e persino ordinare stampe di foto da Instagram. I clienti ricevono
le notifiche (anche se lo schermo è bloccato) quando si trovano
vicino a un punto vendita e offerte di sconto ad hoc, sulla base di
acquisti precedenti.
Coinvolgimento sui social media: Ted
Baker
Per celebrare il lancio della campagna natalizia, Ted Baker ha creato
un'installazione digitale con vischio posta nella parte superiore
dell'entrata dei negozi, in tre soli punti vendita, che si chiama "Merry
Kissmas". I tre store coinvolti sono New York 5th Avenue, London
Westfield e Tokyo Omotesando. Per creare questo esclusivo patchwork
di vetrine, progettato e realizzato da Kin Design, Ted ha organizzato
anche una campagna digitale condotta sui social media, "Meet Me
Under the Mistletoe", in cui Ted Baker invita clienti e spettatori di ogni
parte del mondo che si trovano nelle vicinanze o visitano i punti
vendita selezionati a farsi scattare una foto sotto il vischio. Usando i
loro profili personali di Twitter e Instagram, con l'hashtag #KissTed
potranno vincere una romantica vacanza di lusso per due.https://vimeo.com/81832701
Coinvolgimento sui social media:
Marc Jacobs
Per un certo periodo un negozio pop-up di Marc Jacobs, nel quartiere
newyorkese di SoHo, ha accettato fotografie su Twitter, Facebook e
Instagram con l'hashtag #MJDaisyChain al posto dei soldi, per
l'acquisto del nuovo profumo Daisy. Lo store è rimasto aperto anche
durante la settimana newyorkese della moda, a febbraio 2014.
https://www.youtube.com/watch?v=42BEJ5r_wkQ
Coinvolgimento sui social media:
Nextatlas
Nextatlas è un servizio innovativo che esegue un'analisi accurata
dei trend emergenti della moda, del design e dello stile.
È un nuovo modo di prevedere le nuove tendenze che assembla
i dati ottenuti dai principali social network di condivisione di
immagini, come Tumblr, Instagram, Twitter e Pinterest, e tramite
un algoritmo sviluppato internamente li riorganizza in report utili a
professionisti di moda, design, comunicazione e marketing.
I brand possono facilmente immaginare i trend emergenti in
base ai loro settori e alle loro necessità, attraverso la
combinazione di immagini provenienti da vari flussi dei canali
social, e possono sfruttarli per capire meglio come rinnovare le
scorte o come fonte di ispirazione per la nuova collezione.
www.nextatlas.com
Gamification: iCoolhunt
Lanciata nel 2010 dai due fratelli torinesi Luca e Alessio Morena (che
sono anche i fondatori di Nextatlas), la app "iCoolhunt" è una
piattaforma location-based di condivisione delle immagini per la
scoperta di nuovi trend. Si tratta di un modo interessante per
raccogliere dal basso informazioni utili sulle tendenze attuali.
I fondatori la descrivono come una app di gioco per i social network in
cui tutti gli utenti, definiti “coolhunter”, pubblicano immagini e
suggerimenti su trend interessanti e attuali su vestiti, design, tecnologie,
musica e altri aspetti della vita. I giocatori raccolgono follower e
votano per passare al livello successivo, da Rookie a Observer e
Spotter, fino a diventare Guru. Grazie alla Trenditory gli utenti possono
anche visualizzare il tracciato dei trend emergenti, a livello locale e
globale.
www.icoolhunt.commashable.com
Gamification: Uniqlo
https://vimeo.com/151343864
Il retailer giapponese UNIQLO ha lanciato la sua prima campagna di
moda basata sulla neuroscienza, che associa la scelta dei capi agli
umori del consumatore.
La tecnologia wearable UMood viene posta sulla fronte dei clienti, ai
quali viene mostrata una serie di fermi immagine e video. In base alla
loro reazione neurologica viene eseguita la lettura delle onde
cerebrali, consentendo a UNIQLO di assegnare un punteggio basato
su un algoritmo e proporre al cliente una t-shirt scelta tra la gamma
offerta dal retailer che sia in linea con il suo stato d'animo.
Gamification: Sun & Sand Sports
https://www.youtube.com/watch?v=oHiWNH5BpT8
Sun & Sand Sports ambisce a offrire esperienze emozionanti e
innovative ai suoi clienti. I suoi concept store sono la perfetta
interpretazione di questa visione, grazie a guide all'acquisto interattive,
display digitali, personalizzazione e aree di training e cabine di prova
intelligenti. Nelle tre Experience Zone interattive (football, basket e
corsa) vengono riprodotti gli ambienti e i suoni di ciascuno sport, con
l'integrazione dei social media e la possibilità di cogliere i dettagli di un
particolare cliente. La CRE-8 Customization Zone consente ad artisti
dal vivo di personalizzare gli articoli, dalle scarpe da ginnastica alle
tavole da surf, e uno spazio centrale dedicato agli eventi mostra nuovi
prodotti e sport emergenti.
Gamification: The North Face
The North Face usa l'intelligenza artificiale per
coinvolgere i clienti tramite il sito internet.
A novembre 2015 il brand ha annunciato il collaudo di
un software che svolgerà la funzione di “personal
shopper intelligente per gli acquisti online”.
Usando la piattaforma di intelligenza artificiale IBM
Watson e il motore di raccomandazione intuitivo Fluid
XPS, mentre acquistano online i clienti possono
conversare normalmente, ricevendo suggerimenti di
acquisto personalizzati.
Gli utenti inseriscono informazioni su quando e dove
intendono usare la giacca e rispondono a una serie di
domande sulle loro preferenze (caratteristiche, colori,
ecc.). Successivamente il sistema propone gli articoli in
linea con le preferenze indicate.
www.thenorthface.com/xps
Camerini di prova virtuali
Panoramica dei camerini di prova
virtuali
I camerini di prova virtuali sono la versione online delle classiche cabine di prova dei negozi, ovvero consentono ai clienti di provare i capi
in una o più taglie per vedere come stanno su di loro, però virtualmente e non fisicamente. Affermatesi dal 2005 in poi, si è iniziato a parlare
diffusamente di queste tecnologie dal 2010, e ora sono offerte da un numero sempre maggiore di fornitori e vengono usate da molti retailer
di prestigio nei loro webstore o negli spazi fisici di retail. Esistono diversi tipi di approcci:
Approccio Start up/Nuove imprese Società tecnologiche affermate Collaborazioni
Suggerimento della taglia Fittery, Fit Analitics, Sizer, Virtusize, Stantt, ThirdLove
Modello cliente in 2D Camerino di prova virtuale Holition Sally Hansen & Holition*,
CoverGirl & Holition*
Modello cliente in 3D triMirror, Styliff, Nobrandsolution, ELSE Twin Set & FitsMe*
Brioni & Clx Europe and Sharp*
Realtà aumentata MemoMi, Fitnect, Zugera, Xoonla, ELSE
FXGear, Microsoft (Kinect), Uniqlo & Holition*,
Rayban & Fitting Room*, Kakimoto Arms & Toshiba*
* partner tecnologici
Suggerimento della taglia: Fittery
Caratteristiche: la fondatrice Catherine Iger ha creato una start up di analisi dei
big data, la Fittery, partendo dall'idea che la maggior parte dei tool per il
suggerimento della taglia usati nello shopping online è imprecisa e che questo
ogni anno causa 18 miliardi di dollari di resi. La vestibilità non si basa sulla taglia,
ma sulle effettive misure del capo: l'articolo viene adattato espressamente alle
misure del cliente e a come preferisce portare i vestiti. Il tool garantisce una
maggior precisione nella scelta della taglia (+34%) e i test hanno dimostrato
che è in grado di ridurre al 6% la percentuale di resi degli acquisti online, dagli
attuali standard del 30%-40%. La società, che ha iniziato con l'abbigliamento
da uomo e intende passare a quello da donna, può usare questi dati anche
per offrire suggerimenti ai brand. Per esempio, chi confeziona camicie
potrebbe venderne molte di più, se le stringesse di soli 2 centimetri e mezzo.
www.fittery.com
Suggerimento della taglia: Fit Analytics
Caratteristiche: Fit Analytics è un consulente che offre suggerimenti per la
scelta della taglia alla clientela online, tramite rilevazione via webcam delle
misure personali. La società collabora con oltre 5.000 brand presenti in negozi di
e-commerce multimarchio, come Asos. Inoltre, lavorando con marchi come
Puma e The North Face e trattando 1 milione e mezzo di capi, addebita la
commissione solo se il cliente accetta il suggerimento, acquista l'articolo e non
lo restituisce. In un A/B test condotto da The North Face, Fit Analytics ha
incrementato il tasso di conversione del 2,4%. Su base annua, questo aumento
del 2,4% equivale a un valore aggiunto di 1,3 milioni di dollari.
www.fitanalytics.com
Suggerimento della taglia: Sizer
Caratteristiche: la computer vision technology brevettata di Sizer permette la
ricostruzione di un oggetto tridimensionale (il corpo dell'utente) partendo da
una serie di fotografie in 2D. Questa tecnologia dirompente viene applicata al
dispositivo più usato sulla faccia della terra: lo smartphone. Il sistema tiene
conto di diversi parametri per ogni capo: misure, tipi di tessuti, flessibilità,
tolleranza dell'organismo e visione dello stilista, e li associa alle misure
dell'utente, rilevate dalla app o inserite manualmente. Sizer propone due tipi di
collaborazione: uno per i retailer e uno per i consumatori.
www.sizer.me
Suggerimento della taglia: Virtusize
Caratteristiche: Virtusize consente ai clienti di mettere a confronto le misure
specifiche del capo che intendono comprare con quelle di un indumento
simile che possiedono già. Secondo la start up, visualizzando e sovrapponendo
le sagome in 2D dei due capi i clienti possono fare un confronto più preciso
delle taglie e scegliere l’articolo più adatto a loro. È un metodo efficace e
consente un'evidente riduzione dei costi rispetto al lavoro preliminare che
comporta la visualizzazione in 3D dell'intero catalogo del retailer. La start up è
stata lanciata nel 2011 a Stoccolma e collabora con molti brand e retailer,
incluse partnership con Asos, Acne Studios, Balenciaga, ecc.
www.virtusize.com
Servizio di suggerimento della taglia:
Stantt
Caratteristiche: questa start up specializzata in camicie vuole mettere fine al
dilemma della scelta della taglia. Sì, ma come? Tutto ha avuto inizio su
KickstarterKick. Nel 2013 Matt Hornbuckle e Kirk Keel hanno finanziato la ricerca
iniziale per la scansione di diversi tipi di corpi in 3D, creando circa 200.000
misure con milioni di punti di dati per ottenere 75 taglie tipo. I clienti non
devono far altro che misurare la lunghezza del braccio, il girovita e la
circonferenza del petto. Un algoritmo stabilisce la vestibilità migliore.
www.stantt.com
Servizio di suggerimento della taglia:
Third Love
Caratteristiche: brand che vende reggiseni in base a una scheda di vestibilità
proprietaria. Per stabilire la taglia occorre scaricare la app e scattare una
propria foto in reggiseno e canottiera. Sul sito web c'è un questionario che
serve a stabilire la propria taglia. Anche se si tratta di un brand di moda, il suo
core value è quello di offrire alle clienti taglie "reali", non standard.
www.thirdlove.com
Modello cliente in 2D: Holition
Caratteristiche: la strategia principale di Holition è incentrata sul
coinvolgimento digitale, dove la tecnologia incontra l'esperienza umana.
Holition applica progetti globali basati su un'ampia gamma di tecnologie.
L'impresa ha sviluppato numerose app che permettono alle clienti di provare
un capo o un particolare make-up o di mettere lo smalto usando una loro foto.
Oltre a offrire le sue app, Face by Holition e Nails by Holition, la società
collabora con marchi di prestigio come Sally Hansen e Covergirl. Grazie all'uso
di modernissimi sistemi di monitoraggio in tempo reale, visualizzazione realistica
e analisi personalizzata della carnagione è nata un'unica app mobile per il
consumatore.www.holition.com
Modello cliente in 2D: Virtual Dressing
Room
Caratteristiche: la app Virtual Dressing Room è un esempio di come adattare gli
abiti alle fotografie dei clienti. Le categorie di capi disponibili sono tante, dai
calzoncini alle gonne fino ai vestiti, ecc. La app mostra alcuni capi di brand
reali, come H&M, Forever 21 e altri, ma non è possibile acquistare dalla app.
www.primolook.com
Modello cliente in 3D: triMirror
Caratteristiche: il Designer Tool di triMirror usa una tecnologia di simulazione in
tempo reale che rileva tutti gli aspetti del capo, incluse le caratteristiche fisiche
dell'articolo e le sue misure, mostra i punti in cui il capo è aderente o comodo e
come si comporta quando l'avatar è in movimento. Gli abiti sono così simili al
materiale reale che l'utente può quasi toccarli. Usando questa tecnologia
chiunque può creare il proprio modello su misura, scegliendo il colore della
pelle e dei capelli, la pettinatura, la forma del corpo e le misure precise. È
possibile sfogliare il catalogo degli abiti, osservare i dettagli dei capi, provare
tutte le taglie disponibili, aggiungerle all'elenco dei preferiti e visualizzare i
modelli provati di recente, e infine acquistarli.www.trimirror.com
Modello cliente in 3D: Styliff
Caratteristiche: Styliff Inc è una start up tecnologica fondata nel 2014 in Florida,
Stati Uniti. Il progetto è nato nel 2013 da un'idea degli studenti Grega Trobec,
originario della Slovenia, e Konrad Zuwała, polacco. Nello stesso anno ha vinto
un premio nell'UE e un riconoscimento che la Polonia assegna a programmi
innovativi (Lower Silesian voucher for Innovation). Nel 2014, durante il
programma di scambio per studenti che Grega Trobec ha seguito a
Barcellona, i due hanno ottenuto il capitale di avviamento da un investitore
informale brasiliano e hanno creato la Styliff Inc insieme ad alcuni partner
brasiliani, olandesi, spagnoli e statunitensi. La Styliff è una app rivoluzionaria per
la prova virtuale degli abiti che consente agli utenti di provare i capi, acquistarli
e condividerli con gli amici. Purtroppo per ora è disponibile solo negli Stati Uniti.www.styliff.com
Modello cliente in 3D: Twin Set &
Fits.Me
Caratteristiche: Twin Set, in collaborazione con Fits.me, offre alla sua clientela e-
commerce la possibilità di provare i capi online semplicemente digitando le
misure nel programma. Fits.me, una delle tecnologie più avanzate del
momento, può creare facilmente un avatar 3D con l'aspetto dell'utente e
suggerire la taglia più adatta.
www.twinset.com
Modello cliente in 3D:
Nobrandsolution
Caratteristiche: start up italiana che offre la piattaforma Taylormatic, un
configuratore tridimensionale di prodotti virtuali. Taylormatic consente agli
utenti di scegliere prodotti personalizzabili da un catalogo virtuale, che poi
possono configurare e adattare a piacere. Le opzioni di configurazione
includono la scelta di componenti del prodotto, di forme, accessori, materiali e
colori.
Taylormatic non si limita a tipi di prodotti specifici: grazie a un database
flessibile e alla possibilità di configurare ogni aspetto dell'interfaccia utente,
come le icone, i menu, l'albero logico dei cataloghi ecc., questa piattaforma
può essere usata in qualunque campo da qualsiasi brand o cliente, dal settore
della moda a quello dell'arredamento, dagli orologi alle auto, dall'architettura
al design.
www.angel.co/nobrandsolution-srl
Modello cliente in 3D: Samsung
Samsung trasforma i display OLED in camerini di prova virtuali.
Integrati con la tecnologia Intel Real Sense, gli schermi OLED
creano una sorta di guardaroba interattivo.
Entrambi i dispositivi attingono alla tecnologia Intel Real Sense
e sono destinati a punti vendita retail che vogliono mettere un
camerino virtuale a disposizione dei clienti. Samsung ha
affermato che il Mirror Display (nella foto) un giorno potrebbe
sostituire gli specchi di casa.
Modello cliente in 3D:
Brioni & Sharp and CLX Europe
Basato su un software progettato e sviluppato da *Clx Europe,
installato su un monitor Sharp da 70' PN-E703, Brioni Miror è un grande
schermo verticale che troneggia in cinque delle boutique del brand di
lusso del menswear: a Milano, Roma, Penne (Pescara), Las Vegas e
New York.
Questo schermo interattivo è in grado di simulare oltre 8 milioni di
combinazioni possibili su una figura umana in 3D, associando 1.500
tessuti e accessori diversi e usando un tablet come interfaccia.
Secondo Roberto Antoniotti, CEO di Clx Europe, “Il tablet potrebbe
anche contenere informazioni sulle preferenze del cliente, e il software
può proporre i tessuti tenendo conto del clima del luogo in cui si trova
il punto vendita. Dopo che l'utente ha fatto la sua scelta, può
emettere l'ordine direttamente da digitale.” https://vimeo.com/98918184
Fonte: italiaoggi.it*Clx Europe è una società che assiste brand, retailer e agenzie nella creazione, gestione
e distribuzione di contenuti mediatici su scala globale e in un mercato multicanale.
Realtà aumentata: Uniqlo & Holition
Caratteristiche: per l'apertura del nuovo flagship store, a San Francisco, a
ottobre 2012 Uniqlo ha reso noto "il camerino di prova virtuale" basato su una
tecnologia in attesa di brevetto di Holition. Holition ha sviluppato il software su
cui si basa la tecnologia Magic Mirror e, in collaborazione con la società Dai
Nippon Printing, ha creato un'esperienza di retail totalizzante che consente ai
clienti di provare l'intera gamma di colori per una serie di giacche Uniqlo
Autunno/Inverno. Quando il cliente prova il capo davanti al Magic Mirror si
attiva un touch screen da cui è possibile scegliere altri colori in assortimento.
Questi specchi, inoltre, sono collegati ai social media, permettendo la
condivisione immediata, direttamente dal negozio. Il Magic Mirror è stato
installato anche nel punto vendita Shinjuku Takashimaya, in Giappone.www.holition.com/portfolio/uniqlo
Realtà aumentata:
Ray Ban & Fitting Box
Caratteristiche: Ray-Ban usa la realtà aumentata per mostrare i suoi prodotti
grazie al Ray-Ban Virtual Mirror. La tecnologia alla base di questo specchio
virtuale, che si chiama FIT3D Live, è stata realizzata dalla società FittingBox, la
quale afferma di voler essere "la forza trainante di questa rivoluzione digitale
che cambierà drasticamente il settore ottico". La società ha inoltre trovato un
modo per riconoscere il viso dell'utente senza dover usare un tracking marker
per applicazioni di augmented reality. Pertanto, apparentemente i punti di
riferimento esistenti (occhi, naso, orecchie) sono sufficienti a posizionare e a
muovere gli occhiali da sole in tempo reale.
Il risultato finale è un'esperienza fluida, che replica con precisione l'atto di
indossare un paio di occhiali da sole e conferma con decisione l'idea che
presto la realtà aumentata potrebbe sostituire le visite al punto vendita,
offrendo un modo per valutare molti prodotti.
www.ray-ban.com/usa/virtual-mirror
Realtà aumentata: Zugera
Caratteristiche: Zugara è una società che opera nel campo della realtà
aumentata con sede a Los Angeles, California, e produce software di
augmented e virtual reality e la tecnologia Virtual Style Sense (VSS), grazie alla
quale ora i retailer possono gestire dal negozio l'interazione con l'inventario.
Sviluppata con Custom Country, la tecnologia VSS consente la visualizzazione
digitale su display di vari stili e colori per singoli articoli da parte del cliente. La
società ha collaborato con aziende di prestigio del settore moda, come
Nordstorm e Ted Baker.
www.zugara.com
Realtà aumentata: FXGear
Caratteristiche: FXGear è una società sudcoreana, inizialmente nata come
sviluppatore di software di computer grafica, che in seguito si è dedicata allo
sviluppo di tecnologie virtual human, motori per grafica mobile e tecnologie di
realtà virtuale. FXMirror è un camerino di prova basato sulla realtà aumentata
che offre praticità ai clienti e dati sui consumatori ai retailer: gli utenti possono
provare virtualmente i capi senza doversi cambiare in continuazione, mentre i
retailer ottengono dati essenziali sulle preferenze e sul comportamento di
acquisto dei consumatori.
www.fxgear.net
Realtà aumentata: Microsoft (Kinect)
Caratteristiche: sebbene sia nata come una rivoluzionaria console da gioco, gli
effetti di Kinect si stanno ripercuotendo in settori che vanno dall'esplorazione
dello spazio all'assistenza sanitaria. Kinect può riprodurre una stanza, una
persona e il movimento degli oggetti in 3D, consentendo alle persone di
interagire in modo naturale con il sistema. Questa applicazione sta iniziando ad
avere un impatto rilevante anche nel settore retail, dove gli store stanno
iniziando a usare Kinect come un mezzo per raggiungere più facilmente i clienti
e migliorare la loro esperienza di retail. Nei punti vendita che usano grossi
monitor e schermi per mostrare i loro prodotti, la scelta di usare Kinect e le sue
opzioni di interfaccia utente è l'evoluzione naturale rispetto a uno statico
terminale di informazioni. Kinect trasforma in attivo un dispositivo passivo: "si
sveglia" al passaggio di un cliente e proietta offerte promozionali, ed è in grado
di mostrare i vari articoli addosso al cliente - che interagisce con la telecamera
di Kinect - dai vestiti al make-up. Trovare le informazioni è facilissimo, navigando
l'interfaccia o con un semplice comando vocale.
www.youtube.com/watch?v=Mr71jrkzWq8
Realtà aumentata: MemoMi
Caratteristiche: MemoMi Labs Inc. offre la prima piattaforma al mondo per
software di digital imaging true-vision ad alta fedeltà. Garantendo
un'angolazione adattabile e controllata della telecamera, la tecnologia
brevettata di MemoMi può essere usata in un'ampia gamma di applicazioni
tecnologiche, inclusi gli "specchi intelligenti" dei punti vendita retail.
Applicabile a qualunque combinazione di telecamera e schermo, la
piattaforma MemoMi corregge la prospettiva da qualunque angolazione e
distanza in tempo reale, restituendo un'immagine realistica priva di distorsioni,
stabilendo un vero contatto visivo.
www.memorymirror.com
Realtà aumentata: Fitnect
Caratteristiche: Fitnect è un tipo di cabina di prova in 3D basata
sulla realtà aumentata e interamente personalizzabile, efficace e
facile da usare. La tecnologia su cui si basa consente ai clienti di
provare virtualmente diversi vestiti e accessori, con la possibilità di
vederli in anteprima senza doverli indossare fisicamente.
www.fitnect.hu
Realtà aumentata:
Toshiba & Kakimoto Arms
Caratteristiche: le clienti di uno dei più famosi saloni di
acconciature e make-up di Tokyo, Kakimoto Arms, ora possono
ottenere molto di più di una semplice tinta o un taglio dal loro
stilista preferito: possono anche vedere come stanno con gli
ultimissimi trend e scegliere un intero look coordinato, grazie a un
sistema di simulazione virtuale sviluppato da Toshiba.
www.youtube.com/watch?v=abcqIZku784
Realtà aumentata: Xoonla
Caratteristiche: è una società con sede a Milano che offre una soluzione di
realtà aumentata per i retailer. La tecnologia su cui si basa è stata sviluppata
da FX Gear e viene mostrata su appuntamento nello showroom della città.
www.xoonia.com/virtual-dressroom
Realtà aumentata: ELSE
Caratteristiche: ELSE Corp è una start up italiana B2B che ha progettato e
sviluppato una nuova piattaforma tecnologica SaaS per il Virtual Retail e il
Cloud Manufacturing. Per i saloni theMicam e MIPEL, ELSE ha creato un angolo
virtuale in negozio dedicato a una nuova esperienza del cliente, con la prova
di prodotti personalizzati e su misura tramite scansione 3D del piede e virtual
fitting.
www.else-corp.com
Sistemi di certificazione del brand
contro la contraffazione
Soluzioni anticontraffazione
La contraffazione dei prodotti ha sempre caratterizzato il settore della moda e del lusso e ha sempre avuto il suo
target di acquirenti. È un fenomeno in crescita, mentre il mondo sta lottando contro il trauma della crisi
economica.
Sono stati chiusi oltre 37.000 siti internet che vendevano merci contraffatte, con un'azione volta all'applicazione
delle leggi a livello globale (dicembre 2015). Condotta nel periodo delle follie dello shopping online del Black
Friday e del Cyber Monday, l'azione è stata guidata dall'Homeland Security Investigations (HSI) dell'US
Immigration and Customs Enforcement (ICE), in collaborazione con operatori del settore e con autorità di legge
di 27 paesi del mondo, inclusi l'Europol e l'Interpol, con l'obiettivo di chiudere i siti.
Insieme ai cloni dei prodotti, tuttavia, si sta diffondendo anche il fenomeno della clonazione dei pagamenti.
Molti fornitori di servizi finanziari back-end e front-end stanno facendo il possibile per adattare e favorire la
migrazione dei pagamenti tramite carta dalle strisce magnetiche ai chip EMV e ai metodi basati su chip. La ACI
Universal Payments ha incaricato la Forrester Consulting di condurre uno studio sul modo in cui i retailer stanno
gestendo le frodi perpetrate attraverso vari canali, ed è emerso che il 65% dei retailer ritiene di non disporre degli
strumenti necessari a gestire in modo efficace le frodi multicanale.
Attualmente, alcuni brand stanno implementando soluzioni interne per combattere la contraffazione dei
prodotti, ma allo stesso tempo le singole imprese stanno lanciando servizi e app speciali per aiutare i clienti a
verificare l'autenticità di un articolo.
Case study: Moncler
Moncler introdurrà un nuovo tool tecnologico
per la lotta contro le merci contraffatte. A
partire dalla collezione Primavera/Estate 2016,
tutti gli articoli Moncler saranno dotati di un chip
di identificazione a radiofrequenza (RFID) che
consentirà ai clienti di identificarli con una app.
La tecnologia impiegata è la stessa sui cui si
basa il pagamento tramite telefono. Il chip sarà
inoltre dotato di un codice QR, che i clienti
possono scansionare, e un codice
alfanumerico, che può essere verificato sul sito
internet code.moncler.com.
Case study: Salvatore Ferragamo
A partire dalla collezione Pre-Autunno 2014,
Salvatore Ferragamo ha iniziato a integrare dei chip
RFID nella suola sinistra delle sue scarpe da donna,
in modo che la società possa verificarne
l'autenticità. In seguito ha aggiunto i tag a prodotti
di altre categorie, tra cui borse e valigie da donna e
scarpe e piccoli articoli della collezione uomo.
Case study: UGG
UGG sta conducendo una vera e propria lotta
contro l'enorme quantità dei suoi articoli
contraffatti. Il brand ha avviato un
procedimento legale contro 60.000 siti internet
che vendono imitazioni di prodotti UGG. La
maggior parte di questi siti è gestita in Cina,
dove i falsari sono protetti dal perseguimento.
Per questo UGG ha creato nel sito un tab
separato sull'autenticità dei prodotti, dove i
clienti possono controllare se il sito internet
esterno dal quale intendono acquistare
l'articolo UGG sia legittimo.
Case study: Certilogo
Certilogo è un sistema di verifica dell’autenticità
del brand usato da un network crescente di
marchi prestigiosi e da quasi 1 milione di
consumatori di tutto il mondo.
Su ogni articolo viene posto un diverso Codice
Certilogo, associato alle informazioni sulla
catena di fornitura. Prima o dopo l'acquisto i
consumatori scansionano il codice per
verificare l'autenticità della merce e forniscono
preziose informazioni sul loro profilo, sul posto in
cui si trovano e sul punto vendita online/offline
in cui è stato trovato il prodotto. In seguito la
piattaforma Certilogo traduce tutti i dati
raccolti in statistiche complete sulla
contraffazione, su aspetti della catena di
fornitura, su mercati paralleli e sui profili dei
consumatori.
Case study: NetNames
NetNames offre un unico punto di contatto per
la gestione di nomi di domini internet, in
qualunque luogo e a livello globale, e protegge
i brand in tutti gli ambienti online. I servizi resi
dalla società includono protezione del brand,
sicurezza online, antipirateria, acquisizione di
domini, nuovi gTLD e gestione di nomi di domini
aziendali. NetNames offre un'ampia gamma di
servizi di protezione del brand in ambiente
online: protezione di app per dispositivi mobili,
monitoraggio dei social media e del
cybermercato, incluso il servizio Anti-
Counterfeiting (rilevamento online interamente
personalizzato e rimozione rapida di merci
contraffatte e prodotti del mercato grigio).
Case study: Novagraaf
Novagraaf è uno studio di consulenza
internazionale che opera nell'area marchi e
brevetti e offre assistenza in materia di strategie
e gestione della proprietà intellettuale. Che si
tratti di marchi commerciali, brevetti, nomi di
dominio o disegni, Novagraaf è specializzata
nella protezione e nella gestione globale di
diritti di proprietà intellettuale, inclusa la
rilevazione di abusi e l'adozione di contromisure
efficaci, se e quando ha luogo una violazione.
Novagraaf offre tool IP che consentono di
monitorare le URL in caso di attività sospetta,
inclusa la contraffazione di marchi commerciali.
Case study: Sinfotech
Sinfotech è nata in Italia nel 2012 con
l‘introduzione e la diffusione della tecnologia
NFC, allo scopo di testare e sviluppare nuove
soluzioni di marketing e business.
Sinfotech propone soluzioni innovative basate
sulla comunicazione in prossimità per diversi
settori di mercato, tra cui anticontraffazione,
tracciabilità, marketing, fedeltà. Sinfotech è
inoltre disposta a personalizzare e sviluppare
nuove soluzioni e applicazioni.
Le applicazioni NFC anticontraffazione sono
possibili grazie alle peculiarità dei tag NFC, che
hanno un ID univoco per prevenire la
falsificazione.
Case study: Spronxil
Sproxil utilizza la tecnologia mobile per
combattere la contraffazione e incrementare il
valore del marchio attraverso un'innovativa
protezione del prodotto orientata al cliente e
soluzioni di marketing mirate. La pluripremiata
tecnologia Sproxil Defender™ traina le vendite
e coinvolge i consumatori nel punto vendita
grazie a garanzia del brand, protezione
antifrode e premi fedeltà.
Sproxil Defender™ ha fama di essere la
soluzione più diffusa nel suo genere, impiegata
da molte grosse società di dieci settori per la
protezione di milioni di consumatori di tutto il
mondo.
Case study: Brand Reporter
Brand Reporter è la piattaforma tecnologica di
YPB progettata per autorità governative, brand
e consumatori allo scopo di individuare, gestire,
monitorare e segnalare prodotti contraffatti o
non conformi all'interno della catena di
fornitura o in negozio. Le soluzioni personalizzate
sono applicazioni semplici e di facile utilizzo,
disponibili per tutti gli smartphone più comuni.
Le soluzioni di Brand Reporter includono: codici
QR, scansione di codici a barre, autenticazione
retail online, marketing rivolto al consumatore,
coinvolgimento dei consumatori, raccolta dati,
premi fedeltà e incentivi, autenticazione del
prodotto e servizi di ricerca e tracciamento.
Case study: MarkMonitor
MarkMonitor®, parte di Thomson Reuters, offre tecnologia avanzata e
competenza per la protezione dei fatturati e della reputazione dei
brand più famosi al mondo. MarkMonitor Brand Protection tutela i
ricavi e il nome del marchio contrastando la minaccia dilagante
dell'abuso dei brand online, inclusi la contraffazione, i canali non
autorizzati, l'imitazione del marchio e il furto di traffico web.
Servizio e-commerce
• Ideazione e sviluppo di strategie di protezione del brand online
• Denuncia e neutralizzazione di tentativi di intercettazione di traffico
web, come siti non paganti e cybersquatting
• Salvaguardia della capacità del brand di indirizzare il traffico,
protezione della fama e della fiducia del consumatore
annientando gli abusi di marchi e loghi
• Rilevamento di canali non idonei e attività correlate e relativi
provvedimenti
• Denuncia di potenziali contraffattori e interruzione delle loro attività
illecite.
Case study: IPReye
IPReye offre due servizi essenziali per gli
appassionati di marchi commerciali e brand:
ricerca gratuita di marchi e loghi con la
possibilità di registrarne di nuovi e un sofisticato
tool online per contrastare la contraffazione.
PReye Global Ltd è una società specializzata
gestita da privati che si occupa di aspetti di
tutela dei marchi commerciali a livello globale.
Per segnalare violazioni di marchi commerciali e
prodotti falsi con smartphone, tablet e portatili
occorre scattare una foto dell'articolo sospetto,
aggiungere alcune informazioni chiave sul
target e inviare il tutto alla società. IPReye
penserà al resto: analisi del rapporto,
comunicazione al proprietario del brand,
gestione della violazione del marchio con i
partner legali e aggiornamento costante sui
relativi progressi a chi ha segnalato il caso.
Case study: uFaker
uFaker è una piattaforma web per dispositivi
mobili e social media per l'individuazione, la
segnalazione e la lotta alla contraffazione.
Grazie a uFaker, i proprietari di marchi
commerciali dispongono di un sistema che
consente di monitorare e condividere in tempo
reale eventuali casi di contraffazione con un
team di avvocati, investigatori, licenziatari e
responsabili dell'applicazione della legge.
Gli utenti della app uFaker possono segnalare
una contraffazione scattando una fotografia
del prodotto e ottenendo una preziosa
ricompensa. Il motto dell'azienda è “Trovali,
denunciali e sarai ricompensato!”
Case study: Brand Guard
Brand Guard ha sperimentato una nuova soluzione
anticontraffazione basata su un servizio brevettato
mobile-based di verifica del prodotto. Grazie all'uso
di tecnologie collaudate, l'autenticazione del
prodotto tramite Brand Guard garantisce la massima
protezione da falsificazioni e contraffazioni. Questa
combinazione di evidenti caratteristiche di sicurezza
permette di identificare in modo univoco i prodotti a
marchio e consente ai clienti di verificarne
l'autenticità in modo rapido e affidabile.
Inoltre, Brand Guard offre agli utenti finali la possibilità
di indicare il nome e la sede di retailer che vendono
merci contraffatte. E ancora, il sistema può generare
in modo semiautomatico documenti di legal alert e
postarli in caso di retailer sospetti.
Case study: Authenticateit Pty Ltd.
Authenticateit Pty Ltd è una start up australiana
creata da un team di esperti di proprietà
intellettuale, protezione di marchi commerciali,
retail, telecomunicazione, e-commerce,
logistica e IT. Allarmato dalla sempre maggior
sofisticazione dei falsari nel contesto della
legittima vendita al dettaglio, cui si aggiungono
i crescenti problemi del retail online, il team ha
sviluppato Authenticateit per offrire ai
consumatori e ai brand maggior protezione
contro la minaccia di importazioni illegali e non
autorizzate. Il team ha una vasta esperienza in
territori quali l'Europa orientale, l'America
settentrionale e l'Australasia e ha dedicato
ingenti sforzi alla ricerca finalizzata allo sviluppo
della piattaforma Authenticateit. Il risultato è un
sistema completo e infallibile, facile da usare,
che rappresenta un efficace deterrente per i
falsari di tutto il mondo.
In esclusiva per Intesa Sanpaolo Innovation Center
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