STORIA DEL COSTUME: Anni trenta
• Prof.ssa Maria Signore
STORIA DEL COSTUME: Anni trenta
• L’abbigliamento alla maschietta raggiunge la sua
massima espressione intorno al 1928, ma in
questo periodo ha inizio per le donne una
controrivoluzione che riporta in voga il tipo
femminile “dolce”. La donna rifiuterà gli atteggiamenti troppo spinti che hanno
dato origine alla negazione quasi assoluta della
femminilità.
• Il crollo della borsa di Wall Street investe l’economia mondiale ed ecco che la
donna “crisi” succede alla donna “garconne”
STORIA DEL COSTUME: Anni trenta
WALL STREET CRASH!!!
• Gli influssi suggestivi del cinema impongono la figura irraggiungibile della “star”
come la conturbante Marlene Dietrich o la divina
Greta Garbo
STORIA DEL COSTUME: Anni trenta
• Le case, i modi, la vita dei ceti più abbienti vengono proposti alle masse come
oggetti da sogno. Il grande schermo offre i dettagli del
corpo umano perché la macchina da presa si sposta in modo rapido rispetto ai
tempi proposti dal teatro sui luoghi e sul soggetto così come fanno l’automobile e
l’aeroplano.
STORIA DEL COSTUME: Anni trenta
• La moda diviene sempre più attenta al mercato di massa: il pret-à-porter raggiunge un
alto livello di qualità attraverso i grandi magazzini che
tendono ad offrire gli stessi modelli proposti dalla
“couture”. La differenza consiste nell’uso di stoffe più
economiche come rayon e tessuti sintetici; nell’uso di
dettagli come bottoni , cuciture e orli. L’haute couture reagisce con l’abbassamento
dei prezzi, l’eliminazione degli ornamenti costosi e degli
elementi decorativi.
STORIA DEL COSTUME: Anni trenta
Foto: magazzini Rinascente di Milano 1921
• La moda italiana risente molto del controllo del regime
fascista che cerca di renderla autonoma. Con l’autarchia si cerca di rafforzare l’industria
nazionale per renderla originale e distaccata dalla moda
francese. L’Ente Nazionale della Moda, organo del regime, cerca
di organizzare il settore che risente di forti contraddizioni: l’enfasi verso l’educazione e la preparazione fisica che mostra un modello di donna attiva e
moderna si scontra con la politica demografica del duce
che esalta la donna come madre.
STORIA DEL COSTUME: Anni trenta
• La geometria dei vestiti pur rimanendo snella si addolcisce ,
riacquistando una forma naturale con le curve più
evidenziate . Il punto vita ritorna in posizione naturale segnato da sottili cinture in pelle e stoffa. La gonna aderente ai fianchi, stretta e svasata in fondo, lascia intuire la forma del fondoschiena e si allunga a metà polpaccio. La
parte superiore aderisce bene al corpo, sottolineando il seno, con
le maniche strette e le spalle rese più larghe con imbottiture.
• Il tailleur è molto in voga e Chanel ne rafforza l’uso con uno
stile più aderente e chic.
Abbigliamento femminile
• La stilista Madeleine Vionnet introduce il taglio in “sbieco”
che permette al tessuto di avere una caduta morbida. Per dare una forma svasata
alle gonne introduce i cosiddetti “gheroni”: inserti di stoffa a forma di triangolo inseriti con la punta in alto. L’uso della cerniera lampo e
dei tessuti elastici dà la possibilità di progettare abiti
più pratici.
Abbigliamento femminile
• La stilista lanciò lo slogan “Pantaloni per le donne”
• Foto 1: ritratto della stilista a Londra nel 1930
• Foto 2: “Cappelli a scarpa” di ispirazione surrealista progettati dalla stilista nel 1937
Abbigliamento femminile
Elsa Schiaparelli
• Sul finire del decennio la linea degli abiti diviene più severa e funzionale dovuta
alle carenze di materie prime durante l’imminente
conflitto.
• Gli abiti diventano più sofisticati, la forma della
silhouette è stretta in vita e svasata ai fianchi, con ampie
scollature sul dietro, enfatizzata dall’uso di satin
lucido, seta e voile.
Abbigliamento femminile
• La linea dell’abbigliamento maschile è morbida e comoda. L’abito è realizzato con tessuti leggeri soprattutto per l’estate come lino, seta grezza e tela. I colori sono vistosi con l’uso di
righe verticali, le spalle si mostrano imbottite e ampie, i revers sono ampi e appuntiti. I
pantaloni sono provvisti di pences, sostenuti da cinture e con
chiusure lampo invece di bottoni.
• Ha molto successo il modello americano lanciato dal filone dei “gangster movie” di Hollywood , ispirato alle bande della malavita
organizzata del periodo del Proibizionismo.
Abbigliamento maschile
Bibliografia: G.Marangoni - Evoluzione storica e stilistica della moda - vol.III Ed. SMC
Vincenza Maugeri, Angela Paffumi - Storia della moda e del costume - Ed. Calderini
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