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XXVI Convegno SISP, Università Roma Tre, 13-15 Settembre 2012

Facoltà di Scienze Politiche, Dip. di Studi Internazionali e

Dip. di Istituzioni pubbliche, Economia e Società

Sezione:Elezioni e comportamento di voto

Panel: Scegliere il sindaco: le primarie comunali, il ciclo 2011-2012

Chairs: Luciano Fasano, Università di Milano e Fulvio Venturino, Università di Cagliari

PROSSIMA FERMATA STALINGRADO!

LE ELEZIONI PRIMARIE ED AMMINISTRATIVE DI PARMA

Asia Fiorini (Università di Firenze, [email protected])

Mara Morini (Università di Genova, [email protected])

Abstract

Il contesto politico locale, che ha preceduto l’organizzazione delle primarie di coalizione del centro-

sinistra per la selezione del candidato Sindaco del Comune di Parma, è stato caratterizzato da una

lunga serie di indagini giudiziarie e di scandali politici per concussione, corruzione e abuso

d’ufficio che hanno determinato le dimissioni del sindaco e il commissariamento

dell’amministrazione comunale.

In un quadro di forte destabilizzazione delle istituzioni politiche locali e di diffuso malcontento dei

cittadini nei confronti dell’operato della classe politica parmigiana, l’analisi delle primarie comunali

di Parma consente di descrivere la dinamica intrapartitica che ha caratterizzato una forte

competizione tra i due principali candidati, espressione del medesimo partito (PD), e analizzare gli

effetti sull’offerta politica delle prestazioni del candidato vincente delle primarie alle elezioni

amministrative del 6-7 maggio 2012.

Il paper, avvalendosi di dati di sondaggio, si propone di fornire un quadro sufficentemente esaustivo

della campagna elettorale e il tipo di comunicazione prodotta dai candidati, del profilo socio-

demografico degli elettori che consente di comprendere i diversi livelli di partecipazione e di

strategie della scelta elettorale, del grado di partecipazione e delle strategie di voto (variabili sociali

e politiche) nelle primarie di Parma.

Particolare attenzione sarà dedicata allo studio dei fattori congiunturali, delle tematiche salienti

locali, delle condizioni politiche e sociali entro cui la lista comunale del Movimento Cinque Stelle è

stata capace di intercettare le aspettative dei cittadini e di ribaltare l’esito “scontato” delle elezioni

amministrative 2012.

SISP Standing Group: www.candidateandleaderselection.eu

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1. Il contesto

Il contesto politico locale che ha preceduto l’organizzazione delle primarie di coalizione del centro-

sinistra per la carica di candidato Sindaco del Comune di Parma, è stato caratterizzato da una lunga

serie di indagini giudiziarie e di scandali politici per concussione, corruzione e abuso d’ufficio a

carico di alcuni dirigenti ed esponenti della Giunta del Sindaco Pietro Vignali le cui dimissioni

hanno determinato un periodo di commissariamento dell’amministrazione comunale.

Se, da un lato, il centrodestra, ritenuto il principale responsabile della situazione politico-

amministrativa, poiché ha sempre sostenuto le scelte di Vignali, risulta fortemente indebolito sul

piano politico e nella percezione dell’elettorato, dall’altro il centrosinistra, ed in particolare il

Partito Democratico (PD) di Parma, deve affrontare divisioni interne tra coloro (i circoli) che

sostengono la candidatura del capogruppo comunale uscente, l’avvocato Giorgio Pagliari e i

sostenitori, anche a livello della dirigenza nazionale, della candidatura unica alle primarie di

Vincenzo Bernazzoli, attuale Presidente della Provincia, reputato il candidato con maggiori

possibilità di vittoria alle amministrative da un sondaggio commissionato dal partito.

Questa conflittualità intrapartitica ha determinato un ritardo, rispetto ad altre realtà locali, nella

scelta di ricorrere all’uso delle primarie di coalizione: l’apparato organizzativo è stato avviato

solamente verso la fine di novembre, con la stesura del regolamento per la presentazione delle

candidature e l’annuncio ufficiale della data della consultazione prevista il 29 gennaio 2012.

Primarie: regole, candidature e campagna elettorale

Il Comitato Organizzatore delle primarie è composto da due rappresentanti del partito, da un

rappresentante di ogni candidato ed è presieduto da un Presidente. In caso di assenza di uno o più

scrutatori, il Presidente procede alla loro surrogazione con uno o più elettori presenti. Oltre a ciò

designa tra gli scrutatori un vice-presidente, che ha il compito di nominare una persona di sua

fiducia come segretario per provvedere alla stesura del verbale.

Possono partecipare alle primarie in qualità di elettori i cittadini che abbiano piena titolarità del

diritto attivo di voto per le elezioni Comunali di Parma, presentando un documento d’identità e la

tessera elettorale; inoltre devono sottoscrivere la “Base programmatica e dei valori del

centrosinistra di Parma” e devolvere 2,00 euro per la copertura delle spese organizzative.

Hanno diritto di voto alle Primarie anche i cittadini UE, tutti i cittadini immigrati e i giovani che

hanno già compiuto il sedicesimo anno di età, gli studenti fuori sede che s’iscrivono, muniti di

tessera elettorale, nell’apposito elenco1. L’elettore deve esprimere il proprio voto tracciando, con la

matita, sulla scheda elettorale, un segno nella casella posta accanto al nominativo prescelto o sul

nome del candidato e in seguito deporre la scheda nell’apposita urna.

Possono essere candidati alle Primarie i cittadini in possesso dei requisiti di legge che li rendano

eleggibili a tale carica e che dichiarino di essere elettori del centrosinistra. Non possono candidarsi

coloro che siano iscritti a partiti politici che non abbiano sottoscritto il Regolamento delle Primarie

o svolgono attività a sostegno del centrodestra.

Le candidature alle primarie devono essere sottoscritte da almeno mille firme di elettori residenti

nel Comune di Parma e ogni sottoscrittore non può sottoscrivere più di una candidatura.

L’accettazione di quest’ultima e le sottoscrizioni devono essere consegnate al Comitato

Organizzatore, pena l’annullamento della candidatura.

Dopo le votazioni, il seggio procede al riscontro delle schede vidimate e non votate con le firme

degli elettori che hanno votato. In seguito il Presidente deve dare inizio allo scrutinio, alla fine del

quale verifica se la somma dei voti validi più le schede bianche e nulle corrisponda al totale dei

votanti. I risultati finali sono poi trasmessi al Comitato Organizzativo ed eventuali reclami e

1 I giovani e gli immigrati devono esibire soltanto un documento d’identità.

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contestazioni devono essere presentati da parte dei candidati o dei loro rappresentanti entro

ventiquattro ore dalla proclamazione del risultato.

Definite le regole della competizione elettorale si è proceduto alla presentazione delle seguenti

candidature per le quali sono state necessarie almeno 1000 firme di sostegno: Vincenzo Bernazzoli

(PD), Nicola Dall’Olio (PD), Simone Rossi (indipendente), Giuseppe La Pietra (SEL), Gianpaolo

Cantoni (PSI).

Entrambi i candidati del PD sottolineano l’importanza nel loro programma elettorale della

trasparenza dei conti della pubblica amministrazione e del risanamento economico-finanziario del

Comune. Ritengono importante favorire forme di partecipazione più inclusiva dei cittadini nella

politica e intendono valorizzare le eccellenze di Parma, risaltando il patrimonio culturale locale,

integrando le competenze dell’Università e dei centri di ricerca con le esigenze della città e

investendo nella internazionalizzazione della città, soprattutto nel settore agroalimentare. Entrambi,

inoltre, intendono investire nella difesa e tutela dell’ambiente, ponendo limiti al consumo del suolo

e, soprattutto, alla costruzione edilizia, incentivando la raccolta differenziata, la riduzione di sprechi

e l’inquinamento.

Bernazzoli punta a migliorare i livelli di raccolta differenziata e ritiene che il termovalorizzatore,

una delle questioni tematiche più rilevanti della campagna elettorale delle primarie2 e, in seguito

anche di quella amministrativa, debba bruciare solo rifiuti non riciclabili e del territorio, mentre

Dall’Olio propone un più elevato utilizzo delle energie alternative. Entrambi poi rilevano

l’importanza di migliorare il trasporto pubblico: il primo rendendo più efficiente la rete filoviaria e

il secondo invitando i cittadini a utilizzare maggiormente la bicicletta con il progetto di costruire

una rete più vasta di piste ciclabili. Dall’Olio propone una maggiore tutela delle fasce più deboli e

far diventare Parma una città interculturale aperta all’Europa e al mondo. Bernazzoli è volto a

ridurre l’insediamento di nuovi centri commerciali per valorizzare i negozi di vicinato e rivitalizzare

i quartieri.

Per quanto riguarda gli altri candidati Simone Rossi è l’unico candidato indipendente e il suo

programma verte molto sulla raccolta differenziata, l’abolizione del termovalorizzatore, riduzione

dell’inquinamento e, di conseguenza, un miglioramento dei trasporti pubblici, riqualificazioni degli

edifici esistenti per ridurre quindi le continue attività di costruzione. Prevede anche notevoli

agevolazioni fiscali per i cittadini, in particolar modo per le fasce più deboli.

Il programma di Giuseppe La Pietra, il candidato di Sinistra Ecologica e Libertà ed ex referente

cittadino di "Libera", s’impronta in particolar modo sull’etica, i diritti e il bene comune, mettendo in

luce l’importanza della trasparenza dell’amministrazione pubblica e della partecipazione da parte

dei cittadini, della raccolta differenziata e del risanamento dei debiti del Comune di Parma.

Infine, Gianpaolo Cantoni, il candidato sostenuto dal Partito Socialista, intende risanare il debito

pubblico e investire nel ruolo dell’Università di Parma, mentre sulla questione del

termovalorizzatore egli ritiene che possa essere utile, purché non arrechi danni alla salute e al

risparmio economico per i cittadini.

Anche la comunicazione è un punto importante delle campagne elettorali e negli ultimi anni si è

visto un sempre maggior utilizzo della rete e dei social network da parte dei candidati. Parma non

rimane esclusa da questo fenomeno. Se Simone Rossi è il primo a improntare una campagna online,

gli altri candidati lo seguono successivamente. Rossi comunque rimane il principale utilizzatore

della rete e il primo in ordine temporale ad aprire questi canali comunicativi. Sfrutta Facebook con

due profili, dove supera le 10.000 amicizie, ed utilizza anche un blog sulla piattaforma wordpress

per parlare al suo elettorato. Il secondo per attivismo sulla rete è certamente Dall’Olio, che punta ad

un elettorato giovane, e oltre a Facebook (dove si trova il suo profilo e due gruppi) utilizza anche

Twitter: al momento peraltro è sempre molto presente online per raccontare il suo operato come

capogruppo in consiglio comunale. Dall’Olio utilizza anche un sito internet, così come Bernazzoli,

2 Contro la costruzione del termovalorizzatore in località Ugozzolo, vicino ad uno stabilimento Barilla (food valley), si è

costituto un comitato di Gestione corretta dei rifiuti (Gcr), principale interlocutore del candidato indipendente Rossi e

nella campagna elettorale amministrativa del candidato sindaco Pizzarotti.

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il terzo per utilizzo della rete. In secondo piano, da questo punto di vista, restano invece i candidati

Cantoni e La Pietra.

Passiamo ora ad analizzare le fonti d’informazione utilizzate dagli elettori, per vedere quali sono

state quelle più efficaci secondo i dati della rilevazione.

Tab. 1.1 Fonti d’informazione

Fonte d’informazione N° %

Giornali 637 39,6

Internet 433 26,9

Amici e colleghi 363 22,6

Tv e radio 324 20,1

Candidato e comitato 311 19,3

Partiti o movimenti 267 16,6

Familiari 193 12,0

Manifesti e volantini 118 7,3

Associazioni culturali 61 3,8

Sindacato o associazioni 35 2,2

Totale 2742 170,53

Come possiamo vedere l’interesse dimostrato dai candidati per l’utilizzo della rete trova riscontro

nei nostri dati, dove Internet è secondo per utilizzo solo ai giornali, principale fonte d’informazione

con il 39,6%. Seguono amici e colleghi con il 22,6%, tv e radio con il 20,1% e comitati e partiti

entrambi sopra il 15%.

Percentuali nettamente inferiori sono rappresentate da manifesti e volantini, associazioni culturali e

sindacati, ultimi come fonte d’informazione degli elettori con il 2,2%.

2. I dati: modalità di raccolta e affidabilità

Notoriamente l’elettorato delle primarie di centrosinistra è variegato ed ampio, aperto a tutta la

cittadinanza che si riconosce in un orientamento politico specifico, ma che non è delimitato ai soli

iscritti ai partiti che compongono la coalizione che si presenterà successivamente alle elezioni

amministrative (Cuturi et alt., 2006).

Sulla base di questa premessa e in assenza di un archivio elettorale delle primarie di Parma che si

erano già svolte nel 2007 per la selezione del candidato Sindaco, l’analisi, fornita in questa sede,

costituisce un primo tentativo, in questa città, di raccogliere dati originali attraverso un sondaggio

realizzato da 56 intervistatori, addestrati e dislocati nei 21 seggi (tabella 2.1), che, lo scorso 29

gennaio, hanno somministrato un questionario di 19 domande ad un cd. campione di convenienza,

non essendoci i presupposti scientifici e metodologici per costruire un metodo di campionamento

tradizionale.

Questo approccio presenta notevoli difficoltà nella rappresentanza dell’universo elettorale delle

primarie, perché si basa sostanzialmente sulla volontà del rispondente di accettare l’intervista e,

come tale, possono esserci sovra o sottorappresentazioni del profilo sociologico dell’elettore.

3 La percentuale totale è superiore al 100% essendo il quesito sulle fonti d’informazione a risposta multipla. Ogni

elettore intervistato poteva indicare fino ad un massimo di 3 mezzi utilizzati per informarsi.

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Tab. 2.1 Interviste realizzate e partecipazione per seggio

Dati exit poll Dati reali Differenza

Numero Seggio N % N %

1 Piazza Garibaldi 102 6,9 497 5,9 +1

2 Via Saffi 93 6,3 309 3,7 +2,6

3 Via Costituente 119 8,1 322 3,8 +5,7

4 P.le Barbieri 102 6,9 325 3,8 +3,1

5 Arci Argonne 149 10,1 788 9,4 +0,7

6 Arci Filippelli 44 2,9 177 2,1 +0,8

7 Viale Piacenza 80 5,4 359 4,3 +1,1

8 Arci Di Vittorio 52 3,5 333 3,9 -0,4

9 Arci Baganzola 65 4,4 349 4,1 +0,3

10 Via S. Leonardo 43 2,9 327 3,9 -1

11 Via Cuneo 90 6,1 439 5,2 +0,9

12 Arci Inzani 36 2,4 220 2,6 -0,2

13 Via Ugoleto 71 4,8 493 5,9 -1,1

14 Via Sidoli 63 4,2 576 6,9 -2,7

15 Strada Quarta 37 2,5 411 4,9 -2,4

16 San Prospero 17 1,2 133 1,5 -0,3

17 Bizzozero 59 4 832 9,9 +5,9

18 Castelletto 73 4,9 313 3,7 +1,2

19 Largo 8 marzo 41 2,7 342 4 -1,3

20 Via Montanara 39 2,6 395 4,7 -2,1

21 Corcagnano 94 6,3 385 4,6 +1,7

N 1469 100 8343 100 -

Come dimostra la tabella 2.1 vi sono stati seggi (2, 3,4,17) in cui si è verificato uno scostamento in

eccesso, piuttosto significativo, del livello di partecipazione registrato durante l’elaborazione

dell’exit poll al pari di alcuni seggi (14,15, 20) dove vi è stata una differenza in difetto del numero

di persone che hanno partecipato alle primarie su un totale di 8343 votanti.

Tab. 2.2 Exit poll e risultati reali

Candidato Risultati exit poll Risultati reali Differenza

N % N %

Nicola Dall’Olio 601 41 3004 36,2 +4,8

Simone Rossi 137 9,3 725 8,8 +0,5

Giuseppe La Pietra 64 4,3 358 4,3 -

Vincenzo Bernazzoli 635 43,1 4015 48,4 -5,3

Cantoni 35 2,3 187 2,3 -

N 1472 100 8289 100 -

Questa discrepanza si è tradotta anche nell’esito dell’exit poll (tabella 2.2) con 4,8 punti percentuali

in più assegnati al candidato Dall’Olio e -5,3 a Bernazzoli, nonostante gli intervistati costituiscano il

17.7% dei votanti, un dato generalmente e statisticamente affidabile. In effetti, l’exit poll ha previsto

con successo l’ordine dei candidati, ma, come vedremo nei paragrafi successivi, il profilo

sociologico degli elettori ha significativamente contribuito ad alterare la risposta all’ultima

domanda del questionario in cui si richiedeva di riproporre il voto appena espresso nell’urna.

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Rispetto alle elezioni amministrative del 2007 alle quali hanno partecipato 16 liste partitiche e 10

candidati Sindaco, le elezioni amministrative dello scorso maggio sono state caratterizzate da un

aumento della frammentazione partitica (20 liste), dovuta essenzialmente alla implosione del

centrodestra che si presenta diviso e con diversi candidati Sindaco, e la presenza della lista del

Movimento Cinque Stelle che catalizzerà i voti di protesta e di insoddisfazione della gestione

amministrativa-partitica nella città di Parma.

La coalizione a sostegno del candidato Ubaldi è composta da tre liste di cui l’Udc prende il 5,97%

di voti, il candidato di centrodestra Ghiretti si presenta con una lista autonoma che prende l’8,55%,

così come la lista della Lega Nord che si ferma al 2,97% e il Pdl (4,71%) con un lista civica che

sostiene il candidato Buzzi

Il caso parmigiano si contraddistingue sostanzialmente per tre motivi dall’andamento del ciclo

elettorale di queste elezioni amministrative: 1) la negativa performance elettorale del vincitore delle

primarie del centrosinistra, Vincenzo Bernazzoli, che non riesce a superare il primo turno (39,20%)

e verrà sconfitto al secondo4; 2) l’affermazione del candidato Sindaco, Federico Pizzarotti, del

MoV5Stelle che riesce ad affermarsi con il 19.9% al primo turno e vincere con oltre il 60% dei

consensi al secondo5; il livello di partecipazione elettorale che, seppur con l’aumento

dell’astensionismo (40% circa) rispetto alle tornate elettorali precedenti, non raggiunge le elevate

percentuali registrate in altre città come, ad esempio, a Genova (oltre il 61%).

La partecipazione elettorale si è, infatti, attestata al primo turno al 64,5%, ossia circa 10 punti

percentuali in meno rispetto alle amministrative del 2007, mentre al secondo turno hanno votato il

61,2% degli aventi diritto6, circa 6 punti percentuali in meno rispetto al 2007.

3. La partecipazione

In questo paragrafo l’oggetto della ricerca sarà l’analisi dei partecipanti alle primarie di Parma

utilizzando variabili sociografiche e politiche.

Come variabili sociografiche saranno considerate l’età, il genere, l’istruzione, la professione e la

religiosità, misurata come frequenza alla messa. Nel secondo sottoparagrafo si guarderà invece alle

variabili politiche quali l’interesse per la politica, l’autocollocazione degli elettori sull’asse sinistra-

destra e infine l’eventuale iscrizione al partito.

Questi dati ci permetteranno di capire che tipo di elettorato ha partecipato alle primarie comunali di

Parma del centrosinistra.

Le variabili sociografiche

La prima variabile da analizzare è la partecipazione per genere. Come spesso accade il dato va a

favore degli uomini, che partecipano maggiormente a queste primarie raggiungendo il 54,7% degli

elettori, mentre le donne si fermano al 45,3%.

Procedendo nell’analisi si osserva nella figura 3.1 la partecipazione divisa per fasce d’età. Non

stupisce la tendenza che vede una partecipazione più alta nella fascia maggiore che comprende il

24,6% degli elettori, in linea con i dati raccolti in occasione di molte altre primarie sia comunali che

nazionali. Grazie agli studi fatti sappiamo ormai che solitamente l’elettore delle primarie è persona

di età mediamente avanzata, con un buon livello culturale e un elevato interesse per la politica

(Pasquino e Venturino, 2009).

4 Al primo turno Bernazzoli prende 34.433 voti (33.837 voti al secondo), la sua coalizione, composta da sette liste,

ottiene 30.013 voti con il Pd al 25,15% e un indice di personalizzazione pari a 0,14 punti percentuali. Per il calcolo

dell’indice cfr. Baldini e Legnante (2000, 210-211). 5 Al primo turno Pizzarotti prende 17.103 preferenze, mentre la sua lista 13.817 con un indice di 0,23 punti percentuali.

6 A livello nazionale nel secondo turno del 21 maggio 2012 hanno votato il 51,38% degli elettori.

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Fig. 3.1 Partecipazione per genere

In questo caso però possiamo osservare come l’ andamento decrescente non sia costante, in quanto

la classe 45-54 anni risulta più numerosa della fascia immediatamente superiore. In ogni caso gli

elettori sopra i 45 anni rappresentano il 68,9% degli elettori, costituendo una maggioranza

significativa. Segue la classe 35-44 con il 15,8% dei partecipanti. Piuttosto bassa infine, di

conseguenza, la partecipazione giovanile, con l’8% rappresentato dagli elettori tra i 25 e i 34 anni e

il 7,4% da quelli tra i 16 e i 24.

Fig. 3.2 Partecipazione per fasce d’età

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Altro dato interessante riguarda la partecipazione in base al titolo di studio. Come è noto gli elettori

delle primarie italiane sono solitamente persone con un alto livello di formazione e il caso di Parma

non fa eccezione (Seddone e Valbruzzi, 2012).

Fig. 3.3 Partecipazione per titolo di studio

In figura 3.3 possiamo vedere che il 37,3% dei partecipanti possiede una laurea e il 36,4% un

diploma di scuola superiore. Nettamente inferiore la partecipazione per coloro che hanno la licenza

media – 16,8% - o la licenza elementare -9,5% . Questo dato, come dicevamo, non stupisce, in

quanto conferma come gli individui con un istruzione superiore siano più interessati alla politica,

più informati e più disponibili a dedicarvi del tempo, incluso quello necessario per recarsi al seggio

anche per elezioni “private” quali sono le primarie italiane (Fiorini e Venturino, 2012).

La tabella 3.4 mostra la divisione degli elettori in base alla propria posizione professionale.

La categoria maggiormente rappresentata è costituita dai pensionati con il 29,9% e questo è in linea

con l’età piuttosto elevata dei votanti osservata nella figura 3.2, dove si metteva in luce il 24,6%

rappresentato dagli ultra sessantacinquenni.

Seguono gli impiegati con il 22,6%. Tutte le altre categorie restano sotto il 10% di

rappresentazione, con in testa i liberi professionisti e gli studenti. Poco partecipative le categorie

degli operai con il 5,8% e dei disoccupati e lavoratori precari che insieme raggiungono il 2,6%:

questi settori restano accomunati dal poco interesse per le primarie comunali, visto che il dato di

Parma è anche in questo caso in linea con altri studi di elezioni di stessa categoria (Seddone 2011).

Questi numeri indicano perciò una difficoltà da parte dei partiti di centrosinistra nel raggiungere e

coinvolgere categorie più svantaggiate della società, a scapito della tendenza storica che vedeva in

queste categorie un loro tradizionale bacino d’utenza.

Come ultima variabile sociografica analizziamo adesso la religiosità dei votanti, misurata in termini

di frequenza alla messa. Questo tipo di dato risulta utile per capire se la religiosità influenza il

comportamento elettorale.

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Tab. 3.4 Posizione professionale dei partecipanti

Professione N° %

Pensionato 490 29,9

Impiegato 370 22,6

Libero professionista 129 7,9

Studente 114 7,0

Dirigente, magistrate,

docente universitario

104 6,3

Insegnante 103 6,3

Operaio 95 5,8

Lavoratore autonomo 84 5,1

Casalinga 50 3,0

Imprenditore 31 1,9

Disoccupato 23 1,4

Lavoratore precario 19 1,2

Sindacalista/Politico 5 0,3

Altro 23 1,4

Totale 1640 100

Inoltre è una variabile interessante da studiare in quanto nel PD hanno confluito due tradizioni

politiche italiane, una delle quali costituita dai cattolici della ex Margherita.

In figura 3.5 vediamo che il 47,7% dei partecipanti non va mai alla messa e il 20% solo 2/3 volta

l’anno, presumibilmente nelle occasioni più importanti quali la Pasqua e il Natale. Gli elettori

considerabili praticanti raggiungono il 29,7% e sono coloro che vanno a messa almeno una volta al

mese; di questi il 15,4% si reca in chiesa ogni domenica.

Fig. 3.5 Frequenza alla messa dei partecipanti

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Le variabili politiche

Passiamo ora alle variabili politiche per completare il quadro riguardante i partecipanti. In questa

sezione ci serviremo di tre variabili: l’interesse per la politica, l’autocollocazione sull’asse sinistra-

destra e l’iscrizione a un partito.

In figura 3.6 vediamo l’interesse per la politica dichiarato dai partecipanti su una scala da 1 a 10 e

ricodificato su quattro livelli: per nulla, poco, abbastanza, molto.

Come già ipotizzavamo precedentemente anche alle primarie di Parma gli elettori risultano

principalmente composti da persone interessate alla politica, con il 56,5% che si dichiara

“abbastanza” interessato e il 26,4% che lo è molto. Sommando i due dati si raggiunge la notevole

percentuale dell’ 82,9.

Fig. 3.6 Interesse per la politica

Nettamente inferiore il dato che riguarda coloro che sono poco interessati, il 14,7% e coloro che non

lo sono affatto, solo il 2,4%. Questi dati, come dicevamo, non devono stupire. Le elezioni primarie,

con le loro particolarità, richiamano solitamente un pubblico informato e partecipe a livello politico.

Studi effettuati hanno anche dimostrato che c’è una sorta di “fidelizzazione”: chi vota alle primarie

una volta tende poi a partecipare anche alle successive, siano esse nazionali o locali, proprio in

quanto persona interessata a partecipare a momenti decisionali importanti aperti anche a un

pubblico di non iscritti.

La seconda variabile politica che consideriamo è l’autocollocazione degli elettori sull’asse sinistra-

destra. Questa variabile serve sia a vedere se l’elettorato di riferimento si colloca più verso sinistra o

verso il centro, sia a individuare la presenza dei cosiddetti cross voters, ovvero gli elettori dello

schieramento avversario che partecipano alle primarie. Inoltre spesso si sostiene che i candidati

selezionati con elezioni primarie sarebbero poco competitivi in quanto scelti da un elettorato troppo

estremista (Pasquino e Venturino 2010).

Si è perciò chiesto agli elettori di collocarsi su una scala da 1 (estrema sinistra) a 10 (estrema

destra): le risposte sono poi state ricodificate su cinque livelli mostrati in figura 3.7.

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Come si può osservare la netta maggioranza degli elettori si colloca a sinistra, raggiungendo il

51,9% dei partecipanti. Alta la percentuale anche di coloro che si considerano di centrosinistra, il

38,8%, che sommati ai precedenti porta l’area al 90,7%.

Pochi coloro che si considerano di centro, l’8,1% e nettamente minoritari gli elettori di centrodestra

e destra che sommati formano l’1,2% dei partecipanti.

Fig. 3.7 Autocollocazione dei partecipanti sull’asse sinistra-destra

Infine come ultima variabile studiamo l’iscrizione ai partiti.

Le primarie italiane sono infatti “aperte” a tutti e consistente risulta ogni volta la partecipazione dei

simpatizzanti che non possiedono nessuna tessera di partito.

Misurare la partecipazione degli iscritti ai partiti è perciò senz’altro interessante: questo serve a

capire la capacità sia di mobilitare i propri iscritti, sia di coinvolgere i semplici simpatizzanti.

Come si può vedere in figura 3.8 la stragrande maggioranza dei votanti – 78,4% - dichiara di non

essere iscritto a nessun partito. Seguono gli iscritti al PD con il 17,8%, mentre si attestano su una

percentuale estremamente minoritaria gli iscritti a SEL – solo lo 0,5% degli elettori – o ad altri

partiti di centrosinistra – 1,6 %.

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Fig. 3.8 Iscrizione a un partito

Pochissimi coloro che sono iscritti a un partito di centrodestra, con una percentuale dello 0,1 o che

sono iscritti a un partito ma non dichiarano quale, l’1,7%.

4. Il voto

Non trattandosi di primarie chiuse ai soli esponenti di partito, le primarie comunali tendono spesso a

riprodurre in larga parte le particolarità dell’elettorato generale. In alcuni casi, tuttavia, emergono

delle specificità significative riguardo al profilo degli elettori delle primarie che possono contribuire

a spiegarne le scelte di voto. Diviene così importante indagare le caratteristiche socio-demografiche

e politiche dei votanti alle primarie parmigiane in base ai dati raccolti attraverso l’exit poll, al fine di

poter individuare le relazioni tra i profili dei votanti ed il voto espresso. In questo caso, prenderemo

in esame sei variabili esplicative del comportamento degli elettori: l’età; la collocazione del Partito

Democratico e l’autocollocazione sull’asse sinistra-destra; il livello di fedeltà elettorale; l’eventuale

iscrizione ad uno dei partiti della coalizione.

Infine, analizzeremo anche il rapporto degli intervistati con lo strumento delle primarie,

suddividendo il campione in veterani, discontinui e matricole.

4.1 Fasce d’età e scelta di voto

Volendo dunque effettuare una ricostruzione del profilo socio-demografico dei partecipanti alle

primarie, la prima variabile da prendere in considerazione è quella dell’età. A questo riguardo è da

notare che, dall’analisi dei dati di sondaggio raccolti lo scorso gennaio, emergono delle differenze

notevoli nelle scelte di voto delle diverse fasce di età e ciò è particolarmente significativo se si tiene

conto del fatto che quasi la metà dei votanti alle primarie parmensi ha più di 55 anni (46%

dell’intero elettorato). Anche se questo dato si colloca nella tendenza generale delle primarie

comunali italiane, secondo la quale queste consultazioni coinvolgono prevalentemente un elettorato

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adulto, il caso di Parma rappresentaun esempio piuttosto estremo, visto che, ad esempio, la

percentuale di over 55 alle scorse primarie di Genova e di Bologna 2009 è stata del 32,4.

Se guardiamo alla distribuzione delle diverse classi d’età tra i candidati, possiamo notare che dai

dati riportati nella tabella 4.1 si evince che i votanti più giovani hanno sostenuto in massa il

movimentista Dall’Olio, e in misura molto minore l’indipendente Rossi e i due candidati di SEL e

dei socialisti.

Tab 4.1 Classi d’età e voto per i singoli candidati.

16 - 24 25 - 34 35 - 44 45 - 54 56 - 65 65+

N % N % N % N % N % N %

DALL'OLIO 59 52,2 52 43,7 120 53,1 169 50,1 120 38,6 77 22,1

ROSSI 13 11,5 17 14,3 34 15,0 29 8,6 30 9,6 13 3,7

LA PIETRA 7 6,2 9 7,6 7 3,1 17 5,0 20 6,4 6 1,7

BERNAZZOLI 33 29,2 36 30,3 62 27,4 114 33,8 130 41,8 244 70,1

CANTONI 1 0,9 5 4,2 3 1,3 8 2,4 11 3,5 8 2,3

Totale 113 100 119 100 226 100 337 100 311 100 348 100

E’ da notare infatti che più della metà degli under 24 e dei 35-44enni hanno votato per Dall’Olio.

La capacità di attrarre il voto giovanile di quest’ultimo, che, classe 1960, è con Rossi tra i più

giovani dei cinque candidati, emerge chiaramente dalla tabella 4.1. Il secondo classificato, infatti,

pur avendo ottenuto solo il 36,2% dei voti complessivi, è stato in grado di essere il candidato tanto

dei giovani (under 24) che dei trenta-quarantenni, che lo hanno scelto in misura decisamente

superiore non solo al presidente della provincia Bernazzoli, ma anche al giovane outsider Rossi,

distaccato con quasi 40 punti percentuali in meno in queste due categorie.

La Pietra e Cantoni, candidati relativamente poco noti nella scena politica locale, hanno raccolto tra

l’1 e il 7% dei consensi nelle varia classi d’età. Inoltre, se la fascia degli ultra sessantacinquenni è

quella nella quale il livello di sottorappresentazione dei votanti di Dall’Olio è più elevato, insieme

alla classe d’età che va dai 56 ai 65 anni, con una quota di solo 22% dei consensi, la situazione si

ribalta completamente per quanto riguarda il vincitore delle primarie. Il vincitore Bernazzoli,

favourite son delle primarie di Parma e volto noto dell’establishment del PD locale nonchè

presidente uscente della Provincia, può contare, infatti, su un elettorato piuttosto anziano.

Ben il 70% degli ultra sessantacinquenni ha votato per Bernazzoli, dimostrandosi capace di

conquistare principalmente il sostegno dei pensionati, e attraendo circa il 30% dei consensi (se non

meno) delle tre fasce d’età al di sotto dei 44 anni. Pur avendo ottenuto il 48% dei voti aggregati, è

da notare come l’unica classe d’età nella quale Bernazzoli abbia goduto di una certa sovra-

rappresentazione sia stata appunto quella dei più anziani.

E’ chiaro dunque che dai dati emerge un movimento di abbandono da parte dei giovani dei

gerontocrati della classe politica locale e dei candidati simbolo dell’establishment di partito.

Ciononostante, poichè Bernazzoli è risultato vincitore della consultazione, anche se con meno del

50% dei voti espressi, non si può parlare in questo caso di un effetto di cambiamento politico

catalizzato dagli elettori più giovani.

4.2 La collocazione del Partito Democratico e l’autocollocazione degli elettori

L’analisi della relazione tra la percezione della posizione ideologica del Partito Democratico

sull’asse destra-sinistra e la scelta di voto rappresenta un elemento importante per comprendere

meglio i risultati delle primarie parmigiane. In generale, si può supporre che i votanti delle primarie

posizionino il PD lungo lo spazio destra-sinistra coerentemente con lo spirito della coalizione che

ha promosso l’appuntamento elettorale. La maggioranza dei partecipanti dichiarano, infatti, di

percepire il PD di sinistra (19%) e di centro-sinistra (60%).

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Se questo non sorprende, è da notare che il 19% degli intervistati dichiara comunque di ritenere il

PD attestato su posizioni di centro e il 2% di centro-destra (e lo 0,4% di destra). Inoltre, se si tiene

conto del fatto che a Parma si sono svolte primarie di coalizione, alle quali hanno partecipato altri

partiti oltre al PD (IDV, SEL, Socialisti), appare rilevante analizzare come la collocazione percepita

influenzi soprattutto scelte di voto dei simpatizzanti del medesimo partito. Ci concentriamo dunque

sul comportamento di voto di coloro che alle elezioni politiche del 2008 hanno votato per il Partito

Democratico (che sono peraltro il 78% del totale degli intervistati).

La Tabella 4.2 mostra appunto il legame tra la scelta di voto e la collocazione ideologica del PD

come percepita dai soli elettori democratici.

Tab 4.2. Scelta di voto per collocazione del PD sull’asse sinistra-destra (solo elettori del PD).

Sinistra Centrosinistra Centro Centrodestra

N % N % N % N %

DALL'OLIO 59 23,6 314 45,5 63 42,6 7 53,8

ROSSI 10 4,0 31 4,5 17 11,5 3 23,1

LA PIETRA 7 2,8 13 1,9 8 5,4 0 0

BERNAZZOLI 170 68,0 321 46,5 58 39,2 3 23,1

CANTONI 4 1,6 11 1,6 2 1,4 0 0

Totale 250 100 690 100 148 100 13 100

Il dato più rilevante che emerge a una prima lettura della Tabella 4.2 è che ben il 68% dei

simpatizzanti democratici che collocano il PD a sinistra hanno scelto il presidente della provincia.

Invece, quasi il 43% di coloro che posizionano il PD al centro e il 53,8% di coloro che, addirittura,

collocano il PD su posizioni di centro-destra, hanno votato Dall’Olio.

Se guardiamo dunque all’autocollocazione sull’asse sinistra-destra degli elettori del PD che hanno

partecipato alle primarie, possiamo vedere che il 39,2% dei partecipanti democratici autocollocatisi

al centro hanno optato per Bernazzoli e il 42,6% per Dall’Olio. Invece, il dato relativo alla

percezione della collocazione ideologica del PD e il voto a Dall’Olio descrive una situazione in cui i

simpatizzanti che percepiscono il PD come “troppo moderato” o comunque come un partito

centrista, hanno optato in massa per il candidato outsider, per il volto nuovo proveniente

dall’ambiente movimentista e ambientalista.

Quindi, tra i simpatizzanti democratici, chi si autocolloca a sinistra, centro-sinistra e, in misura

lievemente inferiore, di centro sostiene Bernazzoli, invece chi percepisce il PD come un partito di

centro tende a sostenere Dall’Olio che raccoglie solamente il 23,6% di consenso degli elettori che si

collocano alla sinistra dello spazio politico. Da notare anche il fatto che i simpatizzanti che

collocano il PD su posizioni più tradizionali di centrosinistra sono, infatti, divisi più o meno

equamente tra Dall’Olio e Bernazzoli.

Inoltre, guardando il dato con maggiore attenzione ci si rende conto che i rapporti di forza tra la

sinistra e il centro-sinistra non sono forse quelli attesi. Le primarie vengono spesso promosse e

organizzate dal PD, partito non sempre collocabile del tutto a sinistra dello spazio politico.

Ci si potrebbe attendere inoltre che, proprio per la natura delle primarie (aperte) e per la scelta di un

candidato sindaco, i cittadini esprimano posizioni politiche più moderate. Invece, data

probabilmente la particolarità del panorama politico di Parma e della cultura politica locale, sul

totale degli intervistati l’auto-collocazione a sinistra (52 %) è decisamente superiore rispetto al

centro-sinistra (39%).

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Tab 4.3 Scelta di voto per autocollocazione sull’asse sinistra-destra.

Sinistra Centrosinistra Centro Centrodestra Destra

N % N % N % N % N %

DALL'OLIO 277 36,0 265 47,1 52 45,2 6 50,0 2 28,6

ROSSI 65 8,5 47 8,3 14 12,2 4 33,3 2 28,6

LA PIETRA 58 7,5 7 1,2 1 0,9 0 0 0 0

BERNAZZO

LI

357 46,4 228 40,5 46 40,0 0 0 3 42,9

CANTONI 12 1,6 16 2,8 2 1,7 2 16,7 0 0

Totale 769 100 563 100 115 100 12 100 7 100

La Tabella 4.3 mostra il legame tra autocollocazione e scelta di voto per l’intero campione ( e non

solo per i simpatizzanti PD). E’ da notare dunque che la maggioranza relativa di chi si colloca a

sinistra abbia preferito Bernazzoli, mentre una percentuale preponderante di coloro che si

considerano di centrosinistra e di orientamento più moderato abbia scelto Dall’Olio.

4.3 Fedeltà elettorale e iscrizione

Per meglio analizzare il legame tra le scelte di voto dei partecipanti alle primarie parmigiane e il

loro rapporto al partito che le ha promosse, il PD, ci concentriamo in questa sede sull’esplorazione

dei dati relativi all’iscrizione ad un partito e al candidato votato.

I dati in questione sono riportati nella Tabella 4.4, dove però ci limitiamo a proporre quattro

categorie di iscrizione: la non iscrizione; l’iscrizione al PD; l’iscrizione a SEL; l’iscrizione ad altri

partiti. Innanzitutto, va sottolineato come tra gli iscritti al PD solamente il 60,9% abbia sostenuto il

candidato ufficiale, mostrando l’esistenza di una quota significativa di militanti democratici

eccentrici rispetto alla posizione ufficiale del loro partito. Tra i militanti democratici è, infatti,

ricompreso anche quel 34% di partecipanti che ha votato per il candidato outsider e maggiormente

identificabile con il profilo di homus novus della politica locale, Dall’Olio.

Un terzo dei militanti del PD dunque, non solo ha scelto di sostenere un candidato diverso da quello

ufficiale, ma ha optato nella pratica per un personaggio politicamente quasi sconosciuto rispetto al

presidente della provincia.

Tab 4.4 Scelta di voto per membership partitica.

Non iscritti PD SEL Altri

N % N % N % N %

DALL'OLIO 506 43,7 93 34,3 1 12,5 12 25,0

ROSSI 132 11,4 4 1,5 0 0 3 6,3

LA PIETRA 49 4,2 5 1,8 7 87,5 5 10,4

BERNAZZOLI 448 38,7 165 60,9 0 0 20 41,7

CANTONI 24 2,1 4 1,5 0 0 8 16,7

Totale 1159 100 271 100 8 100 48 100

Inoltre, se i militanti di SEL hanno sostenuto in massa il loro candidato (87%) vi è comunque anche

tra loro una quota abbastanza importante di iscritti eccentrici che hanno preferito optare per

l’outsider Dall’Olio.

Sembra dunque chiaro che quest’ultimo abbia raccolto le preferenze di tutti i militanti scontenti con

la linea del proprio partito, tanto del PD che di SEL. Il che è supportato anche dai dati, come

abbiamo visto, sull’autocollocazione ideologica. E’ da notare anche il comportamento degli elettori

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non iscritti, la cui maggioranza relativa ha sostenuto il candidato, appunto, outsider piuttosto che il

politico di lungo corso Bernazzoli.

Per quanto concerne invece il comportamento dei simpatizzanti del partito, cioè coloro che hanno

votato PD alle elezioni politiche del 2008, i dati relativi al rapporto tra comportamento di voto alle

ultime politiche e la scelta di voto alle primarie sono riportati nella Tabella 4.5.

Il dato che colpisce maggiormente è la prevalenza di Dall’Olio fra i simpatizzanti di tutti i partiti

tranne che del PD. Benchè la differenza sia di soli nove punti percentuali, la maggioranza degli

elettori del PD ha optato per il candidato di partito Bernazzoli. Anche la maggioranza relativa di

coloro che alle ultime politiche non hanno potuto votare ha sostenuto invece il candidato ufficiale

del PD. Dalla tabella emerge dunque una generale fedeltà degli elettori del PD.

Tab 4.5 Voto alle elezioni politiche 2008 e voto per i singoli candidati.

PD

IDV

SA

Altri

Minorenne o

straniero

Non voto

N % N % N % N % N % N %

DALL'OLIO 454 40,4 49 48,5 34 43,0 24 36,9 7 38,9 23 39,7

ROSSI 63 5,6 34 33,7 8 10,1 16 24,6 1 5,6 10 17,2

LA PIETRA 28 2,5 5 5,0 27 34,2 0 0 1 5,6 5 8,6

BERNAZZO

LI

561 49,9 11 10,9 10 12,7 14 21,5 8 44,4 18 31,0

CANTONI 19 1,7 2 2,0 0 0 11 16,9 1 5,6 2 3,4

Totale 1125 100 101 100 79 100 65 100 18 100 58 100

4.4 Veterani, discontinui e matricole

Le primarie oramai sono percepite come una stabile novità del sistema politico italiano. Il desiderio

di partecipazione espresso tramite le primarie sembra crescere tra gli elettori del centro-sinistra e

contagiare gradualmente anche quelli di centro-destra. In quanto fenomeno importante della vita

politica italiana, occorre verificare come i votanti alle primarie si rapportino al fenomeno delle

primarie in sé e se vi sono eventuali difformità nelle scelte di voto di coloro che per la prima volta

hanno deciso di partecipare alle primarie rispetto a coloro che denotano una certa familiarità con

questo strumento.

A tal riguardo, abbiamo incrociato le scelte di voto dei partecipanti alle primarie parmensi con il

loro rispettivo “livello di fedeltà” alle primarie. Quest’ultimo è stato suddiviso in quattro categorie:

i veterani, cioè quegli elettori che hanno dichiarato di aver preso parte sia alla elezione diretta di

Veltroni del 2007 sia a quella di Bersani del 2009; i discontinui, cioè coloro che hanno votato

soltanto in una di quelle due occasioni; e infine matricole, cioè quegli elettori per i quali la

partecipazione alle primarie comunali di Parma rappresenta la prima esperienza politica similare.

I dati in questione sono riportati nella Tabella 6 da cui emerge la marcata differenza nelle scelte di

coloro che per la prima volta hanno deciso di partecipare alle primarie, la maggioranza relativa dei

quali ha dato il proprio consenso a Dall’Olio. E’ chiaro che questo candidato outsider e sostenuto

dal fronte movimentista ha saputo attrarre nuovi elettori e stimolare la partecipazione di coloro che

non si erano attivati precedentemente in occasione di consultazioni simili.

Questa considerazione è supportata anche dal fatto che la preponderanza di Dall’Olio è evidente in

due categorie su tre (matricole e discontinui). Sono dunque, e senza sorpresa, i veterani ad essere

all’origine della vittoria di misura di Bernazzoli.

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Tab 4.6. Scelta di voto per livello di familiarità con le elezioni primarie.

Matricole Discontinui Veterani

N % N % N %

DALL'OLIO 92 42,2 112 45,3 336 38,9

ROSSI 41 18,8 29 11,7 46 5,3

LA PIETRA 10 4,6 23 9,3 25 2,9

BERNAZZOLI 63 28,9 77 31,2 447 51,8

CANTONI 12 5,5 6 2,4 9 1,0

Totale 218 100 247 100 863 100

D’altra parte, da una rapida analisi della Tabella 4.6 appare anche chiaro l’orientamento dei votanti

veterani a favore del candidato ufficiale del partito, Bernazzoli. Il fatto che quasi il 52% dei veterani

abbia optato per Bernazzoli non sorprende se si tiene conto che il 90% dei veterani ha votato per il

PD alle politiche del 2008 e che, come abbiamo già avuto modo di notare, il 50% dei simpatizzanti

del PD ha votato appunto per il presidente della provincia. Appare invece stabile, e comparabile

quella delle matricole, la differenza nella distribuzione tra Dall’Olio e Bernazzoli degli elettori

discontinui, il 45% dei quali ha comunque scelto il primo a discapito del secondo.

5. Intenzioni e strategie di voto

In quest’ultimo paragrafo andiamo ad analizzare le strategie e le intenzioni di voto degli elettori

delle primarie parmigiane. Esaminare le risposte che vengono date al nostro exit poll, quando si

chiede come l’elettore ha intenzione di comportarsi alle successive elezioni amministrative, è,

infatti, di fondamentale importanza per capire il tipo di elettorato delle primarie e il livello di fedeltà

alla coalizione (e quindi anche al partito).

Nella tabella 5.1 si esaminano le strategie di voto, divise sia per i rispettivi candidati votati, che in

totale.

Tab. 5.1 Le strategie di voto alle comunali

Dall’Olio

%

Rossi % La Pietra

%

Bernazzoli

%

Cantoni % Totale %

Il mio candidato sarà

sicuramente eletto

4,8 4,4 8,8 18,0 2,9 10,6

Sosterrò qualunque

candidato del

centrosinistra

47,5 30,1 41,2 58,9 51,4 50,5

Dipende da chi vince le

primarie

26,4 31,6 20,6 10,2 25,7 19,7

Deciderò al momento

del voto

17,6 19,9 22,1 10,2 17,1 14,9

Voterò per un altro

candidato

2,2 10,3 5,9 1,3 2,9 2,7

Non andrò a votare 1,5 3,7 1,5 1,4 0,0 1,6

Totale N 602 136 68 627 35 1468 – 100

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Partendo dal totale (ultima colonna a destra) si nota come la maggioranza, il 50,5% dichiara di

essere disposto a sostenere qualunque candidato del centrosinistra esca vincitore dalla

competizione, quasi il 20% reputa invece di dover decidere in base al vincitore, il 15% circa

stabilirà come comportarsi al momento del voto e il 10,6% afferma con certezza che il suo

candidato verrà sicuramente eletto.

Nettamente inferiori le percentuali di coloro che voteranno per altri o non andranno a votare se il

candidato prescelto non risulterà vincitore della competizione.

Questi dati cambiano, in alcuni casi non di poco, se si vanno a scorporare in base al candidato

prescelto, mettendo in luce che alcuni elettori sono più “fedeli” degli altri.

In testa troviamo, senza sorprenderci, coloro che hanno votato per Bernazzoli, candidato voluto dal

PD nazionale e, evidentemente, prescelto dai simpatizzanti e militanti più fedeli alle indicazioni di

partito e disposti a sostenerlo indipendentemente dall’esito della competizione interna. Questi

elettori sono anche i più fiduciosi, essendo ben il 18% coloro che affermano che il loro candidato

sarà sicuramente eletto.

Secondi per “fedeltà” alla coalizione sono gli elettori di Cantoni: il 51,4% di loro è disposto a

sostenere qualunque candidato. Più alta però tra essi la percentuale di chi reputerà come

comportarsi in base al vincitore (25,7%) e di chi deciderà al momento del voto (17,1%), dati

superiori sia alle corrispondenti percentuali totali che a quelle di Bernazzoli. Gli elettori di Cantoni

spiccano, infine, per scoraggiamento: sono i meno fiduciosi nel loro candidato e solo il 2,9% di essi

è certo della vittoria.

Vediamo ora come rispondono gli elettori dell’altro candidato PD, Dall’Olio, l’outsider della

competizione. I “fedeli” alla coalizione scendono leggermente raggiungendo la percentuale del

47,5%, salgono al 26,4% quelli che decideranno in base al vincitore raggiungendo un notevole 44%

se sommati insieme a chi stabilirà come comportarsi all’ultimo minuto. Dati simili si trovano tra gli

elettori di La Pietra, che a differenza di quelli di Dall’Olio (e Rossi), sono però più fiduciosi in una

vittoria del loro prescelto (8,8%).

Analizziamo, infine, le risposte date da chi ha sostenuto il candidato indipendente Simone Rossi, il

quale ha elettori più fedeli alla sua persona e meno alla coalizione: solo il 30,1% di questo gruppo è

disponibile a sostenere qualunque vincitore delle primarie e oltre il 50% dichiara invece di voler

decidere in base all’esito della competizione o al momento del voto. Inoltre gli elettori

dell’ingegnere raggiungono la considerevole percentuale del 10,3% con la risposta “voterò per un

altro candidato”.

Passiamo ora ad esaminare le intenzioni di voto alle comunali 2012 (tabella 5.2) , ovvero le liste di

partito che gli intervistati dichiarano di voler sostenere alle amministrative.

La domanda relativa all’intenzione di voto di lista alle elezioni amministrative di maggio 2012

consente di discriminare ulteriormente il comportamento del selettorato di Parma in termini di

incertezza e fedeltà/appartenenza partitica rispetto al voto espresso per i candidati.

Dalla tabella 5.2 emerge che la percentuale più alta (oltre il 50%) di indecisi per quale lista votare

alle elezioni amministrative è rappresentata dagli elettori del candidato indipendente Rossi, seguito

dai sostenitori di Dall’Olio, La Pietra e Cantoni con una percentuale che supera il 30%, mentre gli

elettori (10%) di Bernazzoli hanno un’intenzione di voto maggiormente definita e certa, già tre mesi

prima delle elezioni.

L’intenzione di voto alla lista del Partito Democratico è maggiore tra gli elettori di Bernazzoli

(77%) rispetto a coloro che hanno votato Dall’Olio (52,6%), ma si denotano anche percentuali

superiori al 27% anche tra gli elettori degli altri candidati della coalizione di centrosinistra.

Da sottolineare che l’elettorato di Cantoni è maggiormente orientato a votare la lista Pd (27,3%)

rispetto al partito socialista (18,2%) che lo ha candidato, così come i sostenitori di Rossi tra i più

indecisi, esprimono una preferenza per il PD pari a quasi 30 punti percentuali e per l’IDV (3,2%).

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Tab. 5.2 Intenzione di voto di lista per le comunali 2012

Dall’Olio Rossi La Pietra Bernazzoli Cantoni Totale %

Non ha deciso

38,4 55,6 38,5 10,7 39,4 28,0

PD

52,6 29,8 27,7 77,0 27,3 59,5

RC

0,2 0,8 1,5 0,2 - 0,3

PDCI

- - 1,5 - - 0,1

Sinistra Ecologia

Libertà

0,7 0,8 18,5 0,5 - 1,4

Partito Socialista

- - - - 18,2 0,4

IDV

- 3,2 3,1 0,2 - 0,5

Lista Civica

- 0,8 - - - 0,1

Centrosinistra

generico

0,5 - - 0,3 - 0,3

Gli elettori di La Pietra sono più disarticolati tra incertezza di voto (38,5%), eventuale sostegno al

Pd (27,7%), seguito da SEL (18,5%), dall’IDV (3,1%) e, infine, dai partiti della federazione di

sinistra (1,5%).

Conclusioni

Le elezioni primarie di Parma sono state caratterizzate sostanzialmente dalla competizione fra i due

esponenti del Pd a cui, come i dati hanno dimostrato, corrispondono due profili di elettori ben

delineati.

Da un lato, il Presidente della Provincia, Bernazzoli, che ha potuto contare su un elettorato fedele e

disciplinato alle indicazioni della dirigenza partitica cittadina (favorevole ad un’unica candidatura

nel PD), connotato prevalentemente a sinistra dello spazio politico e composto da veterani delle

primarie e da pensionati over 65.

Dall’altro lato un’outsider, Dall’Olio, che ha sfidato l’apparato partitico e, in virtù della novità che

ha rappresentato tra i candidati, ha attratto nuove e giovani matricole che si collocano in prossimità

del centro/centrosinistra.

Il dato più rilevante, letto in prospettiva della scelta elettorale da compiere alle successive elezioni

amministrative del maggio 2012, emerge dalla lettura delle tabelle relative alle strategie e intenzioni

di voto degli intervistati.

Pare, infatti, evidente che il 44% dell’elettorato del candidato Dall’Olio sia più indeciso rispetto agli

elettori di Bernazzoli su come comportarsi alle comunale del 2012, con un’intenzione di voto per la

lista comunale del Pd pari a 52,6 punti percentuali.

La moderata partecipazione elettorale delle primarie di Parma, unitamente ai dati emersi da questa

ricerca, non sono ovviamente sufficienti per prevedere il sorprendente risultato dell’attuale sindaco

Pizzarotti.

Page 20: Società Italiana di Scienza Politica - PROSSIMA FERMATA ......Il programma di Giuseppe La Pietra, il candidato di Sinistra Ecologica e Libertà ed ex referente cittadino di "Libera",

Tuttavia il quadro analitico complessivo consente di individuare elementi di criticità che avrebbero

dovuto maggiormente allarmare e far riflettere la coalizione di centrosinistra sulle modalità con le

quali poteva evitare di “sbagliare il rigore a porta libera7”.

Bibliografia

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7 La metafora calcistica è stata utilizzata dal direttore della “Gazzetta di Parma”, riferendosi all’incapacità del Pd di

ottenere una vittoria che era stata largamente prevista sulla base della drammatica situazione economico-finanziaria

dell’amministrazione comunale precedente.