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Tesi di laureaA.A. 2012-2013
L’assestamento insediativo italiano: 60 anni di evoluzione in Toscana
RELATORE STUDENTE
PROF. ING. BERNARDINO ROMANO VALENTINA FIORDIGIGLI
CORRELATORE MATRICOLA
DOTT. PHD. FRANCESCO ZULLO 196452
Università degli Studi dell’Aquila
Corso di laurea triennale in ingegneria per l’Ambiente e il Territorio
Introduzione� La tesi ha la finalità di delineare l’evoluzione quantitativa e qualitativa della
conversione urbana del suolo negli ultimi 60 anni nella Regione Toscana
� Il lavoro costituisce un contributo di avanzamento alla ricerca in corso di sviluppo
dal 2006 presso il DICEAA dell’ Università dell’Aquila
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Conversione urbana del suolo: cause
La trasformazione del paesaggio italiano, dal dopoguerra ad oggi, ha subito
diverse accelerazioni dovute a svariati impulsi determinati:
� dalla ricostruzione post-bellica
� dal boom demografico
� dalla grande infrastrutturazione del Paese
� dalle ondate immigratorie
� dall’uso finanziario degli immobili
� dalla crescita delle famiglie mononucleari
� dalle deviazioni economiche della filiera del cemento.
Conversione urbana del suolo: effetti
� nella sfera idro-geo- pedologica
� destabilizzazione geologica
� irreversibilità nell’uso dei suoli
� alterazioni degli assetti idraulici ipo ed epigei
� nella sfera eco-biologica
� erosione fisica e la distruzione degli habitat;
� frammentazione ecosistemica;
� distrofia dei processi eco-biologici;
� penalizzazione dei servizi ecosistemicidell’ambiente;
� riduzione della “resilienza” ecologica complessiva
� nella sfera fisico-climatica
� accentuazione della riflessione termica e dei cambiamenti climatici
� riduzione della capacità di assorbimento delle emissioni
� effetti sul sequestro del carbonio
� propagazione spaziale dei disturbi fisico-chimici
� nella sfera economico-energetica
� diseconomie dei trasporti
� sperperi energetici
� riduzione delle produzioni agricole
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Lavoro di tesi: metodologia Per il rilevamento dell’urbanizzato storico è stata utilizzata la cartografia italiana
pubblicata in scala 1:25.000 dall’IGMI (Istituto Geografico Militare Italiano) tra il 1941
e il 1962. Si tratta della Serie 25V, con rilevamento alla scala 1:20.000, organizzata in
3.545 elementi (tavolette).
Dimensione tavolette:
7’30’’ longitudine
5’ latitudine
Lavoro di tesi: metodologia � Da questa cartografia, disponibile solo in versione raster, è possibile estrarre
le aree urbanizzate negli anni ’50 (quelle coperte da edifici, parcheggi, viabilità
interna ai quartieri, aree di stoccaggio e movimentazione merci e sistemazioni
varie).
� Il dato proveniente dalla ricerca effettuata sulla cartografia 1:25.000 è stato,
poi, confrontato con quello relativo alle superfici urbanizzate relative all’anno
2007 reso disponibile, in formato vettoriale, dalla Regione Toscana.
Aree urbanizzate 2007
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Area di studio: Regione Toscana
� Superficie: 23 000 km2
� 287 comuni
� 10 province
� Popolazione al 2011: 3.497.806 abitanti
Dinamica demografica regionale
2900000
3000000
3100000
3200000
3300000
3400000
3500000
3600000
3700000
3800000
1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011
Trend di variazione del numero di abitanti 1951 - 2011
� 1951 – 1981: trend in aumento
� 1981 – 2001: trend in diminuzione
� 2001 – 2011: trend in deciso aumento dovuto all'immigrazione
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Dinamica demografica
Nel periodo 1951-2011 si è verificato:
• un decremento demografico nel 48,8%
dei comuni, in particolare nelle aree
collinari e appenniniche
• un incremento sulla fascia costiera
e nella Valdarno in cui sono presenti
i maggiori centri urbani della Regione
• i valori di aumento più alti si
rilevano a Montemurlo(32%),
Scandicci (22%), Poggio a
Caiano(19%)
Evoluzione delle superfici urbanizzate nell’arco temporale 1950 - post 2000
L’incremento delle aree
urbanizzate è pari a 115.400,51
ha (da 20.957,17 ha urbanizzati
negli anni ‘50 a 136.357 ha nel
2000) con un tasso di crescita
del 551%.
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Superficie urbana pro-capite
� Negli anni ’50 la maggior parte dei comuni è caratterizzata da valori compresi tra i 50 e i 90 mq/ab in
nessuno di essi, però, si ha il superamento dei 200 m2/ab.
� Nel primo decennio del 2000 la situazione è completamente diversa. Infatti, in tutta la Regione si rileva un
valore di superficie urbanizzata pro capite superiore ai 200 m2/ab. I valori più alti (tra gli 800 m2/ab e i 3078
m2/ab) si registrano nelle aree collinari e in quelle Appenniniche, a bassa densità di popolazione.
� Deviazione standard sulla media: anni ‘50 = 0,40 anni 2000 = 0,90 Divergenza dei modelli insediativi
Anni ‘50 Primo decennio 2000
Densità di urbanizzazione
� Negli anni ’50, nel 50% dei comuni, questo indice si trova al di sotto dello 0,7%. In nessuno di essi, si ha ilsuperamento del 19,4%
� I valori più alti di questo indice si rilevano a Firenze (19,4%) e a Forte dei Marmi (11,5%)
� Nel primo decennio degli anni 2000 il 43% dei comuni raggiunge valori superiori al 5%. Le aree più densamenteinsediate risultano essere quelle della Valdarno meridionale e della costa settentrionale
� Valore più alto densità di urbanizzazione attuale si registra a Forte dei Marmi (73,4%)
Anni ‘50 Primo decennio 2000
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Indice di densità di urbanizzazione: confronto comuni Costa Tirrenica
0,00
10,00
20,00
30,00
40,00
50,00
60,00
70,00
80,00
Ventimiglia
Valle
crosia
Osp
edaletti
Taggia
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fano al M
are
Costara
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San Bartolomeo al M
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Framura
Levanto
Vernazza
La Spezia
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Camaiore
Vecchiano
Pisa
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Bibbona
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Castiglio
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Civitavecchia
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Fiumicino
Roma
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Fondi
Itri
Form
ia
Urb
anization d
ensity
(%
)
Municipalities urbanizationdensity 50sMunicipalities urbanizationdensity noughties
ToscanaLiguria Lazio
Confronto tra variazione densità di urbanizzazione e
UDI relativamente ai comuni della Costa Tirrenica
-0,70
-0,60
-0,50
-0,40
-0,30
-0,20
-0,10
0,00
0,10
0,20
0,30
0,40
0,00
1000,00
2000,00
3000,00
4000,00
5000,00
6000,00
7000,00
Ventimiglia
Bord
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Pieve Ligure
Camogli
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Levanto
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Viareggio
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Tosc
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Capalbio
Civitavecchia
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Roma
Nettuno
San Felic
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Sperlonga
Form
ia
UDI variation 5
0s-
noughties (N
n/h
a)
Urb
anization d
ensity
variation 5
0s-
noughties
(mq/h
a)
Urbanization density variation 50s-noughties (mq/ha)
ToscanaLiguria Lazio
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Forte dei Marmi:
espansione in continuità di aggregato
Follonica:dispersione insediativa
Indice di Incremento Demo-Urbano (DUI)
• sono rappresentati in scala diviola solo i comuni con DUIpositivo (47.7% sul totale)
• questi sono concentrati sullacosta e nella Valdarno e in partenell’Appennino Tosco – Emilianoper gli effetti trainanti delleeconomie agricole, industriali eturistiche
• Il 91.5% dei comuni ha unDUI<100 (mq/ab)
Valori più alti:
� Barberino di Mugello
(768 mq/ab)
� Sarteano (597 mq/ab)
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Indice di contraddizione demo-urbana (DUC)
• sono rappresentati condiverse gradazioni di violasolo i comuni con DUCpositivo (52,3% sul totale)• la maggior parte di essisi trovano nella fasciacollinare, caratterizzata dauna notevole frammenta-zione delle aree insediate abassa densità di popolazione•il 92.7% dei comuni ha unDUC<100•Il valore più alto si rileva aCavriglia 3332,7 (mq/ab.Perso)
Conclusioni
� I risultati connotano la Toscana come la regione con la maggiore
energia trasformativa del suolo tra quelle indagate nella ricerca
� Le aree più densamente urbanizzate si trovano nella Valdarno e
nella costa settentrionale (Versilia): in queste zone le aree urbano-
metropolitane e le altre città minori agiscono, di fatto, come
propulsori diretti all’intensificazione e concentrazione delle reti
urbane.
� Un forte incremento nella conversione urbana del suolo si è
riscontrato anche nella parte meridionale della regione a fronte di
decremento della popolazione in seguito alla intensificazione dei
fenomeni turistici.
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Conclusioni
La riforma della L.R. 1/2005 “Norme per il governo del territorio”, della
Toscana si propone come principale obiettivo quello di contrastare il consumo del suolo.
Novità introdotte:
� il vincolo di inedificabilità totale sui terreni agricoli;
� la incentivazione del riuso e del recupero edilizio;
� lo snellimento delle procedure di pianificazione urbanistica
Ringraziamenti
Si ringrazia per la documentazione e i materiali cartografici forniti :
� Il prof.Gabriele Paolinelli, Università di Firenze
� La società NEMO di Firenze
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