Responsabilità amministrativa delle persone giuridiche
Milano, 20 settembre 20041
ARGOMENTO ODIERNO
D. Lgs. 8 giugno 2001 n. 231
Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche,
delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica
Legge delega 29 settembre 2000 n. 300 articolo 11
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Milano, 20 settembre 20042
IL CONTESTO NAZIONALE
• Responsabilità penale
Consegue alla commissione di un reato
L’art. 27 della Costituzione stabilisce che“la responsabilità penale è personale”
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Responsabilità amministrativa degli enti
consiste nell’imputazione di un reato a soggetti diversi da persone
fisiche
nella relazione al decreto il legislatore parla di un “tertium genus”,
che coniuga i tratti essenziali del sistema penale e di quello
amministrativo
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Milano, 20 settembre 20044
Responsabilità “amministrativa”
UN TERMINE EQUIVOCO PERCHE’…..
- Il meccanismo di irrogazione delle sanzioni è basato sul processo
penale
- l’Autorità competente a contestare l’illecito è il Pubblico Ministero
- l’Autorità competente ad irrogare le sanzioni è il Giudice penale
- Il sistema di “memorizzazione” delle condanne è inquadrato
nell’ambito del Casellario Giudiziale penale
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RIFERIMENTI NORMATIVI
Scenario internazionale
Foreign Corrupt Practices Act (1977)
Convenzione Ocse (1997)
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Unione Europea
Convenzione tutela finanziaria Ce
Primo Protocollo Pif (1996)
Secondo Protocollo Pif (1997)
Convenzione UE (1997)
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Italia
Legge 29 settembre 2000 n. 300
art. 11
D. Lgs. 231/2001
Regolamento attuativo Mingiusitiza
decreto 26 giugno 2003 n. 201
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IL REGOLAMENTO ATTUATIVO (ART. 85)
Disciplina il procedimento di accertamento dell’illecito amministrativo e in particolare:
Ø LE MODALITA’ DI FORMAZIONE E TENUTA DEI FASCICOLI DEGLI UFFICI GIUDIZIARI
Ø I COMPITI E IL FUNZIONAMENTO DELL’ANAGRAFE NAZIONALE
Ø IL PROCEDIMENTO DI CONTROLLO
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Milano, 20 settembre 20049
IL REGOLAMENTO ATTUATIVO (ART. 85)
IL PROCEDIMENTO DI CONTROLLO
ØLe associazioni di categoria devono inviare i codici di comportamento al Ministero della Giustizia
ØAi codici devono essere allegati lo statuto e l’atto costitutivo dell’associazione
ØIl Ministero può formulare osservazioni entro trenta giorni dal ricevimento dei codici
ØDecorsi trenta giorni, il silenzio del Ministero equivale all’approvazione dei codici
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DESTINATARI DELLA DISCIPLINA
Società di persone
Società di capitali
Società cooperative
Associazioni con personalità giuridica
Associazioni senza personalità giuridica
Enti pubblici economici
Enti privati concessionari di un pubblico servizio
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SOGGETTI ESCLUSI DALLA LEGGE(c.d. “zona franca”)
Stato
Enti pubblici territoriali (Regioni, Province, Comuni)
Enti pubblici non economici
Enti che svolgono funzioni di rilievo costituzionale (Partiti politici, Sindacati)
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SOGGETTI ESCLUSI NELLA RELAZIONE MINISTERIALE(c.d. “Zona d’ombra”)
Aziende ospedaliere
Istituti di assistenza
Scuole
Università pubbliche
Ordini e collegi professionali
A.C.I.; C.R.I.
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COME OPERA IL MECCANISMO?
- sono state individuate alcune tipologie di reati, i cui autori sono sempre persone fisiche
- è stato evidenziato il particolare legame che esiste tra l’Ente e la persona fisica che ha commesso il reato
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COME OPERA IL MECCANISMO?
-si è tenuto conto dell’intangibilità del principio della responsabilitàpenale personale
- si è fatta scaturire dal legame con l’Ente una responsabilità diretta di quest’ultimo
- si è scelto un particolare sistema punitivo per l’Ente (che prescinde da quello comunque applicabile alla persona fisica)
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ELEMENTI OGGETTIVI PER L’IMPUTAZIONE DEL REATO(ART. 5)
“L’ente è responsabile per i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggio:
a) da persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell’ente o di una sua unitàorganizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale
nonché da persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo dello stesso”
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ELEMENTI OGGETTIVI PER L’IMPUTAZIONE DEL REATO(ART. 5)
• Da persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti di cui alla lettera a).
L’ente non risponde se le persone indicate nel comma 1 hanno agito nell’interesse esclusivo proprio o di terzi”.
OVVERO…..
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… QUANDO SORGE LA NUOVA RESPONSABILITA’?
• commissione di un reato a cui la legge collega la responsabilitàdell’ente
• realizzazione di un interesse o di un vantaggio dell’ente
• reato commesso da soggetto in posizione “apicale” o da soggetto “subordinato”
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ATTENZIONE
La responsabilità dell’ente insorge solo se il reato è stato commesso:
• da uno dei soggetti previsti dalla norma• nell’interesse o a vantaggio dell’ente
Viceversa, non sussiste responsabilità dell’ente ove il reato sia stato commesso da tali soggetti “nell’interesse esclusivo
proprio o di terzi”
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L’ente è responsabile anche quando:
• l’autore del reato non è stato identificato o non è imputabile
• Il reato si estingue per una causa diversa dall’amnistia
AUTONOMIA DELLA RESPONSABILITA’ DELL’ENTE
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IL CATALOGO DEI REATI
Art. 24Malversazione a danno dello Stato; indebita
percezione di erogazioni a danno dello Stato; truffa commessa a danno dello Stato o di altro ente
pubblico
Si tratta di delitti caratterizzati da una condotta fraudolenta tenuta ai danni dello Stato o di altri enti pubblici, ovvero delle Comunità europee, finalizzata
all’ottenimento di indebite erogazioni di denaro o finanziamenti
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IL CATALOGO DEI REATI
Art. 25Corruzione per un atto d’ufficio (cd. Impropria);
corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio (cd. Propria); istigazione alla corruzione; corruzione
in atti giudiziari; concussione. Di tali reati l’ente risponde anche quando siano stati commessi da
persona incaricata di un pubblico servizio ovvero dai membri degli organi delle Comunità europee e di funzionari delle Comunità europee e di Stati esteri
La commissione di tali reati è finalizzata all’ottenimento di erogazioni indebite di denaro o di
altri indebiti vantaggi
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IL CATALOGO DEI REATI
Art. 25-bis
“Falsità in monete, in carte di pubblico credito e in valori di bollo”
(inserito dal D.L. 25 settembre 2001 n. 350, convertito nella legge 409/2001)
Falsificazione e alterazione di monete e valori di bollo; acquisto, detenzione o messa in circolazione
degli stessi; contraffazione e falsificazione di carte di credito; spendita di monete falsificate ricevute in
buona fede; uso di valori di bollo alterati o contraffatti
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IL CATALOGO DEI REATI
Art. 25-ter“Reati societari”
(inserito dal D.Lgs. 11 aprile 2002 n. 61)
Reati societari commessi, nell’interesse della società, da amministratori, direttori generali o liquidatori o da
persone sottoposte alla vigilanza di questi ultimi, qualora il fatto non si sarebbe realizzato se essi avessero vigilato in conformità alla loro carica:false comunicazioni sociali, falso in prospetto;
impedito controllo; formazione fittizia di capitali, illegale ripartizione di utili e riserve; operazioni in
pregiudizio dei creditori; illecite operazioni su azioni o quote sociali (ed altri)
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IL CATALOGO DEI REATI
Art. 25-quater(inserito dalla legge 14 gennaio 2003 n. 7)
Delitti aventi finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico
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IL CATALOGO DEI REATI
Art. 25-ququies(inserito dalla legge 11 agosto 2003 n. 228- art. 5, c. 1 )
Delitti contro la personalità individuale
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COSTRUZIONE MODELLI ORGANIZZATIVI
art. 6 - soggetti in posizione apicale
art. 7 - soggetti in posizione subordinata
art. 7 - soggetti in posizione subordinata
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FUNZIONE DEL MODELLO
L’adozione del modello
• Non è obbligatoria• È facoltativa • È fortemente suggerita quando si opera con
Pubblica Amministrazione• Elimina il rischio che la società sia coinvolta
nel reato
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SOGGETTI IN POSIZIONE APICALE(art. 6)
• Amministratori• Direttore generale• Direttori di divisione (se esistenti)• Altri soggetti che operano in autonomia e
rispondono solo dei risultati
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SOGGETTI IN POSIZIONE APICALE(art. 6)
Inversione dell’onere della prova L’organo dirigente deve provare di avere:• Adottato il MOG• Attuato efficacemente il MOG• Organismo di vigilanza funzionante• Elusione fraudolenta del MOG
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PROVE PER SOGGETTI IN POSIZIONE APICALE
• Effettivita’ Mog• Adeguatezza Mog• Organismo vigile, autonomo ed efficiente
• Aggiornamento
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SOGGETTI IN POSIZIONE SUBORDINATA
(art. 7)
• Dipendenti• Co.co.co.• Professionisti• Agenti• Altre imprese ?
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SOGGETTI SUBORDINATI
(art. 7)
• Non vi è inversione dell’onere della prova Il P. M. deve provare che vi è stata
l’inosservanza di:• obblighi di direzione• obblighi di vigilanza
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ART. 7, II E IV COMMA
Esclusa inosservanza se il MOGC èefficacemente attuato e quindi è:
• verificato periodicamente• adeguatamente modificato• prevede sanzioni per la sua inosservanza
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DIFFERENZE FRA ART. 6 E 7
• Art. 6“Modelli di organizzazione e gestione”
• Art. 7“Modelli di organizzazione gestione e controllo”
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DIFFERENZE FRA ART. 6 E 7
• Art. 6• Prova a carico
dell’ente esistenza MOG
• Elusione fraudolenta MOG
• Art. 7 MOGC quale
esimente se:• Esistente• Utilizzato• Verificato• Sanzionato
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CHI DEVE ADOTTARE IL MODELLO
• Amministratore Unico • Consiglio d’amministrazione• Consiglio di gestione (modello dualisitico)
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REQUISITI DI LEGGE DEL MOGC
• Individuare aree a rischio reati• Formare e attuare procedure idonee• Gestire risorse finanziarie• Stabilire modalità scambio informativo con
organismo vigilanza• Prevedere sanzioni idonee
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A CHI SI APPLICA IL MOGC
• Aree a rischio di reati• Aree strumentali ai reati• Dipendenti delle suddette aree
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LINEE GUIDA
• Confindustria• ABI• Ania• Associazioni di settore
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COMUNICAZIONI DI LEGGE
(art. 6, comma 3)
Codici di comportamento inviati a• Ministero della Giustizia• Possibili osservazioni su idoneità entro trenta
giorni dall’invio
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LINEE GUIDA CONFINDUSTRIA
• Importanti e utili• Generali• In nessun caso sostituiscono il MOGC
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REQUISITI AZIENDALI DEL MODELLO
• Compatibile• Integrabile• Semplice• immediato• Sinergico• Elastico (modificabile)
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COMPONENTI ESSENZIALI
• Personalizzato• Armonico• Con meccanismi idonei a prevenire i reati• Obbligatorio• Con indicazione delle misure di salvaguardia• Sanzionatorio• Vigilato• Modificabile
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FASI DI COSTRUZIONE
• Mappatura dei rischi• Progettazione e attuazione• Individuazione sanzioni• Identificazione Organismo Vigilanza
• Modalità di comunicazione
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NORMA FSG
• Definizione standard e procedure• Sorveglianza sul sistema• Vigilanza sul personale• Comunicazione efficace• Monitoraggio e reporting• Meccanismi disciplinari • Reazione immediata
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RISCHI
• Analisi• Individuazione aree di rischio• Individuazione aree strumentali• Qualificazione del rischio• Mappatura aree sensibili
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Reati Aree a rischio
Istigazione alla corruzione - Rapporti con la P.A.
- Truffa aggravata ai danni dello Stato - Rapporti con la P.A.
- Imposte e tasse
- Agevolazioni
- Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni
pubbliche
- Malversazione a danno dello Stato
- Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato
- Finanziaria
- Investimenti
- Ricerca e innovazione tecnologica
- Frode informatica ai danni dello Stato - Rapporti con la P.A.
- Imposte e tasse
- Concussione
- Appalti
- Gestione finanziaria
- Erogazione di servizi
- Reati societari - Amministrativa
- Contabile
- Ufficio legale
- Finanziamento al terrorismo - Finanziaria
- Approvvigionamenti
- Tratta delle persone - Personale
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Milano, 20 settembre 200448
FUNZIONI INTERESSATE NELLE PMI
• Approvvigionamento • Commerciale• Finanziaria• Amministrativa
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RISCHIO ACCETTABILE
• Probabilità evento minima• Costo controllo troppo elevato• POSSIBILE SOLO ELUSIONE FRAUDOLENTA
(Confindustria)
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PROGETTAZIONE DEL SISTEMASECONDO CONFINDUSTRIA
• Area aziendale• Potenziale modalità operativa del reato• Protocolli comportamentali• Procedure funzionali
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Milano, 20 settembre 200451
PROGETTAZIONE DEL SISTEMA
• Predisposizione di un sistema normativo interno
• Formalizzazione del sistema organizzativo dell’impresa
• Gestione delle risorse finanziarie
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Milano, 20 settembre 200452
PREDISPOSIZIONE DEL SISTEMA NORMATIVO
Codice etico
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Milano, 20 settembre 200453
CODICE ETICO COSTRUZIONE
• Valori su cui si fonda la cultura dell’impresa• Dichiarazione di responsabilità verso gli
interlocutori• Principali politiche aziendali
• Norme di comportamento
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Milano, 20 settembre 200454
CODICE ETICO FINALITÀ
• Definisce la cultura dell’impresa• Rafforza il senso d’appartenenza del
dipendente• Diffonde fiducia • Migliora l’ambiente
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Milano, 20 settembre 200455
CODICE ETICO EFFETTI
• Accresce la collaborazione del dipendente• Rafforza la legittimazione ad operare• Riduce il rischio di controversie• Riduce il numero di procedure e regolamenti
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Milano, 20 settembre 200456
FORMALIZZAZIONE DEL SISTEMA ORGANIZZATIVO
• Attribuzione delle responsabilità• Dipendenza gerarchica• Descrizione compiti e attività• Modalità di input nei sistemi informativi• Affidabilità documentazione• Poteri
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Milano, 20 settembre 200457
FORMALIZZAZIONE DEL SISTEMA ORGANIZZATIVO
• Contrapporre funzioni• Prevedere blocchi di input• Definire responsabilità• Indicare soglie di spesa• Adottare accorgimenti per aree a elevato
rischio• Definire obiettivi logici
• Stabilire incentivi coerenti
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Milano, 20 settembre 200458
GESTIONE RISORSE FINANZIARIE
• Giustificata• Congrua• Documentata• Rilevata
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Milano, 20 settembre 200459
DIFFUSIONE
• Pubblicità• Informazione• Formazione• Contrattualizzazione
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Milano, 20 settembre 200460
INFORMAZIONE E FORMAZIONE
• Generale• Capillare• Autorevole• Completa
• Circolari• Manuali operativi• Corsi• Tempestivi
aggiornamenti
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Milano, 20 settembre 200461
SISTEMA DISCIPLINARE
• Selezione accurata e attenta• Sorveglianza sul comportamento e sull’attività• Pubblicità di legge• Sanzioni di legge per i dipendenti• Sanzioni contrattuali per i terzi
Responsabilità amministrativa delle persone giuridiche
Milano, 20 settembre 200462
ORGANISMO DI VIGILANZACARATTERISTICHE
• Autonomia• Indipendenza• Professionalità
• Continuità d’azione
Responsabilità amministrativa delle persone giuridiche
Milano, 20 settembre 200463
ORGANISMO DI VIGILANZA FUNZIONI
(FSG)• Valutare la capacità di prevenzione del MOGC• Vigilare sulla sua effettiva applicazione• Monitorare la sua funzionalità
• Aggiornare il modello ove necessario
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Milano, 20 settembre 200464
ORGANISMO DI VIGILANZA FUNZIONI
(Bozza guida operativa)• accertare idoneità del modello • rispondere ai problemi applicativi• monitorare l’efficienza del modello
• acquisire informazioni su irregolarità• eseguire verifiche periodiche• aggiornare i modelli• formalizzare il lavoro svolto
Responsabilità amministrativa delle persone giuridiche
Milano, 20 settembre 200465
ORGANISMO DI VIGILANZASOGGETTI
• Internal auditing• Organismo misto (interni ed esterni)• Comitato per il controllo interno
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Milano, 20 settembre 200466
ADOZIONE M.O. POST FACTUM(ART. 12, II C.)
Sanzione ridotta a metà se• l’ente risarcisce il danno • adotta un modello organizzativo
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Milano, 20 settembre 200467
ADOZIONE M.O. POST FACTUM(ART. 17)
Non si applicano sanzioni interdittive se:• l’ente risarcisce il danno • mette a disposizione i profitti • adotta modelli organizzativi
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