Sguardo pedagogico sull’immaginario
affettivo e sessuale contemporaneo.
La sfida della cultura Gender
P ROF. A N D RE A P O RC AREL L I P r o f e s s o r e A s s o c i a t o d i P e d a g o g i a g e n e r a l e e s o c i a l e a l l ’ U n i v e r s i t à d i
P a d o v a
G i à m e m b r o d e l l a C o m m i s s i o n e m i n i s t e r i a l e s u « C i t t a d i n a n z a e C o s t i t u z i o n e » e c o o r d i n a t o r e d e l G r u p p o d i S u p p o r t o c o s t i t u i t o p r e s s o i l
S e r v i z i o I r c d e l l a C E I
D o c e n t e p r e s s o g l i I s t i t u t i d i S c i e n z e R e l i g i o s e d i B o l o g n a , P a d o v a e F o r l ì
M e m b r o – i n q u a l i t à d i e s p e r t o – d e l l a C o n s u l t a d e l l ’ U f f i c i o N a z i o n a l e p e r l ’ e d u c a z i o n e , l a s c u o l a e l ’ u n i v e r s i t à d e l l a C E I
M O N RE ALE 3 0 S E T T EMB RE 2 016
Misurarsi con uno scenario culturale
complesso e «sfidante»
Prof. Andrea Porcarelli
2
Orizzonti di senso
personali L’insieme dei punti di
riferimento, il «cielo
stellato» a cui si guarda
per orientare la propria
vita
Mondo storico-
culturale
Convinzioni diffuse,
credenze, ideologie,
immaginario culturale in
cui si è immersi
Prof. Andrea Porcarelli 3
Eclissi dell’uomo: la cultura di oggi presenta uno scenario
antropologico complesso e confuso, in cui la limpida visione
della persona umana, come essere di natura corporea e
spirituale, sulla linea di orizzonte tra tempo ed eternità … tra gli
elementi di questa confusione domina un immaginario
tecnologico, che porta a pensare il corpo come una macchina, di
cui si potrebbe disporre a piacimento (usandola come si vuole e
manipolandola se serve)
Prof. Andrea Porcarelli 4
Relativismo etico: viviamo in una
società che è stata definita
«eticamente neutra»: non solo vi sono
più paradigmi morali che si
confrontano (pluralismo etico), ma si
afferma che le diverse concezioni
etiche sono tra loro «indifferenti»
(relativismo etico) e ciascuno può
serenamente adottare l’una o l’altra,
a seconda delle situazioni e delle
circostanze, senza bisogno di «fare i
conti» con la propria coscienza in
senso autentico. A ciò si aggiunge
l’aperta ostilità nei confronti di chi si
fa portatore di valori e visioni a
vocazione universale (dittatura del
relativismo)
Prof. Andrea Porcarelli 5
Siamo consapevoli dell’orientamento principale dei
cambiamenti antropologico culturali, in ragione dei quali gli
individui sono meno sostenuti che in passato dalle strutture
sociali nella loro vita affettiva e familiare.
D’altra parte bisogna egualmente considerare gli sviluppi di un individualismo esasperato che snatura i legami familiari, facendo prevalere l’idea di un soggetto che si costruisce secondo i propri desideri, togliendo forza ad ogni legame [Relazione finale del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia al Santo Padre Francesco, 24 ottobre 2015, n. 5]
Provvisorietà
Reversibilità
Attenzione al
quotidiano
Società “a-centrica”
Autorealizzazione
egocentrica
La cultura del frammento
Mancanza di progettualità (incertezza esistenziale,
difficoltà a compiere scelte rilevanti, ricerca di libertà
senza vincoli orientata a scelte «inautentiche»)
Eros, amore e sessualità nello specchio
dell’immaginario culturale dominante
Prof. Andrea Porcarelli
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Cfr. A. Porcarelli, Dimensioni etiche di
una paideia della vita affettiva.
Suggestioni colte dall’immaginario
culturale postmoderno, Nuova
Secondaria Ricerca, n. 7/2014, url:
http://www.edu.lascuola.it/riviste/NS/Ns
Ricerca/13-14/07/05%20porcarelli.pdf
Prof. Andrea Porcarelli 8
Trasformazioni dell’intimità, il rifiuto del modello
di «amore romantico» e della «famiglia
tradizionale» (almeno sul piano culturale)
Dalla «rivoluzione sessuale» (Marcuse, Reich)
con istanze sociali, alla privatizzazione del
sesso, fino all’erotismo autoreferenziale del
«collezionista di sensazioni»
Un erotismo postmoderno, che non si lega né
alla riproduzione sessuale, ma nemmeno
all’amore (il fenomeno giovanile degli «amici di
sesso»)
Prof. Andrea Porcarelli 9
Nelle diverse culture, non pochi giovani mostrano resistenza agli impegni definitivi riguardanti le relazioni affettive, e spesso scelgono di convivere con un partner o semplicemente di avere relazioni occasionali. La diminuzione della natalità è il risultato di vari fattori, tra cui l’industrializzazione, la rivoluzione sessuale, il timore della sovrappopolazione, i problemi economici, la crescita di una mentalità contraccettiva e abortista.
La società dei consumi può anche dissuadere le persone
dall’avere figli anche solo per mantenere la loro libertà e il
proprio stile di vita [Relazione finale del Sinodo dei Vescovi
sulla famiglia al Santo Padre Francesco, 24 ottobre 2015,
n. 7]
Alcune suggestioni dal recente dibattito ecclesiale
Prof. Andrea Porcarelli 10
«Se questi rischi si trasferiscono al modo di intendere la famiglia, questa può trasformarsi in un luogo di passaggio, al quale ci si rivolge quando pare conveniente per sé o dove si va a reclamare diritti, mentre i vincoli rimangono abbandonati alla precarietà volubile dei desideri e delle circostanze. (…) In tale contesto, l’ideale matrimoniale, con un impegno di esclusività e di stabilità, finisce per essere distrutto dalle convenienze contingenti o dai capricci della sensibilità.
Si teme la solitudine, si desidera uno spazio di protezione
e di fedeltà, ma nello stesso tempo cresce il timore di
essere catturati da una relazione che possa rimandare il
soddisfacimento delle aspirazioni personali» [Francesco,
Amoris laetitia, n. 34].
Origini della teoria del «gender»
Prof. Andrea Porcarelli
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Alfred Kinsey (1894-1956) pubblicò, nel 1948 e 1953, i
due rapporti – rispettivamente – sui comportamenti
sessuali degli uomini e delle donne, con oltre 18.000
interviste (quasi la metà delle quali condotte
personalmente da lui). Dal rapporto emerge un’alta
percentuale di relazioni extraconiugali (più del 50% degli
uomini), masturbazione (altissima nelle donne),
orientamento omosessuale. Oltre al clamore sollevato
dalla sua pubblicazione si segnalano critiche significative
ad alcuni aspetti metodologico-scientifici della ricerca
Prof. Andrea Porcarelli 12
John Money (1921-2006) lavorava a
Baltimora in un dipartimento di
endocrinologia pediatrica dove si
trattavano i casi di intersessualità, nel
1954 accreditò il concetto di gender role
(ruolo di genere) sostenendo che la
differenziazione di comportamenti
(sociali e sessuali) tra uomini e donne è
dovuta interamente all’educazione.
Ricordiamo il tragico caso di David
Reiner, un bimbo maschio educato come
una femmina (Brenda), dopo avere
subito un’amputazione genitale a seguito
di un incidente chirurgico. David (come il
gemello Brian) finì per suicidarsi dopo
aver tentato di riacquistare la sua
condizione maschile, la clinica di Money
alla J. Hopkins fu chiusa.
Prof. Andrea Porcarelli 13
Robert Stoller (1925-1992)
dell’Università della California ha
definito il concetto di core gender
identity (1968), distinguendo tra
il sostrato biologico (sesso) la
consapevolezza del soggetto di
appartenere al genere maschile,
femminile o ermafrodito. Il
contesto è sempre quello
medico, prevalentemente di chi si
occupa di soggetti transessuali.
Prof. Andrea Porcarelli 14
Ann Oakley (1944) pubblica nel 1972 un saggio (Sex, Gender and
Society) in cui trae le conseguenze sociali dell’affermazione per cui
ciò che viene determinato alla nascita è solo il sesso biologico,
mentre il genere sarebbe determinato totalmente dalla cultura, da
cui derivano stereotipi, ruoli sociali … e anche gli orientamenti
sessuali verso l’altro sesso che sono visti (a loro volta) come uno
stereotipo culturale di cui ci si potrebbe liberare.
Joan W. Scott (1941) titolare della cattedra di Storia all’Università di
Princeton, femminista, è famosa per i suoi studi sul gender, a
partire dal saggio del 1986 (Il genere: un’utile categoria di analisi
storica), in cui si sostiene che le relazioni «di genere» – nella storia –
si sono sempre tradotte in strumenti di potere a vantaggio dei
maschi (violenti e dominatori). Per questo propugna una cultura
«unisex» in cui le differenze sessuali divengano sempre più
irrilevanti.
Prof. Andrea Porcarelli 15
Dopo i cosiddetti Moti di Stonewall (1969, resistenza alla polizia che voleva
disperdere i clienti di un locale gay) prende forma negli USA il movimento
omosessuale contemporaneo. Con gli anni ‘70 assistiamo alle prime
rivendicazioni sul piano normativo , con la richiesta di unioni civili (a partire
dagli anni ‘90) e – col tempo – di «matrimoni gay». L’estensione degli aspetti
sociali dell’ideologia Gender dal femminismo radicale (in parte lesbico) alle
organizzazioni specificamente LGBT segue una linea di sostanziale continuità:
a prescindere dal «sesso biologico» (del tutto irrilevante) l’unica cosa che conta
sono gli «orientamenti sessuali», per cui si giunge alla definizione di 7 «generi»
a cui se ne aggiunge recentemente un ottavo:
1. Eterosessuale maschile
2. Eterosessuale femminile
3. Bisessuale
4. Omosessuale maschile (Gay)
5. Omosessuale femminile (Lesbica)
6. Transessuale maschile, transizionante femmina
7. Transessuale femminile, transizionante maschio
8. Queer (Transgender – identità indefinita)
Un «milieu» culturale complesso
Prof. Andrea Porcarelli
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In uno scenario complesso e
confuso (eclissi dell’uomo,
relativismo etico, ecc.)
In cui si inserisce un
immaginario affettivo e
sessuale di cui si è detto
Si inseriscono linee
operative e
argomentative
In cui si possono individuare sia
delle «teorie implicite», sia delle
linee di pensiero chiaramente
identificabili
In che senso parliamo di «teoria gender»
Prof. Andrea Porcarelli
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Non nel senso di un «complotto mondiale»
in cui forze oscure e organizzate
costruiscono trame occulte di cui tale
teoria sarebbe una sorta di «spartito» o
programma ...
Ma nel senso di linee di pensiero di cui possiamo
rintracciare l’origine, che a loro volta si intrecciano
con il clima culturale che abbiamo descritto
Andando a creare delle alleanze di fatto che a loro volta
possono divenire consapevoli, strutturarsi attraverso
sinergie operative, lobby, contiguità culturali e politiche,
ecc. …
Prof. Andrea Porcarelli 18
«Un’altra sfida emerge da varie forme di un’ideologia genericamente chiamata gender, che nega la differenza e la reciprocità naturale di uomo e donna. Essa prospetta una società senza differenze di sesso, e svuota la base antropologica della famiglia. Questa ideologia induce progetti educativi e orientamenti legislativi che promuovono un’identità personale e un’intimità affettiva radicalmente svincolate dalla diversità biologica fra maschio e femmina. L’identità umana viene consegnata ad un’opzione individualistica, anche mutevole nel tempo. È inquietante che alcune ideologie di questo tipo, che pretendono di rispondere a certe aspirazioni a volte comprensibili, cerchino di imporsi come un pensiero unico che determini anche l’educazione dei bambini.
Non si deve ignorare che sesso biologico (sex) e ruolo sociale-culturale del sesso (gender), si possono distinguere, ma non separare (…) Una cosa è comprendere la fragilità umana o la complessità della vita, altra cosa è accettare ideologie che pretendono di dividere in due gli aspetti inseparabili della realtà» [Francesco, Amoris laetitia, n. 56]
I capisaldi della «teoria gender»
Prof. Andrea Porcarelli
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Non esiste una natura umana, l’uomo è il frutto di condizionamenti e scelte culturali, in particolare mascolinità e femminilità sono convenzioni sociali
Poiché l’uomo ha, fino ad oggi, dominato e maltrattato la donna i paesi democratici dovrebbero liberarsi dal potere maschile in quanto tale, in tutte le funzioni sociali (incluse quelle della maternità e paternità, intese come funzioni sociali interscambiabili)
La differenza sessuale non è una realtà strutturale, ma è frutto di uno dei sette «orientamenti sessuali» di cui si è detto
Il corpo può (grazie alla tecnologia e alle biotecnologie) essere «piegato» agli orientamenti e ai desideri delle persone (chirurgia modificativa del sesso, fecondazione artificiale per coppie lesbiche, ecc.)
Tutte le funzioni sociali tradizionalmente affidate a uomini e donne, nella famiglia, possono (e devono) essere ri-attribuite sulla base dei liberi desideri e soggettivi orientamenti relazionali e sessuali
Alcune strategie comunicative e culturali sintoniche
con la mentalità «gender»
Prof. Andrea Porcarelli
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Alterare o denigrare l’immagine della famiglia tradizionale, promuovendo una mentalità che tenda a procrastinare o evitare il matrimonio. Limitare assegni familiari e aiuti sociali per famiglie numerose
Promuovere una cultura della contraccezione, della sterilità, dell’aborto, esaltando e favorendo un progressivo e sempre più radicale «sganciamento» della sessualità dalla procreazione, dal matrimonio, dall’intensità stessa del rapporto amoroso
Prof. Andrea Porcarelli 21
Presentare l’omosessualità come una libera scelta
(orientamento sessuale) equivalente ad altre e con in sé una
certa «attrattiva» in quanto moderna, alternativa, coraggiosa
Promuovere le campagne comunicative «gay friendly» (pubblicità, film, ecc.) sovra-rappresentando la presenza di omosessuali (ieri e oggi) e la necessità di «famiglie omosessuali». Accusare ossessivamente di «omofobia» tutti coloro che esprimono opinioni differenti (es. sul piano etico) o cercano di promuovere altri stili di vita, per non parlare delle terapie «riparative»
Alcune letture
per un primo approfondimento
Prof. Andrea Porcarelli
22 - Anatrella T., La teoria del «gender» e l’origine
dell’omosessualità, San Paolo, Milano 2012
- Atzori C., Il binario indifferente. Uomo e donna o GLBTQ?,
SugarCo, Milano 2010
- Carbone G. M., Gender. L’anello mancante?, ESD, Bologna
2015
- Nicolosi J., Oltre l’omosessualità. Ascolto terapeutico e
trasformazione, tr. it. San Paolo, Milano 2007
- Noriega J., Il destino dell’eros. Prospettive di morale
sessuale, EDB, Bologna 2006
- Porcarelli A., Dimensioni etiche di una paideia della vita
affettiva. Suggestioni colte dall’immaginario culturale
postmoderno, Nuova Secondaria Ricerca, n. 7/2014, url:
http://www.edu.lascuola.it/riviste/NS/NsRicerca/13-
14/07/05%20porcarelli.pdf
Consigli di lettura per gli Idr … 23
Porcarelli A., Educazione e politica. Paradigmi
pedagogici a confronto, FrancoAngeli, Milano 2012 Misurandosi con l’emergenza educativa del nostro tempo ed una
lettura attenta delle condizioni socio-politiche in cui si svolge, il
testo va alle radici di una possibile «risposta pedagogica»,
confrontandosi con otto testimoni significativi, di cui presenta
l’intreccio tra visione dell’uomo, visione della società, educazione
e politica.
- Porcarelli A., Progettare per competenze.
Basi pedagogiche e strumenti operativi,
Diogene Multimedia, Bologna 2016 Si tratta di uno strumento di lavoro, per insegnanti e dirigenti
scolastici, in cui si presentano i diversi modelli di
progettazione per competenze, il dibattito internazionale, ma
anche alcuni strumenti di lavoro (schede per l’analisi riflessiva
e l’osservazione sul campo).
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Un testo
«speciale»
Scritto con stile
narrativo, per parlare
(attraverso la metafora
del cammino,
specialmente in
montagna) del percorso
di apprendimento a
partire dalle proprie
esperienze
… per i docenti di scuola superiore …
Prof. Andrea Porcarelli
25 - Porcarelli A., Tibaldi M., La
sabbia e le stelle SEI, Torino
2014 Si tratta di un Manuale per l’Irc, per le scuole
secondarie di secondo grado, ricco di
materiali «on line» per approfondire. Nel
testo si trovano – oltre a tutti i temi biblici e
teologici a cui fanno riferimento le Nuove
Indicazioni per l’Irc – anche un dossier sulle
sette, un dossier sulla bioetica, un dossier
sul volto di Gesù nell’arte, una corposa parte
di Storia della Chiesa ed una parte etica in cui
sono sviluppati con particolare cura i
riferimenti alla legge morale naturale e alla
dottrina sociale della Chiesa. Di particolare
interesse il capitolo sull’etica dell’amore e il
matrimonio cristiano
Prof. Andrea Porcarelli 26
- Mollo G., Porcarelli A., Simeone D.,
Pedagogia sociale, La Scuola, Brescia
2014 Il testo contiene un’introduzione articolata alla pedagogia sociale, in tre
sezioni. Un percorso storico, che individua i “testimoni privilegiati”,
distribuiti nel corso dei secoli, che hanno interpretato il rapporto tra
educazione e politica in modo profondo e innovativo. Un quadro
epistemologico, che presenta l’analisi dei principali metodi di intervento
e di ricerca. Un percorso tematico in cui si ragiona sulle condizioni di
una buona vita sociale.
- Corradini L., Porcarelli A., Nella nostra
società. Cittadinanza e costituzione, SEI,
Torino 2012 I temi dell’educazione alla cittadinanza (Cittadinanza e costituzione),
vengono presentati in modo agile, adatto agli studenti della secondaria
di secondo grado, ma utile anche per gli insegnanti. Si tratta di un libro
di testo, proposto per l’adozione nelle scuole superiori, per insegnare
Cittadinanza e costituzione con un approccio interdisciplinare. Utile
anche per percorsi di lettura e formazione personale
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