Vega Formazione S.r.l. - Socio Unico - Centro Direzionale Terraglio 1 - Via Don Tosatto n. 23/35/39 - 30174 Mestre (VE) P.IVA e Cod.Fisc. 03929800278
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ORGANISMO DI FORMAZIONE ACCREDITATO,
CERTIFICATO UNI ISO 9001 E UNI ISO 45001
SEMINARIO Rev 0.0 MATERIALE DIDATTICO
SEMINARIO “SPAZI
CONFINATI E LAVORI IN
QUOTA, COME
ADEMPIERE AGLI
OBBLIGHI DI LEGGE”
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Seminario: ‟Spazi confinati e lavori in quota, come adempiere agli obblighi di legge” 1
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SPAZI CONFINATI E LAVORI IN QUOTA,
COME ADEMPIERE AGLI OBBLIGHI DI
LEGGE
Relatori:Arch. Federico Faggin
Consulente e docente Senior
Ing. Federico MaritanDirettore Tecnico Vega Engineering
SEMINARIO – Bologna 2019
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IL D.P.R. 177/11: LA QUALIFICAZIONE
DELLE IMPRESE E DEI LAVORATORI
CHE EFFETTUANO LAVORI IN SPAZI
CONFINATI
AMBIENTI CONFINATI
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Il D.P.R. 177/11 si applica ai lavori in:
1. ambienti “sospetti di inquinamento” di cui agli artt.
66 e 121 del D. Lgs. 81/08
2. negli ambienti confinati di cui all’Allegato IV, punto
3 del D. Lgs. 81/08
CONTENUTI DEL DECRETO D.P.R.177/11
AMBIENTI CONFINATI
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Art. 2 – Qualificazione nel settore degli ambienti sospetti di
inquinamento o confinati
c) Presenza di personale, in percentuale non inferiore al 30% della forza
lavoro, con esperienza almeno triennale relativa a lavori in ambienti
sospetti di inquinamento o confinati, assunta con contratto di lavoro
subordinato a tempo indeterminato ovvero anche con altre tipologie
contrattuali o di appalto, a condizione, in questa seconda ipotesi che i
relativi contratti siano stati preventivamente certificati ai sensi del Titolo
VIII, Capo I, del D. Lgs. 276/2003. Tale esperienza deve essere
necessariamente in possesso dei lavoratori che svolgono le funzioni di
preposto.
CONTENUTI DEL DECRETO D.P.R.177/11
AMBIENTI CONFINATI
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Art. 2 – Qualificazione nel settore degli ambienti sospetti di
inquinamento o confinati
d) Avvenuta effettuazione di attività di informazione e formazione di tutto il
personale, ivi compreso il datore di lavoro ove impiegato per attività
lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati,
specificatamente mirato alla conoscenza dei fattori di rischio propri di
tale attività, oggetto di verifica di apprendimento e aggiornamento. I
contenuti e le modalità della formazione di cui al periodo che procede
sono individuati, […] entro e non oltre 90 giorni dall’entrata in vigore del
presente decreto, con accordo in Conferenza permanente per i rapporti
tra Stato, Regione e Province Autonome di Trento e Bolzano, sentite le
parti sociali.
CONTENUTI DEL DECRETO D.P.R.177/11
AMBIENTI CONFINATI
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AMBIENTI CONFINATI
Il Corso per Addetti ad Attività in Spazi Confinati o Ambienti Sospetti di
Inquinamento - Teoria e Pratica si deve prefiggere l’obiettivo diapprofondire la tematica della sicurezza nei Lavori in Spazi
Confinati o sospetti di inquinamento, dal punto di vistanormativo/legislativo, dando cenno in merito alla identificazione evalutazione dei rischi, ed illustrando le misure di carattere tecnico,quali procedure, dispositivi di protezione individuale. Durante il corsosi dovranno visionare e provare apparecchi per la rilevazione degli
inquinanti da utilizzare in Spazi Confinati e sistemi di recupero deilavoratori in caso di emergenza.
Programma Formativo – Spazi confinati
FIGURE INTERESSATE
PREPOSTO OPERATORI DI
SUPPORTO
ESTERNI
OPERATORI
CHE ENTRANO
ALL’INTERNO
SQUADRA DI
SOCCORSO
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AMBIENTI CONFINATI
Programma Formativo – Spazi confinati
Preposto
Gestione organizzativa
Nozione teoriche e pratiche Necessità formative
• Esperienza almeno triennale;• Normativa di riferimento: D.P.R. 177/2011;• D.P.R. 177/2011;• Art. 66, 121 e All. IV del D.Lgs 81/08;• Analisi di casi incidentali;• Cenni sulla classificazione NIOSH 80-106;• Identificazione dei rischi;• Le atmosfere esplosive ed infiammabili, sovra e sotto O2;• Le procedure di lavoro e di emergenza negli spazi
confinati e negli ambienti con sospetto inquinamento;• Il permesso di lavoro;• Le modalità di messa in sicurezza delle fonti energetiche:
Lock-Out, Tag-Out;• Le attrezzature per i lavori in Ambienti Confinati:
recuperatori, misuratori di ossigeno e di inquinanti, caratteristiche tecniche e principi di funzionamento;
• I sistemi di comunicazione;• Il Bump-Test;• Dispositivi di Protezione Individuali: maschere filtranti,
autorespiratore, dispositivi per il recupero dei lavoratori;• Le buone prassi ed elaborazione di un caso studio;• Test di apprendimento.
• Corso di formazione e addestramento per lavoratori addetti alle attività in ambienti confinati o sospetti di inquinamento;
• Corso di formazione ed addestramento all’uso di attrezzature di accesso e recupero;
• Corso lavori in quota e DPI anticaduta;
• Corso di primo soccorso e lotta antincendio;
• Eventuali corsi in funzione dei rischi specifici (es. CEI 11:27);
• Prove pratiche nei siti operativi.
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AMBIENTI CONFINATI
Programma Formativo – Spazi confinati
Operatori di supporto esterni
Gestione organizzativa e
tecnica
Nozione teoriche e pratiche Necessità formative
• Normativa di riferimento: D.P.R. 177/2011;• Art. 66, 121 e All. IV del D.Lgs 81/08;• Analisi di casi incidentali;• Identificazione dei rischi;• Le atmosfere esplosive ed infiammabili, sovra e sotto O2;• Le procedure di lavoro e di emergenza negli spazi
confinati e negli ambienti con sospetto inquinamento;• Il permesso di lavoro;• Le modalità di messa in sicurezza delle fonti energetiche:
Lock-Out, Tag-Out;• Le attrezzature per i lavori in Ambienti Confinati:
recuperatori, misuratori di ossigeno e di inquinanti, caratteristiche tecniche e principi di funzionamento;
• Il Bump-Test;• Dispositivi di Protezione Individuali: maschere filtranti,
autorespiratore, dispositivi per il recupero dei lavoratori;• Le buone prassi ed elaborazione di un caso studio;• Test di apprendimento
• Corso di formazione e addestramento per lavoratori addetti alle attività in ambienti confinati o sospetti di inquinamento;
• Corso di formazione ed addestramento all’uso di attrezzature di accesso e recupero;
• Corso lavori in quota e DPI anticaduta;
• Corso di primo soccorso e lotta antincendio;
• Eventuali corsi in funzione dei rischi specifici (es. CEI 11:27);
• Prove pratiche nei siti operativi
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AMBIENTI CONFINATI
Programma Formativo – Spazi confinati
Operatori che entrano all’interno
Gestione organizzativa e
tecnica
Nozione teoriche e pratiche Necessità formative
• Normativa di riferimento: D.P.R. 177/2011;• Art. 66, 121 e All. IV del D.Lgs 81/08;• Analisi di casi incidentali;• Identificazione dei rischi;• Le atmosfere esplosive ed infiammabili, sovra e sotto O2;• Le procedure di lavoro e di emergenza negli spazi
confinati e negli ambienti con sospetto inquinamento;• Il permesso di lavoro;• Le attrezzature per i lavori in Ambienti Confinati:
recuperatori, misuratori di ossigeno e di inquinanti, caratteristiche tecniche e principi di funzionamento;
• Il Bump-Test;• Dispositivi di Protezione Individuali: maschere filtranti,
autorespiratore, dispositivi per il recupero dei lavoratori;• Le buone prassi ed elaborazione di un caso studio;• Test di apprendimento
• Corso di formazione e addestramento per lavoratori addetti alle attività in ambienti confinati o sospetti di inquinamento;
• Corso di formazione ed addestramento all’uso di attrezzature di accesso e recupero;
• Corso lavori in quota e DPI anticaduta;
• Eventuali corsi in funzione dei rischi specifici (es. CEI 11:27);
• Prove pratiche nei siti operativi.
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AMBIENTI CONFINATI
Programma Formativo – Spazi confinati
Squadra di emergenza
Gestione organizzativa e
tecnica
Nozione teoriche e pratiche Necessità formative
• Normativa di riferimento: D.P.R. 177/2011;• Art. 66, 121 e All. IV del D.Lgs 81/08;• Analisi di casi incidentali;• Identificazione dei rischi;• Le atmosfere esplosive ed infiammabili, sovra e sotto O2;• Le procedure di lavoro e di emergenza negli spazi
confinati e negli ambienti con sospetto inquinamento;• Il permesso di lavoro;• Tecniche avanzate di recupero, anche con accesso e
posizionamento mediante funi;• Interventi in aree particolari in merito al rischio elettrico,
chimico, biologico, rischio allagamento o seppellimento;• Tecniche di Lock-out, Tag-Out;• Le attrezzature per i lavori in Ambienti Confinati:
recuperatori, misuratori di ossigeno e di inquinanti, caratteristiche tecniche e principi di funzionamento;
• Il Bump-Test e la calibrazione degli strumenti;• Dispositivi di Protezione Individuali: maschere filtranti,
autorespiratore, dispositivi per il recupero dei lavoratori;• Le buone prassi ed elaborazione di un caso studio;• Test di apprendimento
• Corso di formazione e addestramento per lavoratori addetti alle attività in ambienti confinati o sospetti di inquinamento;
• Corso avanzato di formazione ed addestramento all’uso di attrezzature di accesso e recupero;
• Corso lavori in quota;• Corso per attività su fune;• Corso di primo soccorso e
lotta antincendio di livello avanzato;
• Eventuali corsi in funzione dei rischi specifici (es. CEI 11:27);
• Prove pratiche periodiche in vari scenari di pericolo;
• Corso per utilizzo dell’autorespiratore.
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Art. 2 – Qualificazione nel settore degli ambienti sospetti di
inquinamento o confinati
e) Possesso di dispositivi di protezione individuale, strumentazione e
attrezzature di lavoro idonei alla prevenzione dei rischi propri delle
attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati e
avvenuta effettuazione di attività di addestramento all’uso di tali
dispositivi, strumentazione e attrezzature, coerentemente con le
previsioni di cui agli articoli 66 e 121 e all’allegato IV, punto 3, del D.
Lgs. 81/08.
CONTENUTI DEL DECRETO D.P.R.177/11
AMBIENTI CONFINATI
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Art. 2 – Qualificazione nel settore degli ambienti sospetti di
inquinamento o confinati
f) Avvenuta effettuazione di attività di addestramento di tutto il personale
impiegato per le attività lavorative in ambienti sospetto di inquinamento o
confinati, ivi compreso il datore di lavoro, relativamente alla applicazione
di procedure di sicurezza coerenti con le previsioni di cui agli artt. 66 e
121 e dell’allegato IV punto 3 del D. Lgs. 81/08.
CONTENUTI DEL DECRETO D.P.R.177/11
AMBIENTI CONFINATI
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Art. 2 – Qualificazione nel settore degli ambienti sospetti di
inquinamento o confinati
g) Rispetto delle vigenti previsioni, ove applicabili, in materia di DURC.
h) Integrale applicazione della parte economica e normativa della
contrattazione collettiva di settore, compreso il versamento della
contribuzione all’eventuale ente bilaterale di riferimento […].
CONTENUTI DEL DECRETO D.P.R.177/11
AMBIENTI CONFINATI
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Art. 2 – Qualificazione nel settore degli ambienti sospetti di
inquinamento o confinati
In relazione alle attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o
confinati non è ammesso il ricorso a subappalti, se non autorizzati
espressamente dal datore di lavoro committente e certificati ai sensi del
Titolo VIII, Capo I del D. Lgs. 276/03.
Nota - l’art. 1656 del codice civile già prevede che il subappalto non è
consentito, salvo autorizzazione (per iscritto) del committente.
CONTENUTI DEL DECRETO D.P.R.177/11
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Art. 3 – Procedure di sicurezza nel settore degli ambienti sospetti di
inquinamento o confinati
(Nota: da applicare solo in caso di lavoro svolti in appalto)
Prima dell’accesso nei luoghi nei quali devono svolgersi le attività
lavorative […] tutti i lavoratori impiegati dalla impresa appaltatrice,
compreso i datore di lavoro ove impiegato nelle medesime attività, o i
lavoratori autonomi, devono essere puntualmente e dettagliatamente
informati dal datore di lavoro committente sulle caratteristiche dei luoghi in
cui sono chiamati ad operare, su tutti i rischi esistenti negli ambienti, ivi
compresi quelli derivanti dai precedenti utilizzi, e sulle misure di
prevenzione e emergenza adottate in relazione alla propria attività. L’attività
di cui al precedente periodo va realizzata in un tempo sufficiente e
adeguato […] e, comunque, non inferiore ad un giorno.
CONTENUTI DEL DECRETO D.P.R.177/11
AMBIENTI CONFINATI
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Art. 3 – Procedure di sicurezza nel settore degli ambienti sospetti di
inquinamento o confinati
(Nota: da applicare solo in caso di lavoro svolti in appalto)
Il datore di lavoro committente individua un proprio rappresentante, in
possesso di adeguate competenze in materia di salute e sicurezza sul luogo
di lavoro e che abbia comunque svolto le attività informazione, formazione e
addestramento di cui all’art. 2, comma 1, lettere c) e f), a conoscenza dei
rischi presenti nei luoghi in cui si svolgono le attività lavorative, che vigili in
funzione di indirizzo e coordinamento delle attività svolte dai lavoratori
impiegati dalla impresa appaltatrice o dai lavoratori autonomi e per limitare il
rischio da interferenza di tali lavorazioni con quelle del personale impiegato
dal datore di lavoro committente.
CONTENUTI DEL DECRETO D.P.R.177/11
AMBIENTI CONFINATI
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Art. 3 – Procedure di sicurezza nel settore degli ambienti sospetti di
inquinamento o confinati
Durante tutte le fasi delle lavorazioni in ambienti sospetti di inquinamento o
confinati deve essere adottata ed efficacemente attuata una procedura di
lavoro specificatamente diretta a eliminare o, ove impossibile, ridurre al
minimo i rischi propri delle attività in ambienti confinati, comprensiva
della eventuale fase di soccorso e di coordinamento con il sistema di
emergenza del Servizio Sanitario Nazionale e dei Vigili del Fuoco. Tale
procedura potrà corrispondere a una buona prassi, qualora validata dalla
Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro ai
sensi dell’art. 2, comma 1, lettera v), del D. Lgs. 81/08.
CONTENUTI DEL DECRETO D.P.R.177/11
AMBIENTI CONFINATI
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Art. 3 – Procedure di sicurezza nel settore degli ambienti sospetti di
inquinamento o confinati
Il mancato rispetto delle previsioni di cui al presente regolamento determina
il venir meno della qualificazione necessaria per operare, direttamente o
indirettamente, nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o
confinati.
CONTENUTI DEL DECRETO D.P.R.177/11
AMBIENTI CONFINATI
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COME RICONOSCERE UNO SPAZIO
CONFINATO?
QUALI REQUISITI IDENTIFICANO UNO
SPAZIO CONFINATO?
AMBIENTI CONFINATI
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Premessa
AMBIENTI CONFINATI O SOSPETTI DI INQUINAMENTO
Storicamente la definizione di «Spazio confinato» (o ambiente,
luogo o vano) «confinato» (confined space), ha subito una
evoluzione concettuale che passa da una prima fase nella
quale si mettevano in evidenza le caratteristiche morfologiche
dell’ambiente (difficoltà di accesso, limitate aperture, forma
ecc.) ad una seconda fase nella quale si sono presi in
considerazione l’atmosfera interna, le fonti di energia, le
attività che si eseguono all’interno dell’ambiente.
Per ambiente confinato non si intende necessariamente
«chiuso»
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DEFINIZIONE DI AMBIENTE CONFINATO
AMBIENTI CONFINATI O SOSPETTI DI INQUINAMENTO
Lo standard OSHA 1910.146 dà una definizione di ambiente
confinato:
"Confined space" means a space that:
(1) Is large enough and so configured that an employee can
bodily enter and perform assigned work;
(2) Has limited or restricted means for entry or exit (for
example, tanks, vessels, silos, storage bins, hoppers,
vaults, and pits are spaces that may have limited means
of entry.);
(3) Is not designed for continuous employee occupancy.
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RICONOSCIMENTO DI UN AMBIENTE CONFINATO
AMBIENTI CONFINATI O SOSPETTI DI INQUINAMENTO
Lo standard OHSA 1910.146 inoltre indica:
If the workplace contains permit spaces, the
employer shall inform exposed employees, by
posting danger signs or by any other equally
effective means, of the existence and location
of and the danger posed by the permit spaces.
In tal senso il D. Lgs. 81/08 non indica un
esplicito obbligo di segnalazione mediante
cartellonistica di un ambiente confinato.
UNI 7545-32:2016
UNI EN ISO 7010:2017
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RICONOSCIMENTO DI UN AMBIENTE CONFINATO
AMBIENTI CONFINATI O SOSPETTI DI INQUINAMENTO
NORMA UNI 10449-2008
Manutenzione - Criteri per la formulazione e gestione del permesso di lavoro
3.2.2 spazi confinati: Spazi delimitati, normalmente chiusi ed
eventualmente provvisti di aperture (per esempio passi
d'uomo, boccaporti, coperchi, ecc.), in cui risulti materialmente
possibile l'ingresso di persone
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RICONOSCIMENTO DI UN AMBIENTE CONFINATO
Classe A Classe B Classe C
Caratteristiche
Uno spazio confinato chepresenta un alto e immediatorischio per la salute e la vita dellavoratore. Include la mancanzadi ossigeno, presenza diatmosfere infiammabili oesplosive, alte concentrazioni disostanze tossiche (IDLH– immediately dangerous to lifeor health).
Spazio confinato che puòportare a situazioni di infortuniose non vengono adottate misurepreventive, ma non èimmediatamente pericoloso perla vita ela salute.
Spazio confinato in cui ilrischio è trascurabile, noninfluisce sul normalesvolgimento del lavoro enon è prevedibile unpeggioramento.
Ossigeno %O2 < 18 oppure > 25 18 < %O2 < 20 20 < %O2 < 25
EsplodibilitàUguale o superiore al20% del LIE
Dal 10% al 19% del LIE Uguale o inferiore al 10%del LIE
Tossicità> IDLH Superiore o uguale al VLE (TLV)
ma inferiore a IDLHInferiore al VLE (TLV)
‐ LIE, Limite inferiore di esplodibilità o di infiammabilità: minima concentrazione in aria di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapori, polveri, fibre o residui
solidi volanti, la quale, dopo l’accensione, permette l’autosostentamento della propagazione delle fiamme.
‐ IDLH, Immediately Dangerous to Life or Health: alto e immediato pericolo per la salute e la vita in base alla definizione del NIOSH ‐ National Institute for Safety
and Health – Americano: livello di concentrazione in presenza della quale un lavoratore sano ha un tempo massimo di 30’ per allontanarsi dalla zona pericolosa.
‐ VLE: Valore Limite di Esposizione Professionale (concentrazione media di sostanza misurata o calcolata su un periodo di otto ore), di cui esiste una lista contenuta
nell’Allegato XXXVIII del D.Lgs 81/08. Per le sostanze non presenti nell’Allegato XXXVIII, è necessario riferirsi al TLV‐ ACGIH di significato simile al VLE.
Tabella di Classificazione degli Spazi Confinati – NIOSH 80-106, 1979
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AMBIENTI CONFINATI
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RICONOSCIMENTO DI UN AMBIENTE CONFINATO
Classe A Classe B Classe C
Comunicazione
La continua comunicazione conl’interno deve essere garantitada personale di sicurezza chestazioni all’esterno dello spazioconfinato.
È necessario contatto visivo ouditivo con i lavoratoriall’interno.Qualora il contatto diretto creiuna situazione pericolosa per ilpersonale esterno, lacomunicazione può ancheessere indiretta*
Necessaria comunicazione con ilavoratori all’interno.
DPI per gli addetti al
Salvataggio
Gli addetti al salvataggio devonoavere adeguate e completeprotezioni individuali per larespirazione e/o il rischioesplosione.
Gli addetti al salvataggio devonoavere adeguate e completeprotezioni individuali per larespirazione e/o il rischioesplosione.
Normalmente non è necessarioche gli addetti al salvataggioabbiano adeguate e completeprotezioni individuali per larespirazione e/o il rischioesplosione.
Autorizzazione SI SI SI
Controllo preliminare
dell’atmosfera (conannotazione dell’esito)
SI SI SI
Controllo continuo
dell’atmosferaSI SI
non obbligatorio ma soggetto a valutazione del personale qualificato
Formazione e
addestramento del
personale
SI SI SI
Ordinarie Misure di sicurezza per il lavoro negli spazi confinati
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AMBIENTI CONFINATI
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RICONOSCIMENTO DI UN AMBIENTE CONFINATO
Classe A Classe B Classe C
Cartellonistica di rischio
(compresa indicazionedelle sostanze presenti)
SI SI SI
Redazione della
procedura di lavoroSI SI SI
Redazione della
procedura di salvataggioSI SI SI
Controllo preliminare
dell’atmosfera (conannotazione dell’esito)
SI SI SI
Intercettazioni (chiusuratubazioni, lucchettaggio,
avvisi scritti)SI SI SI
Ventilazione di bonifica SI SI non obbligatorio ma soggetto a valutazione del personale qualificato
Predisposizione di
equipaggiamenti speciali
(ad es. utensiliantiscintilla)
SI SI non obbligatorio ma soggetto a valutazione del personale qualificato
Presenza di personale
esterno di sorveglianza
allertamento
SI SI SI
Ordinarie Misure di sicurezza per il lavoro negli spazi confinati
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RICONOSCIMENTO DI UN AMBIENTE CONFINATO
Classe A Classe B Classe C
Vestiti e DPI antistatici
quando necessariSI SI
non obbligatorio ma soggetto a valutazione del personale qualificato
DPI specifici:
‐respiratore/mascherinaSI SI
non obbligatorio ma soggetto a valutazione del personale qualificato
DPI specifici:
‐imbragatura e sistema di
recupero
SI SInon obbligatorio ma soggetto a
valutazione del personale qualificato
Attrezzature di
salvataggioSI SI SI
* Comunicazione Diretta: realizzata con personale esterno che vede e/o parla con i lavoratori all’interno affacciandosi all’entrata delluogo confinato; Indiretta: comunicazione realizzata per via strumentale, ad es. con interfono, telecamera, ecc
Ordinarie Misure di sicurezza per il lavoro negli spazi confinati
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AMBIENTI CONFINATI
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AMBIENTI CONFINATI O SOSPETTI DI INQUINAMENTO
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO
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VALUTAZIONE DEL RISCHIO
AMBIENTI CONFINATI
Il processo di valutazione dei rischi (risk assessment) consiste in una
serie di tappe logiche per mezzo delle quali si esaminano in modo
sistematico i pericoli per la salute e per la sicurezza delle persone
presenti in ambienti o connessi con le attività svolte, al fine di
esprimere un giudizio sulla sicurezza di chi è soggetto a detti pericoli.
L’analisi dei rischi e la ponderazione dei rischi sono due fasi del
processo di valutazione dei rischi. In particolare l’analisi dei rischi è
necessaria a fornire le informazioni utilizzate nella ponderazione dei
rischi, la quale viene effettuata considerando tutte le misure di
sicurezza applicate o, nel caso di nuove attività, le misure di sicurezza
che si prevede di applicare.
ELABORAZIONE DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO PER
AMBIENTI CONFINATI O SOSPETTI DI INQUINAMENTO - DACSI
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VALUTAZIONE DEL RISCHIO
AMBIENTI CONFINATI
1• Esame generale del contesto
lavorativo
2• Identificazione e analisi dei fattori
di rischio
3
• Sintesi delle interazioni tra ambiente di lavoro e attività che si andranno a svolgere
4• Identificazione delle misure di
controllo da mettere in atto
Origine complessa
o sistemica
1
2
3
4
30
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VALUTAZIONE DEL RISCHIO
AMBIENTI CONFINATI
1• In relazione alla loro origine rispetto all’ambiente confinato
(endogena-esogena)
2• In relazione alla loro natura (chimico, fisica, biologica, con pericolo di
caduta dall’alto, annegamento, schiacciamento, seppellimento,ergonomico, alte temperature, incendio/esplosione)
3• In base alla loro correlazione o estraneità all’atmosfera interna
(atmosfere sotto-ossigenate – sovra-ossigenate – tossiche,esplosive)
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VALUTAZIONE DEL RISCHIO
AMBIENTI CONFINATI
1
• Natura endogena:• Già presenti all’interno dell’ambiente indisturbato;• Stati fondamentali della materia (gas, liquido, solido);• Morfologico (labirinti, paratie o passi d’uomo vincolanti)
2
• Natura esogena:
• Tutti gli agenti chimici, fisici e biologici non originariamente presentinell’ambiente confinato, ma che per un qualsiasi motivo, possonopenetrarvi e condizionarlo sia in termini atmosferici che nonatmosferici (es. migrazione di liquidi, gas o vapori provenienti daimpianti adiacenti)
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VALUTAZIONE DEL RISCHIO – IL DACSI
AMBIENTI CONFINATI
Luogo
Attività lavorativa svolta Saldatura e ossitaglio
Pericolo o situazione
pericolosa
Danno o evento
dannoso
Risc
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Mancanza di ossigeno
(inferiore a 19,5 %)
Svenimento,
malessere, morte x x x x x
Atmosfere iper-ossigenate
(superiore a 23 %)Incendio, esplosione x x x
Presenza di sostanza
nocive: gas, fumi o vapori
tossici
Intossicazione,
svenimento x x x x x
Elevate concentrazioni di
polveri
Intossicazione,
soffocamento
Temperature elevateSvenimento,
malessere x x
Ingresso / presenza liquidi
(allagamento)
Annegamento,
morte x
Esplosione per presenza di
sostanze infiammabiliUstioni, morte x x x
Intrappolamento o
difficoltà di recupero di
una persona infortunata
Intempestivo
recupero
infortunatox
Elettrocuzione (anche per
presenza di luoghi
conduttori ristretti)
Elettrocuzione,
morte x
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D A C S I®
DOCUMENTOAMBIENTI
CONFINATISOSPETTO
INQUINAMENTO
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LAVORI IN QUOTA
UNI 11158
DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALE
CONTRO LE CADUTE
DALL'ALTO
Vega Formazione 35
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LE NORME UNI
Norma UNI 11158:2015, è ora completo il trittico sugli ancoraggi. La
norma UNI 11158 dal titolo “Dispositivi di protezione individuale contro le
cadute dall'alto – Sistemi di protezione individuale dalle cadute - Guida per la
selezione e l'uso” è entrata in vigore il 12 novembre 2015.
Con questo atto si è completato il trittico di norme sugli ancoraggi (UNI
11578:2015 - Dispositivi di ancoraggio destinati all’installazione
permanente, UNI 11560:2014 - Sistemi di ancoraggio permanenti in
copertura ) e dei DPI a essi collegati da utilizzare durante i lavori in quota. La
nuova norma UNI 11158:2015 riguarda i sistemi di protezione individuale dalle
cadute, da utilizzare congiuntamente ai sistemi di ancoraggio, ed è la revisione
della edizione 2005.
Vega Formazione 36
LAVORI IN QUOTA
Vega Formazione
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LE NORME UNI
I sistemi di protezione individuale dalle cadute, indicati nella norma UNI
11158, proteggono il lavoratore contro le cadute dall’alto evitando o
arrestando la caduta libera.
Essi comprendono:
Vega Formazione 37
LAVORI IN QUOTA
1• Sistemi di trattenuta
2• Sistemi di posizionamento
3• Sistemi di accesso mediante fune (non sono trattatati nella norma UNI 11158)
4• Sistemi di arresto caduta
5• Sistemi di salvataggio
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LE NORME UNI
Vega Formazione 38
LAVORI IN QUOTA
Componente Sistema di protezione individuale
dalle cadute
Utilizzo ammesso per l’arresto
della caduta
Cintura di trattenuta Sistema di trattenuta NO
Cordino di trattenuta NO
Cintura di posizionamento Sistema di posizionamento sul lavoro
NO
Cordino di posizionamento NO
Imbracatura per il corpo Sistema di arresto caduta SI
Dispositivo anticaduta di tipo guidato su guida rigida
SI
Dispositivo anticaduta di tipo guidato su guida flessibile
SI
Dispositivo anticaduta di tipo retrattile
SI
Cordino anticaduta con assorbitore di energia
SI
Selezione dei componenti dei sistemi di protezione individuale dalle cadute – Norma UNI 11158
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UNI 11158: Dispositivi di protezione individuale
contro le cadute dall'alto - Sistemi di arresto caduta -
Guida per la selezione e l'uso
La norma ha lo scopo di fornire linee guida per
l’individuazione e l’uso dei dispositivi di protezione
individuale destinati a proteggere l’utilizzatore contro le
cadute dall’alto, da utilizzarsi eventualmente combinati tra
di loro per formare i "sistemi di arresto caduta".
LE NORME UNI
39Vega Formazione
LAVORI IN QUOTA
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UNI 11578: Dispositivi di ancoraggio destinati
all’installazione permanente - Requisiti e metodi di
prova
La norma specifica i requisiti e i metodi di prova per
dispositivi di ancoraggio, che comprendono punti di
ancoraggio fissi o mobili, destinati all'installazione
permanente su o nella struttura, progettati per:
- ospitare uno o più utenti collegati contemporaneamente;
- l’aggancio di componenti di un sistema anticaduta
conformi alla UNI EN 363, anche quando questi ultimi
sono progettati per l'uso in trattenuta.
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LAVORI IN QUOTA
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UNI 11560: Sistemi di ancoraggio permanenti in
copertura - Guida per l'individuazione, la
configurazione, l'installazione, l'uso e la
manutenzione
Essa fornisce inoltre indicazioni che possono essere
utilizzate per la redazione del documento di valutazione
dei rischi e la susseguente individuazione delle misure di
prevenzione e di protezione e dei dispositivi di protezione
individuale, (E.T.C. Elaborato Tecnico di Copertura) come
richiesto dalla legislazione vigente.
LE NORME UNI
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LAVORI IN QUOTA
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UNI 11560: Sistemi di ancoraggio permanenti in
copertura - Guida per l'individuazione, la
configurazione, l'installazione, l'uso e la
manutenzione
La norma fornisce linee guida per la configurazione in
copertura di sistemi di ancoraggio ed il loro utilizzo contro
la caduta dall'alto mediante sistemi di arresto caduta. Non
fornisce criteri per l’istallazione delle protezioni di tipo
collettivo da utilizzarsi eventualmente combinati.
LE NORME UNI
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LAVORI IN QUOTA
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LE TIPOLOGIA DI ANCORAGGIO PER
I LAVORI IN QUOTA
LAVORI IN QUOTA
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CLASSIFICAZIONE ANCORAGGI – UNI EN 795 – UNI 11578
Tipo A – Anche UNI 11578ganci singoli
Tipo Bdispositivi provvisori
TIPI
Tipo C – Anche UNI 11578Linee di ancoraggio flessibili orizzontali
Tipo D – Anche UNI 11578Linee di ancoraggio rigide orizzontali
Tipo Edispositivi a corpo morto
La UNI EN 795 classifica i «dispositivi di ancoraggio», in 5 tipi:
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LAVORI IN QUOTA
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SCHEDA DEI CONTROLLI: UNI EN 11158:2015
ANCORAGGI
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Componente Controlli Ispezione prima
dell’uso
Ispezione periodica
Sistema di ancoraggio Impermeabilizzazione V V
Usura V V
Ossidazione/corrosione V V
Deformazione dei componenti V V/S
Deformazione anomale della fune V V
Tensionamento della fune N S
Serraggio dei dadi e dei bulloni dei dispositivi a vista
V S
Stato delle eventuali parti mobili V/F F
Pulizia N S
Struttura di supporto e ancoranti
Infiltrazioni N V
Ancoranti V V/S
Fessure e/o corrosione e/o degrado N V/S
Idoneità strutturale N V/S
Tarli muffe ect. N V/S
Pulizia N S
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Programma Formativo – Lavori in quota
Addetti ai lavori in quota
Gestione organizzativa e
pratica
Nozione teoriche e pratiche Necessità formative
• Titolo IV D. Lgs. 81/08, come modificato e integrato dal D. Lgs. 106/09;
• Capo II - Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni e nei lavori in quota, campo di applicazione, disposizioni di carattere generale;
• Titolo III - Uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale;
• Il Regolamento 425/2016/UE: aspetti riguardanti i dispositivi di protezione individuali (DPI);
• La norma UNI 11158 sulla selezione e l’uso dei dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto;
• Manutenzione e revisione dei DPI anticaduta;• Trauma da sospensione (intolleranza ortostatica);• Le modalità di caduta:
- Caduta libera;
- Caduta libera limitata;
- Caduta contenuta;
- Caduta totalmente prevenuta;
- Effetto pendolo.
• Le verifiche sui DPI anticaduta:- Imbracature;- Cordini dissipatori, connettori, sistemi retrattili.
• Corso lavori in quota e DPI anticaduta
• Eventuali corsi in funzione dei rischi specifici (es. Corso PLE Trabattelli)
• Prove pratiche nei siti operativi
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Programma Formativo – Lavori in quota
Addetti ai lavori in quota
Gestione organizzativa e
pratica
Nozione teoriche e pratihe Necessità formative
• Scale: riferimenti legislativi (D. Lgs. 81/08 e Allegato XX) e la norma UNI 131 corretto utilizzo e controllo.
• Sistemi di protezione collettiva: parapetti mobili (EN
13374) e cenni sulle reti di sicurezza (UNI EN 1263);• Ancoraggi: tipologie, caratteristiche e classificazione;• Focus sulle strategie per la messa in sicurezza dei lavori
in quota per mezzo di sistemi di ancoraggio fissi e rimovibili (UNI EN 795, UNI 11578);
• Ponti su ruote a torre (i cosiddetti “trabattelli”): caratteristiche e uso in sicurezza. D.Lgs. 81/08 – Allegato XXIII (Deroga ammessa per i ponti su ruote a torre), Norma UNI EN 1004 e Circolare n. 30 del 3/11/2006;
• Cenni sulla legislazione in materia di salute e sicurezza nei lavori in quota sui ponteggi: Titolo IV del D. Lgs. 81/08;
• Lavori in quota in prossimità di linee elettriche aeree;• Esercitazione sui sistemi anticaduta;• Prova pratica di utilizzo dell'imbracatura di sicurezza e di
sospensione, presa visione e prova pratica di utilizzo di altre attrezzature anticaduta e di sistemi di ancoraggio
• Test di valutazione finale.
• Corso lavori in quota e DPI anticaduta
• Eventuali corsi in funzione dei rischi specifici (es. Corso PLE, Trabattelli)
• Prove pratiche nei siti operativi
LAVORI IN QUOTA
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Programma Formativo – Lavori in quota
Addetti ai lavori all’utilizzo delle PLE
OPERATORE PLE LAVORATORE SU PLE ADDETTO AL RECUPERO DIEMERGENZA
Formazione • Abilitazione come indicato nell’Accordo Stato Regioni;
• Formazione per lo svolgimento dei lavori in quota*
*(da valutare in funzione
dell’attiit à svolta)
• Formazione per lo svolgimento dei lavori in quota
• Istruzioni per il recupero da terra della piattaforma
Addestramento • Addestramento DPI caduta dall’alto
• Addestramento al recupero di emergenza
• Addestramento DPI caduta dall’alto
• Addestramento DPI caduta dall’alto
LAVORI IN QUOTA
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Programma Formativo – Lavori in quota
Addetti ai lavori al montaggio del trabattello
Modulo giuridico
• Legislazione generale di sicurezza in materia di prevenzione infortuni;• Analisi dei rischi;• Norme di buona tecnica e di buone prassi;• Statistiche sugli infortuni e delle violazioni delle norme nei cantieri;• Titolo IV , Capo II limitatamente ai “Lavori in quota”
Modulo tecnico • DPI anticaduta: uso, caratteristiche tecniche, manutenzione, durata e conservazione;• Ancoraggi: Tipologie e tecniche.
Modulo diaddestramento
• Come indossare l’imbracatura e i DPI;• Impiegato del sistema anticaduta;• Prova di montaggio/smontaggio del trabattello;• Elementi di gestione prima emergenza-salvataggio.
LAVORI IN QUOTA
Per definire il programma formativo per i lavoratori adibiti all’uso del trabattellosi può fare riferimento alla circolare del MLPS 30/2006 in cui, pur facendoancora riferimento al D.Lgs 626/94 vengono dati chiarimenti in merito allaformazione degli addetti al montaggio/smontaggio.
VEGA FORMAZIONE S.R.L. – Socio Unico Via Don Tosatto 23/35/39, 30174 Mestre - VE
Tel. 041/3969013 Fax 041/3969038
w w w . v e g a f o r m a z i o n e . i t
Organismo di Formazione Accreditato dalla Regione Veneto e certificato UNI ISO 9001
e UNI ISO 45001
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