Relazione su Palazzo Madama classe 3° Sez. B
a.s 2017/2018
1
SCUOLA SECONDARIA STATALE DI PRIMO GRADO
“G. PASCOLI”
VIA OVIDIO, 25 C.A.P. 81031 – AVERSA(CE)
TEL/FAX 081.5038017 – 081.8154889
Email: cemm01700D@istruzione .it
www.pascoliaversa.gov.it
Classe 3° Sez. B
In particolare curato dagli alunni: Cavallaccio Giorgio, Iovino Anna,
Mattiello Flora, Pompella Mariafrancesca, Mottola Mattia e Saulino
Davide.
Coordinati dalla prof.ssa Pezone Anna
Relazione su Palazzo Madama classe 3° Sez. B
a.s 2017/2018
2
LA COSTITUZIONE
Articolo 55 Il Parlamento si compone della Camera dei Deputati e del Senato della
Repubblica. Il Parlamento si riunisce in seduta comune dei membri delle due Camere nei soli
casi stabiliti dalla Costituzione.
Articolo 70 La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere.
L’Italia è una Repubblica parlamentare. Il Parlamento italiano che incarna il potere
legislativo è l’unico organo eletto direttamente dai cittadini e ha un ruolo centrale nel
funzionamento dello Stato. E’ composto da due Camere, la Camera dei deputati (composta
da 630 deputati) e il Senato della Repubblica (composto da 315 senatori), che hanno le stesse
funzioni e identici poteri. Ogni decisione deve essere approvata da entrambe le Camere, per
questo motivo tale sistema si chiama “bicameralismo perfetto”. Ciascuna Camera funziona
in modo autonomo ed è guidata da un Presidente che è al di sopra delle parti nel rispetto
del Regolamento. Di solito, le due Camere si riuniscono separatamente. In alcuni casi
particolari esse si riuniscono in seduta comune, ad esempio quando si devono eleggere il
Presidente della Repubblica oppure i giudici della Corte costituzionale.
Ciascuna Camera dura in carica 5 anni. Questo periodo di tempo viene definito legislatura.
Sede del Senato della Repubblica è Palazzo Madama. Colei che legò il suo nome al palazzo
fu Margherita D’Austria, figlia naturale dell’imperatore Carlo V. Il palazzo, infatti, prende
il nome dal soprannome di Margherita D’Austria: “la Madama” e anche dal fatto che la polizia
viene comunemente chiamata dai romani “la Madama”, e dalla capitale il soprannome è
arrivato un po’ ovunque. Non è un soprannome scelto a caso, deriva dal nome dell’edificio in
cui, nello Stato pontificio, era situata la sede centrale della polizia e che oggi ospita il Senato.
I senatori sono 315 la metà esatta dei deputati, e vengono eletti dai cittadini che abbiano
25 anni. Per divenire senatore occorre aver compiuto 40 anni. Ai senatori si devono
aggiungere tuttavia alcuni “senatori a vita”, che non hanno bisogno di essere eletti e il cui
mandato non scade mai. Diventano automaticamente senatori a vita tutti gli ex presidenti della
Repubblica. I presidenti in carica hanno però il diritto di nominare alcuni altri senatori a vita,
scegliendoli tra le personalità che, per un motivo o per l’altro, hanno dato prestigio all’Italia.
Una scienziata come Rita Levi Montalcini, dunque, oppure un uomo politico che in passato è
stato di grande importanza pur non essendo mai diventato presidente della Repubblica come
Giulio Andreotti. Non c’è un numero fisso di senatori a vita, in teoria un presidente della
Repubblica potrebbe anche decidere di nominare parecchi, ma di fatto queste nomine sono
invece rarissime e i senatori a vita, inclusi gli ex presidenti, sono sempre sotto la decina. Di
Relazione su Palazzo Madama classe 3° Sez. B
a.s 2017/2018
3
solito il loro voto non è determinate. Ma se una maggioranza è molto esigua, conta solo
pochissimi senatori in più dell’opposizione quegli anziani senatori possono diventare l’ago
della bilancia. Il Senato funziona esattamente come la Camera. C’è un presidente, eletto nella
prima riunione dell’assemblea dopo le elezioni politiche, che come il presidente della camera,
non può essere mandato via a meno che non rassegni le dimissioni e queste non vengano
accolte dalla maggioranza dei senatori. Ci sono commissioni, che discutono e modificano il
testo delle leggi prima che queste arrivino in aula per la discussione e la votazione finali.
Insomma, per essere approvata una legge deve eseguire per due volte la stessa identica trafila.
In alcuni casi, per argomenti particolarmente importanti oppure quando, di fronte a episodi
molto gravi e poco chiari, si formano commissioni bicamerali, composte in egual numero da
deputati e da senatori. Ma anche in questo caso le proposte di legge eventualmente decise
dalla commissione bicamerale devono poi essere oggetto di dibattito e di voto in entrambi i
rami del Parlamento.
STORIA E ARCHITETTURA
Il Palazzo Madama si trova in corso Rinascimento a Roma, vicinissimo a Piazza Navona, ed
è la sede del Senato italiano. Ha fondato le sue radici nel XV secolo, quando Roma si avviava
alla sua trasformazione: dal borgo medievale a città moderna. I primi proprietari furono i
monaci dell’abazia di Farfa, che vivevano sotto la legge longobarda per antico privilegio
imperiale e che ottennero alcuni modesti edifici che si trovano nelle attuali piazze “S. Luigi”
e “Madama”. In seguito a permuta di alcune proprietà del rione Regola, nel 1478 il terreno fu
acquistato dalla nazione Francese. Il tesoriere del governo di Francia e vescovo di Chiusi, lo
acquistò e vi fondò il nucleo originario del Palazzo, ampliato e abbellito per ospitare i
pellegrini Francesi in visita alla capitale. Nel 1503 il cardinale Giovanni Dei Medici, figlio di
Lorenzo il Magnifico, prese in affitto il palazzo degli eredi di Sinulfo per acquistarlo nel 1505.
Nel 1509, il cardinale si indebitò e fu costretto a venderlo alla cognata, Alfonsina Ornisi, che
lo fece ristrutturare e ingrandire. Nel 1513 fu commissionata un’importante ricostruzione a
Giuliano Da Sangallo che prevedeva l’espansione verso Piazza Navona ma il progetto non fu
mai realizzato.
LA FACCIATA
Prima di fare ingresso a palazzo Madama, è d’obbligo soffermarsi sulla facciata realizzata da
Paolo Marucelli, che mostra tre imponenti piani, ognuno con nove finestre, limitati alle
estremità da un bugnato angolare. Il maestoso portale centrale che conduce nel Cortile
d’onore, ornato da colonne con capitelli ionici, è sormontato da un architrave e da un balcone
con finestra a timpano spezzato, mentre le altre otto sono a timpano curvilineo con conchiglia
Relazione su Palazzo Madama classe 3° Sez. B
a.s 2017/2018
4
e volti di donna. Al secondo piano vi sono finestre a timpano triangolare contenenti un giglio,
mentre l'ultimo piano è caratterizzato da finestre quadrate incorniciate con mascheroni, unite
da un fregio con leoni tra putti e panoplie.
CORTILE D'ONORE
Il portale principale di Palazzo Madama conduce al Cortile d'Onore, di forma rettangolare e
d’impronta architettonica rinascimentale. Durante i lavori di sistemazione del palazzo, portati
a compimento dall’architetto Paolo Marucelli a metà del '600, venne rispettato l’impianto
originario. Le sei colonne che compongono il porticato – con capitelli scanalati - sono infatti
una testimonianza dell’edificio ai tempi di Leone X. Sotto il colonnato una targa commemora
i lavori di restauro eseguiti sotto il pontificato di Clemente XIII, successore di Benedetto XIV,
che acquistò il palazzo nel 1755 per ospitare gli uffici per lo Stato della Chiesa. Negli anni
successivi trovarono inoltre collocazione, tra gli altri, gli uffici del tribunale e la sede della
polizia papale. Da qui, l’origine del termine dialettale “La Madama” utilizzato ancora oggi a
Roma per identificare le forze dell’ordine. La statua di Emilio Greco, che è al centro del
cortile, fu posta nel 1972. Il magnifico pavimento è decorato da marmi policromi; mentre
lungo il perimetro sono esposti sarcofagi lapidei di epoca romana. Dal Cortile l’accesso
principale a palazzo Madama, dove dipinti, affreschi, arazzi, fregi, sculture e arredi
settecenteschi condurranno i visitatori attraverso la storia e l’arte italiana.
Relazione su Palazzo Madama classe 3° Sez. B
a.s 2017/2018
5
IL CORTILE DELLA PALMA
Il cortile ubicato al piano terra prende il nome dall'imponente albero di palma che si eleva al
centro. Su questo spazio affacciano pregevoli complessi architettonici. Meritevoli di
attenzione sono la torre che si erige in un angolo del cortile e il Palazzo Koch.
Il primo volume architettonico è la testimonianza dei resti di una delle fortezze della famiglia
Crescenzi, proprietaria degli edifici, sui quali successivamente è stato realizzato Palazzo
Madama, (che adesso incorpora completamente la torre). Il secondo è un armonioso edificio
classicheggiante realizzato nel 1888-90 dall’architetto Gaetano Koch. L’illustre progettista fu
uno dei protagonisti dello sviluppo della Roma umbertina. La palazzina Koch, (la cui
realizzazione fu deliberata dal Senato nel 1885, mentre il progetto definitivo fu approvato nel
1887) è stata, insieme all’ imponente sala del primo piano, sede storica della Biblioteca del
Senato fino al 2003, anno del suo trasferimento a Palazzo della Minerva. Alla fine degli anni
'30, secondo un progetto già avanzato nei secoli passati, è stato realizzato l'elegante portico a
due piani che collega Palazzo Madama al contiguo Palazzo Carpegna sede della maggior parte
delle Commissioni permanenti. Il portico, chiuso al piano superiore dà ampie vetrate è
realizzato seguendo uno schema architettonico quattrocentesco. La struttura di notevole
pregio, presenta sette arcate su colonne in granito, di ordine tuscanico nella parte bassa e
ionico al piano nobile. A metà degli anni '80, nel corso degli scavi correlati ai lavori per la
costruzione di una nuova centrale termica unificata, sotto il cortile della palma fu rinvenuta
una grande vasca monolitica di granito di Assuan (del peso di circa 25 tonnellate) spezzata in
sette parti. La vasca, con la consulenza della Soprintendenza archeologica di Roma, è stata
ricomposta attraverso una complessa opera di restauro. In occasione del 40° anniversario della
firma della Costituzione è stata collocata nell'area compresa tra i palazzi Madama, Carpegna
e Sapienza. Questo spazio che è stato inaugurato nel 1987 dal Presidente del Senato Giovanni
Spadolini, ha preso il nome di piazza della Costituente.
Relazione su Palazzo Madama classe 3° Sez. B
a.s 2017/2018
6
SALA MACCARI
Questa solenne sala deve il suo nome a Cesare Maccari, l’artista senese che la decorò dopo
aver vinto, nel 1880, un concorso bandito appositamente dal Ministero della pubblica
istruzione “per la pittura a buon fresco”, con l’obiettivo di richiamare i fatti più
rappresentativi dell’antico Senato di Roma: i progetti di Maccari furono selezionati
soprattutto per l’intonazione chiara delle scene e la sobrietà dei colori, in perfetta armonia con
la luce della sala. La sua pittura evocativa e scenografica consente al visitatore di dialogare
con lo spazio che lo circonda e con le antiche nobili origini del Senato. Sulle pareti sono
raffigurati i cinque celebri episodi della storia del Senato romano, a simboleggiare le virtù dei
senatori: rispetto della parola data, oratoria, coraggio, onestà, eloquenza. Tra le più famose
personalità dell’antica Roma, il primo affresco a destra – subito dopo l’ingresso - rappresenta
"Appio Claudio il Censore" che esorta i senatori a non accettare le condizioni di pace
imposte da Cinea, ambasciatore di Pirro. Nei due quadri più piccoli, Marco Papirio rimasto
immobile e impassibile sul suo scanno dinanzi all’invasione dei Galli di Brenno e i Sanniti,
che tentano invano di corrompere Curio Dentato perché convinca il Senato alla pace. Di
fronte all’ingresso, Cicerone, indignato, mentre pronuncia la sua celebre requisitoria contro
Catilina; e per finire, Attilio Regolo nel momento della partenza da Roma per rientrare da
prigioniero a Cartagine, adempiendo al giuramento e dopo aver persuaso la curia romana a
non negoziare con il nemico. Il Senato lo ascolta mentre la folla osserva, il cielo è d'un azzurro
luminoso e cambia tonalità incurvandosi al tramonto. Il soffitto racchiude quattro medaglioni
con figure allegoriche – che rappresentano il commercio, l’agricoltura, le armi, le scienze, le
lettere e le arti - disposte intorno a un motivo centrale che simboleggia l’Italia trionfante e che
riporta la scritta “Sei libera. Sii grande”. Ai quattro angoli lo stemma di Casa Savoia e lungo
il fregio una frase di Guicciardini – “Osservate con diligenza le cose dei tempi passati perché
fanno lume alle future e quello che è e sarà, è stato in altro tempo” - e una di Machiavelli –
“Nessuna cattiva sorte li fece mai diventare abietti e nessuna buona fortuna li fece mai essere
insolenti”. L’affresco della volta fu completato nel 1888 e l’arredo della sala fu ultimato nel
1890.
Relazione su Palazzo Madama classe 3° Sez. B
a.s 2017/2018
7
BUVETTE
La tradizionale buvette riservata agli Onorevoli Senatori è una spaziosa caffetteria
Marucelliana ubicata all'estremità della sala Garibaldi, in prossimità del solenne corridoio di
collegamento con l'adiacente Palazzo Carpegna, nel quale trovano collocazione i busti
marmorei di personaggi che hanno dato lustro alla Repubblica. La caffetteria dallo stile
raffinato ospita opere di notevole pregio. Sul bancone del bar è posizionata una
statuetta/fontana di Vincenzo Gemito (1852-1929), mentre sulla parete prospiciente figura un
bellissimo arazzo mediceo del secolo XVI proveniente dagli Uffizi di Firenze. L’opera con
larghe bordure ritrae il grande stemma di famiglia con accanto le rappresentazioni delle città
di Firenze e Siena. Le altre pareti ospitano due nature morte del 2002 di Luciano Ventrone:
"La Pausa" e "Il ritorno di Ulisse". La sala è arricchita da un elegante parquet a intarsi e da
un sontuoso lampadario centrale in vetro di Murano ed è caratterizzata da una volta a figurine
e fregi in stucco chiaro eseguiti nel 1931.
Relazione su Palazzo Madama classe 3° Sez. B
a.s 2017/2018
8
SALA GARIBALDI
Percorrendo il solenne corridoio con busti marmorei di personaggi che hanno dato lustro alla
nostra Repubblica, facciamo ingresso nella Sala Garibaldi, già Sala dei Re, perché fu adornata
dai ritratti dei sovrani, da Carlo Alberto a Vittorio Emanuele III. La sala attualmente prende
il nome dal busto dell’ ”Eroe dei due mondi”, Giuseppe Garibaldi, posizionato centralmente
tra il busto di Camillo Benso di Cavour e quello di Vittorio Emanuele II. Si tratta di un vasto
ambiente di rappresentanza, dove spesso si riuniscono i Senatori durante le pause dai lavori,
nato dalla demolizione di una parete divisoria agli inizi degli anni Trenta del secolo scorso.
Alzando lo sguardo troviamo un soffitto a cassettoni di recente costruzione e un fregio
seicentesco articolato in riquadri con scene storiche riguardanti l’attività pontificia di Leone
X. Le pitture non si susseguono in modo unitario, essendo destinate in origine a due vani
distinti e appartenendo, come sembrerebbe da alcuni particolari, a due differenti mani: da una
parte predominano putti e leoni; dall'altra, figure femminili, disposte intorno ad alcuni
affreschi di carattere storico. Sulla parete frontale, l'unico pezzo moderno della Sala: una
grande tela che raffigura un paesaggio marino nebbioso di Piero Guccione: “Il Nero e
l’azzurro”, realizzato nel 2003. Da una delle finestre della sala Garibaldi è visibile la torre dei
Crescenzi.
SALA DEL RISORGIMENTO
Questa Sala ospita busti e ritratti di alcune fra le personalità più significative del Risorgimento
nazionale. Sulle pareti è possibile osservare diverse opere: una grande tela del giovane
Vittorio Emanuele II (1849), realizzata dal pittore Giovanni Marghinotti; un busto e la targa
commemorativa di Giuseppe Mazzini; i ritratti di Cavour e Garibaldi. A impreziosire la Sala,
il soffitto del XVII secolo, con cassettoni lignei decorati e dorati, opera di Giovanni Francesco
Grimaldi. Il fregio sottostante raffigura le vicende del pontificato di Clemente VII ed è
adornato da putti che volteggiano armoniosi
Relazione su Palazzo Madama classe 3° Sez. B
a.s 2017/2018
9
SALA DELLO STRUZZO
L’elegante Sala dello Struzzo, già Sala Umberto, si caratterizza per un raffinato soffitto a
cassettoni del secolo XVI – il più suggestivo di tutto il Palazzo - con stucchi e dipinti dorati,
al centro del quale campeggia uno struzzo con una corona sulla testa e l’emblema della
casata de' Medici collegato con un nastro al collo. Alcuni suppongono che la figura si
riferisca alla casata di origine di Margherita d’Austria, secondo il gioco di parole Autriche
(Austria) e autruche (struzzo): simbolo del passaggio del palazzo (e del casato) dalla sfera
d'influenza francese a quella ispano-austriaca. Altri invece sostengono che questo animale
fu scelto all’epoca quale simbolo araldico di giustizia e di capacità di gestire le
difficoltà. Alle pareti troviamo due pregiati arazzi fiorentini: uno del ‘600, che raffigura
Alessandro che sigilla con l'anello la bocca di Focione; l’altro, più antico, raffigurante I
pellegrini in Emmaus. Nella sala sono esposti l’olio su tela “Pentesilea morente” del 2003
di Vito Tongiani e il Ratto d’Europa, di Placido Fabris (1802-1859). Al centro della sala, sul
tavolo, una preziosa ceramica di Faenza della fine dell’800.
SALA DELLA FIRMA
La sala è così chiamata perché i senatori firmavano su appositi fogli, come atto di presenza.
Ubicata al primo piano di Palazzo Madama è arricchita da preziose opere. La sala si
caratterizza per un notevole fregio pittorico che si estende sulle quattro pareti. L’opera è
attribuita a Giovan Battista Magno detto il Modanino e databile al 1638. Al centro di ogni
parete, un quadro inserito all'interno di una cornice dorata, raffigura un episodio dell'attività
di cardinalato di Alessandro De' Medici (futuro Papa Leone XI). I quadri sono affiancati
da due satiri monocromi in atteggiamento di telamoni (statue maschili) e da putti che giocano
in spazi scanditi da partiture architettoniche. Il cinquecentesco soffitto ligneo è costituito
da lacunari, il cui fondo dorato accoglie una decorazione floreale in rilievo che si sviluppa
attorno a gigli centrali. Le camicie delle travi sono ornate da motivi a treccia con rosetta
centrale. Il perimetro del soffitto è decorato con una preziosa cornice bianca a dentelli con
gocce dorate. Le pareti, invece, sono abbellite da una seconda cornice ad ovoli dorata,
impreziosita da una fascia dipinta a tempera con il motivo delle palmette. La porta ubicata
Relazione su Palazzo Madama classe 3° Sez. B
a.s 2017/2018
10
sulla parete opposta all'ingresso principale della sala presenta, all'interno dell'imbotte,
un'elegante pittura a tempera costituita da due statue femminili all'interno di nicchie sulle
pareti laterali e da due amorini che sorreggono uno stemma raffigurante tre piume di struzzo
all'intradosso dell'architrave. Il soffitto ligneo e i cicli pittorici sono stati oggetto di un
completo intervento di restauro nel 2010. Alle pareti sono collocati due arazzi della collezione
dei Medici, realizzati nel XVII secolo, raffiguranti due episodi biblici tratti dal Libro di Tobia:
"Tobia accolto da Raguele" e "Tobia rincuorato dall'arcangelo Raffaele". Completa
l'allestimento della sala un olio su tela del XVI secolo di Leandro Bassano, con la
rappresentazione di una "Adorazione dei pastori.
SALA MARCONI Sala di rappresentanza nella quale sono collocati i busti marmorei di Guglielmo Marconi e di
Pietro Canonica. Il fregio pittorico perimetrale è probabilmente opera di Pietro Paolo Baldini
e raffigura episodi del pontificato di Pio IV, noto per aver portato a conclusione il Concilio
di Trento il 4 dicembre 1563. Il soffitto della sala, di epoca seicentesca è realizzato in legno
dorato con travature e scomparti e, probabilmente, è stato sovrapposto ad un altro precedente.
Alle pareti sono collocati due arazzi provenienti dalle Gallerie fiorentine, realizzati nel XVII
secolo, raffiguranti "La carità" e "Figura femminile che presenta una ghirlanda a un
fanciullo".
Relazione su Palazzo Madama classe 3° Sez. B
a.s 2017/2018
11
ANTICAMERA DELLA BALAUSTRA
L’anticamera della balaustra è un elegante spazio di accoglienza situato al primo piano ed
ornato da preziose tele. La sala è caratterizzata da un soffitto seicentesco in legno dorato
ripartito in sei lacunari di uguali dimensioni. Il sottostante fregio pittorico, anch'esso risalente
al XVII secolo, presenta notevoli affinità con quello dell'attigua sala Marconi.
Alle pareti sono collocate due opere di Biagio Falcieri, databili alla seconda metà del seicento
e raffiguranti "Zeusi, pittore dell'antica Grecia, che sceglie le parti più belle di alcune fanciulle
per dipingere la bellezza ideale" e "Alessandro Magno che ordina ad Apelle di ritrarre
Campapse”. Sulla parete della finestra, che affaccia sul cortile d'onore di Palazzo Madama,
sono collocate due tele del seicento di Carlo Dolci (di scuola piemontese) raffiguranti:
"Salomè con la testa di Giovanni Battista" e il "Ritratto di Vittorio Amedeo di Savoia".
Completa l'allestimento un grande leggio in legno, facente parte del coro ligneo del XVII
secolo che riveste la vicina sala dei Postergali.
ANTICAMERA DEI SENATORI QUESTORI L’anticamera dei Senatori Questori, si trova al secondo piano di Palazzo Madama. Dallo stile
raffinato è arricchita da dipinti ed arredi di pregevole manifattura. Alla sala, si accede
attraverso una preziosa scalinata in legno che si trova alle spalle delle tribune dell'Aula
legislativa. La finestra della sala, affaccia sul cortile della Palma. Alle pareti sono affissi due
arazzi. Il primo, raffigurante "Narciso" di notevoli dimensioni (3,30 per 3,30 metri) realizzato
ad "alto liccio" in lana, è stato tessuto dall'Arazzeria Scassa di Asti su cartone di Corrado
Cagli (1910-1976). Il secondo, di epoca seicentesca, rappresenta "La Prudenza". I lati della
sala sono ornati da una pregevole consolle con ripiano in marmo sormontata da una specchiera
con cornice dorata a motivi floreali. Sulla parete opposta alla scalinata in legno, sono
collocati, invece, due dipinti anonimi. Il primo con rovine dell'antica Roma, il secondo
raffigurante un paesaggio bucolico. Completa l'allestimento della sala un grande olio su tela
di Alessandro Chia, acquisito dal Senato nel 2005, intitolato "Trionfo della ragione".
Relazione su Palazzo Madama classe 3° Sez. B
a.s 2017/2018
12
STUDIO DEL PRESIDENTE Un ambiente austero impreziosito da opere d’arte. Si presenta così, agli occhi dei visitatori,
lo studio del Presidente, ubicato al secondo piano di Palazzo Madama. L’ampia stanza, da cui
si accede attraverso porte ornate da ricchi timpani lignei, è collegata ad un piccolo studio di
cortesia. Il soffitto, intarsiato a motivi floreali, declina in un ampio fascione perimetrale
anch'esso ornato da piante e fiori. Dalle finestre della sala è possibile ammirare, dalla vicina
Piazza Navona, la cupola della chiesa barocca di Sant'Agnese in Agone. La stanza è arricchita
da preziosi arazzi e dipinti che ornano le pareti. Nel corredo artistico spiccano il "Cristo e S.
Pietro" di Luca Giordano ed il grande olio su tela "Adorazione dei Magi", della scuola di
Bonifazio Veronese. Collocata, invece, tra le due finestre, "La Vergine col Bambino tra i santi
Andrea e Biagio" risalente al XV secolo, (maniera del Pinturicchio) di proprietà delle Gallerie
fiorentine. Sulla parete frontale risaltano per maestosità due arazzi seicenteschi in lana e seta,
di Bernardino Van Asselt su cartoni di Agostino Melissi. Le due opere sono state restaurate
tra il 2003 ed il 2004 dall’ Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Gli arazzi, di notevole pregio
artistico, rappresentano: "Aristotele che insegna ad Alessandro" e "Alessandro piangente sul
sepolcro di Achille" entrambi dedicati ad Alessandro di Macedonia (uno dei più celebri
strateghi e conquistatori della storia conosciuto come “Alessandro Magno”).
GALLERIA DELL’EROE
La Galleria dell'Eroe è un corridoio adiacente l'aula legislativa che deve il suo nome al
prezioso ciclo pittorico che ne decora il soffitto. È stato realizzato nella seconda metà del '600
dal pittore romano Ludovico Gimignani, artista di marcata influenza berniniana. Gli affreschi
decoravano originariamente la galleria del piano nobile dell'attiguo Palazzo Baldinotti
Carpegna. Da quella sede, furono staccati nel 1936 in occasione della distruzione e
ricostruzione del Palazzo correlata all'apertura di Corso Rinascimento.Successivamente gli
affreschi furono trasferiti su tela, restaurati e pesantemente ridipinti per essere trasferiti
nell'attuale collocazione.I dipinti, con chiaro intento celebrativo del committente Cesare
Baldinotti, raffigurano scene relative ad episodi di vita dell'imperatore romano Giulio Cesare.
Relazione su Palazzo Madama classe 3° Sez. B
a.s 2017/2018
13
Nel vasto affresco del soffitto si possono riconoscere gli episodi di "Cesare che brucia le
lettere di Pompeo dopo la battaglia di Farsalo" e di "Cleopatra che si inginocchia davanti a
Cesare e riceve lo scettro del potere". Nell’ area centrale, invece, all'interno di una ricca
impaginazione decorativa comprendente cornici a finto stucco, telamoni (sculture maschile),
composizioni floreali, ghirlande, putti e figure allegoriche, è raffigurato "Il trionfo di Giulio
Cesare" accolto nell'Olimpo da Giove e dalle altre divinità .
Il ciclo pittorico è completato da due affreschi sopraporta ubicati sui lati brevi del corridoio,
dipinti entro finte cornici ovali sorrette da telamoni (sculture maschile) e raffiguranti gli
episodi di "Cesare che rende omaggio alla statua di Alessandro Magno" e "Cesare che si mette
in salvo a nuoto durante la battaglia di Alessandria".
.
AULA LEGISLATIVA
Ci troviamo nella Sala dove il Senato del Regno si riunì per la prima volta il 28 novembre
1871. L’Aula legislativa, interamente tappezzata in rosso, occupa lo spazio del cortile delle
vecchie Poste pontificie e fu progettata dall’ingegnere Luigi Gabet nel 1870. Dietro la
postazione del Presidente del Senato vi sono due targhe rettangolari con due iscrizioni: una
cita la forma di governo oggi vigente in Italia, ovvero la Repubblica; l'altra è molto più
antica e reca le parole con cui Vittorio Emanuele II commemorò l'Unità d'Italia. L’aspetto
attuale non è sostanzialmente diverso da quello originario, sia nella struttura che nella
decorazione: alcune modifiche furono apportate nel corridoio mediano per aumentare il
numero dei seggi. Alzando lo sguardo è possibile ammirare il soffitto a cupoletta, ricoperto
da una tela dipinta, detta il Velario, incollata su tavole di legno e contenente i medaglioni
con le effigi di quattro giuristi - Filangieri, Machiavelli, Irnerio e Papiniano - delle quattro
virtù civiche - Fortezza, Giustizia, Concordia e Diritto - e delle vedute delle città di Torino,
Venezia, Firenze e Napoli. I dipinti sono stati realizzati dai pittori Fumanti, Nava, Bruschi,
Mei, Barilli e Gai.
Relazione su Palazzo Madama classe 3° Sez. B
a.s 2017/2018
14
SALA DEI POSTERGALI
La sala al primo piano deve il suo nome ai postergali di un coro in noce del XVII secolo,
(proveniente dal pontificio seminario di Ancona), che ne rivestono le pareti. Lussuosa ed
elegante occupa una porzione di Palazzo dove anticamente sorgeva la chiesa di San Salvatore
in Thermis, eretta su una delle celle delle terme neroniane-alessandrine e demolita all'inizio
del '900 nell'ambito del programma di ristrutturazione e riassetto del complesso edilizio di
Palazzo Madama, divenuto sede del Senato del Regno .
Le mostre delle porte, in antico marmo brecciato, appartenevano ad alcuni locali di Palazzo
Giustiniani. La sala è illuminata da un imponente lampadario circolare in ferro battuto con 32
punti luce disposti su due livelli. L’ opera attribuita ad Alberto Gerardi (1889-1965), si
caratterizza per la mancanza di punti di saldatura.Nella sala, affacciata sul cortile d'onore di
Palazzo Madama, sono collocati i busti marmorei di Vittorio Emanuele Orlando e di
Francesco Saverio Nitti.
Ù
Relazione su Palazzo Madama classe 3° Sez. B
a.s 2017/2018
15
SALA CAVOUR Questo ambiente ampio e luminoso, ubicato al primo piano è caratterizzato dalle grandi
finestre affacciate sul fianco destro della vicina chiesa di S.Luigi de' Francesi. La sala si
distingue per una targa collocata all’interno di una ricca cornice lignea, che riporta l’incisione
di una frase di Cavour (datata11 ottobre 1880): "La nostra stella polare, o signori, è di fare
che la città eterna, sovra la quale venticinque secoli accumularono ogni genere di gloria,
diventi la splendida capitale del regno italico". Sala Cavour ospita due fregi pittorici che erano
posti sulla parete divisoria della sala Garibaldi (successivamente demolita). Le due opere allo
stato attuale risultano scarsamente leggibili in attesa del necessario intervento di restauro. Il
soffitto ligneo, costruito con i sistemi e con la tecnica degli antichi impalcati a cassettoni, è
suddiviso in riquadri regolari con rosoni centrali dorati e culmina in un ovale con la
raffigurazione di un Bacco e Arianna di Giovan Battista Pittoni (1687-1767).
L'elegante labri perimetrale con inserite cassettiere e l'elaborato parquet a intarsi completano
l'arredo della sala, insieme al lungo tavolo centrale conforma a ferro di cavallo a disposizione
dei membri del Governo durante le sedute.
SALA PANNINI
Questa è la Sala dove si riuniscono il Consiglio di Presidenza del Senato e la Conferenza dei
Presidenti dei Gruppi parlamentari. La splendida volta che potete osservare ospita un affresco
dell’artista Giovanni Paolo Pannini (1691-1765) proveniente dalla demolizione di un edificio,
avvenuta alla fine del 1920, appartenuto alla famiglia Bacchettoni nell'area di via del Tritone.
Nella parte centrale della volta è rappresentato il carro del sole tra festoni di nuvole, da cui si
diramano architetture fantastiche, prospettive aeree, figure allegoriche, putti e serti di fiori
Relazione su Palazzo Madama classe 3° Sez. B
a.s 2017/2018
16
SCALONE DI SAN LUIGI
Realizzato nel 1929, la scala, è dominata da un cassettone ligneo, che si trovava
originariamente nel vano retrostante l’anticamera della Balaustra. Il soffitto – a grandi
scomparti e massiccio - risale al XVI secolo e conserva al suo centro lo stemma mediceo, che
domina lo schema geometrico dei motivi decorativi. Quest’ultimo è sormontato dalla corona
ducale con un cappello cardinalizio tra due riquadri con girali di acanto, putti e il giglio
fiorentino; negli intagli laterali sono rappresentate scene di combattimento fra tritoni e sirene,
ispirate al tema della battaglia degli dei marini. Il fondo scuro del soffitto gli conferisce
brillantezza e accentua gli intagli dorati di ottima fattura.
Relazione su Palazzo Madama classe 3° Sez. B
a.s 2017/2018
17
Bibliografia
Andrea Colombo, I palazzi della politica, Manifesto Libri
G. De Nicola, M. Morpurgo, Cittadini del 21° secolo, Pearson
Link consultati
https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Madama_(Roma)
https://www.senato.it/4610
Top Related