Scuola dell’Infanzia “S.Maria Goretti” - Farra d’Alpago (BL) - 1°STRALCIO
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Intervento di adeguamento sismico e normativo della scuola dell’infanzia “S.Maria Goretti” di Farra d’Alpago (BL) con intervento
di demolizione e ricostruzione
Sommario RELAZIONE TECNICA ........................................................................................................................... 4
OGGETTO ........................................................................................................................................... 4 DATI STRUTTURALI AI FINI DELL'IMPIANTO ELETTRICO ............................................................. 4 PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE .............................................................. 4 CARATTERISTICHE DELLE STRUTTURE EDILIZIE ........................................................................ 4 DESCRIZIONE DELL’EDIFICIO .......................................................................................................... 5 DESCRIZIONE DELL’ATTIVITÀ ED INQUADRAMENTO NORMATIVO ........................................... 6 INQUADRAMENTO E CLASSIFICAZIONE DEI VOLUMI .................................................................. 6 ONERI AGGIUNTIVI ............................................................................................................................ 8 ONERI DI RIPRISTINO COMPARTIMENTAZIONI ........................................................................... 10 IMPIANTI A SERVIZIO DELL’EDIFICIO ............................................................................................ 11 DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI .................................................................................. 11
DISTRIBUZIONE DEI SERVIZI ..................................................................................................... 12 SALE TECNICHE PRINCIPALI DELL’EDIFICIO. .......................................................................... 15 IMPIANTO ELETTRICO GENERALE DI F.M. ............................................................................... 15 IMPIANTO CUCINA ....................................................................................................................... 15 IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE (ORDINARIA E DI EMERGENZA) ............................................. 17 IMPIANTO DI TELEFONIA E TRASMISSIONE DATI ................................................................... 17 IMPIANTO DI DIFFUSIONE SONORA .......................................................................................... 18 IMPIANTO D’ANTENNA CENTRALIZZATO ................................................................................. 18 IMPIANTO DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE INCENDI ........................................................ 18 IMPIANTO TV-CC / VIDEOCITOFONICO. .................................................................................... 20 IMPIANTO DI CHIAMATA INTERFONICA .................................................................................... 21 IMPIANTO DI ALLARME TIRANTI BAGNI .................................................................................... 21 IMPIANTO CAMPANELLA SCOLASTICA ..................................................................................... 21 ILLUMINAZIONE ORDINARIA DEI LOCALI .................................................................................. 21 ILLUMINAZIONE D’EMERGENZA ................................................................................................ 22 SISTEMI DI PROTEZIONE ............................................................................................................ 24 IMPIANTO DI TERRA .................................................................................................................... 25
PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI RELATIVE AI COMPONENTI PRINCIPALI DEGLI
IMPIANTI ELETTRICI ........................................................................................................................ 28 PRESCRIZIONI AGGIUNTIVE PER I LUOGHI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO DI INCENDIO
PER L’ELEVATA DENSITÀ DI AFFOLLAMENTO O PER L’ELEVATO TEMPO DI
SFOLLAMENTO IN CASO DI INCENDIO O PER L’ELEVATO DANNO AD ANIMALI E COSE .. 45 PRESCRIZIONI AGGIUNTIVE PER I LUOGHI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO DI INCENDIO
PER LA PRESENZA DI MATERIALE INFIAMMABILE O COMBUSTIBILE IN LAVORAZIONE,
CONVOGLIAMENTO, MANIPOLAZIONE O DEPOSITO DI DETTI MATERIALI ......................... 46
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SPECIFICHE RELATIVE AI QUADRI ELETTRICI ............................................................................ 47 PRINCIPALI NORME O LEGGI INERENTI GLI IMPIANTI ELETTRICI O ASSIMILATI ................... 49
RELAZIONE TECNICA DI PROTEZIONE CONTRO I FULMINI .......................................................... 51
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RELAZIONE TECNICA Progetto costruzione di impianto elettrico, elettronico, telecomunicazione, secondo DECRETO 22
Gennaio 2008 n°37, regolamento di attuazione dell’articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a)
della legge n°248 Dicembre 2005,
OGGETTO : L'oggetto della relazione e' la descrizione delle opere circa la realizzazione dell'impianto elettrico
ed elettronico a servizio del primo stralcio dell’adeguamento sismico e normativo della scuola
dell’infanzia “S.Maria Goretti di Farra d’Alpago (BL).
Tale progetto sarà comprensivo degli elaborati grafici planimetrici e di dettaglio, delle specifiche
tecniche per la corretta costruzione e collaudo degli impianti elettrici ed elettronici, nonché degli
schemi di distribuzione generale e dei vari quadri e sottoquadri di distribuzione, esclusi gli
eventuali quadri di macchina, funzionali di automazione.
DATI STRUTTURALI AI FINI DELL'IMPIANTO ELETTRICO - utenza di tipo terziario
- tensione di fornitura impianto 400V 3F
- potenza contrattuale 70 KW
- area in pianta maggiore di 200 mq
- altezza massima edificio circa 11 mt
- volume dell’edificio maggiore di 200 mc
PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE Ai fini della protezione dalle scariche atmosferiche da un calcolo semplificato con dei valori in
eccesso di sicurezza l’edificio in oggetto risulta "VOLUME AUTOPROTETTO"
CARATTERISTICHE DELLE STRUTTURE EDILIZIE
STRUTTURE D’ELEVAZIONE:
pilastri in cls
TAMPONAMENTI:
muratura con parete in laterizio, controparete interna per posa impianti,
rivestimento esterno di tipo a cappotto in lana di vetro
STRUTTURA ORRIZZONTALE INTERPIANA:
Laterocemento
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STRUTTURA PORTANTE DELLA COPERTURA:
Arcarecci in legno massiccio
COPERTURA: Struttura in legno con isolamento in lana di vetro e finitura in lamiera.
DESCRIZIONE DELL’EDIFICIO L’edificio in oggetto sarà realizzato a seguito della demolizione e ricostruzione dell’edificio
esistente adibito a scuola dell’infanzia, ai fini del relativo adeguamento sismico e normativo.
L’edificio si sviluppa su due piani fuori terra. Il piano terra sarà destinato ad uso scolastico (scuola
materna) mentre il piano primo sarà destinato in parte ad appartamento per le suore/custode e in
parte per le ASSOCIAZIONI - UFFICI - ARCHIVIO comunali.
La parte scolastica potrà essere altresì utilizzata nelle fasce serali dall’amministrazione per riunioni
o incontri che non rientrano però nell’inquadramento di pubblico spettacolo.
L’intervento sarà realizzato in due fasi divise in stralci.
1° fase/stralcio – realizzazione strutturale dell’intero edificio con completamento del piano terra e
relative predisposizioni minimali per sviluppare e completare il piano primo, che sarà in queste fase
lasciato al grezzo.
Del pianto primo sarà completata solo la parte inerente le scale e i due locali tecnici a servizio
dell’intero sito (locale tecnico impianti meccanici, vano contatore parti comuni).
Al piano terra oltre ai locali scolastici e di servizio, sarà ricavata una zona cucina e relativi locali di
servizio.
2° fase/stralcio – completamento dell’edifico/impianti del piano primo, realizzazione dell’impianto
fotovoltaico e installazione dell’ascensore.
Gli impianti saranno suddivisi al fine di poter poi monitorare/contabilizzare i consumi delle varie
utenze inerenti la scuola, appartamento e ASSOCIAZIONI - UFFICI - ARCHIVIO.
L’attività principale oggetto del presente stralcio è di tipo scolastico.
L’edifico sarà messo in comunicazione con un tunnel con l’asilo nido adiacente al fine di poter
utilizzare la cucina per la preparazione dei pasti.
All’interno dell’edificio non si evidenziano attività soggette al controllo dei vigili del fuoco in quanto
l’impianto di riscaldamento è di tipo centralizzato con fonte energetica proveniente da
teleriscaldamento e la cucina sarà alimentata a gas metano con potenzialità termiche inferiori a 35
kW e con potenza elettrica installata di 44 kW.
L’attività principale rientra nel campo di applicazione del decreto D.M. 26 agosto 1992, Norme di
prevenzione incendi per l'edilizia scolastica e ss.mm.ii., in quanto la presenza di 70 persone la
classifica come scuola di tipo 0: scuole con numero di presenze contemporanee fino a 100
persone.
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Al fine del rispetto di tale indicazioni, a seguito anche di contatto informale con il tecnico dei VVF
l’arch. Fabio Jerman, l’edificio sarà diviso in più compartimenti:
• compartimento cucina (locale 19),
• tunnel
• locali di servizio della cucina (locali 11,14,15,16,18),
• locale tecnico quadri elettrici (locali 8,9)
• scala con ascensore adducente al piano primo (locale 7 piano terra e primo)
• locale tecnico impianti meccanici piano primo
• zona destinata ad appartamento al piano primo (completamento secondo stralcio)
• scala adducente alla zona ASSOCIAZIONI - UFFICI - ARCHIVIO e relativa parte del piano
primo (completamento secondo stralcio)
Dal presente progetto sono esclusi inoltre la fornitura e posa in opera dei corpi illuminanti a meno di
quelli d’emergenza e dei locali del quadro elettrico generale e delle parti comuni, del locale tecnico al
piano primo destinato agli impianti meccanici.
DESCRIZIONE DELL’ATTIVITÀ ED INQUADRAMENTO NORMATIVO
Nell’edificio si svolgeranno principalmente le seguenti attività:
A1) Scuola dell’infanzia con relativi locali di servizio
A2) Cucina con potenzialità termica inferiore a 35 kW funzionante a gas METANO con
potenza elettrica impegnata di 44 kW
A3) Dispensa e locali di servizio cucina
INQUADRAMENTO E CLASSIFICAZIONE DEI VOLUMI
- La quantità di materiali combustibili presenti nella dispensa sono tali da classificarlo come luogo
a maggior rischio in caso d’incendio in quanto difficilmente il carico d’incendio sarà inferiore a
450 MJ/mq.
- La quantità di materiali combustibili e di persone presenti nell’edificio NON sono tali da
classificarlo come luogo a maggior rischio in caso d’incendio (carico d’incendio inferiore a
300MJ/mq)
- Nelle attività A1, A3, NON vi sono presenti sostanze, in quantità rilevanti, che sotto forma di
gas, vapori, nebbie o nubi possono creare delle miscele esplosive (CEI EN 60079-10-1 e CEI
31-35).
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- Nella attività A2 essendo lo stesso rispettati i parametri di sicurezza e di aerazione, potenzialità
inferiore a 35 kW e gli apparecchi saranno collegati secondo norma UNI 7129 si ritiene che.
NON vi sono presenti sostanze, in quantità rilevanti, che sotto forma di gas, vapori, nebbie o
nubi possono creare delle miscele esplosive (CEI EN 60079-10-1 e CEI 31-35), non oggetto del
presente progetto.
Eventuali modifiche della tipologia della destinazione dei luoghi dovrà essere effettuata
successivamente la valutazione ai sensi della CEI EN 60079-10-1 (CEI 31-87) e guida CEI31-35
una volta definiti eventuali modifiche dei luoghi e/o materiali/combustibili e la posizione effettiva
dell’impianto.
CONSIDERAZIONI PARTICOLARI
Per le attività
A1) In tali ambienti non vi è presenza di particolari sostanze, materiali o situazioni che comportino
la classificazione di tali ambienti in maniera diversa da luoghi ordinari.
Per detto motivo gli impianti elettrici saranno del tipo ordinario.
A2) Cucina
Il luogo si può considerare ordinario, ma vista la destinazione ai fini della sicurezza e per motivi
igienici, tutti gli impianti saranno del tipo resistente agli urti con grado di protezione almeno IP55
min. e sarà possibile sezionare l’alimentazione di detto ambiente con un comando posto in luogo
sicuro.
Inoltre tutti i componenti posti nelle vicinanze dei posti di lavoro saranno costruiti in materiali idonei
all’uso gravoso per la costruzione in maniera tale da renderli insensibili alle aggressioni degli olii e
dei detersivi utilizzati.
Sarà presente inoltre un dispositivo per il sezionamento dell’energia elettrica posto all’esterno della
cucina stessa ed adeguatamente segnalato.
Le scatole poste a pavimento atte ad alimentare le apparecchiature poste a centro stanza saranno
opportunamente sigillate al fine di evitare eventuali trafilamenti di liquidi nei cavidotti sottotraccia.
A3) Dispensa Gli ambienti in questione destinati a dispensa e lavanderia possono essere classificato come
"Ambiente a maggior rischio in caso d’incendio per la presenza di materiali combustibili in quantità
maggiori di 450 Mj/mq, per il quale valgono le prescrizioni della Norma CEI 64-8 parte 7.
Prescrizioni:
Tutti i componenti dell'impianto elettrico, ad esclusione delle condutture, e inoltre gli apparecchi di
illuminazione ed i motori, devono essere posti entro involucri aventi grado di protezione non
inferiore a IP4X
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Note: 1 - In conformità alle Norme CEI relative agli apparecchi di illuminazione, il grado di
protezione IP non si applica nei confronti delle lampade.
2 - Per i motori il grado di protezione IP4X è riferito alle custodie delle morsettiere e dei
collettori; il grado di protezione per le altre parti attive deve essere non inferiore a IP2X.
b) i componenti elettrici devono essere ubicati o protetti in modo da non essere soggetti allo
stillicidio di eventuali combustibili liquidi.
c) quando si prevede che polvere, sufficiente a causare un rischio di incendio, si possa accumulare
sugli involucri di componenti dell'impianto, devono essere presi adeguati provvedimenti per
impedire che questi involucri raggiungano temperature eccessive.
d) i motori che sono comandati automaticamente o a distanza o che non sono sotto continua
sorveglianza, devono essere protetti contro le temperature eccessive mediante un dispositivo di
protezione contro i sovraccarichi con ripristino manuale o mediante un equivalente dispositivo di
protezione contro i sovraccarichi.
I motori con avviamento stella-triangolo non provvisti di cambio automatico dalla connessione a
stella alla connessione a triangolo devono essere protetti contro le temperature eccessive anche
nella connessione a stella.
e) Nei luoghi nei quali possono esserci rischi di incendio dovuti a polvere e/o a fibre, gli apparecchi
di illuminazione devono essere costruiti in modo che, in caso di guasto, sulla loro superficie si
presenti solo una temperatura limitata e che polvere e/o fibre non possano accumularsi in quantità
pericolose.
f) Gli apparecchi di accumulo del calore devono essere del tipo che impedisca l'accensione, da
parte del nucleo riscaldante, della polvere combustibile e/o delle fibre combustibili.
Filosofia di sgancio tensione per le attività: L’edificio sarà dotato di una unica consegna ed essendo soggetto al rispetto del decreto sarà dotato di
pulsanti di sgancio della tensione definiti secondo una logica di agire secondo l’effettivo pericolo
individuato.
La logica secondo la quale si è ritenuto di suddividere i sezionamenti d’emergenza, mediante pulsante
a rottura di vetro, è la seguente:
- Generale Edificio;
- Cucina.
ONERI AGGIUNTIVI Dato il tipo di intervento suddiviso in stralci che prevede spazi utili legati alle predisposizioni
successive sarà onere della ditta:
• definizione e verifica degli ingombri dei rispettivi impianti con verifica di eventuali
interferenze e necessità accessorie ecc.,
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• la definizione in via preliminare delle scelte di apparecchiature/apparecchi scelti/acquistati
dal committente/terzi
• interfacciamento con la Ditta installatrice degli impianti meccanici e opere edili/strutturali
per le varie fasi di lavorazione (demolizione, scavi, opere esterne), definizione e verifica
degli ingombri dei rispettivi impianti con verifica di eventuali interferenze e necessità
accessorie ecc., oneri di campionamento dei prodotti da installare da sottoporre alla D.LL
per approvazione, nonché scelte apparecchiature/apparecchi scelti/acquistati dal
committente/terzi.
• interfacciamento con la Ditta installatrice delle apparecchiature cucina, non completamente
definite in tipologia e quota/tipo di attacchi per la verifica di quanto previsto ed eventuale
integrazione aggiornamento, definizione e verifica degli ingombri dei rispettivi impianti con
verifica di eventuali interferenze e necessità accessorie ecc., nonché scelte
apparecchiature/apparecchi scelti/acquistati dal committente/terzi. Compresi oneri per
interfacciamento per la definizione / ottimizzazione dei quadri / impianti elettrici riguardanti
gli altri impianti in genere.
• mappatura di tutte le tubazioni (cavi/cavidotti/incassi con comunicazione interno-esterno) e
realizzazione delle opere necessarie alla chiusura dei cavidotti, scatole di derivazione,
scatole di predisposizione e torrette con funzione di punto di derivazione e distribuzione
che pongono in collegamento il fabbricato interno con l'ambiente esterno o di passaggio
tra gli ambienti ritenuti "sensibili" in accordo e definizione con la D.LL./committenza (uffici,
sale riunioni). Tale cura ed oneri dovranno considerati sia dal punto di vista acustico,
saranno quindi utilizzati cavidotti di tipo pesante o guaine in PVC, nonché siliconi sigillanti,
isolanti acustici
• misura e verifica della resistenza di terra per la verifica e coordinamento delle protezioni.
• fornire alla D.LL. tutti i documenti relativi agli impianti realizzati aggiornati allo stato
dell'eseguito comprensivi di:
* disegni topografici planimetrici degli impianti realizzati
* schemi dei quadri completi di schemi di potenza e funzionali degli ausiliari e del sistema
di Supervisione e Building Automation con schede I/O dei moduli installati e della relative
apparecchiature alimentate
* certificati dei prodotti inerenti il ripristino delle compartimentazioni e dei prodotti con
specifiche caratteristiche di resistenza al fuoco
• realizzazione delle verifiche e collaudi degli impianti di potenza ordinaria e stabilizzata
realizzato con la presenza in contradditorio della D.LL. o di terzo da lui nominato. Relativa
compilazione dei verbali/schede di collaudo che la ditta appaltatrice dovrà preventivamente
predisporre e far avallare dalla D.LL..
Prove e verifiche
* verifica e controllo del serraggio di tutte le scatole e degli elementi di impianto attivi
accessibili
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* controllo di sfilabilità dei cavi
* prove d'intervento dei dispositivi di sicurezza e di riserva
* prove di continuità dei circuiti di protezione
* verifica delle sezioni minime dei conduttori di terra e protezione
* misura dell'impedenza del dispersore di terra
* prove a campione dell'intervento dell'interruttore differenziale per una quantità pari ad
almeno al 10% degli apparecchi installati mediante opportuna strumentazione
* misura della caduta massima di tensione per almeno due circuiti, maggiormente gravati,
afferenti alle linee relative ad ogni quadro terminali di zona desumibile dalla caduta di
tensione dello schema dei quadri
* verifica e tarature della selettività verticale tra interruttori
* verifica della sovratemperatura presso i quadri e all'interno dei cavedi chiusi verticali
(impianto a regime)
• realizzazione delle verifiche e collaudi degli impianti di illuminazione ordinaria e di
emergenza realizzato con la presenza in contradditorio della D.LL. o di terzo da lui
nominato. Relativa compilazione dei verbali/schede di collaudo che la ditta appaltatrice
dovrà preventivamente predisporre e far avallare dalla D.LL..
Prove e verifiche
* verifica dell'illuminamento medio iniziale per i seguenti locali: magazzino, almeno n° 10
locali destinati ad ufficio durante le ore notturne
* verifica dell'illuminamento medio iniziale e taratura dei sensori di rivelazione presenza e
luminosità con più misure a seconda delle esposizioni secondo quanto indicato nella
tabella riportato nella relazione tecnica
* verifica dell'intervento dell'illuminazione di emergenza e della relativa durata minima (1 h)
* verifica dell'illuminamento minimo a 1 m dal piano di calpestio lungo le vie d'esodo
• realizzazione e consegna del piano di uso e manutenzione degli impianti realizzati con
tabella da compilare con indicante a secondo della tipologia di impianto le necessarie
verifiche di legge e nonché del costruttore dei materiali/apparecchiature installate.
ONERI DI RIPRISTINO COMPARTIMENTAZIONI La presenza di un sito che deve garantire, anche se non soggetto, l’incolumità e sicurezza
dell’esodo delle persone, vede la suddivisione dell’edifico in alcuni compartimenti (come
precedentemente individuato) destinati a aree a rischio specifico.
Tali opere dovranno essere dotate di certificazione da parte del tecnico abilitato iscritto negli
archivi del Ministero (818).
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IMPIANTI A SERVIZIO DELL’EDIFICIO
L’edificio risulta dotato di un impianto elettrico ed elettronico costituito da impianti elettrici ordinari,
nonché da una serie di impianti elettronici di supporto alla sicurezza ed al controllo e gestione
dell’edificio stesso anche solo predisposti.
In particolare di seguito sono elencate le opere da eseguirsi, comprensive di fornitura e posa in
opera dei materiali che le compongono, al fine della realizzazione dell’impianto elettrico ed
elettronico dell’edificio:
- Linea principale di alimentazione in BT e relative predisposizioni per 2° stralcio (due utenze al
pino primo e impianto fotovoltaico);
- Quadri elettrici di protezione e gestione;
- Linee principali di alimentazione energia normale;
- Distribuzione F.M. ordinaria;
- Impianto illuminazione ordinaria;
- Impianto illuminazione di sicurezza con apparecchi autoalimentati;
- Illuminazione esterna in predisposizione;
- Illuminazione interna in sola predisposizione dei corpi illuminanti (ad esclusione di quanto già
indicato precedentemente);
- Impianto di terra;
- Impianto segnalazione esteso a tutto il piano terra e rilevazione incendio limitato alla cucina;
- Impianto di gestione tende avvolgibili;
- Impianto di diffusione sonora;
- Impianto di telefonia e trasmissione dati;
- Impianto di allarme centralizzato tiranti bagno;
- Predisposizione impianto di distribuzione di segnale Televisivo;
- Impianto elettrico (predisposto) a servizio dell’impianto meccanico e di termoregolazione e della
cucina;
- Impianto videocitofonico con parte video ottenuta mediante impianto di TV-CC con tecnologia
analogica a solo servizio di sicurezza e interfonico di emergenza con alcuni locali.
- Impianto campanella scolastica
DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI L’impianto in questione verrà messo in funzione ed alimentato mediante fornitura ENEL in bassa
tensione 400 V; Pertanto sarà definito di prima categoria senza cabina di trasformazione, e più
precisamente si tratterà di un sistema di tipo TT , secondo la norma CEI 64-8 parti 2 e 3.
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L’impianto ha origine nel punto di consegna dell’ente distributore, dove partirà un montante con
classe d’isolamento II che alimenterà il quadro contatore. Da detto quadro si dirameranno n° 2
linee :
Linea per i servizi ordinari ( edificio e pertinenze)
Linea a servizio del quadro parti comuni
Saranno altresì previsti gli spazi per poter successivamente prevedere altre due “utenze” con
monitoraggio/contabilizzazione: appartamento e ASSOCIAZIONI - UFFICI - ARCHIVIO.
Si ritiene che per soddisfare le esigenze dell’edificio sia necessario n° 1 contatore trifase non
limitato con potenza fino a 100 KW
La linea che giunge all’edificio scolastico si attesterà al quadro elettrico generale e da quest’ultimo
verso i sotto quadri di zona, quadri di macchinari etc….
In generale per salvaguardare la continuità di servizio si è ritenuto necessario suddividere
l’impianto come individuato negli schemi allegati con riferimento alle seguenti sezioni principali:
- impianto d’illuminazione
- impianto d’illuminazione di emergenza
- impianto d’alimentazione delle prese di forza motrice
- alimentazione dei carichi fissi
- Impianto di alimentazione dei macchinari
- Impianto di alimentazione cucina
Per quanto possibile, agendo sulla selettività delle protezioni e sulla separazione delle varie linee
si è cercato di mantenere indipendenti tra loro le suddette sezioni, organizzando soprattutto
l'installazione dei dispositivi differenziali e le relative sensibilità.
DISTRIBUZIONE DEI SERVIZI Il contatore di energia elettrica dell’ente distributore a sevizio della struttura sarà posto presso il
confine di proprietà in apposita nicchia protetta.
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La distribuzione degli impianti verrà realizzata nel seguente modo:
Nei pressi del contatore di energia elettrica verrà installato il quadro contatore, che sarà alimentato
dal contatore di competenza dell’ente distributore. Detto quadro contiene l’ interruttore generale
dell’intero edificio dal quale, mediante un montante in classe di isolamento II posto in tubazione
interrata del diametro di 75mm alimenterà il quadro elettrico denominato “QE GENERALE”. Detto
quadro provvederà a fornire a sua volta alimentazione a tutti i sottoquadri elettrici e ai carichi
elettrici facenti parte dell’edificio.
Dal medesimo quadro partirà una ulteriore linea di alimentazione del quadro posto al piano primo a
servizio delle parti comuni denominato “QE PC/LT”.
Per maggiori delucidazioni si rimanda agli elaborati grafici e agli schemi in allegato.
Per l’impianto elettrico in oggetto sono previsti apparecchiature e materiali aventi Marchio CE e di
Qualità IMQ o equivalente e/o certificati dal costruttore, come di seguito esposto e descritto nei vari
punti e riportati nei grafici allegati.
La distribuzione verrà realizzata con struttura a stella con partenza dal quadro generale e arrivo ai
vari sottoquadri di zona riportati negli elaborati grafici..
Principalmente, i cavi in arrivo dall’esterno saranno custoditi da cavidotti in PVC doppia parete per
posa interrata che si attesteranno in una fossa sotto il quadro generale la cui dimensione è definita
a secondo della quantità di cavi da trasportare.
Per le parti ove vi è la presenza di pubblico o comunicazione diretta permanente saranno utilizzati,
cavidotti LSOH, cioè a bassa emissione di fumi opachi, gas tossici tipo N07G9-K, FG7(O)M1
0,6/1KV, FG10(O)M1 0,6/1KV
Principalmente, i cavi in arrivo dall’esterno saranno custoditi da cavidotti/canala in PVC o metallica.
I collegamenti terminali realizzati in cordina saranno protetti da guaina protettiva.
In generale l’impianto elettrico avrà grado di protezione IP 20 minimo per le zone civili mentre nella
zona adibite a locali tecnici o soggetti a particolari prescrizioni di sicurezza (ad es. centrale
montalettighe, locale tecnici ecc..) saranno installati impianti con grado di protezione IP 4X minimo
o di grado superiore.
I cavidotti e scatole di derivazione dovranno essere conformi e idonei al tipo di posa e dovranno
essere dotati delle relative protezioni antifuoco atte a garantire il ripristino della
compartimentazione, nel caso vadano ad essere realizzate su pareti resistenti al fuoco.
I cavidotti dovranno essere idonei per il tipo di posa secondo la norma EN61386 -1
con prova al filo incandescente minimo 750°C e Halogen Free per le parti non incassate in
strutture incombustibili
Le scatole da incasso installate in pareti cave o leggere con isolamento in lana di roccia nelle zone
degenza e parti comuni saranno realizzate in materiale plastico che superi il Test del Filo
Incandescente (GWT) a 850°C.
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La distribuzione all’interno delle aree di competenza avverrà con le seguenti modalità:
Lungo il controsoffitto o cavedi o a vista nei locali tecnici interni attraverso tubazioni rigide in
PVC e scatole di distribuzione/derivazione racchiuse da opportune botole verso gli apparati in
campo. Sopra il controsoffitto per giungere ai vari elementi in campo è da utilizzarsi la tubazione
rigida in PVC serie pesante con terminale in guaina spiralata unita mediante apposito raccordo
tubo/guaina o tubazioni corrugate idonee al tipo di posa.
Lungo il pavimento attraverso tubazione corrugata in PVC max diam. 32mm annegata nella
malta cementizia. La tubazione avrà percorrenza lungo le scatole di derivazione/distribuzione con
passo 8…15mt a seconda dell’impegno distributivo locale. Dalle scatole di derivazione saranno
raggiungibili le postazioni di lavoro, gli attuatori, le prese a parete e quant’altro meglio raggiungibile
da pavimento.
Al fine di evitare durante la fase di getto del pavimento, l’ingresso di liquidi cementizi all’interno del
pozzetto e necessario calottare con malta cementizia o proteggere con opportuni dispositivi le
micro fessure offerte dalla lavorazione per l’ingresso di tubazioni attraverso i pre-tranciati.
Nella cucina la distribuzione sarà per lo più con allacciamenti diretti alle singole apparecchiature o
alle prese interbloccate principalmente di tipo incassato, con uscita a parete e a pavimento. Data la
destinazione d’uso particolare cura sarà prestata alla realizzazione delle uscite a pavimento al fine
di evitare trafilamenti all’interno dei cavidotti. Sarà realizzata una scatola in alluminio fissata a
pavimento sul cui fondo si attesteranno i cavidotti e da cui mediante passacavi di tipo stagno
saranno poi realizzati gli allacciamenti diretti alle apparecchiature. La posa della scatola a
pavimento e il passaggio dei cavidotti in uscita dal pavimento saranno opportunamente sigillati con
silicone resistente ai detergenti e olii.
Posa a vista esterna e in alcuni locali. Nel locale sottotetto, dovendo posare le tubazioni sopra il
pavimento, e all’esterno saranno utilizzate delle tubazioni in acciaio zincato di protezione a vista
staffate al pavimento.
Capienza dei cavidotti Fermo restando che sono previste delle tubazioni vuote per future modifiche dell’impianto, il
riempimento dei cavidotti sarà al massimo secondo quanto indicato dalla norma, ossia il cavo deve
essere posato all'interno di tubazioni il cui diametro sia 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto
al fascio di cavi (CEI 64-8/5 art. 522.8.1 commenti). Analogamente per posa in canale chiuso, si
potrà utilizzare al massimo il 50% del volume sotteso dal canale portacavi. Solo nel caso sia
utilizzata la passerella a fili si può utilizzare il 100% dello spazio sotteso dalla passerella.
Quando i cavi delle condutture di gruppo b e c sono raggruppati in quantità significative in rapporto
con le altre sostanze combustibili presenti, e comunque in ogni caso si ritiene necessario per la
destinazione d’uso dei locale, i cavi e cavidotti da utilizzare per le parti a controsoffitto e entro
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pareti cave, saranno del tipo LSOH, cioè a bassa emissione di fumi opachi, gas tossici e corrosivi.
Tale tipologia di cavi, durante l’incendio, evita che i fumi prodotti dalla combustione degli stessi
impedisca o renda difficoltosa l’evacuazione delle persone.
Tale accorgimento non si impiega se i cavi sono posati in tubazioni incassate nella muratura
oppure in tubi o canali metallici a vista con grado di protezione almeno IP4X.
“Vedi paragrafo: PRESCRIZIONI SPECIFICHE IMPIANTO ELETTRICO”
SALE TECNICHE PRINCIPALI DELL’EDIFICIO Presso il sottoscala è allocato il locale tecnico impianti elettrici protetti REI120 adibito a sala quadri
e dati .
Il locale conterrà gli apparati e i dispositivi principali di gestione dell’energia elettrica, dati, telefonia
e alimentatore impianto antincendio. Il locale è dotato di aerazione verso l’esterno.
A partire da detti locali si dirameranno le linee e le dorsali principali dell’edificio verso le loro
destinazioni locali.
IMPIANTO ELETTRICO GENERALE DI F.M. L’impianto di F.M. sarà disponibile all’uso attraverso le prese elettriche di varia tipologia a seconda
delle caratteristiche del luogo e della potenza destinata al punto di prelievo.
Nel locale tecnico la F.M. sarà accessibile mediante le prese di F.M. del tipo industriale
interbloccata o civile protetta da calotta IP55.
La distribuzione della cucina dovrà essere preventivamente verificata con i fornitori delle
apparecchiature per verificarne quote e posizione degli allacciamenti nonché
tipologia/caratteristiche degli stessi.
IMPIANTO CUCINA Il dimensionamento delle linee sono stati realizzate su indicazioni del committente secondo la
tabella seguente.
La distribuzione dei carichi principali sarà di tipo puntuale direttamente da quadro mediante linee
dedicate.
Le prese interbloccate saranno di tipo ad incasso senza fusibili a fine igienico e ridurre la superficie
oggetto di pulizia.
Nella cucina sarà prevista una cappa compensata a cui faranno capo tre apparecchiature poste
all’esterno con posizione da definire con il referente della fornitura della cucina e DLL.
La cappa compensata sarà dotata di un estrattore e un cassonato di immissione, comandati da
inverter, nonché una termoventilante di compensazione.
Saranno previste le predisposizioni dei cavi e cavidotti di alimentazione degli inverter e
termoventilante dal quadro generale dagli inverter alle apparecchiature, nonché dal quadro alla
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termoventilante. Saranno inoltre previste le predisposizioni dei comandi delle apparecchiature nella
cucina.
I carichi (potenza numero e dimensione) oltre ai carichi degli impianti meccanici dovranno essere
verificati in fase preliminare prima dell’inizio lavori con la committenza, altre ditte fornitrici e
l’impiantista meccanico al fine di verificare eventuali modifiche cambiamenti rispetto a quanto in
progetto a seguito di varianti e/o marche scelte.
apparecchio Gas (indicare la
potenza e fornire
appena possibile
la scheda tecnica)
Elettrico (indicare la
potenza e fornire appena
possibile la scheda
tecnica)
Indicare se Trifase o
monofase
6 fuochi 32,2
Fry top 7,5
Cuocipasta 8,5 Trifase
Forno a vapore 10,5 Trifase
Lavastoviglie 7,1 Trifase
Abbattitore 1,5 Monofose
Tavolo Frigo TN 0,43 Monofose
Armadio Frigo TN 0,36 Monofose
Armadio Frigo TN 0,36 Monofose
Armadio Frigo BT 0,69 Monofose
Carrelo Bagnomaria 2 Monofose
Aspirazione con
immissione 3 Trifase
Utensili da banco 2 Monofose
TOTALE KW 32,2 43,94
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IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE (ORDINARIA E DI EMERGENZA) Negli elaborati grafici sono indicati i punti luce ai quali disporre i cavi e i cavidotti relativi al corpo
illuminante che dovrà garantire i requisiti illuminotecnica minimi previsti per la destinazione dei
locali.
L’illuminazione di emergenza sarà realizzata da corpi illuminanti dotati di fonte autonoma di
energia. A seguito della destinazione d’uso dei locali e del possibile utilizzo serale dei locali , il
livello d’illuminazione garantito sarà di 5 lux minimi sulla via di fuga.
I corpi illuminanti forniti si limiteranno alle sole aree tecniche come precedentemente evidenziato.
Rimangono esclusi i corpi illuminanti del resto dell’edificio e per il completamento delle aree
esterne oggetto di altra fornitura (fornitura e posa).
Gestione e accensione illuminazione: La gestione dell’illuminazione sarà realizzata mediante sistema tradizionale ad esclusione di
alcune aree di passaggio e dei servizi igienici in cui saranno installati dei sensori presenza.
IMPIANTO DI TELEFONIA E TRASMISSIONE DATI L’impianto viene realizzato tutto con cablaggio in cat. 6 e ha origine dall’armadio posto nel locale
tecnico posto nel sottoscala protetto REI120.
Vista la destinazione d’uso la telefonia sarà di tipo tradizionale fornendo un solo punto dalla fornitura
dell’ente.
Nell’armadio Rack saranno posizionati:
• i pannelli guida permuta per l’attestazione delle linee in Cat 6
• Apparati attivi ( swich)
• UPS rack dedicato
• Inserimento TVCC
L’armadio gestirà gli impianti la trasmissione dati dei vari computer e la visione della TVCC e
relativa interfaccia con l’impianto videocitofonico.
Ogni singola presa potrà essere destinata all’utilizzo che si desidera ( telefono, interfonico etc…)
commutando dagli armadi di zona il collegamento della presa stessa nei limiti delle dotazioni degli
armadi stessi.
La distribuzione dei cavi sarà realizzata mediante cavidotto con separatori nel caso detto cavidotto
sia adibito anche al trasporto di potenza elettrica
Sarà inoltre prevista una predisposizione per l’installazione di un Access Point WI-FI (segnale ed
energia).
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IMPIANTO DI DIFFUSIONE SONORA L’impianto di diffusione sonora è limitato all’area delle aule attività libere/speciali).
Tale impianto in pratica andrà a realizzare un impianto audio visivo completo di proprio rack atto a
contenere le apparecchiature necessarie.
Sarà inoltre previsto un telo motorizzato e un proiettore installato in quota sulla travatura alimentato
mediante cavi video, dati e alimentazione posti entro cavidotti a controsoffitto e prese in
predisposizione.
IMPIANTO D’ANTENNA CENTRALIZZATO Nel complesso sarà prevista la predisposizione per un centralizzato per distribuzione segnale TV
Impianto d’antenna centralizzato.
L’impianto, prevede la distribuzione del segnale TV digitale terrestre e satellitare nei locali del
piano terra e del piano primo destinato ad appartamento.
Sarà previsto il pastorale per l’installazione delle antenne riceventi che dovranno poi essere fissate
sul tetto mediante pali di sostegno, di tipo autoportante o controventato, protetti alla corrosione
(CEI 12-15 app. B). Se sullo stesso sostegno vengono montate più antenne, queste devono
essere distanziate tra loro in base alle varie direzioni di orientamento e alla banda di frequenza
ricevuta.
IMPIANTO DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE INCENDI L’edificio non è soggetto a prescrizioni normative al fine della realizzazione di un impianto di
rivelazione incendi. Sarà però realizzato, al fine di consentire il comando della chiusura della porta
della cucina e del tunnel di comunicazione con l’asilo nido nonché dell’aperura del velux facente
funziona di aerazione in caso di emergenza del tunnel, un sistema di rivelazione incendi limitato
alla sola cucina, anche se non completamente rispondente alla normativo UNI 9795/2013.
Il velux motorizzato è di altra fornitura e dotato di un proprio sistema di alimentazione e comando,
mediante azionamento manuale e automatico da proprio rilevatore posto nel tunnel. Sarà altresì
interfacciato mediante modulo I/O con l’impianto di segnalazione/rilevazione incendio della scuola,
ai fini di garantire la sicurezza della comunicazione tra i due edifici adiacenti e collegati mediante il
tunnel che si configura così come un filtro a prova di fumo.
Avendo già prevista una centrale antincendio, la gestione della segnalazione d’emergenza
richiesta dal decreto ministeriale inerente gli edifici scolastici sarà realizzata mediante l’estensione
dell’impianto di segnalazione manuale di allarme incendio estendendo così il solo impianto di
segnalazione manuale a tutto l’edificio scolastico.
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L’impianto di rivelazione e segnalazione incendio sarà di tipo analogico ad indirizzamento al fine di
poterne prevedere poi l’ampliabilità e il completamento del rispetto normativo dell’impianto
secondo la normativa UNI 9795/2013.
In particolare sono previsti i seguenti componenti:
- centrale a microprocessore programmabile di tipo indirizzabile;
- rivelatori termici indirizzati;
- magneti fermaporta di compartimento indirizzati;
- pulsanti manuali d’allarme indirizzati;
- pannelli di segnalazione allarme ottico-acustici;
- moduli di uscita per impianti collegati (velux, fermaporta, serrande taglaifuoco ecc.);
- linee di collegamento dei sensori in cavo schermato resistente al fuoco tipo FTE4OM1
FTE4OHM1 a bassissime emissioni di gas e fumi tossici;
- linee di collegamento di energia in cavo resistente al fuoco tipo FTG10(O)M1 a bassissime
emissioni di gas e fumi tossici;
- combinatore telefonico GSM.
La durata dell’alimentazione dell’impianto sistema in caso di mancanza rete dovrà essere
conforme a quanto dedotto dalla UNI 9795 del 2013.
I pulsanti per allarme incendio saranno posti in prossimità di ogni uscita, pannelli ottico-acustici con
indicazione di pericolo per incendio nei corridoi ed in prossimità delle uscite, ed una sirena da
esterno.
Il sistema previsto dovrà fornire una tempestiva segnalazione d’allarme in caso d’incendio, attuare
i segnalatori ottico-acustici, chiamare eventuali numeri di emergenza, effettuare l’autodiagnosi in
caso di guasto ed essere dotato di alimentazione d’emergenza con sorgente sussidiaria in caso di
interruzione delle linee di alimentazione principale. I cavi utilizzati per il cablaggio dell’impianto
saranno del tipo non propagante l’incendio, a bassissima emissione di gas e fumi tossici e
resistenti al fuoco.
In particolare il sistema automatico rivelazione incendio viene gestito dalle centrali di rivelazione
che si occupano di comunicare con i dispositivi dislocati sul campo e collegati sui “Loop” di
rivelazione.
- Rivelatore di temperatura standard: Misura la temperatura ambiente segnalando l’allarme
nel caso in cui venga superata la soglia di 58/78°C.
L’impianto di rivelazione è affiancato da un impianto di segnalazione manuale costituito dai pulsanti
di attivazione allarme collegati al loop e dislocati nei locali protetti, principalmente sulle vie di fuga
in maniera che all’interno di ciascuna zona siano presenti almeno 2 pulsanti e che da qualsiasi
punto sia possibile raggiungere un pulsante percorrendo una distanza non superiore a 40m.
I moduli di Ingresso / uscita indirizzabili e collegati sul loop vengono utilizzati per la gestione di :
- sirene / targhe ottiche per la segnalazione dell’allarme
- magneti per porte tagliafuoco
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- comando velux
IMPIANTO A SERVIZIO IMPIANTI MECCANICI L’edificio sarà riscaldato mediante un impianto a pannelli radianti a pavimento realizzati integrati
per la parte atrio/ingresso da un ventilconvettore di compensazione dell’aria primaria realizzata con
degli estrattori dai bagni.
La distribuzione sarà di tipo a collettori con testine distribuiti nell’edificio.
Il ventilcovettore e gli estrattori dell’aria primaria saranno gestiti ad orario con l’affluenza scolastica
e da un termostato.
L’impianto elettrico a servizio della apparecchiature all’interno del locale tecnico al piano primo
sarà completamente di altra fornitura come i termostati e l’impianto di termoregolazione. Saranno
predisposti tutti i cavidotti e cavi di collegamento dai termostati ai collettori ed eventuali relè di
appoggio per il comando delle testine elettrotermiche.
I Termostati e i sistemi di termoregolazione, come i cablaggi sono a carico della ditta impianti
meccanici.
Il locale tecnico sarà dotato di impianto FM ed illuminazione ordinaria/emergenza proveniente dal
quadro QE PC/LT..
I collegamenti sono evidenziati in via indicativa negli elaborati ma sarà onere dell’installatore
verificare e controllare nonché interloquire con l’impiantista degli impianti meccanici per verificare
la tipologia e le apparecchiature che andranno installate.
IMPIANTO TV-CC / VIDEOCITOFONICO Vista la necessità di garantire la sicurezza dei bambini all’ingresso e uscita della scuola sarà
previsto un impianto di TV-CC di tipo analogico integrato con l’impianto di videocitofonia a
copertura degli accessi e dell’atrio.
L’impianto sarà posto all’interno del rack dati e collegato al suo sistema UPS al fine di garantire
una autonomia di 2 ore di registrazione.
L’impianto di distribuzione sarà realizzato con collegamenti realizzati mediante cavi UTP cat. 6
sfruttando il sistema di interfacce TX RX che permette di sfruttare nello stesso conduttore sia la
distribuzione del segnale sia l’alimentazione.
Il sistema videocitofonico invece sarà costituito da tre postazioni esterne: due poste sui cancelli
principali e una sulla porta di accesso alle scale comun del piano primo a servizio del futuro
appartamento.
Ogni postazione avrà tre pulsanti: scuola, cucina e appartamento.
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All’interno saranno previste tre postazione: una nella reception; una in cucina, per la gestione degli
approvvigionamenti; una (per ora in predisposizione) al piano primo a servizio dell’appartamento.
La programmazione poi andrà ad indirizzare il segnale video delle telecamere sulle postazioni
videocitofoniche interne interessate dalla chiamata.
L’impianto ai fini della sicurezza, viene installato nel locale tecnico al piano terra.
IMPIANTO DI CHIAMATA INTERFONICA Le aule i bagni comuni e gli spogliatoi saranno dotati di un impianto interfonico per aiutare le
maestre in caso di emergenza. L’impianto sarà di tipo monodirezionale verso volutamente per
avvisare tutti in caso di emergenza. Sarà invece di tipo bidirezionale per comunicazioni interne con
la reception.
IMPIANTO DI ALLARME TIRANTI BAGNI In ogni bagno saranno installati dei tiranti di emergenza collegati a un sistema di segnalazione
chiamata posto nalla reception, ove vi sarà la possibilità di tacitazione. Tale sistema sarà inoltre
integrato per i bagni comuni dei bambini e disabili con dei segnalatori ottici ed acustici posti sopra
le porte dei relativi locali con pulsante di tacitazione/annullo posto all’interno del singolo locale
permettendo così una facile individuazione della provenienza dell’allarme.
Per i servizi degli insegnati e della cucina il riporto dell’allarme si ha solo nel display di
segnalazione in reception.
All’interno degli uffici sarà posta una suoneria elettronica che permetterà il riporto dell’allarme
bagni, chiamata esterna e allarme interfono.
Nel controsoffitto dei locali dotati di segnalazione sarà posta la scatola d’interfaccia relè per il
comando
IMPIANTO CAMPANELLA SCOLASTICA Nella zona delle reception sarà installato un quadretto con un orologio programmatore e pulsante di
comando per la gestione della campanella scolastica al fine di consentire una facile modifica e
gestione della campanella da parte degli operatori senza dover accedere al quadro elettrico generale.
Tale posizione sarà da definire con la D.LL.
ILLUMINAZIONE ORDINARIA DEI LOCALI Il livello d’illuminamento dei locali e la temperatura di colore verranno scelte secondo le tabelle
della norma UNI EN 12464-1 , inoltre verranno assicurate le seguenti condizioni:
- il rapporto fra l’illuminamento minimo e quello medio nella zona sede del compito visivo non
dovrà essere minore di 0.7
- In zone occupate continuamente l’illuminamento mantenuto non deve essere minore di 200lx.
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- l’illuminamento delle zone circostanti deve essere correlato all’illuminamento dell’area sede
del compito visivo.
I corpi illuminanti, ad esclusione di quelli dedicati a locali tecnici precedentemente indicati nonché
d’emergenza, non sono oggetto del presente progetto. I punti luce sono indicativi e forniti dal
committente con il quale la ditta si dovrà interfacciare in via preventiva al fine di verificarne
eventuali integrazioni e posizioni.
L’illuminamento delle zone circostanti può essere inferiore di quello del compito visivo ma non
deve mai essere minore dei valori sotto riportati:
La regolazione del livello di illuminazione interna sarà gestita con la divisione delle lampade
su più accensioni
illuminamento medio nei locali principali:
n° Locale/Compito/Attività Lux medi
1 Locale Tecnico 200
2 Magazzino Con scaffali Scale,
ascensori 150
3 Corridoi 100
4 Reception 300
5 Aule giochi 300
6 Aule per lavoro manuale 300
7 Sala professore 300
8 Sala riunioni 500
9 Spogliatoi generici 200
10 Cucina 500
11 Bagni 100
12 Lavagna 500
- il rapporto fra l’illuminamento minimo e quello medio nelle zone circostanti le zone del compito
visivo non dovrà essere minore di 0.5
- verrà ottenuta una equa distribuzione delle luminanze delle varie superfici
- sia la disposizione che la tipologia dei corpi illuminanti verrà scelta in modo tale da ridurre
l’abbagliamento diretto e riflesso, entro i limiti consigliati.
ILLUMINAZIONE D’EMERGENZA
Generalità
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Gli apparecchi di illuminazione devono essere installati ad una altezza di almeno 2 m dal suolo.
Le indicazioni segnaletiche, posizionate sulle uscite che possono essere utilizzate in caso di
emergenza e lungo le vie di esodo, devono essere illuminate in modo da identificare con certezza
il percorso verso un luogo sicuro.
Nel caso in cui la visione diretta di un'uscita di sicurezza non sia possibile, è necessario utilizzare
un segnale direzionale illuminato (o una serie di segnali), per facilitare l'avanzamento verso le
uscite di emergenza.
Per fornire un illuminamento adeguato, un apparecchio di illuminazione di sicurezza conforme alla
EN 60598-2-22, deve essere posizionato in prossimità di ogni porta di uscita e dove sia necessario
evidenziare potenziali pericoli o le attrezzature di sicurezza, cioè almeno nei punti seguenti:
a) ad ogni porta di uscita prevista per l'uso in emergenza;
b) vicino (vedere nota) alle scale, in modo che ogni rampa riceva luce diretta
c) vicino (vedere nota) ad ogni cambio di livello;
d) sulle uscite di sicurezza indicate ed in corrispondenza dei segnali di sicurezza;
e) ad ogni cambio di direzione;
f) ad ogni intersezione di corridoi;
g) vicino ed immediatamente all'esterno di ogni uscita
h) vicino (vedere nota A) ad ogni punto di pronto soccorso;
i) vicino (vedere nota A) ad ogni dispositivo antincendio e punto di chiamata.
Qualora i punti indicati con h) e i) non si trovino lungo una via di esodo o in un'area estesa, essi
devono essere illuminati con un livello di illuminamento minimo al suolo di 5 Ix.
Nota A: Per "vicino" si intende una distanza minore di 2 m, misurata orizzontalmente.
Illuminazione di sicurezza per l'esodo Per vie di esodo di larghezza fino a 2 m, l'illuminamento orizzontale al suolo lungo la linea centrale
della via di esodo, non deve essere minore di 5 Ix.
Nota 1 )Vie di esodo di larghezza maggiore devono essere considerate come insieme di percorsi
di larghezza pari a 2 m, oppure essere fornite di illuminazione antipanico.
Il rapporto tra illuminamento massimo e minimo sulla linea centrale della via di esodo, non deve
essere maggiore di 40:1.
Saranno previste inoltre delle lampade SA con la funzione di minimo di illuminazione notturna sul
via di fuga principale del corridoio e sopra le relative porte d’uscita.
Sui punti ove la mancanza momentanea dell’illuminazione può arrecare danno alle persone
verrà garantito un livello d’illuminamento medio pari al 10% dell’illuminamento ordinario della zona
entro 0.1 sec dalla mancanza d’alimentazione.
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Nella zona cucina, data la presenza di spazi limitati dovuti alle apparecchiature, sarà previsto un
illuminamento minimo di 5 lx, al fine di agevolare in sicurezza l’esodo.
SISTEMI DI PROTEZIONE
PROTEZIONE DAI CONTATTI DIRETTI:
Dato che la tensione nell’impianto supera i 25V ca o i 60V cc la protezione contro i contatti diretti
verrà assicurata da barriere o involucri aventi grado di protezione non inferiore a IPXX B e/o da
isolamenti in grado di resistere ad una tensione di prova di 500 V (V eff. in c.a.) per 1 min. in
alternativa si potrà venire meno alle suddette prescrizioni nelle parti d’impianto non a portata di
mano individuate con il criterio della CEI 64-8 parte 2 punto 23.11
PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI:
Tale protezione verrà assicurata da almeno uno dei seguenti sistemi:
- custodie di classe d’isolamento II
- utilizzo di trasformatori d’isolamento con caratteristiche adeguate
- custodie di classe d’isolamento I con il collegamento al conduttore di protezione della
carcassa metallica coordinato con l’interruzione automatica della tensione entro i tempi massimi
per l’intervento della protezione:
- entro 5 sec per l’impianto di distribuzione
- entro i tempi indicati dalla tabella 41A norma CEI64-8 per i
circuiti terminali
- coordinamento delle protezioni in modo tale da limitare la possibile tensione sulle masse
metalliche al disotto di 50V cioè:
Ig x Ra = Vg < 50 V
dove:
Ig = corrente di guasto
Ra = resistenza massima dell’anello di guasto
Vg = tensione di guasto (tensione sulle masse metalliche)
Le ultime due condizioni verranno assicurate principalmente dall’uso di dispositivi magnetotermico-
differenziali
PROTEZIONE CONTRO LE SOVRACORRENTI:
La corrente passante nei vari conduttori verrà limitata tramite opportuni dispositivi, quali interruttori
automatici o fusibili
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Le portate massime in regime permanente dei vari conduttori verranno scelte seguendo le tabelle
UNEL rispetto a:
- tipo di conduttore
- tipo di isolante
- topologia di posa
- temperatura ambiente
Verrà inoltre verificato che la quantità dell’energia passante (limitata dai dispositivi di protezione)
sulle varie condutture, in caso di guasto (I2t), dovrà essere inferiore alla massima energia
sopportabile dai vari conduttori ( K2S2 )
Inoltre verranno prese misure tali da limitare, in ogni punto dell’impianto, la caduta di tensione al
disotto del 4% del valore della tensione nominale d’alimentazione.
IMPIANTO DI TERRA
L’impianto elettrico ha configurazione TT
Il dispersore di terra sarà costituito, ove possibile, dal dispersore naturale formato dalle armature
metalliche delle fondazioni opportunamente interconnesse tra loro tramite saldatura o
morsettatura.
Ove necessario tale dispersore verrà collegato alla barra di terra posta nel quadro principale.
Tutte le masse protette contro i contatti indiretti dallo stesso dispositivo di protezione devono
essere collegate allo stesso impianto di terra.
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Il punto neutro o, se questo non esiste, un conduttore di fase, di ogni trasformatore o di ogni
generatore, deve essere collegato a terra.
- Tutte le masse metalliche entranti nell’edificio saranno collegate alla barra di terra con un
conduttore di protezione di sezione non inferiore a metà del conduttore di protezione di
sezione più elevata dell’impianto e comunque non inferiore a 6 mmq (EQP).
Tutte le masse metalliche presenti nel fabbricato che possono introdurre un potenziale pericoloso
saranno collegate mediante un conduttore di protezione giallo verde della sezione opportuna,
comunque non inferiore a 4 mmq, al fine di renderle equipotenziali, come previsto dalle norme CEI
vigenti.
Queste faranno capo alla sbarra equipotenziale posta nel quadro di zona o nei presi di questo, che
a sua volta sarà collegata alla sbarra equipotenziale principale posta nel quadro generale o nelle
sue vicinanze.
- Nei locali bagno, o in altri ove si ritiene necessario, le tubazioni metalliche presenti e tutte le
altre “masse metalliche” verranno collegate a terra tramite conduttori da 2.5 mmq se protetti in
tubo o da 4 mmq se posti direttamente sotto intonaco o pavimento.
- In tutte le varie parti dell’impianto il conduttore di protezione sarà costituito da corpi metallici
continui, da conduttori nudi o da cavi con guaina di colore giallo-verde.
- I tipi di materiali componenti l’impianto di terra e le loro sezioni dovranno essere scelti rispetto
alle specifiche della norma CEI64-8 o CEI11-8
Dimensioni minime per dispersori di terra:
Materiale:
Tipo di elettrodo Acciaio Zincato a
caldo
Acciaio rivestito
di rame
Rame
Nastro:
3 3 2
-sezione [mmq ] 100 50 50
Tondino o conduttore massiccio
-sezione [mmq ] 78(1) 50 35
Conduttore cordato
-diametro fili [mm ] 1,8 - 1,8
-sezione [mmq ] 50 - 25
Picchetto a tubo:
-diametro esterno [mm ] 40 - 30
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-spessore [mm] 2,5 - 3
Picchetto massiccio:
-diametro esterno [mm ] 20 15 -
-spessore [mm ] - Rivestimento di
rame: 0,25
-
Picchetto in profilato:
-spessore [mm ] 5 - 5
-altra dimensione [mm ] 50 - 5
PRESCRIZIONI PARTICOLARI PER L’IMPIANTO DI TERRA Per evitare il fenomeno delle correnti vaganti dovute a fenomeni elettrolitici generati dal
collegamento fra metalli diversi (rame – ferro) in ambiente ricco di soluzioni saline (terreno o
acqua) l’intero impianto di terra verrà eseguito usando sempre lo stesso tipo di materiale (acciaio)
ad esclusione della distribuzione di tale impianto che verrà eseguita tramite del cavo di rame da 16
mmq, fermo restando che la connessione fra acciaio e rame dovrà essere eseguita in ambiente
non aggressivo e che il rame NON venga utilizzato come dispersore.
L’impianto di terra dovrà essere eseguito interconnettendo le maglie di fondazione del pavimento
tramite un tondino in acciaio zincato a caldo del diametro di 10 mm posato per tutta la lunghezza
dell’edificio. Il tondino dovrà essere collegato a tutte le maglie di fondazione che toccherà tramite
morsetti o saldature.
Il tondino dovrà essere reso accessibile per il collegamento nei quadri elettrici situati nelle
vicinanze; tali punti di collegamento verranno ottenuti nel seguente modo: il tondino in acciaio verrà
portato sino all’interno di una scatola di derivazione del tipo incassato a muro, dove verrà
collegato, tramite un morsetto al conduttore di terra (da 16 mmq).
L’impianto di terra così eseguito dovrà essere reso accessibile almeno in un punto all'esterno
dell'edificio e se necessario potrà essere portato sino ad una bocca di lupo (fissato direttamente
alla parete della stessa), oppure fissato in prossimità del muro esterno in pozzetto o scatola di
derivazione, tali punti esterni dovranno essere posizionati in modo da poter essere facilmente
connessi all’impianto di illuminazione esterna.
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PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI RELATIVE AI COMPONENTI PRINCIPALI
DEGLI IMPIANTI ELETTRICI
POSE DI CAVI E CAVIDOTTI Nell'impianto previsto per la realizzazione sotto traccia, salvo indicazioni specifiche particolari, i
tubi protettivi devono essere in materiale termoplastico corrugato flessibile serie pesante per i
percorsi sotto intonaco o a pavimento, in materiale termoplastico di tipo rigido serie pesante con
giunzioni filettate per gli attraversamenti a pavimento o su cavedi con percorsi rettilinei di elevata
lunghezza.
Generalità
Cavi a) Isolamento dei cavi: i cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensione nominale verso
terra e tensione nominale (Uo/U) non inferiori a 450/750 V, simbolo di designazione 07. Quelli
utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando devono essere adatti a tensioni nominali non
inferiori a 300/500 V, simbolo di designazione 05. Questi ultimi, se posati nello stesso tubo,
condotto o canale con cavi previsti con tensioni nominali superiori, devono essere adatti alla
tensione nominale maggiore;
b) colori distintivi dei cavi: i conduttori impiegati nell'esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni
previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL 00722-74 e 00712.In particolare i
conduttori di neutro e protezione devono essere contraddistinti rispettivamente ed
esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde. Per quanto riguarda i
conduttori di fase, devono essere contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto dai colori:
nero, grigio (cenere) e marrone;
c) sezioni minime e cadute di tensioni massime ammesse: le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza dei
circuiti (affinché la caduta di tensioni non superi il valore del 4% della tensione a vuoto) devono
essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non devono essere superati i valori delle portate di
corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL.
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Indipendentemente dai valori ricavati con le precedenti indicazioni, le sezioni minime ammesse
dei conduttori di rame sono:
- 0,75 mm2 per i circuiti di segnalazione e telecomando;
- 1,5 mm2 per illuminazione di base, derivazione per prese a spina per altri apparecchi di
illuminazione e per apparecchi con potenza unitaria inferiore o uguale a 2,2 kW;
- 2,5 mm2 per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza
unitaria superiore a 2,2 kW e inferiore o uguale a 3,6 kW;
- 4 mm2 per montanti singoli o linee alimentanti singoli apparecchi utilizzatori con
potenza nominale superiore a 3,6 kW;
d) sezione minima dei conduttori neutri: la sezione dei conduttori neutri non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di
fase. Per conduttori in circuiti polifasi, con sezione superiore a 16 mm2, la sezione dei conduttori
neutri può essere ridotta alla metà di quella dei conduttori di fase, con il minimo tuttavia di 16
mm2 (per conduttori in rame), purché siano soddisfatte le condizioni degli art. 522, 524.2, 524.3,
524.1, 543.1.4 delle norme CEI 64-8;
e) sezione dei conduttori di terra e protezione: la sezione dei conduttori di terra e di protezione, cioè dei conduttori che collegano all'impianto di
terra le parti da proteggere contro i contatti indiretti, non deve essere inferiore a quella indicata
nella tabella sopra, tratta dalle norme CEI 64-8.
Vedi prescrizioni art. 547.1.1 - 547.1.2 e 547. 1.3 delle norme CEI 64-8; f) propagazione del
fuoco lungo i cavi:
Sezione minima del conduttore di protezione
f) provvedimenti contro il fumo:
Sezione del conduttore di
fase che alimenta la
macchina o l'apparecchio
[mmq]
Conduttore di protezione facente
parte dello stesso cavo o infilato
nello stesso tubo del conduttore
di fase [mmq]:
Conduttore di protezione non
facente parte dello stesso cavo e
non infilato nello stesso tubo del
conduttore di fase [mmq]:
minore o uguale a 16 sezione del conduttore di fase 2,5 se protetto meccanicamente.
4 se non protetto meccanicamente
maggiore di 16 e minore o
maggiore di 35
16 16
maggiore di 35 metà della sezione del conduttore di fase
nei cavi multipolari, la sezione specificata
dalle rispettive norme
metà della sezione del conduttore di fase;
nei cavi multipolari, la sezione specificata
dalle rispettive norme
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i cavi in aria installati individualmente, cioè distanziati fra loro di almeno 250 mm, devono
rispondere alla prova di non propagazione delle norme CEI 20-35.
Quando i cavi sono raggruppati in ambiente chiuso in cui sia da contenere il pericolo di
propagazione di un eventuale incendio, essi devono avere i requisiti di non propagazione
dell'incendio in conformità alle norme CEI20-22;
g) provvedimenti contro il fumo: allorché i cavi siano installati in notevole quantità in ambienti chiusi frequentati dal pubblico e di
difficile e lenta evacuazione si devono adottare sistemi di posa atti ad impedire il dilagare del
fumo negli ambienti stessi o in alternativa ricorrere all'impiego di cavi a bassa emissione di fumo
secondo le norme CEI 20-37 e 20-38;
h) problemi connessi allo sviluppo di gas tossici e corrosivi: qualora cavi in quantità rilevanti siano installati in ambienti chiusi frequentati dal pubblico, oppure
si trovino a coesistere, in ambiente chiuso, con apparecchiature particolarmente vulnerabili da
agenti corrosivi, deve essere tenuto presente il pericolo che i cavi stessi bruciando sviluppino gas
tossici o corrosivi.
Ove tale pericolo sussista occorre fare ricorso all'impiego di cavi aventi la caratteristica di non
sviluppare gas tossici e corrosivi ad alte temperature secondo le norme CEI 20-38.
Sezioni minime del conduttore di terra La sezione del conduttore di terra deve essere non inferiore a quella del conduttore di protezione
Suddetta con i minimi di seguito indicati:
Sezione minima (mmq)
- protetto contro la corrosione ma non meccanicamente (Fe) 16(Cu)16
- non protetto contro la corrosione (Fe) 25(Cu)50
In alternativa ai criteri sopra indicati è ammesso il calcolo della sezione minima del conduttore di
protezione mediante il metodo analitico indicato al paragrafo a) dell'art. 543.1.1 delle norme CEI 64-8.
Canalizzazioni I conduttori, a meno che non si tratti di installazioni volanti, devono essere sempre protetti e
salvaguardati meccanicamente.
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Dette protezioni possono essere: tubazioni, canalette porta cavi, passerelle, condotti o cunicoli ricavati
nella struttura edile ecc. Negli impianti industriali, il tipo di installazione deve essere concordato di
volta in volta con l'Amministrazione appaltante. Negli impianti in edifici civili e similari si devono
rispettare le seguenti prescrizioni:
Tubi protettivi percorso tubazioni, cassette di derivazione Nell'impianto previsto per la realizzazione sotto traccia, i tubi protettivi devono essere in materiale
termoplastico serie leggera per i percorsi sotto intonaco, in acciaio smaltato a bordi saldati oppure in
materiale termoplastico serie pesante per gli attraversamenti a pavimento;
Generalità La distribuzione principale sarà' realizzata con canali portacavi mentre quella secondaria sarà
effettuata con tubazioni in vista, sotto traccia o entro pareti mobili.
La distribuzione potrà comprendere più impianti, anche in bassa tensione, purché' separati.
La posa dovrà essere eseguita in modo ordinato secondo percorsi orizzontali o verticali, paralleli o
perpendicolari a pareti e/o soffitti, senza tratti obliqui ed evitando incroci o accavallamenti non
necessari.
Dovranno essere evitate le giunzioni su tubi di tipo corrugato o di tipo flessibile o di diametro diverso.
Per le giunzioni fra tubazioni rigide e tubazioni flessibili dovranno essere impiegati gli adatti raccordi
previsti allo scopo dal costruttore del tubo flessibile.
All'interno di locali umidi o bagnati le varie parti costituenti i canali (tratti rettilinei, curve etc.) dovranno
essere collegate fra loro mediante bulloni in nylon negli impianti in vista (generalmente stagni);
l'ingresso di tubi in cassette, contenitori e canali dovrà' avvenire tramite adatto pressatubo, senza
abbassare il grado di protezione previsto.
Per consentire l'agevole infilaggio e sfìlaggio dei conduttori il rapporto fra il diametro interno del tubo
protettivo ed il diametro del fascio di cavi contenuti dovrà' essere almeno pari a:
- 1,5 per le linee luce, fm e simili;
- 1,6 per linee telefoniche;
- 2,5 per cavi coassiali di impianti TV
II diametro delle tubazioni non dovrà' comunque essere inferiore a quello riportato dal progetto.
Analogamente le dimensioni dei canali portacavi non dovranno essere inferiori a quelle riportate dal
progetto e, salvo diversa indicazione o in assenza di dimensione, i canali dovranno essere
dimensionati per portare i cavi su unico strato.
Sempre allo scopo di facilitare l'infilaggio non dovranno essere eseguite più" di due curve, o
comunque curve per più' di 180° sulle tubazioni protettive senza l'interposizione di una cassetta di
transito.
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Analogamente nei tratti rettilinei non dovrà' essere superata la lunghezza di 10 m senza
l'interposizione di una cassetta rompitratta.
Collaudo • misura dell'impedenza dell'anello di guasto e verifica coordinamento protezioni secondo CEl 64-8
• verifica sezione cavi e sfiabilità, dimensioni canalizzazioni
• verifica collegamenti e nodi equipotenziali secondo CEl 64-8
• misure di isolamento
• verifica caduta di tensione.
Numero massimo di cavi unipolari da introdurre in tubi protettivi flessibili (i numeri in parentesi sono per i cavi di comando e segnalazione)
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Il tubo flessibile in PVC serie pesante corrugato deve essere conforme alle norme CEI 2314/71 fasc.
297 ed alle tabelle CEI-UNEL 37121/70 , realizzato in materiale autoestinguente, provvisto di marchio
IMQ. Sarà impiegato esclusivamente per la posa sotto-traccia a parete o a soffitto, curando che in tutti
i punti risulti ricoperto da almeno 20 mm di intonaco, oppure entro pareti prefabbricate di tipo
sandwich. I cambiamenti di direzione si realizzeranno con curve ampie (raggio di curvatura compreso
tra 3 e 6 volte il diametro nominale del tubo).
Numero massimo di cavi unipolari da introdurre in tubi rigidi (i numeri in parentesi sono per i cavi di comando e segnalazione)
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I tubi protettivi dei conduttori elettrici collocati in cunicoli che ospitano altre canalizzazioni devono
essere disposti in modo da non essere soggetti ad influenze dannose in relazione a sovra-
riscaldamenti, sgocciolamenti, formazione di condensa ecc. E' inoltre vietato collocare nelle stesse
incassature montanti e colonne telefoniche o radiotelevisive. Nel vano degli ascensori o montacarichi
non è consentita la messa in opera di conduttori o tubazioni di qualsiasi genere che non appartengano
all'impianto dell'ascensore o del montacarichi stesso.
I circuiti degli impianti a tensione ridotta per <<controllo ronda>> e <<antifurto>>, nonché quelli per
impianti di traduzioni simultanee o teletraduzioni simultanee, dovranno avere i conduttori in ogni caso
sistemati in tubazioni soltanto di acciaio smaltato o tipo mannesman.
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Canali portacavi Canali in acciaio zincato I canali portacavi devono essere costituiti da elementi componibili, tale che la loro messa in opera non
richieda operazioni di saldatura, ma solo tagli e forature.
I sostegni devono essere del tipo prefabbricato e zincato a fuoco con immersione dopo la lavorazione,
devono essere sempre previsti nei punti di diramazione delle canalette, dove iniziano i tratti in salita o
in discesa ed alle estremità' delle curve.
I sostegni devono assicurare ai canali una completa rigidità' in tutti i sensi e non devono subire ne'
forature, ne' altra lavorazione dopo il trattamento di protezione superficiale.
La viteria e bulloneria deve essere in acciaio inossidabile con testa a goccia e sottotesta quadra.
E’ vietato l'uso di rivetti.
Per la separazione tra cavi di classe diversa possono essere usati divisori in lamiera di acciaio, i
divisori devono essere provvisti di forature o asolature idonee per il fissaggio alla canaletta ma non
devono presentare aperture sulla parete di separazione dei cavi.
I coperchi devono avere i bordi ripiegati privi di parti taglienti, il fissaggio alla passerella deve avvenire
per incastro o tramite ganci di chiusura innestati sul coperchio Non e" consentito l'uso di viti
autofilettanti o precarie molle esterne, qualora fossero verniciati con polveri in resina epossidica,
devono essere corredati di morsetti onde garantire la continuità metallica.
Tutti gli eventuali tagli non devono presentare sbavature e parti taglienti, dopo le lavorazioni di taglio o
foratura si dovrà provvedere a ripristinare il tipo di zincatura o verniciatura adeguata al canale.
Le staffe e le mensole devono essere opportunamente dimensionate.
L'interasse massimo consentito e' di 2000 mm per i singoli canali di larghezza fino a 250 mm e 1500
mm negli altri casi.
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Le curve, le derivazioni, le calate, gli incroci e i cambi di quota devono essere possibilmente del tipo
prestampato, ciò per evitare il più possibile i tagli sul canale.
La zincatura non deve presentare macchie nere, incrinature, vaiolature, scaglie, grumi, scorie o altri
analoghi difetti La verniciature dei componenti zincati sarà' effettuata dopo aver trattato gli stessi con
una doppia mano di fondo di "aggrappante", la verniciatura finale sarà" effettuata con una doppia
mano di prodotto a base di resine epossidiche con il colore che sarà' concordato in sede di
esecuzione.
Canali in materiale plastico Saranno costruiti in materiale plastico isolante, antiurto, autoestinguente con le seguenti
caratteristiche:
- resistenti al calore fino a 850° C secondo norme CEI 64-8, capitolo VII
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- inalterabile per temperature comprese tra -20 e +60° C
- resistente ad acidi, oli, grassi, agenti chimici ed atmosferici.
I canali posacavi devono essere costituiti da elementi componibili, tale che la loro messa in opera
richieda solo tagli e forature.
Per la separazione tra cavi di classe diversa possono essere usati divisori in materiale
plastico.
I coperchi devono avere i bordi ripiegati privi di parti taglienti; il fissaggio ai canali portacavi deve
avvenire per incastro.
Tutti gli eventuali tagli effettuati sui canali non devono presentare sbavature e parti taglienti dopo le
lavorazioni di taglio o foratura.
Le curve, le derivazioni, le calate, gli incroci e i cambi di quota devono essere possibilmente
del tipo prestampato, ciò' per evitare il più' possibile i tagli sul canale.
Tubo rigido in PVC Sarà' della serie pesante conforme alle tabelle CEI-UNEL 37118 e alle norme CEI 23/8 e provvisto di
marchio italiano di qualità.
Potrà' essere impiegato per la posa a pavimento (annegato nel massetto e ricoperto da almeno 15
mm di malta di cemento) oppure in vista (a parete, a soffitto, nel controsoffitto o sotto il pavimento
sopraelevato).
Le giunzioni ed i cambiamenti di direzione dei tubi potranno essere ottenuti sia impiegando
rispettivamente manicotti e curve con estremità a bicchiere conformi alle citate norme e tabelle.
Sarà' anche possibile eseguire i manicotti e le curve a caldo sul posto di posa.
Nel caso sia adottato il secondo metodo le giunzioni dovranno essere eseguite in modo che le
estremità siano sovrapposte per un tratto pari a circa 1-2 volte il diametro nominale del tubo e le curve
in modo che il raggio di curvatura sia compreso fra 3 e 6 volte il diametro nominale del tubo.
Tubazioni e accessori avranno marchio IMQ. Nella posa in vista la distanza fra due punti di fissaggio
successivi non dovrà essere superiore a 1 m, in ogni caso i tubi devono essere fissati sia in prossimità
di ogni giunzione che dopo ogni cambiamento di direzione. In questo tipo di posa, per il fissaggio
saranno impiegati collari singoli in acciaio zincato e passivato con serraggio mediante viti trattate
superficialmente contro la corrosione e rese impermeabili; oppure saranno impiegati collari c.s.d. in
materiale isolante, oppure morsetti in materiale isolante sempre serrati con viti (i tipi con serraggio a
scatto sono ammessi all'interno di controsoffitti, sotto pavimenti sopraelevati, in cunicoli o analoghi
luoghi protetti). Collari e morsetti dovranno essere ancorati a parete o a soffitto mediante chiodi a
sparo o viti e tasselli in plastica.
Nei locali umidi o bagnati ed all'esterno, degli accessori di fissaggio descritti potranno essere
impiegati solo quelli in materiale isolante, le viti dovranno essere in acciaio nichelato o cadmiato o in
ottone.
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Nei casi in cui siano necessarie tubazioni di diametro maggiore a quelli contemplati dalle citate norme
CE1 23-8, potranno essere impiegati tubi in PVC del tipo con giunti a bicchiere con spessore non
inferiore a 3 mm per i quali siano stati eseguiti, a cura del costruttore, le prove previste dalle norme
CE1 23-8 (resistenza allo schiacciamento, all'urto, alla fiamma, agli agenti chimici e di isolamento).
Per la posa interrata dovranno essere impiegati tubi in PVC conformi alle norme CE1 23-29 fase.
1260.
Tubo rigido in PVC filettabile Sarà in materiale autoestinguente con estremità filettabile e spessori non inferiori ai seguenti valori (in
mm) 2.2-2.3-2.5-2.8-3.0-3.6 rispettivamente per le grandezze (diam. est.) 16-20-25-32-40-50 con una
resistenza allo schiacciamento pari ad almeno 980 N (100 KGF) misurata secondo le modalità'
previste dalle norme CEl 23/8.
Per grandezze superiori (diametri esterni maggiori di 50 mm) si dovrà' ricorrere a tubi della "serie
filettata gas" - PN 6.
Le giunzioni saranno ottenute con manicotti filettati.
I cambiamenti di direzione potranno essere ottenuti sia con curve ampie con estremità filettate
internamente sia per piegatura a caldo.
Nella posa in vista la distanza fra due punti di fissaggio successivi non dovrà essere superiore a 1 m.
I tubi dovranno comunque essere fissati in prossimità di ogni giunzione e sia prima che dopo ogni
cambiamento di direzione.
Per il fissaggio in vista saranno impiegati collari singoli in acciaio zincato e passivato con serraggio
mediante viti trattate superficialmente contro la corrosione e rese imperdibili; oppure collari o morsetti
in materiale isolante serrati con viti (i tipi con serraggio a scatto sono ammessi all'interno di
controsoffitti, sotto pavimento sopraelevato, in cunicoli o analoghi luoghi protetti).
Collari e morsetti dovranno essere ancorati a parete o a soffitto mediante chiodi a sparo o viti e
tasselli in plastica.
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Nei locali umidi o bagnati ed all'esterno, degli accessori descritti, potranno essere impiegati solamente
quelli in materiale isolante. Le viti dovranno essere in acciaio cadmiato o nichelato o in ottone.
Tubo flessibile in PVC serie pesante (corrugato) Sarà conforme alle norme CEl 23/14/71 fase. 297 e alle tabelle CEI-UNEL 37/121/70 (serie pesante)
in materiale autoestiguente, provvisto di marchio italiano di qualità.
Sarà impiegato esclusivamente per la posa sottotraccia a parete o a soffitto curando che in tutti i punti
risulti ricoperto da almeno 20 mm di intonaco oppure entro pareti prefabbricate del tipo a sandwich.
Non potrà essere impiegato nella posa in vista, o a pavimento, o interrata (anche se protetto da mano
di calcestruzzo) e così pure non potranno essere eseguite giunzioni se non in corrispondenza di
scatole o di cassette di derivazione.
I cambiamenti di direzione dovranno essere eseguiti con curve ampie (raggio di curvatura compreso
fra 3 e 6 volte il diametro nominale del tubo).
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Tubazioni per le costruzioni prefabbricate I tubi protettivi annegati nel calcestruzzo devono rispondere alle prescrizioni delle norme CEI 23-17.
Essi devono essere inseriti nelle scatole preferibilmente con l'uso di raccordi atti a garantire una
perfetta tenuta. La posa dei raccordi deve essere eseguita con la massima cura in modo che non si
creino strozzature. Allo stesso modo i tubi devono essere uniti tra loro per mezzo di appositi manicotti di
giunzione.
La predisposizione dei tubi deve essere eseguita con tutti gli accorgimenti della buona tecnica in
considerazione del fatto che alle pareti prefabbricate non è in genere possibile apportare sostanziali
modifiche né in fabbrica né in cantiere.
Le scatole da inserire nei getti di calcestruzzo devono avere caratteristiche tali da sopportare le
sollecitazioni termiche e meccaniche che si presentano in tali condizioni.
In particolare le scatole rettangolari porta-apparecchi e le scatole per i
quadretti elettrici devono essere costruite in modo che il loro fissaggio sui casseri avvenga con l'uso di
rivetti, viti o magneti da inserire in apposite sedi ricavate sulla membrana anteriore della scatola stessa.
La serie di scatole proposta deve essere completa di tutti gli elementi necessari per la realizzazione
degli impianti comprese le scatole di riserva conduttori necessarie per le discese alle tramezze che si
monteranno in un secondo tempo a getti avvenuti.
Pose di cavi
Posa di cavi elettrici isolati, sotto guaina, interrati Per l'interramento dei cavi elettrici, si dovrà procedere nel modo seguente:
- sul fondo dello scavo, sufficiente per la profondità di posa preventivamente concordata con la
Direzione Lavori e privo di qualsiasi sporgenza o spigolo di roccia o di sassi, si dovrà costruire, in
primo luogo, un letto di sabbia di fiume, vagliata e lavata, o di cava, vagliata, dello spessore di
almeno 10 cm, sul quale si dovrà distendere poi il cavo (od i cavi) senza premere e senza fare
affondare artificialmente nella sabbia;
- si dovrà quindi stendere un altro strato di sabbia come sopra, dello spessore di almeno 5 cm, in
corrispondenza della generatrice superiore del cavo (o dei cavi); pertanto lo spessore finale
complessivo della sabbia dovrà risultare di almeno cm 15 più il diametro del cavo (quello maggiore,
avendo più cavi);
- sulla sabbia così posta in opera si dovrà infine disporre una fila continua di mattoni pieni, bene
accostati fra loro e con il lato maggiore secondo l'andamento del cavo (o dei cavi) se questo avrà
diametro (o questi comporranno una striscia) non superiore a cm 5 od al contrario in senso
trasversale (generalmente con più cavi);
- sistemati i mattoni, si dovrà procedere al rinterro dello scavo pigiando sino al limite del possibile e
trasportando a rifiuto il materiale eccedente dall'iniziale scavo.
L'asse del cavo (o quello centrale di più cavi) dovrà ovviamente trovarsi in uno stesso piano verticale
con l'asse della fila di mattoni.
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Intervento di adeguamento sismico e normativo della scuola dell’infanzia “S.Maria Goretti” di Farra d’Alpago (BL) con intervento di
demolizione e ricostruzione
Per la profondità di posa sarà eseguito il concetto di avere il cavo (o i cavi) posto sufficientemente al
sicuro da possibili scavi di superficie per riparazioni a manti stradali o cunette eventualmente
soprastanti, o movimenti di terra nei tratti a prato o giardino.
Di massima sarà però osservata la profondità di almeno cm 50 misurando sull'estradosso della
protezione di mattoni.
Tutta la sabbia ed i mattoni occorrenti saranno forniti dalla Ditta appaltatrice.
Posa di cavi elettrici, isolati, sotto guaina, in cunicoli praticabili A seconda di quanto stabilito nel presente Capitolato, i cavi saranno posati:
- entro scanalature esistenti sui piedritti dei cunicoli (appoggio continuo), all'uopo fatte predisporre
dall'Amministrazione appaltante;
- entro canalette di materiale idoneo, come cemento, cemento-amianto ecc. (appoggio egualmente
continuo) tenute in sito da mensole in piatto o profilato d'acciaio zincato o da mensole di
calcestruzzo armato;
- direttamente su ganci, grappe, staffe, o mensole (appoggio discontinuo) in piatto o profilato
d'acciaio zincato, ovvero di materiali plastici resistenti all'umidità, ovvero ancora su mensole di
calcestruzzo armato.
Dovendo disporre i cavi in più strati, dovrà essere assicurato un distanziamento fra strato e strato pari
ad almeno una volta e mezzo il diametro del cavo maggiore nello strato sottostante con un minimo di
cm 3, onde assicurare la libera circolazione dell'aria.
A questo riguardo la Ditta appaltatrice dovrà tempestivamente indicare le caratteristiche secondo cui
dovranno essere dimensionate e conformate le eventuali canalette di cui sopra, mentre, se non
diversamente prescritto
dall'Amministrazione appaltante, sarà di competenza della Ditta appaltatrice di soddisfare a tutto il
fabbisogno di mensole, staffe, grappe e ganci di ogni altro tipo, i quali potranno anche formare
rastrelliere di conveniente altezza.
Per il dimensionamento ed i mezzi di fissaggio in opera (grappe murate, chiodi sparati ecc.) dovrà
essere tenuto conto del peso dei cavi da sostenere in rapporto al distanziamento dei supporti, che
dovrà essere stabilito di massima intorno a cm 70.
In particolari casi, l'Amministrazione appaltante potrà preventivamente richiedere che le parti in acciaio
dovranno essere zincate a caldo.
I cavi, ogni m 150-200 di percorso, dovranno essere provvisti di fascetta distintiva in materiale
inossidabile.
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Posa di cavi elettrici, isolati, sotto guaina, in tubazioni interrate o non interrate, od in
cunicoli non praticabili Qualora in sede di appalto venga prescritto alla Ditta appaltatrice di provvedere anche per la fornitura e
posa in opera delle tubazioni, queste avranno forma e costituzione come preventivamente stabilito
dall'Amministrazione appaltante (cemento, cemento-amianto, ghisa, grès ceramico, cloruro di
polivinile ecc.).
Per la posa in opera delle tubazioni a parete od a soffitto ecc., in cunicoli, intercapedini, sotterranei ecc.,
valgono le prescrizioni precedenti per la posa dei cavi in cunicoli praticabili, coi dovuti adattamenti.
Al contrario, per la posa interrata delle tubazioni, valgono le prescrizioni precedenti per l'interramento
dei cavi elettrici, circa le modalità di scavo, la preparazione del fondo di posa (naturalmente senza la
sabbia e senza la fila di mattoni), il rinterro ecc.
Le tubazioni dovranno risultare coi singoli tratti uniti tra loro o stretti da collari o flange, onde evitare
discontinuità nella loro superficie interna. Il diametro interno della tubazione dovrà essere in rapporto
non inferiore ad 1,3 rispetto al diametro del cavo o del cerchio circoscrivente i cavi, sistemati a fascia.
Per l'infilaggio dei cavi, si dovranno avere adeguati pozzetti sulle tubazioni interrate ed apposite
cassette sulle tubazioni non interrate.
Il distanziamento fra tali pozzetti e cassette sarà da stabilirsi in rapporto alla natura ed alla grandezza
dei cavi da infilare. Tuttavia per i cavi in condizioni medie di scorrimento e grandezza, il distanziamento
resta stabilito di massima:
- ogni m 30 circa se in rettilineo;
- ogni m 15 circa se con interposta una curva.
I cavi non dovranno subire curvature di raggio inferiore a 15 volte il loro diametro.
In sede di appalto, verrà precisato se spetti all'Amministrazione appaltante la costituzione dei pozzetti o
delle cassette. In tal caso per il loro dimensionamento, formazione, raccordi ecc., la Ditta appaltatrice
dovrà fornire tutte le indicazioni necessarie.
Posa aerea dei cavi elettrici, isolati, non sotto guaina, o di conduttori elettrici nudi Per la posa aerea dei cavi elettrici, isolati, non sotto guaina e di conduttori elettrici nudi, dovranno
osservarsi le relative norme CEI.
Come detto nell'art. 45, la Ditta appaltatrice potrà richiedere una maggiorazione di compensi se
deriveranno ad essa maggiori oneri dall'applicazione di nuove norme rese note in data posteriore
alla presentazione del progetto.
Se non diversamente specificato in sede di appalto, la fornitura di tutti i materiali e la loro messa in
opera per la posa aerea in questione (pali di appoggio, mensole, isolatori, cavi, accessori ecc.) sarà di
competenza della Ditta appaltatrice.
Tutti i rapporti con terzi (istruzioni di servitù di elettrodotto, di appoggio, di attraversamento ecc.)
saranno di competenza esclusiva ed a carico dell'Amministrazione appaltante, in conformità di quanto
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disposto al riguardo del Testo Unico delle leggi sulle acque e sugli impianti elettrici, di cui al R.D. 11
dicembre 1933, n. 1775.
Posa aerea di cavi elettrici, isolati, sotto guaina, autoportanti o sospesi a corde portanti Saranno ammessi a tale sistema di posa unicamente cavi destinati a sopportare tensioni di esercizio
non superiori a 1.000 V, isolati in conformità, salvo ove trattasi di cavi per alimentazione di circuiti per
illuminazione in serie o per alimentazione di tubi fluorescenti, alimentazioni per le quali il limite massimo
della tensione ammessa sarà considerato di 6.000 V.
Con tali limitazioni d'impiego potranno aversi:
- cavi autoportanti a fascio con isolamento a base di polietilene reticolato per linee aeree a
corrente alternata secondo le norme CEI 20-31;
- cavi con treccia in acciaio di supporto incorporata nella stessa guaina isolante;
- cavi sospesi a treccia indipendente in acciaio zincato (cosiddetta sospensione <<americana>>)
a mezzo di fibbie o ganci di sospensione, opportunamente scelti fra i tipi commerciali,
intervallati non più di cm 40.
Per tutti questi casi si impiegheranno collari e mensole di ammarro, opportunamente scelte fra i tipi
commerciali, per la tenuta dei cavi sui sostegni, tramite le predette trecce di acciaio.
Anche per la posa aerea dei cavi elettrici, isolati, sotto guaina, vale integralmente quanto espresso al
precedente par. 9.9 per la posa aerea di cavi elettrici, isolati, non sotto guaina, o di conduttori elettrici
nudi.
PRESCRIZIONI AGGIUNTIVE PER I LUOGHI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO DI
INCENDIO PER L’ELEVATA DENSITÀ DI AFFOLLAMENTO O PER L’ELEVATO TEMPO DI
SFOLLAMENTO IN CASO DI INCENDIO O PER L’ELEVATO DANNO AD ANIMALI E COSE Nei luoghi in cui il rischio è dovuto principalmente per l’elevata presenza di persone si adottano le
seguenti misure di sicurezza aggiuntive nei confronti delle condutture elettriche.
Quando i cavi delle condutture di gruppo b e c sono raggruppati in quantità significative in rapporto con
le altre sostanze combustibili presenti, e comunque in ogni caso ritenuto necessario, i cavi da utilizzare
saranno del tipo LSOH, cioè a bassa emissione di fumi opachi, gas tossici e corrosivi. Tale tipologia di
cavi, durante l’incendio, evita che i fumi prodotti dalla combustione degli stessi impedisca o renda
difficoltosa l’evacuazione delle persone.
Tale accorgimento non si impiega se i cavi sono posati in tubazioni incassate nella muratura oppure in
tubi o canali metallici a vista con grado di protezione almeno IP4X.
I cavi ad isolamento minerale non producono fumi opachi, gas tossici e corrosivi poiché non bruciano
essendo l’isolamento costituito da minerale.
Alcune tipologia di cavi LSOH, cioè a bassa emissione di fumi opachi, gas tossici e corrosivi sono:
- N07G9-K
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- FG7(O)M1 0,6/1KV
- FG10(O)M1 0,6/1KV
Le condutture alimentanti i servizi di sicurezza devono svolgere la loro funzione anche nel caso in cui si
sviluppi un incendio lungo il loro percorso.
Per tanto tali condutture devono avere caratteristiche idonee per resistere al fuoco e agli eventuali
danneggiamenti meccanici per il tempo di funzionamento previsto per ciascun impianto di sicurezza. A
tal proposito sono state utilizzati cavi resistenti al fuoco secondo norma CEI 20-45 PH90 o CEI 20-45
PH30 o CEI 20-45 F2 (FTG10(O)M1) oppure percorso con idonee caratteristiche REI rispetto agli altri
ambienti e componenti elettrici. I cavi devono essere protetti contro il danneggiamento meccanico fino
ad un’altezza di 2,5 mt dal pavimento.
PRESCRIZIONI AGGIUNTIVE PER I LUOGHI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO DI
INCENDIO PER LA PRESENZA DI MATERIALE INFIAMMABILE O COMBUSTIBILE IN
LAVORAZIONE, CONVOGLIAMENTO, MANIPOLAZIONE O DEPOSITO DI DETTI
MATERIALI a)Tutti i componenti dell'impianto elettrico, ad esclusione delle condutture, e inoltre gli apparecchi di
illuminazione ed i motori, devono essere posti entro involucri aventi grado di protezione non inferiore a
IP4X e comunque conformi a 512.2.
Per i corpi illuminanti il grado di protezione IP4X si riferisce alle parti attive e non alle lampade.
Per i motori elettrici il grado di protezione IP4X si riferisce alle custodie delle morsettiere e del collettore,
le restanti parti attive non scintillanti deve essere non inferiore a IP2X.
Il grado di protezione IP4X non si applica a:
- interruttori dei circuiti luce o dispositivi similari;
- interruttori automatici magnetotermici fino a 16A e potere di interruzione Icn 3000A;
- prese a spina di uso domestico e similare.
b) i componenti elettrici devono essere ubicati o protetti in modo da non essere soggetti allo stillicidio di
eventuali combustibili liquidi.
c) quando si prevede che polvere, sufficiente a causare un rischio di incendio, si possa accumulare
sugli involucri di componenti dell'impianto, devono essere presi adeguati provvedimenti per impedire
che questi involucri raggiungano temperature eccessive. Per l'eventuale pericolo di esplosione vedere
CEI 64-2.
d) i motori che sono comandati automaticamente o a distanza o che non sono sotto continua
sorveglianza, devono essere protetti contro le temperature eccessive mediante un dispositivo di
protezione contro i sovraccarichi con ripristino manuale o mediante un equivalente dispositivo di
protezione contro i sovraccarichi.
I motori con avviamento stella-triangolo non provvisti di cambio automatico dalla connessione a stella
alla connessione a triangolo devono essere protetti contro le temperature eccessive anche nella
connessione a stella.
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e) Nei luoghi nei quali possono esserci rischi di incendio dovuti a polvere e/o a fibre, gli apparecchi di
illuminazione devono essere costruiti in modo che, in caso di guasto, sulla loro superficie si presenti
solo una temperatura limitata e che polvere e/o fibre non possano accumularvisi in quantità pericolose.
f) Gli apparecchi di accumulo del calore devono essere del tipo che impedisca l'accensione, da parte
del nucleo riscaldante, della polvere combustibile e/o delle fibre combustibili.
Le prescrizioni del presente articolo 751.04.4 si applicano generalmente a tutto l'ambiente considerato;
tuttavia, nei casi particolari nei quali il volume del materiale combustibile sia ben definito, prevedibile e
controllato, la zona entro la quale gli impianti elettrici ed i relativi componenti devono avere i requisiti
prescritti nel presente articolo 751.04.4 può essere delimitata dalla distanza dal volume del materiale
combustibile oltre la quale le temperature superficiali, gli archi e le scintille, che possono prodursi nel
funzionamento ordinario e in situazione di guasto, non possono più innescare l'accensione del
materiale combustibile stesso.
In mancanza di elementi di valutazione delle caratteristiche del materiale infiammabile o combustibile e
del comportamento in caso di guasto dei componenti elettrici, si devono assumere distanze non inferiori
a:
- 1,5 m in orizzontale, in tutte le direzioni e comunque non oltre le pareti che delimitano il locale e
relative aperture provviste di serramenti;
- 1,5 m in verticale, verso il basso e comunque non al di sotto del pavimento;
- 3 m in verticale, verso l'alto e comunque non al di sopra del soffitto.
SPECIFICHE RELATIVE AI QUADRI ELETTRICI Le caratteristiche delle carpenterie dei vari quadri di distribuzione presenti nell'edificio, dovranno
essere scelti dal quadrista stesso in accordo con la D.L., tali caratteristiche dovranno essere idonee
al luogo di posa rispetto al tipo di attività svolta in tale ambiente.
Tutti i quadri dovranno avere una possibilità di ampliamento del 30% minimo, detti ampliamenti
dovranno essere possibili senza ulteriori installazioni di carpenterie o colonne aggiuntive.
Il grado di protezione (IP) delle carpenterie dovrà essere scelto in maniera tale da minimizzare le
possibili manutenzioni dovute ad infiltrazioni di polveri e/o liquidi.
MODALITA' DI ATTRAVERSAMENTO DI COMPARTIMENTAZIONI REI In caso di attraversamento di compartimentazioni REI su tutte le tubazioni e/o cavidotti dovranno
essere installate delle barriere tagliafuoco con le caratteristiche sottodescritte:
Setti di tipo componibile
Passacavi multipli resistenti al fuoco di tipo ad inserti componibili modulari composti da:
telaio in profilato acciaio zincato da installare o annegare alla struttura muraria in
maniera che risulti facilitato successivamente il montaggio delle guarnizioni;
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Prodotti per barriera tagliafuoco
CARATTERISTICHE
Sistema di tamponamento dei passaggi cavi mediante componenti vari formati da:
a) pannello in fibre universali da sagomare sul foro interessato;
b) fibra ceramica per tamponamento di tutti gli interstizi esistenti tra cavo e cavo o tra
pannello e parete;
c) mastice di sigillatura a basso contenuto di acqua ed elevata percentuale di materiali
solidi; può' essere applicato a spatola come una malta cementizia;
d) supporti metallici per la realizzazione della barriera; tutti i materiali per tale esecuzione
dovranno essere provvisti di certificazione di collaudo e dovranno essere di tipo
approvato secondo quanto previsto dalle normative vigenti.
Schema di attraversamento di uncompartimento antincendio con tubazionesingola avente diametro interno inferiore-uguale a 30mm
NOTE: I materiali utilizzati per la realizzazione degli impianti sopraindicati dovranno possedere
caratteristiche idonee al loro luogo e al tipo di posa
Inoltre i materiali dovranno essere dotati di marchio di qualità IMQ per la garanzia di
conformità alle norme CEI specifiche per ogni singolo materiale.
Le condutture installate saranno rispondenti alle prove di non propagazione d'incendio CEI20-
22II del tipo con isolamento in PVC 0.5/0.7 KV o similare.
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PRINCIPALI NORME O LEGGI INERENTI GLI IMPIANTI ELETTRICI O ASSIMILATI
DPR - 547 del 27/4/55
LEGGE 46 Marzo 1990
DPR 447 Dicembre 1991
DL - 626 del 19/9/94
DM. 12/04/1996
DM 09/04/1994 e s.m.i.
UNI EN 1838 Illuminazione di emergenza
UNI 10380 Illuminazione di interni con luce artificiale
UNI 10380 ;A1 Illuminazione di interni con luce artificiale
UNI 10819 Impianti d'illuminazione esterna
UNI 10840 Locali scolastici (Illuminazione)
UNI CEI 70030 Impianti tecnologici sotterranei
CEI 0-2 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici
CEI 11-1 Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata
CEI 11-1 ;V1 Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata (VARIANTE V1)
CEI 11-20 Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati a reti di I e II
categoria
CEI 11-27/1 Esecuzione dei lavori elettrici
Parte 1: Requisiti minimi di formazione per lavori non sotto tensione su sistemi di Categoria 0, I, II e
III e lavori sotto tensione su sistemi di Categoria 0 e I
CEI 11-8 Norma Italiana CEI 11-8 - Classificazione CEI 11-8 - CT 11 - Fascicolo 1285 - Impianti di
produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Impianti di terra
CEI 44-5 Sicurezza del macchinario. Equipaggiamento elettrico delle macchine. Parte 1: Regole
generali
CEI 64-12 Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario
CEI 64-4 Impianti elettrici in locali adibiti ad uso medico
CEI 64-50 Edilizia residenziale - Guida per l'integrazione nell'edificio degli impianti elettrici
utilizzatori, ausiliari e telefonici
CEI 64-51 Guida all'esecuzione degli impianti elettrici nei centri commerciali
CEI 64-7 Impianti elettrici di illuminazione pubblica e similari
CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1.000 V in corrente
alternata e a 1.500 V in corrente continua (SECONDA EDIZIONE)
CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente
alternata e a 1500 V in corrente continua
CEI 64-8 ;V1 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente
alternata e a 1500 V in corrente continua (Variante n. 1)
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demolizione e ricostruzione
CEI 64-8/7 ;V2 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente
alternata e a 1500 V in corrente continua
Parte 7: Ambienti e applicazioni particolari
Sezione 710: Locali ad uso medico
CEI 70-1 Gradi di protezione degli involucri (Codice IP)
CEI 79-3 Impianti antieffrazione, antiintrusione, antifurto e antiaggressione. Norme particolari per gli
impianti antieffrazione e antiintrusione
CEI 81-1 Protezione delle strutture contro i fulmini (seconda edizione)
CEI 81-1 Protezione delle strutture contro i fulmini (Terza edizione)
CEI 81-4 Protezione delle strutture contro i fulmini
Valutazione del rischio dovuto al fulmine
CEI EN 60204-1 Equipaggiamento elettrico delle macchine
CEI 31-30 Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas
Parte 10: Classificazione dei luoghi pericolosi
CEI 31-33 Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas
Parte 14: Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas (diversi dalle
miniere)
CEI 31-35 Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas
Guida alla classificazione dei luoghi pericolosi
CEI 31-35/A Costruzioni elettriche per atmosfere potenzialmente esplosive per la presenza di gas
Guida all'applicazione della Norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30)
Classificazione dei luoghi pericolosi
Esempi di applicazione
CEI 64-2 Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione
Regolamenti e disposizioni dell'ente fornitore ENEL.
Regolamenti e disposizioni dell'ente fornitore Telecom
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RELAZIONE TECNICA DI PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
Valutazione del rischio scelta delle misure di protezione
Dati del progettista / installatore: dott. ing. Facchin Daniele viale G. Marconi 52 - TAMBRE (BL) iscritto all'Albo dell'Ordine degli Ingegneri Provincia di Belluno al n. 768
Committente: Committente: COMUNE DI FARRA D'ALPAGO Descrizione struttura: Adeguamento sismico e normativo della scuola dell'infanzia"S.Maria Goretti" di Farra d'Alpago (BL) con intervento di demolizione e ricostruzione. Indirizzo: via al lago n.3 - foglio 3 - allegato A - mappale 1171 Comune: FARRA D'ALPAGO Provincia: BL
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SOMMARIO
1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO
2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO
3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE
4. DATI INIZIALI 4.1 Densità annua di fulmini a terra 4.2 Dati relativi alla struttura 4.3 Dati relativi alle linee esterne
4.4 Definizione e caratteristiche delle zone
5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE
6. VALUTAZIONE DEI RISCHI
6.1 Rischio R1 di perdita di vite umane 6.1.1 Calcolo del rischio R1 6.1.2 Analisi del rischio R1
7. SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE 8. CONCLUSIONI 9. APPENDICI 10. ALLEGATI
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1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO Questo documento contiene: - la relazione sulla valutazione dei rischi dovuti al fulmine; - la scelta delle misure di protezione da adottare ove necessarie. 2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO Questo documento è stato elaborato con riferimento alle seguenti norme: - CEI EN 62305-1 "Protezione contro i fulmini. Parte 1: Principi generali" Febbraio 2013; - CEI EN 62305-2 "Protezione contro i fulmini. Parte 2: Valutazione del rischio" Febbraio 2013; - CEI EN 62305-3
"Protezione contro i fulmini. Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone"
Febbraio 2013; - CEI EN 62305-4 "Protezione contro i fulmini. Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture" Febbraio 2013; - CEI 81-3 "Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato dei Comuni d'Italia, in ordine alfabetico" Maggio 1999; - CEI 81-29 "Linee guida per l'applicazione delle norme CEI EN 62305" Febbraio 2014. 3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE L'individuazione della struttura da proteggere è essenziale per definire le dimensioni e le caratteristiche da utilizzare per la valutazione dell'area di raccolta. La struttura che si vuole proteggere coincide con un intero edificio a sé stante, fisicamente separato da altre costruzioni. Pertanto, ai sensi dell'art. A.2.2 della norma CEI EN 62305-2, le dimensioni e le caratteristiche della struttura da considerare sono quelle dell'edificio stesso. 4. DATI INIZIALI
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4.1 Densità annua di fulmini a terra Come da accesso ai dati statistici di fulminazione forniti dal CEI secondo le
caratteristiche indicate dalla Guida Tecnica CEI 81-30, i cui dati resi disponibili possano
essere utilizzati nell’analisi del rischio prevista dalla norma europea CEI EN 62305-2
(vedi documento allegato), il valore di densità dei fulmini alle coordinate del sito in
oggetto vale:
Ng = 2,54 fulmini/km² anno
Considerando in via cautelativa il valore rilevabile dalla norma CEI 81-3, la densità annua di fulmini a terra per kilometro quadrato nel comune di FARRA D'ALPAGO in cui è ubicata la struttura vale: Nt = 4,0 fulmini/km² anno
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4.2 Dati relativi alla struttura Le dimensioni massime della struttura sono: A (m): 26 B (m): 40 H (m): 11 Hmax (m): 13 La destinazione d'uso prevalente della struttura è: scolastico In relazione anche alla sua destinazione d’uso, la struttura può essere soggetta a: - perdita di vite umane - perdita economica In accordo con la norma CEI EN 62305-2 per valutare la necessità della protezione contro il fulmine, deve pertanto essere calcolato: - rischio R1; Le valutazioni di natura economica, volte ad accertare la convenienza dell’adozione delle misure di protezione, non sono state condotte perché espressamente non richieste dal Committente. 4.3 Dati relativi alle linee elettriche esterne La struttura è servita dalle seguenti linee elettriche: - Linea di energia: ENEL - Linea di segnale: Telefonia Le caratteristiche delle linee elettriche sono riportate nell'Appendice Caratteristiche delle linee elettriche. 4.4 Definizione e caratteristiche delle zone Tenuto conto di: - compartimenti antincendio esistenti e/o che sarebbe opportuno realizzare; - eventuali locali già protetti (e/o che sarebbe opportuno proteggere specificamente) contro il
LEMP (impulso elettromagnetico); - i tipi di superficie del suolo all'esterno della struttura, i tipi di pavimentazione interni ad essa
e l'eventuale presenza di persone; - le altre caratteristiche della struttura e, in particolare il lay-out degli impianti interni e le
misure di protezione esistenti; sono state definite le seguenti zone: Z1: ESTERNA Z2: SCUOLA MATERNA Z3: ALLOGGIO SUORE Z4: ZONA ASSOCIAZIONI - UFFICI - ARCHIVIO-UFFICI-ARCHIVIO Le caratteristiche delle zone, i valori medi delle perdite, i tipi di rischio presenti e le relative componenti sono riportate nell'Appendice Caratteristiche delle Zone. 5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE
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ELETTRICHE ESTERNE L'area di raccolta AD dei fulmini diretti sulla struttura è stata valutata analiticamente come indicato nella norma CEI EN 62305-2, art. A.2. L'area di raccolta AM dei fulmini a terra vicino alla struttura, che ne possono danneggiare gli impianti interni per sovratensioni indotte, è stata valutata analiticamente come indicato nella norma CEI EN 62305-2, art. A.3. Le aree di raccolta AL e AI di ciascuna linea elettrica esterna sono state valutate analiticamente come indicato nella norma CEI EN 62305-2, art. A.4 e A.5. I valori delle aree di raccolta (A) e i relativi numeri di eventi pericolosi all’anno (N) sono riportati nell'Appendice Aree di raccolta e numero annuo di eventi pericolosi. I valori delle probabilità di danno (P) per il calcolo delle varie componenti di rischio considerate sono riportate nell'Appendice Valori delle probabilità P per la struttura non protetta. 6. VALUTAZIONE DEI RISCHI 6.1 Rischio R1: perdita di vite umane 6.1.1 Calcolo del rischio R1 I valori delle componenti ed il valore del rischio R1 sono di seguito indicati. Z1: ESTERNA
RA: 1,24E-08 Totale: 1,24E-08
Z2: SCUOLA MATERNA
RA: 2,96E-08 RB: 2,96E-08 RU(Linea FM/illuminazione): 5,24E-08 RV(Linea FM/illuminazione): 5,24E-08 RU(Linea telefonica/dati): 6,05E-08 RV(Linea telefonica/dati): 6,05E-08 RU(Linea speciali): 5,24E-08 RV(Linea speciali): 5,24E-08 Totale: 3,89E-07
Z3: ALLOGGIO SUORE
RA: 5,29E-09 RB: 0,00E+00 RU(Linea FM/Illuminazione): 9,36E-09 RV(Linea FM/Illuminazione): 0,00E+00 RU(Linea telefono/dati): 1,08E-08 RV(Linea telefono/dati): 0,00E+00 RU(Linea speciali): 9,36E-09 RV(Linea speciali): 0,00E+00 Totale: 3,48E-08
Z4: ASSOCIAZIONI - UFFICI - ARCHIVIO-UFFICI-ARCHIVIO
RA: 2,66E-09 RB: 2,66E-09 RU(Linea FM/illuminazione): 4,71E-09 RV(Linea FM/illuminazione): 4,71E-09 RU(Linea telefono/dati): 5,44E-09
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RV(Linea telefono/dati): 5,44E-09 Totale: 2,55E-08
Valore totale del rischio R1 per la struttura: 4,62E-07 6.1.2 Analisi del rischio R1 Il rischio complessivo R1 = 4,62E-07 è inferiore a quello tollerato RT = 1E-05 7. SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE Poiché il rischio complessivo R1 = 4,62E-07 è inferiore a quello tollerato RT = 1E-05 , non occorre adottare alcuna misura di protezione per ridurlo. 8. CONCLUSIONI Rischi che non superano il valore tollerabile: R1 SECONDO LA NORMA CEI EN 62305-2 LA STRUTTURA E' PROTETTA CONTRO LE FULMINAZIONI. In relazione al valore della frequenza di danno l'adozione di misure di protezione è comunque opportuna al fine di garantire la funzionalità della struttura e dei suoi impianti. aprile 2015 Timbro e firma 9. APPENDICI
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APPENDICE - Caratteristiche della struttura Dimensioni: A (m): 26 B (m): 40 H (m): 11 Hmax (m): 13 Coefficiente di posizione: in area con oggetti di altezza uguale o inferiore (CD = 0,5) Schermo esterno alla struttura: assente Densità di fulmini a terra (fulmini/km² anno) Nt = 4 APPENDICE - Caratteristiche delle linee elettriche Caratteristiche della linea: ENEL La linea ha caratteristiche uniformi lungo l'intero percorso Tipo di linea: energia - interrata Lunghezza (m) L = 780 Resistività (ohm x m) � = 400 Coefficiente ambientale (CE): suburbano Caratteristiche della linea: Telefonia La linea ha caratteristiche uniformi lungo l'intero percorso Tipo di linea: segnale - interrata Lunghezza (m) L = 1000 Resistività (ohm x m) � = 400 Coefficiente ambientale (CE): suburbano Schermo collegato alla stessa terra delle apparecchiature alimentate: 1 < R <= 5 ohm/km APPENDICE - Caratteristiche delle zone Caratteristiche della zona: ESTERNA Tipo di zona: esterna Tipo di suolo: erba (rt = 0,01) Protezioni contro le tensioni di contatto e di passo: nessuna Valori medi delle perdite per la zona: ESTERNA Numero di persone nella zona: 15 Numero totale di persone nella struttura: 100 Tempo per il quale le persone sono presenti nella struttura (ore all'anno): 410 Perdita per tensioni di contatto e di passo (relativa a R1) LA = 7,02E-07 Rischi e componenti di rischio presenti nella zona: ESTERNA Rischio 1: Ra Caratteristiche della zona: SCUOLA MATERNA Tipo di zona: interna Tipo di pavimentazione: ceramica (rt = 0,001) Rischio di incendio: ridotto (rf = 0,001) Pericoli particolari: ridotto rischio di panico (h = 2) Protezioni antincendio: manuali (rp = 0,5) Schermatura di zona: assente Protezioni contro le tensioni di contatto e di passo: nessuna Impianto interno: Linea FM/illuminazione Alimentato dalla linea ENEL
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Tipo di circuito: Cond. attivi e PE su percorsi diversi (spire fino a 50 m²) (Ks3 = 1) Tensione di tenuta: 1,5 kV Sistema di SPD - livello: Assente (PSPD =1) Impianto interno: Linea telefonica/dati Alimentato dalla linea Telefonia Tipo di circuito: Cond. attivi e PE su percorsi diversi (spire fino a 50 m²) (Ks3 = 1) Tensione di tenuta: 1,0 kV Sistema di SPD - livello: Assente (PSPD =1) Impianto interno: Linea speciali Alimentato dalla linea ENEL Tipo di circuito: Cond. attivi e PE su percorsi diversi (spire fino a 50 m²) (Ks3 = 1) Tensione di tenuta: 1,0 kV Sistema di SPD - livello: Assente (PSPD =1) Valori medi delle perdite per la zona: SCUOLA MATERNA Rischio 1 Numero di persone nella zona: 72 Numero totale di persone nella struttura: 100 Tempo per il quale le persone sono presenti nella zona (ore all'anno): 2050 Perdita per tensioni di contatto e di passo (relativa a R1) LA = LU = 1,68E-06 Perdita per danno fisico (relativa a R1) LB = LV = 1,68E-06 Rischio 4 Valore dei muri (€): 1 Valore del contenuto (€): 1 Valore degli impianti interni inclusa l'attività (€): 1 Valore totale della struttura (€): 1 Perdita per avaria di impianti interni (relativa a R4) LC = LM = LW = LZ = 1,00E-03 Perdita per danno fisico (relativa a R4) LB = LV = 3,00E-04 Rischi e componenti di rischio presenti nella zona: SCUOLA MATERNA Rischio 1: Ra Rb Ru Rv Rischio 4: Rb Rc Rm Rv Rw Rz Caratteristiche della zona: ASSOCIAZIONI - UFFICI - ARCHIVIO - UFFICI - ARCHIVIO Tipo di zona: interna Tipo di pavimentazione: ceramica (rt = 0,001) Rischio di incendio: ridotto (rf = 0,001) Pericoli particolari: ridotto rischio di panico (h = 2) Protezioni antincendio: manuali (rp = 0,5) Schermatura di zona: assente Protezioni contro le tensioni di contatto e di passo: nessuna Impianto interno: Linea FM/illuminazione Alimentato dalla linea ENEL Tipo di circuito: Cond. attivi e PE su percorsi diversi (spire fino a 50 m²) (Ks3 = 1) Tensione di tenuta: 1,5 kV Sistema di SPD - livello: Assente (PSPD =1) Impianto interno: Linea telefono/dati Alimentato dalla linea Telefonia Tipo di circuito: Cond. attivi e PE su percorsi diversi (spire fino a 50 m²) (Ks3 = 1)
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Tensione di tenuta: 1,0 kV Sistema di SPD - livello: Assente (PSPD =1) Valori medi delle perdite per la zona: ASSOCIAZIONI - UFFICI - ARCHIVIO Rischio 1 Numero di persone nella zona: 10 Numero totale di persone nella struttura: 100 Tempo per il quale le persone sono presenti nella zona (ore all'anno): 1320 Perdita per tensioni di contatto e di passo (relativa a R1) LA = LU = 1,51E-07 Perdita per danno fisico (relativa a R1) LB = LV = 1,51E-07 Rischio 4 Valore dei muri (€): 1 Valore del contenuto (€): 1 Valore degli impianti interni inclusa l'attività (€): 1 Valore totale della struttura (€): 1 Perdita per avaria di impianti interni (relativa a R4) LC = LM = LW = LZ = 1,00E-03 Perdita per danno fisico (relativa a R4) LB = LV = 3,00E-04 Rischi e componenti di rischio presenti nella zona: ASSOCIAZIONI - UFFICI - ARCHIVIO - UFFICI - ARCHIVIO Rischio 1: Ra Rb Ru Rv Rischio 4: Rb Rc Rm Rv Rw Rz Caratteristiche della zona: ALLOGGIO SUORE Tipo di zona: interna Tipo di pavimentazione: ceramica (rt = 0,001) Rischio di incendio: nessuno (rf = 0) Pericoli particolari: nessuno (h = 1) Protezioni antincendio: nessuna (rp = 1) Schermatura di zona: assente Protezioni contro le tensioni di contatto e di passo: nessuna Impianto interno: Linea FM/Illuminazione Alimentato dalla linea ENEL Tipo di circuito: Cond. attivi e PE su percorsi diversi (spire fino a 50 m²) (Ks3 = 1) Tensione di tenuta: 1,5 kV Sistema di SPD - livello: Assente (PSPD =1) Impianto interno: Linea telefono/dati Alimentato dalla linea Telefonia Tipo di circuito: Cond. attivi e PE su percorsi diversi (spire fino a 50 m²) (Ks3 = 1) Tensione di tenuta: 1,0 kV Sistema di SPD - livello: Assente (PSPD =1) Impianto interno: Linea speciali Alimentato dalla linea ENEL Tipo di circuito: Cond. attivi e PE su percorsi diversi (spire fino a 50 m²) (Ks3 = 1) Tensione di tenuta: 1,0 kV Sistema di SPD - livello: Assente (PSPD =1) Valori medi delle perdite per la zona: ALLOGGIO SUORE Rischio 1 Numero di persone nella zona: 3
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Numero totale di persone nella struttura: 100 Tempo per il quale le persone sono presenti nella zona (ore all'anno): 8760 Perdita per tensioni di contatto e di passo (relativa a R1) LA = LU = 3,00E-07 Perdita per danno fisico (relativa a R1) LB = LV = 0,00E+00 Rischio 4 Valore dei muri (€): 1 Valore del contenuto (€): 1 Valore degli impianti interni inclusa l'attività (€): 1 Valore totale della struttura (€): 1 Perdita per avaria di impianti interni (relativa a R4) LC = LM = LW = LZ = 1,00E-03 Perdita per danno fisico (relativa a R4) LB = LV = 0,00E+00 Rischi e componenti di rischio presenti nella zona: ALLOGGIO SUORE Rischio 1: Ra Rb Ru Rv Rischio 4: Rb Rc Rm Rv Rw Rz APPENDICE - Frequenza di danno Frequenza di danno tollerabile FT = 0,10 Non è stata considerata la perdita di animali Applicazione del coefficiente rf alla probabilità di danno PEB e PB: no Applicazione del coefficiente rt alla probabilità di danno PTA e PTU: no FS1: Frequenza di danno dovuta a fulmini sulla struttura FS2: Frequenza di danno dovuta a fulmini vicino alla struttura FS3: Frequenza di danno dovuta a fulmini sulle linee entranti nella struttura FS4: Frequenza di danno dovuta a fulmini vicino alle linee entranti nella struttura Zona Z1: ESTERNA FS1: 1,76E-02 FS2: 0,00E+00 FS3: 0,00E+00 FS4: 0,00E+00 Totale: 1,76E-02 Z2: SCUOLA MATERNA FS1: 1,76E-02 FS2: 1,72E+00 FS3: 1,02E-01 FS4: 4,99E+00 Totale: 6,83E+00 Z3: ALLOGGIO SUORE FS1: 1,76E-02 FS2: 1,72E+00 FS3: 1,02E-01 FS4: 4,99E+00 Totale: 6,83E+00 Z4: ASSOCIAZIONI - UFFICI - ARCHIVIO FS1: 1,76E-02 FS2: 1,72E+00
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FS3: 7,08E-02 FS4: 1,87E+00 Totale: 3,68E+00 APPENDICE - Aree di raccolta e numero annuo di eventi pericolosi Struttura Area di raccolta per fulminazione diretta della struttura AD = 8,82E-03 km² Area di raccolta per fulminazione indiretta della struttura AM = 4,31E-01 km² Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta della struttura ND = 1,76E-02 Numero di eventi pericolosi per fulminazione indiretta della struttura NM = 1,72E+00 Linee elettriche Area di raccolta per fulminazione diretta (AL) e indiretta (AI) delle linee: ENEL AL = 0,031200 km² AI = 3,120000 km² Telefonia AL = 0,040000 km² AI = 4,000000 km² Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta (NL) e indiretta (NI) delle linee: ENEL NL = 0,031200 NI = 3,120000 Telefonia NL = 0,040000 NI = 4,000000 APPENDICE - Valori delle probabilità P per la struttura non protetta Zona Z1: ESTERNA PA = 1,00E+00 PB = 1,0 PC = 0,00E+00 PM = 0,00E+00 Zona Z2: SCUOLA MATERNA PA = 1,00E+00 PB = 1,0 PC (Linea FM/illuminazione) = 1,00E+00 PC (Linea telefonica/dati) = 1,00E+00 PC (Linea speciali) = 1,00E+00 PC = 1,00E+00 PM (Linea FM/illuminazione) = 4,44E-01
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PM (Linea telefonica/dati) = 1,00E+00 PM (Linea speciali) = 1,00E+00 PM = 1,00E+00 PU (Linea FM/illuminazione) = 1,00E+00 PV (Linea FM/illuminazione) = 1,00E+00 PW (Linea FM/illuminazione) = 1,00E+00 PZ (Linea FM/illuminazione) = 6,00E-01 PU (Linea telefonica/dati) = 9,00E-01 PV (Linea telefonica/dati) = 9,00E-01 PW (Linea telefonica/dati) = 9,00E-01 PZ (Linea telefonica/dati) = 0,00E+00 PU (Linea speciali) = 1,00E+00 PV (Linea speciali) = 1,00E+00 PW (Linea speciali) = 1,00E+00 PZ (Linea speciali) = 1,00E+00 Zona Z3: ALLOGGIO SUORE PA = 1,00E+00 PB = 1,0 PC (Linea FM/Illuminazione) = 1,00E+00 PC (Linea telefono/dati) = 1,00E+00 PC (Linea speciali) = 1,00E+00 PC = 1,00E+00 PM (Linea FM/Illuminazione) = 4,44E-01 PM (Linea telefono/dati) = 1,00E+00 PM (Linea speciali) = 1,00E+00 PM = 1,00E+00 PU (Linea FM/Illuminazione) = 1,00E+00 PV (Linea FM/Illuminazione) = 1,00E+00 PW (Linea FM/Illuminazione) = 1,00E+00 PZ (Linea FM/Illuminazione) = 6,00E-01 PU (Linea telefono/dati) = 9,00E-01 PV (Linea telefono/dati) = 9,00E-01 PW (Linea telefono/dati) = 9,00E-01 PZ (Linea telefono/dati) = 0,00E+00 PU (Linea speciali) = 1,00E+00 PV (Linea speciali) = 1,00E+00 PW (Linea speciali) = 1,00E+00 PZ (Linea speciali) = 1,00E+00 Zona Z4: ASSOCIAZIONI - UFFICI - ARCHIVIO PA = 1,00E+00 PB = 1,0 PC (Linea FM/illuminazione) = 1,00E+00 PC (Linea telefono/dati) = 1,00E+00 PC = 1,00E+00 PM (Linea FM/illuminazione) = 4,44E-01 PM (Linea telefono/dati) = 1,00E+00 PM = 1,00E+00 PU (Linea FM/illuminazione) = 1,00E+00 PV (Linea FM/illuminazione) = 1,00E+00 PW (Linea FM/illuminazione) = 1,00E+00 PZ (Linea FM/illuminazione) = 6,00E-01 PU (Linea telefono/dati) = 9,00E-01
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PV (Linea telefono/dati) = 9,00E-01 PW (Linea telefono/dati) = 9,00E-01 PZ (Linea telefono/dati) = 0,00E+00
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