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Page 1: Richiesta di convocazione entro l'anno del 40° Congresso del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito.

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4 marzo 2014

Al segretario del Partito Radicale N.T.T., al tesoriere Maurizio Turco, al Presidente del senato del Partito Marco Pannella, ai membri del senato del Partito. Lo scorso dicembre si sarebbe dovuto tenere il Congresso del PRNTT, come previsto dall'articolo 2.1.1. dello statuto. Dall'ultimo congresso tenutosi a Roma l'11 dicembre del 2011, sono invece passati oltre 26 mesi durante i quali il Segretario Demba Traore' e' stato completamente assente, senza pero dimettersi ne essere sostituito nelle sue funzioni riferite agli atti necessari a ripristinare la legalità statutaria dal Senato del partito. Nessun Consiglio generale e' stato convocato ne sono stati attivati gli altri organi previsti (assemblea dei legislatori, giunta di segreterie e di tesoreria). In questi due anni, dunque, il soggetto politico centrale dell'area Radicale non è stato in grado di attuare le regole statutarie e, quindi una significativa ed efficace azione politica. Si è così persa la possibilità rappresentata dai 10 mesi di presenza al governo del Ministero degli Esteri italiano di Emma Bonino di rafforzare l'azione politica Radicale e, per quanto possibile, del Governo. Oggi, di fronte al compimento quasi totalmente realizzato di far fuori i Radicali dalla partecipazione alla vita politica “e dunque la storia Radicale, socialista, azionista, liberale”, e, contemporaneamente, di fronte alle sfide sempre più attuali che il Partito Radicale pone da decenni alla comunità europea e internazionale, ritengo necessaria, urgente, il ritorno a una regolare vita statutaria. Per questo da iscritto e membro del senato del Partito sento il dovere di chiedere agli attuali responsabili del Partito, di convertire il preannuncio della convocazione imminente del 8° Congresso italiano Partito Radicale Nonviolento, annunciato per fine marzo, nella convocazione entro l'anno del 40° Congresso del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, passando attraverso la convocazione di un primo Consiglio generale. Conosco e vivo la crisi finanziaria e politica che sta attraversando l'area radicale, ma proprio perché è difficile immaginare quando si verificheranno le condizioni ideali per un ritorno alla legalità statutaria, sono convinto che si debba - pur nella povertà dei mezzi - concepire un percorso che restituisca pienezza agli obiettivi e all'organizzazione del Partito oppure prendere atto dell'impossibilità di azione. Ritengo la vita democratica interna al Partito, realizzabile solo attuando completamente lo Statuto, l'unica strada percorribile perché prevalgano le ragioni, i fini e gli obiettivi di riforma democratica per tutta la società individuate da decenni dal PRNTT. Senza assunzione di responsabilità, anche individuale, davanti a un voto democratico, senza il rispetto di mozioni, senza la valutazione periodica degli iscritti, non può esserci neppure merito ed efficienza. Non prevale la tensione positiva e la convenienza reciproca ad una vita comunitaria. Anche la possibilità di un'azione efficace legata alle urgenze viene meno. A quanti diranno “non ci sono risorse”, io propongo di convertire gli inviti al congresso italiano che si preannunciano internazionali di professori ed esperti, in aiuti e rimborsi per i compagni radicali più lontani. Per la convocazione del Consiglio generale, essendo improbabile che sia possibile autofinanziare la presenza ripetuta nello stesso posto dei tanti compagni sparsi in tutto il mondo, occorre organizzare da subito la sua tenuta in modalità di telepresenza, al tempo stesso chiedendo a questo scopo un contributo a iscritti, militanti e simpatizzanti, del Partito e delle organizzazioni costituenti. Valerio Federico