REGIONE SICILIANA
La crisi in Sicilia nelle pagine
della Relazione Economica della Regione
GIUSEPPE NOBILE
Regione Siciliana – Servizio Statistica ed Analisi Economica
Giornate dell’economia del Mezzogiorno 2012
5 dicembre 2012Aula magna Facoltà di Economia – Università
di Palermo
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La “Relazione sulla situazione economica della Regione Siciliana” è redatta ai sensi dall’art.3 della L.R. 47/77, per rappresentare i dati relativi all’anno precedente a supporto dell’azione del Governo
* Consultabile alla pagina web del Servizio Statistica ed analisi economica, all’interno del portale della Regione:
(http://pti.regione.sicilia.it)
La Relazione*
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La prima edizione risale al 1957, riproponendo lo schema della “Relazione generale sulla situazione economica del Paese”, istituita dalla L. 21 Agosto 1949 n. 639, che tuttora viene presentata alle camere annualmente entro il mese di aprile
(http://www.tesoro.it/doc-finanza-pubblica/rgse/ )
La Relazione
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Il documento contiene 5 capitoli ricorrenti:
1. LA CONGIUNTURA ECONOMICA NAZIONALE
2. IL QUADRO MACROECONOMICO REGIONALE
3. LE ATTIVITA’ PRODUTTIVE
4. POPOLAZIONE E MERCATO DEL LAVORO
5. LA FINANZA PUBBLICA
corredati da alcuni «box» di approfondimento
+ il capitolo 6 che affronta annualmente un tema diverso
(per il 2011: “I FLUSSI COMMERCIALI TRA LE REGIONI: LA POSIZIONE DELLA SICILIA”)
La Relazione
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La Relazione affronta negli ultimi anni, soprattutto nei capitoli 1-2 e 5, un’analisi volta a interpretare gli effetti della crisi, come si manifestano nell’economia e nella finanza pubblica regionale. Le fonti prioritariamente consultate sono:
le serie storiche dei conti economici regionali dell’ISTAT*
i dati contabili dei Rendiconti Generali della Regione
i Conti pubblici territoriali (CPT), banca dati DPS MISE dal 1996
L’analisi della crisi nelle Relazioni 2008-2011
*Integrate da stime Prometeia per gli anni più recenti
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La regione ha un Prodotto Interno Lordo che è stimato in 86,7 miliardi e incide per il 5,5% sul totale nazionale, comprendendo il valore delle varie voci del Conto Risorse e Impieghi.
Il quadro macro della Sicilia nella Relazione 2011
Tav.1 - Conto Economico delle Risorse e degli Impieghi - Sicilia 2011 (Valori a prezzi correnti - miliardi di euro)
2011Prodotto interno lordo 86,676Importazioni nette 27,305Spesa per consumi delle famiglie 64,788Spesa per consumi finali delle AA.PP e delle ISP 30,050Investimenti fissi lordi 19,074Variazione delle scorte e oggetti di valore 0,069
Fonte: Prometeia, Scenari di sviluppo delle economie locali italiane
La spesa pubblica spiega quasi il 35% del PIL, ossia la più alta incidenza fra le regioni.
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PIL 2008-2011 Var. media annua: -1,8% Le tendenze recenti dei macroaggregati, al netto della
variazione dei prezzi, sono in diminuzione già nel 2008 e non danno luogo, in seguito, a sensibili recuperi
Tav.2 - Conto risorse e impieghi (Tassi di var. % annui su valori concatenati - anno di riferimento 2000)
2008 2009 2010 2011 Var. Media
PIL -1,4 -5,4 -0,6 0,0 -1,8Spesa per consumi -1,3 -2,4 0,5 0,1 -0,8Spesa delle Amm. Pubb. -5,5 -0,6 -0,6 -0,6 -1,8Investimenti fissi lordi -11,4 9,5 0,8 -1,5 -0,6
Fonte: Prometeia, Scenari di sviluppo delle economie locali italiane
Il quadro macro della Sicilia nella Relazione 2011
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Anche il valore aggiunto prodotto è dalla fine del 2007 in caduta (-1,6% all’anno). Questo calo medio annuo è particolarmente evidente nell’industria (-4,3%) e nelle costruzioni (-7,1%), dove la perdita complessiva di posti di lavoro è di oltre 50 mila unità.
Tav.3 - Valore aggiunto per settori (Tassi di var. % annui su valori concatenati - anno di riferimento 2000)
2008 2009 2010 2011 Var. Media
agricoltura -0,7 -3,0 -0,2 -2,2 -1,5 industria -5,2 -15,4 5,5 -2,2 -4,3 costruzioni -1,6 -8,0 -13,6 -5,0 -7,1 servizi -1,8 -2,0 1,1 -0,4 -0,8 totale -2,1 -3,9 0,5 -0,9 -1,6
Fonte: ISTAT
Il quadro macro della Sicilia nella Relazione 2011
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I conti economici regionali ISTAT, diffusi lo scorso 23 novembre, confermano che i numeri della crisi sono particolarmente gravi in Sicilia rispetto alla media dell’Italia
Il quadro macro della Sicilia: i conti ISTAT
Tav. 4 - Var. % annua del PIL a prezzi costanti
2008 2009 2010 2011Var.
Media
Sicilia -2,0 -4,3 0,1 -1,3 -1,9
Mezzogiorno -1,4 -5,1 -0,1 -0,3 -1,7
Italia -1,2 -5,5 1,8 0,4 -1,1Fonte : Conti regionali ISTAT
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Le attività produttive nella crisi
Nella Relazione si analizza, al capitolo 3, l’andamento delle attività produttive in tre paragrafi, dedicati rispettivamente ad Agricoltura, Industria e Servizi. Alcuni indicatori congiunturali sono stati prescelti, fra gli altri, con riferimento alle variabili esplicative:
il peggioramento delle ragioni di scambio per gli operatori agricoli,
Il deterioramento del clima di fiducia nella manifattura e il minor volume di attività nelle costruzioni;
la riduzione di imprese e addetti nel commercio
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La maggiore dinamica dei prezzi dei consumi intermedi rispetto ai prezzi alla produzione penalizza i conti delle aziende agricole a livello nazionale
Le attività produttive: l’agricoltura
In Sicilia il fenomeno è accentuato dalla maggiore frammentazione dei produttori in piccole aziende a fronte di una intermediazione commerciale concentrata
Fonte: ISTAT;
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Il clima di fiducia delle imprese manifatturiere esprime in sintesi l’andamento dei vari indicatori presi in esame da ISTAT e rispecchia fedelmente il ciclo economico
Le attività produttive: l’industria
Dall’inizio della crisi, nel Mezzogiorno, il valore dell’indice si mantiene quasi sempre al di sotto delle altre ripartizioni territoriali.
Fonte: ISTAT;
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I dati sulle transazioni immobiliari evidenziano variazioni fortemente negative, particolarmente marcate in Sicilia, dove si passa da un volume di 61.806 del 2005 a 43.153 nel 2011
Le attività produttive: le costruzioni
Fonte: Agenzia del territorio
Nel periodo considerato le transazioni si riducono del 30% sia a livello regionale che nazionale
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Il versante dell’edilizia pubblica risulta inoltre pesantemente condizionato dalla contrazione degli appalti banditi dal 2007 in poi, sia come numero che come importi.
Le attività produttive: le costruzioni
Ne risulta influenzato il V.A. dell’attività edilizia che dal 2008 registra un calo medio annuo del 7,1%
Fonte: ANCE Sicilia
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Dal 2008 è pure in contrazione in Sicilia il numero delle imprese attive nel settore del commercio (-4.805). Nel 2011 anche la variazione % delle unità di lavoro è stata negativa
Le attività produttive: il commercio
L’iniziale compensazione delle opportunità di lavoro fornite dalla GDO alla chiusure dei piccoli esercizi si è probabilmente esaurita nell’ultimo anno
Fonte: ISTAT e Movimprese
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Il mercato del lavoro
Il capitolo 4 della relazione è dedicato alle tendenze demografiche e all’andamento del mercato del lavoro. Selezionando fra le principali tendenze, in sintesi, si evince in questi anni di crisi:
che si è annullato il lieve incremento del tasso di occupazione registrato fino al 2006
che è più diffusa, in Sicilia, l’occupazione precaria che la disoccupazione è in crescita insieme al
fenomeno dello «scoraggiamento» che il tasso di disoccupazione giovanile, in
particolare, ha ripreso a crescere
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Il rapporto fra gli occupati e la popolazione in età di lavoro è migliorato in Sicilia fino al 2006, raggiungendo il 45% (-13,4 sull’Italia). La flessione è iniziata dall’anno successivo, fino all’attuale 42,3%
Tasso di occupazione: confronto Sicilia e Italia
Il divario con il resto del paese è aumentato (-14,6 sull’Italia)
Fonte: ISTAT
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L’incidenza degli occupati a tempo determinato sul totale è strutturalmente più elevata in Sicilia. Negli anni 2007-08 il valore regionale è stato di 14,7% contro il 9,8% dell’Italia
L’occupazione precaria: confronto Sicilia e Italia
Con l’aggravarsi della crisi tale incidenza non è sensibilmente mutata
Fonte: ISTAT
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Se alle “persone in cerca di occupazione” si aggiungono gli inattivi che dichiarano di cercare «non attivamente», si ottiene un tasso di disoccupazione «corretto» che rende conto dei soggetti «scoraggiati».
La disoccupazione: tasso «standard» e «corretto»
Fonte: ISTAT
Tav. 5 -Tassi di disoccupazione in Sicilia 2004-2011 comprensivi del fenomeno degli scoraggiati
(Migliaia)
2004 300 551 1.990 27,7 17,2 10,52005 285 539 2.010 26,8 16,2 10,62006 235 488 1.991 24,5 13,5 11,02007 222 485 1.973 24,6 13,0 11,62008 237 539 2.019 26,7 13,8 12,92009 236 540 2.004 26,9 13,7 13,22010 248 574 2.015 28,5 14,7 13,82011 241 579 2.012 28,8 14,4 14,4
Anni
Persone in cerca di occupazione +
non forze di lavoro che la cercano
non attivamente
Forze di lavoro + non forze di lavoro che lo cercano non
attivamente
Tasso di disoccupa-
zione "corretto"
Tasso di disoccu-pazione
standard
DifferenzaPersone in
cerca di occupazione
% sulle FL
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L’indicatore corretto viene spesso utilizzato da SVIMEZ e rende un volume dei disoccupati in Sicilia pressoché doppio che mostra un andamento più dinamico nella crisi
La disoccupazione: il confronto fra due misure
Nell’andamento delle due misure emerge una divaricazione per la Sicilia, a conferma del crescente peso degli scoraggiati
Fonte: ISTAT
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Il tasso di disoccupazione misurato sulle le forze di lavoro fra 15 e 24 anni, che era diminuito fra il 2004 e il 2007 dal 42,9% al 37,2%, ha ripreso a crescere con la crisi (42,8% nel 2011)
La disoccupazione giovanile : Sicilia e Italia
Fonte: ISTAT
La differenza con la media dell’Italia si è nel periodo ridotta per una crescita del dato nazionale
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Le tendenze strutturali di economia e finanza
I divari negativi evidenziati da molti indicatori inducono a interrogarsi sulle dinamiche strutturali di lungo periodo che hanno modellato l’economia regionale.
Compito specifico della Relazione è di esaminare, in esse, il ruolo della politica di bilancio e della finanza pubblica regionale
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Tasso di accumulazione: IFL / PIL Incidenza della spesa pubblica: AA. PP. / PIL
Il quadro macro della Sicilia: il lungo periodo (1970-2011)
Dal 1986 la composizione della domanda è cambiata in favore di una dipendenza crescente dalla spesa corrente della P.A.
Fonte: Conti regionali ISTAT
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Dietro l’andamento della curva IFL*/PIL (in blu) va letto il peso decrescente delle infrastrutture e della capacità produttiva
Dietro l’aumento del rapporto AA.PP./PIL (in rosso) s’intravede il peso sempre maggiore della spesa corrente nel determinare il reddito regionale (stipendi, spese di funzionamento, ecc.)
Il quadro macro della Sicilia: il lungo periodo
*IFL = somma di investimenti pubblici e privati
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Ma l’importanza crescente della spesa pubblica non implica necessariamente un suo aumento in valore assoluto. I CPT*, elaborati dal 1996, riscontrano:• fino al 2006 una crescita e successivamente un calo della
spesa totale pro capite del Settore Pubblico Allargato (SPA) della Sicilia;
• il costante divario negativo dell’indicatore regionale rispetto a Italia, Nord e Centro.
La spesa pubblica totale secondo i CPT (1996-2010) …
Tav. 6 - Settore pubblico allargato : spese consolidate pro capite - Anni 1996-2010 - (euro a prezzi 2005)
1996 2001 2006 2007 2008 2009 2010 Sicilia 10.767 12.457 13.815 13.795 13.556 12.770 12.706 Italia 14.088 14.977 15.831 15.642 16.218 15.777 15.721 Nord 15.333 16.104 17.022 16.704 17.465 16.889 16.751 Centro 17.314 18.061 18.291 17.989 18.541 18.071 18.078 Mezzogiorno 10.863 11.951 12.924 12.936 13.284 13.023 13.014 Fonte: DPS - MISE
• Conti pubblici territoriali: Banca dati DPS-MISE che fornisce informazioni circa il complesso delle entrate e delle spese consolidate (correnti e in conto capitale) del SPA nei singoli territori regionali (Del CIPE n. 36/2002) http://www.dps.tesoro.it/cpt/cpt.asp
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Il divario è certamente visibile nel confronto Sicilia – Italia della spesa corrente pro capite. Dal 2007, peraltro, esso aumenta per la flessione dei valori regionali
…la spesa corrente del SPA…
Fonte: DPS - MISE
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…mentre l’analogo confronto effettuato sugli investimenti mostra un andamento decisamente piatto per la Sicilia e un rallentamento parallelo al declino nazionale.
…la spesa per investimenti secondo i CPT
Fonte: DPS - MISE
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All’interno delle tendenze delineate per il settore pubblico, la Regione Siciliana ha giocato, nel lungo periodo, un ruolo non secondario nel sostenere, con la sua spesa corrente, la dinamica della componente macroeconomica di riferimento.
Il bilancio regionale e l’economia
Fonte: ISTAT; Rendiconto Generale della Regione
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E’ stata però ininfluente sulla dinamica della componente degli investimenti fissi lordi (IFL), almeno a giudicare dall’andamento (dal 1994) della sua spesa in c/capitale.
Il bilancio regionale e l’economia
Fonte: ISTAT; Rendiconto Generale della Regione
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Ciò è avvenuto malgrado:• il grado di autonomia finanziaria più alto, anche rispetto
alle altre regioni a statuto speciale;
• l’art. 38 dello Statuto che ha a lungo impegnato il Bilancio statale ad effettuare un forte trasferimento annuo finalizzato ad opere pubbliche (FSN);
• almeno tre cicli di programmazione europea (1994-99; 2000-2006; 2007-2013) che hanno fornito risorse extra regionali alla spesa di sviluppo.
I dati in retrospettiva chiamano quindi in causa :• i criteri di programmazione che hanno orientato le
decisioni
• la politica di bilancio che è stata perseguita.
Il bilancio regionale e l’economia
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La programmazione: alcune criticità
Il contenuto di IFL: un’elaborazione della SVIMEZ*, ha classificato solo il 70% della spesa attivata nel POR 2000-2006 come investimento, secondo le definizioni dei conti economici nazionali.
L’addizionalità: In base allo stesso studio, solo il 66% della spesa poteva essere considerata aggiuntiva, essendo per il resto ascrivibile ai “progetti coerenti”.
La dispersione: nell’attuale ciclo 2007-13 sono stati disattesi i criteri di selettività, come nel caso del PO – FESR distribuito su ben 64 diverse tipologie di spesa
*SVIMEZ, Valutazione impatto POR Sicilia 2000-2006, elaborato per il RFE – Dip. Programmazione
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La politica di bilancio
La crisi ha investito una Regione già in difficoltà per l’incidenza dei deficit di competenza che si sono cumulati negli esercizi dell’ultimo decennio e per la scarsa disponibilità delle risorse da destinare allo sviluppo in funzione anticiclica
Tab. 7 - Bilancio della Regione Siciliana - Competenza (in milioni di euro)
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Totale 2002-2011
Titolo I - Entrate Correnti 12.483 13.134 13.585 14.150 13.926 15.967 14.956 15.640 15.976 14.509 144.326Entrate tributarie 8.997 9.581 9.798 9.643 10.794 11.341 11.274 11.273 10.993 10.934 104.628Entrate extratributarie 3.486 3.554 3.787 4.507 3.132 4.625 3.682 4.367 4.983 3.575 39.698 Entrate finali*Titolo II - Entrate in conto capitale 1.222 3.607 2.694 2.699 3.231 592 828 4.136 2.789 1.079 22.876 167.202Titolo III - Accensione di prestiti 438 413 44 8 621 0 3.280 0 863 955 6.622Totale entrate 14.143 17.154 16.323 16.858 17.779 16.559 19.064 19.776 19.627 16.543 173.825Titolo I - Spese correnti 12.117 13.581 13.097 13.685 13.761 14.915 17.780 15.518 14.893 15.584 144.931 Spese finali*Titolo II - Spese in conto capitale 2.380 3.820 2.914 4.183 4.275 2.950 3.096 2.892 3.531 3.780 33.820 178.751Titolo III - Rimborso prestiti 311 272 294 303 312 337 228 211 835 193 3.295Totale spese 14.808 17.673 16.305 18.171 18.347 18.201 21.104 18.620 19.259 19.557 182.046 Deficit
-11.548Fonte: Elaborazione su dati del Rendiconto Generale della Regione
* Entrate al netto di "accensione prestiti" ; Spese al netto di "rimborso prestiti"
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Grazie per l’attenzione
Giornate dell’economia del Mezzogiorno 2012
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