REGIONE SICILIANA

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REGIONE SICILIANA Assessorato dei Beni Culturali ed Ambientali e della Pubblica Istruzione Dipartimento Beni Culturali ed Ambientali ed Educazione Permanente Centro Regionale per la Progettazione ed il Restauro L’ intervento di deacidificazione “a libro integro” sul patrimonio bibliografico della Biblioteca Comunale S. Agostino di Taormina: un metodo di conservazione preventiva Progetto Pilota

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CONSERVAZIONE PREVENTIVA E INNOVAZIONE SCIENTIFICA PER LA SALVAGUARDIA DI FONDI BIBLIOGRAFICI E ARCHIVISTICI

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REGIONE SICILIANA

Assessorato dei Beni Culturali ed Ambientalie della Pubblica Istruzione

Dipartimento Beni Culturali ed Ambientalied Educazione Permanente

Centro Regionale per la Progettazione ed ilRestauro

L’ intervento dideacidificazione“a libro integro”sul patrimoniobibliograficodella BibliotecaComunaleS. Agostinodi Taormina:un metododi conservazionepreventivaProgetto Pilota

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Questo lavoro è il risultato dell’attività sperimentale condotto dalCentro Regionale per la Progettazione e il Restauro di Palermonell’ambito del più ampio e multidisciplinare Progetto della Cartadel Rischio del Patrimonio Culturale e Ambientale della RegioneSiciliana, che mira ad individuare le metodologie di intervento piùidonee a prevenire ed inibire gli effetti del degrado del PatrimonioCulturale. Obiettivo primario della sperimentazione, cui ha collaborato laSoprintendenza per i BB.CC. e AA. di Messina e che ha conosciu-to il forte coinvolgimento del personale della stessa biblioteca, èstato quello di individuare adeguate strategie di conservazionepreventiva, attraverso l’applicazione delle più moderne metodolo-gie messe a disposizione dalle innovazioni scientifiche per miti-gare il degrado dei beni, al fine di indicare le migliori soluzioniper preservare le collezioni ivi custodite.La Biblioteca, divenuta nel tempo luogo di raccolta di materialedocumentario di eccezionale importanza per la vita civile, politi-ca e culturale di Taormina e del suo territorio, è ubicata sullaPiazza IX aprile all’interno di un edificio quattrocentesco, l’exchiesa e convento degli Eremiti di S. Agostino. La struttura, costi-tuita dalla chiesa fatta edificare nel 1486 dai taorminesi in onoredi S. Sebastiano e dal convento costruito dai frati agostiniani nel-l’anno 1530, è stata acquisita al patrimonio comunale dopol’Unità d’Italia. Nel 1933 la Chiesa divenne sede della Biblioteca per ospitare ilpatrimonio librario degli ex conventi di S. Agostino, S. Domenicoe parte di quello dei Cappuccini. Successivamente l’intero edifi-cio venne restaurato e dal 1985 viene utilizzato come Biblioteca eSala polivalente. Il patrimonio bibliografico è costituito, oltre chedai trattati di teologia , filosofia e scienze provenienti dai conven-ti di S. Agostino, S. Domenico e dei Cappuccini, da volumi in lin-gua inglese, francese e tedesca, manoscritti e incunaboli, circa2000 volumi riguardano la Sicilia.Come qualsiasi tipo di biblioteca essa ha il compito di conserva-re e tutelare, nonché di rendere possibile la consultazione di tuttii diversi tipi di materiale ad un’utenza sempre più vasta e varia,affinché non si identifichi soltanto con uno sterile deposito dimateriale seppure prezioso, ma divenga luogo dove rivive lamemoria del passato.La conservazione, la cui importanza era ben nota fin dai secolipassati ad artigiani e bibliofili che per il restauro di libri e perga-mene utilizzavano spesso mezzi empirici, solo alla fine del XIXsecolo fa proprio il concetto della necessità della sinergia di disci-pline scientifiche, storiche e tecniche per conoscere ed analizzarela reale natura dei processi degenerativi del degrado stesso. Inmolti casi, però, la conservazione nelle biblioteche si identificacon il restauro, mentre non viene adeguatamente valutato il ruolodella prevenzione, l’importanza di un’adeguata “politica dellaconservazione” come insieme di azioni finalizzate a rallentare iprocessi di degrado che spontaneamente interessano i materiali dicui sono composti i libri. È d’altro canto ormai risaputo che, l’acidità è la maggiore causachimica di degrado della carta e moltissimi volumi appartenentialle biblioteche pubbliche e private d’Europa, stampati a partiredal 1850 ad oggi, rischiano di andare perduti inesorabilmente inquanto realizzati con l’utilizzo di carta prodotta industrialmente,ricca di sostanze acide già all’origine. Questo tipo di carta infatticon il tempo tende a rompersi più facilmente, innescando un pro-

cesso di autodistruzione, che demolisce le catene della cellulosache la compongono. Partendo da questi presupposti e dall’importanza ormai ricono-sciuta alla conservazione preventiva anche a livello internaziona-le, l’Istituto, dopo una fase iniziale dedicata allo studio dellecaratteristiche strutturali e ad una redistribuzione e rifunzionaliz-zazione degli spazi dell’edificio contenitore delle collezioni, dicui alla fine del testo si fornisce il primo stralcio dello studio dimassima, ha condotto un insieme di interventi finalizzati sia alcontrollo dei parametri ambientali, aspetto fondamentale dellaconservazione, sia all’accertamento dell’eventuale sviluppo dibiodeteriogeni, sia alla protezione diretta del patrimonio attraver-so un intervento di disinfestazione mediante l’applicazione delsistema Sentri*Tech, in considerazione dell’imponente infestazio-ne termitica riscontrata, nonché all’applicazione di misure pre-ventive dei processi di deterioramento. Tra le metodologie per rallentare il degrado riscontrato è statoindividuato e realizzato un intervento di deacidificazione a librointegro, il primo in Italia. La sperimentazione, che ha conosciuto al suo avvio i necessarisondaggi ambientali e prove di carico sui solai destinati all’allo-cazione delle apparecchiature occorrenti al processo di deacidifi-cazione, è stata condotta attraverso l’apporto sinergico delle UnitàOperative dell’Istituto e di Esperti di Istituti Universitari, nell’am-bito dei rapporti di collaborazione scientifica attivati dal Centrocon Enti ed Istituti di ricerca mediante apposite Convenzioni. Nelcaso specifico ci si è avvalsi della consulenza del ProfessoreAntonio Zappalà, docente di Restauro dei Beni Archivistici eLibrari presso l’Università di Udine. L’intervento ha avuto loscopo di riportare la carta dei libri a valori di pH prossimi allaneutralità ed è stato eseguito dall’equipe diretta dall’Ing. JavierAranguren Laflin. Questo processo tecnologico, brevettato dallaCSC Book Saver, ha previsto l’uso di prodotti “enviromentalfriendly” senza effetti sullo strato d’ozono, l’impiego di apparec-chiature semplici che hanno permesso di eseguire il trattamento insitu, con una modularità tale da poter essere applicata a fondidocumentari e bibliografici di dimensioni diverse. L’attività, condotta inizialmente sul Fondo Moderno ed estesasuccessivamente anche al Fondo Antico, ha conosciuto l’intera-zione fra diverse discipline scientifiche e storiche, consentendoaltresì ai laboratori scientifici, attraverso i quali il Centro svolge

11L’INTERVENTO DI DEACIDIFICAZIONE “A LIBRO INTEGRO”

CONSERVAZIONE PREVENTIVA E INNOVAZIONE SCIENTIFICA PER LA SALVAGUARDIA DIFONDI BIBLIOGRAFICI E ARCHIVISTICI

Giuseppa Maria Spanò

Sala di lettura: Fondo Moderno

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attività di diagnostica e di analisi nel campo del restauro del patri-monio culturale, di affinare procedure di monitoraggio e analisi,indispensabili per un sempre più incisivo controllo dei fenomenidi degrado. Essa ha previsto fin dall’avvio la selezione e l’annotazione dialcuni dati relativi ai volumi da sottoporre al trattamento per lavalutazione dello stato attuale di conservazione di ogni singolaunità bibliografica, mediante l’utilizzo di una griglia descrittiva,all’uopo ideata, che rispondesse al duplice obiettivo di individua-re il singolo bene, documentare le fasi dell’attività e i monitorag-gi effettuati pre e post trattamento, in particolare il monitoraggiochimico che si è protratto fino ai primi mesi del 2006. Contemporaneamente all’accertamento delle cause dei processi dideterioramento di tipo chimico e biologico, veniva effettuata lavalutazione dello stato di degrado indotto da consorzi microbicianche con le metodologie molecolari su alcuni volumi campionesottoposti al trattamento e non. Le verifiche, ripetute uno e due anni dopo il trattamento, al fine diaccertare nel tempo possibili ricolonizzazioni microbiche, hannodato esito negativo. I risultati dei monitoraggi condotti, di cui nelle pagine seguenti sidirà dettagliatamente, hanno evidenziato che, la deacidificazionedei libri eseguita con il sistema “a libro integro” sembra avere uneffetto positivo sulla conservazione del patrimonio librario. E’ di tutta evidenza però che, per non vanificare gli esiti della spe-rimentazione, all’innovazione scientifica e agli interventi di gran-di dimensioni devono necessariamente accompagnarsi la predi-sposizione di adeguate condizioni nell’ambiente (temperatura,umidità, luce, norme di sicurezza degli impianti, segnaletica ecc.),la manutenzione ordinaria dei locali e le procedure bibliotecono-miche del materiale librario (metodi di immagazzinamento e trat-tamento, collocazione, prelievo e trasporto dei volumi ecc), la for-mazione del personale con competenze specifiche nel settoredella conservazione e risorse finanziarie adeguatamente indirizza-te ed incrementate. Gli esiti della sperimentazione hanno messo in evidenza, inoltre,come risulti oltremodo necessario per il rafforzamento della pre-venzione contro ogni tipo di danno (furti, incendi, allagamenti,infestazioni da muffe, da insetti o da altri animali, polvere e inqui-namento atmosferico, comportamenti criminali ecc.) la coopera-zione tra professionalità differenti e l’applicazione delle metodo-logie più moderne.I risultati positivi non devono indurre a creare dei modelli fissi,ma bisogna lavorare affinché l’attenzione di quanti operano nelsettore consideri in via prioritaria la peculiarità del patrimonio e isuoi bisogni, perché si creino coerenti modelli di formazione delpersonale addetto alla conservazione delle collezioni, contestual-mente alla diffusione dei risultati che favoriscono il dibattito e ilconfronto a vantaggio dei beni. Infine, và sicuramente ricordato che, allo scopo di preservare etramandare oculatamente il patrimonio culturale di cui i bibliote-cari sono custodi e gestori, nessun lettore o utente può esimersidal rispetto di alcune elementari norme nell’uso e nella consulta-zione dei libri, “fragili” testimoni della nostra memoria.

12 L’INTERVENTO DI DEACIDIFICAZIONE “A LIBRO INTEGRO”

Macchina di deacidificazione

Macchina di deacidificazione particolare dell’interno della camera.

Sala di lettura “G. Di Giovanni”: Fondo Antico

A cura di: Giuseppa Maria Spanò, Responsabile del Servizio Restauro del Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro, Palermo