RASSEGNA
STAMPA
FISM
1-‐7 giugno 2020
Adnkronos, 5 giugno 2020
SCUOLA: FISM, NECESSARIA SPERIMENTAZIONE RIAPERTURA E SOSTEGNO A PARITARIE
Roma, 5 giu. (Adnkronos) È necessario sperimentare la riapertura delle scuole prima di settembre e sostenere le paritarie. Lo ha ribadito Luigi Morgano, segretario generale della Fism, la federazione che raggruppa oltre novemila asili nidi e materne in Italia, al ing ieri con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ed il Azzolina, quello dei Trasporti e delle Infrastrutture, Paola De Micheli, con i rappresentanti delle Regioni, degli Enti locali, dei sindacati, dei genitori, degli studenti, delle associazioni paritarie.
"Quando si riaprirà a settembre; come si intende riaprire; per quanto tempo si ipotizzano soluzioni provvisorie / transitorie per ritornare gradualmente alla quotidianità interrotta dal Covid-‐
ialmente sul come -‐ prosegue -‐ e indicazioni sanitarie che verranno impartite, stringano un patto per la salute in cui
ciascun attore, ovviamente tutte le istituzioni comprese, si assuma la propria parte di responsabilità, nella
05-‐GIU-‐20 18:27
ANSA ROMA, 5 giugno 2020 Scuola: Fism, riapertura a settembre, chiarire il 'come'
(ANSA) -‐ ROMA, 5 GIU -‐ Fare chiarezza sulla riapertura delle scuole a settembre: è quanto chiede Luigi Morgano, segretario generale della Fism, la federazione che raggruppa oltre novemila asili nidi e materne in Italia istituzioni, ha ribadito la necessità di avere rapide risposte a tre questioni: "quando si riaprirà a settembre; come si intende riaprire; per quanto tempo si ipotizzano soluzioni provvisorie/transitorie per ritornare gradualmente alla quotidianità interrotta dal Covid-‐19".
"Il tema è imperniato sostanzialmente sul come", ha detto è che scuola e icazioni sanitarie che verranno impartite, stringano un patto per la salute in cui ciascun attore, ovviamente tutte le istituzioni comprese, si assuma la propria parte di responsabilità, nella diversità dei problemi propri dei vari ordini e gradi di scuola". Riaprire le scuole a settembre nelle migliori condizioni -‐ ha continuato il Segretario nazionale della Fism -‐ "esige di non lasciare margini a non voluti equivoci interpretativi, nonché una collaborazione solidale tra tutte le scuole e le istituzioni", aggiungendo "che la riapertura deve essere praticabile e sostenibile sia sul piano organizzativo, che su quello gestionale ed economico, per la copertura degli incomprimibili costi aggiuntivi che saranno determinati dalle necessarie, imprescindibili misure di sicurezza sanitaria: personale, presidi sanitari e igienizzazione, interventi strutturali".
(ANSA)
FISM AL GOVERNO: QUALI LE CONDIZIONI PER LA RIAPERTURA A SETTEMBRE?
NECESSARIO UNA SPERIMENTAZIONE SUBITO Si è tenuto
Micheli, con i rappresentanti delle Regioni, degli Enti locali, dei sindacati, dei genitori, degli studenti, delle associazioni paritarie, dedicate al mondo della scuola che ha affermato Azzolina- sta mobilitando risorse pari a quattro miliardi di euro e ha come obiettivo la ripresa delle attività settembre.
Agorà della Parità, ovvero le principali federazioni e associazioni della scuola pubblica paritaria italiana (a partire da FISM, FIDAE e CDO), è stato Luigi Morgano, segretario generale della FISM, la federazione che raggruppa oltre novemila asili nidi e materne in Italia che ha portato le esigenze di tutte le realtà che insieme alle scuole statali hanno sin qui
. Nel suo intervento la volontà di riaprire a settembre tutte le scuole in presenza Morgano ha ribadito la necessità di avere risposte alle domande circa tre questioni: quando si riaprirà a settembre; come si intende riaprire; per quanto tempo si ipotizzano soluzioni provvisorie / transitorie per ritornare gradualmente alla quotidianità interrotta dal Covid-
come. Per quanto ci riguarda ha detto Morgano - te,
stringano un patto per la salute in cui ciascun attore, ovviamente tutte le istituzioni comprese, si assuma
si troveranno in difficoltà le scuole paritarie, lo saranno non di meno le scuole statali, con ricadute negative sui versanti sia della inclusione e coesione sociale, sia
Riaprire le scuole a settembre nelle migliori condizioni, ha continuato il Segretario nazionale della Fism, esige non lasciare margini a non voluti equivoci interpretativi, una collaborazione solidale tra
a deve essere praticabile e sostenibile sia sul piano organizzativo, che su quello gestionale ed economico, per la copertura degli incomprimibili costi aggiuntivi che saranno determinati dalle necessarie, imprescindibili misure di sicurezza sanitaria: mi r
pubbliche paritarie, a partire da quelle per le quali ho preso la parola, che sono senza finalità di lucro, che non si possono caricare ulteriori oneri economici sulle famiglie che vi mandano i loro figli e che le misure necessarie di sostegno vanno assunte ben prima di settembre da Governo, Ministeri e Parlamento. Diversamente, devo sottolineare che non poche scuole saranno costrette, loro malgrado, a non riaprire, a partire dalle scuole
r allor Non però senza aver chiesto espressamente che le realtà rappresentante nel collegamento di ieri sera con Palazzo Chigi vengano chiamate a far parte del Gruppo di Lavoro (attraverso una rappresentanza) incaricato della stesura delle Linee Guida. E, riferendosi in partico , bisognoso di specifiche attenzioni e più soggetto al rischio di smembramento delle sezioni chiedendo una immediata sperimentazione, attraverso una campionatura di scuole, rappresentativa del più ampio contesto italiano, ovviamente, autorizzata, definita e titolata, con adeguata copertura per i costi. Una
0-6 anni . Per info e interviste
Segreteria Nazionale FISM Via della Pigna, 13/a 00186 Roma Tel. 06.69870511 - 06.69873077 - Email: [email protected]
Head Topics Italia, 5 giugno 2020 Coronavirus, sindacati e docenti delusi: 'Ministra e esperti del Cts sembra che vivano su Marte'. No a plexiglass e tensostrutture
definito e concretamente praAzzolina a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio, la ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture, Paola De Micheli, i rappresentanti delle generiche intenzioni di tornare alle attività in presenza, ma senza alcun
Lucia Azzolina a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio, la ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture, Paola De Micheli, i rappresentanti delle Regioni, degli enti locali, delle organizzazioni sindacali, dei genitori,
i sindacati che confermano i o.
Ma a criticare le soluzioni uscite dal vertice di Palazzo Chigi sono anche i rappresentanti dei genitori e i dirigenti scolastici partecipan spiega Angela Nava, rappresentante del Forum associazioni genitori
mettere delle barriere in plexiglass dove fosse necessario e la proposta di usare tensostrutture negli spazi esterni non piace al mondo della scuola.
sono emerse idee risolutive rispetto al lungo elenco di problemi ancora una volta prodotto. I sindacati, presenti anche con i rispettivi vertici confederali, hanno rivendicato l
Snals e della Gilda. Per i sindacati la ministra Azzolina è immobile:
cogliere nelle parole della ministra, che ripropone lo stesso atteggiamento assunto anche in momenti precedenti, nei quali si sono seguite le consuete prassi amministrative, prescindendo dal carattere di
Intanto dal ministero fanno sapere che non è così perché entro la metà di giugno la ministra definirà delle linee guida che terranno in parte conto del documento del Comitato tecnico scientifico e di quanto scritto
ione anche le proposte arrivate da altri soggetti e soprattutto dagli enti locali. Si tratterà di un vademecum per i presidi che avranno autonomia nel prendere delle decisioni. E sulla questione del plexiglass a viale Trastevere
e non un obbligo. Mentre una certezza è quella di un ritorno in presenza per tutti senza lo spacchettamento delle classi.
la scuola chiare e non ha nemmeno voglia di mettersi in discussione. Sperano ancora che il Cts dichiari che il virus è
o normale, che la scuola riprenderà ma lo fanno solo
protocollo sulla sicurezza:
Francesco Sinopoli, la soluzione è il plexiglass tra i banchi potevano trovarla anche prima. La realtà è che manca una strategia da
confuse. Dal primo settembre i ragazzi vanno risarciti: non devono fare maratone per recuperare e devono
Luigi Morgano, al tavolo di Conte, come segretario generale
della Fism, la federazione che raggruppa oltre novemila asili nidi e materne in Ita riapertura deve essere praticabile e sostenibile sia sul piano organizzativo, che su quello gestionale ed economico, per la copertura degli incomprimibili costi aggiuntivi che saranno determinati dalle necessarie, imprescindibili misure di sicurezza
I più straniti restano i dirigenti scolastici che attendono le decisioni prese da Roma. Daniela Lo Verde, preside Palermo, nominata cavaliere della Repubblica nei giorni scorsi
Se fosse necessaria per la didattica in presenza ci adeguiamo ma non so fino a che punto i bambini
condizioni climatiche. Forse bisogna tener conto anche dei diversi scenari: in Sicilia da giorni non abbiamo più un contagiato. Se si mantiene questo dato potremmo pensare di tornare a scuola con una sorta di normalità.
Realisticamente noi potremmo far lavare le mani ai bambini ma pensare di costringerli a portare la
butta
specifica il preside
Deluso e amareggiato è invece Ludovico Arte, esperti del Cts sembra che vivano su Marte. Finora sono emerse solo idee irrealizzabili. Se dovessi seguire le
sulla scuola seco
classi alla settimana, in due turni alternati, con orari sfalsati, effettuando 4 ore al giorno di lezione. Questa soluzione avrebbe molti vantaggi. Innanzitutto evita gli assembramenti. Non ci sarebbero affollamenti
bero distribuire le
Il Fatto Quotidiano, 5 giugno 2020
plexiglass e tensostrutture
Il giorno dopo la riunione voluta dalla ministra Lucia Azzolina a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio,
la ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture, Paola De Micheli, i rappresentanti delle Regioni, degli enti
locali, delle organizzazioni sindacali, dei genitori, degli studenti, delle scuole paritarie, a ritenere
a oltre alle generiche intenzioni di tornare alle attività in presenza, ma senza alcun progetto
Lucia
Azzolina a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio, la ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture, Paola
De Micheli, i rappresentanti delle Regioni, degli enti locali, delle organizzazioni sindacali, dei genitori, degli
o proprio i sindacati che
. Ma a criticare le soluzioni uscite dal vertice di Palazzo Chigi sono
anche i rappresentanti dei genitori e i dirigenti scolastici che dovranno applicare le proposte messe in
spiega
Angela Nava, rappresentante del Forum associazioni genitori è rimasto oltre tre ore al tavolo senza invocare
barriere
in plexiglass dove fosse necessario e la proposta di usare tensostrutture negli spazi esterni non piace al
mondo della scuola.
sono emerse idee risolutive rispetto al lungo elenco di problemi ancora una volta prodotto. I sindacati,
presenti anche con i rispettivi vertici confederali, hanno rivendicato l , di cui
o
cogliere nelle parole della ministra, che ripropone lo stesso atteggiamento assunto anche in momenti
precedenti, nei quali si sono seguite le consuete prassi amministrative, prescindendo dal carattere di
Intanto dal ministero fanno sapere che non è così perché entro la metà di giugno la ministra definirà delle linee guida che terranno in parte conto del documento del Comitato tecnico scientifico e di quanto scritto
mette di tener in considerazione anche le proposte arrivate da altri soggetti e soprattutto dagli enti locali. Si tratterà di un vademecum per i presidi che avranno autonomia nel prendere delle decisioni. E sulla questione del plexiglass a viale Trastevere
ritorno in presenza per tutti senza lo spacchettamento delle classi. assunzione straordinaria di personale soprattut
Proposte che non convincono Lena Gissi, segretaria della Ci Il Governo non ha idee chiare e non ha nemmeno voglia di mettersi in discussione. Sperano ancora che il Cts dichiari che il virus è sparito. Vogliono
ica economica.
amo in ritardo. Le linee guida se va bene arriveranno a fine giugno quando i presidi sono Francesco Sinopoli,
è il plexiglass tra i banchi potevano trovarla anche prima. La realtà è che manca una strategia da parte del
Angela NavaDal primo settembre i ragazzi vanno risarciti: non devono fare maratone per recuperare e devono avere un
Luigi Morgano, al tavolo di Conte, come segretario generale della Fism, riapertura deve essere
praticabile e sostenibile sia sul piano organizzativo, che su quello gestionale ed economico, per la copertura degli incomprimibili costi aggiuntivi che saranno determinati dalle necessarie, imprescindibili misure di sicurezza sanitaria: personale, presidi sanitari e igienizzazione, int
I più straniti restano i dirigenti scolastici che attendono le decisioni prese da Roma. Daniela Lo Verde, preside
Se fosse necessaria per la didattica in presenza ci adeguiamo ma non so fino a che punto i bambini resterebbero confinati nel proprio banco. I b
temo per le condizioni climatiche. Forse bisogna tener conto anche dei diversi scenari: in Sicilia da giorni non abbiamo più un contagiato. Se si mantiene questo dato potremmo pensare di tornare a scuola con una sorta di normalità. Realisticamente noi potremmo far lavare le mani ai bambini ma pensare di costringerli a portare la mascherina per sei ore francamente è impossibile
che preside molto apprezzato al ministero, la butta in battuta: Perché non mettiamo un ficus Benjamin per arca è preoccupato per la questione metrature ed è pronto a
specifica il preside anche per fare
Deluso e amareggiato è invece Ludovico Arte, La ministra e gli esperti del Cts sembra che vivano su Marte. Finora sono emerse solo idee irrealizzabili. Se dovessi seguire le indicazioni del comitato tecnico scientifico dovrei raddoppiare le aule
entrare 30 classi alla settimana, in due turni alternati, con orari sfalsati, effettuando 4 ore al giorno di lezione. Questa soluzione avrebbe molti vantaggi. Innanzitutto evita gli assembramenti. Non ci sarebbero
La Stampa 07/06/2020
Edizione NAZIONALE Pagina 7
Manifesto degli specialisti per sollecitare la ripresa della normalità nel percorso sociale e educativo "I più piccoli non hanno quasi subito contagi ma pagano le conseguenze di mesi di isolamento"
Bimbi, l'allarme dei pediatri "Cresce il disagio psicologico"
MARIA ROSA TOMASELLO
Maria Rosa Tomasello Roma Bisogna restituire ai piccoli il tempo che gli è stato sottratto. Il tempo delle aule e dei banchi, dei giochi con gli amici, dei luoghi per lo sport e per la musica, perché il rischio, in caso contrario, è «che alla crisi sanitaria e a quella economica di aggiunga una crisi educativa e sociale con conseguenze pesanti per tutti i bambini e drammatiche per una consistente minoranza che già in precedenza viveva situazioni di difficoltà di apprendimento». Dopo due mesi di isolamento forzato e la brusca interruzione delle attività scolastiche, i bambini - 8 milioni nella fascia che va da zero a 14 anni - continuano a essere ultimi nella lista delle priorità della politica. A chiedere attenzione è un gruppo di pediatri di fama che in una lettera-manifesto chiede interventi che non possono più essere rinviati: primo firmatario è Giorgio Tamburlini, presidente del Centro per la Salute del Bambino e membro del Comitato scientifico dell'International Society for Pediatrics and Child Health. Conseguenze «Il rischio di contagio per e da parte dei bambini - ricordano - è molto basso mentre il rischio di compromissione di aspetti cognitivi, emotivi e relazionali conseguenti alla prolungata chiusura delle scuole è molto alto». Ma se i bambini si ammalano poco e con manifestazioni cliniche lievi, «viceversa si stanno accumulando le evidenze sui danni collaterali provocati dal lockdown» con «un ritardo educativo che per la maggioranza è molto rilevante». A questo, denunciano, si associano «manifestazioni di disagio psicologico, aumentato rischio di violenza subita o assistita», oltre a inferiore qualità dell'alimentazione, o dei supporti medici per i piccoli affetti da patologie o disabilità. «È urgente cambiare rotta - avvertono - vanno riaperti spazi ludici con componenti educative e messe in campo iniziative di supporto per chi ha difficoltà specifiche» perché, concludono, «non possiamo far pagare ai bambini e alle loro famiglie il peso delle nostre esitazioni e della nostra ignoranza di fronte a quanto sta accadendo». A conferma di questi rischi gli esperti citano i rapporti di organizzazioni come Save The Children e Sant' Egidio, secondo i quali almeno 6 bambini su 10 sono in condizioni di difficoltà. Secondo l'indagine di Save The Children condotta su un campione di oltre 1000 bimbi e ragazzi tra gli 8 e i 17 anni (il 39,9% dei quali in condizioni di fragilità socio-economica a causa del Covid) un minore su 5 incontra maggiori difficoltà a fare i compiti rispetto al passato e, tra i bambini tra gli 8 e gli 11 anni, quasi 1 su 10 non segue mai le lezioni a distanza. Una situazione che rende ancora più drammatica le condizioni di chi ha meno. In Italia oggi più di un milione di bambini vive in condizione di povertà assoluta: per questo l'ong sollecita misure che «durante l'estate e durante il prossimo anno scolastico contrastino la povertà educativa e la dispersione scolastica». Allarmanti anche i dati di Sant' Egidio che a Roma ha analizzato un campione di 800 famiglie con bambini dai 6 ai 10 anni: per il 61% degli studenti delle scuole primarie la didattica a distanza non è mai partita. Mentre il governo continua a ripetere che si lavora per la ripresa della scuola a settembre con lezioni in presenza che tuttavia - tra ipotesi di divisori in plexiglass, classi ridotte e necessità di maggiori spazi e di più insegnanti - sono ancora una incognita, il primo segnale di normalità è la riapertura dei centri estivi sulla base delle linee guida redatte dal Dipartimento della Famiglia con un investimento di 185 milioni. Le attività, in collaborazione con Regioni e Comuni, prenderanno il via il 15 giugno. Il 4 giugno il Comitato tecnico scientifico ha dato parere positivo all'estensione delle linee guida per le attività estive destinate alla fascia 0-3 anni, ma gli amministratori aspettano ancora indicazione dettagliate del Ministero. Il Veneto sceglie di accelerare: a partire da domani saranno erogati infatti i servizi per la fascia da 0 a 3 anni: «Al momento non abbiamo notizie da Roma, non potevamo più attendere oltre la validazione» ha detto il governatore Luca Zaia firmata l'ordinanza. Punta a riaprire nidi e scuole dell'infanzia nella stessa data anche il Trentino, mentre a Torino, a partire da 15 giugno, i bimbi iscritti all'anno in corso potranno tornare a giocare nei cortili di 45 asili nido. Ma la strada della ripartenza è costellata di incertezze e gli operatori chiedono chiarezza: «A settembre, come si intende riaprire? Per quanto tempo si ipotizzano soluzioni transitorie?» ha chiesto al premier Giuseppe Conte Luigi Morgano, segretario generale della Fism, la Federazione che raggruppa oltre novemila asili nidi e materne. «Riaprire le scuole esige di non lasciare margini a equivoci interpretativi». - © RIPRODUZIONE RISERVATA il caso "Cambiare rotta è urgente: riaprire gli spazi ludici e pensare iniziative di supporto" Un'alunna impegnata in una lezione a distanza Minichiello/AGF "Non possiamo far pagare ai bambini il peso delle nostre esitazioni"
Msn! 06/06/2020!
Scontro sul Dl scuola alla Camera, l'opposizione cerca di farlo decadere!
È andata avanti per tutta la notte, con pause ogni tre ore per la sanificazione dell'Aula, la seduta fiume alla Camera sul decreto scuola, con l'ostruzionismo delle opposizioni che hanno iscritto a parlare 172 deputati, quasi tutti quelli di Lega e Fratelli d'Italia , ciascuno dei quali ha dieci minuti a disposizione. L'obiettivo è far decadere il decreto ,che dovrà essere convertito in legge entro domani e che contiene, tra l'altro, le norme per la valutazione degli alunni (con il ritorno dei giudizi al posto dei voti numerici alle elementari), per lo svolgimento degli Esami di Stato di terza media (a distanza, con la presentazione di una tesina) e della secondaria di secondo grado (soltanto orale e in presenza), per velocizzare l'apertura di cantieri scolastici (con poteri speciali ai sindaci) e per il concorso straordinario per 32mila cattedre della scuola media e superiore.Nella serata di ieri la seduta è stata interrotta, quando i deputati della Lega hanno innalzato lo striscione "Azzolina bocciata", scatenando la bagarre tra i deputati. Il voto finale, su cui il governo ha posto la fiducia, è quindi previsto non prima delle 11,30 di questa mattina.«Irresponsabili. E capaci di danneggiare pesantemente studenti, famiglie e mondo della scuola per fare propaganda politica», scrive su Facebook, il capo politico del M5s, Vito Crimi. «Così viene messa in emergenza la chiusura di questo strano anno scolastico per oltre 8 milioni di ragazzi», aggiunge Gabriele Toccafondi, capogruppo di Italia Viva in Commissione Cultura. Accuse respinte dal responsabile Istruzione della Lega, Mario Pittoni: «È una grande panzana che, in caso di mancata approvazione del decreto Scuola, salti l'assunzione di 16mila docenti», ricorda il deputato del Carroccio.Intanto, le scuole si stanno organizzando per recepire le indicazioni di sicurezza del Comitato tecnico scientifico, anticipate giovedì dalla ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, durante il maxi-vertice (oltre 50 partecipanti) con tutte le componenti del mondo della scuola, oltre agli Enti locali. Divisori tra i banchi per garantire il distanziamento di almeno un metro tra gli studenti, mascherine obbligatorie per tutti dai sei anni in su, ma anche visiere per andare incontro alle esigenze di studenti con difficoltà respiratorie e ipoacusici. Niente doppi turni e sdoppiamento delle classi, che hanno riscosso la contrarietà della ministra, favorevole, invece, ad allungare la settimana al sabato, possibilità già prevista dall'autonomia scolastica e a ridurre le lezioni da 60 a 40 minuti. E ancora, montare tensostrutture, per garantire il distanziamento di almeno un metro, laddove non sarà possibile recuperare altri spazi. Sarà così il rientro in classe per 8 milioni di studenti. E alcune scuole, come il Liceo artistico "Giacomo e Pio Manzù" di Bergano, stanno già montando i divisori in plexiglass. «Siamo pronti per la Maturità e per il rientro a settembre», annuncia il preside Cesare Botti. In Veneto, invece, la Regione vuole fare tornare in classe gli allievi del terzo e quarto anno delle scuole professionali, in vista degli esami di qualifica e diploma. Di «sostanziale inconsistenza dell'azione di governo», parlano, infine, i sindacati Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda, confermando lo sciopero di lunedì e chiedendo «un provvedimento legislativo organico per consentire la riapertura in sicurezza a settembre, che tutti assumono a parole come obiettivo, ma che va perseguito rapidamente nei fatti».Un «appello al governo» affinché chiarisca le condizioni della riapertura è stato lanciato dal segretario generale della Fism, la Federazione delle scuole materne paritarie, Luigi Morgano. E la Fish, la Federazione per il superamento dell'handicap, lancia gli Stati generali della scuola, «per ridisegnare, ripensare, potenziare le soluzioni inclusive cogliendo le debolezze del sistema che sono divenute evidenti durante l'emergenza Covid - sottolinea il presidente Vincenzo Falabella - ma anche approfittando dell'occasione che si presenta di una profonda complessiva riforma dell'istruzione».!
!!
PATRIARCATO DI VENEZIA
Comunicato Stampa Il confronto con la Fism sulle
ripresa
di settembre.
Anche oggi è proseguito il confronto tra i parroci gestori delle scuole paritarie del Patriarcato con i dirigenti
della Fism e il Patriarca Francesco Moraglia.
à estive nella fascia 0-‐17 anni tra cui anche
i Grest, i centri estivi e altre proposte parrocchiali e, in prospettiva, la ripresa del nuovo anno scolastico per
le
Rilevante è la problematica economica, cui si aggiunge il problema del distanziamento allievo-‐insegnante e
tra gli alunni. Questo potrebbe mettere in questione la continuità scolastico-‐formativa di questa tipica
istituzione educativa in Veneto. Emerge una grande difficoltà di comprensione e dialogo con le istituzioni a
livello governativo nazionale.
Secondo il parere di Stefano Giordano, presidente nazionale Fism, potrebbe essere utile coordinare e
razionalizzare alcuni servizi, senza però accentrare la gestione, garantendo la pastorale e la presenza nelle
parrocchie. «Serve una scuola che garantisca una presenza e un annuncio continua Giordano perché sia
radicata la proposta in parrocchia».
Stefano Giordano ha anche riportato quello che sta accadendo in altre Regioni, tra cui Lombardia, Piemonte
del passaggio da scuole gestite da congregazioni
religiose femminili verso nuovi soggetti ecclesiali.
Propone di tracciare una sintesi nel suo intervento il Patriarca Francesco: «Non ritengo opportuno che si
si scuole paritarie
in una pastorale non solo liturgica».
Per il Patriarca le settimane che andranno da qui a settembre sono «giorni di fatica in cui calibrare bene le
proposte in base al principio di sussidiarietà, che è un modo concreto di condividere i problemi, che così
vengono assunti e gestiti da tutti, secondo le diverse possibilità in loco o da un corpo superiore».
Prima di assumere una linea come Diocesi, il Patriarca propone di raccogliere anzitutto degli elementi per
capire come lavorare insieme, con un orientamento trasformante in cui poter prendere decisioni
anche pastorale: ad esempio si potrebbe progettare una giornata diocesana per la scuola paritaria, come un
segnale pastorale da porre per sottolineare la questione educativa, facendo incontrare i nostri educatori e le
nostre famiglie, per immaginare soluzioni e progetti condivisi, e assumere il valore della scuola paritaria come
un valore per la pastorale».
quello che si potrebbe riconfigurare in base alle esigenze e alle strategie più adeguate alla morfologia
urbanistica. Per questo il Patriarca Francesco ha auspicato che ci sia un nuovo appuntamento di confronto
-‐3 anni.
Il CTS ha esaminato la richiesta del Ministro Elena Bonetti relativamente alle attività dei servizi
presso le strutture autorizzate e/o accreditate
Esaminando i dati italiani, a oggi disponibili, relativamente alla pandemia da SARS-‐CoV-‐2 nella popolazione 0-‐511 casi ospedalizzati (13,3%), 18 casi ricoverati in terapia intensiva, 4 decessi (2 mesi, 6 mesi, 5 anni e 6 anni); nella fascia di età 0-‐1 anno: 193 casi ospedalizzati (36,6%) e 5 casi ricoverati in terapia intensiva, è confermato quanto emerso internazioninteressata marginalmente dal COVID-‐19, con forme cliniche meno gravi e con una letalità molto bassa. Non è al momento scientificamente dimostrato se i neonati e i bambini siano meno
-‐CoV-‐2 rispetto
demiologica nel nostro Paese nelle prossime settimane.
prevedono che il rilascio di misure di contenimento sia progressivo e complessivamente valutato dopo almeno 14 giorni prima di ogni ulteriore allentamento, tenuto conto che in data 3 giugno si è
nel rispetto della tutela della salute dei bambini e degli operatori, si ritiene che successivamente alla valutazione con esito favorevole degli
si potrà procedere alla riattivazione dei servizi
Fatto salvo quanto premesso relativamente alla richiesta specifica di integrare le linee guida allegate al DPCM del 17 maggio (allegato 8) anche per le attività dei servizi educatirivolti ai bambini di età compresa tra 0 e 3 anni, si ritiene utile rimandare alle indicazioni già fornite da questo Comitato nel contesto del documento conclusivo relativo alle misure di contenimento del contagio da virus SARS-‐CoV-‐ ambito del settore scuola; si ritiene che le misure organizzative, di prevenzione e di protezione dello stesso documento possano fornire indicazioni utili anche al contesto educativo 0-‐3 anni. Si riepilogano di seguito a titolo esemplificativo ma non esaustivo i principali elementi da applicare nel contesto di cui trattasi rappresentando che nella fascia di età del presente documento (0-‐3 anni)
Pertan
Misure organizzative generali
La precondizione per la presenza presso il servizio educativo di bambini e di tutto il personale a vario titolo operante è senza di sintomatologia respiratoria o di temperatura corporea superiore a 37.5°C anche nei tre giorni precedenti; non essere stati in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni; non essere stati a contatto con persone positive, per
quanto di propria conoscenza, negli ultimi 14 giorni. Pertanto si rimanda alla responsabilità individuale rispetto allo stato di salute proprio o dei minori affidati alla responsabilità genitoriale.
Dovrà essere ridotta al minimo la presenza di genitori o loro delegati nei locali del servizio se non alle sole zone dedicate
a
Nelle misure organizzative generali del servizio educativo dovrà essere garantito per il personale operante il principio del distanziamento fisico di almeno 1 metro che rappresenta comunque un aspetto di prioritaria importanza seppur con i limiti di applicabilità per le caratteristiche evolutive degli utenti e le metodologie didattiche di un contesto educativo estremamente dinamico.
Nei servizi educativi il distanziamento fisico dovrà richiedere pertanto particolari accorgimenti sia organizzativi che nel comportamento del personale. In particolare:
Numero massimo di bambini ammissibili presso i servizi educativi : appare condivisibile il rapporto proposto di un adulto ogni 5 bambini che sia comunque rapportato alla volumetria degli spazi interni ed esterni nel rispetto dei regolamenti vigenti per i servizi educativi 0-‐3 anni.
Assicurare la pulizia assidua delle superfici Assicurare il lavaggio frequente delle mani dei bambini quale momento ludico/educativo. Per i bambini NON mascherina, in coerenza con quanto indicato dal
DPCM 17 maggio 2020. Per gli educatori, non essendo sempre possibile garantire il distanziamento fisico dal
bambino e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose) oltre la consueta mascherina chirurgica.
Tutto il restante personale che opera a vario titolo presso il servizio educativo, dovrà
chirurgica. Il consumo del pasto -‐ momento di fondamentale importanza sia da un punto di vista
educativo che per l'acquisizione di corrette abitudini alimentari dovrà essere effettuato garantendo tuttavia soluzioni organizzative che assicurino il distanziamento.
P Documento
rimarcando che potrebbe generare focolai epidemici in
presenza di un caso, a causa della possibile trasmissione per contatto, la pulizia con detergente neutro di superfici in locali generali, in presenza di una situazione epidemiologica con sostenuta circolazione del virus, andrebbe integrata con la disinfezione attraverso prodotti con azione virucida. Nella sanificazione si dovrà porre particolare attenzione alle superfici più toccate quali maniglie e barre delle porte, delle finestre, sedie e braccioli, tavoli/banchi/cattedre, interruttori della luce,
ecc. Qualora vengano usato prodotti disinfettanti, e qualora la struttura educativa ospiti bambini al di sotto dei 6 anni, si raccomanda di fare seguire alla disinfezione anche la fase di risciacquo soprattutto per gli oggetti, come i giocattoli, che potrebbero esser
Sky TG24, 3 giugno 2020
Intervento del segretario Luigi Morgano
Tg2000, 5 giugno 2020
Intervento del segretario Luigi Morgano
(dal minuto 21)
https://www.youtube.com/watch?v=gDI8-rgtWLw&feature=youtu.be
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