Rassegna Stampa di martedì 11 febbraio 2014
SNALS / CONFSAL Giornale di Sicilia 11/02/2014 TAGLI ALLA SCUOLA, SCONTRI FRA SINDACATI E REGIONE Il Mattino - Ed. Caserta 11/02/2014 PROVVEDITORATO, OGGI L'ESORDIO DI ROMANO IN VIA CECCANO Il Quotidiano di Sicilia 11/02/2014 FORMAZIONE PROFESSIONALE E GIALLO STIPENDI: SCILABRA, "TUTTI
PAGATI" Il Quotidiano di Sicilia 11/02/2014 TROPPE DISFUNZIONI, I CONTI NON TORNANO A NESSUNO Il Secolo XIX - Ed. Imperia
11/02/2014 "A SCUOLA DI COMPETENZE" AL VIA CORSO DI FORMAZIONE
Marketpress.info 11/02/2014 ASSESSORE CALABRIA HA PRESIEDUTO UN INCONTRO CON I RAPPRESENTATI SINDACALI DELLA SCUOLA
Italia Oggi 11/02/2014 L'ENERGIA E' UNA ZAVORRA il Tempo 11/02/2014 DOPPIE FILE, DISSUASORI, SCALE COSI' SI "SPENGONO"I VIGILI DEL
FUOCO Giornale di Sicilia - Ed. Siracusa-Ragusa
11/02/2014 FESICA CONFSAL: NO ALL'APERTURA PER PASQUETTA
Il Cittadino (Lodi) 11/02/2014 SCONTRO APERTO TRA PARTI SOCIALI E SINDACO SU SANTA CHIARA Il Giorno - Ed. Lodi-Crema-Pavia
11/02/2014 AUDIZIONE IN REGIONE PER SANTA CHIARA ORA ASSEMBLEA E FIACCOLATA DI PROTESTA
Il Quotidiano di Sicilia 08/02/2014 LA PARTECIPATA CON L'ACQUA ALLA GOLA SDIFFERENZIARE PUO'A Testate on line 11/02/2014 ARTICOLI PRESI DAL WEB Scuola, Formazione, Università, Ricerca Corriere della Sera 11/02/2014 GLI ADOLESCENTI E LA RETE: DIECI REGOLE PER RENDERLA SICURA la Repubblica 11/02/2014 SCUOLA, IL PASTICCIO DEI FONDI PER COMBATTERE LA DISPERSIONE Italia Oggi 11/02/2014 AL GINNASIO SOLO I PROF DI GRECO E LATINO. FUORI QUELLI DI
ITALIANO (A051) Italia Oggi 11/02/2014 IL NUOVO SOSTEGNO TAGLIA I PRECARI Italia Oggi 11/02/2014 QUINDICI MILIONI ANTI DISPERSIONE Italia Oggi 11/02/2014 PERSONALE AFAM, ENTRO IL 28 FEBBRAIO LE ISTANZE PER LA
PENSIONE Italia Oggi 11/02/2014 QUOTA 96, PRIMO SI' ALLA CAMERA Italia Oggi 11/02/2014 ATA, SOLUZIONE CERCASI Italia Oggi 11/02/2014 EDILIZIA, NUOVA ANAGRAFE AL VIA Italia Oggi 11/02/2014 I PERCORSI ABILITANTI SPECIALI PROROGATI FINO AL 2015/2016 il Messaggero 11/02/2014 LA CASSAZIONE: NELLA DIAZ POLIZIOTTI COME NEI REGIMI Avvenire 11/02/2014 STUDENTE DISABILE SENZA SOSTEGNO: MINISTERO MULTATO L'Unita' 11/02/2014 SCUOLA, COMPARARE NON CONVIENE Corriere della Sera - ed. Milano
11/02/2014 PADRE E MADRE CANCELLATI L'OPPOSIZIONE PROVA A FERMARE LA DECISIONE
Il Tempo - Cronaca di Roma
11/02/2014 CONCORSO SCUOLA SCENDONO IN PIAZZA VINCITORI E IDONEI
la Gazzetta del Mezzogiorno
11/02/2014 CORSI D'ITALIANO GRATIS (DAVVERO) PER INTEGRARSI
il Tempo 11/02/2014 LO SPAZIO VITALE PER LA CRESCITA DELL'ITALIA Corriere del Mezzogiorno – Campania (Corriere della Sera)
11/02/2014 COMITATO RICERCA, UN SOLO MERIDIONALE
la Repubblica - ed. Napoli
11/02/2014 TAGLI, POLEMICHE INTERNE E DISSAPORI CON IL MINISTRO MARRELLI LASCIA L'INCARICO+++
Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 11/02/2014 NEL 2012 FINANZIATI 40MILA CORSI REGIONALI la Stampa 11/02/2014 Int. a R.Bergomi: "LA MIA VITA DA FRONTALIERE INDESIDERATO" Giorno/Resto/Nazione 11/02/2014 INDUSTRIA DI NUOVO IN PICCHIATA GELO SULLA RIPRESA, LA SVOLTA
NON C'E' Corriere della Sera 11/02/2014 MONTI E I COLLOQUI DELL'ESTATE 2011 ASSE GRILLO-FI CONTRO IL
COLLE Corriere della Sera 11/02/2014 RENZI AL QUIRINALE, LA MEDIAZIONE DI NAPOLITANO il Messaggero 11/02/2014 LA TASI IN ALTO MARE A RISCHIO DELEGA FISCALE E DESTINAZIONE
ITALIA il Giornale 11/02/2014 IL TESORO: "NESSUN AIUTO ALLE BANCHE"
Formazione professionale e giallo stipendi: Scilabra, “Tutti pagati” I dipendenti denunciano arretrati per oltre un anno ma la Regione garantisce di avere pagato tutto. L’assessore regionale ha annunciato l’avvio di un’ispezione in tutti gli enti siciliani PALERMO - Finanziamenti incassati oppure c’è l’ennesima truffa dietro il sistema della formazione professionale siciliana? Su questo interrogativo ruota la questione degli enormi arretrati vantati dai dipendenti degli enti: in molti casi viene denunciato che di stipendi non se ne vedono da un anno. Ma a sconfessare tutti ci ha pensato l’assessore regionale alla Formazione professionale in persona, Nelli Scilabra, che invece racconta tutt’altra storia: “Tutto è stato pagato sia nella passata che nell’attuale annata dei corsi. Avvieremo un’ispezione in Sicilia per capire dove siano finiti questi soldi”. E quando partono le ispezioni nel mondo della formazione siciliana non c’è mai da stare allegri perché puntualmente viene fuori uno scandalo. Riguardo alle dichiarazioni dell’assessore i sindacati si sono messi al lavoro per cercare di capire come stanno le cose. Lo ha fatto in primo luogo la Uil scuola che ha effettuato un resoconto sullo stato dei trasferimenti finanziari della Regione agli enti. Secondo le notizie in possesso del sindacato per il primo anno la quasi totalità degli enti ha ricevuto acconti pari all’80 per cento del finanziamento e tutti gli organismi sono in attesa di rendicontare per ricevere il saldo del 20 per cento. Per ciò che concerne il secondo anno, ovvero il periodo che va dall’8 giugno 2013 al 7 giugno 2014, risulta che oltre 300 decreti di finanziamento siano stati registrati ma che solo 6 enti abbiano ricevuto il primo acconto del 25 per cento del finanziamento assegnato. “Abbiamo controllato le news pubblicate a dicembre 2013 nel nostro sito – precisa il coordinamento regionale della Uil scuola - e leggiamo che al 27 dicembre 2013, alla Cassa Regionale, erano stati trasmessi solamente i titoli di spesa di Anfe Sicilia, Ires, Enaip Palermo, Enfaga Palermo, Ecap Messina e Centro Studi Aurora. Le dichiarazioni dell'assessore sembrano invece accreditare la notizia che tutti gli enti abbiano ricevuto addirittura l'80 per cento del finanziamento. Al fine di tutelare al meglio i nostri iscritti, siamo molto interessati a conoscere come stanno le cose e pertanto, chiediamo all'assessore di conoscere l'elenco dei mandati di pagamento controllati dalla Ragioneria del Dipartimento Istruzione e Formazione e trasmessi al Tesoro entro i termini stabiliti dall'assessorato regionale dell'Economia con la circolare di fine anno”. Intanto, proprio su questo fronte, dopo le proteste dei dipendenti del Cefop, a seguire a ruota si sono anche quelli dei dipendenti dell’Enfap di Catania e Messina che dal giugno 2013 non ricevono lo stipendio. A comunicarlo è lo Snals, il sindacato nazionale autonomi lavoratori Scuola. I lavoratori denunciano la mancanza di nove mesi di stipendio: “Siamo stanchi di continuare a subire – scrivono i lavoratori – e chiediamo all’ente di appartenenza e al Dipartimento regionale Istruzione e Formazione Professionale, che ha il dovere istituzionale di garantirci, l’immediato pagamento degli stipendi da giugno 2013 a gennaio 2014 compresa la tredicesima”. L’approfondimento. Troppe disfunzioni, i conti non tornano a nessuno Secondo lo Snals, molti lavoratori segnalano disfunzioni e ritardi nell’erogazione delle mensilità di dicembre 2013, gennaio 2014, e della quota di tredicesima per l’anno 2013. Il sindacato, con una nota, ha
chiesto al direttore e il presidente del Ciapi di Priolo di intervenire. Per la Regione, il Ciapi di Priolo è l’ente dove dovrebbero confluire tutti i dipendenti della formazione provenienti da quelli che hanno perso l’accreditamento. Una sorta di “rifugio” per i lavoratori che rischiano il licenziamento a causa del mancato accreditamento degli enti. I ritardi nell’erogazione dei finanziamenti sia negli Interventi formativi che nell’IeFp (ex Oif) hanno messo in ginocchio enti formativi e lavoratori. E se aggiungiamo che la procedura di rendicontazione finale delle attività corsuali è ferma la “misura è colma”. Sull’avvio delle attività a valere sul “Piano giovani” gli enti formativi hanno accusato una montagna di problemi, costretti ad avviare le attività senza un euro nelle ‘casse’ e con i lavoratori stanchi, sfiduciati e senza il becco di un quattrino per raggiungere le sedi di lavoro. Evidentemente la nascita di un apposito ufficio stralcio alla Regione per accelerare le rendicontazione degli anni pregressi ha fallito.
Mondo scolastico incerto Pensionamenti in aumento Aumenta il personale della scuola che va in pensione: un anno fa erano stati 42 i pensionamenti raccolti dalla Cisl Scuola di Sondrio lievitati nel 2014 a 60. Si tratta di docenti, collaboratori scolastici, tecnici, dirigenti scolastici, personale di segretaria che dal prossimo settembre diranno addio al pianeta istruzione locale. Un dato, questo, che è ancora parziale perché rappresenta solo il numero di pratiche seguite dal sindacato di via Bonfadini fino al 7 febbraio, termine ultimo per la presentazione delle domande (per i presidi scade il 28 febbraio). Numero che dunque è destinato a crescere una volta completato con i dati di Flc Cigl, Snals e Uil. «I primi dati evidenziano che il primo settembre 2014 andrà in pensione un numero di lavoratori della scuola superiore all’anno precedente. Ritengo che il personale docente, ad una certa età, non ce la faccia più a rimanere a scuola – sostiene Cesare Peroni, segretario generale della Cisl Scuola del capoluogo -. Ne è prova l’abbandono con l’opzione donna molto penalizzante, pari al 33%. Un campione molto significativo, non un dato conclusivo sicuramente, ma che in percentuale mi sembra comunque molto alto e che non mi sarei mai aspettato». Dei 60 pensionamenti, 20 infatti riguardano lavoratrici che si sono presentate alla Cisl che hanno scelto «di usufruire della cosiddetta opzione donna – ovvero andare in pensione con 57 anni e tre mesi e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2013 – che è penalizzante in quanto comporta una decurtazione della pensione attorno ad un meno 25-30%». Stando ai dati e ai nominativi in mano alla Cisl, tra sei mesi andranno in pensione un dirigente scolastico, 12 lavoratori della scuola dell’infanzia, 19 della primaria, 13 della secondaria di primo grado o scuola media, sette invece che oggi ancora stanno lavorando nelle superiori, un dirigente di segreteria, quattro collaboratori scolastici e tre assistenti amministrativi. Per Peroni un fattore che contribuisce a spingere il personale della scuola, non appena in possesso dei requisiti, a dire addio al posto di lavoro, sarebbe «l’incertezza per il futuro» con normative che continuano a cambiare «chi si fida a restare?». E poi, forse, secondo il sindacalista, «manca la motivazione a rimanere. A parole la scuola “riparte”, poi invece se si guarda nel concreto - conclude - ecco che si parla della questione scatti, di mancati investimenti, delle sempre maggiori difficoltà a dare risposte di qualità all’utenza a fronte di un continuo calo di risorse». n D. Luc.
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Data 11-02-2014
COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 19 Foglio 1
Il convegno Esperti. istituzioni e studenti delle scuole insieme a Milano nella sede del «Corriere» per confrontarsi in occasione del Safer Internet Day
Gli adolescenti e la Rete: dieci regole per renderla sicura Difendersi da cyberbullismo e furti di personalità. L'appello dei ragazzi: «Non lasciateci soli»
Quanto incide la Rete sulle nuove generazioni? Moltissimo. Ai nostri tempi per fare una ricerca andavamo in biblioteca o dalla compagna di classe che aveva l'enciclopedia universale; agli ainici di penna scrivevamo sporadiche lettere in un corsivo incerto; e per incontrare qualcuno andavamo in panoccbia. Oggi tutte quest.e cose si possono fare restando nella propria cameretta con il computer o lo smartphone accesi.
È di sicuro una opportunità, con un potenziale stenninato. Ma bisogna mettere in conto i riscbi. Un adolescente/bambino che naviga da solo su Internet può incorrere nel Gatto e la Volpe versione 2.0. «Adescamento online, .gioco d'azzardo, furto della personalità, cyberbullismo, addic-
ldecalogo
tion»: ieri il presidente di Telefono Azzurro Ernesto Caffo ha illustrato il peggio del web per lanciare un appello alla vigilia del «Safer Internet Day 2014», la giornata voluta dieci anni fa dalla Commissione europea e da lnhope (lnternational association of Internet botlines) per promuovere un uso responsabile dei nuovi media Caffo ha anticipato l'appuntamento con un convegno che si è svolto nella Sala Montanelli del Corriere della Sera a Milano, dove docenti, esponenti delle istituzioni, insegnanti, tecnici si sono confrontati con degli interlocutori molto particolari: gll studenti delle medie e delle superiori. A loro è stato chiesto che cosa li spaventa di più della Rete e come possiamo aiutarli a sfruttarne le potenzialità. Lari-
sposta più forte è stata una: non lasciateci soli. Ed è stato questo il filo conduttore di tutti gli interventi improntati all'autocritica, che hanno portato a definire una sorta di decalogo per creare, davvero, #laretecbecipiace.
Sul palco si sono avvicendati parlamentari italiani ed europei, esponenti di Prefettura e Questura, psicologi, pedagogisti, manager delle aziende che operano sul web. Il viceministro allo Sviluppo economico Antonio Catricalà ha messo in evidenza che Internet non è «gratis» come si pensa: «Tutte le informazioni che digitiamo le paghiamo di persona, sono la nostra ricchezza e dobbiamo vigilare perché nessuno ce la sottragga>>.
L'ex ministro Michela Vittoria Brambilla ba proposto di rendere
obbligatoria l'educazione digitale nella scuola dell'obbligo. Il procuratore aggiunto di Milano Pietro Forno ha ricordato che ci sono strumenti per liberarsi dei <<lllOlestatori>> online, siano cyberbulli o altro: la denuncia o, prima ancora, l'ammonimento del questore. «Bisogna procedere per gradi, e il vostro primo punto di riferimento devono essere i genitori e la scuola>>, ha detto.
Esistono anche modelli di Rete che funziona, ha evidenziato il direttore di Wired Massimo Russo nelle vesti di moderatore. Un esperimento a tema è quello di Twigis, community per bimbi, di cui ha parlato Enrico Fili, direttore Rcs E-commerce New Digitai Business.
Elvira Serra
Il ruolo dei genitori I Scuola (in)formata Aziende responsabili Libertà e anonimato Quando si denunda ·
11 genitori devono accompagnare I figli, essere Interlocutori attivi, capaci di affrontare e condividere dubbl nelle situazioni più delicate
Fare gruppo
I può escludere dal 2 La scuola oggi non
propri spazi la cultura digitale. Anche gli Insegnanti devono essere (In) formati
I la consapevolezza
6 Usare il gruppo come 7 Creare consapevolezza strumento per tra i ragazzi: portarli a contrastare i cyberbulli chiedersi. prima di Aiutare I ragazzi a pubblicare una frase o creare un contro una foto, sé la movimento che aiuti vorrebbero vedere
chi è stato preso di mira ' --•r•ife.ri•ta•a•lo•ro••-
31 provider e le aziende che operano in Rete devono continuare a cercare modi di agire responsabili e una strategia di autoregolamentazione
Mostrare i rischi
4 La libertà nella Rete, di cui i nickname fanno parte, è una conquista e non va demolita a colpi di legge. L'anonimato In caso di denunce può essere smontato
Le potenzialità
5 Denunciare un cyberbullo è possibile Un altro strumento è l'ammonimento del questore: a lui il compito di chiamare l'interessato. Funziona
Senza ideologie
giovani I rischi di un condividere con i leggi. codice si 8Mostrareaìpiù g Mostraredi 1 o Parolecome
uso dislnvolto della ragazzi le potenzialità sono svuotate. Il Rete che lascia tracce positive della Rete. Non rischio In Rete è difficilmente cedere all'equazione I un problema che cancellabili nel della paura per cui va affrontato
•••t•em- po••••• I rischio= danno •••••se•n•za. ld•eo- log. ie•
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Data 11 -02-2014
la Repubblica Pagina 18 Foglio 1
Dcaso Dalministeropiùsoldialle Regioni dove l'emergenz.aèminoreJI pd Faraone: "~1lfdo,così si allarga il divariotraNordeSud"
Scuola, il pasticcio dei fon di per combattere la dispersione SALVO INTRAVAIA
PER contrastare la dispersione scolastica, il ministero assegna più fondi alla Lombardia, dove il fenomeno è meno grave, che alla Campania, regione con una vera emergenza in corso .11 ministero per l'Istruzione ha pubblicato ieri il decreto che fissa la ripartizione dei 15 milionidieurostanziaticoldecreto-scuola per combattere un fenomeno nel quale, purtroppo, l'Italia eccelle in Europa. Spulciando tra i numeri forniti dallo stesso provvedimento, emerge una situazione paradossale: alle regioni del mezzogiorno, dove abbandoni scolastici e bocciature abbondano e le competenze in lettura e ma-
I numeri
tematica sono tra le più scarse d'Europa, arrivano meno fondi rispetto alle regioni dell'Italia settentrionale e centrale. Alla Lombardia, per esempio, dove ladispersionetoccail 15,34 per cento, il decreto assegna 2,2 milioni di euro, mentre alla Campania, dove il fenomeno sfiora il 22 per cento, ne dà 1,8.
Com'è possibile? La ripartizione dei fondi è stata effettuata non tenendo conto delle cifre della dispersione, main basealnumero dialunniiscrittiin ogni singola regione. Cosìla Sicilia, cheha piùalunni del Lazio e una dispersione di 10 punti più alta- 25 contro 13 per cento-riceve l,56milionicontroil rnilionee36lmiladellaregione
Lazio. Il sottosegretario Marco Rossi Do ria spiega le ragioni di questa scelta: «La dispersione scolastica è una grande questione nazionale. E i dati ci dicono che anèhe nelle periferie urbane del centro-nord gli abbandoniharino raggiunto e superato i livelli di guardia. Cam pania, Calabria, Puglia e Sicilia, inoltre, hanno avuto 50 milioni di fondi europei per il biennio in corso e stanno lavorando già per battere la· dispersione. Il bando punta a rispondere alle diverse esigenze dei territori, fra cui anche l'integrazione e il
successo formativo degli alunni di cittadinanza non italiana>>. Ma il decreto non convince i sindacati, che «non sono
La replica del govmno:piaga univenale. ED Mezzoglomoha già risone daDa Ve
stati neppure interpellati per progetti che con tutta probabilità vedranno impegnati anche i docenti interni alle scuole». E contro quelle tabelle si schiera anche Davide Faraone, responsabilewelfare nella segreteria pd di Matteo Renzi: «Nella ripartizione dei fondi - attacca Faraone - si è tenuto conto più della popolazione scolastica che della dispersione: così facendo però il divario tra scuola delNordedelSudnonsiridurrà mai. 11 Pd propone invece una vera e propria task force sul mezzogiornochestudilerealtà più a rischio e tenga conto di tutte le problematiche esistenti e, sulla base di questi dati, trovi soluzioni mirate e ad hoc».
O RISlAOOU2:IOHE RISERVATA
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ltaltaOggi
r ll!·*='lib="'U·iiif;i;l·Bl!M·'9'-------A/ gi,nna,sio solo i,J;,rof di greco e latino.
!1!!~!/E!!foi i i~~~!!~J.1!!!1l1o."·· mento del regol~ento da eman~si ai
Le t~belle di confluenza, con le sensi dell'art. 17, comm_a 2, legge 400188». quali il ministero dell'istruzio- E quindi il riordino delle clas!li di concorne ha consentito ai docent\ delle so non poteva avvenire con una semplce scuole superiori di insegnare altre nota ministeriale come.era effettivamen
discipline, oltre a quelle relativa all'ahi- te avvenuto (si vedano le note 2916 del litazione posseduta, sono illegittime. Le 21.3.2013 e ,4405 del 7.5.2013). tabelle, infatti, realizzano una revisione Oltretutto, il decreto legge 112/2008 deUe classi di concorso che avrebbe dovut.o -poneva -un limite di dodici mesi entro il essere effettuata con un apposito regola- quale l'amininistrazione avrebbe dovuto ment.o. E siccome il ministero ha ritenut.o provvedere ad emanare il regolament.o. E di procedere con delle semplici note, tutt.o tale termine è ormai decorso. l'impianto è da ri,fare. Di qui l'accoglimento del ricorso e l'an-
È quanto si evince da una sentenza nullamento delle note ministeriali, limitadel Tar del Lazio depositata il 3 febbra- tamente alla que&tione oggett.o del giudiio scorso (1305/2014). Il ricorso era stat.o zio. E cioè nella parte in cui la tabella di presentat.o da un gruppo di docenti della confluenza stabilisce la corrisponden.za classe di concorso A052 (greco e latino) che tra classi di concorso e materie insegnate avevano lamentato l'utilizzo di insegaan- nell'ambito del liceo classico, equipal"ando ti di un'altra e.lasse di concorso 0a A051, la classe A051 a quella A052 per l'inseitaliano e latino) nel biennio del ginnasio. gnrunent.o delle materie di italiano, latiE cioè in un percorso di studi nel quale, no, storia e geografia nel biennio del liceo secondo la normativa in vigore mai abro- classico. La' sentenza è immediatamente gata, dovrebbero insegnare solo i docenti esecutiva, anche nelle more di un evendi greco e latino. . . tuale giudizio di impugnazione davanti al
Il ricorso era stato argomentato facendo Consiglio di stato (art.33, comma 2 e 112, riferimento all'articolo 64, comma 4, del comma 2, del codice del processo amminidecreto legge 112/2008 "il quale sancisce strativo). E quindi l'amministrazione doch~ ogni e qualunque intervent.o di revi- vrebbe conformarsi al co~qrontenut!> sìone, riorganizzazione, razionalizzazione nella pronuncia, modificarid'o ·gli &rganiçi (anche mediante accorpamento) delle clas- in tal senso.
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Foglio 1
ll A1iur ha già presentato ai sindacati una bozza di accordo sulla mobilità alle superiori
Il nu~vo sostegno taglia i precari La creazione dell'area unica inciderà sui trasferimenti
DI CARLO FORTE
L' unificazione delle aree del sostegno nelle scuole superiori si farà già da
quest'anno. E con lei sono a rischio moltissimi posti cli lavoro nella scuola.
Il ministero dell'istruzione sta spingendo il piede sull'acceleratore e ha già presentato alle organizzazioni sindacali una bozza di accordo.
La proposta dell'amministrazione centrale è diretta a modificare l'ipotesi di contratto sui trasferimenti e sui passaggi s.i_glata il 17 dicembre scorso ed inviata alla funzione pubblica il 22 gennaio.
L'intenzione del dicastero di viale Trastevere è quella di procedere celermente cosi da chiudere l'accordo in tempo per le prossime operazioni di mobilità. Che secondo quanto risulta alta.liaOggi dovrebbero pru,i:ire nel mese di marzo con la presentazione delle domande on line. Se non ci saranno intoppi, la sottoscrizione definitiva dell'ipotesi di contratto potrebbe avvenire già il 24 febbraio prossimo. Fermo restando che, per l'unificazione delle areet bisognerà sottoscrivere un accordo a parte, che gli addetti ai lavori chiamano «sequenza contrattuale».
Il testo del nuovo accordo andrà a sostituire l'articolo 30 del contratto sulla mobilità è disporrà l' unificazione delle 4 aree (ADOl, AD02; AD03; AD04) in cui attualmente sono
suddivise le specialità del sostegno delle superiori. Il tutto in analogia con quanto già av· viene nelle scuole secondarie di I grado. In buonasostanza, dunque, l'amministrazione scolastica avrebbe deciso cli non attendere la mobilità annuale per dare attuazione all'articolo 13, del decreto legge n. 104192 (così come modifi· cat.o dall'art. 15, comma 3 bis, della L. 12812013).
E ciò, sempre secondo quanto risulta a ltaliaOggi, coinciderebbe con precise indicazioni che sarebbero state impartite direttamente dal ministro, Maria Chiara Carrozza.
Il rischio che si corre, con l'applicazione della nuova disciplina, è quello di ingenerare una forte riduzione dei posti di lavoro per i docenti a tempo detP.rminato. E la fase più rischiosa per i precari è proprio quella dei trasferimenti. Al momento, infatti, il passaggio sul sostegno (che si configura gil,lridicamente come un trasferimento) può essere chiesto solo con riferimento all'area di appartenenza. E ciò limita fort.emente le probabilità di ott.enere il movimento richiesto.
Ma se la possibilità del passaggio sarà consentita su qualsiasi area, a prescindere da quella di appartepenza, il numero dei docenti che otterranno il passaggio è destinato a salire vertiginosamente. Ciò determinerà una forte contrazione delle disponibilità di posti sul sostegno già nell'or-
ganico di diritto, E poi il colpo di grazia in
terverrà al momento delle utilizzazioni. In tale fase, infatti, oltre ai movimenti e alle conferme dei docenti della Dos (dotazione orga-
nica del sostegno) e cioè dei docenti di sostegno di ruolo che insegnano alle superiori, verranno disposti anche più provvedimenti di utilizzazione sul sostegno. Proprio perché, mancando il vincolo dell'area di appartenenza, gH interes-
sati avranno molte più probabilità di ottenere i movimenti richiesti (sulla Dos). E ciò farà diminuire sensibilment.e le disponibilità per gli incarichi di supplenza. Di qui il rischio, più che fondato, che molti docenti precari rimangano senza
lavoro. . Va detto subito, però, che
l'interpretazione del mìnist.ero non è indenne da elementi di criticità. Il decreto Carrozza, infatti, nel disporre in generale l'unificazione delle aree del sostegnoJ reca una serie di disposizioni di dettaglio che sembrerebbero orientare l'int.erprete nel senso dell'applicabilità delle nuove disposizioni solo ai fini del reclutamento. Per giunta, ai soli concorsi che saranno banditi dopo l'entrata in vigore della riforma. Salvo unagi:aduale applicazione anche alla disciplina delle supplenze da conferire tramite lo scorrimento delle graduatorie di istituto.
Ed è proprioihnantenimento in vita delle disposizioni sul
reclutamento, tramite lo scorrimento delle graduatorie a esaurimento e dei concorsi ordinari già esistenti, che induce a ritenere che gli organici continueranno ad essere compilati recando l'indicazione della tipologia di posto.
E l'assenza di disposizioni di legge modificative dei criteri di compilazioné degli organici non fa che confortare la tesi, secondo la quale, i docenti di ruolo che sono stati assunti con il vecchio sistema dovrebbero continuare ad i nsegnare su posti dell'area per la quale sono stati assunti.
In caso contrario si andrebbe in rotta di collisione con jl principio di infungibilità degli insegnamenti . Che preclude la spendibilità in altri insegnamenti dei ti~ tolì profession1W posseduti dai docenti attualmente in servizio.
Sussistono, dunque, rischi concreti di incrementare il contenzioso. Specie se si pensa che, cambiare le regole del gioco mentre si sta ancora giocando, proprio adesso che il mini.stero ha emanato la circolare con le disposizioni per le immissioni in ruolo sul sostegno Oa n. 362 deJ 6 febbraio scorso, si veda anche ItaliaOggi di martedì scorso) rìschia di mandare in fumo le legittime aspettative di centinaia di precari giunti, dopo anni di attesa, a un passo dall'assunzione.
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Via libera in Commissione wiificata al decreto che dà attuazione all'art. 7 del dl Istrnzione
Quindici milioni anti dispersione Entro il 2812 vanno presentati progetti di didattica integrativa
DI EMANUELA Micucc1
Battaglia lampo del Miur contro la dispersione scolastica con i 15 milioni
di euro previsti dall'artico-lo 7 del decreto legge Istruzione.
Giovedì scorso il via libera della Conferenza unificata al decreto applicativo, che fissa i criteri per la distribuzione delle risorse, 3,6 milioni per l'anno scolastico in corso e 11,4 per il prossimo, e un bando nazionale per la presentazione dei progetti di didattica integrativa e innovativa da parte delle scuole o di reti di scuole, anche attraverso il prolungamento dell'orario scolastico. Venerdì la firma del ministro dell'istruzione Maria Chiara Carrozza sul provvedimento.
Fino al 28 febbraio istituti comprensivi, circoli didattici e, per il biennio, scuole superiori presenteranno i progetti per prevenire gli abbandoni precoci in corso d'anno o tra
un anno e l'altro; rafforzare le competenze di base per diminuire ripetenze e debiti formativi alle superiori (soprattutto in italiano, mate.matica e inglese), assenze e sanzioni disciplinari; migliorare i risult.ati dei test Invalsi in matematica e lettura; integrare gli alunni stranieri.
Tre obiettivi trà cui ogni scuola ne individuerà almeno due, indicando eventuali partner esterni (università, enti locali, associazioni, istituzioni). Sarà, infatti, una progettazione partecipata, in raccordo con il territorio, le famiglie e gli studenti.
I ~rcorsi sono -personalizza-ti, rivolti sia a picco li gruppi di 7-10 studen-ti a rischio, per almeno 4 ore a settimana, sia a tutti gli alunni della scuola con attività integra-t ive culturali, artistiche, spor-tive o ricreative, anche prolun-gando l'orario scolastico.
Per le superiori i progetti dovranno· in parte collocarsi all'inizio dell'anno scolastico come azione di verifica della ~ltà o del percorso formativo e come ri-orientamento. In questo caso il ruolo del docente è quello di tutor accompagnatore e mediatore. Entro la metà marzo le commissioni di valutazione degli uffici scolastici regionali, selezioneranno i progetti e assegneranno le risorse alle scuole sulla base dell'impatto sul rischio di dispersione (35 punti), deÙ'innovazione didattica, (35 punti) della trasferibilità degli interventi (10 punti) e della solidità delle partnership (20 punti).
«Abbiamo scelto di riconoscere e sostenere», sottolinea il sottosegretario all'istruzione Marco Rossi Doria, «quelle azioni già sperimentate con successo, specialmente se con il coinvolgimento diretto degli enti locali. La nostra speranza è che questo bando aiuti a dare continuità e ad estendere le cose che sappiamo che funzionano bene».
Tempi stt:etti, dunque, ma obbiettivi mirat i . Per ini-
ziare le attività nell'ultimo quadrimestre di quest'anno scolastico e proseguirle per tutto il 20014/2015.
Perché la dispersione è un'emergenza: 34.806 ragazzi a rischio abbandono nel 2011/12 secondo l'anagrafe degli studenti del Mìur, 3.409 alle medje e altri 31.397 alle superiori. Il 17 ,6% dei giovani italiani dai 18 ai 24 anni che nel 2012 avevano solo la licenza media e avevano abbandonato studi o formazione pone l'Italia al quintultimo posto nell'Ue, allontanando l'obiettivo di scendere al di sotto del 10% entro il 2020. Il decreto ministeriale as
segna la fetta più ampia di risorse a Lombardia con 2,2 milioni di euro e un tasso dispersi del 15,3%, Campania con 1,8 milioni e il 21, 7% di abbandoni, Sicilia con 1,5 milioni e il 25%. Segue il Lazio con 1,3 milioni e il 13% di dispersi, seconda regione per aumento d·el fenomeno nel 2007-12 (+2;2%). Fanalino di coda il Molise con 22mila euro, l'unico territorio già sotto al 10%. Ad accompagnare e monitorare l'andamento dei progetti staff degli usr .
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Foglio 1
TEMPI E MODALITÀ INDICATE IN UN DECRETO DIRETTORIALE DEL 28 GENNAIO SCORSO
Personale Afam, entro il 28 febbraio le istanze per la pensione che per gli insegnanti e per personale Ata in servizio
elle istituzioni Maro (Alta ormazione Artistica, Musi
cale e Coreutica) è tempo di decidere, possedendone i requisiti, se andare in pensione o continuare a prestare servizio. Tempistica e modalità per la domanda di pensione o di permanenza in servizio sono state stabilite dal decreto direttoriale del 28 gennaio 2014, n. 482.
Domanda di cessazione dal servizio. Per presentare la domanda di cessazione dal servizio o di trattenimento in servizio oltre il limite di età e, limitatamente al personale tecnico ed amministrativo, la domanda di trasformazione del rapporto di lavqro in tempo parziale con contestuale riconoscimento del trattamento di pensione, avente effetto dal 1° novembre 2014, il personale in servizio nelle accademie di belle arti, nei conservatori di musica, nelle accademie nazionali di danza e di arte drammatica e negli istituti superiori per le industrie artistiche ha tempo fino al 28 febbraio. ·
Entro e non oltre tale data le domande dovranno essere presentate aJl'istituzion.e scolastica di titolarità. Nella domanda di cessazione, in particolare, deve essere contenuta una
dichiarazione dell'interessato circà la volontà di cessare comunque dal servizio o di permanere in servizio qualora venga accertata l'eventuale mancanza dei requisjti per accedere al trattamento pensionistico. La eventuale rinuncia alle domande di cessazione o di trattenimento in servizio è consentita esclusivamente entro il 7 m.atzo 2014.
Domanda di pensione. La do-
manda di accesso al trattamento pensia,nistico deve essere presentata all'inps, gestione ex inpdap, avvalendosi esclusi\l'amente della modalità telematica di invio scegliendone una delle seguenti:
1) presentazione della domanda on-line accedendo al sito dell'istituto previdenziale (www.inpsjt), previa registrazione;
2) presentazione della domanda tramite il Contact Center integrato (numero verde 803164)
3) presentazione telematica della domanda tramite l'assistenza gratuita dei patronati.
Requisiti per l'accesso al trattamento pensionistico dal 1° oovembre 2014. ·
Nei confronti del personale in servizio nelle istituzioni Afam trovano parziale applicaii.Qne le disposizioni generali in vigore per il personale
della scuola statale. Pertant.o, pot.rà andar.e in pensione dal 1° novembre 2014 il personale che alla data del 31 dicembre2011 poteva fare valere i requisiti anagrafici e contributivi richiesti dalla legge 243/2004 e dalla legge 247/2007( pensione <li vecchiaia: uomo 65 anni di età e almeno venti. dì contnbuzione; donne 61 anni di età e almeno venti dì contribuzione; pensione di anzianità: uomini e donne con almeno 60 anni di età e 36 di contribuzione o almeno 61 anni di età e 35 di contribuzione, oppure, indipendentemente dall'età anagrafica, 40 anni di contribuzione).
Il personale che non rientra nella precedente categoria potrà andare in pensione dal 1° novembre 2014 se potrà dare valere i seguenti requisiti:
1) per la pensione di "l.{ecchiaia: collocament.o a riposo d'ufficio, se entro
il 31ottobre2014 avrà maturato 66 anni e 3 mesi di età unitamente ad almeno 20 anni di contribuzione; collOC31:J1ento a riposo a domanda se età e contnottti saranno maturati al 31 dìcembre 2014;
2) per la pensione anticipata: indipendentemente dall'età anagrafica, 41 anni e 6 mesi di anzianità contributiva maturati, se donna, al 31 dicembre 2014; 42 anni e 6 mesi maturati, se uomo, sempre entro il 31
dicembre 2014. Per il solo personale femminile che opti per la pensione liquidata con il sistema contributivo, per accedere al trattamento pensionistico a decorrere dal l° novembre 2014 devono avere maturato i requisiti richiesti( minimo 57 anni e 3 mesi di età) e( minimo 35 anni di contributi) entro il 31 dicembre 2013.
Trattenimento in servizio. Uistituto del trattenimento in servizio continua ad essere regolamentato, anche per il personale Afam, dalla normativa previgente l'entrata in vigore della nuova disciplina previdenziale (riforma Fornero). Lo ribadisce il decreto direttoriale in esame che elenca anche i soggetti che possono presentare la domanda ili tratl.enimento in servi~io e le condizioni oggettive per l'accoglimento della istanza da parte del consiglio di amministrazione dell'istituto in cui il richiedente presta servizio.
Non potranno comunque essere accolte le istanze di trattenimento in Servizio del personale che aveva già maturato entro il 31 dicembre 2011 la massima anzianità contributiva prevista dalla precedente normativa(40 anni), e che entro il 31 ottobre 2014 consegue anche il requisito del compimento dei 65 anni di età.
~·4111~1 1u.u,...,.J r "·"'C...- "•",...O ... __ ..........,......, __ Quota 96, primo sì alla Camera ""'"'J.1~-lifi<fwl""t'~U.ol ,..i....,1.o*'P"""""""' ;tl1j' ~ • 1'-.-.N t> ~--~<1 .. 1-~r., f A::.:::....-; ... , ... i..,_,,_..,,.~- l
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Data 11-02-2014 ItaltaOggi Pagina 37
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Il ddl Ghizzoni-Marzana ha ottenuto parere favorevole dalla commssione lavoro
Quota 96, primo sì alla Camera Ma sulle modifiche previdenziali si attende il parere del Mef
Pagina a cura ne N1coLA MoNDELLI
Ancora un passo avanti verso la trasformazione in legge delle proposte di legge
presentate da Ghìzzoni(Pd) e Marzana(M5S) contenenti modifiéhe. alla normativa in materia di requisiti di accesso al trattamento pensionistico per il personale della scuola.
Le due proposte di legge, in un testo unificato attualmente all'esame della XI commissione lavoro della Camera, presieduta da Cesare Damiano, ha infatti ottenuto, nella settimana scorsa, il parere favorevole, ma con condizione, della VII commissione cultura, scienza e istruzione presieduta da Giancarlo GaJan. Manca ancora il parere della V commissione bilancio che è presieduta da France~ sco Boccia, parere che avrebbe dovuto essere formulato nella riunione di mercoledì 4 febbraio.
Nel corso della riunione si sono purtroppo dovuti registrare da parte del relatore,
Barbara Saltamartini (Ndc), richieste di ulteriori chiarimenti che il sottosegretario all'economia Alberto Giorgetti si è riservato di fornire in tempi brevi.
Come si è avuto modo di riferire su ItalÌ(l,Oggi di martedì 21 gennaio, il nuovo testo
fissa in quattromila il numero del personale della scuola che, se lo chiederà, potrà andare in pensione, a decorrere dal 1° settembre 2014, purché in possesso dei requisiti previgenti prima dell'entrata in vigore dell'articolo 24 del decreto legge 201/2011 maturati entro l'anno scolastico 2011/2012.
Se la proposta di legge sarà trasformata in legge, come è auspicabile, entro il prossimo mese di aprile, il termine ultimo per la presentazione della domanda di 11ensione all'i.st.ituto nazionale di previdenza(lnps) potrebbe essere quello del 31 maggio 2014.
Nel caso in cui il numero delle domande di pensione presentate nei termini dovesse essere superiore a quello fissato da]]a legge, l'istituto di previdenza dovrà predi-
sporre un elenco di priorità sulla base (è la condizione posta dalla VII commissione cultura) di un criterio progressivo risultante dalla somma dell'età anagrafica e dell'anzianità contributiva posseduta alla data di scadenza della domanda.
La condizione posta dalla commissìone cultura, nel fissare al 31 maggio il termine per determinare l'età anagrafica e l'anzianità contributiva da trasformare in punteggio per l'inserimento nell'elenco, ha sicuramen~ te l'obiettivo di prevenire sempre possibili cause di discriminazione tra soggetti vantanti gli stessi diritti, quelli appunto di andare in pensione dal 1° settembre 2014 potendo fare valere i requisiti richiesti dalla normativa previgente l'entrata in vigore del citato articolo 24, maturati entro il 31 agosto 2012 (per la pensione di anzianità: 60 anni di età e 36 di contribuzione,o 61 anni di età e 35 di contribuzione, oppure, indipendentemente dall'età anagrafica, 40 anni di contribuzione; per la pen· sione di vecchiaia: se donna,
(.... Domande di cessazione dal servizio,_ arriva la proroga al 14 febbraio
11 termine finale per la. presentazione, da parte del pel"SOnale docente ed Ata delle domande di collocamento a ri,POSO avente decoJTenza dal 1° settembre 2014, thlsato al 7 febbrajo dal decreto ministeriale n. 1058 del 23 dicembre 2013, è stato p.rorogato al 14 febbraio.
E quant.o si è appreso nella giornata del 7 febbraio da un avviso comparso sul sito deIMiut. ,
La modifica, mediante tiJ semplice avvliw, di un termine ili ~~a stabilito da un decreto ministeriale. non so]Q àon ap}>ué il mas.simo. sotto il proftlo della conoscenza di un PJ'<!VVedimento ehe coin"Voige migliaia di personale ma, nel merito, risehia di creare n.ot.evole confusione. Ad evitarla sarebbe suftlcient;e fornire rispo-
ste ufficiali alle seguenti domande, La proroga al 14 febbraio riguarda solo
la domanda di collocamento a riposo o anche quena di revoca di una domanda già p~sentata? Riguarda anche la domanda di dimissioni volontarie d.al servizio e quella di trattenimento in servizio oltre il raggiungimento del limite di et.à? Si applica anche nei confronti del personale che desideri cessare anticipatamente rispetto alla data finale indicata nel provvedi.mento di trattenimento in servizio e a quello che, non avendo raggjunto il limite di età e di servizio, voglia chiedere la trasformazione· del rapporto di la.voro a tempo panlale, con· contestpale ric-011oscbnentò del tratiamen,to di pensione?
Nicola Mon.delli
61 anni di età e 20 di contribuzione, se uomo, 65 anni di età e 20 di contribuzione).
TI giudizio sui criteri proposti dalla VII commissione non può che essere positivo ma solo perché hanno l'obiettivo di prevenire eventuali discriminazioni tra soggetti che vantano gli stessi diritti.
Preoccupazione di discriminazioni legittima ma che tuttavia, nello specifico, non dovrebbero sussistere tenuto conto che gli interessati non solo non dovr ebbero essere più di 4.000 mila, ma se anche lo fossero, non tutti coloro che si riconoscono nella "quota 96" sembrano orientati a cessare dal servizio dal 1° settembre 2014. Se ne hanno la possibilità molti preferiranno rimanere in servizio. L'obiettivo della loro battaglia, il riconoscimento appunto di un diritto, sarebbe stato conseguito. La vera preoccupazione è, invece, quella che all'ultimo momento qualcosa o qualcuno possa rimettere i bastoni tra le ruote. In tal senso il riQ.vio disposto dalla commissione bilancio potrebbe costituire un seppur lieve campanello di allarme.
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IL NODO È LA RESTITUZIONE DELLE SOMME
I Ata, soluz ione cercasi ' DI FRANCO BAS11ANINI
Fumata grigia, ma tendente al nero, quella scaturita al termine-Oell'ìncontro augli Ata che si è svolto il30 gennaio tra il Miur e le organizzazioni sindacali. J.Jincontro doveya servire anche ad individuare una soluzione capace dì risolvere positivamente la vertenza in atto che coinvolge direttamente circa 12.000 assistenti amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici titolari della prima o della seconda posizione economica ai qùali il ministero dell'istruzione e ministero dell'economia chiedono la restituzione di quanto percepito in for za dell'attribuzione di una delle due predette p()sizioni.
Una richiesta questa duramenw contestata dai sindacati che sostengono, invece, la legittimità dell'attribuzione delle posizioni economiche conferite, a decorrere dal 1° settembre 2011, al personale A'ta che aveva frequentato, con esìto favorevole, un apposito cor so di formazione. ·
I funzionari ministeriali avrebbero infatti confermato che gfi interessati dovranno restituire le somme percepite con decorrenza settembre 2013 ( 6 euro lorde mensili ai collaborat()ri e 138 euro lorde rne~li agli aJ3Sistentì). Gli stessi funzionari avrebbero invece ribadito che, nelle more tiella definizione complessiva della materia, testa sospesa la richiesta di restituzione delle somme corrisposte ai tit;olari delle due posizioni ecònorniChe dal 1° settembre 2011al31agosto2013.
ta eVidente situazione di stallo venutasi p. creare, anche a seguito di un rimpallo di resy<>n$abilità tra i due ministeri coinvolti, la'scia prevedete la imminente proclamazione, da parte di tutte le prganizzazioni ~indacali, di mobilitazione della categoria unitamente, C"ome ha dichiarato tra l'altro Massimo Di Menna, segretario generale della Uil-Scuola, all'invito àgli interessati di sospendere lo svolgimento di quei compiti dovuti per effetto dell':;ittribu~ione di una delle posizioni economiche(}' assìstènza ag1\ alunni diversamente abili e l'òrganizzazion~e degli interventi di primo soccorso, da parte dei collaboratori scolastici; compiti di collaborazì.oneanuninistrativa e tècnica c::;(tatt:eri~ati da au tonomia e resp0nsabilità operativa e la sòstitu:tione del tlSGA, da parte Q.egli assistenti amministrativi e tecnici.
-O R;produzi.ofui ri.oerrata---
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Il via libera, dopo 20 anni di attesa, è arrivato giovedì dalla Conferenza unificata
Edilizia, nuova anagrafe al via Si chiama Snaes e si basa sulle banche dati regionali
DI EMANUELA Micucc1
Si chìamaSnaes la nuova anagrafe dell'edilizia scolastica. Anzi, il Sistema nazionale
delle anagrafi dell 'edilizia scolastica, a cui la Conferenza unificata ha dato il via libera giovedì.
«Dopo anni di inerzia del Miur le regioni hanno proposto che l'anagrafe nazionale fosse costruita sulla base di quelle regionali», spiega Stella Targetti, coordinatrice della Commissione istruzione per la Conferenza delle regioni. Infatti, già 11 regioni che si sono dotate cli una propria anagrafe dell'edilizia scolastica completa e aggiornata, con un sistema di gestione a costi irri1evanti, poiché l'anagrafe nazionale, prevista dalla legge 23 del 1996, non è mai decollata: dalle prime due, Piemonte e Toscana, ad Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Liguria, Marche, Puglia, Umbria, Venet.o e Valle d'Aosta.
Il nuovo Sistema delle ana-
grafi sarà costituito da due componenti: uno nodo nazionale al Miur, che gar;µitirà le conoscenze per la pianificazione e il controllo, e nodi regionali in rapporto fra loro per lo scambio reciproco di dati, assicurando la programmazione del patrimonio edilizio e la sua gestione provinciale, comunale e di singole scuole.
Piena l'int.egrazione e l'interconnessione degli archivi delle anagrafi con gli altri strumenti informativi, in particolare con
l'anagrafe degli studenti e del dimensionamento scolastico e dell'offerta formativa.
L'aggiornamento sarà costante per le anagrafi regionali, annuale entro i l 1 dicembre per il date base del Miur. Ma già alla fine dell'anno scolastico il ministero invierà i propri dati sugli edifici scolastici per verificarli sul territorio e metterà a disposizione un servizio di consultazione nazionale.
Mentre le regioni supporte-
ranno comuni, province e scuole per costruire, aggiornare,
consultare il nodo regionale, fornendo gli accessi necessari per i propri dati.
Favorevole allo Snaes l'Anci: «dà un impulso alla realizzazione effettiva dell'anagrafe, anche aggiornando la metodologia e la modalità di rilevazione dei dati, nonché il set informativo dei dati che saranno individuati con un successivo accordo di Conferenza unificata». Intanto, quello attuale prevede anche una nuova formulazione dell'Osservatorio sull'edilizia per rendere efficaci gli interventi previsti dalla normativa e garantire una loro efficiente programmazione.
«Due strumenti fondamentali per una maggiore trasparenza e una migliore gestione dei dati», commenta il ministro dell'istruzione Maria Grazia Carrozza «Senza dati non si può intervenire, così potremmo averli in tempo reale. Staio, regioni, provincie e comuni devono lavorare tutti insieme».
L'Osservatorio, istituito
p1·esso il Miur, ha compiti di verifica della funzionalità del sistema e la conformità alle regole tecniche, di promozione, indirizzo e attività di studio sull'edilizia scolastica.
Inoltre, supporterà i soggetti interessati agli interventi operativi e a definire le linee guida per il piano nazionale e i piani regionali, predisposti sulla base delle richieste e degli enti locali.
Sarà composto da un rappresentante dei ministeri di istruzione, trasporti, economia e finanze, beni culturali e da due degli enti locali indicati dalle regioni, uno per l'Anci e uno per l'Upi. «Chiediamo che «periodicamente vengano convocate o almeno consultate le associazioni da tanti anni impegnate sull'edilizia scolastica», precisa Adriana Bizzarri cli Cittadinanzattiva. Analoga la richiesta di LegamùieuLe. Primo banco ùi prova per l'Osservat.orio: i 15 milioni di euro stanziati dal DL Istruzione per l'edilizia scolastica, banditi entro il 28 febbraio.
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tl!·*i;1413·1jQWr4?J·1M914!1#;\iilj;jj91'i(!fol3h'·~ .. I Percorsi ablitanti speciali prorogati fino al 201512016 DI ANTIMO DI GERONIMO
Gatenei,i conservatori e le accademie potranno continuare ad organizzare i as (percorsi abilitanti speciali) fino
all'anno 2015/2016. Dopo questa data, per ottenere l'abilitazione all'insegnamento bisognerà seguire il percorso ordinario. E i vecchl titoli di accesso alle classi di concorso non saranno più validi. Sono queste alcune delle novità più importanti contenute in una boz7a di decretn, che sarà varato a breve dal ministero dell'istruzione (si veda Italia Oggi del 28 marzo scorso). Il provvedimento
I reca alcune modifiche al regolamento sulla formazione iniziale. E quando tali modifiche
I andranno a regime, l'effetto sarà quello cli ri-disegnare completamente la geografia dei titoli di ac.cesso alle classi di concorso. La possibilità di istituire i Pas, che altro non sono se non abilitazioni riservate, rientra nella disciplina transitoria contenuta nel decreto 249/2010. Che prevede la sostituzione dei vecchi tit.oli cli accesso elencati ool dooreto 39198, con le lauree specialistiche o magistrali del nuovo ordina-
t mento. Va detto subito, peraltro, ohe l'introdu-
1 zione della nuova disciplina non comporterà la cessaziope della validità dei vecchi titoli di
Il studio. Che continueranno ad essere y. alidi ai fini della prosecuzione del rapporto di lavoro
I dei docenti di ruolo, sìa aì fini della permanen-za nelle graduatorie a esaurimento e nella I e
I II fascia delle graduatorie di istituto. Vale a
I ~·o~~ ele~cbi ~ cuiris~~. ? attualnien~ mclus1 gli aspiranti docenti già m possesso d1
I abilitazione all'insegnamento. E in ogni caso, i titoli del vecchio ordinamentn continueranno a conservare la 1oro validità ai fini dell'inseri-
l mento nelle graduatorie di Ill fascia di isti, tuto. Cambierà, però, il sistema di acce..."SO aì
percorsi di studio ordinari finalizzati al conseguimento delle abilitazioni all'insegnamento. Che sono gli attuali titoli di accesso ai concorsi ordinari. A differenza che in passato, adesso, aì concorsi ordinari si accede solo se si è già in possesso dell'abilitazjone all'insegnamento. E il superamento dei concorsi non dà più titolo all'abilitazione. Insomma, la nuova disciplina prevede un vero e proprio filtro in entrata, che renderà più difficile accedere all'insegnamento. Anche perché allungherà di molto i tempi di conseguimento dei titoli. J.:ult.eriore differenza tra la nuova e la vecchia disciplina è costituita anche dalla definitiva cancellazione di quello che una volta si chiamava <<doppio canale>>. Allo stato attuale, infatti, il reclutamento dei docenti avviene al 50"h tramite lo scorrimento delle graduat.orie dei conoorsi ordinari e, per il restante 50%, mediante lo scorrimento delle graduatorie a esaurimento. Quando la nuova disciplina andrà a regime, invece, il reclutamento avverrà solo ed esclusivamente tramite lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi ordiT)ari. ChA Raranno handiti mett.i:mclo a concorso solo i posti affettivamente vacanti e disponibili. Ciò non cancellerà gli incarichi di supplellUI. Più semplicemente: la nuova disciplina; a regime, servirà a sgravare gli uffici scolastici dalle procedure di assunzione dei supplenti, che saranno assunti solo tramite lo scorrimento delle graduatorie di istituto. Fermo restando, però, che ciò potrà avvenire solo quando le graduatorie provinciali si saranno esaurite. Sempre che il legjslatore non decida di introdurre fasce aggiuntive éhe, di fatto, con il passare degli anni, hanno vanificato l'intento del legislatore che, all'atto della trasformazione delle graduatorie permanenti in elenchi ad esaurimento, intendeva chiudere a chiave le graduatorie provinciali.
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Data 11-02-2014 Pagina 8 Foglio 1
scuola. Studente disabile senza sostegno: ministero multato
Il Tar della Sicilia ha condannato il Miur a risarcire una famiglia con mille euro per ogni mese di ritardo
PAOLO f ERRARIO Mu.ANo
A Ilo studente disabile grave deve essere garantita la presenza dell'insegnante di sostegno
per «l'intero orario di servizio settimanale», paii a 18 ore. Soltanto così è possibile instaurare quel rapporto 1: 1 che garantisce il diritto all'istruzioneaJ portatore di handicap. Questo orientamento è stato ribadito dal 'frìbuna-
le am.mùùstrativo della Sicilia, che, a seguito del ricorso dei ge1ùtori di lUlO
studente gravemente disabile dell'Istituto superiore statale "Mario Rulelli" di Pale1mo1 ha condaimo il Mi1ùstero dell'fst.ruzione a 1isarcire la famiglia con miUeew·o per ogni mese di
MIUR Il ministero dell'Istruzione
mancata assegnazione della cattedra completa di sostegno. Allo studente erano, infatti, state assegnate soltanto nove ore settimanali di sostegno, che gli haimo comportato, scrivono i giudici airuninistrativi, «il sacrificio del diritto allo studio». Inoltre, senza un adeguato monte ore di sostegno, lo studentedisabilegraverischiadifruire «solo nominalmente del percorso di istruzione, essendo impossibilitalo ad accedere ai contenuti dello stesso in assenza di adeguate rnisLU·e com -pensative e che raie rapporto di adeguatezza va parametralo in funzione dello specifico e concreto ciclo scolastico frequentato». «Ancora una volta-commenta Marcello PacUìco, presidente Anief, il sindacalo che da quest'anno scolastico ha deciso di tutelare i diJitti dei disabili con l'iniziativa "Sostegno: non un'ora di meno" - il Ministero dell'Istruzione si rende protagonista di riduzioni immotivate di sostegno: determinando un'inaccettabile violazionedel di.tilla al! 'istruzione degli alunni con disabilità. 11 problema è che le ore di sostegno altivate dall'ammi-
Distrazione, quindi.la quantità di docentispecializzati nell'insegnamento ai disabili, non sono suf'ficienti a copri.re il reale fabbisogno di questi alunnL Ed è davvero avvilente - eone] ude Pacifico - che si debba ricorrere ai giudici per tar valere un diJitto così macroscopico». Proprio nei giorni scorsi, il Miur ha avviato la prima tranche di assunzioni, pari a 1.648 posti di sosLegno, su un totale di 4.447previstedalla legge "I.: istruzione riparte''. «Contes-tualmente - dice Nicola 1àgliani, psicologo dell'Osservatorio scolastico dell'Associazione persone Oo'Wn - devono partire i corsi di aggiornamento, in servizio, pertutti i docenti curricolari, per favorire l'inclusione scola<;tica dei disabili. Un obiettivo cui Luuo il corpo insegnanLedeve tendere e non soltanto i docenti di sostegno. La cura degli studenti disabili non è loroesclusivamadevecoinvolgere tutti gli insegnanti della classe)>. A questo proposito, il Miur ha stanziato 10 milioni di euro per la fmmazione iniziale e l'aggiorna.men!o del personale docente. 0 Alf"AOOUUONC MJ:M::RVATA.
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Data 11-02-2014
nJnità Pagina 15 Foglio 1 / 2
L'intervento
Scuola, comparare non conviene Benedetto Vertecchì
6 MENTRE SI CONTINUA A DISCETTARE SUL
- LA POSIZIONE MODESTA (PER USARE UN EUFEMISMO) CHE LE NOSTRE SCUOLE OCCUPA
NO NELLE GRADUATORIE messe a punto in base ai risultati delle rilevazioni comparative deil'Ocse, non sembra suscitare altrettanto interesse la ricerca delle ragioni del malessere del sistema educativo. Tutti si affannano a dichiarare la centralità dell'educazione per lo sviluppo del Paese, ma pochi sì sforzano di superare interpretazioni di breve momento per individuare le radici di un malfunzionamento sempre piC1 evi.de.o te. Accade anche di peggio, e cioè che si p1·etenda di superare la crisi con annunci sempre meno credibili di innovazioni che starebbero per essere introdotte, senza peraltro mai indicare elementi obiettivi che dovrebbero giustificare un atteggiamento di fiducia. Si dixebbe che ormai si sia rinunciato a spiegare le ragioni della crìsi e si utilizzino cascami interpretativì presi a prestito da altri settori della vita sociale, o si sfruttìo.o gli aloni positivi associati a elementi di razionalità impliciti nello sviluppo tecnologico, per coprire l'assenza di interpretazioni e progetti orjginali per lo sviluppo del sistema educativo.
Eppure, proprio cercando di capire quali siano gli scenari che nei djver.si Paesi caratterizzano l'attuale fase di trasformazion.e dei sistemi edocativi. si potrebbero trarre utili indicazioni circa le direzioni verso cui tendere. Anche se i11 modo schematico, ponemmo separare nelle poUtiche scolastiche alcuni principali orientamenti. n primo è quello di Paesi in cui l'analfabetismo continua a costituire una piaga diffusa e nei quali la miseria diffusa, unita a condizioni politiche sfavorevoU, impedisce che si promuova la crescita dei sistemi educativi. Un secondo orientamento è quello di Paesi che hanno effettuato scelte per uscire dalla marginalità delle condizioni posrcolo11iali e seguire un percorso di sviluppo che riguardi insieme la vita civile e politiea. il sistema produttivo e l'educazione. Il terzo orientamento è quello che si manifesta in Paesi tesi a un potenziamento dalle strutture produttive che prescinde dal perseguimento di traguardi ugualmente impegnativi nella vita sociale. l nfine, c'è da considerare l'orienramemo dei Paesi europei e dj quelli che, in altri continenti, sip~n~ono in contin uità con la medesima
traa 1z10ne. Le comparazioni Ocse riguardano so
prattutto quest'ultimo orientamento. So-
no POl>'te in evidenza le diversità che si manifestano tra un Paese e l'altro, ma le graduatorie sulle quali si richiama l'attenzione indkano, bene che vada, che ci sono Paesi che ottengono risultati migliori dj altri, man on che quei risultati sono da considerare di per sé positivi. Ciò ha favorito l'inserimento in chiave concorrenziale nelle posizioni elevate delle graduatorie del terzo orientamento, presente soprattutto in alcuu1 Paesi dell'estremo Oriente e, dall'ultima rilevai.ione (2012), in Cina, o almeno nella provincia presa in considerazione, quella dì Sbangaì.
Solo per il prevalere nell'attività dell'Ocse di una logica di globalizzazione si è potu· to accettare di comporre in un unico quadro modelli educativi tanto lontani fra loro come souo quelli europei rispetto a quelli di alcuni Paesi che recentemente banno conosciuto un rapido sviluppo dell'educazione scolastica, come quelli che prima sono stati menzionati. ln quei Paesi il livello di competitività alla base del successo scola· stico è incomparabile rispetto a quello che si osserva in Europa. Il successo è perseguito ad ogni costo, anche a quello di sacrificare altri aspetti importanti dell'educazione scolastica, sono quelli che si collegano alla socializzazione e allo sviluppo affettivo.
Gli esami sono fortemente selettivi, ein conseguen;(;a.già a quindici anni (l'età presa in considerazione per le comparazioni Ocse) il percorso educativo appare segnato dagli effetti dj una competizione esasperata, non dj rado all'origine di un'autodistruttività che contraddice il ruolo
dell'educazione, quello d i favorire l'adatta· mento alla vita delle nuove generazioni. Ha senso comparare dati sul successo scolastico che si rifeTiscono a situazioni così diverse?
Ma, anche restando all'intero o del quarto orientamento, quello della scuola europea, ci si trova di fronte a differenze che riducono fortemente la capacità delle graduatorie di dar conto della capacità dei sistemi educativi di perseguire determinati intenti.. Si passa da sistemi scolastici che si sono progressivamente caratterizzati per la loro capacità d i organizzare una parte prevale.ate del tempo di vita degli adolescenti a sistemi che si limitano ad assicurare un cerro numero di lezioni, senza teneiconto della necessità di radicare l'apprendimento degli allievi attraverso attività che compo.rti.no l'esercizio di un saper fare intelligente. Nelle comparazioni interna-
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ILTEllPO ROMA
Scuola Concorso insegnanti I vincitori in piana •Vincitori e idonei del concorso della scuola 2012 del Lazio sono sul pjcde di guerra, Pronti a mà!lifestme venerdì I 4 davantiall'Ufficioscolastico regionale e il 28 nei pressi del Ministero. J primi, quasi 12mila. aspettano ancora di essere assWlti (le graduatorie nel Lazio non sono state pubblicate) glialtti. 3000. chiedonolagraduatoriadimerìto. Su lutti pende unaspadadi Damocle: l'imminente nuovo concorso. Temono di pesdere defirùtivamente tutti i diritti acquisiti.
Poggi -+ a pagina 15
Data 11-02-2014 Pagina 3 Foglio 1
1114 e il 28 febbraio
Concorso scuola Scendono in piana vincitori e idonei • Cose dell'altro mondo succedono solo nel pianetascuola (italiana): venerdì 14, festa degli innamorati, manifesteràdavantiall'Ufficioscolastico regionale e il 28 nei pressi del Ministero dell'Istruzione un nutrito gruppo cli candidati "aspiranti docenti con posto fisso" che hanno partecipato al Concorso a cattedere del 2012 (quello indetto con rumor di grancassa dall'ex ministro Profumo) e che sono r isultati idonei, cioè hanno superato tutte le prove ma sono fuori dalla graduatoria ufficiale.
Comemaiscendono in pia:tzaivincitori (morali) di un concorso? In pratica questi poveri cristi, circa tremila, sono in LUia posizione buona .ma non utile rispetto ai posti da ricoprire. Nonostante abbiano superato un esameimpossihile (emoltocritìcato) sì trovan,o<<impri.gionati» in una sorta di limbo e ora chiedono di poter comunqueaccedereintu1agraduatoriadimerito triennale nella speranza che a poco a poco siano tutti assorbiti concontratli a tempo indeterminato. Inoltre.chi non ce l'ha, chiede pure di avere l'abilitazione cosi come è sempre successo nei concorsi precedenti.
In verità tutti i partecipanti al concorso della scuola 2012 della' Regione Lazio sono idonei. Anche quelli che a quest' ora avrebbero dovuto insegnare nelle classi assegnate perché assunti in pianta s tabile. Parliamo di 11.542 posti che non sono stati ancora coperti perché nel Lazio, a tutt'oggi, non rutte le graduarorie sono state pubblicate. Ci sono ampie assicurazioni che la situazione si sbloccherà per iJ prossimo armo scolastico. Nel frattempo una minacciosa spa· da <li Damocle pende sulla testa degli idonei. Si vocifera clrn il Ministero dell'Istruzione abbia intenzione di indire w1 nuovo concorso nel 2014 {oalmassimo201 5). T'dntoèbastatoarenderelenotti insonni agli idonei e.x.tra-graduatoria (e anche a quelli che invece ci sono dentro). Quest'ultimi temono che si finirebbe per creare ancora più confusione e verrebbero penalizzati pme loro con gli idonei. Per queste ragioni idonei'( e vincitori), provenienri da diverse regioni d'Italia, urleranno la loro protesta davanti allo Ufficìo Scolastico regionali il 14 febbraio e davanti al Ministero della Pubblica istruzione il prossimo 28 febbraio. Il trun tam corre su facebook. La rabbia è tanta: parliamo di persone che, per un motivo o per l'altro. si sentonò de· fraudate del loro futuro. I quasi dodicimila vin· citori che dovevano essere assunti il l settembre 2013 almeno di un amJo di lavoro che non polià più essere recuperato. Gli idonei della speranza di tm 'as·sunzione che spetterebbe loro di diritto avendo superato un concorso.
Natalia Poggi
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IA GAZZETIA DELMEZZOGIORNO
CITI A METICCIA
Corsi d'italiano gratis ( dawero) per integrarsi riniziativa della «Igino Giordani»
di GIANLUIGI DE VITO
tudiare per il futuro? Per noi immigrati il domani è il buio.
Quando ci capita di incontrarlo, il futuro è già presente11: Paula ha lasciato il Sud America prima, e la Spagna poi. Voleva l'Europa, ha conosciuto un barese nella movida di Ibiza, s'è trasferita per amore a Bari. Dove vive !!alla giornata!!. E nelle cose da fare, ogni giorno, ci sono gli esercizi di grammatica e di !!completamento!!: italiano per stranieri. !!La lingua è una trappola, spesso fa paura. È facile entrare in una trappola, per uscirne c'è da sudare. Avevo fretta e paura. E la paura si vergognava a uscire. Alla fine è uscita e se n'è andata!!. Cosa più bella non avrebbe potuto dirla a proposito degli insegnanti e dei compagni di classe della <!Igino Giordani!!: è un'associazione nata da un gruppo di amici, accomunati da un'appartanenza cattolica. Nel 2007 decisero di «fare qualcosa!! davanti agli arrivi senza sosta dai Balcani e non solo da lì. Tutti insegnanti, o quasi tutti, gli amici di fede. La cosa dafarefu organizzare corsi gratuiti di italiano per stranieri. Dal 2007 la !!Scuola di italiano!! della Igino Giordani è attiva nelle sale lettura e consultazione della Teca del consiglio regionale, in via Petroni. E dai sei anni i soci della !!Igino Giordani!! si spendono per fare in modo che la scuola offra quanti più corsi possibile. Gratis, è bene ribadirlo: da quando il pacchetto sicurezza ha posto la
conoscenza della nostra lingua come requisito essenziale per l'adempimento dell'accordo di integrazione (ne abbiamo parlato in !!Città Meticcia!! pubblicata il 4febbraio), l'italiano alimenta business e iniziative sulle quali si addensano molte nuvole scure.
Non si tratta solo di insegnare a parlare e comprendere la lingua, ma di portare lo straniero a un livello di conoscenza certificata. E anche gli esami di certificazione stanno diventato un business. Che finisce coll'arrichire, come accade in molti settori dell'immigrazione, soprattutto gli italiani. Alcune associazioni presentano il conseguimento della certificazione come specchietto perle allodole: iscriviti da noi, pagherai solo il costo per conseguire l'esame, è la proposta ricorrente. Gratta gratta e scopri che se a sostenerlo fosse direttamente il migrante, il costo per le spese dell'esame di certificazione è in realtà più basso di quello che viene richiesto da alcune associazioni culturali o di volontariato. Non è così chef an tutti. Sia chiaro. Ci sono istituti di cultura e organizzazioni che sono chiari allo scarto indicando costi e servizi. E ci sono associazioni divolontariato che davvero non pretendono nemmeno l'iscrizione all'associazione stessa. Ed è il caso della !!Igino Giordani!!: due corsi, per il livello Al-A2 e Bl-B2 (in base al quadro di riferimento liguistico europeo). In pratica tre corsi, uno di livello avanzato (B2-Bl), e due di livello medio (A2); lezioni dal lunedì al venerdì escluso il martedì.
!!Ogni anno aumentano le
Data 11-02-2014 Pagina IX Foglio 1 / 2
iscrizioni, e non c'è posto per tutti!!, dice soddisfatta la presidente dell'associazione, Domi Calabrese. Aggiunge: !!È il nostro modo difare accoglienza!!. Non è l'unico, ma la conoscenza della lingua rimane lo strumento più importante per vivere meno il disagio da forestiero. L'italiano per vivere, non solo per lavorare; l'italiano non più come lingua da apprendere, ma come lingua di contatto tra madfrelingua diversi che convivono in uno stesso spazio. Infondo integrare significa fare un tutto. E per quanto abbia uno slittamento semantico assimilazionista, integrazione -declina KofiAnnan - ffè una strada a doppio senso: gli immigrati devono adattarsi alle nuove società, le società devono adattarsi a loro voltai!. Fiorella Lomartire, insegnante in pensione di latino e greco: !!Ojfire corsi gratis è il modo vero per fare entrare l'altro nella nostra comunità come persona!!. Il marito, ex preside del liceo Fermi, Giacomo Colapietro, è il responsabile della scuola d'italiano: !!Siamo una piccola pattuglia che vuole agire dal basso e sul senso della vita: amare queste persone significa agire concretamente offrendo strumenti per la loro crescita!!. !!E noi ci basta un sorriso!!,Ja eco Tina De Palma. Non sono sole le quattro. La scuola d'italiano della !!Igino Giordani!! è un piccolo miracolo (gli esiti positivi ai test hanno percentuali altissime) firmato anche da Elisabetta Fresa, Giuliana Ottomelli, Mimmo Oziosi, Silvia Tateo, Sabrina Porcelli, Caterina Mascolo e Rita Monna.
devito@gazzettamezzogiomo
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Lo spazio vitale per la crescita dell'Italia Michele Pieni*
e hissà se erd necessar.io uno scandalo per far parlare deU'Agenziaspaziale italiana.
Se tutti hanno potuto apprendere dell'inchiesta giudiziaria c:Iieba portato alle dimissioni del presidente. non sono in tanti a conoscere il ruolo e la porcnzialjtà cli quesra struttura pubblica. Il settoreaerospaziale rappresenta infatti u nastraordimuia opportunità di crescita per il nostro Paese ed è questa la ragione per cul il destino deU'Asi deve divenire una priorità del governo. del presidente Letta, del 111inistro Carrozza e delle forze politiche. L'obiettivo è indicare una vera e propria strategia. ln questo campo, l'Italia non è all'anno zero né in termini di ricerca né in termini industriali. L'interesse di mercato per una realtà come quella di Avio né è solo W1 esempio. Fra pochi giorni ,perc:ir;:ire unaltror:<lsO positlvo,sru:àlanciatoAthena Fidus, unsateUite :franco-italiano per telecomunicazioni a bandalarga perusìmilicarie civili Lasuamessain orbitaattJaverso il vettore Ariane 5, sarà gestita congiuntamente dal sito Thai es Alenia Space di Cannes e dal Centro di Controllo del Fucino di Telespazio. società Pinmeccanica-Thales.
Un altro successo che portai colori dell'Italia e che conferma, con le parole del sonosegretarìo al Mim Gianluca Galletti, come L'Asi sia «una eccellenza in campo della ricerca L'attività dell'agenzia -s piega Galletti - ha un impatto sulla nostra vita quotidiana molto maggiore di quanto si possa pensare. NonsoJo perché ci consente l'osservazione dello spazio, ma anche perché rende possibile osservare dallo spazio la nostra Terra, controllandone la conservazione e lo stato di salute. L'i\si- conclude il sottosegretru"io del Miur · è una grande risorsa per il Paese dal punto di vista industriale. Lo dimostrano le pannersbip imernazionali di cui J 'Jtalia è stata esa essere protagonista>>. Per consolidare questa capacità competitiva non è necessaria una nuova legge eleuorale, ma la capacità da parte del governo di individuare nell'Agenzia spaziale quel luogo di eccellenza che deve essere.
Data 11-02-2014 Pagina 31 Foglio 1
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Data 11-02-2014 Pagina 1 Foglio 1
Il caso La ministra Carrozza inserisce tra i consulenti Sandulli del Suor Orsola
Comitato ricerca, un solo meridionale di ANGELO LOMONACO
e' è un professore napoletano nel nuovo Comitato di esperti
per la politica della ricerca nominato dalla ministra Maria Chiara Carrozza. È Aldo Sandulli, ordinario di diritto amministrativo all'Università Suor Orsola Benincasa. Ed è anche l'unico rappresentante degli atenei meridionali nel Cepr. Circostanza che non è sfuggita allo stesso Lucio d'Alessandro, rettore del Suor Orsola.
CONTINUA A PAGINA 12
Ricerca, un solo prof meridionale tra i consulenti della ministra
SEGUE DALLA PRIMA
La scelta, sottolinea d'Alessandro, «evidenzia il grande valore scientifico del corpo docenti della nostra facoltà di Giurisprudenza, già premiata dalle valutazioni dell' Anvur, ma nel contempo evidenzia ancora una volta un certo squilibrio geografico nella valutazione del valore delle università e dei loro docenti>>. Intorno alla stessa Anvur, I' Agen -zia ministeriale di valutazione, due anni fa, quando l'allora ministra Mariastella Gelmini ignorò i prof del Sud, si accesero aspre polemiche. Massimo Marrelli, rettore della Federico II, polemica -mente notò: <<Non c'è nessun ricercatore del sistema universitario meridionale».
Tornando al Cepr, ora è Marco Di Lello, del Psi, componente della commissione Cultura della Camera, a protestare: «Purtroppo assistiamo di nuovo, anche con la ministra Carrozza, a una sottostima della qualità degli atenei meridionali. Eppure la ricerca nel Sud, tra l'altro, esprime l'attuale presidente del Cnr, Nicolais». Di Lello promette di sollecitare chiarimenti. Come Luisa Bossa, del Pd, anche lei deputata della commissione Cultura: <<Chiederemo alla ministra quali siano stati i criteri per i quali ha scelto in questo modo, ma non credo che nel Sud non ci siano altri ricercatori di qualità>>. Critica pure Angela Cortese, segretaria della commissione Cultura della Regione Campania, a sua volta del Pd: «Non stupisce, purtroppo, che nel nuovo Cepr il professor Sandulli sia solo a rappresentare il Mezzogiorno. Da tempo mi batto al fianco di alcu -ni intellettuali che, inascoltati, hanno sollevato l'incresciosa questione dell'esclusione dei grandi poeti e autori del Sud dalle Indicazioni nazionali del ministero dell'Istruzione. Tra l'altro -e lancia una stoccata a Marco Rossi Doria - ricordo che al Miur c'è un sottosegretario napoletano, figlio di un illustre meridionalista, che finora non ha dato riscontro di alcuna rappresentanza del Mezzogiorno». Meno tranchant il pro-
rettore della Federico II: <<All'Anvur spiega Gaetano Manfredi la situazione è stata parzialmente sanata quando Novelli è stato eletto rettore a Tor Vergata e al suo posto il ministro ha inserito Andrea Graziosi, uno dei nostri storici. Anche questa volta lascia sorpresi che ci sia un solo rappresentante del Sud: lo faremo presente di nuovo».
Ma quali sono i compiti del Cepr? Istituito nel 'g8 da un ministro campano, Ortensio Zecchino, inattivato tra il 2000 e il 2009, poi ricostituito nel 2010, il Comitato dovrà innanzitutto valutare le candidature proposte per le «Chiamate dirette», in base alle quali gli enti di ri -cerca potranno assumere ricercatori italiani e stranieri che si sono distinti per merito. Sotto la presidenza della mini -stra, tale compito toccherà al gruppo di esperti nominati insieme con Sandulli: il vicepresidente Andrea Carlo Moro, linguista di Pavia; Roberto Battiston, fisico di Trento; Oliana Carnevali, docen -te di anatomia comparata e citologia all'Università Politecnica delle Marche; Micaela Morelli, farmacologa di Cagliari; Gustavo Piga, ordinario di economia politica a Tor Vergata; Filippomaria Pontani, filologo classico dell'Università Ca' Foscari di Venezia; Maria Gabriella Signorini, docente associata di bioingegneria elettronica al Politecnico di Milano; e Luciano Modica, matematico nato in Sicilia ma a Pisa fin da ragazzo.
<<Forse la questione non è tanto geografica ma di qualità>>, commenta Gui -do Trombetti, prof di analisi matemati -ca, ex rettore, oggi assessore al ramo e vicepresidente della giunta regionale. «Conosco e apprezzo Sandulli - dice - come conosco Modica. Vinse lo stesso mio concorso, nell'8o, non ne discu -to la preparazione. Però è anche ex senatore e responsabile della ricerca del Pd, molto legato alla politica. Più in generale, non sono entusiasta di comitati e sottocomitati. Secondo me c'era già l'Anvur che in qualche maniera sarebbe in grado di dare suggerimenti al ministro».
Angelo Lomonaco (~ì RIPRODUZIONF RISFRVATA
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la Repubblica Ed. Napoli
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Ateneo Federico Il
Tagli, polemiche interne e dissapori con il ministro Marrelli lascia l'incarico ll rettore: ''Non mi piace chi è incollato alla poltrona ''
BIANCA DE FAZIO
IL DOCUMENTO con il quale annuncia che va via è al protocollo già da gioml. «Non mi piace chi resta incollato alla poltrona. Sono contrai"io alla gerontocrazia accademica. Dunque vado via,). JI rettore della Pederico Il, Massimo Manelli, è passato dalle parole ai fatti Dopo aver annunciato, a fin e novembre . che avrebbe interrotto i l suo mandato con due anni di anticipo (la legge Celmini, intervenuta successivdlllente alla sua elezione prollmgava a6 gli armi dell'incaiico), MarreJli è andato oltre. Non lascia solo la poltrona di rettore, ma chiede il pensionamento anticipato. Ne ha parlato pubblican1ente. qualche giorno fa, nel corso di una giornata di studi organizzata persalutare un docente di Economia, il professor Marcello Del Monte, andato
Va.a alla caanpagna elettO&'ale per il successOa"e: si vota in primavera. In corsa Man&ecli
in pensione. «Tra qualche mese tiraggiungoancbeio»,glihadetto. «Me ne vado». «Che ci pensino igiovaniagovernarel 'università».
Smentito chi credeva che si trattasse di "w1'uscita" estem poranea, legata al I e difficoltà del momento - i tagli imposti da Ro-
ma, i dissapori con il minisu·o Marfa Ch iara Ca1TOzza. il press ing dei colleghi che gli chiedevai10 di far valere le ragioni della Federico Il, polemiche interne, un pe1iodoclisconforto -Marrelli ha tagliato la testa al toro. Rinunciandononsoloal lacaricadì rettore, ma anche al suo posto dì docente e ricercatore (ruoli ai quali non harinunciatoneppw·e durru1te gli armi del rettorato, continuando a seguire i suoi studenti , a presentarsi a lezione. a fare esanù, a studiare). «Ormai ho deciso. Non tomo indietro» dicevd a "Repubblica", a lla vigi-
li punto
I COLLEGHI
lia di un Senato accademico in cuiavrebhecomunicatoufficialmente agli organi dell'ateneo la sua decisione. Con parole chiare: «Non nù awarrò delle prorogheintrodottedal la leggeGelmin h> e <Noglio ribadire, in modo coerente,lavolontàdifacilitareil ricambio generazionale».
«Questi anni sono stati faticosi. Non hoavuto w1 attimo di tregua. Adesso basta». Anni faticosi persino nei rapporti con i colleghi: «Impossibile acconte11tare tutti» disse Marrelli a "Repubblica". Jmpossihile evitare che in tanti partissero lancia in resta quando il rettore si scagliò contro «i professori fannulloni» colpevoli di abbassare il punteggio della Pede1ico tr quanto a qualità della ricerca. Adesso si va alle elezioni, che saraiu10 indette in tempi hrevi dal decano dell 'ateneo. Porma.lmenteMaJTelliresta in caiica fino a fui e ottobre, ma
L'ANNUNCIO Marrelli annunciò già a novembre che avrebbe interrotio il suo mandato
Alla base delle dimissioni i tagli imposti da Roma e le polemiche con i colleghi
LA CARICA Marrelli ha rinunciato alla carica di rettore, di docente e ricercatore
già in primavera il timone passerà nelle mani del successore. Docenti ch e abbia.no ufficialmente avanzato la propria candìdatura non ce nesono. l Dipartimenti si contano, nùsurai10 le forze e le aUeai1Ze, rivendicai10 richieste. Ma fuio ad ora l'uiùco nome che rimbalza da un'area a ll 'altradell'ateneo è quello del!' attuale prorettore Gaetano Manfredi. Che in questi anni ha affiancato Marrelli ed ha "studia10" per la successione. Ed ha anagraficamente, oltre che per esperie11Za, diplomazia e prestigio scientifico, il profilo giusto lquello tracciato anche da Marrell i quando dice«largo ai gjovani»)-11 suo programma sarànoto solo quando, indette le elezioni, le cai1didature saram10 ufficializzate. rmanto Marrellihastabilito le date - il 4 es marzo - per le elezioni dei 47 rappresentami del personale tecnico-amministrativo e dirigente che voteranno per l'ele1ione del rettore.
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Data 11 -02-201 4 Pagina 39 Foglio 1
Isfol. La formazione con fondi pubblici ha coinvolto 670mila allievi
Nel 20U finanziati 40mila corsi regionali Claudio Tucd ROMA
Sono l'informaticp di base e la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro i corsi principali realizzati dalle strutture formative regionali. · Unastruttutasuquattro(con maggior presenza nel Nordovest) ha attivato, anche, corsi per far apprendere 1e lingue straniere. Nel Nord-Est invece sono risultate più diffuse materie come la meccanicae la la vOrazione dei metalli.
L'offerta di formazione pro-
lL QUADRO Informatica, lingue, meccanica e sicurezza sul lavoro hanno coinvolto di più i giovani inoccupati. Pochi gli over SO e gli extracomunitari
fessionale regionale ha sviluppato nel 2012 oltre 4omila corsi, pari a più di 9 milioni di ore di formazione, che hanno coinvolto circa 67omila allievi.
In media ognì stJ:Uttura formativa ha erogato 17 corsi in un anno (interessando280 studenti), con una durata media di oltre 220 ore e 1,lna frequenza di circa16allievipercorso.Piùnumerosi sono stati i corsi di formazione continua e permanente. Ma hanno avuto una durata inferiore se confrontati con quelli di formazione iniziale o
di alta formazione: 97,6 ore in media per corso contro le 6u ore medie per quelli di alta formazione o formazione iniziale.
L'indagine realizzata dall'lsfol ha evidenziato, anche, come siano i giovani (18-34 anni) .i principali fruitori di questi corsi (finanziati con fondi pubblicO. Gli over50 hanno avuto invece una ~~presenza residuale». E i non occupati hanno rapp resentato quasi il doppio degli occupati, con un vero e proprio picco al Sud Licenza media e diploma si confermano i titoli di
studio maggiormente diffusi tra gli allievi. della formazione pi;ofessionale, nelle cui fil~ però, ci SQilO ancora pochi cittadini extracomunitari
Certo la crisi ba influito sull'intero settore. Con finanziamenti pubblici ridotti (ciò ha pesato soprattutto nel Nord-Est) e ritardi nell'erogazione delle risorse disponibili (qui a patire è stato principalmente il Meridione). Tutto ciò si è tradotto, per quasilaroetà dei çasi, in una sensibile riduzione delle attività offerte. E in un caso su tre; anche, nel ritardo dei pagamenti degli stipendi al personale.
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I LA STAMPA
I "LA MlA VITA
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Data
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Foglio
11 -02-2014 1 1 /3
REPORTAGE DA FRONTALIERE
INDESIDERATO" Ml(:l f W,/$ BRAMHILl:t\ INVIATO A LUGANO
Parto per la Svizzera con uno dei sessantamila frontalieri italiani,
ossia con uno dei «topi», co-, me li hanno gentilmente ri
battezzati l'Ude e la Lega ticinese. L'appuntamento è alle 5,40 a Carugo, provincia di Como, dove abita il nostro uomo, che si chiama Roberto
"Clima p.esante In Ticino c'è gente
che fa paura" I
Bergomi, ha 31 anni. ex giar- . diniere, oggi viticoltore.
I Partiamo da casa sua che In Viaggio con il frontaliere Roberto: ci chiamano topi
è buio pesto. - CONTINUA A PAGINA 9 •
MlCJ ll·iJ,B BHA:\IBJU,A INVIATO A LUGANO SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
P iù che un orario da frontaliere, è un orario da contrabbandiere. Da due anni Bergomi fa 112 chilometri al giorno per gua
dagnarsi il pane in un'azienda vinicola di Lugano: fanno merlot e cabernet sauvignon. «D'estate», mi racconta, «comincio alle 6,30, quindi parto un po' prima». Oggi è un giorno speciale: il primo dopo che gli svizzeri, con un referendum, ci banno intimato il loro raus, sciò, foera di ball come diceva Bossi ad altri immigrati più a Sud di noi.·
Mi spiega perché lo fa: «.Oggi è difficile trovare un posto, anche qui al Nord. E poi a Lugano guadagno il doppio di quello che guadagnavo qui da giardiniere». Paga tutto in Svizzera: tasse, pensione, assicurazione infortuni ~ Tfr; poi da là mandano qui ib Italia, al comune di residenza, una parte delle trattenute. «Mi pagano in franchi e ho dovuto aprire un conto in Svizzera: voglio dire, non è che là di so~di non ne restino». Eppure gli italiani non sembrano graditi. «l miei titolari sono persone splendide, ci sentiamo in famiglia». Ma in Ticino il clima è brutto: «Non capisco l'accanimento. I leghisti ti-
. cinesi fanno paura, altro che quelli italiani. Io vorrei dire loro: primo, siamo
·uomini come voi; secondo, se sono
quà è perché un'azienda del vostro che vengono dalla provincia di VarePaese mi ba chiamato». se. I cartelli segnalano gli inflessibili
Siccome tutti - governo, impren- limiti orari: ldO all'ora fino a Mendriditori e sindacati - erano contrari a sio, poi 80. questo referendum, viene il sospet- A Lugano saluto Bergotni che ento che sia solo xenofobia. Comincia tra in azienda e gli chiedo se è preoccosì il nostro viaggip verso il Canton cupato: «Per la gente che trovo qui Ticino, dove sette abitanti su dieci dentro, no. Però senti del referendum non vorrebbero farci entrare: è la e ti vien da pensare: vieni qua a farti il prima volta che due che si chiamano mazzo e ti trattano a pesci in faccia». Bergomi e Brambilla si sentono meri- Cosl, capita di sentirsi stranieri. neldionali. Si riscopre cosl l'amor patrio: l'unico Paese in cui noi italiani non noi abbiamo Dante Mìchelangelo Le- siamo in difficoltà con la lingUa: l'inonardo la Ferrari il mare, e voi? E la glese zoppica ma lo svizzero lo sapmoda, non parliamo della moda: co- piamo alla perfezione, c'è solo da teme si vestono gli svizzeri? Ah ah. ner presente qualche piccola varia-
Loro però hanno capito una cosa: zione, per esempio postino si dice buche una comunità deve darsi delle re- ralista, il cellulare è un. nàtel, il gabigole. «Per esempio i miei datori di la- netto un destro, minimizzare si dice voro», dice Bergomi, «sono gentillssi- bagatellizzare, chi ha un capogiro ha
mi con gli italiani. . . , . Ma chiedòno rispet- ~.b~lo~·done e le donne nei g'lorm cnto. Giustam'ente. In ~cl s1 dice che «hanno le bar-acc~e>>. A Svizzera c'è molto ogni buon c?nto, p~r non farinl sma: più rispetto che da scherare nei bar d1 Lugano, cerco di noi: lo vedi già en- accentuare.la zet~. . . . .. trando in autostra- ~asfo~hando 1 tre quot1diaru t1~1-
da, se vai a 40 all'ora dove c'è il limite ne~1 n~n s1 avv~:te .nulla della ca~c1a dei 30 ti ritirano la patente. A me all 1t~h~o. Il p1u ~ffuso - ~C?rn.ere l'hanno ritirata per tre. mesì». Ogru del Ticino)> -s~ttolmea nell ed1tor1ale tanto però- racconta - la polizia gioca la stranezza d1. una scelta _fatt~ <<mald'astuzia, sembrano quasi italiani: ti g;a~o la cres~1ta ec?nomica, il tasso tallonano e ti fanno i fari, se fai l'err~- di diso~cupaz1o~e r1-re di accelerare ti superano e ti fanno ~otto e 1 ~uccess1 ?el-accostare, favorisca i documenti. l econ~IDJ~ e~v~ti~a,
Alle 6,20 passiamo la frontiera di nonche l myidi~b1le benessere d1 cm go
Brogeda senza alcun controllo: i do- diamo in un contesto ganieri hanno ormai una specie di ri- internaiionale di cri-tlesso pavloviano, fanno ininterrotta- sb>. TI quotidiano «La Regione Ticimente ((avanti» roteando il braccio. 00}) è critico, scrive che «Se un popolo autostrada c'è già traffico, tutte lo non crede nei propri mezzi e non macchine che vengono dal Comasco: vede rosee prospettive, spesso cerca poco più avanti si incrociano quelle un nemico o, nella migliore de1le ipo-
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LA STAMPA
tesi, si chiude a riccio». Il più contento del risultato sembra essere il cattolico «Giornale del Popolo», che nel fondo· del direttore Claudio-Mésoniat («Cara Berna, la pentola è scoppiata») rivendica con orgoglio il ruolo
· decisivo del Canton Ticino, dove oltre il 68 per cento ha votato.«S}»: «Di storico c'è anche un fatto numerico che mette di per sé il nostro Cantone
· PARTENZA ALLE 5,40
<<l titolari sono ottime persone. Non ca,,pisco
certi accanimenti>>
al centro della politica federale». ·Niente di che. Ma si sa che i giornali non sono la pancia di un Paese.
Alle quattro del pomeriggio Rober-to Bergomi esce dal lavoro, gli chiedo
se in ditta banno parlato del referendum: «Solo con il mio capo, un varesotto;.lui non è pre-
PRO E CONTRO
«Guadagno il doppio che da no~ ma pago tutto n
Anche loro ci guadagnano»
Centunetrf LASJAMPA
Vìticolt.ore lloberto Bergomi, 31 anni, alla frontiera di
Brogeda,, Chiasso, che attraversa tutti i giorni
Data 11-02-2014 Pagina 1 Foglio 2 / 3
occupato, dice che tanto ci arrangiamo
sempre». Ripartiamo, la nostra Italia si avvicina, noto che i limiti di velocita sono più alti rispetto al senso di marcia in entrata: 100 dove nella carreggiata opposta sono 80; 120 nel tratto finale, dove di l.à sono 100. Sembra che i cartelli vogliano dire: andatevene in fretta fuori dai piedi. Ma è sicuramente solo un'impressione.
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QN n.. GIORN'O ilResfo de1Carlino LA NAZIONE
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' NDAMENTO ------------------------
... ' . . . . . . . . ..... ~ .... . 90 ········· ········· .................. ··-·· ··· ........... ...... .
dic gen feb mar apr mag giu ott nov dic
2012 Fonte: lstat (Indice; base: 2010=100) 2013
Nel 2013 sono state aperte circa 527 mila
nuove partite Iva; · in confronto al 2012
si registra un leggero decremento (-4,4%). Una piccola ripresina
a dicembre: +2, 9 per cent_o
La flessione che si potrebbe avere
per gli investimenti pubblici in infrastrutture · nel 2015, confrontati
con il livello del 2009. Il calo nel 2012
era già del 23,2%
Migliora il superindice dell'Ocse che misura
lo slancio dell'economia in Italia. In generale, il dato sale in tutta l'Eurozona, mentre
si consolida la crescita in Germania e Stati Uniti
-2,4°/o . LE AUTO
- · -. - -· ·- ··--·---..i
Il calo della produzione industriale nel 2013', dati
lstat. A dicembre, l'indice grezzo ha tuttavia
registrato un aumento dell'8,8%,. dell'1, 9%
quello corretto per effetti di calendario
CASO ELECTROWX Ieri il mini.rtro Zanonato ha riferito.alla Camera confennando la volontà del govemo df«non conse>tlre il trasferimenllO in altri Paesi come la Polonia>>. I sin~ intanto sollecitano ...,. wilpolClà concrete»
ANSA.,.:.entime.tri
l Tengono le vendite __ ...do.PQ_2.9nnifQr:tei:nerite_
negativi. Al netto dell'e-commerce il calo
sarebbe del 2,9%. La spesa, nel periodo
di sconti invernali, è per ora di 1,2 miliardi
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