Rassegna del 07/06/2018
FEDERAZIONE ITALIANA RUGBY07/06/18 Gazzetta dello Sport 39 Rugby. Italia Emergenti ko dall'Uruguay Oggi l'under 20 ... 1
07/06/18 Gazzettino Rovigo 16 Femicz, azzi al timone con l'incognita budget Romagnolo Paolo 2
07/06/18 Gazzettino Treviso 23 Benetton: è Rizzi il sesto innesto ... 4
07/06/18 Resto del CarlinoRovigo
28 Femi Cz, l'Under 18 elite chiude male perdendo a Milano ... 5
07/06/18 Voce di Rovigo 2 Azzi congela le dimissioni Spano Stefano 6
07/06/18 Voce di Rovigo 2 Gli azzurrini Italia-Argentina Moscardi dal 1' ... 8
07/06/18 Voce di Rovigo 2 Ladies al memorial "Nalin" ... 9
07/06/18 Voce di Rovigo 2 Visentin, benvenuto a Monza arriva H polesano in panca ... 10
07/06/18 Voce di Rovigo 47 Tornano gli All Blacks all’Olimpico di Roma ... 11
WEB07/06/18 ONRUGBY.IT 1 Rugby - Test Match giugno 2018: la formazione dell'Italia per il
Giappone... 12
06/06/18 RUGBYMEET.COM 1 Arbitri italiani: si ritirano tre “senatori”, c’è spazio per le nuove leve- Nazionale italiana rugby - Rugbymeet - il social network delrugby
... 13
06/06/18 RUGBYMEET.COM 1 Verona in Eccellenza “Né comparse né spendaccioni”. Intervistaad Antonio Zanichelli - Campionato italiano rugby Eccellenza -Rugbymeet - il social network del rugby
... 14
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7 giugno 2018 / Rugby Azzurro La Nazionale
Test Match giugno 2018: la formazione dell’Italia per il primotest con il GiapponePasquali debutta dal primo minuto. Steyn mantiene la numero 8 titolare
ph. Sebastiano Pessina
Conor O’Shea ha comunicato ufficialmente la prima formazione dell’Italia nella serie contro il Giappone. Non mancanole novità, con la conferma di a secondo centro dopo la buona prova contro Yamaha, mentre alsuo fianco rientra . In mediana, invece, riproposta la coppia Allan-Violi, già titolari al Sei Nazioni,con Steyn che resta con la maglia numero 8 appiccicata addosso, nonostante il ritorno di Polledri (recuperato inextremis da un lieve problema fisico). Debutta dall’inizio, , Tiziano Pasquali,che compone la prima linea con capitan ed Andrea Lovotti.
Michele CampagnaroTommaso Castello
proprio come aveva dichiarato di desiderareLeonardo Ghiraldini
: Leggi anche Test Match giugno 2018: scelto il XV giapponese per l’Italia;
: 15 Matteo Minozzi, 14 Tommaso Benvenuti,13 Michele Campagnaro, 12 Tommaso Castello,11 Mattia Bellini,10Tommaso Allan, 9 Marcello Violi, 8 Abraham Steyn, 7 Giovanni Licata, 6 Sebastian Negri, 5 Dean Budd, 4 AlessandroZanni, 3 Tiziano Pasquali, 2 Leonardo Ghiraldini, 1 Andrea Lovotti;
16 Luca Bigi, 17 Federico Zani, 18 Giosuè Zilocchi, 19 George Biagi, 20 Marco Fuser, 21 Jake Polledri, 22Tito Tebaldi, 23 Jayden Hayward;
Italia
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RASSEGNA WEB ONRUGBY.IT Data pubblicazione: 07/06/2018Link al Sito Web
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Arbitri italiani: si ritirano tre “senatori”, c’è spazio per le
nuove leve - Nazionale italiana rugby - Rugbymeet - il social
network del rugby
Quello appena terminato è stato l’ultimo campionato per tre “senatori” della classe
arbitrale italiana: il padovano Alan Falzone (75 direzioni in Eccellenza) ha dato l’addio
arbitrando Medicei - Viadana nell’ultima giornata di Eccellenza. L’abruzzese Claudio
Passacantando ha salutato dopo aver diretto la finale di Serie A tra Valsugana e Verona.
Ultimo a dire basta è stato Claudio Blessano,trevigiano di 38 anni che pochi giorni fa ha
annunciato l’addio con una lettera “ad ottobre diventerò per la seconda volta papà e
ritengo sia arrivato il momento di dedicarsi un pò di più alla famiglia dopo tanti weekend
fuori casa. In 14 stagioni ho avuto la soddisfazione di arbitrare in Top14, la Nations Cup,
la Celtic League, la Challenge Cup e il 6 Nazioni U20. Ricordi indelebili che porterò
sempre con me.” Senza dubbio i motivi familiari sono a capo della scelta dei signori
sopra citati, ma a che età deve smettere un arbitro? Per i giocatori la regola imposta dal
CONI non permette di superare il limite dei 42 anni (leggi qui gli approfondimenti 1 e 2)
ma per gli arbitri? “L’obbligo di cessazione dell’attività è stabilita a 55 anni- ci racconta il
fischietto milanese Francesco Russo - nel rugby moderno bisogna ammettere che è
tantissimo perché già intorno ai 40 inizi a far fatica…. Poi essendo questa una seconda
attività che facciamo (con piacere) dopo il lavoro…” Per tre senatori che smettono altri
sono i giovani fischietti, le giovani leve che stanno emergendo nelle ultime stagioni: il
primo tra i giovani è Andrea Piardi della sezione di Brescia, il 26enne arbitrerà in questi
giorni la World Rugby U20s Championship (l’ultimo era stato Elia Rizzo tre anni fa ndr), il
secondo è Gianluca Gnecchi, 25enne della sezione di Milano con già all’attivo qualche
direzione di gara in Eccellenza, il terzo arbitro, che a 21 anni è il più giovane tra i
giovani, si chiama Federico Vedovelli della sezione Milano. Oltre a questi il Cnar
(Comitano nazionale arbitri di rugby) può contare attualmente sui non più giovanissimi
Luca Trentin, Vincenzo Schipani, Stefano Bolzonella ed Elia Rizzo, tutti intorno ai 30
anni. E’ innegabile nelle ultime stagioni un miglioramento delle performance delle classi
arbitrali, il sogno resta comunque quello di vedere un giorno un italiano al 6 Nazioni o al
Mondiale. La nostra punta di diamante attualmente è Marius Mitrea che nonostante
abbia già arbitrato un paio di test match (Inghilterra - Galles e Giappone - Scozia) oltre
ad essere una presenza fissa in Pro14 ed Eccellenza, ha recentemente dichiarato in
vista della finale del campionato Under 18 in programma questa domenica “spero di
essere all’altezza di tale evento”. In bocca al lupo! Foto Alfio Guarise
RASSEGNA WEB RUGBYMEET.COM Data pubblicazione: 06/06/2018Link al Sito Web
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Verona in Eccellenza “Né comparse né spendaccioni”.
Intervista ad Antonio Zanichelli - Campionato italiano rugby
Eccellenza - Rugbymeet - il social network del rugby
Verona, la città dell’Arena Romana, di Giulietta e Romeo e dei ponti sull’Adige. Verona
città di football, unica “provinciale” (nonostante gli oltre 250 mila abitanti) del calcio
italiano con due squadre in Serie A. E pazienza se l’Hellas quest’anno è sceso in B. La
passione per il football da parte dei veronesi “tuti mati” – secondo il detto veneto -
rimarrà inscalfibile. Chissà se nel cuore degli abitanti super calciofili di una delle città più
romantiche al mondo si farà spazio pian piano anche il rugby. La grande notizia – lo
sanno anche i sassi ormai – è che nella prossima stagione il Verona giocherà per la
prima volta nella sua storia in massima serie. Le porte del campionato di Eccellenza per
gli “antracite” di Zanichelli e Borsatto si sono spalancate il mese scorso, domenica 13
maggio, nel ritorno delle semifinali giocato a Piacenza, vincendo contro i pronostici in
casa del Lyons favorito di turno. E dopo la storica promozione, Marco Artuso e
compagni hanno messo le mani anche sul titolo di campioni d’Italia di Serie A, battendo
in finale il Valsugana Padova. Su questo club emergente, fondato nel 1963 come Cus
Verona e ribattezzato Verona Rugby (con relativo cambio di colori sociali, dallo storico
verde-blù all’attuale grigio antracite) nel 2016, si è scatenata la curiosità degli
osservatori perché il progetto varato dall’attuale dirigenza, guidata dalla presidentessa
Raffaella Vittadello, è di quelli “ambiziosi ma giudiziosi”. Verona non vuol essere una
meteora, nella palla ovale italiana. E per rimanere a lungo tra le migliori è pronta a
spendere, certamente, ma a ragion veduta, come racconta il tecnico della promozione,
Antonio Zanichelli. “Il nostro club in questo momento è abbastanza innovativo per idee e
modi di operare. L’organigramma snello ci permette di passare dalla fase progettuale a
quella esecutiva in tempi rapidi”, osserva il tecnico, “Sono stati fatti grossi investimenti
sulle strutture, in particolare per realizzare il nuovo stadio, e per la formazione dei
giovani. In particolare vorrei sottolineare che il Verona Rugby investe molto di più sul
settore giovanile e sulla nuova Accademia privata che sui seniores. C’è una forte
convinzione formativa dietro a questo progetto”. La formazione è fondamentale ma per
affrontare degnamente l’Eccellenza servono investimenti in giocatori di qualità. Che
Verona vedremo ai nastri di partenza? “Non vogliamo fare le comparse, questo è sicuro,
ma neanche spendere troppo. Quest’anno abbiamo avuto la possibilità di inserire
elementi di caratura superiore, come Gaston, McKinney e Montauriol, che cercavano
un’opportunità di rilancio, su un impianto già buono e questa politica ha portato i frutti
sperati. Al momento sono confermati Gaston e Montauriol. La volontà che hanno
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espresso durante la stagione e alla fine è di rimanere. Si sono trovati bene, hanno
trovato un ambiente sereno, senza eccessive pressioni dall’alto. Professionalmente per
loro è stato un ottimo anno”. Quanti nuovi arrivi vi servono per allestire una rosa
competitiva? Premesso che al momento ancora non si conosce il format della nuova
Eccellenza a 12 squadre, ci stiamo attrezzando per affrontare un campionato a girone
unico con due retrocessioni. In ogni caso sarà una stagione molto impegnativa per cui
dovremo rinforzarci con 12-15 innesti di valore. I giocatori della rosa di quest’anno che
saranno confermati con la prima squadra sono una ventina. Certamente ci serviranno in
rosa tra i 35 e i 40 elementi. Quest’anno eravamo in 38, di cui 3 aggregati stabilmente
con la Cadetta. A proposito, con la prima in Eccellenza e la seconda promossa in Serie
B molti vi vedono come i nuovi Medicei. Punterete a far crescere ancora il livello della
Cadetta? Potrebbe essere una via da seguire. Ma solo se il lavoro fatto alla base ci
permetterà di fare un ulteriore passo in avanti. La seconda squadra rappresenta uno
stadio evolutivo per i giocatori usciti dalla giovanile, come completamento della loro
formazione. E una risorsa per dare minutaggio a chi gioca meno in prima squadra.
Anagraficamente sarà una squadra giovane, quasi esclusivamente Under 23, integrata e
rinforzata da alcuni giocatori della prima che proseguiranno in Cadetta la loro carriera.
L’obiettivo sarà comune: la salvezza per entrambe, in Eccellenza e in Serie B Ci sarà
spazio in prima squadra per qualche giovane Under 18? Alcuni di loro saranno in rosa
da aggregati, con l’obbligo di frequenza della nostra accademia. Guarderete alle realtà
del territorio per fare acquisti? “Stiamo cercando di costruire una squadra con il duplice
obiettivo di colmare le carenze della scorsa stagione e di innalzare la qualità, anche
dando spazio a giocatori con un buon bagaglio d’esperienza in Eccellenza. In più siamo
al centro di un bacino rugbistico molto forte, compreso tra Brescia, l’Emilia e Padova. Il
Petrarca soprattutto ci ha dato una grossa mano negli ultimi anni. Chi non trovava posto
con loro ha avuto un’occasione per rilanciarsi da noi, come Artuso, Furia, Soffiato, Zago.
Credo che per loro questa promozione sia stata una soddisfazione enorme. Dovrebbero
restare con noi, visto che il rapporto amicizia e stima reciproca tra noi e il Petrarca
rimane molto saldo”. Conquistata l’Eccellenza c’è da conquistare i veronesi… Avremo
uno stadio nuovo da 2.500 spettatori. Bisognerà lavorare sulla comunicazione e sulla
promozione del nostro club perché partiamo da una base di poche centinaia di
fedelissimi. A parte il derby con Valpolicella e i playoff, quest’anno al massimo siamo
arrivati a 500 persone. Però a Piacenza e a Reggio Emilia ci hanno seguito in tanti,
segnale che c’è curiosità e simpatia nei nostri confronti. Contiamo come club di generare
quell’entusiasmo che possa far amare il rugby a Verona. Che stagione è stata per lei da
tecnico? A livello personale è stata interminabile e finita nel modo più bello. Abbiamo
perso quattro partite, nelle ultime tre, con Noceto, Valsu e Piacenza, con uno scarto di 6
punti. Di ogni sconfitta abbiamo fatto tesoro. Tra la prima e la seconda semifinale, oltre a
verificare gli errori abbiamo lavorato sulla testa dei ragazzi. Era semplice buttare tutto in
malora. Abbiamo fatto capire ai ragazzi che le cose erano ancora aperte, senza
pretendere nulla da loro perché l’Eccellenza era in programma tra qualche anno. Ci
hanno ripagato alla grande. Quando avete fissato il raduno? Il 19 luglio, a Verona. C’è
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tanto lavoro da fare e una squadra nuova che dovrà trovare presto un’amalgama.
Allenerà anche l’anno prossimo insieme a Paolo Borsatto? “Dopo dieci anni e più di
impegno Paolo ha deciso di mettere in pausa la sua attività da tecnico, anche perché la
sua attività di commercialista lo assorbe molto. La conquista dell’Eccellenza per lui è la
certificazione di qualità di un lungo cammino fatto da allenatore in questo club. Faremo
di tutto per tenerlo in società, perché per il Verona è un punto di riferimento tecnico e
umano. Nelle prossime settimane annunceremo il nuovo staff tecnico”. Foto Verona
Rugby
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