RACCOLTA DI PROGETTI ELABORATI NEL CORSO DEGLI ANNI PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA CONVIVENZA CIVILE
1.1.1. PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA
Obiettivi Suggerimenti di lavoro-
Progetti già esistenti (POF)
* Ricorrenze
storico- civili
Concetto di cittadinanza e vari tipi di
cittadinanza (pr)
Simboli dell’identità nazionali (bandiera, inno,
istituzioni) e delle identità regionali e locali
(pr)
Principi fondamentali della Costituzione (pr e
sec)
Organizzazione della repubblica italiana,
modifica del titolo V (sec)
U.A.: storia personale
U.A.: “io chi sono? Tu chi sei”
Programma storia (secondaria)
* Diritti Alcuni articoli della Dichiarazione dei Diritti
del Fanciullo e della Costituzione
Internazionale dei Diritti dell’Infanzia (pr e
sec)
Concetti di diritto, dovere, libertà
responsabile, identità, pace, sviluppo umano,
cooperazione, sussidiarietà (pr)
Servizi offerti dal territorio alle persone (pr)
Organizzazioni internazionali governative e
non governative a sostegno della pace e dei
diritti/doveri dei popoli
ONU- UNESCO- Tribunale Internazionale
dell’AIA, Alleanza Atlantica, Croce Rossa,
Amnesty International (sec)
Vedi POF :
Adozione bene comune
I giochi di una volta
Progetto biblioteca
Chi fa da sé fa per tre
SOS disagio
UA.: Barriere architettoniche
A piedi a scuola
Scopro le mie radici (storia dei
popoli antichi)
* Abilità sociali La funzione delle norme, delle regole e della
legge nei diversi ambienti di vita quotidiana
(pr e sec)
Vedi POF: curricolo abilità
sociali
* Istituzioni e
enti vari
Forme e funzionamento delle amministrazioni
locali (Consiglio Comunale) (pr e sec)
Rapporto tra scuola e enti territoriali (sec)
Valori dell’autonomia degli enti territoriali,
delle istituzioni scolastiche e delle formazioni
sociali della società civile (sec)
E- governament e gestione delle
organizzazioni pubbliche (sec)
Organizzazione politica ed economica dell’U.E.
e costituzione Europea (sec)
Consiglio comunale per ragazzi
(POF) U.A.: barriere
architettoniche
Progetto insieme (orientamento)
Programmazione “geografia- ed.
civica” (sc. Secondaria)
*Intercultura e
confronto tra
culture diverse
Organizzazioni internazionali a sostegno della
pace e dei diritti/doveri dei popoli (attività di
gruppo per favorire la conoscenza e l’incontro
con culture ed esperienze diverse (pr)
Dialogo tra culture e sensibilità diverse
Progetto”Accoglienza e
integrazione alunni stranieri”
(POF )
Dialogo tra culture:
programmazione geografia
(analizzare i collegamenti tra globalizzazione,
flussi migratori e problemi identitari) (sec)
(secondaria)
Unità di apprendimento “i diritti dell’infanzia”
DATI
IDENTIFICATIVI
Anno sc…
Scuola primaria
Destinatari: alunni dalla I alla V
ARTICOLAZIONE
APPRENDIMENTO
Riferimento ai documenti:
si fa riferimento alla matrice progettuale e ai bisogni formativi in essa delineati
- prendere coscienza di sè e dei propri bisogni
- prendere coscienza degli altri e dei loro bisogni
- migliorare la propria autostima conoscendo i propri diritti
obiettivi:
Si evidenziano solo le discipline coinvolte, in quanto gliobiettivi saranno riferiti
alla classe che svilupperà l’U.A.
Discipline:
- ed. alla cittadinanza
- italiano (lettura, comprensione, rielaborazione)
- immagine
- tecnologia
- geografia (dove sono e non sono rispettati i diritti)
- storia (quando e perché la carta dei diritti)
- matematica (indagini)
- religione: rispetto dei valori (pace, solidarietà…)
- motoria (giochi)
- ed. alimentare (diritto all’alimentazione)
Apprendimento unitario
imparare a conoscersi e a misurarsi con gli altri
Compito unitario
illustrare le carte dei diritti del fanciullo
scegliere un diritto e declinarlo nella realtà (es. il gioco per i più piccoli)
realizzare un calendario, un diritto ogni mese (tranne luglio e agosto)
Declinazione dell’apprendimento unitario in obiettivi formativi
prendere coscienza dei propri bisogni
rispondere in modo costruttivo ai propri bisogni
conoscere i diritti dei fanciulli
verificare in un lasso di tempo (una settimana) di quali diritti si usufruisce
riconoscere e rispettare i diritti degli altri
imparare a cooperare e a superare il proprio egocentrismo
conoscere realtà diverse dalla propria (bambini extracomunitari…)
accettare i propri limiti e quelli degli altri
imparare ad esprimersi con diversi linguaggi e quindi a valorizzare le proprie
potenzialità
MEDIAZIONE
DIDATTICA
Metodi…
Tempi…
Soluzioni organizzative: possibilmente laboratori a gruppi a classi aperte
CONTROLLO
APPRENDIMENTO
Verifica e valutazione delle
competenze
Documentazione:
piani di studio personalizzati
CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI
Laboratorio di Progettazione Partecipata
FINALITA’
Progettazione: di uno spazio costruito, di una struttura, di un percorso, di un sistema di cartelli
permanenti, .....
Sensibilizzazione: circa le problematiche/risorse del paese, i diritti del pedone, il percorso casa
scuola, l’utilizzo di mezzi di trasporto “intelligenti”, le problematiche dell’ambiente,....
Durata: l'intero anno scolastico.
MODALITÀ/FASI DEL LABORATORIO
LETTURA DEL TERRITORIO
- Presentazione del laboratorio
- uscite sul territorio ( sopralluoghi e rilevamenti)
- indagini fra gli abitanti
ANALISI DEL TERRITORIO
Lavoro per gruppo classe
- Analisi problemi e risorse
- Costruzione di proposte
- Individuazione delle priorità di intervento
PROGETTAZIONE
- Esecuzione di disegni, plastici, ....
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
- Presentazione dei progetti elaborati dalle singole classi al Consiglio Comunale dei Ragazzi
( tramite rappresentanti di classe)
- Verifica della fattibilità delle proposte
- Negoziazione della fattibilità delle proposte
- Presentazione del progetto finale alle autorità , ai genitori e agli alunni delle scuole coinvolte
- Consegna del materiale progettuale agli organi competenti
“COSTRUIAMO INSIEME IL NOSTRO BENESSERE” (progetto trasversale del plesso di Tregasio che ha alla base la convivenza civile a.s. 2006/2007)
riferimento ai documenti:
Dal PECUP, obiettivo formativo generale:
concepire un progetto che aiuti a motivare la consapevolezza dei propri diritti e
doveri di cittadino, tale da promuovere per sé e per gli altri benessere e
sicurezza.
Dal P.O.F.:
riconoscere l’importanza di regole di convivenza (dalla comunità classe alla
società: bisogno di riconoscere l’importanza della legalità) non come codici
formali ma come strumenti di crescita personale e sociale.
rispetto della propria salute come bene da conservare e promuovere
dalla Mission: una scuola che collabora, perché è cosciente di essere inserita
in un territorio concreto, nella consapevolezza che scuola e territorio non
possono non collaborare perché la scuola è parte integrante del territorio dove
è localizzata. Usi, costumi, tradizioni del territorio si ripercuotono sulla cultura
e sulla formazione globale dell'uomo e del cittadino. Denominatore comune sta
nel fatto che le ricadute delle proposte favoriscono la crescita dell'alunno come
Persona arricchendolo dal punto di vista civile, sociale, ambientale. Tra scuola e
territorio esiste una collaborazione che sottolinea lo scambio reciproco di
risorse.
apprendimento unitario:
muoversi con sicurezza negli ambienti di vita
utilizzare i mezzi che l’istituzione pubblica mette a disposizione del cittadino
compito unitario: elaborazione dei seguenti strumenti
decalogo della sicurezza/benessere
mappa del percorso casa/scuola con l’identificazione delle fermate del bus e dei
parcheggi disponibili nelle vicinanze della scuola
gioco interattivo per imparare a utilizzare i segnali stradali
obiettivi formativi:
conoscere le opportunità riferite al trasporto pubblico sul territorio comunale
essere in grado di orientarsi sul territorio e su una mappa
formarsi la consapevolezza dei propri diritti e doveri nell’ambito della salute e
della sicurezza
formarsi la consapevolezza che le scelte comportamentali personali, riferite al
benessere, influiscono positivamente anche sulla tutela dell’ambiente
imparare progettare e a verificare un progetto
imparare a collaborare e aiutarsi tra piccoli e grandi
imparare a utilizzare vari codici verbali e non verbali
scoprire e interiorizzare regole di benessere per poterle attuare nella
quotidianità
accogliere le diverse competenze offerte dagli esperti (polizia municipale,
medico, guardia ecologica, assessore, adulti, ….) come contributi specifici per la
formazione globale dell’alunno.
obiettivi disciplinari verranno scelti all’interno delle seguenti discipline:
educazione stradale: i segnali più importanti, il loro significato. Percorso casa –
scuola in sicurezza, lettura di mappe e carte, …..
educazione alla salute:importanza dell’alimentazione corretta e del movimento
educazione alla convivenza: significato di diritto/dovere, rispetto e uso
corretto della “cosa pubblica”, rapporto scuola – territorio, attività pubbliche in
favore dei cittadini,..
lingua italiana: trasversale, varie attività di scrittura, ..
matematica: misurazioni, calcoli, grafici, tabelle, ..
scienze: alimentazione, significato di benessere fisico, ..
geografia: orientamento, elaborazione e lettura di mappe,..
educazione all’immagine: realizzazioni grafiche di cartelloni, costruzione di
giochi, elaborazione dei segnali stradali e cartelli vari, ….
Possibile espansione disciplinare riferita a storia: spunti per una ricerca sui mezzi di
trasporto e la situazione stradale nel tempo sul nostro territorio comunale.
Mediazione didattica:
varie attività sintetizzate nel compito unitario
modalità di lavoro a gruppi (classi aperte parallele e di plesso)
uscite sul territorio con l’aiuto della polizia municipale e delle guardie
ecologiche
interventi di esperti: polizia municipale, medico, assessore, guardie ecologiche,
nonni,
visione di video a tema
tempi: primo quadrimestre con l’utilizzo del monte ore opzionale
verifica:
sintesi del lavoro a cura dei docenti e degli esperti
osservazioni sistematiche degli alunni mentre elaborano le attività riferite al
compito unitario
osservazioni di valutazione autentica in situazione nel periodo di attuazione del
progetto stesso
verifica della produzione
1.1.2. PROGETTO ADOZIONE DI UN BENE COMUNE Il progetto si colloca in quanto previsto dal documento di raccordo tra il PECUP e i bisogni formativi d’Istituto 2) RELAZIONE CON GLI ALTRI – BISOGNI RILEVATI 6° punto - Maturazione della consapevolezza che tutto ciò che ci circonda è un bene comune (fruizione corretta delle cose e delle risorse ambientali). SCOPI E FINALITA’
far maturare nell’alunno la consapevolezza e la convinzione che tutto ciò che è “bene pubblico” o all’apparenza non ha proprietà, è un bene di tutti, quindi “MIO” (dell’alunno) ma anche di un'altra persona e come tale lo devo rispettare e far rispettare e per quanto mi è possibile, accudire e mantenere;
sviluppare nell’alunno una coscienza educatrice nei confronti delle persone con cui sì relaziona (compagni e adulti) al rispetto e alla condivisione di quanto sopra;
prevenire gli atti di vandalismo ma anche di bullismo, che si possono manifestare negli anni della preadolescenza e l’incuria che caratterizza il comportamento di tanti adulti;
riconoscere il valore delle manifestazioni pubbliche come momento di aggregazione e socializzazione (PECUP);
svolgere un servizio sociale utile alla comunità. REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
individuare il bene da adottare nel “territorio” al di fuori dell’ambito scolastico;
comunicare a chi né esercita la proprietà, l’adozione;
predisporre un progetto esecutivo che contempli: a) l’inventario del bene; b) lo stato del bene e sue possibili variazioni nell’arco dell’anno; c) la definizione di un calendario di interventi d) il rilascio all’alunno di un patentino, tessera o distintivo a valore puramente
simbolico (ma con lo scopo di toccare le coscienze) di guardia, vigile o similare del “bene comune” che stimoli e autorizzi l’alunno a riprendere verbalmente le persone (bambini, ragazzi, adulti) che mal si comportassero nei confronti del bene adottato;
e) lo studio e valorizzazione del bene adottato; f) la tenuta di un registro dei lavori.
organizzare una manifestazione o individuarne una cui collegarsi per aggregare e far socializzare l’alunno con il territorio.
1.1.3. PROGETTO DI CONOSCENZA DI TRADIZIONI LOCALI
Il gioco di una volta Il progetto si colloca in quanto previsto dal documento di raccordo tra il PECUP e i bisogni formativi d’Istituto in quanto previsto dal: PECUP – 2) RELAZIONE CON GLI ALTRI – PROGETTI per l’a.s. 2004-2005 – 6° punto conoscenza di tradizioni locali: il gioco di una volta. SCOPI E FINALITA’
Far ritrovare agli alunni alcuni piaceri dimenticati del gioco, quali: il gioco all’aria aperta, il giocare con cose semplici, la costruzione e l’invenzione dei propri giochi, la collegialità del gioco. REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
individuare i giochi attraverso i ricordi degli adulti;
definire le regole, i modi ed i campi di gioco;
illustrare agli alunni i giochi e a loro far scegliere i più adatti da studiare e praticare
coinvolgere il territorio interessando: a) gruppi anziani Argento vivo e il Melograno, per il ricordo del gioco con le sue
regole e pratiche; b) oratori per l’organizzazione di tornei o gare al di fuori del tempo scuola in
particolare durate l’oratorio estivo;
raccogliere i materiali prodotti dagli alunni
promuovere la visibilità del progetto attraverso mostre.. 1.1.4. PROGETTI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE
Nei vari Plessi ormai da alcuni anni si seguono le proposte fatte dal "Consorzio Parco Valle del Lambro", dagli Amici della natura” e da "Girambiente" della Provincia di Milano per attivare progetti di educazione ambientale. Quest’anno la pèroposta di un progetto di educazione ambientale è stata fatta dalla cooperativa Demetra. Il progetto ha per titolo: Appartengo al mio territorio: gli alberi dimenticati. FINALITÀ
Imparare a valorizzare le risorse naturali presenti nel territorio
Attivare atteggiamenti di rispetto per l'ambiente
Imparare a condurre un'indagine ambientale Nei vari plessi si persegue l'obiettivo del riciclaggio dei materiali, effettuando la raccolta differenziata e facendo sperimentare agli alunni la possibilità di riutilizzo dei vari materiali (carta, cartone, plastica).Nei vari anni scolastici si sono effettuate esperienze di visite guidate a fabbriche di riciclaggio, sono state condotte ricerche per conoscere come vengono riutilizzati i materiali, in classe si leggono articoli di giornali per approfondire l'argomento. Le attività e gli obiettivi specifici dell'educazione ambientale variano in base ai contenuti che ogni anno vengono proposti. Vengono organizzati nell'Istituto alcuni momenti da vivere a contatto con la natura. Nella scuola primaria a tempo pieno di Tregasio ad esempio, è ormai consolidata l’iniziativa definita “MARCIA DELLA PRIMAVERA”. Sono momenti qualificanti la vita della scuola per quanto riguarda l’attività educativa e prettamente didattica. Diventano anche una concreta verifica della capacità del gruppo docenti di progettare e attuare attività “vive”, perché riguardano il territorio, ambiente di vita degli alunni; sono occasioni importanti di collaborazione tra gli alunni di tutte le classi, tra gli stessi docenti, tra la scuola e le altre realtà sociali presenti sul territorio e in primo luogo la famiglia. L’unitarietà degli utenti e degli interventi in tale occasione è di fondamentale importanza perché diventa esempio concreto per gli alunni di come molte realtà concorrano alla loro formazione e crescita con una tensione costante al loro bene.
Nella scuola primaria di Albiate si propone l’ormai consueta FESTA DELL’ECOLOGIA. Nell’ambito di questa manifestazione, che si svolge in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, confluiscono i prodotti, le attività, le rappresentazioni a sfondo ecologico degli alunni di tutto il plesso. E’ un momento molto qualificante che rende i bambini consapevoli dell’importanza della natura per quanto riguarda la salvaguardia e il rispetto dell’ambiente. Questa iniziativa promuove la collaborazione tra i bambini delle diverse classi, i docenti del plesso, coinvolgendo in modo piacevole e proficuo anche la scuola materna, i genitori e le associazioni presenti sul territorio.
SCOPO: CONOSCENZA → AMORE → RISPETTO APPROCCIO:PARTECIPAZIONE ATTIVA (ESPERIENZA DIRETTA ) Schema di lavoro:
Conoscenza
(che cosa offre il territorio)
Strutture Parco
Associazioni Gev
Gli ambienti naturali
Bosco- prato- stagno- fiume
Flora- fauna Geologia
Interventi dell’uomo
AMORE-RISPETTO:
Normativa esistente
Comportamenti da tenere nell’ambiente e nella vita di ogni giorno
Uso delle risorse senza sprechi
Raccolta differenziata
Costruzione di percorsi didattici da affrontare nei 5 anni
1.1.5. PROGETTI DI EDUCAZIONE ALIMENTARE
PREDISPOSIZIONE DI INDAGINI (cosa mangio, non mangio, mi
piace….)
PROPOSTE DI :
Approfondimento di un alimento base ogni anno scolastico(pane, latte, frutta,
carne, pesce)
Ricerca sugli alimenti (piatti) tipici della zona di provenienza
Alimentazione ieri e oggi
Squilibri alimentari e conseguenze
Piramide alimentare
Costruzione di una dieta alimentare equilibrata
Regolamento per la mensa
Interventi di esperti (con i bambini, con gli adulti )
Calendario degli alimenti
Giochi didattici da costruire con i bambini
Laboratorio di cucina ?
1.1.6. PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE Le attività che vengono proposte nel PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE, che ogni anno varia nel suo contenuto, non sono strettamente legate alla salute intesa come prevenzione e cura delle malattie, ma piuttosto all’idea di benessere. Attività manipolatorie, drammatizzazioni, psicomotricità sviluppano e consolidano capacità diverse da quelle che vengono richieste comunemente a scuola, anche in quegli alunni con difficoltà di apprendimento, favorendo in loro maggior sicurezza nelle proprie capacità, quindi autostima e conseguentemente situazioni di benessere.
È convinzione comune che favorire il benessere nella scuola è già un atteggiamento positivo nei confronti delle persone che ci sono affidate da educare e istruire. L'itinerario di lavoro tocca quindi tutte le sfaccettature possibili entro l’arco degli anni della scuola di base in modo che ogni alunno percorra un cammino completo. Benessere vuol dire inserimento positivo in un ambiente in cui sono valorizzate tutte le potenzialità che ciascuno può attivare. Il benessere è inteso come armonia con se stessi. Si progettano attività che conducano gli alunni alla conoscenza di sé, dei propri bisogni, delle proprie potenzialità. Vengono progettate attività di sensibilizzazione musicale, secondo gli obiettivi relativi alle programmazioni di educazione al suono e alla musica nella convinzione che una serena attività musicale svilupperà armonicamente le latenti facoltà sensoriali del bambino e contribuirà in maniera determinante alla sua crescita e al suo arricchimento culturale. Il benessere è inteso come costruzione di positivi rapporti con gli altri attraverso la conoscenza della comunità scolastica in cui si è inseriti, la scoperta di regole adatte a vivere positivamente i rapporti con gli altri (adulti e bambini della comunità). A tal fine si lavora nella scuola per elaborare regolamenti da seguire nei diversi ambiti scolastici e al di fuori della scuola durante le visite guidate. La partecipazione ai consigli comunali aperti permette agli alunni di rendere noti tali regolamenti anche alla comunità locale. Il benessere è inteso come positivo inserimento nell’ambiente naturale. Nel progetto delle scuole si prevede che gli alunni vengano guidati a una precisa conoscenza dell’ambiente che li circonda per imparare ad attivare comportamenti corretti utili per vivere in ogni ambiente, anche più lontano. Scoprono così che i comportamenti del recupero e del riciclaggio dei materiali sono a favore di una tutela ambientale e quindi anche della propria salute fisica. Benessere è anche accoglienza del diverso. Gli alunni vengono guidati gradualmente alla conoscenza dell’altro inteso come straniero , appartenente a una cultura e a una terra geograficamente diversa e lontana. Si affronta il tema della multietnicità e intercultura per favorire atteggiamenti corretti di accoglienza e valorizzazione di ogni persona.
All’interno delle discipline scolastiche, in rapporto alla classe in cui si opera, ogni insegnante riprende i contenuti e li specifica ulteriormente con agganci alle scienze e traendo spunti per affrontare anche i temi specificatamente legati alla salute intesa come benessere fisico. In scienze si affronta lo studio del corpo umano, delle funzioni dei vari organi e delle modalità di prevenzione e cura di malattie intese sì come malessere fisico ma che influenza anche la psiche. Nelle classi quinte e nelle classi delle medie, nell'ambito della prevenzione al tabagismo e all'uso degli stupefacenti, si organizza un incontro con il personale medico dell'Istituto dei tumori di Milano. Nell'ambito dell'educazione alla sessualità si organizzano incontri con un sessuologo. Si cerca di coinvolgere anche i genitori organizzando incontri su tematiche di prevenzione del disagio e di educazione alla salute fisica e psichica. 1.1.7. PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA PREVENZIONE E ALLA SICUREZZA
Impariamo a difenderci dai rischi in casa, a scuola e nel territorio
PREMESSA Conoscere il pericolo significa anche sapersi difendere da esso: è il primo gradino della protezione civile in senso lato. Questo progetto vuole: illustrare i pericoli quotidiani cui ci pone la realtà della vita, per salvaguardare l’integrità
di ciascuno; essere un approccio nel quadro della sensibilizzazione e della presa di coscienza dei
problemi spiccioli che ne derivano; aiutare a gestire l’emergenze derivanti da situazioni di pericolo che potrebbero
verificarsi sia in un ambiente costruito – casa, scuola – che in un ambiente naturale. Io e gli altri OBIETTIVI: Riflettere sulle proprie modalità di relazione con gli altri; Riflettere sulla conflittualità nelle esperienze quotidiane; Identificare comportamenti che potrebbero creare situazioni di pericolo per se stessi
e/o per gli altri; Imparare a controllare la propria aggressività; Assumere comportamenti più attenti e prudenti verso se stessi e gli altri; Rispettare se stessi e gli altri. Dal concetto di sé si passa al più largo ambito del gruppo della famiglia, della classe e delle amicizie, sviluppando il problema delle relazioni interpersonali: Si deve mettere in rilievo, mediante osservazione diretta, come il comportamento di noi tutti sia alle volte nettamente in contrasto con la sicurezza nostra e delle altre persone. Si tende quindi a far maturare una sensibilità verso gli altri e motivare i ragazzi ad un maggior senso di responsabilità. Si stimolano gli alunni anche a riflettere attentamente sull’importanza di decidere a favore di comportamenti che promuovano e favoriscano la propria e altrui sicurezza.
Io e i pericoli OBIETTIVI: Conoscere le caratteristiche spaziali e distributive degli edifici; Esaminare dettagliatamente le parti degli edifici; Identificare i luoghi in cui si potrebbero verificare situazioni di pericolo; Identificare le fonti di pericolo; Identificare i rischi di infortunio; Apprendere e, di conseguenza, assumere comportamenti atti a prevenire un sinistro
o a garantire un’evoluzione in sicurezza; Rispettare alcune semplici quanto fondamentali norme di sicurezza; Conoscere i fenomeni naturali per acquisire idonei comportamenti che ci aiutino nelle
diverse situazioni; Conoscere i dispositivi, le attrezzature e le strutture finalizzati alla sicurezza; Essere in grado di usare il telefono per effettuare una chiamata d’emergenza.
CONTENUTI 1) Pericoli presenti nell’ambiente costruito (casa, scuola)
A. Fonti di pericolo:
Incendio Elettricità Gas Sostanze nocive
B. Rischi di infortunio:
Cadute Urti Tagli
2) Pericoli presenti nell’ambiente naturale
Terremoti Fenomeni atmosferici Alluvioni Frane Valanghe Incendi boschivi
3) Comportamenti
Cosa fare Cosa non fare
4) Norme di sicurezza
5) Dispositivi, attrezzature, strutture
Sistema di allarme Idranti Estintori Coperte antincendio Vigili del fuoco
Protezione civile
6) Come usare il telefono in caso di emergenza e numeri telefonici utili Attraverso indagini e lavori di gruppo si propone ai ragazzi di esaminare i problemi della sicurezza e dei rischi a cui si può andare incontro nei vari ambienti e riflettere sulle conseguenti decisioni da prendere. In questo modo gli alunni hanno la possibilità di conoscere meglio le situazioni che vivono e gli insegnanti sono stimolati ad una pratica applicazione, nelle reali situazioni locali, dell’educazione alla prevenzione e alla sicurezza.
Io e il panico OBIETTIVI: Essere preparati a situazioni di emergenza Stimolare la fiducia in se stessi Indurre un sufficiente autocontrollo per attuare comportamenti razionali e corretti Controllare la propria emozionalità Saper reagire all’eccitazione collettiva
Si parte dalla coscienza di sé e da una corretta autostima per valutare il modo di porsi di fronte alle proprie emozioni. Si inducono poi gli alunni a porsi di fronte a problemi che derivano da situazioni di emergenza che potrebbero alterare i loro comportamenti, portandoli a reagire in modo non controllato e razionale.
1.1.8. PROGETTO DI EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITA’
CLASSE PRIMA E SECONDA OBIETTIVI
Attivare atteggiamenti di conoscenza/ascolto di sé
Concetto di identità: corpo, sentimenti CONTRIBUTI DISCIPLINARI
Tutte le discipline: atteggiamento di ascolto
Italiano, storia, attività espressive: descrizione di sé, delle proprie capacità e abilità, dei propri interessi Mappa corporea: realizzazione della sagoma Mappa dei sentimenti (tristezza, paura, gioia, noia, preoccupazione, rabbia,
gelosia): disegni, conversazioni, drammatizzazioni
Scienze motorie: individuazione delle proprie capacità e dei propri limiti nelle attività motorie e
fisiche
CLASSE TERZA OBIETTIVI
Attivare modalità relazionali positive con i compagni e con gli adulti, anche tenendo conto delle caratteristiche specifiche di maschi e femmine.
Imparare a superare i conflitti: tollerare le frustrazioni, assumersi diritti e
responsabilità, acquisire modalità costruttive di reazione alle critiche
Concetto di appartenenza
Concetto di legame/rapporto CONTRIBUTI DISCIPLINARI
Tutte le discipline: Riflessioni sulle modalità per una relazione corretta tra coetanei e alunno –
adulto: saper valutare obiettivamente le situazioni, fare le proprie scelte, saper chiedere aiuto, rendersi disponibili nei confronti degli altri, saper dire di no, fare e ricevere complimenti, fare e mantenere amicizie.
Esercizio dell’abitudine a mettersi dal punto di vista altrui e a rispettarlo Analisi dei conflitti che emergono a livello individuale e di gruppo. Lavorare a coppie e a gruppi per raggiungere un comune obiettivo. Didattica cooperativa
Italiano, storia, attività espressive: Narrazione dei cambiamenti personali nel tempo. Storia personale. La mia famiglia Controllo dell’espressione verbale e non verbale nella comunicazione, ai fini
della scelta del registro più adeguato alla relazione positiva
Scienze Analisi dei rapporti affettivi e di collaborazione tra i membri di una coppia o di
un gruppo sia nel mondo animale che umano.
Scienze motorie Attivazione di una squadra di gioco, in cui si scambiano, secondo ritmi
stabiliti, i ruoli. Giochi a coppie
CLASSE QUARTA OBIETTIVI
Conoscere le principali differenze fisiche, psicologiche e comportamentali tra maschi e femmine.
Concetto di identità sessuale CONTRIBUTI DISCIPLINARI
Tutte le discipline: Interventi che facilitino, da parte dell’alunno, la comunicazione della
percezione di sé e del proprio ruolo nella classe, nella famiglia nel gruppo dei pari in genere.
Italiano, storia, attività espressive: In situazioni concrete, riflessioni sulle differenze di ruolo dei maschi e delle
femmine.
Scienze Differenze fisiche fra maschi e femmine. Funzione degli organi genitali.
Scienze motorie In situazioni di simulazione (giochi di ruolo, animazioni teatrali,…)
rappresentazione dei comportamenti tipici del genere maschile e femminile.
CLASSE QUINTA OBIETTIVI
Esercitare modalità corrette ed efficaci di espressione delle proprie emozioni e della propria affettività.
CONTRIBUTI DISCIPLINARI
Tutte le discipline:
Interventi che favoriscano l’espressione personale, ma anche socialmente accettata, di stati d’animo, di sentimenti, di emozioni diversi, in situazioni diverse, anche di competizioni sportive e agonistiche
Italiano, storia, attività espressive: In contesti spontanei o strutturati, espressione verbale, nella forma più
congeniale, della propria emotività ed affettività.
Scienze motorie In situazione di gioco (vittoria, sconfitta, contesa,…) espressione corretta
della propria emotività. BIBLIOGRAFIA Mario Di Pietro “L’ABC delle mie emozioni” Ed. Erickson Margot Sunderland “Disegnare le emozioni” Ed. Erickson Mario Di Pietro “L’educazione razionale-emotiva” Ed. Erickson RISORSE DEL TERRITORIO Associazione “Il Grafo” ASL – Carate (Sig.ra Giussani 0362 826421) 1.1.9. PROTOCOLLO ACCOGLIENZA
Premessa
Per accoglienza si intende un percorso formativo che si traduce in un progetto volto a
ripensare l’organizzazione della scuola e che viene verificato negli esiti che produce,
un progetto che parte all’inizio del ciclo scolastico, che si estende per tutto il corso
dell’anno scolastico e che si ripropone durante il corso degli studi all’interno
dell’Istituto, coinvolgendo tutti gli attori sociali.
L’accoglienza considera
lo studente come soggetto del processo educativo e stabilisce con lui un contratto
formativo- educativo centrato anzitutto sul dialogo, gli fornisce tutti i supporti
necessari per un proficuo percorso scolastico, lo coinvolge nel processo valutativo
attraverso forme di autovalutazione e valutazione condivisa, …
i genitori parte integrante del processo educativo, stabilisce un patto formativo e
collabora attraverso la chiarezza di informazioni e il dialogo costruttivo, li coinvolge
nei processi di valutazione formativa e orientativa, li rende attivi in alcuni momenti del
percorso scolastico, come attori di conoscenza (coinvolgimento in progetti, attività…..)
I docenti parte insostituibile del processo formativo, per cui mette in atto tutte le
strategie opportune per la formazione e l’aggiornamento perché siano continuativi e
motivanti, per l’accoglienza dei nuovi docenti perché si possano inserire in un progetto
già costituito, avendo le opportune informazioni, crea le condizioni di condivisione e
collaborazione tra docenti per un confronto costruttivo in merito alla progettazione
dell’impianto scolastico (commissioni, gruppi di lavoro a vari livelli, collegio docenti, …)
Il personale ATA, soggetti importanti per il buon funzionamento della scuola, a cui si
richiedono forme di collaborazione complesse, disponibilità all’ascolto per attuare
buoni rapporti con l’utenza, strategie opportune, concordate con il dirigente e i
docenti, per permettere un buon ambientamento degli alunni e delle loro famiglie, il
rispetto di regole di cortesia ed efficienza.
OBIETTIVI
“Accompagnare”, senza drammi, l’alunno nel passaggio da un ordine di
scuola all’altro
Rendere familiare il nuovo ambiente scuola
Favorire il benessere psicologico
Facilitare i rapporti interpersonali
Conoscere le regole della convivenza della vita scolastica
DESTINATARI/MODALITA’/DURATA
Dialogo con insegnanti e compagni Elaborazioni di progetti formativi Informazione dei servizi scolastici Tutoraggio tra alunni più grandi e più piccoli
Collaborazione nel collegio docenti e nei consigli di classe Accoglienza nuovi docenti – tutoraggio, passaggio informazioni e inserimento nel progetto d’Istituto
Efficienza e flessibilità del servizio tra genitori e docenti, con il passaggio delle informazioni, il dialogo e il confronto (distribuzione e spiegazione del P.O.F., dela carta dei servizi, del regolamento …..)
Cortesia ed efficienza nel passaggio delle informazioni e nel fornire i servizi enunciati nel P.O.F.
All’inizio dell’esperienza scolastica e durante il corso dell’anno scolastico
Alunni in genere, primo anno, stranieri, disabili Docenti Genitori
Personale ATA
RISULTATI ATTESI/PRODOTTI/VERIFICA
Compilazione di questionari di autovalutazione da parte di tutte le componenti del
progetto.
Analisi dei risultati ed eventuale adeguamento del progetto .
RISORSE
Umane: Dirigente scolastico, insegnanti dell’Istituto e delle scuole dell’infanzia del
territorio, genitori, alunni, personale ATA, esperti
Materiali: vario
Finanziarie: a carico dell’istituzione scolastica per progetto di psicomotricità per le
classi prime primaria e di teatro per le classi prime secondaria di primo grado.
In questo protocollo sono esplicitate solo le linee guida essenziali, a cui ogni plesso dovrà
fare riferimento nella stesura del proprio progetto.
1.1.10. PROGETTO SCELTA DEI LIBRI DI TESTO
PREMESSA Il progetto non vuole interferire nelle scelte metodologiche e didattiche proprie degli insegnanti, ma intende essere uno stimolo di riflessione sulla scelta degli strumenti didattici e in particolare del libro, quale supporto preferenziale all’attività didattica. DAL TESTO DEI PROGRAMMI DIDATTICI – 1985, ancora in vigore: "La creatività come potenziale educativo". "La scuola concorre a sviluppare la potenzialità creativa del fanciullo. Due aspetti di essa devono essere sottolineati in modo particolare. Il primo riguarda la necessità che le funzioni motorie, cognitive ed affettive giungano ad operare progressivamente e puntualmente in modo sinergico, suscitando nel fanciullo il gusto di un impegno dinamico nel quale si esprime tutta la personalità. Il secondo riguarda la necessità di non ridurre la creatività alle sole attività espressive, ma di coglierne il potere produttivo nell'ambito delle conoscenze in via di elaborazione nei processi di ricerca... ...le sollecitazioni culturali, operative e sociali offerte dalla scuola elementare promuovono la progressiva costruzione della capacità di pensiero riflesso e critico, potenziando nel contempo creatività, divergenza e autonomia di giudizio, sulla base di un adeguato equilibrio affettivo e sociale e di una positiva immagine di sé." Dalla COSTITUZIONE della REPUBBLICA: L’art. 3 della Costituzione sancisce il diritto al "pieno sviluppo della persona umana". La scuola nel rispetto di questo e degli altri principi affermati nella Costituzione ha il compito di favorirne la realizzazione attraverso la sua organizzazione e la sua azione educativa e didattica intenzionale e sistematica. La scuola del diritto all'educazione e all'istruzione non può limitarsi a prendere atto che i bambini arrivano a scuola con diversi livelli di sviluppo e di apprendimento, ma deve anche
intervenire, diversificando la sua offerta educativa, in modo che ciascuno abbia le stimolazioni di cui egli ha bisogno, in relazione alle sue condizioni di partenza, per realizzare la piena formazione della sua personalità. In tal senso, l'uguaglianza dell'offerta educativa va intesa come differenziazione della stessa in relazione alle esigenze dei singoli alunni. Individualizzare l'insegnamento pertanto significa consentire che ciascuno si esprima non solo al massimo delle sue potenzialità, ma anche in forma personale e creativa. Nella progettazione dell'attività didattica ci si rende conto di quanta importanza rivesta la scelta di strumenti idonei ed efficaci. Accanto alle attività ludico-pedagogiche, agli esercizi di sintesi, ai mezzi audiovisivi, ai mass-media, in genere oggi molto utili a livello di comunicazione anche scolastica, un posto privilegiato è occupato dal libro. Il metodo da noi condiviso per tutte le discipline è quello della ricerca; le varie unità di lavoro vengono svolte secondo itinerari precisi, scelti dalle insegnanti in ambito di programmazione. La scelta si muove nella direzione indicata dalla SCUOLA COME CENTRO di RICERCA di Alfredo Giunti, facendone proprie le ipotesi fondamentali:
la REALTÀ è la radice della formazione culturale di base;
le discipline di studio vanno intese come strumenti di indagine della realtà, modelli di pensiero, mezzi per favorire la formazione della persona.
Secondo noi, la ricerca non è solo una metodologia privilegiata dell'attività didattica, ma anche e soprattutto un atteggiamento di STUPORE che rende significativa la relazione educativa e fornisce la vera motivazione ad apprendere.. Riteniamo che l'acquisizione di un valido metodo di studio è meglio favorito proponendo più testi come strumenti di lavoro. Fin dalla scuola elementare ci sembra importante avviare la riflessione critica per discernere i diversi punti di vista con i quali viene considerata la realtà da parte di chi scrive. Tale impostazione delle attività di studio richiede anche l'uso di monografie grafiche e multimediali. Utilizzando tali strumenti sia personalmente che in gruppo, i ragazzi hanno la possibilità di organizzare il proprio lavoro e di trovare un maggior numero di informazioni sullo studio in questione. Inoltre questo metodo permette di far loro acquisire capacità di collegamento e di sintesi, poiché le notizie raccolte vengono messe in comune, vagliate e classificate per scoprire le categorie tipiche delle diverse discipline di studio. - Riteniamo inoltre apporto irrinunciabile alla conoscenza tutto ciò che gli alunni possono apprendere durante le visite guidate, l’incontro con esperti e le indagini ambientali perché l'affronto diretto della realtà attraverso l'esperienza concreta e collettiva favorisce un apprendimento immediato puntuale, preciso. CRITERI PER L'ADOZIONE DEI TESTI I Programmi del 1985 sottolineano il "concetto" di testo e ne evidenziano altresì la centralità. Si tratta di un complesso quadro teorico che, per la prima volta, definisce in modo scientifico e rigoroso la didattica della lingua italiana, prescindendo dall'empirismo e dall'espedientismo per allinearsi alle scienze dell'educazione. Sintetizzando, i Programmi per la scuola elementare evidenziano quanto segue:
esiste di fatto una quantità indefinita di testi (dalla relazione scientifica, alla ricevuta, alla poesia, al racconto...);
ogni testo nasce per uno scopo preciso. Lo scopo per cui nasce un testo ne determina la struttura, in altre parole ogni testo è fatto in un certo modo perché serve a un determinato scopo;
i testi possono essere raggruppati in tre grandi categorie: a) testi denotativo-razionali (scopo: chiarire un problema, una situazione... e comunicare
ciò che è stato chiarito); b) testi pragmatico-sociali (scopo: comunicare qualcosa per agire sugli altri); c) testi espressivo-estetico-letterari (scopo: comunicare impressioni, sentimenti, stati
d'animo, idee, concezioni espressi in modo speciale mediante la connotazione). Le categorie indicano la FUNZIONE, lo SCOPO dei vari testi (chiarire e comunicare/ agire sugli altri/ comunicare connotando). In tutti i testi di ogni categoria si possono trovare tre procedimenti, tre modi di scrittura:
il NARRARE: i dati colti nella realtà vengono strutturati e organizzati dalla nostra mente secondo il TEMPO;
il DESCRIVERE: i dati colti nella realtà vengono strutturati e organizzati dalla nostra mente secondo lo SPAZIO REALE o FIGURATO;
l'ARGOMENTARE: i dati che cogliamo nella realtà vengono collegati dalla nostra mente secondo RAPPORTI LOGICI.
Ne consegue che l'azione didattica deve essere rivolta, già dalle prime classi, alla:
fruizione e produzione di testi diversificati perché usiamo la lingua con scopi diversi (comunicare/ esprimere/ persuadere/ informare);
fruizione e produzione di testi con funzioni diverse perché, in base allo scopo, utilizziamo la lingua nelle sue differenti funzioni (funzione denotativa per veicolare contenuti oggettivo/razionali, funzione connotativa per veicolare contenuti affettivo/personali, funzione pragmatico-sociale per agire sugli altri;
fruizione e produzione di testi con differenti tipologie poiché il nucleo semantico determina il piano narrativo, descrittivo, argomentativo del testo (prevalenza narrativa se i concetti sono organizzati secondo un modello temporale/ prevalenza descrittiva se i concetti sono organizzati secondo un modello spaziale/ prevalenza argomentativa se i concetti sono organizzati e legati tra loro da rapporti logici).
Per poter raggiungere questi obiettivi le insegnanti intendono valorizzare le esperienze comuni e predisporre situazioni particolari per provocare motivazioni che rendano possibile l'utilizzo delle diverse forme di comunicazione. Affinché l'alunno possa poi rafforzare le proprie conquiste e quindi acquisire una certa autonomia nell'uso di tecniche, di funzioni e di mezzi linguistici, utilizzeranno vari materiali a disposizione per costruire giochi personalizzati: domino - tombola - giro dell'oca.... Per poter sollecitare la voglia di leggere e far nascere il piacere della lettura, propongono l'utilizzo di libri vari di narrativa affinché l'alunno possa assaporare integralmente la storia e possa riviverla, ricostruirla con diverse tecniche, attraverso l'animazione della lettura (drammatizzazione - montaggio e smontaggio di storie - giochi collettivi....). E’ preoccupazione di ogni docente promuovere negli alunni il gusto alla lettura intesa non soltanto come strumento di fruizione ma come attività finalizzata alla realizzazione della cultura del libro.
I Programmi per la scuola elementare sottolineano che "leggere è sostanzialmente un processo di ricerca, comprensione e interpretazione del significato del testo" e chiariscono altresì che "contribuiscono all'attivazione di tale processo:
la capacità di decodificare la parola scritta
le conoscenze lessicali e morfosintattiche
le attese sul tipo di testo che viene letto
la conoscenza di "ciò di cui si tratta e della situazione in cui il testo è ambientato". Partendo da queste premesse prescrivono che "l'insegnante, anche testimoniando la sua consuetudine alla lettura, stimola e accresce la motivazione del fanciullo a leggere e dedica particolare attenzione alla scelta di testi validi per le loro qualità intrinseche. Inoltre, tenendo conto della diffusa disattenzione dei fanciulli di oggi per il leggere - assorbiti come sono dalle immagini televisive e filmiche - l'insegnante avrà cura di accendere interessi idonei a far emergere il bisogno e il piacere di leggere. È un'esigenza anche infantile quella di accrescere la propria esperienza e di allargare i confini della propria conoscenza e dei propri sentimenti: è opportuno che l'insegnante aiuti gli alunni a trovare i libri e, in genere, le pubblicazioni che corrispondano a quell'esigenza in modo sempre più costruttivo. La motivazione al leggere va ulteriormente incentivata; l'insegnante verificherà in quale misura i fanciulli si avvalgano della lettura a livello di processi cognitivi (cioè come l'esperienza presentata dalle pagine di lettura si assimila al complesso organico di idee già possedute), a livello affettivo-emotivo e a quello comportamentale. Andranno individuate e valutate le cause di eventuali cadute dell'interesse a leggere. Ciò non soltanto riguardo alle letture effettuate in aula, e quindi di facile controllo da parte dell'insegnante, bensì anche alla lettura che il fanciullo può e deve essere stimolato a compiere nel tempo libero dalla scuola. Anche per la lettura, analogamente a ciò che si è rilevato per la scrittura riguardo alla produzione di testi non di natura strettamente scolastica, si consiglia il ricorso, oltre che ai testi scolastici e ai libri della biblioteca di classe, a una varietà di materiali idonei a incentivare il bisogno di leggere. La scuola non dovrà trascurare alcuna iniziativa utile ad avvicinare i fanciulli ai libri. Così consentirà loro l'accesso diretto alla biblioteca (che va quindi attrezzata a questo scopo), li solleciterà a segnalare l'acquisto di libri o pubblicazioni periodiche cui siano particolarmente interessati e riserverà alla lettura personale tempi adeguati nell'arco della settimana". Non si nega che la lettura concorra in modo determinante all'apprendimento della lingua italiana e delle discipline di studio ma non si può proporre agli alunni di leggere solo per acquisire abilità linguistiche e nozioni disciplinari. Si educheranno gli alunni ad:
accostarsi all'editoria per ragazzi imparando a orientarsi nella vasta gamma di pubblicazioni;
individuare, riconoscere, selezionare i libri non solo in base all'argomento ma anche in base alle tipologie cui appartengono;
arricchire il patrimonio personale di conoscenze non strettamente finalizzate a un uso di natura scolastica;
acquisire un'abitudine personale che accresce e potenzia la creatività come capacità di organizzare in modo soggettivo esperienze e processi di pensiero.
L'uso di più testi consente inoltre di proporre la lettura attivando (così come prescritto dai Programmi) tre livelli di percorso, paralleli ma convergenti:
percorso di educazione linguistica per l'acquisizione del dominio linguistico;
percorso di lettura per sviluppare la consapevolezza dell'atto;
percorso di educazione alla lettura per incentivare le motivazioni al leggere come bisogno e piacere spontaneo.
Oggi non si può non tener conto della dimensione interculturale presente nelle nostre scuole, al fine di agevolare l’inserimento del bambini stranieri e aiutare gli alunni ad accogliere come tesori preziosi le varie culture con la loro storia e il ricco patrimonio di testimonianze. I docenti nella scelta degli strumenti didattici prediligeranno quelli che facilitano la creazione di un clima relazionale sereno e collaborativo e la capacità di decentrarsi dal proprio punto di vista e di porsi in ascolto.
1.1.11. CURRICOLO D'INSEGNAMENTO DELLE ABILITA' SOCIALI All'interno dei vari percorsi educativi e didattici merita una particolare importanza quello che "insegna" ai ragazzi a stare insieme in modo costruttivo e reciprocamente gratificante. Spesso, come educatori, siamo interpellati per correggere atteggiamenti sbagliati, comportamenti troppo eccentrici, a volte aggressivi o apatici, anche in alunni normo dotati, ma ci accorgiamo che non basta riprendere per correggere: diventa più efficace prevenire. Elaborare un curricolo per insegnare a stare bene con gli altri e con se stessi ha proprio questa finalità. Utilizziamo come strumento il testo edito dalla casa editrice Erickson "Manuale di insegnamento delle abilità sociali". Gli autori del testo affermano che le abilità sociali sono abilità che non serve che siano spiegate, quanto piuttosto che siano dimostrate ed esercitate correttamente nei contesti e nei momenti in cui queste sono appropriate. La proposta metodologica prevede una articolazione di quattro fase che copre esattamente queste esigenze:
1. fase del modeling: dimostrazione ed apprendimento per imitazione tramite modello 2. fase del role-playng: gioco o simulazione di ruoli 3. fase del feedback: informazione post -prova della correttezza o dell'efficacia
dell'esercitazione 4. fase della generalizzazione: il transfer degli apprendimenti da contesti artificiali a
quelli naturali dell'ambiente di vita L'essenza di questo metodo risiede nel presupposto che l'apprendimento sociale si veicola tramite il "fare" accanto alla discussone e al dialogo e che proprio il fare abbia il maggior potere attivante anche sul piano cognitivo; da questa nuova intermediazione cognitiva che si determina può discendere, a sua volta, una ricaduta sul piano della modificazione stabile di comportamenti. Si pensa di scegliere alcune abilità per ogni anno scolastico da insegnare secondo il metodo illustrato. Si utilizzerà anche un questionario già predisposto per conoscere la situazione concreta delle classi ed operare dentro il curricolo la scelta più adeguata. Alcune abilità verranno insegnate in prima elementare ma poi ripetute anche successivamente perché particolarmente utili sempre e difficili da imparare. CLASSE PRIMA Ascoltare Chiedere aiuto Ringraziare
Portare l'occorrente per la lezione Portare a termine un compito o un lavoro Chiedere un favore Chiedere scusa Saper perdere Partecipare Controllare la propria collera Accettare le conseguenze Resistere al desiderio di prendere cose altrui Chiedere un'autorizzazione
CLASSE SECONDA Ascoltare Chiedere aiuto Partecipare Controllare la propria collera Accettare le conseguenze Chiedere un'autorizzazione Portare a termine un compito o un lavoro Partecipare alla conversazione Osservare le regole del gioco Resistere al desiderio di prendere cose altrui Condividere Rilassarsi
CLASSE TERZA Ascoltare Chiedere aiuto Partecipare Controllare la propria collera Accettare le conseguenze Resistere al desiderio di prendere cose altrui Chiedere un'autorizzazione Conoscere le proprie sensazioni Comunicare le proprie sensazioni Affrontare la paura Non lasciarsi coinvolgere nei litigi
CLASSE QUARTA Ascoltare Chiedere aiuto Partecipare Controllare la propria collera Accettare le conseguenze Resistere al desiderio di prendere cose altrui Chiedere un'autorizzazione Seguire le istruzioni Correggere gli errori Aiutare un compagno Trovare un accordo
CLASSE QUINTA Ascoltare Chiedere aiuto Partecipare Controllare la propria collera Accettare le conseguenze Resistere al desiderio di prendere cose altrui Chiedere un'autorizzazione Avviare una conversazione Concludere una conversazione
PRIMA, SECONDA TERZA MEDIA Ascoltare Chiedere aiuto Partecipare Controllare la propria collera Accettare le conseguenze Resistere al desiderio di prendere cose altrui Chiedere un'autorizzazione Decidere cosa fare Fissare un obiettivo Mostrare sensibilità verso gli altri Affrontare la collera degli altri Affrontare l'esclusione Affrontare l'imbarazzo Affrontare l'insuccesso Accettare un rifiuto Opporre un rifiuto Affrontare la pressione del gruppo Prendere una decisione
1.1.12. FORMAZIONE CLASSI PRIME I criteri di formazione delle classi prime, deliberati annualmente dal Consiglio di Istituto, su proposta del Collegio Docenti, sono i seguenti: eterogeneità nella composizione delle varie classi (livello di partenza, provenienza,
eventuali indicazioni e segnalazioni degli insegnanti elementari e/o dell’equipe) per giungere a delle classi di standard medio e omogeneo;
gli alunni, delle medie, ripetenti rimangono, in linea generale, nella stessa sezione di provenienza, salvo parere contrario motivato del Consiglio di Classe che, sentiti i genitori, potrà proporre alla Commissione l’inserimento in altre sezioni.
1.2. PROGETTI PER LA VALORIZZAZIONE DELLE DIVERSITÀ 1.2.1. ATTIVITÀ ALTERNATIVE ALLA RELIGIONE CATTOLICA L'insegnamento della religione cattolica viene svolto da docenti specialisti o dalle insegnanti di classe.. Il programma di religione cattolica prevede l'ispirazione ai valori del pluralismo e sviluppa tematiche trasversali nel rispetto delle indicazioni ministeriali (educazione alla pace, ai valori,….). Poiché l'insegnamento è, per legge, facoltativo, all'atto dell'iscrizione i genitori devono segnalare la propria scelta e l'Istituto deve attivare progetti alternativi per chi non si avvale di tale insegnamento, che l’alunno potrà seguire in un’ altra classe con il gruppo di compagni. La programmazione di attività alternative viene strutturata annualmente, concordata con le famiglie e sottoposta ad approvazione del Consiglio di interclasse come previsto dalla C.M. 227/66. La tendenza dell'Istituto è quella di sviluppare attività di approfondimento delle aree strettamente attinenti ai valori della vita e della convivenza civile, al riconoscimento e alla valorizzazione delle diversità. La programmazione di queste attività rientra a tutti gli effetti nel piano di studi personalizzato.. 1.2.2. ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI La presenza concreta e sempre più numerosa di alunni stranieri nel nostro Istituto, come rilevato da un’indagine nei Plessi e la sempre crescente globalizzazione della cultura, rendono indispensabile affrontare il tema dell’educazione interculturale, che si profila quale risposta educativa alle società multiculturali. È opportuno predisporre perciò un progetto di prima accoglienza. La scuola deve infatti garantire a tutti il diritto allo studio mirando a: sviluppare azioni tese a realizzare le pari opportunità di istruzione; incrementare le capacità di comunicazione e di relazione di ciascuno e del gruppo; mantenere alta la motivazione ad imparare per permettere ad ognuno di ottenere risultati adeguati alle proprie capacità e alla propria creatività al fine di raggiungere il successo formativo, inteso come processo di crescita di una persona in senso lato. È importante porsi in un atteggiamento che consenta il SUPERAMENTO DEL SENSO DI INADEGUATEZZA DEL DOCENTE: Conoscere i problemi dell’accoglienza Soddisfare i bisogni formativi dei docenti (non solo di chi coinvolto direttamente) SUPERAMENTO DEL SENSO DI INADEGUATEZZA DELLO SCOLARO: Predisposizione di interventi collegiali di rinforzo alla sfera affettivo-relazionale Predisposizione del percorso didattico lingua 2 SUPERAMENTO DEL SENSO DI INADEGUATEZZA DELLA STRUTTURA SCOLASTICA: Ricerca di altri modelli organizzativi della classe ospitante e della relativa scuola Individuazione di risorse all’interno del gruppo docente Predisposizione di spazi di intervento OBIETTIVI
Promuovere l’inserimento dei bambini stranieri nella scuola e quindi nella società, garantendo le pari opportunità.
Favorire lo scambio interculturale come esperienza di confronto e di arricchimento reciproco, nonché mezzo di educazione alla solidarietà.
Riconoscere in ognuno di noi la molteplicità di aspetti culturali ed emotivi.
Promuovere l’insegnamento della lingua come strumento di comunicazione e di scambio culturale.
Favorire la comprensione, la comunicazione e l’apprendimento attraverso la lingua parlata e scritta, all’interno dell’esperienza quotidiana e dei percorsi cognitivi.
Incentivare un clima relazionale capace di favorire l’accettazione della propria identità culturale e l’acquisizione di una cittadinanza nazionale, europea e planetaria..
Promuovere, attraverso la conoscenza dell’altro, una maggior consapevolezza di noi al fine di evitare comportamenti e chiusure di carattere razzista.
RISORSE UMANE
Dirigente Scolastico
Personale di Segreteria
Commissione Intercultura
Insegnanti del Plesso
Sportello interculturale di Verano Brianza RISORSE STRUMENTALI
Materiale cartaceo ed informatico
FASI OPERATIVE Segreteria
Accoglie la domanda d’iscrizione;
Consegna il materiale informativo riguardante il plesso in cui l’alunno viene iscritto e la scuola italiana in generale
Rileva tutti i possibili dati anagrafici, sanitari, culturali e il livello di scolarità raggiunto dall’alunno, con relativa documentazione:
Trasmette le informazioni raccolte al Dirigente Scolastico
Invita la famiglia dell’alunno ad accompagnarlo a scuola il primo giorno, per prendere contatto con l’insegnante responsabile del plesso o con i membri della Commissione intercultura presenti nel plesso.
- Per assolvere tale compito il personale di segreteria si avvale delle schede in lingua predisposte dalla Commissione Intercultura (vd. allegato). Dirigente Scolastico
Comunica alla funzione strumentale per l’Educazione Interculturale e agli insegnanti del plesso interessato l’arrivo del nuovo alunno e trasmette loro tutte le informazioni raccolte.
Commissione Intercultura
Individua, in ogni plesso, un membro della Commissione Intercultura e uno o più insegnanti della possibile classe anagrafica di inserimento o di classi inferiori, con l’incarico di sottoporre all’alunno le prove concordate, selezionate in base all’età anagrafica e relative a:
lingua italiana (comprensione, comunicazione orale, comunicazione scritta se in età adeguata)
matematica
Docenti e membri della Commissione Intercultura del Plesso di inserimento
_ Accolgono l’alunno e i suoi genitori il primo giorno e fanno loro visitare la scuola. _ Compilano insieme il modulo di accoglienza finalizzato a raccogliere alcuni dati conoscitivi sull’alunno. _ Somministrano all’alunno le prove di ingresso.
Valutano le prove e stabiliscono il livello di competenza raggiunto
Decidono la classe di inserimento, tenendo conto delle normative vigenti e dei criteri stabiliti dal Collegio dei Docenti.
Predispongono, quando ve ne sia la necessità, un programma di recupero
Concordano con le insegnanti della classe in cui il bambino è inserito, tempi e modalità dell’intervento di recupero (compresa l’eventuale richiesta di facilitatore linguistico e/o mediatore culturale).
Docenti della classe di inserimento
Predispongono momenti di accoglienza (in classe, a classi parallele, con classi in cui sono inseriti bambini della stessa nazionalità) e di conoscenza dell’ambiente scolastico
Elaborano la programmazione individualizzata tenendo conto delle prove d’ingresso
Concordano spazi e modalità di intervento con gli eventuali operatori di supporto
Coinvolgono gli altri alunni nel progetto di accoglienza
Informano e corresponsabilizzano i genitori della classe interessata sulle finalità del progetto di accoglienza con particolare riguardo al coinvolgimento della famiglia del nuovo alunno.
1.2.3. PROGETTI CHE FAVORISCONO IL SUCCESSO FORMATIVO E' preoccupazione costante di ogni docente il perseguimento del successo formativo per ogni alunno, inteso come possibilità di sviluppo delle potenzialità individuali. Attraverso i progetti di plesso, che hanno la finalità di consolidare le abilità pratiche e quelle cognitive oltre che favorire un inserimento sereno nell'ambiente scolastico, la scuola offre l'immagine di unitarietà di intenti e interventi per favorire la piena crescita della persona degli alunni. Non si può dimenticare che ogni alunno ha i propri tempi di apprendimento e maturazione e la programmazione deve esserne rispettosa. Per garantire a tutti il perseguimento degli obiettivi educativi e didattici si pensa di sperimentare forme particolari di laboratori di recupero e sviluppo.
“S.O.S. DISAGIO”: progetto di prevenzione, identificazione, trattamento del disagio scolastico nella scuola primaria e secondaria di primo grado
“CHI FA PER TRE FA ANCHE PER SE”: progetto di educazione alla solidarietà
“IL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI”: progetto di educazione alla partecipazione e corresponsabilità
PROGETTO DI ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
1.2.3.1. PROGETTO DISAGIO
(PROGETTO DI PREVENZIONE, IDENTIFICAZIONE, TRATTAMENTO DEL DISAGIO
SCOLASTICO NELLA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO)
E’ un progetto che valuta due aspetti di disagio scolastico:
l’abuso, che pur avvenendo al di fuori della scuola, incide notevolmente sulle prestazioni scolastiche
svantaggio dovuto a problemi di apprendimento, socializzazione o altro, aggravato dalla scarsa presenza della famiglia.
Il protocollo elaborato impegna i docenti in un’attenta analisi del disagio e nella predisposizione di interventi efficaci per
diagnosticare il tipo di disagio
intervenire con progetti opportuni e modalità operative adeguate per affrontare il tipo di disagio evidenziato nell’intento di diminuirlo e se possibile eliminarlo.
Uno dei progetti attivati in ambito scolastico è quello di predisporre, nel corso dell’anno scolastico, itinerari di recupero delle competenze e al termine dell’anno scolastico la disponibilità dei docenti a seguire nell’esecuzione dei compiti estivi, quegli alunni che diversamente non sarebbe in grado di lavorare a casa per problemi di autonomia e/o di scarsa assistenza familiare.
Problema comportamentale
disagio
(quale?)
compilazione scheda di rilevazione diario giornaliero del docente
abuso svantaggio
•Iter di denuncia agli organi competenti
•Attivazione di progetti scolastici •Interventi esterni: amministrazione comunale (supporto ai docenti e alla famiglia
PREVENZIONE: progetti didattici particolari dalla prima alla terza
media
FINALITA’: accompagnare la crescita relazionale, affettiva, cognitiva degli alunni in un ambiente che sappia osservare, ascoltare e favorire le relazioni tra scuola, famiglia e servizi del territorio. OBIETTIVI GENERALI:
favorire nella scuola attività di prevenzione, rilevazione e trattamento di situazioni di disagio,
sviluppare un clima di costante collaborazione tra scuola e territorio, per realizzare interventi efficaci e tempestivi.
Il progetto si compone di due parti:
il disagio grave provocato dal maltrattamento e dall’abuso
il disagio dovuto a problemi di apprendimento IL DISAGIO GRAVE PROVOCATO DAL MALTRATTAMENTO E DALL’ABUSO OBIETTIVI:
sviluppare capacità di ascolto dell’alunno
sviluppare la capacità di cogliere i segnali di disagio connessi all’abuso
fornire ai docenti competenze specifiche in merito al fenomeno del maltrattamento e dell’abuso all’infanzia
fornire ai docenti opportune conoscenze sulla normativa vigente
fornire ai docenti conoscenze specifiche relative alla tematica della segnalazione e della denuncia
ATTIVITA’: 1) il gruppo di lavoro di progetto, di cui fanno parte docenti che hanno frequentato diverse edizione del corso “Ali per l’infanzia”, ha predisposto dei materiali formativi per i docenti, scegliendoli tra la documentazione prodotta dagli esperti che hanno tenuto i corsi. Tali materiali costituiranno oggetto di confronto e autoformazione per tutti i docenti all’inizio del nuovo anno scolastico, durante un momento collegiale. Verranno consegnati i seguenti documenti:
protocollo “Ali per l’infanzia”
intervento del Dirigente dott. Stillitano, in cui enuncia il significato del protocollo
articoli di approfondimento
gli indicatori del maltrattamento
il contesto legislativo e i processi d’intervento 2) Ogni equipe pedagogica curerà la compilazione di un diario su cui annoterà per due mesi i comportamenti rilevati e ritenuti indici di disagio. Per agevolare la compilazione di tale documento si fornisce una griglia di osservazione e rilevazione degli indicatori di disagio riferiti al maltrattamento e all’abuso. PREVENZIONE Si forniscono indicazioni per attivare progetti didattici 1) che educhino gli alunni a:
esprimere liberamente emozioni, sentimenti, pensieri, fantasie, sicuri di trovare ascolto
giocare, socializzare, fare esperienze positive con gli altri
progetto “Lupus in fabula” (che prevede incontri formativi per i docenti coinvolti) 2) che aiutino gli adulti (genitori, docenti, ….) a
imparare nuove forme di ascolto
conoscere le tematiche riferite al maltrattamento e all’abuso
comprendere come proteggere i bambini da qualsiasi forma di violenza fisica, psicologica, sessuale e da qualsiasi tipo di sfruttamento.
Progetto “Favole per genitori, insegnanti ed educatori” Progetto “Cineforum “ IL DISAGIO DOVUTO A PROBLEMI DI APPRENDIMENTO Tale disagio può essere rilevato in alunni stranieri che hanno difficoltà con la lingua italiana, o in alunni con problemi comportamentali e di apprendimento. Per ciascuna tipologia sono previsti interventi didattici ed educativi. OBIETTIVI:
rilevazione del disagio in contesti di apprendimento: comportamento e frequenza
identificazione del disagio
progettazione di interventi ATTIVITA’
Compilazione di una griglia di osservazione (2 mesi di osservazione)
Progettazione di interventi didattici di recupero coinvolgendo anche la famiglia:
Se si rileva che non c’è nessun apporto da parte della famiglia, l’equipe si attiva coinvolgendo il Dirigente Scolastico che provvederà al tempestivo contatto con i servizi sociali ai quali si chiederà:
- intervento di un educatore (a casa e a scuola) - assistenza estiva presso centri ricreativi (colonie, oratori, …..)
la scuola si attiva con:
percorsi di recupero personalizzati
interventi didattici specifici: 1 sola ora di inglese in piccolo gruppo per apprendere le funzioni base della lingua straniera, utilizzo delle altre due ore per recupero individualizzato, laboratori su compito, ……
per l’estate: si propone ad ogni docente (molto liberamente) la disponibilità di un mattino nel mese di giugno o luglio per seguire gli alunni in difficoltà di apprendimento, nei compiti estivi.
Il coinvolgimento della famiglia è finalizzato all’individuazione di strategie proficue, in collaborazione con gli esperti, per colmare le lacune di comportamento che influenzano l’apprendimento. Si segnala alla famiglia la possibilità di contattare:
“Il caffè delle mamme” a Carate Brianza (alunni scuola primaria)
Lo sportello psicopedagogico presso la scuola previsto dal progetto Camelot (alunni scuola secondaria di primo grado)
PREVENZIONE Ogni equipe pedagogica elaborerà delle Unità di Apprendimento per favorire la prevenzione del disagio scolastico e potrà utilizzare le proposte contenute nei seguenti progetti:
Progetto accoglienza (vd. P.O.F.)
Progetto accompagnamento alla scuola secondaria di primo grado (vd. P.O.F.)
Progetto intercultura (vd. P.O.F.)
Proposta progetti ALICE/GAIA (vd. allegati)
1.2.3.2. PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA SOLIDARIETA’
“CHI FA PER TRE FA ANCHE PER SE’” FINALITA’ 1) “….Cercasi un fine. Bisogna che sia onesto. Grande. Che non presupponga nel ragazzo null’altro che d’essere uomo. Cioè che vada bene per credenti e atei. Io lo conosco. …. Il fine giusto è dedicarsi al prossimo. … Gli uomini hanno bisogno d’amarsi anche al di là delle frontiere…..” (don Milani, da “Lettere a una professoressa”) 2) Mettersi in relazione con soggetti ‘diversi’ da sé e dimostrarsi disponibili all’ascolto delle ragioni altrui, al rispetto, alla tolleranza, alla cooperazione e alla solidarietà, anche con sforzo e disciplina interiore quando servono. (dal PECUP) OBIETTIVI GENERALI (a partire dai bisogni concreti dei nostri alunni)
Consapevolezza dell’esistenza dell’altro (come altro da sé)
Consapevolezza dell’altro come diverso per provenienza (lo straniero) e come abilità (diversamente abile)
Assunzione di atteggiamenti finalizzati alla costruzione e al mantenimento della pace. INDICAZIONI PER POSSIBILI PERCORSI DI LAVORO (dalla prima primaria alla terza secondaria di primo grado)
Conoscenza dei diritti universali e dei diritti del bambino
Conoscenza di realtà vicine e lontane dove i diritti non vengono rispettati varie attività: lettura di giornali, libri, visione di film,…..
Conoscenza di iniziative di solidarietà: percorsi di ricerca per conoscere ad esempio la giornata mondiale della pace la giornata della vita la giornata dell’anziano, del disabile, della memoria, ………….
Conoscenza di nuove forme di solidarietà: sul territorio: le cooperative esistenti, la settimana del volontariato a livello nazionale: il commercio equo e solidale, il consumo critico, la banca etica, le adozioni a distanza, proposte di acquisti che sostengono progetti di sviluppo (vd. diario P.M., biglietti UNICEF, ….)
laboratori di educazione alla solidarietà: giochi cooperativi giochi di simulazione e di ruolo percorsi interculturali (il viaggio del caffè, del cacao, delle banane, di alcuni
nostri indumenti e oggetti di uso quotidiano, la cucina, gli ambienti, ………………)
letture finalizzate con animazioni partecipazione ad attività promosse dal territorio allestimento di banchetti di prodotti fatti dai ragazzi in collaborazione on i
genitori, venduti poi per scopi umanitari All’interno del progetto ogni equipe pedagogica sceglie gli spunti per elaborare i percorsi delle unità di apprendimento. INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE Canzone dello zecchino d’oro: “4/4 di silenzio” con filmato a cartoni animati 99 giochi cooperativi ed. gruppo Abele Il giro del mondo in 101 giochi, ed. gruppo Abele Fiabe nei barattoli, ed. EMI La globalizzazione spiegata ai ragazzi, ed. EMI L’economia giocata, ed. EMI Laboratorio sulla fiaba africana, ed. l’altra scuola Giochi di simulazione , ed. ELLE DI CI Il gioco dei bambini rossi e dei bambini blu, ed. ELLE DI CI I voli di Paffi, ed. EMI Condividere il mondo, ed. EMI
1.2.3.3. IL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI REGOLAMENTO ART. 1- FINALITÀ Al fine di favorire la partecipazione dei ragazzi e delle ragazze alla vita della comunità e rendere gli stessi protagonisti della vita democratica del territorio, è istituito il Consiglio Comunale dei Ragazzi. ART.2 - COMPOSIZIONE Il Consiglio Comunale dei Ragazzi è composto dai rappresentanti, democraticamente eletti, degli alunni delle ultime due classi della Scuola Elementare “Giuseppe Ungaretti” e della scuola media “Enrico Fermi” di Albiate. Il Consiglio Comunale dei Ragazzi elegge al proprio interno il Sindaco dei Ragazzi ed il Vice-Sindaco dei Ragazzi.
ART. 3- FUNZIONI Il Consiglio Comunale dei Ragazzi ha funzioni propositive e consultive nei confronti del Consiglio Comunale, della Giunta Comunale e del Sindaco su temi afferenti le seguenti materie: - educazione alla vita civica e democratica; - educazione ambientale; - solidarietà sociale; - educazione alla salute; - istruzione, cultura, spettacolo; - sport e tempo libero. Le deliberazioni del Consiglio Comunale dei Ragazzi, espresse sotto forma di interrogazioni, proposte o pareri, sono immediatamente sottoposte agli organi comunali competenti i quali,
entro sessanta giorni, ne prendono formalmente atto e, se del caso, inoltrano risposta per il tramite del Sindaco o di assessore da questo delegato. Il Sindaco, la Giunta Comunale ed il Consiglio Comunale possono chiedere in vista dell’adozione di un atto, che il Consiglio Comunale dei Ragazzi si pronunci su un argomento nelle materie di propria competenza sopra esposte. Il parere espresso dal Consiglio Comunale dei Ragazzi costituisce allegato dell’atto adottato. ART. 4— ELEZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI. PREROGATIVE DEI CONSIGLIERI. Ciascuna delle sezioni delle classi indicate aIl’art.2 elegge al proprio interno, con voto personale e segreto, due consiglieri per il Consiglio Comunale dei Ragazzi. Le elezioni si celebrano di regola all’inizio di ogni anno scolastico. In ciascuna sezione vengono individuati almeno due alunni che costituiscono l’Ufficio Elettorale e che redigono apposito verbale della elezione. I verbali della elezioni di ciascuna sezione sono trasmessi, per il tramite del Dirigente Scolastico o di suo delegato, al Sindaco che procede alla proclamazione degli eletti e convoca la prima riunione del Consiglio Comunale dei Ragazzi. Dell’avvenuta elezione, il Sindaco dà formale comunicazione al Consiglio Comunale alla prima riunione utile. I consiglieri eletti rimangono in carica un anno scolastico, salvo cause di anticipata decadenza. I consiglieri sono rieleggibili. I consiglieri decadono dalle funzioni in caso di dimissioni volontarie, in caso di abbandono della scuola ovvero della sezione di appartenenza, in caso di due assenze ingiustificate consecutive alle riunioni del consiglio. La decadenza è pronunciata con provvedimento del Sindaco dei Ragazzi il quale, attraverso il Dirigente Scolastico, ne dà comunicazione al Sindaco. Se la causa di decadenza si verifica nel corso dell’anno scolastico, si dà luogo ad una elezione suppletiva, che si svolge secondo le regole delle elezioni ordinarie in quanto applicabili. Ciascun consigliere ha diritto di iniziativa su ogni argomento di competenza del Consiglio Comunale dei Ragazzi. La carica di consigliere non dà diritto ad alcun compenso. ART. 5— IL SINDACO DEI RAGAZZI Nella prima riunione, il Consiglio Comunale dei Ragazzi elegge il Sindaco dei Ragazzi, scegliendolo tra i rappresentanti delle sezioni della scuola media. La votazione avviene in forma segreta. Risulta eletto colui che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi espressi. Se, dopo la terza votazione, nessuno degli aventi diritto consegue un numero sufficiente di voti, si procede al ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto più voti nella terza votazione. Nei casi di ulteriore parità, è preferito il più anziano di età. A elezione avvenuta, il Sindaco dei Ragazzi presta, nelle mani del Sindaco e avanti al Consiglio Comunale dei Ragazzi, formale promessa di bene e fedelmente adempiere all’incarico conferitogli. Il Sindaco dei Ragazzi: rappresenta il Consiglio Comunale dei Ragazzi; convoca il Consiglio Comunale dei Ragazzi, lo presiede, ne coordina i lavori; periodicamente riferisce al Sindaco circa i lavori del Consiglio Comunale dei Ragazzi. Il Sindaco dei Ragazzi rimane in carica un anno, salvo dimissioni volontarie o decadenza dallo status di consigliere. Il Sindaco dei Ragazzi non è rieleggibile alla medesima carica.
In caso di vacanza della carica di Sindaco dei Ragazzi, è senza indugio convocato il Consiglio Comunale dei Ragazzi per procedere all’elezione del nuovo Sindaco dei Ragazzi. Al Sindaco dei Ragazzi compete la fascia tricolore, da portarsi a tracolla in occasione di cerimonie in cui egli funge da rappresentante del Consiglio Comunale dei Ragazzi. ART. 6— IL VICE SINDACO DEI RAGAZZI Nella prima riunione, il Consiglio Comunale dei Ragazzi elegge il Vice Sindaco dei Ragazzi, scegliendolo tra i rappresentanti delle sezioni della scuola elementare. Le modalità di elezione del Vice Sindaco dei Ragazzi, la sua durata in carica, le cause di decadenza ed i limiti di rieleggibilità sono le medesime del Sindaco dei Ragazzi. Il Vice Sindaco dei Ragazzi: collabora con il Sindaco dei Ragazzi nella preparazione dei lavori del Consiglio Comunale dei Ragazzi; affianca il Sindaco dei Ragazzi nelle cerimonie ufficiali; esercita tutte le funzioni proprie del Sindaco dei Ragazzi in caso di assenza o impedimento di questi. ART. 7—IL CONSIGLIERE ANZIANO In assenza del Sindaco dei Ragazzi e del Vice Sindaco dei Ragazzi, i lavori del Consiglio Comunale dei Ragazzi sono diretti dal consigliere più anziano di età. ART. 8— FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO Il Consiglio Comunale dei Ragazzi si riunisce ordinariamente nella sala “Vittorino Colombo”, sita in Villa Campello. Le riunioni sono aperte al pubblico. Alla discussione possono partecipare solo i consiglieri. Le persone estranee al Consiglio possono prendere parte ai lavori solo previo invito del Sindaco dei Ragazzi; dell’invito è fatta menzione nell’avviso di convocazione. Il Consiglio Comunale dei Ragazzi è convocato con ordine del giorno consegnato ai singoli consiglieri almeno quindici giorni prima della data della riunione. Copia dell’ordine del giorno è affissa all’Albo Pretorio Comunale ed è trasmessa al Sindaco, al Dirigente Scolastico, ai Capigruppo del Consiglio Comunale. Le riunioni del Consiglio Comunale dei Ragazzi sono valide se interviene la maggioranza dei consiglieri eletti. Le deliberazione sono assunte a maggioranza dei votanti. Salvo che il Consiglio Comunale dei Ragazzi disponga diversamente, le votazioni avvengono in forma palese. Il Sindaco dei Ragazzi, di intesa con il Vice Sindaco dei Ragazzi e udito il parere del Consiglio dei Ragazzi, disciplina le modalità di svolgimento del dibattito.- Delle riunioni del Consiglio Comunale dei Ragazzi è redatto apposito processo verbale, che è conservato agli atti del Comune. Copia del verbale è trasmesso al Dirigente Scolastico, a ciascun componente del Consiglio dei Ragazzi ed ai Capigruppo del Consiglio Comunale. ART. 9— COMPITI DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE. L’Amministrazione Comunale provvede a fornire tutte le risorse strumentali necessarie al funzionamento del Consiglio Comunale dei Ragazzi, cura la redazione e la distribuzione degli ordini del giorno e dei processi verbali, fornisce gratuitamente in uso la sala “Vittorino Colombo”. L’Amministrazione Comunale individua un funzionario responsabile per l’attività del Consiglio Comunale dei Ragazzi, al quale vengono affidate le risorse umane e strumentali necessarie all’attività del Consiglio dei Ragazzi.
ART. 10— RAPPORTI CON L’ISTITUZIONE SCOLASTICA. Il funzionario responsabile per l’attività del Consiglio Comunale dei Ragazzi concorda con il Dirigente Scolastico le modalità operative per lo svolgimento dei lavori del Consiglio Comunale. Il funzionario responsabile collabora con gli insegnanti per lo svolgimento delle attività didattiche di supporto al Consiglio dei Ragazzi. A tal fine il funzionario può avvalersi di altro personale comunale ovvero di professionalità esterne all’Amministrazione. ART. 11— NORMA PROGRAMMATICA. L’Amministrazione Comunale è impegnata ad individuare, all’inizio di ogni anno scolastico, almeno un progetto da sottoporre al parere del Consiglio dei Ragazzi. Se il parere viene espresso, l’Amministrazione Comunale è impegnata a tenerne conto in sede di approvazione del successivo bilancio di previsione. Tale progetto prevede tre incontri di consiglio comunale dei ragazzi, per ogni classe quarta, quinta, prima, seconda e terza media. Per il corrente anno scolastico iall’interno del progetto del Consiglio Comunale dei Ragazzi l’Amministrazione comunale di Albiate, con la collaborazione della Cooperativa Sociale ABCittà, ha proposto la realizzazione di laboratori volti allo sviluppo e alla promozione dei valori di pace e libertà all’interno del vissuto e delle relazioni quotidiane dei bambini e dei ragazzi, in continuità con i percorsi sviluppati negli scorsi anni nell’ambito del progetto Peter Pan e del progetto “Albiate in forma”. 1.2.4. PROGETTO INTEGRAZIONE DI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP La scuola primaria nell’ambito delle sue finalità generali, rispetta e valorizza le diversità individuali”. (dagli Ordinamenti della scuola elementare del 1990) Fatto proprio il principio del “rispetto delle diversità”, l’istituto promuove l’integrazione dei soggetti in situazione di handicap. Per “integrazione” non si intende il puro inserimento nel gruppo o la sola socializzazione, bensì con tale accezione, si vuole indicare quel processo complesso che permette di: Sviluppare l’identità personale Accogliere e ascoltare l’altro Rispettare ritmi e tempi di apprendimento propri di ciascun alunno Concorrono alla realizzazione di questo progetto tutte le forze presenti nella scuola e ad essa esterne: i docenti di classe e l’insegnante di sostegno, si avvalgono della collaborazione della famiglia e del supporto degli operatori delle équipe di competenza (per il nostro Istituto si tratta di mantenere contatti con UONPIA di Besana Brianza, la Nostra Famiglia di Carate Brianza o di Bosisio Parini, il centro Don Gnocchi di Inverigo Progetto di integrazione Il percorso si attua attraverso le seguenti tappe: Certificazione medica Diagnosi funzionale indispensabile per l’assegnazione di un docente aggiuntivo per le
attività di sostegno (l’assegnazione di detto insegnante viene effettuata dal Provveditore che generalmente mantiene il rapporto 1:4, solo in casi di grave deficit accertato stabilisce il rapporto in deroga 1:1)
Profilo dinamico funzionale: redatto successivamente all’osservazione nel primo periodo di inserimento scolastico ed elaborato, in collaborazione e secondo competenze proprie, dagli specialisti, dai docenti curricoli, dall’insegnante di sostegno e dalla famiglia.
Piano educativo individualizzato
Verifica dei risultati per la prosecuzione del progetto la ridefinizione o l’adeguamento dello stesso ai comportamenti osservati e alle capacità
acquisite Interventi della scuola I docenti: raccolgono informazioni mediante notizie anagrafiche relazioni precedentemente richieste (alla scuola materna o alla scuola elementare) elaborati eseguiti dagli alunni e le completano con le osservazioni della famiglia programmano una serie di attività libere o guidate con lo scopo di raccogliere
direttamente dati informativi sul comportamento e sulle relazioni interpersonali, sulle capacità di impegno, attenzione, memoria
annotano i dati emergenti e stendono brevi profili per ogni alunno secondo uno schema che riguardi:
a) comportamenti personali nelle singole situazioni con i compagni con gli insegnanti verso le attività proposte b) capacità personali partecipazione autonomia linguaggio comprensione esecuzione
c) capacità didattiche e conoscenze acquisite
Al termine dell’osservazione i docenti elaborano il profilo dell’alunno, individuano le aree preferenziali su cui lavorare indicando, in una programmazione individuale, obiettivi generali, specifici e attività volte al raggiungimento di tali obiettivi. Redigono un documento che raccoglie gli aspetti sopraindicati che depositano in presidenza nei termini stabiliti. Valutazione I docenti, bimestralmente verificano non solo il raggiungimento, da parte dell’alunno, delle mete prefissate, ma valutano l’intero percorso programmato al fine di apportare eventuali adeguamenti. Ogni docente di sostegno riporta osservazioni e valutazioni su un documento proprio di ogni alunno (Registro per l’azione di sostegno individualizzato). In collaborazione con i docenti del team elabora alla fine dell’anno, una relazione che documenti, in sintesi, il lavoro svolto e le competenze raggiunte dal singolo alunno. Tale relazione depositata presso gli uffici della Presidenza é documento indispensabile per il passaggio di informazioni a chi si occuperà dell’alunno nei successivi anni scolastici. Durante l’anno scolastico, proprio per avere una valutazione globale, si fissano gli incontri con le équipe (almeno due) e i colloqui con le famiglie, rispettando il calendario previsto per tutti gli alunni della scuola.
Continuità Dirigenti e docenti della scuola di base preparano il passaggio dell’alunno da un grado all’altro di scuola. Pertanto si stabiliscono riunioni da tenersi subito dopo le preiscrizioni o al termine dell’anno scolastico. Inoltre, nei casi in cui si ravveda la necessità, può essere prevista, con delibera dei collegi docenti e la conseguente autorizzazione del Provveditorato agli Studi, la presenza, nel primo periodo di inserimento nel nuovo grado di scuola, dell’insegnante di sostegno che ha seguito il bambino il precedente anno scolastico. Per l’anno scolastico 2002 - 2003 Le situazioni segnalate al Provveditorato di Milano sono 21 (tre alla scuola media, diciotto alla scuola elementare). Operano un docente di sostegno nella scuola media e nove per la scuola elementare (due con rapporto 1:1). Si è costituito un gruppo di lavoro sull'handicap di cui fanno parte il Dirigente Scolastico, gli assistenti sociali di Triuggio e Albiate, due genitori e tutti i docenti di sostegno operanti nei vari Plessi. I docenti di sostengo si ritrovano periodicamente per confrontarsi, elaborare strumenti utili alla rilevazione delle situazioni. Nella sezione DOCUMENTI è allegata una griglia di rilevazione utile alla compilazione del Profilo Dinamico Funzionale. Anche gli alunni disabili avranno il loro piano di studi personalizzato con le unità di apprendimento della classe con la giusta curvatura per il loro percorso educativo e didattico.
1.3. PROGETTI CHE ARRICCHISCONO L'OFFERTA FORMATIVA 1.3.1. L’ARCHEOLOGIA NELLA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO
GRADO Destinatari: Il progetto è rivolto agli alunni delle classi terze e quarte della scuola primaria e alle classi prime della scuola secondaria di primo grado di Triuggio. Responsabile del progetto è l'ins. Casiraghi Liliana che offre consulenza ai docenti per la realizzazione. Proposta: Percorsi didattici di approfondimento ed integrazione allo studio della storia. Dopo una breve panoramica sui metodi di ricerca e catalogazione si tenterà di percorrere il processo di ricostruzione storiografica locale e dell’hinterland comunale, soprattutto attraverso l’analisi diretta di reperti, la visita a un sito archeologico e ai musei locali, oggetto di studio. Obiettivo principale: Ci proponiamo di far scoprire agli alunni l’itinerario che porta l’archeologo dal ritrovamento dei reperti alla scoperta della loro funzione, alla comprensione dei metodi e degli strumenti utilizzati per la loro realizzazione, per una ricostruzione e una conoscenza più coinvolgente della storia, principalmente quella locale e lombarda, anche attraverso i gesti e i segni del passato. Tramite le forme artistiche, le prime forme di comunicazione, si cercherà di far comprendere l'evoluzione e le conquiste dell'uomo preistorico. Metodo L’alunno avrà l’opportunità di essere protagonista nella sperimentazione di tecniche
e nell'uso di materiali legati alle tematiche concordate tra gli insegnanti e la responsabile del progetto. Sarà privilegiato il percorso di apprendimento attivo e di confronto. Gli alunni attraverso la descrizione delle fasi di produzione di piccoli utensili e semplici strumenti per la caccia verificheranno le procedure adottate, le soluzioni e le difficoltà incontrate. Ogni argomento è strutturato all’interno di un’unità didattica che sarà svolta anche con lezioni frontali ma soprattutto attraverso lo sviluppo della manualità dell’alunno per avvicinarlo attivamente alle tematiche trattate durante la lezione. Visualizzazione finale dei percorsi effettuati. Il percorso di lavoro prevede momenti di attività in classe, incontri con l'esperto e visite guidate .
unità didattiche : PREISTORIA 1 e 2 - Brianza Romana
Preistoria 1 Il fascino e i misteri del paleolitico
L’artista stregone delle caverne e il cacciatore. Il mistero delle mani bianche Tecnologia dell’industria litica preistorica
La scoperta della grotta di Lascaux e gli animali riprodotti Impronta delle mani degli alunni con colori naturali Fabbricazione di uno strumento su ciottolo
PPrreeiissttoorriiaa 22
La rivoluzione neolitica Armi e abitazioni camune a confronti con i reperti del territorio
Le incisioni rupestri della Valcamonica (uscita culturale) Gli indirizzi delle case preistoriche Museo di Cemmo Parco di Naquane Villaggio preistorico Mappa della Bedolina L’uomo, la freccia e l’arco Analisi di una freccia africana L’ascia camuna Il mistero delle coppelle
Battaglia navale - utilizzando la mappa della Roccia Grande di Naquane La mappa del paese con simbologie scelte dagli alunni La punta di freccia di Besana Brianza – scheda L’ascia di Biassono – scheda Realizzazione di fionde, asce e frecce. Visita al museo archeologico di Biassono I massi cupelliformi di Riverio
BBrriiaannzzaa RRoommaannaa Un “imperatore “ nelle terre di Brianza
Mappa dei ritrovamenti romani con: are, iscrizioni, oggetti fittili, tombe, monete e siti archeologici Le divinità adorate in Brianza Le firme di epoca romana in Brianza. I marchi di fabbrica ritrovati in Brianza
Caccia al tesoro studiata sulla mappa dei ritrovamenti romani in Brianza Le are di Valle Guidino- Besana La fornace di Brugora I reperti di Cassago Realizzazione di un vaso con sigilli
1.3.2. PROGETTO GIOVANI E POESIA FINALITÀ: approccio alla poesia come valore educativo, attività ludica e di approfondimento culturale (padronanza terminologia linguistica, capacità creativa artistica, acquisizione esperienze,..). AMBITO OPERATIVO: età compresa tra gli 8/9 anni e i 13. Sono previste pre-attività per gli alunni delle prime due classi della scuola di base. METODOLOGIA: programma con obiettivi per fasce d'età, su percorsi integrati (scolastico ed extra-scolastico) Scolastico: presso sedi scolastiche con tempi e modalità concordati per plessi Extra-scolastico: presso il Centro Giovani e Poesia, limitatamente a coloro che intendono approfondire un proprio percorso. ATTIVITÀ: classi prima e seconda: laboratorio linguistico I FASE
scelta di un argomento
elenco di parole riferite all'argomento per libera associazione
classificazione delle parole per tipologia (azioni, nomi, altro….)
abbinamento delle parole in rime
elaborazione di versi in rima utilizzando le parole trovate II FASE
Lettura di filastrocche e utilizzo delle stesse per ripassare le principali difficoltà ortografiche
Ricerca di parole in rima
Sostituzione di parole e formazione di nuove filastrocche con la medesima struttura
Completamento di versi
Elaborazione di carte delle rime
Costruzione di filastrocche a tema
Formazione di versi utilizzando i nomi e i cognomi dei compagni di classe, nomi di animali o persone conosciute.
ATTIVITÀ SUCCESSIVE
Terzo/quarto anno: elaborazione di un testo poetico, indicazioni e regole, poesia suono-immagine.
Quarto: parola-immagine (calligramma) Quinto anno: ritmo e musicalità Sesto anno: personalizzazione di un testo Settimo anno: individualità e scelta di uno stile
ORGANIZZAZIONE DEL PROGETTO: a cura del Centro Giovani e Poesia di Triuggio. COORDINATORE DEL PROGETTO: Alessandro Villa Il progetto verrà proposto a tutte le classi dei vari plessi. Si verificherà successivamente la possibilità di integrarlo con altri progetti scolastici (esempio: scambio nell'ambito del Progetto di laboratorio poetico italo-polacco avviato, tramite le due Amministrazioni Comunali, con le scuole di Jelcz-Laskowice). 1.3.3. PROGETTO VISITE GUIDATE E VIAGGI D’ISTRUZIONE
Per capire l’importanza delle uscite scolastiche, visite culturali, laboratori, esplorazioni ambientali, dobbiamo chiederci :”COME IMPARA IL BAMBINO, COME IMPARA IL RAGAZZO?”. Il bambino, come del resto il ragazzo e l’adulto, impara attraverso l’esperienza diretta, utilizzando tutti i sensi. La realtà deve essere quindi il punto di partenza per la conoscenza e il territorio,a partire da quello più vicino e vissuto, il campo d’indagine privilegiato in cui trovare motivazioni forti e durature, in cui misurarsi e sviluppare la capacità di “guardare con occhi diversi”, di approfondire, di andare oltre. Le uscite scolastiche danno la possibilità di guardare la realtà con stupore, meraviglia e quindi favoriscono la curiosità verso il mondo nelle sue differenziazioni e molteplicità. Le uscite scolastiche permettono di avere un approccio multidisciplinare (partendo dall’archeologia o dall’arte si fanno collegamenti con la storia, ma anche con le scienze, l’ambiente …), permettono di vivere e ricostruire la storia attraverso i documenti, i reperti; di comprendere i diversi punti di vista e i diversi aspetti dell’esplorazione scientifica. Sono una miniera preziosa per la stesura di testi vari, per la risoluzione di problemi, per impostare le ricerche e acquisire un metodo di studio. Le attività di laboratorio, inoltre, sviluppano la manualità, la creatività, la capacità di “saper fare” e la collaborazione. Va sottolineata l’importanza degli esperti nel campo specifico, che permettono al bambino di avvicinare diversi linguaggi, di comprendere la necessità di approfondire per scoprire e imparare; all’insegnante resta il delicato compito di coordinatore, guida dell’alunno “costruttore del suo sapere”. Le uscite scolastiche permettono di attivare obiettivi trasversali e abilità sociali: di comportamento (diverse secondo l’ambiente in cui il ragazzo si trova) di socializzazione di conoscenze:
ascoltare
osservare
chiedere informazioni
elaborare percorsi di lavoro
fare ipotesi
porsi problemi
raccogliere informazioni, riordinarle, classificarle, approfondirle
documentare le proprie esperienze e razionalizzarle fa conoscere vuol dire anche FARE AMARE, apprezzare e quindi le uscite scolastiche
sono occasioni per far nascere un atteggiamento rispettoso verso l’ambiente, le opere d’arte, i monumenti, la cultura.
Itinerari per visite guidate proponibili negli otto anni di scuola nell’ Istituto
Comprensivo:
ITINERARIO STORICO
CLASSE PRIMA PRIMARIA:
visita a un museo del giocattolo (rocca di Angera, Museo del giocattolo a Milano)
visita a una fattoria per osservare la trasformazione dei prodotti e
l’allevamento degli animali
CLASSE SECONDA PRIMARIA:
visite guidate sul territorio alla ricerca di tracce storiche, indagine ambientale
sulla vita nelle cascine
CLASSE TERZA PRIMARIA:
visite guidate sulle tracce preistoriche, incontro con archeologo, palentologo
(Capodiponte per visita alle incisioni rupestri, Archeopark di Boario, esperienza
del Paleolab al museo di storia naturale a Milano, visita ai ritrovamenti di
Golasecca presso il Castello Sforzesco di Milano, visita al Museo di Biassono)
CLASSE QUARTA PRIMARIA:
visita a un museo con reperti di storia egizia (museo egizio di Milano e di
Torino)
CLASSE QUINTA PRIMARIA:
visite guidate alla scoperta di tracce della civiltà romana e dell’arte romanica
(museo archeologico di Milano, la Milano romana, la Brescia romana, basilica di
Agliate, di Galliano, museo di Cassago)
CLASSE PRIMA SECONDARIA DI PRIMO GRADO:
visita guidata alla scoperta di tracce medioevali (Monza e il tesoro longobardo,
visita a un castello, ad esempio Soncino, visita a un’abbazia, ad esempio
Chiaravalle, Certosa di Pavia, visita a Pavia).
CLASSE SECONDA SECONDARIA DI PRIMO GRADO:
visite guidate a luoghi di interesse storico riferito al Risorgimento e alle
tematiche legate alla rivoluzione industriale (Museo del risorgimento di Milano,
villggio operaio di Crespi d’Adda).
CLASSE TERZA SECONDARIA DI PRIMO GRADO:
visite guidate a luoghi della “Memoria” come la Risiera di s. Saba, Fossoli
Verranno indicate anche proposte teatrali, di animazione storica come quelle del
teatro “Il Trebbo”, o “Il Centro”, di Milano.
ITINERARIO GEOGRAFICO
CLASSI PRIME E SECONDE: uscite sul territorio per conoscerne la geografia
CLASSI TERZE: itinerario alla scoperta del fiume Lambro (s. Primo)
CLASSI QUARTE: conoscenza dell’ultimo tratto di percorrenza del fiume Lambro
(Lambrinia), conoscenza dei laghi (Stresa e le isole del lago Maggiore)
CLASSI QUINTE: navigazione Mincio/Po
CLASSI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Itinerari possibili alla scoperta di luoghi geograficamente significativi e raggiungibili:
grotte di Tirano, Tirano/st Moritz (trenino del ghiacciaio del Bernina), ghiacciaio del
Rodano in Svizzera, grotte di Postumia, Trieste, visita al Parlamento europeo,…
ITINERARI ARTISTICI CULTURALI
Si potrebbero inserire nei vari percorsi
Visita a Brera con vari itinerari
Museo della scienza e della tecnica
Museo di storia naturale
Acquario civico
Planetario (scuola secondaria inferiore)
Partecipazione all’opera lirica
Teatro in lingua inglese
1.3.4. PROGETTO BIBLIOTECA
DESTINATARI: alunni della scuola elementare e media, docenti e genitori Alla base del progetto, sta la condivisione del decalogo del lettore di Pennac:
Il lettore ha diritto di:
1. non leggere 2. saltare le pagine 3. non finire il libro 4. rileggere 5. leggere qualsiasi cosa 6. evadere 7. leggere ovunque 8. spizzicare 9. leggere a voce alta 10. tacere
L’attività di elaborazione del seguente progetto è avvenuta con la collaborazione del bibliotecario di Triuggio. FINALITA’: offrire una serie di occasioni stimolanti per favorire il coinvolgimento nel mondo della lettura e riconoscere la biblioteca come luogo d’incontro e di crescita. OBIETTIVI FORMATIVI:
suscitare piacere, curiosità e motivazione alla lettura
superare la concezione della lettura come dovere scolastico
concepire la lettura come attività libera e capace di porre il bambino in relazione con se stesso e con gli altri
promuovere incontri tra alunni, istituzione, territorio
utilizzare il libro e la lettura come strumenti per il successo formativo
utilizzare l’esperienza del leggere come momento di riflessione e confronto PERCORSO
1. Utilizzo delle biblioteche scolastiche 2. Visite periodiche alla biblioteca comunale per leggere, scegliere libri, conoscere le novità editoriali 3. Momenti particolari per le varie classi organizzati nei vari plessi anche con l’aiuto di esperti. 1.3.5. CURRICOLO PER IL CONSEGUIMENTO DELLA COMPETENZA
DELL’ASCOLTO
(scuola primaria e secondaria di primo grado)
Premessa
Introduzione: perché la lettura dell’insegnante
Attività che favoriscono l’ascolto e la lettura di un testo
Libri imprescindibili: quali e con quali caratteristiche
Unità di apprendimento sull’ascolto
Scansione del curricolo di educazione all’ascolto
Idee per un laboratorio di lettura a scuola
PREMESSA
FINALITA’: EDUCARE ALL’ASCOLTO
La competenza dell’ascolto è considerata prioritaria e trasversale. Infatti, insegnando
ad ascoltare fin dalla scuola dell’infanzia, si forma la capacità di prestare attenzione
per recepire e decodificare testi e, più in generale, contenuti.
Nella pratica didattica è ritenuto necessario leggere ad alta voce con preciso scopo di
veicolare il significato del testo. L’insegnante, selezionando narrazioni adatte alla
classe, attiva il piacere e il gusto dell’ascolto e, conseguentemente favorisce e
promuove il piacere e il gusto della lettura.
Altre pratiche didattiche, quali la biblioteca di classe, animazioni, drammatizzazioni,
lettura creativa, sintesi, attività grafiche, incentivano il gusto della lettura e
dell’ascolto.
E’ importante la scelta del libro da leggere per il suo contenuto, in relazione a quello
che si vuole formare nell’allievo, nella prospettiva di una programmazione verticale. La
selezione delle storie deve rispondere a precisi criteri.
È importante che gli alunni imparino a leggere con gusto fin dalla prima classe,
capiscano, crescendo, le motivazioni che li spingeranno sempre a preferire un buon
libro ad altro.
E’ d’altra parte vero che per poter usufruire fino in fondo di tutte le potenzialità
educative di un libro bisogna attivare strategie di comprensione, a volte smontarlo,
come fa il bambino curioso con un giocattolo, e un ragazzo con il videogame che ha tra
le mani.
Sottesa ad ogni attività ci deve essere una forte motivazione per fare in modo che gli
alunni non subiscano ma siano in ricerca ansiosa di scoprire, di incontrare (difficile, ma
fattibile, dipende in gran parte da noi, da come li motiviamo alle attività quotidiane;
con strategie opportune anche lo studio dei verbi può risultare un divertimento!!!).
INTRODUZIONE: PERCHÉ LA LETTURA DELL’INSEGNANTE
Forse semplicemente perché –per dirla con Flaubert- “occorre legggere per vivere”.
Ma noi biechi adulti materialisti non ci accontentiamo di massime lievi e idilliache,
vogliamo essere suffragati nelle nostre scelte culturali dalla certezza del pesante
dato scientifico… non è vero?
Dunque, vediamo: è auspicabile leggere ad alta voce…
1 – Perché è importante se si vuole sperare di allevare alunni futuri lettori, “dare alla
lettura una valenza forte, indelebile, precoce, nell’esperienza di vita del bambino”
contribuendo a “creare intorno alla lettura , in ambito familiare prima ancora che
scolastico, un ambiente favorevole alla formazione del piacere del leggere”.
2 – Perché i bambini apprendono soprattutto per imitazione e tendono a
interiorizzare e a far proprio l’atteggiamento dell’adulto nei confronti della lettura.
Così “ l’acquisto regolare di libri, visite frequenti alle biblioteche, effettiva lettura”
possono determinare la creazione di un ambiente – familiare, prima che scolastico-
favorevole all’incubazione di quel morbo benigno che è la passione per la lettura
(malattia dalla quale, ahimé, non si guarisce per il resto della vita).
3 – Perché viene potenziata la capacità di ascolto, una competenza essenziale
dell’area linguistica che non sempre viene adeguatamente coltivata nella scuola. “La
lettura ad alta voce crea una piacevole abitudine all’ascolto e dilata quei tempi di
attenzione che oggigiorno sono decurtati dai ritmi incalzanti e fisiologicamente
scorretti imposti dalla televisione. (…) Ascolto e attenzione favoriscono inoltre lo
sviluppo della capacità di creare immagini mentali, capacità sempre più minacciata
dall’invadenza televisiva e massmediatica e di fondamentale importanza per la lettura
di testi letterari sempre più complessi e articolati.
4 – Perché “contrariamente a quanto si crede, aumenta e non ritarda il desiderio di
leggere in modo autonomo. Imparare a leggere è un compito difficile, spesso
scoraggiante, a cui è necessario offrire sostegno e motivazione. E non c’è motivazione
migliore di quella che deriva dal pensare che la lettura è fonte di piacere”.
5 – Perché per allevare lettori onnivori bisogna proporre un variegato campionario di
testi, il più ampio e molteplice possibile, questo lo si può fare, con i bambini piccoli,
solo con una lettura ad alta voce, affinché l’approccio ai testi difficili sia mediato
dall’adulto: “ a dieci anni un romanzo come Lo Hobbit di Tolkien può spaventare sia per
la mole che per il contenuto, ma può diventare un’esperienza indimenticabile se letto
ad alta voce da un adulto.”.
6 – Perché, infine, è un’esperienza estremamente gratificante per l’adulto e
piacevolissima per i bambini… e scusate se è poco!
(contributo di Gianni e Ivan)
Gianni Trezzi : insegnante, leggistorie
Ivan Sirtori psicologo, leggistorie
Citazioni tratte da R. Valentino Merletti Leggere ad alta voce ed. Mondadori
ATTIVITÀ CHE FAVORISCONO L’ASCOLTO
Il significato della parola “ASCOLTO”: dal dizionario: udire con interesse, attenzione;
stare a udire, …………………
Perché dobbiamo fare in modo che i nostri alunni ci stiano ad ascoltare: perché ciò che
diciamo loro è interessante?, perché è significativo?, perché li aiuta a crescere?
Quale attività li aiuta ad affinare sempre più la competenza dell’ascolto?
La lettura dell’insegnante o l’insegnante che narra e attraverso questa attività
permette un incontro, provoca stupore, meraviglia, interesse, partecipazione può
essere un momento privilegiato dell’azione educativa, una modalità vincente per
mettere l’alunno al centro, soddisfare i suoi bisogni di curiosità, la sua sete di sapere,
il suo desiderio di entrare nella storia, di incontrare, di sperimentare, ……………
Attività significative di animazione alla lettura possono favorire la competenza
dell’ascolto.
Si indica il testo M. Sarto, “Voglia di leggere”, Piemme
COME INSEGNARE A LEGGERE UN TESTO
Già nei programmi dell’85 si leggeva che “leggere è sostanzialmente un processo di
ricerca, comprensione e interpretazione del significato del testo”.
Nelle Raccomandazioni si legge che fin dalla prima classe “leggere non significa
pronunciare il suono delle lettere, bensì utilizzare le lettere, anche le poche che si
sanno riconoscere, per ipotizzare una parola, meglio un significato. La lettura insomma
è interpretazione non riconoscimento”.
La lettura diventa quindi un mezzo di formazione oltre che di accrescimento della
cultura.
La didattica della lettura diventa un’attività cognitivo-costruttiva che serve fin
dall’inizio a capire ciò che si legge. Il percorso va quindi dall’intuizione del significato
alla decifrazione della parola.
Leggere è un processo che interessa più funzioni:l’attenzione, la sensorialità,
operazioni di classificazione, categorizzazione, memoria. Leggere un testo richiede
una serie di passaggi successivi tra il testo e il significato nella mente del soggetto,
ogni passaggio richiede tempo, il nuovo si innesta sul già noto in un processo di
accomodamento continuo.
PROPOSTE DIDATTICHE GRADUATE PER UN POSSIBILE ITINERARIO DI
EDUCAZIONE ALLA LETTURA DEL TESTO
Completamento di disegni
Proposta di testi semplici, significativi, che si rifanno all’esperienza del
bambino, quali cartelli di insegne di negozi, semplici frasi di uso quotidiano.
Risposte ad indovinelli figurati
Completamento di testi con disegni al posto delle parole
Realizzazione di inferenze semantiche: completamento di filastrocche in rima,
personaggi da indovinare in base a ciò che dicono, descrizione di oggetti e
luoghi, magari completando cruciverba (definizioni semplici e riferite
all’esperienza).
Attività sull’anticipazione di contenuti, permettendo all’alunno di porsi di fronte
al testo in modo attivo, osservando gli indizi costituiti da disegni, da fotografie,
da titoli e attivando conoscenze e schemi già presenti in memoria. In tal modo
vengono facilitate, durante la lettura, le operazioni di confronto tra aspettative
del lettore e i dati nuovi presentati nel testo.
Attività utili a cogliere le strutture delle varie tipologie testuali: struttura
narrativa nelle storie, struttura descrittiva in immagini (schemi a cornice, a
zone orizzontali e verticali, cioè per piani e per posizione, …), struttura logica
per identificare causa – effetto … proponendo all’inizio completamento di
semplici situazioni (es. pioggia, ombrello) e conseguente verbalizzazione orale e
scritta usando i connettivi e la punteggiatura.
Giochi di riordino di pezzi del testo, completamento di testi (o testi con i
buchi), rilevamento delle sequenze in riferimento agli eventi, ai personaggi che
intervengono, a variazione di luoghi di riferimento.
Giochi per cogliere le informazioni principali partendo da testi semplici a testi
sempre più complessi: all’inizio con l’utilizzo di semplici disegni poi di schemi,
mappe utili alla rielaborazione personale del testo di partenza e alla sintesi. Si
inizia così a fondare il metodo di studio: leggere per studiare.
Giochi per selezionare le informazioni individuando quelle importanti da quelle
secondarie. Ad esempio se devo leggere l’orario di un programma TV non scorro
tutta la pagina del giornale, ma in riferimento all’orario vado a leggere la parte
che mi interessa.
In parallelo a tutte queste attività, già dalla prima elementare si effettuano
giochi per arricchire il lessico (definizioni estrapolate dal contesto, giochi dei
sinonimi, dei contrari, delle famiglie di parole,….), per precisarlo sempre più e
arrivare ad acquisire il linguaggio specifico delle discipline già verso la quarta
primaria.
Individuazione di alcune conoscenze e abilità definite negli O.S.A
per la scuola primaria…..
PER INSEGNARE A LEGGERE UN TESTO:
L’ASCOLTO
Ascoltare e comprendere consegne e richieste verbali
Ascoltare con attenzione e comprendere il significato complessivo dei messaggi
Ascoltare brevi messaggi e comprenderne lo scopo
Ascoltare la lettura dell’insegnante
LA LETTURA
Leggere anticipando il significato, utilizzando diversi indicatori: contesto,
disegno, pezzi di parole note
Leggere ad alta voce semplici brani, filastrocche e poesie comprendendone il
significato
Leggere e riconoscere diverse tipologie testuali
Utilizzare forme di lettura diverse funzionali allo scopo: ad alta voce,
silenziosa, per ricerca, per studio, per piacere….
IL LIBRO
Dal brano….alla curiosità di leggere l’intero libro, opinioni sui libri
LA BIBLIOTECA
Creare una biblioteca in classe, organizzare il prestito…
LIBRI IMPRESCINDIBILI: QUALI E CON QUALI CARATTERISTICHE
Alcuni criteri fondamentali per scegliere un libro da leggere in classe:
il protagonista deve essere un bambino o un ragazzo in cui potersi identificare per
avere la possibilità di constatare di non essere soggetto delle proprie azioni e della
necessità di guide per uscire dalla situazione.
il libro deve contenere una storia (da un ostacolo, un problema si avvia la storia)
la storia alla fine lascia un’immagine, un segno; l’immagine diventa patrimonio,
arricchimento per il bambino. La didattica dovrebbe essere mirata a “fare perché
rimanga impresso”.
il bambino è affascinato dalla narrazione, però il punto di partenza deve essere la
realtà.
nel bambino c’è l’aspettativa: una strada aperta, un desiderio di sapere come va a
finire; un bisogno di soddisfare la curiosità, lo stupore.
i libri devono contenere esperienze “riconoscibili”.
la storia è intesa come fatti, cose, gesti, esperienze. Nei libri c’è vita perché c’è il
pericolo della paura, c’è il positivo perché c’era il rischio del male, c’è il bello
perché c’era il pericolo del brutto.
il libro può “cambiare” perchè fa accorgere, valorizza ciò che abbiamo dentro.
L’educatore fa diventare “consapevoli”. I due veri soggetti sono l’allievo e la “cosa”
e c’è l’educatore senza il quale non avviene questo rapporto. Ogni materia deve
consegnare “cose” ai ragazzi; ciò che le fa conoscere è una stasi, una
contemplazione. Ad es. la matematica alla primaria dà ai ragazzi l’operatività che
mette in moto un’attività con diverse componenti: attenzione, concentrazione,
tenuta, … Anche l’operatività suscita una consapevolezza di sé; mancano la socialità
(il rapporto con gli altri) e il rapporto con la realtà (i cinque sensi non sono
all’opera). La ragione lavora su se stessa; è fondamentale per l’autocoscienza:
operare porta a conoscere se stessi. Nell’italiano si trova la realtà “pura”; i libri
che si scelgono diventano la realtà che si vuole comunicare. La parola riproduce la
realtà e struttura la mente; è una delle facoltà che mettono in rapporto l’uomo con
le cose. La comprensione del testo, il suo valore formativo dipendono dalle
esperienze del bambino.
Quindi in un libro sono fondamentali la narrazione e l’immagine; non si può operare
per astrazioni, per valori; i libri mettono in rapporto i ragazzi con la realtà tramite
l’insegnante che legge.
Alle medie si prende in considerazione anche il leggere come educazione alla lettura i
se stessa.
Il racconto è propedeutica alla lettura del romanzo. Il repertorio dei libri è vasto.
Nella progettazione sarebbe utile definire la scelta di uno o più libri e costruire nel
corso dell’ anno un percorso di racconti.
QUALI LIBRI
Si presuppone che i libri significativi, scelti per il curricolo verticale di educazione
linguistica, siano letti dall’insegnante per sviluppare la competenza dell’ascolto e
l’autonomia di “lettore motivato e appassionato”. La scelta cade quindi su libri
piacevoli, attuali, accattivanti, rispondenti alle esigenze degli alunni.
All’interno di un curricolo verticale di educazione linguistica, la narrativa può essere
finalizzata al perseguimento degli obiettivi formativi che fanno riferimento al PECUP: …..sicurezza di sé, fiducia, gioia di vivere, intraprendenza, industriosità, collaborazione con
gli altri. Prendere coscienza che degli eventuali problemi (esistenziali, intellettuali, operativi,
morali, estetici, sociali) non risolti occorre cercare con intelligenza e metodo, individualmente o
con altri, soluzioni e alternative razionali.
Ampliare il punto di vista su di sé e sulla propria collocazione nel mondo, facendo ipotesi sul
proprio futuro e sulle proprie responsabilità a partire anche da situazioni non direttamente vissute,
ma supposte o ricavate dall’esperienza altrui, dalla finzione letteraria o comunque evocate dalle
varie forme dell’Arte considerando l'intervento di variabili con diversa possibilità di controllo.
Mettersi in relazione con soggetti ‘diversi’ da sé e dimostrarsi disponibili all’ascolto delle
ragioni altrui, al rispetto, alla tolleranza, alla cooperazione e alla solidarietà, anche con sforzo e
disciplina interiore quando servono. Interloquire con pertinenza e costruttività, in prima
persona,…
Conoscere e utilizzare in maniera elementare tecniche differenziate di lettura silenziosa dei
testi, e leggere correttamente ad alta voce testi noti e testi non noti di semplice dettato. Possedere
un vocabolario attivo e passivo adeguato agli scambi sociali e culturali. Capire messaggi orali e
visivi intuendone almeno in prima approssimazione gli aspetti impliciti…
Sapersi orientare entro i principali generi letterari antichi e moderni (fiabe, miti, leggende,
poemi, poesia lirica ed epica, teatro, racconti, romanzi, resoconti di viaggio, ecc.). Aver cominciato
a sviluppare, grazie al contatto di testi semplici ma significativi della nostra letteratura e della
nostra cultura (da apprendere anche a memoria), il gusto per l’opera d’arte verbale (poesia,
narrativa, ecc.) e in generale per la lucida espressione e per la densità del pensiero.
Per elaborare percorsi di lettura si segnalano i seguenti testi di Fulvio Panzeri
“La biblioteca di classe” e “Giocalibro” ed. quaderni di sfoglialibro 1.3.6. PROGETTO “IL COMPUTER A SCUOLA”
(Curricolo delle Nuove Tecnologie)
Obiettivi educativi Indirizzare ed ampliare il campo degli interessi culturali degli alunni attraverso le
tecnologie informatiche perché i ragazzi intervengano continuamente nel lavoro divertendosi in una situazione di estrema naturalità, quasi come in un ambiente di gioco.
Coinvolgere, attraverso, l’uso del PC, tutta la sfera della personalità: le funzioni manipolativo-spaziale, esplorativa, cognitivo-linguistica e cooperativa, sviluppando la capacità di lavorare in gruppo, scambiare e condividere.
Sviluppare la capacità di affrontare l’errore come momento di crescita. Indirizzare ed ampliare, attraverso le tecnologie informatiche, il campo degli interessi
culturali degli alunni desiderosi di potenziare i contenuti delle discipline curricolari. Favorire la riflessione sul proprio pensiero per essere in grado di trasmetterlo alla
macchina secondo il suo specifico linguaggio.
SEGUE SCHEMA DI PROGETTAZIONE:
Primaria Obiettivi formativi Obiettivi specifici Attività
Classe 1 Acquisire e facilitare
la strumentalità di
base
Avviarsi alla
cooperazione e al
lavoro di gruppo
Sapersi orientare tra
gli elementi
principali del
computer e le loro
funzioni
Hardware
Software
Elementi per immettere i dati
Dispositivi per memorizzare
i dati
Elementi per visualizzare i
dati
Altri componenti del pc
Utilizzare semplici
programmi di
videografica
Utilizzo degli strumenti di Paint e
Tux Paint per elaborare, creare
disegni e stampare.
Utilizzare il
computer per
eseguire giochi
didattici
Software didattici specifici
Attivare il
collegamento ad
internet
Giochi on line dal Sito della scuola:
www.scuolalbiatetriuggio.it
Classe 2
Classe 3
Potenziare e facilitare
gli apprendimenti
della strumentalità di
base
Sviluppare la
cooperazione e il
lavoro di gruppo
Disegnare, scrivere e
comunicare in
maniera creativa con
programmi di
videoscrittura e
videografica.
Entrare e uscire
dall’applicativo
Scrivere e utilizzare
l’autocorrezione
Cambiare forme e colore ai
caratteri
Salvare e stampare il testo
Aprire un file già salvato
Inserire immagini
prelevandole da una cartella
predisposta
Spostare e ridurre immagini
Vivacizzare un testo
utilizzando la scrittura
creativa
Tagliare, copiare ed incollare
parti di testo
Utilizzare il
computer per
eseguire giochi
didattici
Software didattici specifici
relativi ai diversi ambiti disciplinari
Attivare il
collegamento ad
internet
Giochi on line dal Sito della
scuola:
www.scuolalbiatetriuggio.it
Ricerca di immagini e
clipart da siti.
Classe 4
Classe 5
Usare il computer
come strumento
multimediale per
l’apprendimento e la
comunicazione
Consolidare la
cooperazione e il
lavoro di gruppo
Utilizzo critico di
internet allo scopo di
reperire informazioni
e saper utilizzare la
posta elettronica
Conoscere
l’organizzazione per
la gestione dei file
Utilizzare semplici algoritmi
per l’ordinamento e la ricerca
Nominare un file
Creare una cartella personale
e di classe
Utilizzare correttamente le
procedure per salvare e
archiviare i dati.
Conoscere i comandi
fondamentali di un
programma per la
creazione di un
semplice ipertesto
Approfondire ed estendere
l’impiego della videoscrittura
Scelta di un argomento
studiato precedentemente a
scuola
Elaborazione su carta di una
mappa concettuale
dell’argomento scelto
Stesura di testi necessari e
videoscrittura degli stessi
Ricerca (da internet o da cd –
rom) dei materiali
multimediali necessari
Produzione e o riproduzione
tramite scanner di immagini
Definizione dell’aspetto
grafico dell’ipertesto e scelta
dei tasti funzione necessari
per la navigazione
Realizzazione dell’ipertesto
con il software scelto
Proposta del prodotto alle
altre classi.
Consultare opere
multimediali e siti
specifici per la
ricerca.
Accedere alla posta
elettronica
Accedere ad internet e
collegarsi ad un sito
Trovare informazioni
Selezionare e copiare un
testo da una pagina web
Copiare e salvare
un’immagine da una pagina
web
Leggere la posta in arrivo
(dal sito della scuola)
Scrivere un messaggio e
inviarlo (dal sito della
scuola)
Usare programmi didattici
presenti su cd – rom o in
internet
CURRICOLO DI INFORMATICA PER LA SCUOLA SECONDARIA
Classe/i Obiettivi
formativi
Obiettivi specifici Attività Competenze
Biennio
Conoscere il
funzionamento
del PC ed usare
le principali
opzioni del
sistema
operativo.
Creare
documenti.
Distinguere
l’hardware dal
software e
conoscere le
funzioni dei
principali elementi
hardware presenti
all’interno del PC.
Conoscere i vari tipi
di memoria di
massa.
Descrivere i
differenti tipi di
memoria veloce:
RAM, ROM.
Conoscere le unità
di misura della
memoria (bit, byte,
KB, MB, GB) e
saperle attribuire ai
principali supporti
di memoria di
massa.
Conoscere e usare le
principali
periferiche di input
e output compresa
fotocamera,
telecamera,
scanner…
Utilizzare le
principali opzioni
offerte dal sistema
operativo nella
gestione dei file e
delle cartelle.
Essere consapevole
della necessità di
adottare alcuni
accorgimenti per
Stesura di
semplici testi.
Elaborazione di
testi più
complessi
(relazioni,
ricerche…) con
relativa
formattazione ed
inserimento di
immagini e altri
oggetti.
Creazione di
volantini, biglietti
augurali…
Realizzazione di
immagini
stilizzate con
l’uso della barra
del disegno.
Uso delle
principali
funzionalità del
foglio elettronico.
Uso di software
per verificare gli
apprendimenti di
contenuti specifici
nell’attività di
classe, di
sostegno e
integrazione per
alunni con deficit.
Conosce il
funzionamento del
PC e usa le
principali opzioni
del sistema
operativo;
sa analizzare e
rappresentare dei
processi attraverso
modelli e grafici;
sa utilizzare la
videoscrittura;
sa impiegare i
principali
programmi per
l’archiviazione dei
dati.
usare correttamente
il computer (copie
di backup, virus…).
Effettuare
operazioni comuni a
molti applicativi (
riconoscere le parti
della finestra,
intervenire su di
esse, creare
documenti, salvarli,
aprirli, usare le
funzioni: copia,
taglia, incolla,
annulla, usare
strumenti di
controllo
ortografico…).
Formattare un
documento
realizzato con un
software per
l’elaborazione testi.
Inserire tabelle e
oggetti ed
intervenire sugli
stessi anche con le
opzioni offerte dal
menu contestuale.
Stampare un
documento, sapendo
modificare
l’orientamento, le
dimensioni e i
margini della
pagina.
Monoennio
Usare il Pc come
strumento
multimediale per
l’apprendimento
e la
comunicazione.
La
programmazione
Fare collegamenti
ipertestuali.
Riconoscere e usare
le principali opzioni
della finestra di un
browser.
Aprire un URL,
Realizzazione di
ipertesti e
ipermedia.
Acquisizione di
immagini, suoni,
filmati per
realizzare prodotti
didattici.
Sa creare e leggere
immagini;
Sa selezionare siti
web;
Sa usare i motori
di ricerca;
procedurale e
non procedurale.
muoversi all’interno
dei vari link e
ritornare alla pagina
iniziale.
Ricercare testi e
immagini con un
motore di ricerca
usando le parole
chiave appropriate.
Selezionare,
copiare, salvare…
testi e immagini.
Organizzare e
gestire l’elenco dei
siti preferiti.
Leggere messaggi di
posta elettronica in
arrivo e creare
messaggi da inviare
a vari indirizzi,
inserendo eventuali
allegati.
Usare CD ROM
multimediali e
software didattici
per approfondire
contenuti
disciplinari.
Riflettere su
elementi di
programmazione e
simulare la
programmazione
procedurale.
Realizzazione di
immagini
stilizzate con
l’uso della barra
del disegno.
Ricerca di testi e
immagini per la
stesura di
relazioni e
ricerche
tematiche.
Uso di software di
presentazione.
Uso di software
per verificare gli
apprendimenti di
contenuti specifici
nell’attività di
classe, di
sostegno e
integrazione per
alunni con deficit.
Corrispondenze
tra alunni di
scuole diverse.
Sa riflettere su
elementi di
programmazione e
simulare la
programmazione
procedurale.
1.3.7. “ATTIVITA’ DI AVVIAMENTO ALLA PRATICA SPORTIVA E GIOCHI
SPORTIVI STUDENTESCHI”” Con nota del MIUR n.5724 del 20/9/2010 si chiedeva alle scuole, con un centro sportivo, di dichiarare la partecipazione al progetto di avviamento alla partica sportiva e ai giochi sportivi studenteschi per l’a.s. 2011- 2012. L’istituto ha aderito e ha acquisito le delibere del collegio docenti e del Consiglio d’Istituto.
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