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BL XII +VIII Mercoledì 12 novembre 2003 BL

Caro Presidente, sono appe-na partito per l’Ospedale diWamba dove mi attendono, ol-tre alla mia attività professio-nale, anche problemi gestionaliche mi coinvolgono e la cui di-scussione non ho potuto rinvia-re. Con grande rammarico nonsono potuto essere presente alConvegno inaugurale della Au-silioteca. È questo un altroobiettivo, da lungo tempo per-seguito, che non si sarebbe po-tuto raggiungere senza la lun-gimirante condivisione del-l’Amministrazione Provincia-le. Un’altra tappa di quel per-corso di collaborazione con il

Volontariato che iniziò moltianni or sono con la realizzazio-ne del Presidio per handicap-pati gravi e gravissimi di Cusi-ghe e che continuò poi con lemolte altre fruttuose iniziative,non ultimi l’Ufficio accessibili-tà ed il Centro Aism di Pontenelle Alpi, iniziative che pongo-no oggi la nostra realtà al-l’avanguardia nel settore, incampo regionale e forse anchenazionale. Di tutto questo vadato atto e reso onore all’Am-ministrazione Provinciale, ed èanche per questo che mi duoledi non essere presente il giorno7, proprio perché quella sareb-be stata l’occasione propiziaper rimarcarlo. Ma lo farà cer-tamente il vicepresidente delComitato d’Intesa Giorgio Zam-pieri, che in quella sede farà lemie veci.

Titta ArrigoniPresidente del Comitato

d’Intesa - Belluno

È sorprendente la familiaritàdei giovani con le nuove tecno-logie: sono cresciuti e cresconomanovrando telecomandi, ma-neggiando video e televideo,cassette e Cd, appassionandosiai videogiochi, appassionati delcomputer, navigando in rete al-la scoperti di incantati mondivirtuali. Senza dimenticare l’in-vadenza dei telefonini cellularidiventati ormai strumenti tantofamiliari quanto irrinunciabili.Insomma con le nuove tecnolo-gie di informazione, comunica-zione hanno trasformato il pro-cesso di apprendimento che nonavviene più secondo modelli ditipo lineare, ma secondo se-

quenze orizzontali che procedo-no seguendo una logica reticola-re. Hanno trovato nuovi spazi diesperienza, nuove fonti di cono-scenza, efficaci canali di comu-nicazione, motivi di interesse.C’è anche un aspetto critico le-gato alla modalità con cui avvie-ne l’utilizzo e anche l’introdu-zione all’uso dei new media chenon va trascurato. C’è pure ilmodo forse negativo di pensarecon gli occhi, perché sempre piùmassmediatico con spinte globa-lizzanti che vede crescere la"cosiddetta realtà virtuale". Inpoche parole sta nascendo la fi-gura dell’Homo videns. Non de-sidero entrare nel merito se visaranno anche effetti sull’intel-ligenza e sulla cultura dei giova-ni, capisco solo che, la "faticadel leggere" dovrà sempre piùcompetere con la "facilità delguardare". Gli adulti dovrebbe-ro riuscire a non perdere le di-stanze da questa nuova modali-

tà di apprendimento e crescita,senza rinunciare ad esprimereesigenze e prospettive a volteanche critiche.

Renzo De LucaBelluno

Non senza emozione ho la-sciato, per raggiunti limiti dietà, la Polizia di Stato e la Cittàdi Belluno. Non è stato facile,per me, distaccarmi da due re-altà essenziali della mia stessavita: l’Amministrazione dellaPubblica Sicurezza che mi haaccolto e formato per quasi qua-rant’anni, e la bella provincia diBelluno che mi ha ricevuto nel1998 nella veste di Questore, fa-cendomi crescere come uomo equale Funzionario dello Statopreposto alla tutela degli essen-ziali diritti della società civile.

Rivolgo, pertanto, un com-mosso e riconoscente saluto aquanti, in oltre cinque anni di

permanenza in questa splendi-da terra veneta, ho avuto il pia-cere di conoscere ed apprezzarenell’espletamento della delicatafunzione di responsabile dell’or-dine e della sicurezza pubblica.

Ringrazio tutte le Autoritàcon le quali è stato piacevole eproficuo collaborare ed allequali sento il bisogno di confer-mare i miei più sinceri senti-menti di stima e di amicizia.

Ringrazio i rappresentantidegli organi di informazione coni quali ho avuto sempre ottimirapporti e dei quali ho sempreapprezzato l’alto valore socialedel lavoro svolto.

Lascio con animo sereno,confortato dal pensiero di porta-re con me la gratitudine dellagente per la quale ho operato,sperando di essermi adeguata-mente impegnato nel mio lavoroal servizio delle istituzioni de-mocratiche e dei cittadini.

Luigi PecoraroEx Questore di Belluno

VOLONTARIATO

Arrigonidall’Africaringrazia laProvinciaper lacollaborazione

CONSIDERAZIONI

L’influenzadella tecnologiasuigiovani

IL SALUTO

IlQuestore lascialacittàdiBellunoeringrazia tutti

LETTERE & OPINIONI

(g.l.) Cadeva ieri la festa diMartino vescovo, patronodi Belluno e santocontadino per eccellenza.Non a caso, attorno aquesta data, al tempo dellaciviltà rurale, la gente dicampagna era solitasposarsi ed inoltre sichiudevano allora i pattiagrari tra il possidente ed isuoi lavoranti e si tenevain Campitello a Belluno lagrande fiera autunnaleintitolata al santo,occasione privilegiata perguadagnare qualche soldoe per procurarsi ilnecessario per affrontareil lungo e duro periodoinvernale. La ricorrenzapatronale forniva inoltrel'occasione per gustare ilvino nuovo e travasato. Inpassato furoreggiava,mentre oggi il vino novelloprodotto in casa noncompare praticamente piùsulle nostre tavole. Chequesto sia il momento delvino nuovo, ce loricordano diversiproverbi, tra i quali neabbiamo scelti due: "S.Martin ghe fa segno al vin"e "Da S. Martin ogni mostoxe bon vin". Tra leincombenze c'era quella diseparare il vino nuovodalla feccia, rimasta infondo alla botte per lafermentazione.Travasando la preziosabevanda, la si ossigena,separandola dal gusto difondo di botte. Taleoperazione avvienecollocando sotto la spinadella botte un buonmastello, dopo che il vino èstato esposto in unbicchiere all'aria perosservare se cambi colore.Solo allora lo si puòmettere dentro fiaschi ebottiglie. Il vino ènecessario alla vitaumana, almeno secondo ilproverbio " Chi beve vinocampa cent'anni". Sitratta, naturalmente, diconsumarne la giustadose, ben sapendo che labevanda prediletta da Noèfa bene alla digestione sepuò agire sull'organismocome tranquillante erilassante, apportandomigliorie all'umore e altono psico-fisico. Non acaso, perciò, l'apostoloPaolo raccomandava aldiscepolo Timoteo di berevino, ma in modomisurato, contro il suo maldi stomaco; non per nulla,poi, nell'AnticoTestamento, un salmoelogia il vino, perchécapace di rendere lieto ilcuore dell'uomo.

Appuntamento a teatro per le scuole medie inferiori diBelluno e Provincia con il secondo spettacolo dell’undi-cesima stagione di Teatro per l’Infanzia e la GioventùComincio dai 3, organizzata da Tib Teatro per la dire-zione artistica di Daniela Nicosia; partner istituzionalidel progetto il Comune di Belluno, la Provincia, la Re-gione Veneto, il Ministero per l’Istruzione, l’Università ela Ricerca-Centro Servizi Amministrativi di Belluno,l’Eti-Ente Teatrale Italiano e l’Agiscuola.

In programma al Teatro Comunale di Belluno da oggia venerdì 14, La Famosa Avventura degli Orsi dellastorica Compagnia Teatro degli Accettella di Roma. Lospettacolo è trattodalla fiaba per bam-bini "La famosa inva-sione degli orsi in Si-cilia" di Buzzati. Iprotagonisti sono ani-mali reali e fantasticicome i cinghiali vo-lanti, i gatti mammo-ni, gli orchi e i dra-ghi… una fiaba perbambini che si pre-sta a diversi livelli dilettura. Gli occhi deiragazzi e quelli del-l’adulto vedranno co-se diverse, ma a loromodo sapranno forseporsi le medesimedomande…

Il figlio del re èstato rapito! Un respeciale, non umano,ma appartenente alregno animale… echi mai rapirebbe ilfiglio di un orso senon un gruppo di uo-mini cacciatori? Gliorsi non possono ri-manere a guardare,decidono di reagireed eccoli pronti acombattere e ad in-vadere il territoriodegli uomini. Due eserciti si fronteggiano: da una partegli orsi e dall’altra gli uomini… ancora una volta si parladi guerra, quella vera che fa morti e feriti, che abbattemura e brucia i luoghi custodi dei nostri ricordi… gliuomini questo gusto della guerra non lo perderanno maipurtroppo! Saranno gli orsi a vincere… e da quel mo-mento cominceranno a perdere, perdere la loro sempli-cità lasciando posto al desiderio di possesso e di potere,alla ricerca di piaceri tipicamente umani, innescandomeccanismi di sopraffazione ed odio che li condurrannosulla via di detestarsi a vicenda, di combattersi tra lorofino a ritirarsi dai territori conquistati lasciando noinell’amarezza di meditare su come anche quest’epopeafantastica assomigli molto agli avvenimenti che scorro-no nelle nostre memorie… e davanti ai nostri occhi.

In scena Brunella Petrini, Stefania De Cola, CedricVandenshrick. Regia di Danilo Conti, musiche di CedricVandenshrick.

PALAZZO PILONI Da oggi a fine mese le opere dell’associazione Down

Naturalmente, apre la mostraRIPASSI D’ARTE In Sala Affreschi si ricorda la mostra di Zoppè di Cadore

Qualcosa in più su Masi Simonetti

FinoavenerdìCominciodaTreproporràlospettacolodellacompagniaromana degli Accettella

IL SANTO

Il 10 novembre di 125 anni fa fu un grande giorno per la vita religiosa cittadina ma anche per il futuro della ferrovia

Quel dì del 1878 in cui il Duomo riaprìCinque anni prima l’edificio era stato distrutto dal terremoto del 29 giugno 1873

L’abside della cattedrale di Belluno dopo il terremoto del 29 giugno 1873 in un disegno dell’epoca

REDAZIONE: Palazzo Porta DantePiazza dei Martiri

Tel. (0437) 940260 - Fax (0437) 940264e-mail: [email protected]

Capocronista:UGO POLLESELVice capocronista:Giovanni ChiadesRedazione: Federica Bellicanta,Bruno De Donà, Maurizio Ferin,Lauredana Marsiglia, Flavio Olivo,Nicola Scopelliti

REDAZIONE DI FELTRE:Porta Imperiale, 5/A

Tel. (0439) 2102 - Fax (0439) 83050e-mail: [email protected]

Redazione:Alessandro Tibolla

DA OGGI AL COMUNALE

IlTibTeatropresentala favoladegliorsiispirata a Dino Buzzati

Quella del 1878, per Belluno fu senz'altro una vigilia di S. Martino da ricor-dare, per il contemporaneo verificarsidi un evento politico e di uno religioso.Il primo si concretò in una riunionesvoltasi al Teatro Sociale per proclama-re urbi et orbi l'auspicio che la trattaferroviaria da Treviso a Belluno - per larealizzazione della quale i bellunesi do-vranno pazientare fino al 1886 - passas-se per Feltre e non per il Fadalto. Iltema della ferrovia scaldava gli animi:la sua apertura - secondo la convinzionegeneralizzata - avrebbe finalmente sot-tratto la provincia dal suo plurisecolareisolamento, favorendone lo sviluppoeconomico. Dunque, nessuna sorpresache il pubblico, quando si discuteva ditreni, fosse numeroso; nell'occasione -racconta il Bazolle - parlarono animo-samente gli avvocati Riccardo Volpe,segretario della Camera di Commercio,e Cesare Marin, spezzando entrambiuna lancia a favore del passaggio perFeltre. Nessuno provò a contraddirli evenne anzi tributata un'ovazione al no-bile e potente Antonio Pagani Cesa, ni-pote di papa Gregorio XVI, per aversempre sostenuto nei suoi scritti quellalinea. A tal proposito il Bazolle, veleno-so, annotò nei suoi Annali quanto segue:«Nessuno seppe, si ricordò o volle ri-cordarsi che senza l'opposizione politi-ca di quel Pagani Cesa, che impiegòogni mezzo in allora per impedirla, laferrovia ci sarebbe stata costrutta anco-ra dal governo austriaco ed a propriespese ed io lo posso dire perché lo sodalle mie relazioni ufficiose d'allora».Ma l'evento che senza dubbio caratte-rizzò quella giornata di 125 anni fa -

accompagnato da uno straordinarioscampanio - fu la cerimonia di consa-crazione della Cattedrale, presiedutadal vescovo Salvatore Bolognesi. A pre-cederla, il 9 novembre, c'era stato unsolenne digiuno. Il terribile terremotodel 29 giugno 1873 aveva devastato ilduomo, distruggendo la cupola, il coro ela volta della cripta e rendendo neces-sari lunghi e costosi restauri, mentreper 5 anni la funzione del duomo fuaffidata alla chiesa di San Pietro. Daopportune ricerche d'archivio risultònon esservi stata alcuna cerimonia diconsacrazione della cattedrale, ma solo,ad opera del vescovo Lollino nel 1624,del suo altar maggiore. Fu così che il 10novembre 1878 si solennizzarono nelcontempo la riapertura al culto e laconsacrazione del sacro edificio rimes-so a nuovo. Monsignor Bolognesi decre-tò che l'anniversario della dedicazionevenisse celebrato negli anni successivinella seconda domenica dopo Pasqua.La cerimonia durò parecchie ore e fumolto partecipata; ebbe inizio alle 8mattutine a porte chiuse e si svolse poipubblicamente con la consacrazione di8 grandi croci appese all'interno dellachiesa. Anche il giorno successivo ilpontificale di San Martino celebrato dalvescovo registrò un'imponente afflussodi popolo nella cattedrale restituita aisuoi fedeli. Furono suonate musiche delmaestro Mercadante e a cantare furonoil medico Luigi Zacchi (tenore) cheaveva tentato senza successo, per la de-bolezza di voce, la carriera teatrale,l'avvocato Antonio Andrich (basso) e ilfotografo-baritono Angelo Simoni.

Giovanni Larese

Oggi alle 17 nella Sala Presi-denza di Palazzo Piloni, verràinaugurata la mostra dei lavoridel laboratorio di colore, musi-ca e danza del progetto "Natu-ralmente" dell'Associazione ita-liana persone Down, sezione diBelluno. L'iniziativa, che rien-tra nell'ambito dell'Anno euro-peo delle persone con disabilità

è realizzata con la CooperativaSociale Portaperta e con il pa-trocinio dell'assessorato provin-ciale ai servizi sociali e quellocomunale alla cultura.

La mostra sarà aperta fino al30 novembre dalle 8.30 alle12.30 e dalle 14.30 alle 17.30 dalunedì a giovedì; dalle 8.30 alle12.30 venerdì e sabato.

Le scolaresche potranno con-cordare i giorni di visita ai nu-meri 0437.959333 o0437.959336.

Come appendice dell'iniziati-va, sabato 22 novembre, alle 21in Auditorium, si svolgerà lospettacolo di musica, danza eimmagine "S-cione par chi omee chele canaie" curato da An-drea Da Cortà.

Questo pomeriggio alle 18, nella Sala Affreschi diPalazzo Piloni, "Ripassi d’arte" propone Masi Simo-netti, l’artista nato a Zoppè di Cadore il 27 marzo1903 e morto a Parigi il 21 settembre 1969. Al cele-bre concittadino Zoppè ha dedicato quest’anno unricordo sentito e articolato, "Zoppè-Parigi-Zoppè,Masi Simonetti: opere, suoni e immagini a 100 annidalla nascita". Ai venticinque quadri esposti si sonoaffiancate proiezioni, audizioni e interazioni infor-matizzate. Per rivivere l’esperienza estiva, conclusa-si lo scorso 31 ottobre, questo pomeriggio saranno

presenti il vice sindaco Renzo Bortolot, il curatoredella mostra Paolo Simonetti, il regista ed attore dellospettacolo dedicato al pittore (dal titolo "Da Zoppè aParigi. Musiche e parole attraverso la vita di MasiSimonetti"), Loris Tormen, e il critico d’arte NicolettaComar. L’introduzione sarà a cura del presidente dellaProvincia Oscar De Bona e dell’assessore provincialealla cultura Flavia Colle. Prossimo appuntamento il 19novembre alle 18 in Sala Affreschi, con il pittore Gio-vanni Zangrando (1867-1941), originario di Vodo chedal 25 al 31 agosto gli ha dedicato un’antologica.

Le "casalinghe" come appaiono sul mese di settembre nel calendario 2004

"SanMartin,ghefasegnoalvin"

SPETTACOLI & CULTURA

IL CALENDARIO L’ormai celebre lavoro del fotografo Gianfranco Angelico Benvenuto quest’anno è stato sponsorizzato dall’azienda vinicola friulana Pittaro

Battesimo del vino per due "casalinghe"Fra le dodici prescelteanche le due bellezzebellunesiMonica e MarinellaPer Marinella, 34 anni, una

delle due "casalinghe" bellune-si selezionate per il calendario2004 da quest’anno sponsoriz-zato da Pittaro Brut, posare perGianfranco Angelico Benvenu-to «è stato divertente» e di que-sta esperienza, «un click che hafermato il tempo», rimarrà «unricordo che sarà conservato nelfuturo». La storia di Marinella,per dirla con De Andrè, è unpo’ particolare. Ha partecipatoal concorso grazie alle indica-zioni del marito, chiede dimantenere l’anonimato «ma so-lo per non turbare la mia fami-glia», e si è fatta fotografaresenza veli «ma per fortuna nel-la foto in cui compaio, non mi siriconosce». E per giunta del-

l’avventura dichiara: «La ripe-terò. Eccome!».

Fra le dodici belle seleziona-te dal fotografo delle casalin-ghe («Un elogio della normali-tà, al di fuori di ogni chirurgiaplastica o affettazione» precisaBenvenuto, che da 20 anni è ilre incontrastato di questo ca-lendario, paragonabile per varimotivi, fra cui quello di non es-sere in vendita, a quello dellaPirelli) anche un’altra bellune-se, Monica, studentessa 25en-ne, ormai ribattezzata Valenti-na per l’impressionante somi-glianza con l’eroina di GuidoCrepax. Monica, protagonistadel calendario sponsorizzatodall’azienda vinicola friulanadi Piero Pittaro, dichiara di

amare molto il vino. «Lo prefe-risco rosso, ma non disdegnoneanche un buon prosecco o unpassito». Che resterà dopo ilcalendario? «Non credo chequesta esperienza sia conclusa,per cui tirare le somme è pre-sto. Penso anzi che questo siasolo l’inizio». E si riassume conuna citazione da Asakuza Kiddi Takeshi Kitano: «Avevocompreso lì che in ogni situa-zione niente poteva sostituirela pratica. La forma e la teoriavengono sempre dopo. Saliresulla scena, riflettere ma solodopo aver agito».

Durante la produzione delcalendario è nato un altro con-corso, quello del miglior seno,sul calco del quale sarebbe sta-

ta creata una coppa da spu-mante, gettando via sia il flûte,sia la vecchia coppa modellatasulle grazie della marchesa diPompadour, favorita di LuigiXV. Le votazioni si sono svoltesu Internet, con oltre 210milavoti. Le ragazze, di settimanain settimana, si toglievano unindumento, «ma sono entratigli hacker - racconta divertitolo sponsor Piero Pittaro - e lehanno spogliate prima del tem-po». Alla fine ha vinto MaraBaldoni, trentenne veronese/polacca, anch’essa incitata dalmarito a partecipare all’inizia-tiva. Mara, che nel mese dimaggio appare con la belluneseMonica/Valentina nella reinter-pretazione del celebre quadro

della Scuola di Fontainebleu, sidichiara «lusingata. Offrire ilproprio seno come calco peruna coppa non è cosa che capi-ta tutti i giorni. È stata una bel-la sorpresa». Per il futuro nonha ambizioni. «È stato un belcapitolo di vita. Leggero e spu-meggiante, vedremo che cosasuccederà».

I primi prototipi della coppaideale sono stati realizzati daivetrai di Murano. «Troppo deli-cati da immettere in commer-cio - afferma Pittaro -. La pros-sima produzione della coppasarà affidata ad una vetreriache la renderà più conformealle esigenze dell’uso. Poi lapresenteremo al Vinitaly».

Simona Pacini