Progetto Educativo
Anno Scolastico 2010/2011
Il Piccolo Principe - Scuola dell’infanzia Ente Gestore: SALT Società Cooperativa Sociale – Partita IVA 05769890822
Via Ugo la Malfa 91 – 90146 Palermo - Tel. 0917542059 - 3401619241 [email protected]
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INDICE
INDICE ........................................................................................................................ 2
… UNA PAGINA PER IL CUORE …................................................................................ 3
SCUOLA È … … PERCORSI EDUCATIVI ........................................................................ 8
LA PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA- DIDATTICA ..................................................... 8 GLI ELEMENTI .......................................................................................................... 9 LE FINALITA’ DELLA PROGRAMMAZIONE ............................................................... 10
Sviluppo dell’autonomia: .................................................................................... 10 Maturazione dell’identità: .................................................................................. 11 Sviluppo delle competenze: ................................................................................ 12
COME SI REALIZZA ................................................................................................. 13 I PROGETTI ............................................................................................................ 13 I CAMPI D’ESPERIENZA ................................................................................................. 14
Il sé e l’altro........................................................................................................ 15 Il corpo in movimento. ....................................................................................... 15 Linguaggi, creatività, espressione. ..................................................................... 16 I discorsi e le parole. ........................................................................................... 16 La conoscenza del mondo. ................................................................................. 17
LE FIGURE CHE CONCORRONO ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO EDUCATIVO E DIDATTICO ............................................................................................................... 19
VALUTAZIONE .......................................................................................................... 21
LA SCUOLA È … … PARTECIPAZIONE ........................................................................ 22
LA SCUOLA È … … ACCOGLIENZA ............................................................................. 23
LA SCUOLA È … … LAVORARE INSIEME .................................................................... 24
TEAM INSEGNANTI ...................................................................................................... 24
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… Una pagina per il cuore …
(…)” La massima parte di ciò che veramente mi serve sapere su come vivere, cosa fare e in che modo comportarmi l’ho imparata all’asilo.
La saggezza non si trova al vertice della montagna degli studi superiori, bensì nei castelli di sabbia del giardino d’infanzia.
Queste sono le cose che ho appreso:
Dividere tutto con gli altri.
Giocare correttamente.
Non fare del male alla gente.
Rimettere le cose a posto.
Sistemare il proprio disordine.
Non prendere ciò che non è mio.
Dire che mi dispiace quando faccio male a qualcuno.
Lavarmi le mani prima di mangiare.
Arrossire.
I biscotti caldi e il latte freddo fanno bene.
Condurre una vita equilibrata: imparare qualcosa, pensare un po’ e disegnare, dipingere, cantare, ballare, suonare e lavorare un tanto al giorno.
Fare un riposino ogni pomeriggio.
Nel mondo, badare al traffico, tenere per mano e stare vicino agli altri.
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Essere consapevole del meraviglioso. Ricordare il seme nel vaso: le radici scendono, la pianta sale e nessuno sa veramente come o perché, ma tutti noi siamo così.
I pesci rossi, i criceti, i topolini bianchi e persino il seme nel suo recipiente: tutti muoiono, e noi pure.
Non dimenticare infine la prima parola che ho imparato, la più importante di tutte: GUARDARE.
Tutto quello che si deve sapere sta lì, da qualche parte:
le regole Auree, l’amore, l’igiene elementare, l’ecologia, la politica, l’uguaglianza e il vivere assennatamente.
Basta scegliere uno qualsiasi tra questi precetti, elaborarlo in termini adulti e sofisticati e applicarlo alla famiglia, al lavoro, al governo o al mondo in generale, e si dimostrerà vero, chiaro e incrollabile.
Pensate come il mondo sarebbe migliore se noi tutti, l’intera umanità, prendessimo latte e biscotti ogni pomeriggio alle tre e ci mettessimo poi sotto le coperte per un pisolino, o se tutti i governi si attenessero al principio basilare di rimettere sempre ogni cosa dove l’hanno trovata e di ripulire il proprio disordine.
Rimane sempre vero, a qualsiasi età, che quando si esce nel mondo è meglio tenersi per mano e rimanere uniti.” (…)
Tratto da:
“Tutto quello che mi serve sapere l’ho imparato all’asilo”
Robert Fulghum
Ed. Sperling & Kupfer
Pag. 9 (ristampa 2004)
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La scelta pedagogica e valoriale della scuola “Il Piccolo Principe” è quella
di una scuola come “luogo che accoglie tutti” dove si realizzano
autenticamente individualizzazione e personalizzazione
dell’insegnamento e dell’educazione.
Una scuola che non si limiti ad accogliere la “diversità” ma la concepisca
come possibilità di ricchezza e momento di crescita personale e culturale
di ciascuno.
L’offerta educativa della nostra scuola valorizza nel rispetto della diversità
degli stili cognitivi, delle intelligenze, delle inclinazioni, delle identità
culturali di appartenenza, tutte le dimensioni strutturali che connotano
l’uomo poiché l’intervento educativo deve mirare alla totalità della
persona, sviluppando competenze e abilità operative e concettuali
sostenendo la formazione di una personalità completa, libera ed
equilibrata.
Ma volta anche a sviluppare la socialità, la creatività, l’operatività e la
riflessione ed a potenziare atteggiamenti di cooperazione attraverso il
riconoscimento del valore dell’altro in modo da favorire la reciproca
conoscenza e il rispetto.
Si promuovono la scoperta e la consapevolezza delle possibilità del
bambino; si rispettano le caratteristiche psicologiche proprie dell’età, si
prediligono azioni didattiche che promuovono la manipolazione, l’azione
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diretta e l’esplorazione; si facilita lo sviluppo delle capacità di esprimere le
proprie opinioni e i personali giudizi, di criticare in modo costruttivo.
La scuola dell’infanzia “Il Piccolo Principe” intende realizzare un modello
di scuola che sia:
• Costruttiva per la crescita personale, culturale e sociale di ciascun
bambino, ma che abbia anche un’ intenzionalità educativa e
progettuale.
• Una scuola della interazione dove vengono favoriti i rapporti socio-
affettivi tra i bambini della stessa classe e della stessa scuola, tra i
bambini e gli operatori scolastici.
• Una scuola partecipata che sa instaurare rapporti costruttivi di
collaborazione con le famiglie, per migliorare la vita scolastica ed
innescare processi innovativi.
• Una scuola dell’integrazione che valorizza le differenze, crea legami
autentici con le persone, favorisce l’incontro tra culture diverse.
• Una scuola come servizio alle persone che attiva percorsi in grado
di interpretare (anche di modificare) i bisogni emergenti (degli
alunni, dei genitori) in modo da coniugarli con le proprie finalità;
una scuola che elabora iniziative a favore degli alunni in situazione
di disagio personale e sociale, per realizzare relazioni di aiuto in
termini di accoglienza e/o di sostegno ai loro ”progetti di vita”.
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• Una scuola accogliente, allegra, colorata, luminosa, spaziosa in
grado di rendere piacevole e gratificante l’acquisizione dei saperi, di
consentire attività ludiche guidate e giochi liberi.
• Una scuola organizzata dotata di ambienti diversificati e flessibile
negli orari per rispondere alle molteplici esigenze degli alunni e delle
famiglie.
• Una scuola attuale, dinamica, in continua evoluzione capace di
leggere i cambiamenti della società in cui è inserita, di progettare il
miglioramento della qualità dell’offerta formativa.
• Una scuola responsabilizzante, dove si potenzia la capacità di
operare delle scelte, di progettare, di assumere responsabilità e
impegno, accogliendo serenamente ogni critica costruttiva.
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Scuola è … … percorsi educativi
LA PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA- DIDATTICA
La programmazione educativo didattica è uno strumento di lavoro
attraverso il quale si rende esplicito un percorso intenzionale ed
educativo preparato dal coordinatore didattico pedagogico, le insegnanti
ma condiviso anche dai genitori, finalizzato alla comprensione e alla
stimolazione di tutte le variabili che concorrono allo sviluppo completo ed
armonico del bambino.
Attraverso la programmazione e la progettazione non si intende
respingere la casualità o limitare la creatività ma,al contrario,organizzare
l’esperienza quotidiana nella quale la spontaneità e la creatività possono
esprimersi.
Gli Orientamenti educativi del 1991 mantengono tutta la loro validità e
rappresentano la base pedagogico culturale a partire dalla quale la nostra
scuola dell’infanzia definisce il suo curricolo.
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GLI ELEMENTI
La scuola dell’infanzia “Il Piccolo Principe” colloca in una prospettiva
evolutiva i vissuti e le esperienze del bambino, mediandoli culturalmente
all’interno di un contesto sociale ed educativo intenzionalmente orientato
alla progressiva costruzione delle conoscenze e delle competenze.
Quindi, la programmazione individua i compiti delle persone, le modalità
di organizzazione, i tempi e le mete che si vogliono raggiungere e tiene
conto di:
- curricolo
- cultura sociale
- singoli campi d’esperienza
- risorse della scuola
- condizioni strutturali,dei mezzi ecc.
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LE FINALITA’ DELLA PROGRAMMAZIONE
I traguardi dello sviluppo indicati negli Orientamenti sono:
- Sviluppo dell’autonomia. - Maturazione dell’identità. - Sviluppo delle competenze.
Sviluppo dell’autonomia:
- Capacità di esprimere e dare forma al proprio mondo interno
attraverso il linguaggio simbolico, che costituisce un dispositivo
per l’affermazione dell’io e della costruzione dell’identità
personale come capacità di orientarsi in maniera personale;
- Esprimere il proprio pensiero, motivare gusti e preferenze,
compiere scelte nel suo ambiente naturale e sociale di vita;
- Capacità di gestirsi e di gestire le proprie e altrui cose, avere
cura di sé, degli altri e dell’ambiente;
- Essere disponibile all’interazione con il diverso e l’inedito;
- Essere capace di portare a termine un incarico;
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Maturazione dell’identità:
Capacità di esprimersi verbalmente per condividere azioni, pensieri,
emozioni per far partecipi della propria esistenza anche gli altri;
- come conoscenza di sé : prendere coscienza del suo sé
corporeo e riconoscere il proprio sviluppo evolutivo, avere
consapevolezza della propria identità sessuale, esprimere e
controllare i propri bisogni sentimenti, reazioni emotive,
mostrare atteggiamenti di sicurezza, di stima di sé, di fiducia
nelle proprie capacità.
- come relazione con gli altri; relazionarsi positivamente con i
coetanei e gli adulti, accettare il pensiero altrui e rivedere le
proprie opinioni e comportamenti, assumere atteggiamenti di
solidarietà assolvendo piccoli incarichi socialmente
riconosciuti, condividere e rispettare le regole di vita
comunitaria e di gioco.
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Sviluppo delle competenze:
Capacità di lavorare in gruppo collaborando per un fine comune
anche aiutando i compagni,conoscere e confrontare la propria realtà
territoriale e quella di altri bambini; aver interiorizzato il proprio
schema corporeo e riuscire a rappresentare in modo completo e
strutturato la figura umana; avere un buon coordinamento dinamico
generale e sapersi muovere esprimendosi in base a suoni, rumori,
musica, indicazioni; comprendere e riesporre fiabe, favole, storie
ascoltate; parlare, descrivere, raccontare, dialogare con adulti e
coetanei rispettando le regole della comunicazione ed esprimendo
impressioni, giudizi e sentimenti personali; capacità di disegnare,
colorare, modellare; utilizzare il proprio corpo e la voce per
riprodurre suoni, rumori, melodie; saper utilizzare codici diversi
dalla parola per esprimersi e comunicare con gli altri; usare i cinque
sensi per esplorare,descrivere,rappresentare l’ambiente circostante;
eseguire a livello concreto semplici operazioni logico-matematiche:
contare, aggiungere, togliere, valutare la quantità entro 10, ordinare
e raggruppare secondo criteri; collocare nello spazio e nel tempo,
persone, fatti ed eventi; localizzare se stesso, oggetti e persone in
situazioni spaziali; smontare e rimontare piccoli oggetti seguendo
semplici istruzioni; ricordare e ricostruire attraverso diverse forme
di documentazione quello che ha visto e /o fatto.
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COME SI REALIZZA
La programmazione educativa–didattica comprende tutta la vita nella
scuola (tempi, spazi, opportunità strutturali e organizzazione della
giornata) nonché progetti specifici.
Quindi,tutti gli elementi che fanno parte della vita scolastica sono oggetto
di organizzazione didattica.
I PROGETTI
Il progetto è strutturato in modo preciso,concreto e contiene:
• Finalità e Obiettivi
• Fasi e Tempi
• Metodi e Strumenti
• Soggetti che ne usufruiscono
• Risorse umane
• Documentazione
• Verifica (tempi e modi)
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I campi d’esperienza
Obiettivi, strategie, mezzi e strumenti di intervento sono elaborati dalla
scuola avendo come sfondo i sotto elencati campi d’esperienza, tra di loro
interdipendenti nei quali il bambino conferisce significato alle sue
molteplici attività sviluppando apprendimenti e conoscenze che
accrescono il senso di identità, autonomia e competenza:
Il sé e l’altro ¹
Il corpo in movimento
Linguaggi, creatività, espressione
I discorsi e le parole
La conoscenza del mondo
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¹ I campi d’esperienza sono contenuti nel documento denominato INDICAZIONI
NOZIONALI che ha valenza di programma ministeriale per la Scuola dell’Infanzia
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Il sé e l’altro.
Questo campo definisce le regole che riguardano l’appartenenza alla
comunità e alla condivisione dei valori. Nella vita della scuola
dell’infanzia i bambini sono coinvolti nell’attività e nelle decisioni,
sollecitati a riflettere sui comportamenti, a trovare soluzioni
attraverso la scoperta dell’altro e l’adattamento alla sua presenza, il
riconoscimento dei suoi modi e delle sue esigenze fino ad acquistare
capacità di collaborazione in un quadro di ideali condivisi. Il bambino
al suo ingresso nella scuola materna ha già una sua storia personale
che lo porta ad avere un complesso patrimonio di atteggiamenti e
capacità. E’ un soggetto in divenire, curioso e attivo, interessato a
conoscere e capire, capace di interagire con gli altri, di apprendere
comportamenti sociali e morali. Nella relazione con gli altri, il
bambino sperimenta l’esistenza delle regole e norme e coglie le
ragioni delle loro necessità. Le norme etiche, progressivamente
interiorizzate, si collocano in rapporto all’intera esperienza del
bambino e ne configurano la graduale maturazione dell’identità e
dell’appartenenza alla comunità.
Il corpo in movimento.
Il campo di esperienza della corporeità e della motricità contribuisce
alla crescita, alla maturazione complessiva del bambino
promuovendo la presa di coscienza del valore del corpo inteso come
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una delle espressioni della personalità e come condizione
funzionale, relazionale, cognitiva, comunicativa e pratica da
sviluppare in ordine a tutti i piani di attenzione formativa. I traguardi
di sviluppo da perseguire consistono da una parte nello sviluppo
delle capacità senso-percettive e degli schemi didattici e posturali di
base (camminare, correre, saltare, lanciare) per adattarli ai
parametri spazio-temporali dei diversi ambienti; dall’altra nella
progressiva acquisizione della coordinazione dei movimenti e della
padronanza del proprio comportamento motorio nell’interazione
con l’ambiente.
Linguaggi, creatività, espressione.
Questo campo di esperienza considera tutte le attività inerenti alla
comunicazione ed espressione manipolativo-visiva, sonoro-
musicale, drammatico-teatrale, audio-visuale e massmediale e il
loro continuo intreccio. Esso comprende contenuti ed attività verso i
quali i bambini dimostrano una particolare propensione.
I discorsi e le parole.
E’ il campo di esercizio delle capacità comunicative riferite al
linguaggio orale e al primo contatto con la lingua scritta, la cui valida
impostazione, sul piano culturale e scientifico, muove dal principio
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che la lingua si apprende all’interno di una varietà di contesti
comunicativi e che essa, nella complessità dei suoi aspetti costitutivi
(fonologico, lessicale, semantico, pragmatico ecc.) è un sistema
governato da regole implicite che si applicano anche se non si sanno
descrivere.
La conoscenza del mondo.
E’ il campo di esperienza relativo all’esplorazione, scoperta e prima
sistematizzazione delle conoscenze sul mondo e della realtà
naturale e artificiale. Le abilità da sviluppare riguardano:
l’esplorazione, la manipolazione, l’osservazione con l’impiego di tutti
i sensi, l’esercizio di semplici attività manuali e costruttive. Tutti quei
ragionamenti per argomentare e spiegare gli eventi.
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Il “gioco” (strutturato, semi-strutturato, simbolico, imitativo, esplorativo,
di ruolo, libero, ecc.) rappresenta la modalità attraverso cui si orientano
tutte le esperienze scolastiche. Il gioco è la “risorsa privilegiata di
apprendimenti e relazioni” poiché riguarda l’aspetto cognitivo (giocando
si interpreta l’ambiente, si prevedono situazione di causa-effetto, si
elaborano strategie…), l’aspetto sociale (giocando si interagisce con
l’adulto e con i pari), l’aspetto affettivo (consente di trasformare la realtà
secondo i propri bisogni compensando insicurezze e carenze affettive) ed
uno espressivo (giocando si interpretano ruoli, si rivivono esperienze
passate, si rafforza la propria identità, per es. nel gioco simbolico).
I traguardi di sviluppo individuati all’interno di ciascuno dei campi di
esperienza, vengono perseguiti attraverso la programmazione e la
realizzazione di attività educative e didattiche quali:
• Narrazioni/conversazioni
• Storie, favole, fiabe/attività espressive avendo cura di usare i vari
linguaggi
• Manipolazioni e costruzioni
• Giochi corporei ed esplorazione motoria
• Esplorazioni ambientali
• Osservazioni e deduzioni
• Classificazioni e seriazioni
• Giochi simbolici
• …………………………...
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Le figure che concorrono alla realizzazione del progetto educativo e didattico
La scuola fa riferimento alle indicazioni nazionali per i piani personalizzati
delle attività educative, che indicano anche gli obiettivi specifici di
apprendimento cioè le conoscenze e le abilità che i bambini devono
perseguire. I docenti e il coordinatore didattico-pedagogico, nella fase di
progettazione, trasformano:
cioè in obiettivi di apprendimento effettivamente adatti ai singoli allievi
con le loro capacità intellettuali, espressive, motorie, operative, sociali
ecc. Grazie all’articolazione di attività educative e didattiche che si
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raccolgono in adeguate unità didattiche di apprendimento si giunge
all’elaborazione dei piani personalizzati delle attività educative. I piani
personalizzati sono strategie formative “personalizzate” per contribuire a
ridurre gli insuccessi ed a sviluppare le eccellenze;valorizza il sapere come
strumento di interpretazione della realtà e arricchimento delle
potenzialità.
Per fronteggiare situazioni di disagio,o quando la situazione lo richiede,la
scuola mette in atto percorsi individualizzati,nelle fasi di maggior criticità
sia sul piano psicologico,che cognitivo,promuove occasioni per esercitare
competenze e talenti,incentiva comportamenti partecipativi nel contesto
scolastico e sociale.
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Valutazione
La valutazione è un aspetto fondamentale poiché dà la possibilità di
accertarsi dei risultati raggiunti in relazione agli OBIETTIVI FORMATIVI e si
svolge in ogni unità di apprendimento.
Produzioni Schede, Osservazione Portfolio personali tabelle
Il portfolio delle competenze è uno strumento che raccoglie le
documentazioni più significative del percorso scolastico dell’alunno
registrandone esiti e modalità di svolgimento del suo processo
formativo,certificandone le competenze acquisite. Rappresenta un
occasione per migliorare e comparare le pratiche d’insegnamento per
stimolare i bambini nell’autovalutazione e alla conoscenza di se;per
corresponsabilizzare i genitori nei processi educativi.
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La scuola è … … partecipazione
La scuola deve essere aperta alle famiglie, come partecipazione attiva e
consapevole alla vita della scuola.
È necessario che vi sia uno scambio ed un confronto reciproco affinché
entrambe possano in maniera adeguata accompagnare e sostenere il
bambino nel suo processo di crescita.
L’”apertura” della scuola dell’infanzia alle famiglie si concretizza
attraverso:
• Incontri formativi;
• Momenti di partecipazione e condivisione della vita scolastica;
• Incontri a tema;
• Colloqui individuali;
Una scuola che sostiene i genitori e i bambini nella fase delicata
dell’inserimento offrendo in un clima di dialogo, la possibilità di
affrontare con senso di consapevolezza e serenità l’anno scolastico.
Una scuola che crei una rete di condivisione e risoluzione dei problemi
educativi tra genitori e insegnanti.
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La scuola è … … accoglienza
La scuola, favorisce l’accoglienza personalizzata del bambino creando un
clima sereno adatto a rendere meno traumatico il momento del distacco.
I bambini hanno l’opportunità di essere inseriti a piccoli gruppi in
scansioni orarie diversificate, nel rispetto dei tempi soggettivi e
nell’intento di offrire un approccio graduale al nuovo ambiente e un
distacco non traumatico dal genitore. È in questa ottica di benessere
relazionale che in ogni team si lavora, affrontando con i genitori, le
problematiche educative dell’inserimento con l’obiettivo di :
• Condividere con i genitori le modalità di inserimento
• Accompagnare e sostenere i bambini all’ingresso della scuola
dell’infanzia, trasformando la “paura” del distacco e di nuovi modi di
vita in “sfida” per la crescita.
• Facilitare i processi di crescita sociale dei bambini nella fase
dell’inserimento nella scuola.
• Favorire un atteggiamento di collaborazione e ridurre i livelli di
rivalità tra genitori e insegnanti
• Creare opportunità di informazione e dibattito per i genitori,
sostenerli nel momento del distacco
• Creare una rete di relazioni tra i soggetti coinvolti (bambini, genitori,
insegnanti)
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La scuola è … … lavorare insieme
Team insegnanti
Il Team è il gruppo delle insegnanti che fanno parte della stessa scuola.
Con il termine Team si intende parlare di un gruppo di insegnanti che
lavora e collabora insieme che condivide le decisioni e i progetti educativi
della scuola. Le caratteristiche del team insegnanti sono:
§ Senso di responsabilità e di partecipazione.
§ Creatività.
§ Spontaneità.
§ Flessibilità.
§ Scelta di porre al centro dei progetti i bambini, rispettandone i
tempi.
§ Volontà di lavorare insieme per il progetto educativo oltre che per
gli obiettivi pedagogici.
Gli elementi caratterizzanti sono:
§ Condivisione.
§ Consapevolezza.
§ Ottimizzazione del lavoro.
§ Senso del gruppo (progetti comuni).
§ Suddivisione del lavoro.
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Le insegnanti della scuola sono consapevoli che per il funzionamento
della scuola sono fondamentali la progettazione, le scelte didattiche, gli
interventi pedagogici, i rapporti con le famiglie e con il territorio.
Condividono:
§ L’importanza dell’accoglienza, della restituzione, del pranzo ecc.
(quindi i momenti delle routine).
§ L’organizzazione della giornata come parte integrante della
programmazione educativa.
§ L’integrazione articolata e flessibile (insegnanti e bambini).
§ La programmazione didattica come espressione del team e non del
singolo.
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