PROGETTO DI DIDATTICA LABORATORIALE Classi quinta A/B/C Classi
quinta A/B/C SCUOLA PRIMARIA DI CHIESINA UZZANESE Anno scolastico
2011/2012
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COSTRUZIONE FIGURE GEOMETICHE (ANGOLI E TRIANGOLI)
RICONOSCIMENTO SIMBOLI E NUMERI percezione organizzazione
sequenziale organizzazione temporale organizzazione spaziale
attenzione abilit visuopercettive Prassie costruttive sostenuta
selettiva ORGANIZZAZIONE SPAZIO SUL FOGLIO ANGOLI E TRIANGOLI
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Co costruzione del sapere Sperimentazione Relazione
Comunicazione Cooperazione Attenzione a non adattare e/o
conformare
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Per il raggiungimento degli obiettivi programmati, le
insegnanti sintetizzano le indicazioni metodologiche tenendo conto
degli aspetti specifici della disciplina e dei seguenti principi:
prendere le mosse dalla realt diretta degli alunni, considerati
soggetti dellazione educativa; stimolare la motivazione ad
apprendere; creare un clima favorevole alla vita di relazione e
agli scambi comunicativi, non solo verbali. Prima di dare avvio ad
un nuovo apprendimento, le insegnanti hanno verificato il possesso
delle conoscenze e delle abilit in gioco mettendo gli alunni nella
condizione di attuarle in un effettivo processo di comunicazione.
Questo ha permesso ad ogni alunno di arricchirsi grazie
allesperienza altrui che si traduce in una variet di forme
espressive. Al fine di promuovere condizioni didattiche che
favorissero la motivazione, l'impegno, un positivo clima di classe
ed il potenziamento del rendimento individuale, le insegnanti hanno
proposto una serie di attivit che consentissero di sperimentare, in
maniera personale e diretta, le variabili implicate
nell'apprendimento basato sulla mediazione del gruppo e le
possibili valenze della cooperazione.
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Inoltre, ritenendo fondamentale per lo sviluppo
dellapprendimento il conflitto socio-cognitivo, che rende gli
alunni consapevoli dellinadeguatezza delle conoscenze gi acquisite
e che li motiva a successivi accomodamenti, si evitato di indicare
la soluzione esatta di fronte a risposte o soluzioni errate. Da qui
nato un contraddittorio in cui, ciascun alunno o gruppo, per
legittimare le proprie convinzioni, stato messo nella condizione di
far chiarezza fra le proprie conoscenze, accorgendosi degli
eventuali limiti. Nelle conversazioni o nelle discussioni, sono
stati curati la corretta turnazione degli interventi e lascolto
attento di ci che viene detto per dare la giusta significativit ai
discorsi. Per quanto riguarda la Matematica, la concatenazione e la
sistematicit nellaffrontare i concetti affiancata alla scelta di
attivit coinvolgenti, gratificanti, organizzate in forma dinamica e
varia, non solo condotte dallinsegnante, ma proposte secondo la
metodologia del problem solving in modo da favorire lintervento di
ogni alunno nel processo di apprendimento, il reciproco confronto,
la costruzione personale delle competenze. Il tutto in un clima in
cui stato dato valore al gusto della scoperta, alla riflessione a
voce alta, allintraprendenza nel fare ipotesi, ma anche allaiuto
reciproco che si sviluppa nel momento in cui si organizzano attivit
a gruppi nelle quali ognuno d il suo contributo e si misura o si
appoggia agli altri. Sono state previste attivit per gruppi di
livello diversificate o con strategie di facilitazione e proposte
al gruppo classe e/o per piccoli gruppi
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Questo laboratorio costituisce una proposta volta a favorire
l'apprendimento della matematica da parte degli alunni delle classi
quarte della scuola primaria, con particolare riferimento alla
geometria. Esso si ispira ad una metodologia la cui efficacia
risiede in molteplici fattori che vanno dall'uso forte di tecniche
di apprendimento di tipo cooperativo al fatto che i bambini e le
bambine sono condotti ad avere necessariamente un ruolo attivo
nella costruzione del loro sapere. Il laboratorio ha preso avvio da
una situazione concreta, stato collocato in un contesto
significativo e motivante e lo scopo stato quello di verificare,
attraverso la manipolazione, una delle regole fondamentali della
geometria. Si tratta, quindi, di portare gli alunni "fare
esperienza" di matematica. Ci che il laboratorio si propone di
condurre i ragazzi ad acquisire confidenza con i concetti di angolo
e di conoscenza dei triangoli, inclusa la loro classificazione in
base alle loro caratteristiche.
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L'uso corretto di tali concetti infatti un passo indispensabile
per la risoluzione delle questioni proposte nel laboratorio e,
viceversa, la costruzione delle risposte alle domande via via
suggerite induce una maggiore consapevolezza degli stessi concetti.
Il laboratorio si proponeva, pertanto, di condurre i ragazzi a
compiere un significativo processo di astrazione nel momento in cui
affrontavano in maniera concreta esperienze laboratoriali
riconducibili ad un unico concetto specifico della disciplina.
Nellattivit di laboratorio sono stati privilegiati i processi di
apprendimento per scoperta e per costruzione; infatti attraverso il
corpo che si muove, le mani che operano, il tatto e la vista che
esplorano che ogni bambino/a entra in relazione con il mondo che pu
esplorare, ricercare, scoprire con fantasia e curiosit per giungere
ad apprendere in modo significativo e piacevole.
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Come si costruisce un triangolo? Per costruire i triangoli
isosceli (ottusangoli, rettangoli e acutangoli) necessario
tracciare laltezza cio disegnare la base di un triangolo e poi
tracciare questa linea di nome altezza, facendola passare
perpendicolare in mezzo alla base e disegnando, infine, gli altri
lati partendo dallestremo dellaltezza.
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Preparare il necessario: foglio, compasso, lapis, righello e
procedere cos: tracciare un segmento, la base, lunga a piacere, se
non ci sono misure da rispettare; aprire il compasso quanto il
segmento tracciato;
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fare con il compasso un semicerchio sia dal vertice A che dal
vertice B; Unire il punto di incontro dei due semicerchi sia con A
che con B A questo punto abbiamo costruito un triangolo
equilatero
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ALLA SCOPERTA DELLE FORME
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Un triangolo isoscele Un quadrato
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Un pentagono Un rombo Utilizzando triangoli uguali, a due a
due, formiamo poligoni di vario genere.
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PROVIAMO, ORA, AD ASSEMBLARE GLI ANGOLI INTERNI DI UN QUALSIASI
TRIANGOLO E VEDIAMO COSA ACCADE T I ragazzi sono stati invitati a
disegnare un triangolo su un foglio (possibilmente a quadretti ), a
colorarne gli angoli e ritagliare tre pezzi contenenti ciascuno uno
degli angoli del triangolo; infine a incollare, su una linea
tracciata sul quaderno, i tre pezzi in modo che i vertici degli
angoli combacino e i lati siano allineati. Confrontando i risultati
ognuno giunto alla conclusione che in tutti i casi abbiamo ottenuto
un angolo di 180, ossia un angolo piatto
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Fasi dellesercizio: disegna un triangolo a piacere (equilatero,
isoscele o scaleno); colora con colori diversi gli angoli taglia il
triangolo in tre parti corrispondenti ai tre angoli traccia una
retta e su questa incolla i tre angoli uno accanto allaltro Cosa
hai ottenuto?
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LA SOMMA DEGLI ANGOLI INTERNI DI UN QUALSIASI TRIANGOLO SEMPRE
180
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Necessit di usare strumenti adeguati per disegnare e
ritagliare; Necessit di stare attenti a non sovrapporre i vertici;
Necessit di allineare perfettamente gli angoli. Con lapplicazione
scrupolosa di queste semplici norme abbiamo scoperto la regola dei
180 valida per tutti i tipi di triangolo.
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Facciamo disegnare e ritagliare un triangolo rettangolo e uno
ottusangolo a ogni bambino.
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Facciamoli colorare e incollare su del cartoncino
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Ritagliamo di nuovo
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Perforiamo vicino ad ognuno dei tre vertici
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Facciamo appoggiare il triangolo sul banco in modo che stia
verticale. Individuiamo il lato che appoggia sul banco: quello la
base. Sperimentiamo che ciascun lato pu diventare la base del
triangolo, girando la figura ed appoggiandola di volta in volta sul
banco. POSSIAMO, QUINDI, AFFERMARE CHE La base di un triangolo il
lato su cui appoggia il triangolo. Ogni lato pu essere preso come
base.
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Leghiamo poi ai tre vertici un sottile filo di cotone
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Prepariamo alcune palline di plastilina
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ed appendiamo a ciascun estremo del filo una pallina.
Appoggiando ogni lato sul banco ognuno dei tre fili cadr
perpendicolarmente sulla base. Il filo rappresenta laltezza.
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Ripetiamo lesperienza girando il triangolo in modo da
considerare come base ciascun lato e proviamo ad appoggiare le
figure sulla lavagna quadrettata
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Scopriremo quindi, che laltezza pu anche cadere fuori della
figura stessa
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o pu coincidere con un lato ( in questo caso con ognuno dei due
cateti)
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DA QUESTA ESPERIENZA ABBIAMO IMPARATO CHE Laltezza di un
triangolo quel segmento che partendo da un vertice cade sul lato
opposto perpendicolarmente. Ogni triangolo ha tre altezze e, a
volte, unaltezza pu cadere esternamente alla figura. Nel triangolo
rettangolo due altezze corrispondono con un lato, in quanto
perpendicolare alla base.