Oggi viene realizzato in tutto
Poesie di Natale
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L'Albero degli amici
Voicosa
ne diteAmici cari
se in questoNatale faccio
un bell'albero dentroil mio cuore e ci attacco
invece dei regalii nomi di tutti i miei
amici? Gli amici lontani evicini, gli antichi ed i nuovi.
Quelli che vedo tutti i giorni equelli che vedo di rado, quelli che
ricordo sempre e quelli che alle volterestano dimenticati, quelli
costanti e quelli intermittenti,quelli delle ore difficili e quelli delle
ore allegre... quelli che, senza volerlo, mihanno fatto soffrire... quelli che conosco profon-
damente e quelli dei quali conosco solo le apparenze, quelli che mi devono poco e quelli ai quali devo molto. I miei amici
semplici ed i miei amici importanti.I nomi di tutti quelli che sono già passati
nella mia vita. Un albero con radici molto profonde, perché i loro nomi non escano mai dal mio cuore. Un albero dai rami molto grandi perché i nuovi nomi venuti da
tutto il mondo si uniscano aigià esistenti.un albero con
un'ombra moltogradevole perche la nostra
amicizia sia unmomento di ripo-
so durante lelotte della vita.
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IL NATALE
La pecorina di gesso
sulla collina di cartone,
chiede umilmente permesso
ai Magi in adorazione.
Splende come acquamarina il lago,
freddo e un po' tetro,
chiuso fra la borraccina,
verde illusione di vetro.
Lungi nel tempo, e vicino
nel sogno (pianto e mistero)
c'è accanto a Gesù Bambino
un bue giallo, un ciuco nero.
G. Gozzano
Le ciaramelle
Udii tra il suono le ciaramelle,
ho udito un suono di ninne nanne.
Ci sono in cielo tutte le stelle,
ci sono i lumi nelle capanne.
Sono venute dai monti oscuri
le ciaramelle senza dir niente;
hanno destata né suoi tuguri
tutta la buona povera gente.
Ognuno é sorto dal suo giaciglio;
accende il lume sotto la trave;
sanno quei lumi d'ombra e sbadiglio,
di cauti passi, di voce grave.
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Le pie lucerne brillano intorno,
là nella casa, qua su la siepe:
sembra la terra, prima di giorno,
un piccoletto grande presepe.
Nel cielo azzurro tutte le stelle
paion restare come in attesa;
ed ecco alzare le ciaramelle
il loro dolce suono di chiesa;
suono di chiesa, suono di chiostro,
suono di casa,suono di culla,
suono di mamma, suono del nostro
dolce e passato pianger di nulla.
Giovanni Pascoli
Natale si avvicina
Il Natale si avvicina, se lo cerchi è già in cucina,
sul divano, nel tuo letto e anche dentro l'armadietto.
Il Natale si avvicina, è in soffitta ed in cantina
e portando dolci suoni rende tutti i bimbi buoni.
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Quando l'inverno ci costringe a rimanere nelle case
e il vento freddo sospinge anche le nuvole lontane,
che sia sereno, nevichi o piova il Natale si avvicina
e porta un'aria nuova. Prepariamo la festa con
grande attenzione, sistemiamo ogni cosa
con precisione. Anche se l'attesa
sembra non finire, il Natale si avvicina
e vi farà gioire. In ogni stanza un
profumo prezioso, dove si pranza un
aroma goloso, odore di mandarini,
abeti e cioccolata,
il Natale si avvicina e ogni stanza è decorata.
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Natale
Non ho voglia di tuffarmi
in un gomitolo
di strade.
Ho tanta stanchezza
sulle spalle.
Lasciatemi così come una
cosa posata
in un angolo
e dimenticata.
Qui non si sente
altro che il caldo buono.
Sto con le quattro
capriole di fumo
del focolare.
Giuseppe Ungaretti
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- Poesie Natalizie -
A Gesù Bambinodi Umberto Saba
La notte è scesae brilla la cometa
che ha segnato il cammino.Sono davanti a Te, Santo Bambino!
Tu, Re dell’universo,ci hai insegnato
che tutte le creature sono uguali,che le distingue solo la bontà,
tesoro immenso,dato al povero e al ricco.Gesù, fa’ ch’io sia buono,
che in cuore non abbia che dolcezza.Fa’ che il tuo dono
s’accresca in me ogni giornoe intorno lo diffonda,
nel Tuo nome.
Notte Santa Guido Gozzano
- Consolati, Maria, del tuo pellegrinare!Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei.
Presso quell'osteria potremo riposare,ché troppo stanco sono e troppo stanca sei.
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Il campanile scoccalentamente le sei.
- Avete un po' di posto, o voi del Caval Grigio?Un po' di posto per me e per Giuseppe?
- Signori, ce ne duole: è notte di prodigio;son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe
Il campanile scoccalentamente le sette.
- Oste del Moro, avete un rifugio per noi?Mia moglie più non regge ed io son così rotto!- Tutto l'albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi:Tentate al Cervo Bianco, quell'osteria più sotto.
Il campanile scoccalentamente le otto.
- O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almenoavete per dormire? Non ci mandate altrove!
- S'attende la cometa. Tutto l'albergo ho pienod'astronomi e di dotti, qui giunti d'ogni dove.
Il campanile scoccalentamente le nove.
- Ostessa dei Tre Merli, pietà d'una sorella!Pensate in quale stato e quanta strada feci!
- Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella.Son negromanti, magi persiani, egizi, greci...
Il campanile scoccalentamente le dieci.
- Oste di Cesarea... - Un vecchio falegname?Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente?
L'albergo è tutto pieno di cavalieri e damenon amo la miscela dell'alta e bassa gente.
Il campanile scoccale undici lentamente.
La neve! - ecco una stalla! - Avrà posto per due?- Che freddo! - Siamo a sosta - Ma quanta neve, quanta!
Un po' ci scalderanno quell'asino e quel bue...Maria già trascolora, divinamente affranta...
Il campanile scoccaLa Mezzanotte Santa.
È nato!Alleluja! Alleluja!
È nato il Sovrano Bambino.La notte, che già fu sì buia,
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risplende d'un astro divino.Orsù, cornamuse, più gaje
suonate; squillate, campane!Venite, pastori e massaie,o genti vicine e lontane!
Non sete, non molli tappeti,ma, come nei libri hanno dettoda quattro mill'anni i Profeti,un poco di paglia ha per letto.Per quattro mill'anni s'attese
quest'ora su tutte le ore.È nato! È nato il Signore!È nato nel nostro paese!
Risplende d'un astro divinoLa notte che già fu sì buia.È nato il Sovrano Bambino.
È nato!Alleluja! Alleluja!
NATALEdi Giuseppe Ungaretti
Non ho vogliadi tuffarmi
in un gomitolodi strade
Ho tantastanchezzasulle spalle
Lasciatemi cosìcome una
cosaposatain un
angoloe dimenticata
Quinon si sente
altroche il caldo buono
Stocon le quattro
caprioledi fumo
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del focolare
IL PRESEPEdi Salvatore Quasimodo
Natale. Guardo il presepe scolpitodove sono i pastori appena giuntialla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vestisalutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenziodelle figure in legno ed ecco i vecchidel villaggio e la stalla che risplende
e l'asinello di colore azzurro.
La BefanaGiovanni Pascoli
Viene viene la Befanavien dai monti a notte fonda.Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,e la neve è il suo mantelloed il gelo il suo pannelloed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.E s’accosta piano pianoalla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltareor più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.Che c’è dentro questa villa?
Uno stropiccìo leggero.Tutto è cheto, tutto è nero.Un lumino passa e brilla.
Che c’è dentro questa villa?Guarda e guarda...tre lettinicon tre bimbi a nanna, buoni.guarda e guarda...ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.Oh! tre calze e tre lettini.Il lumino brilla e scende,
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e ne scricchiolan le scale;il lumino brilla e sale,e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.Il lumino le arde in visocome lampada di chiesa.
Co’ suoi doni mamma è scesa.La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.Passa con la tramontana,passa per la via maestra,
trema ogni uscio, ogni finestra.E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.Qualche lucciola di fuocobrilla ancor nel focolare.Ma che c’è nel casolare?
Guarda e guarda... tre strapunticon tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carbonic’è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti...E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,e rimira a quando a quandooh! quei tre zoccoli in fila...
Veglia e piange, piange e fila.La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch’è l’aurora.Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.La Befana vede e sente.La Befana sta sul monte.
Ciò che vede è ciò che vide:c’è chi piange e c’è chi ride;essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sull’aspro monte.
Albero di Natale
Alberello di Natale Bambinello eccezionale
Canticchiamo tutti in coro o Diletto sei un tesoroEffetti di luce colorati
Fanno gli occhi un po' incantatiGiochi e canti in fantasia
un Hurrà di allegriaInvisibile nel cuore
L'emozione dell'amoreMentre aspetto con ardore
il Natale del Signore.
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O mio piccolo GesùProteggi il mondo sempre più
Questo è quello che vorreiRifiutando i miei trofei
Sogno pace in questo mondoTutto quanto assai giocondo
Un grande pacco pieno d'amore Vorrei donare con tutto il mio cuore...
Zitto pian piano, sotto ogni fiore!
Tu che ne dici o Signore, se in questo Natale faccio un bell'albero dentro il mio cuore e ci attacco,
invece dei regali, i nomi di tutti i miei amici?Gli amici lontani e vicini. Gli antichi e i nuovi.
Quelli che vedo tutti i giorni e quelli che vedo di rado.Quelli che ricordo sempre
e quelli che, alle volte, restano dimenticati.Quelli costanti e intermittenti.
Quelli delle ore difficili e quelli delle ore allegre.Quelli che, senza volerlo, mi hanno fatto soffrire.
Quelli che conosco profondamentee quelli dei quali conosco solo le apparenze.
Quelli che mi devono poco e quelli ai quali devo molto.I miei amici semplici ed i miei amici importanti.
I nomi di tutti quelli che sono già passati nella mia vita.Un albero con radici molto profonde
perché i loro nomi non escano mai dal mio cuore.Un albero dai rami molto grandi,
perché nuovi nomi venuti da tutto il mondosi uniscano ai già esistenti.
Un albero con un'ombra molto gradevole,la nostra amicizia sia un momento di riposo
durante le lotte della vita
Buon Natale
Quest’anno, accipicchia, il freddo è polare anche per noi che viviamo in pianura
e pur coprendoci fino a esagerare il ghiaccio ed il gelo ci fanno paura.
Ma se stiamo a casa c’è un bel calduccio e col plaid di lana sopra il divano
vedendo il meteo del colonnello Ferruccio ci sentiamo meglio di un gran sultano. Pensiamo al Natale e ne discutiamo,
abbiam fatto l’albero e pure il presepe, parliamo di doni e di dove andiamo,
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se nel timballo ci va o no il pepe. Ma vi prego fermiamoci solo un momento
e attenti osserviamo la capannella, cambiamo pensiero e con struggimento concentriamoci ora sulla buona novella.
Quel piccolino sulla paglia adagiato che tanti han visitato con devozione
col sangue ogni peccato ha cancellato e merita certo la nostra attenzione. Pacchi, pacchetti, un pranzo regale, nemmeno il tempo di una preghiera, ecco che cosa è diventato il Natale : abbiamo smarrito la strada più vera.
Quest’anno facciamo qualcosa di nuovo, preghiamo per i paesi distrutti da guerre,
pei bimbi che non mangiano neppure un uovo perché possano vivere in fertili terre.
Priviamoci appena di una fettina di ciò che abbiamo e doniamola loro, Gesù Bambino già domani mattina
ci riempirà il cuore con un grande tesoro.
La buona novellaGiuseppe Fanciulli
Ascoltate la novellache portiamo a tutto il mondo:
è di tutte la più bella,è fiorita dal profondo.
Nella stalla, ecco, ora è natoun dolcissimo bambino.La Madonna l’ha posatosulla paglia: poverino!Ma dal misero giacigliogià la luce si diffonde,
già sorride il divin Figlioed il cielo gli risponde.Quel sorriso benedetto
porti gioia ad ogni tetto!
Notte Santa
Mamma, chi é che nella notte canta
questo canto divino?
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Caro, è una mamma poveretta e santa
che culla il suo bambino.
Mamma, m'é parso di sentire un suono
come di ciaramella...
Sono i pastori, mio piccino buono,
che van dietro alla stella..
Mamma, c'é un batter d'ali, un sussurrare
di voci intorno, intorno...
Sono gli angeli discesi ad annunziare
il benedetto giorno.
Mamma, il cielo si schiara e si scolora
come al levar del sole...
Splendono i cuor degli uomini; é l'aurora
del giorno dell'amore.
Diego Valeri
Cantilena di Natale
Dormi, bambino della mamma!
Se dormi, fra poco vedrai l'Angelo grande,
e la stella cometa. Ninna nanna, bambino della mamma!
Se dormi, verranno i pastori con gli agnellini
e la dolce zampogna. Ninna nanna, bambino della mamma!
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Se dormi, verranno i Re Magi carichi d'oro, d'argento,
di mirra. Ninna nanna, bambino della mamma!
Se dormi, vedrai la Madonna che adora
in ginocchio Gesù Bambino.
Ninna nanna, bambino della mamma!
Se dormi, ti verrà vicino, per giocare, Gesù Bambino:
ti darà i balocchi del cielo, le stelle del firmamento,
zampogne d'oro e d'argento, perché tu dorma contento,
bambino della mamma! Ninna nanna!
Milly Dandolo
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Lauda di Montefoscoli
Maria lavava,
Giuseppe stendeva
Suo figlio piangeva
dal freddo che aveva.
Sta zitto, mio figlio,
che adesso ti piglio!
Del latte t'ho dato,
del pane 'un ce n'è.
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La neve sui monti
cadeva dal cielo:
Maria col suo velo
copriva Gesù.
.C
.
.
.Carosello di Natale.
.C.
Accendi le candele
e il carosello gira.
Inizia la magia
per grandi e per bambini,
girano in girotondo
gioiosi i cherubini.
Suonano e tintinnano
sonagli e campanelli,
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girano nella giostra
gli angioletti belli.
Anch'io vorrei girare
e fare caroselli
e come gli angioletti
suonare i campanelli.
Ma questo girotondo
non é per i bambini,
é fatto per il volo
di alati cherubini.
.
.
.
.
Ci sono i monti laggiù lontano con un castello un poco strano,poi le casette sulle colline alcune grandi,altre piccine;
c'é un laghetto di carta argentata sembra che l'acqua si sia ghiacciata;una stradina di ghiaia e farina porta un cesto di frutta la contadina
porta un agnello un pastore fino alla grotta di Cristo Signore. Ecco il presepe,grande o piccolino,dà il benvenuto a Gesù Bambino!
Ecco il presepio preparato: abbiamo messo il muschio per prato, c'é un ruscelletto di carta argentata e dei sassolini per far la
passeggiata. Ci sono le case di cartoncino e tante luci messe vicino
a illuminare il piccolo borgo e poi tante pecore messe attorno. E un cantuccio piccolo e buio é del nostro Signore il rifugio.
Giocattoli sotto l'albero
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Sotto lo sfavillar del gaio abete,
i giocattoli fan quasi un villaggio.
Lucidi, nuovi: ancora non sapete
quanti son, quali saran:
sembra un miraggio...
C'è un treno già montato sui binari,
una bambola nera che par viva,
un camion col rimorchio e con i fari,
sei burattini in vispa comitiva.
Il gioco del ping-pong, la gru girevole,
tre libri di racconti e un'altalena.
Gesù Bambino è stato servizievole:
la stanza dei suoi doni è tutta piena.
Che meraviglia! I bimbi trasognati
li odoran, con un tacito sorriso.
Gli angeli certo li han fabbricati:
han tutti ancora odor di paradiso...
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Le renne di Babbo Natale coi mesi dell'anno si fan chiamare.
C'é Gennaio freddoloso
e Febbraio scherzoso;
Marzo invece é pazzerello,
Aprile gira con l'ombrello;
Maggio ama gli uccellini,
Giugno i giochi dei bambini;
Luglio ha un fiato da leone
e Agosto sta al solleone;
Settembre invece beve il vino
e Ottobre gli sta vicino;
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Novembre é una renna poco solare
e Dicembre Rudolph si fa chiamare.
Natale in capo al mondo,
dimmi come sarà non riesco
a immaginarlo stando qua.
Però sono convinto che piacerà
anche a te e che lo stai aspettando come me.
Metti le ghirlande sopra il tuo bambù
sopra un fico d'India o dove vuoi tu.
Non riesco a immaginare Natale
senza abete senza camino acceso e senza neve.
Non riesco a immaginare Natale sotto il sole
in mezzo a fiori di ogni colore.
Ma credo che Natale sia più di tutto ciò
sia più di quel che vedo e più di quel che ho.
Natale è ritrovarsi di nuovo tutti insieme
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nel mondo dei bambini dolce e lieve.
È il sogno di una pace di un mondo senza guerra
di un tempo più sereno sulla Terra.
E posso immaginare che al sole in riva al mare
anche tu chiuda gli occhi per sognare.
Anche se le ghirlande le metti sul bambù
sopra un fico d'India o dove vuoi tu.
La voce è un regalo che arriva da lontano,
che non si fa comprare, che non si fa scartare
Voi siete molto soli ed io sono lontano,
ma anche se corressi in auto
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o in aeroplano non potrei
mai arrivare per dirvi Buon Natale.
Certo vi voglio bene, ma dall'anno passato
il tempo non c'è stato, il lavoro ci ha
rubato anche il tempo di un ricordo.
Mi dispiace, vi ho svegliato,
ma questa notte vi ho ritrovato.
Voglio la vostra voce che mi parli del passato.
Ormai da più di un'ora ci
contendiamo il ricevitore,
perché la notte di Natale le parole
sprizzano amore e noi, finalmente,
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le scambiamo allegramente.
La voce è un regalo che arriva da lontano,
che non si fa comprare, che non si fa scartare.
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Se quest'anno non passerà Babbo Natale
non ti devi proprio disperare.
Ha un tale d'affare quel vecchietto
che la memoria gli può giocare uno scherzetto! Ma per fortuna a riparare ogni svista
di aiutanti ne ha una bella lista!
C'é Santa Lucia col suo asinello
e Gesù Bambino, sorridente e bello.
C'é la Befana con la sua scopa
e i tre Magi ai cammelli in groppa!
Che fervore nell'officina
dei folletti di Babbo Natale.
Presto, presto Natale si avvicina
non si può certo farselo scappare!
C'é un folletto che i pezzi unisce
di un trenino decorato a strisce.
Un altro decora delle automobiline,
un altro ancora veste le bamboline.
Ognuno ha un suo compito determinato
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perché preciso il lavoro sia terminato.
Quante scatole devono preparare
i buoni folletti per aiutare Babbo Natale
nella sua missione
perché ogni regalo giunga a destinazione, tutto intatto e ben confezionato
e nel viaggio non venga sciupato.
Così dietro alla carta colorata,
rimane ignoto il gran mistero di cosa
ci sia dentro per davvero
A Gesù Bambino di Umberto Saba
La notte è scesae brilla la cometache ha segnato il cammino.Sono davanti a Te, Santo Bambino!Tu, Re dell’universo,ci hai insegnatoche tutte le creature sono uguali,che le distingue solo la bontà,tesoro immenso,dato al povero e al ricco.Gesù, fa’ ch’io sia buono,che in cuore non abbia che dolcezza.Fa’ che il tuo donos’accresca in me ogni giornoe intorno lo diffonda,nel Tuo nome.
E’ nato! Alleluia! di Guido Gozzano
E’ nato il sovrano bambino,è nato! Alleluia, alleluia!La notte che già fu sì buiarisplende di un astro divino.Orsù, cornamuse, più gaiesuonate! Squillate, campane!Venite, pastori e massaie,o genti vicine e lontane!
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Non sete, non molli tappeti,ma come nei libri hanno dettoda quattromill’anni i profeti,un poco di paglia ha per letto.Da quattromill’anni s’attesea quest’ora su tutte le ore.E’ nato, è nato il Signore!E’ nato nel nostro paese.Risplende d’un astro divinola notte che già fu sì buia.E’ nato il Sovrano Bambino,è nato! Alleluia, alleluia!
I Magi Angiolo Silvio Novaro
La carovananon è lontanadei Magi d'Oriente.Scalpitìo di cavalli si sente,suoni di pifferi, confusearia di cornamuse.I re portano tesorisu cavalli bardati d'argento,e i pastori a passo lentoingenui cuori.
I Re Magi Era una notte azzurracon tante stelle in cielo;sopra le dune sparsepalme dal lungo stelo.Dolce silenzio. I Magisopra cammelli bianchiseguivan la cometa...felici e un poco stanchi.Venivan da lontano,da regni d'oltremare,scrutavan l'orizzontedesiosi d'arrivare.Ecco Betlemme alfine;
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ecco, nella capanna,un tenero Bambinoin braccio alla sua Mamma.I vecchi Re si prostranoe ognuno di lorooffre un suo dono splendido:incenso, mirra e oro.Cantano intorno gli angeli:"All'umile Giudeos'inchinano i potenti:Gloria in excelsis Deo!"
Il mago di Natale Gianni Rodari
S'io fossi il mago di Natalefarei spuntare un albero di Natale in ogni casa, in ogni appartamentodalle piastrelle del pavimento, ma non l'alberello finto, di plastica, dipintoche vendono adesso all'Upim:un vero abete, un pino di montagna, con un po' di vento veroimpigliato tra i rami,che mandi profumo di resinain tutte le camere, e sui rami i magici frutti: regali per tutti. Poi con la mia bacchetta me ne andreia fare magieper tutte le vie. In via Nazionalefarei crescere un albero di Natalecarico di bamboled'ogni qualità, che chiudono gli occhi e chiamano papà, camminano da sole, ballano il rock an'rolle fanno le capriole.Chi le vuole, le prende:
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gratis, s'intende. In piazza San Cosimatofaccio crescere l'albero del cioccolato; in via del Tritonel'albero del panettonein viale Buozzil'albero dei maritozzi,e in largo di Santa Susannaquello dei maritozzi con la panna. Continuiamo la passeggiata?La magia è appena cominciata:dobbiamo scegliere il posto all'albero dei trenini:va bene piazza Mazzini? Quello degli aeroplanilo faccio in via dei Campani. Ogni strada avrà un albero specialee il giorno di Natalei bimbi faranno il giro di Romaa prendersi quel che vorranno. Per ogni giocattolocolto dal suo ramone spunterà un altrodello stesso modello o anche più bello. Per i grandi invece ci saràmagari in via Condottil'albero delle scarpe e dei cappotti.Tutto questo farei se fossi un mago. Però non lo sonoche posso fare? Non ho che auguri da regalare:di auguri ne ho tanti,scegliete quelli che volete,prendeteli tutti quanti.
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La Befana Giovanni Pascoli (1855-1912)
Viene viene la Befanavien dai monti a notte fonda.Come è stanca! La circondaneve, gelo e tramontana.Viene viene la Befana.Ha le mani al petto in croce,e la neve è il suo mantelloed il gelo il suo pannelloed il vento la sua voce.Ha le mani al petto in croce.E s’accosta piano pianoalla villa, al casolare,a guardare, ad ascoltareor più presso or più lontano.Piano piano, piano piano.Che c’è dentro questa villa?Uno stropiccìo leggero.Tutto è cheto, tutto è nero.Un lumino passa e brilla.Che c’è dentro questa villa?Guarda e guarda...tre lettinicon tre bimbi a nanna, buoni.guarda e guarda...ai capitonic’è tre calze lunghe e fini.Oh! tre calze e tre lettini.Il lumino brilla e scende,e ne scricchiolan le scale;il lumino brilla e sale,e ne palpitan le tende.Chi mai sale? Chi mai scende?Co’ suoi doni mamma è scesa,sale con il suo sorriso.Il lumino le arde in visocome lampada di chiesa.Co’ suoi doni mamma è scesa.La Befana alla finestrasente e vede, e s’allontana.Passa con la tramontana,passa per la via maestra,
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trema ogni uscio, ogni finestra.E che c’è nel casolare?Un sospiro lungo e fioco.Qualche lucciola di fuocobrilla ancor nel focolare.Ma che c’è nel casolare?Guarda e guarda... tre strapunticon tre bimbi a nanna, buoni.Tra la cenere e i carbonic’è tre zoccoli consunti.Oh! tre scarpe e tre strapunti...E la mamma veglia e filasospirando e singhiozzando,e rimira a quando a quandooh! quei tre zoccoli in fila...Veglia e piange, piange e fila.La Befana vede e sente;fugge al monte, ch’è l’aurora.Quella mamma piange ancorasu quei bimbi senza niente.La Befana vede e sente.La Befana sta sul monte.Ciò che vede è ciò che vide:c’è chi piange e c’è chi ride;essa ha nuvoli alla fronte,mentre sta sull’aspro monte.
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