Percezione visiva = e’ la presa di coscienza che noi facciamo del mondo
esterno tramite la conoscenza degli oggetti e delle cose
Soprattutto
E’ vedere il mondo circostante con coscienza critica sulle ragioni delle forme,
domandarsi il perchè delle cose, perchè un immagine ha quella forma e non altra
e valutare se il modo in cui sono realizzate è quello giusto
La strada , di chi lavora in modo estemporaneo, è la strada del dilettante: una
strada breve, chiusa, bruciata, un vicolo cieco, senza sbocco. Lo studio di
metodologia artistica, richiede il disinteresse per risultati immediati. È
necessaria pazienza, forza d’animo, costanza e durata, e molta resistenza.
Teoria del campo, A. Marcolli
Tra empirismo e innatismo
Secondo le più recenti teorie scientifiche, le nostre percezioni dipendono,
principalmente, da due fattori:
a. conoscenza del mondo, e quindi dall’esperienza passata;
b. informazioni sensoriali che arrivano al cervello, cioè dal
modo in cui il nostro sistema organizza e dà forma agli
stimoli.
La percezione ha rappresentato un tema centrale negli studi psicologici, fin
dallo sviluppo della psicologia sperimentale.
Una questione chiave è stata la disputa tra innato e acquisito nella percezione,
disputa comunque in buona parte superata dalle attuali concezioni scientiche.
Secondo gli empiristi, ogni processo percettivo è frutto di un apprendimento,
cioè dell’esperienza passata che è in grado di influenzare la percezione attuale.
La posizione degli innatisti, invece, sostiene che gli stessi fenomeni possano
essere spiegati sulla base di leggi innate che guidano e organizzano i processi
percettivi. Numerose sono comunque state le teorie formulate sulla percezione.
Vediamo le più importanti.
La teoria empiristica (1870)
parte dal presupposto che le ripetute
esperienze con l’ambiente influiscano
sulla percezione degli oggetti ,
mediante specifiche associazioni tra le
sensazioni elementari già apprese. Il
bambino, alla nascita, sarebbe in grado
di effettuare solo discriminazioni
grossolane, che tendono a specificarsi e
specializzarsi gradualmente, con il
ripetersi delle esperienze.
Scuola della Gestalt (anni ‘20 del XX
secolo)
1) l’immagine è percepita dalla mente come
un insieme organizzato di segni che
risulta comprensibile solo se letto nella sua
globalità, e non come un insieme di elementi
isolati e compiuti in se stessi (l’insieme è
diverso dalla somma delle sue parti);
2) la mente possiede un sistema innato di
archiviazione che dipende da una serie
di leggi di organizzazione percettiva che
agiscono nello stesso modo in tutti gli
individui, indipendentemente dalla loro
cultura personale e dalle loro esperienze
precedenti
New Look, Stati Uniti (anni ’50-’60)
Gli psicologi del New Look, invece, partono da una visione funzionalista
della percezione, che, secondo loro, dipende anche dai bisogni, dagli stati emotivi
e dalle aspettative del soggetto. Questi fattori, infatti , sono in grado di alterare o
condizionare le nostre percezioni.
Ad esempio, in uno studio i bambini percepivano come più grande una
moneta da un dollaro rispetto ad un cerchio di cartone di uguale misura, ma ciò
accadeva solo ai bambini poveri!
Questa teoria è sostenuta anche dal Costruttivismo: la percezione è un
processo attivo e costruttivo nel quale il soggetto interviene con le sue aspettati
ve, conoscenze, motivazioni. Il processo percettivo dipende quindi dall’interazione
tra le caratteristiche dello stimolo esterno e le caratteristiche del soggetto che
percepisce.
TEORIE GHESTALTIANE = GESTALT = FORMA (procedimento tramite il quale si arriva a una
forma)
Fondamenti visivi in funzione della progettazione
Teoria del campo
Campo = e’ uno spazio che presenta alcune caratteristiche costanti in ogni suo punto,
caratteristiche omogenee, (colore, materiale, forma, funzione)
La forma e la dimensione del campo determinano la dimensione del disegno, la
materia di cui e’ composto il campo determina i mezzi con cui potro’ disegnare
Struttura del campo
Composizione degli oggetti
Interazione oggetti campo
Tensioni e movimento
L’artista dispone i singoli elementi della composizione tenendo sempre presente il
contesto in cui essi si inseriscono e la fitta rete di relazioni che inevitabilmente
viene a crearsi tra loro. In ogni opera d’arte la presenza di coerenza compositiva
ossia di una stretta relazione fra le sue parti, determina l’equilibrio e l’espressività
dell’insieme.
Studiare la disposizione delle figure all’interno del campo con grande attenzione.
Collegare i diversi elementi in modo da creare un complesso sistema di relazioni
dotato di particolare valore espressivo e simbolico.
Per l’artista , comporre significa disporre nello spazio diversi elementi del
linguaggio visivo (punti, linee, forme, colori, masse) secondo precisi criteri
compositivi al fine di ottenere il risultato estetico espressivo, e comunicativo
desiderato.
LE LEGGI DELLA GESTALT
Le leggi di unificazione figurale
Le leggi della configurazione, o meglio, di unificazione figurale, sono dovute a
Wertheimer. Nel 1923, egli arrivò a spiegare come alcune parti del campo visivo
si uniscono ad altre per dare forma ad un oggetto ( figura) che
risalta, separandosi da altre parti del campo le quali costituiscono lo sfondo,
che rimane escluso dalla configurazione.
Queste leggi, che stabiliscono con precisione cosa sta insieme nel campo visivo
e viene percepito come figura, sono le seguenti:
• Vicinanza (o della maggiore densità)
• Le parti che sono tra loro più vicine nello spazio e nel tempo
• tendiamo a percepirle insieme.
Organizzazione debole per
- righe
- colonne
- diagonali
Nessuna di queste si impone in
modo privilegiato
Organizzazione stabile per
- colonne
Prevale sulle altre e disgrega la
figura,che diventa un rettangolo.
• Vicinanza (o della maggiore densità)
• Le parti che sono tra loro più vicine nello spazio e nel tempo
• tendiamo a percepirle insieme.
Distanziando le colonne di quadrati in modo diverso, si ha un’organizzazione
stabile per colonne. Le ultime due colonne sono percepite come una singola colonna di quadrati appaiati.
Il processo di segregazione lavora in accordo a quello di unificazione: più si disgregano le righe di punti , più si rafforzano le colonne.
Somiglianza per forma, colore o dimensione
• Tendiamo a percepire insieme le parti che sono somiglianti per forma,
colore o grandezza.
a. Esempio di somiglianza per forma:
• Organizzazione stabile su righe.
rafforzata dal variare dei simboli,.
Somiglianza per forma, colore o dimensione
• Tendiamo a percepire insieme le parti che sono somiglianti per forma,
colore o grandezza.
a. Esempio di somiglianza per forma:
• Organizzazione stabile su righe.
rafforzata dal variare dei simboli,.
b. Esempio di somiglianza per colore:
• La similarità del colore fa sì che una serie di punti neri e grigi venga percepita
come una serie di quadrati neri che si alternano a quadrati grigi.
c. Esempio di somiglianza per dimensione:
Anche le dimensioni degli oggetti favoriscono la creazione
di configurazioni per gruppi. Nella figura sotto, ad esempio,
siamo portati a percepire due gruppi, uno di tre e l’altro di
quattro quadrati , in relazione alla loro dimensione.
Chiusura
La porzione di campo visivo che è racchiusa da un contorno senza
interruzioni, emerge come una figura separata dal resto. Tendiamo quindi
a colmare le eventuali lacune nel contorno della figura. Negli esempi,
percepiamo sempre la figura del quadrato e del cerchio, poiché
completiamo spontaneamente ciò che ci appare incompleto.
Buona forma (o semplicità)
Le forme più regolari si impongono immediatamente come figura
percepita. Ad esempio, lo spazio centrale con contorno mistilineo, che
doveva risultare vuoto, appare invece pieno.
Al posto delle due figure concave appaiono due figure convesse
chiuse e sovrapposte
Simmetria
La simmetria trasmette un senso di ordine e regolarità, favorendo la percezione di
configurazioni equilibrate, come possiamo osservare in molteplici esempi nell’arte e
nella comunicazione Visiva
Qui percepiamo con chiarezza le colonnine della balconata che sono simmetriche
tra loro. Ma forse c’è qualcosa di riconoscibile anche nello sfondo, tra una
colonnina e l’altra...
Pregnanza
Forme “uniche” (pregnanti) sono facilmente riconoscibili e si impongono
come figura percepita, staccandosi dallo sfondo. Osserviamo qualche
esempio.
a. Le figure geometriche regolari, con alta simmetria, sono esempi di pregnanza. Qui a sinistra si vede chiaramente un cubo, mentre la figura di destra, anch’essa rappresentazione tridimensionale di un cubo, è più difficile da vedere in terza dimensione: essa ci appare come un esagono diviso a spicchi dalle sue diagonali.
c. La super cie nera di sinistra viene vista come cornice (ed il bianco è lo sfondo), perché questa è la soluzione più economica data la regolarità della superficie nera, che ha sempre la stessa larghezza. La superficie nera di destra non ha la stessa larghezza: invece di vedere l’irregolarità della cornice, si è portati a visualizzare due quadrati sovrapposti, regolari.
Il peso visivo
Osservando una composizione, il sistema percettivo, è in grado di pesare gli elementi
che la costituiscono e di individuare il grado di equilibrio in essa presente. Per peso
visivo di una forma, o di una figura all’interno di una immagine si intende la sua
capacità di attirare l’attenzione dell’osservatore. Il peso di una forma dipende
da una serie di fattori che interagiscono tra loro, come le dimensioni, il colore, in
relazione con il contesto formale, cromatico e spaziale in cui la forma è inserita.
Forme semplici tendono ad essere lette come più attraenti rispetto ad altre più
complesse.
Destino comune
Immaginiamo un insieme di punti disposti casualmente. Nessun fattore di
organizzazione è particolarmente atti vo a produrre una strutturazione
stabile:
Se i punti a, b e c cominciassero a muoversi nella stessa direzione e alla stessa velocità, si verrebbe a costituire una forma unitaria, solida e coesa, formata dai 3 punti (somiglianza per movimento).
Esperienza passata Qualora gli stimoli siano parte di una configurazione ben conosciuta, e perciò familiare, tenderanno a organizzarsi in una unità che percepiremo come figura. Ad esempio, nella figura percepiamo la lettera E, che ci è familiare nell’alfabeto lati no, poiché le tre linee spezzate si unificano in questo significato. Attenzione, però: per attivare questo fattore le componenti devono essere significative e non scelte a caso, altrimenti non avviene il riconoscimento.
E E
La costanza della forma Percepiamo gli oggetti sempre con la stessa forma, nonostante la loro immagine retinica cambi a seconda dell’angolo di osservazione. Ad esempio, proviamo a osservare un libro di fronte a noi; a sua forma è certamente rettangolare, ma avviciniamo il bordo inferiore del libro, in modo che il bordo superiore risulti più lontano: l’immagine retinica sarà trapezoidale. Nonostante ciò, continuiamo a vedere il libro rettangolare. Questo perché il nostro sistema visivo tiene conto della profondità e della distanza.
La costanza del colore
Il colore di un oggetto viene percepito come costante, nonostante cambino le
condizioni di luminosità dell’ambiente. Questo fenomeno si verifica, ad
esempio, quando ci mettiamo gli occhiali da sole: nonostante le lenti
modifichino il colore della luce che raggiunge la retina, continuiamo a
percepire il bianco come bianco e il blu come blu.
Probabilmente ciò avviene perché le lenti ci fanno percepire modificato nello
stesso modo tutto l’ambiente circostante, e quindi probabilmente noi
“sottraiamo” automaticamente il colore aggiunto, percependo così i colori
originali.
A
B
Allo stesso modo un oggetto isolato ha un’attrazione maggiore rispetto rispetto a quelli raggruppati in un insieme. Possiamo affermare che il peso di una forma varia non solo in relazione al colore, alle dimensioni, ma anche in base alla struttura della superficie. La stessa forma, cioè, aumenta o riduce il proprio peso con il mutare della sua posizione nel campo. Infatti, rispetto ad altre aree del campo, linee del campo e nodi strutturali sopportano meglio il peso delle forme collocate in loro corrispondenza
Se suddividiamo la superficie di fondo in due settori utilizzando la linea mediana verticale, la nostra abitudine a leggere le immagini da sinistra a destra, ci porta a considerare la parte sinistra del campo più libera e leggera rispetto all’altra. Pertanto una figura collocata nella parte destra, vedrà aumentare il proprio peso visivo perché la parte destra di un’immagine è quella su cui l’occhio si sofferma maggiormente
Composizioni simmetriche
La simmetria e’ la corrispondenza tra le parti di un insieme ed e’ presente in natura e
nell’opera dell’uomo
La disposizione simmetrica delle parti all’interno di un immagine costituisce il sistema
più semplice e più diffuso.
Nell’arte come nella realtà, le forme e la composizione rigorosamente simmetriche
suggeriscono un’idea di bellezza innaturale, lontana dalla realtà.
Per questo ad esempio gli scultori classici dell’antica grecia pur rappresentando corpi
perfettamente regolari creano composizioni equilibrate ma non rigide
Tipi di simmetria
Bilaterale assiale centrale o radiale traslatoria
La simmetria bilaterale assiale è la più comune. Le forme si dispongono specularmente
rispetto all’asse di simmetria centrale che è solitamente verticale.
Il corpo è un chiaro esempio di simmetria bilaterale
La simmetria centrale o radiale anch’essa assai diffusa in natura si basa sul principio
della rotazione degli elementi come i petali dei fiori.
La simmetria traslatoria, infine, è costituita dalla ripetizione ritmica di elementi uguali.
Questo sistema è tipico delle composizioni modulari, in cui le forme si ripetono in modo
costante
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