La tariffa medica Tarmed è applicata dal 2004: ormai è datata e
va rivista. Ma poiché i partner tariffali non trovano un accordo,
il Consiglio federale interviene di nuovo con adeguamenti al
sistema tariffale Tarmed, che dovrebbero entrare in vigore il
1° gennaio 2018, sperando che portino risparmi, più trasparenza
e meno incentivi sbagliati.
Ma in un sistema complesso, spesso gli interventi estempora-
nei provocano risultati indesiderati: lo si può constatare anche
con i correttivi del Consiglio federale al Tarmed e alla tariffa
della fisioterapia.
Le misure previste sono riassumibili a grandi linee con tre
elementi caratterizzanti. Innanzitutto si punta a uno sgravio
di 700 milioni di franchi dell’assicurazione sociale contro le
malattie. Inoltre si incentiva l’approvvigionamento di base fon-
dato sui medici di famiglia. Infine si intende adattare la strut-
tura tariffale alla nuova situazione delle cure mediche in tutti
i punti forieri di una riduzione dei costi.
Tuttavia un simile rimaneggiamento del sistema non è in linea
con il compito prescritto per legge, che prevede di allestire
una struttura tariffale adeguata e impostata secondo le regole
dell’economia. Ma, soprattutto, gli interventi non eliminano
No 34 giugno 2017/01Editore: SW!SS REHA, Associazione delle cliniche di riabilitazione svizzereCasella postale, 5001 Aarau, telefono 062 836 40 90, [email protected], www.swiss-reha.com
NEWSLe cliniche più all’avanguardia per la riabilitazione in Svizzera
nessuno dei problemi di fondo, neppure nella riabilitazione. In-
fatti i presupposti su cui poggiano sono erronei e minacciano
l’approvvigionamento ambulatoriale di base in Svizzera soprat-
tutto negli ospedali, nonostante (o forse proprio per questo?) i
Cantoni chiedano agli ospedali di fornire prestazioni di cura
ambulatoriali, piuttosto che stazionarie.
Favorire i medici di famiglia pensando di rafforzare l’approvvi-
gionamento di base è una conclusione fallace. Sono infatti gli
stessi medici di famiglia a lanciare l’allarme sul fatto che tra
10 o 15 anni non esisteranno (quasi) più, soprattutto nelle zone
periferiche. Promuovere nelle tariffe una «specie in estinzio-
ne» equivale a prolungarne l’agonia. Si corre però soprattutto il
rischio di non riuscire più per tempo a mettere a disposizione
i mezzi necessari per garantire l’approvvigionamento medi-
co-sanitario della popolazione non urbana.
Questi mezzi, sarebbe invece meglio investirli in moderni
centri sanitari organizzati su base interprofessionale e interdi-
sciplinare, spesso affiliati e /o interconnessi con gli ospedali
grazie alle nuove tecnologie d’informazione e comunicazione.
E dato che spesso le cliniche di riabilitazione sono ubicate in
regioni di campagna, sono particolarmente adatte a svolgere
Il Consiglio federale cerca, con vari
rimaneggiamenti alle strutture ta-
riffali ambulatoriali, di ridistribuire
i costi imponendo un’interpretazio-
ne sbagliata e unilaterale dell’approvvi-
gionamento medico-sanitario di base. Ma così
mette a repentaglio la garanzia di un approvvi-
gionamento di base durevole in futuro. Inoltre
non svolge il compito che gli spetta: elaborare
una struttura tariffale adeguata e stabilita se-
condo le regole dell’economia. Le sue proposte,
noi le rispediamo al mittente!
Tarmed e struttura tariffale della fisio-terapia: così non va bene!Il Consiglio federale cerca, con vari
rimaneggiamenti alle strutture ta-
riffali ambulatoriali, di ridistribuire
i costi imponendo un’interpretazio-
ne sbagliata e unilaterale dell’approvvi-
gionamento medico-sanitario di base. Ma così
mette a repentaglio la garanzia di un approvvi-
gionamento di base durevole in futuro. Inoltre
non svolge il compito che gli spetta: elaborare
Tarmed e struttura tariffale della fisio-terapia: così non va
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Le cliniche più all’avanguardia per la riabilitazione in Svizzera • RehaClinic Bad Zurzach, 5330 Bad Zurzach • RehaClinic Baden, 5401 Baden • Klinik Barmelweid AG, 5017 Barmelweid • REHAB Basel, 4012 Basel • RehaClinic Braunwald, 8784 Braunwald • Clinica Hildebrand Centro di Riabilitazione Brissago, 6614 Brissago • Berner Klinik Montana, 3963 Crans-Montana • Zürcher RehaZentrum Davos, 7272 Davos Clavadel • Klinik St. Katharinental Spital Thurgau AG, 8253 Diessenhofen • Ospedale Regio nale di Bellinzona e Valli, 6760 Faido • RehaClinic Glarus, 8750 Glarus • Berner Reha Zentrum AG, 3625 Heiligenschwendi • RehaClinic Kilchberg, 8802 Kilchberg • Institu tion de Lavigny, centre de neuroréhabilitation, 1175 Lavigny • Schweizer Paraplegiker-Zentrum, 6207 Nottwil • Clinica di Riabilitazione di Novaggio, 6986 Novaggio • Salina Reha-klinik, 4310 Rheinfelden • Reha Rheinfelden, 4310 Rheinfelden • aarReha Schinznach, 5116 Schinznach-Bad • Klinik BETHESDA Tschugg, 3233 Tschugg • Klinik Adelheid AG, 6314 Unterägeri • Kliniken Valens, Rehazentrum Valens, 7317 Valens • Zürcher RehaZentrum Wald, 8636 Wald • Kliniken Valens, Rehazentrum Walen stadt berg, 8881 Walen-stadtberg • Rheinburg-Klinik AG, 9428 Walzenhausen • Rehaklinik Zihlschlacht AG, 8588 Zihlschlacht • RehaClinic Zollikerberg, 8125 Zollikerberg • Klinik Susenberg, 8044 Zürich
tali compiti. Diverse altre nazioni l’hanno già compreso: la
Svizzera no.
Al contrario: con le misure statali previste si interviene come se
fornire prestazioni ambulatoriali in uno studio medico o in un
ospedale fosse uguale. Ma anche qui i fatti indicano una realtà
del tutto diversa: la capacità di presa a carico di ospedali e cli-
niche è assicurata 365 giorni all’anno (ogni quattro anni anche
un giorno in più) e 24 ore al giorno, dunque anche di notte:
non si può, come in uno studio medico, mettere la segreteria
telefonica quando se ne ha abbastanza!
Invece al Consiglio federale sembra non importare. Con la nuo-
va struttura tariffale modificata, gli ospedali non riceveranno
supplementi per i casi d’urgenza in pronto soccorso: in altre
parole, la copertura del servizio 7 giorni su 7/24 ore al giorno e
la situazione molto onerosa e impegnativa in termini di tempo
in pronto soccorso continueranno a non essere remunerate.
Come se non bastasse, con gli interventi previsti si perde anche
un importante treno: inserire posizioni tariffali semiospedaliere
urgentemente necessarie nella struttura tariffale ambulato-
riale. Occorre agire subito, facendo leva anche sul fatto che
la Confederazione appoggia (indirettamente) le richieste dei
Cantoni di sostituire le prestazioni stazionarie con prestazioni
ambulatoriali. Non aver colmato questa lacuna va duramente
a discapito soprattutto delle cliniche psichiatriche e di riabili-
tazione, i cui pazienti necessitano di speciali strutture diurne
non incluse nelle tariffe ambulatoriali. A quanto pare, quando
la politica pensa a tale ambito riesce a immaginarsi «unica-
mente» la chirurgia ambulatoriale! Invece, un approvvigiona-
mento davvero durevole è diverso, soprattutto in una società
che invecchia. Il valore della riabilitazione e della psichiatria
è in crescita.
Con questi ennesimi interventi la tariffa ambulatoriale Tarmed,
che già oggi non copre tutti i costi, è destinata a diminuire ulte-
riormente: di conseguenza gli ospedali, sottoposti a un’enorme
pressione al risparmio, saranno indotti a riesaminare l’offerta
delle loro prestazioni deficitarie. E i pazienti saranno di nuovo
curati sempre più spesso in regime stazionario anziché ambu-
latoriale, nonostante le cure stazionarie siano più costose.
Infine va detto che la nuova struttura tariffale è fatta male: ad
esempio nella tariffa della fisioterapia manca la tariffazione di
prestazioni oggi erogate.
Ritenere che basti una revisione della struttura tariffale per
risparmiare 700 milioni di franchi, esula da ogni logica di una
tariffa adeguata e impostata secondo le regole dell’economia.
Inoltre il Consiglio federale non dà prova di credibilità prescri-
vendo indirettamente dall’alto al settore sanitario (dotato di
molto personale) anche una riduzione salariale, mentre nello
stesso lasso di tempo – dal 2004 – i membri del governo sviz-
zero non hanno mai proposto di ridursi lo stipendio (neanche
il Sorvegliante federale dei prezzi l’ha mai suggerito).
Le modifiche previste porteranno a una distorsione ancor più
marcata della struttura tariffale, senza eliminare il problema
principale. L’art. 43 cpv. 5bis LAMal serve a redigere una strut-
tura tariffale adeguata e impostata secondo le regole dell’e-
conomia, qualora i partner tariffali non riescano ad accordarsi.
Gli interventi alla struttura tariffale devono quindi obbligatoria-
mente correggere anche i settori di prestazioni che sono sotto-
stimati; ma il Consiglio federale non ha fatto neppure questo.
ConclusioneIn politica a volte le buone intenzioni non fanno rima con va-
lidi risultati. Con queste nuove modifiche alle strutture tariffali
mancano persino le buone intenzioni! Gli interventi previsti
sono dettati da visioni «romantiche» volte a favorire i medi-
ci di famiglia come fornitori di cure medico-sanitarie di base,
senza invece tributare il giusto peso alle prestazioni fornite
nelle zone periferiche dagli ospedali e, in particolare, dalle
cliniche di riabilitazione. Inoltre gli interventi non includono
sufficientemente la moderna medicina e decurtano i fondi a
disposizione per garantire l’approvvigionamento sanitario del
futuro. Una politica durevole non è così!
È quindi necessario ripensare a fondo le proposte avanzate,
tenendo presenti le prescrizioni di legge per arrivare a una
struttura tariffale adeguata e impostata secondo le regole
dell’economia; occorre soprattutto aggiungere anche una pro-
posta per la remunerazione delle prestazioni semiospedaliere
della riabilitazione e della psichiatria.
dott. Willy Oggier, economista
specializzato in campo sanitario,
presidente di SW!SS REHA
Beat Huwiler, direttore,
SW!SS REHA
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