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Raoul Follereau
La più grande disgrazia che vi possa capitare
è quella di non essere utili a nessuno,
e che la vostra vita non serva a niente.
www.fabigvb.it - [email protected]
Numero 5 / 2016
MAGGIO
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ESISTE UN SOLO PROGETTO
SOSTENIBILE E TRASPARENTE
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In seguito alla decisione aziendale di chiudere altri 60
sportelli, dei quali 30 entro la fine di maggio, decretando
un numero di esuberi complessivo pari a 730, a
integrazione del comunicato sindacale unitario con il
quale abbiamo riassunto i termini dell’accordo raggiunto
con l’azienda sulla procedura prevista dal CCNL e che
potete leggere sul nostro sito www.fabigvb.it, e in attesa
della circolare aziendale che fornirà le istruzioni relative
ai contenuti dell’accordo, crediamo siano utili alcune
precisazioni sull’articolato che è stato sottoscritto.
Premesso che le norme vigenti non consentono di entrare nelle logiche industriali, le quali rimangono
prerogativa del Consiglio di Amministrazione, al Sindacato compete il dovere di valutare e agire con
determinazione al fine di contenere le ricadute derivanti dalla messa a regime delle varie riorganizzazioni e
ristrutturazioni. Naturalmente non possiamo e non vogliamo esimerci, in nome e per conto di tutto il personale
dipendente, dal partecipare a tutte quelle decisioni aziendali che vanno a determinare il destino del Gruppo
Veneto Banca perché siamo certi di poter apportare alla discussione un contributo da un altro punto di vista,
quello di chi conosce molto bene i problemi e le difficoltà che i dipendenti incontrano quotidianamente.
Esaminiamo a grandi linee il contesto in cui ci troviamo:
la banca vive un momento di eccezionale difficoltà;
il piano industriale è aperto a nuovi scenari e ulteriori sostanziali modifiche;
è stata prevista la chiusura di 60 filiali e l’azienda ha dichiarato complessivamente ben 730 risorse in esubero;
è stata deliberata una nuova riorganizzazione sia della rete sia delle direzioni;
occorre trovare soluzioni economiche per garantire alla banca un futuro abbassando il rapporto cost/income al
47% attraverso la riduzione dei costi amministrativi, in primis quelli del personale, dirigenti compresi, un
intervento sulle sofferenze, cercando di aumentare i ricavi, etc.
La riduzione degli organici avverrà attraverso i pensionamenti e l’accesso al Fondo Esuberi. Prioritariamente,
cesseranno il rapporto di lavoro coloro che abbiano già maturato il diritto alla pensione o che lo matureranno
entro il 31/12/2017. Per questi ultimi colui che lo farà volontariamente, presentando domanda entro 60 giorni
dalla sottoscrizione dell'accordo, avrà diritto a percepire un indennizzo pari al 25% della RAL. Così come
stabilito nei precedenti accordi, chi non dovesse formulare la domanda predetta come primo effetto cesserà di
percepire il contributo aziendale sul fondo pensioni aziendale dal giorno successivo alla maturazione del diritto
alla pensione.
Entro il 30/4/2017, potranno invece richiedere di accedere alle prestazioni del Fondo di Solidarietà, con una
permanenza massima di 36 mesi, coloro che matureranno il diritto all’erogazione della pensione dall’1/1/2018
al 31/12/2020. Quanti accederanno al Fondo di Solidarietà beneficeranno dell’Assistenza Sanitaria e delle
condizioni bancarie riservate ai dipendenti previste tempo per tempo presso le aziende di provenienza fino al
31/12 dell’anno in cui matureranno il diritto alla pensione.
Se non fossimo giunti alla firma dell’accordo la banca avrebbe potuto invocare l’applicazione della Legge 223
e dare corso a licenziamenti collettivi innescando fortissime tensioni e una marea di vertenze.
Il nostro obiettivo, assieme alle altre OO.SS., era anzitutto quello di salvaguardare i posti di lavoro, non
trascurando la possibilità di favorire un necessario ricambio generazionale (salvare, per quanto possibile, il
posto di lavoro anche ai giovani precari) senza disperdere i diritti acquisiti in anni e anni di buoni contratti
collettivi. Tutto ciò ha costituito la cornice entro la quale si è svolto l’impegnativo e talvolta aspro confronto
che ha prodotto un accordo per il quale non possiamo che esprimere la convinzione sincera di aver fatto quanto
di meglio e più opportuno si potesse fare.
La richiesta aziendale più controversa è stata quella con la quale la banca proponeva di chiudere tutte le attività
(direzioni e filiali) il venerdì pomeriggio e ciò per 30 mesi consecutivi (01/07/2016-31/12/2018). Ovviamente le
ore non lavorate non avrebbero avuto alcun tipo di remunerazione oltre alla mancata corresponsione del ticket
pasto. Questa misura sarebbe stata pari all’equivalente di 35 giornate pro capite e avrebbe comportato la perdita
di ben 115 tickets per ogni dipendente su una platea complessiva di 4600 dipendenti.
Abbiamo faticato parecchio a convincere la delegazione aziendale che la loro pretesa non era accettabile, poco
comprensibile e poco opportuna.
Siamo comunque pervenuti al risultato di aver ottenuto un consistente risparmio attraverso una più equilibrata
(Continua a pagina 3)
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FIRMATO L’ ACCORDO DI GRUPPO
SULLA PROCEDURA DEGLI ESUBERI
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Dopo la firma dell’accordo sottoscritto lo scorso 23 aprile 2016, che
potete leggere sul nostro sito www.fabigvb.it, ci aspettavamo che
l’azienda, considerate le scadenze pattuite, emanasse rapidamente
un’apposita comunicazione contenente tutte le istruzioni del caso.
Purtroppo, le incombenze derivanti dall’organizzazione dell’Assemblea
dei Soci del 5 maggio hanno generato qualche ritardo.
L’azienda si è però impegnata a predisporre un’apposita circolare entro
la prossima settimana.
Pertanto, prima di pianificare giornate di solidarietà, spostare ferie o
inviare richieste di part-time, invitiamo ad attendere la circolare per
permetterci di verificarla e di fornire eventuali ulteriori chiarimenti al
fine di ottenere gli auspicati risparmi operando scelte individuali diverse
a seconda delle proprie esigenze.
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gestione della riduzione dell’orario di lavoro, oltretutto cercando di andare incontro alle necessità individuali
dei lavoratori, come si evince dalle varie possibilità individuate che permettono di operare scelte individuali
diverse a seconda delle proprie esigenze.
In definitiva l’accordo ha ridotto di molto l’impatto economico gravante sui dipendenti.
Abbiamo lasciato la facoltà a tutti i colleghi di utilizzare “a compensazione” le ex-festività e le ferie arretrate
(non la banca delle ore già oggetto di precedenti accordi negoziali).
Il termine “compensazione” va chiarito: non si regala nulla alla banca, le giornate vengono fruite e utilizzando
dei giustificativi che verranno appositamente creati del tipo “solidarietà ex festività” e “solidarietà ferie
arretrate” non si va a perdere la corrispondente retribuzione.
Quanto sopra consentirà di ridurre in maniera consistente il peso economico delle ferie arretrate e delle ex
festività, per le quali per tre anni non è prevista la remunerazione e che, fino a oggi, se non usufruite venivano
solitamente pagate.
La gestione delle ferie è disciplinata dalle norme di Legge e dalle norme contrattuali collettive:
il principio rimane quello dell’esigenza reale di usufruirne a titolo di necessità “ristorativa” da parte del
lavoratore.
Sulla base di questo principio è stata confermata la possibilità, per chi le ha già pianificate tutte (cosi come per
le ex-festività), di rivedere il proprio piano ferie per spostare all’anno prossimo alcune giornate.
Quanto detto è stato voluto al solo scopo di attenuare il più possibile l’impatto economico del contributo di
“solidarietà” che in conclusione ciascun dipendente del Gruppo Veneto Banca dovrà dare. Chi lo desiderasse
potrà naturalmente decidere di usufruire di tutte le proprie ferie (arretrate e dell’anno in corso) e accollarsi
l’onere, pagandolo “di tasca propria”, delle giornate di solidarietà che, questa volta, non saranno retribuite.
Tornando ai numeri dell’accordo, le giornate di solidarietà potranno essere al massimo 6 nel 2016; 12 nel 2017
e 4 nel 2018.
Si tratta di un numero che verrà rivisto terminata la fase nella quale i colleghi potranno richiedere le aspettative
non retribuite.
La sommatoria delle giornate richieste verrà dedotta dal monte complessivo delle giornate di solidarietà
concordate con l’azienda e le stesse verranno riparametrate su tutti i dipendenti.
Questo accordo ha altresì consentito la proroga della scadenza del Contratto Integrativo Aziendale a tutto il 31
dicembre 2017 mettendo in tal modo al sicuro i trattamenti del personale anche nel caso in cui si dovesse andare
verso una (auspicabile) aggregazione o fusione con un’altra banca.
Come abbiamo già sottolineato, abbiamo dato particolare attenzione anche ai giovani con la stabilizzazione di
tutti i contratti di apprendistato (con valutazione positiva) e di quelli a tempo determinato nella misura di 1
assunto ogni 2 colleghi che accederanno al fondo esuberi.
Inoltre abbiamo cercato di limitare la mobilità territoriale e professionale oltre a richiedere di incrementare la
formazione professionale e l’accesso al part time.
Per concludere, quale ultimo risultato dell’accordo in questione, ci auguriamo che esso rappresenti un elemento
utile a una più positiva valutazione “di mercato” della nostra banca.
I comuni sforzi per risollevare dall’interno la banca, dopo i disastri di una precedente gestione rivelatasi
totalmente inadeguata e colpevole di aver causato il danno che oggi è sotto gli occhi di tutti, non può che essere
considerato un fattore altamente positivo.
SOLIDARIETA’, FERIE E PART-TIME :
MEGLIO ATTENDERE LA CIRCOLARE
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Dal 2008 al 2014 i giovani sono entrati in banca prevalentemente con contratto a tempo indeterminato, come
dimostrano i nostri dati riguardanti gli istituti associati all’ABI, Banche di Credito Cooperativo escluse.
In questi anni si è registrato un parziale calo delle assunzioni, dovuto principalmente a due fattori: la crisi che
ha colpito il settore e i continui aggiornamenti dei piani industriali, rivisitati in media ogni due anni, che hanno
ridimensionato i numeri degli ingressi. Mediamente, a livello di sistema, i piani industriali triennali vengono
aggiornati alla fine del secondo anno e, quindi, nell’arco di quattro anni praticamente vengono discussi nelle
aziende e nei gruppi due piani industriali. Tuttavia, nonostante la congiuntura sfavorevole, dal 2008 al 2014
sono stati assunti a tempo indeterminato nelle banche 40.106 giovani, grazie soprattutto ad accordi raggiunti
dalle Organizzazioni Sindacali di categoria con le aziende di credito e i gruppi bancari.
A questi bisogna sommare i giovani assunti con contratto di apprendistato professionalizzante: 10.130 in sei
anni, di cui il 90% stabilizzato alla scadenza naturale del proprio contratto.
Inoltre, ai 40.106 giovani assunti a tempo indeterminato vanno aggiunti in parte i 12.240 entrati in banca a
partire dal 2012 fino a oggi, attraverso il Fondo per l’Occupazione giovanile, ottenuto dai sindacati nel rinnovo
contrattuale del 2012.
Costituito con il contributo comune dei top manager e dei lavoratori bancari, il Fondo prevede agevolazioni
economiche per quelle banche che assumono giovani disoccupati di età non superiore ai 32 anni, donne nelle
aree geografiche svantaggiate, disoccupati di lungo periodo di qualsiasi età, disabili, precari già in organico,
lavoratori delle Regioni del Mezzogiorno dove più alto è il tasso di disoccupazione.
Dai dati (vedi tabella sotto) si evince che il saldo negativo tra uscite ed entrate, nei sei anni in esame, è stato
pari a 44.659 unità e che per ogni due lavoratori pensionati o prepensionati volontariamente è stato assunto un
giovane.
In totale dal 2008 al 2014 gli organici delle banche sono, dunque, diminuiti dell’8,8%, passando da 343.400 a
313.200 unità. Dal 2015 al 2020, infine, sono previste nelle principali banche italiane 18.500 uscite volontarie a
fronte di circa 3900 assunzioni, così come stabilito dagli accordi sottoscritti da organizzazioni sindacali e
gruppi bancari. Va in controtendenza il gruppo Intesa che nell’ultimo piano industriale non ha dichiarato
esuberi, bensì 4500 riconversioni professionali”.
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BANCHE : ALCUNI DATI SULL’OCCUPAZIONE
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Ormai è evidente: nelle filiali spesso i colleghi sono chiamati a svolgere più funzioni e quasi sempre la normale
giornata lavorativa risulta insufficiente per adempiere a tutti i doveri. Ciò può indurre i colleghi a farsi furbi e
ad architettare qualche escamotage per riuscire a fare tutto e nei tempi richiesti. Un Consulente Famiglie si
trova un giorno a doversi difendere contro una lettera di contestazione che si articola su tre punti fondamentali:
1’aver effettuato rimborsi contabili a favore di clienti violando la normativa aziendale, un’anomala
movimentazione del proprio conto corrente privato e l’accesso all’home banking di un cliente dal terminale
aziendale. Un’ispezione da parte della Direzione Internal Audit ha rilevato che il collega ha più volte utilizzato
somme rivenienti dalle sue disponibilità per porre rimedio ad alcuni errori. In un fine mese particolarmente
movimentato, effettuando manualmente il pagamento di alcune ricevute bancarie per la quali il cliente non
aveva portato le disposizioni cartacee, in fase di inserimento il collega sbaglia a digitarne il numero e ne
addebita una sbagliata. Per guadagnare tempo ed evitare di segnalare l’accaduto, considerato che
fortunatamente l’importo era di soli 49 euro, il collega fa disporre un bonifico di 50 euro dal suo conto corrente
appoggiato presso un’altra filiale, somma che utilizza per creare una partita debitori/creditori in avere che poi
chiude accreditando il conto corrente del cliente danneggiato e riportando sull’operazione la dicitura "rimborso
contabile". Dalle verifiche effettuate risultano inoltre altre operazioni simili. A distanza di un mese, infatti,
risulta una partita debitori/creditori in avere di 20 euro creata per cassa a fronte di un versamento di contanti che
è stata chiusa nel medesimo giorno e pareggiata con accrediti che riportano la dicitura “rimborso contabile” su
due conti correnti intestati a clienti diversi. Nello stesso mese questa prassi si ripete un’altra volta. Dopo aver
emesso una carta prepagata senza inserire la convenzione che ne prevedeva la gratuità il collega provvede a
rimborsare di tasca propria il cliente accreditando il conto corrente sempre con la stessa modalità "rimborso
contabile". L’azienda contesta il mancato rispetto del codice aziendale interno. Il collega avrebbe dovuto
inoltrare le richieste di rimborso agli organi superiori per ottenere le dovute autorizzazioni e procedere con i
relativi storni. Per quanto riguarda la movimentazione anomala del conto corrente i controlli hanno evidenziato,
solo per l’esercizio 2009, accrediti per un totale di 35.000 euro di cui 30.000 relativi a bonifici disposti da
ordinanti vari e 5.000 euro per versamenti contanti. Anche in questo caso l’azienda contesta la violazione della
normativa aziendale che prevede che l'alimentazione del conto corrente personale debba essere costituita dai
soli emolumenti del dipendente e dell'eventuale cointestato. Relativamente all'utilizzo del terminale aziendale
risulta che il collega si sia collegato all’Home Banking di un cliente per effettuare un'operazione in ordine e per
conto dello stesso. Come al solito la lettera si conclude con l'invito rivolto al collega ad esercitare tutti i suoi
diritti di difesa facendo pervenire alla Direzione Risorse Umane, entro cinque giorni dal ricevimento della
lettera, le eventuali giustificazioni in assenza delle quali l'azienda può ritenersi libera di adottare il
provvedimento disciplinare ritenuto più opportuno. Il collega, assistito come sempre da un rappresentante
sindacale della Fabi, provvede a rispondere a quanto contestato punto per punto. Quanto al primo ammette che i
rimborsi contabili erano stati fatti utilizzando somme a sua disposizione, ma che era assolutamente convinto che
tale comportamento non ledesse alcun principio etico, anzi, ribadisce che i rimborsi contabili così come aveva
fatto dovevano essere letti come una procedura più veloce, per ridurre al minimo le problematiche per la banca
e soprattutto per il cliente che si vedeva il conto accreditato immediatamente senza dover aspettare le
lungaggini di eventuali autorizzazioni. Solo dopo questa lettera il collega ammette inoltre di essersi reso conto
della sua ignoranza in materia e promette che un simile comportamento non si sarebbe più realizzato. Quanto al
secondo punto spiega che le somme accreditate erano semplici giro conti da altri conti di cui era titolare insieme
alla madre e che il suo conto era quello utilizzato per effettuare tutti i pagamenti della sua famiglia. In merito
alle operazione effettuati per conto del cliente ammette che era accaduto solo
una volta, alla presenza del cliente, e semplicemente per mostrare il
funzionamento del servizio online. Il collega, alla fine delle sue giustificazioni
ribadisce la sua assoluta buona fede e che con le sue azioni non pensava
avrebbe potuto ledere in alcun modo l’azienda. Dopo aver attentamente
analizzato la situazione e le sincere controdeduzioni del collega il
provvedimento adottato nei suoi confronti si limita a un rimprovero scritto.
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EVITARE GLI ESCAMOTAGE
Ogni mese pubblicheremo il racconto di una reale contestazione sollevata dall’azienda nei confronti di un/a
dipendente di un istituto di credito italiano. Qualcuna potrebbe riferirsi anche a casi che si sono verificati nel
Gruppo Veneto Banca. Non esprimeremo giudizi di sorta, ma ci limiteremo a raccontare i fatti per come si sono
svolti. Ognuno potrà serenamente giungere alle proprie conclusioni. Invitiamo ancora una volta al massimo
rispetto delle norme e dei regolamenti.
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Buongiorno, ho appena ricevuto il blocchetto di Buoni Pasto e sono soltanto 12.
Non ricordo come effettuano il conteggio.
Potreste aiutarmi?
Vi invio le schermate della procedura Presenze con i giustificativi che ho inserito per i mesi di marzo e aprile.
Grazie mille.
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PIU’ SEMPLICE IL CALCOLO
DEI PROPRI BUONI PASTO
Caro collega, con la migrazione dalla procedura HR Zucchetti a
quella gestita da Data Management – Human Resource
Management S.p.A. è cambiato anche il metodo di calcolo per
calcolare i Buoni Pasto che mensilmente spettano a ciascun
dipendente.
In pratica vengono riconosciuti tanti Buoni Pasto quanti sono i
giorni lavorati il mese precedente. Bisogna però fare particolare
attenzione a eventuali missioni o trasferte perché il Buono Pasto
non spetta al personale in missione che fruisce del trattamento di
diaria, ovvero del rimborso delle spese per l’effettiva
consumazione del pasto come nel tuo caso.
Nel mese di marzo i giorni lavorativi erano 22, hai inserito 3
giorni di assenza per ferie e ti sono stati liquidati 7 giorni di
diaria per una nota spese relativa al mese di febbraio.
Pertanto il conteggio corretto è il seguente: 22 – 3 – 7 = 12 Buoni Pasto consegnati a fine aprile ed esposti nel
cedolino di aprile.
Speriamo di essere stati sufficiente chiari.
Restiamo a disposizione.
Buona giornata.
RICHIESTA DI AVVICINAMENTO
Ho inoltrato domanda di avvicinamento, ma non ho mai ricevuto una risposta in merito.
E’ normale?
Caro collega, ci dispiace doverti informare che l’azienda non è tenuta a rispondere.
Potresti inviare, per sollecitare la risposta, una lettera o una mail al tuo referente del personale per sollecitare
una risposta del tipo:
"Gentile... una decina di giorni
fa ho inviato richiesta di
avvicinamento per i seguenti
motivi ... vorrei sapere se l'avete
ricevuta e se c'è la possibilità
che venga accolta... e in questo
caso entro quanto tempo".
Restiamo a tua disposizione per
approfondire la tua situazione e
le ragioni sottostanti la tua
richiesta.
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MAESTRI NICOLA’ NON TEME
COURSE RATING E SLOPE RATING
Maestri Nicolà lavora in Veneto Banca dal 2007.
Attualmente riveste il ruolo di Responsabile della Filiale di Sarnico, è un
comune italiano della provincia di Bergamo situato sulla sponda occidentale
del Lago d'Iseo, dove lo stesso confluisce nel fiume Oglio.
Fin da quando era bambino Nicolà spende la maggior parte del suo tempo
libero in mezzo alla natura a praticare un gioco che consiste nel colpire una
palla e mandarla in buca nel numero minore possibile di colpi, il golf, uno
sport che si gioca su percorsi dotati di un certo numero di buche di lunghezza
differente, talvolta con ostacoli da evitare che possono essere d’acqua
(laghetti, fossati etc) o di sabbia (bunkers). A seconda della distanza
dell’obiettivo desiderato, si usano bastoni differenti: i legni per i colpi più
lunghi ed i ferri per i colpi meno lunghi e per i colpi corti. Psicologi, anche di
fama, hanno studiato i comportamenti individuali delle persone nel praticare un gioco dove la componente
mentale ha una rilevanza così determinante da superare quella tecnica. In effetti nell’esecuzione di un colpo, per
quanto uno cerchi di non farsi condizionare da pensieri negativi o da paure (che nel golf sono dietro ad ogni
tiro!) queste emergono comunque durante l’esecuzione. Sembra quasi (o forse è proprio così) che il subconscio
domini la parte razionale della mente, che la memoria muscolare (in medicina si è ora convinti che i nostri
organi, cuore, polmoni, fegato ecc., abbiano una loro qualche forma indipendente di memoria) condizioni quella
dei neuroni cerebrali. Non bisogna trascurare anche l’aspetto sociale di questo bellissimo sport. La sociologia
del golf è rilevante, complessa e, per molti versi, affascinante. Chi non conosce o chi non si è mai avvicinato a
questo gioco può non credere che uno sport individuale per eccellenza (sei tu contro il campo) abbia risvolti
sociali forti. In realtà la componente più bella nel frequentare un “18 buche” (ma anche per campi più piccoli)
sembrerebbe essere proprio quella di poter conoscere nuove persone, di fare amicizie (spesso molto solide),
stringere rapporti personali che si basano sulla stima.
Disgraziatamente il golf è offuscato da un’immagine elitaria che ne compromette lo sviluppo e la crescita. E’
un’immagine sbagliata ma comprensibile perché, come spesso avviene in questo paese, costruita volutamente
come status symbol dai pochi che una volta lo praticavano.
I suoi primi passi Nicolà li compie presso il Gardagolf Country Club, uno dei migliori percorsi costruiti negli
ultimi trent'anni, progettato da architetti britannici e ubicato in un' area di 110 ettari, tra la Rocca di Manerba, il
castello di Soiano e le colline della Valtenesi, con una vista panoramica di straordinaria bellezza.
Quando si è piccoli viene tutto più semplice, ma nonostante le poche difficoltà vengano mitigate da tanta
passione, serve tanto tempo per allenarsi in quanto una partita richiede in genere una giornata intera.
Costanza, dedizione e una buona dose di talento gli permettono di raggiungere in tempi rapidi risultati di un
certo livello, con successi di tutto rilievo tra i quali il più importante nel lontano 1994 quando riesce a vincere i
campionati nazionali under diciotto. Naturalmente c’è stato qualche insuccesso, ma Nicolà non lo ha mai
vissuto come una delusione in quanto ha sempre accettato le sconfitte con lodevole spirito sportivo.
In tutti questi anni quanti tee (area di partenza), fairway (area estesa
costituita da erba rasata), rough (ovvero erba molto alta che rende
difficile il gioco della palla ai lati del fairway), bunker e green ha
calpestato.
Oggi, per via degli impegni familiari e lavorativi, questo nostro collega
si allena un paio di volte alla settimana, ma mai e poi mai potrebbe
rinunciarvi. Il golf genera benefici anche sul benessere psico-fisico ed
è consigliato per prevenire non solo malattie cardiovascolari, ma anche
quelle senili. E’ consigliato a persone che stanno attraversando periodi
di stress psicologici dovuti a momenti non felici della propria vita, ai
pensionati perché è uno sport che richiede non tanto disponibilità
economiche (chi gioca sistematicamente a tennis o chi scia
probabilmente spende di più) ma di tempo. Il Golf ha un’ulteriore
pregio: lo si può praticare con la moglie o con il marito, con il
compagno o con la compagna, con i figli, con i nonni. Capita spesso di
vedere giocare insieme nonno, figli e nipoti: 3 generazioni unite da uno
stesso interesse e da una stessa passione.
Il golf ha però anche un difetto: crea dipendenza.
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Con piacere informiamo che la FABI, per il tramite del Dipartimento Servizi e Tempo Libero, ha ottenuto,
anche per quest’anno, condizioni particolari in favore di tutti i soci per l’acquisto dei biglietti per l’Opera
Festival 2016 che andrà in scena nella splendida cornice dell’Arena di Verona.
La 94ma edizione del Festival Lirico 2016 si svolgerà dal 24 giugno al 28 agosto.
In programma: cinque titoli d’Opera: Carmen di Georges Bizet, Aida, La Traviata, Il Trovatore di Giuseppe
Verdi e Turandot di Giacomo Puccini e per l’imperdibile data del 18 luglio, il ritorno dello spettacolo Roberto
Bolle and Friends.
Il Festival, per l’estate 2016, presenta al suo pubblico i titoli operistici più amati della tradizione areniana e
conosciuti a livello internazionale, proposti nelle produzioni più applaudite e spettacolari ideate dai “suoi”
illustri maestri della messa in scena.
Riportiamo il programma dettagliato dell’Opera Festival 2016 con l’elenco delle opere e dei giorni in cui
verranno rappresentate.
Per gli associati FABI verranno applicate tariffe ridotte per le categorie di posto in cui sono previste consultabili
sul sito www.associatiallafabi.it dove è pubblicato un prospetto dettagliato con i costi per ogni spettacolo.
Le tariffe ridotte sono valide per l’associato FABI e sono estendibili a un solo familiare.
L’acquisto dei biglietti potrà avvenire presso gli sportelli della biglietteria della Fondazione Arena di Verona
esibendo la Card FABI oppure via mail scrivendo a [email protected] e inviando la Card FABI
scannerizzata. Il pagamento potrà essere effettuato, dopo aver ricevuto conferma dalla Fondazione dell’Arena di
Verona, tramite: bonifico bancario o carta di credito.
Buona visione a tutti.
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ARENA DI VERONA : BIGLIETTI SCONTATI
PER IL 94° OPERA FESTIVAL 2016
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A primavera il fiume si era svegliato con delle strane idee in capo.
Forse le piogge primaverili che stavano riempiendo il suo letto erano avvelenate da qualche pasticcio chimico,
forse quelle quattro villette a schiera, un po’ pretenziose, a dire il vero, che avevano costruito vicino alle sue
sponde gli avevano montato la testa, forse l’età … fatto sta che era cambiato, aveva cominciato a sentirsi chissà
chi.
- Sono un fiume di prima classe, sono di serie “A”, non posso mescolare le mie acque con nessuno, io vengo da
molto lontano!
Disse ai quattro venti. Così cominciò a respingere tutti i ruscelli che, da sempre, gli portavano la pioggia
raccolta sulle colline vicine e lontane
- Vattene, non voglio nessuno nel mio letto! Guardati, sei solo un filo d’acqua sciocca e inconsistente!
Disse al timido ruscelletto che voleva fare il viaggio insieme a lui e il piccolo, per la vergogna, si scavò un buco
e sparì sotto terra, chissà dove.
Il fiume, sempre più superbo, proseguì il suo cammino, fece ampie curve, girando ora a destra, ora a sinistra,
come un pavone che si guarda intorno per vedere se c’è chi lo ammira e continuò a scacciare, sdegnoso, tutti i
vecchi amici di sempre.
Erano freschi e pieni di musica allegra, quegli antichi compagni che lo cercavano con affetto, erano ricolmi di
gocce argentate, ricche di storie lontane … sì, gli erano venuti incontro con entusiasmo, ma, ahimè, ora non
credevano alle loro orecchie!
- Non è possibile che ci faccia un simile affronto! Un fiume come lui non può cambiare fino a questo punto!
Commentò qualcuno.
Qualcun altro, invece, orgoglioso, cambiò strada, offeso, indignato, senza dire una parola e qualcun altro
ancora, più riflessivo, si fermò un attimo a pensare dentro un laghetto e … intanto l’acqua passava sotto i
ponti…
Ora il fiume era soddisfatto, eppure non si sentiva felice.
Sì, era solo, ma circondato da uno strano silenzio.
Si guardò intorno: i salici allontanavano i rami dalle sue sponde e il sole non giocava più con lui, spruzzando
goccioline di luce tra le sue increspature chiare e vivaci.
Cosa stava succedendo? Cos’era quella sensazione cupa che intorbidiva la sua acqua?
Si sentiva oppresso, come se tutto, attorno a lui, si inaridisse, come il suo cuore, come lui!
Già proprio così, il fiume si stava trasformando e non solo nel segreto dell’animo: il suo corpo vigoroso stava
diventando sempre più esile e cominciavano a mancargli le forze.
Orrore!
Se ne accorsero tutti, anche gli animali che da sempre si erano dissetati, felici, alle sue rive.
Ora anch’essi lo guardarono con sospetto e, riuniti un po’ in disparte, sbirciando un po’ preoccupati quegli
argini ormai ingialliti che racchiudevano acque senza profumo e senza corpo, commentarono fra di loro:
- Com’è diventato magro! Guarda che cera! E’ tutto grigio e flaccido, che pena! Che sarà successo?
Solo allora il fiume capì.
Capì la sua vera natura e capì che ormai, così, da solo, non avrebbe più raggiunto il mare.
Pianse tutte le sue lacrime, le sue ultime lacrime che gettò, disperato, giù per una parete scoscesa e fu lì, sotto la
sua cascatella di gocce tristi, in quella pozza dove si raccolse, cercando di nascondersi nel profondo, che chiese
perdono a tutti, pensando che sarebbe morto.
Che triste fine, per un grande, antico e nobile portatore d’acqua, macchiato dalla superbia e dall’arroganza!
Ma chi gliele avrà mai suggerite quelle idee balzane?
Meglio non approfondire …
Comunque, questa storia ha un lieto fine, infatti gli amici ruscelletti lo udirono e, poiché erano buoni e sinceri,
veri rii dall’acqua cristallina, lo perdonarono quasi tutti e chi
non lo fece, certo non ci guadagnò!
Fu così che gli abitanti della valle, improvvisamente, videro
avanzare nel letto quasi vuoto del fiume una strana onda
birichina che, anche se qualche guaio lo combinava, strada
facendo, in fondo non era cattiva e poi, saltellava così
allegra che tutto le si poteva perdonare!
Erano tutti affascinati, trascinati da quel ritmo festoso, un
ritmo latino, sì una samba di carnevale!
- E allora che aspettiamo? Facciamo quattro salti anche noi?
Che musica ragazzi!
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IL FIUME VANITOSO
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QUESTI SONO I RAPPRESENTANTI
DELLA FABI DEL GRUPPO VENETO BANCA C
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Baldini Fabio Banca Intermobiliare
Tomasino
Francesco Banca Intermobiliare
Tutino Laura Banca Intermobiliare
Vaglini Stefano Banca Intermobiliare
Antonelli Anna Symphonia SGR
Lambertino Milena Symphonia SGR
Albenzio Nicola Bancapulia
Caldarola Sergio Bancapulia
Caputi Giovanni Bancapulia
Achilli Stefano Veneto Banca
Agodi Moira Veneto Banca
Algeri Giuseppe Veneto Banca
Basso Fabio Veneto Banca
Brotto Wladimir Veneto Banca
Capitani Luca Veneto Banca
Capuani Simone Veneto Banca
Chiesa Natale Veneto Banca
Cicardi Dimitri Veneto Banca
Cristina Elisabetta Veneto Banca
Danè Fabio Veneto Banca
De Regibus Fabio Veneto Banca
Erseni Gabriele Veneto Banca
Fabbri Federico Veneto Banca
Fiamingo Liliana Veneto Banca
Frigo Flavio Veneto Banca
Galli Simona Veneto Banca
Gentilucci Stefania Veneto Banca
Guenzi Viviana Veneto Banca
La Motta
Francesco Veneto Banca
Mantini Simone Veneto Banca
Manzi Erminio Veneto Banca
Niccoli Giovanni Veneto Banca
Nini Giulia Veneto Banca
Nova Francesco Veneto Banca
Pellacchia Cecilia Veneto Banca
Porta Emanuela Veneto Banca
Rogora Sara Veneto Banca
Ruffoni Luca Veneto Banca
Soffiantini
Dominich Angela Veneto Banca
Stucchi Elia Veneto Banca
Tesei Cristiano Veneto Banca
Valbusa Dall’Armi
Mario Veneto Banca
Vallesi Giacomo Veneto Banca
Viganò Emanuela Veneto Banca
Zordan Jennifer Veneto Banca
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