Onora tuo padre e tua madre
• “Onora tuo padre e tua madre, affinché si prolunghino i tuoi giorni sulla terra che il Signore Dio tuo 9 dà.” (Es 20.12)
• “Onora tuo padre e tua madre, come il Signore Dio tuo 9 ha comandato, perché la tua vita sia lunga e tu sia felice nel paese che il Signore tuo Dio 9 dà.” (Dt 5,16).
lunedì 23 gennaio 2012
• Vulgata honora
• LXX 9ma (da τιμάω τιμή, -‐ῆς)
• Tanàkh (Torah) kabbéd (da kabbàd, dare o avere peso, forza, mol9plicare) ha la stessa radice di splendore, grandezza, gloria (kabod-‐Kavod).
lunedì 23 gennaio 2012
• Nella scri*ura tale termine ha un valore sacro. Si applica a Dio, alle persone, agli ogge8 che hanno un cara*ere sacro (l'angelo di Dio, Gerusalemme, il tempio, il sabato, ...). Cioè a*ribuisce ai genitori un valore speciale, trasferendol i nel dominio del sacro, me*endoli in stre*a relazione con Yahvè.
• StrumenD di Dio creatore, come fonte di vita, cosDtu i scono la pr inc ipa le garanz ia dell'edificazione e della sopravvivenza della comunità recentemente formata.
lunedì 23 gennaio 2012
• Nell'A.T. il Padre appare rivesDto di una autorità speciale a immagine stessa di Yahvè. (Deut 5,16).
• Il comandamento pone su un piano di uguaglianza di dignità il Padre e le Madre: è un elemento originale. Le colpe contro la Madre sono ugualmente casDgate. (Deut 21,18-‐21)
• Per cui chi disprezza il Padre e la Madre riceve lo stesso casDgo di chi disprezza lo stesso Dio. (In Lev. 24,15-‐16 troviamo la formulazione parallela di Lev 20,9. Lev 19, 3-‐4)
lunedì 23 gennaio 2012
• Bisogna dare al comandamento un'interpretazione religiosa o sociale?
• I genitori vanno consideraJ come la prima immagine di Dio o come il nostro prossimo più vicino?
lunedì 23 gennaio 2012
A) E' innegabile il contenuto religioso:In Israele i genitori erano rives-- di una categoria di sacralità. Erano la prima autorità nel popolo dopo quella di Dio; erano rappresentan- di Dio a -tolo speciale e di conseguenza erano incarica- di funzioni religiose:•Il Padre era maestro religioso dei suoi figli (Deut 6,20-‐24)•Doveva portare i figli alle celebrazioni liturgiche (Deut 3,9; 31,10-‐13)•Egli stesso doveva compiere alcuni aF rituali per es. la circoncisione e le celebrazioni domes-che della Pasqua.
lunedì 23 gennaio 2012
B) La proibizione dei maltraQamenJ, ecc. dà, inoltre, a questo comandamento un portata sociale:
•Lev 27,7 si riferisce ai figli adulD
•Deut 20,12; Deut 5,16 aggiungono "per avere vita lunga e felice "
lunedì 23 gennaio 2012
Comandamento della promessa…
• … e cioè la promessa di una lunga vita nella Terra
• La vita di cui si parla è qualcosa di più della semplice vita biologica: ha significato religioso e morale
• "Lunga vita" è sinonimo di benevolenza divina e di ricompensa collegata alla condoQa morale d'Israele
• …poteva essere assicurata solamente aQraverso la "sopravvivenza " della famiglia, di cui i genitori erano gli artefici
lunedì 23 gennaio 2012
… che si attualizza nell’oggi
• Grazie a questa promessa-‐benedizione il IV comandamento è profondamente unito al Sabato e all'Alleanza
• Israele osserva il Sabato perché è stato liberato dalla schiavitù d'EgiQo; se onora il Padre e la Madre ha una vita lunga e felice nella terra che Yahvè gli ha conquistato.
lunedì 23 gennaio 2012
• Mis-camente si può dire che padre è Dio e madre la Shekhinà, i giorni che si prolungano lo Shabbàth (cioè Shekhinà nella storia e nel corpo) e Adamà la natura umana che ne viene glorificata (la natura di Adamo, già decaduta, mediante lo splendore – il Kabòd <stessa radice di kabbéd> – del Sabato ritorna al suo aspe7o originario).
• Ispessisci, ingrandisci, da' peso, onora (kabbéd) entro di te a Dio (padre) ed alla sua Presenza (madre), dunque, affinché la sua grandezza (kavòd) - compenetri.
lunedì 23 gennaio 2012
• Ciò si a*ua tramite la divina Clemenza, espressa nella figura di Arekh appayìm, il Tardo all'ira, di contro a Ze`ìr appayìm, il Facile all'ira espressione del Giudizio (si noD la idenDtà di radice tra Arekh e ya'arikun, "si prolunghino"). Il passo implica altresì che YHWH dona se stesso come padre e madre nel Sabato in quanto kabbéd ha lo stesso valore numerico – 26 – di YHWH.
• Per chi lo acce*a dunque si prospe*a la lux perpetua della natura rigenerata di Adamo. Chi invece lo rifiuta, si espone da sé al rigore di Ze`ìr appayìm, (che Dio ce ne liberi).
lunedì 23 gennaio 2012
• Mc 7,11 Korbàn
• Mc 10,17-‐27 il giovane ricco
• Mt 12,46-‐50 I veri parenD
• Mt 10,37 Chi ama padre o madre più…
• Lc 2,49.51 non sapete che… stava so*omesso
lunedì 23 gennaio 2012
• Si è sempre trado7o Esodo 20,12 e passi paralleli con "onora il padre e la madre", la Septuaginta (LXX) usa Qma (τιμή, -‐ῆς, ἡ [-me] s. f.) e la Vulgata honora. Il testo ebraico usa il verbo kabbad, da una radice che significa anche dare o avere peso, forza, molQplicare. Lo stesso verbo è usato ad esempio per dire che Dio dimostra la sua magnificenza (forza, potenza) contro il Faraone, mentre per esprimere l'azione di onorare in senso le7erale e meno sacrale (ad esempio "onorare gli anziani") viene usato il verbo hawdar. Ora, "onora il padre e la madre" in realtà può voler dire (o almeno suggerire con l'uso di quel verbo) "rendi forte e ricca la famiglia (la tribù) e mol-plicala (cioè dagli discendenza)". Dario Disegni (rabbino torinese): "Se tu onorerai colui che è la sorgente della tua vita, avrai il merito che la vita stessa si prolungherà. Alcuni pensano che il decalogo intero si indirizzi al popolo in generale nonostante il cara7ere individuale di ogni prece7o e quindi qui si tra7erebbe non della vita umana, ma della longevità sociale del mantenimento perpetuo della nazione".
lunedì 23 gennaio 2012
Nell'A.T. il Padre appare rivesJto di una autorità speciale a immagine stessa di Yahvè.
A) Il potere sui figli è molto esteso. Comanda a nome di Dio e i figli devono obbedirgli come a Dio stesso (Deut 5,16).
B) Il padre era il primo responsabile dell’educazione religiosa e morale dei figli (Deut. 6,7). Il padre così preparava i figli ad essere in Israele capaci di riconoscere Dio come Padre.
C) Proprio partendo dall'esperienza dei genitori umani, l'A.T. rivelerà, piano piano, l'amore e l'autorità dello stesso Dio.
lunedì 23 gennaio 2012
D) Il comandamento pone su un piano di uguaglianza di dignità il Padre e le Madre: è un elemento originale. Le colpe contro la Madre sono ugualmente casDgate. (Deut 21,18-‐21)E) I genitori usufruiscono in definiDva, nelle comunità, di un posizione privilegiata e cosDtuiscono l'autorità fondamentale che i figli devono riconoscere anche se adulD. Per cui chi disprezza il Padre e la Madre riceve lo stesso casDgo di chi disprezza lo stesso Dio. (In Lev. 24,15-‐16 troviamo la formulazione parallela di Lev 20,9. Lev 19, 3-‐4)
lunedì 23 gennaio 2012
VARIE PRECISAZIONI DELLA TORAH
Nella Torah troviamo varie precisazioni che ci aiutano a determinare il contenuto di questo comandamento:
A) In primo luogo bisogna evitare la maledizione (Lev 20,9: Prov 20,20)
B) Chi maltra*a i genitori è reo di morte ( ES 21,15-‐17; Deut 27,16)
C) La ribellione ai genitori (Deut 21,18-‐21)
D) L'abbandono (PROV. 19,26)lunedì 23 gennaio 2012
La vita di cui si parla è qualcosa di più della semplice vita biologica: ha significato
religioso e morale.
• Designa la pienezza della vita, la vita feconda, buona e gioiosa la cui sostanza proviene dal conformarsi alla volontà di Dio.
• "Lunga vita" è sinonimo di benevolenza divina e di ricompensa collegata alla condo*a morale d'Israele.
• Tale lunga vita poteva essere assicurata solamente a*raverso la "sopravvivenza della famiglia, di cui i genitori erano gli artefici. Anelli di cuna catena, tesDmoni di generazioni passate e fonte di generazioni future, i genitori erano l'unica possibilità di sopravvivenza conosciuta a quel tempo. "
lunedì 23 gennaio 2012
• Solamente un popolo unito dentro può sopravvivere. I genitori erano la prima cellula della nazione e garanzia della sua sopravvivenza.
• Era pertanto normale che durante la Storia d'Israele, occupasse un posto sempre più importante a tal punto da essere l'unico comandamento del Decalogo a cui viene aggiunta la promessa di una vita "lunga e felice". Grazie a questa promessa-‐benedizione il 4° com. è profondamente unito al Sabato e all'Alleanza.
• Israele deve osservare il Sabato perché è stato liberato dalla schiavitù d'Egi*o; e se onora il Padre e la Madre avrà, una volta liberato, "una vita lunga e felice nella terra che Yahvè gli ha conquistato".
lunedì 23 gennaio 2012
Applicazioni• “onorare” nel senso anche di garanDre «l’onorario» al padre e alla madre
• La parola onorare va poi intesa anche in senso liberatorio: «Dai il giusto peso al padre e alla madre». Se sei adulto non pensare a loro come quando sei bambino, hanno un peso diverso. Se da bambino ne dipendevi nel bene o nel male, da adulto sei libero di NON dipenderne (nel bene o nel male) ma fai loro del BENE
lunedì 23 gennaio 2012
• Si può solo aggiungere che il comandamento va esteso ad una sorta di rispe*o per tu*e le figure genitoriali e di autorità che esistono nell'esperienza umana; sia dal punto di vista religioso che dal punto di vista sociale.
• Mentre l'autorevolezza prende significato anche dall'importanza che il "figlio" riconosce al "genitore", l'autorità ha valore in sé, dal ruolo stesso che esso assume.
lunedì 23 gennaio 2012
• Tale ruolo non comporta solo una assunzione reale e simbolica della responsabilità da parte del "genitore" ma anche una presa di coscienza dell'autorità da parte del "figlio". In questo rispe*o reciproco dei ruoli e di tali principi si stabilisce un re*o cammino spirituale e poi sociale e l'osservanza piena del comandamento che interpella dunque non solo i "figli" verso i genitori ma anche i "genitori" verso i "figli".
lunedì 23 gennaio 2012
• Tu*avia i l comandamento pone una condizione di "onore" indipendentemente dalla reale autorevolezza del "genitore". Non dice infa8 di onorare "se" il genitore è autorevole, bravo, responsabile, ecc., ma di onorarlo; punto.
• Pertanto sebbene il comandamento, come già de*o, abbia un aspe*o duale e reciproco genitori-‐figli, figli-‐genitori, è proprio so*o l'aspe*o dei figli verso i genitori e le figure genitoriali poi che viene richiesta l'osservanza "dell'onore".
lunedì 23 gennaio 2012
• Proprio perché "onorare" il genitore è onorare Dio e "onorare" le figure genitoriali è riconoscere la paternità di Dio in cielo e in terra, disseminata provvidenzialmente nella storia macroscopica e microscopica di ciascuno.
• A completamento va de*o che l'osservanza di tale comandamento prende senso solo dai precedenD tre. Infa8 onorare il "genitore" e le figure genitoriali ha senso solo in o8ca alla coscienza del " Timor di Dio " e alla sua chiamata vocazionale nei nostri confronD.
lunedì 23 gennaio 2012
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