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Francesco Crotti, trentenne cremonese, ha de-ciso di intraprendere un percorso che lo por-terà ad acquisire il titolo di medico di base. Inquesta lunga intervista si racconta, fornendodegli interessanti spunti di riflessione per chi,studente, decide di seguire la stessa strada:«Mi sono diplomato presso il liceo scientifico,scegliendo poi la facoltà di Medicina».

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FRANCESCO CROTTI

Medico di famigliauna ragione di vita

L’EDITORIALE

Ora bastaipocrisieo di Alessandro Rossi p

nche se la certezzaassoluta non è diquesto mondo, lostudio condottodai ricercatori ita!liani della Scuola SuperioreSant’Anna e dell’Universitàdi Pisa, pubblicato qualchegiorno fa, il più importante,approfondito e più vastomai realizzato (ha preso inconsiderazione 21 anni dicoltivazione mondiale, tra il1996 ! anno di inizio dellacoltivazione del mais tran!sgenico ! e il 2016, ndr),rappresenta sicuramente unpunto fermo e spazza ilcampo alle innumerevoli in!terpretazioni di questi anni:il mais Ogm non solo è assaipiù produttivo di quello tra!dizionale, ma non presentaevidenza alcuna di danni al!la salute. Proprio la possibi!lità che gli organismi geneti!camente modificati potesse!ro rappresentare un perico!lo per uomini e animali erastato, fino a questo momen!to, l’ostacolo più grande allasua introduzione in agricol!tura, inducendo così l’Italia(e molti altri Paesi europei)a proibirne la coltivazionesulla base del cosiddettoprincipio di precauzione. Lostudio italiano, però, rimuo!ve il principale impedimen!to all’impiego di mais ogmnell’agricoltura italiana e, o!ra, la riflessione si dovràspostare su altri ambiti: laconvenienza economica diquesta scelta, l’utilità di unsuo utilizzo nella nostra a!gricoltura e la considerazio!ne dei risvolti di natura am!bientale. D’altro canto, puressendone vietata la coltiva!zione, l’Italia importa maisOgm utilizzato per l’alimen!tazione degli animali, cosìcome la soia, anch’essaOgm, di cui il nostro Paese èun grande consumatore.

AIn questo inizio di 2018 sono stati siglate le pre-intese per i rinnovi dei contratti delle funzionilocali e della sanità pubblica. Con il via liberadella Corte dei Conti si procederà alla sottoscri-zione definitiva: «Per il comparto è un risultatomolto positivo – sottilinea Fulvio Corbari, segre-tario della UIL F.P.L per la provincia di Cremona– Questi rinnovi erano attesi da anni».

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FULVIO CORBARI (UIL)

Un grande risultatoi nuovi contratti

Lo studio Scuola Superiore Sant’Anna e l’Università di Pisa fanno chiarezza

Il mais Ogm non fa maleE’ la più vasta analisi mai realizzata negli ultimi vent’anni

Norma Audioè l’alta fedeltà

L’eterna s"ida fra fautori e detrattoritrova, oggi, un punto fermo graziead uno studio italiano, realizzatodalla Scuola Superiore Sant’Anna edall’Università di Pisa, secondo ilquale il mais ogm non è rischiosoper la salute umana. E’ quanto risul!ta dalla più vasta analisi mai effet!tuata "ino ad oggi dei dati relativi a21 anni di coltivazioni nel mondo,dal 1996 "ino al 2016, in Usa, Euro!pa, Sud America, Asia, Africa e, Au!stralia, pubblicata su Scienti"ic Re!ports. Uno studio corposo, come sidiceva il più ampio mai realizzato"ino ad ora, che sicuramente rap!presenta una base scienti"ica im!portante sulla quale autorità pre!poste ed associazioni di categoriadovranno poi avviare una ri"lessio!ne. «Questa analisi ! spiega la coor!dinatrice della ricerca, Laura Ercoli,docente di Agronomia e Coltivazio!ni Erbacee all’Istituto di Scienzedella Vita della Scuola SuperioreSant’Anna ! fornisce una sintesi ef!"icace su un problema speci"icomolto discusso pubblicamente». Almomento, in Italia, la coltivazionedi mais transgenico è vietata sullabase del cosiddetto principio diprecauzione: pur non essendoci e!videnza scienti"ica ! soprattutto do!po il recentissimo studio pubblica!

le produzioni Made in Italy. Di pare!re opposto risulta essere Confagri!coltura secondo cui il no agli Ogmdell’Italia ha un costo di 400 milionidi euro l’anno (cui bisogna somma!re altri 45 milioni per la distribuzio!ne di 100mila litri di insetticidi, n!dr), senza contare che ! sempre se!condo l’organizzazione, si tratta diuna chiusura illogica nel momentoin cui, ad esempio, la soia utilizzataper alimentare gli animali in Italia ètutta geneticamente modi"icata.alle pagine 2 e 3

A Cremona, patria della liuteria, da oltre vent’anni esisteun’azienda che realizza so"isticate apparecchiature per la ri!produzione sonora: Norma Audio. L’ingegner Enrico Rossi èil fondatore nonché il progettista di questo rinomato ateliercremonese, un laboratorio specializzato in ampli"icatori dipotenza, convertitori digitale!analogico (Dac) e lettori cd. L’a!zienda si colloca in una nicchia di mercato piuttosto affollatanella quale i primati tecnologici sono contesi da una mancia!ta di produttori americani, inglesi, svizzeri e giapponesi.a pagina 7

DEBENEDETTI ED ICHINO A CREMONA

Quei lacci da togliereFranco Debenedetti e Pietro Ichino ci spiegheranno perchè l’Ita!lia, nel corso del 2016, ha compiuto dei passi in avanti sul frontedella concorrenza. L’occasione è offerta dall’edizione 2017 del!l’Indice delle liberalizzazioni dell’Istituto Bruno Leoni, che saràpresentato oggi, venerdì 9 marzo a Cremona in occasione di unevento promosso da Of"icina Liberale alla presenza del presiden!te dell’Istituto, Franco Debenedetti e del prof. di Diritto del Lavo!ro e Senatore della Repubblica, Pietro Ichino. Secondo il rappor!to è di 71 punti (più di Francia e Germania) il voto raggiunto dal!ll’Italia nel 2016, contro i 66 del 2014, i 67 del 2015 e i 70 delloscorso anno. Come dire un 7+, contro il 6 e mezzo di tre anni fa.a pagina 5

to dalla dalla Scuola SuperioreSant’Anna e dall’Università di Pisa !della pericolosità per la salute uma!na degli organismi geneticamentemodi"icati, "ino ad oggi il nostroPaese ha adottato una posizione‘conservativa’: ovverossia, via libe!ra alla scienza e agli studi, ma nes!suna apertura, almeno per il mo!mento, al loro utilizzo in agricolturache ! sostiene ad esempio la Coldi!retti, non solo non conviene econo!micamente, ma rappresenterebbeun serio pericolo per la tipicità del!

ALL’INTERNO

PROFESSIONISTI SINDACATO

Università & lavoro

Giuseppe Bonacini, trentatre anni, è un brillante lau!reato in Fisica che sta vivendo una importante espe!rienza lavorativa all’estero. Nel suo percorso di for!mazione Intercultura ha rappresentato un passo mol!to importante. In questa intervista racconta passato,presente e aspirazioni future. Nato a Parma, ha vissu!to a lungo a Cremona, mentre oggi lavora in Austria.a pagina 10

Giuseppe Bonacinila fisica è (Inter)cultura

Risparmio & finanza

I millennials hanno sviluppato un’abitudine all’u!tilizzo del web decisamente naturale e familiare.Hanno l’esigenza di costruire la propria ricchez!za; con attenzione cercano di piani"icare le spesee valutare i propri progetti e le proprie capacitàdi investimento.a pagina 9

I Millennials alla provadegli investimenti digitali

LA CASE HISTORY ATTUALITA’

MONDO PADANO

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IVenerdì 9 marzo 2018

Economia& LAVORO