Metabolismo glucidico
Glucoso
Glucoso-6P
Riboso-5P
(NADPH)
Glicogeno
Piruvato
Acetil-CoA
Acidi grassi
Amminocidi
NH3
Urea
Corpi chetonici
CO2NADH, FADH2
O2 H2O ATP
glicolisi gluconeogenesi
CO2
shunt pentoso
fosfati
Ciclo di
Krebs
glicogenolisi
glicogenosintesi
-ossidazione
sintesi acidi grassi
fosforilazione
ossidativaciclo dell’urea
Colesterolo
Proteine
Trigliceridi
Metabolismo glucidico (1)
1. Durante un pasto introduciamo zuccheri sotto forma di
• Polisaccaridi (amido)
• Disaccaridi (saccaroso, lattoso)
• Monosaccaridi (fruttoso)
2. Poli- e di-saccaridi vengono scissi nell’apparato digerente a
monosaccaridi e quindi vengono assimilati
3. Fruttoso e galattoso vengono o convertiti in glucoso o
entrano come tali nel metabolismo
4. Il glucoso viene quindi utilizzato
• Per fornire energia
• Se è in eccesso rispetto alle necessità del momento viene
utilizzato per formare delle sorte energetiche per i periodi di
digiuno
Formazione di glicogeno (polimero di glucosio)
Conversione del glucoso in acidi grassi (trigliceridi)
Metabolismo glucidico (2)
Nei periodi di digiuno breve (es. tra i pasti) l’organismo ricava il
glucoso:
• principalmente dalla degradazione del glicogeno epatico
• dalla gluconeogenesi (sintesi de novo di glucoso) epatica
(meno importante)
Nel digiuno prolungato il glucoso viene fornito all’organismo
principalemente dalla gluconeogenesi epatica
Dopo un pasto ricco in glucidi, il glucoso in eccesso viene
utilizzato per la sintesi del glicogeno
Una parte del glucoso in eccesso verrà trasformato in acidi grassi
e quindi in trigliceridi da depositare nel tessuto adiposo.
Glicolisi (citosol)
• Via metabolica di degradazione del glucoso presente in tutte le cellule
• E’ costitutita da 10 reazioni
• Per ogni molecola di glucoso convertita a 2 molecole di piruvato si formano 2 molecole di ATP e 2 di NADH
Glucoso (6 atomi di C)
Glucoso-6P
2 Piruvato (3 atomi di C)
Lattato AcetilCoA (2 atomi di C)
ATP ADP
2 ATP
2 NADH
2 ADP + Pi
2 NAD+
CO2
NAD+
NADH
ATP ↓
AMP ↑
Insulina ↑
Glucagone ↓
Il glucoso entra dentro le cellule attraverso proteine trasportatrici specifiche a seconda del tessuto. Per esempio: GLUT2 (fegato) → non dipende dall’ormone insulina
GLUT4 (muscolo) → è attivato dall’insulina
Al glucoso intracellulare viene trasferito dall’ATP una molecola di fosfato sul carbonio 6 → si forma glucoso-6P(G6P). L’enzima che catalizza la reazione si chiama esocinasi (glucocinasi nel fegato).
Il G6P (6 atomi di C) può entrare nella glicolisi (via che avviene nel citosol) ed essere trasformato in 2 molecole di piruvato (3 atomi di C). Si formano anche 2 molecole di ATP e 2 molecole di NADH.
Il piruvato (3 C) può entrare nel mitocondrio ed essere decarbossilato ad acetil-CoA (2 atomi di C) + CO2.
Acetil-CoA = acido acetico + CoA (coenzima che serve per attivare l’acido acetico e gli acidi grassi)
In condizioni di anaerobiche (carenza di O2) il piruvato non può essere trasformato in acetil-CoA, ma viene convertito in lattato. Es. nel muscolo in attività molto intensa
In condizioni anaerobiche la glicolisi è l’unica via metabolica che porta alla formazione di ATP.
Il lattato prodotto, ad esempio nel muscolo, passa nel sangue e viene trasportato al fegato dove viene riconvertito in piruvato e quindi di nuovo in glucoso mediante una via detta gluconeogenesi (Questo ciclo è chiamato Ciclo di Cori).
Controllo della glicolisi:
• Glicolisi è inibita a feed-back da ATP e stimolata da AMP
• Glicolisi epatica è stimolata dall’ormone insulina (segnale di iperglicemia) ed è inibita dall’ormone glucagone (segnale di ipoglicemia)
Ciclo di Cori
Muscolo Sangue Fegato
glucoso glucoso glucoso
G6P G6P
piruvato piruvato
lattato lattato lattato
Glicolisi Gluconeogenesi
Gluconeogenesi (mitocondrio→citosol)
• Via metabolica di sintesi del glucoso
• Utilizza in parte le reazioni inverse della glicolisi
• E’ una via esclusivamente epatica che serve per la produzione
endogena di glucoso a partire da precursori non glucidici in
condizioni di digiuno
Glucoso (6 atomi di C)
Glucoso-6P
2 Piruvato (3 atomi di C)
Lattato Amminoacidi
6 ADP + Pi
2 NAD+
6 ATP
2 NADH
NAD+
NADH
Pi L’enzima che converte G6P a glucoso
è presente solo nel fegato
ATP ↑
AMP ↓
Insulina ↓
Glucagone ↑
Glicerolo
Precursori per la gluconeogenesi sono:
• amminoacidi (provenienti dalla degradazione delle proteine) → sono i precursori più importanti in condizioni di digiuno
• lattato (attraverso il ciclo di Cori)
• glicerolo (proveniente dalla degradazione dei trigliceridi in condizioni di digiuno)
Controllo della gluconeogenesi:
• Gluconeogenesi è inibita a feed-back da AMP e stimolata da ATP
• Gluconeogenesi è inibita dall’ormone insulina (segnale di iperglicemia) ed è stimolata dall’ormone glucagone (segnale di ipoglicemia)
Glucoso
Glucoso-6P
Riboso-5P
(NADPH)
Glicogeno
Piruvato
Acetil-CoA
Acidi grassi
Amminocidi
NH3
Urea
Corpi chetonici
CO2NADH, FADH2
O2 H2O ATP
glicolisi gluconeogenesi
CO2
shunt pentoso
fosfati
Ciclo di
Krebs
glicogenolisi
glicogenosintesi
-ossidazione
sintesi acidi grassi
fosforilazione
ossidativaciclo dell’urea
Colesterolo
Proteine
Trigliceridi
Metabolismo del glicogeno (citosol)
• Polimero di glucosio ramificato
• I residui di glucoso sono legati mediante legami 1,4 (catena lineare) e 1,6 punti di ramificazione
• E’ la forma di riserva di glucosio per l’organismo
• E’ contenuto principalmente in:
– Fegato = riserva di glucosio per tutto l’organismo in condizioni di digiuno (per mantenere costanti i livelli della glicemia).
– Muscoli = riserva di glucosio per l’attività muscolare
• Soltanto il fegato possiede l’enzima che trasforma glucosio-6P in glucosio libero, permettendone quindi l’uscita dalle cellule nel sangue
• Le riserve di glicogeno epatico si esauriscono in meno di 24 ore durante il digiuno degradazione del glicogeno e gluconeogenesi cooperano per il mantenimento di livelli costanti di glicemia
C1C4
C6
Glicogenolisi
•Ipoglicemia (digiuno)
•Attività muscolare
Glicogenosintesi
•Iperglicemia (dopo un pasto)
Insulina ↓
Glucagone ↑
Insulina ↑
Glucagone ↓
• Il glicogeno viene sintetizzato a partire da G6P quando la glicolisi è inibita.
• G6P viene convertito in G1P.
• G1P reagisce con UTP (uridina trifosfato) e si forma UDP-glucoso + PPi (pirofosfato)
• Il glucoso viene quindi trasferito al glicogeno dall’enzima glicogeno sintasi (che forma i legami α-1,4)
UDP-glucoso + glicogeno(n) → glicogeno(n+1) + UDP
• La catena di glicogeno viene allungata dall’estremità non riducente
• Quando la catena di glicogeno con legami α-1,4 è abbastanza lunga, interviene l’enzima ramificante che forma legami α-1,6.
• Il glicogeno viene degradato utilizzando Pi (fosfato inorganico) dalla glicogeno fosforilasi (scissione dei legami α-1,4)
glicogeno(n) + Pi → glicogeno(n-1) + G1P
• Quando si raggiunge una ramificazione (legami α-1,6) interviene l’enzima deramificante
• G1P viene convertito in G6P
• Nel fegato G6P viene trasformato in glucoso libero + Pi e il glucoso viene quindi immesso nel sangue per aumentare la glicemia
• Nel muscolo G6P entra in glicolisi per fornire energia al muscolo
Controllo del metabolismo del glicogeno:
• La glicogenolisi (degradazione del glicogeno) è inibita dall’insulina (segnale di elevate quantità di glucoso nel sangue).
• La glicogenolisi è stimolata da glucagone (segnale di ipoglicemia) a livello del fegato e da adrenalina (segnale di “stress”) a livello di fegato e muscolo. Nel muscolo è anche stimolata dall’aumento della concentrazione citosolica di Ca2+ (contrazione muscolare).
• La glicogenosintesi (produzione di glicogeno) è stimolata dall’ormone insulina (per permettere di convertire il glucoso introdotto in eccesso con la dieta in riserve glucidiche).
• E’ inibita dagli ormoni glucagone e adrenalina (segnale di necessità di glucoso da parte dell’organismo).
Glucoso
Glucoso-6P
Riboso-5P
(NADPH)
Glicogeno
Piruvato
Acetil-CoA
Acidi grassi
Amminocidi
NH3
Urea
Corpi chetonici
CO2NADH, FADH2
O2 H2O ATP
glicolisi gluconeogenesi
CO2
shunt pentoso
fosfati
Ciclo di
Krebs
glicogenolisi
glicogenosintesi
-ossidazione
sintesi acidi grassi
fosforilazione
ossidativaciclo dell’urea
Colesterolo
Proteine
Trigliceridi
Controllo della glicemia (1):
Dopo un pasto = iperglicemia Viene prodotta insulina:
• che stimola
– Glicolisi epatica (per fare acidi grassi)
– Glicogenosintesi epatica e muscolare (per aumentare
le riserve glucidiche)
• che inibisce
– Gluconeogenesi (epatica)
– Glicogenolisi
Controllo della glicemia (2):
Durante il digiuno = ipoglicemia Viene prodotto glucagone:
• che stimola
– Gluconeogenesi epatica
– Glicogenolisi epatica (non quella muscolare)
→ viene prodotto glucosio libero che viene liberato nel
sangue per aumentare la glicemia
• che inibisce
– Glicolisi epatica
– Glicogenosintesi
Glucoso
Glucoso-6P
Riboso-5P
(NADPH)
Glicogeno
Piruvato
Acetil-CoA
Acidi grassi
Amminocidi
NH3
Urea
Corpi chetonici
CO2NADH, FADH2
O2 H2O ATP
glicolisi gluconeogenesi
CO2
shunt pentoso
fosfati
Ciclo di
Krebs
glicogenolisi
glicogenosintesi
-ossidazione
sintesi acidi grassi
fosforilazione
ossidativaciclo dell’urea
Colesterolo
Proteine
Trigliceridi
Shunt (o ciclo) dei pentoso fosfati (citosol)
• Serve per la conversione di zuccheri a 6 atomi di C a zuccheri a
5 atomi di C (= riboso-5Pserve per la sintesi degli acidi
nucleici)
• Permette anche di convertire zuccheri a 5 atomi di C in zuccheri
a 6 atomi di C
• Fornisce un coenzima ridotto, il NADPH che è essenziale per:
– Biosintesi riduttive (es. sintesi di acidi grassi)
– Mantenere in stato ridotto il glutatione (GSH) permette la
rimozione dei radicali dell’O2 (H2O2) e protegge la cellula dai
danni ossidativi.
Glucoso-6P Riboso-5P
NADPH, CO2
Fase ossidativa
Fase non ossidativa
Il primo enzima della fase ossidativa è la glucoso-6P deidrogenasi (G6PD),
la cui carenza genetica provoca il favismo
NADPH↓
G6PD
Il NADPH prodotto dal ciclo dei pentoso fosfati serve:
• Nelle biosintesi “riduttive” → sintesi degli acidi grassi,
sintesi del colesterolo, ecc.
• Per eliminare i radicali dell’O2
Attenzione! Il NADPH non serve per sintetizzare ATP.
2 Fe2+ O2 + 2 H+
2 Fe3+ H2O2 2 GSH NADP+
2 H2O GS-SG NADPH + H+
Metabolismo intermedio
Glucoso
Glucoso-6P
Riboso-5P
(NADPH)
Glicogeno
Piruvato
Acetil-CoA
Acidi grassi
Amminocidi
NH3
Urea
Corpi chetonici
CO2NADH, FADH2
O2 H2O ATP
Glicolisi gluconeogenesi
CO2
shunt pentoso
fosfati
Ciclo di
Krebs
glicogenolisi
glicogenosintesi
-ossidazione
sintesi acidi grassi
fosforilazione
ossidativaciclo dell’urea
Colesterolo
Proteine
Trigliceridi
Ciclo di Krebs o dell’acido citrico
(matrice mitocondriale)
Piruvato + NAD+ + CoA
(da glicolisi, 3C)
AcetilCoA + NADH + CO2
(2C)
Acidi grassi
Ossalacetato
(4C)
Citrato
(6C)
2 CO2
3 NADH, 1 FADH2
1 GTP (= ATP)
NADH ↓
ATP ↓
• Serve per convertire acetilCoA (prodotto principalmente da
piruvato e dalla degradazione degli acidi grassi) in 2 CO2
• Durante la via si hanno reazioni di ossidazione si formano
coenzimi ridotti, 3 NADH e 1 FADH2
• NADH e FADH2 cederanno gli elettroni alla catena respiratoria
• Si forma anche una molecola di GTP, che equivale ad 1 ATP
• Il ciclo di Krebs ha anche funzioni definite “anaplerotiche”, cioè
dai suoi intermedi partono altre vie metaboliche di sintesi
• Composti intermedi del ciclo di Krebs rappresentano il punto di
ingresso dello scheletro carbonioso degli amminoacidi
indirizzati verso la gluconeogenesi.
• L’attività del ciclo di Krebs è inibita a feed-back da alte
concentrazioni di ATP e NADH
Ciclo di Krebs (matrice mitocondriale)
Spazio intermembrana → Si genera un gradiente protonico
Matrice mitocondriale
H+
H+
H+H+H+
NADH NAD+
FADH2 FAD
Coenz.Q
2 e-
2 e-
I
II
III IV
O2 2 H2O
4 e-
e- e- e-
I complessi proteici contengono proteine che sono in grado di trsportare
elettroni. Es complesso I contiene proteine dette Fe-zolfo, il complesso III
e IV contengono citocromi, proteine coniugate con gruppi EME (con al
centro un atomo di Fe) simili a quelli dell’emoglobina. In tutti questi casi
l’atomo di ferro passa da Fe3+ a Fe2+ e viceversa.
ADP ATP
+ Pi
Membrana mitocondriale esterna
Catena respiratoria
Catena respiratoria –Fosforilazione ossidativa(creste mitocondriali, membrana mitocondriale interna)
• Le reazioni di ossidazione del catabolismo (glicolisi, decarbossilazione del piruvato, ciclo di Krebs, degradazione degli acidi grassi) portano alla formazione di NADH e FADH2
(coenzimi ridotti)
• NADH e FADH2 cedono gli elettroni alla catena respiratoria, costitutita da 4 complessi proteici, che a sua volta trasporta gli elettroni all’O2
• O2 prende 4 elettroni e si trasforma in 2 molecole di H2O
• Durante il passaggio degli elettroni da NADH/FADH2 a O2 si libera moltissima energia che viene conservata sotto forma di gradiente protonico nello spazio intermembrana (vengono pompati protoni quando gli e- passano attraverso i complessi proteici).
• I protoni (H+) rientrano nella matrice attraverso l’ATP-sintasiil passaggio dei protoni fornisce l’energia per la sintesi di ATP
Metabolismo lipidico
Glucoso
Glucoso-6P
Riboso-5P
(NADPH)
Glicogeno
Piruvato
Acetil-CoA
Acidi grassi
Amminocidi
NH3
Urea
Corpi chetonici
CO2NADH, FADH2
O2 H2O ATP
glicolisi gluconeogenesi
CO2
shunt pentoso
fosfati
Ciclo di
Krebs
glicogenolisi
glicogenosintesi
-ossidazione
sintesi acidi grassi
fosforilazione
ossidativaciclo dell’urea
Colesterolo
Proteine
Trigliceridi
Degradazione dei trigliceridi
• Gli acidi grassi si formano dalla degradazione dei trigliceridi
(trigliceride = glicerolo + 3 acidi grassi)
• I trigliceridi derivano dalla dieta (oli, grassi) o si trovano nel
nostro tessuto adiposo come riserva energetica (riserva più
importante dal punto di vista quantitativo)
• I trigliceridi del tessuto adiposo vengono scissi in glicerolo più
acidi grassi da enzimi denominati lipasi (che sono sotto
controllo ormonale)
Acido grasso
Acido grasso
Acido grasso
+ 3 Acidi grassiLipasi
glic
ero
lo
glic
ero
lo
Trigliceridi
Tessuto adiposo
Acidi grassiSangue
Trigliceridi
Dieta
Acidi grassiTessuti periferici
Es. muscolo
Acidi grassiFegato
AcetilCoA
Ciclo di Krebs
AcetilCoA
Sintesi dei corpi chetoniciATP
Lipoproteine
Sangue
Insulina ↓
Glucagone ↑
• Gli acidi grassi vengono attivati nel citosol con l’aggiunta di
coenzima A
Acido grasso + CoA + ATP AcilCoA + AMP + PPi
• L’acilCoA viene quindi importato nel mitocondrio attraverso la
CARNITINA
AcilCoA + Carnitina AcilCarnitina + CoA
• AcilCarnitina viene importata nel mitocondrio attraverso un
trasportatore (antiporto con carnitina libera)
• Nel mitocondrio AcilCarnitina viene riconvertita in AcilCoA
AcilCarnitina + CoA AcilCoA + Carnitna
• Agli acidi grassi (che in genere contengono un numero pari di
atomi di C, es. 16, 18, 20) vengono staccati 2 atomi di C per
volta sotto forma di acetilCoA
AcilCoA (16 C) AcilCoA (14 C) + AcetilCoA
AcilCoA (14 C) AcilCoA (12 C) + AcetilCoA
• Durante ogni ciclo di -ossidazione vengono prodotti 1 NADH e
1 FADH2
• Es. Un acido grasso a 16 C produrrà in 7 cicli di -ossidazione 8
AcetilCoA (2 C), 7 NADH e 7 FADH2
• NADH e FADH2 cederanno gli elettroni alla catena respiratoria
per produrre ATP
• La -ossidazione è stimolata da glucagone e inibita da insulina
Degradazione degli acidi grassi -
-ossidazione (matrice mitocondriale)
Sintesi dei corpi chetonici(matrice mitocondriale, solo nel fegato)
Acidi grassi AcetilCoA(Fegato)
Corpi chetonici
Corpi chetonici
(Sangue)
Corpi chetoniciAcetilCoA
(Tessuti periferici)
I corpi chetonici acetoacetato e β-idrossibutirrato sono a 4
atomi di carbonio
Quando sono prodotti in eccesso si forma un composto a 3 C
con perdita di CO2 → acetone (3 C)
• I corpi chetonici (acetoacetato e -idrossibutirrato,
4C) si formano esclusivamente nel fegato a partire
dall’acetilCoA
• Sono importanti fonti energetiche per molti tessuti
(es. cellule miocardiche) in condizioni normali
• La produzione di corpi chetonici aumenta molto in
condizioni di digiuno (possono essere utilizzati come
fonte energetica al posto del glucoso, es. nel cervello)
permettono di diminuire la gluconeogenesi, che
utilizza come precursori gli amminoacidi (si risparmia
sulla degradazione proteica
• La concentrazione ematica (e urinaria) aumenta
molto in condizioni di diabete scompensato
chimicamente sono acidi possono portare ad
acidosi molto grave (chetosi)
• La sintesi degli acidi grassi avviene prevalentemente nel fegato
• Il precursore è l’acetilCoA (derivato da glucoso o amminoacidi, non da acidi grassi, in eccesso rispetto alle necessità dell’organismo)
• Serve NADPH (prodotto dallo shunt dei pentoso fosfati) = biosintesi riduttiva
• Gli acidi grassi prodotti dal fegato vengono convertiti in trigliceridi e quindi portati al tessuto adiposo mediante le lipoproteine
Sintesi degli acidi grassi (citosol)
GlucosoAmminoacidi
AcetilCoA Acidi grassi
Trigliceridi
Tessuto adiposo
Glicerolo
NADPH
Insulina ↑
Glucagone ↓
• L’organismo sintetizza acidi grassi quando sono
disponibili grandi quantità di precursori
energetici (glucoso o amminoacidi) → viene
prodotta insulina
• Esempio: in condizioni di iperglicemia, l’insulina
stimola la glicolisi epatica → si formano grandi
quantità di acetil-CoA, che quindi potrà essere
utilizzato per la sintesi epatica degli acidi grassi.
• Gli acidi grassi verranno quindi immagazzinati
nel tessuto adiposo sotto forma di trigliceridi.
Glucoso
Glucoso-6P
Riboso-5P
(NADPH)
Glicogeno
Piruvato
Acetil-CoA
Acidi grassi
Amminocidi
NH3
Urea
Corpi chetonici
CO2NADH, FADH2
O2 H2O ATP
glicolisi gluconeogenesi
CO2
shunt pentoso
fosfati
Ciclo di
Krebs
glicogenolisi
glicogenosintesi
-ossidazione
sintesi acidi grassi
fosforilazione
ossidativaciclo dell’urea
Colesterolo
Proteine
Trigliceridi
Formula generale di un amminoacido
Gruppo amminico
Gruppo carbossilico
Radicale variabile che
caratterizza i singoli
amminoacidi
Metabolismo degli amminoacidi
• Gli amminoacidi che introduciamo con la dieta sotto forma di
proteine vengono principalmente utilizzati per la sintesi delle
nostre proteine
• Noi possiamo sintetizzare soltanto 10 dei 20 amminoacidi che
compongono le nostre proteine gli amminoacidi essenziali
devono essere introdotti con la dieta
• Se introduciamo amminoacidi in eccesso rispetto alle quantità
necessarie per la sintesi proteica, questi vengono degradati per
fornire energia o per sintetizzare acidi grassi
• In condizioni di ipoglicemia (es. digiuno) le nostre proteine
vengono degradate per fornire amminoacidi come precursori
per la gluconeogenesi
• Quando lo scheletro carbonioso degli amminoacidi viene
utilizzato per la gluconeogenesi o per fornire energia e/o acidi
grassi, il gruppo amminico viene staccato generando
ammoniaca (NH3)
Reazioni di transaminazione
• Le transaminazioni vengono catalizzate da enzimi definiti
transaminasi
• Esistono molte transaminasi. Es
– ALT (SGPT) = alanina transaminasi
– AST (SGOT) = aspartato transaminasi
(queste sono anche enzimi detti “di sortita”, molto rappresentati
nel fegato)
• Durante le transaminazioni il gruppo amminico di un amminoacido
viene trasferito su un chetoacido, generando il chetoacido
corrispondente all’amminoacido e l’amminoacido corrispondente al
chetoacido
Amminoacido(1) + Chetoacido(2) Chetoacido(1) + Amminoacido(2)-NH2 -NH2-C=O -C=O
Alanina(1) + -chetoglutarato(2) Piruvato(1) + Acido glutammico(2)
Per es. gluconeogenesi
ALT
• Cosa servono le reazioni di transaminazione?
– Per la sintesi di nuovi amminoacidi a partire dallo scheletro carbonioso
– Durante la degradazione degli amminoacidi, per far convergere tutti i gruppi amminici degli amminoacidi sull’acido glutammico
• L’acido glutammico è l’unico amminoacido che può essere direttamente deaminato liberando NH3
• La glutammico deidrogenasi catalizza una deaminazione ossidativa
• La reazione può procedere anche in senso inverso, permettendo l’organicazione dell’ammoniaca e fornendo gruppi amminici per la sintesi degli amminoacidi
Acido glutammico -chetoglutarato + NH3
NAD(P)+ NAD(P)H
H2O
Glutammico deidrogenasi
Ciclo dell’urea (mitocondrio → citosol,
esclusivamente nel fegato)
• L’ammoniaca, che si forma principalemente dalla deaminazione del
glutammato, è tossica (soprattutto sul SNC) e deve essere eliminata.
• Per l’eliminazione, NH3 entra in una via metabolica, denominata ciclo
dell’urea, localizzata esclusivamente a livello epatico
• Se il fegato non è in grado di smaltire l’NH3 (insufficienza epatica), si
ha iperammoniemia
• Se il rene non è in grado di eliminare l’urea con le urine (insufficienza
renale) si ha iperazotemia (aumento dell’azoto ureico). Questo può
avvenire anche quando c’è aumentato catabolismo degli amminoacidi
NH3 UREA
CO2 -NH2 (aspartato)
UREA(sangue)
UREA(rene)
URINE
(fegato)
Metabolismo dei nucleotidi
• Tutte le cellule possono sintetizzare ribonucleotidi e
deossiribonucleotidi
• I ribonucleotidi vengono sintetizzati attraverso una via “de novo” o
una via di recupero
• I deossi-ribonucleotidi si formano dai ribonucleotidi attraverso
l’enzima ribonucleoide reduttasi (bersaglio di farmaci antineoplastici)
• Il dTMP (timidina monofosfato) si forma da dUMP mediante l’azione di
un enzima (timidilato sintasi) che è il bersaglio di alcuni farmaci
antineoplastici (fluorouracile, metotrexate). Per la sua attività servono
dei derivati della vitamina acido folico (folati).
• Il catabolismo delle purine porta alla formazione di acido urico.
• Un accumulo di acido urico (iperuricemia) è la causa della gotta
Base (adenina, guanina
citosina, uracile)
Ribosio P – P - P
Base (adenina, guanina
citosina, timina)
Deossi-ribosio P – P - P
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