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Page 1: MARINAI NEL WEB · emergere lo spirito del Marinaio che non ha mai dimenticato di essere tale. Queste serene onde accarezzate dal vento della memoria incontrano altre onde, quel-le

conserva nell’animo lo spirito di Mari-naio e il culto del mare, ha trasferito inrete i ricordi della sua carriera, creandositi interamente dedicato ai Marinai suoicompagni di sempre. Uno di essi scrive nel sito “Provate a fis-sare il mare e difficilmente riuscirete adimenticarlo”, “provate a navigarlo e sa-rete per sempre suoi”, “il silenzio irrealedi una prora che fende il pelo dell’acquarappresenta una sensazione unica chesolo i veri amanti della vita riescono adapprezzare pienamente”. Frasi che suonano come pennellate dicolori dell’anima tra l’azzurro del cielo eil blu del mare. I Marinai di ieri comuni-cano ai colleghi di oggi: “Andare per ma-re educa al rispetto e insegna a non sot-tovalutare niente”. ”Chi va per mare co-nosce i sacrifici, i rischi, le gioie ma an-che le sofferenze, ed è per questo che iMarinai amano la vita, unica vera “anco-ra di salvezza”. Sfogliando le pagine di Internet, balzal’attenzione sui siti “marinai.it” e “Io eroa bordo”: sfilano nel grande mare dellamemoria navi mai dimenticate: Impavi-do, Impetuoso, Cavezzale e tante altreunità. Anche qui decine di nomi si susse-guono. Sembrano onde di un mare chenon cessa di fare sentire la sua voce. A ogni onda corrisponde un nome, unarichiesta, una ricerca, che non è soloquella del compagno marinaio, ma an-che del sottufficiale che si vuol rintrac-ciare, dell’ufficiale che non è mai statocancellato dai ricordi e si cerca di incon-trare. Si cercano amici, superiori e si ri-cordano momenti di vita nell’immensapiazza del mare affollata da tante navicon le loro bandiere alle quali fanno dafestante compagnia quelle multicoloridei “gran pavese”, espressione visivadella vivace popolazione dei Marinai diieri e di oggi.

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Grande mare del web che si tinge diblu bordato di bianco, quello deisolini, di ieri e di oggi, di quelli che

sono stati marinai e continuano a esser-lo indossando la divisa nell’anima. La si-gla ANMI, Associazione dei Marinai diieri, di oggi e di sempre, corre su Inter-net da sito in sito, come un grido di fra-tellanza, spontaneo e sincero perchésuggerito solo dal cuore e trasportatodal vento dei ricordi più felici e della me-moria di ciò che è più sacro al cuore inogni angolo d’Italia e del mondo.Vecchie gloriose navi, come Intrepido,Indomito, Audace, Caio Duilio, Doria eperfino l’indimenticabile Montecuccolitornano a vivere su Internet, risvegliatedal fuoco vitale di migliaia di marinai diieri e di oggi e una schiera sempre piùaffollata di “fans” che portano nel cuoreil mare e la sua gente.

“Una volta marinaio, ...marinaio per sem-pre”, profondamente sentito da giovani emeno giovani soci dell’AMNI, risuonasempre più forte, netto e chiaro tra la“gente” che ha vissuto la Marina e colo-ro che desiderano viverla virtualmente. Non sono necessarie parole, bastano inumeri: centinaia di pagine di Facebookil più noto social network internazionaleparlano della Marina Militare, dei suoiuomini e donne, rilanciano storie, perso-naggi e lo spirito che anima i Marinai inservizio e in congedo, attuando la perfet-ta integrazione così come è intento delloStato Maggiore e dell’ AMNI, portavocedello spirito della Marina tra i “civili”. Decine di riprese filmate di ricordi mari-nareschi inondano You Tube. Marinai diieri mettono in rete vecchi filmati dellecerimonie di giuramento a Livorno, allaSpezia e Taranto.

Tornano a rivivere nello schermo gli allieviufficiali, i sottufficiali, la vita nelle scuolee nelle basi navali. Torna, insomma, aemergere lo spirito del Marinaio che nonha mai dimenticato di essere tale. Queste serene onde accarezzate dal ventodella memoria incontrano altre onde, quel-le delle giovani leve della nostra Marina.Ed ecco scene di mare e di navi, con lospettacolo di prue che tagliano le onde.Sono quelle del vecchio Doria ma anche deimoderni “pattugliatori”. Antico e modernoche s’incontrano e si fondono nel grande“villaggio globale” del Terzo Millennio edhanno come scena comune il mare, piazzadi miti, leggende, racconti di antichi dei emoderni eroi, grande piazza dei marinai. Suoni del mare, ma anche della vita.L’eco di antichi episodi torna dal mare e,sulla sua scia, cinquantenni e sessan-tenni ritornano ragazzi.

MARINAI NEL WEBSalvatore SpotoSocio AMNI Roma

Ecco una foto di nave Intrepido, a Savo-na, nel 1965. È il giorno solenne dellaconsegna della Bandiera di combatti-mento. Lo schieramento è perfetto, ilmomento è importante. La folla, assiepa-ta in banchina, assiste alla cerimonia.Una foto, tuttavia, rivela un particolareche lascia pensare. C’è una figura rittasul radar. Sembra un marinaio, possibi-le? Per anni si è pensato a tutto, anche auna inspiegabile apparizione. Solo ades-so salta fuori la verità: “quello sull’an-tenna era un... elettricista che conoscobene allora il discorso è diverso”. Sicu-ramente era là per farsi notare da qual-che bel “bocconcino” “avvistato” inbanchina. A bordo si sale sulle antenne,nelle piazze si gioca con i cagnolini...“cosa non si farebbe per raccoglierequalche frutto!!!!”, è il commento diFranco Bozzano. Gli fa eco il commilito-ne Spiendore, pseudo-fantasma: “si, si,ha funzionato anche a Savona, Bella ra-gazza! Ma dovendo partire ho dovuto amalincuore lasciarla... senza mai dimen-ticarla. Ma avendo perso i contatti... ov-vero l’indirizzo non ho potuto fare nulla.Non c’erano molti telefoni fissi. Del po-stino non mi fidavo troppo...“. I siti deinetwork sono pieni di queste storie. Pos-sibile che la Marina, con i suoi ricordifaccia tornare giovani? Certo! Ci sono discussioni, lunghe, interminabili:“La nave è stata impostata a Riva Trigo-so”. “Vedi che non lo sai? È stata impo-stata nei cantieri di Livorno. Vedi che nonlo sai? Che marinaio sei?”. Battute, sfottòcamerateschi che si concludono con unoscontato: “Perché non torniamo nel risto-rante di...”. “Quella bella, simpatica, checi faceva spendere poco e si mangiavabene”. “Arriverò in treno”, “io pure, ci ve-diamo davanti all’Arsenale della Spezia”.La voce si sparge, fioccano le adesionidegli altri. Nascono così gli incontri spon-tanei, sempre più frequenti e numerosi.La Marina ritorna a essere la “Mamma”di tanti figli scanzonati, di bocca buona e

dal cuore che si lascia trasportare dalleonde della nostalgia. La grande piazza del web è il luogo del-l’ultima, interminabile “franchigia”, unvirtuale Arsenale, dove uomini e navitornano ad incontrarsi. Si formano igruppi: c’è quello dei nocchieri che siscambiano foto e ricordi, quello delle“mani nere” e dei sommergibilisti. Unmarinaio del sommergibile Morosini ri-corda con emozione il periodo d’imbarcoed esibisce la foto del battello con la de-dica firmata dal comandante. Il web è anche terreno d’impegno dei mi-litari in servizio. Sono molti, davvero mol-ti che hanno a cuore le sorti dell’ANMI.Fuori dal servizio ci mettono tanta dedi-zione ed esperienza. Loro conoscono laMarina perché ci vivono e la amano.Certo, la amano, malgrado decenni pas-sati dentro, tra momenti di sole e burianedella vita. Capitano anche queste. Tra il personale a terra e a bordo si fan-no strada le proposte per un’ANMI an-cor più rappresentativa, moderna e, trala gente. Le sezioni dell’Associazionesono il punto d’incontro tra l’esperienzache opera all’interno della Marina e ladisponibilità di chi dentro l’Arma non è,ma vi ha lasciato il cuore. Il clima non è solo euforico ma anchepropositivo. C’è chi prospetta l’opportu-nità di trasformare l’associazione in fon-dazione, impegnarsi tra la gente a scopopromozionale ma anche con finalità diprotezione civile. Il web sta avendo ilmerito di fare dell’ANMI un corpo unito.Il mondo cambia, trionfa il web e chi

... sono marinai e continuano ad esserlo indossando la divisa nell’anima ...