Madonna del Sabato Santo nel vecchio trono
processionale. Foto del 1908
Comune di Corropoli Parrocchia di S.Agnese di Corropoli
Provincia di Teramo Diocesi di Teramo
L’Amministrazione Comunale di Corropoli
e la Parrocchia di S. Agnese di Corropoli
nell’ambito delle manifestazioni centenarie
del 1° Movimento degli occhi della Madonna del Sabato Santo
(1915/2015)
sono lieti di invitarVi al Convegno
“LA DEVOZIONE ALLA MADONNA DEL
SABATO SANTO IN CORROPOLI DALLE
ORIGINI AI GIORNI NOSTRI”
Sabato 2 Maggio 2015
ore 17.30
ABBAZIA DI SANTA MARIA DI MEJULANO
CORROPOLI Il Sindaco Il Parroco
Umberto D’Annuntiis Mons. Ivo Di Ottavio
PROGRAMMA
SALUTO
Umberto D’Annuntiis, Sindaco di Corropoli.
RELATORI
Roberto Ricci, Deputazione Abruzzese di Storia Patria;
“Tote corde”: P. Claudio Acquaviva J .S. e il Beato P. Rodolfo Acquaviva J .S.
nella Riforma Cattolica.
Stefania Pompeo, Docente Scuola Secondaria di Primo Grado;
“La devozione mariana di Andrea Matteo III Acquaviva e di Isabella Piccolomini
d’Aragona, Duchi di Corropoli, nei secoli XV-XVI”.
Lucia Palazzi, Paleografa, Archivista, Storica Medievista;
“I Celestini e la devozione mariana”.
Francesco Tentarelli, Storico dell’arte;
“L’Iconografia mariana in area adriatica”.
Franco Di Filippo, Giornalista, autore del libro “Maria, icona di un popolo devoto”;
“Il Movimento degli occhi della Madonna del Sabato Santo”.
TESTIMONIANZA
Anna D’Aristotile. Docente, Poetessa.
RIFLESSIONI
Mons. Ivo Di Ottavio, Parroco di S. Agnese, Rettore del Santuario della Madonna
del Sabato Santo.
INTERMEZZI MUSICALI
Emanuela Marulli, Soprano; Sabrina Cardone, Pianista;
“Vergin tutt’amor” di F. Durante (1684-1755); “Giusto Ciel”, L’Assedio di Corinto
di “G. Rossini (1792-1868); “Ave Maria”, di G. Caccini (1550-1618); “La Vergine
degli Angeli”, La forza del Destino, di G. Verdi (1813-1901) e “Ave Maria”,
Otello, di G. Verdi.
INTERMEZZO POETICO
Massimo Balloni, voce recitante;
Lettura di alcuni versi del XXXIII Canto del “Paradiso”, vv.1-39 (Inno di San
Bernardo alla Vergine), tratti dalla “Divina Commedia”di Dante Alighieri.
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