L’osservazione dentro a
CORi:
uno strumento a sostegno della
pratica del Lesson Study
a cura di
Maja Antonietti & Chiara Bertolini
Reggio Emilia, 13 settembre 2017
CORi (Lesson study)
Efficace strumento per la formazione degli insegnanti (Calvani, 2014), migliorare l’efficacia dell’insegnamento su un piano prevalentemente didattico
Lo scopo non è costruire una lezione perfetta, ma osservare e discutere il comportamento didattico in aula (Maltinti, 2014)
I docenti progettano insieme una lezione, che poi realizzano in aula. Insieme analizzano il processo di insegnamento in chiave costruttiva (Maltinti, 2014)
Mettersi in gioco Lavorare in team Colleghi che osservano allo scopo di migliorare la lezione
Sviluppo
professionale
dei docenti
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
CORi 2017-2016
L’impegno del gruppo di lavoro UNIMORE è focalizzato sul sostegno
della PRATICA OSSERVATIVA entro il Lesson STUDY, con un duplice intento:
promuovere alcune competenze della
professionalità docente
raffinare gli strumenti osservativi
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
L’osservazione nella
professionalità docente
Ruolo centrale e imprescindibile
(European Quality Framework, 2014)
Carenza nella “reale” pratica e nel profilo
dell’insegnante (Amenta, 2008; Tessaro, 2014, Antonietti &
Bertolini 2015; Cardarello 2016)
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
Formare all’osservazione
Un IMPEGNO decennale del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane
UNIMORE
Formazione iniziale
Formazione in servizio
Educatori a scuola
Insegnanti di classe
Insegnanti specializzati sul sostegno
Tutor che accolgono i tirocinanti
Nido Scuola
dell’infanziaScuola
primariaScuola
secondaria
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
Formare a “tutto tondo”
La competenza
OSSERVATIVA
Insegna-menti teorici
LaboratoriTirocini
Corsi di laurea (SFP, SDE)
Corsi di specializzazione
Formazioni presso Istituti
Comprensivi ed altri Enti
Antonietti, Bertolini, Montanari, 2017
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
CORi. Antonietti &
Bertolini. 13 settembre 2017
Strategie di ricerca empirica (Cecconi 2008)
Ricerca osservativa/descrittiva
Ricerca con intervento/sperimentale
Criterio di classificazione: atteggiamento del ricercatore
Il ricercatore osserva senza intervenire, cioè senza introdurre
cambiamenti (cioè senza manipolare variabili)
Il ricercatore interviene introducendo intenzionalmente un
cambiamento (cioè manipolando variabili)
Non è solo un momento iniziale, funzionale al conoscere l’educando nelle prime settimane, deve essere praticata con costanza e rigore.
Non si esaurisce con la raccolta di informazioni (testimonianze, documenti, per esempio chiedendo a genitori, insegnanti o consultando documenti).
E’ progettata, è intenzionale, controllata.
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
Osservazione e pedagogia speciale
Osservare come riappropriazione del legame tra teoria e pratica (C. Brutti in Gelati 1996).
Osservazione come autentica attività conoscitiva sia su se stessi (valutandosi e analizzandosi), sia sugli educandi (in termini di sviluppo cognitivo ed affettivo, per mettere a fuoco momenti critici per esempio), sia in termini di verifica delle attività proposte.
“Fornisce dati per una programmazione e un controllo del progetto educativo fondati sulla situazione reale” (Barbieri e Mantovani 1978).
Riorientare l’intervento educativo a partire da ciò che si è visto. (Gelati M., Pedagogia Speciale Problemi e Prospettive, 1996, cap. 5). CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
Osservazione e pedagogia speciale
DecidereConoscere
O
S
S
E
R
V
A
R
E
Osservare nel contesto educativo
Cardarello, Antonietti, 2011
L’osservazione si colloca su di un continuum che muove dal CONOSCERE (gli allievi, i loro bisogni, i loro punti di forza e di debolezza) al DECIDERE (per
progettare)(ITARD, AURELI 1997, CANEVARO 1983, CELI & FONTANA 2007 , AMENTA 2008)
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
Nel Lesson Study, si aggiunge un ciclo OSSERVARE LA
LEZIONE PER DISCUTERE IN CHIAVE FORMATIVA
SU DI ESSA
+
“L’elaborazione di qualsiasi intervento valido non può non passare attraverso la comprensione efficace e funzionale. Incoraggiare gli educatori e gli insegnanti a formulare ipotesi relative a cosa c’è DIETRO un comportamento, ad INFERIRE come vive, pensa, sente l’allievo costituisce una finalità fondamentale e sempre attuale. Molto, in tal senso, viene fatto. Tanto resta ancora da fare”
Amenta, 2008, p.18CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
Definire l’osservazione
- Osservare non è guardare!
- Osservazione è utile per comprendere l’intenzionalità ed ilsignificato dei comportamenti (ma non solo di questi) quando
- L’osservazione non isola l’oggetto di osservazione dalcontesto e
- Si osserva la situazione nella sua globalità e dinamismo.
(Gelati M., Pedagogia Speciale Problemi e Prospettive, 1996,cap. 5)
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
L’osservazione sistematica: tappe metodologiche
“Guardare” come attività intenzionale e finalizzata a conoscere la realtà
SELEZIONE delle informazioni
percepite con i sensi
necessità di un FOCUS OSSERVATIVO
RACCOLTA E REGISTRAZIONE
delle informazioni
necessità DI MODALITÀ DEFINITE DI REGISTRAZIONE
(documentazione) E SCRITTURA
ANALISI E SINTESI delle informazioni
raccolte
formulazione di GIUDIZI CONTROLLATI e CONTROLLABILI
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
Il processo di INDUZIONE per la conoscenza
Livelli esterni (ciò che di un comportamento è visibile, i gesti ed i comportamenti ad esempio) e livelli interni (intenzioni, processi di apprendimento, i motivi ad esempio) del funzionamento personale che possono essere osservati. I secondi si possono desumere/inferire dai primi (a patto che vi siano alcune condizioni che vedremo).
Modi diversi per osservare i due livelli.
Nel testo di Amenta il focus è sui livelli interni (i processi di apprendimento).
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
Il processo di INDUZIONE per la conoscenza
Osservare i livelli interni – come osservare ad esempio la formazione di un concetto? Si può
risalire a partire dalle azioni manifeste.
Osservazione Preliminare Ipotesi Verifica Deduzione
ANALOGIA con il processo di ricerca dei ricercatori. In un percorso che muove dai fatti constatati alle cause. Molto spesso i fenomeni umani però sono plurideterminati e multi determinati. (Amenta 2008)
+ L’osservazione richiede di raccogliere
informazioni “visibili” e “ascoltabili” a
partire dalle quali formulare giudizi su
concetti astratti
LIVELLO INTERNO/CONCETTO
Inclusione del bambino X nel gruppo classe
Relazione insegnante di sostegno e curricolare
Autonomia durante i pasti
LIVELLO ESTERNO/INDICATORI COMPORTAMENTALI
Con chi si relaziona, quando, in che modo…
Cosa si dicono, con quali strumenti, con quale
frequenza…
Impugna la forchetta, utilizza il tovagliolo, mangia da solo,
…
Amenta, 2008CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
L’osservazione educativa
OSSERVAZIONE OCCASIONALE
•“Martina è molto timide e riservata e non interviene mai nelle discussioni di gruppo”
OSSERVAZIONE SISTEMATICA
•“Martina i primi venti minuti di scuola sta seduta in classe e gioca con le cose che ha sul banco”
L’osservazione è un processo la cui funzione principale è raccogliere informazioni AFFIDABILI su un oggetto
• GENERALIZZABILITà• CANCELLAZIONE• DEFORMAZIONE
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
Osservazione sistematica (Amenta)
L’osservazione sistematica per la conoscenza degli allievi è l’alternativa di un’osservazione episodica, intuitiva, occasionale che rischia di essere abbagliata da automatismi soggettivi e portare a conclusioni sbagliate.
+
Viene attuata in momenti casuali, in cui la preoccupazione prevalente dell’adulto NON è osservare
Vengono colti aspetti che “colpiscono” l’occhio
Una sola osservazione è sufficiente per formulare un (pre)giudizio
L’osservazione OCCASIONALE
Amenta,
2008
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
Rischi che l’osservazione sistematica cerca di scongiurare:•La percezione stereotipata dell’allievo/educando come invariabile
•Gli automatismi di pensiero
•L’effetto Pigmalione e la profezia che si autoadempie
+
Viene attuata in modo costante
Secondo un piano predefinito (progettazione dell’osservazione)
Per cogliere la MANIFESTAZIONE CHE INTERESSA
Un numero di volte significativo
E con strumenti per la registrazione/annotazione rigorosi
L’osservazione SISTEMATICA
Amenta,
2008
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
+Caratteristiche dell’osservazione rigorosa
condotta per uno scopo formulato di ricerca; selettiva
programmata; pianificata
registrata puntualmente; documentabile
passibile di verifica; controllabile
inferire in modo controllato
(Cardarello 2007)
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
Momenti dell’osservazione sistematica
1) Scelta dell’oggetto di osservazione
Finalità che si intendono raggiungere, obiettivi che si intendono osservare, componenti costitutive della realtà che interessa, definire operativamente le componenti che si intendono osservare.
(Cosa significa? Quali interpretazioni? Quali teorie assumere come riferimento?)
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
Momenti dell’osservazione sistematica
2) Individuazione degli indici del fenomeno da osservare:
pertinenti, completi, e formulati in modo operazionalizzato.
Esempio di alcuni indici dell’integrazione scolastica formulati nel testo Ervis a cura di A. Bondioli.
CATEGORIE
Nei momenti informali il bambino disabile parla con almeno un compagno
Nei momenti informali il bambino disabile sta da solo.
Nei momenti informali il bambino disabile parla solo con adulti
Progettare e condurre osservazioni sistematiche
Progettazione di un’osservazione sistematica
Raccolta di resocontiCostruzione/individuazione
di adeguati schemi di codifica Utilizzo degli schemi di
codificaSintesi dei risultati
Formulazione di giudizi controllati e controllabili
Generalizzazione dei risultati
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
INDICAZIONI METODOLOGICHE PER L’OSSERVAZIONE (BRAGA, TOSI 1998)
LE DISTORSIONI DELL’OSSERVAZIONE
REATTIVITA’ DEI SOGGETTI
CONDIZIONI PSICOFISICHE (ansia e tempo)
ASPETTATIVE DELL’OSSERVATORE (auto-osservazione)
ATTENZIONE AL CONTESTO
FATTORE TEMPO (attenzione alla sequenza temporale)
SCELTA DELLO STRUMENTO
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
Diversi strumenti per osservareM
ETO
DI A
PER
TI • Resoconti narrativi e alcune griglie d’osservazione
MET
OD
I CH
IUSI • Schemi di
codifica
• Scale di valutazione
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
1- i resoconti osservativi
È una modalità di registrare gli eventi di tipo CARTA E MATITA checonsiste nel produrre protocolli di descrizione del comportamentosenza usare nella rilevazione alcun sistema di codifica
Esempio:
“Fabio è seduto sul tappeto vicino al muro a gambe piegate. Ha in manodue omini di gomma, li manipola e li avvicina cercando di incastrarlil’uno con l’altro. È da solo vicino ad altri bambini. Ogni tanto si giraverso il centro del tappeto e guarda nella direzione dei compagni”
(Braga, Tosi 1998)
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
Un esempio
Supponiamo di scrivere un resoconto osservativo a partire dall’immagine che segue
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
Esempio di descrittività prendendo come riferimento l’immagine precedente:In un’aula due gruppi di bambini stanno lavorando seduti a 2 tavoli. 5 bambini (2 femmine e 3 maschi) sono seduti intorno ad un tavolo e stanno usando pennelli e pennarelli. Due bambini interagiscono tra di loro, uno guarda il disegno della compagna, l’altra tiene un colore in mano e lo sta muovendo. Una bambina mostra il proprio disegno all’adulto…….
Esempio di interpretazione prendendo come riferimento l’immagine precedente:In un atelier di scuola dell’infanzia i bambini stanno svolgendo un’attività. L’insegnante non ha più sotto controllo la situazione. Alcuni bambini litigano, altri si sono distratti, un altro bambino sta sporcando in giro per l’aula..
Un esempio:
Spunti di riflessione
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
• AUTONOMIA dei dati raccolti• SINTESI VS ANALISI • DESCRITTIVITÀ VS INTERPRETAZIONE
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
Prime regole: indicazioni tecniche(Canevaro 1999)
fare osservazioni regolarmente e a più riprese
annotare subito le osservazioni
fare osservazioni concrete che corrispondano a fatti.
Utilizzazione delle osservazioni: rilettura, comparazione, discussione congiunta in team.
1- i resoconti osservativi: vantaggi e svantaggi
perché utilizzarli?
Conoscenza articolata di un
fenomeno
Accompagnamento a schemi di codifica
Come tappa necessaria per costruire uno
schema di codifica
Braga, Tosi 1998Aureli, 1997
Strumento poco economico in termini di tempo;
possibilità di revisionare ciò che si è osservato
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
2 Le griglie d’osservazione
Resoconti osservativi in cui le informazioni vengono raccolte e organizzate attraverso una griglia. Esempio:
TEMPO COSA FA L’EDUCATORE COSA FA IL RAGAZZO/A
1 L’educatore dice a M. di preparare la cartella
M. prende i quaderni dal tavolo e li mette nella cartella. Poi si mette a giocare con le matite.
2 L’educatore richiama l’attenzione di M. sulla cartella dicendogli di proseguire.
M. continua a giocare con le matite; poi rende il diario e lo mette nella cartella.
3 L’educatore si complimenta con M. e lo esorta a concludere il lavoro.
M. sorride all’educatore.
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
Gli schemi di codifica
Tipo di raccolta di informazione più rigida, grazie all’impiego di sistemi di categorie predefinite
Esempio
Schemi/griglie più complesse
CATEGORIE RELATIVE ALL’AMBITO
DELL’ESPLORAZIONEPRESENZA/ASSENZA
Il bambino esplora da solo X
Il bambino esplora solo in presenza della madre
Il bambino esplora con la madre
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
3 LO SCHEMA DI CODIFICA
l’osservatore pre-decide quali comportamenti intende osservare e adotta un codice per i comportamenti
catalogo predefinito di codici comportamentali che viene sovraimposto al fenomeno osservato
Lo schema di codifica si compone di una griglia di categorie, che devono rispondere a criteri
di omogeneità (gioco parallelo-guarda l’altro),
distinzione (distinguibili una dall’altra) ,
operazionalità (chiaramente definite).
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
AMPIEZZA
Astrazione Estensione temporale
tipo di categorie: Molecolari Molari Puntuali Estese
Fisicamente Socialmente Momentanei Durevoli
Basate Basate Eventi Eventi
(es. sobbalzo di un neonato) (es. un turno di discorso)
ORGANIZZAZIONE
Mutualmente esclusive (una sola categoria per unità) Cooccorrenti
ed esaustività (lo schema fornisce tutte le possib. Cat. Per rilevare il fenomeno)
*stati comportamentali es. sguardo e sorriso
“Il bambino può stare in uno stato o in un altro di quelli previsti, codifica di comportamenti
ma non in due contemporaneamente e non può stare in uno stato simultanei
diverso da quelli previsti”
Schema di codifica : tipi di categorie( Aureli , 1997)
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
L’architettura di uno schema di codifica
SEZIONE CURA DELLA PERSONA
2.1.1. si veste e sveste al momento dell’arrivo
-Da solo (indicare se impiega lo stesso tempo dei compagni o lo prolunga di quanto
e perché)
- solo se aiutato (indichi da chi e per quale motivo: perché non ci riesce, per
abitudine, per economia di tempo, per comodità dell’adulto,…)
- su indicazione (indicare da chi)
…
2.1.3. si veste e sveste al momento dell’uscita
-Da solo (indicare se impiega lo stesso tempo dei compagni o lo prolunga di quanto
e perché)
- solo se aiutato (indichi da chi e per quale motivo: perché non ci riesce, per
abitudine, per economia di tempo, per comodità dell’adulto,…)
- su indicazione (indicare da chi)
…
2.2. va al gabinetto
-Di sua iniziativa
- solo se qualcuno glielo ricorda
- se accompagnato (indicare da chi e per quale motivo: perché non ci riesce, per
abitudine, per economia di tempo, per comodità dell’adulto, ecc.)…..
Uno dei tre CONCETTI
attraverso i quali Canevaro
articola il tema ampio
dell’Autonomia
INDICATORI
COMPORTA
MENTALI
attraverso i
quali viene
OPERAZIO
NALIZZATO
(ossia
tradotto in
comportame
nti) il
concetto
Cura della
persona
CATEGORIE
ESAUSTIVE
E
MUTUALME
NTE
ESCLUSIVE
che
descrivono
tutti i
possibili
modi
attraverso i
quali
l’indicatore
può
manifestarsi
Dallo SCHEMA RELATIVO ALL’AUTONOMIA (Canevaro, 1999)CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
SiIV. Faccia del ghigno
NoIII. Muovere le sopracciglia
NoII. Battere le palpebre
SiI. Denti in mostra
Osservazione rilevata dalle ore 9.30 alleore 10.30 del 12 settembre 2006 pressola sezione dei grandi nella scuoladell’infanzia “Il giardino magico”
Espressioni Facciali
ESEMPIO DI UNO SCHEMA DI CODIFICA
DELL’APPROCCIO OSSERVATIVO DISTACCATO
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
Un esempio per discutere“autonomia durante il pasto”
- Mangia masticando lentamente
- Mangia usando la forchetta
- Beve senza rovesciare l’acqua dal bicchiere
- Usa il tovagliolo, lo sfila, lo piega
- Accetta di assaggiare cibi sconosciuti
- Resta seduto a tavola durante tutto il pranzo
- Rimette in ordine la propria sedia alla fine del pranzo
- Si serve e si regola nelle quantità
Modificata e tratta da Gelati M., Pedagogia Speciale Problemi e Prospettive, 1996, cap. 5
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
Mangia usando le posate (cfr. lavoro in corso della laureanda T. Fiore)
“Usa il cucchiaio per i cibi liquidI.
Usa la forchetta per i cibi solidi.
Usa il coltello.
Impugna correttamente la forchetta.
Impugna correttamente il cucchiaio.
Utilizza solo la mano destra per impugnare la posata.
Utilizza solo la mano sinistra per impugnare la posata.”
… CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
Osservare il comportamento per inferire una caratteristica sottostante
che si assume possa essere posseduta in misura variabile, cioè lungo un continuum che va dal meno al più
Spesso la scala viene costruita sulla base di dati raccolti con schema di codifica
4 Le scale di valutazione
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
ESEMPIO
Abilità sociali riferite alla cura dell’ambiente
• 1 Cura dell’ambiente (item 1.1)
Descrizione: mantiene pulito ed ordinato l’ambiente in cui opera
Livello 1 2 3 4 5
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
Vantaggi e svantaggi
Schema di codifica (check list)
Rigore metodologico, occorre precisare il focusosservativo.
Problema della validità e affidabilità dello schemaadottato.
Scale di valutazione
Condivisione dei concetti da osservare
(Aureli, 1997)
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
L’osservazione nel Lesson Study
Progettare insieme una lezione
Realizzare la lezione (con
videoregitrazione)
Discutere sulla lezione
Un insegnante/il gruppo di insegnanti
osserva il collega
Il gruppo di insegnanti osservano
la lezione videoregistrata
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
L’osservazione durante la lezione
La GRIGLIA per l’osservazione durante lo svolgimento della lezione
(a cura di Antonietti & Bertolini)
Uno sguardo guidato da uno strumento
Durante la lezione, un insegnante(gruppo di insegnanti osserverà il collega che conduce la lezione
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
La Griglia per l’osservazione durante lo
svolgimento della lezione (a cura di Antonietti & Bertolini)
TEMPO
(ogni 5 minuti)
COSA FA
L’INSEGNANTE
(azioni prevalenti)
COSA FANNO I
BAMBINI/E
(azioni prevalenti)
RAGGRUPPAMENT
O DELLA CLASSE
(come sono organizzati
i bambini durante
l’attività)
MATERIALI
IMPIEGATI
Tipologia di macro-
attività svolta
MODALITA’ DI
ACCERTAMENTO
(SE PRESENTE)
DOMANDE/PROBLE
MI CHE LE
VENGONO IN
MENTE
individuale
coppie
piccolo gruppo
grande gruppo
altro___________
Presentazione/ ripresa
frontale
Presentazione/ ripresa
interattiva
Discussione
Attività/ esercitazione
in gruppo
Attività/ esercitazione
individuale
Altro…
… … … … … … …
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
OSSERVAZIONE della lezione- ALCUNI CRITERI
RAGGRUPPAMENTO DELLA CLASSE (la lezione coinvolge)
•INDIVIDUALE 1 allievo
•COPPIE 2 allievi
•PICCOLO GRUPPO (DIDATTICO/ORGANIZZATIVO) 3-5 allievi
•GRANDE GRUPPO classe intera
•ALTRO (es. medio gruppo)
Tipologia di macro-attività svolta (Modalità di conduzione della lezione)
•PRESENTAZIONE/RIPRESAFRONTALE prevale comunicazione unidirezionale (
spiegazione, lettura del libro di testo, dettato …)
•PRESENTAZIONE/RIPRESA INTERATTIVA è più sensibile il coinvolgimento di più
bambini: criterio quantitativo
•DISCUSSIONE è accentuata la interazione orizzontale
•ATTIVITà/ESERCITAZIONE IN GRUPPO (piccolo) i gruppi dispongono di una certa
autonomia nella gestione del tempo e dei compiti
•ATTIVITà/ESERCITAZIONE INDIVIDUALE gli allievi si applicano singolarmente,
con tempi propri, ad una medesima (o simile ) attività
•ALTRO____________
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
L’osservazione della videoregistrazione
Durante la discussione finale, il gruppo di insegnanti discute sulla lezione a partire dalle osservazioni
realizzate
Il gruppo di insegnanti osserva la videoregistrazione con gli occhiali del focus assunto
Il gruppo di insegnanti ha definito nella fase di progettazione il FOCUS OSSERVATIVO assunto
Il gruppo di
lavoro
UNIMORE
accompagnerà
gli insegnanti
nella pratica
osservativa
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
Un’esercitazione in piccolo gruppo
Discussione a grande gruppo
Confronto
Dapprima, lavoro individuale
A coppie In piccolo gruppo
Compilazione della “Griglia di osservazione della lezione”
A partire dallo spezzone di un video
CORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
Grazie per l’attenzioneCORi. Antonietti & Bertolini. 13 settembre 2017
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