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Legge di Ohm generalizzata per il condensatore• Abbiamo visto che la corrente che scorre in un condensatore a cui si

applica una differenza di potenziale sinusoidale è

• Dal punto di vista formale la formula appena trovata è simile alla legge di Ohm, basta pensare ad una «impedenza» del condensatore (analoga della resistenza per il resistore, ma complessa) definita come

• In tal caso si può scrivere la legge di Ohm generalizzata per il condensatore:

CCCC

tjoC

tjoC

C

iCj

VVCjii

ejCVeVdtdC

dtdVC

dtdqi

1

)()(

CCC iZV

CjZ C

1

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Legge di Ohm generalizzata per l’induttore

• Un ragionamento analogo si può fare per l’ induttore. Dalla legge di Lenz per un induttore ideale:

assumendolo attraversato da una corrente sinusoidale:

• Quindi, definendo l’impedenza dell’induttore come:

si ottiene la legge di Ohm generalizzata per l’induttore:

dtdILV L

L

Ltj

oL

Ltj

oL ILjejLidt

dILVeiI

LLL IZV

LjZ L

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Legge di Ohm generalizzata• Quindi, per circuiti attraversati da correnti sinusoidali, e

contenenti solo resistori, condensatori e induttori, varrà la legge di Ohm generalizzata, e quindi si potranno utilizzare gli stessi metodi (maglie, nodi etc.) utilizzati per i circuiti con i resistori, usando le impedenze al posto delle resistenze.

• Ad esempio il circuito RC può essere considerato un partitore di tensione realizzato con due impedenze, l’ impedenza del resistore e quella del condensatore:

C

RVin

Vout

Vin

Vout

Z1

Z2RCjV

V

CjRCj

ZZZ

VV

in

out

in

out

11

/1/1

21

2

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Circuito RC in regime sinusoidale

• Se consideriamo il circuito RC come un blocco con un ingresso ed una uscita (vedi figura), vogliamo studiare Vout (segnale in uscita) al variare di Vin (segnale in ingresso, sinusoidale).

• Per la linearità dei componenti utilizzati, se Vin è sinusoidale, Vout è anch’esso sinusoidale, con la stessa frequenza ma con diverse ampiezza e fase, che si trovano con il metodo dei fasori:

C

R

Vin

Vout

arctan,1

1

1

2oin

oC

inC

VV

VRCj

V

• Data la risposta diversa alle diverse frequenze, questo blocco circuitale viene anche chiamato filtro, ed in particolare filtro passa-basso, perché trasmette in uscita le frequenze basse pressochèinalterate, mentre attenua le frequenze alte.

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• In questo caso, riapplicando la formula del partitore abbiamo

• Da cui

• Il circuito CR è un filtro passa alto.

R

C

Vin

Vout

/1arctan

1

1

2

oinoR

inR

VV

VRCj

RCjV

Circuito CR in regime sinusoidale

CjRR

ZZZ

VV

in

out

/121

2

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arctan

1

1

1

2

oinoC

inC

VV

VRCj

V

/1arctan

1

1

2

oinoR

inR

VV

VRCj

RCjV

Circuito RC: Filtro passa basso:

Circuito CR: Filtro passa alto :

1 2 3 4 5 6

1 2 3 4 5 6

0

0

RC

RC

Vo

2/oV

VoC

0

0

/2/4

1 2 3 4 5 6

1 2 3 4 5 6

0

0

RC

RC

Vo

0

0

/2/4

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arctan

1

1

1

2

oinoC

inC

VV

VRCj

V

/1arctan

1

1

2

oinoR

inR

VV

VRCj

RCjV

Circuito RC: Filtro passa basso:

Circuito CR: Filtro passa alto :

1 2 3 4 5 6

1 2 3 4 5 6

0

0

RC

RC

Vo

2/oV

VoC

0

0

/2/4

1 2 3 4 5 6

1 2 3 4 5 6

0

0

RC

RC

Vo

0

0

/2/4

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Filtri con induttori• Si possono realizzare filtri passa-basso e passa alto anche con

resistori e induttori, invece che con resistori e condensatori. • Sempre considerando i partitori di impedenze si ottiene facilmente

la funzione di trasferimento [Vout/Vin ] in funzione di , o di f :

Vin VoutL

R)/(1

1RLjLjR

RVV

in

out

Vin VoutLR

)/(1)/(RLj

RLjLjR

LjVV

in

out

Passa-basso con frequenza di taglio

Passa-alto con frequenza di taglio

LRfo 22

1

LRfo 22

1

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Circuiti integratori e derivatori

• Sono circuiti che producono all’ uscita un segnale di tensione proporzionale all’ integrale (o alla derivata) del segnale in ingresso.

• Che si possano costruire e’ evidente dalle relazioni

t

t

VdtL

Idt

dVCI

dtdILVIdt

CV

0

0

1;

;1

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Circuiti integratori: RC

C

R

Vin Vout

t

tinout

t

tin

t

tCout

in

Rin

RC

RCin

o

oo

dttVtV

dttVRC

dttiC

tVtV

tVR

tI

tRItVtVtVtV

VVV

')'(1)(

')'(11')'(1)()(

)(1)(

)()()()()(

se

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Circuiti integratori: LR

Vin Vout

t

toout

t

toRout

t

to

in

Lin

LR

RLin

o

o

o

tRidttVtV

tRidttVLRtRitVtV

tidttVL

ti

dttVtLdi

tidtdLtVtV

tVtVVVV

)(')'(1)(

)(')'()()()(

)(')'(1)(

)()(

)()()(

)()(

se

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Circuiti derivatori: CR

)()()()(

)(1)()(

')'(1)()(

)()(

tVdtdtV

dtdRCtRitV

tiC

tVdtdtV

dtd

dttiC

tVtV

tVtVVVV

ininout

Cin

t

tCin

CR

RCin

o

seVin Vout

C R

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Circuiti derivatori RL

Vin Vout

R

L

)()(

)()()(

)(1)(

)()()()()(

tVdtdtV

tVdtd

RLti

dtdLtV

tVR

ti

tRitVtVtVtV

VVV

inout

inout

in

Rin

RL

RLin

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Circuiti integratori e derivatori

• Abbiamo quindi delle “approssimazioni” di circuiti integratori e derivatori.

• I filtri “passa basso” RC e LR forniscono gli integratori;

• I filtri “passa alto” CR e RL forniscono i derivatori.

CR

Vin Vout

Vin VoutL

R

Vin VoutL

R

Vin VoutC R

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Regime sinusoidale

C

R

Vin

• Possiamo quindi graficare, in funzione della frequenza del segnale d’ ingresso, l’ ampiezza del segnale in uscita, ed il suo sfasamento:

Vout

arctan

1

dove

2

)(

ooC

tjoCout

tjoin

VV

eVV

eVV

1 2 3 4 5 6

1 2 3 4 5 6

0

0

RC

RC

Vo2/oV

VoC

/2/4

0

0

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Circuiti integratori e derivatori• Le approssimazioni sono

tanto migliori quanto piu’ il segnale in uscita e’ piccolo rispetto a quello in ingresso.

• Per i circuiti derivatori questa approssimazione e’ rispettata tanto meglio quanto piu’ f < fo=1/2;

• Per i circuiti integratori questa approssimazione e’ rispettata tanto meglio quanto piu’ f > fo=1/2;

1 2 3 4 5 6

1 2 3 4 5 6

0

0

RC

RC

Vo2/oV

VoC

0

0

/2/4

A questa frequenzail passa basso e’ unbuon integratore.Ma il segnale in uscitae’ ridotto di 1/ !

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Risposta Impulsiva• Supponiamo di applicare ad un circuito integratore o ad

un derivatore un segnale ad onda quadra:

• Alla fine dell’esperienza del 27 Aprile potrete provare ad ottenere queste forme d’ onda sperimentalmente. La difficoltà sta nel fatto che sono tanto più ideali (quindi simili alla derivata o all’integrale di Vin) quanto più la loro ampiezza è piccola.

t

Vin

Vout INT

Vout DER

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Il circuito RLC serie• Se si aggiunge un

induttore al circuito RC si ottiene un circuito RLC serie.

• Sia L l’ induttanza (coefficiente di autoinduzione) dell’ induttore

• Proviamo a risolvere il circuito (cioe’ a trovare la corrente che lo attraversa) quando è eccitato da una sorgente sinusoidale.

R

C

L

)cos( Vo tVV

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Il circuito RLC serie• Per la seconda legge di

Kirkhoff:

• Per l’ induttanza abbiamo considerato la forza elettromotrice autoindotta –LdI/dt e l’ abbiamo spostata a secondo membro cambiandola di segno.

• Derivando rispetto a t:

R

C

L

CQRI

dtdILV

CI

dtdIR

dtIdL

dtdV

2

2

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Il circuito RLC serie

• E’ una eq. differenziale lineare del secondo ordine non omogenea. La soluzione è la somma dell’ integrale generale dell’ omogenea più un integrale particolare della disomogenea.

• Fisicamente la soluzione dell’ omogenea corrisponde al comportamento transitorio iniziale; a regime vale l’ integrale particolare.

CI

dtdIR

dtIdL

dtdV

2

2

02

2

CI

dtdIR

dtIdL Omogenea associata

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Il circuito RLC serie

• La soluzione dell’ omogenea è del tipo

• Con I1 e I2 costanti da determinare dalle condizioni iniziali e k1 e k2 soluzioni dell’ equazione caratteristica:

• quindi

02

2

CI

dtdIR

dtIdL

tktk eIeItI 2121)(

LCLR

LRk

CRkLk

142

01

2

2

2,1

2

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Il circuito RLC serie

LCLR

LCLR

LCLR

eIeItI

LCLRb

LRa

tbatba

14

14

14

sia che seconda aaimmaginari o nulla reale, essere può b quantità la

)( trovasi

14

2

ponendo

2

2

2

2

2

2

)(2

)(1

2

2

Caso 1, b reale

Caso 2, b nullo

Caso 3, b immaginario

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Il circuito RLC serie

:atosovrasmorz caso

negativi. ambedue sono esponenti gli 14

se

)(e

14

2

2

2

)(2

)(1

2

2

LCLR

eIeItI

LCLRb

LRa

tbatba

I

t

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}{2

)(

a arriva si LC1 ponendo e

2

....2

0 tponendo e 1la derivando quindi, trovasi

0)0(

)0( e)()0(0:)1

0)0(:inizialicondizioni le Imponendo

2

o1

1

21210)(

20)(

1

btbtatoo

o

o

o

oo

o

baba

eeeb

qtI

LCbqI

bIdtdI

Cq

dtdIL

Cq

dtdILRI

qqIIIIeIeItII

I

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Quindi nel caso sovrasmorzato si ottiene il seguente andamento

I

t

}{2

)(2

btbtatoo eeeb

qtI

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Caso criticamente smorzato

21

21

2

2

2

2

I e I trovanosi iniziali condizioni le imponendo nuovo, Di)()( tipodel e' soluzione la

0 smorzato) tecriticamen (caso 14

se

14

2

atetIItI

bLCL

RLCL

RbL

Ra

I

t

atoo

oo

teqtI

LCqI

LCq

dtdI

II

2

20

1

)(

00)0(

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Il circuito RLC serie

:smorzato iooscillator caso)(

e' soluzione la 14

se

)(e

14

2

)(2

)(1

2

2

)(2

)(1

2

2

tjtj

tbatba

eIeItILCL

R

eIeItI

LCLRb

LRa

I

t

)()(

2)(

41

2

2

2

2

2

tseneqtI

eeeqjtI

LR

LCLR

too

ttjtjoo

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Il circuito RLC serie

I

t

• L’ ampiezza delle oscillazioni diminuisce perchè l’ energia inizialmente disponibile come campo elettrico nel condensatore viene via via dissipata per effetto Joule nella resistenza.

• Le oscillazioni dipendono dal fatto che l’ energia viene rimbalzata continuamente tra condensatore (campo elettrico) e induttore (campo magnetico)

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Il circuito RLC serie

I

t

• Consideriamo il caso oscillatorio smorzato.• Se R fosse nulla avremmo =R/2L=0 e quindi

• Le oscillazioni in tal caso non sarebbero smorzate

)()(

)()(

2

2

tsenqtI

tseneqtI

oo

too

C

L

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Il circuito RLC serie

I

t

• In assenza di fenomeni dissipativi, e trascurando l’ energia irraggiata, l’ energia immagazzinata nel circuito dovrebbe rimanere costante. Vediamo se è vero.

?)0(21

21)()()(

2/1

2/2/121)0(

22

2

22

2

ELICVtEtEtE

LIILdIWdtE

CVCQqdqC

E

CqEE

LCCL

L

c

o

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221

22212

21

22212222

212

21

2

sin

coscos

cos0

)(

oLC

ooL

oooocC

CoooCC

oooo

LIEE

tLILIE

tLItICLCVE

VtLIVdtdILV

dtdILRI

tsenItsenqtI

o

CL CL

Massima corrente Massima tensione

B E

Costante !

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Il circuito RLC serie

• Cosa succede a regime (se V è sinusoidale) ?• Si cerca un integrale particolare:

CI

dtdIR

dtIdL

dtdV

2

2

oj

o

tjo

tjo

tjo

tjo

IC

LjReV

eIC

RjLeVj

eII

eVV

IV

IV

I

V

1

1

)(

)(2)(

)(

)(

A questa equazionesi poteva arrivare subito dalla leggedi Ohm generalizzata.

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RC

L

CLR

VZ

VI

ZIeV

CLjRZ

IC

LjReV

ooo

oj

o

IV

oj

oIV

1

arctan

1

ottiene si

1

)(ponendo

1

22

)(

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risonanza. di condizione 0. a vasfasamento lo e R) a pari (e

reale diventa impedenza l' /1 se

1

arctan

1 22

LC

RC

L

CLR

VZVI

ZIeV

o

ooo

oj

o

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1

/

1

:riscrivere può si e //1/

circuito del qualità di fattore il definisce si

2222

22

o

oo

oo

ooo

oo

Q

RVI

CLR

VZVI

CLRRLQ

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Il circuito RLC serie

oj

o IC

LjReV IV

1)(

R

C

L

qualità di fattore il è / dove

1

/

1

2222

22

RLQ

Q

RVC

LR

VZVI

oo

o

oo

o

ooo

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Il circuito RLC serie

• Il circuito presenta un massimo di risposta (corrente massima) per o.0 1 o

I

LC1 o

1

/222

2

o

oo

ooo

Q

RVZVI

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Il circuito RLC serie

• A seconda di Qo (fattore di qualità) la curva di risposta è più o meno piccata.

0 1 o

I

1

/222

2

o

oo

ooo

Q

RVZVI

/ RLQ oo

LC1 o

Qo altoQo basso

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Il circuito RLC serie

R

C

L

Vgen

Vout=RI

• In questa configurazione il circuito agisce come un filtro passa banda.

• Solo le frequenze intorno ad oproducono un segnale in uscita.

• Il filtro è tanto più selettivo quanto più alto è Qo.

• Viene utilizzato ad es. per sintonizzare una radio su una frequenza ben precisa, eliminando le altre.

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Il circuito RLC serie• La larghezza di

banda del filtro è la distanza tra i due punti della risposta in frequenza in cui la risposta è 1/sqrt(2) del massimo.

• E’ strettamente legata a Qo.

0 1 o

I

/ RLQ oo

LC1 o

0.707

1

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Il circuito RLC serie

0 1

1

quando 2/1 vale

1

1/

2222

2222

2222

oo

o

oo

o

o

oo

o

oo

gen

o

QQ

Q

QRV

I

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Il circuito RLC serie

LR

Q

QQ

QQ

QQ

o

o

o

oooo

o

oooo

oooo

12

222

1,2

222

22

cui da2

4

sono positive soluzioni due le e2

4

è soluzione la0

La larghezza di banda è inversamente proporzionale al fattore di qualità Qo . Il filtro è tanto più selettivo quanto più alto è Qo.

CL

RRLQ oo

1

1 LCo

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• La resistenza minima del circuito è quella dell’ avvolgimento con cui si realizza l’ induttanza.

• Con induttanze commerciali di ottima qualità si ottengono fattori di qualità dell’ ordine di 100, e quindi bande passanti dell’ ordine di 1/100 della frequenza centrale.

• Solo usando superconduttori si possono ottenere Q>>100.

Il circuito RLC serie

CL

RRLQ oo

1

1 LCo

LR

Qo

o 12

ff

RLQ oo

oo

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Nota: Misura di Qo• Il Qo che abbiamo definito si riferisce all’

espressione della corrente nel circuito.• La R che compare nell’ espressione di Qo è la

resistenza totale del circuito, somma di– Resistenza interna del generatore– Resistenza interna dell’ induttore– Resistenza reale

• La corrente che scorre nel circuito può essere valutata misurando V ai capi della resistenza reale e dividendo per il valore della resistenza reale.

• Da una curva di I in funzione della frequenza si valuta Qo=fo/f

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Nota: Misura di Qo

• In un circuito reale solo Vin e Vout sono misurabili, Vgen non lo è (almeno non direttamente).

R

C

L

Vgen

Vout=RI

RLRG

Vin

GENERATORE INDUTTORE

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R

C

L

Vgen

Vout=RI

RLRG

Vin

CLjRR

RVV

CLjRRR

VI

RV

Lin

out

LG

geno

out

1

1Qo si valutada questa

non da questa !

GENERATORE

INDUTTORE

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Nota2: se si vuole misurare RL

• Dalle misure di I si valuta Qo=fo/f e da questo la somma di RL+RG+R, da cui per sottrazione RL (sapendo le altre due)

• Oppure, meglio• Dalle misure di Vout/Vin alla risonanza:

1

RISout

inL

LRISin

out

VVRR

RRR

VV

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Lo sfasamento)(1 Itj

otj

o eIC

LjReV

R

C

L

• Vediamo le tensioni ai capi di ciascun componente:

• I tre termini nell’ equazione sopra sono delle tensioni, la cui parte reale e’ la proiezione del fasore rappresentativo sull’ asse reale del piano complesso.

• I tre vettori sono lunghi rispettivamente

• IoR, IoL, Io/CRIo

LIo

C)Io

Im

Re

to=-

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Il circuito RLC serie)(1 Itj

otj

o eIC

LjReV

R

C

L

• Vediamo le tensioni ai capi di ciascun componente:

• I tre termini nell’ equazione sopra sono delle tensioni, la cui parte reale è la proiezione del fasore rappresentativo sull’ asse reale del piano complesso.

• I tre vettori sono lunghi rispettivamente

• IoR, IoL, Io/C• Al passare del tempo ruotano

mantenendo le stesse fasi relative

RIoLIo

C)Io

)( It

Im

Re

t generico

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Il circuito RLC serie)(1 Itj

otj

o eIC

LjReV

R

C

L

• La composizione dei vettori si può fare sommando prima i contributi di L e C:

RIoLIoC)Io )( It

Im

Re

t generico

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Il circuito RLC serie)(1 Itj

otj

o eIC

LjReV

R

C

L

• E poi trovando la risultante, che deve essere proprio la tensione (complessa) del generatore.

• Se L>C) , la corrente è in ritardo rispetto alla tensione del generatore

RIo

LIoC)Io

)(, Vt Im

Re

)( It

Vo

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Il circuito RLC serie)(1 Itj

otj

o eIC

LjReV

R

C

L

• E poi trovando la risultante, cioè la tensione (complessa) del generatore.

• Se L<C) , la corrente è in anticipo rispetto alla tensione

RIo

LIoC)Io

)(, Vt

Im

Re

)( It

Vo

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circuito RLC serie

0 1 o

I

0 1

V-I

RC

LIV

1

arctan

tensionealla rispetto ritardoin corrente

001 tensionealla rispetto anticipoin corrente

001

IVo

IVo

CL

CL

Sfasamento tra tensione e corrente:

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Extratensioni)(1 Itj

otj

o eIC

LjReV

R

C

L

• Vediamo i moduli delle tensioni ai capi di ciascun componente reattivo:

CLjR

VLjIZV

CLjR

VCjIZV

oLL

o

CC

1

1

1

22

22

1

1

1

CLR

LVV

CLR

CVV

o

L

o

C

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Il circuito RLC serieR

C

L

22

22

1

1

1

CLR

LVV

CLR

CVV

o

L

o

C

1 1

1 1 oo0 000

VC/Vo

VL/Vo

Q2>1/2 Q2<1/2

VC/Vo VL/Vo

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Extratensioni

oo

o

L

o

L

ooo

C

o

C

QCL

RRL

VV

CLR

LVV

QCL

RCRVV

CLR

CVV

1

1

11

1

1

22

22

• Notare che, alla risonanza :

cioè la tensione ai capi di C e L è maggiore di quella di ingresso, di un fattore pari a Qo.

• Va anche notato che, seppure le due tensioni su L e su C siano grandi, hanno fase opposta, e quindi si elidono istante per istante, e non fanno scorrere alcuna corrente, né nel resistore né nel generatore.

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Il circuito RLC serieR

C

L

1 1

1 1 oo0 000

VC/Vo

VL/Vo

Q2>1/2 Q2<1/2

VC/Vo VL/Vo

EXTRATENSIONI:La tensione massima, però, si ha per una frequenza leggermente diversa da quella di risonanza.

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Il circuito RLC serieR

C

L

1 1

1 1 oo0 000

VC/Vo

VL/Vo

Q2>1/2 Q2<1/2

VC/Vo VL/Vo

Si può dimostrare che nei due casi

oC

oL

LR

LCV

RCLC

V

2

max

2max

211)(

2

1)(

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Il circuito RLC parallelo

)1(1)/1/()1(

11

111

11111

20

2

2

2

arctgRL

Carctg

LC

RVI

LCj

RV

ZVI

LCj

RCj

LjRZ

oo

RCL

I

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Il circuito RLC parallelo

RCL

0 1 o

I

0 1

o

V/R

I

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Il circuito RLC parallelo

RCL

0 1 o

V

0 1

o

RI2

211

LC

R

IV oo

Io

)1(1

)/1/()1(

20

2

arctg

RL

Carctg

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Misure con il picoscope• Ovvero: l’ oscilloscopio digitale in azione• Il picoscope è un oscilloscopio digitale completo di generatore di funzioni, che lavora in simbiosi con un PC (al quale sono demandate le funzioni di visualizzazione e impostazione delle misure)

• Permette di eseguire misure complesse in modo semplice. 

Due ingressi analogici (8 bit, 1Gs/s)Ingresso per trigger esterno

Uscita del generatore di funzioni

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Uso del Picoscope per verificare il comportamento di circuiti RC, con onde quadre e sinusoidali in ingresso

1) Misura resistenza interna del generatore integrato nel picoscope

2) Circuito RC con onda quadra in ingresso: misura costante di tempo dalla salita e dalla discesa dell’onda in uscita

3) Circuito RC come integratore4) Circuito RC con onda sinusoidale in ingresso: 

misura frequenza di taglio del circuito 

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1) Misura della resistenza interna del generatore di fuzioni del picoscope

R2Resistenza interna R3>> R2

OscilloscopioPicoscope

V0(t)Generatore di funzioni (uscita Picoscope, frequenza f=1kHz) V1(t)

V0(t)

Si genera un segnale quadro V0(t) impostandone l’ampiezza a 1V e si legge il valore dell’ampiezza A0 senza carico. Si inserisce poi una resistenza di carico R2 e si misura V1(t) stimandone l’ampiezza A1. Dal rapporto tra A0 e A1 e dal valore di R2 si ricava  con la formula del partitore.

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Immagine schermo con segnale generatore (picoscope) onda quadra V0(t) con ampiezza A0=1.00 V , frequenza 1 KHz

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Immagine schermo con segnale ai capi di R2: onda quadra V1(t) con ampiezza A1=(1.552 / 2) V , frequenza 1 kHz

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Stima resistenza interna  dal confronto delle due misure (formula del partitore di tensione): 

430

776.0000.17.2

1

102

1

0

2

AAAR

VAVA

kR

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2) RC eccitato con onda quadra

R2

Resistenza interna R3>> R2

OscilloscopioPicoscope

V0(t)Generatore di funzioni (uscita Picoscope, frequenza f=1kHz) V1(t)

V0(t)

Si provano due circuiti che hanno nominalmente la stessa costante di tempo: R2=2.7k e C=150nF oppure R2=27k e C=15nF

C

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usando i cursori si cerca il momento in cui l’ampiezza diventa pari a (1‐e‐1) del valore asintotico: si trova t==440s

Costante di tempo per circuito RC (C=150 nF R= 2.7K) da dati di salita

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Costante di tempo per circuito RC (C=150 nF R= 2.7K) da dati di discesa

usando i cursori si cerca il momento in cui l’ampiezza diventa pari a  e‐1 del valore di partenza: si trova t==420s

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• Teoricamente la costante di tempo dovrebbe essere pari a

• Con i valori nominali dei componenti:

si dovrebbe avere:

• in buon accordo con quanto misurato.• Quindi la frequenza di taglio di questo RC è pari a 

sCR 470)( 2

CR )( 2

FCkkR

9

2

1015042.07.2

Hzf 3402

1

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3) Circuito RC come integratore: onda quadra in ingresso 

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Circuito RC come integratore:segnale in uscita a frequenza f=8KHz (>>ftaglio)

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4) Risposta in frequenza circuito RC con segnale sinusoidale in ingresso. 

Si inizia con una frequenza (10Hz) << di quella di taglio e si misura l’ampiezza.

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Frequenza di taglio circuito RC, da confrontare con quella ricavata dalla costante 

di tempo misurata prima (circa 340 Hz)

Si varia la frequenza finchè l’ampiezza non diventa            di quella a basse frequenze2/1

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Altro RC (C=15 nF, R=27k

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Dettagli dell’ onda quadra in ingresso:

Quando il condensatore si carica (in un verso o nell’altro) il generatore, a causa della sua resistenza interna, fatica a mantenere l’ampiezza impostata per l’onda.

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Stessa onda quadra in ingresso,a 10 Hz

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RC (C=15 nF, R=27Kcirca 500 Hz

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R1

C

V g(t)

=0V

..5V

Resistenza interna R2

molto grande

oscilloscopioVg(t)(uscita GEN picoscope, frequenza f=10Hz o quanto serve a vedere la frequenza di taglio e forma d’onda quadra o sinusoidale)

VR(t)

CircuitoCR

Nello stesso modo si studia il circuito passa alto (CR) invertendo la disposizione di R e C, e si visualizza la sua azione comederivatore a basse frequenze