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LEZIONE 13

I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

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I DISTURBI DELL’ATTENZIONE !2

COME PUÒ ESSERE DEFINITA L’ATTENZIONE?• selezionare le informazioni sulla base della loro rilevanza o della loro

salienza percettiva;

• aumentare o diminuire le risorse cognitive impegnate per svolgere adeguatamente uno o più compiti;

• mantenere nel tempo la concentrazione.

regola le funzioni sensoriali, cognitive e motorie

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INATTENTIONAL BLINDNESSCAPLINE HEADER ELEMENT

easy difficult

white team 42% 50%

black team 83% 58%

I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

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I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

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CAUSE DEI DISTURBI DELL’ATTENZIONEI processi attentivi possono essere danneggiati in seguito a:

• trauma cranico

• patologia cerebro-vascolare

• patologia degenerativa (Parkinson, Alzheimer)

• infezione del sistema nervoso centrale

• abuso di sostanze / esposizione a sostanze tossiche

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I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

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I MODELLI DELL’ATTENZIONE CAPLINE HEADER ELEMENT

I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

• MODELLO ANATOMO-FISIOLOGICO DI POSNER E PETERSEN (1990)

• MODELLO MULTICOMPONENZIALE DI VAN ZOMEREN E BROUWER (1994; SHALLICE, 2002)

modelli FUNZIONALI

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IL MODELLO DI POSNERPOSNER & PETERSEN (1990)

I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

SISTEMA ATTENZIONALE ANTERIORE SISTEMA ATTENZIONALE POSTERIORE

CORTECCIA CINGOLATA

CORTECCIA SUPPL. MOTORIA

CORTECCIA PARIETALE POSTERIORE

COLLICOLO SUP.

PULVINAR

SISTEMA DI VIGILANZA

LOCUS COERULEUS (PONTE - FORM. RETICOLARE)

SISTEMA NORADRENERGICO

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IL MODELLO DI POSNER

I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

SISTEMA ATTENZIONALE ANTERIORE SISTEMA ATTENZIONALE POSTERIORE

SISTEMA DI VIGILANZA

regola il mantenimento di uno stato di attivazione (arousal) permette di preparare e di sostenere uno stato di allerta

emisfero destro

stimulus-driven orientamento verso stimoli sensoriali; facilitazione verso stimoli nello spazio; disancoraggio, spostamento, ancoraggio

controllo esecutivo monitoraggio del comportamento elaborazione consapevole dell’esperienza corteccia prefrontale mediale

POSNER & PETERSEN (1990)

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IL MODELLO DI CORBETTA E SHULMAN

CORBETTA & SHULMAN 2002

TPJ(IPL-STG)

VFC(IFg–MFg)

Visualcortex

Ventral cortexdamaged

FEFIPS-SPL

Circuitbreaker

Stimulus-driven control

Top-down control

Stimulus–responseselection

Dynamicimbalance

L FEF R FEF

R IPS

Visual areas

R TPJ

R VFC

L TPJ

L VFC

L IPS

Dorsal (goal directed)

Ventral (stimulus-driven)

I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

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IL MODELLO MULTICOMPONENZIALEVAN ZOMEREN & BROUWER (1994); SHALLICE (2002)

I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

ATTENZIONE

INTENSITÀ (DIM. TEMPORALE)

SELETTIVITÀ (DIM. SPAZIALE)

• ALLERTA • ATTENZIONE SOSTENUTA

• ATTENZ. SELETTIVA (FOCALE) • ATTENZ. DIVISA

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IL MODELLO MULTICOMPONENZIALE

I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

ATTENZIONE

INTENSITÀ (DIM. TEMPORALE)

• ALLERTA • ATTENZIONE SOSTENUTA

• Allerta: funzione di base di ogni Processo cognitivo

1. Allerta Tonica: stato di attivazione generalizzato

2. Allerta Fasica: facilitazione nel dare una risposta dopo un segnale di avvertimento

• Attenzione sostenuta/Vigilanza: capacità di mantenere un’adeguata prestazione in compiti monotoni e per periodi prolungati

TCE

CORT. FRONT. DX

VAN ZOMEREN & BROUWER (1994); SHALLICE (2002)

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IL MODELLO MULTICOMPONENZIALE

I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

ATTENZIONE

SELETTIVITÀ (DIM. SPAZIALE)

• ATTENZ. SELETTIVA (FOCALE) • ATTENZ. DIVISA

1. Attenzione selettiva: capacità di concentrarsi su un determinato compito, ignorando gli stimoli irrilevanti per l’obiettivo

2. Attenzione divisa: capacità di svolgere due o più compiti contemporaneamente

VAN ZOMEREN & BROUWER (1994); SHALLICE (2002)

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IL MODELLO MULTICOMPONENZIALE

I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

ATTENZIONE

INTENSITÀ (DIM. TEMPORALE)

SELETTIVITÀ (DIM. SPAZIALE)

• ALLERTA • ATTENZIONE SOSTENUTA

• ATTENZ. SELETTIVA (FOCALE) • ATTENZ. DIVISA

SAS sistema di

supervisione attenzionale

(Shallice)

VAN ZOMEREN & BROUWER (1994); SHALLICE (2002)

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VALUTAZIONE

PREMESSE

• Complessità delle componenti attentive, alcune gerarchicamente organizzate e dipendenti da altre

• Difficoltà nell’isolare l’attenzione dalle altre funzioni cognitive

• faremo riferimento al modello di Van Zomerer e Brower (1994)

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I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

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VALUTAZIONE: SINGOLI TEST

COMPONENTI INTENSIVE

1. Allerta

• Tonica: registrazione dei tempi di reazione semplici

• Fasica: registrazione dei tempi di reazione con pre-allarme

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doppia dissociazione

I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

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VALUTAZIONE: SINGOLI TEST

COMPONENTI INTENSIVE

2. Attenzione sostenuta/Vigilanza

• Simple vigilance test (il soggetto deve rispondere ogni volta che compare sul monitor lo stimolo-bersaglio X. - intervallo temp. crescente 2,6,10,14 o18 s. oppure casuale)

• Continuous performance test CPT (Rosvold et al., 1956) (il soggetto deve rispondere quando compare sul monitor lo stimolo-bersaglio R e non quando compaiono gli stimoli distrattori: E, T, V, X, ecc. - intervalli costanti e sequenze casuali)

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I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

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CONTINUOUS PERFORMANCE TEST

rispondere premendo il tasto destro quando compare la “R”

NADXRPRTKQ Z UP

I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

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VALUTAZIONE: SINGOLI TEST

COMPONENTI INTENSIVE

2. Attenzione sostenuta/Vigilanza

• Sustained attention to response task SART (Robertson et al., 1997) presentati in rapida successione i numeri dall’1 al 9 per 225 volte; il soggetto deve rispondere a tutti i numeri tranne che al “3” (valuta anche l’attenzione selettiva)

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I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

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VALUTAZIONE: SINGOLI TEST

COMPONENTI INTENSIVE

2. Attenzione sostenuta/Vigilanza

• Dual attention to response task DART (doppio compito - 225 numeri premere un tasto quando compare un numero diverso da “3” premere un tasto differente quando compare un distrattore grigio (valuta anche l’attenzione selettiva)

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I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

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DUAL ATTENTION TO RESPONSE TASK

- tasto destro quando compare ogni numero;

- nessun tasto con il numero 3;

- il tasto sinistro con il numero nero

2156358914637

I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

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VALUTAZIONE: SINGOLI TEST

COMPONENTI INTENSIVE

2. Attenzione sostenuta/Vigilanza

• Elevator counting task (TAQ, Robertson et al., 1994) (il soggetto immagina di trovarsi in ascensore, deve ascoltare una sequenza di toni, ognuno dei quali indica un piano, e riferire alla fine della sequenza a che piano si trova)

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I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

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VALUTAZIONE: SINGOLI TEST

COMPONENTI SELETTIVE

1. Attenzione selettiva

• Test delle matrici (Spinnler e Tognoni, 1987)

• Digit Symbol Test (differenti versioni)

• Stroop test (Venturini et al., 1983)

• Test di apprendimento motorio invertito go-no go. Ogni volta che l’esaminatore mostra la mano aperta il soggetto deve mostrare il pugno e viceversa

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TEST DELLE MATRICI

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TEST DELLE MATRICI

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TEST DELLE MATRICI

I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

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DIGIT SYMBOL TEST

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DIGIT SYMBOL TEST

I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

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STROOP TEST

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STROOP TEST

I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

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TEST DI APPRENDIMENTO MOTORIO INVERTITO GO-NO GO.

• Test di apprendimento motorio invertito go-no go. Ogni volta che l’esaminatore mostra la mano aperta il soggetto deve mostrare il pugno e viceversa

• Frontal Assessment Battery, prova 4 e 5:

• “Se io batto un colpo, lei ne batta due. Se io batto due colpi, lei ne batta uno solo”

• “Se io batto un colpo, anche lei batta una volta. Se io batto due colpi, lei non deve battere”

I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

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VALUTAZIONE: SINGOLI TEST

COMPONENTI SELETTIVE

2. Attenzione divisa

• Trial making test (Reitan, 1958) TMT

• Paced auditory serial addition task (Gronwall e Sampson, 1974) PASAT

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I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

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TRAIL MAKING

TEST A-B

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TRAIL MAKING

TEST A-B

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TRAIL MAKING

TEST A-B

I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

Tempo: 6’12” (372”)

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TRAIL MAKING

TEST A-B

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PASAT

8 5 6 1 9 4 7 …

1311 7 1013 11

I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

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VALUTAZIONE: BATTERIE DI TEST

TEST PER L’ESAME DELL’ATTENZIONE (TEA) (Zimmerman e Fimm, 1992) La batteria comprende 6 test che valutano funzioni cognitive strettamente connesse a quelle attentive:

• test di memoria di lavoro

• test per l’emi-inattenzione

• test di flessibilità di risposta

• test per l’esame del campo visivo

• test per l’esplorazione visiva

• test dei movimenti oculari

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I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

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VALUTAZIONE: BATTERIE DI TEST

TEST DELL’ATTENZIONE NELLA VITA QUOTIDIANA (TAQ) (Robertson et al., 1994)

• Ricerca su mappa (attenzione selettiva visiva)

• Ricerca visiva su pagine gialle (attenzione selettiva visiva)

• Elevator counting task standard (attenzione sostenuta)

• Elevator counting task complesso (attenzione sostenuta)

• Elevator counting task visivo (attenzione sostenuta)

• Ricerca telefonica (attenzione selettiva visiva)

• Ricerca telefonica durante un compito di conto (attenzione divisa intermodale)

• Lotteria (attenzione sostenuta)

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RIABILITAZIONE DEI DISTURBI D’ATTENZIONETRATTAMENTI NON SPECIFICI • videogiochi, app per smartphone, compiti di ricerca visiva, compiti di

ragionamento

TRATTAMENTI SPECIFICI • una o più componenti dell’attenzione

• Orientation Remedial Module (basato su teoria attenzione di Posner)

• Attention Process Training (APT)

• AIXTENT

• Time Pressure Management (TPM)

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I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

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TRATTAMENTI RIABILITATIVI SPECIFICI

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I DISTURBI DELL’ATTENZIONE

ALLERTA

COMPONENTE SPAZIALE

COMPONENTE TEMPORALE

VIGILANZA A. SELETTIVA A. DIVISA

Orientation Remedial Module

AIXTENT

Attention process training

CONTR.ESEC.

Time pressure management CUSTOMIZZATO, AUTOEFFICACIA, ECOLOGICO