LEZIONE 025 La difficolt non sta nel credere nelle nuove idee,
ma nel fuggire dalle vecchie John Maynard Keynes Anno Accademico
2009 -2010 1
Slide 2
INTERPORTO DI BOLOGNA ENUCLEAZIONE DELLA RETE PROSPETTIVA
STORICA: Linterporto di Bologna stato istituito nel 1971 per volont
della Provincia, del Comune di Bologna e della Camera di Commercio
ed ha iniziato la sua attivit nel 1986. Il periodo era
caratterizzato dallesigenza di attuare modifiche ai piani
regolatori (nuovo utilizzo di aree ex industriali). Nasce come
autoporto anche con la partecipazione di soggetti privati ma gi nel
1973, superando la visione monomodale, viene trasformato in
interporto. Nei primi 10 anni lunica attivit fu quella di studio e
preparazione in quanto le condizioni culturali e finanziarie non
erano ancora mature. Larea scelta fu collocata nei comuni di
Bentivoglio e San Giorgio di Piano lungo la direttrice Bologna -
Padova. Nel 1983 iniziarono i lavori delle FS con la realizzazione
di 10 binari. Nel 1986 arriv il primo treno a casse mobili
proveniente dalla Germania. Nel 1988 erano stanziati 75 operatori
con un numero di occupati di 1.300 unit. 2
Slide 3
DESCRIZIONE CARATTERISTICHE FUNZIONALI Peculiarit del bacino di
traffico di riferimento sotto il profilo strategico e funzionale:
Collocato sulla direttrice Bologna Padova. Punto di interscambio
fra i trasporti su strada e ferroviari. Nellarea sono ubicate
esclusivamente attivit di trasporti, incluso il conto terzi, e
logistica e non vi sono altre produttive. Ha una superficie di due
milioni di mq. (216.000 coperti di cui 110.000 magazzini) 130.000
mq. terminal intermodale e 147.000 mq. movimento container. Dispone
di 15 binari ferroviari con una lunghezza del raccordo pari a
m.650. Possibilit di convogliamento le modalit di trasporto
(ferroviario, su gomma e aereo); Presenza di unofferta integrata di
servizi logistici; Servizi alle imprese, ai mezzi e alle persone; E
collegato alle altre piattaforme logistiche. 3
Slide 4
4
Slide 5
CARATTERISTICHE INTERPORTO BO Area di 2 milioni di mq di cui
216 mila coperti 110 mila magazzini Binari 15 per 65 metri
Tonnellate/anno di merce 3 milioni Containers movimentati 150.000
5
Slide 6
CENSIMENTO ATTORI DELLA RETE Attori produttivi: nel 1978 erano
presenti n. 75 imprese che impiegavano 1300 addetti consistenti in
operatori nel campo del trasporto e della logistica c/terzi,
spedizionieri tradizionali (nazionali e internazionali),
spedizionieri aerei, spedizionieri doganali, corrieri, gestori di
magazzini generali, imprese di facchinaggio. Attori di supporto: il
cui ruolo consiste nelle attivit a contenuto strategico, operativo,
organizzativo; network manager Societ interporto SpA, unico gestore
a maggioranza pubblica: 1. definisce le nuove aree da concedere in
affitto agli operatori; 2. promuove lo sviluppo della rete
ricercando nuovi potenziali operatori; occupa 10 dipendenti.
Associazioni Di Categoria: Sono presenti e partecipano al capitale
della societ sin dagli inizi ma in modo la frammentario.
Communication Unit:La societ Interporto SpA attua politiche di
marketing assai limitate. Knowledge Provider: Non esistono legami
con l Universit di Bologna, si riscontrano accordi con centri di
ricerca e progetti di formazione a livello europeo. 6
Slide 7
GOVERNANCE 7
Slide 8
8
Slide 9
ANALISI DEI RAPPORTI ISTITUZIONALI E INFORMALI TRA I
PARTECIPANTI ALLA RETE Rapporti interni alla rete formalizzati :
Non esistono rapporti formali in quanto ogni settore di attivit
opera in modo separato; esiste una rete di legami informali che
sinteressa di attivit di supporto. Rapporti interni alla rete non
formalizzati: Collaborazione con alcuni centri di ricerca per la
formazione professionale. Rapporti esterni alla rete formalizzati:
Limitata partecipazione nellinterporto di Parma. Alleanze con gli
interporti di Verona e Padova. Rapporti esterni alla rete non
formalizzati: Alleanze con competitors. Cooperazione con altri
operatori della filiera. 9
Slide 10
ANALISI DELLA PERCEZIONE ASSETTO COMPETITIVO TRA LA PROPRIA E
LE ALTRE RETI Lattivit dellinterporto di BO la sommatoria di un
serie di operatori per cui difficile se non impossibile
identificare una concorrenza mediante un benchmarking o stabilire
delle analogie con altre strutture esistenti nel Paese. Di rilevo
la posizione che riveste nei confronti del trasporto intermodale
soprattutto nel rilancio del trasporto su rotaia (va detto comunque
che questa tipologia non molto diffusa in Italia) Nel complesso
linterporto dispone di servizi efficienti e relativamente
economici, ha facile accessibilit per le tipologie ferro, gomma ma
non dispone di collegamenti rapidi con laeroporto di Bologna
(occorre considerare che tale tipo di trasporto riveste importanza
marginale) 10
Slide 11
11
Slide 12
12
Slide 13
13
Slide 14
VERIFICA DELLA NATURA ED ENTIT DEL SUPPORTO PUBBLICO ALLA
STRUTTURA Linteresse degli Enti pubblici stato determinante per la
creazione dellinterporto bolognese. Ci ha valenza anche per i
problema finanziario in quanto vi hanno provveduto prevalentemente
il Comune di Bologna, la Provincia mentre la Regione ha svolto un
ruolo tramite i predetti enti. La Camera d Commercio ha finanziato
progetti definiti (es. dotazione di GPS). Dopo lemanazione della
legge n. 240/1990 lo Stato ha erogato finanziamenti per 62 miliardi
di lire. 14
Slide 15
PREVISIONE DELLA DINAMICA EVOLUTIVA DEL RUOLO DEL SISTEMA La
superficie dellinterporto di Bologna, pari a 2.000.000 di mq. tende
alla saturazione e il progetto di espansione prevede un ulteriore
milione di mq. Il terminal ferroviario di Bologna il pi grande
dItalia ed certamente fra i maggiori europei; esso per opera in una
zona dove il trasporto su gomma assai esteso. Il numero dimprese
operanti al suo interno che si indirizzata verso il trasporto
ferroviario comunque degno di interesse. 15
Slide 16
Segue PREVISIONE DINAMICA etc. Gli sviluppi futuri sono
condizionati dai seguenti fattori: La saturazione economica dei
treni bloccati richiede elevati volumi di merce per cui le imprese
dovranno affidarsi a sistemi intermodali; Occorre un mutamento di
mentalit specie in presenza di un elevato numero di imprese di
relativa dimensione affinch si sviluppi la filiera logistica;
LAzienda FS dovr incrementare la sua presenza in termini strategici
16
Slide 17
GIOIA TAURO ENUCLEAZIONE DELLA RETE PROSPETTIVA STORICA Il
sistema logistico di Goia Tauro sorto con metodiche diverse da
altri casi esso infatti deve il suo take-off alintuizione del
Gruppo Contship che opera a livello nazionale ed internazionale nel
settore della logistica marittima ed intermodale. Agli inizi del
1994 a Gioia Tauro esisteva un porto, quasi completato, progettato
quale infrastruttura al servizio di un insediamento siderurgico che
non fu realizzato in considerazione della crisi del settore che era
sopravvenuta nel frattempo. Il valore dellintuizione fu di
ipotizzare un progetto imprenditoriale concepito sulla base dei
comportamenti delle principali compagnie di navigazione worldwide
che permettevano di prevedere buone prospettive strategiche di
business per il bacino del Mediterraneo in cui il porto poteva
candidarsi quale principale hub dellarea. 17
Slide 18
Segue ENUCLEAZIONE RETE PROSPETTIVA STORICA Liniziativa prese e
mosse dalla sottoscrizione di un protocollo con le istituzioni
interessate Governo, Regione Calabria e parti sociali.
Successivamente vennero realizzati in meno di 100 settimane
investimenti strutturali consistenti che permisero di inaugurare il
terminal nel settembre 1995. Nel 1998 il terminal si affermava sul
mercato del transhipment con 2,1 milioni di movimenti TEU. su 3.200
navi servite. (A titolo conoscitivo il transhipment in uno hub del
Mediterraneo fa risparmiare circa 12 giorni tra A/R rispetto al
sistema in uso presso il nortern range. Poich la fermata di una
nave madre da oltre 5.000 teu costa 70.000 dollari al giorno facile
comprendere il vantaggio competitivo che si genera) 18
Slide 19
Segue ENUCLEAZIONE DELLA RETE Nel terminal sono stati
effettuati i seguenti investimenti strutturali: 3.000 m. di
banchine; 1.100.000 mq di piazzali; 14 gru di banchina fisse per
navi post panamax; 3 gru di banchina mobili; 51 mezzi di piazzale;
18 forklift; 20 motrici con rimorchio. Sono in itinere ulteriori
investimenti in grado di consentire una capacit produttiva di 5
milioni di movimento teu. Laspetto degli investimenti che per
riveste maggior appeal consiste nella formazione delle risorse
umane. 19
Slide 20
Segue ENUCLEAZIONE RETE Attraverso contributi FSE ma
soprattutto per il tramite di protocolli sindacali si riusciti,
nella difficile fase dello start-up, a ottenere: flessibilit
dorario; polifunzionalit; flessibilit salariale in costanza del
periodo di formazione. Tale strategia ha permesso di ottenere un
buon sviluppo delle risorse umane e di creare posti di lavoro
20
Slide 21
21
Slide 22
22 :
Slide 23
Se si analizzano pi compiutamente i volumi di attivit si
riscontra che la met della produzione circa 1.185 milioni di
movimento-container derivano da un traffico intra- mediterraneo di
cui lo scalo dispone dei una quota del 14%: 23
Slide 24
24
Slide 25
25
Slide 26
CENSIMENTO DEGLI ATTORI DELLA RETE attori produttivi : imprese
presenti nellarea che si operano di servizi facenti parte della
filiera Lattivit di gestione del terminal container affidata in
concessione alla Contship italia la quale si avvale di societ di
scopo di cui ha il controllo. 26
Slide 27
ATTORI DI SUPPORTO Nella fase dello start-up la societ
Medcenter, del gruppo Contship, si responsabilizzata anche in
azioni non proprie di un operatore di terminal container per cui ha
adottato una metodica di tipo verticale assumendosi una serie di
incombenze che le hanno permesso di realizzare il programma di
formazione pi sopra citato. Questo per stato finalizzato e tarato
sulle reali esigenze espresse dalle necessit aziendali. Quello che
si determinato certamente un caso assai differente da quelli
similari ma nelle imprese quello che conta sono i risultati e
quelli conseguiti sono degni di rilievo. 27