L’ATTIVITA’ DIDATTICA
L’ATTIVITA’ DIDATTICA
Lo sviluppo delle abilità cognitive e il rendimento scolastico
non sono determinati solo dalla maturazione biologica;
I comportamenti adattivi e adeguati alle richieste ambientali
non sono determinati solo dalle modalità educative;
Tutte le aree inerenti lo sviluppo dell’individuo non possono
essere considerate separate dagli aspetti affettiviaffettivi e
relazionalirelazionali.
Tra di loro c’è uno stretto legame di interdipendenza.Tra di loro c’è uno stretto legame di interdipendenza.
ASSUNTI DI BASEASSUNTI DI BASE
Quello che spesso si realizza nelle difficoltà scolastiche
in generale è la costruzione di un circolo viziosocircolo vizioso in cui
situazioni di disagio emotivo o difficoltà cognitiva
portano a difficoltà relazionali e insuccessiinsuccessi scolastici, tali
insuccessi determinano negli insegnanti e nei genitori
una serie di attribuzioniattribuzioni relative alle difficoltà dello
studente che a loro volta influenzano negativamente il
comportamento e l’apprendimento.
Aspetti psicologiciAspetti psicologici
Le attribuzioni più frequenti:
“È pigro”
“Non è attento”
“Non è motivato”
“Non si impegna”
“E’ viziato”
“E’ maleducato”
“È problematico”
Aspetti psicologiciAspetti psicologici
Attribuzioni che influenzano negativamente la sua autostima, autostima, la la relazionerelazione con l’altro con l’altro e la sua motivazionemotivazione ad apprendere.
Questa dinamica attiva reazioni di passivitàpassività o diversamente di iperattivitàiperattività e aggressivitàaggressività e comportamenti di evitamentoevitamento del compito.
Aspetti psicologiciAspetti psicologici
Comportamenti che hanno come effetto:
Aumento delle difficoltà
scolastiche
Aumento del disagio emotivo
Stabilizzazione di modalità
comportamentali e relazionali inadeguate
Aspetti psicologiciAspetti psicologici
Disagio emotivo
Difficoltà relazionali e insuccesso scolastico
Abbassamento dell’autostima e giudizi
sociali negativi
Aumento del disagio Stabilizzazione di modalità comportamentali e relazionali inadeguate Aumento delle lacune
Calo della motivazione, Comportamenti di passività o aggressività evitamento del compito
CIRCOLO VIZIOSOCIRCOLO VIZIOSO
Adattato da Tressoldi e Vio, 1997
Riassumendo la presenza di disagio spesso determina difficoltà psicologiche nelle seguenti aree:
AUTOSTIMAAFFETTIVITÀ
CONTROLLO DELLA PROPRIA
EMOTIVITÀ
COMPORTAMENTO
Aspetti psicologiciAspetti psicologici
DISAGIO PSICOLOGICO
Demoralizzazione,
scarsa autostima,
deficit nelle capacità sociali
abbandono scolastico
COMPORTAMENTI DISTURBANTI
Condotte Oppositive e Provocatorie
Disattenzione
Comportamenti iperattivi
Inibizione
PER FRONTEGGIAREPER FRONTEGGIARE
Cercare di conoscere i bisogni del bambinoCercare di conoscere i bisogni del bambino
Evitare giudizi di valoreEvitare giudizi di valore
Approvare e rinforzare i comportamenti adeguatiApprovare e rinforzare i comportamenti adeguati
Individuare i suoi interessiIndividuare i suoi interessi
Favorire le relazioni con i pariFavorire le relazioni con i pari
Evitare di rispondere alle provocazioniEvitare di rispondere alle provocazioni
Evitare e punizioniEvitare e punizioni
Cosa fare in classe?Cosa fare in classe?
Per promuovere l’attenzione e concentrazionePer promuovere l’attenzione e concentrazione
Disposizione dei banchi Disposizione dei banchi
Attività che non impiegano molto tempo Attività che non impiegano molto tempo
Fornire sempre istruzioni chiare per eseguire le attivitàFornire sempre istruzioni chiare per eseguire le attività
Fornire strategieFornire strategie
Interagire frequentemente con il bambinoInteragire frequentemente con il bambino
Far interagire frequentemente i bambini fra loroFar interagire frequentemente i bambini fra loro
Aiutarli a gestire il materiale scolasticoAiutarli a gestire il materiale scolastico
Cosa fare in classe?Cosa fare in classe?
Per gestire il comportamento impulsivoPer gestire il comportamento impulsivo
Definire sempre regole chiareDefinire sempre regole chiare
Cogliere l’emozione che ha spinto il comportamento Cogliere l’emozione che ha spinto il comportamento inadeguato e fornirgli modelli di reazione alternativiinadeguato e fornirgli modelli di reazione alternativi
Aiutare il bambino a comprendere le conseguenze delle Aiutare il bambino a comprendere le conseguenze delle sue azionisue azioni
Programmare spazi e momenti Programmare spazi e momenti liberi liberi
Evitare false gratificazioniEvitare false gratificazioni
Favorire i lavori di gruppoFavorire i lavori di gruppo
Cosa fare in classe?Cosa fare in classe?
Privilegiare il lavoro in piccoli gruppi secondo le modalità del cooperative learningcooperative learning.
Ad ognuno viene affidato un compito specifico facendo attenzione:
1. alla selezione dei bambini da inserire nel gruppo
2. ad assegnare al bambino un compito in cui si senta sicuro.
Cosa fare in classe?Cosa fare in classe?
1. interdipendenza positiva: consapevolezza che non può esistere un successo individuale senza un successo collettivo.
In una classe possiamo ritrovare assenza di interdipendenza quando ognuno prosegue il proprio obiettivo da solo, oppure interdipendenza negativa quando vige un clima di competizione.
L’interdipendenza positiva può essere realizzata rispetto a: compito, competenze, ruolo, materiali, valutazione.
Le condizioni fondamentali per costruire un ambiente di apprendimento cooperativo sono quattro:
Il Cooperative LearningIl Cooperative Learning
2. responsabilità individuale- ognuno è responsabile di una parte del lavoro di gruppo, da cui dipende il lavoro dei compagni e il raggiungimento dell’obiettivo da parte del gruppo.
E’ necessario riconoscere ad ognuno la propria responsabilità anche a livello valutativo
Il Cooperative LearningIl Cooperative Learning
3. interazione costruttiva diretta e uso di abilità sociali- promozione reciproca degli apprendimenti, scambiandosi aiuto ed incoraggiamento e assicurandosi che tutti siano in grado di svolgere e svolgano il compito.
Ogni studente deve possedere abilità sociali del tipo: guidare il gruppo, prendere decisioni insieme e favorire la partecipazione.
Il punto di partenza del CL è che lo studente non possegga tali abilità e che esse vadano costruite nel corso del lavoro, si mira a far assumere ad ognuno un ruolo specifico e modificabile all’interno del lavoro.
Il Cooperative LearningIl Cooperative Learning
4. valutazione del gruppo- il gruppo valuta il lavoro svolto e riflette con l’insegnante su come sarebbe possibile migliorare il lavoro.
Valutazione dei comportamenti che permettono al gruppo di affrontare efficacemente un compito e valutazione di competenze che contribuiscono a costruire un buon clima.
Il Cooperative LearningIl Cooperative Learning
È una tecnica di discussione in un gruppo formale e formato da pari.
Le finalità del circle time:
1. Creare un clima collaborativo e amichevole;2. Imparare a discutere insieme;3. Risolvere eventuali conflitti.
Il Circle TimeIl Circle Time
Per la realizzazione di un circle time è importante che
l’insegnante proponga:
la disposizione delle sedie in circolo;
la frequenza delle discussioni;
la durata delle discussioni;
il criterio per decidere quale argomento trattare nel caso
ne vengano proposti più di uno.
Il Circle TimeIl Circle Time
I compiti dell’insegnante sono :
1. Osservare
come gli alunni si dispongono in cerchio;
se tutti sono coinvolti nella discussione tenendo presenti sia gli indicatori verbali che non verbali;
a chi sono dirette le comunicazioni;
come si svolgono gli interventi.
Il Circle TimeIl Circle Time
I compiti dell’insegnante sono :
2. Facilitare la discussione offrire incoraggiamento e sostegno ai più timidi; neutralizzare i più aggressivi; chiedere chiarificazioni in caso d’interventi confusi; riassumere i pareri emersi senza tralasciarne nessuno; esprimere un parere personale su come si è svolta la
discussione evidenziando soprattutto gli aspetti positivi.
3. Mediare eventuali conflitti
Il Circle TimeIl Circle Time
Favorire la cooperazione tra compagni
Evitare commenti svalutanti
Fornire strumenti di
supporto
Rinforzare le aree positive
FavorireFavorirel’autostimal’autostima
In sintesiIn sintesi
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