Azienda Agricola Ianua Api di Bertaglia FlavioVia Fosse Ardeatine, 18 - 40050 / Monte San Pietro (BOLOGNA)
Cell: 348 7608178 / Mail: [email protected] / P.IVA 03496331202 / C.F. BRTFLV75L03D548D
Fonte: Luca Mazzocchi / mondoapi.it
LA VITA DELL’APE E I SUOI SEGRETI
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L’APE
DAVANTI AL PREDELLINO
L’ARNIA
I FAVI
Un’ape su di un fiore, come ne vediamo tante, ma molto spesso la nostra conoscenza di questo meraviglioso insetto si ferma qui. Seguiamo quindi quest’ape fino a casa per conoscerne la sua vita e scoprire i suoi segreti.
L’ingresso di un’arnia, il predellino, come una pista di atterraggio accoglie le api di ritorno dal raccolto. Entriamo anche noi nell’alveare.....
L’ape è un insetto sociale, e vive in una colonia chiamata alveare, l’apicoltore offre alle api, in cambio dei loro prodotti, una casa: l’arnia.
La vita dell’alveare si svolge tutta sui favi. Essi sono costruiti interamente dalle api con una sostanza da loro secreta chiamata cera.Sono disposti in senso verticale paralleli l’uno all’altro e distano tra di loro giusto lo spazio per permettere il passaggio di due api.
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IL FAVO
IL FUCO
L’APE REGINA
L’APE OPERAIA
Il favo è formato da centinaia di cellette esagonali che servono per accogliere le uova e le larve, la covata, disposta nella parte centrale del favo, il miele ed il pol-
line nelle zone superiori e laterali.Possiamo anche individuare l’ape regina al centro del favo, andiamo ora a cono-scere nel dettaglio i componenti di que-
sta grande famiglia.
Il fuco è il maschio e non possiede il pungiglione. Il suo compito è quello di fecondare la regina, vive all’incirca una
stagione.
La regina è l’unica femmina fertile, si di-stingue dalle operaie per l’addome più lungo e voluminoso. Il suo compito è quello di deporre le uova. Può vivere fino
a 4 o 5 anni
L’operaia è una femmina sterile. Nell’alveare ne possiamo contare qualche decina di migliaia. Il suo corpo è estremamente versatile infatti essa compie nell’arco della sua vita tutti i
lavori necessari nell’alveare.Vive circa 40 giorni d’estate, sopravvive
all’inverno durante la brutta stagione.
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LA REGINA CONTROLLA LA CELLETTA
L’UOVO E LA LARVA APPENA NATA
LA REGINA DEPONE UN UOVO
UOVA E LARVE DI VARIE ETÀ
La regina controlla che la celletta sia pulita e adatta per ospitarvi un uovo.
Ne controlla anche le dimensioni, infatti deporrà un uovo fecondato nelle celle di dimensioni normali e un uovo non fecondato nelle celle più grandi; il primo darà origine ad una femmina il secondo
ad un maschio.
L’uovo si schiude dopo tre giorni e ne nasce una piccola larva. Li vediamo entrambi in queste celle con una parete
trasparente.
Introducendo l’addome nella cella la regina vi depone un uovo. Nel pieno della buona stagione essa ne può deporre fino
a duemila in un giorno.
La larva durante la sua crescita cambia cinque volte (muta) la cuticola esterna.
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LE NUTRICI ALIMENTANO LE GIOVANI LARVE
LE CELLETTE VENGONO OPERCOLATE
LA LARVA
LARVE DI VARIE ETÀ NELLE CELLE IN SEZIONE
Le larve dell’ape operaia vengono nutrite per i primi tre giorni con la gelatina reale
e poi con polline e miele.La pappa reale viene secreta dalle ghiandole ipofaringee e mandibolari
delle api nutrici.
Le cellette delle larve mature vengono ora sigillate con un tappo di cera detto
opercolo.
All’ottavo giorno dalla deposizione dell’uovo, la pupa è ormai matura, essa per tutto questo tempo ha trattenuto gli escrementi per non sporcare la sua celletta. (si noti la macchia giallognola
nel corpo della larva).
Alcune di queste immagini sono state realizzate fotografando un favo con una parete di vetro in modo da non disturba-
re lo sviluppo dell’ape.
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LA PROPUPA
LA PUPA AL 16° GIORNO
LA PUPA
LA GIOVANE OPERAIA SI LIBERA DELLA PELLE PUPALE
La larva in questo stadio (10° giorno) ha espulso gli escrementi ed è pronta a subire la quinta e ultima muta. Inizia ora la metamorfosi del corpo della larva in
quello dell’ape adulta.
La regina è l’unica femmina fertile, si di-stingue dalle operaie per l’addome più lungo e voluminoso. Il suo compito è quello di deporre le uova. Può vivere fino
a 4 o 5 anni
Tra l’11° e il 12° giorno la pelle della larva si rompe scoprendo la pupa, all’interno di essa i tessuti della larva si trasformano
in ape.
Al 20° giorno l’operaia è ormai pronta e si libera dalla pelle pupale sfregandosi
contro le pareti della cella.
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SFARFALLA L’APE OPERAIA
L’OPERAIA APPENA SFARFALLATA:
SFARFALLA L’APE OPERAIA
LA PULIZIA DELLE CELLETTE
Dopo 21 giorni dalla deposizione dell’uovo la giovane ape rompe con le mandibole
l’opercolo....
L’operaia si concede qualche tempo di riposo per lasciar asciugare i suoi tegumenti. Nell’arco della sua vita assumerà tutti i ruoli necessari al buon
andamento della colonia.
....per uscire finalmente dalla celletta. (sfarfalla)
Questo è uno dei primi lavori che svolgono le giovani operaie:
le cellette devono essere perfettamente pulite per accogliere la covata, il polline
e il miele.
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LE ANCELLE DELLA REGINA
L’APE MAGAZZINIERA
LE API NUTRICI
LA TROFALLASSI
La regina viene nutrita e pulita dalle operaie: nel continuo contatto con le sue nutrici essa trasmette i suoi messaggi
chimici in tutto l’alveare. (feromoni)
Le operaie ricevono il nettare dalle bottinatrici, lo trasformano in miele e lo immagazzinano nei favi; quando raggiunge la giusta maturazione sigillano
le cellette.
Dal terzo al settimo giorno di vita l’operaia si dedica alla nutrizione delle larve.
Viene detta trofallassi lo scambio di cibo tra le api.
In questo modo vengono scambiati anche i messaggi chimici che regolano
la vita dell’alveare.
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LA PULIZIA DELL’ALVEARE
LE API ARCHITETTO
COSTRUZIONE DI UN NUOVO FAVO
L’APE VENTILATRICE
L’interno dell’arnia viene tenuto pulito dalle api spazzine che provvedono a
trasportare al di fuori le scorie.In questa foto una farfalla, troppo grossa per essere trasportata fuori dalle operaie,
è stata imbalsamata con il propoli.
Le operaie formano con i loro corpi una specie di impalcatura che servirà da guida per la costruzione del nuovo favo.
Intorno al 16 giorno di vita le operaie di dedicano alla costruzione dei favi. La cera viene secreta dalle ghiandole ceripare
poste sotto l’addome.
Nelle giornate calde le operaie creano, con il battito delle loro ali, un flusso d’aria fresca proveniente dall’esterno per rego-lare la temperatura interna dell’alveare.
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L’APE VENTILATRICE
L’APE GUARDIANA
I PRIMI VOLI DI ORIENTAMENTO
LE GUARDIANE LOTTANO CON UN’INTRUSA
Ventilando sopra i favi, le operaie favoriscono la maturazione del miele permettendo l’evaporazione dell’umidità
in eccesso.
Sul predellino la guardiana controlla che nessun intruso entri nell’alveare. Essa è disposta a sacrificare la propria vita per
il bene della colonia.
Intorno al 18°, 20° giiorno di vita l’operaia iniza ad esplorare i dintorni dell’alveare.
A volte, nei periodi di scarso raccolto, anche le api di un’altra colonia possono diventare nemiche, esse sono dette sac-
cheggiatrici.
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L’APE BOTTINATRICE
LA RACCOLTA DELL’ACQUA
L’APE BOTTINATRICE
LA RACCOLTA DEL NETTARE
L’operaia svolgerà dal 20° giorno circa sino al termine della sua breve vita, il compito
più bello e più duro: la bottinatrice.
La bottinatrice raccoglie l’acqua su di un abbeveratoio costruito dall’apicoltore.
E’ questa l’ape che ha il compito di raccogliere all’esterno il necessario per la vita dell’alveare: acqua, nettare, polline e
propoli.
Il nettare viene “succhiato” con la ligula dal calice dei fiori. Per essere immagaz-zinato nella “sacca melaria” e trasportato
all’alveare.
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LA RACCOLTA DEL POLLINE
RIENTRO AL NIDO
LA RACCOLTA DELLA MELATA
LA DEPOSIZIONE DEL POLLINE
Il polline viene raccolto dall’ape sugli stami, la parte maschile dei fiori, utilizzando le mandibole. Per poi impacchettato e trasportato sulle setole delle zampe
posteriori dette “cestelle”.
La bottinatrice rientra all’alveare con il suo prezioso carico.
Le bottinatrici raccolgono sulle foglie delle piante, le secrezioni zuccherine prodotte da alcune specie di insetti. Si tratta della
melata.
La bottinatrice cerca una celletta dove depositare il polline.
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LA TROFALLASSI
L’IMPOLLINAZIONE
LA DANZA
I PERICOLI
La bottinatrice cede il nettare all’ape magazziniera per essere subito pronta
per un nuovo viaggio.
Tra le api ed i fiori c’è un patto simbioti-co: in cambio di nettare e polline le api favoriscono l’impollinazione incrociata
delle piante.
Per comunicare alle compagne la direzione e la distanza della fonte di nettare la bottinatrice utilizza una
particolare danza.
Dietro ad ogni fiore può nascondersi un pericolo: un ragno ha catturato l’ape nel-
la sua tela.
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Fonte: Luca Mazzocchi / mondoapi.it
SUI FIORILa bottinatrice conclude la sua vita sui fiori, migliaia
di viaggi per donarci una goccia di miele.
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