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La sostenibilità come elemento di competitività per il turismo

italiano

Politica economica 2014-15

Fonte: elaborazioni su dati Wto

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Le cause del calo del turismo internazionale

11 settembre 2001: due aerei di linea dirottati da terroristi si

schiantano contro le due Torri gemelle del World Trade Center a

New York (2.801 le vittime)

primavera 2003: l’intervento militare in Iraq

anno 2003: in Asia si diffonde la SINDROME DA POLMONITE ATIPICA. L’area più colpita e quella dell’Asia Sud Orientale (Cina, Vietnam, Hong Kong, Tailandia, Singapore), Canada e Germania. L’Organizzazione Mondiale della Sanità consigliava di evitare i viaggi in alcune province cinesi particolarmente colpite

anno 2004: Tsunami, maremoto dell’Oceano Indiano (Indonesia, Sri

Lanka, India, Thailandia, Birmania, Bangladesh, Maldive)

anno 2009: recessione economica

I Paesi maggiormente visitati

Fonte: Wto

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TF: International tourist arrivals at frontiers (excluding same-day visitors);

Com’è cambiato il turismo negli ultimi anni

Effetti di medio periodo che determinano atteggiamenti

strutturali del turista

• maggiore attenzione ai localismi, alle componenti ambientali ed alle tradizioni

• riconversione verso forme di turismo più autentiche

• scelta a favore delle mete tradizionali

• maggiore permanenza media per le forme di turismo

affidabili

• ricerca di destinazioni originali ma affidabili sul piano della sicurezza

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Sostenibilità e competitività

Ha senso parlare di sostenibilità in piena crisi economica? In Italia sono ancora in molti a pensare che quando gli affari non vanno bene, non è il caso di pensare all’ambiente ed alle generazioni future: bisogna fare qualsiasi cosa per aumentare gli arrivi, anche a scapito dell’ambiente. Come vedremo, si rincorrono studi e riflessioni che dimostrano il contrario. La sostenibilità può essere un fattore di competitività!

Sostenibilità e competitività

Basta analizzare i rapporto “Travel&Tourism Competitiveness” (2013) prodotto dal World Economic Forum, nel quale risulta che Svizzera, Germania e Austria, sono i paesi più competitivi del turismo globale anche, e in maniera sostanziale, grazie alle politiche nazionali adottate in materia di sviluppo sostenibile e tutela delle risorse ambientali.

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Sostenibilità e competitività

L’Italia risulta 26° in questa particolare classifica.

I fattori che incidono negativamente sono:

- la frammentazione dell’offerta,

- la policy governativa poco incisiva,

- le infrastrutture e la politica ambientale

- il livello dei prezzi elevato (se confrontato ad altri competitors).

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Travel&Tourism Competitiveness

(2013)

Classifica Europa

Travel&Tourism Competitiveness (2013)

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Italy moves up one spot this year to place 26th overall and 18th in Europe. As well as its cultural richness -with many World Heritage Sites, international fairs and exhibitions, and rich creative industries-. Italy’s strengths lie in its excellent tourism infrastructure (tying with Austria for 1st place) and its relatively good air transport infrastructure (24th). However, it faces a number of challenges that bring its overall rating down. These include policy rules and regulations that are still not sufficiently supportive of the development of the sector (100th) and a lack of price competitiveness (134th).

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Sostenibilità e competitività

L’organizzazione non governativa Ethical Travel ha stilato il consueto rapporto sulle destinazioni più responsabili del mondo, dove dell’Italia non solo non c’è traccia, ma invece è citata nel comunicato di presentazione come una delle destinazioni di massa, implicitamente agli antipodi di quelle più virtuose. Le variabili su cui si basa il lavoro di Ethical Travel sono la tutela ambientale, il coinvolgimento delle comunità locali, il valore culturale dell’offerta turistica.

Sostenibilità e competitività

Sono proprio questi i valori che vanno a costituire il vero vantaggio competitivo per il turismo del futuro.

La sostenibilità va vista come un elemento di lungimiranza commerciale, non solo di sensibilità socio-ambientale.

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Gli strumenti per il turismo sostenibile

Agenda 21 Locale – Indirizzata a Comuni, Province, Comunità Montane, Parchi e aree protette, Associazioni di Comuni, ecc. Bandiera Blu Europea – Per le spiagge – Per i porti turistici Sistemi di Gestione Ambientale (Regol. EU n°761/01 EMAS, Norma ISO 14001/96) – Per Amministrazioni Locali di località a valenza turistica, distretti turistici, parchi naturali e tematici, strutture ricettive, tour operator, stabilimenti balneari, ecc. Etichette ecologiche di prodotto/servizio (Ecolabel, EPD - ISO 14040, altre etichette) – Per strutture ricettive e altri servizi.

Elemento base «La qualità»

La qualità nel settore turistico è “il risultato di un processo che implica il soddisfacimento di tutte le legittime necessità di un prodotto o servizio, delle esigenze ed aspettative del consumatore, ad un prezzo ragionevole, in conformità con gli elementi che determinano la qualità come sicurezza, igiene, accessibilità, trasparenza, autenticità ed armonia delle attività turistiche nei confronti dell’ambiente antropico e naturale in cui insistono” Fonte: World Tourism Organization

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La qualità nel settore turistico

Nel definire il concetto di qualità in ambito turistico, da più parti si cade nell'errore di considerare il binomio qualità-strutture ricettive (soprattutto alberghiere) come unico ambito di riferimento turistico per l'implementazione di processi e percorsi di qualità. Al contrario, la ricerca di qualità nel settore turistico non può essere limitata al solo comparto alberghiero (comunque primo fra tutti ad aver avviato una riqualificazione della propria offerta) ma implica necessariamente un'analisi approfondita che tenga conto, in primo luogo, di un aspetto più ampio e complesso quale quello della fornitura dei servizi turistici e quindi anche degli aspetti intangibili che completano l'offerta di ospitalità e che vanno riferiti alle modalità con cui i servizi vengono proposti.

nell'approfondire il concetto di qualità nel settore turistico va posto in evidenza che

ogni ambito ha le sue peculiarità; la qualità, pertanto, va intesa nella sua specificità (prodotti, servizi, destinazione, strutture, risorse, ricettività, ristorazione, ecc.)

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Il concetto di qualità è uno solo ma gli ambiti di applicazione e le modalità con cui la si attua sono differenti e molteplici, un unico comune denominatore della qualità resta sempre l'attenzione alla clientela turistica. L'aspetto della soddisfazione del cliente assume una notevole importanza e riguarda non solo il comfort delle strutture, ma l'atmosfera generale che il luogo che ospita chi è in vacanza riesce a comunicare. Gli aspetti della qualità sono legati già dall'arrivo in una destinazione turistica alla gradevolezza degli accessi stradali, alla loro manutenzione, alla precisione della segnaletica, ai parcheggi, all'accoglienza e alla professionalità del personale degli uffici di informazione, perché soltanto dopo questo percorso si giunge a scaricare le valigie dalla macchina e a sistemarsi in una camera d'albergo.

E' quindi chiaro come la qualità in ambito turistico vada analizzata con riferimento alla doppia dimensione dei fenomeni legati al consumo di vacanza: - attività di produzione di beni (infrastrutture/fattori tangibili) nella forma di una disponibilità di spazi attrezzati e confortevoli delle strutture e degli impianti: sistema di accoglienza, pianificazione urbana, parcheggi, traffico, insegne e segnaletica; - attività di produzione di servizi (fattori intangibili), per lo più legati agli aspetti immateriali e intangibili del rapporto con il cliente: cortesia, competenza, empatia, disponibilità,efficienza, professionalità ed affidabilità

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La qualità nel turismo

La qualità nel settore turistico è “il risultato di un processo che implica il soddisfacimento di tutte le legittime necessità di un prodotto o servizio, delle esigenze ed aspettative del consumatore, ad un prezzo ragionevole, in conformità con gli elementi che determinano la qualità come sicurezza, igiene, accessibilità, trasparenza, autenticità ed armonia delle attività turistiche nei confronti dell’ambiente antropico e naturale in cui insistono” Fonte: Organizzazione Mondiale per il Turismo (World Tourism Organization)

Sostenibilità delle componenti

Il Forum Europeo del Turismo, tenutosi a Bruxelles nel dicembre 2002, è stato un momento di confronto importante in vista dell’elaborazione di una nuova comunicazione sulla strategia europea per il turismo. Nei documenti di riferimento e di discussione i termini del dibattito si ampliano e si specifica che presupposto imprescindibile di un turismo sostenibile è la sostenibilità di tutte le componenti del sistema: destinazioni, settori dell’offerta, operatori e turisti.

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La qualità nel turismo

La relazione tra sostenibilità e qualità nei documenti recenti si è andata sempre più rafforzando.

Se si accoglie il principio secondo cui soltanto la qualità delle componenti conduce alla sostenibilità del sistema, l’obiettivo diventa lavorare sul miglioramento qualitativo delle

componenti del settore turistico, destinatarie delle azioni specifiche dei programmi.

Sistemi di Gestione Ambientale

L’applicazione di Sistemi di Gestione Ambientale al territorio e di gestione innovativa delle destinazioni è stata notevolmente stimolata nel corso degli ultimi dieci anni dal programma Life ambiente, tramite il quale sono stati strutturati diversi progetti pilota relativi soprattutto alle aree costiere, ma anche rurali.

La sperimentazione ha riguardato diversi strumenti, dallo studio per la certificazione EMAS come per il comune di Villasimius(CA), all’applicazione della politica integrata di prodotto come nel caso del comune di Jesolo (VE).

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Certificazioni di qualità

Molti enti locali, anche alla luce di tali esperienze pilota, si sono certificati o stanno per certificarsi EMAS o ISO 14001: si punta ad un miglioramento dei servizi turistici e della percezione della destinazione da parte del turista, superando la logica dell’incremento di strutture ed infrastrutture. La certificazione diviene così un vero e proprio programma di qualità delle destinazioni, presentando di fatto delle notevoli analogie con la programmazione ambientale e la pianificazione di area vasta. Si tratta, tra l’altro, di stabilire una politica ambientale per il territorio di riferimento, in genere incentrata sulla qualità delle componenti del settore turistico. Quasi sempre sono progetti relativi a destinazioni mature, come nel caso del comune di Varese Ligure (SP), certificato ISO 14001, del polo turistico di Bibione (VE), certificato EMAS ed ISO 14001, del comune di Jesolo (VE), certificato ISO 9002 e ISO 14001. Ma non è detto che una destinazione turistica emergente, possa utilizzare tali strumenti per affacciarsi al mercato globale del turismo.

Sistemi Turistici Locali

Ulteriore spunto di riflessione per la realtà italiana viene fornito dalla Legge 29 marzo 2001 n. 135 “riforma della legislazione nazionale del turismo”, che prevede l’individuazione di Sistemi Turistici Locali (STL) in ogni regione, definendoli come “contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall’offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell’agricoltura e dell’artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate”.

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Sistemi Turistici Locali

La perimetrazione di queste aree dovrebbe essere condotta sulla base di un principio di riequilibrio territoriale, affiancando destinazioni mature, emergenti ed aree marginali, anche in un’ottica di destagionalizzazione dei flussi e promozione delle economie tipiche locali. I piani di gestione di questi sistemi potrebbero diventare dei veri e propri piani di qualità turistica.

Sistemi Turistici Locali

Quasi tutte le regioni hanno inserito i STL all’interno della loro legislazione, anche se in modo estremamente eterogeneo le une dalle altre.

In molti casi hanno perimetrato le aree ed hanno strutturato in base ad esse i loro piani di sviluppo turistico.

In Gallura, Sardegna, si è scelto di strutturare un programma di interventi che punti ad una promozione dell’immagine turistica del territorio mirata alla destagionalizzazione dei flussi turistici estivi.

A questo fine, è stato stipulato un protocollo di intesa su iniziativa della Confcommercio nel quale tutte le amministrazioni coinvolte si impegnano alla promozione di un turismo di qualità basato sulla valorizzazione ambientale.

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Gli strumenti di qualità ambientale

Gli strumenti più diffusi di qualità ambientale nel turismo sono: Agenda 21 Locale – Indirizzata a Comuni, Province, Comunità Montane, Parchi e aree protette, Associazioni di Comuni, ecc. Bandiera Blu Europea – Per le spiagge – Per i porti turistici Sistemi di Gestione Ambientale (Regol. EU n°761/01 EMAS, Norma ISO 14001/96) – Per Amministrazioni Locali di località a valenza turistica, distretti turistici, parchi naturali e tematici, strutture ricettive, tour operator, stabilimenti balneari, ecc. Etichette ecologiche di prodotto/servizio (Ecolabel, EPD - ISO 14040, altre etichette) – Per strutture ricettive e altri servizi.

I Sistemi di Gestione Ambientale (EMAS, ISO14000) e la certificazione di prodotto (Ecolabel, ISO14040).

Si tratta di meccanismi che fanno leva sul ritorno d’immagine delle aziende: tale ritorno si esplica principalmente attraverso il miglioramento dei rapporti con le comunità locali e con le autorità di controllo, ma anche se in questo senso gli strumenti più efficaci sono quelli relativi alla certificazione di prodotto, si ripercuote sull’immagine complessiva dell’azienda e quindi sugli aspetti commerciali.

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La certificazione ISO 14001/EMAS per un albergo e, in generale, per una struttura ricettiva, rappresenta una efficace forma di riconoscimento degli impegni e dei risultati in campo ambientale, ed è sinonimo di visibilità e riconoscibilità a livello internazionale.

La flessibilità di tali schemi al tempo stesso consente la loro applicazione a qualsiasi realtà indipendentemente dalle sue dimensioni e ubicazione; non determina una caduta della qualità del servizio e favorisce invece sensibili risparmi già nel breve periodo.

La norma ISO 14001 presenta delle profonde analogie con l’EMAS (Environmental Managementand Audit Scheme).

Introdotto dalla CE, il Regolamento n°1836/93 EMAS "sull'adesione volontaria delle imprese del settore industriale a un sistema comunitario di ecogestione e audit", si basa sull’atteggiamento "proattivo" da parte delle imprese che puntano al miglioramento continuo attraverso "l'applicazione economicamente compatibile delle migliori tecnologie disponibili.

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Un elemento di novità riguarda la riforma della procedura EMAS (denominata EMAS 2; pubblicazione in GUCE nell'aprile 2001) che allarga a tutti i settori di attività economica, incluse quindi tutte le attività del settore turistico, l’applicabilità delle procedure di Certificazione Ambientale.