28luglio 2010Strumenti Musicali
CHI E QUANTO
Eko Music Group
Tel. 0733.2271
www.ekomusicgroup.com
info@ ekomusicgroup.com594,00 euro
(prezzo ivato al pubblico)
TESTAREA
KORG
MICROSAMPLER
Campionatore
La nuova � loso� a produttiva Korg privilegia portatilità ed immediatezza, impostando l’approccio con lo strumento su un binario di sempli� cazione funzionale molto interessante.
Enrico Cosimi■
29luglio 2010
Strumenti Musicali
delle nuove terminologie, diffi coltà
di adattamento che un principiante
semplicemente ignorerà adattandosi
immediatamente alla nuova
organizzazione operativa. Che poi
vecchio e nuovo modo di gestire i
campioni in molti casi fi niscano per
coincidere (un sampler è un sampler
è un sampler) è un altro discorso.
Concentrato sull’immediatezza, il
Korg microSAMPLER diversifi ca
Caratteristiche tecniche
Korg microSAMPLER
Tastiera 37 tasti mini, velocity sensitive
Memoria 8 User’s Bank, 1 ROM Bank
Sampling Type Loop, One Shot, Gate, AutoNext,
Key Gate
Sampling Sources Audio Input (Mic/Line), Resampling
Sampling Rates 48 - 24 - 12 - 6 kHz
Sampling Time Approssimativamente 160
secondi per ciascun banco
(159,7 sec @ 48 kHz mono)
Polifonia 14 note (scendono a 7 se si usa
il time stretch)
Playback
sampling rate
48 kHz
Pattern
Sequencer
16 pattern per ciascun banco
Note disponibili 64.000 note per banco (massimo
16.000 note su singolo pattern)
Risoluzione 96 tick per nota
Inserimento dati Realtime
Effetti simultanei Un master effect in playback;
un master effect in sample input
o un insert effect
Effetti disponibili 21 algoritmi diversi (� lter and
dynamic, reverb and delay,
pitch and modulation)
Connessioni Audio In Left/Right ”, Audio In
XLR, Audio Out Left/Right ”,
Headphone, MIDI In e Out, USB
Peso 1,9 kg
Alimentazione Alimentatore da 9V in
dotazione, 6 batteria stilo AA
(durata approssimativa 3 ore)
Accessori Manuale utente, microfono
gooseneck, alimentatore
Sequencer con cui automatizzare
esecuzioni ritmico/melodiche; la
sezione effetti incorporata permette
di arricchire i segnali con 21 tipi
diversi di effetto. L’integrazione
con il resto delle apparecchiature
hard/soft è garantito dall’editor
USB liberamente scaricabile dal
sito web KORG. Particolare non
secondario, microSAMPLER può
essere alimentato anche a batteria:
la mancanza di amplifi cazione vi
impedirà di esibirvi alla stazione della
metropolitana, in versione techno
busker, ma la mobilità è assicurata.
L’interfaccia utente ricalca gli stilemi
ormai defi niti come “future-retro”:
i due comportamenti di singolo
campione assegnato ad un
range di tasti che ne curano la
trasposizione (Keyboard Mode)
o di un intero banco di samples
mappati individualmente nota per
nota (Sampler Mode). Nel primo
caso, microSAMPLER lavora come
un campionatore tradizionale; nel
secondo, il suo funzionamento è
assimilabile ad un super groove
maker. Ci sono cinque modalità
operative, ottimizzate per venire
incontro alle diverse attitudini
professionali ed un Pattern
A volte, però, la semplifi cazione si
scontra con una riformattazione di
termini e modalità operative che
può risultare spiazzante: come
dire che un musicista più anziano,
abituato ai primi campionatori Anni
’80, potrebbe trovare, nei confronti
30luglio 2010Strumenti Musicali
TESTAREA
tutte le funzioni principali sfruttano
selettori chicken head annegati
in appositi recessi del pannello
frontale; i 37 tasti della mini keyboard
possono essere utilizzati anche come
selettori funzione, per accedere
direttamente al sample che si vuole
modifi care, alle pagine di intervento
creativo, alla gestione dell’ingresso
audio o a determinati parametri
di editaggio. L’impostazione dello
strumento privilegia l’accesso ai
parametri signifi cativi, demandando
tutto il “lavoro sporco” all’interazione
con il display grafi co. Oltre alla
regolazione di Master Volume e Tap
Tempo, è previsto l’accesso a cinque
zone operative differenti, relative
a Keyboard, Pattern Sequencer,
Sampling, Sample Status e - già
mappata sul doppio data entry
- FX Edit. Le connessioni audio
comprendono una porta stereo Audio
Out ed una simmetrica porta stereo
Audio In, con trimmer di regolazione
che infl uenza anche l’ingresso XLR
posizionato sulla plancia comandi.
A quest’ultimo, deve essere
agganciato il microfono gooseneck
fornito in dotazione. Come accennato
in precedenza, le porte MIDI e
USB permettono il traffi co
bidirezionale dei codici di controllo.
Struttura gerarchica -
microSAMPLER contiene otto banchi
di memoria separati, ciascuno dei
quali è organizzato in Sample data e
Parameter data (i 36 campionamenti
veri e propri), Pattern Sequencer
data (le 16 possibili sequenze), Audio
In FX (il corredo di parametri per il
trattamento del segnale da acquisire),
FX parameter (il blocco di parametri
per i 21 algoritmi di trattamento).
C’è un banco ROM, il cui contenuto
può essere trasferito in una qualsiasi
locazione RAM per sperimentare,
esercitarsi o - semplicemente - per
modifi carne in maniera defi nitiva il
comportamento.
Selezione dei samples e dei
patterns - Il campione selezionato
(dei 37 assegnabili alle tre ottave
di mini tastiera) è specifi cabile
con apposito controllo rotativo e,
se la modalità è stata prevista in
sede di campionamento, se ne
può impostare la ripetizione con
Loop incondizionato. In maniera
simile, i sedici Patterns memorizzati
sono raggiungibili mediante switch
multiposizione e, con una triade di
controlli dedicati, se ne può defi nire il
Play/Stop, la programmazione Rec o
l’eliminazione temporanea in Mute. In
quest’ultimo caso, si può disinserire
temporaneamente il singolo sample
dalla programmazione collettiva
del Pattern. Qualcosa di simile, era
presente nella vecchia famiglia MPC
Akai per elidere temporaneamente
uno degli strumenti presenti nel
drum kit; ancora una volta, le
idee effi caci “rimbalzano” tra uno
strumento e l’altro.
Modalità di campionamento e
assegnazione - Campionare un
segnale audio, cioè acquisirlo
trasformandolo in dati numerici pronti
per le successive elaborazioni, è
una procedura che nei lontani anni
’80 comportava una serie di noiose
decisioni preliminari; con il Korg
microSAMPLER, tutte le operazioni
ripetitive sono ridotte al minimo e
si limitano alla scelta della sorgente
(ingresso linea stereo, microfono
fornito in dotazione o resampling
sull’uscita stessa dell’apparecchio) ed
alla selezione di una precisa modalità
operativa, tra le cinque previste
dal sistema. Andiamo per ordine.
Se il campionamento deve essere
“suonato” melodicamente, sarà
necessario mapparlo su un certo
numero di tasti, ovvero bisognerà
prevedere un’estensione seppure
minima di tastiera dedicata alla
trasposizione dello stesso sample.
Se invece il mini tasto è solo un
mezzo per triggerare il groove
o l’effetto desiderato, non sarà
necessario prevedere escursioni
signifi cative di tastiera. Un sample
può essere acquisito in modalità:
Loop (per il playback continuato
ed ininterrotto, utile specialmente
per i groove ritmici), One Shot
(utile per gli orchestral hit o per gli
hook vocali che non prevedono
ripetizione incondizionata), Gate (il
comportamento tradizionale degli
antichi campionatori: la durata del
sample playback è subordinata
alla pressione prolungata del tasto;
quando la nota viene rilasciata,
il sample si ferma); Key Gate (un
altro blast from the past: durata e
mappatura del campione, cioè la sua
assegnazione sulla tastiera, vengono
decisi direttamente con i 37 mini
tasti a disposizione). In aggiunta, è
necessario specifi care la velocità
di campionamento desiderata (a
velocità più elevata corrisponde
maggior risposta in frequenza
e maggior ingombro sulla RAM
interna), selezione mono/stereo,
innesco del recording start (sample
switch di pannello, note on di tastiera,
threshold level selezionabile, key
gate con mappatura automatizzata).
Con il comando Auto Next diventa
facile catturare più campionamenti
in sequenza, fi no alla completa
mappatura delle tre ottave di tastiera
disponibili. Non è tutto: quanto
deve durare il campionamento?
Il valore può essere espresso in
secondi o in valori musicali: se
stiamo acquisendo un effetto sonoro
svincolato dal timebase, potremo fare
conto sui 159,7 secondi di massimo
sample time; ma se, invece, stiamo
lavorando con un BPM conosciuto,
apprezzeremo fi no in fondo la
possibilità di predefi nire il sample
time in un intervallo ritmico compreso
tra 1/64 e 8/1… inutile ricordare che,
una volta tagliato ritmicamente “a
misura” il sample, tutti i successivi
trattamenti FX a base ritmica
risulteranno enormemente facilitati.
È una fi losofi a che permea molte
pagine del microSAMPLER. Loop,
Reverse ed abilitazione degli effetti
sono controllabili con una triade di
appositi comandi.
I parametri di trattamento - A
differenza dei vecchi sampler
Anni ’80, non ci sono fi ltri ed altri
comportamenti pseudo-analogici;
vista l’impostazione ritmico
performativa dello strumento, il
singolo sample può essere regolato
nei suoi comportamenti di Loop On/
Off,BPM Sync con abilitazione del
Time Stretch (il sample mantiene
l’intonazione originale, ma cambia
durata arbitrariamente, mantenendo
l’allineamento sulle divisioni ritmiche
del BPM specifi cato), del Pitch
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Strumenti Musicali
Change, del Reverse Playback.
La durata del sample può essere
regolata nei valori di Start ed End
Point, espressi in percentuale (0 -
100%), valore numerico o numero di
beat; è possibile applicare i comandi
di troncamento e normalizzazione.
In maniera meno distruttiva, è
possibile alterare la durata percepita
del campionamento intervenendo
sui parametri di Decay e Release -
ancora una volta, la natura ritmica
del microSAMPLER rende inutile
la variazione d’inviluppo sull’Attack.
Infi ne, intonazione e livello del
sample possono essere alterati tra -
24/+24 semitoni e -Inf/+12 dB.
microSAMPLER Editor/Librarian -
Una volta scaricato gratis l’Editor
ed aver proceduto alla sua
installazione, è possibile lavorare sui
campionamenti trasferendo, lungo
la connessione USB, i dati da e per
il Mac/PC (compatibilità garantita a
partire da MacOsX 10.4 e Windows
XP/Vista). Attenzione! Non è possibile
far convivere l’Editor con altri
programmi Audio/MIDI o con host
VST-AU-RTAS; insomma: quando
lavorate con il microSAMPLER
Editor/Librarian, tutti gli altri
programmi devono rimanere zitti
e buoni. Per sfruttare la comodità
d’intervento su Samples, Effects
e Patterns, è necessario prima
trasferire all’interno del computer
il Current Bank precedentemente
selezionato nello strumento.
Nella pagina di Preferences, si
regolano le impostazioni generali
del microSAMPLER. L’editing sui
campionamenti si appoggia ad una
pratica visualizzazione grafi ca della
forma d’onda: una volta effettuata la
selezione desiderata (sulla porzione
di sample o sull’interno fi le audio), è
possibile intervenire con i comandi
di Edit (Delete, Truncate, Silence,
Fade In/Out) e Process (Normalize,
Convert SR); sono costantemente
in linea le basilari regolazioni di
Pitch Change/Time Stretch, Loop
On/Off, Reverse On/Off, Transpose/
Detune, Level, Pan, Velocity,
Decay/Release Envelope, FX On/
Off. La mappatura dei parametri
di effetto è quella classica KORG:
ogni algoritmo è correttamente
impaginato per facilitare l’accesso
diretto alle opzioni di funzionamento
(tramite menu a tendina) e ai valori
di regolazione (attraverso rotary
controls). Decisamente, un bel
passo in avanti rispetto all’intervento
diretto sull’hardware.
I Patterns di esecuzione possono
essere caricati e trasferiti (per
l’archiviazione o la fruizione) in
formato SMF. Non è previsto un
editing diretto del loro contenuto: in
questo caso, il programma agisce
unicamente come Librarian.
IL TEST
KORG microSAMPLER è progettato
per facilitare al massimo l’interazione
ritmica dei campionamenti: a
differenza delle prime macchine anni
’80, che erano ancora ipnotizzate
dalla veridicità dei multisamples/
multilayer, in questo caso l’attenzione
è focalizzata non sulla veridicità
ricostruita per strati di - poniamo
- un grand piano, quanto sulla
ferrea corrispondenza tra BPM di
sistema e Time Stretch/Pitch Change
applicabile ai singoli campioni. Le
tre mini ottave di tastiera diventano,
a questo punto, un sistema veloce
per costruire strutture ritmiche (a
colpi di groove sovrapposti), con
cui remixare in tempo reale le
componenti più importanti: l’intera
struttura dello strumento, e la sua
implementazione di pannello, hanno
senso proprio nell’impostazione
ritmica ed estemporanea. KORG
microSAMPLER nasce per essere
“suonato” interagendo con i diversi
campionamenti sull’onda del fl usso
improvvisativo. A seconda delle
tendenze musicali, è possibile creare
dense tessiture non ritmiche, con
il semplice abuso dei parametri
d’effetto: da questo punto di vista,
dieci secondi di riverbero e 1400
msec di ritardo (per l’algorimto L/
C/R Delay) possono fare molto,
molto male… L’esecuzione in loop
o one shot è sempre confermata
dall’accensione dei led di
segnalazione tasto per tasto e, dopo
aver caricato un numero anche
ristretto di groove dalla provenienza
eterogenea, si possono passare ore
a suonare, accoppiare, riarrangiare,
effettare gli spezzoni audio contenuti
nel banco RAM. Se poi c’è anche
una Electribe nelle vicinanze, il
divertimento è assicurato.
CONCLUSIONI
Come si interagisce con il Korg
microSAMPLER? La cosa più
importante è ricordarsi che le tre
ottave di tastiera servono, oltre che
per defi nire fraseggi melodici (sempre
che ci siano mappature di samples
suffi cientemente estese), anche per
selezionare i campionamenti che
devono essere alterati al volo durante
l’esecuzione stessa; da questo punto
di vista, buona parte del fun factor è
concentrata proprio nella costruzione
di groove complessi, procedendo
a colpi di selezione del sample,
impegno del medesimo mediante
mini keyboard, intervento di edit
anche drastico, sfruttamento degli
effetti in funzione ritmica, resample
del risultato musicale. Tutto senza
perdere l’allineamento ritmico.
Never a beat off! z
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