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Investi 5per guadagnare 10

2 LA GAZZETTA DI SEMEX Nº15 Febbraio 2015

Non sottovalutate mai l’importanza dell’acqua che gli ani-mali bevono in un allevamento di vacche da latte.

Ogni vacca consuma 115 – 190 litri al giorno e non biso-gna dimenticare che costituisce l’87% del latte prodotto,quindi fornire acqua pulita, fresca e salutare in quantitàsufficienti è fondamentale per massimizzare il rendimentodelle nostre vacche.

“Dopo l’aria, l’acqua è il nutriente necessario in quantitàmaggiori per il bestiame da latte”, afferma DanaTomlinson, Ph.D., Ricercatrice sulla Nutrizione per ZinproCorporation.

Fra i segnali più diffusi di un’ingestione scarsa o inadegua-ta di acqua nella vacca da latte, figurano il sistema immu-nitario depresso (un numero elevato di cellule somatiche),l’aumento dei fallimenti riproduttivi (un tasso limitato diconcepimento, morte embrionale precoce, aborti…) enaturalmente, la diminuzione dell’ingestione di sostanzasecca e modelli alimentari erratici (con una maggior ten-denza all’acidosi).

Uno qualsiasi dei sintomi seguenti potrebbe far pensare aun problema legato all’ingestione di acqua in azienda:

• Problemi di salute e/o di rendimento delle vacche.

• Patologie digestive o diarrea in vitelle e manze.

• Peggioramento dello stato di salute nelle manzeappena arrivate o nelle vacche asciutte.

• Cattivo sapore, odore o colore dell’acqua destinataa essere bevuta.

• Problemi digestivi negli esseri umani che bevonoacqua dalla stessa fonte delle vacche.

Anche le vitelle hanno bisogno di acqua di qualità.

Per preparare il sostituto del latte è infatti un elemento fon-damentale per la salute della vitelle e la disponibilità diacqua fresca influisce anche sull’ingestione di nutrienti esulla crescita delle vitelle.

Oltre al sostituto del latte, la ricerca dimostra come allevitelle si dovrebbe somministrare acqua di qualità, cherimanga a disposizione con il mangime “starter” a partiredai 4 giorni di vita.

Una ricerca condotta da Donna Amaral-Phillips, Ph.D.,Professoressa con una cattedra di Scienze Animali presso

IMPORTANZA DELL´ACQUAPER LA VACCA DA LATTE

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Di Bernat Sales Nogueras.Veterinario e consulente del Gruppo Ahedo.

QUANTITA’ E QUALITA’ DELL’ACQUA, fattorichiave per il rendimento della vacca da latte

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l’Università del Kentucky, dimostra come privare le vitelle diacqua fresca riduca l’ingestione di mangime “starter” dicirca il 31% e diminuisca l’aumento di peso addirittura del38%, rispetto a quanto non avvenga nelle vitelle che hannoacqua a disposizione.

Secondo la Tomlinson, la quantità e la disponibilità diacqua sono tanto importanti quanto la qualità della stessa.

La vacca da latte trascorre mangiando da 4 a 5 ore al gior-no e solo 20-30 minuti bevendo acqua.

Garantire facilità d’accesso all’acqua è essenziale per sod-disfare le esigenze d’idratazione delle vacche.

La vacca da latte dipende dalla disponibilità di acqua a cuiha facile accesso per il mantenimento del volume sangui-neo, delle funzioni dei tessuti, dell’attività ruminale e delflusso corretto di alimenti che attraversa l’apparato dige-rente, spiega la Tomlinson e offre questi consigli di gestio-ne per ottimizzare il consumo di acqua:

• Garantire accesso diretto all’acqua quando le vac-che escono dalla sala di mungitura.

• Assicurare un flusso di acqua adeguato, ossia 38litri al minuto, per mantenere una profondità minimadi acqua di 7,6 cm nell’abbeveratoio.

• Fornire uno spazio disponibile di circa 9 cm (unminimo di 8 cm e uno spazio ottimale di 10 cm) pervacca all’abbeveratoio.

• Distribuzione il più uniforme possibile: dev’essercialmeno un abbeveratoio ogni 40 vacche e un mini-mo di due abbeveratoi per area.

• Garantire accesso all’acqua ogni 15 metri di man-giatoia.

• Evitare la presenza di correnti parassite (“StrayVoltage”) negli abbeveratoi e in prossimità deglistessi.

• 4 metri attorno all’abbeveratoio per non interferirecon il transito normale di animali.

• Abbeveratoi ribaltabili, che consentano una pulizia

L’acqua destinata a essere bevuta fornisce rispettivamente il60% e l’80% del fabbisogno di acqua delle vacche asciut-te e in lattazione, mentre il mangime apporta la maggiorparte del 20%-40% rimanente (figura 1).

Figura 1: Font i d’acqua

Fonte % del fabbisogno giornaliero soddis fatta

Manze, vacche in lattazione e asciutte

Metabolismo < 1%

Mangime Dal 25% al 35%

Acqua da bere Dal 60% all’80%

Vitelle

Latte Dal 75% al 100%Per gentile concessione del Dr. Jim Linn, Università del Minnesota

Il fabbisogno di acqua varia a seconda del livello di produ-zione e della temperatura ambiente (figura 2).

Figura 2: Ingest ione media di acqua delle vaccheda latte*

Temperatura minima, °C

4 16 27

Resa latte Ing. di sostanza Ing. d’acqua, lit r i/giorno

kg/g secca, kg

18 16 64 76 91

34 22 87 102 114

45 25 106 117 132

*Zinpro, Programma di analisi dell’acqua H2O, 2011

QUANTITÀ DI ACQUA3

ACCESSO E DISPONIBILITÀ DI ACQUAPER LA VACCA DA LATTE

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3LA GAZZETTA DI SEMEX Nº15 Febbraio 2015

Quando bevono, le vacchepreferiscono immergere ilmuso nell’acqua e mandaregiù acqua a lungo e inmodo continuo senza respi-rare. Se le vostre vacchefanno vari sorsi, fannorumore con l’acqua o devo-no alzare la testa per deglu-tire l’acqua, può voler direche gli abbeveratoi sonotroppo alti. L’illustrazionemostra le dimensioni corret-te da utilizzare con leHolstein in lattazione. Gliabbeveratoi progettati pergli allevamenti di Jerseydovrebbero essere 5-7,5 cmpiù corti rispetto a tutte lemisure qui indicate.

Un abbeveratoio con un passaggio di 4,5metri fornisce alle vacche lo spazio correttoper bere, lasciando circa 2,5 metri per iltransito di altri animali.

Passaggio di circa 4,5 m di larghezza

Livello di acqua acirca 5-10 cm dalbordo superiore dell’abbeveratoio.

Profonditàdell’ac-

qua, circa15-30 cm.

Altezza del-l’abbevera-toio, circa60-80 cm.

Spazio necessario alle vacche adulte attorno agli abbeveratoi (Graves et al. 1997)

Spostamentodelle vacche

inun solo senso

LunghezzaAbbeveratoio2 metri 2 metri

Spostamentodelle vacchein due sensi

1,2metri

2,4metri

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Investi 5 per guadagnare 10 QUANTITA’ E QUALITA’ DELL’ACQUA, fattori chiave per il rendimento della vacca da latte

4 LA GAZZETTA DI SEMEX Nº15 Febbraio 2015

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5LA GAZZETTA DI SEMEX Nº15 Febbraio 2015

“Quando si analizza la qualità dell’acqua, la quantità tota-le di solidi disciolti costituisce uno dei primi parametri davalutare”, afferma Tomlinson.

“Questo test individuale ci fornisce una lettura della quan-tità totale di materia inorganica contenuta nel campioned’acqua in dissoluzione / sospensione”.

È risaputo che elevate concentrazioni di solidi disciolti,come solfati, cloruri, ferro, manganese e nitrati, influiscononegativamente e in modo consistente sul rendimento dellevacche.

Per maggiori informazioni sui livelli adeguati di sali ed ele-menti nell’acqua destinata a essere bevuta dal bestiame, siveda la figura 3:

Figura 3: Live ll i auspicabi li per il bestiame

Elemento Livello Elemento Livello

Calcio, ppm < 100 pH Da 6 a 8.5

Cloro, ppm < 100 Potassio, ppm < 20

Rame, ppm < 0,2 Sodio, ppm < 50

Ferro, ppm < 0,2 Zolfo, ppm < 50

Magnesio, ppm < 50 Solfati, ppm < 125

Manganese, ppm < 0,05 TDS, ppm < 960

Azoto – N, ppm < 20 Zinco, ppm < 5

Se analizzate utilizzando ferro completamente recuperabi-le, le vacche tollerano livelli superiori di ferro nell’acqua.

Una componente fondamentale da analizzare è il livello di

ferro (Fe2+). “Il ferro disciolto in acqua si presume che siaaltamente assorbibile, con un tasso stimato di assorbimen-to che si avvicina al 100%”, secondo la Tomlinson.

“Se la concentrazione è superiore a 0,3 ppm nell’acquadestinata a essere bevuta, le vacche possono avere proble-mi”.

Un test che rileva il ferro recuperabile totale, condotto in unlaboratorio di diagnosi, fornisce dati affidabili sui livelli diferro nell’acqua.

Un eccesso nei livelli di ferro può comportare un’ampiagamma di conseguenze, fra cui una bassa appetibilità del-l’acqua, un aumento dello stress ossidativo, il che contri-buisce a una disfunzione immunitaria che può portare a uneccesso di mastite e di metrite e a una riduzione dell’assor-bimento del rame, del manganese e dello zinco forniti dalladieta.

L’analisi dell’acqua richiede determinate conoscenze suipotenziali agenti contaminanti, ma anche sui livelli consi-derati accettabili e sui loro possibili effetti indesiderati sulmetabolismo delle vacche da latte.

La Tomlinson raccomanda di controllare:

• Solidi totali disciolti, pH e durezza.

• Eccesso di minerali o di altre componenti (solfati,cloruri, ferro, manganese e nitrati).

• Conta totale batterica e di coliformi.

• Possibili elementi tossici, compresi metalli pesanti,composti fosforo-organici, PCB (policlorobifenili) eidrocarburi.

Secondo la Tomlinson, un test dell’acqua si può considera-re ottimale solo se il campione è prelevato adeguatamen-te e in seguito analizzato correttamente dal rispettivo labo-ratorio.

Consiglia di affidarsi a un laboratorio dalla reputazione edalla solvibilità comprovate, con esperienza nell’analisidell’acqua per il bestiame e gli allevamenti di animali dalatte, per assicurarsi un risultato valido.

Analogamente, bisogna seguire una procedura corretta nelprelevare il campione, per assicurarsi un risultato affidabi-le. Seguite i passi seguenti:

• Scegliere un laboratorio di riferimento.

• Utilizzare bottiglie di plastica sterili fornite o quantomeno raccomandate dal laboratorio di analisi.

• Consegnare i campioni di acqua nelle 24 ore suc-cessive al prelievo del campione, possibilmente incondizioni di refrigerazione.

• Prelevare il campione di acqua dalla stessa fonte dacui bevono gli animali.

• Raccogliere i campioni dal getto che rifornisce diret-tamente l’abbeveratoio e mai dal recipiente dell’ac-qua.

• Raccogliere i campioni di acqua da più aree, stalleo abbeveratoi ossia in diverse ubicazioni.

• Lasciare scorrere l’acqua vari minuti prima di racco-gliere il rispettivo campione.

• Analizzare l’acqua un paio di volte l’anno: alla finedell’estate e anche in inverno.

Una volta completata l’analisi, si dovranno prendere variedecisioni a seconda di quanti problemi possono essererisolti.

Fra i trattamenti normalmente utilizzati, figurano disinfezio-ne, addolcimento dell’acqua, filtrazione del ferro e osmosiinversa.

INDICAZIONI PER L´ANALISI DELL´ACQUA5QUALITÀ DELL´ACQUA4

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Quando riformareU n buon manager sa bene che la miglior

strategia non consiste nell ’avere tuttele posizioni occupate, ma nel l ’avere i

migl iori giocatori possibil i in ogni caso.

La stessa strategia la s i può appl icare a un al le-vamento di best iame da lat te.

La vera priorità consiste nel fare in modo che tutte le postesiano occupate da vacche produttive che “danno il massi-mo” in ogni momento.

Un’attenta valutazione di quando riformare o quando nonfarlo è un compito fondamentale che deve rientrare nelprogramma di un buon responsabile d’azienda.

Gli allevatori di bestiame da latte prendono la decisioned’inseminare o di non inseminare, direttamente o indiretta-mente, ogni singolo giorno, seguendo l’opzione conserva-tiva più diffusa, ossia tenere la vacca in allevamento e con-tinuare a inseminarla.

Ciononostante, ciò che bisognerebbe considerare nei pro-pri calcoli è il fatto che la vacca andrebbe riformata nelmomento in cui una manza da rimonta offre maggioriopportunità di profitto.

Questo garantirà che ogni posta sia occupata dall’anima-le il più redditizio possibile in ogni momento.

Quando fattori preponderanti, come patologie o traumi,compromettono la produzione e la prognosi di recupero èsfavorevole, la riforma dell’animale costituisce la decisionepiù ovvia.

Una difficoltà sostanziale si presenta quando si deve ana-lizzare una serie di fattori meno evidenti, come il livello diproduzione, l’età (o il numero di lattazioni) e/o la resariproduttiva.

Quante volte capita che una vacca di 10 anni ha un calo nelrendimento, dovuto a qualsiasi motivo e l’allevatore pensa:“Vorrei averla riformata nella lattazione precedente”?

Decidere di r iformare volontariamente un anima-le, prima di arrivare al momento in cui non s i haal tra scel ta, r idurrà sostanzialmente le perdi teeconomiche di un’azienda.

Sono stati sviluppati alcuni modelli che prevedono unaserie di fattori determinanti per la scelta della riformavolontaria, ponderati economicamente, al fine di stimare ilvalore di ogni vacca.

Si può inoltre lavorare per stimare il valore medio di unamanza da rimonta e la differenza fra le due stime è il cosid-detto “Retention Pay Off” (RPO: ammortamento di mante-nimento).

Di David Galligan, Università di Pennsylvania.Tradotto da Bernat Sales Nogueras,

Veterinario e consulente del Gruppo Ahedo.

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InformazioneTecnica

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In base a ciò, quando la stima del valore futuro di unavacca e delle possibili rimonte è maggiore del valore diuna manza da rimonta e delle possibili rimonte, si dovreb-be tenere la vacca in allevamento, perché l’RPO è positivo,mentre quando l’RPO è negativo, la manza da rimontaoffre un’opportunità migliore e la vacca andrebbe riforma-ta.

VALORI CORRENTI= Valore stimato del

animal i e sosti tuzione esis tente

- Valore stimato dell 'animalerifornimento e sosti tuz ione

Il valore futuro di una vacca è una funzione delle sue carat-teristiche (livello di produzione, giorni in latte), del suo statoriproduttivo (vuota, gestante, inseminata…) e del numerodi lattazioni o dell’età.

Questa funzione dovrebbe essere in costante evoluzione, aseconda delle pratiche di gestione, che possono aumenta-re o limitare la capacità produttiva dell’animale.

Il valore di una vacca aumenta quando viene inseminata eincrementa ancora di più quando la diagnosi gestazionaleconferma la gravidanza.

Una vacca a elevata produzione vale di più, naturalmente,rispetto a un animale a bassa produzione della stessa età,giorni in latte e stato riproduttivo, perché presenta un RPOmaggiore.

Spesso le decisioni di riforma volontaria dipendono dalledecisioni d’inseminazione: una vacca con un RPO negati-vo, o anche con un RPO molto basso, dovrebbe essereclassificata potenzialmente come “Da non inseminare”.

Le vacche con un RPO basso e uno stato di salute che com-porta costi elevati a livello di cure, come la mastite, peresempio, dovrebbero essere considerate animali potenzial-mente da riformare.

Dal momento in cui il valore della vacca è contrastato dalvalore della rimonta, si suppone che tale animale darimonta esista e sia disponibile e di conseguenza ci saràanche competizione per aggiudicarsi una posta in alleva-mento.

Se così non fosse, il valore dell’RPO della vacca tendereb-be ad aumentare.

I modelli attuali di riforma sono sempre in contrasto con ilvalore attuale della vacca rispetto alle manze da rimonta,come decisione alternativa.

Ciononostante, alcuni modelli futuri potrebbero ampliareulteriormente il concetto e prendere in considerazione altrepossibilità d’investimento, che vadano oltre la sempliceopzione di un animale da rimonta.

Per esempio, i modelli attuali prevedono che il manteni-mento della vacca attuale non abbia ripercussioni negativesulla capacità produttiva degli altri animali, ma in determi-nate condizioni, con patologie come la mastite, questopunto può essere facilmente messo in discussione.

È importante tenere in considerazione tutti i fattori nel deci-dere se mantenere o eliminare una vacca nel nostro alle-vamento.

I produt tori dispongono di varie opzioni

per studiare l’opportuni tà potenziale

di una ri forma strategica.

Dairy Comp 305 presenta un modello di riforma all’inter-no del software.

Il Dr. Cabrera, dell’Università del Wisconsin – Madison, hasviluppato anche un modello di RPO, che consente agliutenti d’inserire i dati dell’allevamento per calcolare i valo-ri di RPO delle loro vacche.

Il suddetto modello è visionabile al link: ht tp://dai-rymgt.uwex.edu/tools/rpo_calc/.

Il Dr. David Galligan è Professore di Economia della Salute Animale pres-so l’Istituto di Medicina Veterinaria dell’Università della Pennsylvania.

È Direttore del Center for Animal Health and Productivity.

“Dairying on the Offense” è un’iniziativa congiunta dell’Università dellaPennsylvania e del “Center for Dairy Excellence”.

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Informazione Tecnica

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Genetica

I risultati testimoniano il successo di Sin dagli Anni Ottanta, Semex partecipa attivamente allaricerca condotta sul DNA, per quanto in passato elementa-re e non particolarmente specializzata. Ci siamo sempreimpegnati a conservare il seme di tutti i tori, nel caso in cuiavessimo avuto bisogno di materiale genetico per la ricer-ca futura. Alla fine degli Anni Novanta, è stato lanciato uninteressante progetto sui marcatori genetici e un altroimportante progetto che ha visto la collaborazione diSemex e Agriculture Canada, chiamato ‘Daughter Design’(Progettazione delle Figlie). Questo progetto ha raccolto ilDNA di centinaia di femmine figlie dei tori principali delmomento, come Rudolph, Storm e altri. Sebbene non sianostate fatte grandi scoperte da applicarsi direttamente allaselezione dei tori, è stata un’iniziativa ottimale per prende-re confidenza con quella che successivamente sarebbestata chiamata la ‘genomica’.

La selezione genomica attuale è il risultato di un grandeprogetto di ricerca, condotto dal Ministero dell’Agricolturadegli Stati Uniti a metà del decennio del 2000. Tale proget-to ha utilizzato nuove tecnologie per osservare le differen-ze fra il DNA di un individuo e di centinaia di tori provati.Nel 2008 è stato utilizzato per incrementare di una grossapercentuale la media di paternità (PA, per le iniziali delladicitura in inglese) dell’animale e a partire da questo, laselezione del bestiame da latte non è stata più la stessa.

Sebbene inizialmente la genomica venisse utilizzata princi-palmente per eliminare i tori che avevano poche probabi-lità di essere buoni padri, è diventata in poco tempo unostrumento utilizzato sia dai centri d’inseminazione artificia-le, sia dagli allevatori, per conseguire progressi genetici piùrapidi. Sono stati utilizzati giovani tori genomici di alta qua-lità come padri e grazie alla fecondazione in vitro (IVF, perle iniziali della dicitura in inglese), manze giovani di eleva-to livello hanno potuto produrre un numero incredibile divitelli, persino prima di entrare nel periodo di lattazione. Lagenomica ha inoltre portato a cambiamenti notevoli nelmodo in cui i produttori scelgono i loro tori: fino al 2009,gli allevatori utilizzavano giovani tori nell’ambito del loroprogramma di selezione, o tori provati. Man mano che l’af-fidabilità dei giovani tori è aumentata sostanzialmente, gliallevatori hanno cominciato a inserire sempre più giovanitori genomici nei programmi riproduttivi.

Nell’ottobre del 2008, Semex ha lanciato la lineaGenomax™, offrendo così ai propri clienti accesso aimigliori tori genomici del settore, da qualsiasi luogo nelmondo. Man mano che la qualità e la quantità di questigiovani tori sono migliorate rapidamente, la qualità èaumentata di conseguenza.Ora, arrivati al sesto anno del programma Genomax, pos-siamo finalmente fare qualche riflessione e valutare seabbiamo raggiunto le nostre aspettative. I primi toriGenomax sono infatti stati provati e alla Semex siamo

estremamente soddisfatti dei risultati ottenuti. Anche se nontutti i tori Genomax sono diventati tori d’elite provati (comesuccede con i tori in un programma di selezione provato),svariati di essi sono considerati d’elite per la loro età:

Gen-I-Beq BRAWLERBrawler ha avuto molto successo da quando è stato offer-to per la prima volta come toro Genomax all’inizio del2010 e ne sono state vendute moltissime dosi a partiredalle prime prove ufficiali dell’agosto 2012. In effetti è cosìpopolare che ha avuto 1.500 figlie nelle prove canadesidell’aprile 2014, quando aveva solo sei anni. Nelle valu-tazioni di dicembre, il numero delle figlie è aumentato equesto toro ha continuato a figurare fra i tori più importan-ti per LPI con quasi 2.000 figlie, migliorando lievemente irisultati di produzione e di LPI. Una produzione moltobuona e buoni dati di salute ne fanno un toro estremamen-te interessante.

Sildahl JETT AIRJett Air è stato uno dei migliori tori genomici per la sua età.Grazie agli ottimi dati genomici e all’interessante genealo-gia, ha avuto molto successo in vari Paesi. Provato sia inCanada sia negli Stati Uniti, continua a essere uno dei toripiù solidi per la resa in grasso, la conformazione generalee la facilità di parto.

O-Bee KRUSADERHa avuto subito un gran successo e come toro Genomax,è stato venduto in cinque continenti. Grazie al tipo robustoe alla grande facilità di parto, continua a essere un toroprovato molto popolare.

Vari tori Genomax conosciuti del 2011 hanno fatto il lorodebutto come tori provati. Fra questi troviamo:

Gibbs-I-Claynook DUDESe come toro genomico era uno dei migliori per tipo, nelleultime prove di dicembre ha confermato i suoi dati piazzan-dosi come secondo miglior toro del Canada e figurandoanche fra i migliori negli Stati Uniti. Con +19 in Tipo edeccellenti mammelle, arti e piedi, groppe e forza da latte,era da tempo che non si vedeva un toro così completo inconformazione. Dobbiamo sottolineare comunque che hadati di produzione medi e dobbiamo evitare di utilizzarlosulle manze, per la difficoltà al parto.

10 LA GAZZETTA DI SEMEX Nº15 Febbraio 2015

Di Pierre Lal iberté,Vicepresidente Esecutivo di Semex, Genetica e Sviluppo

TORI GIA´PROVATI

tori provati

recentemente

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Genetica

11LA GAZZETTA DI SEMEX Nº15 Febbraio 2015

“DIVERSI TORI GENOMAX SONOGIA’ USCITI PROVATI E IN SEMEXSIAMO MOLTO CONTENTIDEI RISULTATI”

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Genetica I risultati testimoniano il successo di GENOMAX

Marbri FACEBOOKFacebook è stato il 3° toro GTPI nel dicembre 2010 cometoro genomico, e nel dicembre 2014, con oltre 700 figlienelle prove USA, si è piazzato al 4° posto della classificaTPI e al 1° posto nella classifica LPI. Il team Semex respon-sabile della genetica lo ha individuato in breve tempocome un produttore di qualità, essendo molto utilizzato. Inseguito è stata fatta una selezione di 17 dei suoi figli, fra iquali Mr Lookout P ENFORCER e Coyne-Farms JABIR sisono dimostrati i più popolari, come anche importantipadri di tori, con un piazzamento estremamente buononelle classifiche GLPI e GTPI. L’incredibile produzione diFACEBOOK, unita al tipo estremamente solido, agli eccel-lenti dati di salute, facilità di parto e buona fertilità, oltreallo status di Immunity+, gli hanno permesso di diventareuno dei tori provati più popolari a livello mondiale.

Val-Bisson DOORMANUna volta disponibile alla fine del 2012, ha avuto un gran-

dissimo successo, grazie all’eccezionale genomica per il

suo tipo. Compirà solo tre anni ad agosto, ma il suo seme

è già venduto in più di 30 Paesi diversi.

Infatti, una delle sue figlie, Comestar Lamadona Doorman,

è stata decretata la migliore della sua categoria nelle fiere

di primavera in Quebec e Wisconsin nel 2014 e si è distin-

ta con altre figlie di Doorman alla Royal e a Madison, men-

tre le sue figlie hanno raggiunto prezzi record nelle aste.

Anche se non tutti i suoi figli hanno l’età sufficiente per

entrare nel programma d’inseminazione artificiale, è il toro

con più figli fra i tori di tipo superiore.

12 LA GAZZETTA DI SEMEX Nº15 Febbraio 2015

La storia di Genomax è ancora piuttosto breve e si scrivegiorno per giorno. Ciononostante, fino ad ora, i risultatisono molto promettenti. Come con qualsiasi altro pro-gramma di selezione tradizionale, non tutti i tori Genomaxsaranno grandi produttori di seme, ma un ottimo modoper assicurarsi il successo di qualsiasi programma di ripro-duzione è quello di utilizzare vari tori Genomax.

Semex ha condotto prove genotipiche su olt re 5.000tori nel 2014, il che ci permette di garantire ai clientiun’offerta continua di tori della più elevata qualità possi-bile: un modo in più per mettere in pratica la nostra filo-sofia: Genetica per Tutta la Vita.

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I produttori di latte selezionano spesso la genetica basan-dosi su valutazioni standard, quali TPI, LPI, JPI o NetMerit. Tali valutazioni classificano i tori secondo le loro

caratteristiche globali e i valori economici standard che ogniassociazione definisce in forma generale pensando alla popo-lazione globale degli animali. L’applicazione di questi parame-tri standard di valutazione per il proprio allevamento non èsempre facile, poiché i criteri di selezione e le proprie necessi-tà della stalla possono essere molto diversi da quelli utilizzaticome base per creare gli indici di selezione. Inoltre, diventamolto difficile rispondere a una delle domande più importantial momento di fare una scelta a livello genetico, quella dicapire quale toro e che livello d’investimento darà il migliorritorno sulla genetica in azienda.

Per questi motivi tanti allevatori hanno chiesto nel tempo lapossibilità di personalizzare la genetica aziendale. Piani d’ac-coppiamento sia a livello genealogico sia di valutazione deglianimali sono stati un primo step in questa linea, però oggi,specialmente con la rivoluzione tecnologica della genomica,l’esigenza di semplificare e personalizzare il processo di sele-zione genetica non è mai stata così grande. Per soddisfarequesta necessità Semex ha presentato il suo nuovo program-

ma dedicato ai clienti: SemexWorksTM.

SemexWorks è un software touchscreen per tablet di facileutilizzo, che consente agli allevatori di selezionare le carat-terist iche, le st rategie e i parametri economici cheloro stessi considerano importanti. A differenza degli strumen-ti e degli indici tradizionali di valutazione genetica,SemexWorks è stato progettato per affrontare la selezione deitori in modo efficace, in quanto consente di creare una for-mula di selezione personalizza-ta che si adatta alle proprie esigenzespecifiche.

Per una selezione effettiva dei tori,SemexWorks tiene presente i princi-pali parametri tecnici ed economicidella singola azienda (tasso di gravi-danza, produzione media, costorazione, costo rimonta, ecc.) e l’im-portanza che ha per l’allevatore ognitratto genetico di selezione tanto alivello produttivo (peso specifico dellatte come kg, proteina, deviazioni,ecc.), come anche a livello morfolo-gico, permettendo di creare un indi-ce personalizzato per la propria stal-la ed i propri obiettivi.

Per rifinire ulteriormente l’indice per-sonalizzato di selezione, gli allevatoripossono individuare soluzioni ripro-duttive o genetiche come i tori

RepromaxTM, Immunity+TM, Health

SmartTM o altri. La flessibilità diSemexWorks consente inoltre agliutenti di segmentare i capi in uno

stesso allevamento, fornendo l’opportunità di ut i l izzarestrategie e soluzioni specif iche in gruppi divers i dianimali della stessa azienda, come ad esempio le manzeo le vacche di bassa fertilità.

Una volta individuate e selezionate le caratteristiche, si asse-gna ai tori un valore-indice per l’allevamento. Questo nume-ro si basa sulle aree alle quali l’allevatore vuole attribuire piùimportanza, attraverso le varie caratteristiche e la segmenta-zione dell’allevamento. Questo fornisce un elenco di tori facil-mente leggibile, classificato a seconda degli obiettivi riprodut-tivi individuali per ogni gruppo di animali.

I dati della vostra stalla

Ogni allevamento si trova in circostanze uniche e di conse-guenza deve affrontare vari problemi per essere redditizio.Integrando i dat i reali nel le formule economiche diSemexWorks, gli allevatori possono percepire le caratteristichegenetiche con un maggior impatto sul loro allevamento e suiloro risultati finanziari. La capacità di analizzare il valore eco-nomico che ogni toro offre a un allevamento specifico è unasvolta nel settore, e consente agli allevatori di esaminareancora più a fondo il merito economico di un toro nel proprioallevamento, prima di prendere una decisione di acquisto.

Questo consente a SemexWorks di offrire una valida analis idel ri torno sull’ investimento (ROI). Per definizione, il ROIpondera il rapporto costo-beneficio di un investimento ed è unmetodo di analisi diffuso in molti settori. Ciononostante, il set-tore genetico nella produzione di latte e derivati ha dimostra-to un atteggiamento cauto nell’applicare il ROI agli investi-

menti a lungo termine in genetica.Con la presentazione di SemexWorks,i clienti di Semex possono ora analiz-zare il ROI del gruppo di tori selezio-nato, assicurandosi così di scegliere itori che offrono il maggior valore, inlinea con i loro obiettivi ed esigenze.

SemexWorks è un altro esempio del-l’impegno di Semex nell’offrire aiclienti autent ici s trumenti perso-nalizzati. Si basa sulle esigenze esugli aspetti economici specifici di unallevamento, calcolando il recuperodegli investimenti in genetica. Questosemplifica il processo decisionale diacquisto e aumenta la fiducia degliallevatori nel materiale genetico di cuidispongono. Il risultato finale è che ilmateriale genetico da loro scelto èpersonalizzato e volto al consegui-mento dei loro obiettivi specifici.

Alla Semex riteniamo che questo per-metterà ai nostri clienti di essere ‘Unpasso avanti’ e, senza dubbio, èGenet ica Per Tutta La Vita.

14 LA GAZZETTA DI SEMEX Nº15 Febbraio 2015

SemexWorks, un approccio personalizzato allaselezione genetica che funziona per tutti

SemexWorks

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Oggi v is it iamo l’Azienda Maccarese SPA in provinciadi Roma dove ci riceve Matteo Boggian, responsabiledel l’area zootecnica dell ’ azienda.

D: Buongiorno Matteo, grazie per riceverc i. Per comin-ciare potrest i spiegarci brevemente la storia del l’azien-da?La Maccarese Spa sita a venti chilometri dalla provincia Roma,immersa all’interno della Riserva Statale del Litorale Romano, ènata negli anni 30, quando la Maccarese società Anonima diBonifiche, che nel 1925 aveva acquistato il comprensorio diMaccarese di 4400 ettari, effettua la bonifica integrale del territo-rio.A seguito della crisi del 1929, la Società viene ceduta alla BancaCommerciale italiana e successivamente trasferita all’I.R.I. Nell’ambito del programma di privatizzazioni avviata dal governo,nel 1998, viene acquistata da Edizione Holding del gruppoBenetton, che ne avviò un profondo piano di ristrutturazione edinvestimenti pari a 26 milioni di Euro.Attualmente l’azienda si estende su un territorio di 3240 ettaripianeggianti, al suo interno è presente un centro zootecnicoall’avanguardia che conta 1400 vacche e 1400 manze in alle-vo, detiene 13 milioni di quote lat te, con una capacità pro-duttiva in grado di soddisfare il 10% del consumo giornaliero dilatte degli abitanti di Roma.Contestualmente, l’azienda ha ripreso l’attività di ingrasso (è pre-sente un altro allevamento di 1100 incroci e 600 maschi frisoni) enel 2000 ha ottenuto una importante riconoscimento dal Mipaaf(ministero delle politiche agricole alimentari e forestali), con l’au-torizzazione all’etichettatura delle carni in aderenza al reg ce1760/00.Completano l’imponente piano di investimenti due impianti di bio-gas con una capacità produttiva di 1,625 MW alimentati conliquami e biomasse.

D: Potrest i darc i qualche dettaglio del l’att ivi tà agr ico-la?La superficie aziendale comprende 400 ettari di macchia mediter-ranea, zone umide per 36 ettari, 50 ettari di vivai ad alta valenzaambientale e 330 ettari affittati, consente la lavorazione per attivi-tà agricole su 2420 ettari, di questi, circa 900 ettari sono irrigui.Il settore campagna viene gestito da due responsabili tecnici e da35 unità lavorative.Attualmente l’ordinamento colturale è il seguente:• Mais insilato 900 ha • Grano tenero 260 ha• Orzo insilato 340 ha • Medica 55 ha• Triticale 440 ha • Grano duro 40 ha• Favino 160 ha

Indubbiamente le produzioni della campagna ci consentono diessere autosufficienti per l’approvvigionamento di foraggi per ilrazionamento dei capi e per l’alimentazione degli impianti di bio-gas. Le razioni delle bovine sono costituite per un 80% da foraggiaziendali, e questo per noi, rappresenta un indubbio vantaggioeconomico, considerando che i costi alimentari incidono per un50% sul costo del litro latte.

D: Invece, per l’azienda zootecnica come siete struttu-rati oggi?I principali dati della nostra stalla sono:Capi in mungitura: 1200, Rimonta: 1380 manze, EVM 9800 Kg a

305 gg, Gr 3,73%, Pr 3.34 %, % vacche gravide 49%, PR vacche19%, PR manze 23, Tasso di riforma 35%, 2 sale di mungitura, una30+30 della TDM e una da 12 poste TDM con impianto back flu-shing in infermeriaSoftware in uso Afifarm; DC305

D: Obiett iv i aziendali e si stemi di monitoraggio: Indubbiamente nella gestione di una mandria di tali dimensioni,per me era fondamentale riuscire a standardizzare i processi, permezzo di semplici, ripetibili e controllabili protocolli di lavoro. Per tale motivo, circa due anni fa abbiamo iniziato una proficuacollaborazione con la Semex, in particolar modo con il dott.Bernat Sales e con i due veterinari aziendali, il dott. Augus toArpinell i e il dott. Luca Pochiero, con i quali abbiamo imple-mentato dei protocolli di lavoro per la gestione della sfera ripro-duttiva nelle vacche e nelle manze.Tali protocolli prevedono un rigido controllo nei primi 10 giornipost parto di tutte le vacche fresche, successivamente le vaccheentrano in un programma pre-synch e ov-synch a partire dai 30-35 gg post parto per arrivare alla prima inseminazione del 90%delle vacche intorno ai 70 gg. I ritorni vengono gestiti con l’ausi-lio di pedometri e con i calori a vista rilevati in due momenti dellagiornata. Successivamente le diagnosi vengono effettuate intornoal 35° gg e se vuote le bovine entrano nel piano del Re-synch.Abbiamo un PR su base annua del 19% nel 2014 per le vacche.Anche nella gestione della rimonta adottiamo dei protocolli dilavoro; tutto inizia dalla colostratura, somministriamo circa 3 litri dicolostro con sonda entro 6 ore dalla nascita, lo svezzamentoavviene a circa 70 giorni e successivamente le manze vengonoraggruppate in una stalla da 4 a 13 mesi per poi passare nei boxdi fecondazione quando hanno raggiunto circa 130 cm al garresea 14 mesi. Attualmente abbiamo un’età al primo parto di 25 mesi,con l’obiettivo di portarla a 23 mesi.Analoga attenzione viene prestata ai consumi alimentari.Giornalmente vengono calcolati gli IOFC per ogni gruppo in pro-duzione e le razioni vengono rimodulate in funzione della sostan-za secca, a questo è associato un controllo informatico degli sca-richi e delle scorte di magazzino.

D: Strategia genetica: come lavorate il piano genetico,principali tori che usate, piano accoppiamento……Il mio concetto di selezione è molto semplice: “in s ta lla deviavere animali che producano reddito”, e quindi animalifunzionali, di medie dimensioni, con buoni arti e piedi ed elevateproduzioni che lavorino bene nel nostro allevamento; il parametroche utilizzo per la scelta dei tori è il NetMerit, poi scelgo tori chesiano positivi per DPR e forza escludendo tutti i tori con un indicea statura superiore a 2.Potrei senza ombra di dubbio affermare che MANIFOLD rispec-chia a pieno la nostra filosofia di selezione. In stalla attualmenteabbiamo 120 figlie e ne stiamo mungendo circa dieci; animali dimedia statura, ottimi su arti e piedi e soprattutto molto produttivi!!!!I tori attualmente in uso sono LITTLETON, LOPTIMUM, MYSPACE,FLEX, GENUITY, SPRING, MILITO.L’obiettivo che mi pongo per il futuro è solo uno: “quel lo di arri-vare a massimizzare l’e ff icienza dell’a llevamento chegest isco”.

Fra Amici

16 LA GAZZETTA DI SEMEX Nº15 Febbraio 2015

l’A zienda M accarese SPA

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Concorsi

14º European Open Holstein Show 2015

A ncora una volta, il ring dell’edizione 2015dell’Holstein Show di Montichiari (BS) ha ospitatoil 14 e 15 febbraio un gruppo estremamente sele-

zionato di animali provenienti degli allevamenti italianiattuali, come anche un gruppo di animali provenienti daaziende spagnole, svizzere e francesi: 140 animali suddivi-si in categorie di altissima qualità, come sottolineato dalgiudice canadese Donald Dubois, che hanno suscitato l’in-teresse di un pubblico numeroso, che ha seguito con atten-zione gli sviluppi del concorso.

Senza dubbio l’azienda trionfatrice è stata l’Ag. Al.Be.Rodi Piacenza, proprietaria non solo della stupendaCampionessa Assoluta, Campionessa Vacche Giovani eMiglior Mammella, Gerboise, ma anche di quasi tutti glianimali che si sono distinti nelle varie categorie, di cui inmolti casi è coproprietaria, come della CampionessaJunior.

Fra i nomi più importanti del concorso, figura in posizioneprivilegiata Goldwyn, miglior toro del concorso con varicampionati vinti dalle sue figlie, oltre a numerosi primi posticonquistati nelle varie categorie. Il grandissimo ruolo rive-stito dalla genetica Semex si è visto nei 7 primi posti dicategoria, con figlie di Windbrook, Sid, Doorman,Lauthority, Stanleycup, Lavanguard, Stormatic e Lheros,oltre alle Goldwyn, che si sono piazzate ai primi posti.Seguono i risultati principali del concorso. Ci congratulia-mo inoltre con tutti gli allevatori partecipanti che ci hannopermesso di assistere a uno spettacolo incredibile.

CAMPIONESSA ASSOLUTA OPEN SHOW 2015 ECAMPIONESSA VACCHE GIOVANIGerboise (Atwood) Agr. Al.Be.Ro. (PC)

CAMPIONESSA RISERVA DELLA MOSTRA ECAMPIONESSA VACCHE ADULTEJomagro Goldwyn Jasmin (Goldwyn)Errera Holsteins (MN), Agriber & M.E.Dal Farms. (CR)

MENZIONE D’ONORE DELLA MOSTRA ECAMPIONESSA RISERVA VACCHE ADULTEPosozaa Goldwyn Sonia (Goldwyn) All. Beltramino(TO), Bag 2, Agr. Al.Be.Ro (PC), L. Bach & Sarreri.

CAMPIONESSA RISERVA VACCHE GIOVANIGloria 2 (Goldwyn) Agr. Al.Be.Ro. (PC)

MENZIONE D’ONORE VACCHE ADULTEDiode (Goldwyn) Agr. Al.Be.Ro. (PC)

CAMPIONESSA JUNIORBel Golden Dream Ulderica (Golden Dreams) All. Beltramino (TO), Q. Serrabassa & Soc. Al.Be.Ro. (PC)

CAMPIONESSA RISERVA JUNIORBel Bag2 Violet ta (Mascalese)All. Beltramino (TO), Bag 2 & Soc. Al.Be.Ro. (PC)

MENZIONE D’ONORE CAMPIONESSA JUNIORFlora Windbrook Holymorning (Windbrook)Ganaderia Cantina. Spagna

17LA GAZZETTA DI SEMEX Nº15 Febbraio 2015

Dal 13 al 15 di Febbraio. Montichiari (BS).

A sinistra la Campionessa Gerboise , sulla destra la Campionessa Riserva Jomagro Goldwyn Jasmin

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Rapporti

Marbri FACEBOOK, un pedigree dove compare9001 volte “il vecchio Joe”O ggigiorno è difficile trovare un unico alleva-

mento al mondo che fa selezione in cui le lineegenetiche non permettano di risalire fino al

grande Johanna Rag Apple Pabst , “il vecchio Joe”,come veniva chiamato nella sua azienda, la ormai scom-parsa Mount Victoria Farms di Thomas Macaulay adHudson Heights, in Quebec. Il fatto che questo grandepilastro della razza come la conosciamo oggi compaianiente meno che 9.001 volte nel pedigree del fantasticonuovo nº 1 del LPI Marbri FACEBOOK, ci porta a inda-gare un po’ di più nella storia di questo allevamento leg-gendario, che ha influenzato come nessun’altro le lineegenetiche fino ad oggi.

Prima di risalire fino agli inizi di questa storia, cominciatanel 1924, bisogna tenere in considerazione un dato fonda-mentale, che contestualizza l’impatto di Mount Victoria:questa azienda ha prodotto 8 tori di CLASSE EXTRA,risultato raggiunto solo da Hanover Hill in passato e più direcente da Ferme Gillette. Tuttavia, a differenza di questidue grandi allevamenti, Mount Victoria non ha potuto con-tare su strumenti cruciali come il transfer embrionale o l’in-seminazione artificiale per espandere e migliorare le pro-prie linee genetiche. Questo fa dunque di ThomasMacaulay, un ricco dirigente del settore assicurativo appas-sionato di matematica, entrato nel mondo dell’allevamen-

to all’età di 66 anni, con l’acquisto dell’azienda a mo’ d’in-vestimento, il miglior selezionatore di Holstein di tutti itempi e il degno destinatario del titolo onorifico diSelezionatore del Secolo.

La prima cosa che fece Macaulay fu trasferire l’esperienzamaturata nel mondo dell’analisi statistica e dei calcoli diprobabilità/rischi, per sviluppare un programma di selezio-ne per il suo nuovo allevamento, studiando le pubblicazio-ni tecniche sul bestiame da latte dell’epoca, per definirequali fossero le linee di sangue che gli avrebbero consen-tito di sviluppare il suo ideale di razza, concentrandosi inparticolare sulla percentuale di grasso con elevata produ-zione di latte ed elevati standard in tipo. Parallelamente,condusse studi approfonditi sull’alimentazione e su altriaspetti del settore, per analizzare tutte le aree che loinfluenzavano.

Partendo da questo, che ne faceva un pioniere al tempo, sirecò varie volte, nel 1924 e 1925 a Oxford County, inOntario, dove acquistò una serie di animali di elevata sele-zione della famiglia Prince Colanthis Abbekerk, base di altriacquisti successivi, che lo portarono al completamento diciò che gli esperti del settore chiamano “Le Grandi 6”, chesarebbero state le fondamenta delle sue leggendarie fami-glie di vacche: Oakhurst Colantha Abbekerk, Ingleside

18 LA GAZZETTA DI SEMEX Nº15 Febbraio 2015

Nave di Montvic, e una vecchia fotografia dil grandeJohanna Rag Apple Pabst

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Rapporti

Pietje Posh, Dixie Colantha Hartog, Lady Meg Posch e Bonheur AbberkerkPosch 2.

Nel 1926 Macaulay acquistò a un’asta nel Wisconsin un toro di 5 anni chia-mato Johanna Rag Apple Pabst , che divenne molto presto Campionealla Royal del 1926, 1927 e 1928 e che ebbe una progenie che dominò iconcorsi morfologici negli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta. I produttoriRag Apple diventarono i tori di riferimento nei principali allevamenti del NordAmerica, lasciando un’eredità senza precedenti nella razza, caratterizzata daun tipo potente, unito a eccellenti mammelle ed elevata produzione conmolto grasso.

Due sono state le influenze principali sulla razza Holstein attuale: RoundOak Rag Apple Elevation, le cui linee apportano il 15% dei geni dellarazza attuale e Pawnee-Farm Arl inda Chief, con il 14%. Dal momentoche praticamente qualsiasi animale Holstein è portatore del sangue diElevation e Chief nelle suddette percentuali, possiamo dire che appartengo-no permanentemente alla razza, il che li rende i tori più influenti della storia.Confermatisi tori d’elite degli Anni Sessanta, l’utilizzo estensivo dell’insemi-nazione artificiale e il loro predominio sui tori fondatori dei programmi digiovani tori hanno fatto il resto: mentre “il vecchio Joe” ha avuto 65 figlie e69 figli registrati in Holstein Canada, Elevation ha avuto 60.000 figlie! Laparte Rag Apple del nome Elevation proviene dalla linea materna, presentein 20 antenati fino a Johanna Rag Apple Pabst, mentre Chief aveva sangueRag Apple sia da linea paterna, sia da linea materna.

Se facciamo un salto di 90 anni nel tempo dalla sua nascita nel 1921 al pre-sente, il nome Johanna Rag Apple Pabst compare migliaia di volte nel pedi-gree di qualsiasi toro. Ritornando poi al caso concreto del pedigree del nº 1del LPI Marbri FACEBOOK, come abbiamo detto, compare niente menoche 9.001 volte! Il fatto che FACEBOOK sia nato nel 2010 a Russell, inOntario, a soli 100 km a ovest da dove “il vecchio Joe” trascorreva le suegiornate a Mount Victoria, contribuisce ad aggiungere un altro fatto curiosoa questa appassionante storia, che si situa all’interno di una vera e proprialeggenda: quella di un visionario che ha fatto saltare in aria i confini dell’at-teso, ha superato tutte le aspettative e ha fatto della scienza della selezionedel bestiame un’arte.

19LA GAZZETTA DI SEMEX Nº15 Febbraio 2015

Kohl Elevation Fern EX-90 (1973)(Round Oak Rag Apple Elevation)

t

Quietcove Pete Fresca EX-91 (1980)(Straight-Pine Elevation Pete)

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Quietcove Valiant Fawn EX-95 (1983)(S-W-D Valiant)

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Quietcove Star Fanta VG-88 (1990)(To-Mar Blackstar)

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Gillette Brilea Belle Fleur VG-85 (1996)(Maizefield Bellwood)

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Gillette Emerson Bella VG-85 (2000)(Ricecrest Emerson)

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Gleneil Finley Fair Isle VG-86 (2004)(Opsal Finley)

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Marbri Shottle Fiona VG-86 (2006)(Picston Shottle)

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Serenityhill Airraid Fawn GP-80 (2008)(Sildahl Airraid)

t

Marbri Facebook (2010)(Long-Langs Oman Oman)

Il padre della 8ª ascendente per partematerna di FACEBOOK era il figlio diElevation PETE, figlio d’una vacca ELE-VATION, raddoppiando la presenza diElevation ormai con 40 incroci dal“vecchio Joe”.

Round Oak Rag Apple ELEVATION

Marbri FACEBOOK

La leggendaria e ormai scomparsa Mount Victoria Farms, casa dei "vecchio Joe"

Fonte:

Holstein International Febbraio 2015/ Dicembre 2014.

The Bullvine, Gennaio 2013

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