Marzio Zapparoli Dipartimento per la Innovazione nei sistemi
Biologici, Agroalimentari e Forestali
(DIBAF)
Università degli Studi della Tuscia
Roma Capitale
Dipartimento Tutela Ambientale – Protezione Civile
Workshop La Biodiversità di Roma, lo stato attuale, le minacce, la corretta gestione
Casa del Giardinaggio, 22 maggio 2015
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Insetti ed altri artropodi
in una città che cambia:
strumenti e idee per
lo studio e la conservazione
della biodiversità
a Roma
Studi su insetti ed altri artropodi nelle aree urbane
A partire dagli anni 50 del 900,
specialmente in Europa e USA:
- di carattere applicativo (su
artropodi d‘interesse sanitario,
insetti fitofagi, altri insetti
infestanti);
- di carattere faunistico-
ecologico (a Londra, Varsavia,
Colonia, Bonn, Vienna, ….);
- spesso sviluppati nel quadro di
più ampie indagini sulla ecologia
delle aree urbane.
Rispondono rapidamente ai cambiamenti
ambientali causati dall’uomo
(indicatori ambientali).
Sono fondamentali in numerose funzioni ecosistemiche.
Dominano le catene e le reti alimentari per volume e numero.
Perché studiare gli artropodi nelle aree urbane?
>90% delle piante si
riproduce grazie agli
impollinatori (98% insetti)
Hanno
importanza applicativa
(sanitaria, forestale, agraria)
e importanza sociale (spunti per educazione
ambientale, fonte di ossessioni e
di fobie, …)
Perché studiare gli artropodi nelle aree urbane?
Le specie di
organismi viventi conosciute
sono ~ 1.900.000
ma si stima che il numero effettivo
sia ~ 8.700.000
piante
vascolari
altri animali
miriapodi
virus
batteri & c.
funghi
alghe
crostacei
protozoi aracnidi
insetti
Crostacei, aracnidi, miriapodi, insetti
rappresentano nel complesso oltre la metà dell’attuale
biodiversità tassonomica del Pianeta
da: Wilson E.O., 1992. The diversity of life. Harvard University Press. (modificato e aggiornato)
Perché studiare gli artropodi nelle aree urbane?
La fauna degli artropodi dell’area romana
è oggetto di studi sin dalla prima metà del
XIX secolo.
La letteratura scientifica italiana e
straniera contiene numerose segnalazioni
di insetti ed altri artropodi raccolti nel
territorio urbano e sub-urbano della città.
Gli artropodi di Roma
Antonio Carruccio (1837-1923), direttore dell’Istituto e
Museo Zoologico della regia Università di Roma dal 1883 al
1914, fondatore della ricerca zoologica a Roma.
Roma: una sintesi per gli insetti
1997 pubblicazione di una sintesi
che raccoglie in modo organico
(quasi) tutti i
dati spaziali e temporali
al momento disponibili
357 pagine
97 autori
italiani e stranieri
Il 14% della fauna
entomologica italiana
Un numero di specie elevato
se confrontato con quello delle
specie segnalate in Italia
(~37.500, cfr. Minelli et al.,
1994-1995 - Checklist delle specie
della fauna Italiana. Calderini)
Roma: una sintesi per gli insetti
Dalla prima metà del XIX secolo
alla fine degli anni ‘90 del Novecento
sono state s e g n a l a t e
~ 5.200 specie (26 ordini, 356 famiglie)
in 650 località entro il GRA (360 kmq)
(15-20.00 record)
Hymenoptera Formicidae & Apoidea, 661 specie (7.526 in Italia)
“Macrolepidoptera”, 520 spp. (5.083 in Italia)
Coleoptera
2.385 spp. (12.000 in Italia)
Odonata: 42 specie
(88 in Italia)
Per alcuni gruppi,
tradizionalmente studiati
dagli entomologi della
scuola romana,
l’informazione è
relativamente completa.
Roma: una sintesi per gli insetti
Orthoptera
Collembola
Psocoptera
Altri sono assai poco
conosciuti (Collembola,
Psocoptera, Orthoptera,
Thysanoptera,
Homoptera....
.... Diptera,
“Microlepidoptera”,
Hymenoptera non-
Aculeata).
Mallophaga
Nessun dato per
Microcoryphia,
Mallophaga,
Raphidioptera,
certamente presenti
nell’area.
Roma: una sintesi per gli insetti
Perchè così tante specie? La posizione geografica, il mosaico ambientale
2. al mosaico ambientale,
tipico delle aree urbane.
1
2
L’alto numero di specie è in relazione:
1. alla posizione geografica dell’area in
cui si è sviluppata la città (settore
collinare al centro della penisola italiana,
a ~30 km dalla costa tirrenica, a ~50 km
dall’Appennino).
‘‘Gli Insetti di Roma’’: non solo una lista di specie
….. ma anche una chiave di
lettura:
- della complessità del
popolamento animale locale
(specie antropofile, alloctone,
autoctone);
- delle trasformazioni
ambientali per cause
antropiche del territorio;
- degli effetti che queste
hanno avuto sulla diversità
entomologica locale;
- …..
Campagna Romana, E. Coleman, 1901
Campagna Romana, oggi
I. Cambiamenti a scala locale 1. Urbanizzazione e incremento demografico
Rapidissima urbanizzazione e
incremento demografico della città a
partire del 1870 (Capitale d’Italia).
Principali periodi di sviluppo urbanistico:
1871-90, 1920-30, 1950-60, 1980-90.
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1988 –
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Quartiere Ludovisi,
oggi
Villa Ludovisi,
E. Roesler Franz,
1886
Roma Monte Sacro, Ponte Tazio, 1923
I. Cambiamenti a scala locale 2. Sistemazione degli argini del Tevere
1877-1910: ~30 km degli argini
naturali del Tevere a Roma sono
stati completamente modificati.
Lungo il tratto urbano del fiume
sono stati costruiti muraglioni per
proteggere la Capitale dalle piene
periodiche.
1900-1910, incremento
dell’agricoltura mediante:
- espansione delle aree coltivate;
- divisione del latifondo in
piccole/medie proprietà;
- introduzione dell’aratura
meccanica.
E. C
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1895
II. Cambiamenti a scala regionale 1. Bonifica della Campagna Romana e progressiva antropizzazione
1878-1883, 1903-1910, bonifica
idraulica:
- imposta per legge per migliorare
le condizioni sociali ed
economiche dell’area intorno alla
nuova Capitale d’Italia.
1900-1960: fondazione di nuovi
centri rurali.
Pomezia, 1930
Nettuno, 1950
1960-1980: progressiva trasformazione
dei centri rurali in appendici urbane
(conurbazione) o in centri turistici (lungo
la costa), in conseguenza dei cambiamenti
socio-economici del Paese.
II. Cambiamenti a scala regionale 1. Bonifica della Campagna Romana e progressiva antropizzazione
II. Cambiamenti a scala regionale 2. Lotta antimalarica, uso del DDT
1880-1910: progresso delle conoscenze scientiche
sulla malaria.
1920-1940: bonifica, misure sanitarie,
miglioramento dei servizi medici portarono ad
una progressiva riduzione della malaria nell’area.
Corbellini G., Merzagora M., 1998 – La Malaria tra passato e presente. Univ. Roma Sapienza
1947-1952: dopo la II Guerra Mondiale la
lotta anti-malarica fu riorganizzata; il DDT
venne massicciamente utilizzato come anti-
anofelico.
Il largo uso del DDT portò alla rarefazione di
alcuni Culicidae Anophelinae e alla estinzione di Anopheles labranchiae, la specie più frequente
lungo la costa tirrenica.
1950-1960: il DDT è stato utilizzato anche
per il controllo di Musca domestica e altri insetti
infestanti.
Conseguenze sull’entomofauna locale 1. Estinzione di specie e di comunità autoctone
Il trend di estinzione (1885-1999) indica un notevole declino della ricchezza di specie, con
differenze secondo l’ecologia dei singoli gruppi tassonomici.
Esempi:
- Coleoptera Carabidae: > 10% delle specie estinta dopo il 1940 (Vigna Taglianti & Bonavita, 1997);
- Col. Curculionoidea: molte specie non più segnalate dopo anni ‘40-’50 (Colonnelli & Sacco, 1997).
Fattorini S., 2011. Insect extintion by urbanization. Biological conservation, 144: 370-375.
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Dir. Habitat
92/43/CEE
App. II, IV
Dorcus parallelepipedus
Lucanus tetraodon
(Col. Lucanidae)
Molte specie della fauna autoctona
popolano oggi isolati settori
seminaturali, nelle ville storiche,
nei residui di Campagna Romana
tra le aree costruite, negli ambienti
ripari lungo il Tevere e l’Aniene.
Villa Borghese
Villa Pamphili
Conseguenze sull’entomofauna locale 2. Relittualità della componente autoctona
L’esempio delle specie saproxiliche (e del conflitto sicurezza vs. conservazione…)
L’esempio di Mylabris variabilis (Col. Meloidae):
1946, studi dell’entomologo Guido Paoli per
l’introduzione di questa specie in Sardegna, per il
controllo biologico dell’ortottero Dociostaurus
maroccanus, di cui il coleottero è parassita oofago.
A Santa Maria di Galeria (loc.
Centrone), in due giorni, tre
operatori catturarono 18.000
esemplari del coleottero!!
Conseguenze sull’entomofauna locale 3. Declino delle popolazioni
Gli insetti di Roma: studi successivi
Altri studi sono stati pubblicati tra il
1998 e il 2015 (~ 50 lavori ).
Una mostra nel 2006
(Univ. Sapienza).
…aggiornare ed ampliare le conoscenze
generali sulla fauna entomologica s. l..
cittadina.
Specie in
precedenza nota
per Africa sub-
Sahariana, Arabia,
Egitto, Israele,
Cipro.
Conoscere la biodiversità per poterla tutelare E’ quindi necessario….
L’esempio delle specie per la prima
volta segnalate in Italia (diversi casi).
Fattorini, S. (2013). I Coleotteri Tenebrionidi di Roma (Coleoptera, Tenebrionidae). Fragm. Entomol., 45: 87-142.
A Roma (GRA):
- ne «Gli Insetti di Roma» sono segnalate 39 specie;
- studi più recenti (Fattorini, 2013) riportano la presenza nell’area di
45 specie, di cui 29 segnalate per la prima volta;
- undici specie citate in precedenza sono da rimuovere dalla fauna
della città (citazioni non confermate o errate).
L’esempio dei coleotteri tenebrionidi
(258 specie in Italia)
Conoscere la biodiversità per poterla tutelare E’ quindi necessario….
…aggiornare ed ampliare le conoscenze
generali sulla fauna entomologica s. l.
cittadina.
…compiere studi mirati sulla fauna delle
aree protette (Romanatura) e delle «aree
verdi» s. l., finalizzati alla conoscenza della
sua attuale consistenza e distribuzione.
Studi su cenosi particolari (fauna del
suolo, fitofagi, predatori, detritivori,
detritivori,…)
Censimento, monitoraggio e controllo
delle specie d’interesse igienico-
sanitario.
Censimento, studio della distribuzione,
monitoraggio e controllo dei fitofagi del
verde ornamentale (alberature stradali,
aree verdi pubbliche e private, ecc.).
Censimento, monitoraggio e controllo
(eradicazione) delle specie alloctone.
Coinvolgimento della cittadinanza.
L’esempio dei coleotteri
scarabeoidei coprofagi
del P.R.U. del Pineto
(1986-1999).
(Carpaneto et al., 2005 – Biol.
Conserv., 123: 547-556)
Conoscere la biodiversità per poterla tutelare E’ quindi necessario….
Altre tematiche di studio …
Artropodi di interesse sanitario.
Censimento, studio della distribuzione,
monitoraggio e controllo dei fitofagi del
verde ornamentale (alberature stradali,
aree verdi pubbliche e private, ecc.).
Censimento, monitoraggio e controllo
(eradicazione) delle specie alloctone.
Coinvolgimento della cittadinanza.
Acari parassiti
Acari ematofagi (zecche)
Acari della polvere
Ragni
Scorpioni
Blatte
Cimici
Lepidotteri urticanti
Zanzare
Flebotomi
Ceratopogonidi
Chironomidi
Simulidi
Tafani
Pulci
Imenotteri aculeati
G.B. Grassi (1854-1825)
Fitofagi del verde ornamentale:
- afidi,
- cocciniglie,
- coleotteri (varie famiglie),
- lepidotteri,
- …..
nelle alberature stradali e nelle aree
verdi pubbliche e private, ….
* Barbagallo S., Massimino Cocuzza G.E., 2014. A survey of the aphid fauna in the Italian regions of Latium and Campania.
Redia, 97: 19-47.
** Minelli et al., 1994-1995 Checklist delle specie della fauna Italiana. Edagricole, Bologna
Attuale stato delle conoscenze
insufficiente
Esempi:
Afidi
Roma: 80 specie
Lazio: 269 specie *
Italia: 691 specie **
Cocciniglie
Roma: 37 specie.
Lazio: ?
Italia: 320 specie **
NB: a fronte di 1.400 specie di piante
vascolari a Roma
Altre tematiche di studio …
Insetti alloctoni a Roma e nel Lazio
(2014)
Ordine
Lazio Roma (GRA)
n. spp.*
n. spp.**
n. spp.
(* + **)
% **
Dictyoptera 3 5 3 60,0
Orthoptera 1 2 1 50,0
Dermaptera 2 2 1 50,0
Psocoptera 1 7 4 57,1
Thysanoptera 3 3 1 33,3
Hemiptera 26 53 25 47,2
Coleoptera 56 65 46 70,8
Diptera 7 11 6 54,5
Lepidoptera 11 19 7 36,8
Hymenoptera 22 31 8 25,8
Totale 132 198 102 51,5
A Roma
> 50% degli
insetti alloctoni
del Lazio
* Biscaccianti et al., 2014. Gli Artropodi alloctoni del Lazio. In: Monaco A., 2014. Alieni: la minaccia delle specie
alloctone per la biodiversità del Lazio, Palombi Editore, 30-39.
** Banca dati specie alloctone terrestri e d’acqua dolce MATTM (Zapparoli M., a cura di, 2014)
Specie alloctone.
Altre tematiche di studio …
… le farfalle diurne fornirebbero un
ottimo materiale di lavoro, grazie
anche al coinvolgimento di qualificati
specialisti locali.
Ricerca, educazione ambientale,
citizen science.
Sul modello di esperienze
svolte all’estero (1993) e in
Italia (2014) …
…e di progetti realizzati in passato a
Roma (1996, 2003)…
Altre tematiche di studio …
La tutela degli artropodi a Roma:
un’utopia?
Parigi, Rue Saint-Vincent
Insetti ed altri artropodi
in una città che cambia:
strumenti e idee per
lo studio e la conservazione
della biodiversità
a Roma
Marzio Zapparoli Dipartimento per la Innovazione nei sistemi
Biologici, Agroalimentari e Forestali
(DIBAF)
Università degli Studi della Tuscia
Roma Capitale
Dipartimento Tutela Ambientale – Protezione Civile
Workshop La Biodiversità di Roma, lo stato attuale, le minacce, la corretta gestione
Casa del Giardinaggio, 22 maggio 2015
Liq
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