Insegnamento dell’autocateterismo: il ruolo
cruciale dell’infermiere
L. Cindolo
CATETERISMO INTERMITTENTE
• Garantisce uno svuotamento completo e regolare della vescica
• Non danneggia né l’uretra né la vescica anche se praticato più volte al giorno e per
lungo tempo
CATETERISMO INTERMITTENTECATETERISMO INTERMITTENTE
EvacuativoDi complemento
AutocateterismoCateterismo gestito da terzi
CATETERISMO INTERMITTENTECATETERISMO INTERMITTENTE
Steril Intermittent Catheterization (S.I.C.)
sec. Guttman
Clean Intermittent Catheterization (C.I.C.)
sec. Lapides
Prevenzione delle infezioni
In Ospedale (SIC)• Rischio molto elevato• Rispettare i protocolli della cateterizzazione
A Domicilio (CIC)• Rischio nullo• Ricerca di soluzioni semplici
URORIABILITARE I PAZIENTI
SCOPI DELLA URORIABILITAZIONE
•Preserva il serbatoio vescicale e l’alta via escretrice
•Previene le infezioni
•Evita il ristagno e assicura la continenza
OBIETTIVI DELL’URO-RIABILITAZIONEOBIETTIVI DELL’URO-RIABILITAZIONE
• Risoluzione del problema iniziale • (non più perdita di urina)
• Risoluzione di episodi febbrili• (benessere del paziente)
• Scelta delle soluzioni ottimali • (lavoro/tipo di vita)
• Precoce reinserimento
• (casa-lavoro -società)
• Formazione del paziente
Krankenpfl Soins Infirm. 2003;96(1):24-6.
Intermittent self catheterization. Compassionate nursing care is the beginning of success
di Rita Willener
L’autocateterismo intermittente. Le premurose cure
infermieristiche sono il principio di un successo.
di Rita Willener
2003
[Articolo in tedesco]
FORMAZIONE DEL PAZIENTEFORMAZIONE DEL PAZIENTE
• Accettazione del C.I. (può essere paragonata a qualsiasi altro utilizzo protesico, rassicurare)
• Informazioni corrette sull’autogestione e informazioni precise a chi prende in carico il paziente (spiegare con dovizia la tecnica, le possibili evenienze)
• Reinserimento sociale (consigliare di riprendere subito le attività quotidiane: scuola, lavoro, casa)
FORMAZIONE DEL PAZIENTEFORMAZIONE DEL PAZIENTE
• Descrizione del materiale (differenze di cateteri, ad es. riscaldare i cateteri se sono troppo rigidi)
• Norme igieniche (consigliare non più di un bidet al giorno, alvo il più possibile regolare)
• Controllo delle infezioni urinarie (eseguire esami urine e urinocolture mensili, ma trattare solo le infezioni giudicate critiche dal medico!)
FORMAZIONE DEL PAZIENTEFORMAZIONE DEL PAZIENTE
• Definire tempi e modalità dei controlli (ricordare che il cateterismo è autogestito ma è sotto il controllo del medico)
• Diario delle minzioni (ricordare che il cateterismo è efficace solo se rispecchia un preciso schema minzionale)
• Schema di idratazione (ricordare di assumere liquidi piuttosto durante le ore di luce che quelle di buio per ridurre nicturia, incontinenza o risveglio per il cateterismo).
RACCOMANDAZIONIRACCOMANDAZIONI
• Non eseguire il C.I. prima del tempo stabilito
• Non sospendere il C.I. senza indicazione
medica• Non allarmarsi per piccole perdite di sangue
nelle urine• Eseguire mensilmente esami di urinocoltura• Controllo specialistico periodico
CATEGORICAMENTEValutare minuziosamente (ossessivamente) come
e quando il paziente esegue il cateterismo
• Chiedere del dolore al passaggio della sonda
• Pesare l’impatto psicologico del cateterismo (violazione della schema corporeo)
• Vedere (se possibile insieme!!) la videocassetta didattica
FACOLTATIVAMENTE
• Chiedere se provare un nuovo dispositivo
• Dare prova della scorrevolezza del lubrificante
• Fornire supporto “legale” per la erogazione dei dispositivi da parte delle ASL
CONCLUSIONICONCLUSIONI
• Il corretto ed immediato approccio medico ed infermieristico
• Il coinvolgimento del paziente e dei suoi familiari
• L’utilizzo di presidi idonei
Queste realtà sono Queste realtà sono sempre più sempre più
raggiungibiliraggiungibili
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