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INFORMAZIONI SULLA DIVULGABILITA'

Questo scritto è nato per fornire informazioni al gruppo di ricercatori interessato a verificare quello che scrive Keshe, pertanto NON può essere pubblicato se non con il consenso dell'ing. Keshe. Chi riceverà una copia ad uso privato è responsabile del suo uso. Quindi questo scritto può circolare solo come file privato, qualsiasi altro uso deve avere una

preventiva convalida da parte di Keshe.

Nonostante il gran numero di ore dedicate a questa traduzione, il testo potrà risultare ancora difficile da comprendere, il motivo principale va ricercato nel fatto che vengono usati termini di un nuovo linguaggio, occorre dare il tempo di familiarizzarsi con essi. Ho messo all'inizio un glossario per facilitare la comprensione. E' molto importante che vengano lette le pagine riguardanti l'introduzione, si tratta di una mia stesura personale fatta per introdurre certi concetti indispensabili per comprendere il libro. Va detto che il lavoro di traduzione iniziale è stato fatto da Enrica Fiorini, senza il suo fondamentale aiuto nulla si sarebbe potuto produrre. A lei vanno tutti i nostri ringraziamenti. Ricordo che Enrica gestisce un sito interamente dedicato a Keshe lo trovate sotto "gradienti.xoom.it".

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Introduzione alla teoria di Keshe

Dopo aver letto il primo libro di Keshe “ The Universal Order of Creation” mi accingo a farne una recensione. Preciso che quello che scrivo è una mia interpretazione personale del libro. Potrebbe non

corrispondere alla versione ufficiale; quest’ultima è descritta nei libri che ha pubblicato Keshe e in quelli che pubblicherà. Siccome allo stato attuale della situazione non esistono verifiche scientifiche che possano avallare quanto rivelato da Keshe nel libro, è doveroso da parte dell'uomo di scienza sospendere il giudizio in attesa che la cosa si chiarisca. In questa fase, a meno di non essere interessati a fare verifiche pratiche personali sull'argomento, è necessario da parte del ricercatore scientifico attendere pazientemente che fatti concreti e dimostrazioni tangibili da parte di terze persone indipendenti confermino questa teoria. Invito pertanto il lettore a considerare queste informazioni come un esercizio mentale, come un modo alternativo di valutare le nostre concezioni sull'universo. Mal che vada sarà un esercizio di elasticità mentale utile a sviluppare il “pensiero laterale” (pensiero che prende in considerazioni varie alternative). L'approccio alla traduzione del libro dalla lingua inglese all'italiano ha subito presentato difficoltà. All'inizio pensavo di avere problemi a causa della mia modestissima conoscenza di tale lingua, ma poi, interpellando varie persone anche di madre lingua inglese, mi sono accorto che la difficoltà era intrinseca. Se a tradurre era il letterato, si scusava dicendo di non capire bene perché non aveva basi scientifiche, se a tradurre era un fisico, asseriva che era ostacolato dal suo sapere scientifico e forse avrebbe compreso più facilmente il lettore “vergine” privo di preconcetti dati da una base scientifica. Alla fine si è deciso per una doppia traduzione; ad una prima traduzione letterale, è seguita una seconda traduzione interpretativa da parte mia. Per la comprensione di quanto dirò è essenziale avvalersi di un glossario in cui tutti i nuovi vocaboli vengono spiegati.

Un po' di storia Nel primo capitolo Keshe racconta un po' la storia e le riflessioni che lo hanno portato alla scoperta. Capitolo 1- Principi storicamente inspiegabili - Cito testualmente

“La ragione principale della mancanza di comprensione dei semplici processi di creazione e

controllo del plasma non sta tanto nella mancanza di conoscenza da parte del mondo scientifico

passato o presente, quanto piuttosto nel meccanismo di ostruzione che è stato messo in opera da

alcuni scienziati, per proteggere i loro interessi individuali e finanziari e i loro titoli onorifici, nelle

loro scuole di pensiero e nel loro campo della scienza.” Keshe si chiede poi se veramente abbiamo capito cosa succede nel Sole o al centro della Terra. Osservando gli sforzi immani che da mezzo secolo stanno facendo per replicare e controllare nei nostri laboratori la fusione nucleare che avviene nel Sole, la domanda che viene spontanea è: come fa la natura ad innescare le reazioni nucleari? E' veramente così difficile realizzarle? E se ci fosse sfuggito qualcosa ed in realtà il fenomeno fosse più semplice?

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Partiamo dunque da zero, cominciamo un'analisi scevra da preconcetti. Quali sono le condizioni iniziali che potrebbero aver innescato le reazioni nucleari? Com'è la condizione iniziale della nebulosa da cui si condensa un sistema solare? Sappiamo che sono presenti grandi quantità di Idrogeno, Elio e un po' tutti gli elementi, compresi quelli più pesanti e radioattivi. Una condizione che forse è stata sottovalutata è il fatto che gli elementi si trovano in uno stato molto disperso, cioè che c'è un vuoto altissimo.

Vediamo cosa dice l'ufficialità attuale ( http://it.wikipedia.org/wiki/Mezzo_interstellare) : Il mezzo interstellare consiste di una miscela piuttosto rarefatta di ioni, atomi, molecole, granuli di

polvere, raggi cosmici e campi magnetici; in massa il 99% della materia è costituito dai gas, il

restante 1% dalle polveri. Le densità (ρ) variano da poche migliaia ad alcune centinaia di milioni

di particelle per metro cubo, con un valore medio attestato nella Via Lattea di un milione di

particelle al m3 (1 particella al cm

3). Il Sole, ad esempio, sta attualmente viaggiando, nel corso

della sua orbita attorno al centro galattico, all'interno della Nube Interstellare Locale

caratterizzata da un vuoto ρ=0,1 atomi cm-3

(Significa che ci sono 0,1 atomi in ogni centimetro

cubo), posta a sua volta all'interno della Bolla Locale (ρ=0,05 atomi cm-3

). Come risultato della

nucleo-sintesi del Big Bang, il gas del mezzo interstellare è costituito all'incirca all'89% da

idrogeno e per il 9% da elio, con un 2% di elementi più pesanti (definiti nel gergo astronomico

"metalli") e composti in tracce.

Oltre alla condizione di altissimo vuoto nella nebulosa primordiale è presente una notevole quantità di radiazione cosmica. Infine occorre tener presente che il tutto è in movimento cinetico di traslazione e rotazione. Apro una piccola parentesi per ricordare alcune nozioni sull'unità di misura della pressione. Il valore della pressione si ricava dividendo la forza che agisce per la superficie su cui agisce. Nel sistema internazionale M.K.S, l'unità di misura della pressione è il Pascal contrassegnato dalla sigla Pa. Abbiamo un Pascal di pressione quando c'è una forza di 1 Newton ( N) che agisce su di un m2 di superficie. Si tratta di una grandezza fisica piuttosto piccola, considerando che 1 Newton equivale a circa il peso di 1 ettogrammo. Il peso dell'aria che agisce su di un m2 di superficie al livello del mare dà una pressione chiamata pressione atmosferica; ad essa è associata una unità di misura specifica, il bar; questa unità di misura però non rientra nel sistema internazionale M.K.S. Un bar corrisponde a 105 Pa Di seguito sono riportati alcuni esempi pratici dei diversi regimi di vuoto: Pressione atmosferica: 1,01325 × 105 Pa Pompe a vuoto meccaniche = 102 Pa -->10-4 Pa

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Pressione atmosferica sulla Luna = circa 10-6 Pa Spazio interstellare = intorno a 10-8 Pa Pompe speciali per ultra vuoto = 10-7 Pa --> 10-9 Pa Record del vuoto massimo raggiunto in laboratorio 10-13 Pa

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Esperimento di base Nel brevetto reso pubblico, Keshe racconta come sia giunto a realizzare il suo esperimento In una sfera di materiale amagnetico, dopo aver fatto un altissimo vuoto per mezzo di una pompa turbomolecolare, si introducono Idrogeno, Elio, e altri gas nobili. Al centro della sfera è posta una ventolina con dei magneti, che viene fatta ruotare con un motorino a velocità variabile. La velocità di rotazione varia da 500 al minuto fino a 3000 in condizione normale (andando oltre fino a 6000 si possono presentare fenomeni intensi ed improvvisi che possono arrecare danni.)

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Piccolissime quantità dei vari gas sono introdotte nella sfera, le quantità devono essere così piccole che i gas rimangano in condizione di alto vuoto. Attivando quindi la rotazione della piccola elica magnetica centrale con i magneti permanenti, dopo un certo tempo i gas rarefatti si dispongono a strati. Il gas più leggero costituito dall'idrogeno si colloca al centro, seguito dall'elio e via via fino ad arrivare al gas più pesante. (La disposizione a strati dal più leggero al centro al più pesante alla

periferia si realizza in quanto gli attriti fra i vari atomi vengono vinti più facilmente dalle

particelle più pesanti che in tal modo tendono a migrare verso la periferia.) In chimica quando si vuole far reagire due gas tra loro dobbiamo fornire un innesco. Se per esempio da un ugello esce una miscela opportuna d' idrogeno e ossigeno, non succede nulla finché non avviciniamo una fiamma.

La fiamma fornisce un surplus energetico in grado di ionizzare sia l'idrogeno che l'ossigeno. Lo stato ionico dei due gas fa sì che reagiscano tra di loro avviando una combustione che si manifesta con una fiamma che si auto-mantiene. Non occorre più fornire fuoco dall'esterno, ma il calore di innesco è fornito direttamente dalla reazione chimica innescata. E se le cose andassero in modo analogo anche all'interno della sfera? E se si innescasse una reazione “nucleare” che poi si mantiene? Questa è la domanda a cui Keshe cerca una risposta. Keshe racconta di aver incominciato ad applicare alla sfera centrale di idrogeno rarefatto una differenza di potenziale, ionizzando così l'idrogeno. In tal modo la sfera centrale di idrogeno rarefatto diventava luminosa: si accendeva.

La sfera di Idrogeno ionizzato emanava un tipo di radiazione non sufficientemente energetica e non riusciva a ionizzare il secondo strato di gas rarefatto costituito dall'Elio.

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Keshe risolse il problema in due modi differenti. 1° metodo - introducendo nel reattore del materiale debolmente radioattivo. Keshe parla dell'elemento potassio che contiene una certa quantità di un suo isotopo instabile leggermente radioattivo. (Disse di aver dipinto il rotore centrale con un leggerissimo strato di questo materiale o altri materiali radioattivi.) 2° metodo – in alternativa è possibile usare come sorgente luminosa una sfera centrale di elio liquido ionizzato opportunamente. Oltre a questi primi metodi Keshe accenna qua e là ad altri metodi a cui è approdato in seguito. Con questi metodi Keshe è giunto all'accensione dell'Elio; questo a sua volta ionizzava gli altri gas con facilità. Il risultato finale fu l'apparizione di uno strano fenomeno, chiamato da Keshe con il termine di “scintillazione”.

Solo quando si è raggiunto questo stadio, si cominciano ad avere i fenomeni strani che andremo via via ad analizzare. Keshe costruì in seguito altri reattori provvisti di piccoli oblò a tenuta di alto vuoto. In tal modo poté vedere cosa accadeva all'interno, vide diversi strati luminosi costituiti dai vari gas in stato ionizzato. Tra uno strato e l'altro comparivano delle strane scintille, proprio là nella zona dove c'era l'attrito tra uno strato e l'altro di gas. Gli strati, ruotando a velocità differenti, strisciavano uno con l'altro, producendo queste strane scintille che potevano ricordare quello che fa una mola a smeriglio quando taglia il ferro. Furono proprio quelle scintille a suggerire il termine di “scintillazione” attribuito al fenomeno. Furono condotti vari esperimenti e si manifestarono molti strani fenomeni. Dopo alcune prove si arrivò al fatto che la sfera luminosa interna si manteneva da sola. Non occorreva ionizzare e neppure serviva far girare i magneti centrali; la cosa più stupefacente era il mantenimento della rotazione.

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Da quello che si deduce, i fenomeni che si poterono notare sono stati: − Improvvise comparse di campi magnetici enormi, tali da attirare oggetti anche a metri di distanza. − Radiazioni di vario tipo erano emesse, compresi alcuni raggi x o peggio, che rendevano pericolosa la sperimentazione. Pertanto non è possibile operare con sfere di vetro che permetterebbero la visione di ciò che accade all'interno in quanto la scintillazione produce raggi x energetici pericolosi per la salute. − Comparsa di eccessi di calore inspiegabili, realizzati senza alcuna alimentazione esterna che si mantenevano a lungo, e non avevano alcuna plausibile spiegazione, soprattutto se tenuto conto che il gas presente nel reattore era di massa inferiore al milligrammo. − A volte attorno alla sfera si formava una luce più o meno intensa e con differenti colori a seconda della situazione. − Dopo l'apertura della sfera si trovò al suo interno la presenza di sostanze nuove, alcune addirittura mai viste in natura. − Forse il fenomeno più stupefacente fu la comparsa di apparenti forze che annullavano la gravità e creavano movimenti vari. Ecco cosa scrive Keshe nel capitolo 26 a riguardo della levitazione del reattore, A pagina 178 possiamo leggere: “Durante i primi test originari, per un brevissimo istante, si raggiunse il completo sollevamento

dell'apparato in modo così veloce da essere non rilevabile facilmente. In pratica il fenomeno della

levitazione istantanea è stato notato per un periodo successivo attraverso il replay del video

registrato della sessione del test. Attraverso il replay della registrazione dei test, si notò

chiaramente un movimento libero del sistema sul pavimento, prima dell’osservazione fisica del

sollevamento del sistema reattore.

...

Durante una delle tante prove, è stato perso il controllo del sistema cosicché si dovette recuperare

il reattore a mano mentre galleggiava nell'aria, riprendendone il controllo prima che si

danneggiasse.”

Questo insieme di incredibili strani fenomeni mai rilevati o descritti dalla fisica classica, portarono a profonde riflessioni sulla costituzione della materia. La nostra conoscenza della materia atomica si basa principalmente su esperimenti di urto, infatti per analizzare un atomo gli spediamo contro elettroni o altre particelle. Dato che non è assolutamente possibile osservare l'atomo con microscopi, come possiamo essere sicuri di aver capito come sono fatte veramente le particelle elementari? In fisica abbiamo ipotizzato la presenza di altre sub particelle dette quark, ma non abbiamo risolto il problema della comprensione, lo abbiamo solo spostato in una sorta di gioco delle scatole cinesi una dentro l'altra. Prendiamo l'elettrone, per esempio, e chiediamoci: di cosa è fatto? Cosa c'è li dentro? E se non fosse poi così solido come appare?

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Se per esempio avesse una natura simile a quella gassosa, comprimendolo rimpicciolirebbe, espandendolo nel vuoto ingrandirebbe. Studiando l'atomo non possiamo guardarlo in modo isolato, ma lo vediamo sempre in compagnia d'altri atomi. Se consideriamo un centimetro cubo di gas idrogeno a pressione atmosferica, esso contiene miliardi di atomi. Per arrivare ad avere un solo atomo in un cm3 occorre fare degli ultra-vuoti, vuoti difficilissimi da fare con i nostri mezzi sulla Terra, ma normali invece nel vuoto cosmico. Osserviamo che il comportamento di un essere umano cambia molto a seconda che si trovi isolato dal mondo o in mezzo alla folla. Storicamente abbiamo constatato che i regimi totalitari sono riusciti a combinare cose impensabili manovrando le folle, nel bene e nel male. Gli uomini quando agiscono come folla sono trascinati e non esprimono il loro carattere; arrivano così a commettere azioni che sono assurde e ripugnanti. I campi di concentramento insegnano... come pure gli stadi di calcio. A ben guardare, quando cerchiamo per esempio di rompere i protoni, non prendiamo un protone isolato, ma creiamo piuttosto pacchetti compressi di protoni e li acceleriamo mandandoli a collidere contro altre particelle. Quindi stiamo osservando il comportamento non di una particella singola ma di una folla di particelle. Potremmo ipotizzare che la folla viene aumentata con il nostro creare pacchetti di particelle, infatti se le particelle avessero una natura simile ai gas, impacchettandole, cioè comprimendole in piccoli spazi, incorreremmo nel grave errore di renderle più dense, farle “indurire”. Il risultato finale potrebbe essere quello di tirarci la zappa sui piedi. Da una parte finiamo per indurire la particella e dall'altra siamo costretti ad aumentare le energie cinetiche in gioco nel tentativo di romperle e valutarne il contenuto.

Nell'analisi di cosa sia la materia abbiamo già avuto grandissime sorprese. La più clamorosa è emersa quando abbiamo scoperto che l'energia che costituisce la massa delle particelle era di miliardi di volte superiore alle energie chimiche con cui siamo abituati a lavorare. Ricordo che applicando la ben nota formula Einsteiniana E=mc2 la quantità di energia di un Kg di massa è data da (300.000.000)2 Joule. Per dare un ordine concreto di energia basti dire che tutta l'energia elettrica consumata dall'Italia

in un intero anno corrisponde a quella contenuta in 12 Kg di materia! Quando nelle scuole di grado inferiore si vuole dare ai ragazzi il concetto che la massa è fatta di energia, si ricorre allo stratagemma di mostrare un raggio di luce laser. Poi si dice ai ragazzi di immaginare il raggio di luce come un filo lunghissimo; ebbene, se lo raggomitoliamo in un piccolo spazio, avremo luce concentrata: questo gomitolo potrebbe rappresentare la massa. Concludiamo dicendo che in fin dei conti la massa non è altro che energia concentrata. Ma come fa quest'enorme quantità d'energia a rimanere raggomitolata in un piccolissimo spazio? Sotto che forma si stabilizza quest'enorme quantità di energia, cinetica, potenziale o che altro? Una cosa appare subito chiara: qualsiasi sia la forma con cui l'energia si accumula lì, le forze che le sono connesse dovranno essere anch'esse enormi, probabilmente miliardi di volte più intense di

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quelle a cui siamo abituati. Vedremo che gli esperimenti descritti da Keshe confermano in pieno questa ipotesi. Così accade che liberando le forze contenute in pochi milligrammi di materia si riesce a smuovere quantità di materia miliardi di volte più pesante. Keshe fa l'ipotesi che l'energia che forma una qualsiasi particella elementare, sia formata da una specie di “plasma compresso” formato da campi magnetici. In fisica e in chimica, il plasma è un gas ionizzato, costituito da un insieme di elettroni e ioni, globalmente neutro. Il Plasma è il quarto stato della materia.

Ovviamente preso atto della definizione classica del plasma, non sarebbe possibile applicarla così com'è all'interno di una particella. Per esempio il dire che l'elettrone è un plasma porterebbe a concludere che l'elettrone è formato da gas ionizzati compressi. Questo è chiaramente assurdo in quanto nella fisica classica l'elettrone è un elemento del plasma e non viceversa. Keshe introduce quindi una definizione molto più ampia di plasma, questa nuova concezione contiene la definizione precedente ma ne allarga moltissimo gli orizzonti. Per arrivare a comprendere quello che Keshe teorizza dobbiamo, fare un passo indietro e partire da una base differente. Cosa c'è dietro tutto ciò che appare concreto? Cosa forma questo universo? La risposta di Keshe è che alla base di tutto c'è un campo che lui definisce “magnetico”. Vedremo di approfondire la cosa in seguito. Keshe attraverso le sue sperimentazioni offre un modello nuovo e affascinante della natura delle cose. Se la sua teoria sarà confermata da altri ricercatori indipendenti che ripetano i suoi esperimenti, come da prassi, … ebbene nulla sarà come prima. Avremo uno sconvolgimento totale, si apriranno meravigliose prospettive, ma anche pericoli enormi. Operare con la creazione della materia ti mette in una condizione simile a Dio. Ora, se le nostre intenzioni profonde sono buone, porteremo il benessere nel mondo. Ma se siamo ancora individui a bassa evoluzione, pieni di desideri egoistici, individui che vorrebbero soddisfare questi loro desideri, queste loro pulsioni (residui animaleschi della natura precedente) e lo vorrebbero fare anche quando ciò comporta la sofferenza per altri, in tal caso l'abuso di questa tecnologia porterebbe alla distruzione. Questo è il monito che sta dietro alle leggende sulla mitica Atlantide. L'avvento di questa tecnologia deve essere sincronizzato con un salto di qualità dell'umanità. In contemporanea ci deve essere un nuovo modo di concepire la società. L'uomo deve diventare un essere più solidale, un essere che sa accontentarsi del giusto e, prima di arraffare il di più, si preoccupa che il vicino, l'amico, l'altro e perfino il più lontano nemico abbiano un minimo garantito.

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A causa della sua grande pericolosità, questa tecnologia deve essere portata a conoscenza degli abitanti del pianeta solo quando i tempi sono maturi. A ben guardare, sembrerebbe che i tempi non siano ancora maturi: quanto egoismo! Quanto attaccamento abbiamo tutti su ciò che crediamo nostro! E così via. In realtà la situazione non è proprio così tragica. Nel giudicare la situazione dobbiamo tener presente che si nota benissimo la mela marcia, ma non ci si accorge delle altre 100 che invece sono sane. Molte lezioni sono state acquisite dall'uomo. Quanti paesi da tempo hanno preso provvedimenti per la salvaguardia dell'ambiente! Nei paesi più evoluti c'è una buona scolarità, assistenza medica, garanzie per la vecchiaia..! Queste cose positive le diamo per scontate, ma una volta non c'erano. Purtroppo l'inquinamento ambientale è ormai in una fase pericolosa per tutto il pianeta, le risorse energetiche cominciano ad essere agli sgoccioli, insomma ad un certo punto valutato il pro e il contro occorre rischiare. Ora è il momento. Per agevolare il cambiamento, evitando a tutti sofferenze non necessarie consiglio la lettura di uno “strano” libro. E' presentato come romanzo alternativo con un grosso punto di domanda. Non lasciatevi fuorviare dal titolo. Il libro ha un carattere fortemente scientifico e filosofico e in 170 pagine fornisce una enorme quantità di informazioni su varie tematiche. D'altra parte è scritto da un ingegnere di grande capacità. Non solo affronta praticamente tutti i temi esistenziali, ma propone soluzioni efficienti. Ecco dove potete scaricarlo gratuitamente. C'è anche la possibilità di ascoltare la lettura sonora fatta dal computer, utile per chi ha difficoltà di lettura: http://gradienti.xoom.it/main/download/ Il titolo del libro è “HO INCONTRATO GLI EXTRATERRESTRI” Autore ing. Stefan Denaarde (Ingegnere olandese nonché grosso imprenditore) Edizioni Mediterranee 1° edizione italiana 1978, ma il libro in lingua originale è datato verso la fine degli anni 60. In altre parti del mondo è conosciuto col nome di Iarga. Questo è il nome che gli abitanti danno al loro pianeta (vero o immaginario che sia). Solo in America il libro è stato letto da 1.400.000 persone, ha avuto un sacco di ristampe, poi per una decina d'anni era esaurito e introvabile, ma ora è stato ristampato e sta andando alla grande... E' un caso? La cosa più stupefacente è che molte cose dette nel libro scritto in un'epoca anteriore agli anni 70 hanno trovato successive conferme. Ecco alcune previsioni: - Si parla di superconduttori ad alta temperatura di aspetto ceramico.(Contro ogni logica in quanto le ceramiche sono isolanti). Ebbene nel 1990 si sono scoperte appunto delle sostanze ceramiche superconduttrici. - Viene predetto che il denaro andrà via via rimpiazzato da un sistema computerizzato fino a scomparire. Tenete presente che negli anni 60 i computer erano praticamente sconosciuti ai più! Io feci una tesi su di un'interfaccia di un computer nel 1971. Era un PDP8 a transistor in dotazione ad un centro di ricerche dell'università di Padova; pensate che era grande come un armadio, e mantenuto ad una temperatura stabile di 18° per non fargli commettere errori. Aveva una memoria

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RAM complessiva di 8 kbit, sì, avete letto bene: 8.000 bit) - Nel libro si affronta il problema delle immondizie e del riciclaggio in modo eccelso con una lungimiranza incredibile per quei tempi. - Presenta delle idee architettoniche fantastiche e nello stesso tempo realizzabili. Nel 2005 ho visto un documentario che prospettava possibilità di costruire ponti galleggianti per i treni del tipo descritto nel libro. - Il tema dei trasporti viene affrontato e risolto brillantemente. I treni ad alta velocità e a levitazione magnetica cominciano ad essere presi in considerazione e la velocità corrisponde a quanto predetto. - La mappatura del DNA era sconosciuta a quei tempi, eppure il libro ne parla e affronta i problemi dei materiali transgenici e quelli della modificazione della specie… - Il modo di curare gli ammalati usando un misto di elettricità e farmaci comincia a prendere piede. - La regola che emerge: Fate quello che fa la NATURA, solo abbreviate i tempi mi sembra di una validità universale.

- Il triangolo Libertà Giustizia Efficienza mi è continuamente utile. A mio giudizio in Italia oggi il punto più debole sta nell’efficienza.

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L'approccio alla teoria descritta da keshe Cosa c'è dentro le particelle elementari? Da cosa sono formate? Come mai le particelle contengono così tanta energia? La trattazione di questa prima parte è la più ostica e meno precisa. Anzi probabilmente è incompleta già in partenza, ma va capita a fondo, altrimenti i libri scritti da Keshe risultano poco comprensibili.

La figura è un tentativo di schematizzare il percorso conoscitivo.

Nel disegno è rappresentata la filosofia che stiamo analizzando, man mano che si scende la base si allarga ed occorre più evoluzione interiore per comprendere le novità più profonde. Il piano terra del disegno sta dunque ad indicare tutto ciò che non conosciamo e che richiede di adeguata evoluzione sia da parte del singolo ricercatore che da parte della specie a cui apparteniamo. Come potete notare ho collocato la filosofia di base di Keshe nel penultimo piano, evidenziando con questo che non è la spiegazione ultima, ma semplicemente una verità di passaggio. La nuova comprensione conterrà la conoscenza precedente, ma sarà priva delle basi sostanziali che spiegano perché l'universo è così come lo percepiamo. Dobbiamo accontentarci! Non tutte le domande potranno avere delle risposte, ogni nuova scoperta è solo un passo avanti. In questo caso però si tratterebbe di un passo da gigante, che porterebbe ad un'epoca aurea in questo martoriato pianeta.

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In epistemologia, un assioma è una proposizione o un principio che viene assunto come vero perché ritenuto evidente o perché fornisce il punto di partenza di un quadro teorico di riferimento. Questo secondo punto è il nostro caso. L'insieme degli assiomi e dei concetti primitivi costituisce il fondamento, il "punto di partenza" di ogni teoria deduttiva che si presenti come sistema assiomatico. Un assioma in ambito geometrico è chiamato postulato. Vediamo dunque quali sono gli assiomi di base individuabili nella teoria di Keshe. − 1° tutto ciò che esiste è formato da un campo “magnetico” − 2° il campo “magnetico” ha tre aspetti o caratteristiche. Keshe le classifica con i termini di: materia, antimateria, materia-oscura (a queste tre componenti considerate nel loro insieme, Keshe attribuisce il nome di Matters con la M maiuscola. Io per evitare confusione la chiamo proto-materie) − 3° le tre componenti sono presenti in ogni singola materia in rapporti e quantità diverse. La somma complessiva dei loro tre campi genera un campo risultante che avvolge l'oggetto, detto Magrav. − 4° la formazione di un oggetto derivante dall'unione di altre materie segue il principio di ripetitività dei frattali. Di conseguenza qualsiasi tipo di oggetto, anche se molto complesso, può essere identificato da un suo campo Magrav specifico che lo rende unico nell'universo. Quindi può essere visto anche come somma delle tre componenti materia, antimateria, materia-oscura. − 5° i campi magnetici riguardanti sia le tre componenti della proto-materia (Matters) che i campi Magravs possono scambiarsi forze, energie, informazioni e quant'altro. Lo fanno attraverso dei “vettori” particolari chiamati pmtics − 6° ogni oggetto stabilisce in ogni istante un equilibrio tra se stesso e tutti gli altri oggetti. Questo significa che il suo Magrav entra in equilibrio con tutti gli altri Magravs presenti. Questo equilibrio si estende anche alle varie componenti sottili che lo formano, in altre parole la componente denominata materia dell'oggetto entra in equilibrio con tutte le altre materie. Altrettanto dicasi per l'antimateria e per la materia-oscura. Le forze legate ai campi “magnetici” delle tre componenti dette: materia, antimateria, materia-oscura sono di un ordine di grandezza miliardi di volte superiore alle forze che regolano normalmente i campi elettrici magnetici o gravitazionale conosciuti normalmente. Con questo si intende dire che una forza di questo tipo, quando agisce e fa un piccolissimo spostamento lungo una sua direzione, crea un lavoro (o energia) miliardi di volte superiore rispetto a quello che vediamo nella nostra realtà quotidiana. L'enorme grandezza delle forze in gioco spiega il perché ci sia così tanta energia accumulata nella massa. Analizziamo ora uno per uno i vari assiomi.

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Primo assioma: tutto ciò che esiste è formato da un campo “magnetico” In fisica si definisce campo la parte di spazio volumetrico che è influenzata da una certa caratteristica. Immaginate una nuvola in cielo. Ebbene, potete dire che lo spazio che occupa la nuvola è un campo di umidità.

In fisica si usa molto il termine di “campo di forza” seguito dalla specifica del tipo di forza. Può essere forza elettrica, forza magnetica, forza gravitazionale ecc. I campi di forza interagiscono tra altri campi della stessa natura; per esempio, un campo di forza gravitazionale interagirà solo con altri campi di forza gravitazionale. Keshe sostiene che i campi di forza non sono tanti, ma ce n'è uno solo, che assume tre aspetti diversi. Potremmo pensarlo come una vibrazione con tre possibili polarizzazioni, lungo i tre assi principali x,y z Il termine di “magnetico” attribuito a questo campo, probabilmente poteva essere sostituito da altro vocabolo, ma penso che Keshe abbia preferito chiamarlo campo “magnetico” per il semplice fatto che il campo magnetico è l'unico campo di cui abbiamo una realtà tangibile nel quotidiano. Chi non ha mai giocato con due calamite? Chi non è rimasto sorpreso dalla forza repulsiva a distanza di due polarità uguali di magneti permanenti? I bambini d'oggi giocano spesso con giocattoli formati con i nuovi potenti magneti permanenti, che sbalordiscono per la loro forza. Adottando l'attributo di “magnetico” si rende immediatamente l'idea, proprio perché ci sono molte esperienze di vita in relazione al magnetismo. Anche il ricercatore Ighina fece una associazione con il magnetismo ed identificò la più piccola particella col nome di “atomo magnetico”. Può darsi che a certi livelli (Ighina era un grande sensitivo) si possa scorgere una più profonda analogia tra il campo magnetico conosciuto e il campo “magnetico” di cui parla Keshe. Io avrei preferito comunque usare un termine rafforzativo tipo “campo iper-magnetico o ultra-magnetico”, in tal modo da una parte stabilivo una qualche distinzione tra i due tipi e inoltre mettevo subito l'accento sull'enorme potenza che caratterizza questo nuovo campo ipotizzato da Keshe che è alla base del creato. Su questo argomento rimangono abbondanti punti interrogativi. Perchè il campo modifica lo spazio? Lo spazio esisterebbe senza il campo “magnetico”? Da dove prende origine questo campo “magnetico”?... ecc... Ai posteri le risposte.

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Secondo assioma: il campo “iper-magnetico” che è alla base di ogni particella, ha tre aspetti o

caratteristiche, materia, antimateria, materia-oscura La natura profonda del campo “iper-magnetico” ci è sconosciuta. Altrettanto incomprensibile è come faccia a presentarsi sotto tre aspetti. Questo fatto ci ricorda un po' il mistero della trinità citato in varie religioni. Il filosofo-matematico Pitagora associava al numero tre il simbolismo della vita, e al numero 2 gli opposti che si fronteggiano. Il tre introduce un elemento equilibratore. Una bicicletta a due ruote è instabile, solo se essa si muove trova l'equilibrio, quindi il due necessita di un dinamismo costante, ma non ha un equilibrio statico. Il triciclo invece ha l'equilibrio. Così il numero minimo di gambe di un tavolo è tre. In geometria il numero minimo di lati per avere un poligono è 3. Si potrebbe proseguire parlando del protone, neutrone, elettrone, o della famiglia con il figlio che cerca di tenerla unita ecc. Questi approcci filosofici ci fanno capire la necessità dell'aspetto trino, rimane però da capire come fa in pratica il campo “iper-magnetico” a differenziarsi in tre aspetti. Creiamo pertanto dei modelli teorici che servono a darci l'illusione di comprendere il fenomeno, tranquillizzando la nostra sete di sapere, tali modelli ci permetteranno di ragionare sui vari fenomeni dandoci magari un aiuto a comprendere il meccanismo delle ricadute pratiche. Alla fin fine tenuto conto che il nostro grado evolutivo attuale non ci permette una reale comprensione, ripieghiamo sull'aspetto utilitaristico pratico e cerchiamo di realizzare progetti che aiutino a vivere meglio. La situazione mi ricorda quella volta che andai a vedere il film Avatar, proiettato con una nuova tecnologia tridimensionale. All'inizio cercavo di capire le tecniche usate, ma non ero all'altezza, alla fine lasciai perdere e mi godetti il film in santa pace. Io propongo di paragonare il campo ad uno stato vibratorio; consideriamolo per esempio come un'onda luminosa, un raggio di luce. In fisica sappiamo che la luce può vibrare su piani differenti, tale fenomeno si chiama polarizzazione della luce. Nulla ci impedisce di immaginare che il campo “iper-magnetico” possa avere tre piani di polarizzazione. Un altro modello interpretativo è suddividerlo in base alla frequenza di vibrazione. In tal caso, le vibrazioni più alte potrebbero essere date dalla componente denominata da Keshe con il termine “antimateria” che dalle esperienze descritte appare come la più energetica delle tre componenti. La parte denominata materia (per distinguerla dalla materia comune uso la sottolineatura) potrebbe corrispondere ad una fascia di vibrazioni minori. Infine la componente denominata materia-oscura corrisponderebbe ad una fascia intermedia. Se operassimo con la luce visibile potremmo associare i colori: Antimateria = azzurro (comprende lo spettro dal celeste all'ultravioletto) materia = rosso (comprende lo spettro dall'arancio all'infrarosso) Materia-oscura = verde ( comprende lo spettro centrale rimanente) Propongo anche un possibile terzo modello, che lega i due modelli precedenti. Ipotizzo una situazione per cui man mano che la frequenza cambia, cambia anche il piano di polarizzazione

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preferenziale. Avremo così: Antimateria = azzurro con polarizzazione prevalente nell'asse z materia = rosso con polarizzazione prevalente nell'asse x Materia-oscura = verde con polarizzazione prevalente nell'asse y E' come se l'asse di polarizzazione si avvitasse man mano che si sale di frequenza. Il piano di polarizzazione non sarebbe quindi fisso, pertanto la componente antimateria con minore vibrazione avrebbe un piano di polarizzazione vicino a quello della componente materia-oscura che si trova nella gamma alta della fascia complessiva della materia-oscura. Keshe attribuisce il nome di Matters con la M maiuscola a queste tre componenti. Purtroppo negli scritti l'uso della sola maiuscola non crea una sufficiente distinzione. Se per esempio la frase comincia con la parola Matters, non si capisce a cosa si riferisce; quindi, per evitare confusione, ho

ritenuto opportuno usare il termine proto-materia al posto di Matter. Il termine proto-materia è un simbolismo più vicino e di immediata comprensione in quanto il prefisso “proto” indica qualcosa che viene prima, primordiale.

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Un punto fondamentale da ricordare qui è che i tre campi iper-magnetici che formano ogni

particella si aggregano in un tutt'uno che ha sempre le caratteristiche del plasma. Come detto in altra parte, la definizione di plasma di Keshe è molto più estesa. Il plasma è un insieme di campi magnetici, di pmtics e di Magrav, tenuti insieme in un'unica struttura. L'interno del plasma è sempre dinamico. Il plasma ha caratteristiche gassose: questo è importantissimo. Avendo caratteristiche gassose, il plasma occupa tutto lo spazio vuoto disponibile, quindi si

allarga o restringe a seconda di quanti altri plasmi ci sono nel suo spazio di esistenza. L'atomo, le molecole, gli oggetti, i pianeti, le stelle sono tutti plasmi se guardati dal punto di vista dei campi magnetici che li formano. Nella materia solida grossolana l'aspetto gassoso del plasma sfugge. Un sasso per quanto compresso assieme ad altri nella profondità della terra cambia le sue dimensioni in modo trascurabile. Anche nel vuoto cosmico il plasma del protone o dell'elettrone ha un'espansione così piccola da non essere rilevabile dai nostri strumenti. Ciò nonostante, cambia la sua densità in maniera sufficiente ad ammorbidirlo.

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Terzo assioma: le tre componenti sono presenti in ogni tipo di particella in rapporti e quantità

diverse; la risultante di queste tre componenti si manifesta come un campo Magrav

Secondo il modello proposto, ogni cosa, ogni più piccola particella è costituita sempre dalle stesse componenti. La differenza sta nella quantità e nel rapporto tra le varie componenti. Per esempio potremmo immaginare questa situazione. Il protone sarebbe caratterizzato da: energia totale 95; distribuita in modo che il 40,...% sia Antimateria, il 30,...% sia materia e il rimanente materia-oscura. L'elettrone sarebbe caratterizzato da: energia totale 2; distribuita in modo che il 25,...% sia Antimateria, il 45,...% sia materia e il rimanente materia-oscura. Il neutrone sarebbe caratterizzato da: energia totale 100; distribuita in modo che il 33,...% sia Antimateria, il 33,...% sia materia e il rimanente materia-oscura. La somma complessiva dei loro tre componenti genera un campo risultante che avvolge

l'oggetto. Questo campo è detto Magrav. Quindi ci sarà il Magrav del protone, uno dell'elettrone, uno del neutrone.

Il termine MaGrav deriva dal fatto che all'esterno, nell'interazione con altre particelle o oggetti, il campo complessivo si nota sotto forma di due campi legati da un legame che sta in profondità e non è percepibile facilmente. Poiché i due campi sono il campo Magnetico e quello Gravitazionale, Keshe ha preso le iniziali ed ha creato il nome simbolico del campo risultante. Da quanto si capisce, ogni particella ha un suo specifico Magrav, differente da ogni altro. I protoni avranno tanti Magravs simili ma non uguali. Lo stesso vale per ogni altra particella. Nell'universo non esistono due particelle perfettamente identiche. Se esistessero occuperebbero lo stesso spazio-tempo. Un principio simile si trova anche in fisica superiore. E' un principio di creatività, tutto ciò che esiste deve avere in se stesso una peculiarità che lo differenzia dal resto della creazione. Per esempio gli elettroni ci sembrano tutti uguali, hanno tutti gli stessi comportamenti, ma noi non cogliamo la differenza tra un elettrone e l'altro solo perché ne cogliamo l'aspetto essenziale, così come avendo un cesto di mele non prestiamo attenzione alla loro diversità. Va detto che mentre per il cesto di mele volendo proprio la differenza tra una mela e l'altra potrebbe essere colta, ciò non è possibile per le particelle. La differenza tra una e l'altra non è alla nostra portata. Variazioni di posizione interne ad una particella dell'ordine di miliardesimi di miliardesimi di miliardesimi di millimetro, porterebbero a sostanziali cambiamenti; ricordiamo che le forze lì presenti sono miliardi di volte più intense di quelle che abbiamo nella vita quotidiana. Il Magrav ricorda molto l'aura esoterica, il Magrav di una particella è altresì assimilabile a un

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codice a barre o se preferite al DNA di una cellula. Il Magrav rappresenta l'essenza della particella in esame. Se riprendiamo il modello dei colori, possiamo dire che il Magrav è la sfumatura di colore risultante dall'insieme dei tre colori che formano le particelle elementari.

Le particelle elementari interagiscono tra di loro e con il macrocosmo attraverso i loro Magrav. Un insieme di molte particelle forma atomi, molecole, oggetti materiali. Per ognuno di essi esisterà un Magrav specifico che lo rappresenta. Noi conosciamo un sasso, una mela, un elefante attraverso la percezione che abbiamo del suo Magrav. Il campo Magrav teoricamente si estende all'infinito, ma in pratica ad un certo punto la sua influenza diviene trascurabile. In pratica la delimitazione del raggio d'azione del Magrav la andiamo a considerare quando c'è l'interazione tra due Magrav, il Magrav dell'oggetto esploratore e il Magrav dell'oggetto esplorato. Tutto sommato è come considerare due forti calamite che interagiscono. Teoricamente i loro campi magnetici sono infiniti, ma quando proviamo manualmente a valutare le forze attrattive e repulsive vediamo che esiste una distanza limite oltre la quale la nostra capacità di percepirli cessa totalmente.

Keshe definisce col termine “superficie di interfacciamento” la zona dove i due Magrav

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interagiscono. Esiste una superficie reale in cui da un lato della superficie prevale un Magrav mentre dall'altro lato prevale l'altro Magrav; questa è l'interfaccia. In definitiva possiamo dare questa definizione: Il MaGrav è un campo di contenimento che racchiude e rappresenta qualche cosa che ha una

sua identità. Le cose sono separate tramite campi di forza. La separazione può avvenire solo con sistemi di attrazione e repulsione . Qualsiasi elemento, per poter essere identificato ha bisogno di essere delimitato da un campo Magrav che lo identifichi. Ogni oggetto, animato o inanimato, ha una sua identità specifica. Il Magrav sotto certi aspetti contiene e può esprimere tutte le informazioni che servono ad identificare l'oggetto. Con un esempio tratto dalla biologia potremmo paragonare il Magrav al DNA. Chi riuscisse a rivelare esattamente questa essenza, potrebbe pertanto replicare un Magrav equivalente, il quale messo nelle condizioni di agire costringe la materia a riprodurre l’essenza originale. Nelle nostra società siamo stati educati a dare alle cose un nome, un'etichetta, e con questo sistema ci si è abituati a non porre attenzione alla natura profonda delle cose, spesso confondendo il simbolo (nome) con la vera essenza. Per comprendere il messaggio di Keshe bisogna cambiare il modo di pensare. Non dobbiamo fermarci alla nostra idea preconcetta delle cose, qui ci vuole uno sforzo interno, non possiamo solo aspettare che la conoscenza venga a noi, anche noi dobbiamo andare alla conoscenza. I nostri sensi ci aiutano fino ad un certo punto. Diciamo che per mezzo di loro ci creiamo un'immagine dell'oggetto in esame, immagine che può aiutarci ad entrare nella comprensione. Spesso però ci limitiamo ad una conoscenza superficiale, ci accontentiamo di un'immagine mentale.

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Quarto assioma: la formazione di un nuovo oggetto segue il principio di ripetitività dei

frattali. Tutto si ripete in modo simile

Noi sappiamo che i frattali geometrici fatti col computer si replicano formando figure sempre più grandi ma aventi sempre lo stesso schema. Questo principio è ben espresso da Keshe, che asserisce che un sistema solare, una galassia … ecc. hanno la stessa caratteristica di base di un atomo o di un elettrone. La natura fa lo stesso, essa replica se stessa continuamente, ma con modalità diverse. Normalmente non ce n'accorgiamo perché non siamo in grado di cogliere il simbolismo diversificato che si cela dietro a tutte le cose. Keshe asserisce che se cominciamo a guardare l'universo rispetto alle tre componenti di base materia, antimateria, materia-oscura, potremo costatare che tutto si ripete, lo schema è sempre lo stesso. Pertanto, un elettrone sarà costituito da una certa quantità di proto-materie (materia, antimateria, materia-oscura) che si manifesterà all'esterno con un campo Magrav appropriato; la stessa cosa vale anche per il protone e per il neutrone. Man mano che la materia diventa più complessa lo schema sarà lo stesso, quindi nel suo complesso ci sarà ancora una certa quantità di materia, antimateria, materia-oscura, espressa all'esterno da un campo Magrav. Nelle strutture più complesse coesisteranno contemporaneamente più Magravs, per esempio un uomo avrà un Magrav complessivo, ma nello stesso sarà presente un Magrav del braccio, del dito, dell'unghia, della cellula... ecc. Ad ogni Magrav corrisponderà una certa quantità di materia, antimateria, materia-oscura; in pratica potremo costruire una funzione a tre variabili che rappresenta il Magrav dell'oggetto in esame. Per esempio: Magrav_elettrone = f (34; 32; 27) [materia=34; antimateria=32; materia-oscura=27] Magrav_neutrone = f(56; 45; 64) Magrav_sasso = f(453; 567; 659) Magrav_elefante = f(1234; 5678; 9657) Magrav_Pianeta_Terra = f(156034534; 54567678; 96655657)

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Ovviamente è un paragone, non è detto che la funzione sia a tre parametri così come l'ho espressa, è un'ipotesi per chiarire il concetto. Di questo concetto sono personalmente certo, perché coincide sia con quanto raccontato da Pierluigi Ighina nei suoi esperimenti, sia con quanto da me sperimentato personalmente. Chi è interessato può approfondire il racconto qui: http://didatticacomputer.it/index.php?option=com_remository&Itemid=0&func=fileinfo&id=41 In base a questo concetto, Keshe sostiene che si possono costruire le sostanze volute. Il procedimento consiste nel disgregare prima qualsiasi materia nelle sue componenti di base, materia, antimateria, materia-oscura, nell'utilizzare poi i pezzi per creare ciò che si desidera; basterà capire il Magrav dell'oggetto desiderato. Conoscere il Magrav è come conoscere il progetto di una casa. Per costruire la casa di cui abbiamo il progetto in mano possiamo usare i mattoni di un altro edificio in demolizione, poi assembliamo i mattoni ricavati seguendo il progetto (Magrav) voluto. Una volta verificato sperimentalmente che funziona, gli scienziati avranno molto da ricercare su questo campo. Avremo una nuova chimica, la chimica delle trasmutazioni.

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Quinto assioma: i campi si scambiano informazioni, forze, energie con dei particolari vettori

chiamati pmtics

I campi magnetici possono scambiarsi forze, energie, informazioni e quant'altro attraverso dei "vettori forza" che Keshe chiama pmtics Il pmtics è un campo magnetico che collega fra di loro due campi differenti. Il Pmtics è definibile come una forza in grado di trasportare di tutto, dal movimento, all'energia, alla pura informazione. I pmtics sono le formiche che tengono equilibrato l'universo. Credo che la conoscenza di cosa sono i pmtics e soprattutto di come operano, sia una tappa fondamentale per capire la costituzione dell'universo che percepiamo. La particella della fisica che ha una qualche somiglianza con il pmtics potrebbe essere il gravitone. Preciso che i pmtics sono molto più versatili e differenziati rispetto al gravitone, diciamo solo che il gravitone rappresenta un piccolo sottoinsieme dei pmtics http://it.wikipedia.org/wiki/Gravitone

Il gravitone è un'ipotetica particella elementare, responsabile della trasmissione della forza di

gravità nei sistemi di gravità quantistica. Questa particella è prevista in diversi modelli teorici che

mirano ad unificare i fenomeni gravitazionali con quelli quantistici, ma la sua esistenza non è

ancora stata sperimentalmente verificata.

Secondo la teoria dei gravitoni, il movimento di un corpo produrrebbe un segnale di informazione

che impiega un tempo rapidissimo, ma comunque non nullo per arrivare all'altra massa

interagente, e adeguare la forza di gravità alla nuova distanza fra i due corpi.

Secondo altri punti di vista, come il Teorema di non-località di Bell, fra le particelle in genere, ed

anche fra due masse e relativi gravitoni, esiste un legame fuori dal continuo spaziotemporale, e

quindi indipendente da questi e permanente ad ogni distanza di spazio e di tempo fra le due

particelle. Ciò spiegherebbe anche perché la gravità è in grado di agire fra due corpi lontanissimi.

Sicuramente qualche lettore sorriderà, rilevando come la definizione trascenda la fisica classica rigorosa e appaia come una dissertazione di fantascienza. Il gravitone sarebbe una particella virtuale collocata fuori dal continuo spaziotemporale... mah! Cos'è questo continuo spaziotemporale? Anche la fisica è costretta ad arrampicarsi sugli specchi per far quadrare i fenomeni sempre più strani che si vanno scoprendo, soprattutto in quantistica. Quindi non me ne vogliate se il discorso che farò sarà molto fantasioso, in fin dei conti per chi si interessa di quantistica sa che sono in buona compagnia. Abbiamo detto che l'unica cosa che esiste è un campo al quale per comodità abbiamo dato il nome di “magnetico”. Il campo ha valori d'intensità differenti nelle varie materie e in varie parti dello spazio. Abbiamo già visto che le costituenti interne delle particelle elementari (protoni, neutroni, elettroni, quarks…) sono chiamate Matters da Keshe, e proto-materie dal sottoscritto; ebbene, le forze di legame fra le tre componenti materia, antimateria, materia-oscura hanno un'intensità miliardi di volte maggiore delle forza di legame della chimica. Questo concorda perfettamente con il dato di fatto che le energie all'interno delle particelle sono anch'esse miliardi di volte superiori a quelle chimiche. Fornisco la spiegazione usando lo stile di Galileo nel suo "Dialogo sopra i massimi sistemi". Domanda: Abbiamo visto che tutto ciò che esiste ha come partenza un campo; riferendoci a ciascuna delle tre proto-materie ci chiediamo: il campo che le compone è immutabile o può cambiare?

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Risposta: Il campo può cambiare, sia come intensità che come caratteristiche, per esempio la componente della proto-materia denominata antimateria può trasformarsi in materia-oscura. D: Come fa il campo a cambiare? R: Un pmtics preleva una parte del campo e la porta in un altro campo. D: Che cos'è un pmtics? R: Un pmtics è un campo particolare in movimento “virtuale” o se preferite con movimento quasi istantaneo. Il tempo di vita di un pmtics potrebbe essere un tempuscolo piccolo a piacere. D: Quando si forma pmtics? R: Un pmtics si forma quando c'è l'opportunità, la possibilità, la convenienza. E' come chiedersi quando due persone che si vogliono bene si sposano. Pensateci e vedrete che la risposta è la stessa. D: Quali sono le condizioni di partenza? R: Occorre che ci siano due campi che possono entrambi frazionarsi in sotto-campi; si tratterebbe di una partizione virtuale la cui somma dà sempre l'intero campo. Ebbene, se nel primo campo tra

tutte le possibili suddivisioni esiste una frazione-virtuale, con caratteristiche molto simili ad

una frazione virtuale del secondo campo, le due frazioni simili si agganciano

momentaneamente l'una all'altra e formano un pmtics. Insomma è il discorso delle anime gemelle. Se in un campo magnetico una sua frazione corrisponde ad una frazione nel secondo campo, le due frazioni tendono a fondersi, diciamo che c'è fra di loro un fidanzamento. D: Cosa intendi per frazioni virtuali simili? R: Sono quelle parti, appartenenti a due campi diversi, che hanno un certa "corrispondenza": per esempio la stessa forma, la stessa energia, la stessa frequenza di vibrazione, ecc. D: E' simile a due filamenti che si riuniscono per dare il DNA? R: Sì! Ottimo paragone. D: Chi o che cosa informa una parte dal campo della presenza della parte corrispondente nell'altro campo? R: Questo è il bello della questione. Rispondo che fra le due parti esiste un legame fuori dal “continuo spaziotemporale.” D: Cosa intendi dire con la frase “continuo spaziotemporale”? E' un escamotage per non rispondere e buttarla sul fantastico? R: No! Se vai a vedere e ho usato la stessa frase riportata dalla scienza ufficiale nel descrivere il gravitone. In fisica quantistica abbiamo la questione di due particelle gemelle. http://it.wikipedia.org/wiki/Entanglement_quantistico

L'entanglement quantistico è un fenomeno quantistico, privo di analogo classico..... Viene a volte

reso in italiano con il termine "non-separabilità".

Esso implica la presenza di correlazioni a distanza tra le quantità fisiche osservabili nei sistemi

coinvolti...

Secondo la meccanica quantistica è possibile realizzare un insieme costituito da due particelle tale

che, qualunque sia il valore di una certa proprietà osservabile assunto da una delle due, questo

influenzi istantaneamente il corrispondente valore assunto dall'altra... Ciò rimane vero anche nel

caso le due particelle si trovino distanziate, senza alcun limite spaziale. Come vedi, il fenomeno c'è già nella fisica moderna quindi non si tratta di pura fantascienza.

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D: Non è possibile dare una spiegazione più comprensibile? R: Immagina un'asta conduttrice in cui siano presenti tante onde elettromagnetiche che coesistono. Ebbene, due onde con stessa frequenza e con la stessa fase si sommano. Non occorre che si cerchino, perché sono già in una base comune. D: Cosa succede dopo che le due porzioni di campo si collegano insieme in una specie di fidanzamento (interlacciamento)? R: Esattamente quello che succede tra fidanzati che decidono di sposarsi. Possono andare ad abitare a casa dello sposo, ( il pmtics si trasferisce sul primo campo che aumenta di intensità, mentre il secondo campo cala della stessa quantità), possono andare a casa della sposa ( il pmtics si trasferisce sul secondo campo; questi aumenta di intensità, mentre il primo campo cala della stessa quantità). Possono andare ad abitare in una casa loro (si crea un nuovo campo autonomo; se hanno sufficiente energia da creare un campo Magrav in grado di trattenerli, facendo si che il nuovo campo appena formato risulti stabile) D: Cosa trasportano i pmtics da un posto all'altro in questa migrazione? R: Trasportano forze, quantità di moto, energie, o fondamentalmente informazioni. D: Potrebbero trasportare solo e nient'altro che informazioni? R: Forse si. In fisica classica però in genere un po' d'energia passa sempre. Pensa alle onde radio, o dei telefonini, un po' d'energia la trasportano sempre, ma il fattore di gran lunga più importante è il contenuto informativo. Le informazioni nel caso della radio sono date dalla modulazione di frequenza o ampiezza.

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D: Tutto qui quello che c'è da sapere sui pmtics o c'è dell'altro? R. C'è molto altro, la visione che ti ho dato è uno dei modi di agire dei pmtics, ma ci sono molti altri modi. Tieni presente che “Tutto è Uno” esiste solo un campo “magnetico” che è presente come disequilibrio in uno spazio, relativo ad un tempo legato alla consapevolezza che osserva. D: Mi stai dicendo che il pmtics è un campo “magnetico” e che può esistere anche per conto suo? R: Sì! Il pmtics è fondamentalmente un campo “magnetico”. Quello che cambia è il suo modo di lavorare e il suo scopo. D: Quale sarebbe lo scopo del pmtics? R: Operare per portare l'equilibrio. Immaginiamo il pmtics come un robot creato dall'uomo, il programma inserito nel robot è costituito da una lista di comandi che hanno un particolare ordine di importanza. - Il primo e più importante scopo dei pmtics è quello di ripristinare sempre l'equilibrio sia in un ambiente circoscritto locale che più in generale nei riguardi dell'intero universo. Principio di

mantenimento dell'equilibrio - Il secondo scopo è quello di agire creando sempre qualcosa di diverso, principio di creatività. - Il terzo punto si riaggancia al primo ed è un principio di conservazione, il nuovo che viene creato tende all’ autoconservazione, alla sopravvivenza; questo lo deve fare rispettando i punti 1° e 2° Probabilmente ci sono altri scopi ma il discorso si estenderebbe troppo. D: Mi resta la curiosità, mi puoi dire almeno uno di questi ipotetici ulteriori scopi? R: Certo, ma devi avere una mente filosofica molto aperta. Considera che, se “Tutto è Uno”, le caratteristiche di ogni cosa devono essere presenti in ogni altra cosa. Prendi l'uomo, è esso stesso una parte diversificata del “TUTTO”, ebbene, nessuno può negare che l'uomo tenda a sviluppare una consapevolezza, una coscienza, una capacità di confrontare e giudicare. Ora se ammettiamo valido l'assioma “Tutto è Uno” è evidente che queste caratteristiche potrebbero evidenziarsi anche nei pmtics. D: Intendi dire che i pmtics potrebbero essere considerati anche come esseri viventi con una consapevolezza sviluppabile potenzialmente? R: Sì certamente! Non c'è niente di così piccolo che non possa essere visto come immenso se giudicato da un altro essere molto più piccolo di lui. Il fatto che noi non cogliamo la consapevolezza nelle cose inanimate sta ad indicare solo che, relativamente ai nostri mezzi percettivi, non sembra esserci vita cosciente. Dobbiamo considerare onestamente che potrebbe benissimo essere un nostro limite percettivo. D: Keshe affronta questi concetti relativi ai pmtics? R: Ne accenna qua e la senza mai dirlo chiaramente. D: Mi sembrava di aver capito che i pmtics avessero una vita brevissima, ora tu mi stai dicendo che possono rimanere intrappolati in un ambiente per un tempo lunghissimo, come lo spieghi? R: Da come descrive le cose Keshe sembrano esserci molte categorie di pmtics, quelli che vivono poco e subito si “sposano” aggregandosi ad un compagno simile, poi ci sono quelli che rimangono da sposare, sono degli “scapoli”, quest'ultimi restano in uno stato d'attesa, e vagano alla ricerca di un compagno. Ulteriori chiarimenti su questo punto si trovano nel capitolo 3 del libro di keshe

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Sesto assioma: ogni oggetto stabilisce in ogni istante un equilibrio tra se stesso e tutti gli altri

oggetti. Ecco cosa dice Keshe nel 28 capitolo: “Attraverso l’attuazione di centinaia di test dinamici e statici noi abbiamo avuto forti indicazioni

che l’universo è, in effetti, fatto nelle condizioni normali per mezzo del lavoro svolto da pacchetti

di pmtics dinamici.

Dalle nostre osservazioni, possiamo dire con un alto grado di certezza, che il dinamismo dell’intero

universo è costantemente mantenuto attraverso il principio dell’interazione e attrazione di pmtics

differenti, l'interazione dipende dalla loro forza e posizione rispetto ai campi e plasmi limitrofi.” Tutto l'universo è in continuo equilibrio, qualsiasi squilibrio è prontamente riequilibrato dai pmtics. D: I pmtics si isolano e "vivono" come parte a se stante? R: Non proprio. Un'immagine potrebbe essere quella di due bolle di sapone che per un attimo si deformino e si riuniscano andando a toccarsi per una piccola area. D: Il riequilibrio dell'universo è istantaneo o esiste un tempuscolo in cui l'universo rimane squilibrato? R: L'universo nella totalità non può mai essere squilibrato, localmente può apparire squilibrato. Ma se guardiamo la causa dello squilibrio, andando più a monte, vedremo che anche la causa che ha prodotto lo squilibrio era un fattore di equilibrio. D: Keshe parla dei pmtics quasi sempre in termini di forza; i pmtics vanno considerati come forze o come energie? R: Sono forze purché precisiamo il concetto di forza in questo modo: La forza è qualsiasi cosa in grado di creare un cambiamento nell'universo.

A questo punto basta precisare che il cambiamento può essere dato anche da un'informazione, anche se astratta, e il discorso quadra.

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Ciò che appare come antigravità, in realtà è un riequilibrio

Vediamo ora di indagare sull'applicazione più affascinante proposta da Keshe, la levitazione degli oggetti. Per comprendere il presunto funzionamento occorre tener presente alcune informazioni. Prima informazione: è possibile trasportare energia da una proto-materia all'altra.

Nel capitolo 24 del libro di keshe, viene introdotto il concetto di pmtics formati da campi magnetici passivi. Riporto testualmente: “Si può considerare che nell’universo si possano distinguere due tipi di forze pmtics in grado di

interagire con i campi magnetici.

Una forza pmtics la possiamo definire come “formata da campi magnetici attivi” e l’altra forza

“formata da campi magnetici passivi."

1°- Le forze formate dai campi magnetici attivi sono forze pmtics in grado di trasmettere o

ricevere movimento o vibrazione. Quindi sono forze pmtics che trasportano principalmente quantità

di moto.

Queste forze sono capaci di esercitare azioni su altri campi o altri pmtics dei plasmi, causando

movimento o vibrazione; nello stesso tempo possono ricevere movimento o vibrazione da altri

pmtics. Questo tipo di forze è ben conosciuto nell'attuale fisica classica; si tratta di solito di un

movimento basato sulle interazioni della materia; quando entrano in azione queste forze viene

creato un moto mediante urti, sfregamento, impulsi... Sono i campi di forza magnetici attivi che

causano normalmente la dislocazione degli elettroni in una cellula o una vibrazione di elettroni in

materiali conduttivi etc.

2° - Le forze formate dai campi magnetici passivi sono costituite da quelle forze pmtics che nella

loro azione sono in grado di trasmettere o ricevere energia senza trasmettere movimento.

Le proto-materie del plasma producono principalmente pmtics formati da campi magnetici

plasmatici passivi. I pmtics di tipo passivo hanno la peculiarità di trasferire da un campo all'altro

porzioni dei loro campi magnetici sotto forma di energie; in tal modo possono aumentare (o

diminuire) la densità dei campi magnetici di partenza e di arrivo senza turbare alcuna proto-

materia dal punto di vista della quantità di moto, nel senso che non sono presenti né urti né

vibrazioni.

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Se per esempio un primo plasma ha necessità di incrementare un suo campo, in tal caso è

disponibile a ricevere la quantità d'energia necessaria dai pmtics appartenenti ad un secondo

plasma... Allo stesso tempo se il secondo plasma ha pmtics extra di cui non ha bisogno, sarà

disponibile a cederli. Lo scambio potrà avvenire se i livelli energetici trasmissibili sono simili.

Abbiamo visto che i campi magnetici passivi non causano movimento o perturbazione all’atomo;

lo lasciano fermo dov'era. Le forze dei campi magnetici passivi sono realizzate da pmtics che sono

adibiti a tale scopo.

Il fenomeno si presenta anche nella macro-materia anche se con modalità il cui simbolismo sfugge.

In realtà, a ben guardare, la simbologia può essere estesa fino a realizzare che le vitamine e i

minerali che si muovono nelle molecole delle catene di proteine rappresentano un esempio di

questo tipo di forze passive.

E’ importante notare che ciascun plasma porta nella maggioranza dei casi uno specifico pacchetto

di forza pmtics, così, affinché il corpo umano possa ricevere tutto lo spettro di forza pmtics di cui

ha bisogno, deve alimentarsi con differenti minerali, vitamine e proteine che possono fornire certi

campi di forza magnetici plasmatici passivi per coprire tutti i bisogni delle cellule.”

Seconda informazione: vediamo ora come si possa far si che un oggetto sì muova da solo, senza spingerlo o tirarlo dall'esterno. Immaginiamo una sfera posta su un piano. Supponiamo che la sfera al suo interno abbia un insieme differente di oggetti caratterizzati da pesi differenti. Per esempio supponiamo che tra tutti gli oggetti presenti all'interno della sfera ce ne sia uno collocato a metà altezza a sinistra della sfera e uno a destra. L'oggetto a sinistra supponiamo sia fatto di un materiale leggero come il polistirolo, l'oggetto di destra invece di un materiale pesante come il piombo. Partiamo dalla sfera ferma che ha cioè trovato un suo punto di equilibrio rispetto alla gravità. Ad un certo punto dentro la sfera succede che l'oggetto leggero di sinistra passa al posto dell'oggetto pesante di destra e viceversa. L'osservatore esterno, intento a guardare la sfera, la vedrebbe muoversi. Infatti il cambio della distribuzione dei pesi all'interno comporta una nuova ricerca di equilibrio da parte della sfera. Per inciso, nell'esempio la sfera si muoverà verso sinistra. L'osservatore esterno rimarrà allibito e si chiederà come sia possibile che la sfera si sia mossa da sola. In realtà si tratta di una legge naturale di equilibrio di forze; nel nostro caso le forze sono del tipo gravitazionale.

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Terza informazione: è possibile fare questa trasposizione di materia all'interno della proto-materia facendo sì che una certa quantità di antimateria, che si trova in una posizione x, sia trasportata da un pmtics passivo e vada ad aggiungersi all'antimateria che si trova in posizione y. Di conseguenza in x c'è un calo di antimateria e in y una crescita. Anche qui ci aspettiamo un movimento del recipiente comprendente. Ci aspettiamo però che lo spostamento del recipiente sia inapprezzabile, vista l'esigua quantità di antimateria che è stata spostata. In realtà non stiamo considerando che le forze relative alle proto-materie sono miliardi di volte più intense di quelle che ci sono tra le masse degli oggetti che usiamo normalmente. Tenuto conto di quest'informazione possiamo dire che per compensare uno spostamento infinitesimale che avviene all'interno delle proto-materie, serve uno spostamento esterno del contenitore di quantità spaziali rilevanti. Quarta informazione: l'enorme campo di forza relativo alle proto-materie fa sì che, ad un microscopico cambiamento della quantità di una componente le proto-materie, corrisponda un notevole spostamento spaziale di tutto l'apparato che le contiene. Nell'insegnamento della fisica si pone inizialmente grande attenzione alla misura delle grandezze fisiche e ad avere il senso di grandezza relativo. Per esempio: parlando dell'atomo di idrogeno si dirà: “Se immaginiamo l'elettrone grande come un pallone da calcio, la sua area di movimento possibile attorno al protone sarebbe grande come il lago di Garda. Oppure se immaginiamo il protone grande come una pallina da tennis, il volume esterno dell'atomo d'idrogeno sarebbe grande come una sfera del diametro di un campo da calcio”. Avere il senso dell'ordine di grandezza permette all'uomo di saper giudicare con competenza le cose. Come ultimo esempio vorrei ricordare quello che disse in una conferenza ai ragazzi un ingegnere dell'ENEL: “Imparate ad essere ecologisti competenti, prima di lamentarvi che non si costruiscono più dighe per produrre energia pulita ed ecologica. Dovete sapere che le 1800 dighe di varie dimensioni presenti nella regione, non riescono a produrre la quantità di energia prodotta da una sola centrale termica!” Per questi motivi ho deciso di cercare di dare un esempio dell'ordine di grandezza delle forze in gioco, confrontando la forza gravitazionale con le enormi iper-forze presenti nella proto-materia. Immaginate di avere un'asse rigida con al centro un fulcro, come in una bilancia. Se mettiamo in ciascun lato, a distanze dal centro uguali, un peso da un chilogrammo, avremo un perfetto bilanciamento. Supponiamo di sollevare le due palle all'altezza di un metro e lasciamole cadere contemporaneamente (supponiamo di operare nel vuoto senza l'attrito dell'aria). Non succederà

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ancora niente, perché al momento dell'impatto con l'asse, la forza impulsiva di destra sarà esattamente uguale alla forza impulsiva di sinistra.

Ora immaginiamo di avere due campi di attrazione diversi da una parte rispetto all'altra. Possiamo immaginare che i campi siano di tipo gravitazionale e non cambino la loro intensità in funzione della distanza, cioè supponiamoli costanti. A sinistra mettiamo un campo di forza gravitazionale 1.000.000.000 di volte più grande che a destra. Ebbene per ottenere il bilanciamento delle forze, se a sinistra la palla cade dall'altezza di un metro, a destra avendo una forza di gravità molto più piccola dovremmo alzare la palla per farla cadere da un'altezza di un miliardo di metri o un milione di km. Spero di aver reso l'idea. Ecco perché travasando una piccola parte di proto-materia da una parte all'altra, ad un piccolo spostamento della proto-materia, corrisponde un grande spostamento di tutto l'apparato che la contiene. Lo spostamento può essere in qualsiasi direzione. Ogni proto-materia è correlata a tutte le altre proto-materie presenti nell'ambiente. Supponiamo che un po' di antimateria posizionata nel punto A vada a congiungersi con un'altra antimateria situata nel punto B. Ebbene, i legami intensissimi che aveva con tutte le altre proto-materie cambiano; per riportare l'equilibrio, si attivano immediatamente nuove forze pmtics potentissime. Alcune opereranno all'interno delle proto-materie e non ce ne accorgiamo, però si creano anche forze pmtics esterne che operano sul piano della fisica classica nella materia comune. Questi pmtics che si generano esternamente, per avere forze compensative adeguate alle iper-forze interne della proto-materia, sono costretti a fare spostamenti enormi. Quinta informazione: il fenomeno è tanto più evidente quanto più grande è lo spostamento di componenti interni della proto-materia da un punto all'altro. Avendo un unico reattore possono verificarsi spostamenti casuali al suo interno; questo però di solito non genera fenomeni esterni visibili in quanto la casualità statistica del fenomeno crea un'azione e una controazione per cui i fenomeni finiscono col compensarsi annullandosi a vicenda. Se invece abbiamo due generatori distinti e siamo in grado di controllare lo spostamento della proto-materia da una parte all'altra, allora avremo la creazione del movimento del sistema meccanico a cui i due generatori sono vincolati. Se i due generatori sono fissati al supporto, (può trattarsi di una navicella, un'auto, una sfera, un treno), e disposti su un piano orizzontale, avremo prevalentemente spostamenti nel piano orizzontale. E' chiaro che quando gli spostamenti saranno verso l'alto daranno l'impressione dell'antigravità. In realtà non c'è antigravità nel senso che non c'è creazione di un campo opposto alla gravità, il movimento è dovuto alla sola questione del riequilibrio.

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Va da sé che per avere spostamenti in tutte le direzioni di un piano servono almeno tre reattori posti ai vertici di un triangolo equilatero.

Finisco questa parte dicendo che esistono due fondamentali tipi differenti di reattori descritti da Keshe. −Reattori singoli che servono per produrre calore o elettricità, e creare o togliere sostanze... −Reattori multipli, formati da due o più reattori vincolati nella stessa struttura, che servono per creare movimenti, levitazioni, velocità. Tra questi reattori va annoverato anche il tipo a sfere concentriche.

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Quando si procede allo studio di un nuovo argomento è indispensabile accordarci sui nuovi termini introdotti. Questo è tanto più vero ed importante in questo caso specifico. Keshe usa un suo gergo specifico, per esempio parla di plasmi riferendosi il più delle volte particelle elementari, ma nello stesso tempo ribadisce che tutto è plasma. Per aiutare il lettore ho realizzato come prima cosa un glossario.

Glossario

Campo magnetico:In fisica si definisce campo la parte di spazio volumetrico in cui è presente una certa caratteristica. Possiamo dire per esempio che lo spazio occupato da nuvola in cielo è un campo di umidità. In fisica si usa molto il termine di “campo di forza” seguito dalla specifica del tipo di forza. Quindi può trattarsi di forza elettrica, forza magnetica, forza gravitazionale ecc.

I campi di forza interagiscono con altri campi della stessa natura; per esempio, un campo di forza gravitazionale interagirà solo con altri campi di forza gravitazionale. Keshe sostiene che i campi di forza non sono tanti, ma ce n'è uno solo, che assume tre aspetti diversi. Potremmo pensarlo come una vibrazione con tre possibili polarizzazioni, lungo i tre assi principali x,y z

Il termine di “magnetico” attribuito a questo campo, probabilmente poteva essere sostituito da altro vocabolo, ma suppongo che Keshe abbia preferito chiamarlo campo “magnetico” per il semplice fatto che il campo magnetico è l'unico campo di cui abbiamo una realtà tangibile nel quotidiano. Adottando l'attributo di “magnetico” si rende immediatamente l'idea, proprio perché ci sono molte esperienze di vita in relazione al magnetismo. Se il campo è in attività nel senso che sta per scambiare pezzi con altri campi in tal caso viene considerato col nome di “pmtics". “ray”: si definiscono con questo termine i raggi magnetici elementari, i veri e propri mattoni

che formano questo universo. Si possono considerare come icampi magnetici più piccoli esistenti in questo universo. pmtics: sono da considerarzi come forze che sono in grado di traghettare porzione di campi da un posto all'altro, in altre parole producono dei cambiamenti nell'universo. I pmtics possono trasportare di tutto: energie, quantità di moto, vibrazioni, informazioni, ecc. Un campo appena comincia ad agire, interfacciarsi, aumentare, o diminuire può essere considerato un pmtics. Ci sono due aspetti un po' diversi nella formazione dei pmtics: a) i pmtics primordiali che formano la Matter (proto-materia) I pmtics più elementari sono dati dall’insieme di due “ray”. Questi pmtics primitivi si formano in due fasi: - La prima fase è caratterizzata dal fatto che si agganciano tra di loro, come due serpenti simile ad una doppia spirale. - Nella seconda fase assumono un incarico preciso e si muovono per eseguirlo. Sembrano dei postini che portano a termine la consegna. Lo scopo che devono portare a termine è paragonabile ad un “imprinting” e viene dato loro dai fattori ambientali; va precisato che uno dei fattori che dà l'imprinting quando è presente l'operatore umano è l'intenzione, le emozioni, la volontà dell'essere che si relaziona con loro. I pmtics che collegano tra loro due campi più grandi dei “ray”, possono essere moltissimi e creare un flusso definito in termini come campi magnetici plasmatici in movimento. Sotto un certo punto di vista un raggio di luce potrebbe essere visto come un gigantesco pmtics o come un plasma contenente oltre che a campi magnetici anche molti pmtics

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b) i pmtics macroscopici che operano nel macrocosmo all'interno della materia-comune Accanto alla precedente interpretazione riferita principalmente alla formazione della protomateria iniziale, ne esiste un'altra che allarga il concetto passando dal microcosmo al macrocosmo, lì il termine pmtics viene usato da Keshe in modo più ampio e vario. Per esempio verso la fine del capitolo 2°, Keshe sostiene che se ci sono campi magnetici fluttuanti liberamente in un plasma interstellare, tali pmtics possono agganciarsi ad altri pmtics per formare un nuovo pmtics. Quindi si deduce che un campo magnetico che sia libero di fluttuare (plasmatico) è anch'esso un pmtics. N.P: Anche i “ray” sono visti sia come puri campi che come pure forze, quindi possono essere

considerati come particolari pmtics. Un'ipotesi azzardata potrebbe essere quella di definire i “ray”

come i pmtics che collegano questo immenso campo magnetico chiamato universo con un altro

immenso campo magnetico rappresentato da un antiuniverso. Zona di interfacciamento: I campi magnetici quando interagiscono tra di loro producono una

specie d'attrito nei punti di contatto delle loro periferie. Questa zona è chiamata interfaccia Matters (proto-materie): La parola Metters (proto-materia) si riferisce a uno stato originale della materia, in questo microscopico stato si prendono in considerazione i componenti essenziali che ne formano la base, Keshe gli identifica in tre aspetti o caratteristiche, materia, antimateria, materia-oscura. Keshe attribuisce il nome di Matters con la M maiuscola alle tre componenti. Negli scritti, l'uso della sola maiuscola non crea una sufficiente distinzione. Se per esempio la frase comincia con la parola Matters non si capisce a cosa si riferisce; quindi, per evitare confusione, ho

ritenuto opportuno usare il termine proto-materia al posto di Matter. Il termine proto-materia è un simbolismo più vicino e di immediata comprensione in quanto il prefisso “proto” indica qualcosa che viene prima, primordiale. Ribadisco che il termine Matter (proto-materia) viene usato solo per definire le componenti interne delle particelle elementari protone, neutrone, elettrone. Le energie e le forze all'interno delle proto-materie sono miliardi di volte più intense rispetto che a

quelle osservate nella materia comune. La figura mostra materia, antimateria, materia-oscura. Ci si riferisce ad esse con il termine di Matter al

singolare e Matters al plurale

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Per evidenziare che sono le componenti piccolissime della materia si è scelto di usare una scrittura rimpicciolita per indicarle. Questi tre elementi di base della proto-materia (Matter) sono tutte originati da tre differenti campi magnetici plasmatici, sono esse stesse campi magnetici,possiamo pensare che la materia sia un campo magnetico polarizzato sull'asse delle x; l'antimateria polarizzata nell'asse delle Y; la materia-oscura nell'asse delle z. materia: (quando è sottolineata): sta ad indicare una delle tre componenti in cui il campo magnetico si manifesta antro le particelle elementari; viene usata la sottolineata per distinguerla dalla Matter ( proto-materia), e dalla materia (materia-comune). Fra le tre componenti è la meno energetica. antimateria: è la più energetica tra le tre componenti, operando con essa si hanno più facilmente fenomeni di levitazione o movimento. materia-oscura: è una delle tre componenti principali del campo magnetico, all'interno delle Matters (proto-materie). Keshe la intende anche presente in aspetti più macroscopici, anzi in ogni cosa secondo Keshe c'è una parte di materia-oscura in equilibrio con gli altri due aspetti dati dalla materia ed antimateria. Keshe sostiene che quando una materia perde la sua magnetosfera non può più comunicare con il resto dell'universo e diventa INVISIBILE, cioè oscura. campo iper-magnetico: all'interno della Matter (proto-materia) le tre componenti materia, antimateria,

materia-oscura sono caratterizzate dal fatto che i legami tra tutte le Matters (proto-materie) sono miliardi di volte più intensi di quelli manifestati normalmente nella materia comune grossolana. Per evidenziare questo fatto io uso il termine di iper-magnetico per distinguerli dai campi magnetici comuni. Magrav: le tre camponenti materia, antimateria, materia-oscura.della Matter (proto-materia) si fondono in un unico campo risultante chiamato Magrav. Il Magrav viene percepito all'esterno come un misto di due campi Magnetico e Gravitazionale le iniziali di questi due campi sono state prese per formare il nome. Nella valutazione Keshe asserisce che questi due campi apparentemente diversi in realtà nascono dallo sbilanciamento delle Matters (proto-materie) che lo compongono. I due campi sono legati l'un l'altro come il campo elettrico è legato al campo magnetico. In certi oggetti macroscopici si colgono tutti e due come nel pianeta Terra per esempio; in atri corpi, come per esempio un mattone, si coglie solo l'aspetto gravitazionale. Keshe sostiene che anche nel mattone è presente un campo magnetico, se pur piccolissimo. Tutti gli oggetti hanno un loro specifico Magrav che va visto come una super-stringa che rappresenta l'oggetto. Ogni interazione tra gli oggetti macroscopici avviene sempre tra i loro Magrav. Quindi ci sarà il Magrav del protone, uno dell'elettrone, uno del neutrone, uno della Terra, della Galassia... Plasmi: in fisica e in chimica, il plasma è un gas ionizzato, costituito da un insieme di elettroni e ioni, globalmente neutro. Il Plasma è il quarto stato della materia. Keshe introduce qui una definizione molto più ampia di plasma, questa nuova concezione contiene la definizione precedente ma ne allarga moltissimo gli orizzonti. Per plasma Keshe intende un insieme di campi magnetici in movimento formati da un miscuglio di :

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Matters (proto-materie), pmtics, campi magnetici, Magravs... Per Keshe anche la luce è un plasma. Plasmatici: attributo dato in genere ai plasmi il termine sta ad indicare una condizione in cui sono presenti pmtics che sono in fase attiva. Se il termine " campi magnetici plasmatici" indica che questi campi sono attivi, in "movimento". Per cui troviamo campi magnetici “fissi” e in contrapposizione a campi magnetici “plasmatici”. In genere plasmatico significa che si può modificare (plasmare). Un paragone potrebbe essere quello con l'aspetto ionico della chimica. In chimica uno ione corrisponde ad un atomo che ha una carica elettrica non bilanciata. Questo fatto lo rende attivo, desideroso di trovare un equilibrio accoppiandosi con cariche elettriche opposte. Magnetosfera: la magnetosfera corrisponde alla perturbazione dello spazio che circonda un corpo. La magnetosfera è correlata al Magrav che ne è la causa. Per esempio il Magrav della Terra (campo magnetico + gravitazionale) determina il tipo di atmosfera che circonda la Terra, quindi l'atmosfera corrisponde alla magnetosfera. In certi passi del libro sembra che la magnetosfera sia generata solo dal campo magnetico. Ma Keshe sostiene che il campo magnetico e quello gravitazionali hanno un legame diretto.

“Plasma iniziale fondamentale” Keshe usa questa dicitura per indicare il neutrone. Le particelle elementari sono tutte plasmi. Nella teoria di Keshe le particelle elementari come l'elettrone, il neutrone e il protone, sono viste come plasmi. Il plasma delle particelle elementari non ha un guscio esterno che lo racchiude, bensì è il campo Magrav stesso che dall'interno genera una fortissima forza gravitazionale e magnetica in grado di tener raggruppato tutto il plasma. Una conseguenza di questa nuova visione, è quella di poter ipotizzare che il raggio delle particelle NON sia fisso, ma cambi secondo la densità di particelle presenti. Se, per esempio, il protone dell'idrogeno si trova da solo in uno spazio assolutamente vuoto, il campo tenderà ad espandersi per occupare tutto il volume possibile, questo perché, essendo un plasma, ha un comportamento simile ai gas. Se il suo volume aumenta, la densità d'energia interna diminuisce, il protone diventa più “molle” e si lascia penetrare più facilmente, senza dover ricorrere agli acceleratori nucleari. Se invece il protone dell'idrogeno è accumulato in densi pacchetti, allora il volume si restringe e il protone diventa più duro. Quando studiamo l'atomo lo vediamo sempre in compagnia d'altri atomi, mai isolato. Se consideriamo un centimetro cubo di gas idrogeno a pressione atmosferica, esso contiene miliardi di atomi, per arrivare ad avere un solo atomo in un cm3 occorre fare degli ultra-vuoti, vuoti difficilissimi da fare con i nostri mezzi sulla Terra, ma normali invece nel vuoto cosmico. Osserviamo che il comportamento di un essere umano cambia molto a seconda se si trova in mezzo ad una folla, rispetto a quando è da solo isolato dal mondo. Storicamente abbiamo constatato che i regimi totalitari siano riusciti a combinare cose impensabili manovrando le folle, nel bene e nel male. Core Carolina: è il nucleo centrale di un corpo celeste, costituito da una cavità ricca di gas e plasmi Inner core: è lo “strato di cipolla” duro che avvolge per primo nucleo cavo detto core Caroline MATMAGS: Quando operiamo con la proto-materia (Matter) per la tecnologia spaziale, il termine "combustibile" non è applicabile, in sua vece usiamo il termine "MATMAGS". GRAPOS: deriva da GRAvitation POsitioning Systems, è chiamato così un sistema meccanico formato da due o più reattori che generano almeno due campi magnetici che trasferiscono Matters da un punto spaziale ad un altro. Il risultato è che si hanno fenomeni di levitazione e movimento dell'intero sistema.

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−L’Energia è definita come: “Capitolo 1

1. Principi storicamente inspiegabili

La ragione principale della mancanza di comprensione dei semplici processi di creazione e controllo del plasma non sta tanto nella mancanza di conoscenza da parte del mondo scientifico passato o presente, quanto piuttosto nel meccanismo di ostruzione che è stato messo in opera da alcuni scienziati, per proteggere i loro interessi individuali e finanziari e i loro titoli onorifici, nelle loro scuole di pensiero e nel loro campo della scienza. Ad esempio, pur avendo enormi stanziamenti per la ricerca e le risorse umane, il mondo della scienza negli ultimi sessant'anni non ha raggiunto risultati notevoli rispetto alla comprensione della struttura semplice del plasma e la sua fusione, I fisici nucleari e l'industria hanno cercato invano di provocare la fusione del plasma formato da atomi di idrogeno, in reattori a fusione. Tali reattori sono stati costruiti o sono in fase di realizzazione con costi di miliardi di dollari, ma per il momento siamo lontani da un utilizzo pratico. Il modo di operare dei reattori a fusione va contro le leggi naturali se lo paragoniamo al modo in cui la fusione del plasma avviene nell'universo. Quello che stanno cercando è simile a voler fare il pane solo con acqua, sale e calore, ma senza che il suo ingrediente principale, la farina. La domanda da fare a questi scienziati, è semplicemente questa: dove sono i campi gravitazionali di contenimento essenziali per la fusione di questi reattori? Se ci sarà una reazione a catena di fusione come avviene all’interno del Sole, da dove sarà originata? Tenuto presente che le forze gravitazionali necessarie per il contenimento hanno un valore di migliaia di G ? (G è la forza gravitazionale terrestre) Con l'uso di gigantesche bobine di magnetici esterni, si confinano i plasmi in sfere compresse, poi si cerca di far fondere insieme le due sfere di plasmi accelerandole una contro l'altra. Questo è il motivo per cui hanno e ottenuto ben poco e ben poco otterranno nel caso che insistano su questa strada. Un altro punto da considerare è che in questo periodo il mondo avanzato della scienza è portato ancora a credere e ad accettare i principi obsoleti del 19° secolo; mi riferisco all’idea che la creazione dei campi magnetici della Terra siano originati da moti convettivi del materiale che si trova al centro. Si continua su questa strada nonostante che dati scientifici sismologici indichino che è necessaria un'altra spiegazione. Alcuni colleghi ritengono che l'uomo nel 21° secolo non sia abbastanza intelligente da scoprire come sono creati i campi gravitazionali dei pianeti. Secondo queste persone, il principio della creazione delle forze riguardanti il campo gravitazionale e il loro controllo è fuori portata dalla comprensione di altri scienziati. Ripeto invece che in alternativa a questo vecchio modo di comprendere i fenomeni, si propone un nuovo modo di creare locomozione, nuovi sistemi magnetici e gravitazionali sono stati sviluppati e testati, e hanno confermato la capacità di creare sollevamento e movimento solo utilizzando gli effetti dei campi magnetici, senza bruciare qualsiasi combustibile o altre tecnologie di propulsione. Nelle sezioni che seguono in questo capitolo, è importante notare che: Le informazioni, ottenute attraverso i dati sismologici dei terremoti in oltre trent'anni di rilevazioni in tutto il mondo, dimostrano che esiste certamente un nucleo interno del pianeta fatto di un materiale solido, ma tale nucleo ha una cavità al suo centro (Fig.1) (1, 2, 3, 4, 5, 41A, 41B);

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questa cavità, scoperta recentemente nel nucleo solido del pianeta, è stata chiamata dai geologi “inner-inner” del nucleo del pianeta e si presume possa avere un raggio di almeno 500 Km. Io ho chiamato questo nuovo nucleo cavo, "The Core Caroline" (Fig. 1, 2 e 3), per distinguerlo da altri nuclei attualmente noti del pianeta.

1. 1° La creazione di campi magnetici della Terra La scienza ufficiale ancor oggi fa l'ipotesi che la creazione dei campi magnetici della Terra sia basata sulla sul principio della dinamo.

Secondo tale principio, il processo di produzione della corrente ha origine dal movimento del materiale fluido. Tale movimento deriva a sua volta dal gradiente di temperatura tra il nucleo interno e la parte esterna.(Fig.1) (Nota Personale: In effetti si ritiene che il campo magnetico della Terra sia creato dalle corretti

delle cariche elettriche generate dai moti convettivi. Questi sono movimenti spontanei dei fluidi

dovuti al cambiamento di densità del materiale riscaldato.) Secondo l’obsoleta teoria vigente questo sarebbe meccanismo che ha portato alla creazione del campo magnetico del pianeta: Si creano enormi correnti di fluido che mediante processi riconducibili all’attrito di sfregamento finiscono per creare un flusso di elettroni liberi, cioè separati dagli atomi a cui appartenevano. Questi elettroni sono liberi di vibrare o galleggiare in questa regione. La rotazione del nucleo metallico solido interno (Fig.1) del pianeta interagisce con questi elettroni liberi nel nucleo esterno del pianeta. ( N.P: Si ritiene che esistano correnti di cariche elettriche che ruotando intorno al pianeta formano

l’equivalente di una grande spira percorsa da corrente, il nucleo ferromagnetico della Terra esalta

e rafforza il campo magnetico). Se quest'ipotesi fosse corretta, allora c'è da chiedersi come facciano gli altri pianeti e le stelle a creare i loro campi magnetici.

Le stelle e lo stesso Sole, possiedono campi magnetici senza avere nuclei interni solidi. Il Sole genera sicuramente campi magnetici, che si estendono di là dalla Terra e di Saturno. (Fig. 2) Questa teoria ipotizza correnti fatte di elettroni originate da fenomeni convettivi, ma da quello che ho potuto rilevare il plasma atomico protonico possiede cariche molto più forti, maggiori di diversi ordini di grandezza rispetto al suo omologo più piccolo plasma formato dai soli elettroni. Pertanto è più logico pensare che la principale forza del campo magnetico del pianeta sia creata dalle cariche del plasma protonico piuttosto che spese elettroni. (N.Personale: Nel linguaggio usato da Keshe i protoni, gli elettroni, i neutroni … sono visti come

plasmi, il concetto verrà sviluppato e ampliato durante tutto il libro).

Ora sappiamo, che anche l'elettrone è una condizione di plasma simile alla costruzione protone (capitolo 3, 17, 18 e 19).

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Fig.1: Due campi magnetici plasmatici interagenti nei nuclei interni della Terra portano alla

creazione del campo magnetico del pianeta. Nota: Il "Core Caroline" può contenere plasma, atomi (nano-materiali), molecole, diversi tipi di Matters (proto-materie) assieme a idrogeno, potassio… uranio e plutonio derivante dal decadimento nucleare; lì possono essere presenti fenomeni come la fissione, fusione, ionizzazione, che portano alla creazione di calore in di questo nucleo. Tale calore è trasferito all’esterno attraverso “l’inner core” costituito dall'anello sferico solido che circonda il "Core Caroline" mantenendo così i materiali del nucleo esterno allo stato fluido.

Attraverso gli studi nel settore della fusione nucleare, è un fatto noto che i protoni dinamici

(plasmi) che formano gli atomi sono essi stessi entità cariche positivamente, intendendo con questo che la loro carica elettrica non è generata da correnti interne dovute a particelle più piccole che si muovono. Questa affermazione è nota come il principio Birkeland della corrente. Pertanto ritengo che tutte le principali forze magnetiche e gravitazionali solari sono create nel centro di stelle attraverso il movimento del plasma e non attraverso i moti convettivi. … omissis (N.P: alcune piccole frasi sono state omesse perché la traduzione non risultava chiara e

comunque il concetto era già ben espresso.)

2. 2 Creazione dei campi gravitazionali della Terra L'altro concetto importante, che ostacola lo sviluppo di nuove conoscenze, è quello di comprendere come siano creati i campi gravitazionali dei pianeti. Questo concetto non è stato capito finora. La creazione e il mantenimento delle forze di un campo gravitazionale nelle stelle e nei pianeti sono stati trattate dal mondo scientifico senza produrre alcun risultato concreto. In effetti, la creazione dei campi gravitazionali dei pianeti e delle stelle nell'universo è semplice come la creazione dei loro campi magnetici. Sia l'erudito ricercatore del mondo scientifico che l’innocente bambino in età scolare possono costatare che i due poli opposti di magneti solidi vengono attratti l'uno l’altro. Noi enunciamo ora questo assioma: i poli opposti originati da campi magnetici possono

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interagire per creare forze che danno luogo a campi gravitazionali, oltre che le forze magnetiche conosciute. Tali forze gravitazionali possono agire non solo localmente sui due poli ma possono anche interessare le altre materie che circondano i due poli. In seguito a questa affermazione è corretto presumere che per avere un qualsiasi fenomeno gravitazionale devono esserci almeno due campi magnetici che interagiscono tra loro. I campi gravitazionali del pianeta devono essere fatti dall’interazione di due o più sorgenti di campi

magnetici interagenti, che partono dal centro dei pianeti o delle stelle e possono estendersi oltre i confini fisici di questi oggetti.

Tenuto conto di questi postulati, vista la realtà dell'esistenza delle forze del campo magnetico e gravitazionale attorno alla Terra, rimane la necessità trovare due regioni in grado di creare campi di forze magnetiche indipendenti, tali regioni saranno localizzate nei nuclei interni della Terra. La loro interazione sarà la vera causa dell'esistenza delle forze del campo gravitazionale della Terra. (Fig. 2 campi G1 e G2). Quindi, l'interazione dei due campi magnetici, generati nei nuclei centrali del pianeta, porta alla creazione di forze di attrazione che noi chiamiamo "campo gravitazionale del pianeta", l'attrazione è simile a quella che si ha con opposti poli con magneti solidi.

I pianeti e le stelle sono fatte di diversi strati di diversi materiali, gran parte del materiale con cui sono composte le stelle è sempre lo stesso per tutte le stelle; mi riferisco in particolare all’idrogeno, elio... Nelle stelle, a causa delle variazioni delle pressioni e delle temperature, vengono creati strati in cui gli stessi elementi mostrano proprietà leggermente differenti producono effetti differenziati. Questi diversi strati producono i propri campi di forze magnetiche con intensità leggermente diverse da strato a strato; questo dipende anche dalla forza dei campi magnetici degli strati adiacenti. Accade così che esistano nelle stelle e nei pianeti molti strati di materiali fluidi o plasmatici collocati a diverse profondità, ogni strato creerà i propri campi di forza magnetici indipendenti, concentrici rispetto al centro dei pianeti o stelle. … I campi magnetici creati da ogni strato dinamico interagiscono con i campi magnetici di uno o più strati dinamici adiacenti. Queste interazioni di campi magnetici tra i diversi strati crea campi di attrazione magnetica che si vanno a sommare. In altre parole quando nelle stesse aree con le stesse materie, in presenza di polarità magnetiche simili poste in diversi strati, si ha un'interazione tale che due polarità di campi di forza magnetiche forze campi analoghe si respingono (Fig.1 campo M1 e M2). Questa repulsione magnetica (Fig.1 campo di M1 e M2) diventa il campo esterno di forza di spinta centrifuca e diviene ciò che è noto come la forza del campo magnetico del pianeta (Fig.1 campo M). Inoltre, le polarità opposte dei campi magnetici in questi strati, interagiscono in modo simile, e l'interazione delle polarità magnetiche opposte in questi strati di materia (Fig. 2 campo G1 e G2), porta alla creazione di diversi strati di campi magnetici che si attraggono o respingono uno rispetto a l’altro. Questa forza di attrazione magnetica dei campi (Fig. 2 campo G1 e G2) diventa la forza interna del campo di trazione e che è nota come la forza di campo gravitazionale del pianeta (Fig. 2 campo G). Attraverso test effettuati nell'arco di diversi anni con la costruzione di modelli sperimentali simili ai nuclei interni del pianeta, la Teoria Keshe della creazione del campo gravitazionale di oggetti dinamici in possesso di cuori dinamici si può affermare che: La propagazione verso l’esterno dei campi magnetici dei pianeti e delle stelle è dovuta all'interazione di strati di materiali simili, e dalla dinamica dei loro campi di forze gravitazionali

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Fig. 2: Due campi magnetici plasmatici che interagiscono nei nuclei interni della Terra portano alla creazione del campo di forze gravitazionale del pianeta.

I campi di forza magnetici dei pianeti sono realizzati dall'interazione di campi magnetici plasmatici di polarità simile nei livelli dinamici dei suoi nuclei interni (Fig.1 campo M) questi campi magnetici s'irradiano verso l'esterno. I campi di forza gravitazionali (Fig. 2 campo G) sono creati dall'interazione delle polarità magnetiche opposte dei campi plasmatici generati dallo stesso materiale che forma il pianeta, localizzati negli strati profondi dei nuclei del pianeta. Questo è ciò che dà l’attrazione di uno verso l’altro di tutti i corpi celesti. Questa nuova concezione d'interazione tra i campi magnetici multipli nei nuclei dei pianeti interni comporta una nuova definizione, una nuova comprensione e nuova spiegazione di come le forze gravitazionali dei campi sono creati nei nuclei dei corpi celesti nell'universo, nella Terra e nel Sole. Con questo modo di definire la gravità si arriva direttamente alle basi concrete la rendono manifesta, che la creano e controllano la sua intensità. Pertanto, i campi di forze gravitazionali hanno come base campi magnetici; quindi secondo la

teoria gravitazionale di Keshe, la gravità è definita come la misura della interazione e

dell'attrazione di due o più forze magnetiche. (N.P: Keshe estende il concetto e lo generalizza, quindi non è più indispensabile che ci siano due

nuclei plasmatici che generano i forti campi magnetici, ma è sufficiente che ci siano due campi

magnetici che interagiscono opportunamente. In effetti in seguito Keshe sostiene che forse bastano

due campi magnetici dati da due pmtics o addirittura semplicemente da due ray) Certamente l'attrazione e l'interazione delle forze pmtics cambia a seconda della posizione di due oggetti quinti sono dipendenti dalla distanza e dalla grandezza dei campi. Se gli oggetti celesti non possiedono forti campi magnetici che possono interagire tra loro,

come potrebbero essere attratti l'uno dall'altro?

Così il campo gravitazionale ora può essere compreso e spiegato nei suoi termini reali di ciò che lo crea, e questo è dovuto alla interazione dei pmtics generati all'interno ai dinamici nuclei degli

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oggetti celesti rispetto all'altro. In secondo luogo, come si comprende che i campi gravitazionali di questi pianeti o stelle sono dipendenti dall’intensità di forza magnetica si può ora anche capire perché la loro attrazione è dipendente dalla posizione. Pertanto, la gravità può essere definita semplicemente come: La gravità o campi di forza gravitazionali non sono altro che la misura delle interazioni di

due o più raggi magnetici o sistemi campi magnetici sempre derivanti dall'interazione di

almeno due o più sorgenti di campi magnetici, le interazioni saranno relative alle reciproche

posizione e intensità di forza, questo vale tanto per la materia classica, quanto per i plasmi, le

Matters (proto-materie), i pianeti, sistemi solari, le galassie e l'universo.

Questa nuova definizione di campi gravitazionali è un'estensione della conoscenza precedente. (si veda il capitolo 3). (N.P. Vista l'affermazione che sono due o più campi magnetici a creare la gravità nel pianeta, chi

crea la gravità in un oggetto qualsiasi sia esso inanimato come un sasso o vivente come un uomo?

Keshe cerca di rispondere a questa obbiezione).

Un'altra ipotesi può essere questa: si può supporre che la cellula di un essere umano o altre, siano o possano comportarsi come fatte di atomi, plasmi e campi magnetici che siano in possesso di un secondo campo magnetico rispetto ad altri campi magnetici plasmatici nel loro ambiente. Pertanto, è possibile che pmtics di queste cellule e sostanze nella loro interazione dinamica con le pmtics del pianeta possano comportarsi e sostituire i doppi sistemi di campi magnetici interagenti, necessari per la creazione dei fenomeni gravitazionale. Quindi si può ipotizzare che qualsiasi sostanza sia alla fin fine in possesso di plasma o nuclei che le conferiscono l'aspetto gravitazionale rispetto al pianeta. … In questo libro, cerchiamo di fare una distinzione tra i campi magnetici della materia comune e campi magnetici derivanti da un'interazione dinamica fra due raggi magnetici o due pmtics.

(N.P:le due situazioni presentano ordini di grandezza decisamente differenti).

Nel caso dei pianeti i campi magnetici e i campi gravitazionali (che si accompagnano sempre l'un l'altro), gli identifichiamo il loro campo Magnetico con la M maiuscola.

In questi riferimenti, invece di continuare a nominare insieme i “campi magnetici e gravitazionali” scriviamo in breve come "Magravs". La forza del campo gravitazionale di un corpo celeste rispetto alle altre è la misura di attrazione e di interazione di una concentrazione plasmatica campi magnetici creati all'interno di un sistema rispetto ad un'altra campi magnetici plasmatiche. (N.P: Ci sono ancora molte domande irrisolte, la principale è questa: come si giustifica la diretta

proporzionalità tra la quantità di materia e la quantità di gravità?)

3. La fonte di calore nei nuclei della Terra In geofisica un'altra domanda senza risposta è quella di chiedersi da dove provenga tutto il calore che dal centro della Terra appare irradiarsi ed è in grado di mantenere i materiali più esterni nel loro stato liquido? Con quale metodo è generato il calore nei nuclei interni del pianeta? Queste domande non sono state affrontate a fondo e con sufficiente chiarezza fino ad oggi dalla scienza.

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In generale, è un fatto accettato che la Terra è costantemente riscaldata dai nuclei interni. Ritengo che il "nucleo Caroline" sia un reattore nucleare geologico (Fig.1, 2 e 3) conosciuto come il geo-reattore (fig. 2). Non è difficile pensare che vi siano materie radioattive in questo nuovo nucleo centrale del pianeta, queste materie radioattive riscaldano i nuclei interni del pianeta. Su questo io concordo con geofisici nucleari, ma solo fino a certo punto, io ho differenti ipotesi nel contenuto dei tipi di materia e il processo con cui è generato questo riscaldamento. I geofisici ritengono che il calore nel "nucleo Caroline" venga generato attraverso il decadimento nucleare di elementi pesanti, affondati nel centro del pianeta a causa del loro peso. In qualità di ingegnere nucleare che ha costruito diversi semplici reattori nucleari che replicano la struttura dei nuclei interni del pianeta Terra e di raggiungono gli stessi effetti di creazione Magravs della Terra, io credo che le Matters (proto-materie), il plasma, gli atomi di idrogeno, gli atomi di carbonio, le materie radioattive e altro siano parti della miscela contenuta nel “Nucleo Caroline” (vedi figura). Ora si può affermare che il maggiore contributo alla generazione di calore nei nuclei interni del pianeta è causato da decadimenti nucleari che servono ad accendere i plasmi, ed è attraverso questi plasmi che si produce la fissione nucleare e l'eventuale fusione nucleare dei materiali nel "nocciolo Caroline" del pianeta. I materiali in questa regione si trovano ad alta temperatura e possono essere considerati allo stato fluido. I Matters (proto-materiali) presenti nel "nucleo Caroline", grazie alla loro fluidità, possono essere considerati in grado di produrre i propri campi magnetici dinamici (Fig.1 e Fig.2 campo M2. campo G2). A causa del movimento dinamico possono interagire con la dinamica del nucleo interno solido (inner core) del pianeta (Fig. 2). Questo è un principio simile a ciò che è stato ipotizzato dai geofisici; essi però lo immaginano accadere tra il nucleo interno solido e le regioni centrali esterne del pianeta. ... In conseguenza alla scoperta del “nucleo Caroline”, nei nuclei interni del pianeta, è diventato chiaro che i due campi magnetici (Fig.1 campo M2 e G2) sono creati nel centro del pianeta. Il nucleo solido del pianeta che circonda il "nucleo Caroline" agirà come una parete divisoria, tra le due regioni, cioè separa le materie fluide presenti nel "nucleo Caroline" dalle materie fluide nel nucleo esterno. Quindi, il Santo Graal della gravità può essere spiegato con il principio di interazione di due fonti di campi magnetici dinamici al centro del pianeta, come è stato discusso nella sezione precedente. ...

2. 4 Che cosa causa la rotazione del pianeta Terra?

Un altro fenomeno inspiegabile dato dalla costante rotazione del pianeta Terra. Com’è creata e mantenuta la rotazione del pianeta Terra? Quali sono le cause e della sua velocità costante di rotazione, a prescindere dal luogo in cui il pianeta si trova nel suo sistema solare? Il modo di come la rotazione di un pianeta è creata non è mai stato spiegato in passato dal mondo della scienza.

(N.P:Per quello che si sa dalla scienza ufficiale questo non è un problema, si applica il principio

della conservazione del momento della quantità di moto, nel momento della formazione della Terra

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dalla nebulosa iniziale le particelle avevano una componete rotatoria che si è conservata. Tuttavia

molti scienziati “alternativi” hanno più volte posto in discussione il fatto che si sono viste forme

d'interazione tra pianeti, che creerebbero una sorta d'attrito che porterebbe al progressivo

rallentamento della rotazione e quindi ci sono molte domande in sospeso.) L'esistenza di due insiemi di forze pmtics indipendenti (fig.1 campo delle forze di M1 e M2, e fig. 2 forze di campo di G1 e G2) su entrambi i lati del nucleo interno solido del pianeta (Fig. 3) può aiutare a spiegare il mistero nel mondo della geofisica, attraverso la Teoria Keshe di "Il principio

della rotazione del pianeta".

Sappiamo che i campi magnetici possiedono un campo di forze in grado di esercitare una pressione su di un oggetto, e quindi sono in grado di provocare il suo moto.

Il costante mantenimento del gioco di due forze pmtics dinamiche (Fig.1 campi M1 e M2 e Fig. 2 campi G1 e G2) su entrambi i lati del nucleo interno solido del pianeta, va parzialmente a dare una risposta al quesito. L'interazione di due campi magnetici dinamici su entrambi i lati del nucleo interno solido porta alla creazione di forze Magravs del pianeta. Nello stesso tempo, l'interazione e lo sforzo esercitato dalle stesse forze sul nucleo interno solido del pianeta causano il movimento del nucleo interno solido del pianeta (fig.3 campi G1 e G2). Nella figura 3 l'effetto totale e complessivo del campo magnetico e delle forze del campo gravitazionale di ciascuna spirale sul nucleo interno solido sono indicati con G1 e G2. Nella (Fig. 3) si vedono i confini dei due nuclei più interni concentrici, il “ core Carolina” e “l’inner core”. Questi due nuclei hanno un volume e una massa di materia costanti. Così, è possibile ipotizzare che le forze dei campi magnetici creati da ciascun nucleo sia costante e che queste forze saranno mantenute su entrambi i lati del nucleo solido interno del pianeta per un lungo periodo di tempo (miliardi di anni).

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Fig.3: L'interazione campi magnetici plasmatici nei nuclei interni della Terra porta alla creazione

della rotazione del pianeta Quindi, l'equilibrio di campi di forze magnetiche esercitate sul nucleo interno metallico solido, da entrambi i campi magnetici su ambo i lati del nucleo interno solido, determina la velocità di rotazione del nucleo solido del pianeta. Conseguentemente, la viscosità e l’attrito del materiale all'interno del pianeta determina la velocità finale della rotazione del pianeta. Il vero motore di tutto in definitiva è dato dal solo moto del nucleo solido interno del pianeta. La velocità del moto di rotazione di un pianeta è determinata dal cuore interno del pianetastesso, mediante le sue interazioni magnetiche sul nucleo interno solido. La velocità di rotazione è indipendente dalla posizione del pianeta nel sistema solare e è indipendente dall’effetto complessivo delle forze esterne Magravs esercitate da altri pianeti o dalla stella. Così il tempo di rotazione di 24 ore della Terra è totalmente determinato dal lavoro dei campi

magnetici dei nuclei interni e non necessariamente da altri fattori. Questo principio riguardante la velocità di rotazione costante di un corpo celeste dovrebbe valere per tutti gli oggetti celesti in movimento in possesso delle dinamiche termiche (nuclei caldi ed in

rotazione) nei nuclei centrali materiali. Questa rotazione è indipendente dalla temperatura dei nuclei interni o dalla temperatura degli strati esterni e circostanti gli ambienti di questi oggetti. Attraverso le prove in laboratorio in cui si sono costruiti reattori simili a quelli del nucleo interno della Terra, abbiamo concluso che la velocità di rotazione, sia dei grandi corpi celesti, che dei microscopici costituenti della Matters (proto-materia) è creata delle forze Magravs. Come vedremo più avanti le forze Magravs sono indipendenti dalla temperatura. Il moto di rotazione di un pianeta è creato attraverso lo stesso principio del moto lineare che si ottiene nel presente sistema ferroviario Maglev magnetico del Giappone, con la differenza che, grazie alla forma sferica del nucleo interno solido del pianeta (Fig.3 ), il movimento creato in questo caso sarà una rotazionale piuttosto che un movimento in linea retta. Possiamo considerare

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che questo principio sia universale. http://www.youtube.com/watch?v=_zpsEO5t-TM (N.P:Conclusione: gli stessi due campi magnetici che creano la gravità secondo Keshe sono anche

la causa della rotazione.)

5. La differenza tra Matter (proto-materia) e la materia-comune

Un altro fenomeno inspiegabile nel mondo della fisica è stato la comprensione e la differenza tra la Matter (proto-materia) e la materia comune grossolana cioè con dimensioni superiori all'atomo. In questo libro facciamo una netta distinzione tra le Matters (proto-materie) e la comune materia cioè inerente a tutti materiali comunemente conosciuti (dal piccolo quark alle stelle) La parola Metters (proto-materie) si riferisce a uno stato primordiale della materia nel quale la materia e assimilabile ai suoi veri componenti essenziali che io identifico in tre aspetti denominati: materia, antimateria e materia-oscura. (Per rendere più chiara la distinzione si è deciso di usare la scrittura

rimpicciolita per identificare questi tre aspetti della proto-materia). Questi tre elementi di base della Metter (proto-materia) sono tutte originati da tre differenti

campi magnetici plasmatici e, cosa molto importante, sono forze legate profondamente una

rispetto all'altra. (N.P:quindi sono esse stesse campi magnetici, quindi possiamo pensare che la materia, sia un campo

magnetico polarizzato sull'asse delle x; l'antimateria polarizzata nell'asse delle Y; la materia-oscura

nell'asse delle z. La forza che le lega ha un'intensità miliardi di volte superiore alle forze chimiche

o interatomiche) I tre elementi di base della Metter (proto-materia) sono anche le tre componenti principali di un plasma. Nei plasmi, ognuno dei tre componenti della Metter (proto-materia) ha associato dei pmtics di una differente intensità, la componente materia ha pmtics di minore intensità rispetto all'antimateria questa diversificazione crea Magravs diversi, con diverse magnetosfere.

(N.P:La magnetosfera corrisponde alla perturbazione dello spazio che circonda un corpo,

l'atmosfera terrestre è la magnetosfera della Terra.)

...

Osserviamo ora la matteria-comune in relazione alla componente materia del plasma. Possiamo dire quanto segue: La materia diventa materia-comune, quando evolve e si porta al livello dei campi di forze magnetiche plasmatiche. In questo livello un po' più denso ed evoluto rispetto al livello ove si trovano i “ray”, può succedere che l'azione delle forze in movimento in quella zona possa determinare la compattezza dei componenti della Matter (proto-materia) con la comparsa di pmtics nel plasma in grado di far apparire la materia sotto varie forme, come un gas, un liquido o un solido (N.P:Questi

pmtics hanno ricevuto un imprinting dall’ambiente essi in base al compito ricevuto inducono la

Matter (proto-materia) a trasformarsi in materia-comune, solida, liquida o gassosa). Allo stesso tempo nei plasmi, le Matters (proto-materie) sono sostanzialmente costituite pmtics, i quali a loro volta dipendono dall'attrito di contatto. Nel senso che, l'attrito tra i pmtics e la materia-comune, fa cambiare i campi magnetici plasmatici, e può portare al cambiamento di stato della materia-comune, stati tipo luce, calore e altri stati. E’ il tipo e la qualità del campo delle forze esterne che determinano materializzazione di un

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componente delle Matters (proto-materie) dei plasmi. L'intensità del campo dell'ambiente invece non conta. Quindi le Matters (proto-materie) che si organizzano in strutture più complesse che vanno dagli atomi, molecole… materie-comuni solide, liquide, gassose produrranno un tipo di materiale influenzato dalla qualità dell'ambiente di nascita. Da rilevare che i principi con cui operano i campi magnetici della Matter (proto-materia) sono molto diversi dai principi dei campi magnetici nella materia-comune. (N.P: Questo accade perché le forze dentro la Matter (proto-materia) sono miliardi di volte

superiori a quelle nella materia-comune)

Materia di alimentazione magnetica, abbreviato in "MATMAGS"

Quando operiamo con la Matter (proto-materia) per la tecnologia spaziale, il termine "combustibile" non è applicabile, pertanto in tal caso, conio il termine "materia di alimentazione

magnetica", abbreviato in "MATMAGS".

Il MATMAGS lo ricaviamo dalla Matter (proto-materia) dei plasmi, precisamente ricaviamo dei pmtics che sono utilizzati nei reattori per la produzione di Magravs per il funzionamento dei reattori di posizionamento gravitazionali.

Il termine "carburanti" si riferisce solo al livello di materia-comune, in cui i combustibili sono di solito bruciati attraverso accensione di materie-comuni. Nel nostro discorso i campi magnetici della Matter (proto-materia) sono manipolati per creare un effetto desiderato in forma di Magravs. I campi magnetici che formano la Matter (proto-materia) possono essere invertiti e addirittura trasformati in qualsiasi altro stato della materia-comune o Matters (proto-materia). I campi magnetici ( e quindi anche le energie) pertanto non sono mai perse, ma solo tramutate. Nella conversione ci ritroviamo alla fine campi differenti o materie differenti da quelli di partenza, ma in pratica rimangono comunque campi di forza magnetici di differenti gradi.

6. Come vengono create le Matters (proto-materie) e le materie-comuni? La domanda da porsi per prima cosa è questa: La materia primordiale Matter che è composta dai tre componenti di base materia, antimateria e materia-oscura come è stata creata? In secondo luogo, come possono rimanere in movimento regolare e indipendente le Matters (proto-materie) e la materia-comune (elettroni, atomi, i pianeti, stelle e galassie) nell'universo senza bruciare alcun combustibile del creato? Nessuna spiegazione è stata avanzata da parte del mondo scientifico che sia realistica e fondamentalmente applicabile a tutti i livelli e per tutte le dimensioni di oggetti e in qualsiasi posizione nell'universo.

I prossimi capitoli forniranno l’informazione di come la materia-comune e la Matter (proto-materia) che sono una parte degli elementi fondamentali della creazione, si muovono nell'universo. Inoltre, sarà spiegato, come i plasma, gli elettroni, i pianeti e le stelle raggiungono e mantengono il loro moto nell'universo. (Capitoli 19)

La piena comprensione di come avviene la costruzione di materia nella forma più elementare, di come esse si riuniscono, di come rispondono alle forze magnetiche di altri campi presenti, porta anche a capire come avviene la creazione del movimento del plasma, degli elettroni, dei pianeti, delle stelle, e così via.

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7 Come si crea la luce? In fisica si ritiene che la luce sia creata attraverso il salto d'energia di un elettrone da un livello energetico maggiore ad un minore.

In questo libro vi sarà spiegato come si crea la luce nell'universo, dove in realtà non ci sono elettroni presenti nell’ambiente saturo di plasma. (N.P: all'inizio non capivo cosa volesse dire con la frase “saturo di plasma” verso la fine del libro

mi pare di aver capito che nel vuoto cosmico le particelle che noi immaginiamo come palline

assumono lì l'aspetto di puri campi magnetici, visti appunto come plasmi) Un'altra domanda senza risposta riguarda la velocità della luce denominata con il simbolo "C": è la velocità massima nel mondo della materia? La velocità della luce attualmente è considerata la velocità massima raggiungibile. L'ipotesi che la velocità della luce sia la velocità massima può essere corretta solo per le interazioni tra materia ordinaria e le tre componenti della Matter (proto-materia) … L'ipotesi che la velocità della luce sia la velocità massima, può essere parzialmente corretta e applicabile, ma solo per una frazione di tempo limitato per certe specifiche condizioni di materia (e non necessariamente solo in condizioni di vuoto). ... Ci sono troppi fattori fisici che sono presenti nel meccanismo di funzionamento quotidiano dell'universo che contraddicono l’ipotesi che la velocità della luce sia la velocità finale. Queste nuove teorie saranno discusse ulteriormente nel capitolo 7, intitolato "la velocità della luce". Un gran numero di fisici di tutto il mondo non accetta tale limitazione. (N.P: In effetti quando si osservano i fenomeni che avvengono con particelle elementari, ci si

imbatte in fenomeni quantistici che mettono in seria difficoltà il concetto di velocità limitata della

luce.)

forze pmtics in movimento”; l’Energia Oscura ha la stessa definizione, sono forze pmtics in movimento ma bilanciate o quasi bilanciate nel loro insieme.

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CAPITOLO 2

INTERAZIONE DEI CAMPI MAGNETICI PLASMATICI (pmtics) Nelle Matters (proto-materie) l’intensità della forza dei campi magnetici risale alle origini della creazione dei campi stessi. Questi campi magnetici si creano originariamente in base alla differenza di intensità dovuta alla posizione rispetto alla loro sorgente … Più le posizioni sono vicine, tanto più forte sarà la forza dei campi. (N.P: più due campi magnetici iniziali sono simili,

più forte sarà il pmtics originato dalla loro unione, così come il prodotto finale che sarà una delle

tre componenti della Matter) Questo principio di creazione dei campi magnetici e delle forze magnetiche connesse è spiegato nel documento “La creazione dei campi magnetici”

Con la comprensione del modo e della semplicità con cui si formano e si mantengono i campi di forza gravitazionali nei sistemi solari e planetari, noi possiamo affermare che il metodo di creazione e produzione dei campi magnetici e dei campi di forza gravitazionale delle galassie, delle stelle, dei pianeti, delle molecole degli atomi e del plasma è sempre lo stesso indipendentemente dalla grandezza fisica. … omissis (si dice che tutte e materie hanno origine analoga concetto che viene ribadito di seguito) Nell’ordine di grandezza del macrocosmo, si possono osservare e rivelare campi magnetici con ordini di grandezza crescenti, come i campi magnetici della Terra del Sole e delle galassie. Come nel macro-cosmo così similmente nel micro-cosmo i plasmi degli elettroni e delle altre particelle sono fatti dagli stessi principi di attrazione e interazione, generano le loro differenti Matters (proto-materie) e producono forze esattamente come fa una stella o una galassia. L’esistenza di un ordine di grandezza inferiore di forze pmitcs che producono e tengono coesa la struttura fisica del plasma di tali piccole particelle, può essere confermata prevalentemente attraverso l’esistenza fisica stessa del plasma, del suo comportamento e delle sue proprietà. Attraverso i nostri esperimenti, fatti per diversi anni, è risultato evidente che i plasmi delle particelle elementari possiedono proprie forze Magravs, queste derivano dalle interazioni di combinazioni di diverse forze pmitcs entro la loro struttura. Preciso qui che dalle nostre esperienze abbiamo costatato che i neutroni, i protoni ma in particolar modo gli elettroni sono strutture di plasma simili, la sola differenza tra loro sta nel livello di contenuto di pmtics. Particelle elementari differenti hanno diversi livelli energetici e le diverse

proprietà fisiche dei pmtics rispetto ad altre a causa solamente del livello del numero totale di

pmtics dei plasmi totali che riescono a trattenere. Anche per l'atomo, formato da un insieme di particelle elementari, vale lo stesso discorso. Anche l'atomo in sostanza è un plasma con i suoi pmtics e il suo Magrav complessivo. Il punto è che se il plasma di queste particelle non creasse e mantenesse internamente forze Magravs, non sarebbe in grado di trattenere i suoi costituenti fondamentali, che servono al plasma per esistere. (N.P: qui ribadisce il concetto che i plasmi hanno il recipiente di contenimento che è dato dal loro

Magrav stesso. In particolare si sta riferendo ai Magravs delle particelle come il neutrone o

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protone, a noi appaiono come sferette circoscritte ma in realtà sono come un gas trattenuto da una

forza interna che gli dà l'aspetto di una sfera.)

Visto che c'è un confine in questi plasmi infatti si può costatare che il campo interno assume una forma sferica, ciò conferma l’esistenza di un campo gravitazionale che agisce partendo dal centro ed opera il contenimento. Ricordando dalla “teoria di Keshe sulla gravità” che il campo gravitazionale è formato da almeno due campi di forza magnetici che interagiscono, allora entro le strutture costituite dai plasmi delle particelle, siano esse protoni, elettroni, neutroni o atomi, da qualche parte ci devono essere almeno due campi magnetici distinti che interagiscono. Se il plasma non possedesse campo autonomo che realizza il contenimento, non avrebbe potuto vivere a lungo e sarebbe stato incorporato da altri plasmi presenti; per esempio da altri plasmi dei nuclei di atomi più pesanti. Il plasma che forma le particelle è un’entità che si muove liberamente, che tiene la distanza da altri plasmi (particelle) nel loro ambiente, questo comportamento conferma l’esistenza di campi magnetici e gravitazionali, che vengono mantenuti ed emanati internamente dal plasma stesso. (N.P: stiamo sempre parlando delle particelle subatomiche viste come plasma. Noi normalmente

non ci poniamo il problema del contenimento; quando lo poniamo, ricorriamo all'idea dell'uovo il

cui interno molle è protetto da un guscio duro. Keshe ipotizza che non esista un guscio duro, ma ci

sia solo una quantità di Matters (proto-materie) trattenute lì dentro dal campo Magrav della

particella con un equilibrio dinamico realizzato costantemente da forze pmtics. Questo campo

Magrav, dato che dimostra di essere in grado di creare una grande forza gravitazionale per il

contenimento, deve avere due campi magnetici distinti che interagendo tra di loro lo generano,

secondo l'enunciato nel precedente capitolo.) A meno che non si possa provare il contrario, noi presumiamo che i plasmi di tutte le particelle siano fatti degli stessi tipi di pmtics e possiedano la stessa struttura di Matters (proto-materie) con configurazione simile. Dopo le sperimentazioni che abbiamo fatto, possiamo dire con una certa sicurezza che tutti i plasmi sono fatti di identiche Matters (proto-materie) che creano forze Magravs simili entro la loro struttura.

Da questo punto in poi, in questo libro si considera che tutti gli atomi di idrogeno siano sempre

in possesso delle stesse proprietà e che abbiano la stessa struttura e che siano fatti delle stesse

Matters (proto-materie) e con simili pmtics interni. Pertanto da questo punto del libro si assume che i neutroni, a cui noi identifichiamo col termine di “plasmi fondamentali iniziali”, devono sempre avere la stessa composizione degli stessi specifici pmtics che originano gli stessi Magravs.

Fino a quando quest'affermazione non sarà smentita ritengo corretto assumere che la maggior parte dei plasmi abbiano le stesse caratteristiche, le stesse proprietà, … … omissis (N.P: Keshe ora estende i principi applicati nel microscopico mondo delle particelle elementari a

tutto l'universo. Così la nebulosa, che aveva generato il sistema solare, possedeva un suo Magrav,

cioè una forza gravitazionale di contenimento che teneva coagulata tutta la polvere iniziale.

Secondo Keshe anche per la galassia ecc. vale lo stesso principio. La difficoltà che incontra l'uomo

sta nel fatto che non riesce a inquadrare tutto nello stesso schema. Per la scienza, il contenimento

del sistema solare è dato dalla forte gravità del Sole, e facciamo fatica ad immaginare il sistema

solare come un plasma., Per Keshe invece quello che conta è il simbolismo nascosto che è identico

per la particella come per la galassia, si tratta di allargare la nostra capacità immaginativa.)

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Osservando come si comportano i plasmi nell’universo, risulta chiaro che non tutti i gruppi di pmtics sono collegati ad una specifica sorgente, molti plasmi stanno prevalentemente fluttuando nello spazio e sono fatti di differenti campi di forza magnetica. Alcuni di questi pmtics interagiscono (si agganciano) con altri della stessa forza. Queste interazioni portano alla creazione di Magravs plasmatici, nel loro spazio e nel rispetto ad altri pmtics fluttuanti nel loro ambiente. Inizialmente, quando pmtics di forza simile si avvicinano tra loro, i campi interagenti diventano collegati (“entangled”) tra di loro e danno inizio ad un nuovo ciclo di Magravs rispetto ad altri pmtics e campi magnetici del loro ambiente. …si dà così inizio a nuovi semi che porteranno alla creazione di Matters (proto-materie) nuove e differenti. L’insieme di queste differenti Matters (proto-materie) unitamente ai campi e le loro interazioni, portano alla creazione dei "plasmi iniziale fondamentali" (detti altresì neutroni), in una specifica data posizione dello spazio. Concludendo i plasmi sono considerati essere sempre fatti nello stesso modo con lo stesso processo, vengono strutturati tramite l'aggregazione di forze pmtics che rimangono confinate sempre entro la stessa loro struttura. Si dice che i plasmi sono fatti di SEPMAF Specific, Entangled, Plasmaic, Magnetic Fields (specfici, interagenti, plasmatici, magnetici, campi) ciò vale in generale per la composizione di tutti i plasmi.

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3. CAPITOLO 3 Noi ipotizziamo che i primi componenti fondamentali particelle di plasma ad essere una raccolta di deboli campi magnetici plasmatici (in breve: pmtics) originariamente esistente nelle campate delle galassie. (N.P: Qui si vede come venga usato il termine pmtics per indicare campi magnetici primordiali in

movimento. Per il momento appare difficile comprendere quali siano gli elementi propri

dell'insieme dei Pmtics da quello dei ray a quello dei plasmi. Da quanto mi sembrava di aver capito

nei capitoli precedenti questi campi elementari venivano chiamati “ray”.Resta una domanda in

sospeso: i “ray” sono anche pmtics?

La frase che segue non chiarisce l'enigma, Keshe prosegue dicendo:”

Questi probabilmente sono residui di diverse attività di campi magnetici plasmatici sia delle materie comuni che delle Matters (proto-materie), questi residui vengono rilasciati dalla interazione di diversi campi magnetici per esempio processi come fissione e fusione all'interno stelle e così via. Si ritiene che alcuni di questi deboli campi magnetici plasmatici vengano rilasciati nell'ambiente dal decadimento nucleare di atomi stessi. (N.P:Mi sembra di poter dire che non c’è reale spiegazione sulla nascita di queste particelle

elementari tuttavia vale la pena di far notare le coincidenze con altri ricercatori. Recentemente )

lo studioso Haramein afferma che ci sono molte similitudini tra il suo lavoro e Keshe, http://vimeo.com/38288818 Si parla di una energia primordiale densissima che ci circonda e

fluttua, fluttuazioni miliardi di volte più piccole dell'atomo e permeano tutto. Si organizzano in

vortici di diversa dimensione, sono ovunque attorno e dentro di noi, ogni atomo del corpo è

prodotto da essi. Sono loro che creano i confini che ci danno il senso di solidità, tocchiamo "spazio

vuoto solido". Per chi fosse interessato alle visioni trascendentali, c'è da notare che lo

sciamanesimo sostiene che quando l'uomo di conoscenza riesce a sviluppare la “visione vera”, cioè

vede la realtà così com'è, allora vede che l'universo è fatto da un numero inimmaginabile di “fili

luminosi”, è la loro aggregazione che crea il mondo. Per la cronaca va detto che gli sciamani

descrivono questi fili come se fossero vivi, loro dicono che lo sono.”

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Alcuni dei pmtics (Fig. 4) sono continuamente creati negli ambienti più densi dall'interazione e dall'attrito di due o più pmtics densi; alcuni deboli pmtics invece potrebbero essere generati tramite la collisione o l'attrito di Matters (proto-materie) nell'universo.

Fig. 4: Presentazione grafica dei campi magnetici plasmatici. Nota: La figura 4 A: rappresenta l'insieme di diversi.campi magnetici plasmatici La figura 4 B: è una rappresentazione grafica di pmtics dinamici in movimento.

Le pmtics a causa della loro forza molto debole sono generalmente considerati esistere ed essere in movimento in strati all'interno le diverse aree dell'universo (Fig. 5). Ciascuna area può essere costituita da una certa quantità di pmtics aventi diversi ordini di intensità di forza. Per facilitare la comprensione nel cercare di spiegare che il modo in plasmi vengono creati inizialmente, si prenderà in considerazione tre pacchetti di pmtics (A; B; C). Per i nostri scopi, ogni pacchetto di campi magnetici plasmatici sarà indicato con una lettera maiuscola, seguito da un numero che esprime la differente intensità (Fig. 5). Per semplicità di spiegazione, considereremo tre insiemi A, B e C con componenti di diversi pmtics; considerando che i campi sono in movimento nel loro ambiente, attribuiamo loro l’attributo di “dinamici”. Inoltre ipotizziamo che ogni pacchetto di campi magnetici contenga cinque diversi gruppi di differente intensità di campo. Chiameremo: Pacchetto A=( A1, A2, A3, A4, A5); Pacchetto B= (B1, B2, B3, B4, B5) e Pacchetto C =(C1, C2, C3, C4, C5), (Fig. 5).

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Fig. 5: Le prime particelle elementari plasmatiche sono campi magnetici in movimento. È importante ricordare in questa sezione, che quando si parla di forze di campo gravitazionale si sottintende che alla base della loro generazione ci siano sempre almeno 2 campi magnetici, che interagiscono simultaneamente. …omissis In linea di principio nelle figure, i campi gravitazionali e i campi magnetici del plasma sono rappresentati nella stessa regione. Per semplicità, sono mostrati con una linea tratteggiata e questa singola linea rappresenti anche la zona Magravs di una Matter (proto-materia) ” .

Creazione della materia in un plasma attraverso l'interazione di pmtics. (Keshe ritiene che ogni cosa che esiste sia alla fin fine sempre riconducibile ad uno stesso schema

che si ripete all'infinito, si comporta come se fosse un frattale che mantiene sempre le stesse

caratterisiche. Pertanto i “ray” sono fatti di materia, antimateria, materia-oscura; ma queste stesse qualità

si ritrovano anche negli oggetti più grandi. Pertanto Keshe parte dai plasmi primordiali e cerca di

descrivere come dai “ray” si passi al plasma. Anche il plasma alla fin fine, pur essendo più

macroscopico rispetto alla Matter (proto-materia), risulterà fatto sempre con tre componenti

essenziali, cioè materia, antimateria, materia-oscura.)

Inizialmente considerando interazioni tra i pacchetti A e B e almeno uno pmtics…

Fig. 6: Campi magnetici A1 e B1 interazione magnetica iniziale di due pacchetti..

Nota: Solo pmtics simili o quasi simile possono incastrarsi l'uno nell'altro...

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(Secondo Keshe il primo aspetto da prendere in considerazione nello stabilire la similitudine tra

due pmtics ( campi elementari) è data dall'intensità del campo dei pmtics, per cui un pmtics del

pacchetto A si unirà con un pmtics del pacchetto B di uguale o simile intensità.)

Quando due pmtics di intensità simile cercano di interlacciarsi (Fig. 6 e Fig. 7 a), si ritiene che questo accada in questo modo, il polo Nord di pmtics A1 e il polo Sud della B1 pmtics, (Fig. 7 b)

Fig. 7: Interazione tra i campi magnetici relativi ai pmtics plasmatici. (N.P.quando due pmtics si

sono agganciati si forma un circuito chiuso fig. d, l'imprinting dell'ambiente poi determina la

modalità d'essere di ciò che si è formato fig. e. Potete immaginare lo stato d come un bambino e lo

stato e come un adulto che ha ricevuto un'istruzione ed è pronto a realizzare uno scopo.)

Nota: Si considera che in ogni istante nell'universo tutti i campi magnetici statici e plasmatici siano in uno stato dinamico e in moto; pertanto i campi magnetici sono sempre portati ad interagire con altre entità magnetiche, ne consegue che sono sempre in movimento verso o contro altri campi magnetici. E’ questo fatto che mantiene in movimento la materia e i campi nell'universo. Questa miscela di diverse forze dinamiche costituisce una zuppa di pmtics che pervade l’universo.

L'interazione e l'incastro di questi pmtics avvia e crea il primo passo di interazioni tra due pacchetti A e B di campi magnetici plasmatici (Fig. 7 c). Questo interlacciamento porta alla creazione dei primi campi magnetici d'interazione questi formano la base e la creazione di Magravs iniziali. Ciò può essere definito come la configurazione iniziale dei pmtics necessari per avere un seme iniziale del plasma (Fig. 7 d ed e).

…omissis

Questi semi a loro volta sono la partenza per creare campi magnetici ancora più grandi.

Come per esempio, il primo campo gravitazionale (G1 in Fig. 8 B) e il campo magnetico (M1 in Fig. 8 B)…

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È opportuno considerare che l'incastro dei due campi dinamici, che interagiscono attraendosi, fa ripiegare verso l'interno i campi o fa assumere loro una forma complessiva sferica (fig. 7e e fig. 8 A).

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Fig. 8: La creazione del “seme” del plasma.

Per facilitare la spiegazione, tutti i campi gravitazionali plasmatici iniziali (Fig. 9 campo G1), e tutti i campi magnetici plasmatici (Fig. 9 campo M1) da ora in poi saranno indicati come campi G1 (Fig. 10)... (N.P: La lettera G sta ad indicare un campo Gravitazionale, mentre la lettera M quello Magnetico.

Il Magravs invece è l'insieme dei due campi cioè G1+M1 = Magravs. Il Magrav è fondamentale

per la persistenza in vita del campo formatesi, in effetti senza il campo Gravitazionale e magnetico

che li trattiene i due pmtics iniziali si separerebbero di nuovo.)

Fig. 9: Il Magrav dei due componenti A1 e B1

I pmtics rimanenti in ciascun pacchetto A e B che non sono riusciti ad interlacciarsi, verranno attratti ed inglobati dal Magrav appena creato dato che è nelle vicinanze, essi verranno accumulati intorno G1, dando come risultato un pacchetto dinamico SET P1 (N.P:Nella figura 9 si vede quello che viene chiamato il “seme” o germe in grado di realizzare la

prima delle tre componenti della Matter (proto-materia) del plasma, la materia) Il Magrav di questo aggregato denominato il “seme” darà luogo ad una forza gravitazionale G1 in grado di tener unito il “seme”. Questo “seme” verrà identificato con il nome di materia (Fig. 10) verr'à indicato nel disegno con il termine di SET P1. In definitiva la materia del plasma sarà formata da i due pmtics che interlacciandosi hanno generato il campo gravitazionakle di contenimento con in più i restanti pmtics dei pacchetti A e B.

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Fig. 10: P1 Set, i pmtics dei componenti iniziali dei Magravs materia del plasma.

Nota: Va ricordato che le pmtics in G1 non sono collegati ad una sorgente di un magnete solido, ma sono generati da campi magnetici che si sono stati staccati dalla loro fonte di creazione precedentemente. ... Il termine "plasmatico" si riferisce in questo libro ad un insieme di campi magnetici dinamici, e non allo stato della materia chiamato plasma nel suo uso comune termine… Qui si è supposto che i pmtics rimanenti dei due pacchetti A e B non abbiano più corrispondenza quindi non esiste più la possibilità che due di essi possano interlacciarsi l’un altro. Pertanto rimarranno non interlacciati i pmtics A2, A3, A4, A5, e i pmtics, B2 B3, B4, B5 che, come detto, verranno inglobati e formeranno la materia. L'aggiunta di nuovi campi magnetici plasmatici dati dai i pmtics imprigionati non va necessariamente ad aumentare l’intensità dei campi del G1, ma aumenta solo la densità dei pmtics compatti della G1, e quindi aumenta la massa del solo G1. Ovviamente la sferetta che si è formata non sarà la sola, ma ci saranno moltissime formazioni di questo tipo, quindi avremmo moltissime sfere formate da due pmtics a cui diamo il nome di materia. L'insieme di questi elementi identificheremo con la sigla SET P1. Supponiamo ora che negli spazi aperti dell'universo, qualche elemento del SET P1, grazie alla sua dinamicità, finisca con l'imbattersi in l'altro pacchetto di pmtics, quello del gruppo C.

L'interazione tra i campi magnetici di un elemento del SET P1 e un pmtics del gruppo C è di natura diversa rispetto alla interazione iniziale dei pacchetti A e B. Ci sarà un insieme di interazioni tra la forza del Magravs di un elemento del SET P1 e il pacchetto C, i diversi passaggi possono avvenire istantaneamente, simultaneamente o in lungo tempo. Nel primo passaggio, parte dell'intensità della forza magnetica nel pacchetto C (C1, C2, C3, C4 e C5) potrebbe essere simile all'intensità della forza magnetica dei campi nel G1 del SET P1.

−Creazione dell’antimatteria di un plasma

Il secondo passo si ha quando il campo del SET P1 interagisce con campi simili come ad esempio del gruppo C che sono più intensi, si potrebbe creare così un molto più intenso Magrav. Questo andrà portando alla creazione di una nuova zona Magrav, vicino alle forze iniziali Magrav del G1.

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Grazie alla sua maggiore intensità questo nuovo sistema Magrav indicato come il G2 (Fig. 11) avrebbe una caratteristica distinta, cioè separata. Il nuovo set Magravs possiede un campo molto più forte dato che proviene dal gruppo C costituito da pmtics più forti, rispetto a quelli che avevano avviato la sua creazione. Questo nuovo Magrav è più attivo nell'esercitare forze sulla G1 (Fig. 10), rendendo questo la componente pmtics del G1 più densa...

Fig. 11: I pmtics dei secondi.Magravs

Quindi, questa nuova interazione di campi crea un forte Magrav distinta dalla prima e collocato nella zona G2 (Fig. 13) adiacente alla zona G1 (Fig. 13) e nelle stesse condizioni ambientali di G1 del plasma. Questo nuovo Magravs G2 (Fig. 11) è indipendente anche se accoppiato al Magrav G1 iniziale, ma nonostante l'accoppiamento, non interferisce con il funzionamento interno di G1. In realtà, le forze Magravs del G2 (Fig. 12) diventano il seme di un'altra materia nello stesso ambiente.

Fig. 12: Il pmtics antimateria e il pmtics antimateria relativo al Magravs.

Questa nuovo e più intenso Magravs, a causa delle sue forti interazioni con Magravs plasmatici e la sua trasparenza, diventa ciò che definisco come la parte antimateria del plasma (Fig. 12 G2).

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Per chiarezza, il nuovo più forte interazione tra il campo magnetico e il SET P1 e il pacchetto C, e la creazione della forza Magravs di G2 (Fig. 11), entra a far parte della SET P2 (Fig. 13). Ora questa nuova serie include la materia G1 e l'antimateria G2 e le pmtics restanti tre pacchetti originali, tipo A, B, C. Dove, i deboli Magravs del G1 e i forti Magravs della G2 coesistono uno accanto all'altro, essi sono asserviti tra loro inglobano i pmtics dei tre campi A B C originari (Fig. 13). Attraverso Magravs complessivi delle due Matters (proto-materie) costituite dalla materia e antimateria, questi Magravs derivanti dai due aspetti mantengono uniti i rimanenti pmtics dei tre pacchetti originali (i pmtics che non hanno interlacciato) , essi rimarranno confinati intorno a loro.

Fig. 13: SET P 2. Questo set comprende pmtics e i Magravs della materia, l'antimateria e i pmtics residue dei 3 gruppi originari A B C.

Questa interazione di due diversi plasmatici Magravs di diversa forza è simile al set di forze Magravs plasmatiche indipendenti che operano nei corpi celesti del sistema solare simili della Terra e il Sole; la Terra può essere considerata come la G1 e il Sole la G2 .

−Creazione della materia-oscura di plasma

Il terzo passo dell'interazione del gruppo di pmtics, A, B e C appena analizzata sopra, consiste nella successiva interazione con gli altri campi residui dei pacchetti iniziali. Alcuni dei campi magnetici residui genereranno un nuovo ambiente di forza Magravs, simile (Fig. 14) denominato G3. Il campo di forza gravitazionale G3 è una parte dello stesso insieme di plasma dell'ambiente stesso G1 e G2. Questa nuova forza Magravs denominata G3 è creata attraverso lo stesso processo degli altri

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due Magravs, ma con una differenza sostanziale, in questo caso le forze Magravs create da G3 sono in equilibrio con G1 e G2 e altri pmtics all'interno dell'ambiente delle tre originarie confezioni di pmtics. Questo G3 è indipendente dai campi magnetici delle altre due Matters (proto-materie) del plasma. Ma questi insiemi Magravs presenti sono uguali o vicino all'equilibrio, rispetto alle pmtics dell'involucro globale del plasma e di tutti i tre pacchetti originali e le due serie di gravitazionali G1 e G2.

Fig. 14: Lo schema e la rappresentazione pmtics della materia-oscura.

Nonostante che questa regione del plasma possieda forze Magravs, tuttavia sembra essere priva di campi magnetici esterni, o priva di una magnetosfera.... ...Omissis Tuttavia, questa regione possiede campo forze attrattive o campo gravitazionale ma non è visibile o rilevabile come il resto del plasma, o sarà più scura in confronto, a causa della mancanza della magnetosferica nell'interfaccia (Fig. 15 P3 SET) . Il campo gravitazionale G3 per il suo aspetto oscuro, diventa la componente materia-mscura del plasma (Capitolo 14).

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FFig. 15: Campi interattivi gravitazionali formati da materia, antimateria e materia-oscura. … omissis Questi stessi principi di come la materia-oscura viene generata sono stati illustrati e discussi in dettaglio nel documento intitolato "La creazione di Black Hole" (13), "Creazione di materia oscura" (36), "Gli anelli di Saturno" (39 ) e in diversi capitoli di questo libro. Noi crediamo che la realizzazione e l'aspetto della materia-oscura, buchi neri, macchie scure sulla superficie del Sole e le sezioni scure degli anelli di Saturno, siano generati attraverso lo stesso principio fondamentale, cioè dall'interazione tra pari forze Magravs plasmatiche nel loro ambiente... … omissis

1. Creazione del campo di forza toroidale Il quarto passo. Più avanti in questo processo di interazione di tre pacchetti di

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pmtics originali ben presto alcuni dei pmtics rimasti liberi andranno a posizionarsi al centro delle tre forze Magravs del G1, G2 e G3, e diventeranno una forza racchiusa tra le tre Matters (proto-materie), questo succede a causa delle caratteristiche dinamiche dei tre Magravs. I pmtics liberi diventeranno conglobati e si comportano come una sfera parziale di un campo magnetico rotante, questa verrà conosciuta come la F1 (Fig. 16), parte del plasma.

Fig. 16: Il campo di forza sferico toroidale.

Questi pmtics liberi F1 (possiamo definirli “pmtics disaccoppiati” in quanto non sono stati capaci di trovare partner di pari forza con cui accoppiarsi per tramutarsi in qualche aspetto della Matters) decadono con la loro porzione di campi d'interazione nel campo gravitazionale centrale. Come G1, G2 e G3 sono in continuo movimento, altrettanto queste tre Matters (proto-materie) perdono le loro energie e i momenti di quantità di moto, a causa della loro attività dinamiche a lungo termine si avvicinano alla regione interna del campo di forza F1 ed entrano in contatto con quelle forze pmtics. Questo è il punto in cui, le tre Matters (proto-materie) del plasma acquistano velocità di rotazione, o guadagnano spinta (Fig. 17). Questa regione dinamica di pmtics può essere paragonata ad un vuoto di forma sferica il cui campo ha la forma toroidale (F1) (Fig. 17), le forze di campo girano all'interno, senza alcun intenso campo gravitazionale centrale perchè mancano coppie di pmtics corrispondenti in grado di generare alcuna valida forza interna di campo gravitazionale e la conseguente creazione di eventuali Magravs. Una forza pmtics in movimento può essere vista anche come energia. Quindi il fatto che la F1 tenga agganciati dei pmtics in movimento possiamo vederla come una conversione in energia fatta dalla F1 sui pmtics, questo fatto permette di mantenere un dinamismo parzialmente bilanciato dell'intero plasma.

Fig. 17: toroide a forma sferica originato dall'interazione di diversi pmtics residui.

I toroidi F1 sono considerati come un processo naturale nel plasma e nell'universo, si assomigliano tutti, la differenza è data da un'ampia variazione dell'ordine di grandezza riguardo all'intensità di forza dei vari pmtics.

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Questa regione sferica di campi di forza magnetica della F1 nel plasma è comunemente chiamata un wormhole, (buco del verme come quello che fanno i vermi nelle mele) e la sua azione sulle forze del campo è detta “effetto Wormhole.” È stato ipotizzato in passato dagli scienziati che questi Wormhole possano essere utilizzati per creare situazioni con velocità superiori a quelli della luce. Riteniamo che tali regioni campi magnetici possa essere sfruttata per aumentare la velocità di un oggetto qualora tale oggetto venga a contatto con i loro campi magnetici dinamici.... Nel caso di wormhole in una galassia, l'oggetto avrà una corsa veloce senza controllo, difficile definire il punto di destinazione finale in cui l'oggetto potrebbe finire. …. omissis (esisteranno dei punti preferenziali dove l'oggetto va a finire) ... Trovare questi punti nello spazio è molto più facile di quanto avessi mai pensato prima (futura pubblicazione).

−Struttura iniziale di materia di plasma

fig. 18: Set di interazione tra le tre le Matters (proto-materie) e le F1.

Ciascuno delle tre Matters (proto-materie) forma una struttura a se stante e funziona indipendentemente dalle altre Matters (proto-materie) del plasma, è possibile che alcune parti della magnetosfera ipropria di ciascuna componente entri in contatto con le magnetosfere delle altre Matters (proto-materie) del plasma creando così una superficie d'interfaccia comune localmente. Questo superficie si manterrà per tutto il tempo dell'interazione. (fig. 18 zone d'ombra). È importante notare che plasma può possedere differenti G3 e F1 derivate da diverse forze pmtics nel senso che I pmtics che creano per esempio F3 possono cambiare ed essere sostituiti da altri anche solo per qualche tempo. La sostituzione può avvenire singolarmente o contemporaneamente o in tempi diversi del suo ciclo di vita.

I pmtics nelle zone di transizione La nuova interazione complessiva di tutte e tre le componenti la Matter (proto-materia) assieme a

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tutti i campi relativi a tutti pmtics dei tre i pacchetti, visti come un'unica entità, porteranno alla creazione delle materie prime. (Fig. 19). Nel plasma di partenza ci potrebbero essere altre tre confezioni di pmtics che non sono in grado di collegarsi o far parte delle tre componenti della Matter (proto-materia) o della F1; questi pmtics rimasti liberi galleggerebbero letteralmente nel plasma e nel tempo, diventando i pmtics di alimentazione per creare altra Matter (proto-materia) o altro campi magnetici. Questi pmtics vaganti, sciolti tra le interfacce formano zone di transizione; noi le chiamiamo "zone di transizione d'energia" (Fig. 20). I campi magnetici relativi a queste lacune intermedie tra le Matters (proto-materie) sono campi che sono reciprocamente condivisi nel plasma, essi sono considerati come una miscela di raggi magnetici.

Fig. 19: Il plasma iniziale e le sue Matters (proto-materie) con il contorno Se si considera che l'insieme completo del G1, G2 e G3, i pmtics sciolti nelle zone di transizione e in F1, finiscono con il creare complessivamente un loro campo magnetico e gravitazionale indipendenti, che ha lo scopo di mantenere l'integrazione di tutti pmtics dei tre gruppi di Matters A, B e C, visti come unica entità. Questa nuova entità verrà conosciuta come il "Plasma iniziale

fondamentale".(Neutrone) Fig. 20: Modello Keshe del plasma iniziale fondamentale, corrispondente al neutrone.

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"Plasma iniziale fondamentale" fonte di ogni cosa. Io chiamo questo concetto dinamico del Modello Keshe di "L'ordine universale della creazione della materia".

Ritengo che il "plasma iniziale fondamentale" sia simile alla costruzione del neutrone (Fig. 20). (N.P: Keshe ritiene che nella prima fase della creazione della materia siano stati prodotti i

neutroni, poi da questi siano derivati i protoni ed elettroni. Discorso ripreso più volte nelll'intero

arco del libro.) La figura 21 mostra l'insieme completo dei campi magnetici plasmatici che formano il plasma fondamentale che la fisica identifica attualmente col nome di neutrone), questo plasma è alla base dell'ordine universale della creazione della materia.

Fig. 21: Questo modello rappresenta la struttura pmtics del plasma iniziale fondamentale (neutrone), dove il G1 è il Magravs della materia, la G2 è il Magravs di antimateria e la G3 è il Magravs della materia-oscura.

Quindi il neutrone è un plasma composto da tutti i fattori descritti, inoltre il plasma mantiene un Magravs complessivo esterno, creato dall'insieme della Matter (proto-materia) e di tutte le pmtics collocate all'interno del confine del plasma. Il fatto che il neutrone abbia campi magnetici interni di bilanciamento non significa che non possa possiede Magravs rispetto al suo ambiente esterno. A causa dell'esistenza di Magravs della sua struttura il plasma del protone mantiene una magnetosfera costante ed indipendente rispetto ai campi esterni presenti nell'ambiente circostante.

Ormai risulterà chiaro a tutti che noi consideriamo la struttura del protone e neutrone è simile ad un plasma, con questa affermazione intendiamo un plasma che contiene tutti le componenti della Matter, cioè la parte chiamata materia, la parte chiamata antimateria, la parte definita materia-oscura, assieme ai i campi magnetici a forma di toroide sferico, i pmtics impri ecc. Il plasma cin cui ogni particella è fatto è il risultato della somma di tutti questi elementi alla fine poi i plasmi sono visti e considerati come un unico pacchetto, un'unica entità. Non può esistere una condizione in cui il plasma manchi di una delle tre componenti della Matter ( proto-materia), tutte e tre le qualità della Matter devono essere sempre presenti per avere una

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struttura stabile nel tempo.

Decadimento del "plasma iniziale fondamentale" Quando, nel ciclo di vita di un plasma primitivo, esiste un punto nel quale i campi magnetici comuni delle zone di transizione (o pmtics di uno degli elementi di plasma) sono parzialmente esauriti, succede che l'equilibrio tra Magravs è disturbato, le forze di legame Magravs vengono sbilanciate, è allora che il plasma iniziale si disintegra in una sotto-struttura di nuovi Magravs equilibrati, essi sono fatti con le stesse materie del plasma iniziale che però si ridistribuiscono in modo da trovare una nuova combinazione equilibrata tra le sue Matters (proto-materie), durante questo cambiamento tutto il contenuto rimane sempre confinato all'interno dello spazio iniziale. Questo processo di scissione del "plasma iniziale fondamentale" (neutrone) che si ridistribuisce per trovare nuovi piccoli plasmi equilibrati, io lo chiamo “decadimento del plasma iniziale fondamentale”. Il decadimento del plasma iniziale fondamentali porta sempre alla creazione di almeno due nuovi più piccoli plasmi e a campi magnetici bilanciati nella stessa configurazione. I nuovi plasmi di solito sono differenti uno è più grande e contiene più Matter (proto-materia) e più pmtics, l'altro è un plasma più piccolo e contiene meno Matter (proto-materia) e meno pmtics. I due nuovi plasmi così generati devono continuare a mantenere una struttura equilibrata singolarmente e collettivamente. Il tutto avviene in modo tale da permettere ad entrambi plasmi appena originati di sopravvivere nel loro ambiente come un'unica entità. Nel caso del plasma costituito dal neutrone, il risultato del decadimento del plasma iniziale in due nuovi componenti lo fa divenire creatore di un protone e di un elettrone. Questa nuova entità pmtics bilanciata, è il cosiddetto atomo stesso. Il decadimento del "plasma iniziale fondamentale" (neutrone) porta alla scissione del suo

contenuto in un protone e un elettrone simultaneamente (fig. 46 schemi da 1 a 8). Tuttavia, al tempo stesso nel riequilibrio che ne segue si verifica il rilascio di alcuni pmtics residui o campi magnetici, che non sono necessari … (N.P: il surplus energetico viene emesso sotto forma gruppi di pmtics che noi identifichiamo come

radiazione.) Ritengo che questo processo di decadimento del plasma iniziale potrebbe essere un nuovo principio universale; su scala più larga esso corrisponde al così detto decadimento nucleare degli atomi. Allo stato attuale gli scienziati ritengono che le particelle elementari siano quark elettroni e così via, ma ora sappiamo che i quark sono essi stessi ulteriormente suddivisibili e costituiti da campi magnetici e dalle loro interazioni. Collezioni di campi magnetici raggruppati attraverso le loro interazioni con altri campi dinamici plasmatici magnetici, porta alla creazione della materia-comune. La massa del "quark" è prodotta dall'interazione di questi campi magnetici plasmatici attraverso il principio della creazione di gravità come è stato spiegato nel Capitolo 1. In secondo luogo, ciò che attualmente è chiamato lo spin dei quark abbiamo capito che corrisponde in realtà al moto naturale dinamico delle tre componenti di base materia, antimateria, materia-oscura. In terzo luogo, ciò che è chiamato col termine “i colori dei quark”, in realtà sono i diversi contenuti di diverse interazioni magnetiche plasmatiche di campi di forza che portano alla

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realizzazione di gravità e campi magnetici con loro interazione complessiva. Ciò significa che il quark non può essere considerato come un "particella elementare" in quanto ha a sua volta delle sub-componenti fatte da campi magnetici più piccoli. Pertanto, ritengo che la vera nuova "particella elementare" sia data dai "campi magnetici" primordiali, cioè dai “ray”; questo si spiega il perché dei vari tipi di effetti che si vedono, come i quark, i bosoni e l'effetto delle Matters (proto-materie) e così via. Tutti questi effetti che noi percepiamo come radiazioni o particelle possono semplicemente essere spiegati come dovuti all'interazione di diversi campi di forze magnetiche, che costituiscono la struttura degli elementi di plasma. In grande scala più grande, questo modello iniziale del decadimento del "plasma iniziale fondamentale" corrisponde a quello che i cosmologi vedono nelle galassie. Il collasso di stelle e il loro riemergere come nuovi componenti più piccoli ne è un esempio. Oppure una nebulosa (neutrone) che si trasforma in un sole (protone) circondato da un pianeta (elettrone) Con lo stesso principio, il rilascio di energie per la stella per trovare il suo nuovo equilibrio attraverso la sua decadenza stella porta sempre a emissione di grandi quantità di materie indesiderate, di Matters (proto-materie) e di energie con creazione di sotto-componenti che possiedono ancora proprie forze Magravs.

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CAPITOLO 4

Le Matters (proto-materie) del plasma e loro stati di transizione. Ci sono prove evidenti che mostrano che il plasma possiede energia ed è in grado di creare e mantenere campi magnetici che riescono a generare propri campi gravitazionali e magnetici. (N.P:

Si riferisce al plasma che forma le particelle elementari, probabilmente però Keshe non

specificando il tipo di plasma intende estendere il discorso a tutti i plasmi) Ricerche fatte da alcuni istituti mondiali indicano che i plasma che si riesce a produrre in laboratorio contiene oltre alla componente chiamata materia, una seconda componente chiamata antimateria. Alcuni istituti sostengono che sono riusciti a separare e contenere l’antimateria. In altre sezioni gli scienziati suppongono l'esistenza di ciò che viene chiamata materia-oscura, si tratta di osservazioni virtuali, che implicano la sua esistenza. Il mondo della scienza non è riuscito a prendere in considerazione la creazione di questi tre stati della Matter (proto-materia) nella sua essenza (materia, antimateria e materia-oscura), non hanno compreso né i suoi costituenti, né hanno compreso la catena progressiva della creazione iniziale riguardo le tre componenti (materia, antimateria e materia-oscura), neppure hanno compreso qual è il reale contenuto di un plasma nell’universo. Questo fallimento è stato causato dalla mancanza di comprensione del fatto che gli elementi del plasma (materia, antimateria e materia-oscura), sono tutti creati simultaneamente come un’unica entità integrata magnetica, plasmatica, dinamica. E’ fondamentale capire che all’interno della struttura complessiva del plasma ognuno di questi elementi non esiste senza la presenza degli altri. Capito questo, diventa facile capire il funzionamento degli elementi della Matter (proto-materia), dei campi, dei plasmi, degli atomi, molecole, sistemi solari e galassie. Si può sfruttare questa nuova comprensione per capire come si siano creati e operino i grandi oggetti celesti nello spazio cosmico. Visto che tutto il creato ha sempre gli stessi schemi dal piccolo al grande, possiamo paragonare la nostra conoscenza di come funzionano gli elettroni per capire come operano i pianeti attorno alle loro stelle. In questo libro è stato fatto ogni sforzo per capire con maggiore chiarezza, la relazione e la costruzione del plasma andando passo, passo attraverso i vari stadi di come le Matters (proto-materie) dei plasmi siano collegate. (N.P: Ricordo che Keshe sostiene che le particelle elementari tipo protoni, neutroni elettroni sono

dei plasmi)

Occorre anche comprendere come sia possibile che la Matter (proto-materia) possa transitare da uno stato all’altro della Matter (proto-materia) entro differenti ambienti senza perdita o guadagno da parte di nessuno dei campi che li formano. Il mondo materiale è basato sull’interscambio tra gli stati della materia, da solido a liquido, da liquido a gas e viceversa. Lo stato in cui la materia-comune si trova dipende dai campi dall'intensità dei campi forza agenti e nello stato della Matter (proto-materia) dipende dall’enorme intensità dei campi magnetici. Il fenomeno della transizione da uno stato della Matter ad un altro stato della Matter è una normale necessità nei processi pmtics dinamici in tutto l’universo (Fig 21) Tutti i componenti delle Matter (proto-materia) del plasma o di ogni Matter nell’universo

sono collegati l'un altro attraverso l’interazione dei loro pmtics che si accoppiano ed agiscono

in relazione alla loro intensità. Ogni Matter (proto-materia) guadagna o perde qualcuno dei suoi pmtics, un suo componente può diventare il componente di un'altra Matter (proto-materia) di un altro plasma. Per esempio, la materia di un plasma (ex. Il plasma che forma il protone) può intercambiarsi con una materia di un'altro plasma (ex. Il plasma che forma il neutrone,) questo può avvenire a causa del movimento dei loro pmtics dinamici oppure a causa di quelli che sono chiamati cambi di livelli energetici relativamente ad un dato ambiente di forza pmtics. (Si riferisce probabilmente ai salti

di livelli che generano radiazioni tipo luce, raggi X..)

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Tutti gli elementi che formano le Matters (proto-materie) delle particelle elementari possono apparire come percentuali differenti a causa del cambiamento della forza dei pmtics presenti in un ambiente. Per esempio la Matter (proto-materia) di un plasma che passi attraverso altre regioni contenenti differenti forze pmtics può ritrovarsi con cambiamenti nelle percentuali di materia, antimateria e materia oscura.

Chiamiamo questo processo “trasmutazione”, ma in questo caso la trasmutazione è data dalle condizioni ambientali e non dal cambio di forza dei pmtics interni della Matter (proto-materia.) All'interno della Matter (proto-materia) alcune componenti possono essere cambiate, per esempio la materia-oscura può in parte trasformarsi in materia semplicemente entrando in una nuova

condizione ambientale di pmtics. Per esempio, la materia-oscura che entri in un nuovo ambiente caratterizzato da pmtics, più forti o più deboli, potrebbe divenire istantaneamente materia diventando visibile rispetto al nuovo ambiente in cui è entrata. Chiamo questo fatto “trasmutazione delle Matters” Questa è la novità. Le energie i i campi non cambiano ma trasmutano è come se un campo magnetico indossasse un “vestito differente”. Inoltre , le Matters (proto-materie) possono cambiare il loro stato semplicemente

guadagnando o perdendo una parte della forza dei loro campi magnetici plasmatici nel confronto di altre Matters (proto-materie). Un altro esempio può chiarire meglio il concetto. Se per esempio la componente tipo antimateria, che è dotata di un forte campo Magravs, entra in un ambiente di pmtics la cui forza totale è uguale al su campo Magravs, allora si stabilirà un legame di equilibrio con i pmtics del nuovo livello ambientale, in tal caso l’antimateria può comportarsi e/o diventare materia-oscura Relativamente al nuovo ambiente diventerà invisibile (Fig. 22) . … omissis

Fig. 22 Schema del modello Keshe di relazione d'interconnessione tra diversi stati di Matter (proto-materia) Questo è quello che è chiamato “Teoria di Keshe e principio della transizione delle Matters”. E' come dire “il passaggio dalla materia all’antimateria o alla materia-oscura e viceversa, è una normale condizione di transizione delle Matters (proto-materie) (Fig. 22 e Fig 23). Questa immagine mostra in modo nuovo e semplice quali sono le connessioni dai cui si ottengono gli interscambi tra gli stati delle Matters (proto-materie) dell’universo. “Il principio di transizione degli stati della Matter (proto-materia) di Keshe” stabilisce che: - “I campi di forza presenti nell’ambiente in cui opera la Matter (proto-materia) determinano, in una certa misura, come si presenta la Matter (proto-materia) e di conseguenza in che stato si troverà la materia-comune derivata da quella Matter”. - “Quando una Matter (proto-materia) guadagna o perde una certa quantità dei suoi campi di forza

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magnetici plasmatici, può arrivare al punto in cui le caratteristiche e/o il comportamento del suo stato finisce con l'assumere il comportamento e/o le caratteristiche delle Matters (proto-

materie) del plasma che sta attraversando”. (Conclusione di tutto il discorso)

Pertanto le Matters (proto-materie) possono cambiare da un tipo di Matter ad un altro tipo

semplicemente aumentando o diminuendo la forza dei loro pmtics, in alcuni casi si arriva ad

una vera e propria trasmutazione in quanto alcuni elementi della Matter (proto-materia)

possono apparire come elementi di Matters differenti quando entrano in un differente

ambiente e condizione di forza plasmatica. Questo significa che la materia può riuscire ad avere la caratteristica della materia-oscura se trova in un ambiente pmtics di forza uguali alla sua. L’antimateria può perdere abbastanza dei suoi pmtics tale a diventare materia, e cosi via.(N.P:L'antimateria è formata da pmtics molto più energetici di quelli della

materia, quindi deve perdere energia per trasformarsi in materia, per far ciò deve rilasciare un certo

numero di pmtics nell'ambiente) Le transizioni schematiche dello stato delle Materie sono mostrate nella figura 22 e nella figura 23 del modello della transizione delle Materie di Keshe

Fig 23 Il modello Universale della transizione del plasma dei campi plasmatici magnetici e delle Matters di Keshe Con l’uso di semplici reattori di diluizione, sviluppati dalla Fondazione Keshe attraverso il suo settore di sviluppo della tecnologia Keshe, sono state testate e sono state ottenute prove in linea con le considerazioni teoriche del principio della transizione delle Matters (proto-materie). In questi reattori di tipo nucleare, si permette alle Matters (proto-materie) di passare da un componente ad un altro e poi si fa ritornare al loro stato originale. Questo nuovo metodo di transizione delle Matters (proto-materie) porta a un nuovo sistema tecnologico di produzione di tutti i materiali di cui ha bisogno l’uomo per moto, energia, creazione di nuovi materiali e così via. Per esempio, si possono usare effetti e proprietà di transizione delle Matters (proto-materie) (fig. 23) per ottenere dalla materia-comune che risulti priva di magnetosfera, in tal caso la materia-comune assume le caratteristiche della materia-oscura. La materia-comune diventerà scura, traslucida o dirittura il nucleo centrale, essendo tramutato in materia-oscura, sarà invisibile rispetto al suo ambiente circostante, questo succederà senza nessun cambiamento nelle proprietà fisiche della materia o cambiamenti nel suo campo di forza gravitazionale o la sua posizione spaziale. (N.P:Keshe sta dicendo che si può rendere invisibile la materia-comune trasformandola in modo

che non abbia più la sua magnetosfera. Questo chiarisce anche cosa intenda Keshe per col termine

materia-oscura, la materia-oscura è qualsiasi materia quando è privata del suo campo

magnetosferico. Ricordiamo che siccome la comunicazione tra gli oggetti avviene per frizione dei

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loro campi magnetosferici, va da se che gli oggetti che ne sono privi diventano invisibili; non

possono comunicare, ma esistono) Poiché gli oggetti o le Matters (proto-materie) con queste proprietà non presentano effettive condizione magnetosferiche rispetto all'ambiente circostante, a causa della mancanza o della poca interazione tra i pmtics, allora la Matter (proto-materia) e anche la materia comune possono comportarsi come materia-oscura e muoversi liberamente senza frizione entro lo stesso ambiente. Pertanto, la teoria e la discussione che l’universo un giorno finirà in quanto esaurirerà la massa e l'energia disponibile, come è stato sostenuto da alcuni scienziati nel recente passato, è solo un grosso errore. Cercherò di illustrare il concetto nelle righe seguenti. Chiamiamo i pmtics in movimento come l’energia dei pmtics... In realtà quando la massa sembra esaurita non è sparita ma si è trasformata in energia sotto forma di pmtics in movimento. Ora questi stessi pmtics in condizioni opportune possono ricreare la massa di provenienza. Insomma niente va perso ma tutto si trasforma. Per capire i principi della”creazione universale della Materia” si può utilizzare la transizione degli stati delle Matters (proto-materie) e delle materie-comuni per ricavare un totale vantaggio sfruttando i pmtics derivati dalla loro disgregazione come mattoni per ricavare altre sostanze. Attraverso la interazione permanente di tutti i differenti livelli di forza dei pmtics dinamci, non ci sarà mai fine all’universo, in quanto l’universo si muove attraverso le sue interazioni e repulsioni dei campi di forza dei differenti pmtics. Questo porta ad un movimento eterno delle forze dei pmtics e alla creazione di nuove Matters (proto-materie), nuove materie-comuni, nuove forze e crea nuove condizioni nell'universo, rimescolando il tutto secondo il principio di creatività. Non c’è mai stato un Bib Bang e non ci sarà mai uno scenario del giorno del giudizio universale per l’intero universo, l’universo sarà per sempre in equilibrio nel complesso dell’ordine universale dei pmtics. I pmtics delle Matters (proto-materie) transiteranno da una componente ad un altra facendo cambiare la materia-comune, questa passerà da uno stato di materia-comune (solida, liquida, gassosa) ad un altro stato. Questi cambiamenti dipenderanno dalle proprietà e dalle forze degli stati dei Magravs plasmatici e dalla loro forza rispetto a ciascun altro. La vera dimensione dell’universo non cambierà mai; l’universo non si può espandere se lo spazio per la sua espansione non era già lì fin dalla partenza. Dal nostro punto di vista noi possiamo solo osservare una piccola frazione dell’intero, la parte che noi osserviamo è la frazione che si sta espandendo ora. L’espansione osservata è relativa alla posizione dell’osservatore rispetto a una data posizione dell’universo, per esempio quello che è un’osservazione del “red shift” da una parte dell’universo, corrisponderà ad un “blue shift” per un osservatore dalla parte opposta del movimento della stessa unità. (N.P:Qui si riferisce al fatto che la luce che ci arriva dalle stelle scivola verso il rosso “red shift”

se le stelle da cui è partita si allontanano, scivola verso il blu “blue shift” se si avvicinano.) Nel documento nominato “ Creazione dei campi magnetici” è stato spiegato che:

- il blue shift della luce si crea quando i pmtics sono compressi,

- il red shift si crea quando i pmtics si allontanano uno dall’altro, o quando i pmtics si

aprono.

Nel mondo reale dell’ordine universale della creazione non c’è posto per il principio della singolarità (N.P: inteso come oggetto a se stante isolato, tutto è collegato). L'unica singolarità possibile si ottiene qualora noi decidiamo di considerare l'universo stesso come unico grande pmtics, ecco che avremmo veramente un solo singolo elemento. Quindi tutto quello che è successo nell'universo consiste nel fatto che il grande plasma singolo originale si è gradualmente disintegrato in campi di forza più piccoli e deboli; le interazioni successive hanno portato alla creazione di quello che è stato visto e che si trova nel presente nella brevissima vita

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dell’essere umano. Tale plasma originale che copre l’intero universo come unica singolarità, ha dovuto disintegrarsi gradualmente in campi di forza più deboli, le cui interazioni hanno portato alla creazione di tutti gli eventi, Matters (proto-materie) e materie-comuni nell’universo. La transizione da uno stato all'altro degli elementi che formano le Matters (proto-materie) verrà ripreso e discusso in altre pubblicazioni.

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CAPITOLO 5 Definizione dell’energia attraverso i pmtics

I componenti costituenti del plasma primordiale sono dovuti all’esistenza di iniziali campi magnetici dinamici plasmatici. Affinché un campo magnetico possa essere rilevato o che la sua esistenza sia confermata, occorre che ci siano dei pmtics in grado di lasciare il limite dei confini dei suoi Magravs e in grado di trasportare l'informazione della sua esistenza ai nostri occhi. E’ importante tenere a mente che il pmitcs non possiede o mostra campo di forza a meno che

non sia in movimento. L’energia totale posseduta dal plasma può essere definita come la somma totale dei campi di forza magnetici di tutti i costituenti le Matters (proto-materie) e di tutti i campi in movimento presenti. Il movimento va calcolato rispetto alla posizione originale del plasma in una direzione sferica a 360 gradi. Nel calcolare la vera energia del plasma si deve calcolare in particolare l’energia di tutte le Matters (materia, antimateria e materia oscura) e sommarla poi agli altri componenti del plasma. Quando il campo magnetico del pmtics ha lasciato i confini delle Matters (proto-materie) ed è in movimento, allora può essere considerato come energia. (vedi Fig. 24). Noi crediamo che i pmtics finchè sono costituenti interni appartenenti ad una data Matter (proto-materia) non possano essere considerati energie, ma questo è vero solo fino a che i pmtics si trovano entro i confini dei campi di forza dei Magravs dei plasmi che costituiscono la Matter (proto-materia). Nella fig.24 se vedono i pmtics in tre fasi successive, ebbene finché rimangono all'interno delle Matters (proto-materie) non sono da considerarsi energie, ma si devono valutare solo come forze, sempre se valutate prendendo come riferimento un punto esterno. Quando ad un certo punto i campi magnetici relativi ai pmtics lasciano l’ambiente della Matter (proto-materia), l'influenza del Magravs che li confinava in origine cessa e il “controllo” passa al Magrav di altri plasmi. Nella fig. 24 si nota che è attribuita la lettera "A" solo dopo che lascia il confine. (La lettera A serve per indicare che c'è un campo di forza in movimento). Appena lasciato il confine, i pmtics si trovano immersi in altri campi magnetici originati da Magravs che stavano all'esterno del confine appena valicato. A questo punto i pmtics cominciano a creare una perturbazione nel nuovo campo dove sono entrati, nel far questo consumano energia e finiscono per diminuire la loro intensità iniziale. Quindi i campi magnetici plasmatici usano la propria energia per superare altri Magravs posti nel loro percorso. Man mano che i pmtics si allontanano ulteriormente dal loro plasma madre (o particella d'origine) saranno costretti a trasferire sempre minore energia ad altri plasmi con cui alla fine avranno un contatto. Possiamo dire quindi che nei trasferimenti d'energia da una Matter (proto-materia) ad un'altra l'energia di partenza non corrisponde a quella d'arrivo. L'energia d'arrivo va valutata misurando l'energia posseduta dal pmtics al punto d'arrivo quando c'è il contatto con la seconda Matter (proto-materia). Possiamo dire quindi che le energie trasferite dipendono sia dalla posizione che dalla distanza del punto di partenza rispetto al punto di arrivo. (N.P: Qui si introduce il concetto d'attrito dei pmtics, i pmtics che lasciano la Matter di

appartenenza hanno inizialmente più energia di quella che possiedono all'arrivo, la differenza di

energia corrisponde a quella persa per attrito.)

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Fig. 24 Rappresentazione schematica della relazione dei pmtics e dell’energia rispetto alle loro Matters (proto-materie).

Mentre l'energia totale posseduta è data dalla somma di varie componenti, l'energia rilasciata

dalla Matter (proto-materia) corrisponde alla somma delle forze pmtics che il plasma è in grado di rilasciare, essa è favorita anche dalla quantità di pmtics che possono essere assorbiti dagli altri plasmi presenti nell'ambiente considerato. Nel trasferimento si mantiene la stessa proporzione delle tre componenti della materia, antimateria e

materia-oscura, questo succede, sia quando il trasferimento è dato dai puri campi magnetici, che quando ci sia un vero passaggio di materia. … omissis

MISURE DELLA MASSA Una delle questioni principali irrisolte nel mondo della fisica è come si crea e si possa calcolare la massa. Tenendo presente la teoria della massa di Keshe, ecco cosa possiamo dire riguardo la creazione e la misura della massa di un corpo: “L’interazione di almeno due “ray” (o campi di forza magnetici) porta alla creazione di due campi di forza:

uno attrattivo, chiamato campo di forza gravitazionale

uno repulsivo, chiamato campo di forza magnetica

Questa interazione tra i due campi di forza è bilanciata. La differenza fra le misure dei due campi d'interazione tra questi due campi, attrattivo (gravitazionale) e repulsivo (magnetico), corrisponde alla misura della quantità di massa che viene creata dai due campi magnetici ("ray") di origine. Per massa s'intende sia quella macroscopica solida liquida e gassosa ma hanno massa anche gli elementi che costituiscono la Matter (proto-materia). (N.P: Keshe sostiene che vengono create due forze una attrattiva e una repulsiva, la forza

attrattiva è sempre un po' più grande della repulsiva, quindi non sono perfettamente compensate, il

differenziale è sempre in favore della forza attrattiva e corrisponde alla misura della massa. Fin

qui il discorso è comprensibile, ma Keshe attribuisce alle due forze il nome di campo gravitazionale

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e campo magnetico e questo mette lo studioso in grosse difficoltà. Come è possibile confrontare due

grandezze fisiche non omogenee? Per Keshe sono tutti originati dallo stesso tipo di campo, il

campo magnetico,ma di che campo sta parlando?)

Fig. 25: Massa Annuncio qui la legge di Keshe che riguarda la massa relativa ad ogni tipo di materia: La quantità di massa è uguale alla misura della totalità dei campi gravitazionali meno la

misura della totalità dei campi magnetici. Attraverso questa definizione e comprensione diventa chiaro che i campi di forza gravitazionali sono sempre predominanti rispetto ai magnetici e questo in tutte le masse, (altrimenti la loro massa sarebbe negativa.) La massa è la misura della differenza tra due o più campi magnetici dopo la loro interazione, e NON E’ la misura della forza prima dell’interazione. La misura dei campi magnetici prima dell’interazione corrisponde semplicemente alle “forze” dei loro campi; il risultato del bilanciamento tra i campi magnetici e gravitazionali che si sono generati dopo l’interazione dei campi magnetici, diventa la massa con un centro in una data posizione centrale dei rispetto ai Magravs. La creazione di Magravs è sempre accompagnata dalla creazione di una Magnetosfera e dalla

creazione della massa di qualsiasi tipo di sostanza nell’universo; queste quattro forze sono create istantaneamente e simultaneamente. (N.P: Le quattro forze sembrerebbero essere: campo

magnetico, campo gravitazionale, magnetosfera, “campo di forze di massa”. Bisogna capire a

questo punto che differenza c'è tra campo gravitazionale e il “campo di forze di massa”. Forse il

“campo di forze di massa” potrebbe corrispondere alla forza d'inerzia, ma è una mia ipotesi.

Un'altra ipotesi potrebbe essere che quello che Keshe chiama campo gravitazionale non sia altro

che un particolare aspetto del campo magnetico (ex:cambio di polarità) in fin dei conti i due “ray”

di partenza erano raggi di campi magnetici; in questa ipotesi il “campo di forze di massa”

potrebbe corrispondere a quello che in fisica chiamiamo campo gravitazionale.)

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Vale a dire che “ le prime quattro forze fondamentali dell’esistenza di un’entità sono: i campi magnetici, i campi gravitazionali, il campo a Magnetosfera e i l campo delle forze della massa, sono tutti il risultato dell’interazione e del concatenamento interno di due o più forze magnetiche; alla fin fine questa suddivisione vale per tutte le materie dell'universo. Questa è la ragione per cui la massa di un oggetto, ottenuta da qualsiasi coppia di campi magnetici, è indipendente da qualsiasi fattore o forze esterne, come i campi di forza gravitazionali di altre corpi nelle vicinanze, essa dipende solo dal tipo di “ray” che interagiscono. Per esempio quando due “ray” (o campi magnetici) si legano dando origine ad una nuova entità, i due Magravs dei due campi di forze coinvolti non sono corrispondenti alla pura somma dei campi individuali, ma diventano un’entità indipendente. (N.P: Da notare che qui si dà per scontato che anche i “ray” abbiano un loro Magrav) Questa è la ragione perché le masse di qualsiasi corpo macroscopico o piccolo come le Matters (proto-materie), sono costanti e indipendenti, incuranti delle forze Magravs ambientali nelle quali l’entità esiste ed opera. Questo è il motivo per cui in futuro si noterà che la massa delle astronavi o la massa dei pianeti come la Terra sono indipendenti dalle loro condizioni ambientali. Cioè, solo la forza dell’interazione dei due campi magnetici originali, l’ampiezza dei campi che essi producono (magnetosfera) deciderà quanta massa risulterà dall’interazione dei due campi, e nessun altro fattore. Questa è la ragione per cui l’uomo sarà in grado di costruire navicelle che possono portare qualsiasi carico con l’uso di reattori nucleari Grapos (vedi glossario); le forze dei Magravs che questi sistemi generano, creano ambienti indipendenti di forze Magravs esterne. Va precisato che l'azione delle due forze che compongono il Magrav si estende fino al confine della magnetosfera, contenendo i confini fisici della navicella. Nel disegno della figura 25 viene spiegato l’intero concetto nel caso della Matter (proto-materia), ma teniamo presente che lo schema si ripete identicamente sia nella materia-comune che nei corpi celesti. Supponiamo che interagiscono due “ray” che non siano di eguale forza magnetica, creando ugualmente i quattro campi appena descritti cioè: gravitazionale, magnetico, magnetosfera e la “forza di massa”. In tal caso l'intensità del “ray” col campo di forza magnetico più basso, stabilisce il livello massimo dei quattro campi che si potranno formare. Nel “ray” con il campo magnetico più forte rimarrà un residuo non compensato; si finisce con l'avere un campo magnetico di coda ed è proprio questa coda la causa della creazione dell’effetto di raggomitolamento di questo tipo di masse. Questo effetto è in parte la causa del moto vorticoso nelle zone toroidali nei plasmi. La ragione per la rotazione dei wormholes sta nel fatto che c'è una controparte più grande. Certe zone dell'universo sono caratterizzate da interazioni di campi magnetici sbilanciate e interlacciate, ciò capita sia nel cosmo che nel plasma di un elettrone. Se passiamo a materia di ordini di grandezza più elevati abbiamo il fenomeno della rotazione di “tunnel spaziali”, in quanto in queste regioni nell’universo si creano interazioni e interconnessioni a causa dello sbilanciamento del campo di forza magnetico, questo è quello che succede nel plasma o nell’universo. Conoscendo la forza di due “ray” magnetici che stanno per interagire e creare i campi gravitazionali e magnetici iniziali, si può prevedere quale sarà il risultato della misura della massa dell’entità che si creerà. Einstein ha messo in relazione la massa della materia con la sua energia attraverso l’equazione della relatività generale. Come spiegato prima, la massa di un atomo o dello stesso plasma è fatta da un insieme di “densi" pmtics che interagiscono tra loro stessi. I plasmi iniziali fondamentali (i neutroni) hanno sempre la stessa massa indipendentemente dai Magravs del loro ambiente. In ugual modo, gli atomi degli stessi elementi sono sempre fatti dello stesso numero di sub-componenti dei campi magnetici plasmatici iniziali dei neutroni protoni ed elettroni. Gli atomi degli stessi elementi hanno sempre gli stessi campi gravitazionali magnetici plasmatici totali attrattivi e campi magnetici repulsivi rispetto ai loro componenti interni,

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indipendentemente dai campi Magravs in cui sono immersi. La massa è l’espressione di una misura dell’interazione totale dei pmtics che sono entro i campi di confinamento dei singoli plasmi che formano gli elettroni, i protoni e i neutroni. Considerando l'equazione generale della relatività

E = mc2 Ciò equivale a dire che “Il totale dei pmtics rilasciati che partono dai plasmi dalla Matter (proto-materia) (una volta che questi hanno lasciato i confini del plasma corrispondono a Energia), è uguale al numero totale di pmtics moltiplicato per il quadrato della velocità massima a cui i pmtics possono viaggiare nell’ambiente della materia comune (velocità della luce)”. Considerando che i pmtics di forza differente possono raggiungere a distanze varie rispetto al punto di partenza e che possono muoversi con velocità differenti in differenti ambiti di materie è corretto dire che i pmtics una volta che hanno lasciato il plasma della Matter (protomateria), si muoveranno con una velocità diversa a seconda che sono fatti da antimateria, o sono pmtics della materia-oscura...ecc L’antimateria è fatta da forze pmtics molto intense, essendo stata creata inizialmente da un campo più forte, quindi la sua velocità sarà differente e più alta rispetto a quella dei pmtics dei componenti della materia o materia-oscura originate dallo stesso plasma e nello stesso ambiente. Per lo stesso principio, il campo dell’antimateria è più veloce e porta più energia rispetto ai pmtics dei componenti della materia dello stesso plasma che sono in movimento più lento . Al contrario, dato che l’antimateria possiede più energia rispetto alla materia, i pmtics dell’antimateria devono muoversi più veloci dei pmtics della materia quando si muovono attraverso la materia-comune. Alcuni istituti attualmente ritengono che una piccola quantità di antimateria che hanno isolato sia in grado di fornire più energia di quanta ci si aspettava... Secondo il principio di conversione di energia di Keshe, il principio universale fondamentale della conversione universale segue il percorso che la materia è in grado di convertire le caratteristiche di altre componenti della Matter per mezzo di pmtics dinamici, o quello che viene chiamata l’energia dei campi di forza magnetici, l'azione viene svolta mentre queste energie sono in trasferimento. Da quello che chiamo “il principio fondamentale della conversione universale” segue che i “pmtics delle Matters (per esempio dell'antimateria) vengono rallentati dall'interazione con altri campi magnetici, così la loro energia può essere assorbita e convertita a livelli di forze di pmtics a favore di altre componenti della Matter (proto-materia), in tal modo diventano utilizzabili e alla fine appaiono come materia-comune che conosciamo (solida, liquida e gassosa). Per lo stesso principio, la materia può essere convertita ad antimateria attraverso il metodo inverso (cioè aumentando la velocità dei pmtics relativi). Questi processi non sono molto differenti per entrambi i percorsi di conversione. Le forze dei pmtics e gli effetti dell’ambiente dominanti in un certo punto e a una data posizione detteranno lo stato risultante in cui si troveranno le Matters (proto-materie), stabilendo così in definitiva la manifestazione del tipo di materia-comune che ne risulterà. L'ambiente circostante stabilisce anche se apparirà in stato di materia-comune, o si manifesterà essa stessa in uno stato di Matter, cioè come materia, materia-oscura e antimateria.

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CAPITOLO 6

L’equazione del bilancio totale dell’energia del plasma L’equazione del bilancio totale dell’energia del plasma o equazione della relatività generale (E=mc2) fornisce la relazione tra la parte tangibile della Matter (proto-materia) del plasma e l'energia posseduta. La massa di un atomo è vista come insieme di plasmi che formano le sue particelle elementari; i plasmi dei protoni, neutroni, elettroni sono composti da un insieme di pmitcs di differenti di Matters (proto-materie) e dalle loro interazioni.

Fig 26: Tutti i componenti del "plasma fondamentale iniziale" (neutrone). Considerando il plasma, l’equazione della relatività generale può essere riscritta intermini reali tenendo conto dei suoi elementi costitutivi e delle loro interazioni ed effetti. Questa equazione può essere definita rispetto alla Matter (proto-materia) nel modo seguente: “I pmtics totali in movimento rilasciati da parte delle Matters (proto-materie) del plasma (misurate una volta che hanno lasciato l’ambito del plasma come energia cinetica), è uguale all'energia potenziale totale all’equilibrio delle forze pmtics interagenti di tutti gli elementi che formano la Matter che, come detto precedentemente, formano la massa del plasma in esame moltiplicato il quadrato della massima velocità possibile dei pmtics. L’energia totale del plasma in esame deve essere data dalla totalità di tutte le sue masse. L’energia totale del plasma in esame deve essere data dalla totalità di tutte le sue masse relative a tutte le sue proto-materie

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.

Fig.27: I pmtics di tutti i componenti e del "plasma fondamentale iniziale" (neutrone)

Quindi: K (l’energia totale del plasma) = [energia del materia + energia dell’antimatteria + energia della materia-oscura + energia del toroide sferico + l’energia nella interazione tra le altre parti nelle zone di transizione del plasma). K= [E (materia) + E (antimateria) + E (materia-oscura) + Ecf (centro del toroide sferico pmtics)+ Etr (pmtics entro le zone di transizione)]. Dove, l’equazione della relatività generale dell’insieme dei componenti del plasma può essere scritta nella seguente forma. K = Em + Eam + Emo + Ecf + Etr

K = [(la totalità dei pmtics componenti costituenti matter) * (il quadrato della Velocità media dei pmtics della materia o velocita’ della luce) + (la totalità dei pmtics componenti costituenti antimateria) * (il quadrato della velocità media dei pmtics dell’antimateria) + (la totalita’ dei pmtics componenti costituenti la materia-oscura) * (il quadrato della velocità media dei pmtics della materia-oscura) + i componenti dell’energia totale dei pmtics costituenti l’effetto del campo di forza del toroide sferico + i componenti totali dei pmtics costituenti dell’interazione tra le altre quattro parti nella zona di interazione del plasma]. K= massa della m * c2(m) + massa della am*c2 ( am) + massa della mo*c2 (mo) + E(cf) + E(tr)

Quando per esempio una mela è misurata utilizzando il presente metodo, quello che si ottiene vale solo per la massa o il peso della parte di Matter (proto-materia) dei plasmi che formano gli atomi della intera mela. Nella figura 28. la parte tangibile della mela intesa come materia-comune è rappresenta dai componenti totali della Matter (proto-materia)di una mela.

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Il peso totale o massa del plasma deve essere il peso totale e la massa totale di tutti i componenti pmtics e di tutti i plasma della proto-materie del plasma fondamentale iniziale.

Fig. 28: La mela di Newton ha differenti tipi di pmtics e proto-materie

Se qualcuno è riuscito a separare l’antimateria del plasma dai suoi elementi costitutivi materia e materia-

mscura e a confinare l’antimateria in un contenitore separato come affermato dall'università Fermilab, in tal caso la domanda da porsi è la seguente: qual è il peso o la massa delle altre due componenti costituite dalla materia, materia-oscura con in più i pmtics residui? Questa stessa domanda si porrebbe allo stesso modo se fossero separati gli altri componenti. Come è stato detto inizialmente, il peso totale o la massa totale del plasma deve essere il peso e la massa totale di tutti i componenti della Matter (proto-materia) del plasma. Pertanto, c’è un errore fondamentale negli attuali metodi e tecnologie di misurazione del peso e della massa dei sistemi del plasma nel complesso. Questo è il motivo per cui si possono vedere strani risultati quando si va a misurare ciò che è rimasto togliendo la componente antimateria del plasma. Se la dinamica totale dei pmtics del plasma iniziale fosse stata misurata correttamente fin dall’inizio, allora non ci sarebbe stata una tale misteriosa ambiguità, queste stranezze sono dovute da improvvise nascoste sorgenti di energia chiamate antimateria o della materia-oscura del plasma. L'antimateria e la materia-oscura possiedono forze di Magravs plasmatici ed è per questo che sono chiamate Matters (proto-materie), poiché possiedono massa ed energia. Pertanto, se esistono campi gravitazionali relativi all'antimateria o alla materia-oscura, allora questi due elementi devono avere una massa e devono avere un peso rispetto alle altre Matters (proto-materie) del plasma. Quindi è necessario tener conto della massa del plasma, sia intesa come una entità complessiva, che intesa come somma delle masse individuali di ognuno degli elementi che formano la Matter (proto-materia). Quindi, così come per la scienza moderna a proposito della misurazione della massa atomica e del peso atomico esiste la necessità di una nuova scala di misura, altrettanto deve accadere qui, devono essere sviluppati nuovi strumenti di misura per la reale e completa misurazione dei pmtics costituenti la materia e i campi del plasma fondamentale iniziale. Attraverso questo nuovo sistema di misurazione, le ambiguità presenti nella fisica del plasma e nella fisica nucleare saranno chiarite. Nel momento in cui si danno le misure della massa e del peso del plasma, bisognerebbe anche fornire in contemporanea la massa e il peso di materia, di antimateria e di materia-oscura, e di tutti i rimanenti

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componenti del plasma. La ragione per affermare tale posizione sta nel fatto che il plasma stesso deve essere considerato come un sistema dinamico che acquisisce e perde pmtics in continuazione rispetto ai pmtics ambientali che lo circondano. Quindi la somma totale dei pmtics del plasma cambierà nel tempo, essa sarà differente tra un punto e l’altro in un determinato spazio. Nelle misurazioni future, si dovrà molto essere precisi in tutte le misurazioni della materia-oscura così come dei componenti dell’antimateria, così come dei componenti dei campi magnetici gli aspetti dell’F1 o forse alcune configurazioni dell’F1 in ogni pmtics del "plasma fondamentale iniziale" (neutrone). Pertanto c’è la necessità di ottenere corrette misurazioni della massa, del peso e dell'energia del "plasma fondamentale iniziale" perché tali dati sono necessari per una ricerca approfondita e per gli sviluppi di vari tipi di applicazioni nei sistemi di posizionamento dei Magravs utilizzanti componenti di materia di plasmi come il Matmags, per futuri viaggi spaziali. Un altro punto da considerare è l’ambiente della Matter (proto-materia) nel quale la massa tolta dal plasma è estratta. Vale a dire, dove la massa va a finire... si tratta di un ambiente di forze pmtics di antimateria? O un ambiente di forze pmtics della materia-oscura? … omissis Questa è l’autentica natura della complessità delle relazioni tra la massa, il peso, l’energia, e le loro interazioni nel mondo delle Matters (proto-materie). Queste non possono essere semplificate al punto da inserirle in un'equazione della relatività con tre semplici denotazioni. In futuro gli scienziati si sforzeranno di comprendere il metodo universale della produzione dell’energia e del moto per la sicurezza dei viaggi spaziali. I viaggiatori dello spazio nel futuro comprenderanno bene che un minimo errore nella misurazione dei componenti di tutta le Matters (proto-materie), delle materie-comuni, delle forze plasmatiche magnetiche ambientali e così via potrà trasportarli in ambienti strani e particolari, che non erano stai né programmati, né attesi. Questi piccoli errori potranno determinare un nuovo stato di condizione e una nuova posizione nella galassia, che potrebbe essere interessante per scopi scientifici, ma non necessariamente ottima per la salute e l'incolumità dei passeggeri di future astronavi utilizzanti "sistemi di posizionamento Magravs" (Capitoli 22 e 23). E’ possibile che a causa di errori di calcolo, una parte dei sistemi delle future astronavi, o anche i reattori stessi della astronave che stanno creando le condizioni del moto e dell’energia, si trovino a sperimentare ambienti e condizioni del proto-materia diversi dal resto dell’astronave o del reattore. Per esempio, lo stesso sistema può atterrare sul confine di due differenti campi di forza pmtics, o in condizioni plasmatiche diverse da quelle originariamente pianificate a causa di un errore di calcolo nelle forza dei Magravs della materia-oscura. In queste zone di confine la materia si troverebbe in una condizione ambigua; un paragone potrebbe essere fatto considerando un cubetto di zucchero immerso per metà in un liquido caldo e l’altra metà allo stato solido, trattenuta tra le dita della persona. Quindi nasce la questione, di come può qualcuno riportare il cubetto di zucchero e i suoi componenti originali allo stato e nella forma solida iniziale della forma della materia? La riorganizzazione degli elementi della Matter (proto-materia) passa attraverso la comprensione dell’equilibrio dell’energia delle Matters e sarà la soluzione per questo tipo di errori. L'analisi delle potenziali trappole, relative la tecnologia spaziale del futuro, tramite l’errore di calcolo della carica energetica delle materie-comuni e il controllo nei reattori dei veicoli spaziali dello stato della transizione della Matter (proto-materia) sarà interessante. I viaggi e le avventure spaziali del futuro a causa errori di calcolo dell’equilibrio energetico e del carico sbagliato del proto-materia Matmags non saranno privi di problemi e sofferenze, così come

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hanno sperimentato nel breve periodo di vita delle esplorazioni spaziali odierne gli uomini che hanno osato testare i limiti dell'esplorazione spaziale. Chi oserà, nelle astronavi spaziali del futuro, potrebbe riuscire ad assaggiare il piacere dell’universo come mai è stato visto prima! La nostra speranza è che questi uomini ritornino da questi viaggi molto più saggi, ma non necessariamente meno avventurosi di prima.

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CAPITOLO 7

La luce… creazione e la velocità

Uno dei possibili modi con cui è creata la luce nell’universo, potrebbe essere attraverso dato dall’interazione dei pmtics dei plasma. La velocità della luce non deve essere considerata la massima velocità. Vedremo come l’interazione dei pmtics in astronavi utilizzanti reattori a posizionamento

Magravs può portare alla creazione di luce intorno a tali sistemi in condizioni atmosferiche

simili a quelle terrestri. Una volta capita la struttura di base dei “plasmi iniziali fondamentali” (particelle elementari), l'asserzione che la velocità della luce sia la massima velocità del viaggio di ogni Matter (proto-materia) diventa opinabile. L'affermazione che la velocità della luce sia la massima velocità di ogni Matter (proto-materia) o materia-comune è una assunzione che ha un evidente difetto concettuale e non può essere corretta per tutti gli stati della materia dell’universo. Consideriamo dei magneti comuni a base di ferro nello stato solido della materia, noi supponiamo che il flusso dei campi magnetici vada in una direzione, per esempio supponiamo che esca dal polo Nord e rientri nel polo Sud. Qual è la velocità del flusso delle forze del campo magnetico da un polo all’altro nello stato solido della materia? (N.P: In effetti esiste in fisica questo problema e si suppone che la velocità sia quella della luce nel

vuoto) Per agevolare la comprensione immaginiamo due insiemi di campi magnetici plasmatici dinamici A e B (fig. 29) in corso di collisione l’uno contro l’altro. La scatola A e la scatola B possono essere considerate come relative sia ai campi magnetici plasmatici delle particelle elementari che dei sistemi solari o delle galassie. L’altra assunzione è che le forze dei pmtics di questi due sistemi non siano equivalenti. Questi due insiemi di pmtics li consideriamo essere l’insieme dei pmtics dei campi magnetici e gravitazionali delle rispettive Matters (proto-materie) o oggetti contenuti in ogni scatola. Considerando le tre istantanee a) b) e c), riguardanti il movimento delle due scatole A e B una rispetto all'altra, in un determinato arco di tempo e la forza dei pmtics dell’area dell'ambiente D a) Poichè le scatole A e B sono in moto nello spazio e covergono l’una verso l’altro, questi due campi sono destinati a collidere l’uno contro l’altro (fig. 29).

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Fig. 29: Due insiemi (scatole) aventi pmtics differenti che tendono alla collisione. b) Nel processo del loro moto, i due pmtics collidono l’uno contro l’altro (fig. 30)

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Fig. 30: due insiemi (scatole) di pmtics diseguali collidono e rilasciano un ordine più basso di forze

pmtics come la luce (C )

−Nel processo d'interazione di due pmtics originali di A e B, i due campi si separano (fig. 31) e proseguono nell’universo con alcuni dei loro campi rilasciati durante la collisione.

Fig.31: Due insiemi (scatole) di pmtics diseguali si allontanano l’uno dall’altro dopo la collisione.

Considerando che sia C il punto dell’impatto come nella fig. 30; poiché non c’è materia in queste zone, in quanto supponiamo di essere nel vuoto, solo le forze dei pmtics possono collidere ed interagire. La collisione dei due campi magnetici plasmatici provoca una frizione dell’uno contro l’altro, questo porta alla separazione e alla produzione di frammenti di pmtics, dei quali alcuni andranno a creare un campo magnetico plasmatico più piccolo rispetto ai due campi originali. … Attraverso la collisione e l’interazione di questi due pmtics e la frizione tra essi avviene la separazione e la frammentazione di parti degli stessi pmtics originali. La collisione tra i due campi

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magnetici relativi ai pmtics causa il rallentamento di alcuni pmtics. Nel caso della collisione dei pmtics, questi frammenti rallentati dei pmtics originali e possiedono un'energia inferiore comparata alle forze dei pmtics originali che erano coinvolti nella collisione. Possiamo ritenere che le velocità del moto dei due pmtics plasmatici originali debbano essere molto superiori in ordine di magnitudo a quella dei frammenti che sono stati creati dalla collisione e dalla interazione delle forze dei due campi magnetici. In altre parole, quando due pmtics collidono, il risultato è che sono creati frammenti rallentati di pmtics. Questi frammenti rallentati frutto della collisione dei due più forti campi plasmatici magnetici, sono rallentati abbastanza da diventare visibili... In alternativa si potrebbe dire che, quando i due pmtics A e B collidono, il risultato sono frammenti residui di pmtics rallentati. Se prima della collisione l'energia dei pmtics era tale da non essere percepibile dai nostri occhi, la collisione portando alla creazione di pmtics più lenti e meno energetici, questo fa si che la zona di collisione diventi visibile. (fig 30, campo zona C). Ipotizzando che il range di visibilità dell'uomo sia parte dell’ordine universale e valga in molte altre situazioni biologiche. Nell’universo, quando due o più raggi magnetici plasmatici, campi, plasmi o Magravs collidono, alcuni dei pmtics residui prodotti dalla loro collisione saranno rallentati scendendo di livello dello spettro della luce visibile. In altre parole, il risultato dell'interazione e della collisione di due o più raggi magnetici, campi magnetici, o plasmi di campi magnetici e gravitazionali produrrà luce. Questo va considerato uno dei metodi originari tramite i quali la luce visibile è creata nell’universo. Essendo questi i residui di frammenti di pmtics rallentati più deboli campi di forza magnetici rilasciati dalla collisione di due o più pmtics di Magravs di plasmi tra di loro. La velocità di frammenti pmtics, che hanno rallentato a causa di uno scontro frontale d non può essere più veloce dell'originale prima dello scontro. … omissis Per esempio supponiamo che i due insiemi di pmtics sia costituito dalla Terra e il Sole che si muovono uno verso l'altro, direttamente o ruotando come capita ogni giorno all'alba, quando i due Magravs collidono creano pmtics lenti nella gamma di velocità di pmtics visibili come la luce del giorno. È evidente che un frammento più lento non può essere più veloce dei campi che hanno causato la sua creazione. Pertanto, "la velocità della luce non è e non può essere la velocità massima di movimento" nel caso di luce creata dallo scontro di pmtics più veloci. La velocità della luce è solo la velocità massima rilevabile con i metodi umani, ma non necessariamente ciò è vero in altri livelli di ordine universale. Forse possiamo asserire che la velocità della luce è la velocità massima che può essere raggiunta dai pmtics nei componenti del plasma che formano la materia-comune, in quanto lo constatiamo, ma che ne è della velocità della luce in un ambiente particolare come qullo all'interno della Matter (proto-materia)? Cosa succede rispetto alla materia, rispetto all'antimateria o nell'ambiente materia-

oscura? " Se nell'ambiente delle Matters (proto-materie) ci sono velocità diverse rispetto alla luce creata

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dall'interazione di pmtics della materia-comune, tali velocità non sono rilevabili dagli strumenti scientifici presenti allo stato attuale della tecnologia. D'altro canto i loro effetti e la loro potenza sono stati visti e osservati nei reattori, che sono stati da noi costruiti e testati per il sollevamento e il movimento degli oggetti materiali. Consideriamo la collisione di due pmtics come quelli che si generano quando il campo della Terra interagisce con quello del Sole, i pmtics magnetici e gravitazionali della Terra (Fig. 32 campo B) generati attraverso l'interazione di campi magnetici di materia nei nuclei interni della Terra (capitolo 1), e pmtics magnetici e gravitazionali del Sole (Fig. 32 campi A) derivanti dai nuclei della stella. ... questi due pmtics si scontrano tra di loro lungo i bordi della livelli atmosferici superiori della Terra.

Fig. 32: Interazione di tre diversi tipi di forza pmtics (A, B, C) e le risultanti pmtics tre frammenti

residui (D, E, e F).

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Queste interazioni portano alla creazione di pmtics a bassa energia quindi visibili, questi creano la magnetosfera del pianeta. ... L' effetto complessivo di questi frammenti pmtics di luce generati, è vista come luce sulla Terra che appare nell'area d'interfacciamento (o confine) tra il Magrav della Terra con il Magrav del Sole. Si può ritenere inoltre che la parte del Magrav della Terra in fase notturna (dà le spalle alle pmtics del Magravs del Sole), interagisca con i pmtics più deboli della “energia oscura” dello spazio che circondano questa parte non interessata dal Magrav solare; ebbene l' energia oscura ha deboli campi magnetici plasmatici con pmtics altrettanto deboli quindi l'interazione dà pmtics non visibili, rendendo l'aspetto del cielo più scuro chiamato la luce notturna. (N.P: Secondo questa “strana” interpretazione la luce non sarebbe generata direttamente sul Sole

ma verrebbe generata sulla zona di confine nel momento in cui i Magrav Terra e Sole collidono. Un

razzo che andasse sul Sole vedrebbe comunque la luce perché generata dall'incontro del Magravs

del Sole con il Magrav del razzo.) ... Lo stesso principio d'interazione e di collisione si applica ai corpi solidi di polvere cosmica che collidono con il Magrav della Terra, sono i pmtics creati da queste interazioni a generare l'aurora boreale con i suoi diversi colori. In questo caso, la luce creata è dovuta alla collisione delle pmtics della materia-comune con pmtics della Terra. (N.P: Anche qui Keshe sottintende che le particelle cosmiche in movimento vadano considerate

come pmtics.) ...è concepibile che pmtics possano fondersi e che i pmtics ottenuti possono aumentare in intensità e di conseguenza possono aumentare la loro velocità. (vedi: Creazione di campi magnetici). In linea di principio, la velocità della luce si può avere o attraverso la riduzione pmtics di ordine superiore di forza pmtics, o per addizione delle forze di ordine inferiore. ... La forza pmtics e la velocità di campi magnetici plasmatici varia a seconda dell'ambiente e non vi sono limiti propri ordini inferiori o superiori di grandezza. ... La limitazione della velocità di propagazione della luce assieme alla limitazione della lunghezza d'onda in realtà è un limite che l'uomo si è auto-imposto, a causa della mancanza della sua comprensione della costruzione vera materia del suo universo. Il limite attuale della velocità di propagazione della luce è molto simile alla convinzione che la Terra era piatta e al centro dell'universo. Lo spettro della luce visibile all'occhio umano ha quella gamma semplicemente perché gli occhi umani si sono adattati mediante loro catena molecolare proteica ad essere in grado di interagire e riconoscere i pmtics di quel livello energetico. Questa gamma di lunghezza d'onda è resa visibile per gli esseri umani per poter funzione e sopravvivere nel loro percorso nella realtà fisica. Quindi, se la natura umana avesse una catena chimica differente, vale a dire, se la catena proteica non consisteva in quella certa percentuale d'idrogeno, ossigeno, carbonio e azoto, allora l'uomo avrebbe avuto una diversa gamma di lunghezze d'onda visibile.

La luce nei sistemi di locomozione GRAPOS In questo libro si parlerà di nuovi sistemi di trasporto basati su particolari reazioni nucleari. Tali sistemi sono stati sviluppati per essere in grado di utilizzare la creazione e il controllo di pmtics di forza Magrav per la locomozione. Abbiamo chiamato questi sistemi sistemi di posizionamento gravitazionale col termine di

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GRAPOS (GRAvitation POsitioning Systems) Da test fatti, quello che abbiamo visto e osservato negli ultimi anni con la conferma di creazione pmtics nei GRAPOS, possiamo paragonare le interazioni dei pmtics dei Magravs Grapos con i pmtics dei Magravs della Terra. Usando un sistema GRAPOS abbiamo visto che c'è sempre creazione di luce intorno a questi

sistemi se operiamo nell'atmosfera del pianeta.

Durante prove sperimentali GRAPOS per il sollevamento e movimento nell'atmosfera terrestre, abbiamo costatato che questi sistemi generano "frammenti" pmtics di raggi di luce che assomigliano a luci che si muovono nel cielo. (Fig. 33 disco 3 e 4)

Fig. 33: Visualizzazione dei sistemi di posizionamento Magravs (1, 2, 3 e 4) in atmosfera terrestre.

Gli effetti dell'interazione dei quattro differenti dischi (navicelle) con propulsione GRAPOS, sono dimostrate in figura 33 dischi di navigazione 1, 2, 3 e 4 . La luminosità di queste luci in cielo è dovuta ai pmtics che si producono dall'interazione tra il sistema GRAPOS e il campo Magravs della Terra, queste luci dipendono dall'equilibrio delle forze pmtics. A ben guardare, le luci attorno a questi reattori sono prodotte dagli stessi principi mediante i quali viene creata la luce dalle stelle. Un altro esempio dell'utilizzo dei “reattori per la locomozione” (Grapos) da utilizzarsi nei sistemi futuri (non per viaggi con aerei o dischi volanti, ma per sollevare gli oggetti di ordinario uso) potrebbe aversi qualora si riuscisse a creare un perfetto equilibrio tra i Magravs degli oggetti con cui si vuole operare rispetto ai locali campi della Terra; se la differenza è minima o nulla si creerebbe poca luce o addirittura nessuna luce attorno a questi sistemi, vedi fig. 33 riguardo alle luci nel caso dei dischi 1 e 2. Il sistema costituito dai veicoli spaziali in una data posizione e in determinato tempo riguardo alle condizioni atmosferiche della Terra può diventare traslucido o scuro rispetto. Questo fatto dà l'impressione che il sistema è scomparso dal cielo. Questo fatto si può spiegare ipotizzando che il sistema abbia creato una condizione di bilanciamento, creando campi magnetici plasmatici di luce

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scura attorno a se, nello stesso tempo (grazie all'equilibrio trovato) il sistema è può mantenere la posizione fissa nell'atmosfera senza consumare energia. Grazie alla possibilità di regolare la forza del campo magnetico e gravitazionale del reattore (Grapos), questi oggetti volanti possono cambiare il loro aspetto visivo nell'atmosfera terrestre passando dal buio alla luce o viceversa. Un uomo potrà viaggiare con velocità molto maggiori della velocità della luce nel futuro. Questo dipenderà da una sua scelta; il limite sarà stabilito dal suo progresso tecnologico dovuto alla limitazione della comprensione della propria esistenza nella materialità. La velocità di movimento è limitata a causa dell'interazione o attrazione gravitazionale dei pianeti e delle stelle di destinazione. Per il momento questo fatto è di là delle capacità tecnologiche attuali e al di là della comprensione del mondo scientifico, ma con il tempo questo sarà compreso e accadrà con la stessa facilità con cui gestiamo i voli giornalieri di oggi. Alla fine avremo oggetti volanti che possono viaggiare più volte velocemente della velocità della luce. Uno scenario da considerare riguarda la collisione dei pmtics attorno alla Terra che scontrandosi col Magrav del Sole potrebbero portare teoricamente alla creazione di pmtics più veloci di quelli della luce visibile. Teoricamente questo non è possibile intorno alla Terra, infatti la maggior parte dei campi della Terra stanno andando verso l'esterno, in direzione opposta a quelli entranti dei pmtics del Sole, pertanto, questi eventuali pmtics ultraveloci sarebbero in uscita e fuori dell'atmosfera terrestre e non verso l'interno. Pertanto, qualsiasi fusione di due pmtics del Sole e della Terra deve avvenire verso l'interno in modo che l'atmosfera della Terra sia in grado di generare la luce del giorno. Questo fenomeno di somma di due campi per creare la luce con velocità elevata non è una possibilità probabile, se c'è è molto piccola. Riportando l'attenzione sui pmtics che agiscono nella Matter (proto-materia) all'interno della struttura di un atomo, possiamo osservare che i Magravs degli elettroni interagiscono con i Magravs dei protoni. Ciò potrebbe creare della luce sfocata intorno ai campi di elettroni in movimento, che renderebbe più facile rilevare la presenza dell'elettrone rispetto al suo nucleo. Questa luce sfocata sarebbe creata attraverso lo stesso principio dell'interazione dei pmtics di Magravs del Sole e la Terra, come è stato spiegato. (N.P: Questa supposta emissione di “luce sfocata” ci lascia molto perplessi. In fisica superiore il

problema è stato affrontato. Se ci fosse un'interazione con attrito da parte dell'elettrone rispetto al

protone, ci sarebbe una perdita d'energia dell'elettrone, l'elettrone dovrebbe decadere dalla sua

orbita. L'atomo non sarebbe stabile. In fisica si è ricorsi allo stratagemma dell'onda stazionaria...

discorso troppo lungo per poter essere affrontato qui. Ci sono comunque delle possibilità che Keshe

abbia ragione per esempio, l'energia persa potrebbe essere un infinitesimo piccolissimo rispetto

alle energie di massa, pertanto per avere un a perdita che porti al decadimento occorrerebbe un

tempo incredibilmente lungo ne quindi non rilevabile. Infine, come vedremo nei libri successivi,

esiste un'altra strana possibilità che consiste in quest'ipotesi: l'elettrone potrebbe essere alimentato

continuamente ricevendo energia di reintegro dal centro dell'atomo, l'atomo a sua volta riceve

energia dalla Terra, la Terra dal Sole, il Sole dal centro della galassia, la galassia dal centro

dell'universo. L'universo ricicla tutto raccogliendo l'energia in dispersione riportandola a

rimescolarsi con l'universo. In altre parole anche l'universo sarebbe un toroide gigantesco formato

da due parti una visibile e l'altra... tutta da scoprire.)

Considerando ora l'interazione dei pmtics della materia-comune con la superficie del Sole. Le luci che possono essere osservate dalla superficie di ciascuna delle stelle sono principalmente dovute all'interazione dei pmtics dei due Magravs, uno è quello della stella dove ci troviamo idealmente e

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l'altro è il Magravs dalla stella in osservazione, ovviamente per vedere luce occorre che l'interazione dei due campi conduca al rilascio del pmtics nello spettro della luce visibile. L'intensità della luce delle stelle è in linea di principio dovuta alla forza dei campi gravitazionali e magnetici generati nel centro di ciascuna stella, visto che il campo Magravs del Sole è costante così i pmtics dei plasmi di idrogeno sulla superficie del Sole sono considerati costanti. Consideriamo i pmtics ricevuti dai campi della Terra provenienti dalla superficie del Sole questa quantità è piccola è una frazione della potenza delle pmtics rilasciati a causa dei campi magnetici e gravitazionali dal centro del stelle.. L'unico momento in cui i pmtics rilasciati dalla superficie del Sole ha un qualche effetto sulle interazioni con i campi gravitazionali e magnetici della Terra si ha quando c'è un aumento delle attività eruttive sui livelli superiori dei materiali sulla superficie del Sole. Queste eruzioni causano il rilascio di grandi quantità di materiale fisico del plasma nel sistema solare.

(N.P: Lo studioso che leggendo queste strane teorie consideri il tutto come spazzatura, tenga

presente che quando si presenta un modello che fornisce una possibile spiegazione con modello

teorico che una sua logica, prima di deridere e licenziare il tutto in quanto non supportato ancora

da prove, tenga presente che la “teoria del sole freddo” è già stata proposta da altri ricercatori

seri come Renzo Boscoli.

Chiaramente per chi considera che il nocciolo del sole ha circa 30 milioni di gradi questa potrebbe

essere una bestemmia.

Renzo Boscoli (ora defunto) è nato nel 1919 nei pressi di Bologna ed ha manifestato fin da giovane

un altissimo interesse per le scienze.

Questo lo ha portato ad essere uno dei maggiori sostenitori delle teorie di Ettore Majorana,

Entrato nel 1940 nel CNR come ricercatore ha studiato le trasmutazioni a debole energia facendo

alcune scoperte sconvolgenti.

Si è reso conto allora che il nostro modello atomico, è ben diverso da quello reale, in sostanza noi

concepiamo l’atomo secondo le teorie più accreditate della fisica quantistica, ma tale modello

differisce molto da quello reale.)

http://lowenergytransmutations.org/documents/the-cryogenic-model.pdf)

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CAPITOLO 8

Il fenomeno della luce scura Nel capitolo precedente abbiamo spiegato che la luce visibile è creata attraverso l’interazione dei Magravs (del Sole e della Terra) e che la luce così generata dipende dalla differenza della forza dei Magravs. La parte non ha contatto con il Magrav del Sole sta nel lato opposto, lì si generano interazioni di Magravs bilanciati. I campi di forza Magravs bilanciati o deboli, portano alla creazione di un tipo di luce notturna o luce scura notturna. “Si può ipotizzare che il fenomeno della luce Scura, sia creato e dovuto al bilanciato o quasi della forza dei pmtics risultanti dall’interazione di due o più forze pmtics in un dato ambiente. L’intensità del buio dipende dal bilancio della forza di pmtics (fig. 36 zona C)

Il livello di misurazione di quest'oscurità non dipende dalla forza del campo ma dipende dall’equilibrio dei campi di forza magnetici plasmatici di un pmtics rispetto all'altro. I pmtics interagenti possono possedere qualsiasi forza magnetica anche molto intensa, ma quando le due forze pmtics sono quasi uguali il fenomeno del buio causato dalla stessa intensità scura prevale e accade lo stesso tipo fenomeno di luce scura, indipendentemente dalle forze pmtics originariamente coinvolte. Se è pienamente capito questo fenomeno, l’uomo potrà produrre dei sistemi che possono vedere la luce scura, così come ha sviluppato dei sistemi per la visione notturna. Quindi l’universo sarebbe pieno di nuovi oggetti che non sono mai stati visti alla luce nelle

condizioni dell’energia della materia. Che mondo meraviglioso si vedrebbe attraverso questi strumenti! Gli uomini di scienza potrebbero godere dalla visione attraverso tali macchine.

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CAPITOLO 9

RELAZIONE TRA GRAVITA’ E LUCE

Dato che i campi gravitazionali sono fatti dall’interazione di pmtics, tenendo conto che la luce è essa stessa fatta di pmtics, è inevitabile che entità di natura simile interagiscano tra di loro.

Dai precedenti capitoli, è chiaro che la luce è fatta d'ordini di grandezza inferiori di forze pmtics rispetto allo spettro totale dei pmtics presenti nell’universo.

La luce nella sua essenza è un movimento di pmtics. Abbiamo più volte detto che un campo magnetico in movimento è energia, pertanto possiamo dire che la luce è energia. In alternativa si può dire che la luce possiede energia.

Noi crediamo che la luce sia fatta di forza pmtics di un ordine di grandezza inferiore nello spettro totale dei pmtics dell’universo.

Allo stesso tempo è stato spiegato, “gravità e le forze gravitazionali (Capitolo 1) sono loro stesse fatte di interazione di almeno due pmtics simili o almeno due “ray” raggi magnetici simili....

Pertanto, la gravità essendo originata da pmtics può relazionarsi con qualsiasi entità in possesso di pmtics, luce compresa. La luce e i Magravs sono fatti entrambi delle stesse entità magnetiche; è normale che essi abbiano interazioni e attrazioni tra le posizioni reciproche. Fondamentalmente non è corretto dire che la luce dipende dalla gravità. Ma è corretto dire che “ l'attrazione e l'interazione dei raggi di luce rispetto ad altri insiemi di campi magnetici plasmatici come i campi

gravitazionali (Magravs) dipendono dalla posizione.

Nella fisica classica si afferma che il comportamento della luce è influenzato dalla gravità. Attraverso le nuove comprensioni della creazione dei Magravs, questo non è corretto. Dato che la luce e la gravità sono fatte degli stessi campi magnetici di differente forza, allora possono avere quasi la stessa velocità di movimento quando si muovono in mezzo ai campi magnetici della materia.

Nel caso dei raggi di luce, quando il raggio arriva in prossimità o nella posizione dello spazio entro o vicino a un gruppo di campi magnetici o gravitazionali (Magravs), queste due entità di campi interagiscono.

Pertanto la luce non dipende dalla gravità ma i realtà l'attrazione della luce dipende dalla posizione di un pmtics immerso in qualsiasi Magravs.

Così più forte è il Magravs di un oggetto, più forte sarà l'interazione.

In seguito a questi nuovi principi d'interazione tra campi magnetici, i pmtics più forti presenti nei Magravs della Matter (proto-materia) saranno in grado di predominare con i loro campi di forza magnetici gravitazionali rispetto ai più deboli campi di forza costituiti dai raggi di luce. Quindi i pmtics più forti delle materie pesanti e i pmtics più forti delle stelle, dell'antimateria e della materia-

oscura, attireranno i campi magnetici dei pmtics più deboli quali sono i pmtics della luce.

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Così la luce visibile si muoverà più lentamente quando è attirata dalle forze gravitazionali di questi più forti Magravs posseduti dalle stelle e da zone di antimateria...

La luce ha differente velocità a seconda che si muova nell'antimateria o nella materia-comune, ciò a causa della differente forza dei loro campi magnetici; la stessa cosa che capita quando la luce risulta essere più lenta nel liquido, rispetto a quando si muove nei gas.

La differenza tra l'ambiente della materia-comune e l'ambiente Matter (proto-materia) è

dovuta principalmente dal fatto che nel primo caso la velocità dipende dalla compattezza e la

densità dei pmstics, mentre nel secondo caso la velocità dipende dalla forza dei pmtics.

Quindi, la luce, per il principio della costruzione dei suoi pmtics, andrà più piano in zone vicino a grandi e forti forze Magravs di oggetti come stelle,...

In fisica questo è stato definito come l'effetto della curvatura della luce quando passa vicino a un pianeta o a una stella. Il principio dell'incurvamento della luce o della lente gravitazionale nella vicinanza per esempio di stelle, è dovuta puramente all'interazione del pmtics della luce con le forze Magravs plasmatiche della stella.

E' importante notare che nelle porzioni di spazio cosmico dove i campi magnetici della stella sostituiscono i campi di forza gravitazionali come intensità, il raggio di luce oltre ad essere in grado di piegarsi verso l'interno a causa dell'attrazione gravitazionale, può anche essere riflesso dai campi di forza magnetici.

Per lo stesso principio si può capire perché nei campi di forza gravitazionali forti come le aree dei buchi neri, sembra che anche la luce sia assorbita; ciò è dovuto dal fatto che le forze Magravs nel centro dei buchi neri sono così forti da attirare i campi magnetici della luce all'interno di quello che viene chiamato in gergo “assorbimento della luce”. In realtà quest'attrazione è semplicemente un'interazione gravitazionale con Magravs più forti...

La gravità e i suoi campi di forza non dipendono dalla deformazione del tempo e dello spazio, come è stato discusso in alcuni campi della fisica attuale.

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Fig. 34 Percorso deformato di un sistema Magras più debole verso il sistema Magravs più forte.

Nota: La deformazione dello spazio-tempo non crea campi gravitazionali, ma la deformazione mostra il cammino del movimento del campo gravitazionale verso il basso o verso l'alto. Vale a dire che un campo gravitazionale più debole può essere attratto verso un campo gravitazionale più forte G2 (fig. 34), in tal modo il percorso della direzione del movimento dei campi gravitazionali più deboli G1, verso il più forte, potrebbe far apparire la traiettoria come se fosse deformata. Questa deformazione è l'effetto di un campo gravitazionale più debole rispetto ad un campo gravitazionale più forte. Pertanto la deformazione della materia non è causata nella materia dalla creazione della gravità dell'oggetto di campo di forza gravitazionale più debole, ma in effetti la deformazione è solo un'indicazione del percorso dell'attrazione e del movimento dei campi gravitazionali più deboli quando attraversano campi gravitazionali più forti.

I corpi celesti in possesso di Magravs possono generare la maggioranza dei propri campi gravitazionali attraverso l'interazione di pmtics interni.

Il movimento dei due oggetti in possesso dei loro campi gravitazionali possono avviare e impostare differenti campi gravitazionali di un oggetto rispetto all'altro. Vale a dire che quando due stelle

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dell'universo vengono a sovrapporsi nelle loro zone di attrazione, si crea una sua attrazione gravitazionale separata dalla spinta interna gravitazionale della stella stessa. Questo è il funzionamento dei Magravs di due pmtics messi a cascata in modo che con il più grande dei due pmtics sia posto all'esterno. L'interazione delle due stelle, nel loro tentativo di trovare una posizione d'equilibrio, causa prima l'effetto vorticoso e poi il tipo di movimento deformato dei campi gravitazionali delle stelle più deboli verso i campi gravitazionali dei pmtics più forti.

Il movimento esterno della materia non crea necessariamente campi gravitazionali dentro all'oggetto, ma il percorso e la velocità del movimento della materia indicano l'intensità di un campo verso l'altro e la direzione del percorso d'attrazione.

Non ci sono piani di riferimento per la deformazione; dove iniziano le prime interazioni dei campi; lì diventa il punto di riferimento del piano per il percorso di attrazione di un campo gravitazionale verso l'altro (Fig. 34)

La teoria che la deformazione creata dalla gravità è così distante dalla realtà quanto lo è l'asserire che la gravità dipende dal tempo.

Forse sarebbe giusto dire: “ Il tempo di "fusione", in cui due Magravs vengono in contatto tra loro e restano interconnessi fondendosi in uno solo, dipende dalla forza dei Magravs dei pmtics.”

Ogni entità magnetica e pmtics, in qualsiasi momento della sua esistenza, sta gravitando o avrà gravitazione verso qualche raggio magnetico o pmtics o Magravs nella sua regione e sarà deformata verso un punto o un altro nello spazio. Il che vuol dire, che non ci sono regioni nello

spazio nell'universo che siano vuote, prive di raggi magnetici o pmtics,o di interazioni e

attrazioni gravitazionali rispetto ad un campo o un Magravs o altro. Ci sono invece campi di forza magnetici differenti, che in una forma o l'altra, sono gravitati da una regione all'altra di campi magnetici nell'universo, rispetto alla loro vicinanza o distanza da un raggio o un pmtics.

Forse possiamo dire “che la gravitazione rispetto al tempo, dipende dalla posizione nello spazio e dalla forza pmtics di qualsiasi delle due entità”...

..omissis

I raggi di luce e altre forze pmtics hanno un effetto diretto nel rapporto d'attrazione di un campo ad un altro. Pertanto la velocità d'attrazione dipende dalla forza dei pmtics.

In termini fisici reali, la luce stessa può essere o diventare un mezzo di un dato campo gravitazionale, così non solo la luce è attratta verso un altro sistema Magravs, ma in questo processo anche la luce diviene parte di un secondo campo magnetico di un gruppo gravitazionale rispetto al primo campo gravitazionale. Infine questi pmtics della luce diventano parte del campo magnetico del plasma creando un nuovo gruppo di un campo luminoso e la prima interazione di campo gravitazionale e questo diventa esso stesso un altro sistema di tipo Magravs.

Un altro punto da considerare, è il tempo di cui ha bisogno il raggio per raggiungere un'area o un campo gravitazionale. Questa attrazione, dipende sia dalla forza del campo gravitazionale, che dai campi magnetici che formano il raggio di luce.

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Si deduce che i campi magnetici gravitazionali più forti, attirano raggi più veloci. “Il tempo necessario affinché un raggio di luce sia attratto entro la zona del campo gravitazionale dipende dalla forza del campo gravitazionale…

Quindi per differenti Matters (proto-materie) che possiedono campi magnetici differenti, ci dovrebbero essere diversi schemi di riferimento di durata del tempo. Dato che la luce creata nell'ambiente della materia avrà differente velocità a seconda degli ambienti attraversati.

La luce creata dall'interazione dei pmtics della materia-oscura e antimateria, ha velocità molto differenti rispetto alla luce creata da interazioni dei pmtics della materia. In secondo luogo la velocità della luce nella materia-oscura e nell' antimateria hanno della velocità molto più elevate rispetto alla velocità della luce in altre zone.

Alcune note sulla luce

1° La frequenza delle onde della luce è dovuta agli stessi principi del cambiamento della polarità nelle stelle. Per esempio nel Sole c’è un cambiamento di mezza polartità ogni 11 anni

2° Per gli stessi principi, l’alterazione nei punti di massimo e minimo dipendono dalla posizione di equilibrio dei Magravs e non, come è stato presupposto, dal campo elettromagnetico, in quanto gli elettroni stessi sono fatti di campi magnetici plasmatici.

3° I pmtics intesi come raggi, mentre entrano e vengono in contatto con un atomo o un oggetto qualsiasi anche di Matter (proto-materia), interagiscono e collidono tra di loro. .. e passano da una condizione ad un'altra.

4 la transizione di pmtics prende luogo quando i plasmi delle Matters (proto-materie) vengono in contatto con il plasma della proto-materia fondamentale e gli trasferiscono i color campi di forza magnetica plasmatica. Normalmente questo trasferimento va da un flusso di forza direzionato dal più forte al più debole.

(N.P: In questo capitolo alcuni concetti sono chiari. La luce interagisce con i campi gravitazionali

perché della stessa natura. La velocità della luce cambia all'interno delle Matters. Altri concetti

sono nebulosi, può darsi che un domani si riesca a capire meglio leggendo i successivi libri.)

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−CAPITOLO 10 L' antimateria

Nel mondo della scienza l'antimateria è considerata essere la fonte di energia per la produzione di moto nella tecnologia spaziale del futuro. Nella struttura del “plasma fondamentale iniziale” (neutrone), ritengo che l'antimateria sia l'elemento principale di tutta la struttura del plasma in quanto l'antimateria è il componente caratterizzato dai pmtics più intensi e dinamici del plasma che forma il neutrone. L'elemento antimateria della Matter è i in grado di rilasciare l'importo massimo di energia e le forze pmtics nella gamma più ampia all'interno del plasma ". Per capire quale sia il ruolo dell'antimateria nella costruzione complessiva del plasma, possiamo semplicemente guardare cosa accade su più larga scala ai plasmi nell'universo. Nell'universo si trova materia in condizioni di plasma di grandi dimensioni nelle stelle. Qualora la parte antimateria del plasma sia paragonabile a quella della stella di un sistema solare, essa sarà la frazione di Matter in possesso dei pmtics più forti rispetto a tutte le Matters (proto-materie). Ritengo che, l'antimateria sia la fonte di energia e il punto centrale di attrazione gravitazionale del plasma nel suo complesso. Se consideriamo come plasma tutto l'intero sistema solare allora l'antimateria è data dal Sole in quanto lì si trova il centro principale di attrazione gravitazionale. In realtà, non c'è nulla di "anti" su questo componente di plasma nell'universo. La ragione di questo prefisso potrebbe trovarsi nel fatto che l'antimateria sembrerebbe in grado di eliminare le altre due componenti del plasma costituite dalla materia e dalla materia-oscura divenendo così una fantastica nuova fonte di energia. Viene da pensare che l'antimateria sia stata fatta inizialmente da forti campi magnetici nel plasma iniziale. E' naturale quindi, che essa sia il principale fornitore di pmtics a tutte le Matters (proto-materie) nel plasma. Si può dire che pmtics rilasciati dall' antimateria siano la piattaforma per il cambiamento per quasi tutto ciò che avviene nel mondo materia-comune. Vale a dire che l'antimateria è la sorgente attraverso la quale sono posizionati pmtics per far partire il cambiamento. Sono i pmtics dell'antimateria, che sono trasmessi in altre parti, (da un plasma ad un altro), che provocano il trasferimento d'energia da una molecola a un'altra o una cellula all'altra. Abbiamo utilizzato questi pmtics di antimateria nel recente passato nei nostri reattori per creare le forze Magravs necessarie per il posizionamento Magravs rispetto all'altri, come i Magravs della Terra.(Levitazione e locomozione)

Attraverso test, è stato dimostrato che la presenza di antimateria con i suoi forti campi magnetici plasmatici porta alla creazione di Magravs forti nei reattori; questa è la ragione principale per cui

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siamo riusciti a sollevare e spostare grandi masse attraverso il principio del posizionato gravitazionale. I reattori di prova Grapos, che sono stati sviluppati e testati per il sollevamento e il movimento, l'operatività della forza pmtics dell'antimateria, hanno dimostrato di essere in linea con le nostre teorie. Il mondo scientifico sta utilizzando acceleratori che comprimono il plasma in una parete materiale, per far rilasciare la sua sub-componente antimateria. Nella tecnologia attuale, gli scienziati stanno cercando di capire come raccogliere l'energia di questa materia. E' fondamentale che i ricercatori capiscano esiste un modo più semplice ed agevole per ottenere questa separazione. Nel capitolo 21 è descritto il metodo detto "diluizione del plasma", attraverso questo metodo, sarà facile separare l'antimateria dal plasma.

Una volta che il mondo scientifico avrà una piena comprensione di come separare questa componente di antimateria dal suo plasma, allora capirà che non c'è bisogno di bruciare questo

elemento usandolo come combustibile per creare movimento ed energia, ma semplicemente occorre imparare ad utilizzare gli effetti delle interazioni dei pmtics costitutivi di tale antimateria, magari in

combinazione con altri pmtics di antimateria di altri plasma per ottenere levitazioni, movimenti e per la creazione di energia; così come è sempre stato fatto dalla natura nell'ordine universale di

movimento e di creazione di energia per miliardi di anni.

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CAPITOLO 11

Energia dall'antimateria Le antimaterie sono conosciute per essere delle sorgenti di grandi quantità di pmtics intensi. I forti campi dell'antimateria sono considerati la sorgente principale dell’energia fornita entro i loro rispettivi ambienti di Matter (proto-materia) e della materia-comune. I pmtics intensi, una volta che vengono rilasciati dall’antimateria e sono in movimento diventano “energia dell’antimateria”. (N.P: Ricordo che secondo quanto asserito precedentemente icampi magnetici in movimento sono

visti come energia.) Questi pmtics essendo sorgenti di forti campi sono anche grandi riserve di energie quando si muovono nel loro ambiente. Alcuni di questi pmtics entro l’antimateria sono usati per mantenere la coesione della Matter (proto-materia) che forma il plasma delle particelle. Allo stesso tempo, alcuni dei pmtics dell'antimateria possono essere fatti diminuire d'intensità in modo che avranno una forza ridotta; tale riduzione provoca la diminuzione della forza anche degli altri pmtics dell'antimateria, ciò crea una perdita di capacità di contenimento e coesione del plasma, premettendo ad alcuni pmtics di scappare dai campi gravitazionali Magravs di contenimento creati dai pmtics dell’antimateria. Questi pmtics che sfuggono dall’antimateria, diventano pmtics di antimateria in movimento e quindi energia. Questi pmtics possono viaggiare molto oltre rispetto alla Matter (proto-materia) di origine, e trasferire le loro energie ad altri pmtics. A causa del fatto che l’antimateria stessa è fatta originariamente da pmtics intensi, l’energia dell'antimateria sarà più forte e più amplia nello spettro della forza dei campi magnetici. Questa è la ragione per cui ci sono dei livelli di energia più potenti e che coprono range di spettri più ampi man amano che rallentano. In essenza, l’antimateria stessa inizia da una combinazione d'interazioni di più intensi pmtics di base, pertanto ha una quantità maggiore di energia di campi da perdere e ha bisogno di un maggior spazio di rallentamento, inoltre è più attrattiva a causa del suo Magravs che è molto forte. Lo spazio che finisce con l'occupare coprirà un dominio più grande in quanto i pmtics si possono sparpagliare in a una più vasta area. In effetti le energie che sono rilasciate dall’antimateria sono sostanzialmente più forti di quelle altri campi energetici presenti attorno a loro. Ribadisco che la causa di partenza è data dal fatto che essi iniziano la loro vita dai più forti pmtics di base presenti in un ambiente.

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CAPITOLO 12

L’energia oscura Vengono discussi i principi della creazione dell’energia oscura come risultato di interazione di pmtics. Le somiglianze tra l’energia oscura e ciò che si crea attorno ai buchi neri lasciano pensare che

in linea di principio abbiano la stessa origine. Negli ambienti dinamici dell’universo, succedono cambiamenti a causa di fattori scatenanti come il movimento, la compressione, le turbolenze, la temperatura e così via, che possono portare alla concentrazione e al movimento di pmtics (energetici) individualmente o collettivamente. Cambiamenti nelle condizioni ambientali possono portare alla manifestazione di Matters (proto-materie), o atomi, stelle, galassie e cosi via. Questa è la base fondamentale comune della creazione sia dell’energia oscura che della materia-oscura e qualsiasi altro oggetto scuro come la Materia Oscura

(N.P. Basta che sia un insieme privo di magnetosfera per diventare invisibile, cioè oscuro) Un esempio è l’apparizione di macchie scure sulla superficie del Sole e stelle e l’apparire di macchie scure nelle galassie, conosciuti come “Buchi Scuri”, gli anelli Scuri attorno a Saturno e cosi via. La creazione di queste condizioni e materie possono essere spiegate attraverso interazione di pmtics normali dinamici nell’universo. L’energia oscura è data da un insieme di pmtics bilanciati e in equilibrio rispetto alle loro forze

pmtics in movimento rispetto ai loro ambienti; questa energia può essere presente in qualsiasi ambiente, nello spazio profondo dell’universo o nel centro di un atomo e così via. Nel bilancio energetico totale l’universo possiede sempre forze in cui ci sia equilibrio tra le forze pmtics; possiede molti ambienti che hanno un equilibrio di forza pmtics. Considerando che ci saranno vaste zone dell’universo in cui le energie sono in movimento e in equilibrio, in tali zone non ci sarà produzione di luce dovuta all’interazione dei vari campi magnetici e mancherà la conferma visiva del movimento dei pmtics in quella regione. E’ importante notare che nell’universo la creazione della luce visibile nello spettro osservabile dall’uomo è dovuta alla differenza di forza dei campi magnetici. Nell’ambiente dove c’è equilibrio e bilanciamento non c’è luce dovuta all’interazione dei campi magnetici o dei pmtics. Questo non significa che non ci siano campi magnetici o pmtics in movimento (energie) o che non ci sia nulla di presente in quella regione dell’universo, anzi il buio degli ambienti dinamici dell’universo confermano l’esistenza di campi di forza magnetici bilanciati. La verità è che i vuoti dell’universo confermano l’esistenza di movimento in situazione d'equilibrio di forza dei campi magnetici, e non la mancanza d'esistenza di campi magnetici in movimento (energia). Abbiamo definito l’energia come : “ forze pmtics in movimento “ Pertanto l’Energia Oscura ha la stessa definizione, dove in questo caso queste sono forze pmtics bilanciati o quasi bilanciate

in relazione ai campi di forze dei pmtics in movimento in quell'ambiente L’universo possiede sempre forze pmtics in equilibrio nel suo equilibro energetico totale, quindi possiede più ambienti in cui ci sono forza equilibrate dei pmtics e quindi c’è buio nell’universo.

Le fasi della creazione della Energia Oscura Per spiegare il fenomeno della creazione dell’energia Oscura in modo più dettagliato bisogna considerare l’immagine della figura 35 in cui si vedono due ambienti eguali mostrati come zona A e zona B. Questi due zone possono essere per esempio costituite dai pmtics di due galassie in movimento nell’universo o due pmtics del plasma di una particella elementare. Prima dell’interazione delle due zone, i pmtics di ciascuna zona interagiscono con il proprio rispettivo ambiente, creando così i propri limiti dei campi di forza attraverso i confini della magnetosfera rispetto ai loro pmtics ambientali (zona A con zona D e zona B con zona D)

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Fig 35 Due entità visti complessivamente come pmtics si muovono interagendo

Supponiamo: −I campi magnetici universali siano sempre in movimento rotativo come D (fig 35)

−I due pmtics di A e di B siano in movimento nelle direzioni mostrate.

Attraverso il loro movimento le zone dei due campi vengono ad essere parzialmente in contatto e interagiscono tra loro (fig. 36)

Ammettendo che i pmtics interagenti siano di forza simile, appena alcune frazioni di pmtics delle zone A e B collidono, non ci sarà differenza di forza tra i due pmtics, quindi mancano le condizioni per creare le magnetosferiche, inoltre non ci saranno pmtics residui, al massimo pochi frammenti di pmtics. In questa zona d'interazione C, non essendoci pmtics, mancherà la luce per illuminare questa regione.

Fig. 36 due entità di pari forza pmtics si muovono nella stessa traiettoria e collidono, a causa delle loro interazioni creano una zona di energia scura temporanea (Zona C)

Così si crea l’impressione di essere in una zona oscurata o zona buia (fig. 36 zona C) rispetto alla condizione originale di due zone magnetosferiche in confronto con i pmtics circostanti.

, A causa dell’equilibrio nella forza dei pmtics e per il fatto che si creano pochissimi frammenti di pmtics residui, la regione C della fig.36 ha una apparenza oscura in confronto con il resto della

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regione osservabile. Tuttavia l’energia dei pmtics in movimento delle due zone di pmtics A e B esistono e possono essere misurate, in quanto i due pmtics di A e di B si muovono, questo conferma l'esistenza di energia nella zona scura C, dove in realtà non ci sono sorgenti per un tale tipo di campo energetico da giustificare l’esistenza dell’apparire di una tale zona più scura.

Nel caso di zone di energie oscure nell’universo, il più delle volte si deve guardare il quadro generale delle interazioni del pacchetto e della zona, piuttosto che la zona locale dove c'è il buio. Inoltre, dato che le aree dei due campi A e B sono entità dinamiche e sono spinte dalle forze che agiscono nella figura grande della zona D, ne consegue che la zona scura C della figura 36 sparisce in quanto le due zone A e B si allontanano l’una dall’altra. Quindi l’interazione e la creazione della zona C della figura 36 è una fase temporanea perché le zone dei due campi si separano e proseguono nel loro percorso. L’energia oscura nella zona C della figura 36 sparisce in quanto non c’è mai stata una zona di energia oscura in quella parte di zona D se non viene considerata nella sua interezza ( fig 37 campi A e B)

Fig 37. Due entità di pmtic di eguale forza si allontanano uno dall’altra dopo la loro collisione.

Pertanto le zone di energia oscura nell’universo non sono necessariamente un posto dove c’è mancanza di campi magnetici o di Matters (proto-materie), ma il buio stesso conferma l’esistenza di forze pmtics bilanciate in movimento rispetto alla maggioranza delle forze pmtics in quel dato ambiente. Allo stesso tempo queste improvvise aree d'energia oscura nello spazio sono condizioni temporanee in un dato specifico tempo e in una certa posizione da un determinato punto d'osservazione. D’altro canto se si è dentro a tale zona non significa necessariamente che si sia nella zona di energia oscura. In alcuni casi dentro queste zone d'energia oscura si possono avere zone luminose in quanto i campi gravitazionali dinamici delle materie solide nel centro di queste zone energetiche hanno i Magravs che interagiscono con le Matters (proto-materie); questo, per esempio, succede in prossimità di una stella. E’ ovvio che la maggior parte dell’universo appare come scura, anche se in quelle zone dell’universo esistono pmtics e sono componenti essenziali della sua struttura. Questo di per sé significa che l’universo è in equilibrio in se stesso.

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Non tutta la materia oscura possiede la stessa forza di pmtics e pertanto le energie oscure non sono tutte bilanciate. Nel caso delle materie-oscure come fonti d'energie oscure, si può rilevare che queste energie oscure sono prodotte attraverso l’interazione dei pmtics iniziali nel centro della Matter (proto-materia), dato che l’energia che producono come i loro campi magnetici esterni totali e i campi gravitazionali complessivi sono sempre in equilibrio rispetto agli altri pmtics di un dato ambiente. Questo bilancio della forza pmtics dona alla Matter (proto-materia) l’apparenza d'oscurità, o aspetto buio rispetto al dato ambiente complessivo. Alcune delle energie oscure hanno una sorgente di Magrav nel centro nell’universo. Quindi questo tipo di energie oscure sono parte della sorgente di materia-

oscura, abbinate all’ambiente magnetosferico totale dei pmtics della materia-oscura.

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CAPITOLO 13

La materia-oscura

Secondo la teoria di Keshe, affinchè un’entità possa essere considerata come una Matter (proto-materia), essa deve possedere li tre elementu di base materia, antimateria, materia-oscura, inoltre la Matter (proto-materia) deve essere in grado di mantenere i suoi campi magnetici e gravitazionali e allo stesso tempo mantenere una magnetosfera di pmtics bilanciata da una potente zona di campi di forza magnetici cioè deve essere in grado di trattenere i suoi pmtics costitutivi. La Materia-Oscura (cosmica), originata dall'incontro due insiemi di pmtics equilibrati macroscopici, non corrisponde al criterio succitato in quanto non ha un campo di auto contenimento è semplicemente l'interazione momentanea tra pmtics che si bilanciano. La materia-oscura, elemento principale della Matter (proto-materia), può essere così definita: “La materia-oscura è la parte della Matter (proto-materia) che, attraverso l’interazione delle sue forze pmtics interne iniziali, pur creando Magravs che dovrebbero generare una magnetosfera, tuttavia, a causa della forza complessiva equilibrata dei Magravs creati, l’interazione di due campi magnetici non crea frammenti di pmtics nello spettro di luce rilevabile, quindi la materia-oscura non può creare luce magnetosferica rilevabile.”

(N.P:Mi sembra di dedurre che la Materia Oscura che ipotizziamo essere nell'universo in misura

notevole, non è in grado di avere un suo campo magravs, quindi non è strutturata, coesa. Invece la

componente della Matter (proto-materia) denominata materia-oscura crea Magrav . Questo farebbe

presupporre l'esistenza di due tipi di materie oscure con caratteristiche leggermente differenti.)

Il che è come dire, che lo scontro tra due campi, della materia-oscura e il campo dei pmtics dell’ambiente non crea un effetto magnetosfera visibile o rilevabile, come sarebbe necessario per confermare la presenza della proto-materia in quel dato ambiente e in una data posizione in un certo momento. (N.P: Un paragone potrebbe essere quello di immaginare l'incontro tra due dischi ruotanti, se

hanno velocità di rotazione differenti creano scintille per l'attrito, ma se hanno velocità di rotazioni

uguali e nello stesso verso, non c'è attrito.)

La presenza di forze Magravs in una determinata zona scura dello spazio potrebbero confermare l'esistenza della Materia Oscura.

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Fig. 38 La materia Oscura (G3) l’energia Oscura (C )

La materia-oscura può essere fatta da campi magnetici plasmatici sia forti che più deboli rispetto ad una data Matter (proto-materia) o rispetto ai componenti dell’antimateria di un plasma. Le materie-oscure sono Matters (proto-materie) che sembrano come aree dell’universo che posseggono campi di forza Magravs, ma che non hanno (o hanno una debolissima e quasi irrivelabile) magnetosfera esterna rispetto al loro ambiente. Se si potessero creare i principi fondamentali della materia-oscura, usando Grapos, con la produzione di forze pmtics bilanciate attorno al sistema contenente il reattore, allora si potrebbe viaggiare per tutto l’universo con la protezione di campi magnetici pmtics, più o meno senza alcuna frizione o resistenza nella direzione del moto del sistema, questo permetterebbe al sistema di raggiungere velocità molto oltre la conoscenza attuale dell’uomo rispetto allo spazio e all’industria aerospaziale. Lo stesso effetto della creazione di forze pmtics bilanciate rispetto all’ambiente, può essere usato per costruire sistemi che, senza movimento, possono diventare invisibili sulla linea di visione di qualsiasi punto in condizioni atmosferiche o anche nello spazio cosmico. Le entità considerate Materie Oscure (cosmiche) su una più grande scala sono i buchi neri nelle galassie; lì si osserva una zona di campi gravitazionali più grandi e non si può vedere una sorgente fisica tangibile per la grande e forte forza di attrazione nella regione della galassia. Queste aree sono generalmente e principalmente collocate nel centro delle galassie o sui bordi turbolenti ai confini delle galassie, in quanto in queste zone vi sono più Matter (proto-materie), materie-comuni, campi magnetici statici e campi magnetici plasmatici in movimento. Qualora il saldo complessivo di questi campi rispetto al loro dato ambiente sia nullo, dà a queste regioni non esce luce e danno l'impressione di avere l’aspetto buio. Le regioni oscure con forti attrazioni gravitazionali sono, nella maggioranza dei casi, eventi temporanei rispetto al ciclo più grande della vita delle galassie. La comparsa improvvisa di Materia Oscura (cosmica) dovuta al cambiamento nei campi di forza nell’ambiente, può essere paragonata al fatto di avere un tessuto contenente umidità (cioè acqua), ma che sembra essere asciutto, quindi ha acqua che non vediamo ma c'è. Torcendolo e strizzando il tessuto, cominciano ad uscire dal nulla, gocce d'acqua dal tessuto. La comparsa di gocce d’acqua non significa che l’acqua non ci fosse nel tessuto, ma semplicemente questo significa che non erano presenti le condizioni che permettevano all’acqua di manifestarsi entro il tessuto. La Materia Oscura (cosmica) può diventare visibile sotto forma di Matter (proto-materia) a causa del cambiamento della forza nell’ambiente dei pmtics. La materia-oscura della Matter (proto-materia) può diventare visibile quando c’è un cambiamento nella forza dei suoi pmtics interni, ciò porta ad

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un cambiamento nella forza magnetosfera della materia-oscura. Il cambiamento della forza dei pmtics uno rispetto all'altro della magnetosfera crea un disequilibrio che rende così la materia-oscura visibile. Questa è la ragione per cui lo stato che noi definiamo “materie oscure” non è assoluto, ma dipende dalla forza dei pmtics dell'ambiente. La comparsa delle Materie Oscure (cosmiche), a causa dei cambiamenti nella forza dei loro pmtics o dalla loro situazione ambiente è stata rilevata dagli scienziati nell’universo, e questo effetto è stato chiamato particelle virtuali (capitolo 14)

Macchie scure nel Sole e buchi neri Consideriamo ora le macchie scure sulla superficie del Sole. Questi effetti sono normalmente visti nella superficie dinamica delle stelle, dove un gran numero di materiali in movimento composti da pmtics di forza simile interagiscono tra di loro, pertanto ci sono più possibilità di avere regioni con forze di pmtics bilanciate, dato che la maggior parte delle materie-comuni presenti sono della stessa natura, in gran parte sono plasmi di idrogeno. La ragione principale per l’aumento nei livelli delle aree scure o macchie sulla superficie del

Sole, ogni circa 11 anni, è dovuto al cambio di polarità dei Magravs che si crea dai campi

magnetici nel centro del Sole. Questo crea più possibilità d'interazione tra due pmtics, che sono fatti da elementi delle stesse materie (idrogeno). Pertanto ci sono più possibilità di raggiungere condizioni d'equilibrio tra i pmtics della superficie e i campi di forza dei Magravs interni creati nel centro della stella. A questo punto nelle zone bilanciate sono creati pochissimi frammenti di pmtics nello spettro della luce, da qui la ragione per l’apparire di un aumento di macchie scure nella superficie del Sole durante i cambi di polarità della stella. Pertanto le macchie scure nel Sole sono effetti naturali dell’interazione di riequilibrio tra le forze pmtics dell’insieme dei Magravs globali prodotti dal centro del Sole rispetto alla forza pmtics dei plasmi dei materiali sulla superficie del Sole. L’oscurità dei buchi neri nelle galassie e i campi di energia oscura che producono nell’ambiente, sono dovuti allo stesso processo. Passando ora dalle materie alle energie oscure, possiamo dire che anch'esse non sono necessariamente collegate con i Magravs centrali della Materia Oscura (cosmica). La materia oscura e le energie oscure (cosmiche) appaiono e si comportano come regioni buie solo per periodi limitati di tempo e in specifiche regioni dello spazio relative al punto di osservazione. Per lo stesso principio, le materie e/o energie oscure saranno visibili o tangibili se poste in un altro ambiente con diverse forze pmtics; il rilevamento dipende quindi totalmente dai pmtics ambientali. In altre parole: “ Ciò che è matteria o energia comune (cosmica) in un dato ambiente, può divenire Materia Oscura o energia oscura in un diverso ambiente di forza pmtics dal punto di vista umano.” Lo stesso discorso vale per le Matters. In questo universo le Matters e le energie delle Matters cambiano da uno stato all'altro puramente a causa della rispettiva forza dei campi gravitazionali o dei campi magnetici A seconda dei pmtics che gli attraversa. Nell’universo micro e macro, improvvisamente le Matters (proto-materie) e le energie appaiono o scompaiono nel nulla. Queste apparizioni sono rispettivamente dipendenti dall’ambiente delle forze pmtics perché le Matters (proto-materie) e le energie passano attraverso un dato campo in un certo tempo nell’ambiente immediato. Noi consideriamo l’universo come pieno di materie oscure e d'energie oscure. In generale si può dire che dove non ci sono pmtics più veloci o più lenti, o che diano un differenziale nelle forze dei pmtics che interagiscono o non ci sono campi sbilanciati che creino frizione o che abbaino un interferenza o abbiano un residuo di pmtics tra l’ambiente e i pmtics in movimento, queste regioni nell’universo danno l’impressione di mancanza che lì non ci sia nulla, ma è solo un'apparenza. Questo significa che le regioni oscure dell’universo sono forze di pmitcs bilanciate e non zone senza pmtics. Quindi dato che l’universo è bilanciato dal punto di vista della forza magnetica,appare scuro e vuoto, anche se l’universo non ha regioni senza campi magnetici. A volte in questo tipo zone oscure ci si può guardare attraverso, possono essere trasparenti; chiamo queste aree “ zone di energia oscura traslucente”. Questo stato traslucente, in un dato ambiente

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dello spazio, è presente dove c’è un totale buio ma allo stesso tempo, ci sono interazioni di campi di forza che permettono alla luce, rispetto alla visione o il rilevamento di confermare la mancanza di luce. Questo è il motivo per cui, si possono rilevare alcune Matters o materie-comuni attraverso questa luce oscura traslucente universale. Questa luce nell’arco dell’universo è generata dall’interazione di debolissimi pmtics in movimento (energie) nella “zuppa” costituente l'universo. In realtà queste regioni scure nel loro ambiente sono le zone dove i pmtics sono in equilibrio. Come discusso nel capitolo precedente, dal punto di vista dell'equilibrio dei pmtics delle proteine dell’occhio umano, appaiono come materia oscura ed è come una zona di energia oscura nello spazio. Se gli uomini possederebbero un'altra catena chimica di proteine pmtics, quello che adesso è rilevato come materia oscura, sarebbe interpretata come regione di luce visibile dell’universo e potrebbe essere di differente colore, per esempio nello spettro dell’universo dei colori dell’antimateria, o anche nello spettro dei colori della materia-oscura dell’universo. Attraverso l’uso di alcuni strumenti, l’importanza dell’uso e del funzionamento dell’energia oscura (fig. 36) e della materia oscura (fig. 38) sarà presto colta da uomini con un sistema di visione che permetterà di rilevare la vera oscurità. Nello spettro dei colori dell’antimateria i colori dipendono dalla forza dei campi magnetici e questi colori non sono visti dagli occhi umani che sono sintonizzati sulla base dei pmtics delle proteine della materia. Lo stesso concetto si applica per lo spettro dei colori della materia-oscura. Considerando l’ordine universale del confinamento delle Maters (proto-materie) e delle energie, non è sbagliato paragonare lo stato della Materia Oscura (cosmica) allo stato gassoso della

materia-comune, pertanto le Materie Oscure e le energie oscure non hanno un loro auto-

contenimento. Questo paragone si può estendere dicendo che: “ così come la materia-comune nello stato gassoso riempie tutto lo spazio a disposizione, altrettanto fa la Materia Oscura (cosmica), essa riempie l’ambiente e tutto lo spazio disponibile, giacché essa non è capace di creare un’efficace confine magnetosferico, non crea quindi resistenza che agisca da interfaccia rispetto alla resistenza delle forze pmtics del suo ambiente. I confini delle Materie Oscure e le energie oscure (cosmiche) sono dettati dai confini occupati dalle regioni di forze pmtics più deboli o più forti attorno a loro, che finiscono per creare una sorta di parate di confinamento, un recipiente spaziale. Le forze delle energie oscure possono essere rilevate solo attraverso la loro interazione con altri campi magnetici plasmatici in movimento rispetto al loro stesso campo del movimento d'energie oscure. Come dire che la “luce oscura” generata dalle materie oscure (cosmiche) copre interamente certi spazi ritenuti vuoti. Questo accade in grande come in piccolo, dalla struttura degli atomi al sistema solare o anche alle galassie. Chiamo questo: principio della creazione della "luce oscura" esso è relativo al differenziale della grandezza di forza dei pmtics necessaria per la creazione della luce, “il principio della grandezza dei pmtics”. Ritornando al paragone della materia oscura ed il gas, è corretto presumere che un atomo che appare come materia oscura, se messo in uno spazio opportuno, potrebbe espandersi come un gas in un recipiente vuoto.

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CAPITOLO 14

Le particelle Virtuali L’esistenza di particelle virtuali, che sembrano apparire dal nulla e che hanno le caratteristiche di particelle reali, sono state descritte nella sezione delle materie oscure. Il metodo con cui queste particelle appaiono entro il loro ambiente è esattamente uguale a quanto detto per le materie oscure. Le “particelle virtuali” possono essere qualsiasi cosa sia atomi individuali o plasmi o qualsiasi Matter (proto-materia) che presenti il comportamento della materia oscura (capitolo 13 e 12). Quando queste “particelle virtuali” entrano in un nuovo ambiente caratterizzato da forze pmtics che rompono l'equilibrio posseduto dalle "particelle virtuali", allora queste generano una nuova magnetosfera visibile; la luce è dovuta, come già detto più volte, all'interferenza dei loro plasmi (Capitolo 7) e saranno rese visibili delle materie-comuni o Matters come se comparissero dal nulla. Non c’è niente di nuovo nelle particelle virtuali, esse sono come plasmi allentati o come un atomo singolo in una zuppa dei campi magnetici e gravitazionali. Così, in modo semplice secondo la teoria della creazione delle Matters di Keshe, le particelle virtuali sono Matters che si comportano come materie-oscure. Sono create dall’interazione di almeno due pmtics, che portano alla creazione di Magravs della Matter (proto-materia), pertanto quello che gli scienziati chiamano "particelle virtuali", in realtà sono vera Matter (proto-materia) che, a causa del cambiamento nelle condizioni dei suoi campi magnetici, improvvisamente appare come materia per un breve lasco di tempo, fino a che perdono la loro forza pmtics o fino a quando cambia la forza dei pmtics del loro ambiente o si muovono fuori dal livello di forza dei pmtics ambientale. Le "particelle virtuali" posseggono magnetosfera, la luce che creano nel loro nuovo ambiente è dovuta alla interazione alla loro magnetosfera che reagisce con i pmtics del nuovo ambiente, rendendole visibili. Nota: Se le "particelle virtuali" si muovono verso l’osservatore a causa della sua compattazione dei pmtics, questo crea lo spettro di lunghezza d’onda dello spostamento verso il colore blu (capitolo 7). Se le "particelle virtuali" si allontanano dal punto dell’osservatore, a causa dell’apertura dei pmtics dell’ambiente, essi creano luce nello spettro della lunghezza d’onda con uno spostamento nel colore rosso. Le "particelle virtuali" sono in realtà una specie di "nano atomi individuali" o plasmi o sub proto-materie di plasmi .

L’EFFETTO CASIMIR

Nella fisica attuale, le particelle virtuale sono messe in relazione con l’effetto Casimir. N.P. In fisica, l'effetto Casimir è la forza che si esercita fra due corpi estesi situati nel vuoto e

dovuta non all'azione di un campo gravitazionale o elettromagnetico, ma alla presenza - nello

spazio circostante i corpi - di un campo quantistico, detto di punto zero. A causa del principio di

indeterminazione di Heisenberg, l'energia di questo campo quantistico (energia del vuoto) è

soggetta a fluttuazioni - descritte in termini di particelle virtuali - che si manifestano, a livello

macroscopico, nell'interazione tra i due corpi per effetto di una forza. L’effetto Casimir con la conseguente comparsa di energia fotonica in una particolare

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configurazione viene considerata una condizione intrinseca del vuoto tra due piastre conduttive, si osservano e vengono misurati fotoni e cariche elettriche entro le due piastre . In effetti non è importante quale livello di vuoto può essere raggiunto in un test di laboratorio, in quanto possono essere lasciati un certo numero di pmtics, plasmi (elettroni e protoni ) e atomi nello spazio tra le due piastre, che sono sotto osservazione. Le materie comuni sono fatte di plasmi e d'interazioni di campi magnetici delle Matters (proto-materie), quando lo spazio tra le piastre è svuotato della maggior parte dei suoi atomi, le particelle rimaste entro le due piastre sono più libere di muoversi in questa nuovo condizione. Quindi è normale che questi atomi residui, siano essi plasmi di elettroni e di protoni, possano muoversi veramente in un spazio vuoto e possano quindi collidere con le pareti della materia delle due piastre. A causa della loro interazione vengono rilasciati frammenti della forza dei pmtics, che sono nella gamma della forza pmtics dei fotoni. Così il fatto di creare un vuoto entro le due piastre crea un nuovo ambiente con condizioni di campi di forza magnetici che permettono un movimento più libero della Matter (proto-materia) e degli atomi tra le due piastre, occorre considerare che i confini della magnetosfera di un atomo possono espandersi ed occupare l’intero arco dello spazio tra le due piastre. La misura dell’effetto Casimir è un buon sistema di misura di quanti atomi e o quale Matters (proto-materie) sono rimasti nello spazio tra le due piastre ad un determinato livello di vuoto. Abbiamo fatto esperimenti nei reattori "di diluizione del plasma" che abbiamo sviluppato e abbiamo visto gli effetti del Casimir. In questi test, abbiamo visto elevati voltaggi e correnti, ma mai fotoni. Il che indica che questi voltaggi possono solo provenire da sorgenti di antimateria tra le piastre, dato che la materia non può produrre questi livelli di voltaggio e amperaggio. In una serie di test abbiamo creato 30 mm di spazio tra le piastre e il risultato che abbiamo avuto è la chiara indicazione che testare l’effetto Casimir è buono per trovare più o meno il numero di Matters (proto-materie) che stanno entro lo spazio, ma permette anche di dare indicazione sui tipi di Matters (proto-materie) che sono rimasti tra lo spazio delle due armature. Dato che la proto-materia e la materia creando differenti livelli di cariche rispetto ai componenti di antimateria del plasma . Abbiamo creato ambienti di 10 alla (-9, -10, -11 e -12) bar nei nostri test. In test sopra alla 10-8 bar non c’era molta differenza nel voltaggio e nella misurazione di corrente dai terminali di entrambe le piastre. Questo indica che non fa molta differenza quando vuoto uno riesce a fare nell’interspazio tra le due piastre, ci sono sempre alcuni elementi della Matter (proto-materia) o della materia-comune che resteranno presenti nello spazio e che possono muoversi con più libertà di prima. Questo piccolo numero di particelle tra le due piastre possono trasferire energia attraverso il movimento libero dei loro plasmi in collisione con i plasmi del materiale del muro e portano al rilascio di frammenti di pmtics nella forza e nello spettro dei campi magnetici della luce.

grado Pressione in TOR densità molecolare

(molecole/cm3)

vuoto grssolano 760 a 1 2.7*1019 a 3.5*1016

medio vuoto 1 a 10-3 3.5*1016 a 1.5*1013

alto vuoto 10-3 a 10-7 3.5*1013 a 1.5*109

altissimo vuoto 10-7 a 10-9 3.5*109 a 1.5*107

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ultravuoto meno di 10-9 meno di 3.5*107

LE FORZE DI VAN DER WAALS

In chimica, le forze di van der Waals, chiamate così in onore dello studioso Johannes Diderik

van der Waals, sono forze attrattive o repulsive tra molecole. Per quanto riguarda l’effetto Van der Waals, questo effetto di attrazione e repulsione è ora molto chiaro e facile da spiegare. Tutte le particelle elementari sono fatte dai plasmi, questi contengono tutte le componenti della Matters (materia, antimateria e materia oscura), questi elementi sono tutti fatti da interazione di campi magnetici plasmatici che portano alla creazione dei propri Magravs, così che qualsiasi Matter (proto-materia) è come un entità indipendente entro una struttura, allo stesso tempo il plasma possiede le sue proprie forze Magravs rispetto ad altri atomi nelle molecole. Le stesso vale per le molecole che hanno i loro Magravs. Pertanto quello che abbiamo considerato come forze di Van Der Waal delle molecole, sono semplicemente forze di campi magnetici e gravitazionali o forze Magravs di una molecola in rispetto a qualsiasi altra molecola. In effetti la forza Van Der Waal è l’attrazione (effetto gravitazionale ) e la spinta (effetto magnetico) delle molecole individuali, rispetto di qualsiasi entità ( atomi o molecole ) attorno a loro.

Entità delle forze di van der Waals al variare della distanza intermolecolare.

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CAPITOLO15

Interazione tra Matters

Possiamo paragonare i tre elementi che formano la Matter (proto-materia) ai tre stati della materia-comune, così come si possono mescolare tra loro i vari stati solidi, liquidi e gas, altrettanto si può fare con differenti stati di Matters (prot-omaterie), permettendo così ai pmtics della materia di interagire con l’antimateria e successivamente l’antimateria con la materia-oscura.. Nel caso delle Matters (proto-materie) tutto dipende dalla forza dei pmtics, inoltre questi mescolamenti dei tre elementi della Matter (proto-materia) permettono di sviluppare effetti più profondi. Questo tipo di mescolamento tra gli stati delle Matters apriranno all’uomo una nuova branca di studio delle scienze che sarà conosciuta come la Matterologia. (Lo studio delle Matters)

Il processo per cui le Matters (proto-materie) sono create e operano nel rispetto di ciascun altra entro la costruzione del plasma è stato spiegato nel capitolo precedente. Queste Matters (proto-materie) possiedono individualmente le loro proprietà e creano i loro effetti rispetto al loro ambiente, individualmente e in congiunzione con le altre.

Cosa succede quanto queste Matters (proto-materie) interagiscono o vengono in collisione tra di loro entro il plasma delle particelle o in altri ambienti? Inoltre, cosa esce dalla composizione di campi di forza magnetici plasmatici di differenti Matters (proto-materie) tra di loro?

Consideriamo alcune delle varianti tra le interazioni di differenti Matters.

Interazione tra materia e antimateria

La materia è composta da forze Magravs più deboli che l’antimateria. Per questo è la materia che si muove verso l’antimateria che la attrae.

Nel caso di campi magnetici plasmatici di materia che collidano con campi magnetici plasmatici dell’antimateria, i componenti della materia saranno assorbiti entro i campo di forza pmtics dell’antimateria che è di un ordine di grandezza più grande.

Si può osservare che in conseguenza a quest'impatto c’è il rilascio di alcuni campi magnetici plasmatici sotto forma di pmtics, come pure c'è il rilascio di un po’ di luce. Il contenuto di campi magnetici plasmatici dinamici della materia o la sua energia sarà assorbita entro l’ambiente della Matter (proto-materia) e sarà mescolata con i suoi campi di forza magnetici strutturali. A questo punto non ci saranno più segni della precedente esistenza della materia.

La maggior parte dei raggi rilasciati in quest'interazione sono principalmente dovuti all’avvicinarsi dei due Magravs delle materie, piuttosto che gli schizzi di pmtics dalla superficie della antimateria.

E’ come quando una goccia d'acqua cade in una tazza di tè, in questo caso, la goccia d'acqua diventa parte del liquido stesso.

La maggior parte degli scienziati che lavorano in questo campo, sono portati a credere, che quando la materia e l’antimateria collidono, a causa del loro cambiamento di equilibrio di carica dopo l’impatto, il contenuto delle due Matters (proto-materie) sparisca nel nulla) se si trascura il piccolo rilascio di energia residua sotto forma di raggi gamma o fotoni. I ricercatori concludono che alla fine non ci sia più niente in quanto le cariche delle due Matters (proto-materie) si equilibrano l’un l’altra.

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Una tale idea e concetto è contro ogni legge naturale di esistenza. L’annullamento delle due Matters (proto-materie) dopo la collisione della materia e l’antimateria è una conclusione precipitosa e non corretta.

In effetti, se consideriamo un cambiamento dell’ordine di grandezza della forza pmtics della materia e della così detta antimateria nel mondo della materia-comune, sarebbe come far collidere la Terra dentro al Sole, per poi dire che dopo questa collisione non rimane niente di residuo del Sole e della Terra, eccettuato qualche frammento. Questo è un tentativo illogico di dare una spiegazione scientifica per un evento fisico reale.

Le Matters (proto-materie) della Terra causerebbe un piccolo spruzzo sulla superficie del Sole. Questo spruzzo quindi rilascia alcuni plasmi o raggi gamma o fotoni dalla superficie del Sole. Quindi i campi magnetici plasmatici he compongono la Terra diventerebbero parte dei campi magnetici plasmatici del Sole. Questo è esattamente lo stesso evento di quando i pmtics della materia collidono con i pmtics dell'antimateria. Alla luce del principio di fisica della conservazione dell’energia, niente nell’universo nulla può essere distrutto o scomparire. Essi hanno solo cambiato la loro forza dei campi magnetici e la loro compattezza da un livello ad un altro.

Pertanto la collisione della materia e l’antimateria non creano nient’altro che antimateria con dentro in più il contenuto di diversi campi di forza magnetici plasmatici dei componenti della materia. Pertanto il risultato di questa collisione è principalmente l’equilibrio della rimanente antimateria.

INTERAZIONE TRA MATERIA E MATERIA-OSCURA

Seguendo lo stesso principio usato in precedenza nel parlare dell'interazione tra materia e antimateria.,

tenuto conto che la materia è meno energetica della materia-oscura, possiamo dire che il contenuto della materia è assorbito della materia-oscura. La differenza che in questo caso la materia non dovrà (potrà?) uscire dalla magnetosfera della materia-oscura.

Questa interazione sarà la stessa che si trova nell’universo nella dimensione della materia-comune, dove per esempio le materie-comuni cosmiche e le stelle spariscono entro un buco nero nell’universo.

In alcuni casi questo processo può disturbare l’equilibrio delle forze Magravs globali della materia-

oscura rispetto ai campi di forza circostanti. Questo cambiamento può indurre alla produzione di condizioni magnetosferiche di campi di forza magnetici leggermente più forti o più deboli, della materia-oscura rispetto al suo ambiente circostante.

In questi rari casi, a causa del cambiamento e sbilanciamento delle forze dei campi magnetici tra il nuovo contenuto e le nuove forze Magravs della materia-oscura, questi nuovi campi Magravs più forti o più deboli, permettono la creazione di una nuova campo di forza di magnetosfera della materia-oscura rispetto ai pmtics degli ambienti esterni e quella che era la materia-oscura in un dato ambiente può diventare visibile nello stesso ambiente.

Questo avvenimento è stato registrato dai cosmologi numerose volte. Quando improvvisamente, appaiono materie nello spazio profondo dell’universo. In effetti, anche la modificazione nello spessore dei campi magnetici plasmatici in un arco dell’universo possono sbilanciare la forza pmtics ambientale della materia oscura e rendere visibile la Matter (proto-materia.)

...

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L’interazione tra antimateria e materia-oscura

L’interazione tra l’antimateria e la materia-oscura da luogo a diversi possibili scenari :

1° scenario:

Questo il caso più probabile, la norma. Questa interazione è una collisione tra giganti delle Matters (proto-materie) dei plasmi.

Supponiamo che questo scenario d'interazione abbia luogo all’interno di un plasma primordiale, quando, queste due Matters (proto-materie) del plasma collidono, il risultato è normalmente il rilascio di nuovi campi magnetici bilanciati.

In tal caso, si considera che ciascun elemento dei plasmi delle Matters (proto-materie) mantenga la forza dei pmtics dello status del plasma. A causa dell’enorme quantità di ammontare dell’agglomerazione dei due campi magnetici plasmatici dell’antimateria e della materia-oscura (che sarà denominata A-D Matters) si crea inizialmente un nuovo plasma gigante instabile di dimensioni enormi.

Questo nuovo plasma gigante ha bisogno di raggiungere stabilità nel suo complesso per sopravvivere. Quindi, il nuovo campo magnetico plasmatico supergigante deve trovare un nuovo equilibrio e bilanciamento gravitazionale e magnetico entro se stesso.

Affinché il nuovo plasma gigante raggiunga la condizione d'equilibrio, il nuovo plasma deve rilasciare l’eccesso dei campi magnetici plasmatici nell’ambiente circostante. Inoltre ì nuovi campi magnetici plasmatici devono essere in equilibrio anche entro se stessi, perché questi possano rimanere ed esistere entro i campi gravitazionali della A-D Matters .

Allo stesso tempo questi nuovi mini plasmi che si vengono a formare devono ancora trovare il proprio equilibrio e l’equilibrio dell’insieme degli originali pmtics della Matter (proto-materia), e rimane entro i Magravs posseduti dalla miscela di Matters del gigante A-D. Questi mini plasma creano i propri Magravs e quindi questo mini plasma deve avere un Magravs che si posizione rispetto al suo plasma fondamentale originale iniziale. Questo nuovo mini plasma è forzato a prender una nuova posizione e una nuova posizione gravitazionale rispetto al grande A-D ed è a questo punto che è spinto fuori dall’ambiente del plasma della Matters A-D, ma rimane ancora nell’area d'influenza del Magravs della Matters A-D, pertanto questo miniplasma tenta di stare in orbita prendendo la “madre” come fulcro e diventare il plasma satellite.

Inoltre proseguendo con questo stesso processo, la miscela di Matter A-D (proto-materia con antimateria e materia-oscura) ha dentro di sé costituenti dei due campi di forza magnetici plasmatici sbilanciati e disomogenei della materia-oscura e dell’antimateria, ad un certo punto, i loro campi magnetici si separano e si forma un nuovo equilibrio. A questo punto il plasma centrale a causa di questa interazione, si trova un nuovo plasma più piccolo che gli fa da satellite che gli ruota attorno. Si deve notare che pmtics di forza differente non si mescolano fra loro, ma si possono influenzare comunque tra di loro.

La collisione della materia-oscura e dell’antimateria, porta alla creazione di nuovi satelliti Magravs di mini plasmi che ruotano attorno a un plasma centrale, in paragone in piccolo possiamo dire che c'è la creazione dell’elettrone dall’interazione e collasso di queste due Matters (proto-materie) del plasma fondamentale iniziale.

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Quindi nel microcosmo abbiamo che l’interazione dell’antimateria e della materia-oscura nel "plasma iniziale fondamentale" (neutrone) porta alla creazione di un nuovo plasma centrale e il suo satellite mini plasma, nel microcosmo porta alla creazione dell’atomo fondamentale iniziale (ossia l’atomo di idrogeno). A questo do il nome di "decadimento del plasma iniziale del fondamentale", neutrone � protone + elettrone + residuo.

La collisione della materia-oscura e dell’antimateria è normalmente dovuta allo sbilanciamento o a qualche deviazione nella forza del campo magnetico plasmatico di una o l’altra delle Matters (proto-materie) entro il confine della struttura stessa del plasma .

2° scenario

Questo scenario succede normalmente quando le F1 collassano tutte assieme, facendo sì che le due gigantesche Matters (proto-materie) del plasma fomate da antimateria e materia-oscura, collideno frontalmente. In questo caso rimangono due possibilità ai campi magnetici plasmatici della nuova Matters A-D

a) La prima possibilità è che i campi magnetici plasmatici della materia-oscura si sovrimpongano

ai campi magnetici plasmatici dell’antimateria.

Questo processo porterà al risultato che si formerà una regione plasmatica di dimensioni gigantesche di materia-oscura ed energia nel plasma. Questo nuovo insieme di Matters gigante, a causa dell’interazione ed amalgama delle due serie di campi di forza magnetici plasmatici e i loro Magrav delle due Matters (proto-materie) separate avrà un’ampia scala di sistema di attrazione gravitazionale, senza una chiara zona di confine magnetosferico rispetto all’interazione con il suo ambiente di campi di forza magnetici plasmatici esterni iniziali.

Si creerà una regione gravitazionale gigante che avrà effetti di attrazione massicci, ma il suo nucleo non può essere visto a causa della mancanza di condizioni di interazione con i pmtics del suo ambiente. Pertanto questa regione possiede anche un enorme ammontare di campi gravitazionali attrattivi che non sono bilanciati dall’interazione con campi di forza magnetici, (o una forza Magravs di equilibrio rispetto alle forze pmtics del suo circondario). Questa Matter (proto-materia) sembra come se non esista, e appare essere scura rispetto alle zone limitrofe. Attorno a quest'area si possono rilevare enormi azioni gravitazionali la cui causa non è chiara, né ovvia. L’oscurità è puramente dovuta all’equilibrio della forza dei campi magnetici della magnetosfera della materia-

oscura, ...

Pertanto questa area è come una macchina divoratrice gigante, che ha un sacco di energie e attrazione gravitazionale, ma non mostra nessuna sorgente visibile a causa della sua energia oscura come spiegato prima e della materia-oscura. A questa condizione ci si riferisce normalmente come effetto Buco Nero.

Il solo motivo che ci permetta di dedurre che l’antimateria derivi in questo caso dalla materia-oscura, è dato dell’osservazione dell’apparizione di Magravs che danno interazione visibile nella parte esterna dell’intera struttura.

Quando succede questo caso, si ha che i tipi di forze pmtics nel punto di separazione tra la forza Magravs dell’antimateria e la forza Magravs della materia-oscura degli strati interni non si possono mescolare, e ciò a causa della differente forza dei loro campi magnetici; questa interazione tra due

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differenti campi di forza pmtics crea una zona interna di interfaccia pmtics che rivela una differente zona gravitazionale e una forza di campo magnetico nella parte esterna della magnetosfera che circonda l’ambiente di materia-oscura; la posizione di questa zona esterna della magnetosfera delle materie-oscure sono in linea con la sua posizione fisica dell’interfaccia pmtics nell’infrastruttura nel centro del materiale.

Questa zona di interfaccia interna dei campi magnetici plasmatici può creare una zona ad anello attorno ai confini esterni della magnetosfera della materia-oscura, dove questi anelli sono di colori differenti o di intensità luminosa diversa attorno a tutto il confine della materia-oscura. Lo spessore e la profondità di tale anello è uguale allo spessore del componente dell’antimateria incorporata.

L’osservazione fisica effettiva degli effetti della forza nella zona in cui i pmtics s'interfacciano, può essere osservata in pianeti gassosi che hanno un nucleo centrale iniziale solido. In questi casi si creano all’interno di tali pianeti, differenti strati d'interfacciamento delle forze pmtics e ciascuna interfaccia sarà vista come un anello nella magnetosfera esterna dei pianeti gassosi giganti. Questi tipi di anelli magnetosferici si possono vedere normalmente attorno ai pianeti gassosi con nucleo centrale di materia solida incorporato, dato che un certo numero di strati differenti dello stesso o differente gas sono accavallati uno sopra all’altro durante la vita del pianeta. La materie solide a causa delle temperature cominciano a trasformarsi allo stato fluido e a creare le proprie forze Magravs plasmatiche, i Magravs del nucleo delle materie interagiscono con i Magravs dei gas ai vari livelli, e/o i gas con altri gas di differenti livelli. Si nota quindi, in tutte le zone d'interferenza di ciascun livello di materia, la generazione di forze Magravs, il loro posizionamento per formare l'equilibrio porta alla formazione di un campo di forza che forma un anello legato a quella specifica zona di interfaccia, attorno alla parte esterna di questi pianeti nell’ambiente della magnetosfera del loro sistema solare (libera interpretazione). E' esattamente così che si sono creati gli anelli di Saturno e di Giove. Se si potessero contare anche tutti gli anelli scuri di Saturno, si sarebbe in grado di dire quanti strati di gas il pianeta ha nella sua struttura costituente interna, sarebbe come stabilire l’età di un albero contando il numero di anelli del tronco. Nel documento con riferimento 17 e 18 si spiega com'è successo che si siano formati questi anelli e come il pianeta Saturno abbia ottenuto la stratificazione di strati di differenti gas. Questi anelli multistrato di gas possono essere osservati anche attorno alle stelle, ma questi anelli sono nascosti dalla luce intensa della superficie della stella.

L’applicazione del nucleo solido multiplo e degli anelli nei reattori di posizionamento Grapos dà al sistema e alla navicella un importante anello protettivo magnetico multistrato impenetrabile e protettivo dalla polvere cosmica o in tecnologia di difesa per una protezione al massimo livello contro le asteroidi in arrivo nel tragitto della navicella ad alta velocità (17, 18, 29, 33). Oppure questo tipo d'anelli multipli magnetici possono essere usati attorno ad una astronave per immersioni in ambienti liquidi a grandi profondità. Con questi sistemi la navicella diventa impenetrabile dai liquidi e indipendente dai campi magnetici e gravitazionali e dalla temperatura. b) La seconda possibilità, è che i campi magnetici plasmatici della materia-oscura si muovano al

centro della regione dei campi magnetici plasmatici dell’antimateria. In questo caso i campi magnetici plasmatici della materia-oscura sono sovrapposti, sono in cascata rispetto ai campi magnetici plasmatici dell’antimateria che stanno all'interno. Si può considerare che questo scenario accada nell’ambiente del plasma iniziale entro gli elementi

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della materia-oscura e dell’antimateria. Anche in questo caso si crea un plasma gigante di livello doppio dell'antimateria e della materia-oscura, il nuovo plasma fagociterà i componenti della Matter, l’elettroni o altri pmtics che le stanno attorno e li incorporerà in se stesso. Ciò nondimeno, quest'interazione dall'impressione di un'espansione improvvisa dell’antimateria come una Matter (proto-materia) luminosa. Questo è come dire che la zona magnetosferica dell'antimateria si allarga e diventa la zona magnetosferica totale esterna del plasma centrale. Questa nuova combinazione d'interazione avrà una nuova forza Magravs plasmatica, essa sarà sempre l'insieme della forza dei campi di forza magnetici plasmatici della materia, della materia-oscura e dei campi magnetici plasmatici dell'antimateria. Tutte queste Matters (proto-materie), come nello scenario precedente, sono in cascata. La forza pmtics più debole della materia sarà nel centro, sovrapposta ai campi magnetici plasmatici della materia-oscura. Quindi queste due Matters (proto-materie) sono avvolte dalla forza dei pmtics dell’antimateria nella parte esterna. La nuova combinazione gigante delle tre Matters (proto-materie) in questo stadio avrà una taglia di plasma super; questa è una condizione temporanea ed è chiamata stato “Nova”. I forti campi di forza magnetici plasmatici dell’antimateria che sono nella parte esterna creano enormi quantità di luce rispetto a quando c’era una situazione di equilibrio del plasma iniziale. Questa esplosione improvvisa dell’antimateria dall'impressione di un'espansione del plasma luminoso o quella condizione che chiamiamo “condizione Nova” Alcune volte nelle stelle,...le condizioni delle materie-oscure e delle forze pmtics della materia sono trattenute nel centro della stella. Generazione di nuove Matters (proto-materie) interne causerebbero per un breve tempo l’espansione e il rimbalzo del volume della stella iniziale. A questo punto, il contenuto della nuova cascata di plasma delle Matters (proto-materie) può portare i suoi confini ai limiti oltre la forza d'attrazione gravitazionale interna centrale delle tre differenti Matters (proto-materie), quindi la stella esplode nel suo ambiente. Questa esplosione porterebbe al rilascio totale dei campi magnetici plasmatici interni di tutte le sue costituenti, pertanto, queste Matters (proto-materie) e i campi magnetici plasmatici potrebbero ancora iniziare una nuova condizione d'interazione e ambientale. Questo, in effetti, è il ciclo normale del processo d'interazione e attrazione dei campi di forza magnetici plasmatici confinati nel loro ambiente. Questo è il ciclo del rimescolamento dei campi magnetici plasmatici sotto l'azione di condizioni e forze differenti... ... Nel caso di una stella, questa diventa una stella in esplosione, il suo plasma, dopo la disintegrazione, diviene parte del brodo della galassia. Nel caso delle galassie, accade lo stesso fenomeno; la stessa cosa avviene agli universi e così via.

C’è la possibilità di un altro scenario per la stessa nuova sovrapposizione di materiali, una volta che la Nova è creata e i campi di forza esterni nell’ambiente non permettono l’espansione dei propri confini entro la combinazione delle forze Magravs interne allora a questo punto inizia l’interazione dei campi gravitazionali interni delle Matters (proto-materie) ... ... una volta che questi campi di forza gravitazionali hanno luogo e prendono il sopravvento, diventano operativi allora, a causa dell’ampiezza dell’interazione della stratificazione della forza gravitazionale, e a causa della vastità della copertura delle successioni delle Matters (proto-materie), queste inizieranno ad attirare fortemente tutto compresi i tre componenti dei campi

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magnetici plasmatici delle Matters (proto-materie). Questo causa il restringimento delle materie della Nova e quindi la contrazione della Nova. Il volume della Nova diminuisce in risposta all’interazione delle forze Magravs dei tre livelli nuovi creati A questo punto tutte le Matters (proto-materie) si stabiliscono nella loro nuova posizione, questo nuovo plasma sarà un condensato di tutte le sorti di Matters (proto-materie). ... (N.P:Qui c'è una parte con qualche difficoltà di traduzione o comprensione, si parla comunque di

stelle e galassie, si tratta di un discorso che è esposto più dettagliatamente nei libri 2 e 3)

Interazione di plasma con plasma

Un altro possibile scenario nell’interazione d'insiemi di Matters (proto-materie) in stato di plasma con la collisione un altro insieme di Matters (proto-materie) come plasma.

Interazione di elettrone: Per esempio c’è la possibilità che il plasma dell’elettrone possa fondersi nel plasma del nucleo

centrale del suo protone. “Ho chiamato questa interazione e fusione dell’elettrone con il plasma del suo protone, il principio di fusione interatomica. Io considero che questo metodo sia un modo semplice e più pratico per ottenere la fusione per produrre energia, rispetto alla via che è stata seguita dal mondo scientifico fino ad ora nella presente tecnologia dei reattori che prova a fondere due enormi plasmi del protone, senza nessun successo tangibile fino ad ora dopo cinquanta anni di ricerca e sviluppo. Questo sistema è come quello del progetto Jet (Tokamak) in UK e il progetto a cui si sta lavorando in Francia dell ITER(Tokamak) al costo di un investimento di oltre 10 milioni di dollari con l’obiettivo finale di produrre per pochi millisecondi di energia 10 anni di tempo. Il processo della fusione interatomica è mostrato passo passo nella (fig.39)

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Fig. 39 processo schematico della fusione interatomica

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Inizialmente si sono usati i reattori “a diluizione di plasma” per alimentare l’atomo di idrogeno nei nuclei di questo reattore permettendo alla struttura atomica magnetica di diluirsi e aprirsi nella zuppa del plasma del reattore (fig. 39 diagramma 1) nei suoi sotto componenti di elettrone e protone. A questo punto i campi di forza magnetici (indeboliti) del reattore possono ora combinarsi con il plasma a livello pmtics del protone, così che la forza di campo del reattore può abbinarsi ai pmtics totali dei protoni del plasma. Questo è il livello di forza del campo magnetico del legame del plasma chiamato dalla fisica classica: carica di Coulomb della barriera del plasma. A questo punto le Matters (proto-materie) dell’elettrone sono indebolite e molto libere, possono se delicatamente posizionate, unirsi ai componenti della Matter (proto-materia) del protone. Questo è il metodo naturale di fusione in forma basilare, dove non c’è bisogno di un forte campo di forza magnetico per ottenere quello che succede naturalmente nell’universo per fondere un elettrone di un atomo al suo protone. Lo stesso processo di fusione può essere usato nella tecnologia dei reattori “a diluizione di plasma” per fondere Matter (proto-materie), i plasmi o anche gli atomi. Questa fusione interatomica è fatta in un ambiente di "morbidi" campi magnetici plasmatici, ma che hanno allo stesso tempo un'intensità simile ai campi di forza magnetici dello stesso ambiente dell’atomo, cioè ha intensità simile alle forze dei due plasmi simili: il plasma del protone e il plasma dell'elettrone. I campi magnetici dei nuclei esterni del reattore svolgono un lavoro simile agli anelli magnetici del sistema Tokamak che fornisce il contenimento dei campi magnetici. Succede come nei “reattori a diluizione del plasma” i campi magnetici e gravitazioni naturali che sono necessari per i criteri della fusione, sono forniti dall’interazione dei campi magnetici nei due nuclei del reattore che interagiscono tra loro. Se gli scienziati usassero questo metodo di creazione di campi di forze magnetici e gravitazionali negli attuali reattori Tokamak, per sostituire la bobina solida d'anelli magnetici elettrici, essi otterrebbero la fusione in condizioni reali universali, fusione entro ambienti di campi di forze gravitazionali naturali necessari per accogliere la fusione di qualsiasi plasma a dei costi irrisori rispetto ai costi attuali e in un brevissimo arco di tempo. Con questi “morbidi” campi magnetici nei reattori a diluizione di plasma, si può ottenere una fusione più rapida rispetto a quando si usa una corrente indotta applicata ai solenoidi per i campi magnetici. Questo tipo di campi magnetici nei “reattori a diluizione di plasma” sono simili alla forza dei campi magnetici dei plasmi negli atomi, e quindi possono essere manipolati molto più facilmente, rispetto a forzare i plasmi dei due protoni. In confronto, è come dire che per fare una frittata è più facile mescolare il contenuto di due uova crude come avviene nei “reattori a diluizione del plasma”, piuttosto che provare a fare la stessa frittata, ma bollendo il contenuto di due uova avendo due uova sode, come cercano di fare gli scienziati del Tokamak che stanno percorrendo questa via per gli ultimi 50 anni; cioè cercando di fare la fusione in reattori attraverso una forte compressione del contenuto dei plasmi (comprimendo il plasma con l’uso di campi magnetici esterni fino ad ottenere una più piccola, ristretta e dura entità) e quindi provando a fondere le due sfere di plasma “dure” per ottenere il processo di fusione. Sperando che aumentando la velocità delle due sfere “dure”, riuscire a distruggere e fondere assieme le due sfere. Questo è quello che l’attuale tecnologia Tokamak sta provando ad ottenere in un dolce sogno che non si avvererà… mai. In fisica abbiamo ipotizzato la presenza d'altre sub particelle dette quark, ma non abbiamo risolto il problema della comprensione, lo abbiamo solo spostato in una sorta di

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gioco delle scatole cinesi una dentro l'altra. (N.P: Keshe sta dicendo che il segreto più importante che permette di “ammorbidire” il plasma

del protone in modo da poter far si che un elettrone con relativamente bassa energia cinetica lo

penetri, sta nel fatto di riuscire ad isolarlo dagli altri in modo che si espanda, cioè creando un

vuoto elevato. Il ragionamento è il seguente: Studiando l'atomo non possiamo guardarlo in modo

isolato, ma lo vediamo sempre in compagnia d'altri atomi. Se consideriamo un centimetro cubo di

gas idrogeno a pressione atmosferica, esso contiene miliardi di atomi. Per arrivare ad avere un

solo atomo in un cm3 occorre fare degli ultra-vuoti, vuoti difficilissimi da fare con i nostri mezzi

sulla Terra, ma normali invece nel vuoto cosmico.

Osserviamo che il comportamento di un essere umano cambia molto a seconda che si trovi isolato

dal mondo o in mezzo alla folla. Storicamente abbiamo constatato che i regimi totalitari sono

riusciti a combinare cose impensabili manovrando le folle, nel bene e nel male. Gli uomini quando

agiscono come folla sono trascinati e non esprimono il loro carattere; arrivano così a commettere

azioni che sono assurde e ripugnanti. I campi di concentramento insegnano... come pure gli stadi

di calcio.

A ben guardare, quando cerchiamo per esempio di rompere i protoni, non prendiamo un protone

isolato, ma creiamo piuttosto pacchetti compressi di protoni e li acceleriamo mandandoli a

collidere contro altre particelle. Quindi stiamo osservando il comportamento non di una particella

singola ma di una folla di particelle. Potremmo ipotizzare che la folla viene aumentata con il

nostro creare pacchetti di particelle, infatti se le particelle avessero una natura simile ai gas,

impacchettandole, cioè comprimendole in piccoli spazi, incorreremmo nel grave errore di renderle

più dense, farle “indurire”. Il risultato finale potrebbe essere quello di tirarci la zappa sui piedi.

Da una parte finiamo per indurire la particella e dall'altra siamo costretti ad aumentare le energie

cinetiche in gioco nel tentativo di romperle e valutarne il contenuto. In appendice verrà ripreso

questo discorso in modo un po' più approfondito.) Con questa tecnologia basata sull'ammorbidimento del plasma del protone, il plasmi più piccolo e debole che forma l'elettrone, entra nel protone fondendo il debole plasma con le Matters (proto-materie) del plasma molto più grande che forma il protone (fig. 40). Questo è un metodo di fusione più pratico e realistico rispetto alla tecnologia attuale di fusione, che cerca di fondere due grandi plasmi dei protoni dell'idrogeno assieme, ed essendo costretti a dover raggiungere picchi di calore inimmaginabili, di milioni di gradi. Gli strumenti e i materiali per controllare e raccogliere energia di tali entità e temperature non esiste in nessuna parte conosciuta dell’universo.

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Fig. 40 Diagramma schematico del plasma di un elettrone e fuso con il plasma del protone.

In questi processi usando tecnologie di “diluizione di plasma”, il plasma dell’elettrone è posizionato o incoraggiato gravitazionalmente, insomma spinto ad amalgamare il suo contenuto con il contenuto del plasma del protone. Quando i due plasmi si avvicinano, l'interazione dei due campi magnetici dei plasmi interagenti può produrre alcuni scenari i cui effetti possono essere utilizzati per la produzione di diversi valori di energia o la produzione di nuovi materiali e così via con molte altre finalità. Due casi saranno discussi di seguito: −Se la forza dei pmtics di questi reattori “a diluizione di plasma” è regolata ad un livello che

sia solo un po’ inferiore alla forza d'equilibrio complessivo dei pmtics (barriera di Coulomb) del plasma del protone, in tal caso, quando i due plasmi si avvicinano tra loro, inizia lo stadio iniziale di questo processo di fusione; il suo inizio sarà accompagnato dall’emissione di calore e luce come nella fig. 39 diagramma 1 a 5. La luce e il calore generati nel processo, possono essere usati per esempio utilizzando direttamente con dei generatori di energia a

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turbina. La temperatura dell’interazione del sistema può essere impostata alla temperatura massima di efficienza della turbina (intorno ai 550°), con le stesse configurazioni fatte attualmente quindi: calore → vapore a 550° o più → turbina → alternatore. Con la differenza che questi reattori a tecnologia di diluizione non producono scorie nucleari, né CO2 col vantaggio che la temperatura del calore può essere generata a qualsiasi livello richiesto dal sistema.

In questi reattori, si possono creare e controllare le forza Magras relativa alle cariche delle barriere di Coulomb dei plasmi. Nei reattori “a diluizione del plasma” i campi magnetici creati attraverso la zuppa del plasma, creeranno e manterranno forze pmtics, che possono essere simili all'intensità della barriera dei campi magnetici del plasma del protone. La forza del campo pmtics nel reattore deciderà la forza pmtics rispetto alla forza del Magravs del plasma dei protoni. Quando la forza pmtics del reattore raggiunge un livello più vicino alla forza del plasma, allora ci sarà minor resistenza e minor frizione tra i plasmi del protone e l’elettrone. Il funzionamento del reattore è tale che si può ottenere la modulazione della resistenza dei campi magnetici del plasma, ciò permette minor frizione e quindi minor produzione di calore dall’interazione dalla gravitazione dei due plasmi del protone e dell’elettrone quando si fondono. Essendo in grado di controllare la forza pmtics del brodo di Matters (proto-materie) del plasma nei reattori “a diluizione di plasma”, si può dettare l’importo o il rapporto del calore rilasciato dall’interazione dei due plasmi, questo può controllare il calore di uscita del reattore, se la produzione di calore è l’obbiettivo primario dell’uso di tale sistema. In generale potendo controllare la forza della barriera di Coulomb rispetto al dato ambiente del reattore, si può variare la forza dei campi della barriera magnetica nel brodo delle Matters (proto-materie) nei reattori “a diluizione di plasma”. Pertanto non c’è neanche bisogno di fondere il plasma del protone con il plasma dell’elettrone, ma solo portandoli vicini tra loro per creare la giusta frizione quando le barriere di Coulomb sono alla giusta forza, tra i due plasmi, allora il reattore può generare un calore di uscita controllato, ma anche qualsiasi altro raggio che sia richiesto dall’operatività del sistema. ... Un esempio di questa interazione tra pmtics con riscaldamento controllato in natura è dato da quello che avviene con i pmtics della luce del Sole che vengono in contatto con i pmtics delle cellule del corpo umano. In questo caso, poiché i pmtics delle proteine delle cellule sono sempre costanti, variando la forza pmtics della luce diretta del Sole, il calore rilasciato dall’interazione di questi due pmtics viene percepito dall’essere umano come gradi differenti di calore. Più sono forti i pmtics della luce Solare, più calore è prodotto dell’interazione dei due pmtics e quindi più si sente caldo. Questo è come passare dalla zona d’ombra a una zona esposta alla luce. Il fenomeno del riscaldamento durante la malattia (febbre), avviene a causa dell’interazione dei pmtics di un batterio entro i pmtics delle proteine del sangue, in questo caso quando una cellula del sangue viene a contatto con i più forti pmtics del batterio, il livello dell’interazione dei pmtics extra dalla struttura d'infezione, interagendo con la cellula del sangue, si manifestano come calore o come aumento della temperatura corporea. (Questo verrà spiegato in dettaglio nel documento: ordine universale della creazione che sarà pubblicato come un libro) dove l’interazione e la possibile fusione di pmtics dei batteri e delle cellule del corpo portano al rilascio di calore, che viene chiamato febbre da “infezione”. Questa è la ragione per cui lo stesso

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pmtics del batterio può non avere alcun effetto su alcune persone e la stessa infezione può creare temperature altissime fino a 41 gradi su altri. La ragione è che la cellula delle persone che generano alte temperature hanno una forza pmtics più bassa, pertanto l’infezione, così l’interazione tra l’infezione e i pmtics dei Magravs del corpo creano il rilascio di pmtics sotto forma di calore. Quando la temperatura raggiunge un livello per cui la magnetosfera delle proteine umane raggiungono il loro punto di diluizione allora la cellula è destrutturata. B) Quando nello spazio cosmico si producono atomi più pesanti allora c’è bisogno della produzione di un neutrone partendo dall’atomo d'idrogeno. Si può seguire il processo dallo stadio 1 allo stadio 8 della fig. 38. In questo processo le forze pmtics del reattore sono impostate per essere più vicino alla forza Magravs della zona confinante dei protoni del plasma, così che il plasma degli elettroni, si sciolgono letteralmente nel plasma del protone. Nel caso in cui questi plasmi e i loro pmtics appartengano allo stesso atomo, quest'amalgamazione produce nuovi neutroni del tipo uguale a quelli formatesi con il plasma cosmico iniziale. Questo è il processo del decadimento inverso del “plasma iniziale fondamentale”, utilizzando la stessa componente originale dei pmtics delle Matters (proto-materie) di tutte tre le materie del plasma. Tali neutroni possono essere aggiunti alla costituzione della struttura atomica degli atomi più leggeri per creare la possibilità di aggiungere altri portoni e l'elettroni, per la produzione di atomi più pesanti. Esempio: utilizzando carbone, ossigeno e azoto si può produrre la base nutrizionale per le proteine nei viaggi nello spazio profondo. Alternativamente, si possono produrre atomi di qualsiasi materia da atomi iniziali di idrogeno, attraverso l’uso dello stesso metodo di accumulazione progressiva di protoni e neutroni in fusione in reattori “a diluizione di plasma”. Un'altra condizione è che il plasma di un elettrone sia attratto al plasma del protone, ma che non venga assorbito entro i suoi pmtics, a causa della frizione della forza delle Matters (proto-materie) nella zona di contatto dei due plasmi. Come è stato spiegato nel capitolo precedente, l’elettrone è esso stesso un tipo di plasma e una collezione di pmtics dinamici di Matters (proto-materie). Attraverso il metodo della sua costruzione e movimento attorno al suo nucleo, quest'elettrone è sempre in prossimità d'altri elettroni di costruzione simile o è nella prossimità di plasmi più grandi come i neutroni o i protoni del nucleo del suo atomo. Il movimento dell’elettrone attorno al protone si crea a causa della costruzione delle sue Matters (proto-materie) interne (Capitolo 19) E' stato spiegato che l’interazione dei due pmtics a causa della loro frizione porta al rilascio di frammenti di forze pmtics o meglio forze più basse di pmtics o raggi in campi elettromagnetici dello spettro della luce. Ora è molto semplice capire come la luce è rilasciata a causa di fattori esterni, ciò accade quando l’elettrone di un atomo è forzato di andare abbastanza vicino ad un altro elettrone o ai componendi del plasma del suo nucleo o un nucleo di un altro atomo. Così l’interazione dei Magravs dei due plasmi degli elettroni porta al rilascio di frammenti di forza pmtics di livelli di grandezza inferiori; questa sua forza pmtics è nello spettro della luce elettromagnetica (come spiegato quando due plasmi interagiscono e collidono, i frammenti di pmtics delle loro collisione rilasciano sempre pmtics nella larghezza di banda della luce (cap. 7) Questa interazione e collisione del pmtics dei due plasmi non significa amalgamazione dei due, ma nell’avvicinarsi tra loro, le due forze pmtics si toccano e rimbalzano a causa del loro dinamismo.

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Come l’elettrone ha perso alcuni dei suoi pmtics a causa dell’interazione e della collisione con i pmtics del protone, così ora essendo in possesso di differente forza Magravs, l’elettrone accetta un nuovo posizionamento Magravs (capitolo 19) rispetto al nucleo che contiene i plasmi dei protoni. Questa interazione dei due plasmi finisce col variare la distanza dell'elettrone rispetto al punto centrale del suo sistema Magravs, in fisica diciamo che trova un nuovo livello energetico riposizionandosi su un orbitale diverso dopo aver rilasciato un po’ della sua energia in forma di luce. C'è quindi un nuovo posizionamento Magravs dell’elettrone rispetto alle resistenza della forza Magravs dei suoi protoni, che è accettabile da entrambi i Magravs dei plasmi entro la struttura degli atomi dopo la collisione. Quindi quando i plasmi interagiscono come il plasma dell’elettrone e protone, questo porta nella maggior parte dei casi alla creazione della luce .

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CAPITOLO 16

La differenza fondamentale tra inerzia e gravità Per inerzia intendiamo: l’interazione totale dei pmtics di tutta la Matter (proto-materia) che forma un oggetto escludendo i nuclei dinamici centrali che possano creare campi di forza magnetici gravitazionali. ...

fig. 41: Connessione tra inerzia dei pmtics della Matter (proto-materia) di un'entità (I e J) in rispetto ad un'altra entità e le loro interazioni (G e H) con il campo magnetico (C) e il campo gravitazionale (D) del rispettivo sistema Riassumendo:

La Gravità è il Magravs totale somma di tutti i Magravs dei pmtics creati da tutti i componenti della Matter (materia, antimateria e materia-oscura ) del plasma (Fig. 41 legame D e G e fig. 42 legame G) “

L'Inerzia è il numero totale dei pmtics che interagiscono, cioè quelli relativi alla Matter, agli atomi, alle molecole che si attraggono tra di loro e con qualsiasi altro tipo di sostanza. Il principio di inerzia è applicabile alla materia-oscura e antimaterie così come ai componenti della Matter (proto-materia) del plasma nell’universo. Tenendo presente che ciascun atomo è fatto, (possiede) una specifica forza pmtics, questi campi, interagendo tra di loro nello stato di materiale sia solido, liquido o gassoso, creano il loro totale Magravs tramite la somma dei campi magnetici totali di tutti gli atomi della struttura di qualsiasi materiale. Consideriamo un materiale che sia senza attrazione gravitazionale cioè non ci sia un Magravs risultante in quanto la somma di tutti i Magravs dà un risultato nullo, esisteranno però comunque i Magravs dei pmtics relativi a quel materiale, infatti ci saranno Magravs di pmtics relativi alla costruzione dei neutroni, portoni ed elettroni... Ora anche la sommatoria dei loro Magravs singoli di questi pmtics non è in grado di creare un’attrazione gravitazionale nondimeno, essi creano gravitazioni tra gli elementi della Matter dei materiali dei plasmi dell’oggetto. In altre parole essi hanno una somma vettoriale dei Magravs dei pmtics nulla ma i vettori Magravs d'ogni singolo pmtics esistono ed agiscono ognuno per conto proprio creando dei legami gravitazionali. Nel momento in cui si cerca di mettere in moto la struttura questi legami gravitazionali vengono sottoposti a modificazioni con una reazione che cerca di mantenere l'equilibrio, questi legami gravitazioni danno luogo all'inerzia. La gravità è dovuta alla forza dinamica complessiva dei pmtics di tutte le Matters (proto-materie) di un oggetto, ricordo che servono almeno un coppia di pmtics per creare l'aspetto gravitazionale in quanto occorrono due campi magnetici distinti per avere effetti gravitazionali... Nel caso degli oggetti più grandi, con una configurazione a nucleo multiplo come la Terra, le forze multiple dei pmtics d'oggetti dal nucleo multiplo dinamico sono allentate tra loro . Quindi i pmtics

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dinamici totali delle loro Matters (proto-materie) possono interagire creando e mettendo in gioco campi molto più attivi... Vale a dire, che l’insieme delle Matters (proto-materie) libere del plasma creano un’attrazione in altri termini delle forze gravitazionali più forti, questo fa sì che le stesse Matters (proto-materie ) vengono compattate e non possono più essere in una condizione di libera mobilità. I campi gravitazionali (così generati della Terra?), a causa della libertà di forza d'interazione delle loro Matters (proto-materie) con altri dello stesso tipo, possono espandersi e raggiungere altri campi nell’ambiente . Le forze dei campi gravitazionali sono sempre più forti e si espandono più ampliamente nel loro ambiente, rispetto all'inerzia della loro controparte relativa alla Matter (proto-materia) individuale semplicemente perché le forze dei campi gravitazionali dei pianeti sono creati principalmente dai componenti dei pmtics delle Matters (proto-materie) del plasma (Fig. 42), piuttosto che dai campi magnetici plasmatici collettivi. L’attrazione complessiva dei pianeti e delle stelle è data dalla combinazione dei campi gravitazionali dalla spinta dell’inerzia di tutti i costituenti. Questa attrazione composita è creata a causa dei materiali plasmatici dinamici dei costituenti delle Matters (proto-materie) nei nuclei interi di questi oggetti gli uni rispetto agli altri. Attraverso delle prove di laboratorio, è stato dimostrato che l’intensità delle forze Magravs di un oggetto dinamico è indipendente dalla temperatura e pressione dei suoi nuclei. Mentre non si ritiene che questo valga per l’inerzia relativa alla materia-comune. Si può dire che l’inerzia delle materie solide è sempre costante, sopratutto nel rispetto della stessa data posizione iniziale perché le distanze reciproche delle Matters (proto-materie) che lo compongono non cambiano. ... L’universo ha campi di forza inerziali, rispetto ai vari componenti della Matter (proto-materia), così si può individuare un'inerzia dell’antimateria rispetto ai componenti delle antimaterie, e contemporaneamente si troverà inerzia della materia-oscura rispetto ai componenti del plasma relativi alla materia-oscura dell’universo, ecc. In effetti un insieme composto di antimateria e materia-oscura può possedere una inerzia simile alla condizione della materia-comune del loro ambiente. Pertanto la stessa materia-comune può possedere anche inerzia separata della materia-oscura e dell’antimateria. Allo stesso modo, ci si rende conto che ci sono nell’universo sistemi Magravs di Matters (proto-materie) relativi per esempio alla sola antimateria e di materia-oscura. A questo punto si può notare come sia possibile costruire reattori che dipendono dall’inerzia e che non dipendono dalla gravitazione. E’ importante notare che i campi gravitazionali dei pianeti e delle stelle sono tutti creati dai componenti del plasma delle Matters (proto-materie.) Questo significa che i campi gravitazionali influiscono su tutte le Matters (proto-materie) del plasma (Fig. 42) mentre l’inerzia di alcune Matters (proto-materie) influisce solo su quel particolare componente della Matter (proto-materia) del plasma. Allo stesso tempo, è chiaro che i reattori a campi gravitazionali possono essere prodotti in modo tale che i loro campi gravitazionali possano attrarre solo certi elementi della Matter Questi sistemi saranno equivalenti ai sistemi laser, con il vantaggio che le operazioni di questo tipo possono lavorare al contrario e raggruppare pmtics dentro al sistema. (NP: I laser avendo una luce monocromatica in fase può lavorare molto selettivamente

disgregando o raggruppando). Questi sistemi potrebbero avere, settaggi gravitazionali di pmtics singoli o multi-molecolari in tal modo si potrebbero attrarre o respingere certe sostanze o molecole. (N.P: immaginate di poter fare un settaggio in cui dall'acqua di mare si separa il sale,

trasformandola in acqua dolce)

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Fig. 42 L’interazione tra i campi magnetici pmtics (I) e i campi gravitazionali (G) dei due sistemi magravs Nota: in realtà l’uso del termine “gravità’” deve essere inteso come campo di forza magnetico e gravitazionale, in quanto quando un oggetto è attratto dai campi gravitazionale di una materia, come la Terra, allo stesso tempo è anche respinto dal campo di forza magnetico dell’oggetto. Pertanto quando si parla di gravità è corretto parlare dei campi gravitazionali e magnetici considerati nella loro interezza noi usiamo il termine Magravs. Questi semplici sistemi a mono o multipli settaggio di gravitazione o di inerzia (fig. 41 e 42) possono essere usati per estrazioni specifiche di certe Matters (proto-materie) o materie comuni. Tali sistemi, cambieranno gli attuali modi di pensare nel campo industriale, occorre cominciare a rendersi conto che l’attrazione magnetica non è limitata solo a oggetti metallici ferrosi. L’uomo ha ora la possibilità di fare sistemi che possono attrarre qualsiasi materia attraverso lo sviluppo di questi sistemi. Questi sistemi per esempio possono essere usati in modi differenti, (una volta che viene stabilito l’appropriato livello di campi di forza gravitazionale dei pmtics); così per esempio essi possono estrarre solo la CO2 dall’aria o specifici veleni dall’acqua o metalli rari dalla Terra e dallo spazio e così via. Questo tipo di reattore può essere usato per esempio per la produzione di proteine per l’uso umano, così in futuro potrà essere usato per viaggi spaziali. La produzione di materia del tipo proteico, attraverso il miscelamento di diluizione di plasma con sistema gravitazionale è stato testato con il risultato che differenti materie sono state raccolte in prove successive nell’estate del 2008. In questi test, le proteine prodotte ed estratte dai nuclei del reattore hanno causato un danno alla configurazione dei sistemi ausiliari. Questi strati di proteine erano visibili e tangibili fisicamente. Usando i sistemi a mono-Magravs, nuove materie possono essere estratte da altri ambienti , come nano materiali di tutte le sorti. Questi sistemi possono essere usati per produrre anche materiali specifici come uranio, idrogeno e così via partendo dal plasma dell’universo a seconda delle necessità. Quindi attraverso la comprensione del principio del sistema mono o multi-gravitazionale e inerziale si possono sviluppare reattori che sono gravitazionali solo per un oggetto o una materia o una

componente della Matter. Per esempio: attraverso la comprensione dell’interazione dei principi gravitazionali magnetici plasmatici, abbiamo costruito reattori che avevano effetti magnetici o gravitazionali verso la

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plastica in una prima fase iniziale; poi, resettando la configurazione, diventavano magnetici al carbonio e così via. Quindi possono essere sviluppati questi sistemi mono gravitazionali e inerziali che abbiano specifica attrazione o repulsione verso una Matter (proto-materia), o materia-comune. D’altro canto la tecnologia repulsiva dello stesso Grapos può essere usata per spedire materia-oscura di specifica forza pmtics nello spazio profondo per applicazioni specifiche. (O spedire la sua energia di pmtics come l’energia oscura dello stesso plasma) Questi reattori di tipo a laser gravitazionale possono essere usati per esempio in sistemi di

comunicazione. Si possono spedire pacchetti di informazioni attraverso il sistema, usando

sistemi a mono forza pmtics della materia-oscura ed energia-oscura, così che le informazioni

possono essere impacchettate dentro alla materia-oscura e spedite senza resistenza o perdita

di energia, così possono viaggiare oltre la velocità della luce fino alla sua destinazione in

qualsiasi parte del cosmo. La velocità di comunicazione attraverso i sistemi mono magravs sono velocità che possono essere più veloci di molti ordini di grandezza rispetto allo stato attuale. (Attualmente usiamo sistemi di comunicazione satellitare con la tecnologia a microonde.) Questa velocità di trasferimento delle informazioni sarà di parecchi ordini di grandezza più veloce della velocità della luce. Questi sistemi gravitazionali LASERS possono essere chiamati “Grasers” possono essere usati per esempio per evitare una collisione frontale della navicella da parte di un asteroide che si trovi lungo il percorso della navicella nello spazio profondo. La presente tecnologia missilistica a causa della sua lentezza, diventerà obsoleta. Questi sistemi mono gravitazionali o mono inerziali porteranno l’uomo a comprendere che il tempo di costruire macchine da guerra è finito. L’uomo arriverà presto a capire che se si usassero questi sistemi mono-gravitazionali o inerziali per motivi bellici questo avrebbe come risultato il totale annientamento della razza umana sulla Terra, con la morte anche di chi gli costruisce. L’uomo portato alla guerra arriverà ad accettare la pace, non per piacere, ma per la paura della propria scomparsa. L’uso e la capacità di usare questa conoscenza di questi sistemi mono Magravs tenuto conto del tremendo pericolo di un'arma letale sono la causa di ciò che mantiene la pace nell'universo. Nessuna possibilità sarà dato all’uomo di cambiare la tranquilla pace universale usando questa tecnologia. All’uomo attraverso il potere letale di questi sistemi mono-Magravs sarà insegnato un'indimenticabile e dolorosa lezione, se egli proverà mai ad usare questa tecnologia e conoscenza per adottare atteggiamenti aggressivi, come finora sua abitudine per secoli. Quindi questo diventerebbe la fine della parola uomo in questo universo conosciuto. E’ chiaro che ogni oggetto celeste come i pianeti, le stelle e le galassie sono tutti creati attraverso l’attrazione e interazioni di queste Matters (proto-materie) e materie comuni, la loro interazione e i loro costituenti campi magnetici plasmatici. Queste interazioni e gli insiemi di proto-materie rispetto ai campi di forza magnetici plasmatici posseduti dagli oggetti più grandi decide quale sarà la loro funzione (utilità, scopo) nel loro ambiente. I magravs plasmatici creati fin dall'inizio dai campi magnetici plasmatici delle Matters (proto-materie) nei nuclei interni della stella decideranno la grandezza e l'influenza dei suoi campi nel suo ambiente. Quindi la forza dei loro Magravs e dei loro equilibri stabiliranno quale materie o proto-materie saranno attratte dall’atomo, molecola, pianeta o sistema solare. Questo principio di intensità di campi di forza magnetici plasmatici mono-gravitazionali è la ragione principale del perché certi pianeti trattengono solo un elemento nella loro struttura. Per esempio questa è una delle ragioni per cui il pianeta Saturno è principalmente fatto di elio nei suoi strati esterni come costituente principale della materia (17). La ragione è che i Magravs iniziale dell’interazione dei pmtics della Matter (proto-materia) e delle materie-comuni nei nuclei centrali del pianeta è stata stabilita essere eguale all’intensità dei campi di forza magnetici plasmatici

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dell’elio in quella parte del sistema solare nei primi stadi di vita del pianeta. Questo campo di forza posizionato in modo mono-magravs di Saturno è una delle ragioni, per cui questo pianeta con i suoi forti campi di forza gravitazionali, non attira né assorbe una grande quantità di asteroidi dagli anelli di materiale che lo circondano. L’altra ragione è che i sistemi mono-Magravs possiedono campi magnetici molto forti... D'altro canto, alcune galassie hanno più idrogeno rispetto agli altri che hanno azoto o così via. Quindi i pmtics delle forze Magravs e le loro miscele con l’inerzia del pianeta decidono quali materie-comuni verranno a far parte del loro ambiente. Questo vale per i pianeti ma anche per il sistema solare o le galassie. Così i reattori di posizionamento Magravs non servono solo per la creazione di movimento e per la protezione, ma essi saranno gli utensili principali per pulire l’ambiente, e per raccogliere le proto-materie e materie preferite. La Terra come sappiamo ha un elemento dominante rispetto a tutti gli altri: l'ossigeno. Anche questo fatto è da imputare alle condizioni iniziali della formazione della Terra.

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CAPTIOLO 17

Decadimento nucleare da neutrone ad atomo (N.P. Keshe ipotizza che gli atomi abbiano origine da un neutrone; il neutrone è visto da Keshe

come plasma iniziale, da esso derivano tutte le altre particelle ed atomi. ) I principi del “decadimento di un atomo”, sono in generale, gli stessi principi che regolano il decadimento del plasma iniziale primordiale di un protone o un elettrone. (fig. 43). Finché il “plasma iniziale fondamentale” (Keshe usa questa dicitura per indicare il neutrone) raggiunga la condizione del livello base adeguata, il plasma si deve dividere in due nuove strutture simili, la differenza tra le due strutture si evidenzia nella quantità di massa relativa agli stessi tre costituenti dei campi magnetici plasmatici delle Matters (proto-materie) che formeranno un protone e un elettrone; in questo processo vengono rilasciati i pmtics indesiderati o, come pmtics residui, o come raggi (gamma o raggi x etc) (fig. 42). Chiamo questo processo del decadimento del neutrone “Decadimento iniziale fondamentale

plasmatico”

(N.P: E' chiaro che usa la parola decadimento in modo completamente differente rispetto alla fisica

nucleare classica) Il processo attraverso il quale è rilasciata una precisa quantità di campi magnetici plasmatici dal neutrone conferma il concetto che tutte le particelle fondamentali sono sempre fatte esattamente nello stesso modo. Questo è un ulteriore prova che i plasmi fondamentali dell’universo nell’ordine universale della Matter (proto-materia) sono sempre fatti attraverso gli stessi criteri e procedure SEPMAF : Specific Entagled Plasmatic Magnetic Field campi Magnetici specifici plasmatici entangled come è stato precedentemente spiegato. I principi del “decadimento nucleare” dei plasmi iniziali di un atomo, risiedono esclusivamente ri-bilanciamento delle componenti di forza Magravs complessive delle Matters (proto-materie), con lo scopo di mantenere un totale bilanciamento delle forze Magravs dei plasmi considerati nella loro totalità. Mi riferisco ai campi magnetici plasmatici delle Matters (materia, antimateria e materia-oscura)

che formano i neutroni, protoni, elettroni. Affinché i plasmi di un atomo stiano assieme, confinati nella struttura costituita dai campi magnetici, occorre che alcuni di questi campi magnetici in movimento (Energia) siano trasferiti ad altri plasmi. (N.P: Or inizia a descrivere il processo che causa la disgregazione di un neutrone. Ricordo che il

neutrone non legato ai protoni all'interno di un nucleo decade spontaneamente dopo circa 15

minuti).

Analogamente accade che una parte dei campi delle particelle dei “plasmi fondamentali iniziali” (neutroni) è “utilizzata” per sostenere l’integrità del posizionamento e il dinamismo, quindi parte dell’energia di legame dei neutroni è consumata per tenere insieme i neutroni stessi. Proseguendo in questo ciclo si arriva al punto in cui vengono usati così tanti pmtics da far sì che i Magravs del “plasma iniziale fondamentale” (neutrone) non riescono più a mantenere la loro posizione gravitazionale iniziale rispetto agli altri . (N.P: Il neutrone che rimane isolato, snza la vicinanza stretta dei protoni, decade in poco meno

di 15 minuti.) Qualora il neutrone sia all'interno di nuclei atomici, in tal caso i plasmi che costituiscono la parte dei neutroni o protoni nel nucleo centrale dell’atomo partecipano essi stessi al riposizionamento gravitazionale entro i nuclei per trovare un nuovo equilibrio Magravs. Questo accade quando ci troviamo di fronte ad atomi pesanti. Il riposizionamento dei nuclei degli atomi più pesanti fa si che questi si dividano esattamente nella stessa configurazione di due o più nuovi campi magnetici con posizioni gravitazionali bilanciate.(fig. 43) Questo modello di suddivisione regolare di un atomo più pesante in due o più atomi leggeri è noto come “fissione controllata di atomi”. Dato che i “plasmi fondamentali iniziali” (neutroni) erano tutti composti dalle stesse particelle iniziali fondamentali, vale a dire dagli stessi specifici campi di forza magnetici, nella

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disintegrazione dei nuclei di atomi più pesanti, questi si dividono e si riuniscono in due o più nuovi atomi meno pesanti con configurazioni di Magravs, che hanno bisogno per il loro nuovo equilibrio di plasmi di nuovi atomi. Ecco come gli atomi si dividono sempre esattamente nei nuovi nuclei nello stesso ordine di numero inferiore di neutroni, protoni ed elettroni in modo che siano in grado di mantenere il nuovo equilibrio complessivo di pmtics delle due nuove strutture atomiche.

Fig 43 Schema del decadimento dei pmtics delle Matters (proto-materie) del “plasma iniziale fondamentale” (neutrone) “il decadimento plasmatico fondamentale iniziale” In linea di principio la disintegrazione complessiva di tutti gli atomi più grandi dell’idrogeno, producono delle materie residue sempre dello stesso tipo, quindi i nuovi atomi più leggeri hanno la stessa struttura finale. Il numero complessivo dei plasmi coinvolti in una struttura di una data materia è probabilmente costante, anche perché il rapporto totale dell’interazione e disintegrazione dei campi magnetici plasmatici deve essere costante. Il fenomeno ha luogo quasi allo stesso tempo in cui i plasmi stanno tentando di “usare” un certo ammontare di campi magnetici dinamici (energia), prima che essi che essi riescano ad riorganizzarsi in una nuova condizione di equilibrio. Questa riorganizzazione di ribilanciamento dei campi magnetici plasmatici totali dei componenti dei nuclei porta al principio fondamentale del decadimento nucleare del nucleo di un atomo. Questa riorganizzazione del nuovo equilibrio dipendente da tutta la struttura con la partecipazione di tutti gli atomi presenti nella massa totale della materia. Questo, a prescindere dal numero di atomi che formano la materia in considerazione, e a prescindere da qualsiasi stato in cui si trovi la materia solido, liquido o gassoso. Il decadimento nucleare in alcuni plasmi può essere attivato da campi interni nella struttura equilibrata a causa di cambiamenti nell’ambiente esterno del plasma iniziale fondamentale. Questi cambiamenti possono essere causati dal cambiamento nell’equilibrio esterno dei campi di forza magnetici o altri “plasmi iniziali fondamentali” o campi magnetici plasmatici adiacenti o vicini al “plasma iniziale fondamentale”. Questa è la ragione per cui atomi diversi di una data materia decadono con rapporti differenti secondo la loro posizione entro la struttura totale della materia-comune, è come dire che il decadimento degli atomi dipende dalla forza ambientale dei pmtics. Pertanto l’ambiente può essere all’interno della costruzione della materia stessa, o nell’interfaccia tra strati di materia. Ciascun ambiente impone differenti rapporti di utilizzo di pmtics interni su materie differenti entro i nuclei dell’atomo. Questo sarebbe il motivo per cui si considera che il rapporto dei differenti decadimenti degli atomi sia un principio di dimezzamento della vita. Dove la mezza vita può essere dipendente dalla forza ambientale . Un punto importante da considerare è chiedersi: come avviene la riorganizzazione? Avviene nella stessa posizione prima e nello stesso numero,... ?

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Il decadimento di un atomo nella massa succede più velocemente nella posizione interna della massa della materia, o ai bordi della massa ?

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CAPITOLO 18

Neutrone, Protone, Elttrone, Atomo Le particelle iniziali fondamentali e le susseguenti interazioni dei loro campi magnetici plasmatici portano alla creazione delle Matters (proto-materie) iniziali primordiali (materia, materia-oscura e

antimateria), quest'ultime portano alla creazione dei “plasmi fondamentali iniziali” che formano i neutroni. La susseguente degenerazione dei plasmi fondamentali attraverso il decadimento ulteriore, porta alla creazione di protoni ed elettroni di un atomo, infine la loro interazione sfocia nel raggruppamento in molecole e materie (solide, liquide e gassose) L’interazione delle particelle iniziali primordiali, porta alla creazione di differenti stati di Matters (proto-materie) e alla creazione di “plasmi iniziali fondamentali”(neutroni); questi plasmi dovranno necessariamente essere in uno stato di equilibrio plasmatico magnetico totale (fig 44 e fig 45) I plasmi iniziali hanno le caratteristiche di neutroni. I Neutroni (fig 44 e fig 45) nella loro costruzione, sono considerati dei campi magnetici plasmatici dinamici bilanciati.

Fig. 44: Rappresentazione schematica dei Magravs totali relativi alle Matters dei neutroni I neutroni a causa del grande contenuto delle tre Matters (proto-materie) e della loro F1 sono caratterizzati da un’attrazione gravitazionale più forte del solito. Di conseguenza i loro Magravs complessivi sono accreditati di una massa maggiore rispetto alla somma totale della massa dei protone + elettrone, che si forma dopo il suo decadimento.

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Fig 45 diagramma schematico delle Matters (proto-materie) del neutrone Il “plasma iniziale fondamentale” (neutrone) nel ricercare la condizione di equilibrio finale, a causa di effetti differenti per poter sopravvivere, riduce l’equilibrio dei campi magnetici plasmatici portandoli al livello di base (Fig- 46 diagramma 7), quindi il “plasma iniziale fondamentale” si disintegra e decade ai suo livelli inferiori della Matter (proto-materia) e campi inerenti.

Il decadimento del neutrone. Il processo del decadimento del neutrone è stato spiegato nel capitolo precedente, ma ora lo vediamo più in dettaglio. Il neutrone (plasma iniziale fondamentale) che decade porta alla formazione di due ambienti di plasmi di campi magnetici bilanciati, ma distinti, questi due plasmi sono però allo stesso tempo interconnessi (Fig 46 diagramma 8). In questi due nuovi plasmi i campi magnetici plasmatici, saranno strutturati in modo che uno conterrà una quantità di massa più grande diventando il maggiore dei due campi magnetici plasmatici bilanciati cioè il protone (Fig. 46 diagramma 7), il secondo plasma conterrà una quantità minore di pmtics del plasma e quindi avrà minore massa e corrisponderà all'elettrone (fig. 46 diagramma 6). Il più grande dei due plasmi resterà nel centro, a causa della sua maggiore massa e forza Magravs; esso diventerà così il protone dell’atomo (Fig. 46 diagramma 8). Mentre il campo magnetico più piccolo sarà rilasciato (allontanato); possiamo dire che esso si manifesterà come elettrone (Fig 46 diagramma 8) dello stesso atomo.

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Fig 46: L’ottavo passo del ciclo del decadimento da neutrone a protone+elettrone formando così un atomo Si ritiene che i pmtics relativi ai componenti dell’antimateria del neutrone siano i fautori dell'inizio del processo del decadimento del neutrone. Dato che l’antimateria è il principale e il più forte componente delle Matters (proto-materie) che formano il plasma del neutrone (fig. 46 diagramma 1). Estendendo il confronto con una scala superiore possiamo dire che in un sistema solare l’antimateria

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è rappresenta dalla stella. In seguito, quando l’equilibrio totale delle forze Magravs del plasma sono disturbate, i pmtics della materia-oscura che fanno la parte del plasma del neutrone, si dividono simultaneamente (fig. 46 diagramma 1). Questo processo continua fino al punto che, a causa dei cicli di separazione di due pmtics accoppiati dell’antimateria e della materia-oscura, si ha la separazione della parte Matter (proto-materia) del plasma (fig. 46 diagramma 4 ) mentre il plasma cerca di tenere la sua stabilità totale e il suo equilibrio. A questo punto, i rimasugli dei pmtics dell’antimateria, della materia-oscura e della materia, attraverso il dinamismo dell’ambiente interno del plasma, sono spinti ad avvicinarsi tra di loro, quindi si uniscono per produrre un piccolo e mini-plasma indipendente entro la struttura del plasma iniziale. Questo nuovo mini-plasma incorporato nella struttura totale del plasma iniziale fondamentale diventa la struttura del plasma dell’elettrone dell’atomo. Il plasma dell’elettrone da questo momento assume forma e stabilisce la sua zona di equilibrio di Magravs creando la sua propria magnetosfera (fig. 46 diagramma 5 e 6). A questo stadio il Magravs del plasma dell’elettrone prova a trovare e raggiunge la sua localizzazione di equilibrio del Magravs; i due plasmi provano a trovare il posizionemento reciproco dei loro Magravs; durante questo tentativo, il plasma dell’elettrone è spinto fuori dai confini dell’ambiente del “plasma iniziale fondamentale” (neutrone) (Fig. 46 diagramma 7)

Fig 47 Le tre componenti le Matters che formano un protone o un elettrone sono le stesse.

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Il “plasma fondamentale iniziale” (neutrone) si divide in due plasmi bilanciati (Fig. 46 diagramma 1 a 8), questo garantisce l’equilibrio totale dell’intera configurazione Magravs iniziale. La procedura che porta il neutrone (plasma iniziale fondamentale) a scomporsi nel protone ed elettrone è chiamata decadimento iniziale fondamentale, si tratta di un processo naturale, come lo è il decadimento nucleare di strutture atomiche pesanti in atomi più leggeri. Il plasma (complessivo) usa alcuni dei suoi pmtics per tenere la sua posizione, il suo movimento e i confini della magnetosfera, esso ha bisogno di rompersi in strutture atomiche più piccole che possano garantire la sua struttura dei campi gravitazionali e magnetici totali. Questi decadimenti detti “decadimento dell'atomo” sono una “necessità. (N.P: Si può vedere un paragone con il fuoco

che per mantenersi deve consumare la legna scomponendola). Questa divisione del neutrone nelle due strutture protone ed elettrone, serve per garantire la sopravvivenza totale di quello che è stato raggiunto precedentemente per la creazione del plasma iniziale fondamentale (fig. 48). Questo metodo del decadimento del “plasma iniziale fondamentale” è la ragione per cui nelle strutture atomiche il numero degli elettroni e dei protoni si trovano sempre in numeri uguale, in quanto non c’è alternativa in natura e in generale nell’universo per la creazione di protone ed elettrone. Artificialmente si possono produrre elettroni individuali da pmtics nei reattori a diluizione di plasma. Nella costruzione di elementi di numero atomico più alto (fig. 49), per l’equilibrio totale questi atomi più pesanti hanno bisogno di avere più componenti del plasma equilibrato dei neutroni.

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Fig 49: schema del pmtics di un atomo complesso (Come l'elio) Nota: attraverso questa semplice configurazione (fig. 49), uno può capire come sia possibile che avvengano certi legami chimici e strutture di alcuni atomi e molecole con certe interazioni di combinazioni di protoni in un dato ambiente Il neutrone è un plasma formato da campi magnetici equilibrati, ha quindi una sua magnetosfera questa diventa il recipiente (l'involucro) necessario per il posizionamento del Magravs del protone, rispetto ad altri protoni eventualmente presenti, il neutrone si pone come l'equilibratore dei campi magnetici nella costruzione dei nuclei di atomi di più di un protone (Fig. 49) Negli elementi più pesanti, a causa della presenza di campi di forza estremamente fitti in uno spazio limitato, servono tanti neutroni che creano spazi per l’equilibrio di posizionamento, (o quello che viene detto “cuscinetto”), in loro assenza le attrazioni gravitazionali dei protoni presenti nei nuclei di atomi pesanti si intaserebbero; a causa dell’incastro dei Magravs dei protoni con i nuclei dell’atomo. Nella maggior parte dei casi, questo intasamento, porterebbe probabilmente all’esplosione dei nuclei stessi, dovuta alla repulsione dei campi troppo vicini tra di loro. D’altro canto senza l’esistenza dei neutroni come cuscinetto i nuclei non avrebbero una configurazione di

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posizione gravitazionale stabile. Nella fig. 49 è mostrata una configurazione complessa data dell’atomo di elio con il posizionamento dei suoi neutroni, protoni ed elettroni. Si vedono i campi magnetici e campi gravitazionali totali generati dall’interazione di queste singole parti, rispetto alle Matters (proto-materie) dinamiche e ai campi che ciascuna parte produce sia internamente che nell’interazione dei Magravs plasmatici dell’atomo nel confine esterno. Da un attenta osservazione dell’equilibrio dei Magravs del protone e dell’elettrone, risulta chiaro come si creino le orbite differenti degli elettroni degli atomi più pesanti. E’ come dire, che con l’aumentare del numero di protoni, aumentano i confini dei Magravs dei protoni nel centro del nucleo, ciò causa così l’accomodamento nell’orbita successiva per permettere il movimento e il posizionamento del Magravs dell’elettrone. Si deve tener presente che i protoni sono entità dinamiche, pertanto solo un certo numero può ruotare nella fitta zona di un nucleo. Pertanto quando si aggiunge un numero di protoni e i loro equivalenti elettroni al nucleo, c’è bisogno di più spazio per il libero movimento di questi protoni. Per far si che la struttura dei nuclei sia in equilibrio magneticamente e gravitazionalmente è necessario aggiungere più neutroni equilibratori per creare un ambiente dove ci sia il libero movimento dei protoni e il posizionamento dei loro Magravs. Così con l’aumentare del numero di protoni, aumenta il volume del nucleo per mantenere il movimento dei protoni, quindi c’è bisogno di più neutroni. Questa è la ragione perché si vede un numero più grande di neutroni in nuclei con atomi più pesanti. Più neutroni e protoni ci sono nel centro, più grande sarà la magnetosfera relativa ai confini del nucleo; ci sarà poi l’accomodamento di più elettroni in posti più distanti del centro dei nuclei. Tutti questi elettroni, protoni e neutroni e campi magnetici e campi gravitazionali totali di pmtics devono essere allo stesso tempo in equilibrio. (N.P: Ricordo che mentre il nucleo centrale cresce in volume man mano che si sale nella scala

verso elementi via via più pesanti, ciò non accade per il volume dell'atomo nel suo complesso, tale

volume atomico viene definito in pratica dall'orbita dell'elettrone più esterno. Il volume degli atomi

in prima approssimazione si potrebbe considerare uguale per tutti gli atomi, in realtà si notano

delle differenze anche notevoli tra volume di un atomo e un altro ma ciò non è in relazione con

l'aumento di peso atomico dell'atomo considerato.) E’ fondamentale comprendere che la carica negativa è dovuta alla forza dei campi gravitazionali o attrattivi, mentre la carica positiva dei campi è dovuta a campi di forza magnetici o centrifughi fatti dai Magravs della Matter (proto-materia), come accade più in grande in un pianeta. In cariche di campi elettrici e flussi di corrente, si capisce che le cariche positive corrispondono al flusso della spinta dei campi magnetici dei Magravs, mentre la carica negative sono l’attrazione gravitazionale del Magravs del plasma e dei suoi contenuti di Matter (proto-materie). Questo in un certo modo spiega rispettivamente, la resistenza e la impedenza delle materie nelle sezioni elettriche in fisica. L’impedenza è la misura dell’attrazione del flusso dei pmtics rispetto agli atomi e dove la resistenza è la misura della spinta magnetica del flusso dei pmtics rispetto agli atomi del materiale in esame. (N.P: L'analogia non mi è chiara, comunque questa nuova visione dell'elettricità viene ripresa in

altre parti, ed è su questa nuova interpretazione che si basa la costruzione di reattori che ricavano

elettricità dalla disgregazione della materia.)

Capitolo 19

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Movimento dell’elettrone attorno al protone La rotazione costante dell’elettrone attorno ai nuclei di un atomo sta ad indicare che l’elettrone e il nucleo di un atomo mantengono continuamente un bilanciamento di forze Magravs tra di loro e tra

le loro posizioni l’una rispetto all’altra. All'interno della struttura del “plasma iniziale fondamentale” (neutrone), si trovano gli elementi della Matter (materia, antimateria e materia-oscura) che sono in possesso di forze Magravs interne dinamiche e indipendenti, questo insieme esercita livelli di Magravs variabili e dinamici sui differenti costituenti delle Matters (proto-materie) interne del plasma, questi campi di forza superano i confini del nucleo stesso del plasma individualmente e collettivamente. L’effetto totale di queste forze dinamiche, dal “nucleo del plasma” (protone) (fig. 50) influenzerà il cammino e la rotazione dell’elettrone che orbita attorno ai nuclei. Similarmente, tenuto conto che il plasma di un elettrone (fig. 50) è esso stesso fatto dei tre elementi delle Matters (proto-materie) del protone, si può comprendere che l’effetto di questi Magravs differenti nel “plasma centrale” (protone) di un atomo sui Magravs differenti del plasma dell’elettrone eserciteranno effetti continuamente variabili, questa è la ragione per cui l’elettrone non ha una costante traiettoria, un cammino definito nel movimento attorno al nucleo. Il plasma dell’elettrone considerato a se stante è in possesso di una specifica forza Magravs di ciascuna delle tre Matters ( materia, antimateria e materia-oscura) nonché del Magrav derivante dalla loro somma. Stesso discorso per le Matters (proto-materie) relative al plasma che forma il protone. I Magravs delle differenti componenti la Matter (proto-materia) dell’elettrone interagiscono con le componenti della Matter (proto-materia) del protone, così ciascuna delle forze Magravs entro il protone e l’elettrone quando si affrontano devono interagire con le altre, inoltre con il posizionamento complessivo degli elettroni e protoni rispetto a quella particolare componente della Matter (proto-materia) nel protone ed elettrone. Questo tipo di interazione e riposizionamento dei Magravs tra le Matters (proto-materie) coinvolte di ciascun plasma continuerà a ripetere con continuità, dato che sia il protone che l’elettrone sono entità dinamiche e indipendenti. C'è quindi un continuativo riposizionamento dei Magravs delle due entità dinamiche costituite dal protone ed elettrone intesi sempre come plasmi, ciò comporta un continuo cambiamento della posizione della massa più leggera data dall'elettrone. Questa rincorsa per il continuo movimento di riposizionamento da inizio alla posizione incerta o al movimento erratico dell’elettrone attorno al protone. Questo dà all’elettrone in quella data configurazione di interazione dei Magravs l’aspetto attrattivo e l'aspetto repulsivo dal nucleo. In ogni istante continuamente l’elettrone deve trovare il suo nuovo posizionamento di equilibrio totale dei Magravs rispetto al protone, c'è quindi un continuo dinamismo di entrambi i Magravs del protone ed elettrone … L'introduzione di nuove Matters (proto-materie) del plasma esterno alla struttura dell'atomo appena considerato qualora dovessero interagire con il Magravs dell'atomo devono trovare un nuovo posizionamento dei Magravs rispetto alla nuova Matter (proto-materia) Dato che, sia il protone che l’elettrone sono dinamici, l’elettrone deve trovare un nuovo posizionamento del suo Magrav rispetto ai campi di forza delle due Matters (proto-materie) che si fronteggiano e dell’interazione tra le altre entità. Questo determina uno scambio continuo delle componenti la Matter (proto-materia) che interagiscono. I Magravs di entrambi i componenti e la struttura totale di ciascun atomo esercitano le loro forze in opposizione tra di loro e con l'equilibrio complessivo sia dell’elettrone che del protone in modo che l'equilibrio deve essere mantenuto in qualsiasi momento visto che ci sono continuativamente nuove

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Matters (proto-materie) di ciascuna entità che si vengono ad interagire. Chiamiamo quest'effetto "principio di posizionamento dei Magarvs". (N.P: Personalmente interpreto queste ultime frasi come un tentativo di mettere in luce il fatto che

le tre componenti di proto-materia che formano il plasma sia del protone che dell'elettrone, NON

sono in una percentuale fissa ma il loro rapporto cambia continuamente nel tentativo di mantenere

sempre un equilibrio; per esempio supponiamo che in un attimo considerato la proto-materia del

protone è fatta da: 60% di materia , 30% di antimateria, 10% di materi-oscura; ora per

comprendere il discorso è fondamentale rendersi conto che, secondo le teorie di Keshe, il

movimento di un oggetto non è necessariamente provocato solo da forze esterne, ma può avvenire

anche per la sola modifica delle componenti interne delle proto-materie, intendo dire che una

differente distribuzione delle proto-materie interne dell'elettrone lo fa muovere in una nuova

posizione; a questo punto le componenti interne del protone si modificano per trovare un nuovo

equilibrio per cui nel nostro esempio le tre proto-materie del protone potrebbero diventare per

esempio 65% di materia , 25% di antimateria, 10% di materia-oscura. A questo punto è l'elettrone che

modificherà le sue proto-materie interne per un nuovo equilibrio. Insomma è un continuo

rincorrersi nel tentativo di raggiungere un equilibrio statico che non avverrà mai. Ci sarà sempre

una situazione dinamica. Forse un paragone potrebbe essere fatto con l'equilibrio dinamico che si

forma in chimica in una soluzione con due distinte componenti, si evidenziano reazioni in un verso

e nel verso opposto che si equilibrano.) Il risultato di questo continuo cambio di posizionamento dei Magrasv delle Matters (proto-materie) dell’elettrone rispetto alle Matters (proto-materie) del protone e i loro Magravs totali, causa e crea il movimento dell’elettrone attorno al suo nucleo. Il comportamento e l’interazione del continuo cambiamento di posizione dei Magravs del

protone e dell’elettrone tra loro portano alla creazione di un cammino erratico mai ripetitivo,

che è la causa del movimento dell’elettrone attorno al protone. Praticamente, mentre l’elettrone ruota attorno al protone, la sua posizione e la distanza rispetto al protone cambia, in conseguenza della posizione totale, all’equilibrio delle forze di attrazione gravitazionale e alla spinta delle forze dei campi magnetici di tutti e tre i componenti delle sue Matters (proto-materie); cambia inoltre rispetto alla posizione di tutti e tre i Magravs dei componenti la Matter (proto-materia) del protone nonché rispetto al Magrav complessivo del protone. Le Matters (proto-materie) nel protone e nell’elettrone sono entrambe esse stesse dinamiche, la rotazione dell’elettrone attorno al nucleo varia per il principio del posizionamento e bilanciamento dei Magravs. Questo porta un ulteriore contributo alla necessità di un movimento continuo dell’elettrone attorno al protone di un atomo. (fig. 50) Dato che le forze totali dei Magravs di entrambi i componenti dell’atomo sono le stesse, ci sarà una distanza minima e massima dal campo di forze dell’elettrone nella sua posizione rispetto al suo protone. Questo spiega perché un elettrone sembra muoversi in modo erratico attorno al punto centrale, con una data distanza minima e massima dal protone centrale. Questo massimo e minimo è conosciuto come ampiezza (minimo e massimo) della distanza dell’elettrone dal suo protone. Tenendo presente che i Magravs dei tre componenti delle Matters (proto-materie) dinamiche dell’elettrone interagiscono con i Magravs dinamici combinati del protone, questo fa sì che l’elettrone, che è quello meno densamente magnetico dei due, debba cercare continuamente di trovare la sua posizione, rispetto a tutti i componenti dei campi magnetici più densi del plasma del protone.

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Fig. 50 schema dei pmtics dinamici delle Matters (proto-materie) del protone e dell’elettrone e la loro interazione tra le Matters (proto-materie) singole e i loro Magravs e plasma totali, che portano al posizionamento e al movimento del Magravs dell’elettrone rispetto al suo nucleo. Questo cambio continuo della posizione dei Magravs dell'elettrone rispetto al protone porta al movimento continuo rotatorio dell’elettrone attorno al protone. In effetti si potrebbe dire che il protone e l’elettrone sono fatti di una composizione di Magravs di una serie di Matters (proto-materie) differenti solo osservando il movimento erratico del percorso del movimento dell’elettrone attorno al protone. In linea di principio si può dire che la forza dei campi magnetici di qualsiasi parte della Matter (proto-materia) dipende dalla posizione delle due parti dei campi tra di loro... Per esempio l’interazione della materia-oscura del plasma dell’elettrone interagendo sia con il Magrav dell’antimateria del plasma del protone che con i loro Magravs totali dei plasmi dell’elettrone e protone, decide l a posizione e la distanza della materia-oscura dell'elettrone rispetto al protone.

PRINCIPALE POSIZONAMENTO DEL MAGRAVS UNIVERSALE L’effetto dei componenti compositi dei campi magnetici e dei campi di forza gravitazionali dell’elettrone e protone, modifica la traiettoria dell’elettrone mentre questo si sta avvicinando al protone. Nei nuclei composti, la forza dei campi totali di tutti i protoni dei nuclei decidono la distanza dell’elettrone del nucleo. Tutti i movimenti di oggetti e campi nell’universo dipendono dal totale posizionamento dei Magravs di un oggetto rispetto di ciascun altro. Io chiamo questa obbligatorietà di posizionamento di un entità nei confronti dell’altra,... il principio del posizionamento universale dei Magravs, per il movimento dell’universo. ...

Metodo universale di movimento In linea di principio si può dire che il riposizionamento continuo del Magrav di un singolo raggio o di un componente la Matter (proto-materia) può portare e causare il movimento delle Matters (proto-materie) e delle materie-comuni inerenti nell’universo.. Chiamo questo continuo riposizionamento dei Magravs di un entità rispetto all’altra: “il metodo

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universale del movimento”. Il movimento degli atomi,le interazione dei loro componenti, dalle molecole al sistema solare e galassie nell’universo, sono tutte basate sullo stesso semplice “metodo universale di movimento”. I Magravs plasmatici dinamici delle Matters proto-materie entro la struttura di un’entità stabiliscono il posizionamento e la direzione del cammino del movimento di un oggetto nel rispetto di un altro. Il movimento dei componenti degli atomi, il movimento dei pianeti e dei sistemi solari e i contenuti fisici di movimento di galassie nell’universo sono tutti basati su questo principio. “Il metodo universale del movimento” di ciascuno dei due oggetti rispetto all’altro è basato sull’interazione e attrazione della forza dei Magravs plasmatici di tutti suoi componenti delle Matters (proto-materie) e forze all’interno dell’oggetto, incurante della dimensione fisica del sistema. Tutti gli oggetti gravitazionali universali seguono lo stesso principio del movimento di un elettrone attorno al protone, lo stesso come avviene per il movimento delle Matters (proto-materie nei) plasmi iniziali fondamentali. (N.P: i plasmi iniziali fondamentali sono i neutroni e le altre particelle derivate) E 'corretto dire: "Il movimento nell'universo è totalmente ed esclusivamente causato dal posizionamento reciproco delle forze Magravs, questo vale per tutte le cose, elettroni, pianeti, stelle le galassie in relazione gli uni agli altri ". Quindi da questo punto in poi è chiaro che esiste naturalmente una condizione della materia per cui uno non ha bisogno di bruciare combustibile per creare movimento, ma basta che usi i Matmags. (N.P: Qui vale la pena di soffermarsi su uno dei concetti fondamentali enunciati da Keshe cercando

di cogliere le differenze e le novità rispetto alla fisica classica.

Nella fisica tradizionale noi siamo abituati al fatto che per mettere in movimento una massa

qualsiasi è necessario che su di essa agisca una forza esterna, tale forza esterna produrrà

un'accelerazione proporzionale alla massa, secondo la ben nota relazione newtoniana f=ma.

Inoltre sarà necessario che nell'universo ci sia una massa costretta a muoversi in modo

opportunamente contrapposto, in modo che sia rispettato il principio della conservazione della

quantità di moto; pertanto il sistema isolato sarà costretto a soddisfare l'equazione mv= K la

quantità di moto del sistema isolato si deve conservare.

Ora Keshe introduce un nuovo modo di operare, egli sostiene in sostanza che ciò che si deve

conservare è l'equilibrio tra le componenti della proto-materia in relazione una rispetto alle altre.

Quindi, dato un sistema isolato formato da un limitato numero d'oggetti, in un istante iniziale ci

sarà una situazione in cui c'è un equilibrio totale tra tutte le interazioni tra materia, antimateria, materia-

oscura di ogni singolo oggetto presente rispetto a tutte le altre proto-materie degli altri oggetti

presenti nel sistema isolato.

Definiamo con termine di equilibrio-totale la sommatoria di tutte le forze delle varie interazioni.

Per lo stesso principio di conservazione della quantità di moto relativo alla terza legge della

dinamica di Newton, possiamo ipotizzare che anche il valore dell'equilibrio-totale del sistema

isolato considerato si conserverà, la novità sta nell'osservare che se modifichiamo il rapporto

interno delle tre componenti la proto-materia di un singolo oggetto si creerà un movimento

spontaneo tra tutti gli oggetti presenti nel sistema isolato con movimenti degli oggetti

apparentemente inspiegabili, in quanto non appare chiara l'origine delle forze agenti. Va da sé

che il riposizionamento degli oggetti sarà tale per cui il valore del parametro dato dall'equilibrio-

totale rimarrà invariato.)

Si ha solo bisogno di creare la giusta forza Magravs all'interno qualsiasi sistema dinamico questo porterà ad un riposizionamento rispetto a un altro oggetto; questi oggetti possono essere, un pianeta, una stella, un sistema solare o una galassia. Questo metodo di utilizzare dell'interazione degli elementi interni della Matter (proto-materia) per la creazione di forze Magravs all'interno di un sistema in modo da determinare il moto di un oggetto

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rispetto ad un altro deve essere conosciuto come il termine di "metodo di posizionamento

Magravs e principio universale del moto gravitazionale ". Pertanto, i principi di posizionamento Magravs del moto sono il futuro per la creazione di locomozione automobilistica, navale, aerea e spaziale. Attraverso questo metodo di posizionamento Magravs, non sarà più necessario usare motori a combustibile. Quando si parla di posizionamento gravitazionale, questo significa prendere in considerazione l'effetto complessivo che il campo gravitazionale e magnetico produce su di un sistema rispetto ad un altro. I sistemi possono essere oggetto, plasmi, pianeti, stelle, navicelle spaziali. È importante ricordare che nell'ordine universale del moto, i campi magnetici, gravitazionali essi coesistono contemporaneamente, non può esistere uno e senza l'altro. Nell'universo esiste un posizionamento del Magravs relativo all'antimateria di un elemento rispetto all'antimateria di altri elementi. Lo stesso dicasi per il posizionamento della materia-oscura rispetto alle altre materie-oscure ecc. (N.P: La visione che emerge da questo discorso io la vedo così: immaginate un oggetto in cui ogni

singola parte è fatta da tre componenti materia, antimateria, materia-oscura, da ogni componente si

dipartono infiniti fili che la collegano a tutte le altre componenti. I fili sono di un acciaio

resistentissimo e attraverso questi fili corrono delle forze immense miliardi di volte superiori a

quelle con cui siamo abituati nella nostra realtà fisica. Ora la struttura appare assolutamente

indifferente alle nostre forze abituali, esse sono come una piuma che voglia incidere il granito.

Se noi però riusciamo ed entrare nella composizione interna di un oggetto e modifichiamo i

rapporti tra materia, antimateria, materia-oscura l'universo si mette in moto i fili di acciaio si

allungheranno o accorceranno per riequilibrare il sistema; il riequilibrio è fatto da forze miliardi

di volte superiori a quelle che noi conosciamo abitualmente con effetti assolutamente sorprendenti

ed imprevisti.) Il modo in cui i sistemi Magravs del futuro opereranno dipenderà da quali campi gravitazionali sono presenti dalla loro resistenza e le dimensioni ... ... nell'area atmosferica del pianeta, la situazione sarà differente rispetto al vuoto cosmico o in prossimità della Luna. La creazione di movimento attraverso il posizionamento Magravs può essere utilizzata in un aeromobile equipaggiato con reattori gravitazionali rispetto alla Terra, o con un veicolo spaziale, in rapporto ad un pianeta del sistema solare o galassia.

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CAPITOLO 20

Molecole Il modo con cui i Magravs plasmatici interagiscono reciprocamente per trovare un equilibrio, portano a ulteriori interazioni ed equilibri in atomi differenti, ciò porta alla formazione di elementi di differenti dimensioni. Lo studio del bilanciamento e posizionamento dei Magravs plasmatici tra atomi differenti di diverse Matters (proto-materie) spiega come alla fine le Matters, i plasmi e gli atomi possano riunirsi per generare le molecole. Per la creazione di una molecola in un dato ambiente è necessario che alla fine i plasmi dei protoni e dei neutroni che andranno a formare un atomo debbano avere un campo Magrav totale in equilibrio di bilanciamento con il campo di forza gravitazionale, in modo che questo atomo possa mantenere la loro struttura complessiva. Con lo stesso principio, una molecola o una cellula può essere creata solo nei casi in cui i campi magnetici e i campi gravitazionali di posizionamento siano in equilibrio in tutti gli atomi che partecipano ai campi di forza magnetici plasmatici (fig. 51 ) L’intera struttura dei Magravs plasmatici delle molecole devono trovare l’equilibrio dei Magravs plasmatici oltre che all'interno anche all'esterno, cioè rispetto ai Magravs degli ambienti circostanti. Se l'ambiente circostante non è favorevole al raggiungimento di un equilibrio, ciò spiega perché in pratica certi atomi e molecole, non possano mai esistere in un ambiente, mentre essi sono prevalenti in altri ambienti e questo vale per piccoli spazi come per i grandi spazi, per esempio pianeti o galassie... Nello stesso modo si può spiegare perché si creino o si conservino certe proteine con caratteristiche specifiche per certe cellule in parti specifiche del corpo umano e non in altre parti. Se si riesce a creare gli opportuni campi magnetici plasmatici e a mantenerli in qualsiasi parte dell’universo ci si trovi, indipendentemente dalle influenze esterne naturali, in tal caso si possono riprodurre esattamente tutte le materie-comuni conosciute dagli uomini in qualsiasi posto nell’universo. Quando si può creare l'adeguato equilibrio ambientale nei Magravs totali degli atomi che partecipano alla costruzione di una molecola, si può replicare e mantenere qualsiasi molecola. Questo spiegherebbe anche come si potrebbero interpretare le forze di Van der Waals di attrazione o repulsione, queste forze possono essere viste semplicemente come i campi di forza gravitazionali e magnetici che operano rispettivamente tra molecole differenti, indipendentemente dalle loro strutture di legame con altre molecole o atomi.

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Fig. 51 Schema dei pmtics del posizionamento gravitazionale (Magravs) degli atomi per formare una molecola Nei futuri reattori industriali Magravs, si potrà produrre tutti gli atomi di cui ci sarà bisogno solo assorbendo il plasma dallo spazio o dall’ambiente, modificandolo per qualsiasi applicazione, come ad esempio per la produzione delle molecole di idrogeno, carbonio, azoto ossigeno, per la produzione di proteine per cibo, aria, acqua e così via, semplicemente replicando in un ambiente gli esatti Magravs relativi alle molecole desiderate e realizzando le condizioni di mobilità adeguate ad un nuovo riposizionamento delle Matters (proto-materie).

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CAPITOLO 21

TECNOLOGIA DI DILUIZIONE DEL PLASMA La tecnologia a diluizione di plasma è il nuovo approccio per l’utilizzo delle nuove acquisite conoscenze sulla creazione e il controllo del plasma e delle sue Matters (proto-materie) e materie-comuni costituenti, e delle sue particelle elementari fondamentali. La nuova comprensione e l’approfondimento nella costruzione e struttura del plasma e dei costituenti primi della Matters (proto-materie), apre nuove opportunità per la creazione di energia, per un nuovo tipo di locomozione, produzione di nuovi materiali, e molte altre applicazioni . Ho già accennato ad una procedura che va sotto il nome di “tecnologia di diluizione del plasma”. Questa tecnica permette ai componenti delle Matters (proto-materie) della materia-comune che sui trovi nello stato di plasma, di essere diluiti entro un brodo di proto-materie... Attraverso i reattori, appositamente progettati per operare con le Matters (proto-materie), si predispongono condizioni per cui il plasma sia confinato in modo sicuro nella configurazione dell'involucro centrale del reattore. Il funzionamento di questi reattori può essere controllato con opportuni accorgimenti, si può fare in modo che i reattori non rilascino alcuna radiazione nell’ambiente e non creino alcuna scoria di nessun tipo, quindi niente materiale radioattivo o scorie sgradite tipo CO2, come invece avviene per le attuali tecnologie di produzione di energia nucleare . Attraverso la comprensione e la creazione d'ambienti adeguati, in grado di imitare le condizioni naturali spontanee, si producono in questi tipi di reattore dei campi magnetici plasmatici corrispondenti alle forze di legame (barriera di Coulomb) del plasma fondamentale iniziale. I reattori operano in modo che questa barriera sia diluita magneticamente e ammorbidita, permettendo così di disgregare il plasma per farlo ritornare allo stato iniziale evidenziando le tre costituenti originali del plasma materia, l'antimateria e la materia-oscura dette Matters (proto-materie) e ripristinando altresì i campi di forza inerenti ad esse, cioè che le formano e le collegano. (N.P: Aprendo la strada a queste forze si lavora con forze miliardi di volte superiori a quelle di uso

comune.)

Un brodo di campi magnetici plasmatici deboli Questi reattori saturati di campi magnetici plasmatici, permetteranno ai componenti di qualsiasi plasma introdotto nel reattore di essere allentati, ricompaiono così i tre costituenti primitivi cioè la materia, l'antimateria e la materia-oscura del plasma, questi componenti di base sono liberati dai vincoli e liberi di muoversi entro la struttura del brodo di plasma. Le Matters (proto-materie) quando sono allentate e non vincolate ad altre Matters (proto-materie) entro il bordo del plasma non sono più obbligate a seguire gli scopi e gli effetti delle particelle fondamentale a cui appartenevano. Possiamo paragonare la cosa a quello che accade in un alveare se muore l'ape regina, in tal caso le api operaie non sono più strettamente legate all'alveare. Altrettanto accade qui; per esempio i pmtics (o campi magnetici) relativi all'antimateria del protone dell'ossigeno possono essere usati per costruire protoni dell'atomo di calcio o essere usati per ottenere qualsiasi effetto desiderato, compreso effetti come la locomozione o la generazione d'energia.

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Pag 149 I reattori che facilitano una tale scomposizione (liquefazione) del plasma sono da me definiti “reattori a diluizione del plasma” (fig. 56). Con questa frase si intende anche i loro processi di diluizione come il principio di diluizione del plasma e le conoscenze delle tecnologie del plasma (fig. 52).

Fig. 52 Diluizione del plasma concetto e tecnologia Una volta raggiunta la scomposizione dei costituenti di base delle Matters (proto-materie) del plasma entro al nucleo di questi reattori, si possono creare effetti interessanti e nuovi. Possiamo aumentare lo spettro dei fenomeni facendo interagire sia con altre materie-comuni 8introdotte opportunamente sotto forma gassosa) sia applicando alle Matters (proto-materie) appena disgregate campi esterni o interni all’ambiente strutturale del reattore. Questo imita esattamente il modo di come funzionano e operato differenti “entità” nell’universo per raggiungere certi effetti voluti per la produzione di specifici materiali. Ribadisco qui che uno degli usi più appetibili del metodo di diluizione del plasma è dato dall'opzione inerente al mondo delle reazioni nucleari, è infatti possibile per raggiungere sia la fissione che la fusione nucleare per la generazione di energia.

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Disentanglement Attraverso il processo di “diluizione del plasma”, una volta che nel nucleo del reattore si produce la condizione della disgregazione con la comparsa delle componenti di base delle Matters (proto-materie) dei plasmi, a questo punto si introducono nuove sostanze entro il nucleo del reattore, ciò permette di disintegrare i nuovi materiali introdotti, scomponendoli nelle loro componenti di base, incrementando così la Matter (proto-materia) presente (fig. 53). Quindi se si desidera o si procede con l'introduzione di altro materiale passando così ad un nuovo livello di diluizione. In questo processo di diluizione del plasma si può anche permettere ai componenti del plasma di allentarsi tra di loro senza necessariamente permettere la separazione delle reciproche Matters (proto-materie).

Fig 53 Processo di diluizione del plasma fondamentale iniziale entro un brodo di proto-materie. Attraverso questo metodo, i componenti differenti delle Matters (proto-materie) e i campi del plasma possono essere usate per qualsiasi scopo che l’operatore decida o per cui il sistema sia prefissato. Quindi ciascun componente della Matter (proto-materia) del plasma presente nel reattore può essere separato dal plasma in quantità desiderata. Pag. 151

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Fig. 54 Processo di diluizione del plasma fondamentale iniziale, di atomi e molecole entro un brodo di pmtics di Matters (proto-materie) La tecnologia di diluizione del plasma (fig.54) sostituisce l’attuale stato della tecnologia degli acceleratori usati per la separazione di differenti componenti del plasma di un atomo. I reattori a “diluizione di plasma” possono essere usati per esempio per l’estrazione dell’antimateria, anziché i metodi attualmente usati che consiste nel far collidere il plasma di un specifico metallo solido puro ad alte velocità negli acceleratori per estrarne casualmente la sua antimateria d, in modo casuale. (6,7 e 8) Fig 152 I “reattori a diluizione di plasma” possono essere usati nell’industria a fusione dove la tecnologia attuale usa campi di forza magnetici enormi per produrre la fusione del plasma . Anche questi reattori possono essere usati per fondere i componenti di due plasmi assieme. Se l’antimateria deve essere separata dalla materia, lo si può fare facilmente, creando un campo magnetico plasmatico debole attorno al plasma e quindi i componenti del plasma dell’antimateria possono essere separati, in tal modo possiamo usare la componente della Matter chiamata antimateria e sfruttare le sue proprietà. La principale proprietà dell'antimateria e quella di produrre dei potentissimi campi magnetici. Quando si usano questi campi magnetici plasmatici liberati dell’antimateria allora il sistema di caricamento e configurazione e i parametri possono essere alterati allo scopo di cambiare il dinamismo del reattore e disassemblare gradualmente i campi di diluizione. Alla fine delle

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operazioni desiderate le Matters (proto-materie) del plasma possono tornare a loro stato di componenti originali, ci ritroveremmo così alla fine che il plasma utilizzato è ritornato alla sua struttura atomica originale. Tutte queste reazione possono essere create e controllate senza la creazione di ambienti instabili o ad alta temperatura, così come si vede accadere nell’ordine universale dell'universo. Allo stesso tempo, non c’è bisogno di mantenere certe Matters (proto-materie) e di eseguire sistemi di mantenimento costosi, quali attualmente usati per l’antimateria nel centri di ricerca Fermilab basati su costosissime e complicate tecniche per conservare pochissima quantità di antimateria. Con i reattori a diluizione si produce solo al momento dell'uso. Tutti questi processi sono condotti senza nessun rilascio di radiazioni o la produzione di nuovi rifiuti radioattivi. Questo effetto può essere creato a temperatura ambiente entro reattori nucleari portatili e sicuri, sviluppati e testati negli ultimi 5 anni. Per quel che mi riguarda vi posso dire che ci sono prove conclusive dai test, che il principio di allentamento delle forze dei legami dei campi magnetici plasmatici attraverso la tecnologia di diluizione del plasma è un principio funzionante e per il futuro sarà usato nella produzione di energia e nella creazione di movimento nel viaggio spaziale. Sto asserendo che noi abbiamo visto gli effetti che l’antimateria che viene separata nel nucleo dei reattori essa possiede campi magnetici fortissimi e crea forze Magravs enormi, molto più potenti rispetto agli atri componenti la Matter (proto-materia) cioè rispetto alla componente materia e materia-

oscura. Siamo riusciti a sollevare e ridurre il peso di sistemi di reattore rispetto al loro ambiente, abbiamo creato nuove materie, tutto a temperatura ambiente, nel passato recente, e ciò sempre attraverso le operazioni con “reattori a diluizione del plasma”, come abbiamo riportato nel brevetto disponibile.

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Pag 153 Queste caratteristiche di eccezionali forze relative all'antimateria sono dovute puramente al fatto che all’inizio del plasma primordiale i campi magnetici che divennero i componenti dell’antimateria, derivavano da i campi magnetici più intensi. (N.P: Potremmo paragonare la Matter (proto-materia)

alla luce suddivisa però in soli tre colori. Il più intenso ed energetico color azzurro-violetto che

corrisponde all'antimateria, poi il giallo- verde che corrisponde alla componente materia, infine

l'arancio-rosso che corrisponde alla materia-oscura) In modo analogo possiamo usare le caratteristiche peculiari della componente materia-oscura del plasma, essa ha potenti campi gravitazionali ciò può essere sfruttato per la creazione di movimento ad alta velocità, senza attriti per le astronavi del futuro nella tecnologia spaziale. Infine ricordo che questi reattori possono essere usati per l’estrazione di veleni da sostanze inquinanti l’acqua o l’aria. (N.P: Immaginate l'impatto che potrebbe avere l'estrazione del sale dall'acqua marina a costi

irrisori. Il Sahara attende) Durante i test per l'utilizzo del componente detto materia-oscura i sistemi meccanici usati sono stati attorcigliati nel loro asse e fortemente danneggiati confermando così l’enorme potere dei potenti Magravs della materia-oscura. Anche se in questi tempi il discorso appare anacronistico posso dire che : “ il futuro è luminoso, il futuro sarà basato sulla produzione di reattori a tecnologia di diluizione del plasma controllato.”

CAPITOLO 22

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Sistemi di Matters e Magravs La tecnologia che usa le proprietà delle Matters (proto-materie) del plasma per creare movimento ed energia, l'ho definita come: “sistema tecnologico del posizionamento dei Magravs.” Entriamo ora nel merito e cerchiamo di vedere e spiegare le differenze fondamentali tra la tecnologia gravitazionale basata sulla scomposizione della Matter (proto-materia) e la comune propulsione della materia usata dalla fisica attuale.

Tecnologia di propulsione I sistemi di propulsione attuali bruciando carburante devono lottare e aggirare i Magravs del pianeta per spostarsi e muoversi. Questo è ciò che vediamo nei razzi a propulsione nella tecnologia spaziale odierna. Nei sistemi reali dell'attuale tecnologia, sia i sistemi a propulsione, sia le centrali elettriche, sia le auto usano i principi chimici della combustione della materia-comune per rilasciare l'energia e convertire questa energia chimica da una forma all’altra per creare energia e movimento. Questa tecnologia ha sempre fornito energia limitata, sopratutto a causa dell'enorme quantità di massa del carburante che deve trasportare il sistema. In realtà se andiamo considerare la densità di energia costatiamo che tutti i sistemi di energia di tipo chimico hanno densità di energia molto inferiori rispetto all'energia della massa stessa, quindi in un plasma l'energia chimica è la parte meno energetica. Questo perché finora non sapevamo come ricavare l'energia dalla parte più energetica costituita dalla massa stessa secondo la nota formula E=mc2 Solo nelle centrali nucleari c'era un parziale utilizzo di tale intensa energia contenuta intrinsecamente nella massa. Necessariamente dovevamo quindi ridurci al solo utilizzo dell'energia chimica che per sua natura, come è stato visto in passato, crea differenti tipo di rifiuti rispetto come la CO2.

Tecnologia gravitazionale della materia Il sistema usa la proprietà di tutte le Matters (proto-materie) nel plasma per creare movimento, sollevamento ed energia senza distruggere le caratteristiche dei materiali spostati, il sistema lavora per mezzo di un campo magnetico e gravitazione presente nell'ambiente per ottenere riposizionamenti e movimenti. Nell’attuale situazione tecnologica, i componenti della materia si considerano sempre per le loro azioni fisiche, chimiche e non per i componenti delle Matters (proto-materie). Le Matters (proto-materie) usate nei sistemi Magravs, usano le proprietà e le interazioni delle particelle iniziali fondamentali delle Matters (proto-materi)e contenute nel plasma “ materia,

antimateria e materia oscura”. Stranamente, rispetto a ciò che finora la fisica ci ha insegnato, usando i nuovi sistemi non c’è bisogno di “reazione” come succede nei processi della materia secondo le leggi della fisica conosciuta. (N.P. E' molto difficile comprende o anche solo ipotizzare che un sistema generi movimento

partendo da se stesso, e non come risposta, cioè una reazione indotta da una forza esterna agente.) I sistemi sperimentati e proposti qui lavorano attraverso forze universali naturali. Pertanto non c’è bisogno di reazioni per avere movimento dato che il sistema si bilancia magneticamente rispetto agli altri campi magnetici di forza. Questi sistemi di reattore sono sviluppati per funzionare nello stesso modo dato che l’interazione delle particelle fondamentali iniziali portano alla creazione di Magravs per il movimento delle materie-comuni attraverso i principi universali di posizionamento dei Magravs. In questi sistemi non c’è distruzione della Matter (proto-materia) ma solo un rimescolamento delle percentuali presenti delle tre componenti con un conseguente riassestamento dei legami di interconnessione. (N.P:Pertanto se ipotizziamo che due oggetti occupino inizialmente due posizioni dette A e B

supponendo che modificando i rapporti delle tre componenti materia, antimateria, materia-oscura le

posizioni si invertano e A passa in B e c viceversa. Ebbene se ripristinassimo le condizioni iniziali

delle tre componenti la Matter (proto-materia) gli oggetti tornerebbero al loro stato iniziale. Vedi

quanto scritto nella recensione iniziale.)

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Questo metodo dell’uso delle Matters (proto-materie) è in grado di creare calore se il sistema lo richiede. Come è stato osservato le stelle creano calore in grande quantità per irradiare un vasto ammontare di energia e forze Magravs. Attraverso dei test, abbiamo provato che si può creare movimento ed energia attraverso l’uso di forze Magravs senza produrre il calore, in altre parole questi sistemi creano effetti che sono indipendenti dalla temperatura. Con i sistemi di propulsione Grapos usati in condizioni atmosferiche si arriva alla creazione di una magnetosfera attorno aagli apparati che contengono i reattori. Abbiamo osservato che l’interazione tra i Magravs plasmatici del sistema del reattore e i Magravs del pianeta portano sempre alla creazione di luce attorno al sistema. Questa luce è creata dal principio di interazione dei due campi magnetici plasmatici come è stato spiegato nel capitolo 7 (fig. 29 e fig. 31). Aggiungo che questo è esattamente il modo in cui si crea la magnetosfera terrestre, a causa dell'interazione dei Magravs della Terra e del Sole, lo stesso principio della creazione della luce del giorno che si vede attorno alla Terra. La magnetosfera che si crea attorno al sistema Magravs può essere una luce brillante di forma sferica od ovale, essa dipende dalla velocità del movimento, oltre che dalla schermatura di protezione scelta dall’operatore. Nei sistemi presenti nell'universo come stelle e galassie, le forze Magravs sono stabilite dai contenuti delle loro Matters (proto-materie) presenti, nei loro nuclei interni, al momento della formazione della stella. Nell'universo una volta che è fissata la forza Magrav di una stella questa non può essere modificata arbitrariamente per ottenere differenti forze Magravs; invece nei reattori Grapos sviluppati per la propulsione delle navicelle, i parametri Magravs di questi sistemi di reattori possono essere cambiati e manipolati a seconda di cosa è richiesto al sistema dall’operatore come posizione, velocità, energia e così via. In questi sistemi l’operatore agisce sul reattore e determina la forza Magravs del sistema, pertanto decide la velocità e la posizione della navicella in ogni punto dello spazio rispetto ad un altro sistema Magravs. Il Magrav può essere creato per agire sulla superficie della Terra o dalla Luna o addirittura nelle galassie. E’ interessante notare che si ottengono questi effetti di movimento anche nei nuclei del pianeta o delle stelle.

Fig. 55 rappresentazione di interazione di quattro differenti sistemi (Grapos) di posizionamento gravitazionale rappresentati da 4 navicelle rotonde di forze rispetto ai Magravs della Terra

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(1,2,3,4) (N.P: Pertanto, se un pianeta modifica le percentuali degli elementi delle Maters (proto-

materie)nel nucleo Caroline allora riesce a spostarsi in nuove posizioni, proprio come se fosse una

navicella spaziale). Nota : La figura 55, numero 5,6,7 e 8 mostra che la posizione delle nuvole rispetto alla Terra dipendono dalla forza Magravs dei pmtics e non dalla dimensione o dal volume. Se si usano per volare i reattori a principi Magravs, in un sistema in cui sono presenti delle condizioni atmosferiche del pianeta, si avrà come il risultato naturale l’interazione dei due Magravs, quello dell’ambiente e il Magravs dei reattori,questa interazione apparirà come creazione di luce naturale attorno a questi sistemi volanti (Fig. 55 regione luminosa 1,2,3 e 4). Si potrebbe

quindi sfruttare lo stesso sistema di posizionamento Magravs per produrre lampade che

possono creare luce per anni senza bisogno di bruciare nessun combustibile o consumare

energia elettrica.

Allo stesso tempo, in un ambiente di campi magnetici plasmatici densi, come la Terra, quando si usa il Grapos per alzarsi e muoversi, a causa dell’interazione col Magravs della Terra, questi sistemi di locomozione produrranno attorno a se stessi una loro propria magnetosfera. L’intensità della luce di tale magnetosfera dipende dalla forza Magravs del reattore ed è regolata dal principio di interazione dei due pmtics del plasma. Ripeto che queste magnetosfere causeranno la creazione di luce brillante attorno a questi sistemi nelle condizioni atmosferiche della Terra. La luminosità della magnetosfera attorno al sistema dipenderà non solo dal pianeta in cui ci muoviamo, ma anche dalla forza dei campi magnetici plasmatici creati dai reattori di posizionamento Magravs. Quindi, la conferma che il sistema usa la tecnologia di posizionamento Magravs per muoversi in condizioni di atmosfera densa come nella Terra sarà evidenziata dall’apparire di luci brillanti in movimento (fig 55 luce 3 e3 4) nell’atmosfera terrestre o in qualsiasi atmosfera o mezzo nell’universo. In condizioni di atmosfera densa questi sistemi Magravs appariranno come brillanti luci fluttuanti nell’aria o come luci ad alta velocità o come elementi stazionari. In alcune pubblicazioni, sistemi che usano Grapos per la propulsione appaiono come luci nel cielo di sorgente ignota, essi vengono chiamati UFO (Fig. 55 luce 1,2,3 e 4). Ebbene, ora che abbiamo capito la ragione e il funzionamento per cui queste luci nel cielo sono prodotte, questi oggetti non sono più da considerarsi non identificati. Piuttosto è ora interessante capire chi sono quelli che utilizzano questi sistemi. Il fatto che questi utilizzino sistemi Magravs non significa necessariamente che questi sono più avanzati scientificamente e tecnologicamente della razza umana in questo momento. Questo significa semplicemente che essi sono riusciti a utilizzare i principi dei campi magnetici plasmatici e i costituenti delle Matters (proto-materie) prima della razza umana. Ora che la comprensione della tecnologia e i principi che stanno dietro al posizionamento dei campi plasmatici Magravs si stanno aprendo alla razza umana, non sarà difficile costatare che l’interazione con gli utenti di queste luci brillanti sarà inevitabile e sarà solo a vantaggio degli esseri umani, potrà aiutarli a raggiungere nuovi livelli di comprensione dell'universo. Nei test sviluppati e testati per ottenere riduzione di peso e spostamento è stato notato questo effetto di luce brillante. Attraverso i test che sono stati fatti con questi reattori di posizionamento di Magravs sono stati registrati e filmati nell’agosto del 2008 interferenza con radar e frequenze radio. Questo conferma che l’origine del movimento di questi sistemi si basa sui campi magnetici plasmatici, visto che le operazioni dei campi magnetici del sistema interferiscono con le onde radio, le quali onde radio sono entità basate su campi magnetici. La NASA ha fatto test su questi sistemi di movimento e sulle condizioni magnetosferiche, ma in scala minima. In progetti di concezione avanzata sono conosciuti come “progetti di propulsione di plasma MINI magnetosferico chiamati M2PO2”. I ricercatori hanno raggiunto fino allo stadio attuale qualche risultato usando il gas argon. Essi sperano di essere in grado di finanziare il progetto per aggiungere l’elio e quindi di usare in futuro l’idrogeno come materiale base. Essi potranno quindi usare plasma di atomi di idrogeno in futuro quando loro progrediranno e

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raggiungeranno la conoscenza in 30 /50 anni e avendo il budget. In ogni modo questo è ancora uno degli approcci teorici per la NASA. Se nel centro di ricerca Fermilab (6,7,8), che si dedica alla produzione e studio dell'antimateria come carburante per i sistemi propulsivi dei futuri programmi spaziali per la NASA, essi reindirizzeranno la loro attenzione alle proprietà e agli effetti delle antimaterie potranno raggiungere gli stessi risultati che sono stati visti e testati nei recenti sistemi Magravs riportati dalla nostra fondazione nel sito web e nei brevetti che sono stati applicati. I nostri reattori di posizionamento Magravs sono solo anni in anticipo sui tempi. I nostri reattori di posizionamento Magravs hanno una dimensione modesta rispetto al progetto testato e previsto dalla NASA in questo momento, ma ne abbiamo di diverse misure, essi possono creare condizioni magnetosferiche di dimensioni controllabili, a seconda di quali scopi l’operatore. Nel prossimo futuro questi sistemi Magravs rimpiazzeranno i sistemi a propulsione che sono stati usati per l’esplorazione spaziale e per i viaggi aerei. Il vantaggio con i Grapos alimentati a Matters (proto-materie) sta nel fatto che questi sistemi creano una magnetosfera attorno al sistema del reattore. Questa magnetosfera risulta essere una naturale barriera protettiva per le future navicelle spaziali, essa funziona proprio come ha fatto per milioni di anni la magnetosfera attorno alla Terra, proteggendo l’uomo dai detriti cosmici dello spazio e dalle radiazioni. Questi capacità di protezione del sistema da parte della magnetosfera può essere usata anche per proteggere la navicella nell’oceano profondo dall’acqua, la navicella può essere usata come sottomarino, ma con la differenza che permetterà a queste navicelle di raggiungere le parti più profonde dei fondali oceanici senza nessun problema, in quanto queste possono raggiungere qualsiasi profondità in pianeti liquidi nell’universo. La magnetosfera generata da Grapos creerà uno scudo magnetico che potrà essere usato per passare attraverso materiali come ghiaccio senza sciogliere le sue materie. Semplicemente attraverso la diluizione delle Matters (proto-materie) del ghiaccio a livello plasmatico come nei reattori a diluizione di plasma. In queste condizioni le navicelle appariranno come se la navicella venisse fuori dal nulla e senza nessun buco che indichi la posizione di uscita dal ghiaccio della navicella. Se si osserverà da distante queste navicelle, sarà come guardare una luce brillante saltare fuori dal ghiaccio che ricopre il mare. L’uso di Matters (proto-materie) per questi sistemi di posizionamento Magravs a “diluizione di plasma” sarà la sola soluzione, infatti quando queste navicelle si muoveranno nello spazio cosmico potranno attraversare la polvere cosmica, in quanto scollegheranno temporaneamente i Magravs degli atomi e i plasmi di queste polveri cosmiche. Otterranno ciò attraverso la sola diluizione dei componenti del Magravs delle Magravs (proto-materie) della polvere cosmica con i Magravs della magnetosfera di protezione della navicella, la navicella passerà attraverso le materie della polvere come se esse non fossero lì.

CAPITOLO 23 Pmtics nei reattori usati con lo scopo di muovere e sollevare oggetti

In questo capitolo si discute dell’utilizzazione delle forze Magravs in sistemi a multi-nucleo, per lo scopo di trasporto e sollevamento di oggetti.

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Sono stati sviluppati e testati a temperature ambiente dei sistemi Grapos con più nuclei dinamici a diluizione di plasma, questi sistemi hanno dimostrato di avere la capacità di produrre differenti intensità di forza Magras, in certi casi sono apparsi così potenti da potersi paragonare ai Magravs generati da un nucleo caldo come quello al centro della Terra. Usando il principio della creazione di forze Magravs dinamiche plasmatiche entro la struttura di un reattore a multi-nucleo, il sistema può essere portato a trovare la sua posizione di equilibrio rispetto all’ambiente del pianeta o di qualsiasi campo magnetico e forza gravitazionale nello spazio. Sviluppando e raggiungendo il posizionamento dei Magravs di questi sistemi rispetto alle forze Magravs del pianeta, quando si opera sulla superficie del pianeta si rileva una riduzione del peso del sistema con cui si parte. Una volta che i due campi magnetici del pianeta e del sistema raggiungono l'equilibrio con il totale bilanciamento, si ottiene una situazione di peso zero del sistema rispetto ai campi gravitazionali dei pianeti, posizione inerente ad un certo punto e una certa posizione. Raggiunto questo punto di totale equilibrio qualsiasi ulteriore successivo cambiamento nelle intensità delle forze Magravs del reattore nella stessa direzione e configurazione di prima, causerà un libero movimento di ascensione del sistema del reattore rispetto al pianeta.

Principale concetto di sollevamento e differenziazione del moto Il moto ascensionale del sistema rispetto ai campi planetari (o rispetto ai qualsiasi sistema Magravs) è dovuto semplicemente al fatto che il campo magnetico del pianeta e il campo magnetico del sistema sono della stessa polarità. Due polarità magnetiche simili si allontaneranno una dall’altra, causeranno così un moto ascensionale di separazione del sistema. E’ fondamentale capire che nei reattori di posizionamento Magravs “ la repulsione di due oggetti

o il movimento di allontanamento l’uno dall’altro, come il sollevamento dalla superficie

terrestre, è totalmente dovuto dall’interazione dai pmtics dei due campi di forza magnetica

un campo è quello del reattore l'altro è quello del pianeta.” Pertanto qualsiasi cosa che attiri o avrà fatto levitare il sistema contenente il reattore (navicella) rispetto al pianeta sarà controllato dai pmtics dei campi gravitazionali tra il sistema e il pianeta uno rispetto all’altro. Cambiando la potenza del campo magnetico o gravitazionale dentro il reattore del sistema si avrà un riassestamento dell’equilibrio e la ricerca di una nuova posizione d'equilibrio tra il sistema e i campi gravitazionali magnetici del pianeta. Questo è il metodo universale per la creazione del movimento della materia senza che usare la

combustione; è esattamente in questo modo che i corpi celesti trovano la loro posizione nel macrocosmo, nello stesso tempo è così che nel microcosmo un elettrone finisce col trovarsi in perenne movimento nelle spazio che circonda un nucleo atomico (come spiegato in altra parte). Tutto segue lo stesso principio enunciato basato sull'equilibrio tra le varie proto-materie, dall'atomo, ai pianeti alle galassie, all’universo. Ripeto che Il movimento del sistema è puramente dovuto a un fenomeno di posizionamento

Magravs di un sistema rispetto agli altri. I sistemi di reattori nucleari “a diluizione di plasma” sono semplici, portatili e possono produrre le forze Magravs richieste entro i nuclei del reattore sulla base di criteri di riposizionamento continui che possono portare al movimento del sistema di posizionamento Magravs (fig. 56) In questi reattori di tipo Grapos, i singoli pmtics rilasciati nel nucleo centrale possono interagire collettivamente con le altre insiemi di pmtics creati in altri nuclei del reattore (fig. 56), l’interazione avviene in modo tale che sembra che ci sia un incastro di pmtics simili in quanto dotati della stessa forza, appartenendo essi a nuclei differenti e ben distinti del sistema, ciò porta alla simultanea creazione di Magravs entro e attorno a questo tipo di reattori. Riferendoci alla figura 1, 2, e 3 nei primi capitoli, si può capire che quello che si ottiene con questi reattori è esattamente quello che succede nei nuclei interni dei sistemi planetari come la Terra. I pianeti creano i loro Magravs allo scopo di mantenere l'equilibrio dei loro componenti e ciò e fatto anche mediante la creazione dei campi gravitazionali adeguati. I pianeti creano inoltre campi magnetici che proteggono le loro materie da altri oggetti provenienti dall'esterno come i raggi

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cosmici, il campi creati inoltre mantengono corretto il posizionamento rispetto ad altri Magravs, portando allo stesso tempo alla creazione del moto nel reattore. Questi reattori che imitano i pianeti sono un vero sistema integrato per volo e movimento. Come detto, questi reattori, durante la loro operatività collegato ad delle navicelle, creano e mantengono campi di forza gravitazionali interni indipendenti entro la zona di contenimento dei nuclei dei reattori. Queste proprietà possono essere usate per mantenere un campo di forza gravitazionale di un G del tipo terrestre entro i confini di una navicella spaziale, indipendentemente dalla posizione e dalla velocità della navicella e indipendentemente da dove possa essere questa posizione nell’universo. Questa combinazione di reattori produce simultaneamente campi magnetici e gravitazionali che riescono a creare una magnetosfera distinta e separata attorno al reattore della navicella, in modo analogo al campo magnetico e atmosferico terrestre.

Fig. 56 Il modello Keshe del reattore “a diluizione di plasma” di posizionamento Magravs I reattori Grapos sono la copia esatta del sistema di produzione dei Magravs planetari. ... Pertanto cambiando la forza dell’intensità dei Magravs del Grapos, questi sistemi possono essere posizionati in qualsiasi orbita o posizione attorno alla Terra (fig. 55, fig. 56 e fig. 57 C), nel sistema solare o nelle galassie. In altre parole il bilanciamento di due forze Magravs del sistema rispetto alle forze Magravs del sistema solare porta al sollevamento o alla discesa del sistema. Questa separazione porta solo a un movimento verticale di su e giù. Questo significa che la salita o la discesa del sistema in una navicella avviene in modo verticale e non tangenziale o inclinata.

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Gli scienziati in base alla fisica corrente sono portati a definire questo come campo di forza antigravitazionale; in realtà, il movimento di un sistema non è dovuto a campi di forza antigravitazionali, ma è dovuto al bilanciamento dei campi gravitazionali e magnetici totali dei due sistemi del pianeta è in realtà una ricerca di equilibrio ad un livello profondo che va a prendere in considerazione le Matters (proto-materie). Per creare un movimento lineare in una direzione qualsiasi diversa dalla verticale, è usato lo stesso principio dell’ascensione verticale con la differenza che ora viene utilizzato il rapporto di cambiamento tra campi magnetici e campi gravitazionali creati all’interno del sistema. Si è visto, infatti, che i due campi di forza nel reattore del sistema hanno un opposto gradiente di pendenza tra di loro, cioè sono inversamente proporzionali. Vale a dire che ad una quantità d'incremento dei campi gravitazionali corrisponde un uguale decremento dei campi di forza magnetica entro l’interazione dei campi nei nuclei del sistema, rispetto ai campi di forze planetari. Lo stesso principio di posizionamento Magravs può essere usato per il movimento nello spazio, lontano dalla Terra, nella direzione del moto verso o di allontanamento da un altro pianeta, o dal Sole o galassia. C’è un metodo alternativo per generare movimento, tale metodo è quello di dividere in compartimenti ciascun nucleo del reattore. Questa è una tecnologia altamente avanzata e ha bisogno di completa comprensione della creazione e controllo dei campi di forza magnetici, della miscela di Matters (proto-materie) unita al pieno controllo delle dinamiche di movimento delle navicelle in ambienti dinamici. Come detto prima i reattori sono stati disegnati, costruiti e testati per confermare l’effetto di riduzione di peso e spostamento verso l’alto; il risultato ottenuto ha provato la correttezza del principio dei reattori a posizionamento di Magravs, negando altresì l’ipotesi della presunta creazione di campi antigravitazionali . Si è costatato che il sistema di campo gravitazionale e il campo di forza magnetico sono indipendenti dalla dimensione del sistema per quanto riguarda la massa che possono sollevare. Nei test effettuati nel 2008 un reattore formato da un sistema del peso complessivo di 10 kg è stato usato per sollevare 100 kg di peso. Nei primi 2009 è stata usata la combinazione di sistemi per ridurre il peso da 9 kg con incrementi di 100 g. Successivamente un altro sistema è stato usato per ridurre il peso del sistema da 7 kg a 6,5, 6,3 e 6,1 e così via con incrementi di 100 g. In alcuni test il peso dello stesso sistema è stato anche aumentato con incrementi di 100 g. Questi test sono stati fatti per mostrare la correttezza dei principi teorici e le sue applicazioni pratiche nella riduzione o aumento delle forze Magravs di un sistema rispetto a un altro come il sistema planetario.

CAPITOLO 24

Campi magnetici passivi “Si può considerare che nell’universo si possano distinguere due tipi di forze pmtics in grado di interagire con i campi magnetici. Una forza pmtics la possiamo definire come “formata da campi magnetici attivi” e l’altra forza “formata da campi magnetici passivi ". 1°- Le forze formate dai campi magnetici attivi sono forze pmtics in grado di trasmettere o

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ricevere movimento o vibrazione. Quindi sono forze pmtics che trasportano principalmente quantità di moto. Queste forze sono capaci di esercitare azioni su altri campi o altri pmtics dei plasmi, causando movimento o vibrazione; nello stesso tempo possono ricevere movimento o vibrazione da altri pmtics. Questo tipo di forze è ben conosciuto nell'attuale fisica classica; si tratta di solito di un movimento basato sulle interazioni della materia; quando entrano in azione queste forze viene creato un moto mediante urti, sfregamento, impulsi... Sono i campi di forza magnetici attivi che causano normalmente la dislocazione degli elettroni in una cellula o una vibrazione di elettroni in materiali conduttivi etc. 2° - Le forze formate dai campi magnetici passivi sono costituite da quelle forze pmtics che nella loro azione sono in grado di trasmettere o ricevere energia senza trasmettere movimento. Le Matters (proto-materie) del plasma producono principalmente pmtics formati da campi magnetici plasmatici passivi. I pmtics di tipo passivo hanno la peculiarità di trasferire da un campo all'altro porzioni dei loro campi magnetici sotto forma di energie; in tal modo possono aumentare (o diminuire) la densità dei campi magnetici di partenza e di arrivo senza turbare alcuna proto-materia dal punto di vista della quantità di moto, nel senso che non sono presenti né urti né vibrazioni. Se per esempio un primo plasma ha necessità di incrementare un suo campo, in tal caso è disponibile a ricevere la quantità d'energia necessaria dai pmtics appartenenti ad un secondo plasma... Allo stesso tempo se il secondo plasma ha pmtics extra di cui non ha bisogno, sarà disponibile a cederli. Lo scambio potrà avvenire se i livelli energetici trasmissibili sono simili. Abbiamo visto che i campi magnetici passivi non causano movimento o perturbazione all’atomo; lo lasciano fermo dov'era. Le forze dei campi magnetici passivi sono realizzate da pmtics che sono adibiti a tale scopo. Il fenomeno si presenta anche nella macro-materia anche se con modalità il cui simbolismo sfugge. In realtà, a ben guardare, la simbologia può essere estesa fino a comprendere che le vitamine e i minerali che si muovono nelle molecole delle catene di proteine rappresentano un esempio di questo tipo di forze passive. E’ importante notare che ciascun plasma porta nella maggioranza dei casi uno specifico pacchetto di forza pmtics, così, affinché il corpo umano possa ricevere tutto lo spettro di forza pmtics di cui ha bisogno, deve alimentarsi con differenti minerali, vitamine e proteine che possono fornire certi campi di forza magnetici plasmatici passivi per coprire tutti i bisogni delle cellule.”

sezione 25

Nuove comprensioni e nuove tecnologie. In base alle nuove spiegazioni e comprensioni sulla creazione e controllo delle particelle fondamentali è stato possibile realizzare piccoli sistemi di reattori per la produzione e il controllo delle Matters (proto-materie) ... La creazione delle materie-comuni in questi reattori è diventata possibile e semplice.

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Se il mondo della scienza si dedicherà a questa nuova tecnologia, sarà possibile trovare nuove soluzioni e nuove risorse per la produzione di nuovi materiali e di energia. Inoltre sarà possibile realizzare nuovi metodi per muoverci e altre applicazioni entro i confini di questi reattori. La comprensione dei principi di come lavorano questi reattori è la vera la chiave per lo sviluppo delle nuove applicazioni. Si sarà così in grado di usare le nuove informazioni della struttura plasmatica delle Matters (proto-materie) per il rilascio di campi magnetici ed energie da queste proto-materie. Attraverso la progressione dello sviluppo di questa tecnologia ne risulteranno, nuovi e più semplici metodi per la fissione e fusione della materia-comune. Attraverso questi nuovi sviluppi diventano possibili nuove vie ed opportunità per la produzione di energie nella fisica mondo nucleare. Oggi per la produzione dell’energia nucleare da fissione lo stato della tecnologia usa gli effetti della collisione di neutroni e automi per rompere una struttura atomica e rilasciare la sua energia. (N.P: Nella fissione si sfrutta il fatto che alcuni atomi pesanti si rompono spontaneamente

rilasciando particelle che vengono usate per bombardare altri atomi posti nelle vicinanze, questi

sotto l'azione degli urti si rompono rilasciando energia). Per ottenere energia da fusione nucleare si fa l'inverso. Nella fusione si parte da due atomi semplici come l'idrogeno si fanno collidere opportunamente in modo che si fondano l'uno con l'altro per dare un nuovo atomo che è più pesante come l'elio per esempio. Attraverso la nostra tecnologia con reattori semplici alla portata del mondo scientifico si può arrivare alla disintegrazione di un atomo o a fondere dei plasmi, il metodo di base è dato dalla “tecnologia di diluizione del plasma” descritta in questo libro. Questo nuovo approccio consuma meno energia ed è più semplice e più pratico. Lo stesso avviene nel mondo dell’industria aereo spaziale dove motori jet e sistemi di propulsione sono in uso per forzare e spostare materie nell'aria. Con questa nuovo conoscenza e approccio alla tecnologia a “diluizione di plasma”, si arriva ad un unico sistema integrato. Si tratta di un metodo molto più semplice ed efficace, metodo che rispecchia quello che accade spontaneamente nell'universo nella creazione del movimento. Quando le applicazioni pratiche diventeranno disponibili, l'industria aeronautica spaziale potrà fare balzi da gigante in breve tempo, ci saranno astronavi in grado di muoversi entro l’atmosfera o nello spazio esterno. (Fig. 57 C) Il principio di posizionamento Magravs di un elettrone rispetto al suo protone (Fig. 57 A) e al posizionamento Magravs del pianeta Terra rispetto al sistema Magravs del suo Sole (fig 57 B), sono basati sul medesimo principio. Dai disegni si può cogliere delle similarità con il principio dell’uso dei nuovi reattori di posizionamento Magravs e gli equivalenti sistemi nel macrocosmo dell'universo.

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Fig. 57 similitudini tra quattro diversi principi di posizionamento Magravs e sistemi per movimento e posizione. Nota: La Fig. 57 D mostra che un sistema Magravs indipendente può esistere entro un altro sistema Magravs, e hanno il posizionamento magravs in relazione tra di loro, come per milioni di anni è avvenuto con Ganymede una luna del pianeta Giove. Per i cosmologi Ganimede è il solo caso conosciuto di condizione di un sistema planetario di posizionamento intergravitazionale, la sua operatività entro la magnetosfera di Giove non può essere spiegata con le attuali conoscenze scientifiche. Similarmente i reattori Grapos possono essere usati nella navicella per il movimento e il posizionamento Magrav entro la magnetosfera del pianeta Terra, come mostrato nella figura 57 C usando lo stesso principio fondamentale di Ganimede. Attraverso i fondamenti di questa nuova comprensione della creazione e controllo di reattori a campi magnetici plasmatici (Grapos), i sistemi di locomozione delle navicelle non hanno bisogno di bruciare alcunchè per creare ascensione e movimento, ma i reattori usano la forza dei campi

magnetici della Matter (proto-materia) (Matmags) per creare posizionamento gravitazionale. Nei reattori con tecnologia di posizionamento Magravs con la semplice creazione entro al sistema reattore dei necessari livelli Magravs plasmatici relativi desiderati, il sistema sarà automaticamente forzato dai Magravs prodotti internamente a raggiungere una nuova posizione di equilibrio entro il sistema e le forze Magravs del pianeta. Questo causa il movimento del sistema rispetto alla Terra senza bruciare nessun carburante .

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Quando la tecnologia di posizionamento Magrav viene usata nelle navicelle, queste navicelle diventano indipendenti dal peso, quindi il sistema di carico utile comparato alla potenza delle forze di posizionamento gravitazionale di questi reattori è insignificante. (N.P: Questo capita perché stiamo operando con le iper-forze di legame tra materia, antimateria e

materia-oscura che, come detto più volte, hanno intensità miliardi di volte superiore alle forze comuni

conosciute nella vita normale) Questa è la ragione per cui in rapporto piccoli nuclei di materie, nel centro del pianeta Terra può creare un così forti campi magnetici plasmatici tanto che le loro interazione continuano a mantenere o causare continui movimenti e forti quantità di materiale del pianeta e ciò dura da milioni di anni. E’ importante considerare nell’uso dei Grapos che i Magravs plasmatici e l’area di attrazione dei campi della magnetosfera del sistema devono estendersi e passare i confini fisici della nave stessa durante il movimento; questo perchè oltretutto essi devono agire anche come stato di protezione nel volo e nella fluttuazione stazionaria. Durante le operazione l’operatività dei Grapos si creano magnetosfere attorno al sistema evidenziando così la zona d'interfaccia o di confine tra il sistema contenente il reattore e il pianeta. Come già detto a causa della frizione tra i due Magravs quello del reattore e quello della Terra in questa zona di confine si ha la creazione di luce visibile (capitolo 7). Consideriamo una navicella spaziale, tipo disco volante per capirci, con al centro il reattore di tipo Grapos in grado di generare un campo per il movimento gravitazionale, ebbene, quando i campi passano oltre ai confini fisici della navicella, essi creano attorno alla navicella un “ambiente di protezione magnetosferico, dinamico”, questo è molto vantaggioso perché difende e protegge la navicella e i suoi occupanti. Questa zona magnetica attorno alle navicelle opera e funziona esattamente come la magnetosfera posseduta dalla Terra. La Terra lo ha fatto ha in modo naturale. Questa produzione di schermatura magnetosferica plasmatica è una protezione naturale del sistema offerto a tutti gli oggetti celesti in possesso di Magravs plasmatico dinamico e vale per tutte le materie intrappolate entro i loro sistemi. Quindi con l’uso di Grarpos nelle navicelle si ottiene quindi ciò che è perfettamente naturale nell’universo, offrendo un normale fenomeno di protezione delle materie interne e struttura del pianeta . Usando queste capacità protettive del Grapos, le navicelle del futuro viaggeranno a velocità oltre la capacità della tecnologia attuale aeronautica e spaziale. Queste navicelle viaggeranno senza che la loro superficie esterna si riscaldi o sia in posizione di essere colpita per esempio da uccelli nell’atmosfera terrestre o polvere spaziale nello spazio. La ragione di ciò è dovuta al fatto che le superfici esterne di queste navicelle non vengono mai in contatto con altre materia, ad eccezione de proprio Magravs plasmatico creato internamente. L’interfaccia tra i Magravs delle navicelle e i Magravs dei pianeti può essere esteso attraverso il disegno della forma della navicella e il controllo delle Matters (proto-materie) entro i nuclei del reattore di questo sistema. Occorre realizzare una struttura tale che l'interfaccia (zona di confine) tra i due Magrav sia abbastanza distante dal corpo fisico della navicella, occorre far sì che non ci sia contatto tra Magrav del pianeta e le materie del corpo fisico del sistema navicella, in altri termini tutto il materiale componente la navicella è dentro il campo Magrav generato all'interno della navicella dal sistema Grapos. Questi Magravs sono necessari per la protezione di questo tipo di sistemi nello spazio; in tal caso i sistemi non possono essere colpiti o danneggiati da nessuna polvere cosmica o asteroide nel loro cammino di movimento del sistema. La magnetosfera che si crea attorno a questi sistemi, grazie alle caratteristiche dinamiche della loro natura, agirà come scudo magnetico per la navicella avvolta entro essi. Queste magnetosfere dinamiche attorno alle navicelle sono sistemi naturalmente a prova d’acqua o qualsiasi altro materiale esterno. Se i campi magnetici plasmatici generati dal sistema, non raggiungono e superano i confini fisici esterni della navicella, queste navicelle possono subire l’effetto del taglio dovuto ai gradienti dei campi di forze gravitazionali, applicati su di lei. Questi gradienti si collocherebbero infatti a mezza strada, entro la loro struttura, piuttosto che attorno ai confini fisici esterni; ciò provocherà danni

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fisici o in casi estremi nella rottura di parti della sezione intera della navicella. Questa zona di taglio può accadere a causa della differenza di livelli di potenza di due forza Magravs ai confini della magnetosfera del sistema reattore nel mezzo della struttura della navicella. I passeggeri del futuro che useranno sistemi di posizionamento Magrav viaggeranno in campi di forza gravitazionale entro i confini della struttura della navicella in condizioni simili alla Terra. I passeggeri di queste navicelle potranno viaggiare senza il bisogno degli attuali sistemi di compressione. Non ci saranno cambi di forza G dentro alla navicella durante il volo derivabili da improvvisi cambiamenti nel movimento di direzione accelerazioni ad alte velocità di queste navicelle. Nelle navicelle con propulsione Grapos sarà possibile la vita in normali condizioni senza gli effetti della mancanza di peso, come invece succede oggi nei viaggi spaziali. (N.P: Tenendo conto che i tutti campi si propagano occupando volumi di forma sferica, risulta

logico immaginare la struttura della navicella a forma sferica. Poi tenuto conto di un aspetto

aerodinamico e di appoggio sul terreno quando staziona, la forma sferica diviene necessariamente

quella di un disco volante.) Queste navicelle attraverso l’interazione di campi magnetici plasmatici naturali sono forzate a ruotare, pertanto finiscono col ruotare continuamente proprio come fanno i corpi celesti in possesso di campi di forza di posizionamento Magravs. Il disegno di navicelle nelle quali il moto di rotazione possa essere trasferito e connesso ai confini fisici dei veicoli senza avere influenzare nella struttura interna o i passeggeri può facilitare il comfort dei passeggeri in questo tipo di navicelle. Questo metodo per i futuri viaggi spaziali che usa la protezione magravs plasmatica per il movimento sarà chiamato MOJHAN ossia : sistema di Nutrizione e Habitazione riunita Originata Magneticamente (magnetically originated joint habitation and nutrition system ) I passeggeri di questo MOJHAN saranno conosciuti come MOZHAN. Questi nuovi nomi unificano la razza umana attraverso l’uso del nome della tecnologia e il metodo di viaggio, attraverso lo sforzo collettivo degli uomini per raggiungere questo livello scientifico da millenni, attraverso la loro evoluzione progressiva nella scienza e tecnologia. Questo toglierà la dipendenza dell’uso della nazionalità, le genti si uniranno per lo sforzo collettivo e la contribuzione di tutti i suoi abitanti del pianeta anche se con modalità e tempi differenti allo scopo di raggiungere il punto di evoluzione scientifica umana. L’uso di Grapos renderà i confini nazionali irrilevanti eccetto che per le tasse e leggi locali. I Grapos non avranno bisogno di aeroporti per atterrare. Questi sistemi non conoscono nazione o confini planetari e non hanno bisogno di carburante come viene inteso oggi. Quindi nel prossimo futuro le nazioni dovranno pensare a nuovi modi con cui trattare i MOJHAN in quanto questi possono atterrare dovunque, senza bisogno di uno specifico slot o pista di atterraggio. In realtà queste navicelle non avranno neanche mai bisogno di toccare il terreno. (N.P: Si può regolare il reattore in modo che rimangano sospese a qualche metro d'altezza,

rimangono lì senza alcun consumo di carburante.) Ciò nondimeno questi sistemi possono raggiungere il livello terrestre (toccare Terra) quando la dimensione dei Magravs totali del reattore sono ridotti a un livello planetario sicuro, entro una specifica zona cava semisferica messa appena al di fuori dei confini del sistema del reattore, ma entro l’ambiente della navicella.

Reattori pmtics per la produzione di energia La creazione di energia nell’universo e l’utilizzazione di tecnologia Grapos per la produzione di energia sono basati in definitiva sullo stesso principio. Osservando ciò che avviene naturalmente nelle stelle o nel cosmo si osserva che la produzione

di energia sotto la forma di elettricità non è basata sul movimento degli elettroni ma sul

movimento di plasmi. Se osserviamo ciò che avviene nell'universo tra le stelle ci accorgiamo che enormi quantità di corrente ed altissimi voltaggi sono prodotti attraverso un unico ingrediente: il plasma. Attualmente per la produzione di energia elettrica necessitiamo di apparecchiature (dinamo o alternatori) che sfruttano il moto rotativo di opportuni avvolgimenti di rame in campi di forza

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magnetici, ciò crea un moto continuo degli elettroni nelle materie solide dei fili di rame che genera la corrente elettrica. (N.P: Nella corrente alternata le cariche elettriche vanno avanti e indietro, cioè oscillano o vibrano; nella corrente continua le cariche si muovono in una unica direzione) Introduciamo qui un nuovo modo di valutare il fenomeno della corrente elettrica, definiamo: La corrente elettrica corrisponde al flusso dei pmtics che si muove in alcuni tipi di materiali,

possiamo paragonarlo al flusso del vento.

Nei materiali nei quali i campi magnetici plasmatici fluttuano all'interno dei materiali come il rame, la forza del “vento magnetico” decide il rapporto della vibrazione degli elettroni degli atomi del rame, entro i loro nuclei interni naturali. Per capire il nuovo concetto della struttura interna di un atomo ci sono due punti fondamentali da considerare. - Prima l’elettrone è il più piccolo e debole dei due componenti di un atomo.

- Secondo, il protone per ordine di massa è molto più pesante ed è composto esso stesso di un

più grande numero degli stessi campi magnetici plasmatici dell’elettrone. Usando il potere del plasma del protone piuttosto che il plasma dell’elettrone, diviene molto più facile produrre lo stesso livello energetico con l’uso di una frazione del materiale rispetto alle unità elettriche attuali. La nuova tecnologia “a diluizione di plasma” metterà in gioco lo sfruttamento delle caratteristiche magnetiche delle Matters (proto-materie) del plasma appartenenti al protone piuttosto che utilizzare il movimento dell’elettrone come stiamo facendo ora. Per essere poter separare le Matters (proto-materie) del plasma del protone entro i reattori “a diluizione di plasma”, c’è bisogno far rilasciare ( far uscire, liberare) sufficienti campi magnetici plasmatici dinamici in movimento (energia), operando al livello di campi di forza del plasma del protone. Questi campi magnetici plasmatici “estratti dal protone”, possono muovere i plasmi con cui sono formati gli atomi con effetti profondi, molto di più di ciò che accade con il solo movimento degli elettroni. Questa nuova capacità e controllo della forza dei campi magnetici può essere realizzata nei reattori plasmatici, mettendo in gioco metodi totalmente nuovi di produzione energetica. Il punto importante da notare è che la produzione di energia attraverso questo metodo non significa un cambiamento nell’uso comune degli equipaggiamenti elettrici. La bellezza di questo metodo è che i generatori del futuro non saranno limitati nelle loro capacità di produrre elettricità dalla dimensione o dei materiali del sistema. Anche i pmtics derivanti da plastiche a livelli nano possono essere usati per la produzione della corrente. Questo cambia la capacità attuale di produrre energia, dando la possibilità a qualsiasi generatore basato su questa tecnologia di adattarsi a qualsiasi potenza di uscita richiesta, dai Watt ai maga-Watt di potenza; questo può essere fatto con un solo specifico reattore o in collegamento simultaneo con altri. Un altro vantaggio consiste nel fatto che l’intensità dei campi magnetici plasmatici di questi reattori possono essere cambiati attraverso l’operatività del sistema. Questa capacità dei reattori al plasma dà una nuova visione della capacità di produzione di energia di questi generatori usando gli attuali equipaggiamenti e strumenti. (N.P: Sembra di capire che venga generato un “campo che spinge”; le cariche elettriche sotto

questa azione si muovono come se ci fosse una differenza di potenziale. In tal caso si avrebbe una

corrente continua, più generatori potrebbero lavorare in parallelo. Non ci sarebbero problemi né di

frequenza né di fase. Nello stesso tempo utilizzando apparecchiature in grado di trasformare la

corrente continua in alternata (Inverter) non occorrerebbe portare alcun cambiamento agli attuali

impianti elettrici delle abitazioni).

NUOVI TIPI DI GENERATORI Attraverso il controllo e la potenza dei campi magnetici plasmatici, Flusso di Forza Magnetico Plasmatico Dinamico abbreviato ad “DYMPFS” i futuri generatori di energia elettrica dovranno solo cambiare i loro Dymfs, o la dimensione del volume della potenza del loro campo

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magnetosferico (Volume of the MAgnetospheric Fiel Strenght abbreviazione a “VOMAFS”) del reattore. I Vomafs del reattore possono coprire più rami di utilizzatori, per produrre una quantità più grande di corrente o di potenza di Dypmfs del reattore può essere aumentato o diminuito per cambiare i livelli di corrente in uscita dallo stesso avvolgimento . Con questo nuovo tipo di sistemi non c’è bisogno di trasformatori, infatti la quantità esatta di potenza di richiesta da un motore stimola il rilascio di campi magnetici plasmatici richiesti. Per esempio: consideriamo le attuali stazioni energetiche (fig. 58) si può vedere che indipendentemente da quello che è stato usato come combustibile (carbone petrolio gas nucleare) per generare vapore, alla fine si arriva sempre a una turbina che fa girare il rotore di una dinamo o alternatore, il rotore fa in modo che dei fili conduttori taglino un flusso magnetico flusso generando energia elettrica ed immettendola in una rete elettrica.

Fig. 58 Schema di produzione di elettricità al momento attuale. Ebbene! Con le unità di generazione di energia attuali si perde una grande quantità di energia attraverso ciascun passaggio di conversione da solido o liquido o gas a vapore a rotazione, in vari modi per frizione, perdita di calore perdite sulle griglia. Inoltre questi sistemi spesso hanno bisogno di centinaia di chilometri di linee di trasmissione per trasferire l’energia agli utilizzatori nelle città. Senza contare l'inquinamento, questi tipi di sistemi di generatori producono sempre perdite come CO2 o scorie nucleari. Avendo compreso il principio mediante il quale la Terra può regolare la sua rotazione sfruttando l’interazione dei due campi magnetici (fig. 3), cioè per mezzo della capacità del pianeta di creare simultaneamente il campo magnetico dinamico esterno (fig.1 similarmente fig. 61) abbinata al progressivo controllo sui reattori a posizionamento del plasma, che comporta la capacità di produrre e controllare continuamente campi di forza magnetici flessibili rotazionali dinamici entro il nucleo di tali reattori, diventa ora facile produrre nuovi e più potenti generatori che non hanno bisogno di nessun carburante (fig. 59) per creare la rotazione. I generatori Grapos possono produrre energia dal kilowatt/h a megawatt/h in pochi secondi solo aumentando la potenza dei Magravs per i Dypmfs del reattore o attraverso l’aumento di copertura Vomafs del Magravs. Abbiamo chiamato questa nuova generazione di generatori Generatori reattori Keshe (Fig. 60)

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Fig 59: Nuovo approccio per generare elettricità L’uso di reattori a “diluizione di plasma” e a posizionamento di Magravs scrive la parola fine sulla necessità di bruciare carburante. Il nostro nuovo approccio mette fine alla produzione di gas serra come CO2 che si creano per il fatto di bruciare carburanti (carbone olio e gas), finalmente si smetterà di bruciare sostanze preziose come il petrolio per generare locomozione ed energia, ben altro uso si può fare del petrolio! Questo porterà anche alla fine dell’attuale produzione di pericolose scorie nucleari. Dato che nell'universo i plasmi , gli atomi, isistemi planetari, le stelle, le galassie creano il loro proprio movimento attraverso i campi magnetici (Fig 60 e fig 61), perché l’uomo non dovrebbe prendere vantaggio di questa nuova conoscenza? Perché non sfruttare la scomposizione della Matter (proto-materia) per la produzione di energia attraverso il metodo universale reale di operare?

Fig. 60 il generatore Kese che può ruotare per anni in una struttura di avvolgimento.

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Fig. 61 La Terra è un generatore virtuale che rotea e genera campi magnetici (MF1 e MF2) per milioni di anni, potrebbe generare elettricità se ci fosse un un avvolgimento di rame attorno. Usando reattori di campi magnetici plasmatici si può eliminare il bisogno di ingombranti apparati e linee di trasmissione grazie al fatto che i pmtics necessari per la produzione di un data potenza elettrica possono essere creati in loco. Anche la struttura degli elettroni delle materie-comuni possono essere usati per creare corrente nello stesso equipaggiamento. Questo significa che si può produrre corrente dai plasmi degli atomi di una copertura di plastica di un microchip per ricavare l’energia di cui il componente ha bisogno. Un uso possibile per un piccolo reattore è quello di produrre le giuste vibrazioni plasmatiche degli elettroni o del plasma dei materiali entro qualsiasi ambiente per generare luce ed energia. I prototipi dei reattori sono già stati fatti e potranno essere ulteriormente raffinati in modo che le interazioni con i pmtics generati da questi reattori con le materie circostanti, creino una magnetosfera nel punto di interfaccia dei campi interagenti, quello del sistema e quello dell’atmosfera; se si otterrà questo si avrà il rilascio di pmtics nella gamma di luce visibile di qualsiasi colore. Questo sarà il principio su come funzioneranno le unità di produzione della luce nel futuro. Similarmente si potranno produrre Magravs all’interno delle navicelle spaziali in modo che ci sia sempre illuminazione. La forza di questi Dypmfs generati dai reattore possono essere impostati per produrre raggi di qualsiasi colore o di lunghezza d’onda, dal rosso ai raggi x o gamma. Abbiamo visto questi effetti in test di laboratorio e ne abbiamo misurato i campi di radiazione. Le unità di generazione di corrente del futuro con tecnologia di diluizione magnetica plasmatica, saranno la partenza per la tecnologia di produzione di luce ed energia. Si possono creare raggi a qualsiasi frequenza, per esempio per essere usati per disinfettare

qualsiasi ambiente e materiale, con la produzione di raggi ultravioletta per materia e estremi ultra-violetto per le Matters (proto-materie) nello spazio. (N.P.: Potranno essere sterilizzate serre e intere piantagioni e ciò permetterà di rinunciare a molti

antiparassitari, fungicidi ecc. con grande vantaggio per l'ambiente e gli esseri viventi.) In questi reattori è stato utilizzato lo stesso principio per la produzione di proteine. Questi test sono stati fatti nel 2008 ed è stata provata la possibilità di produrre proteine mediante l’uso di azoto dall’aria in modo semplice e realizzabile. In test fatti in altra occasione, furono usati gli atomi di idrogeno dell’acqua per trasferire i giusti campi magnetici plasmatici di adeguata potenza di pmtics alle piante e alle cellule umane, con lo scopo di dare nutrimento e far riprendere il livello originale di forza dei campi magnetici

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plasmatici. Questa tecnologia è stata usata in test di prova per aiutare volontari con problemi di differenti deficienze vitaminiche o deficienze cellulari plasmatiche, per risanare i disordini prodotti da questi deficit; abbiamo avuto persone che hanno cominciato a vivere una vita normale dopo anni di sofferenza. Questa tecnologia può essere usata per la produzione di nuovi materiali per coperture o nuovi processi di rivestimento. Attraverso semplici reattori plasmatici magnetici, la struttura del cristallina della materia può essere cambiata, così che i componenti della materia possono essere riallineati per cambiare la formazione del loro stato cristallino in un altro. Questo è stato verificato da analisi fatte da organizzazioni indipendenti. In questi test, la nano-materia di un elemento è stata catturata, poi la sua formazione cristallina, attraverso le giuste condizioni di campi magnetici plasmatici è stata cambiata ottenendo nuove proprietà della stessa materia. Queste situazioni sono state ottenute con vari test, a temperatura ambiente e pressione, il carbone atomico è stato inizialmente rilasciato da una materia limite C-H. Il carbonio è stato quindi lasciato a depositarsi su uno strato di rame. Questo strato depositato dipendeva dalla presentazione dei giusti campi magnetici plasmatici in punti differenti del rame. L superficie di rame e stata quindi testata si sono osservate delle sezioni di copertura a livello nanometrico nella forma di sp2, allo stesso livello e condizione, la struttura del cristallino cambia nello stesso materiale passando alla struttura del cristallino del diamante o quello che è conosciuto come sp3. Dove sp2 è un nanostrato bidimensionale, e sp3 è una nanostruttura del reticolo cristallino del diamante tridimensionale. I campi magnetici plasmatici dei reattori possono essere sintonizzati su frequenze simili ai pmtics delle piante, per generare certe vitamine o minerali. Questi reattori che producono sorgenti singole o multiple, possono rimpiazzare le tecnologie per i fertilizzanti industriali odierni nello spazio per la produzione di cibo una volta che gli scienziati avranno capito il modo in cui usarli. Nei test i semi e le erbe sono state coltivate usando acqua trattata in questi reattori, il risultato è stato confrontato con i semi che parallelamente erano stati coltivati con acqua piovana normale, quest'ultimi sono risultati morti all’inizio di ottobre, invece le erbe annaffiate dal reattore erano ancora verdi fino a marzo dell’anno successivo. Questo è accaduto perché le molecole di acqua sono state strutturate attraverso il sistema del reattore per agire come fertilizzante. Simili test sono in tuttora in corso. In questa sezione sono state mostrate e spiegate alcune delle cose che sono state realizzate attraverso questa nuova comprensione. Gli scienziati e gli utenti di questa nuova tecnologia troveranno il loro modo di ampliarle aggiungendo nuove conoscenze a quello che noi abbiamo fin qui divulgato.

Considerazioni etiche Nel presente la maggior parte delle nazioni nel terzo mondo, a causa di mancanza di fondi, non sono in grado di acquistare carburante o costruire centrali elettriche, né di costruire generatori che costano decine di milioni di dollari, purtroppo essi non possono permettersi di far funzionare generatori che provvedano all’energia della loro nazione. In secondo luogo non c’è abbastanza capacità per produrre nuove stazioni elettriche o reti elettriche. Pertanto scelte locali possono essere del tipo di mulini a vento e celle solari, ma queste non possono risolvere l’incredibile mancanza di elettricità dei prossimi decenni. Ora attraverso l’uso dei reattori dei generatori Keshe che possono costare pochissimo questi governi possono provvedere elettricità e acqua pulita per tutta la loro nazione. Questi governi non avranno più bisogno di pagare per il carburante dato che questi reattori funzionano ad idrogeno estratto dal loro ambiente. Questi reattori possono essere piazzati nel luogo dove vi è richiesta, in un villaggio o in una città, senza il loro bisogno di linee di trasmissione, né occorrono particolari conoscenze per operare con questi reattori. Attraverso la produzione di elettricità e impianti di depurazione (che sono parte delle possibilità di questi reattori) si potranno ottenere forniture di acqua fresca e pulita per tutti i bambini donne e uomini del pianeta.

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Questa nuova sorgente di energia e di acqua darà opportunità alle nazioni del terzo mondo per oltrepassare la soglia di povertà e liberarsi degli aiuti esterni e delle organizzazioni di beneficenza. Queste nazioni potranno produrre cibo e benessere per la loro nazione come il resto del

mondo in via di sviluppo senza il massacrante debito con le altre nazioni. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite correntemente almeno 1.6 miliardi di persone non hanno accesso all’elettricità per l’illuminazione refrigerazione movimento telecomunicazione e altri benefici. Inoltre nell’ambito delle attuali politiche e tendenze di investimenti nelle infrastrutture energetiche 1.5 miliardi di persone sarà ancora senza accesso all’elettricità nel 2030. Naturalmente questo non è accettabile. E’ chiaro che l’umanità non è capace di fornire cure basilari a tutti i suoi membri, neanche nei prossimi vent’anni. L’uomo non è completo e sano se alcune parti della sua struttura corporea soffre dolori da disabilità autoinflitte, questo vale anche per la razza umana nel suo completo. Questa razza non è completa fino a che tutti i suoi membri avranno e potranno esistere e avere il privilegio di vivere lo stesso standard di sviluppo del resto . “Il futuro è brillante , il futuro si basa su campi magnetici plasmatici, attraverso la produzione e controllo della tecnologia di diluizione plasmatica, i reattori porteranno pace e comfort alla razza umana. Il futuro sarà luminoso.

CAPITOLO 26

Risultati sperimentali e osservazione delle Matters Sono stati portati avanti per anni dei test per provare i concetti qui descritti. Molte osservazioni ricavate da alcuni di questi test sono già stati menzionati in alcune altre parti del libro e ora saranno riferiti collettivamente in un capitolo e discussi in generale. Questo libro è stato scritto per divulgare i nuovi primi principi teorici della nostra tecnologia, la maggior parte dei risultati dei nostri test sono così innovativi che non possono essere spiegati con la conoscenza attuale. La scienza attuale è basata in gran parte su ipotesi principali comunemente accettate riguardanti le interazioni tra materie e particelle, queste analisi sono diventate quasi “leggi assolute” non si tiene conto che molti campi non sono stati esplorati. Purtroppo non vengono prese in considerazione i veri accadimenti e gli eventi reali nell’ordine universale della creazione delle particelle, del plasma, delle materie energia gravità e movimento osservandoli direttamente come avvengono naturalmente nell’universo nel vuoto cosmico. I principali processi nell’universo sono basati su fusione e fissione delle Matters (proto-materie) e plasmi e la trasformazione e conversione di materie da una forma ad un altra. In questo libro viene è un tentativo di spiegare come tale conversioni e trasformazioni si possono ottenere nei reattori al plasma; da questa intuizione siamo stati in grado di ottenere tali stupefacenti risultati. Alcune persone non sono a loro agio con queste nuove informazioni, le rifiutano per partito preso perché queste nuove scoperte e le loro applicazioni contrastano con la loro scuola di pensiero e i loro guadagni finanziari.

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Ad esempio, uno dei principali ostacoli nel mondo della fusione nucleare è stato quello dovuto all'impossibilità di superare la barriera di Coulomb per fondere due plasmi (N.P: Riunire il plasma

del protone con quello dell'elettrone per formare il neutrone), un problema che non è mai stato risolto negli ultimi 60 anni, da parte dell'enorme numero di scienziati che ci hanno provato sia a livello industriale che di ricerca universitaria. Sono stati spesi milioni di dollari e più da nazioni differenti in laboratori e test di reattori di fusione per superare la più debole tra le deboli interazione conosciute nel mondo della creazione: la barriera elettrica! Questa barriera è conosciuta anche con il nome di barriera di Coulomb; in base a quello che ho sperimentato io questa barriera in realtà corrisponde esattamente il Magravs del plasma che forma il protone. Poiché ora sappiamo come questo Magravs viene creato, abbiamo capito che la soluzione non è quella di lottare e forzare per passare la barriera magnetosferica del protone, ma occorre aggirarla creando un ambiente corrispondente alla forza dei campi magnetici della magnetosfera del plasma, ciò lo fa “aprire” e svelare così i suoi veri costituenti delle Matters (proto-materie). Con questo accorgimento, l’ambiente all’intero reattore diventa tale per cui la forza dei campi magnetici uguaglia la potenza dei campi magnetici del plasma. In tal modo non ci sono barriere da superare, la fusione delle materie del plasma o l’uso dei Magravs delle Matters (proto-materie) del plasma diventano giochi da ragazzi. Per la prima volta offriamo attraverso la tecnologia dei reattori “a diluizione del plasma” a bassi costi, con la possibilità di “aprire” il plasma delle particelle elementari e vincere così la resistenza di questa barriera di Coulomb realizzando così il sogno della fusione. Inoltre possiamo sfruttarla per produrre movimento e sollevamento con minimo sforzo, in contrapposizione con le agenzie spaziali attuali che sono solo in grado di trasportare un carico utile limitato nello spazio e l’onere dei costi di tali lanci che non possono essere sostenuti facilmente da una nazione. In alternativa i reattori Grapos-magravs possono sollevare carichi ben maggiori con bassi costi, senza limitazioni sui passeggeri e senza importanza della condizione del peso nello spazio.

Capitolo 27

Riassunto e conclusioni Con questa nuova comprensione possiamo dire che le particelle elementari alla base, materia-oscura. L’interazione collettiva dei Magravs delle Matters (proto-materie) portano alla creazione del “plasma iniziale fondamentale” (il neutrone), quindi le condizioni della costituzione della materia non sono più quark nè una sorta “sferette” immaginate come solide, l'inizio della creazione viene anteposto ed è dato dai campi magnetici e dalle loro interazioni, queste portano alla creazione dei campi Magravs, questi a loro volta portano alla creazione delle Matters (proto-materie). Lo stato di ciascuna Matter (proto-materia) è in relazione alla forza dei campi magnetici che l'hanno portato in esistenza, tenendo conto anche del condizionamento dalle influenze ambientali di nascita. La Matter apparirà come formata da tre costituenti date da: materia, antimateria delle forze dei campi magnetici ambientali attorno al plasma dettano gli stati di come apparirà fisicamente; quindi la materia che si forma potrà essere solida, liquida o gassosa. Ovviamente l’universo non smetterà mai di creare nuove Matters (proto-materie) né le materie-comuni che derivano dalle loro interazioni; l’universo è un brodo di condizioni dinamiche sempre in cambiamento, create dal posizionamento dei Magravs dei plasmi, delle Matters (proto-materie) dinamiche, delle materie e dei loro componenti ed effetti. L'uomo può imparare a creare le stesse condizioni esattamente come sono naturalmente nell’ordine universale, egli può scomporre e riaggregare queste particelle fondamentale per i suoi usi, in un modo molto più semplice di come ha fatto finora nella suo viaggio di evoluzione scientifica e tecnologica.

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Al presente stato dell’arte della tecnologia per la produzione di energia, gli scienziati hanno scelto la strada di forzare e distruggere gli atomi e le molecole per superare le loro barriere. Nell’ordine universale della creazione si lavora con i campi di forza magnetica per raggiungere lo stesso scopo ma con dei risultati migliori. Questo sistema di bruciare e distruggere è stato finora il punto focale necessario per la sopravvivenza dell’uomo nel suo ambiente; a causa di questo, l'uomo è stato condizionato nella suo cammino evolutivo terrestre. L'uomo ha visto il potere del fuoco osservando i fuochi nelle foreste, egli ha usato questa conoscenza per tenersi caldo. Perfezionando questa arte bruciando legno ed oli e così via è riuscito a creare energia per cucinare e scaldare e a fare andare le industrie. Quindi ha osservato gli uccelli e capito il concetto del movimento nell’aria poi ha usato il concetto del fuoco per creare propulsione e motori jet per riuscire a volare. Ha visto la morte arrivare dalle malattie, così ha riprodotto altri elementi per distruggere i germi che potevano causare e portare la fine alla sua fragile vita fisica. Se l’uomo vorrà imparare a lavorare con la struttura dell’ordine universale della creazione delle

Matters (proto-materie) e delle materie-comuni dovrà osservare il metodo usato dalla natura, così egli imparerà che non è necessario bruciare o distruggere per tenersi caldo o per alimentarsi e neanche per guarire. Lui potrà molto semplicemente cambiare le caratteristiche dei campi magnetici plasmatici degli elementi che causano originariamente lo sbilanciamento che porta alla malattia, in tal modo non avrà più bisogno di inghiottire una sola compressa nella sua vita. Negli anni passati abbiamo sviluppato e testato alcuni semplici sistemi e abbiamo visto gli strabilianti risultati. Per esempio persone che soffrivano da fibroma cistico per trent’anni o più, con un trattamento di tre mesi bevendo acqua trattata con questo sistema, hanno cominciato ad avere una vita normale senza più nessun segno di malattia. Il controllo dopo 18 mesi ha mostrato un totale sradicamento della malattia. Abbiamo testato questa tecnologia su altre forme di malattia e virus, i risultati sono stati stupefacenti. Comunque questo è quello che ci si aspetta con l’uso della vera tecnologia della creazione che è stata divulgata in questo e nei prossimi libri. Con questa nuova scoperta, l’uomo in futuro imparerà a vivere e a operare nel reale ordine universale della creazione delle Matters (proto-materie), consapevole della loro esistenza nell’universo per la sua vita come per la vita di altre forme. Non distruggerà mai più alcuna materia, ma imparerà a lavorare entro la sua struttura. L’uomo imparerà ad avere maggiori risultati usando minori risorse del suo ambiente. Questo è un miglioramento rispetto al passato e al presente, egli ha portato se stesso in una condizione in cui l’abuso delle materie sta mettendo in pericolo il suo futuro e il futuro del suo stesso pianeta. L’uomo deve imparare a lavorare con le vere particelle elementari, gli elementi e le loro funzioni nell’universo, come i campi magnetici e le loro interazioni. Affinché egli possa essere in grado di produrre quello di cui ha bisogno, a prescindere dal luogo nello spazio in cui potrebbe o vorrebbe trovarsi. Forse questa conoscenza mostrando tali vantaggi farà cambiare i principi etici, il radicato concetto di distruzione per la sopravvivenza dell’uomo. Si potrebbe anche sperare nel cambiamento dell’istinto animale che porta ad uccidere altre persone e altre creature di Dio per la sopravvivenza. Inoltre l'uomo potrà cambiare le sue abitudini e il suo istinto di volere di più visto che, attraverso la comprensione di questa tecnologia, egli potrà avere tutto quello che desidera del suo mondo materialistico. (N.P: Quando l'uomo si renderà conto che c'è energia, cibo ecc. per tutti smetterà di arraffare, ma

pago di ciò che avrà, si attiverà con tutto il suo essere affinché tutti abbiano un minimo decoroso il

più alto possibile; vedi a questo proposito la superciviltà descritta dall'ingegnere Stefan Denard

http://gradienti.xoom.it/main/download/) In questa divulgazione si è discusso di qualche natura teorica dell’universo ma si possono creare aspetti fisici reali per ottenere le stesse condizioni che ci sono nell’universo come abbiamo visto

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attraverso i nostri test. L’uomo sarà in grado di andare avanti con la sua vita ma allo stesso tempo sarà in grado di vivere in un ambiente ben equilibrato. I reattori che abbiamo sviluppato, in termini pratici sono una copia in miniatura di quelli presenti nell'universo, possono soddisfare tutti i bisogni dell'uomo, di acqua, di cibo, medicine, energia, calore... permettendo a tutti di non avere più preoccupazioni per la sopravvivenza e godere della bellezza della creazione. Questi reattori operano in un modo morbido e gentile; il metodo che si usa per ottenere ciò che serve per i bisogni umani è basato sul lavorare entro la struttura dell’universo e non con la vecchia concezione di distruzione per ottenere le cose. Per esempio, quando si applicano al livello atomico della creazione i principi della creazione dei Magravs, come interconnettere gli atomi tra loro per ottenere molecole, si acquisiscono informazioni sul perché certi tipi di materie sono attratte dal reattore, perché certe molecole sono o possono essere prodotte in certi modi e combinazioni in certe parti dell’universo. Lo stesso concetto si applica anche negli ordini di creazione inferiore (subatomici), così che si possono prima comprendere e poi produrre alcuni campi magnetici e farli interagire, tali interazioni possono portare alla creazione di modificazioni nel centro del protone, quindi al plasma dell'atomo e infine dentro l'uomo stesso. Il mondo della scienza deve capire che certe interazioni dei campi magnetici iniziali possono portare ad un substrato iniziale che porta alla creazione delle Matters (proto-materie), ai plasmi, agli atomi e infine alle varie sostanze. Quindi ci sarà bisogno di capire e dimostrare il modo in cui le Matters e le materie sono create nel vasto arco delle galassie riprendendo ciò che abbiamo cercato di spiegare in questo libro. Gli scienziati hanno studiato per secoli la struttura delle materie, l’atomo e le loro interazioni nello stato della materia più grossolana e tangibile. Nonostante il grande impegno in tal senso la struttura della materia e il metodo con cui l’atomo è creato e si mantiene stabile non sono state fondamentalmente completamente capite, questo è accaduto a causa della mancanza di un una visione completa di come opera la natura nell'ordine universale. Anche la comprensione della costruzione dei protoni attraverso i suoi sub-componenti (quarks, gluoni) fino ad oggi, si è basata sulle indicazioni date dall’uso di acceleratori di particelle e reattori al plasma, ma si è posta attenzione solo ai componenti della materia del protone unitamente ad alcune parti di antimateria. Per la scienza attuale materia, l'antimateria e la materia-oscura sono considerate essere entità indipendenti, slegate una dall'altra e collocate in punti differenti dello spazio, non si è mai considerato che essi siano una unità collettiva e che siano tutti parti integrate di un sistema che compone il plasma come viene detto in questa divulgazione.

LA MASSA DELLE MATTERS E LA MASSA DEL PLASMA Nella nuova conoscenza noi consideriamo i tre diversi quarks di un protone in un altro modo, li vediamo come le tre differenti aspetti dello stesso campo e diamo il nome di Matters (proto-materie) all'insieme dato da: materia, antimateria e materia-oscura. Queste sono le vere costituenti del plasma che forma il protone. Ciascun elemento della Matter (proto-materia) è creato attraverso l’interazione di almeno due diversi campi magnetici o pmtics, attraverso l’interazione di questi due campi magnetici plasmatici di differente forza, vengono settati i campi gravitazionali e magnetici iniziali per iniziare la creazione di differenti Matters (proto-materie) del plasma fondamentale . L’interazione di al meno due pmtics di ciascuna Matter (proto-materia) crea delle su proprie forze Magravs. In base alla comprensione di come si formino le Matters (proto-materie) del plasma fondamentale, possiamo dire che la causa è l'interazione di almeno due campi magnetici con conseguente creazione di campi gravitazionali e magnetici (Magravs). E' confermato che ciascuna componente della Matter (proto-materia) possiede una massa indipendente che le è propria, indipendentemente dai suoi Magravs ambientali. Nella scienza attuale questa verrebbe chiamata chiamato la massa del quark. In effetti ciascuna delle tre componenti materia antimateria e materia-oscura, ha la sua massa

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individuale nel plasma. Dato che ciascun tipo è creato dall’interazione di almeno due campi di forza magnetici differenti, se prendiamo in considerazione un determinato plasma (per esempio: il plasma che forma il protone, o il plasma complessivo che forma un atomo, o quello che forma la Terra) la sua massa totale sarà data, come base dalla massa delle tre Matters (proto-materie) ad essa dobbiamo aggiungere l'interazione totale dei Magravs entro il plasma preso in considerazione. Di conseguenza la massa totale del plasma risulterà sempre più grande rispetto alla massa totale delle sole tre Matter (proto-materie) che la compongono. A causa del dinamismo iniziale dell’interazione dei due pmtics iniziali che portano alla creazione progressiva dei Magravs di ciascuna Matter (proto-materia), ciascuno dei tre componenti sarà sempre in uno stato rotazionale dinamico. La velocità della rotazione dinamica dei tre differenti del plasma non sono uguali tra di loro, esse sono indipendenti l'un l'altra, questo accade perché la loro velocità di rotazione è settata dalla forza delle loro interazioni dei campi magnetici iniziale. (N.P: Sembra il concetto della conservazione della quantità di moto e del momento della quantità

di moto). Nella scienza attuale l’osservazione dei fenomeni naturali di rotazione è chiamata la velocità di rotazione di ciascun quark. Si può comparare questo, in senso cosmologico, con la velocità di rotazione della Terra e del Sole che sono indipendenti nonostante che essi siano entro lo stessi campi di forza magnetici plasmatici iniziali, condizioni iniziali che attraverso l'interazione con le forze pmtics ambientali portarono alla creazione di Matters (proto-materie) differenti, con conseguente creazione di magnetosfere caratterizzate ciascuna da uno specifico campo di forza. L’intensità di ciascuna magnetosfera crea differenti intensità di luce nel suo ambiente. Ora comprendiamo che l’interazione tra i pmtics della magnetosfera di ciascuna Matter (proto-materia) del “plasma fondamentale iniziale” (neutrone) porta al rilascio di frammenti di forze differenti di pmtics nella gamma della luce visibile (fig. 18) A causa dell’interazione tra i plasmi di ciascuna delle tre Matters (proto-materie) e il conseguente rilascio di luce o energia, queste interazioni portano alla parziale riduzione della loro forza e alla riduzione del contenuto di pmtics di ciascuna componente. Di conseguenza, da queste interazioni per ciascuna Matter si ottengono differenti colori durante il ciclo della sua vita. Diventa chiaro che tutti gli stati delle Matters (proto-materie) sono gli stessi al momento della loro creazione naturale, le sole differenze stanno nella forza dei loro campi. Ecco cosa differenzia le Matters le une dalle altre. All'inizio è principalmente la differente intensità di forza dei loro campi che crea la distinzione, poi intervengono le loro posizioni e tutte le altre interazioni con altri pmtics presenti nello spazio in cui si trovano. Pertanto possiamo dire che, le tre componenti la Matter (proto-materia) diventano materie, antimaterie,

materie-oscure a seconda del punto di osservazione e a seconda del campo di forza dell’ambiente in cui nascono tenuto conto della posizione relativa rispetto all'osservatore, ma in sostanza essi sono fatti sempre con li stessi campi magnetici e con le stesse modalità. L’immagine di copertina di questo libro è stata scelta specificatamene per enfatizzare il concetto per richiamare l'attenzione del mondo scientifico in modo che possa riconsiderare tale ipotesi. La materia può trasformarsi, o apparire come antimateria o materia-oscura e viceversa, se le giuste condizioni e i giusti campi di forza magnetica sono dati o tolti dai pmtics della Matter. In questa divulgazione abbiamo spiegato in modo semplice che i campi magnetici diventano le nuove particelle iniziali fondamentali in sostituzione delle vecchie date da quark, elettroni... Ripeto che sono i campi magnetici e le loro interazioni i veri creatori di questi quark e così via nei plasmi più complessi. Quindi abbiamo spiegato come le energie della materia, l’antimateria e la materia-oscura sono tutte decise, stabilite e create al momento iniziale della creazione del primo stadio della creazione dei plasmi fondamentali di queste Matters (proto-materie). In questa divulgazione abbiamo discusso il risultato e mostrato come sono creati i tre stati della Matter: materia, antimateria e la materia-oscura. Accanto alla discussione noi, attraverso reali condizioni di test, abbiamo confermato la coesistenza di queste tre Matters e le loro rispettive energie. Per esempio, in uno dei test abbiamo rilevato la presenza di una radiazione magnetica con intensa

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lunghezza d’onda paragonabile alle radiazioni cosmiche di tipo gamma, essa è state rilevata in un raggio di metri attorno al sistema, non c’erano sorgenti fisiche di materiali radioattivi nelle vicinanze. Dalla fisica nucleare sappiamo che i raggi alfa e beta non possono viaggiare molto distanti in una stanza immersa nell'atmosfera normale. Un tale livello di radiazione poteva solo essere creato attraverso l’interazione e la creazione di forti campi magnetici nei nuclei del reattore. Il fenomeno avviene esattamente per lo stesso principio con cui sono generati i Magravs nel centro delle stelle nella loro interazione con i plasmi delle materie sulla loro superficie, generando luce e radiazioni cosmiche ad alto livello. Noi consideriamo un atomo come un insieme di campi magnetici di differenti forze e densità, questi campi interagiscono con ciascun altro con differenti livelli di mescolamenti magnetici, ma dentro le stesse leggi fisiche a cui ogni cosa esistente sottostà, dalle piccole Matters (proto-materie), ai grandi corpi cosmici nell’universo. L’atomo non è altro che una collezione di campi di forza magnetica in movimento nell’universo, formato degli ordini più bassi di energia; questi campi che si riuniscono in un tutt'uno per dar luogo a ciò che all'esterno appare come atomo. La domanda filosofica che si pone è: l'insieme dei campi magnetici è la causa che ha creato le Matters (proto-materie) del plasma, o viceversa? C'è una qualche “esistenza” intrinseca nelle Matters (proto-materie) del plasma che crea il magnetismo? (N.P: La causa e l'effetto potrebbero invertirsi, ma forse a quei livelli potrebbe non esserci una

reale distinzione) A questo punto l’esistenza e la comprensione della materia-scura divengono importanti, dato che l’occhio umano e le macchine fisiche attuali solo rilevare solo ciò che possiede campi di energia in grado di interagire con i campi esploratici generando radiazioni percepibili. La materia-oscura presente nell'universo è creata dall’interazione dei campi magnetici i quali creano e sono in possesso di intensi campi di gravità e magnetismo, però allo stesso tempo la materia-oscura è priva di luce visibile rispetto ai loro dati campi di forza magnetica. D’altro canto, l’esistenza della materia-oscura è dipendente dalla posizione e dall’equilibrio della forza dei pmtics rispetto al loro ambiente di forza pmtics. Attraverso l’operazione di centinaia di test dinamici e statici abbiamo avuto forti indicazioni che l’universo è in effetti fatto nelle condizioni normali con pacchetti di pmtics dinamici. Dalle nostre osservazioni, possiamo dire con un alto grado di certezza, che il dinamismo dell’intero universo è costantemente mantenuto attraverso il principio dell’interazione e attrazione di pmtics differenti, in accordo alla loro forza e posizione rispetto ai campi e plasmi limitrofi. I campi magnetici di differente forza sono concatenati con gli altri per il principio della loro energia magnetica plasmatica e polarità (PME) . Questo provoca il primo stadio della creazione dell’attrazione magnetica o di quello che viene detto la forza Magravs per la creazione delle prime Matters (proto-materie) e plasmi, poi segue la creazione dei primi atomi, molecole, materia stelle e galassie. Per quanto finora detto, è chiaro che questi componenti dei plasmi non hanno parti solide, ma sono semplicemente un gruppo di energie e campi intrappolati o interconnessi in differenti campi di forza magnetica, a seconda dell'intensità della loro forza essi possono apparire come i componenti più piccoli o vicini al visibile come lo stato fisico della materia. I pmtics dinamici o le energie primitive se prese isolatamente non sono così influenti nel loro universo, ma quando si aggregano con altri gruppi di pmtics o energie di livello simile, allora appaiono come parti di Matter (proto-materia), poi diventano neutroni, quindi si scompongono in protoni ed elettroni... Quando saranno pienamente capiti i principi che legano i pmtics, diventerà molto più facile

operare con il mondo della creazione, facilitando la comprensione dell’origine e del modo di

operare dell'universo. Non è un mistero che solo una parte dei livelli di pmtics è visibile all’uomo; l’uomo in realtà ha

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l’abitudine di guardare alle cose solo in termini fisici. Se l’uomo riuscisse a guardare l’esistenza reale intrinseca degli effetti dei livelli energetici, aprirebbe i suoi occhi ad un novo orizzonte nel mondo della creazione. Per il momento la sfida consiste ne vedere se si possano sviluppare in laboratorio i pmtics allo stesso modo di come capita nell’universo riuscendo così a liberare una parte di questi campi magnetici plasmatici scollegandoli dal plasma iniziale e presentarli sotto forma di energia. Domandiamoci poi, se si possa riuscire a controllare il livello di questi pmtics e le loro interazioni per creare e replicare combinazioni di energia che possano portare alla creazione della Matter (proto-materia) e poi alle materie utili all'uomo. Questo nel tempo sarà fatto e dipenderà dall’apertura dell’uomo di accettare le realtà della sua propria creazione e della sua esistenza in mezzo agli altri. Le basi costruttive di questi reattori sono state apertamente divulgate. Espandendo la comprensione dei loro modelli di operatività, è certo che questi reattori, non solo saranno usati come future sorgenti di energia per i bisogni dell’uomo, ma diventeranno gli incubatori per la creazione di particolari livelli di energia, creazione del pmtics in grado di portare alla creazione di Matter (proto-materia) e materie-comuni come l’ossigeno, il cibo, l’acqua e così via. Attraverso l’uso della diluizione di plasma e dei sistemi di reattori gravitazionali del futuro si potrà fare esperienza del concetto di buco nero e della reversibilità della polarità dei pianeti, così come noi abbiamo fatto nei nostri test di laboratori; in tal caso si diventa consapevoli della loro utilità e della loro pericolosità. In questi reattori a tecnologia di “diluizione di plasma” non possibile la fusione delle sole materie, ma anche la fusione delle antimaterie e materie-oscure, degli atomi, delle molecole e così via, con l'avanzamento tecnologico tale processo creativo diventerà d'uso quotidiano. L'industria userà questo sapere per la produzione d'energie ed effetti particolari. La bellezza dell’applicazione di questi reattori universali sarà la possibilità di creare e manipolare livelli di energia più deboli e più piccoli che possono portare alla creazione di elettroni e protoni. Considerando quanto visto finora nei reattori, ritengo che i campi magnetici di forza da usarsi per la per la creazione delle Matters (proto-materie) potranno essere raccolti nei limiti esterni del plasma, ma non nel bordo interno del plasma nel reattore. Questo dipende dal fatto che i bordi di questi reattori sono molto dinamici, sono aree violente in cui la temperatura d'interfaccia può permettere la creazione delle condizioni affinché i livelli energetici deboli siano mantenuti e si manifestino. Queste zone sono adatte per creare le condizioni per la creazione di plasma di elettroni, per questo c’è bisogno della condizione di plasma sciolto per la messa a punto dei campi in questi reattori. Questo dipende dal fatto che gli elettroni, nella loro essenza sono fatti di legami che hanno più bassi livelli energetici rispetto ai protoni. Per creare le condizioni per la produzione dei protoni c’è bisogno di condizioni di plasma di campi magnetici più forti e fitti; la dimensione del plasma ed è importante assieme alla miscela delle energie disponibili in entrambe le condizioni. Le tecniche per l’uso di reattori a temperatura ambiente per ottenere la fusione o la produzione di nuovi e più pesanti atomi può essere appresa attraverso lo sviluppo della tecnologia “a diluizione del plasma fondamentale”, che è veramente molto differente dal modo di operare della tecnologia attuale dei reattori a fusione e fissione. Nell’industria nucleare attuale, il punto più importante assente e totalmente ignorato dagli scienziati è la presenza di campi di forze gravitazionali controllabili. Nella tecnologia di diluizione di plasma, come nell’universo, i campi di forza gravitazionale entro il sistema sono la chiave di volta dell’operazione del reattore. Questo è un metodo che serve nello stesso tempo sia per la creazione di nuova Matter (proto-materia) che per la creazione di energia, la spiegazione di ciò sta nel modo di operare dei reattori a “diluizione del plasma”. Questo è esattamente come le Matters (proto-materie) sono create nell’universo. Nelle giuste condizioni o miscele delle particelle fondamentali iniziale, l’uso della tecnologia a

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diluizione di plasma porterà alla trasformazione del plasma fondamentale iniziale in protoni ed elettroni per arrivare a creare infine la materia basilare e gli atomi semplici come l’idrogeno. Con il giusto metodo di applicazione della tecnologia di “diluizione di plasma”, gli atomi di idrogeno possono essere usati per la produzione di elementi più pesanti. E’ importante notare che in un atomo l’interazione tra i due pmtics dei Magravs dei neutroni e dei protoni sono in effetti la sorgente del doppio campo magnetico dell’atomo con conseguentemente creazione del Magravs gravitazionale dell’intero atomo. Anche se i neutroni sono considerati essere delle entità di pmtics bilanciate, l’energia magnetica del nucleo può essere aumentata fino a un certo limite senza che la disintegrazione delle forze gravitazionali interne delle sue parti costitutive; tale aumento di energia magnetica fa sì che i componenti dei campi di forza delle Matters (proto-materie) raggiungano un'energia magnetica plasmatica di intensità più alta che permette l'ingrandimento dell'atomo. Nella sua evoluzione progressiva l’uomo ha imparato ad usare tutto quello che gli è stato disponibile per avere energia: il legno per creare il fuoco, il vapore e l’uso di olio per motori per creare movimento e nel recente passato la rottura dell’atomo e giunzione del plasma nei reattori nucleari per l’energia. Attraverso la comprensione di come si è creato il plasma iniziale fondamentale, possiamo utilizzare ora non sono le energie di alcune parti di Matter (proto-materia), ma questa tecnologia permette di estendere l’utilizzazione a tutte le componenti della Matter del plasma: materia, l’antimateria e la materia-oscura. In altre parole noi introduciamo l’umanità nel vero mondo della creazione.

CAPITOLO 28

Dentro al futuro Usando le nuove conoscenze acquisite, si può guardare al futuro e dire che gli sforzi del passato porteranno meravigliosi frutti nel futuro dell’uomo. Attraverso la comprensione di come operano i campi magnetici entro qualsiasi struttura, sia essa un atomo, una molecola o una stella, noi ci siamo resi conto che possono esistere tipi di vita differenti in ogni angolo dell’universo. La vita può assumere molteplici forme e con basi organiche differenti dalle catene proteiche differenti della razza umana. In altri casi la vita può manifestarsi attraverso gli stessi principi della catena della proteina umana. Queste creature, applicando il principio di equilibrare i loro pmtics, possono esistere nell’arco dell’universo. A ben guardare le loro catene delle proteine composte di materie differenti rispetto all’azoto possono essere più efficienti nell’uso dei pmtics passivi rispetto alla catena delle proteine umane nell’uso dei pmtics del brodo universale. Questi esseri potrebbero avere un liquido preposto alla circolazione di colori differenti rispetto al sangue rosso umano, ma non necessariamente questo significa che la loro essenza sia differente da quello dell’uomo. Per esempio, se il liquido vitale di queste creature di Dio ha il potassio come elemento di base anziché l’azoto o una miscela di potassio e azoto, allora questo liquido può funzionare bene o meglio rispetto a al sangue umano che si basa sulla catena dell’azoto, per la conversione e l’uso di Matters (proto-materie) e materiali del brodo universale dell’approvvigionamento. Le cellule di questi esseri possono essere più efficienti nella conversione e nell’uso dei pmtics passivi in relazione alle Matters dell’universo. Questa efficienza può significare una migliore e differente comprensione e una diversa struttura del cervello etc. Quindi le differenze tra queste creature e l’uomo potrebbe limitarsi al solo il colore del liquido dei loro corpi. Il potassio, in combinazione con i pmtics delle materie come miscele di idrogeno e ossigeno in condizioni di vuoto o nei sistemi in atmosfera terrestre, crea un’interfaccia magnetosferica di pmtics di colore argento verdognolo. Per cui per la miscela di proteine degli uomini nello spettro di assorbimento della luce queste creature di proteine a base potassio potranno essere di differenti

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colori. Quindi il liquido della vita di queste creature nella loro interazione con i pmtics della atmosfera terrestre creerà sangue di colore differente rispetto a quello rosso umano. Anche nella loro apparenza esterna essi possono essere o avere il riflesso del colore del loro sangue. In realtà pianeti differenti hanno acquisito nella costruzione dei loro corpi differenti materie di base a causa della forza dei Magravs delle Matters (proto-materie) presenti al momento d'inizio della loro formazione nel loro spazio galattico. Nei futuri viaggi spaziali gli uomini esplorando certi pianeti e certe zone, egli si troverà di fronte a creature di differenti intelligenze, colori, taglie, trasparenze e forme. L’uomo deve capire che il livello di intelligenza, colore della pelle o sangue e forme di questi esseri nell’universo è intrigante per noi come d'altro canto il sangue rosso terrestre lo è per loro. Quello che importa è che queste creature, con il loro l’equilibrio dei pmtics della loro catena proteica, possono anche avere livelli di campi magnetici passivi che hanno sviluppato una tolleranza ai virus diversa rispetto a quella umana. D'ora in poi nel nostro viaggio dell’uomo nell’universo il pregiudizio del colore della pelle e nazionalità non avrà più alcun significato. Il colore del sangue ha solo il significato di evidenziare il punto d'origine della referenza vitale e niente più, niente meno. Nel futuro a breve termine si può prevedere che l’implicazione e applicazione della transizione delle Matters (proto-materie) sarà la chiave per la sopravvivenza dell’uomo nell’ambiente ostile dell’universo. Se questa tecnologia sarà pienamente capita, l’uomo sarà in grado di conquistare il controllo della maggior parte delle forze universali e usarle a suo vantaggio. L’uso degli stati di transizione della Matter (proto-materia) sono uno strumento talmente potente per la scienza del futuro che se le loro applicazioni saranno coltivate completamente la maggior parte delle malattie del presente e del futuro potranno essere sradicate. Attraverso l’utilizzo appropriato di questa conoscenza, l’uomo potrà usare la forza dei pmtics per liberare se stesso dalla maggior parte dei disturbi, producendo pmtics di opportuni, potrà ripristinare la configurazione di proteine di parti del suo corpo riportando le originali corrette forze di pmtics delle cellule nel suo corpo senza ingoiare una singola pastiglia. Per esempio l’uomo potrà produrre abbastanza cibo dai suoi plasmi iniziali dell’universo senza il bisogno di suolo, semplicemente convertendo il plasma iniziale degli atomi e delle molecole in proteine e vitamine di cui lui ha bisogno, quando ne ha bisogno in qualsiasi punto dell’universo, dato che il cibo stesso è fatto dalla conversione di differenti forze pmtics dinamiche. Nei pianeti i vegetali e gli animali fanno la conversione per l’uomo, assorbendo la forza dei pmtics dal Sole e convertendo queste differenti forze pmtics in vitamine e proteine che la sopravvivenza dell’uomo e per il suo consumo. Allo stesso tempo dall’uso dei reattori “a diluizione di plasma”, non ci sarà bisogno di portare tutto ciò ci cui ha bisogno fisicamente l’uomo nello spazio come ossigeno, cibo e materiale per la sua colonizzazione di pianeti e spazio. L’uomo sarà in grado di convertire le Matters (proto-materie) in materie attraverso la tecnologia dei reattori a diluizione mentre viaggia in qualsiasi punto nello spazio. (fig. 56) L’uomo può produrre qualsiasi materiale dai plasmi iniziali assorbiti dall’ambiente dello spazio, egli può produrre qualsiasi materia quando e dove ne avrà bisogno, che sia un atomo di idrogeno, ossigeno, acqua, molecole di proteine, foglie d’oro o lamine di acciaio. Le navicelle del futuro non avranno bisogno di portare nessun materiale di base grezzo per la produzione di parti nello spazio. L’uomo può produrre materiali per la costruzione di zone abitabili permanenti in qualsiasi punto dello spazio e in qualsiasi ambiente planetario attraverso l’uso della diluizione di plasma e reattori Grapos. Possono essere sviluppati sistemi che siano in possesso anche di campi di forza gravitazionali della materia-oscura, lo stesso sistema può produrre forza pmtics equilibrata rispetto al suo ambiente, così che il sistema sembri una sorgente di energia oscura. Si possono sviluppare sistemi che abbiano la capacità di produrre forze Magravs interne che possono essere tollerate dal corpo umano. Contemporaneamente lo stesso sistema è in grado di generare una forza pmtics esterna bilanciata rispetto al suo ambiente circostante, questi pmtcis

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creati dal sistema possono essere combinati con l’ambiente così che essi non debbano interagire con altre forze di sistemi pmtics (come quelli dei campi di forze magnetici dei sistemi planetari) così i pmtics attorno a questa regione della navicella possono avere l’apparenza di sistemi che possano produrre materie-oscure ed energia oscura . Comunque a un certo punto, creando pmtics bilanciati rispetto al loro ambiente, i sistemi che sono stati visibili fisicamente in una posizione dello spazio dato, senza un cambiamento di posizione, diventano immediatamente scuri o traslucenti rispetto al loro ambiente. In questi sistemi e condizioni operative l’interazione tra il forza pmtics equilibrata del sistema e i campi del sistema planetario possono essere modificati senza che il sistema si muovi mai, questo da l’impressione che il sistema si sia mosso in un'altra posizione. Si possono sviluppare nuovi sistemi che possono produrre istantaneamente sufficiente energia a richiesta a condizioni indipendenti di pressione e temperatura in qualsiasi posto dell’universo. L’uomo in possesso di questa conoscenza e tecnologia: può liberare se stesso dalle catene dal campo di forza gravitazionali della Terra. Attraverso la comprensione del metodo di controllo e creazione di pmtics, l’uomo può produrre le proprie condizioni magnetosferiche creando Magravs che servono per una protezione controllata entro e attorno alle navicelle. Con l'uso dei reattori a posizionamento di Magravs “a diluizione di plasma”, questi campi di forza magnetosferica saranno simili al campo di forza magnetico della Terra (fig. 62) o simili alla magnetosfera di un elettrone attorno al suo protone (fig. 63). Dove il Matmags (materiali per la locomozione) che servono per il trasporto delle navicelle del futuro possono essere raccolti sul posto nei vari ambienti dell’universo. I sistemi di posizionamento Grapos possono essere usati indifferentemente nel plasma, sulla Terra o nello spazio, ma anche in certi ambienti come le profondità oceaniche, o galassie, indipendentemente dalle pressioni e della temperatura attorno alla navicella.

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Fig. 62 i reattori di posizionamento Magravs “a diluizione di plasma” usati nella navicelle a causa dell’interazione dei campi magnetici plasmatici possono portare alla creazione di una luce argentea luccicante nell’atmosfera della Terra.

Fig. 63: Il processo iniziale di fusione per la produzione di Matters e la creazione di magnetosfera luminosa dell’elettrone mentre si avvicina e viene amalgamato dentro al plasma del protone dell’atomo. La nostra speranza è che questa tecnologia non sia permesso di essere utilizzata per la distruzione, uccisione e danneggiamento dall’ambiente o contro qualsiasi creazione di Dio dalle Matters (proto-materie) a tutte le creatura che siano o no in possesso di intelligenza. Dio aiuta l’Uomo con questa conoscenza così che l’uomo troverà pace dentro se stesso e rispetto agli altri. Mentre nell’uomo si affievolirà la sua avidità e la sua fame di potere e controllo, presto egli arriverà a comprendere la lezione che non c’è perdono per colui che userà in modo sbagliato questa conoscenza e la tecnologia per fare del male agli altri. Comprendendo totalmente questa nuova conoscenza e quello che è in grado di portare, forse ora l’uomo potrà capire il significato del perché c’è equilibrio nella costruzione totale dei suoi materiali iniziali fondamentali e che le loro vite devono sempre essere entro le loro limitazioni di questi equilibri. Ciascuna creazione nella sua essenza ha l’attributo del suo creatore, pertanto con questa conoscenza e la realizzazione della sua esistenza, forse L’uomo può sforzarsi di capire la verità tra se stesso e lo scopo della creazione dell’universo.

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