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INCONTRO TECNICO PER INSTALLATORIE
MANUTENTORI
Brescia 23 Marzo 2019Geom. Marco De Lisi
Generatoridicalorealimentatialegnaoaltribiocombustibilisolidi
Verifica,installazione,controlloemanutenzioneNORMA UNI 10683/2012
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La norma UNI 10683/2012
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Ogni anno avvengono circa 10.000 incendi da tetto
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La norma UNI 10683/2012
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MA PERCHE’ GLI IMPIANTI ALIMENTATI A COMBUSTIBILE SOLIDO SONO COSI’ PERICOLOSI.IL VERO PROBLEMA E’ LA CANNA FUMARIA
La canna fumaria è il vero MOTORE DELLA STUFA e deve essere perfettamente efficiente!
Ricordiamo che anche le braci producono il monossido.
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La norma UNI 10683/2012
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Gli incendi che sono originati dalla presenza di camini sono:
• incendio da fuliggine (l’incendio nasce all’interno del camino, per combustione della fuliggine depositata sulla parete interna della canna fumaria)
• incendio esterno al camino per surriscaldamento (l’incendio nasce all’esterno del camino, per surriscaldamento dei materiali combustibili vicini alla parete esterna del camino stesso)
• incendio dovuto a perdite della canna fumaria (gas caldi oppure scintille)
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La norma UNI 10683/2012
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LE CAUSE SCATENANTI SONO
SCARSA MANUTENZIONE
INADEGUATEZZA TECNICA DEI MATERIALI
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La norma UNI 10683/2012
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Altri errori del camino che possono causare un incendio sono:
• camino con presenza di materiali combustibili (travi di legno, assi, moquette, ecc.) a distanza inferiore a quella indicata sul codice del camino (ad es. trave posta a 10 mm, quando il codice del camino prevede una distanza minima di 50 mm)
• camino con Classe di temperatura inferiore alla temperatura nominale effettiva dei fumi (ad es. camino con T 160, adatto per caldaie a gas, usato invece per stufa a legna, con temperatura dei fumi ben maggiore)
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La norma UNI 10683/2012
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• camino non montato correttamente, e quindi con possibili punti caldi (temperatura superficiale esterna superiore rispetto a quella determinata nelle varie prove)
• impianto termico e camino dimensionati in modo errato.
• camino non “denominato” per incendio fuliggine, ossia non testato per tale evento, ed invece utilizzato per combustibile solido
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La norma UNI 10683/2012Prescrive:
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Verifiche preliminari
Installazione
Scelta del corretto sistema di evacuazione fumi
Documentazione installazione
Riguarda gli impianti destinati al riscaldamento ambiente e/o alla produzione di acqua calda sanitaria e/o alla cottura dei cibi, con apparecchi sia a tiraggio naturale lato fumi che a tiraggio forzato di potenza termica nominale ≤35 kW alimentati con biocombustibili solidi.
Controllo e manutenzione
L'esecuzione a regola d'arte e il corretto esercizio dell'impianto comprendono una serie di operazioni:
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Categorie di apparecchi oggetto della presente norma:
Categoriediapparecchi NormadiriferimentoFocolareapertoechiuso UNIEN13229
Stufe UNIEN13240
Stufeadaccumulo UNIEN15250
Termocucine UNIEN12815
Caldaie UNIEN303-5
Stufeassemblateinopera UNIEN15544
Stufeapellet UNIEN14785
La norma si applica sia agli impianti con apparecchi alimentati manualmente sia a quelli con apparecchi a caricamento automatico, installati in locali e relative pertinenze
Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
Caminetti a focolare apertoHanno la camera di combustione aperta, pertantoil focolare è a diretto contatto con l’ambiente.
Caminetti a focolare chiusoHanno la camera di combustione chiusa e separatadall’ambiente da uno schermo con portello in vetro.
Stufe a combustione semplice
Stufe nuove del tipo a bicombustione o policombustione.Queste stufe possono dare elevate resetermiche (oltre il 70% e fino all’80%) e sono pocoinquinanti.
Caldaie a legnaIn relazione al tipo di combustione, di tiraggio e dilegna utilizzata, queste caldaie possono essere cosìsuddivise:− caldaie tradizionali a tiraggio naturale,− caldaie tradizionali a tiraggio forzato,− caldaie a gassificazione,− caldaie a cippato,− caldaie a pellet.
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La norma è valida per:
tutti i generatori di calore, come caldaie, caminetti stufe, cucine, termo caminetti, termo stufe e termo cucine
tutti gli impianti fino 35 kW funzionanti a legna, brichette, pellet e cippato
Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
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Ma quel è la norma di riferimento per gli impianti a combustibili soli superiori a 35 kw?
a) l’unico riferimento normativa al riguardo è costituito dal punto 5.1 della Circolare n. 52 del 20/11/1982 (“…in attesa della emanazione dell’apposita normativa, potranno essere applicati criteri di sicurezza analoghi a quelli previsti per gli impianti alimentati a combustibile liquido – ad oggi il D.M. 28/04/2005 – per quanto concerne l’ubicazione, le caratteristiche costruttive, le dimensioni, gli accessi e le comunicazioni, le aperture di ventilazione”),
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
b) i requisiti di prevenzione incendi dei locali contenenti l’impianto (installazione composta da una parte destinata al processo di combustione e da una parte destinata al deposito del combustibile di alimentazione) sono normalmente applicabili anche ad impianti termici alimentati a pellet, fatta eccezione per le aperture di aerazione dei locali deposito del combustibile in quanto la presenza di aperture di aerazione comporterebbe l’ingresso nel locale anche dell’umidità contenuta nell’aria che verrebbe assorbita dal combustibile legnoso (da mantenere con contenuto di umidità non superiore al 12-15 %) con abbassamento del livello qualitativo della combustione e delle relative rese termiche.
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
Le verifiche preventive
Prima di effettuare l'installazione, l'installatore deve controllare:a) l'ubicazione dell'apparecchio nel locale d'installazione, tenendo conto delle esigenze di accesso per la manutenzione, afflusso dell'aria comburente ed evacuazione dei prodotti della combustione;
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
Le verifiche preventive
b) la presenza nei locali di installazione ed in quelli adiacenti e comunicanti di apparecchi già installati, anche alimentati con combustibili diversi
Per gli apparecchi a focolare aperto si deve tener conto della disposizione delle porte e delle finestre e relativa possibilità di insorgenza di correnti d'aria
c) la collocazione dell'apparecchio deve consentire che la carica del combustibile e la pulizia delle ceneri di combustione avvengano in sicurezza
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
Idoneità del sistema di evacuazione fumiL’installazione deve essere preceduta da una verifica di compatibilità tra l’apparecchio e il sistema di evacuazione fumi (se esistente) attraverso la verifica di:• Dichiarazione di conformità preesistente DM.37/08.• Placca camino (molto importante).
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
Idoneità del sistema di evacuazione fumi
• Assenza di ostruzioni lungo tutto il camino.
• Altezza e sviluppo prevalentemente verticale del camino.
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
Idoneità del sistema di evacuazione fumi
• Esistenza e idoneità del comignolo.
• Distanza della parete esterna del camino e del canale da fumo dai materiali combustibili.
• Tipo e materiale del camino.
• Assenza di altri allacciamenti al camino.
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
Il volume minimo del locale di installazione deve essere indicato dal fabbricante e comunque deve essere > 15 m3
INSTALLAZIONE
Locale di installazione maggiore di 15 mq
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
LOCALE CON PERICOLO D’INCENDIO:locale in cui si svolge una o più attività elencate nel DPR 151/2001o locale soggetto a normativa specifica relativa alla prevenzione incendi garages, autorimesse, box (con qualsiasi capacità di parcamento)
INSTALLAZIONE NON AMMESSE
Vietata l’installazione all’interno di locali con pericolo d’incendio
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
Vietata l’installazione di apparecchi non stagni all’interno di locali uso abitativo nei quali:
1. siano presenti apparecchi tipo B a combustibile liquido con funzionamento continuo o discontinuo che prelevano aria
dall’ambiente di installazione;
Tipo B
Tipo B a combustibile liquido
INSTALLAZIONE NON AMMESSE
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
NO apparecchio di tipo B
Tipo B NO apparecchio di tipo B
Tipo B
Locale comunicante
2. Siano presenti apparecchi tipo B a gas, per riscaldamento, con o senza ACS, anche se installati in locali adiacenti e comunicanti;
INSTALLAZIONE NON AMMESSE
Definizione di locali adiacenti e comunicanti: Due locali adiacenti dotati di un'apertura non permanente (porta, finestra, porta-finestra) comune ad entrambi. (UNI 7128/2015)
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
INSTALLAZIONE AMMESSE
Tipo C
SI’- INSTALLAZIONEAMMESSA
Ventilazione per stufa Ventilazione per pianocottura
+
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
INSTALLAZIONE NON AMMESSE
3. Vietata l’installazione se la depressione misurata in opera fra ambiente esterno e interno sia > di 4 Pa
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
INSTALLAZIONE NON AMMESSE
3. Vietata l’installazione se la depressione misurata in opera fra ambiente esterno e interno sia > di 4 Pa
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
INSTALLAZIONE NON AMMESSE
Il calcolo della depressione può essere eseguito seguendo la norma UNI EN 13384-1 oppure mediante un metodo semplificato.
Per verificare la corretta ventilazione si misura la differenza di pressione tra il locale di installazione e l’esterno per mezzo di un micromanometro con risoluzione minima di 0,1 Pa.
Calcolo semplificato della depressione
La misura deve essere fatta con il generatore di calore in funzione, oppure con una simulazione dell’aspirazione di aria comburente con un ventilatore con una portata di 15 m3 /h per kg di legna o pellet bruciati o secondo le indicazioni del costruttore.
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
INSTALLAZIONE NON AMMESSE
Il metodo prevede 3 cicli da 30 secondi ciascuno in cui si procede alla:
Calcolo semplificato della depressione
A. misurazione della pressione “zero”: effettuata aprendo una porta verso l’esterno del locale d’installazione (o locale confinante);
B. misura della caduta di pressione: effettuata con porta o finestra chiusa.
La differenza tra le due pressioni (B-A) deve essere maggiore di 4 Pa (escludendo il momento di apertura e chiusura della finestra/porta).
I cicli di misurazione non devono variare di oltre 1Pa tra di loro, altrimenti è necessario effettuare nuovamente la misura.
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
In camere da letto, bagni e monolocali
INSTALLAZIONE
è ammessa l’installazione esclusivamente di:
Apparecchi STAGNI (dichiarati stagni dal fabbricante);
Apparecchi a FOCOLARE CHIUSO ma con prelievo dell’aria comburente dall’esterno.
A focolare aperto
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
In ogni caso la T delle pareti adiacenti < 65°C + T ambienteEsempio:Se T ambiente 20°C + 65°C = T pareti adiacenti < 85°C
INSTALLAZIONE
E’ ammessa l’installazione in adiacenza a materiali combustibili purché sia interposto idoneo materiale isolante o vengono mantenute le distanze di sicurezza indicate dal fabbricante.
Appositomaterialeisolante
Paretecombustibile
<85°C
<85°C
<85°C
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Per installazione di apparecchi non stagni la ventilazionesi ritiene sufficiente quando:
Ventilazione ed aerazione dei locali di installazione
1) il locale è provvisto di prese d'aria per la ventilazione mediante una o più idonee aperture nel locale stesso o in uno ad esso comunicante tramite apertura permanente fra i locali, oppure
Aerazione di tipo diretto
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
Ventilazione ed aerazione dei locali di installazione
Apertura realizzata su serramento o sul muro
Locale per l’aria comburente
Apertura permanente rivolta verso l’esterno
Locale per l’aria comburente non deve essere: • Uso bagno • Box o locale con pericolo
d’incendio • Camera da letto • Parti comuni
dell’immobili
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
2) Quando il locale ha una dispersione permanente,microfessure o aperture (anche più piccole di quelle previste) che assicuri depressione fra interno e esterno < 4 Pa.
Ventilazione ed aerazione dei locali di installazione
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
3) Quando nel locale sia presente un sistema di Ventilazione Meccanica Controllata VMC che garantisca continuamente una depressione fra interno esterno > 4 Pa
4)QuandonellocaleèpresenteunapparecchioagastipoBafunzionamentointermittentenondestinatoalriscaldamento,deveesserededicataunaappositaaperturadiventilazione.
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
Categoriediapparecchi
Normadiriferimento
dell’apparecchio
Aperturaapercentualecalcolatosullasezioneraccordo
fumidelgeneratore
Valoreminimonetto
dell’aperturadiventilazione
Afocolarechiuso UNIEN13229 50% 200cm2
Afocolareaperto UNIEN13229 50% 200cm2
Stufe UNIEN13240 50% 100cm2
Stufeadaccumulo UNIEN15250 50% 100cm2
Termocucine UNIEN12815 50% 100cm2
Caldaie UNIEN303-5 50% 100cm2
Stufeapellet UNIEN14785 80cm2
Le prese d’aria devono essere conformi alle prescrizioni del fabbricante o, in mancanza di queste, non minore di quanto indicato nel prospetto seguente (considerando il valore più grande tra i due proposti)
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Sistemi di evacuazione fumi
Lo scarico dei prodotti della combustione deve avvenire a tetto.
È vietato lo scarico diretto a parete o verso spazi chiusi anche a cielo libero.
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
ATTENZIONE Le installazioni stagne possono essere effettuate senza limitazioni.
Per le installazioni stagne non sono necessarie prese di aerazione.
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INSTALLAZIONE AMMESSE
Tipo C
SE SULLO STESSO CIRCUITO PRATICA INAIL
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INSTALLAZIONE AMMESSE
Inciso sulla pratica INAIL (ex-ISPESL)
L'installatore di impianti di riscaldamento che utilizzano fluidi sotto pressione con temperatura non superiore a 110°C è tenuto a presentare la denuncia INAIL (ex-ISPESL) ai sensi dell'art. 18 del D.M. 1/12/75 nei seguenti casi:
a) impianti di potenzialitità globale al focolare massima complessiva superiore a 35 kW di nuova costruzione;
- l'installazione, la sostituzione o la modifica dei dispositivi di sicurezza e di protezione del generatore;- la sostituzione o la modifica del generatore, con aumento della potenzialitità o variazione della precedente pressione di targa;- l'installazione o la modifica di circuiti con nuovi vasi di espansione.
b) impianti di potenzialitità globale al focolare massima complessiva superiore a 35 kW sottoposti a modifiche interessanti, vale a dire:
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INSTALLAZIONE AMMESSE Inciso sulla pratica INAIL (ex-ISPESL)
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INSTALLAZIONE AMMESSE Inciso sulla pratica INAIL (ex-ISPESL)
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INSTALLAZIONE AMMESSE
Caldaie a biomassa e pratica INAIL (ex-ISPESL)
In relazione al sistema di espansione, la Raccolta R -edizione 2009 i generatori a biomassa a caricamento automatico di potenzialità superiore a 35kW possono essere installati a vaso aperto o a vaso chiuso indipendentemente dalla loro potenza,
mentre quelli a caricamento manuale possono essere installati a vaso chiuso se la loro potenza non supera i 100kW.
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Sistemi di evacuazione fumi
Tutti i componenti, compresi i cavedi devono essere realizzati con materiali avente classe di reazione al fuoco A1 (non combustibile),
Il camino deve sempre operare in DEPRESSIONE (anche se intubato)
E’ VIETATO l’utilizzo di tubi metallici flessibili estensibili.
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Sistemi di evacuazione fumi
E’ VIETATO convogliare cappe cucina, o in generale altri apparecchi nel canale da fumo o nel camino
Il camino deve ricevere lo scarico di un solo canale da fumo. VIETATE le canne fumarie collettive NO
E’ VIETATO far transitare all’interno dei sistemi di evacuazione fumi altricanali di adduzione dell’aria e altre tubazioni uso impiantistico.
NO
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
Sistemi di evacuazione fumi
I componenti del sistema evacuazione fumi devono essere scelti in relazione alla tipologia di apparecchio da installare secondo:
nel caso di camini metallici: UNI/TS 11278 - UNI 1856
nel caso di camini con materiali DIVERSI dal metallo• UNI EN 13063-1 e UNI EN 13063-2 – Refrattari sistema camino
• UNI EN 1457 – Refrattari condotti interni
• UNI EN 1806 – Laterizio condotto e camino completo
Nella scelta del camino bisogna tener conto di:
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Sistemi di evacuazione fumi
Temperatura
Tenuta alla pressione
Resistenza ad umido o secco
Classe di corrosione
Fuoco di fuliggine
Distanza di sicurezza
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Sistemi di evacuazione fumi
L’installatore, terminata l’installazione, deve fissare modo visibile, nelle immediate vicinanze del camino/canna fumaria,(ad esempio applicata all’interno dello sportello dell’ispezione) la placca del camino, fornita dal fabbricante a corredo del prodotto, che deve essere completata con le seguenti informazioni:· designazione secondo la UNI EN 1443;· diametro nominale;· distanza dai materiali combustibili, indicata in millimetri, seguita dal simbolo della freccia e dalla fiamma;
· dati dell’installatore e data di installazione.
L’installatore deve riportare in modo indelebile sulla placca le suddette informazioni, con riferimento a quanto realizzato e sulla base delle indicazioni fornite dal fabbricante nel libretto di istruzioni.
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ESEMPIO DI PLACCA CAMINO
Alterminedelmontaggiol’installatoredevecompilareefissareinmodovisibilelaplaccacamino
DesignazionesecondoNormaEN1443:T =classeditemperaturaP1 =classediresistenzaallepressioniN,PoHW/D=tipologiadiutilizzo(Wfunzionamentoadumido;
Dfunzionamentoasecco)VM =classediresistenzaallacorrosioneResistenza
all'incendiodafuliggineGO =distanzadamaterialicombustibili(G=si/O=no)
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Parte riservata
all’AZIENDA
Parte riservata
all’INSTALLATORE
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Nella combustione a biomassa solida gli elementi critici da tenere in massima considerazione sono :
TEMPERATURA in CONTINUO del fumoFUOCO di FULIGGINE interno
Sistemi di evacuazione fumi
Di conseguenza gli elementi fondamentali da curare nella posa sono :
ISOLAMENTO delle tubazioniDISTANZA di SICUREZZA da materiale combustibile
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
T
Livelliditemperatura TemperaturanominaledifunzionamentoTin°C
Temperaturadiprovadelgasdicombustione °C
T080 ≤80 100T100 ≤100 120T120 ≤120 150T140 ≤140 170T160 ≤160 190T200 ≤200 250T250 ≤250 300T300 ≤300 350T400 ≤400 500T450 ≤450 550600 ≤600 700
T600 N1 W V2 L50040 G 70T600 = Funzionamento in continuo
700°C = Temperatura di prova e livello di picco
La classe di temperatura del sistema di evacuazione fumi deve essere > della temperatura di uscita fumi dichiarata dal fabbricante dell’apparecchio.- IncasodiapparecchiUNIEN14785(Pellet)laclasseammessaè>T200- Intuttiglialtriapparecchilaclasseammessaè>T400
Temperatura di contatto/superficie
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Pressione
IlcaminodevelavorareindepressioneN.IlcanaledafumoperapparecchidotatidiespulsorefumipuòesserecostituitodaelementidesignatiP1ma,inquestocaso,aventiladoppiadesignazioneP1eN1
T600 N1 W V2 L50040 G 70
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
Resistenza alla condensa
T600 N1 W V2 L50040 G 70
LaletteraWèsempreobbligatoriaquandoèprevistalaformazionediCONDENSA(anche inapparecchinormali)quandosi installaunterminaleTRONCOdiCONO,edinassensadicomignolo.
Nelcasodi funzionamentoaseccoDsidevonoevitare l’eccessivoraffreddamentodeicondottielaformazionedicondensamedianteopportuno isolamento.Laclasseèsemprerichiestaancheincasodicomignolo.
Resistenzaallacondensa
D=Secco
W=Umido-Condensazione
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
Resistenza alla corrosione
T600 N1 W V2 L50040 G 70
ResistenzaallaCorrosione(UNITS11278)V2=Classediresistenzaallacorrosione,massima,permettel’utilizzoconqualsiasicombustibilesolido(Legna,pellet, carboneetorba)siainapparecchichiusicheaperti.
V1–V2–V3=TesteseguitiesuperatiV2=Topdigamma
Vm=Nessuntesteseguito
NelcasodifunzionamentoinclasseDevitareilraffreddamentoelaformazionedicondensamediante isolamento
Resistenzatermicaminimadelprodottoisolato0,22K/W(R)
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
Tipologia materiale e spessore
Spessoretubazione4/10
T600N1DV2L50040G70
Aisi 316
L99=TuttiimetallicheNONsonopresentiintabella(deveesseredichiaratoobbligatoriamentequaletipodimetallosiutilizza)
Lxx:tipodimaterialeL50acciaioinoxAISI316LL40acciaioinoxAISI316L30acciaioinoxAISI304LL30acciaioinoxAISI304LL20acciaioinoxAISI304L90acciaioinoxAISI444L05acciaioalluminatoL05acciaioalluminatoL01acciaionormaleL00ferrofuso
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
Resistenza al fuoco di fuliggine
Distanzadisicurezzainmm.damaterialecombustibile
T600 N1 W V2 L50040G 70
Resistenzaalfuocodifuliggine
O=Nonresiste
G=Resistealfuocodifuliggine1000°per30minuti
TuttiicondottiperbiomassadevonoavereladesignazioneG.Pergliapparecchiapellet(UNIEN14785)èammessalaOmadeveesserepresenteladoppiadesignazioneG
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
1000° C
30 minuti
70 mm.
Temp. massima
ammessa per
irraggiamento
100 °C
T600 N1 W V2 L50040 G 70
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
resistente a 1100° C
Coibentazione con
CLASSICA COPPELLA
Non adatta !!!!!!!!!
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
Resistenza al fuoco di fuliggineCLASSE di resistenza al FUOCO di FULIGGINE
Prodotto con DOPPIA designazione
SISenza guarnizione
Con guarnizione
T600 N1 W V2 L50040 G 70 T200 P1 W V2 L50040 O 20
Prodotto con solo UNA designazione
NOCon guarnizione T200 P1 W V2 L50040 O 20
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
Comportamento al fuoco
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Fonte “Spazzacamino Fans Club”
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
Nel caso si devono attraversare materiali combustibili (per esempio in pareti, divisori, tetti, solai o coperture ecc.) non classificati A1 si devono utilizzare in alternativa:
Sistemi di evacuazione fumi
componenti di un sistema camino doppia parete con rispetto della distanza di sicurezza indicata nella designazione di prodotto e nelle istruzioni del fabbricante;
componenti di un sistema camino con modalità di isolamento indicato dal fabbricante;
camino completo UNI EN 1806 (laterizio) con rispetto della distanza di sicurezza indicata nella designazione di prodotto e nelle istruzioni del fabbricante;
appositi sistemi di attraversamento dichiarati idonei dal fabbricante.
camino composito con calcolo delle distanze secondo la UNI EN 15287-1 e UNI EN 15287-2;
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
500mm
500mm
500mm
500mm500mm
500mm
x
x
x
x x x
X=G(xxx)dichiaratadalfabbricante
Distanza di rispetto nell’attraversamento di materiali combustibili
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
Protezione contro il contatto accidentale
Laddove possa esserci contatto accidentale umano, …… la temperatura della parete esterna del camino / condotto / canale da fumo non deve superare i valori della UNI EN 1856-1
Materialedellasuperficiedellapareteesterna
Temperaturamassimaammessa(°C)
Metallonudo 70
Metalloverniciato 80
Metallosmaltato 78
Metalloricopertodiplastica 98Plastica 93
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
Fonte “Spazzacamino Fans Club”
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
• essere installati in modo da consentire le normali dilatazioni termiche;
I canali da fumo devono essere installati nel rispetto delle prescrizioni seguenti:
• essere coibentati se passano all'interno di locali non riscaldati o esterni all'edificio;
• non devono attraversare locali nei quali è vietata I' installazione di apparecchi a combustione, né altri locali compartimentati al fuoco o con pericolo incendio, né locali e/o spazi non ispezionabili;
CANALI DA FUMO
• non è ammesso l'utilizzo di tubi metallici flessibiliNO
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
Fonte “Spazzacamino Fans Club”
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
• devono essere fissati all'imbocco del camino senza sporgere all'interno; inoltre l'asse del tratto terminale di imbocco e l'asse del camino devono intersecarsi;
CANALI DA FUMO
SISI
SI
NO
a) b)
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
• sono vietati tratti di contropendenza
• salvo diversa indicazione del costruttore, avere sempre e per tutta la lunghezza un diametro pari o maggiore di quello dell’uscita fumi dell’apparecchio
CANALI DA FUMO
deve permettere il recupero della fuliggine, essere scovolabile e ispezionabile anche con accesso dall’apparecchio stesso
Esserescovolabile
Recuperofuliggine
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
CANALI DA FUMO - Apparecchi a TIRAGGIO NATURALE
Salvo diverse indicazioni del costruttore o di calcolo secondo UNI EN 13384-1 è necessario:
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✓ per CAMINETTI con scarichi a soffitto o a parete non coassiali
rispetto all'uscita dei fumi, realizzare i cambi di direzione con curve
massimo a 45°
Max 45°
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CANALI DA FUMO - Apparecchi a TIRAGGIO NATURALE
✓ Per le STUFE sono ammessi al massimo 3 cambi di direzione al
max. di 90° (compreso l’allacciamento) con lunghezza massima in proiezione in pianta di 2 mt.
Apparecchi a tiraggio NATURALE
Al massimo 2 curve 90° 1 allaccio al camino
1 11 1
22
2
33
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CANALI DA FUMO - Apparecchi MUNITI DI VENTILATORE
42
In assenza di indicazioni del fabbricante o di calcolo preliminare secondo la UNIEN 13384-1, per raccordare gli altri apparecchi muniti di elettroventilatore, si possono effettuare:• Massimo 3 cambi di direzione < 90°compreso quello di collegamento
dell’apparecchio al camino;• Massima lunghezza del canale da fumo in orizzontale < 4 metri• In caso di uscita posteriore il cambio di direzione, il T o gomito non deve essere conteggiato.
1 10 0
21
2 32
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CANALI DA FUMO - Apparecchi a TIRAGGIO NATURALE
• Eventuali registri (limitatori) di tiraggio devono essere installati secondo le istruzioni del fabbricante
42
• Nel caso di apparecchi stagni dell’aria direttamente dall’esterno (stagni), anche la serranda di regolazione deve essere del tipo con aspirazione prendere l’aria direttamente dall’esterno.
Istruzionidelfabbricante
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CAMINI
42
✓ Solo funzionamento in depressione a TIRAGGIO NATURALE
✓ Forma preferibilmente circolare,
✓ se quadrata o rettangolare devono avere gli angoliarrotondaticon angoli avente raggio minimo di 20 mm. e rapporto tra lato lungo e corto al massimo di 1,5
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
CAMINI
42
- - -
devono avere andamento prevalentemente verticaleessere privi di strozzature per tutta la lunghezzaavere non più di 2 cambi di direzione con un angolo < 45°
SI NONO
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CAMINI
42
- Può essere dotato di un comignolo che impedisca la penetrazione degli agenti atmosferici. Nel caso in cui ne sia sprovvisto, il condotto deve essere di classe di resistenza alla condensa W (UNI EN 1443). In questo caso deve essere dotato di un dispositivo di drenaggio dei reflui, raccolta e smaltimento di eventuale condensa, acqua piovana e/o neve.
- La raccolta dei materiali solidi e di eventuali condense deve essere garantita mediante caduta diretta nell’apparecchio o di unacamera di raccolta appositamente situata sotto l’imbocco del caminoin modo da essere facilmente apribile ed ispezionabile mediante uno sportello a tenuta o altro sistema.
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CAMINI
42
- Il tiraggio deve essere conforme alle indicazioni del fabbricante. In assenza di queste, deve essere mantenuto a 12 Pa.
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CAMINI - SISTEMA INTUBATO
42
- Un sistema intubato può essere realizzato con uno o più condotti per intubamento (UNIEN 1856-2) funzionanti solo in pressione negativa rispetto all’ambiente T.. N1…L….G..
Non è ammesso il funzionamento in pressione positiva.
Possibile utilizzare il tubo flessibile conforme alla UNI EN 1856-2, con caratteristiche T400-G
T400N……G…Nonestensibile
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CAMINI - SISTEMA INTUBATO
42
Deve essere evitato il ristagno delle condense.
Nel caso in cui, per l’adduzione comburente agli apparecchi raccordati al sistema, sia prevista la realizzazione di una intercapedine tra il condotto di evacuazione dei prodotti della combustione e il camino vano/tecnico dell’edificio, tale intercapedine deve essere aperta alla sommità, adeguatamente dimensionata per il corretto apporto di ariacomburente, per evitare la formazione di condense e il ritorno dei fumi nell’aria comburente.
Se manca il comignolo (cappello conico) il sistema deve essere di classe W e avere alla base un dispositivo per lo smaltimento dei liquidi.
Il sistema deve evitare l’ingresso di acqua piovana o neve nell’apparecchio
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CAMINI - SISTEMA INTUBATO MULTIPLO
42
✓ Nei sistemi intubati multipli, sono ammessi funzionamenti atiraggio naturale (N1) a fianco di condotti in pressione (P1) solo se si garantisce che non interferiscano tra di loro
N1
P1
N1
N1
NON devono interferire SI
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CAMINI - SISTEMA INTUBATO MULTIPLO
42
✓ Sono ammessi condotti resistenti al fuoco di fuliggine (G) a fianco di condotti non resistenti (O) solo se si rispetta la distanza di sicurezza del prodotto classificato G
CorsodiaggiornamentoFER
G
O
T…….G70
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CAMINI - SISTEMA INTUBATO MULTIPLO
42
✓ Sono ammessi sistemi intubati multipli solo con classificazione A1 (Incombustibile secondo EN 13501-1)
A1
NonA1
NO
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CAMINI - SISTEMA INTUBATO MULTIPLO
42
- la distanza minima fra le pareti esterne dei condotti, compreso eventuale condotto isolante, deve essere > 2 cm
> 2cm
> 2cm
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CAMINI - QUOTE DI SBOCCO
42
La quota di sbocco deve a al di fuori della zona di reflusso
Zona di reflusso: Zona oltre l’estradosso del tetto in cui si verificano sovrappressioni o depressioni che possono influenzare la corretta evacuazione dei fumi
Zona di reflusso
Torrino
Comignolo
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CAMINI - QUOTE DI SBOCCO
42
La vicinanza di antenne paraboliche, pannelli solari, o altri ostacoli potrebbero creare turbolenze o ostacolare la corretta evacuazione dei fumi oltre che la manutenzione.
200 mm
500 mm
1500 mm
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CAMINI - QUOTE DI SBOCCO
42
La quota di sbocco di una batteria di comignoli distanti tra loro meno di 500 mm, deve avere una differente altezza di minimo 200 mm.
QUOTE di SBOCCODistanza da LUCERNARIO
Su tetti in pendenza, in presenza d i lucernai e abbaini, lo sbocco di camini deve essere al di fuori delle seguenti distanze di rispetto:
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CAMINI - QUOTE DI SBOCCO
42
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
CAMINI - QUOTE DI SBOCCO
42
QUOTEdiSBOCCO–DistanzadaABBAINO
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CAMINI - QUOTE DI SBOCCO
42
NB:Proteggereiterminalidaeventualicontattiaccidentaliconpersone.
Per terrazzo o lastrico solare calpestabile si deve rispettare almeno la quotadi sbocco relativa al piano di calpestio in base alla potenza del generatore:
Quotadisbocco(mt)Potenza dell’apparecchio (kW)
Finoa7kWDa7,1a12kWDa12,1a16kWDa16,1a35kW
0,5mt1mt1,5mt2,2mt
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CAMINI - QUOTE DI SBOCCO
42Corso di aggiornamento FER
Su tetti piani o con inclinazione minore 10° (17,6%), in presenza di ostacoli senza aperture
1.000 mm
500 mm
Volumetecnico senza
aperture
Inferiore 2,0 mt.Oltre i 2,0 mt.
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CAMINI - QUOTE DI SBOCCO
42Corso di aggiornamento FER
Su tetti piani o con inclinazione maggiore 10° (17,6%), in presenza di ostacoli senza aperture
500 mm
1.000 mm
Volume tecnico senza aperture
Inferiore 3,0 mt. Oltre i 3,0 mt.
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
CAMINI - QUOTE DI SBOCCO
42Corso di aggiornamento FER
InpresenzadiostacoliCONaperture
Volume tecnico con
aperture
Inferiore 5,0 mt. Tra i 5,0 e 10,0 mt.
1.000 mm
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
42Corso di aggiornamento FER
Fonte “Spazzacamino Fans Club”
Alcuni esempi di installazioni PERICOLOSE…..
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PROVE DI ACCENSIONE
42
• Collegamento al sistema di evacuazione dei fumi;• Aperture esterne di ventilazione;
• Collegamenti elettrici e idraulici
A fine installazione deve essere verificata la funzionalità del:
La prova di accensione deve essere effettuata secondo istruzioni del fabbricante o in mancanza di queste deve avvenire nel seguente modo:
• per apparecchi ad alimentazione automatica manuale:
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PROVE DI ACCENSIONE
42
• con una piccola carica di accensione seguita da una carica di circa 3 kg• mantenere il fuoco moderato per almeno 10 minuti regolando le serrandedell’apparecchio (verifica funzionamento dei registri)• verificare le dilatazioni termiche
Per apparecchi ad alimentazione automatica meccanica:
• avviare la fase di accensione e ultimarla• verificare il corretto funzionamento per almeno 15 minuti• verificare il corretto spegnimento
Per gli apparecchi inseriti in un impianto di riscaldamento ad acqua calda (termocaminetti,termostufe), il collaudo deve estendersi anche all'intero circuito idraulico
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PROVE DI ACCENSIONE
42
Nel caso coesistano più apparecchi la prova deve essere effettuata mettendoli tutti in funzione e verificare nelle condizioni più gravose d’esercizio:
Qualora non siano riscontrate anomalie l'apparecchio può essere messo in funzione.
il corretto funzionamento di tutti
la depressione ambiente fra interno e esterno deve essere < 4 Pa
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DOCUMENTAZIONE DA CONSEGNARE
42
-
-
A fine installazione, l’installatore deve consegnare al proprietario o chi per esso:
- Leindicazionidelleoperazionidimanutenz.efrequenza,aisensidelD.P.R.74/13
- Illibrettod’impiantoaisensidelDPR74/13eDecreto 10/02/2014;
- Copiafotostaticaofotograficadellaplacca camino.
La Dichiarazione di Conformità e gli allegati, ai sensi del D.M.37/08;Il manuale di uso e manutenzione del fabbricante;
ConservandocopiaalmenodellaDichiarazionediconformitàfirmatadalproprietarioper ricevuta.
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INSTALLAZIONE EFFETTUATA DA SOGGETTI DIVERSI
42
Qualora le singole fasi dell'installazione siano svolte da soggetti diversi, ciascuno deve documentare la parte di lavoro svolto a beneficio del committente e dell'incaricato della fase successiva.
CONTROLLO E MANUTENZIONE - ESAME DELLA DOCUMENTAZIONE
La mancanza di tali documenti deve essere menzionata in forma scritta nel rapporto di controllo e manutenzione.
• Disponibilità della dichiarazione di conformità• Disponibilità dei libretti d’uso e manutenzione• Disponibilità del libretto d’impianto• Esame visivo dell’eventuale allacciamento elettrico• Idoneità del locale d’installazione
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CONTROLLO E MANUTENZIONE
Effettuare un esame visivo del locale di installazione
Effettuare un esame visivo dello stato di conservazione dell’apparecchio, in particolare:
– Placca camino presente e leggibile– Assenza di incrostazioni, ossidazioni ecc. nel focolare– Buono stato di conservazione dei rivestimenti, dei turbolatori e dei
passaggi fumo– Organi di movimento in buono stato e funzionanti perfettamente– Organi soggetti a sollecitazioni, di regolazione e di sicurezza in perfette
condizioni– Circuito aria libero da impedimenti– Le guarnizioni di tenuta funzionali– Il canale da fumo deve essere integro e conforme alle disposizioni della
normawww.progettogas.com - Il punto di riferimento del termoidraulico - [email protected]
�98
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CONTROLLO E MANUTENZIONE
• Eventualiregolatoriditiraggiopulitiedefficienti
controllarelapuliziadeicuscinettiecontrollarelaregolazioneconlamisuradeltiraggio
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�99
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CONTROLLO E MANUTENZIONE
– Gli innesti non devono presentare segni di fuoriuscita fumi– Assenza di fuliggine nel canale da fumo o alla base del camino– Sia presente un’idonea camera di raccolta e che il canale da fumo e
il camino siano scovolabili interamente– Verifica dell’assenza di dispositivi d’intercettazione vietati
Verifica visiva che non siano collegati alla canna fumaria altri utilizzatori impropri (questa verifica è eseguibile con uno specchio grande o meglio con la telecamera)
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COCO
COCO CO
CO
CO2
CO
CO2
CO2
COCO2
CO2CO
Assicurarsi della tenuta della camera di combustione
CONTROLLO E MANUTENZIONE
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• Correttaventilazionedellocale(apertureotest4Pa)• Verificavisivadelleaperturediventilazionelibere
test4Pa
CONTROLLO E MANUTENZIONE
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CONTROLLO E MANUTENZIONE
• Verificavisivadalbuonostatodiconservazionedelcanaledafumo
• Verificavisivadalbuonostatodiconservazionedelcamino
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CONTROLLO E MANUTENZIONE
• Al terminecorretto funzionamento e l’accensione con verificadell’assenza di rigurgito fumi (il migliore modo percontrollare il corretto funzionamento è l’analisi dicombustione).
CO2CO2
COCO2
CO
SeminarioWITUNI10683
della manutenzione va controllato il
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
CONTROLLO E MANUTENZIONE
CONTROLLO E MANUTENZIONE
• Nel caso di anomalie si deve fare il test 4 Pa e lamisuradeltiraggio
tiraggio12Pa test4Pa
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
CONTROLLO E MANUTENZIONE
CONTROLLO E MANUTENZIONE
La manutenzione dell’impianto di riscaldamento o dell’apparecchio deve essere eseguita con periodicità regolare.Secondo le indicazioni dell’installatore/manutentore (DPR 74/13 art. 7)Se non presenti:• secondo il libretto di uso e manutenzione del fabbricante;• sempre nel rispetto dei regolamenti locali;• in assenza di indicazione, come quanto riportato nella norma UNI 10683:
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CONTROLLO E MANUTENZIONE
RAPPORTO TECNICO DI MANUTENZIONE
Al termine delle operazioni di controllo e/o manutenzione deve essere redatto un rapporto da rilasciare al proprietario.
• anomalie accertate e non eliminabili, che comportino rischi per l'incolumità dell'utilizzatore o di danno grave al fabbricato;
Nel caso fossero individuate anomalie di cui sopra il proprietario, o chi per esso, deve essere diffidato in forma scritta, nel rapporto di manutenzione, dall'utilizzare l'impianto fino al completo ripristino delle condizioni di sicurezza.
Nel rapporto devono essere indicate le situazioni riscontrate, gli interventi effettuati, gli eventuali componenti sostituiti o installati e le eventuali osservazioni, raccomandazioni e prescrizioni.
Nel rapporto di controllo e manutenzione si deve fare menzione di:
• componenti manomessi.
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
CONTROLLO E MANUTENZIONE
RAPPORTO TECNICO DI MANUTENZIONE
Non è prevista la misurazione in opera del rendimento di combustione per i generatori alimentati da combustibili solidi.
Tale misura sarà possibile nel momento in cui sarà disponibile una norma tecnica adottata da un ente normatore nazionale.
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
CONTROLLO E MANUTENZIONE
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
CONTROLLO E MANUTENZIONE
Libretto impianto Regione Lombardia
Misure permanenti per impianti a biomassa
dal 1° ottobre 2018
A partire da questa data è vietato:
• Utilizzare generatori a biomassa legnosa che abbiano caratteristiche ambientali inferiori alle 2 stelle;
• Installare generatori a biomassa legnosa che caratteristiche ambientali inferiori alle 3 stelle.
È inoltre obbligatorio utilizzare pellet classificato A1 per i generatori che utilizzano questo tipo di combustibile.
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
CONTROLLO E MANUTENZIONE
Libretto impianto Regione Lombardia
Misure permanenti per impianti a biomassa
1° gennaio 2020
A partire da questa data è vietato:
• Utilizzare generatori a biomassa legnosa che abbiano caratteristiche ambientali inferiori alle 3 stelle;
• Installare generatori a biomassa legnosa che caratteristiche ambientali inferiori alle 4 stelle.
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
CONTROLLO E MANUTENZIONE
Libretto impianto Regione Lombardia
Le stelle rappresentano la classificazione degli apparecchi secondo la certificazione Aria Pulita a garanzia di
minori emissioni, più alti rendimenti e costi inferiori.
Una sola stella indica un apparecchio che rispetta i requisiti per l’immissione sul mercato.
Guardando a prodotti di alta qualità, Aria Pulita non certifica prodotti a una sola stella.
2 stelle indicano stufe e inserti che riducono le emissioni di polveri
del 40% nel caso del pellet e del 46% nel caso della legna rispetto agli apparecchi a 1 stella.
3 stelle indicano stufe e inserti, sia a legna sia a pellet, che garantiscono emissioni di polveri ridotte del 60%
rispetto agli apparecchi a 1 stella.
Meritano le 4 stelle stufe e inserti, sia a legna sia a pellet, che garantiscono emissioni di polveri ridotte del 70%
rispetto agli apparecchi a 1 stella.
Come leggere l’etichetta
XXX-P-1232016
Il numero di certificazione è composto da:
XXX-P: codice identificativo
dell’azienda
123: numero progressivo
dell’apparecchio certificato
anno di emissione del certificato
In un’ottica di trasparenza del mercato nei confronti del consumatore,
ogni etichetta riporta il QR code per consultare la pagina del sito www.certificazioneariapulita.it
che elenca tutti i prodotti certificati.
certificazioneariapulita.itNota: Le percentuali sono state calcolate considerando i livelli pre-stazionali migliori per ciascuna classe rispetto alla classe a 1 stella.
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
Libretto impianto Regione LombardiaQUANTE TARGHE E QUANTI LIBRETTI ?
Più apparecchi che condividono lo stesso circuito di distribuzione, anche in presenza di scambiatori che non consentono il contemporaneo funzionamento, sono considerati un unico impianto termico e dovranno essere denunciati al Curit come unico impianto con unico libretto e unica targa.
Invece, gli apparecchi che non hanno sistema di distribuzione (generatori d’aria calda, pompe di calore a espansione diretta, stufe o caminetti a espansione diretta) fanno parte di un unico impianto se climatizzano la stessa “Unità immobiliare”.
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
Libretto impianto Regione LombardiaQUANTE TARGHE E QUANTI LIBRETTI ?
In caso di più generatori a servizio di un unico impianto (che condividono quindi il medesimo sistema di distribuzione), la Targa Impianto va apposta sul generatore individuato come principale.
In caso di impianto costituito da generatori alimentati con combustibili diversi, il generatore principale deve essere individuato tra i generatori alimentati con combustibile fossile, scegliendo, nell’ordine: gas naturale, gpl, gasolio.
In tutti gli altri casi, l’individuazione del generatore principale è realizzata scegliendo tra i generatori presenti quello con la maggiore potenza.
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Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
CONTROLLO E MANUTENZIONE
Libretto impianto Regione Lombardia QUANTE TARGHE E QUANTI LIBRETTI ?
CodiceImpianto:0001000100010004
1. Unica Targa e Libretto Impianto per Gruppo termico e collettore
2. Nessuna Targa e Libretto Impianto per PdC in quanto non super ai
12 kW
CodiceImpianto:0001000100010005
CodiceImpianto:0001000100010001
3. Targa e Libretto Impianto per stufa a pellet diversa da GT
Esempio: singola unità abitativa:
1. Gruppo termico collegato a collettore solare per climatizzazione invernale e produzione di ACS;
2. Pompa di calore per la climatizzazione estiva (e invernale) inferiore a 12 kW con sistema di distribuzione separato;
3. Stufa a pellet superiore a 5 kW senza sistema di distribuzione (irraggiamento)
ESEMPIO1–IMPIANTOPERLA CLIMATIZZAZIONEINVERNALEESTUFAAPELLET(nonintegrata-2sistemididistribuzionedistinti)
DESCRIZIONE
SERVIZI EROGATI Climatizzazione invernale 1 Climatizzazione invernale 2
GENERATORIGeneratore di calore a combustibile fossile (caldaia) Pn ≥ 5 kW
Stufa a pellet ad irraggiamento Pn ≥ 5 kW
ADEMPIMENTI
LIBRETTO 1 per l’impianto di climatizzazione invernale 1
1 per l'impianto di climatizzazione invernale 2
SCHEDE GENERATORI 4.1 (ed eventualmente 4.2 e 4.3) 4.1
TARGA 1 che individua l'impianto di climatizzazione invernale 1
1 che individua l'impianto di climatizzazione invernale 2
RAPPORTO DI CONTROLLO DI EFF. ENERGETICA 1 RCEE Tipo 1 per la caldaia se Pn ≥ 10 kW
Non va predisposto nessun RCEE
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ESEMPIO2–IMPIANTOPERLA CLIMATIZZAZIONEINVERNALEINTEGRATOESTUFAAPELLET(unicosistemadidistribuzione)
DESCRIZIONE
SERVIZI EROGATI Climatizzazione invernale
GENERATORI-Generatore di calore a combustibile fossile (caldaia) Pn ≥ 5 kW-Termostufa a pellet Pn ≥ 5 kW
ADEMPIMENTI
LIBRETTO 1 per l’impianto di climatizzazione invernale composto dalla caldaia e dalla termostufa
SCHEDE GENERATORI -4.1 (ed eventualmente 4.2 e 4.3) per la caldaia-4.1 per la termostufa
TARGA 1 che individua l’impianto di climatizzazione invernale
RAPPORTO DI CONTROLLO DI EFF. ENERGETICA - 1 RCEE Tipo 1 per la caldaia se Pn ≥ 10 kW
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ESEMPIO3–IMPIANTOPERLACLIMATIZZAZIONEINVERNALEEPERLAPRODUZIONE DIACSESTUFAAPELLET(nonintegrata)DESCRIZIONE
SERVIZI EROGATI Climatizzazione invernale 1
Climatizzazione invernale 2
Produzione ACS
GENERATORIStufa a pellet ad irraggiamento Pn≥ 5 kW
Generatore di calore a combustibile fossile (caldaia combinata) Pn ≥ 5 kW
ADEMPIMENTI
LIBRETTO1 per l’impianto di climatizzazione invernale 1
1 per l'impianto di climatizzazione invernale 2 e produzione ACS
SCHEDE GENERATORI 4.1 4.1 (ed eventualmente 4.2 e 4.3)
TARGA1 che individua l’impianto di climatizzazione invernale 1
1 che individua l’impianto di climatizzazione invernale 2 e produzione di ACS
RAPPORTO DI CONTROLLO DI EFF. ENERGETICANon va predisposto nessun RCEE
1 RCEE Tipo 1 per la caldaia combinata se Pn ≥ 10 kW
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ESEMPIO4-IMPIANTOPERLACLIMATIZZAZIONEINVERNALEEPRODUZIONEACSINTEGRATOCONCOLLETTORESOLARE,STUFAAPELLET(nonintegrata)EIMPIANTOPERLACLIMATIZZAZIONEESTIVA
DESCRIZIONE
SERVIZI EROGATI Climatiz. invernale 1 Climatiz. invernale 2
Produzione ACS Clim. estiva
GENERATORI Stufa a pellet Pn ≥ 5 kW
-Generatore di calore a combustibile fossile (caldaia combinata) Pn ≥ 5 kW-Collettore solare
Macchina frigorifera / Pompa di calore Pn ≥ 12 kW
ADEMPIMENTI
LIBRETTO 1 per l'impianto di climatiz. invernale 1
1 per l'impianto di climatiz. invernale 2 e produzione di ACS
1 per l'impianto di climatiz. estiva
SCHEDE GENERATORI 4.1-4.1 (ed eventualmente 4.2 e 4.3) per la caldaia combinata-4.7 per il collettore
4.4 per MF/PdC
TARGA1 che individua l'impianto di climatiz. invernale 1
1 che individua l'impianto di climatiz. invernale 2 e produzione ACS
1 che individua l'impianto di climatiz. estiva
RAPPORTO DI CONTROLLO DI EFF. ENERGETICANon vapredisposto nessun RCEE
1 RCEE Tipo 1 per la caldaia combinata se Pn ≥ 10 kW
1 RCEE 2Tipo per la MF/PdC se Pn ≥ 12 kW
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22 Guida alla compilazione del Libretto di Impianto
Scheda 4.1
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IL RAPPORTO DI EFFICIENZA ENEGERTICA TIPO B1
RAPPORTO DI CONTROLLO TIPO 1B (gruppi termici a biomassa combustibile) Pagina: .............. di ..............
A. DATI IDENTIFICATIVI targa impianto ......................................................Impianto: di Potenza termica nominale totale max ....................................... (kW) Sito nel Comune ......................................................................... Prov. ..............Indirizzo ........................................................................................................................ N. .............. Palazzo .............. Scala .............. Piano .............. Interno ..............Responsabile dell'impianto: Cognome .................................................................... Nome ................................................................ C.F. ..........................................Ragione sociale .................................................................................................................................................................................... P.IVA ..........................................Indirizzo ........................................................................................................................ N. .............. Comune .................................................................. Prov. ..............Titolo di responsabilità: c Proprietario c Occupante c Amministratore Condominio c Terzo ResponsabileImpresa manutentrice: Ragione sociale ............................................................................................................................................. P.IVA ..........................................Indirizzo ........................................................................................................................ N. .............. Comune .................................................................. Prov. ..............
B. DOCUMENTAZIONE TECNICA A CORREDODichiarazione di conformità presente Libretti uso/manutenzione generatore presentiLibretto impianto presente Libretto compilato in tutte le sue parti
C. TRATTAMENTO DELL'ACQUADurezza totale dell'acqua .............. (°f) Trattamento in riscaldamento: c Non richiesto c Assente c Filtrazione c Addolcimento c Condiz. Chimico
Trattamento in ACS: c Non richiesto c Assente c Filtrazione c Addolcimento c Condiz. Chimico
D. CONTROLLO DELL'IMPIANTOPer installazione interna: in locale idoneo Canale da fumo o condotti di scarico idonei (esame visivo)Per installazione esterna: generatori idonei Sistema di regolazione temperatura ambiente funzionanteAperture di ventilazione/aerazione libere da ostruzioni Idonea tenuta impianto interno e raccordi con il generatoreAdeguate dimensioni aperture di ventilazione/aerazione Pulizia camino effettuata secondo UNI 10847
E. CONTROLLO E VERIFICA ENERGETICA DEL GRUPPO TERMICO GT .............. Data installazione ............................
Pot. term. nominale utile .......... (kW)c Caldaia (UNI EN 303-5) c Stufa (UNI EN 13240) c Stufa ad accumulo (UNI EN 15250) c Termocucina (UNI EN 12815)c Caminetto aperto (UNI EN 13229) c Caminetto chiuso (UNI EN 13229) c Inserto caminetto (UNI EN 13229)c Stufe assemblata in opera (UNI EN 15544) c Stufa a pellet (UNI EN 14785) c Altro ...............................................................
c Tradizionale c A condensazione c Altro ...............................................................
Servizi: c Climatizzazione invernale c Produzione ACS c Cucina Dispositivi di comando e regolazione funzionanti correttamenteDepressione nel canale da fumo .................................. (Pa) Dispositivi di sicurezza non manomessi e/o cortocircuitatiMarcatura CE apparecchio: c Presente c Assente Valvola di sicurezza alla sovrapressione a scarico liberoPlacca camino: c Presente c Assente Controllato e pulito lo scambiatore lato fumiModalità di evacuazione fumi: c Naturale c Forzata Presenza riflusso dei prodotti della combustioneAria comburente: c Da esterno c Dal locale installazione Risultati controllo, secondo UNI 10683, conformi alla leggeControllo aria comburente: c Automatico c Semiautomatico c ManualeCaricamento combustibile: c Automatico c Manuale c Automatico/manualeCombustibile: c Legna c Pellet c Bricchette c Cippato c Altro ..................................................................................................
F. CHECK-LIST
della prestazione energetica: c L'adozione di valvole termostatiche sui corpi scaldantic L'isolamento della rete di distribuzione nei locali non riscaldatic L'introduzione di un sistema di trattamento dell'acqua sanitaria e per riscaldamento, ove assentec La sostituzione di un sistema di regolazione on/off con un sistema programmabile su più livelli di temperatura
OSSERVAZIONI ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................RACCOMANDAZIONI ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................PRESCRIZIONI ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
L'impianto può funzionare c Sì c No
Data del presente controllo: ............../............../............................ Ora di arrivo / partenza presso l'impianto: ............................../..............................Tecnico che ha effettuato il controllo: Nome e Cognome ...........................................................................................................................................................Firma leggibile del tecnico Firma leggibile, per presa visione, del responsabile dell'impianto
...................................................................................................................... ......................................................................................................................
Il tecnico declina altresì ogni responsabilità per sinistri a persone, animali o cose derivanti da manomissioni dell’impianto o dell’apparecchio da parte di terzi,ovvero da carenza di manutenzione successiva. In presenza di carenze riscontrate e non eliminate, il responsabile dell’impianto si impegna, entro breve tempo, aprovvedere alla loro risoluzione dandone notizia all’operatore incaricato. Si raccomanda un intervento manutentivo entro il ................................................................
..................../.................... ...................................... ...................................... ......................................
Elenco di possibili interventi, dei quali va valutata la convenienza economica, che, qualora applicabili all'impianto, potrebbero comportare un miglioramento.
Il tecnico dichiara, in riferimento ai punti A,B,C,D,E (sopra menzionati), che l’apparecchio può essere messo in servizio ed usato normalmente ai finidell’efficienza energetica senza compromettere la sicurezza delle persone, degli animali e dei beni.
............................
ElettricitàEsercizio Lettura iniziale (kWh) Lettura finale (kWh) Consumo totale (kWh)
..................../.................... ...................................... ...................................... ......................................
............................ ............................ ............../.............. ............................ ............................ ............................
Consumo............................ ............................ ............../.............. ............................ ............................ ............................ ............................
Combustibile Unità di misura Esercizio Acquisti Scorta o lettura iniziale Scorta o lettura finale
c c c
Matricola .........................................................
Sì No Nc
c c c
c c c
c c c
c c c
c c c c c c
c c c c c c
c c c
Sì No Nc Sì No Ncc c c c c c
c c c c c c
Fabbricante ....................................................
c
.............................................. ............../.............. ............................ ............................ c c c
.............................................. ............../.............. ............................ ............................ c c
Modello ...........................................................
Circuito ACS Altri ausiliari
Acqua di reintegro nel circuito dell'impianto
termico
Esercizio Lettura iniziale (l) Lettura finale (l) Consumo totale (l)..................../....................
Nome prodotto trattamento acqua Esercizio Quantità consumata Unità di misura Circuito imp. termico
...................................... ...................................... ........................................................../....................
Sì No Sì Noc c c c
c c c c
...................................... ...................................... ......................................
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IL RAPPORTO DI EFFICIENZA ENEGERTICA TIPO B1
Impianti a combustibili solidi: UNI 10683
23456 0000000222222 98765423344424 Brescia BS
Rossi Mario
xProgetto Gas
Termoidraulica Giannino
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Parte 1: Delibera n.40/2014 AEEGSI
IL RAPPORTO DI EFFICIENZA ENEGERTICA TIPO B1
xxxx
Facot 2017 2018 x5 Litri
Il consumo di acqua attribuibile ad operazioni di reintegro dell’impianto deve essere registrato in presenza di un misuratore dedicato; negli altri casi riportare il valore 0.
Negli impianti termici per la climatizzazione invernale di nuova installazione, aventi potenza termica nominale del generatore maggiore di 35 kW è obbligatoria l’installazione di un contatore del volume di acqua calda sanitaria prodotta e di un contatore del volume di acqua di reintegro per l’impianto di riscaldamento.
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Parte 1: Delibera n.40/2014 AEEGSI
IL RAPPORTO DI EFFICIENZA ENEGERTICA TIPO B1Trattamento dell’acquaIndicare se negli impianti termici con fluido termovettore acqua è presente un sistema di trattamento della stessa. L’adozione di sistemi di trattamento dell’acqua è obbligatoria in caso di installazione di nuovo impianto, ristrutturazione o sostituzione di generatori di calore, avvenute:
• dal 01/08/1994 per gli impianti con potenza termica al focolare nominale complessiva ≥ 350 kW;
• dal 11/06/2009 per quelli con potenza termica al focolare nominale complessiva < 350 kW;
• dal 11/06/2009 al 30/09/2015 gli impianti combinati (riscaldamento e produzione ACS) di potenza inferiore ai 100 kW, necessitano di condizionamento chimico nel caso di durezza totale ≥ 15 °f.
• dal 01/10/2015 è previsto un condizionamento dell’acqua per tutti gli impianti termici di potenza < 100 kW indipendentemente dalla durezza dell’acqua; con trattamento di addolcimento per impianti > 100 kW nel caso di durezza totale ≥ 15 °f.
La durezza totale può essere rilevata dai dati dell’acquedotto pubblico, dal libretto d’impianto o mediante misura in loco.
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Parte 1: Delibera n.40/2014 AEEGSI
IL RAPPORTO DI EFFICIENZA ENEGERTICA TIPO B1xxx
xxx x2/2 23/03/2016
x
Pellet kg 2017 2018 120 40 70 90
xx
xx
xx xx xx
I consumi riferiti all’energia elettrica sono obbligatori solo solo in presenza di un misuratore dedicato.
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Parte 1: Delibera n.40/2014 AEEGSI
IL RAPPORTO DI EFFICIENZA ENEGERTICA TIPO B1
xx
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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